

(Adnkronos) - "A fronte di una domanda di assistenza che cresce, l'Italia destina solo il 3% del Fondo sanitario nazionale alle politiche per la salute mentale, con una spesa pro-capite (69,8 euro) nettamente inferiore a Francia (510), Germania (499) e Regno Unito (344). La dotazione di personale (60 operatori ogni 100mila abitanti) è inferiore del 25% rispetto allo standard nazionale necessario definito da Agenas, sottoscritto da Regioni, ministero della Salute e Mef, di 83, con forti squilibri regionali (da oltre 100 operatori in Trentino a meno di 30 in Basilicata). E anche sulla salute del cervello si procede tra attenzione crescente, accompagnata da ritardi, e differenze territoriali come mette in evidenza l'Osservatorio Salutequità". Così in una nota Salutequità che lancia l'allarme "disuguaglianze regionali" e avverte: "Servono più personale e controllo dell'assistenza, più risorse e cure accessibili".
Aumentano i bisogni della popolazione con sofferenza mentale, "si contraggono i servizi sanitari dedicati" e persistono "ancora troppe disuguaglianze nell'accesso ai servizi - si legge - Nel 2023 i servizi di salute mentale hanno seguito 854.040 utenti (+10% rispetto al 2022), con un incremento dei casi di disturbi psichiatrici, ideazione suicidaria e autolesionismo in età adolescenziale. Ciò nonostante, nel 2022 si sono ridotte rispetto al 2020 le strutture per l'assistenza psichiatrica sul territorio, sebbene gli utenti in carico ai servizi siano tornati ai livelli pre-pandemia. Calano le dotazioni di personale e delle risorse disponibili, e si riducono le prestazioni erogate agli assistiti rispetto ai livelli precedenti alla pandemia, che hanno registrato una lieve ripresa solo nel 2023".
Durante le fasi acute dell'emergenza Covid, "moltissime prestazioni di salute mentale (psicoterapia, attività riabilitative, strutture semi-residenziali e day hospital) hanno registrato riduzioni comprese approssimativamente tra il ‑45% e il ‑95%, a seconda del tipo di servizio - riporta Salutequità - Il numero totale di utenti assistiti è diminuito da circa 826mila (2019) a circa 778.700 (2021), un calo di qualche decina di migliaia. Poi c'è stato il recupero che ha portato il numero nel 2023 a cica 854mila utenti". Non solo. "Persistono divari territoriali significativi: le prestazioni per utente variano da 33 in Friuli Venezia Giulia a meno di 9 in Molise, Campania e Sicilia (media Italia 13,6/utente). Le prestazioni sono terapeutiche nel 71,4% dei casi, socio-riabilitative nel 18,1%, assistenziali nell'8,4% e diagnostiche nel 2,1%. Veneto, Lombardia, Calabria, Umbria e Marche registrano le percentuali più alte di prestazioni socio-riabilitative". Ancora, "l'Italia ha uno dei tassi più bassi di posti letto per cure psichiatriche in Europa (8,1 ogni 100mila abitanti) e il numero di dimissioni ospedaliere per disturbi mentali è tra i più bassi".
In Italia si stimano circa 7 milioni di persone affette da emicrania, 12 milioni con disturbi del sonno, 1,2 milioni con demenza (720mila con Alzheimer), 800mila con esiti di ictus e 400mila con Parkinson. A ciò si aggiunge un quinto della popolazione con disturbi psichici, in prevalenza ansia e depressione, elenca Salutequità. "Negli ultimi anni - osserva - il quadro normativo e programmatorio del Ssn si è arricchito con provvedimenti che cercano di dare risposte come la legge n. 81/2020, che riconosce la cefalea primaria cronica come malattia sociale; il rifinanziamento del Fondo per Alzheimer e demenze (2024-2026); l'aggiornamento del Piano nazionale della cronicità con l'inclusione dell'epilessia; l'avvio del processo di definizione della nuova Strategia nazionale per la salute mentale, a oltre 10 anni dall'ultimo documento".
L'Osservatorio Salutequità ha analizzato gli effetti dei provvedimenti sulla cefalea e lo stato dei servizi per la salute mentale per contribuire a questa priorità. "Il decreto attuativo per finanziare con 10 milioni di euro progetti innovativi di presa in carico delle persone con cefalea primaria cronica è arrivato con 2 anni di ritardo, nel marzo 2023 anziché a febbraio 2021 - evidenzia - Per le Regioni meno di 2 anni per progettazione, implementazione e valutazione, con scadenze ravvicinate: presentazione entro dicembre 2023, chiusura dei progetti entro dicembre 2024 e rendicontazione entro gennaio 2025. La maggior parte delle Regioni ha rispettato i termini per la presentazione dei progetti, ma stando alla nostra desk research le evidenze disponibili sui risultati sono ancora limitate e frammentarie (solo 3 Regioni hanno anticipato i dati con dichiarazioni, comunicati o documenti). I progetti hanno obiettivi differenziati - riduzione dei tempi diagnostici, definizione di Pdta, telemedicina, campagne informative, formazione di Mmg/Pls - e raramente includono stanziamenti aggiuntivi oltre i fondi ministeriali (Veneto ha stanziato +50mila euro; Puglia e Piemonte valuteranno l'opportunità). Gli indicatori individuati dalle Regioni per monitorare il successo degli interventi sono eterogenei: si va dalla piattaforma di telemedicina e il numero di rinnovi di piano terapeutico attraverso televisita, al numero di centri che rispondono ad una survey di mappatura; dal numero di persone prese in carico con farmaci innovativi rispetto agli aventi diritto, all'impatto della riorganizzazione territoriale sui Ps, al numero di professionisti formati. Non esiste una piattaforma informatizzata unica o un report di sintesi che possa aiutare ad avere una linea di indirizzo unica, rischiando così di incrementare le disuguaglianze sul territorio e compromettere l’efficacia complessiva dell'intervento".
