(Adnkronos) - Yulia Putintseva ha interrotto il suo match a Wimbledon, chiedendo di allontanare dagli spalti un uomo potenzialmente pericoloso. La tennista kazaka ha smesso di giocare a metà del primo set, per indicare all'arbitro un uomo vestito di verde. "Può mandarlo via? Non continuerò a giocare finché non se ne va. Queste persone sono pericolose, sono pazze. Potrebbe avere un coltello", ha detto.
In seguito la tennista kazaka, visibilmente turbata, ha perso il match in soli 43 minuti: una sconfitta netta con il punteggio di 6-0 6-0. Un portavoce dell'All England Lawn Tennis Club ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito all'accaduto: "A seguito di una segnalazione sul comportamento di uno spettatore durante l'incontro sul Campo 15, l'arbitro di sedia ha informato la sicurezza e la questione è stata gestita".
Il caso ricorda quello di Emma Raducanu che qualche mese fa Dubai era scoppiata in lacrime dopo aver riconosciuto sugli spalti un uomo che il giorno prima le si era avvicinato mostrando un comportamento ossessivo. La tennista era andata subito a parlare con l'arbitro, la sicurezza era stata avvertita e lo stalker allontanato.
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(Adnkronos) - Con la stagione estiva, Twiga Baia Beniamin si presenta con un’identità rinnovata: un format firmato LMDV Hospitality Group che unisce cucina mediterranea, influenze sudamericane e intrattenimento progressivo.
La spiaggia è attiva ogni giorno dalle 10:30, con servizio pranzo attivo nel weekend (venerdì–domenica, 12:30–18:00) e, da luglio, tutti i giorni. Sempre da luglio, il locale apre anche a cena ogni venerdì e sabato, dalle 20:00 a mezzanotte. Il cuore della proposta gastronomica è la griglia a vista, su cui si preparano piatti di carne e pesce dal gusto diretto, con un mix tra tecnica mediterranea e sapori latini. Dalle 14:30, il DJ cambia il ritmo della giornata: la spiaggia si accende, il locale si trasforma e prende vita un format da beach party spontaneo, pensato per chi cerca un’esperienza rilassata ma piena di energia.
“Con Twiga Baia Beniamin abbiamo rinnovato una tradizione, dando al locale un’identità più attuale, in linea con la nostra idea di ospitalità: cucina, musica e atmosfera in un flusso continuo”, afferma Carlo Ziller, ceo di LMDV Hospitality Group.
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(Adnkronos) - Il Centro di III livello di Medicina dello Sport di Ancona è realtà. A 3 anni dall’inizio del percorso è arrivato il taglio del nastro per la struttura specialistica promossa dall'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche. Alla cerimonia è intervenuto il ministro dello Sport, Andrea Abodi. "Ciò che state facendo nelle Marche con l'attivazione di questo Centro di Medicina dello Sport è molto importante e il rapporto tra Roma e Ancona in tal senso sarà costante - ha affermato Abodi - Da parte mia garantirò la più totale collaborazione e ogni supporto necessario. La vostra è una realtà fondamentale, dedicata a chi fa pratica sportiva e si occuperà di prevenzione. State celebrando una giornata davvero straordinaria ad Ancona".
Il Centro di Medicina dello Sport, uno dei pochissimi a livello nazionale, "nasce con uno scopo ben preciso: poter curare tutti gli atleti, dall'agonismo allo sport di base, indistintamente - ha spiegato Armando Marco Gozzini, direttore generale Dell’Aou delle Marche - Oggi non è un punto di arrivo, ma di partenza. Non lo dico io, ma lo sostiene il professor Paolo Zeppilli, notissimo medico della federazione che da anni si occupa di tutti i casi più complicati in questo settore”, secondo cui “'Siete pronti per andare verso il IV Livello della medicina dello sport' che rappresentato dall'atleta cosiddetto 'anomalo', con una patologia poco chiara e non del tutto classificata e che qui dentro può trovare le risposte che sta cercando".
