(Adnkronos) - "Ci siamo trovati davanti uno scenario drammatico. I superstiti erano tutti molto provati, sotto choc, alcuni senza vestiti, tutti completamente zuppi d'acqua, stremati". A parlare con l'Adnkronos delle drammatiche fasi dello sbarco, ieri al molo Favaloro, dei 60 superstiti del naufragio avvenuto a circa 14 miglia da Lampedusa, è Francesca Saccomandi, operatrice di Mediterranean Hope, il programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, da anni presente sulla più grande delle Pelagie. "Una donna somala piangeva disperata, ha perso la figlia di appena un anno e il marito. I compagni di viaggio la consolavano". "Molti avevano bevuto acqua salata e per quattro di loro, tre ragazzi egiziani e un somalo, quasi privi di conoscenza, è stato necessario il trasferimento al Poliambulatorio", racconta ancora Francesca. Due, in condizioni più critiche, dopo essere stati stabilizzati sono stati trasferiti in elisoccorso all'ospedale di Agrigento. "Un ragazzo egiziano ci ha detto di aver trascorso otto anni in Libia, era partito con un amico, lo ha perso durante la traversata". Insieme dall'Egitto alla Libia sognando una vita migliore. Un sogno che si è infranto a poche miglia da Lampedusa. Per tutto il pomeriggio le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza ieri hanno fatto la spola dal molo Favaloro per sbarcare le salme: 23 quelle finora recuperate, tra cui 5 donne e una bimba di neanche un anno.
Ancora incerto il numero dei dispersi. Perché i racconti dei superstiti sono confusi. "Alcuni parlavano di un'onda che li ha ribaltati, altri dicevano di essere stati costretti a un certo punto a salire su una sola barca, che sovraccarica e si è capovolta. Erano comprensibilmente confusi, parlavano poco e a tratti". Ad avvistare ieri mattina il barcone semiaffondato è stato un elicottero della Guardia costiera, tra le onde i migranti. Vivi e morti. Una tragedia dai contorni ancora non definiti. "Tra i dispersi potrebbero esserci molti minori, anche un bimbo di appena quattro anni". Spetterà alle indagini ricostruire cosa è successo, la Procura di Agrigento indagherà per naufragio colposo, un fascicolo a carico di ignoti. E mentre proseguono ininterrotte le ricerche dei dispersi, sulla più grande delle Pelagie proseguono gli sbarchi.
"Il fallimento delle politiche di respingimento europee e italiane è evidente - denuncia Francesca Saccomandi -. Il dramma di ieri dimostra che non sono efficaci e non funzionano, non evitano morti in mare ma, al contrario, rendono ancora più pericoloso e precario il viaggio. Un viaggio, che nella maggior parte dei casi è l'unica possibilità per queste persone di cercare una vita migliore e un luogo sicuro". Francesca non ha dubbi. "Non si può parlare di tragedie, sono morti annunciate. A Lampedusa il calendario è scandito dai naufragi, dai dispersi, da notizie di questo tipo. E' questa ormai la quotidianità nella frontiera del Mediterraneo centrale. L'unico modo di evitarlo - conclude - è mettere in atto delle politiche che permettano di entrare in modo sicuro e legale in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Lo ripetiamo, inascoltati, da anni". (di Rossana Lo Castro)
Leggi tutto: Naufragio Lampedusa, la testimonianza: "Sul molo superstiti stremati e in lacrime"
(Adnkronos) - Nuovo forfait di Matteo Berrettini. Il tennista romano non giocherà gli Us Open, in programma a New York dal 24 agosto al 7 settembre. Il 29enne, sceso al numero 59 del ranking Atp, non gioca dalla sconfitta al primo turno di Wimbledon di un mese e mezzo fa e questo è il quinto torneo che salta dopo Gstaad, Kitzbuehel, Toronto e Cincinnati.
Berrettini nell'ultimo Slam stagionale raggiunge la semifinale nel 2019, fermato dallo spagnolo Rafael Nadal.