"La riforma territoriale del Dm 77/22 - conclude l'analisi di Salutequità - prevede che nelle Case della comunità i servizi di salute mentale, dipendenze patologiche e neuropsichiatria infantile non siano obbligatori, ma raccomandati, lasciando quindi la valutazione e la scelta alle singole Regioni. Secondo Agenas, a giugno 2025 solo 293 delle 660 Case della comunità (Cdc) attive hanno un servizio per la salute mentale, 117 per le dipendenze patologiche e 188 per la neuropsichiatria infantile e adolescenziale. Le Cdc con servizi per la salute mentale sono più diffuse in Emilia Romagna (81 su 140), Lombardia (77 su 142) e Veneto (63 su 131). Calabria e Pa di Trento, pur avendo solo 2 Cdc ciascuna, le hanno dotate di servizi per la salute mentale. In 4 regioni si concentrano più dei due terzi dei servizi di neuropsichiatria infantile e adolescenza: Lombardia (48), Emilia Romagna (36), Veneto (32) e Lazio (25). Passando ai servizi per le dipendenze patologiche, il numero di servizi attivi nelle Cdc si riduce ulteriormente e la concentrazione dei circa i due terzi dei servizi presenti (77 su 117) si concentra in 3 regioni: Lombardia 41; Emilia Romagna 20 e Veneto 16".
"Se da una parte la salute mentale e del cervello è sempre più una priorità per la popolazione, dall'altra risulta troppo residuale nelle politiche sanitarie pubbliche. Basti pensare che l'Italia destina solo il 3% del Fondo sanitario nazionale alle politiche per la salute mentale, con una spesa pro-capite pari a 69,8 euro, nettamente inferiore a Francia con 510 euro, Germania con 499 euro e Regno Unito con 344 euro". Così Tonino Aceti, presidente di Salutequità, commentando un'analisi dell'Osservatorio Salutequità dedicata alla salute mentale.
"Anche la bozza di 'Piano di azione nazionale sulla salute mentale 2025-2030' trasmesso alle Regioni non ha alcun tipo di stanziamento di risorse specificatamente dedicate alla sua attuazione, oltre a non contenere alcun tipo di cronoprogramma con tempistiche precise relative al raggiungimento degli obiettivi", rileva Aceti. "Anche per quanto riguarda la definizione degli standard nazionali di servizio c'è molto lavoro da fare - aggiunge - come pure sul rafforzamento del personale sanitario, senza dimenticare che all'interno del sistema di verifica e controllo dell'assistenza nei confronti delle Regioni, e cioè il Nuovo sistema di garanzia dei Lea (livelli essenziali di assistenza), ad oggi possiamo contare solo su un solo indicatore 'core' sulla salute mentale".
"E' evidente che questo tipo di fragilità merita ben più attenzione da parte delle istituzioni sanitarie. Il rischio, se non si cambia passo - avverte il presidente di Salutequità - è che nei fatti si continuerà a lasciare sole le famiglie con tutto quello che ciò comporta, a partire dalla loro perdita di fiducia nel Servizio sanitario nazionale".
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(Adnkronos) - Leader di governo e di opposizione sullo stesso volo verso la Calabria. La premier Giorgia Meloni e il vice Antonio Tajani in volo per la Calabria, verso Lamezia Terme per la campagna elettorale regionale, in vista del comizio di questa sera con il governatore uscente, Roberto Occhiuto, si sono infatti trovati in compagnia della segretaria del partito democratico, Elly Schlein e degli esponenti di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Anche loro diretti in Calabria per dare supporto al candidato Pasquale Tridico. Casualità ha voluto che Bonelli e Meloni fossero poi seduti uno accanto all'altra.
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(Adnkronos) - "L'Ucraina prepara una provocazione in Polonia per coinvolgere la Nato nella guerra". Dalla Russia arriva l'ultima accusa a Kiev. A firmarla, i servizi di intelligence straniera (Svr) che prospettano un'operazione ucraina per favorire l'escalation in un clima già ad altissima tensione. I ripetuti sconfinamenti di aerei e droni russi - su Polonia, Finlandia e Baltico - hanno caratterizzato le ultime settimane. A questo, si sono aggiunti gli avvistamenti sospetti di droni in Danimarca e Norvegia.
Ora, Mosca lancia un allarme estremo. L'operazione, secondo quanto dichiarato dall'intelligence e riportato dalla Tass, coinvolgerebbe un gruppo di sabotaggio e ricognizione che si spaccerebbe per forze speciali russe e bielorusse. L'obiettivo di questa presunta provocazione sarebbe di inscenare un finto attacco a infrastrutture critiche polacche.
L'Svr ha specificato che lo scenario in questione sarebbe stato ideato dalla Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino (GUR) in collaborazione con l'intelligence polacca. I gruppi di sabotaggio e ricognizione impiegati sarebbero composti da militanti della legione "Libertà per la Russia", riconosciuta come organizzazione terroristica e fuorilegge in Russia, e dal reggimento bielorusso Kalinovsky, considerato un'organizzazione terroristica in Bielorussia. L'agenzia russa non esclude che la provocazione possa includere attacchi simulati a infrastrutture critiche polacche, con l'intento di "alimentare la rabbia pubblica".
Kiev, secondo l'Svr, continuerebbe a perseguire l'obiettivo di coinvolgere i paesi europei della Nato in un conflitto armato con Mosca. Di fronte a quella che viene definita una "certa sconfitta", il "regime di Zelensky" sarebbe pronto a fare "tutto il possibile, anche a costo di scatenare una 'guerra su larga scala'", beneficiando del sostegno dei suoi alleati europei.
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(Adnkronos) - La ricerca clinica italiana nell'ambito della broncopatia cronica ostruttiva (Bpco), malattia respiratoria cronica, è protagonista a livello internazionale. Uno studio condotto interamente in Italia, 'Choros Orion', ha descritto l'efficacia della triplice terapia a combinazione fissa con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato in pazienti della 'real life', cioè della pratica clinica quotidiana. Lo studio, che ha coinvolto 250 pazienti da 23 centri del nostro Paese, viene presentato oggi al Congresso della European Respiratory Society (Ers) in corso ad Amsterdam. Dopo 3 mesi di trattamento, la triplice terapia ha evidenziato in un contesto di real life da un lato un miglioramento dei sintomi tipici della Bpco come tosse con espettorato, dall'altro il miglioramento della qualità di vita con una riduzione sostanziale delle riacutizzazioni. Per ottenere questi dati della 'vita reale', sono stati utilizzati i ePro (Electronic patient reported outcomes), questionari che consentono di raccogliere direttamente la voce dei pazienti, permettendo di valutare i loro sintomi e la loro qualità di vita senza l'interpretazione degli operatori sanitari.
