(Adnkronos) - Maurizio Gasparri ospite della prossima puntata di Pulp Podcast, il podcast di Fedez e Mr Marra. Ad annunciarlo è lo stesso Fedez al termine dell’ultima puntata del suo podcast che ha ripostato anche attraverso i suoi canali social.
"Nella prossima puntata ospite Maurizio Gasparri", dice il rapper. Quindi “non mi c….e il c…o che sono andato al congresso dei giovani di Forza Italia perché… l'ho fatto per voi”, scherza Fedez. Resta da vedere quali temi verranno affrontarsi durante l’intervista e quale sarà il tono del confronto.
"Sono consapevole che la mia presenza abbia creato indignazione. Non mi sono mai sottratto al confronto con persone che hanno idee diverse dalle mie", le parole di Fedez ieri dal palco del Congresso dei Giovani di Forza Italia. Il rapper è arrivato accolto dagli applausi (VIDEO). "Negli anni ho constatato che ogni volta che invito al podcast persone con posizioni di destra e la controparte di sinistra si rifiutano sempre di sedersi sul tavolo a dibattere. Questo è oggettivo".
"Oggi io non voterei nessuno", ha detto Fedez, che ha parlato anche del sindaco di Milano. "La cosa buona è che a Milano mancano due anni per cambiare sindaco e Beppe Sala non si può ricandidare, quindi questa è un'ottima notizia. Un sindaco influencer anche no", affermava il rapper.
Poi un riferimento a Michele Santoro e Marco Travaglio. "Io ho sentito Santoro dare l'onore delle armi a Berlusconi" dopo che è morto. "Quando io purtroppo vedo Marco Travaglio fare un libro su Berlusconi postumo e fare la promozione pulendo la sedia, ecco, quello mi sembra totalmente inutile, se non utile alle tasche di Marco Travaglio per racimolare qualche soldino in più - le parole di Fedez - E lo trovo veramente spiacevole" (VIDEO).
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(Adnkronos) - Jasmine Paolini viene superata in tre set da Elina Svitolina agli ottavi del Roland Garros e saluta il torneo parigino. L'ucraina vince in rimonta contro l'azzurra, numero 4 al mondo, con il punteggio di 4-6, 7(8)-6(6), 6-1 in due ore e 27 minuti, regalandosi i quarti di finale dove affronterà la vincente tra la numero 11 al mondo Elena Rybakina e la polacca Iga Swiatek, numero 5 del ranking Wta.
Paolini parte bene e vince il primo set in scioltezza in 50 minuti di gioco, poi nel secondo set cresce l'ucraina che gioca bene gli ultimi game, con la toscana in difficoltà sul piano fisico. L'ucraina le annulla tre match point e vince al tie-break il secondo set.
Nel terzo inizio complicato per Paolini, che va subito sotto 0-4 in 30'. Poi recupera un break di svantaggio, ma nulla da fare. Svitolina vince il match e vola ai quarti del Roland Garros.
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(Adnkronos) - Un uomo di 56 anni originario di Sant’Agata Bolognese è morto questa notte, poco dopo le 4, mentre si trovava a bordo della propria auto assieme alla moglie nei pressi di San Matteo della Decima, frazione di San Giovanni in Persiceto. La coppia di coniugi è stata travolta da una Bmw guidata da un 22enne magrebino che, assieme ad altri due connazionali, aveva scelto di fuggire da un posto di blocco per evitare il controllo dei carabinieri.
Lo scontro tra le due vetture è avvenuto nei pressi di un incrocio: mentre per il 56enne non c’è stato scampo, la moglie si trova ora ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale Maggiore di Bologna, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico.
Da quanto si apprende, l’incidente è avvenuto dopo che le forze dell’ordine avevano tentato di inseguire la Bmw lanciata a tutta velocità, per diversi chilometri, con sirene spiegate e luci accese, provando ad allertare del pericolo gli automobilisti alla guida sulle strade di San Matteo della Decima. Subito dopo lo schianto, il 22enne straniero ha abbandonato il mezzo per tentare di scappare a piedi, ma nel frattempo i carabinieri sono riusciti a fermare gli altri due che viaggiavano nello stesso veicolo. Risaliti al conducente, i militari lo hanno raggiunto a casa e fermato per omicidio stradale.
