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Allerta per il gran caldo in Sardegna, picchi di oltre 40°

24 Giugno 2025

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Scatta anche l'avviso di pericolo incendi

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Nuova ondata di calore in arrivo in tutta la Sardegna.

Un'area di bassa pressione posizionata sulle coste del Portogallo - spiegano dalla Protezione civile regionale-Settore Meteo - sta favorendo l'avvezione di aria calda di origine africana sulla penisola iberica e sulla Francia.

A partire da domani lo spostamento verso la Spagna della struttura perturbata favorirà l'estensione del flusso di aria calda verso il Mediterraneo occidentale e l'Italia centromeridionale".

Per questo il Centro funzionale decentrato di Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteo avverse a partire dalle 12 di mercoledì 24 e sino alle 18 di giovedì 26 giugno: sono previste temperature massime diffusamente elevate o molto elevate su tutti i settori interni della Sardegna, con punte localmente superiori ai 40/41 gradi, dapprima sui settori meridionali ed orientali in estensione mercoledì e giovedì ai settori interni settentrionali dell'isola". Insieme al gran caldo scatta anche il pericolo incendi. Per la giornata di domani prevista l'allerta di rischio con codice giallo (pericolosità media).

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Rissa con la futura suocera, arrestato il promesso sposo

24 Giugno 2025

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Lite e botte a festa prematrimoniale, nozze annullate ad Alghero

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Doveva essere una festa da favola per anticipare il matrimonio, ma il promesso sposo ha fatto a botte con la futura suocera, è stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale, e le nozze sono state annullate.

È successo ad Alghero, durante il fine settimana, in una villa affittata per più giorni da una coppia di futuri sposi - lui 36enne sassarese, lei di origine ceca - proprio per prepararsi con una super festa al matrimonio, che si sarebbe dovuto celebrare domenica al Comune di Sassari.
    Durante la festa lo sposo e sua suocera hanno litigato, complice il tasso alcolico, pare per questioni legate al catering.

I due sono venuti alle mani ed entrambi hanno chiesto l'intervento dei carabinieri.
    Quando i militari sono arrivati nella villa, il futuro sposo ha prima cercato di baciarli, poi di prendere una delle loro pistole, quindi è stato bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.
    Oggi il 36enne, difeso dall'avvocato, Marco Palmieri, è comparso davanti al giudice del Tribunale di Sassari, per la convalida dell'arresto, e la pm Alessia Sanna ha chiesto la misura cautelare dell'obbligo di firma.

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Dermatite bovini, Sardegna pronta a campagna vaccinazioni

24 Giugno 2025

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Assessore, 'dieci giorni di sorveglianza speciale'

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Pronti alle vaccinazioni.

E dieci giorni di misure di sicurezza per evitare la propagazione della dermatite nodulare dei bovini.

Con allargamento delle contromisure già adottate dalla Regione Sardegna all'indomani del primo caso sospetto.
    "Bisognerà stringere i denti per questo periodo - ha detto l'assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi, durante la conferenza stampa convocata nel pomeriggio per fare il punto della situazione al termine dell'ultima riunione dell'Unità di crisi -. Noi ci siamo mossi dal 21 giugno promuovendo già una restrizione cautelativa sui 52 comuni del Nuorese. Questa è una malattia che può presentarsi dal punto di vista clinico in maniera sporadica ma anche epidemica. La sintomatologia è ben descritta, c'è un aumento delle secrezioni, di salivazione con insorgenza di noduli, soprattutto nell'area cervicale, nella zona perineale, nel collo, simile a quello che si vedeva tanti anni fa col vaiolo. Non c'è il rischio per l'uomo - ha sottolineato Bartolazzi - perlomeno non è stato dimostrato un rischio per l'uomo".
    Dalla riunione con il ministero - ha spiegato l'assessore - si sta ragionando anche sull'eventuale acquisizione di un vaccino: "se ci saranno altri capi chiaramente infettati, noi dovremmo partire subito con la campagna vaccinale. Nel caso in cui venga confermata una rilevanza epidemica della malattia, la vaccinazione è l'unico strumento utile che dovrà essere fatto nel migliore dei modi. La questione è reperire il vaccino perché questo è il primo caso in Italia - ha detto ancora Bartolazzi -.
    Su questo il Ministero si sta operando in maniera diretta. Per quanto riguarda i costi, oggi stesso l'assessorato ha proposto 1 milione 600mila euro aggiuntivi sia per l'acquisto di vaccini che per alcuni rischi".
    Le cause? "Non si tratta di animali importati e questo è importante dal punto di vista epidemiologico, cioè l'azienda che ha avuto questa criticità non ha importato animali dall'estero o da zone fuori dalla Sardegna. C'è quindi verosimilmente la puntura da un insetto vettore, quasi certamente una zecca.
    Questo ci fa capire che qualcosa di nuovo è arrivato in Sardegna, forse con i venti, un virus che si è avvicinato per la prima volta qui. Bisognerebbe avere sotto stretto monitoraggio anche gli allevamenti bovini delle altre regioni, in particolare la Sicilia, e vedere se c'è una correlazione epidemiologica".