"Inauguriamo un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale, potenziata grazie alla lungimiranza dell’Azienda di Torrette e al sostegno dei privati - ha commentato Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche - Questo centro ha accolto numerosi atleti, anche internazionali, per approfondimenti specialistici e la cura di patologie complesse, con risultati di grande rilievo. Come sistema regionale, siamo orgogliosi di una realtà così qualificata, inserita nel miglior ospedale pubblico d’Italia da 3 anni e parte di un sistema sanitario tra i migliori del Paese, secondo Agenas e ministero". Acquaroli ha quindi ringraziato "tutti coloro che hanno reso possibile il Centro di Medicina Sportiva di III livello. Oltre al professor Dello Russo, i medici, operatori sanitari e professionisti che, con competenza e dedizione, affrontano ogni giorno sfide complesse per garantire salute e servizi a tutti i cittadini, su tutto il territorio". Il vicepresidente e assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, ha aggiunto: "Si tratta di un centro di medicina dello sport di terzo livello, che nella nostra regione ancora mancava con queste professionalità e questo livello di competenza. Voglio ricordare che si tratta dell'attuazione di una previsione contenuta nel Piano socio sanitario. I tre livelli della medicina sportiva - ha chiarito - si distinguono per complessità: il primo riguarda la verifica della compatibilità alla pratica sportiva; il secondo prevede accertamenti più approfonditi; qui, invece, siamo al massimo livello, con competenze multidisciplinari di eccellenza".
"Tanti atleti, anche di fama, sono venuti qui, non solo per controlli, ma anche per curare patologie complesse - ha evidenziato Saltamartini - Questo è l’ennesimo segnale che la sanità della Regione Marche è tra le migliori d’Italia. Voglio anche ringraziare i nostri donatori, autentici esempi di imprenditoria etica".
Il professor Paolo Zeppilli, presente alla cerimonia, ha voluto sottolineare il suo legame con Ancona e le Marche e con il centro stesso: "Sia il professor Antonio Dello Russo, direttore di questo Centro di Medicina dello Sport di III Livello che la dottoressa Mara Trobbiani, che se ne occuperà, sono stati, in epoche diverse, miei specializzandi”. Si tratta di una realtà quasi unica in Italia - ha osservato Dello Russo - una vera e propria eccellenza. C'è voluto un grande sforzo, ma oggi siamo qui e senza la collaborazione di tante persone e figure professionali non ce l'avremmo fatta. Il Centro di Medicina dello Sport di Ancona non sarà un servizio isolato e limitato a se stesso, ma in connessione diretta con tutte le discipline mediche". La riconoscenza per chi ha contribuito economicamente alla realizzazione del Centro è visibile nelle 3 targhe affisse all'esterno delle sale di visita del Centro di Medicina dello Sport: l'imprenditore e patron del Frosinone Calcio, Maurizio Stirpe, il collega armatore anconetano Alberto Rossi e la Fondazione Salesi rappresentata dalla presidente e direttrice amministrativa Aoum, Cinzia Cocco. "Con i professori Fulvio Bellocci, Paolo Zeppilli e Antonio Dello Russo la mia famiglia ha condiviso esperienze di dolore e sollievo al tempo stesso - ha evidenziato Stirpe - Ricordo quando mio padre, a tal proposito, mi ha detto 'Ricordati di queste figure e se puoi fare qualcosa per loro falla. Ecco perché mi è sembrato opportuno essere qui e condividere la nascita del Centro.
Un’ovazione ha accolto l'arrivo al Centro di Medicina dello Sport dell’artista campione olimpionico e del mondo, Gianmarco Tamberi, di cui campeggia un poster che lo ritrae superare l’asticella, all’ingresso del Centro. "Ciò che sta accadendo qui oggi è una nota davvero positiva. Noi atleti, soprattutto da giovani, a volte non ci rendiamo conto di quanto importante sia il monitoraggio del nostro stato di salute - ha detto Tamberi - Per me il team sanitario ha la stessa importanza di quello tecnico. Strutture come questo Centro di Medicina dello Sport ci consentono di restare monitorati". Anche Alberto Rossi, presidente di Frittelli Maritime Group e Adria Ferries, ha ricordato "i sacrifici che sono stati fatti per mettere in piedi il Centro e quelli che il personale sanitario in genere fa tutti i giorni. Era necessario dare il giusto valore a una simile eccellenza e sono davvero orgoglioso di aver contribuito, facendo la mia arte, a questo grande momento". Con soddisfazione Gian Luca Gregori, Magnifico Rettore di Univpm ha concluso: "Ecco finalmente il polo di una specialità fondamentale, abbiamo combattuto tre anni per averla".