Il tennista azzurro nei giorni scorsi aveva acceso le speranze dei tifosi con un post condiviso sui social: "Step by step with the best" aveva scritto l'azzurro a corredo di una foto accanto a Jannik Sinner a Montecarlo. "Un passo alla volta con il migliore", dunque. Una frase che lasciava intendere dei progressi nel recupero e la possibilità di rimettere piede in campo agli Us open, ultimo Slam stagionale. Ma così non sarà.
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(Adnkronos) - Due alpinisti italiani, un uomo e una donna, sono morti in un incidente avvenuto sul Castore, massiccio del Monte Rosa. I corpi sono stati ritrovati dal soccorso alpino valdostano. L’allarme è stato dato questa mattina in seguito al mancato contatto con gli alpinisti, che si sapeva avevano pernottato al Rifugio Quintino Sella. Un primo sorvolo con l’elicottero SA1 ha dato esito negativo.
Il soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia, in collaborazione con il soccorso alpino della Guardia di Finanza di Alagna Valsesia, ha condotto la ricerca mediante comunicatore satellitare e ha fornito indicazioni utili a una serie di sorvoli che hanno portato all’individuazione della zona e al ritrovamento dei due alpinisti. Le salme sono state portate a Champoluc. Le operazioni di riconoscimento e la ricostruzione della dinamica dell’incidente sono affidate alla Guardia di Finanza di Cervinia.
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(Adnkronos) - "La tua morte mi ha cambiata". Con queste parole Clizia Incorvaia ha voluto ricordare Eleonora Giorgi, madre di suo marito Paolo Ciavarro, scomparsa lo scorso 3 marzo dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas.
Un addio che ha lasciato un profondo segno nella sua famiglia, come ha raccontato la stessa Incorvaia: "Cerco di non perdermi più in cose e sentimenti futili, non spreco più il mio tempo. Lo assaporo invece con una nuova consapevolezza circondandomi di sentimenti sani e che fanno sorridere il cuore"
"Così come tu ci hai insegnato. Ti amo", si legge su una storia Instagram. Parole piene di amore che ricordano il forte legame che si era instaurato tra le due. Un legame diventato ancora più forte, in particolare dopo la nascita del piccolo Gabriele, venuto al mondo nel febbraio del 2022: "Mi ha cambiato la prospettiva. È la vita che si rinnova", aveva detto Eleonora Giorgi sul nipotino, sottolineando come diventare nonna le avesse cambiato la vita.
Tra i post invece Clizia ha condiviso un carosello di foto in cui appare felice accanto alla sua famiglia: "Non è stato un anno semplice... Ci lasciamo alle spalle un anno in cui abbiamo raggiunto traguardi importanti ma un anno che ci ha tolto la persona più importante della nostra vita... Ci ha messo a dura prova ma ci ha reso più forti coesi e resilienti... La nostra forza è l'amore", queste le parole che accompagnano le immagini.
Eleonora Giorgi nelle ultime fasi della sua malattia ha più volte ribadito quanto fosse stato fondamentale per lei l’amore della sua famiglia: "Nonostante le difficoltà, loro mi danno la forza di continuare. La presenza di Clizia è un dono prezioso", aveva detto.
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(Adnkronos) - Apprensione per le condizioni di salute di Dario Argento. Il celebre regista, a un passo dal compiere 85 anni, ha accusato un malore, una crisi respiratoria che lo ha costretto ad andare in Pronto soccorso, presso l'ospedale Anna Rizzoli di Ischia, dove il Maestro del cinema horror si trova in vacanza. Secondo le prime informazioni, la crisi respiratoria sarebbe legata a una patologia pregressa.
Fortunatamente, le condizioni di Argento non desterebbero particolare preoccupazione. Il regista è stato immediatamente sottoposto a tutti gli accertamenti del caso, al termine dei quali i medici valuteranno se disporre il suo trasferimento in un reparto specifico dell'ospedale per un periodo di osservazione più approfondito.
Dario Argento, che il prossimo 7 settembre festeggerà il suo 85esimo compleanno, si trovava sull'isola verde per un periodo di riposo.