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(Adnkronos) - Papa Leone XIV oggi saluterà i ciclisti del Giro d’Italia 2025 al passaggio nello Stato della Città del Vaticano. “Anche nel ricordo di Papa Francesco che aveva accolto la proposta presentata dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e realizzata insieme con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e Athletica Vaticana”, spiega il Dicastero della Cultura.
Il progetto del passaggio del Giro d’Italia in Vaticano - “prima tappa” che anticipa il Giubileo dello Sport previsto sabato 14 e domenica 15 giugno - è nato il 28 ottobre 2021 in occasione della cerimonia per la consegna ad Athletica Vaticana del certificato del riconoscimento come membro ufficiale dell’Unione ciclistica internazionale.
La partenza dell’ultima tappa della edizione numero 108 del Giro d’Italia avverrà alle Terme di Caracalla. In modalità non agonistica, i ciclisti entreranno nella Città del Vaticano da via Paolo VI attraverso l’Ingresso del Petriano. Il percorso all’interno delle mura vaticane è lungo circa 3 chilometri. I ciclisti pedaleranno accanto alla basilica e alla sagrestia di San Pietro per poi salire nella direzione dei Giardini vaticani, passando davanti alla chiesa di Santo Stefano degli abissini, alla Stazione ferroviaria, nella zona del Palazzo del Governatorato. I ciclisti poi saliranno ancora verso il monastero Mater Ecclesiae, la Grotta della Madonna di Lourdes, la Torre di San Giovanni e l’eliporto. Per poi fiancheggiare le mura - lungo il ‘percorso mariano’. Il percorso proseguirà fino al Giardino quadrato e ai Musei Vaticani. I ciclisti pedaleranno, poi, in via delle Fondamenta - all’ombra della Cappella Sistina - per arrivare sul piazzale di Santa Marta e uscire dalla Città del Vaticano attraverso la Porta sul vicolo del Perugino.
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(Adnkronos) - Diciottenne, già noto alle forze dell'ordine, era nascosto in un’abitazione di Cisterna di Latina. I carabinieri hanno fermato il presunto killer del benzinaio ucciso con una coltellata al cuore durante una rapina in un distributore di Tor San Lorenzo, a Roma.
Il giovane, spiegano i militari, ha confessato il delitto, conducendo poi gli inquirenti in un’area boschiva di Ardea dove aveva nascosto l’arma - un coltello a serramanico con lama della lunghezza di 16 cm, con tracce di sangue -, il casco e alcuni indumenti indossati al momento dell’omicidio.
(Adnkronos) - Dal microambiente tumorale possono arrivare informazioni preziose che consentono di sapere in anticipo quali pazienti con melanoma possono o meno beneficiare dei trattamenti immunoterapici. A spingere un passo in più avanti 'immunoncologia di precisione' sono due studi presentati da Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, al meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), in corso a Chicago. Entrambi i lavori sono stati condotti nell’ambito dello studio clinico Secombit, progettato per valutare l’efficacia di diverse sequenze terapeutiche nei pazienti con melanoma metastatico Braf mutato, un tipo di melanoma caratterizzato da una mutazione genetica che spinge le cellule tumorali a crescere.
“Nello studio vengono messe alla prova diverse sequenze di farmaci inibitori di Braf, che ‘spengono’ il gene iperattivato, e di immunoterapici, cioè farmaci che tolgono il ‘freno’ che impedisce alle cellule immunitarie di colpire il tumore – spiega Ascierto –. Si tratta di combinazioni che hanno rivoluzionato il trattamento del melanoma con mutazione Braf, offrendo elevati tassi di risposta e benefici clinici prolungati anche in pazienti con metastasi. Tuttavia, non tutti rispondono a queste combinazioni e stiamo imparando a capire il perché”.