Choros Orion - spiega una nota - prevede un periodo di trattamento di 1 anno (52 settimane), con controlli a 12, 26 e 52 settimane dall'inizio del trattamento. "Al congresso Ers sono presentati i dati dell'analisi ad interim dei primi 3 mesi - afferma Micaela Romagnoli, direttore dell'Unità operativa complessa di Pneumologia dell'ospedale Ca' Foncello Aulss 2 Marca Trevigiana e prima firma dello studio - La triplice terapia in una singola combinazione a dose fissa rappresenta un passo avanti importante nel trattamento della Bpco e ha già dimostrato di essere efficace negli studi randomizzati e controllati, ma fino a oggi vi erano poche evidenze nei contesti tipici della pratica clinica quotidiana. L'analisi ad interim dello studio Choros Orion ci consente di valutare l'impatto a breve termine della triplice terapia, contribuendo così a colmare il gap di conoscenze dalla letteratura scientifica fino a oggi disponibile. Per ottenere una visione più ampia, lo studio proseguirà fino a 1 anno".
I pazienti hanno compilato due questionari, prima del trattamento e a 3 mesi: il Cat (Copd assessment test), focalizzato sui sintomi, e il Pgi-S (Patient global impression of severity), relativo alla percezione della gravità della malattia e, quindi, alla valutazione della qualità di vita. "Abbiamo descritto una riduzione media di 1,3 punti al questionario Cat e il 52% dei pazienti ha evidenziato un miglioramento dei sintomi clinicamente rilevante dopo 3 mesi - riferisce Romagnoli - In 12 settimane, inoltre, è diminuita dal 27,9% al 18,7% la percentuale di pazienti che hanno descritto la propria situazione clinica come grave o molto grave. Dall'altro lato, è aumentato dal 28,5% al 41,3% il tasso di coloro che hanno fatto riferimento a una gravità lieve o a nessuna gravità. Quindi la percezione soggettiva del paziente relativamente alla patologia è cambiata radicalmente dopo solo 12 settimane di trattamento". Un altro aspetto indagato è il tasso annualizzato delle riacutizzazioni, diminuito da 1,6 a 0,26. "Si tratta di un dato che si avvicina all'assenza di riacutizzazioni - continua Romagnoli - Questo si traduce in un ottimo controllo della malattia. Le riacutizzazioni hanno come conseguenza l'ulteriore declino della funzione polmonare, con un possibile incremento anche di eventi cardiovascolari, come aritmie e ischemie cardiache, che possono essere rilevati fino a 1 anno di distanza dalla riacutizzazione della malattia. La riduzione della frequenza di riacutizzazioni determina anche un calo dei ricoveri in ospedale e della mortalità. Da qui l'importanza di un trattamento adeguato e tempestivo. L'analisi a 52 settimane offrirà una fotografia più completa e dettagliata sull’andamento di questo dato".
"La Bpco colpisce 391 milioni di persone nel mondo e circa 3,3 milioni in Italia - ricorda Romagnoli - Si stima che circa il 50% dei pazienti con Bpco non riceva la diagnosi, pertanto non sa di essere malato. Il principale fattore di rischio è costituito dal fumo di sigaretta. Spesso i tabagisti sviluppano una sorta di 'assuefazione' a sintomi come tosse con espettorato e fiato corto sotto sforzo, che sono proprio i segnali che dovrebbero indurre a sospettare la diagnosi e una valutazione clinica tempestiva. La patologia è caratterizzata da una limitazione del flusso aereo nei polmoni e da sintomi respiratori persistenti. Rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica e, in base alle stime dell'Oms, è la terza causa di morte al mondo".
"La presentazione dei primi risultati dello studio Choros Orion rappresenta per noi un motivo di grande orgoglio e costituisce un esempio tangibile del valore della ricerca clinica in Italia - conclude Raffaela Fede, direttore medico AstraZeneca Italia - I risultati dello studio confermano i benefici della triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato anche nella gestione della pratica clinica quotidiana evidenziando una riduzione del tasso annuo delle riacutizzazioni da 1,6 a 0,26. Questi dati rafforzano ulteriormente il profilo di efficacia del farmaco già dimostrato nello studio Ethos in cui ha mostrato una riduzione rispettivamente del 24% e del 13% del tasso di riacutizzazioni moderate/gravi rispetto alla duplice terapia con Laba/Lama e Ics/Laba e una diminuzione del 49% della mortalità rispetto alla duplice terapia Laba/Lama. Attualmente budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato è al centro di un programma di sviluppo clinico che mira ad estenderne l'impiego ad altre patologie respiratorie ostruttive come l'asma non controllato, per il quale durante il congresso sono stati presentati i primi risultati positivi degli Studi Kalos&Logos. La nostra presenza al Congresso Ers conferma il nostro impegno in ricerca in questo ambito, con l'obiettivo di trasformare il paradigma di cura della patologia ed eliminare la Bpco come una delle principali cause di morte".
Leggi tutto: Bpco, triplice terapia a dose fissa migliora qualità vita dopo 3 mesi

(Adnkronos) - “Grazie ad Archivia abbiamo digitalizzato il processo di onboarding a 360 gradi. Abbiamo eliminato tutta la carta e i problemi ad essa annessi. Anche in ottica di responsabilità sociale d'impresa abbiamo portato un netto beneficio". Sono le parole di Clara Magnano, hr manager di Rittal Rcs cooling solutions, partecipando all’evento organizzato da Archiva Group alla Camera di Commercio di Verona, ‘Change Up’.
Rittal, la multinazionale tedesca con 12 mila dipendenti in tutto il mondo, specializzata nella produzione di armadi per quadri elettrici, ha ottenuto dall’intervento di Archiva “benefici anche lato dipendente perché è sicuramente cambiata l'immagine di Rittal. Ci presentiamo ora come un'azienda di maggior prestigio. Inoltre il dipendente ha la possibilità di trovare tutti i documenti firmati con in un'unica piattaforma”, spiega Magnano.
“Un altro beneficio lato team Hr - aggiunge - è la maggiore possibilità di lavorare in smartworking, perché avendo tutti i processi digitalizzati e non dovendo più ricorrere alla carta stampata, si può lavorare tranquillamente da remoto”, conclude.