Leggi tutto: Dario Argento in ospedale a Ischia, malore in vacanza
(Adnkronos) - Ventuno persone che hanno contratto l'infezione, due delle quali decedute, e un maxi richiamo di formaggi in tutta la Francia. E' il bilancio dell'allerta sanitaria legata al batterio Listeria, individuato in prodotti dell'azienda Chavegrand, nel dipartimento della Creuse, come riporta la stampa francese. La scoperta, annunciata il 12 agosto, ha portato al ritiro dal mercato di circa 50 prodotti a latte pastorizzato, venduti nella grande distribuzione per sospetto legame con l'ondata di casi di listeriosi.
Secondo l'Agenzia nazionale francese per la Sanità pubblica (Santé publique France - Spf), le persone colpite dal batterio sono 11 donne e 10 uomini, tra 34 e 95 anni. Diciotto persone sono oltre i 65. Tre di loro seguivano terapie farmacologiche croniche "suscettibili di favorire le infezioni intestinali", mentre gli altri presentavano fattori di rischio, tra cui tumori, diabete e patologie cardiache. "Tutti i pazienti sono stati ricoverati", ha precisato Spf, specificando le forme cliniche osservate: 16 setticemie, 4 forme neuromeningee e un'altra forma invasiva.
Leggi tutto: Listeriosi, ondata di casi in Francia: 2 morti e maxi richiamo di formaggi
(Adnkronos) - Ventuno persone che hanno contratto l'infezione, due delle quali decedute, e un maxi richiamo di formaggi in tutta la Francia. E' il bilancio dell'allerta sanitaria legata al batterio Listeria, individuato in prodotti dell'azienda Chavegrand, nel dipartimento della Creuse, come riporta la stampa francese. La scoperta, annunciata il 12 agosto, ha portato al ritiro dal mercato di circa 50 prodotti a latte pastorizzato, venduti nella grande distribuzione per sospetto legame con l'ondata di casi di listeriosi.
Secondo l'Agenzia nazionale francese per la Sanità pubblica (Santé publique France - Spf), le persone colpite dal batterio sono 11 donne e 10 uomini, tra 34 e 95 anni. Diciotto persone sono oltre i 65. Tre di loro seguivano terapie farmacologiche croniche "suscettibili di favorire le infezioni intestinali", mentre gli altri presentavano fattori di rischio, tra cui tumori, diabete e patologie cardiache. "Tutti i pazienti sono stati ricoverati", ha precisato Spf, specificando le forme cliniche osservate: 16 setticemie, 4 forme neuromeningee e un'altra forma invasiva.
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(Adnkronos) - E' la 'Regina' della tavola romagnola e sempre di più si fa apprezzare per la sua versatilità. Non soltanto un cibo veloce e 'di strada', ma anche in versione gourmet, con tanto di preparazione studiata dagli chef. E' la Piadina romagnola Igp, una vera e propria protagonista della cucina italiana, quindi, adatta dall’antipasto al dolce, in ogni momento della giornata.
A confermarlo il presidente del Consorzio di promozione e tutela della Piadina romagnola Igp, Alfio Biagini: "La piadina è un prodotto nato per i poveri, perché più economico del pane, e pian piano ha assunto sempre più rilevanza sulla tavola dei romagnoli, per poi diffondersi anche al di fuori del nostro territorio. E sulle tavole è diventata sempre più importante, tanto da diventare un piatto centrale dalle mille versioni. Oggi la piada viene proposta anche in versione gourmet. E' un prodotto che si può abbinare con tantissime delle 44 eccellenze della nostra regione".
E la piadina gourmet piace molto, come dimostra il successo avuto in una delle tappe di Tramonto DiVino, manifestazione itinerante che ogni anno, dalla Riviera alle Colline, porta in degustazione oltre 300 etichette di vini regionali in abbinamento con le eccellenze gastronomiche, e che a Cesenatico l'8 agosto ha festeggiato il suo 20° anniversario. La piadina è stata proposta, in particolare, nella serata di Riccione, il 25 luglio, in due versioni realizzate dal Maestro dello Street Food Daniele Reponi in collaborazione con il Consorzio di promozione e tutela della Piada romagnola Igp.