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(Adnkronos) - Amazon ha annunciato un potenziamento di Career choice, il programma rivolto alla crescita professionale dei propri dipendenti, con l’obiettivo di facilitare ulteriormente l’accesso alla formazione, favorendo lo sviluppo professionale. Il progetto offrirà nuove opportunità di accesso a corsi di specializzazione molto richiesti, ampliando così le possibilità di crescita, sia all’interno dell’azienda che al di fuori. Il potenziamento del programma, per cui Amazon investirà oltre 25 milioni di euro solo nel 2026 a livello europeo, sarà operativo da agosto 2025, a seguito delle specifiche procedure di implementazione previste nei singoli Paesi. L’impegno dell’azienda nella creazione del miglior luogo di lavoro possibile, infatti, si riflette anche nel sostegno concreto delle prospettive di carriera dei propri dipendenti, valorizzando il talento e l’apprendimento continuo come leve fondamentali per la crescita in un mondo del lavoro in grande trasformazione.
Il nuovo programma Career choice introduce novità sostanziali pensate per rendere l’accesso all’istruzione ancora più semplice e inclusivo per tutti i dipendenti. Tra le novità più rilevanti, figura l’eliminazione del contributo personale: Amazon anticiperà infatti fino al 100% delle spese di formazione, eliminando la quota del 5% in passato a carico del dipendente. Un'altra innovazione riguarda la rimozione del tetto massimo di spesa su base quadriennale, consentendo così ai partecipanti di proseguire liberamente il proprio percorso formativo nel tempo. A completare il quadro, l’aumento del limite di budget annuale per ciascun partecipante, che amplia ulteriormente le possibilità di accesso a corsi di qualità e percorsi altamente specializzanti.
Oltre 250.000 dipendenti Amazon in tutto il mondo hanno partecipato a questo programma gratuito di accesso all’istruzione e formazione professionale dal suo lancio nel 2012 e dall’arrivo in Italia nel 2014. I dipendenti possono frequentare le lezioni presso uno degli oltre 400 partner di servizi di formazione in tutto il mondo. "La crescita professionale e l’acquisizione di nuove competenze hanno un impatto concreto e positivo sulla vita delle persone", afferma Salvatore Iorio, hr director delle operations di Amazon in Italia. "Con il rinnovamento del programma Career choice, ci teniamo a ribadire l'impegno di Amazon nei confronti dei propri dipendenti. Significa fornire loro gli strumenti necessari a costruire e sviluppare sempre più il proprio futuro professionale in un mondo del lavoro in costante evoluzione".
Il potenziamento del programma Career choice riflette la velocità con cui il mondo del lavoro sta cambiando e la crescente domanda di competenze altamente specializzate. Con questa nuova formula, i dipendenti che scelgono di aderire per cinque anni possono beneficiare della copertura totale delle spese di formazione, per un valore annuale superiore a 3,200 euro, pari complessivamente a circa 16.000 euro – un investimento concreto nel proprio futuro professionale. Il programma si distingue anche per l’elevata flessibilità nella scelta dei percorsi formativi, consentendo ai partecipanti di orientarsi verso ambiti in forte espansione, dall’IT alla logistica, fino ai mestieri tecnici e specializzati, con particolare attenzione alla formazione tecnologica. Tra le specializzazioni disponibili: IT support specialist, IT infrastructure specialist, cloud support specialist, data analyst, information security analyst, junior database administrator, software tester, software developer, web developer e ui/ux designer.
Lo scorso anno, in occasione del decennale di Career choice in Europa, Amazon ha stanziato un investimento di 40 milioni di euro con l’obiettivo di aggiungere alla sua offerta europea oltre 25 nuovi programmi di formazione, fornendo così a migliaia di dipendenti le competenze con cui poter rispondere alle attuali e future esigenze del mondo del lavoro. Attualmente, i dipendenti Amazon in Italia possono scegliere tra più di 20 differenti percorsi, con l’obiettivo di sviluppare e accrescere il loro potenziale. Dal suo avvio nel 2014, più di 4.000 dipendenti Amazon in Italia hanno partecipato a Career choice.