Leggi tutto: Imprese, Magnano (Rittal): "Con Archiva onboarding digitalizzato a 360 gradi’

(Adnkronos) - “Stiamo implementando la tecnologia di AI generativa all'interno di tutti i nostri servizi per poter offrire un supporto diverso e adeguato rispetto alle richieste del mercato, in tutti gli ambiti in cui operiamo”. Lo ha detto Samuele Fini, sales director - applied solutions di Archiva Group, all’evento ‘Change Up’, organizzato dall’azienda per la business community italiana, alla Camera di Commercio di Verona. Al centro dell'edizione 2025, che ha visto la partecipazione di oltre 300 decisori aziendali, il ruolo fondamentale delle persone in un contesto segnato dal veloce cambiamento degli spazi digitali. “Change up è per noi un punto fermo - afferma Fini - Siamo arrivati ormai alla quinta edizione e vogliamo condividere con i nostri clienti un momento di riflessione strutturato su due diversi orizzonti temporali: il primo a lungo termine, tre cinque anni rispetto a quelle che sono le tendenze tecnologiche e le organizzazione delle aziende. Il secondo incentrato sulle tematiche di oggi, dividendole tra tematiche normative e tematiche invece più di risvolto tecnologico”.
Anche Archiva Group è attraversata da un profondo cambiamento tecnologico, ma si pone nei suoi confronti in una posizione di controllo. L’azienda “che oggi conta più di 2500 clienti e più di 250 dipendenti - ricorda Fini - ha fatto la scelta strategica di continuare ad avere il governo di tutti i servizi che eroga. Anche in ambito di Ai generativa, implementiamo algoritmi di nostra proprietà, con le nostre persone in continuo skilling o reskilling - illustra - questo ci permette di avere il governo totale degli algoritmi che andiamo a implementare e dei dati su cui questi lavorano”.
“Archiva è un'azienda italiana che da sempre si occupa di tematiche legate alla gestione dei documenti e alla digitalizzazione dei processi - approfondisce Fini - siamo focalizzati principalmente all'erogazione dei servizi per quello che riguarda le tematiche amministrative di procurement, di hr e del mondo legal. Operiamo all'interno del settore pubblico e privato delle grandi e medie aziende - spiega - e quest’anno abbiamo formalizzato due acquisizioni: quella con Mitric, che ci permette di ampliare la nostra proposta all'interno di nuovi reparti aziendali e quella con Ddm, che allarga le tematiche di gestione documentale digitalizzazione dei processi all'interno di Sap”, conclude.

(Adnkronos) - "Da questo momento in poi, l'unica missione del Dipartimento della Guerra appena ripristinato è questa: combattere la guerra. Non perché vogliamo la guerra, ma perché vogliamo la pace". Lo ha dichiarato il capo del Pentagono, Pete Hegseth, rivolgendosi alla Marine Corps Base di Quantico, in Virginia, ai militari americani, tra cui alti ufficiali e generali, convocati da tutto il mondo.
"Le uniche persone che meritano la pace sono quelle disposte a fare la guerra per difenderla. Ecco perché il pacifismo è così ingenuo e pericoloso", ha proseguito Hegseth, secondo cui "o proteggi il tuo popolo e la tua sovranità o sarai sottomesso da qualcosa o qualcuno".
Hegseth ha anche detto che l'esercito statunitense sarà riformato per mettere fine a "decenni di decadenza". Il capo del Pentagono ha dichiarato la fine delle "sciocchezze ideologiche", citando come esempi le preoccupazioni per il cambiamento climatico, il bullismo, i leader "tossici" e le promozioni basate sulla razza o sul genere.
"L'esercito è stato costretto da politici sciocchi e sconsiderati a concentrarsi sulle cose sbagliate - ha scandito - Siamo diventati il 'dipartimento woke'. Ma ora non più".
E, ancora, basta con "generali e ammiragli grassi" o soldati delle unità di combattimento sovrappeso. Nel suo intervento Hegseth ha sottolineato la necessità per i militari statunitensi di attenersi a rigorosi standard di forma fisica. "È del tutto inaccettabile vedere nei corridoi del Pentagono generali e ammiragli grassi che sono a capo di Comandi in tutto il Paese, nel mondo, è una brutta figura - ha affermato - È brutto, e non rispecchia ciò che siamo".

(Adnkronos) - "Da questo momento in poi, l'unica missione del Dipartimento della Guerra appena ripristinato è questa: combattere la guerra. Non perché vogliamo la guerra, ma perché vogliamo la pace". Lo ha dichiarato il capo del Pentagono, Pete Hegseth, rivolgendosi alla Marine Corps Base di Quantico, in Virginia, ai militari americani, tra cui alti ufficiali e generali, convocati da tutto il mondo.
"Le uniche persone che meritano la pace sono quelle disposte a fare la guerra per difenderla. Ecco perché il pacifismo è così ingenuo e pericoloso", ha proseguito Hegseth, secondo cui "o proteggi il tuo popolo e la tua sovranità o sarai sottomesso da qualcosa o qualcuno".
Hegseth ha anche detto che l'esercito statunitense sarà riformato per mettere fine a "decenni di decadenza". Il capo del Pentagono ha dichiarato la fine delle "sciocchezze ideologiche", citando come esempi le preoccupazioni per il cambiamento climatico, il bullismo, i leader "tossici" e le promozioni basate sulla razza o sul genere.
"L'esercito è stato costretto da politici sciocchi e sconsiderati a concentrarsi sulle cose sbagliate - ha scandito - Siamo diventati il 'dipartimento woke'. Ma ora non più".
E, ancora, basta con "generali e ammiragli grassi" o soldati delle unità di combattimento sovrappeso. Nel suo intervento Hegseth ha sottolineato la necessità per i militari statunitensi di attenersi a rigorosi standard di forma fisica. "È del tutto inaccettabile vedere nei corridoi del Pentagono generali e ammiragli grassi che sono a capo di Comandi in tutto il Paese, nel mondo, è una brutta figura - ha affermato - È brutto, e non rispecchia ciò che siamo".