In versione salata, 'Batticuore', in omaggio all’amore comune per il territorio di due icone gastronomiche, la Piadina Romagnola Igp è stata farcita con la Mortadella Bologna Igp, accompagnata da scaglie di pecorino di Fossa Dop, miele d'acacia e salsa agrodolce di rapa rossa e zenzero. A seguire anche una proposta dolce, il Piadamisù: un tiramisù a base di mousse di mascarpone con crumble di Piadina Romagnola Igp e amaretto, amarene brusche di Modena Igp sciroppate e polvere di caffè. Un vero successo per questo dessert, l’ultimo di una serie di abbinamenti inaspettati, come il cannolo e la torta della nonna realizzati con Piadina romagnola Igp, che esaltano l’estrema versatilità del prodotto.
"Abbiamo sempre cercato di abbinare la nostra piadina - spiega il presidente del Consorzio - ad altri prodotti romagnoli e non solo, dal cioccolato di Modica al pistacchio di Raffadali, all'arancia rossa di Sicilia. Ad esempio, abbiamo organizzato anche la colazione con la piadina: l'idea mi è venuta bagnando nel latte la mattina la piadina avanzata la sera e piaceva molto".
Un modo nuovo, quindi, per apprezzare questo prodotto sempre più amato anche all'estero. "Stiamo facendo una campagna promozionale - sottolinea Biagini - con un bando europeo. Il paese in cui esportiamo di più è la Germania, anche per i tanti turisti tedeschi che sono venuti in vacanza nella Riviera Romagnola e hanno apprezzato la nostra piadina, che ovunque è un po' la bandiera dei romagnoli".
Leggi tutto: Food: non solo cibo di strada, la Piadina romagnola diventa gourmet e anche dessert
(Adnkronos) - Accomuna il sesso, il parto, l'allattamento e le interazioni sociali, perché viene rilasciata nel cervello umano quando le persone sono impegnate in tutte queste attività. Contribuisce a creare sentimenti di attaccamento, vicinanza e fiducia. E anche per questo viene comunemente chiamato ormone delle coccole o della felicità, poco importa che sia anche associato all'aggressività. Si tratta dell'ossitocina. Un nuovo studio dell'Università della California a Berkeley la mette sotto la lente e spiega nel dettaglio perché l'ormone dell'amore è fondamentale anche per la formazione delle amicizie. Ricerche recenti, spiegano gli scienziati, hanno messo in discussione questa associazione amorosa, suggerendo che l'ossitocina, che nel cervello agisce come neuromodulatore, non sarebbe essenziale per il legame di coppia a lungo termine o la monogamia sociale o anche per il comportamento genitoriale. I lavori erano stati condotti sull'animale monogamo per eccellenza, l'arvicola di prateria, e per gli esperti le conclusioni erano queste, sebbene senza ossitocina le arvicole impiegassero più tempo a formare i legami sociali in questione.
Le arvicole di prateria, che come gli esseri umani formano relazioni stabili e selettive, "sono speciali perché ci permettono di comprendere la neurobiologia dell'amicizia e in che modo è simile e diversa da altri tipi di relazioni", spiega Annaliese Beery, professore associato di biologia integrativa e neuroscienze all'UC Berkeley e autrice principale del nuovo studio, pubblicato sulla rivista 'Current Biology'. Mentre la maggior parte dei lavori si concentra sui legami di coppia, il laboratorio di Beery è particolarmente interessato alle relazioni selettive tra pari, analoghe alle amicizie umane. Studi che potrebbero far luce su condizioni psichiatriche umane, come l'autismo e la schizofrenia, che interferiscono con la capacità di una persona di formare o mantenere legami sociali.