Mentre alcuni hanno deciso di lasciare l'azienda per perseguire altre opportunità di carriera grazie alle nuove competenze e certificazioni acquisite con Career choice, molti hanno assunto nuovi ruoli e sviluppato la propria carriera in Amazon. Il progetto continua ad affermarsi con ottimi risultati: in Italia nel 2023 circa un dipendente su 10 è stato selezionato per partecipare a Career choice.
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(Adnkronos) - Diventa definitivo l’ergastolo per l'ex esponente di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini, accusato di concorso nella strage di Bologna del 2 agosto 1980, in cui morirono 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. I giudici della sesta sezione penale della Cassazione presieduta da Giorgio Fidelbo hanno rigettato il ricorso presentato dalla difesa contro la sentenza pronunciata l’8 luglio di un anno fa dai giudici della Corte d'Assise d'appello di Bologna.
Nella requisitoria di ieri il sostituto procuratore generale Antonio Balsamo ha sottolineato come "le conclusioni della sentenza impugnata sono coerenti, una sentenza che non ha un approccio storiografico e il quadro probatorio è solido. In Italia abbiamo avuto due magistrature: di una ha fatto parte Giovanni Falcone, e di un'altra Ugo Sisti, il procuratore capo di Bologna all'epoca della strage", ha evidenziato il pg riferendosi a quanto emerso dalle testimonianze del processo a carico di Bellini sulla presenza del magistrato nei giorni successivi alla strage nell'albergo della famiglia dell'ex esponente di Avanguardia Nazionale.
Confermate anche le condanne per gli altri due imputati che avevano presentato il ricorso contro la sentenza d'appello di Bologna. Si tratta dell'ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio e condannato a sei anni di reclusione, e Domenico Catracchia, ex amministratore di condominio in via Gradoli, a Roma, accusato di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini, condannato a quattro anni.
Intanto lo scorso gennaio è diventata definitiva la condanna all’ergastolo per l’ex Nar Gilberto Cavallini, accusato di aver fornito alloggio a Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini, nella fase immediatamente precedente alla strage, di aver falsificato il documento intestato a Flavio Caggiula, consegnato da Ciavardini a Fioravanti, e di aver messo a disposizione un’auto per raggiungere il luogo della strage.
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(Adnkronos) - "La ricostruzione offerta dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, in merito al blocco del mercato estivo dei biancocelesti, appare parziale e fuorviante, poiché omette passaggi chiave dell’evoluzione normativa intercorsa tra dicembre 2023 e maggio 2025". Lo sottolineano all'Adnkronos fonti confidenziali vicine agli organismi di controllo indipendenti, sostenendo che non si può affermare "che 'le regole siano chiare da due anni', perché la realtà racconta un percorso tutt’altro che lineare".
"A dicembre 2023 - viene rilevato - è stato introdotto il comma 4-bis dell’articolo 90 delle Noif, relativo al controllo dei parametri economico-finanziari, pensato originariamente per i nuovi istituti di accesso alla crisi e dunque riferito a situazioni straordinarie e patologiche, non applicabile alla gestione ordinaria di club sani e regolarmente operanti. Si tratta di un impianto normativo approvato a stagione in corso e applicato con effetti sostanzialmente retroattivi, che tiene conto solo marginalmente della patrimonializzazione delle società, andando a ledere i principi di certezza del diritto e legittimo affidamento. A marzo 2024, la Figc ha annunciato l’intenzione di recepire il sistema Uefa, rispondendo alla richiesta della Lega Serie A di adottare un modello più moderno, trasparente e sostenibile. Tuttavia, l’attuazione concreta è stata rinviata, nonostante la richiesta esplicita di renderlo operativo sin dal mercato estivo 2024".