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Omicidio Marongiu, liberi i fratelli di Arzu e altri 2 arrestati

24 Giugno 2025

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Riesame annulla le ordinanze di custodia in carcere
 

ono tornati in libertà Roberto e Sergio Arzu, di 57 e 65 anni, il figlio di quest'ultimo, Gianluca, di 26, e Pier Giorgio Piras, di 36, tutti di Arzana, finiti in carcere il 26 maggio scorso con l'accusa di concorso e favoreggiamento nell'omicidio di Beniamino "Mino" Marongiu, freddato il 9 luglio 2024 in piazza Roma, ad Arzana, con quindici colpi sparati da due pistole in un'esecuzione definita "in puro stile mafioso".

Il tribunale del Riesame di Cagliari - presidente Giovanni Massidda a latere Cannas e Angioi - ha infatti annullato le ordinanze di custodia cautelare emesse nei loro confronti.

Il ricorso era stato presentato dagli avvocati difensori dei quattro: Francesco Marongiu, Rita Dedola, Pierluigi Concas, Pamela Piras e Fabrizio De Murtas.

 

Il principale sospettato del delitto, Sandro Arzu, fratello di Roberto e Sergio, si è suicidato il 9 giugno scorso nel carcere di Uta, dove era rinchiuso dal 26 maggio a seguito dell'arresto a Cagliari da parte dei carabinieri dopo due anni di latitanza.

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Usa, Meloni e i 'giorni dell'Iran': uso basi italiane solo con ok Parlamento

24 Giugno 2025
Giorgia Meloni alla Camera - Fotogramma /ipa

(Adnkronos) - "Nessun aereo americano è partito da basi italiane" e la nostra Nazione "non ha in alcun modo preso parte alla operazione militare" degli Stati Uniti contro l'Iran. Ma, ha aggiunto Giorgia Meloni, anche se questa ipotesi viene esclusa, un eventuale impiego delle basi militari statunitensi presenti in Italia sarà comunque sottoposto al voto del Parlamento, "a differenza di quello che è accaduto quando al governo non c'eravamo noi". Nel suo intervento alla Camera, chiamata a esprimersi sulle comunicazioni in vista del vertice Nato di oggi all'Aia e del Consiglio europeo del 26-27 giugno, la premier ha affrontato uno dei nodi più delicati di questa congiuntura politica: la crisi iraniana, oggi il fronte più critico dello scenario internazionale. Un tema che occupa un ruolo centrale nel suo discorso, destinato a essere replicato oggi al Senato, prima della partenza per il summit nei Paesi Bassi, al quale è atteso anche il presidente americano Donald Trump. 

 

Meloni ha rimarcato il valore del confronto istituzionale, sottolineando l'importanza del dialogo tra governo e Parlamento, ma anche con le opposizioni, "per il bene e la sicurezza degli interessi della nostra Nazione" in una fase tanto delicata. Ieri, all'indomani degli attacchi americani ai siti nucleari iraniani, Meloni ha convocato una riunione con i vicepremier, i ministri competenti e i vertici dell'intelligence. Un passaggio che la premier ha ricordato nel suo intervento in Aula, dicendosi preoccupata per le conseguenze che la crisi potrebbe generare sull'intera regione mediorientale, in particolare sullo stretto di Hormuz, snodo cruciale per il commercio globale e punto sensibile per la stabilità dei mercati dell'energia e del petrolio. Ma al contempo assicurando che l'Italia ha gli "approvvigionamenti energetici necessari".  

La posizione dell'Italia, ha ribadito Meloni, "rimane una posizione chiara": l'Iran non deve arrivare a dotarsi dell'arma nucleare, ma "solo un'azione diplomatica coordinata" può garantire una prospettiva di pace nella regione. Di qui l'invito rivolto a Teheran ad astenersi da ritorsioni nei confronti degli Stati Uniti e a riaprire il dialogo con Washington per definire un programma nucleare a fini civili. Poche ore dopo, l'Iran ha reagito ai raid statunitensi con il lancio di missili contro basi americane in Qatar. Meloni ha espresso vicinanza al Paese del Golfo, riferendo di essere "in costante contatto" con l'emiro al-Thani e con gli altri attori regionali da quando la crisi ha assunto proporzioni più gravi. 

Il dossier iraniano si intreccia anche con il confronto interno tra governo e opposizioni. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha chiesto che la premier sia esplicita: "Meloni dica chiaramente che l'Italia non si farà trascinare in nessuna guerra", pur riconoscendo il valore dell'apertura al dialogo. Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha chiesto una presa di posizione netta: "Dovrebbe garantire che le nostre basi sul nostro territorio non saranno di supporto, neppure logistico, per favorire queste escalation".  