E in fatto di legami, le arvicole hanno molto da insegnare: quando due di loro sono amiche strette, si raggruppano fianco a fianco, si puliscono e persino si siedono l'una sull'altra. Beery e Alexis Black, una dei due primi autori dello studio, hanno scoperto che quando questi roditori sono privi di recettori dell'ossitocina impiegano più tempo degli esemplari normali a formare relazioni tra pari. "L'ossitocina sembra essere particolarmente importante nella fase iniziale di formazione delle relazioni e soprattutto nella selettività: 'Preferisco te a questo sconosciuto', per esempio", dice Beery. Gli animali senza segnalazione di ossitocina, quando vengono creati nuovi gruppi spezzando quelli precedenti, perdono subito traccia dei loro partner originali.
Le arvicole geneticamente modificate nel laboratorio dell'Università della California a San Francisco dal coautore Devanand Manoli non ricevevano nemmeno le ricompense sociali che normalmente derivano dagli attaccamenti selettivi: non si impegnavano molto per coccolarsi con i loro amici ed erano meno restie e aggressive nei confronti degli estranei. "In altre parole - spiega l'esperto - l'ossitocina gioca un ruolo cruciale non tanto nel livello di socialità delle persone, quanto piuttosto nella loro selettività, nelle persone con cui interagiscono".
L'assenza di recettori dell'ossitocina ha modificato anche la regolazione della disponibilità e del rilascio dell'ossitocina nel cervello, come documentato dal gruppo utilizzando un nuovo nanosensore in collaborazione con la ricercatrice post-dottorato Natsumi Komatsu e Markita Landry, professoressa di ingegneria chimica e biomolecolare all'UC Berkeley. Beery ritiene che studiare comportamenti simili in più specie sia fondamentale per determinare cosa sia specifico e cosa sia invece generalizzabile tra le diverse specie. Per integrare la sua ricerca in laboratorio, ha condotto studi sul campo confrontando il comportamento sociale e la distribuzione dei recettori dell'ossitocina nel cervello in un gruppo di roditori sudamericani e di scoiattoli terricoli di Belding nordamericani. Ha anche recentemente avviato test sul campo su diverse specie di arvicole - ce ne sono circa 50 in tutto il mondo - per confrontarne il comportamento sociale.
"Mentre la maggior parte dei roditori preferisce interagire con sconosciuti, si scopre che la maggior parte delle specie di arvicole che abbiamo testato nei nostri primi esperimenti sviluppa preferenze tra pari e partner, che è ciò che chiamiamo amicizie selettive. Quindi sembra esserci questa tendenza diffusa a legare - riassume Beery - Ma solo un paio di queste specie sono anche monogame. Credo che questa preferenza per la familiarità sia profondamente radicata". Sebbene l'ossitocina non sia essenziale per la formazione del legame finale, ulteriori studi condotti dallo stesso gruppo e pubblicati nel 2024 hanno dimostrato che le arvicole della prateria con recettori carenti (o 'mutanti nulli') impiegavano circa il doppio del tempo rispetto alle arvicole normali per stabilire una relazione con un potenziale compagno.
Beery e Black hanno approfondito con tre serie di esperimenti. In uno, hanno testato quanto tempo serviva a stabilire una preferenza per un partner. Mentre gli esemplari normali impiegavano circa 24 ore di stretta vicinanza, quelli con deficit del recettore per l'ossitocina non hanno mostrato alcuna preferenza in quel lasso di tempo e hanno impiegato fino a una settimana per stabilire una preferenza tra pari. "La nostra conclusione da quell'esperimento è che l'ossitocina non è necessaria per avere una relazione, ma è davvero importante nelle prime fasi di una relazione facilitarne la rapida ed efficiente attivazione", chiarisce Beery.
Le arvicole con legami di coppia di lunga data sono state poi messe in una situazione di gruppo misto: un recinto con altre arvicole e molte stanze collegate da tubi. Questi animali "tengono traccia di chi conoscono - osserva Beery - È come se noi andassimo a una festa con un amico: ci metteremmo vicino a lui per la prima parte della festa e poi potremmo iniziare a socializzare". L'assenza di recettori per l'ossitocina invece ha questo effetto: le arvicole semplicemente si mescolano come se non avessero nemmeno un partner lì con loro. Nel terzo esperimento, i ricercatori hanno testato la forza del legame tra pari e di quello di coppia 'chiedendo' ai topi di premere delle leve per raggiungere un amico/partner o uno sconosciuto. Gli esemplari con deficit del recettore dell'ossitocina non premevano di più quando dall'altro lato c'era un 'amico'. La mancanza di segnalazione dell'ossitocina dunque non solo ritarda la formazione di relazioni, ma crea anche deficit nelle relazioni tra pari a lungo termine.