Leggi tutto: Usa, capo del Pentagono ai generali: "Preparatevi alla guerra"

(Adnkronos) - “Si sente tanto parlare di intelligenza artificiale e intelligenza artificiale generativa e ci sembrava importante rimettere al centro le persone. Le tecnologie che abbiamo a disposizione sono degli asset che facilitano e accelerano il percorso di trasformazione, ma le persone restano centrali e a loro sono delegati gli aspetti di valorizzazione e soprattutto, le decisioni”. Così Frida Mura, head of sales & partnership hr solution di Archiva Group, intervenendo, alla Camera di Commercio di Verona, all’evento ‘Change Up’, organizzato dall’azienda per la business community italiana. Un appuntamento annuale che per l’edizione 2025 ha visto la partecipazione di oltre 300 decisori aziendali a confronto sulla ‘People centricity’, il ruolo fondamentale delle persone in un contesto segnato da una profonda trasformazione e transizione degli spazi digitali.
Durante l’evento è emersa “la consapevolezza di una people strategy che sia sempre più focalizzata sullo sviluppo delle persone - racconta Mura - la people centricity è proprio questo: persone che guidano il cambiamento”, dice.
Per Archiva Group mettere sul tavolo temi come quelli discussi durante l’evento veronese “è importante perché affianchiamo le aziende nel percorso di transizione digitale”, sottolinea la head of sales & partnership hr solution, la business unit di Archiva Group “partner di più di 500 gruppi di aziende italiane e internazionali”, in cui l’azienda “sviluppa servizi che possano supportare i manager nel mettere le persone al centro, attraverso lo sviluppo delle competenze”, conclude.
Leggi tutto: Imprese, Mura (Archiva Group): "Persone al centro del progresso tecnologico"

(Adnkronos) - Una partnership strategica a favore dell'infanzia, in un "progetto di grande respiro umano e sociale che vede il paziente al centro in ogni fase del processo di cura e il continuo miglioramento della qualità assistenziale". Per realizzarlo la Fondazione Luigi Maria Monti (Idi) e la Fondazione Lottomatica hanno deciso di lavorare insieme per dare vita a un nuovo Centro di neuropsichiatria infantile presso il centro di riabilitazione 'Villa Santa Margherita' a Montefiascone (Viterbo).
Per p adre Giuseppe Pusceddu, presidente della Fondazione Luigi Maria Monti, "si tratta di un'iniziativa di grande valore socio sanitario", oltre che "morale ed etico. Un impegno che migliora gli strumenti a servizio dell'infanzia e in particolare in un'area, quella neuropsichiatrica, dove il bisogno di assistenza è davvero fondamentale anche a livello di conforto della persona".
La partnership permetterà la realizzazione di nuovi percorsi terapeutici: verranno anche ristrutturati gli spazi esistenti a Villa Santa Margherita e acquistate nuove attrezzature. Si tratta di un primo passo di una collaborazione che potrà portare in futuro altri elementi di crescita comune nell'assistenza ai pazienti. "Tutto questo - spiega Alessandro Zurzolo, consigliere delegato della Fondazione Luigi Maria Monti - per rendere il Centro di neuropsichiatria infantile un ambiente accogliente, rassicurante e stimolante, che possa rispondere alle esigenze specifiche dei bambini e degli adolescenti e migliorare il loro benessere complessivo, dal punto di vista sia clinico che sociale e familiare".
"Per noi è fondamentale che l'attività d'impresa si traduca in un contributo concreto al bene comune - dichiara il presidente di Fondazione Lottomatica, Riccardo Capecchi - per questo motivo la Fondazione, espressione dell'impegno sociale del gruppo, individua e sostiene progetti ad alto impatto sociale promossi da realtà autorevoli e radicate sul territorio, mettendo al centro le persone e le comunità in cui operiamo".
Fondazione Lottomatica ha infatti "risposto - si legge in una nota - alla richiesta della Fondazione Luigi Maria Monti che nel gennaio del 2025 ha avviato la raccolta di manifestazioni di interesse per l'erogazione di un contributo liberale per la realizzazione del progetto. Fondazione Lottomatica ha quindi predisposto un significativo sostegno economico in favore del centro di riabilitazione Villa Santa Margherita". Con questo contributo Fondazione Lottomatica ribadisce il suo "impegno, attraverso iniziative di studio, ricerca, formazione ed informazione, a contribuire ad una più ampia consapevolezza e comprensione delle problematiche sociali, economiche e dello sviluppo sostenibile, sia a livello locale che globale".

(Adnkronos) - Jannik Sinner in finale a Pechino. Il tennista azzurro sfida domani, mercoledì 1 ottobre, lo statunitense Learner Tien, numero 52 del mondo, - in diretta tv e streaming - nell'ultimo atto dell'Atp 500 cinese. Sinner arriva all'appuntamento dopo aver battuto Alex De Minaur in semifinale e nei turni precedenti Marin Cilic all'esordio, Terence Atmane negli ottavi e Fabian Marozsan ai quarti.
Tien invece ha superato Daniil Medvedev, costretto al ritiro nel terzo set, in semifinale, oltre a Francisco Cerundolo nel primo turno, Flavio Cobolli agli ottavi e Lorenzo Musetti nei quarti. Obiettivo di Sinner è migliorare il risultato dello scorso anno, quando proprio nella finale di Pechino fu battuto da Carlos Alcaraz, trionfatore a Tokyo.
La finale tra Sinner e Tien è in programma domani, mercoledì 1 ottobre, alle 8 ora italiana. I due tennisti non si sono affrontati mai affrontati in carriera, con quello di Pechino che sarà il primo precedente.
La finale dell'Atp 500 di Pechino Sinner-Tien sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW e TennisTv.
Leggi tutto: Sinner-Tien: orario, precedenti e dove vederla in tv

(Adnkronos) - Ora è ufficiale: Luca Banchi è il nuovo tecnico della nazionale italiana di pallacanestro. A dare l'annuncio oggi, martedì 30 settembre, la Fip con una nota sul proprio sito web che ufficializza quindi il successore di Gianmarco Pozzecco: "La Federazione Italiana Pallacanestro comunica di aver raggiunto un accordo di collaborazione tecnica triennale con Luca Banchi che, dopo essere stato annunciato dal presidente Giovanni Petrucci oggi in Consiglio Federale, è ufficialmente il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale Senior maschile".