Nel primo studio i ricercatori si sono concentrati sulla cosiddetta biologia spaziale, una metodica che punta a esaminare la localizzazione e le interazioni di diversi tipi di cellule nel microambiente tumorale. “Attraverso analisi avanzate condotte su 42 biopsie pretrattamento, abbiamo identificato 15 tipi di cellule, tra cui 10 diverse popolazioni di cellule immunitarie, oltre a 10 marcatori di stato cellulare – afferma Ascierto –. Abbiamo così studiato ben 1.941 caratteristiche spaziali, da cui abbiamo selezionate le principali associate a una migliore risposta ai trattamenti, quindi a una maggiore sopravvivenza e a un maggiore beneficio clinico prolungato”.
In particolare, da questa complessa mappa i ricercatori hanno dimostrato che quando le cellule tumorali interagiscono con il microambiente, seguendo specifiche coordinate spaziali, si registrano tassi di risposta al trattamento combinato peggiori. Mentre quando si presenta una maggiore interazione tra cellule tumorali e specifiche cellule del sistema immunitario, anche in questo caso entro coordinate precise, la risposta ai trattamenti è migliore. “Il nostro lavoro sottolinea l’importanza della biologia spaziale nella personalizzazione dei trattamenti – commenta Ascierto –. Questo approccio offre una strada promettente per il progresso della medicina personalizzata, in particolare nel melanoma, e per il miglioramento degli esiti clinici sia nell’immunoterapia che nel trattamento mirato”.
Nel secondo studio l’attenzione dei ricercatori si è concentrata su un noto biomarcatore dei tumori ematologici: la timidina chinasi 1 (TK1). Si tratta di un enzima che svolge un ruolo fondamentale nella sintesi e nella riparazione del Dna, il cui aumento della concentrazione nel sangue può indicare un’attività di proliferazione cellulare più elevata, come avviene nei tumori. “In questo nuovo studio, il primo condotto su TK1 nel melanoma metastatico, abbiamo analizzato 81 pazienti: 40 con livelli elevati di TK e 41 con livelli bassi dello stesso enzima – spiega Ascierto –. I risultati hanno mostrato una marcata differenza nella prognosi tra i due gruppi”. Nel dettaglio: la mediana di sopravvivenza a 5 anni è risultata più bassa nei pazienti che presentavano livelli elevati di TK: 19 mesi mentre nei pazienti con livelli bassi di TK non è stata ancora raggiunta.
“Sorprendentemente, la differenza di sopravvivenza tra i gruppi TK-alto e TK-basso non è stata statisticamente significativa (47% contro 44) tra i pazienti a cui è stato applicato un ‘approccio sandwich’, cioè trattati prima con gli inibitori Braf, poi con l'immunoterapia e subito dopo ancora con gli inibitori di Braf - spiega Ascierto –. È evidente che questa strategia terapeutica funzioni indipendentemente dai livelli di TK”.
Per quanto riguarda la sopravvivenza globale a 5 anni i ricercatori hanno rilevato una differenza marcata tra i pazienti con TK alto e TK basso: 20% contro il 60% nel gruppo di pazienti che hanno iniziato prima la terapia target. La differenza è risultata altrettanto marcata (38% TK alta vs 78) tra i pazienti a cui sono stati somministrati prima gli immunoterapici e poi gli inibitori di Braf. Presente, ma meno netta la differenza tra i pazienti con livelli sierici di TK alti e bassi in chi è stato trattato con l'approccio sandwich (46% contro 75%). “Siamo entrati nell’era dell’immunoncologia di precisione – conclude Ascierto –. I risultati degli studi confermano che si possono selezionare i trattamenti in base alle caratteristiche non solo del tumore, ma del microambiente e del sistema immunitario. Questo significa poter dare subito ai pazienti la terapia più efficace, evitando loro trattamenti inutili e con pesanti effetti collaterali”.