Conte, tra l'altro, sarà oggi all'Aia per promuovere un'iniziativa europea contro la corsa al riarmo, proprio mentre i 32 Paesi dell'Alleanza atlantica si riuniranno per varare l'aumento delle spese militari, con il sì anche dell'Italia. Una scelta che Meloni difende con pragmatismo, citando Margaret Thatcher: "Non dimentichiamoci mai che il nostro stile di vita, i nostri lavori, e tutto quello che noi speriamo di raggiungere, non sarà assicurato da quanto siano giuste le nostre cause, sarà assicurato da quanto è forte la nostra difesa". (dall'inviato Antonio Atte) 

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Israele-Iran, Trump annuncia cessate il fuoco: "Tregua di 12 ore, poi guerra sarà finita"

24 Giugno 2025
Donald Trump - Afp

(Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un cessate il fuoco tra Israele e Iran.  

"È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale (tra circa 6 ore, quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni finali in corso), per 12 ore, dopodiché la guerra sarà considerata FINITA", ha scritto il presidente sui social media. 

Un "cessate il fuoco completo e totale" a partire dalle 04:00 ora locale di oggi, segnerà quindi la "fine ufficiale" del conflitto durato 12 giorni. "Partendo dal presupposto che tutto funzioni come dovrebbe, e così sarà - scrive Trump -, vorrei congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per aver avuto il coraggio e l'intelligenza per porre fine a quella che dovrebbe essere chiamata 'la Guerra dei 12 giorni'".  

"Questa - dice Trump - è una guerra che avrebbe potuto durare anni e distruggere l'intero Medio Oriente, ma non l'ha fatto e non lo farà mai! Dio benedica Israele, Dio benedica l'Iran, Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica gli Stati Uniti d'America e Dio benedica il mondo", le parole del tycoon. 

Il cessate il fuoco verrà introdotto gradualmente nelle prossime 24 ore, secondo il post del presidente. "Ufficialmente, l'Iran darà inizio al cessate il fuoco, alla dodicesima ora Israele darà inizio al cessate il fuoco e, alla ventiquattresima ora, il mondo saluterà la fine ufficiale della guerra dei 12 giorni. Durante ogni cessate il fuoco, l'altra parte rimarrà pacifica e rispettosa", ha scritto ancora il presidente. 

In un'intervista a Fox News iniziata pochi istanti dopo l'annuncio di Trump, il vicepresidente Usa J.D. Vance ha elogiato Trump per aver portato l'accordo "al traguardo". "Ci stavamo lavorando proprio mentre lasciavo la Casa Bianca per venire qui. Quindi è una buona notizia che il presidente sia riuscito a raggiungere il traguardo", ha detto Vance. 

L'annuncio del tycoon arriva a poche ore dalla rappresaglia di Teheran all'attacco congiunto Usa-Israele ai suoi siti nucleari. L'Iran ha colpito ieri, senza danni, la base Usa di Al Udeid: l'attacco con 12 missili non ha provocato alcuna vittima ed è stato giudicato dal tycoon come "molto debole". Il presidente Usa ha poi ringraziato Teheran per "per averci avvisato tempestivamente" permettendo così "di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito". Quindi l'invito alla pace che, almeno all'apparenza, sembra essere stato raccolto da entrambi i Paesi. 

Il cessate il fuoco tra Israele e Iran sarebbe stato concordato grazie alla mediazione del Qatar e degli Stati Uniti. E' questo quanto emerge da un retroscena firmato da Barak Ravid, corrispondente da Washington di Axios, che cita fonti a conoscenza della questione. In particolare, dopo l'attacco alla base americana l'Iran, spiega il giornalista di Axios, ha trasmesso alla Casa Bianca tramite il Qatar un messaggio in cui dichiarava che non avrebbe effettuato ulteriori attacchi e che la sua risposta era terminata, secondo una fonte a conoscenza dei dettagli. Secondo Ravid, la Casa Bianca avrebbe risposto all'Iran con un proprio messaggio, sottolineando che non avrebbe risposto militarmente all'attacco iraniano e che gli Stati Uniti erano pronti a riprendere i negoziati per un accordo nucleare. "Sono poi proseguiti i colloqui tra Stati Uniti e Israele e tra Qatar e Iran per concordare i termini del cessate il fuoco e il momento in cui sarebbe iniziato". 

Anche se nessuna posizione ufficiale è stata al momento presa da Iran e Israele, Teheran avrebbe accettato il cessate il fuoco con Tel Aviv, riporta Reuters citando un alto funzionario iraniano. Quanto a Israele, secondo The Times of Israel, dopo la riunione del gabinetto di sicurezza tenutasi in serata, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiesto ai ministri di astenersi dal rilasciare dichiarazioni pubbliche. 