A dicembre 2024, poi, "è stato deliberato che, a partire dalla stagione 2025/2026, l’unico parametro vincolante sarebbe stato l’indicatore del 'costo del lavoro allargato', coerente con le linee guida Uefa. Ancora una volta, la Lega Serie A aveva chiesto l’applicazione anticipata già per la finestra estiva, ma la Figc ha scelto di posticiparla". Infine, "a maggio 2025, la Figc ha formalizzato l’adozione del nuovo sistema a partire da gennaio 2026, mantenendo però in vigore il vecchio sistema per la sola sessione estiva 2025, per di più con indicatore di liquidità a 0,8, ossia a un valore mai applicato fino ad ora e frutto di un incremento automatico annuale deciso nel 2022 (quindi senza tenere conto del mutato quadro normativo e dell’allineamento al sistema Uefa). Una decisione che ha creato un’anomalia evidente e ha finito per penalizzare proprio quelle società che, come la Lazio, avevano pianificato in modo virtuoso e coerente".
Le stesse fonti sottolineano che "la Lazio ha sempre rispettato le regole in vigore, adottando un modello di gestione sostenibile, solido e orientato alla competitività. Il mercato, per una società sana, è uno strumento fondamentale per ristrutturare il modello di costi senza compromettere la competitività sportiva. Al contrario, per una società in crisi, il mercato va giustamente subordinato al ripristino dello stato di normalità. Confondere questi due piani significa colpire la virtuosità e premiare la distorsione".
"Chi oggi evoca la rigidità delle regole -concludono le fonti- dimentica di aver contribuito a creare un sistema normativo incerto, contraddittorio e applicato con modalità discrezionali, in palese disallineamento rispetto ai principi Uefa e all’equità competitiva. Un sistema che di fatto ha incentivato modelli fondati su debito a lunga scadenza e incontrollato, senza alcuna attenzione alla struttura patrimoniale della società – un debito che, se non arginato, rischia di trasformarsi in un’ipoteca pesantissima sul futuro del calcio italiano".
Leggi tutto: Lazio, fonti: "Fuorviante ricostruzione Gravina, club ha rispettato le regole"
(Adnkronos) - "Le malattia infiammatorie croniche intestinali sono malattie caratterizzate da una infiammazione cronica della parete intestinale che provoca diarrea, dolore, debolezza e perdita di peso. Queste patologie colpiscono in Italia 260.000 persone, con un’incidenza in costante aumento, e hanno un esordio soprattutto in età giovanile, tra i 15 e i 40 anni. La diagnosi precoce è fondamentale in questo contesto perché permette di approntare il prima possibile terapie efficaci. Oggi ne abbiamo svariate. L'importanza di riconoscere subito i sintomi e indirizzare il paziente verso il centro di riferimento, quindi diventa un punto cruciale per la gestione ottimale di queste malattie". Lo ha detto Alessandro Armuzzi, responsabile Uo Ibd, Istituto clinico Humanitas, Rozzano e professore ordinario di Gastroenterologia, Humanitas University in occasione della presentazione di 'Voci di pancia', campagna di sensibilizzazione promossa da Lilly con il patrocinio di Amici Italia, Ig-Ibd (Italian group for the study of Inflammatory bowel diseases) ed Ifcca (International federation of crohn's & ulcerative colitis association) e presentata oggi a Roma.
Tre sono le aree maggiormente impattate dalle malattie infiammatorie croniche intestinali: 1.nutrizione e convivialità; 2. sessualità e genitorialità; 2. lavoro e studio. Per questo motivo "la campagna 'Voci di pancia' è molto importante perché affronta tutte le tematiche che vanno al di là del tecnicismo di noi medici. Non è solo importante somministrare una terapia - sottolinea Armuzzi - non è solo importante mandare la remissione del paziente, ma è altrettanto importante ascoltarlo nei suoi bisogni. Genitorialità, sessualità, gravidanza, post-partum, socialità sono fattori fondamentali che permettono di ottimizzare la qualità di vita che da queste malattie è fortemente impattata. Quindi l'approccio pone il paziente al centro di un team multidisciplinare a disposizione che oltre al medico comprenda anche le figure dell'infermiere e del chirurgo".