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(Adnkronos) - E' un 18enne del posto, già noto alle forze dell'ordine, il ragazzo fermato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio come il presunto autore dell'omicidio del 36enne bangladese titolare della pompa di benzina a Tor San Lorenzo, ad Ardea. Poco prima delle 12 di martedì scorso, la vittima era stata accoltellata al cuore da un uomo che, arrivato al distributore Toil in sella a una moto, coperto da un casco integrale e vestito completamente di nero, si era poi dileguato con il 'bottino' di 570 euro in contanti. Nahid Miah, sposato e padre di due bambini, è morto prima del trasporto in ospedale, nonostante i numerosi tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118.
I carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Velletri, hanno immediatamente avviato le indagini, ascoltando alcuni testimoni e analizzando i filmati della video-sorveglianza. L’acquisizione delle registrazioni delle telecamere si è poi allargata a numerosissimi impianti, fino ad arrivare a ricostruire l’intero percorso effettuato dall’assassino, prima e dopo il delitto, in sella a una moto Bmw GS 650 bianca, rubata due giorni prima a Roma, ritrovata l'indomani in un’area boschiva di Ardea, quasi completamente carbonizzata. Gli inquirenti, pertanto, si sono concentrati sul furto del motociclo, individuandone in poche ore gli autori in tre giovani originari del litorale sud romano. Questi però, sono risultati da subito estranei all’evento delittuoso commesso con la moto e, solo grazie alla ricostruzione della loro rete relazionale, in particolare nel comune di Ardea, è stato possibile identificare il 18enne presunto autore dell’omicidio che, la sera prima, aveva a sua volta rubato la moto a uno dei tre, che l’aveva parcheggiata in strada.
Le indagini si sono concentrate quindi sul principale sospettato, con il sequestro di indumenti e cellulari usati da lui e a persone a lui vicine. L’imponente mole di registrazioni acquisite dalle telecamere e dai lettori targhe della zona è stata quindi messa a sistema con i dati contenuti nello smartphone. Dall’esatta sovrapponibilità dei percorsi ricostruiti fino a quel momento con i dati emersi dal telefono è emerso il completamento del grave quadro indiziario nei confronti del 18enne e, quindi, la decisione di procedere al suo rintraccio, avvenuto ieri pomeriggio in un’abitazione di Cisterna di Latina, dove si stava nascondendo.
Nel corso dell’interrogatorio, svolto presso la Compagnia Carabinieri di Anzio in presenza del Pubblico Ministero, il giovane ha confessato il delitto, conducendo poi gli inquirenti in un’area boschiva di Ardea, dove aveva nascosto l’arma del delitto (un coltello a serramanico con lama della lunghezza di 16 cm, con tracce di sangue), il casco e alcuni indumenti indossati al momento dell’omicidio. Al termine delle formalità di rito, è stato portato nella Casa Circondariale di Velletri, a disposizione dall’Autorità Giudiziaria.
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(Adnkronos) - Gigio Donnarumma e un futuro lontano da Parigi? Possibile, nonostante il trionfo del suo Psg in finale di Champions League contro l’Inter. Nel post-partita di Monaco, tra i festeggiamenti, il portiere della Nazionale non ha nascosto dubbi su una sua permanenza in Francia: "Dopo tante critiche arriva una vittoria importantissima, ma vincere l'Europeo resta il successo di cui sono più orgoglioso. Psg? Non so se resto, vediamo nelle prossime settimane. Ora andrò in Nazionale e vedremo cosa accadrà".
Quale futuro, allora, per Donnarumma? Non è un mistero che, per il portiere azzurro, non sia mai decollato il feeling con il tecnico del Paris Luis Enrique. Il contratto del capitano della Nazionale è in scadenza nel 2026 e proprio una stagione trionfale come quella appena chiusa, impreziosita dal Triplete Ligue 1-Coppa di Francia-Champions League, potrebbe rappresentare la chiusura del cerchio. La fine della sua avventura all’ombra della Tour Eiffel.