L'Iran ha intanto invitato i residenti di Ramat Gan, città nell'area metropolitana di Tel Aviv, a evacuare la zona nella notte in seguito a un ordine analogo emesso dall'esercito israeliano ai residenti di un'area del centro di Teheran.  

"L'Iran ha intimato con urgenza di evacuare la zona di Ramat Gan, nei territori occupati", ha riportato l'agenzia di stampa Mehr, riferendosi a Israele. 

Una serie di potenti esplosioni ha intanto scosso la capitale iraniana nelle prime ore di oggi, secondo quanto riferito dai corrispondenti dell'Afp sul posto. Le esplosioni sono avvenute intorno alle 21:55 ora locale, dopo che l'esercito israeliano aveva intimato l'evacuazione dei residenti di un'area nel centro di Teheran, pubblicando una mappa che mostrava una zona di evacuazione che copriva parte del Distretto 7. 

L'esercito israeliano ha quindi emesso nuovi avvisi di evacuazione per la città, comunicando ai residenti dei quartieri di Mehran e del Distretto 6 che effettuerà operazioni anche lì.  

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Caldo, oggi allerta arancione in 7 città per le alte temperature

24 Giugno 2025
Una donna si rinfresca con l

(Adnkronos) - Inizio di settimana in crescendo per le ondate di calore. Oggi è previsto bollino arancione in 7 città: Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Perugia e Torino. L'allerta è di livello 2 e indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute per bambini, anziani e fragili. 

"Le ondate di calore - si legge sul sito del Ministero della Salute - si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione". 

Per assenza di fenomeni significativi prevedibili, non c'è invece alcuna allerta meteo diramata dalla Protezione civile per la giornata di oggi. 

Intanto è tornato i numero anti-caldo 1500, il servizio di pubblica utilità gestito dal ministero della Salute in sinergia con l'Inail, per fornire informazioni ai cittadini su come proteggersi dall'afa. Il numero 1500 è gratuito e gli operatori risponderanno dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17. 

Il 1500 - spiega il dicastero di Lungotevere Ripa - offre consigli utili per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, con particolare riferimento alle persone più fragili; orientamento ai servizi sul territorio attivati dalle Regioni e dai Comuni; informazioni per la tutela della salute dei lavoratori impegnati in attività all'aperto per ridurre i rischi da esposizione solare; counseling di tipo medico sanitario attraverso la collaborazione dei dirigenti sanitari del ministero della Salute. 

Il numero 1500 si aggiunge alle attività già messe in campo dal ministero della Salute con il Piano caldo estate 2025, operativo da fine maggio, ricorda una nota. Dal lunedì al venerdì, fino a metà settembre, si possono consultare sul sito del ministero i bollettini sulle ondate di calore. Il Piano caldo, come ogni anno, si avvale del sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera e del sistema di sorveglianza degli accessi in pronto soccorso che consentono di identificare tempestivamente situazioni di emergenza sanitaria e attivare interventi di prevenzione sulla popolazione. Sul sito del ministero inoltre è consultabile il decalogo per proteggersi dalle ondate di calore. 

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Iran, rappresaglia "debole" contro la base Usa: Trump ringrazia e invita alla pace

24 Giugno 2025
Donald Trump nella Situation Room - Fotogramma /ipa

(Adnkronos) - Una risposta "debole", preannunciata agli Stati Uniti per limitare eventuali vittime. L'Iran, dopo le dure minacce agli Usa per il raid congiunto tra Washington e Israele di sabato scorso contro i suoi siti nucleari, sceglie di compiere una rappresaglia 'light', colpendo senza danni la più grande base americana in Medio Oriente, quella di Al Udeid in Qatar. 

Una decisione che sembra ricalcare la stessa strategia adottata nel 2020, quando Teheran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base Usa nel Paese arabo per vendicare l'assassinio del generale Qassem Soleimani. Un'azione dimostrativa, o quasi, che ha incassato persino il ringraziamento di Donald Trump. 

Eppure, almeno a parole, quella di forze armate iraniane e Pasdaran doveva essere una "potente" risposta all'"aggressione" americana con tanti missili balistici lanciati sugli impianti Usa quanti quelli sganciati dagli Stati Unitisugli impianti nucleari di Teheran.  

Secondo quanto riferito da Doha, il Qatar ha intercettato tutti i missili iraniani che avevano preso di mira la base aerea di Al Udeid tranne uno, caduto in un'area che non ha causato vittime. A spiegarlo è stato Shayeq bin Misfir Al Hajri, vice capo di stato maggiore del Qatar per le operazioni congiunte. 