"Si possono osservare contributi della segnalazione dell'ossitocina su entrambi i lati della selettività - conclude Beery - sul versante prosociale, è coinvolta nel desiderio di stare con un amico o un pari conosciuto, mentre sul versante antisociale contribuisce a respingere un animale sconosciuto. Abbiamo osservato gli effetti dell'ossitocina sia sull'affiliazione che sull'aggressività nei nostri altri studi sulle arvicole della prateria, e ciò è in linea con le scoperte umane sul ruolo dell'ossitocina nelle dinamiche in-group/out-group".
Leggi tutto: Ossitocina, ecco perché è l'ormone dell'amore e pure dell'amicizia
(Adnkronos) - Questa mattina è stata pubblicata la sentenza della Corte di Appello di Roma in merito alla complessa controversia avviata da Grandi Lavori Fincosit S.p.A. in concordato preventivo nei confronti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. La causa, di rilevanza economica e strategica significativa, trae origine da opere e rapporti contrattuali risalenti negli anni e ha visto la controparte avanzare una pretesa risarcitoria complessiva pari a 209.757.859,46 euro.
In primo grado, il Tribunale aveva già accolto solo in minima parte le richieste di Glf, condannando l’Autorità al pagamento di circa 1.705.815,08 euro oltre interessi, importo già di gran lunga inferiore alle somme originariamente domandate. Con la decisione odierna, la Corte di Appello – dopo un’accurata analisi delle argomentazioni delle parti – ha accolto parzialmente il primo e il settimo motivo di appello proposti da Glf, ma ha anche accolto il primo motivo di appello incidentale proposto dall’Autorità, determinando così una riduzione ulteriore del 20% dell’importo liquidato in primo grado.
La somma complessivamente dovuta dall’Autorità si attesta ora a 1.483.725,99 euro oltre interessi come specificato in sentenza, vale a dire meno dell’1% della cifra inizialmente pretesa dalla controparte.
Questo esito, fa sapere l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, "rafforza la posizione di Adsp Mtcs sotto diversi profili: economico, per il significativo contenimento dell’esborso rispetto alla richiesta iniziale; giuridico, per il riconoscimento da parte della Corte di Appello della fondatezza di una parte delle argomentazioni difensive presentate dall’Ente; istituzionale, come dimostrazione della capacità dell’Autorità di tutelare in maniera efficace le proprie risorse e il proprio operato.
Per il commissario straordinario Raffaele Latrofa, "la pubblicazione di questa sentenza rappresenta per la nostra Autorità un momento importante e fortemente positivo. Ridurre a meno dell’1% l’esborso rispetto a quanto inizialmente richiesto dalla controparte significa aver condotto una difesa solida e lungimirante. Questo risultato non è frutto del caso, ma dell’impegno, della preparazione e della dedizione di tutti coloro che hanno lavorato a questa vicenda: in primis del nostro ufficio legale nelle figure degli avvocati Fabrizio Losco, Stefania Accardi e Gabriella Giacomantonio e il personale amministrativo e tecnico coinvolto. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento".
"È la dimostrazione - aggiunge - che, anche nelle situazioni più complesse e potenzialmente gravose per l’Ente, la serietà e la competenza pagano. Questo successo ci sprona ad affrontare con determinazione le prossime sfide, consapevoli della responsabilità che abbiamo nella gestione delle risorse pubbliche e nel garantire il buon andamento del sistema portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Questa sentenza permette di svincolare somme accantonate che per anni hanno congelato il bilancio e che adesso potranno essere utilizzate per lo sviluppo dei tre porti.”
Leggi tutto: Porti, Adsp Mtcs: Corte Appello riduce ulteriormente condanna
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