Donnarumma, che ha iniziato la sua carriera al Milan, è arrivato al Psg nel 2021 e in Francia ha vinto tutto. Ora andrà a giocarsi il Mondiale per Club in America da protagonista, anche con un occhio al Pallone d'oro. Poi si intensificheranno le riflessioni sulla prossima stagione. Per ripartire da Parigi, inevitabilmente, dovranno proseguire i discorsi per il rinnovo di contratto. La situazione è monitorata da diversi club in giro per il mondo: a cominciare dall’Italia e dall’Inter, che adesso dovrà valutare il futuro di Sommer. Su Donnarumma ci sono da tempo anche gli occhi della Premier League, con il Manchester City in prima fila.
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(Adnkronos) - Un ragazzo romano di 19 anni è stato accoltellato al petto ed è grave, seppur non in pericolo di vita, in ospedale. E' successo intorno a mezzanotte, davanti alla fermata della metropolitana Lucio Sestio, nel quartiere Don Bosco, al Tuscolano a Roma.
Sentita dagli agenti della Squadra Mobile impegnati nelle indagini, la fidanzata della vittima che era con lui al momento dell'aggressione, ha riferito di un gruppo di ragazzi peruviani conosciuti da lei solo di vista, che si sarebbero avvicinati al 19enne senza un apparente motivo, accoltellandolo. Le telecamere sul posto non hanno ripreso quanto accaduto e sono in corso accertamenti da parte dei poliziotti.
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(Adnkronos) - Stefano
Stefano Addeo, il professore di Marigliano autore del post contro Ginevra, la figlia di Giorgia Meloni, ha dichiarato in queste ore di aver scritto d'impulso quel "post stupido" (lo ha definito lui stesso così nel messaggio di scuse) in cui augurava la stessa sorte di Martina Carbonaro (la ragazza di 14 anni uccisa ad Afragola nei giorni scorsi) alla figlia del Presidente del Consiglio. Ma non è così. A smentirlo, infatti, c'è un altro post pubblicato dallo stesso insegnante sulla sua pagina social. Post che Addeo ha provato subito a far scomparire dai suoi profili social ma di cui l'Adnkronos è in possesso.
Se alla piccola Ginevra augurava di venire uccisa come la 14enne di Afragola, pochi giorni fa il docente augurava la stessa sorte dei palestinesi a Gaza ai figli della Meloni, ancora una volta, e dei vicepremier: il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, tutti immortalati in immagini in cui stringevano la mano al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. (di Silvia Mancinelli)
(Adnkronos) - Sono stati fermati dai poliziotti i due presunti autori della violenta rapina al distributore di carburante di via Domenico Fontana, nel quartiere Arenella di Napoli. I due ragazzi devono rispondere di tentata rapina aggravata e duplice tentato omicidio.
La rapina è avvenuta nella serata di venerdì in via Domenico Fontana. Secondo la ricostruzione, poco prima delle 20, tre persone hanno tentato di mettere a segno una rapina ai 2 dipendenti del distributore di carburanti, ma i due - un 63enne e un 67enne, entrambi napoletani - hanno reagito. Nella colluttazione, i due benzinai sono stati feriti con un'arma da taglio. Trasferiti in codice rosso all'ospedale Cardarelli, fortunatamente i due benzinai sono stati medicati e già dimessi, anche se con una prognosi rispettivamente di 30 e 20 giorni per ferite agli arti.
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(Adnkronos) - Jasmine Paolini torna in campo per gli ottavi di finale del Roland Garros. Oggi, domenica 1 giugno, l'azzurra affronta l'ucraina Elina Svitolina per guadagnare un posto nei quarti dello Slam francese. Il match è in programma alle 11 sul Philippe-Chatrier: le due tenniste si sono sfidate in una sola occasione, agli scorsi Australian Open, quando Svitolina ha eliminato la toscana in tre set.