Intorno alle 19:30 ora locale, sette missili sono stati lanciati dall'Iran verso la base aerea e tutti sono stati abbattuti in mare prima di entrare nel territorio del Qatar, ha dichiarato in una conferenza stampa. "Subito dopo, la base è stata colpita da 12 missili, 11 dei quali sono stati abbattuti sul territorio del Paese, e un missile è caduto nella base aerea di Al Udeid", ha dichiarato Al Hajri, come riporta la Cnn. "Non ci sono state perdite lì. Tutti i missili lanciati, grazie a Dio, dai nostri sistemi disponibili, sono stati abbattuti tranne uno, come ho detto, caduto nella base aerea di Al Udeid", ha aggiunto.  

Al Hajri ha spiegato che "dopo che gli Stati Uniti hanno partecipato al bombardamento dei reattori nucleari in Iran, e dopo che l'Iran ha minacciato le basi militari nella regione dove sono presenti forze americane, le forze armate hanno attivato tutti i loro piani per proteggere il proprio spazio aereo, le acque territoriali e la zona economica". 

L'attacco missilistico iraniano alla base aerea "è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa", ha spiegato un analista della Bbc dopo la fine del lancio da Taheran. Il raid "è apparso, a prima vista, come una grave escalation, che minaccia di trascinare gli stati arabi del Golfo in un conflitto più ampio e regionale. La crisi potrebbe ancora montare ed esplodere e il Qatar è furioso, e ha denunciato una flagrante violazione della sua sovranità. I qatarini sono particolarmente irritati, perché avevano condannato l'attacco di Israele all'Iran e chiesto di far parlare la diplomazia. Hanno anche storicamente buoni rapporti con Teheran, con cui condividono un enorme giacimento di gas al largo delle loro acque", ha spiegato. 

"Ma - ha poi notato - questa è stata chiaramente una risposta calcolata e orchestrata dall'Iran. Non sono state segnalate vittime e l'attacco sarebbe stato preannunciato" proprio come fece l'Iran nel 2020. E il lancio dei missili, pur essendo pericolosi, "non sono la stessa cosa del massiccio sbarramento di missili e droni che l'Iran è probabilmente ancora in grado di organizzare. Quindi l'obiettivo poteva essere quello di salvare la faccia mantenendo la promessa dell'Iran di vendicare il raid americano, ma non così drasticamente da innescare una rappresaglia catastrofica da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati".  

A sottolineare come la rappresaglia iraniana non sia stata devastante come annunciato ci ha poi pensato direttamente il presidente Usa Trump, che sul social Truth ha prima bollato come "molto debole" la risposta di Teheran per poi ringraziare direttamente l'Iran "per averci avvisato tempestivamente" permettendo così "di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso", l'auspicio nel post.  

Intanto, l'inviato del presidente Trump in Medio Oriente Steve Witkoff, sarebbe rimasto in contatto con funzionari iraniani anche dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari del paese, affermano due fonti citate dalla Cnn.  

Gli sforzi di Witkoff tuttavia, proseguono le fonti citate dall'emittente, si scontrano con l'estrema difficoltà per gli stessi funzionari iraniani a raggiungere la Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, dal cui assenso dipendono le decisioni diplomatiche di peso e che si è ritirato in una località nascosta a causa dell'escalation della tensione. Questo ha reso le comunicazioni tra gli Stati Uniti e gli iraniani, direttamente o tramite intermediari, piuttosto incerte. 

Ad ogni modo, Stati Uniti e Iran hanno mantenuto comunicazioni riservate durante l'attuale crisi. Prima degli attacchi del fine settimana, gli Stati Uniti avevano trasmesso il messaggio che le azioni sarebbero state contenute e che Trump stava ancora cercando di risolvere la questione diplomaticamente, hanno quindi affermato i funzionari. 

 

Sul fronte israeliano, intanto, lo Stato ebraico potrebbe raggiungere i suoi obiettivi militari rimanenti in Iran nei prossimi giorni, il che potrebbe portare a un cessate il fuoco, rivela un funzionario israeliano alla Cnn. Gli attacchi contro gli obiettivi individuati dai servizi segreti sarebbero infatti prossimi al completamento, ha aggiunto. 

Già domenica scorsa, del resto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva spiegato che Israele "è molto, molto vicino al completamento" dei suoi obiettivi militari e chiarito di non voler essere trascinato in una guerra di logoramento con l'Iran. 

Un alto funzionario della Casa Bianca ha intanto spiegato al giornalista Barak Ravid, corrispondente da Washington di Axios, che "l'obiettivo attuale del presidente Trump è porre fine alla guerra e intende comunicarlo al primo ministro Netanyahu. Vogliamo un accordo e non vogliamo altre guerre", le sue parole riportate dallo stesso Ravid su 'X'. 

Alle parole di Trump reagisce intanto l'Iran, che sembra non cogliere - almeno in apparenza - l'invito alla pace. "Chi conosce il popolo iraniano e la sua storia sa che la nazione iraniana non è una nazione che si arrende", le parole sui social della Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei. 