"La presentazione del nuovo ct Azzurro avrà luogo venerdì 3 ottobre a Roma alle ore 11.30 presso il Salone d’Onore del Coni (Piazza Lauro De Bosis, 15). L’esordio di Banchi sulla panchina dell’Italbasket avverrà giovedì 27 novembre 2025 quando gli Azzurri giocheranno contro l’Islanda la prima gara di qualificazione alla Fiba World Cup 2027, il Mondiale che si disputerà a Doha, in Qatar, tra due anni". Ma chi è Luca Banchi?
Luca Banchi è nato a Grosseto nel 1965 e ha iniziato la sua carriera da allenatore proprio in Toscana, come allenatore delle giovanili della squadra della sua città, prima di sedersi sulle panchine di Trieste, Trapani e Jesi. Nel 2000 allena a Siena, prima da assistente e poi da tecnico, con cui vince sei scudetti consecutivi dal 2006 al 2012, oltre a Coppe Italia e Supercoppe. Risultati che gli valgono la chiamata dell'Olimpica Milano, con cui nel 2013 conquista il campionato al primo anno, come nessuno era mai riuscito prima.
La sua carriera prosegue all'estero tra Grecia, Russia e Stati Uniti, dove diventa vice allenatore dei Long Island Nets, franchigia dei Brooklyn Nets. Dal 2021 al 2025 è stato allenatore della Lettonia, con cui conquista uno storico quinto posto ai Mondiali 2023. Nel 2023 torna in Serie A alla Virtus Bologna, da cui si dimette nel 2024 dopo aver perso la finale scudetto con Milano.
Leggi tutto: Basket, Luca Banchi è il nuovo ct dell'Italia: chi è

(Adnkronos) - Vaccinare tutti i pazienti oncologici campani. La Regione implementi le immunizzazioni anti Covid-19, antinfluenzale, antipneumococcica e anti Herpes zoster. E' l'appello degli specialisti che arriva oggi dal convegno 'La vaccinazione nel paziente oncologico' organizzato da Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), dall'Istituto dei tumori Pascale di Napoli e dalla Rete oncologica campana (Roc), che rientra nella campagna nazionale del tour in 10 regioni per la sensibilizzazione sul tema attraverso incontri con oncologi medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare. L'intero progetto, ricorda una nota, è reso possibile grazie alla sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline.
"Ogni anno in Campania i nuovi casi di tumore registrati sono oltre 35mila - sottolinea Alfredo Budillon, direttore scientifico del Istituto Pascale - I pazienti corrono rischi maggiori di contrarre patologie con complicanze talvolta pericolose. Per esempio, tra chi è colpito da una neoplasia e l'Herpes zooster si è dimostrata una correlazione maggiore del 40%, rispetto al resto della popolazione. Ciò è dovuto ad una minore efficienza immunitaria provocata dalla malattia e dalle terapie. Anche l'influenza stagionale può esporre un malato oncologico a complicanze talvolta mortali, come la polmonite - avverte l'esperto - Le vaccinazioni sono quindi funzionali ai trattamenti antitumorali e devono essere somministrate tenendo conto delle condizioni di salute generali e del percorso di cura. Spetta all'oncologo stabilire il calendario vaccinale e sensibilizzare pazienti e caregiver". Purtroppo non sempre ciò avviene. Negli ultimi anni si è notata, infatti, una certa "esitazione vaccinale" dovuta a falsi miti sul rapporto tumori-vaccini. "E' invece indispensabile - evidenzia Franco Perrone, presidente nazionale Aiom e ricercatore del Pascale - promuovere una maggiore cultura sul tema sia tra gli specialisti che fra la popolazione".
Particolarmente impegnata su questo fronte è la Roc, coordinata dall'Istituto Pascale. "Tra i compiti della Rete - illustra Sandro Pignata, oncologo del Pascale e responsabile scientifico Roc - vi è anche la promozione delle vaccinazioni e siamo convinti che debba iniziare da una corretta informazione. E' un aspetto sempre più importante nella lotta al cancro, che per molte forme siamo in grado di cronicizzare. Da un punto di vista operativo, come Rete abbiamo creato percorsi vaccinali ad hoc per le persone fragili o immunodepresse. La sanità pubblica territoriale - chiarisce - deve erogare le immunizzazioni e se è necessario come Roc mettiamo a disposizione operatori specialistici che aiutano il sistema delle cure primarie. In alternativa, si può prevedere la vaccinazione direttamente nelle divisioni di Oncologia dove il paziente già riceve visite e trattamenti. Questo comporta diversi benefici fra cui una maggiore adesione alla vaccinazione stessa. Infine, un ruolo rilevante deve essere svolto dai medici di medicina generale che a loro volta devono sensibilizzare e informare i singoli assistiti".
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(Adnkronos) - Fumata nera per i lavoratori ex Alitalia. "Non ci sono margini per ulteriori ammortizzatori sociali conservativi" (tradotto: Cigs) e si procede dunque con la procedura di licenziamento collettivo dei circa 2mila lavoratori. E' quanto apprende l'AdnKronos da fonti presenti all'incontro odierno al ministero del Lavoro, convocato per discutere proprio della procedura di licenziamento collettivo e della proroga della Cigs per i dipendenti dell'ex Alitalia, in scadenza al 31 ottobre, auspicata dai sindacati.
Si lavorerà invece per l'anno aggiuntivo di Naspi finanziato dall'Fsta, il fondo straordinario per il trasporto aereo, con i sindacati che hanno chiesto che siano almeno due gli anni in più. "A stretto giro" è prevista una nuova convocazione con tutti i soggetti interessati ad attivare questa procedura.
Leggi tutto: Alitalia, fonti: stop cigs per circa 2mila dipendenti, verso licenziamento collettivo

(Adnkronos) - Hollywood contro Tilly Norwood. La presentazione della prima 'attrice' generata da intelligenza artificiale ha scatenato un'ondata di reazioni indignate nel mondo del cinema americano e non solo. La presentazione ufficiale di Tilly Norwood è avvenuta al Zurich Film Festival 2025, dove il progetto è stato introdotto come una novità assoluta nel panorama cinematografico. Tilly è stata creata dallo studio londinese Xicoia, fondato da Eline Van der Velden, attrice olandese trapiantata in Inghilterra e Ceo della tech company Particle6. Il lancio è avvenuto il 27 settembre 2025 durante lo Zurich Summit, la sezione industry dello Zurich Film Festival.