(Adnkronos) - "Le malattie infiammatorie croniche intestinali non hanno solo un impatto fisico ma generano un peso psicologico e sociale significativo, troppo spesso sottovalutato. Per un paziente convivere con le Mici significa dover fare i conti con dolore addominale, diarrea e il bisogno di accedere ai servizi igienici più volte al giorno. Immaginate cosa comporti nella sfera privata, sociale, lavorativa e di relazioni". Lo ha detto Massimo Claudio Fantini, Segretario generale di Ig-Ibd e ordinario di Gastroenterologia, Università degli Studi di Cagliari, direttore della Struttura complessa di Gastroenterologia, Aou Cagliari, in occasione della presentazione di 'Voci di pancia', campagna di sensibilizzazione promossa da Lilly con il patrocinio di Amici Italia, Ig-Ibd (Italian group for the study of Inflammatory bowel diseases) ed Ifcca (International federation of crohn's & ulcerative colitis association) e presentata oggi a Roma.
Fondamentale il ruolo dell'alimentazione, secondo Fantini, "nel prevenire l'insorgenza di queste patologie - spiega - e nel favorire l'efficacia delle terapie che oggi fortunatamente abbiamo a disposizione oltre a mantenere quello che è lo stato di controllo dell'infiammazione". Le Mici "sono malattie presenti nei Paesi industrializzati - osserva Fantini - ovvero dove c'è stato un importante cambiamento della dieta e un eccessivo utilizzo di cibi ultra-processati, pieni di additivi che sappiamo avere un impatto negativo su quella che è la flora batterica intestinale, da cui dipendono queste malattie. Quindi occorre evitare i cibi ultra-processati, con gelificanti, conservanti, additivi chimici, che hanno un effetto sia sulla composizione della flora batterica intestinale, sia nella barriera, nel mantenere quello che è la selettività della barriera intestinale, e quindi di isolare in maniera appropriata i batteri buoni all'intestino dal sistema immunitario intestinale". Via libera, invece, alla "dieta mediterranea che favorisce lo stato di remissione ed evita stati di malnutrizione, quali l'obesità".
Per una donna in gravidanza affetta da malattie infiammatorie croniche intestinali "è fondamentale intraprendere un percorso in stretta collaborazione con il clinico che la segue - sottolinea Fantini - per tenere sotto controllo la malattia e gestire al meglio la terapia. Spesso le donne tendono a sospendere i farmaci per paura di effetti negativi sul feto. In realtà pochissimi farmaci devono essere sospesi, mentre è fondamentale proseguire la terapia per evitare la riacutizzazione della malattia, che è l'elemento più pericoloso per il nascituro". Infine, sul rapporto medico-paziente, "il clinico deve saper ascoltare, deve essere in grado di capire quelli che sono le reali esigenze, al di là di quello che può essere il bisogno di controllo della malattia per quanto riguarda l'infiammazione intestinale, e saper cogliere quali sono gli elementi più importanti che impattano negativamente nella vita di tutti i giorni" conclude.
(Adnkronos) - Passare all’azione. Per dare risposte concrete alle necessità dei pazienti che convivono con una Malattia infiammatoria cronica intestinale (Mici). Prime fra tutte quelle che riguardano la sessualità e la possibilità di diventare genitori, ma anche quelle che nascono fra i banchi di scuola o nei luoghi di lavoro, o ancora nei momenti di socialità e convivialità. Per ognuna di queste sfere d’azione ci sono azioni concrete da intraprendere insieme – Istituzioni, Associazione dei pazienti, comunità scientifica e Industria - ma anche consigli e approfondimenti che aiutano le persone con Mici a gestire meglio queste patologie ad alto impatto sociale. È questo il fulcro della seconda edizione della campagna 'Voci di pancia', campagna di sensibilizzazione promossa da Lilly con il patrocinio di Amici Italia, Ig-Ibd (Italian group for the study of Inflammatory bowel diseases) ed Ifcca (International federation of crohn's & ulcerative colitis association). Presentata oggi a Roma, la campagna raccoglie il lavoro di ascolto delle emozioni dei pazienti svolto durante la prima edizione e le elabora in azioni, così da coinvolgere anche le Istituzioni e spingerle a impegnarsi per migliorare la gestione della malattia e la qualità di vita dei pazienti.
La seconda edizione di 'Voci di pancia' si concentra su tre bisogni emersi dall’ascolto dei pazienti: sessualità e genitorialità, convivialità e nutrizione, lavoro e studio. Gli strumenti messi a disposizione sono: il 'Manifesto delle Azioni', proposte concrete di intervento rivolte alle Istituzioni; Mini - Guide per i pazienti che offrono suggerimenti e consigli sui temi emersi come prioritari nel corso della prima edizione della campagna e una serie vodcast realizzata con Chora media che, a partire dalle storie dei pazienti, fa entrare il grande pubblico nella vita quotidiana di chi vive con le Malattie infiammatorie croniche intestinali.