A fargli eco, il ministro degli Esteri iraniano: "L'Iran è pronto a rispondere nuovamente nel caso di un'ulteriore aggressione americana" mentre l'attacco alla base Usa di Al Udeid "è stato una risposta alla palese aggressione americana contro i nostri territori e la nostra sovranità". 

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Iran, rappresaglia "debole" contro la base Usa: Trump ringrazia Teheran

24 Giugno 2025
I resti di un missile iraniano lanciato contro la base Usa in Qatar - Afp

(Adnkronos) - Una risposta "debole", preannunciata agli Stati Uniti per limitare eventuali vittime. L'Iran, dopo le dure minacce agli Usa per il raid congiunto tra Washington e Israele di sabato scorso contro i suoi siti nucleari, sceglie di compiere una rappresaglia 'light', colpendo senza danni la più grande base americana in Medio Oriente, quella di Al Udeid in Qatar. 

Una decisione che sembra ricalcare la stessa strategia adottata nel 2020, quando Teheran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base Usa nel Paese arabo per vendicare l'assassinio del generale Qassem Soleimani. Un'azione dimostrativa, o quasi, che ha incassato persino il ringraziamento di Donald Trump. 

Eppure, almeno a parole, quella di forze armate iraniane e Pasdaran doveva essere una "potente" risposta all'"aggressione" americana con tanti missili balistici lanciati sugli impianti Usa quanti quelli sganciati dagli Stati Unitisugli impianti nucleari di Teheran.  

Secondo quanto riferito da Doha, il Qatar ha intercettato tutti i missili iraniani che avevano preso di mira la base aerea di Al Udeid tranne uno, caduto in un'area che non ha causato vittime. A spiegarlo è stato Shayeq bin Misfir Al Hajri, vice capo di stato maggiore del Qatar per le operazioni congiunte. 

Intorno alle 19:30 ora locale, sette missili sono stati lanciati dall'Iran verso la base aerea e tutti sono stati abbattuti in mare prima di entrare nel territorio del Qatar, ha dichiarato in una conferenza stampa. "Subito dopo, la base è stata colpita da 12 missili, 11 dei quali sono stati abbattuti sul territorio del Paese, e un missile è caduto nella base aerea di Al Udeid", ha dichiarato Al Hajri, come riporta la Cnn. "Non ci sono state perdite lì. Tutti i missili lanciati, grazie a Dio, dai nostri sistemi disponibili, sono stati abbattuti tranne uno, come ho detto, caduto nella base aerea di Al Udeid", ha aggiunto.  

Al Hajri ha spiegato che "dopo che gli Stati Uniti hanno partecipato al bombardamento dei reattori nucleari in Iran, e dopo che l'Iran ha minacciato le basi militari nella regione dove sono presenti forze americane, le forze armate hanno attivato tutti i loro piani per proteggere il proprio spazio aereo, le acque territoriali e la zona economica". 

L'attacco missilistico iraniano alla base aerea "è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa", ha spiegato un analista della Bbc dopo la fine del lancio da Taheran. Il raid "è apparso, a prima vista, come una grave escalation, che minaccia di trascinare gli stati arabi del Golfo in un conflitto più ampio e regionale. La crisi potrebbe ancora montare ed esplodere e il Qatar è furioso, e ha denunciato una flagrante violazione della sua sovranità. I qatarini sono particolarmente irritati, perché avevano condannato l'attacco di Israele all'Iran e chiesto di far parlare la diplomazia. Hanno anche storicamente buoni rapporti con Teheran, con cui condividono un enorme giacimento di gas al largo delle loro acque", ha spiegato. 

"Ma - ha poi notato - questa è stata chiaramente una risposta calcolata e orchestrata dall'Iran. Non sono state segnalate vittime e l'attacco sarebbe stato preannunciato" proprio come fece l'Iran nel 2020. E il lancio dei missili, pur essendo pericolosi, "non sono la stessa cosa del massiccio sbarramento di missili e droni che l'Iran è probabilmente ancora in grado di organizzare. Quindi l'obiettivo poteva essere quello di salvare la faccia mantenendo la promessa dell'Iran di vendicare il raid americano, ma non così drasticamente da innescare una rappresaglia catastrofica da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati".  

A sottolineare come la rappresaglia iraniana non sia stata devastante come annunciato ci ha poi pensato direttamente il presidente Usa Trump, che sul social Truth ha prima bollato come "molto debole" la risposta di Teheran per poi ringraziare direttamente l'Iran "per averci avvisato tempestivamente" permettendo così "di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso", l'auspicio nel post.  

Intanto, l'inviato del presidente Trump in Medio Oriente Steve Witkoff, sarebbe rimasto in contatto con funzionari iraniani anche dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari del paese, affermano due fonti citate dalla Cnn.  