Van der Velden ha descritto Tilly come una "creazione artistica" e non un sostituto degli attori umani. Ma ha sottolineato che il personaggio è stato sviluppato con l'obiettivo di diventare "la prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman". Il materiale promozionale ha utilizzato toni ironici e provocatori, suggerendo anche che Tilly può monetizzare su TikTok "entro pranzo". Eline Van der Velden ha illustrato il progetto davanti a una platea di produttori, agenti e osservatori del settore, annunciando anche che nei mesi successivi sarebbe stata resa nota l'agenzia che rappresenterà Tilly. E quest'ultimo particolare ha sollevato le reazioni più dure e preoccupate di Hollywood.
Molti volti noti hanno reagito. Tra loro, anche Emily Blunt. Durante un'intervista per il podcast Awards Circuit di Variety, Blunt, dopo aver visto un'immagine di Norwood, ha esclamato: "No, sul serio? È un'intelligenza artificiale? Oddio, siamo fregati. È davvero, davvero spaventoso. Dai, agenzie, non fatelo. Per favore, smettete di toglierci la connessione umana". E sul fatto che Norwood sia stata progettata per diventare la prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman, l'attrice ha tuonato: "Ma Scarlett Johansson ce l'abbiamo già".
Anche altri attori hanno reagito con rabbia. Kiersey Clemons ha commentato: "Che schifo. Rendetevi conto della situazione". Toni Collette ha condiviso la notizia con emoji urlanti. Melissa Barrera e Lukas Gage si sono uniti al coro di critiche. Il sentimento comune è che l'Ia non può sostituire l'esperienza, l'empatia e la vulnerabilità che rendono unico il lavoro dell'attore.
La querelle tocca un nervo scoperto di Hollywood. Tilly Norwood viene presentata in un momento particolarmente delicato per l'industria cinematografica, segnata da una profonda crisi economica, dalla riduzione dei budget produttivi e dalla chiusura di numerose sale, oltre che dagli scioperi sindacali del 2024 e dal crescente dibattito sull'uso dell'intelligenza artificiale nella creazione e rappresentazione degli interpreti.
La questione dell'intelligenza artificiale nel cinema è stata al centro dei lunghi scioperi di WGA e SAG-AFTRA del 2024, con richieste di protezione contro l'uso non autorizzato di voci e volti digitali. Tilly Norwood riaccende quel dibattito, mettendo in discussione il confine tra innovazione e sfruttamento.

(Adnkronos) - Furia Carlos Alcaraz a Tokyo. Durante la finale dell'Atp 500 giapponese andata in scena oggi, martedì 30 settembre, vinta contro Taylor Fritz in due set con il punteggio di 6-4, 6-4, il tennista spagnolo ha avuto un acceso botta e risposta con il giudice di sedia, Fergus Murphy, reo di non concedere abbastanza tempo tra un punto e l'altro per servire.
"Secondo te è normale che io concludo un punto lungo a rete e poi ho a malapena il tempo di andare a prendere le palline, senza poter riposare qualche secondo?", ha chiesto Alcaraz durante un cambio di campo rivolto all'arbitro della finale, "pensi che sia normale o no?", ricevendo una risposta che, evidentemente, non è stata quella che si aspettava. "Ok, se la pensi così vuol dire che non hai mai giocato a tennis in vita tua", ha concluso il numero uno del mondo prima di tornare in campo.
Grazie alla vittoria contro Fritz nella finale dell'Atp 500 di Tokyo, Alcaraz ha difeso i 500 punti 'lasciati' a Pechino, torneo a cui non ha deciso di partecipare pur arrivando da campione in carica. Alcaraz battendo lo statunitense nel torneo giapponese si è portato a 11.540 punti nel ranking, aumentando momentaneamente il suo vantaggio su Jannik Sinner, in attesa della finale proprio di Pechino tra l'azzurro e Tien.
Leggi tutto: Alcaraz, lite con il giudice di sedia a Tokyo: "Non hai mai giocato a tennis"

(Adnkronos) - Nella complessa situazione di mercato che si sta vivendo con il perdurare delle gravi crisi internazionali, Cersaie - il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno - ha risposto alle aspettative delle imprese che hanno investito in fiera per creare una vetrina internazionale, unica al mondo, dove mostrare ai propri clienti le più recenti innovazioni di prodotto, all'interno di stand dal grande impatto visivo ed emozionale. La 42ma edizione della manifestazione, svoltasi a BolognaFiere dal 22 al 26 settembre, ha visto un miglioramento di molti indicatori: sedici padiglioni interamente occupati - pari a 155.000 metri quadrati di superficie complessiva - dove hanno esposto 627 aziende, di cui 343 del comparto piastrelle di ceramica, 98 dell'arredobagno, 186 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici, delle attività di servizio. Una rassegna che ha rafforzato la sua connotazione internazionale con 243 espositori esteri - pari al 39% del totale - e con 29 paesi rappresentati.
Nelle cinque giornate di fiera sono state registrate 94.577 presenze (-0,8% rispetto all'edizione dello scorso anno) come conseguenza di un aumento degli operatori nazionali (49.671 rispetto a 48.226 nel 2024, +3%) e una diminuzione del 4,6% di quelli internazionali (44.906 rispetto a 47.095), ora con una quota pari al 47,5%, anche a causa degli scioperi nelle giornate di apertura e di chiusura.
"La grande capacità di attrazione di Cersaie ha consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti: la qualità dei distributori, architetti, posatori, operatori del real estate incontrati a Bologna - dichiara Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica - è stata ben percepita dalle nostre aziende nei loro stand".
"La ceramica italiana - sottolinea - continua ad essere industria di riferimento a livello mondiale grazie agli investimenti fatti, al valore assoluto del proprio design e dell'innovazione, che si accompagnano ad un continuo impegno per la sostenibilità ambientale e sociale. Ci troviamo però ad affrontare quotidianamente situazioni di nuovi dazi all'import, dumping sempre più aggressivo di alcuni Paesi e perdita di competitività per le nostre imprese che deriva dall’applicazione ideologica di normative, come l’Ets, che drenano risorse agli investimenti indispensabili per assicurare un futuro alla nostra manifattura ceramica. Durante la fiera con il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, abbiamo avuto modo di evidenziare questi temi ai ministri Tommaso Foti e Adolfo Urso, come anche ai tanti esponenti delle istituzioni europee, nazionali e regionali che ci hanno dato attenzione e ci sono venuti a trovare".