"Le Mici sono malattie caratterizzate da una infiammazione cronica della parete intestinale che provoca diarrea, dolore, debolezza e perdita di peso. Queste patologie colpiscono in Italia oltre 250.000 persone, con un’incidenza in costante aumento, e hanno un esordio soprattutto in età giovanile, tra i 15 e i 40 anni - spiega Alessandro Armuzzi, responsabile Uo Ibd, Istituto clinico Humanitas, Rozzano e professore ordinario di Gastroenterologia, Humanitas University - I pazienti con Mici possono soffrire di stati di infiammazione anche in altre parti del corpo quali articolazioni, cute e occhio, e in circa la metà dei casi la malattia ha un andamento medio-grave che incide fortemente sulla vita quotidiana".
(segue)
Colite ulcerosa e malattia di Crohn sono le due Mici più diffuse. "La Cu coinvolge il colon e causa lo sviluppo di ulcere della mucosa, lo strato più superficiale della parete intestinale, provocando sintomi debilitanti come dolore addominale, urgenza evacuativa, sanguinamento rettale e affaticamento cronico, compromettendo gravemente la qualità della vita dei pazienti - afferma Massimo Claudio Fantini, Segretario generale di Ig-Ibd e ordinario di Gastroenterologia, Università degli Studi di Cagliari, direttore della Struttura complessa di Gastroenterologia, Aou Cagliari-. Nella malattia di Crohn invece l’infiammazione coinvolge tutto lo spessore della parete intestinale e provoca la formazione di ferite profonde, provocando diarrea e dolore più frequentemente nella parte inferiore destra dell’addome. Per i sintomi che le caratterizzano, le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali non hanno solo un impatto fisico ma generano un peso psicologico e sociale significativo, troppo spesso sottovalutato".
Se la prima edizione di 'Voci di pancia' ha portato alla luce questo peso psicologico, grazie al dialogo con Amici Italia, la seconda edizione vuole proporre azioni che aiutino a rispondere alle domande e alle istanze delle persone con Mici. Il Manifesto delle Azioni identifica tre sfere di interesse e per ognuna fa una proposta concreta. Sul fronte dello studio/lavoro - riporta una nota - l’introduzione di incentivi fiscali o sgravi contributivi per le aziende che offrono opzioni di lavoro flessibile ai dipendenti affetti da Mici e riconoscimento della disabilità (Legge 104) e l’istituzione di corsi di formazione specifici per il per-sonale docente nelle scuole/università. Nell’ambito della sessualità/genitorialità la creazione di per-corsi formativi per medici e personale sanitario su come affrontare in modo empatico il tema della sessualità e supportare attivamente i pazienti con Mici. Infine, per quanto riguarda la convivialità e la nutrizione la realizzazione di Linee guida nutrizionali da parte del Ministero della Salute che aiutino a identificare cibi e opzioni alimentari ideali durante le diverse fasi della patologia.
"Le Mici non si vedono. E proprio perché invisibili - sottolinea Salvo Leone, direttore denerale di Amici Italia e Chairman di Ifcca - spesso non vengono capite. Ma dietro a ogni paziente c’è una battaglia silenziosa, fatta di dolore, urgenza, stanchezza, solitudine che spesso colpisce non solo la persona ma tutto il nucleo familiare. Oggi vogliamo rompere questo silenzio. Non è solo una questione medica: è una questione di diritti, di dignità, di qualità della vita. Con il Manifesto delle Azioni chiediamo un cambiamento reale, concreto, che parta dalle Istituzioni e arrivi nella vita di tutti i giorni. E ci rivolgiamo anche ai pazienti: non siete soli, non dovete vergognarvi. La vostra voce conta. Le vostre emozioni sono la forza da cui partire per costruire un futuro più giusto e più umano. 'Voci di Pancia' è proprio questo: un invito a trasformare la sofferenza in consapevolezza, e la consapevolezza in azione” .