Stati Uniti e Iran hanno quindi mantenuto comunicazioni riservate durante la crisi. Prima degli attacchi del fine settimana, gli Stati Uniti avevano trasmesso il messaggio che le azioni sarebbero state contenute e che Trump stava ancora cercando di risolvere la questione diplomaticamente, hanno quindi affermato i funzionari. 

Alle parole di Trump reagisce intanto l'Iran, che sembra non cogliere - almeno in apparenza - l'invito alla pace. "Chi conosce il popolo iraniano e la sua storia sa che la nazione iraniana non è una nazione che si arrende", le parole sui social della Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei. 

A fargli eco, il ministro degli Esteri iraniano: "L'Iran è pronto a rispondere nuovamente nel caso di un'ulteriore aggressione americana" mentre l'attacco alla base Usa di Al Udeid "è stato una risposta alla palese aggressione americana contro i nostri territori e la nostra sovranità". 

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Angela Celentano, nuove indagini su scomparsa e 'pista turca'

23 Giugno 2025
La piccola Angela Celentano prima della scomparsa - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - La "pista turca" non è ancora esaurita, il giudice dispone nuove indagini sulla scomparsa di Angela Celentano. Nella giornata di oggi, il gip del tribunale di Napoli, Federica Colucci, ha infatti deciso di disporre nuove indagini in Turchia sulla scomparsa della bimba svanita nel nulla il 10 agosto 1996 mentre era in gita con la famiglia sul Monte Faito, a Vico Equense.  

Il pm Giuseppe Cimmarotta aveva chiesto l'archiviazione del caso, visto che la pista turca era già stata percorsa senza successo e archiviata nel 2011. Inoltre, le nuove indagini tecniche e scientifiche avevano escluso la corrispondenza dei tratti somatici tra la ragazza ritratta in una foto e Angela. Delle nuove indagini è stata avvisata la famiglia Celentano, assistita dagli avvocati Enrica Visconti e Luigi Ferrandino.  

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Il parroco celebra messa con i colori della Palestina - Video

23 Giugno 2025

(Adnkronos) - Il parroco celebra la messa con una casula con i colori della Palestina. Per il Corpus Domini, don Rito Maresca - parroco della parrocchia di Mortora a Piana di Sorrento - ha indossato paramenti speciali: "Non una provocazione, ma una presa di posizione netta: la fede non può essere neutrale davanti alla violenza", si legge sulla pagina Facebook della parrocchia. 

Il sacerdote "Ha denunciato la devastazione di Gaza, l’indifferenza globale e le strategie di distrazione: 'Israele esporta guerra in Iran, mentre il mondo distoglie lo sguardo dalla Palestina'". 

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Lavoro, preparazione, valore e feedback continui per onboarding di successo

23 Giugno 2025
Lavoro, preparazione, valore e feedback continui per onboarding di successo

(Adnkronos) - In un mercato del lavoro sempre più competitivo, complesso e orientato alla flessibilità, anche il processo di onboarding, ossia l'inserimento e l'integrazione di un nuovo dipendente in azienda, può fare la differenza nel creare condizioni di lavoro che possano mettere i nuovi dipendenti a proprio agio e nelle condizioni di lavorare serenamente.  

“Preparare al meglio i primi giorni di lavoro, all’interno di una nuova azienda o a bordo di un nuovo progetto - spiega Enrica Ceccato, Hr Director di apag2, multinazionale di consulenza operativa specializzata nel mondo dell’ingegneria e dell’It - è essenziale per creare un’accoglienza mirata e in grado di garantire motivazione e coinvolgimento. Soprattutto in ambito consulenziale, infatti, i professionisti si trovano spesso a operare in ambienti diversi, con metodologie, strumenti e culture aziendali differenti. Ed è proprio per questo che un processo efficace di onboarding diventa cruciale per ridurre i tempi di adattamento, migliorare la produttività, favorire il benessere delle persone e preservare la competitività”.  

Una risorsa motivata genera valore e contribuisce a creare un ambiente di lavoro dove tutti possano sentirsi a proprio agio e liberi e di esprimersi. Investire nel benessere e nel coinvolgimento delle persone deve essere, quindi, una priorità perché un professionista ascoltato, supportato e formato rende di più, rimane più a lungo e contribuisce attivamente al successo di un’azienda o di un progetto. Numerose ricerche indicano che il costo della perdita di un dipendente può variare tra il 30% e il 200% del suo stipendio annuo, a seconda del ruolo, degli anni di esperienza e delle competenze. A ciò si aggiungono i costi nascosti legati alla perdita di know-how, al rallentamento nello svolgimento dei task e alla necessità di avviare nuovi percorsi di selezione e formazione.  

Il modello di agap2 per un onboarding efficace e per rafforzare il senso di appartenenza si articola nei seguenti step. 