“Cersaie si conferma una piattaforma di riferimento internazionale per il mondo della ceramica e dell’arredobagno, capace di attrarre espositori e visitatori da tutto il mondo e di rafforzare il ruolo di BolognaFiere come hub globale per la manifattura. I risultati di questa edizione ci restituiscono la misura della vitalità del settore nonostante la difficile congiuntura e situazione internazionale e della sua straordinaria capacità di generare relazioni, idee e opportunità concrete di sviluppo. È un segnale importante per tutto il comparto e un riconoscimento al lavoro svolto da Confindustria Ceramica, che rende questo appuntamento un patrimonio per Bologna e per l'Italia", afferma Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere.
Filippo Manuzzi, alla guida delle Attività Promozionali di Confindustria Ceramica, sintetizza l'ampio programma di eventi di questa edizione di Cersaie sottolineando "i 500 partecipanti alla Lectio Magistralis di Elisabeth Diller, le centinaia di architetti che hanno partecipato agli altri eventi del programma 'Costruire, Abitare, Pensare'; le 620 presenze di giornalisti, 150 dei quali hanno preso parte alla conferenza stampa internazionale; i 18 Cafè della stampa tenutisi nei cinque giorni di fiera. Grande è la soddisfazione per l'ampia partecipazione di giovani, con i 1.200 studenti che hanno partecipato alla Lezione alla Rovescia e i 300 che hanno dato vita al Career Day di giovedì; a questo si è aggiunto anche il grande interesse per l'allestimento e per l'afflusso registrato alla Città della Posa. Oltre 210 operatori provenienti da tutti e cinque i continenti hanno composto la delegazione del Cersaie Business, resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ice Agenzia". La prossima edizione di Cersaie si terrà a Bologna dal 21 al 25 settembre 2026.
Leggi tutto: Fiere, per Cersaie 95.000 presenze con il 47,5% di visitatori internazionali

(Adnkronos) - Si è conclusa oggi la 42ª edizione di Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno che ha trasformato Bologna, dal 22 al 26 settembre, in capitale mondiale del design e delle superfici. Una manifestazione che ha confermato la sua forza attrattiva internazionale, ma soprattutto la capacità della filiera ceramica italiana di fare squadra, unendo competenze diverse per un obiettivo comune. Al centro della manifestazione, la Città della Posa nel Padiglione 19 ha rappresentato il cuore pulsante della fiera: non soltanto un luogo di dimostrazioni pratiche, ma uno spazio di incontro dove aziende produttrici, distributori, professionisti della posa, associazioni, enti di formazione, istituzioni e media hanno costruito un racconto condiviso sul valore del mestiere del posatore.
Lunedì 22 settembre il taglio del nastro ha dato il via a una serie di appuntamenti quotidiani: dimostrazioni di posa curate da maestri posatori, Matinée della Posa con focus tecnici e momenti divulgativi, presentazioni editoriali come il manuale “Rivestire una scala”, e l’assegnazione del Tiler Award 2025, che ha premiato i migliori professionisti del settore. Nei giorni successivi, dibattiti e workshop hanno affrontato i grandi temi che attraversano oggi il mondo della posa: sicurezza in cantiere, riconoscimento normativo della professione, certificazioni di qualità, digitalizzazione dei processi e sostenibilità ambientale. Ogni incontro ha contribuito a delineare un quadro unitario, in cui la posa emerge come elemento strategico per la qualità e la competitività dell’intera filiera ceramica.
Per tutta la durata della fiera, Casa Radio ha raccontato la Città della Posa dall’interno, con una postazione attiva che ha ospitato interviste, dirette e podcast. L’emittente ha trasformato i contenuti tecnici in un racconto giornalistico, dando voce a posatori, aziende e istituzioni, e portando al pubblico esterno il clima di collaborazione che si respirava nei padiglioni.
“Con la Città della Posa abbiamo dimostrato che il settore sa fare sistema – ha dichiarato il Presidente di Assoposa Luca Berardo –. Quando aziende, professionisti, associazioni e istituzioni lavorano insieme, il risultato è un patrimonio condiviso che rafforza tutta la filiera. Il posatore non è più un semplice esecutore, ma un attore centrale capace di determinare qualità, sicurezza e valore nel progetto edilizio. È da questa consapevolezza che nasce la voglia di crescere come comunità professionale”.
Un concetto ribadito anche dal Presidente della Commissione Posa di Confindustria Ceramica, che ha sottolineato come “il futuro della nostra industria non dipenda soltanto dall’innovazione dei prodotti, ma dalla capacità di valorizzare ogni passaggio della catena produttiva. La posa è il punto di incontro tra impresa, progettista, distribuzione e cliente finale: per questo è fondamentale che la filiera faccia squadra, riconoscendo al posatore un ruolo professionale e sociale di primo piano”. Infine, la prospettiva dei media è arrivata dalla voce del Direttore Editoriale di Casa Radio, Paolo Leccese, presente per tutta la settimana con interviste e approfondimenti: “Il nostro compito è stato quello di dare voce ai protagonisti, di tradurre i contenuti tecnici in un racconto comprensibile e coinvolgente. Abbiamo visto un settore vivo, capace di raccontarsi e di guardare avanti con una nuova consapevolezza: quella di non essere una somma di parti, ma una comunità che cresce insieme”.
Il messaggio che arriva da Cersaie 2025 è chiaro: il futuro della ceramica passa da una filiera unita, capace di valorizzare le proprie professionalità, di investire nella formazione e di aprirsi all’innovazione tecnologica. La Città della Posa ha mostrato come la collaborazione tra attori diversi – dalle imprese ai posatori, dalle scuole ai media – possa generare valore non solo per il comparto, ma per l’intero sistema abitare. Un’edizione che ha sancito il passaggio dal “fare bene il proprio mestiere” al “fare bene, insieme”, tracciando la strada per un futuro in cui l’eccellenza italiana della ceramica e della posa continuerà a essere un modello riconosciuto a livello internazionale.
Leggi tutto: Fiere, Cersaie 2025 si chiude confermando capacità filiera ceramica
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