"Il nostro impegno è quello di migliorare la vita delle persone, non solo grazie all’innovazione farmacologica. La campagna Voci di Pancia è un esempio di come interpretiamo questo ruolo: essere al fianco dei pazienti e delle Società scientifiche per ascoltare e raccogliere le loro necessità e, insieme, provare a costruire un mondo migliore - afferma Federico Villa, Associate VP Corporate Affairs e Patient Access Italy Hub di Lilly - Le Mici sono patologie spesso invisibili ma con un impatto molto importante sulla vita di chi ne è colpito. Vogliamo aiutare le persone e le loro famiglie ad alleggerire il carico di queste patologie nel quotidiano". Tutti i materiali sono visionabili e scaricabili su www.vocidipancia.it.
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(Adnkronos) - La super Ai in camice bianco batte Dr House. Messa alla prova su più di 300 casi impossibili è in grado di raggiungere un'accuratezza nella diagnosi 4 volte superiore a quella ottenuta in media dai 'colleghi' medici umani (con costi minori). La sfida è stata lanciata da un team di Microsoft Ai che ha provato a mettere a punto un sistema che riuscisse a emulare il processo diagnostico iterativo, cioè un percorso che parte da un punto, e poi perfeziona e migliora il risultato, testando ipotesi e aggiungendo man mano nuove informazioni. Proprio come farebbe un gruppo di esperti in carne e ossa.
L'intelligenza artificiale, spiegano gli autori dello studio nell'ambito del quale è stato valutato il sistema (disponibile in versione preprint, cioè non ancora sottoposto a revisione paritaria), promette grandi possibilità nell'ambizione di ampliare l'accesso alle conoscenze e al ragionamento medico specialistico. Tuttavia, è la riflessione di partenza, la maggior parte delle valutazioni di modelli linguistici si basa su vignette statiche e domande a risposta multipla che non riflettono la complessità e le sfumature della medicina basata sulle prove di efficacia in contesti reali. Nella pratica clinica, i medici formulano e rivedono iterativamente ipotesi diagnostiche, adattando ogni domanda e test successivo a ciò che hanno appena appreso, e valutano l'evoluzione delle evidenze prima di formulare una diagnosi definitiva. Per emulare questo processo, il team di scienziati ha introdotto un sistema: il 'Sequential Diagnosis Benchmark', che trasforma 304 casi clinici difficili da diagnosticare, presentati alla conferenza clinico-patologica del 'New England Journal of Medicine', in incontri diagnostici graduali.
Come si è svolto il 'test'? Un medico o un'Ia iniziano ad analizzare un breve abstract del caso e devono richiedere ulteriori dettagli a un modello 'gatekeeper' che rivela determinati risultati solo quando esplicitamente interrogato. La performance viene valutata non solo in base all'accuratezza diagnostica, ma anche in base al costo delle visite mediche e degli esami eseguiti. Da questo percorso nasce il MAI Diagnostic Orchestrator (MAI-DxO), un orchestratore indipendente dal modello che simula l'attività di un panel di medici, propone probabili diagnosi differenziali e seleziona strategicamente test di alto valore e convenienti.
I risultati ottenuti promuovono la 'macchina'. In abbinamento al modello di OpenAI, spiegano gli esperti, il sistema in questione - una sorta di intelligenza artificiale 'agentica', autonoma - raggiunge un'accuratezza diagnostica dell'80%, quattro volte superiore cioè alla media del 20% dei medici generalisti. Riduce inoltre i costi diagnostici del 20% rispetto ai medici e del 70% rispetto al modello standard di Ai. E se configurato per la massima accuratezza, raggiunge quota 85,5%. In altre parole, gli attuali modelli di Ai possono essere utilizzati in modo che adottino un processo di ragionamento simile a quello che seguirebbe un gruppo di specialisti umani e i miglioramenti delle prestazioni sono generalizzati, indipendentemente dai modelli utilizzati, che siano delle famiglie OpenAI, Gemini, Claude, Grok, DeepSeek e Llama. "Evidenziamo - concludono gli autori - come i sistemi di intelligenza artificiale, se guidati a pensare in modo iterativo e ad agire giudiziosamente, possano migliorare sia la precisione diagnostica che il rapporto costo-efficacia nell'assistenza clinica".
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