-Preparazione mirata: ogni nuovo progetto viene anticipato da un onboarding tecnico e culturale per preparare la risorsa alle specificità del contesto nel quale dovrà lavorare nei mesi successivi. 

-Supporto attivo: i team Hr e manageriali mantengono un contatto costante con il/la dipendente, per monitorare l’andamento del lavoro, il suo benessere e intervenire rapidamente in caso di criticità. 

-Feedback regolari: vengono organizzati momenti di confronto strutturati e periodici per raccogliere opinioni, identificare aree di miglioramento e rafforzare il senso di appartenenza, anche a distanza.  

-Annual review: Ogni anno organizziamo un incontro di revisione strutturato, finalizzato a fare il punto sul percorso professionale della risorsa. L’ordine del giorno prevede: analisi degli obiettivi dell’anno appena concluso e verifica del loro raggiungimento, definizione degli obiettivi per l’anno successivo, confronto su ambizioni, aspettative e prospettive di crescita del/della dipendente, esplorazione di eventuali nuovi ambiti di interesse o sviluppo, pianificazione condivisa del percorso professionale per i successivi 12 mesi. 

Un approccio, dunque, che valorizza le persone. “In un momento storico decisamente complesso come quello attuale - conclude Enrica Ceccato - costruire la fiducia e la cultura aziendale è fondamentale per il successo di ogni struttura. In un periodo in cui l’incertezza economica e i cambiamenti tecnologici impongono nuove sfide quotidiane, investire sulle persone significa creare ambienti di lavoro più resilienti, collaborativi e motivanti. Solo così è possibile attrarre e trattenere i talenti, promuovere il benessere organizzativo e garantire una crescita sostenibile nel tempo”.  

 

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Missili contro base Usa, Trump: "Grazie Iran, ci ha avvertito. Ora pace"

23 Giugno 2025
Donald Trump

(Adnkronos) - "Grazie all'Iran che ci ha avvertito prima della sua risposta molto debole. Ora, pace e armonia". Donald Trump si esprime con una raffica di post sul social Truth dopo la reazione iraniana all'attacco degli Stati Uniti contro i siti nucleari di Teheran. Oggi, sono stati lanciati missili contro la base americana di Al Udeid, in Qatar. Il presidente degli Stati Uniti, quando torna la calma, comincia a pubblicare un messaggio dopo l'altro. 

 

"L'Iran ha ufficialmente risposto alla nostra distruzione dei loro impianti nucleari con una reazione molto debole, come ci aspettavamo, e che abbiamo contrastato in modo molto efficace. Sono stati lanciati 14 missili: 13 sono stati abbattuti e 1 è stato 'lasciato libero'' perché lanciato in una direzione non pericolosa", scrive il presidente. 

"Sono lieto di annunciare che nessun americano è rimasto ferito e che non si sono verificati danni", dice Trump augurandosi che dopo la rappresaglia "non ci sarà più odio". "Voglio ringraziare l'Iran per averci avvisato tempestivamente, questo ha permesso di non perdere vite umane e di non avere feriti. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione. Io incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso", dice Trump, auspicando la de-escalation nel conflitto in corso da quasi 10 giorni. 

"Desidero ringraziare Sua Altezza l'Emiro del Qatar per tutto ciò che ha fatto per la pace nella regione. Riguardo all'attacco di oggi alla base americana in Qatar, sono lieto di annunciare che, oltre a non aver ucciso o ferito alcun americano, cosa molto importante, non ci sono stati nemmeno qatarioti uccisi o feriti", la precisazione di Trump che poco dopo chiosa con un euforico "CONGRATULAZIONI MONDO, E' L'ORA DELLA PACE" tutto maiuscolo. 

Il diluvio di post di Trump arriva ore dopo l'attacco iraniano. Nel momento più caldo della giornata, mentre le news sul lancio di missili si susseguivano, il presidente degli Stati Uniti ha pubblicato un posto per attaccare le "fake news" - e coloro che secondo lui le diffonderebbero - sul precedente attacco americano ai siti nucleari iraniani. 

"I siti che abbiamo colpito in Iran sono stati completamente distrutti, e tutti lo sanno", ha scritto: mentre Trump e i funzionari statunitensi hanno definito l'operazione un successo clamoroso, alcuni osservatori - e media statunitensi - hanno fatto presente che è troppo presto per una valutazione adeguata dei danni - negli impianti di Fordow, Natanz e Isfahan - e per calcolare quanto gli attacchi abbiano danneggiato il programma nucleare. L'impianto di Fordow, ad esempio, si trova in profondità nel sottosuolo, a circa 90 metri: le immagini satellitari non consentono di valutare con precisione l'entità dei danni causati dalle bombe statunitensi. Questo ha scatenato la rabbia di Trump. 

 

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