Paolini-Svitolina, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, viene trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam è disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
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(Adnkronos) - "Due manifestazioni, a poche ore (24) e a pochi chilometri (530) di distanza, per dire quasi - quasi - la stessa cosa: e cioè che a Gaza le cose non possono proprio continuare così. Il giorno prima il raduno dei centristi e di una parte del Pd a Milano. Il giorno dopo quello del Pd più Conte più Bonelli e Fratoianni a Roma. S’intende che le differenze non sono poi affatto così piccole. E’ assai probabile che a Milano le critiche alla politica di Netanyahu verranno accompagnate dalla preoccupazione di non allontanarsi troppo dal solco della solidarietà con Israele. E che a Roma l’afflato per la causa palestinese sarà a sua volta accompagnato da argomenti, parole d’ordine e stati d’animo assai più severi nei riguardi di Tel Aviv. Non fosse stato così, l’appuntamento avrebbe potuto essere uno solo per tutti.
Eppure non doveva essere così impossibile trovare una piattaforma comune tra tutte le forze di opposizione. Sarebbe bastata forse qualche piccola, non banale accortezza. Per esempio, dar retta alla proposta accennata da Edith Bruck: quella di far sfilare, accanto alle bandiere palestinesi, anche una, solo una, simbolica bandiera dello stato di Israele. Quel tanto che desse l’idea di una protesta capace di conservare il senso storico di quel che avviene da quelle parti. E cioè il fatto che quello stato, per quanti errori e quanti delitti stia commettendo a Gaza, è figlio dei delitti ancor più atroci che abbiamo compiuto noi europei a suo tempo verso la sua gente. E ancora, che quello stato, Israele appunto, è pur sempre una democrazia, ancorché gravemente malata. L’unica democrazia in quel contesto, peraltro.
Quella possibilità è svanita nel giro di poche ore tra il silenzio di quasi tutti. Così, ognuno ha finito per recitare se stesso. La sinistra ufficiale, la più corposa, si è voluta appropriare di tutte le ragioni, proprio tutte, della (giusta) indignazione. E si appresta ora però a correre il rischio che il raduno di Roma possa sfuggirle di mano, condizionato da parole d’ordine ancor più estreme di quelle in nome delle quali è stato convocato. Mentre la sinistra, chiamiamola così, moderata, o riformista che dir si voglia, farà la sua fatica a farsi condividere da quella parte di elettorato che pure vorrebbe dare un forte segno di tutta la sua inquietudine e disapprovazione per quanto sta avvenendo in Medio Oriente. Senza contare il fatto che una parte di costoro si troverà infine a sfilare in tutte e due i cortei. La prima volta per convinzione, la seconda per disciplina.
Tutto questo suona come riprova della difficoltà a tenere insieme i due lembi del centrosinistra. Uno più corposo nei suoi numeri. L’altro forse -forse- più capace di rubare consenso alla maggioranza. La quale maggioranza peraltro in materia di politica estera ha anch’essa le sue belle traversie. E si ostina ancora oggi a dividersi, al di là e al di sopra del Medio Oriente, tra una parte che fa il tifo per un Trump niente affatto gentile con gli europei e un’altra parte che fa il tifo per una Europa niente affatto disposta ad inginocchiarsi sul prato della Casa Bianca versione Maga. Due vere e proprie visioni del mondo che verrà. Del tutto antitetiche.
Si dirà che le crepe che dividono l’opposizione sono più visibili, almeno in questi giorni. E che i suoi leader non stanno facendo più di tanto per cercare di venirne a capo. E’ vero. Ma è vero anche che certe fenditure che si intravedono tra i soci di maggioranza possono facilmente dar luogo prima o poi a crepe anche più profonde. E assai più gravi per il buon nome del nostro paese presso le cancellerie del mondo che conta. In una parola, si riproduce da una parte e dall’altra la disinvolta attitudine a litigare tra alleati (e perfino dentro i partiti) sui grandi temi della politica estera. Quei temi che dovrebbero vedere semmai la convergenza tra le nostre due metà campo. E che ora invece solcano tutti e due i campi in questione, seminando dappertutto una disunione che non promette nulla di buono". (di Marco Follini)
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