(Adnkronos) - Un raid aereo israeliano ha colpito la chiesa cattolica della Sacra famiglia nella parte vecchia di Gaza City, ferendo il parroco Gabriel Romanelli a una gamba. L'emittente al-Jazeera, condividendo immagini del raid, riferisce che sono rimaste uccise due donne cristiane, mentre il Patriarcato latino di Gerusalemme in un comunicato stampa precisa che "al momento non ci sono vittime confermate", ma che il raid ha provocato "molti feriti, tra cui padre Gabriel Romanelli" e "danni alla chiesa". Secondo una fonte dell'ospedale Battista, decine di persone sono rimaste ferite nel raid.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vice premier Antonio Tajani hanno commentato la notizia . "Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento", sono le parole della premier. Mentre Tajani su X scrive: "Gli attacchi dell’esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili. Nel raid di questa mattina è stata colpita anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a Padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace".
Anche il leader del M5s Giuseppe Conte ne ha parlato, intervenendo in aula alla Camera sulle mozioni relative al Memorandum d'intesa fra Italia e Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa. A Gaza, ha detto, "c'è una deliberata devastazione e distruzione, un sistematico sterminio che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, sono 21 i mesi. Si chiama genocidio, l'intento genocidario è chiaro e deliberato. Poche ore fa è stata colpita anche la chiesa cattolica della Sacra famiglia a Gaza, non viene risparmiato nulla". Alle forze di maggioranza dico ''toglietevi le casacche politiche perché a Gaza non è più questione di politica. A Gaza ormai è sparito anche il diritto, a Gaza è stata distrutta l'umanità. Non potete continuare a rimanere zitti''.
Ci sono stati progressi nei negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza dopo che Hamas ha approvato la nuova mappa presentata da Israele, che include il ritiro delle forze dell'Idf dal corridoio di Morag. Lo riferiscono fonti di Hamas all'emittente egiziana Al-Rad. La nuova mappa presentata da Israele prevede che le forze israeliane rimangano a circa un chilometro a nord del corridoio di Filadelfia, spiega il sito del quotidiano israeliano Haaretz.
Le delegazioni israeliane e di Hamas sono state a Doha negli ultimi giorni per condurre colloqui indiretti mediati dal Qatar. La principale controversia tra le parti riguarda il dispiegamento delle forze dell'Idf nella Striscia di Gaza durante il cessate il fuoco di 60 giorni e la richiesta israeliana di rimanere nel corridoio di Morag. Con la nuova proposta la profondità della presenza dell'Idf nella Striscia sarebbe ridotta a 1,1 chilometri lungo i confini settentrionali e orientali della Striscia. La precedente proposta, respinta da Hamas, prevedeva una presenza militare israeliana fino a due chilometri dai confini, e lungo le divisioni principali all'interno.
L'organizzazione americana Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha confermato che 20 palestinesi sono morti nei pressi di un centro di distribuzione di aiuto nel sud della Striscia di Gaza. Fonti mediche palestinesi avevano denunciato l'uccisione di venti persone questa mattina mentre aspettavano aiuti vicino a Khan Yunis.
Secondo la Ghf 19 persone sono state calpestate e una è stata accoltellata durante una rivolta "guidata dagli agitatori tra la folla". In una nota l'organizzazione parla di "fondati motivi per credere che elementi della folla, armati e affiliati ad Hamas, abbiano deliberatamente fomentato i disordini".
Da quando ha iniziato la distribuzione di pacchi alimentari alla fine di maggio è la prima volta che la Ghf riferisce di aver individuato diverse armi da fuoco tra la folla, una delle quali è stata confiscata. La nota parla di un lavoratore americano che è stato minacciato con un'arma da fuoco da un membro della folla.
(Adnkronos) - Ennesima tragedia sul lavoro a Massa Lubrense (Napoli). Un uomo è morto dopo una caduta mentre montava un climatizzatore in via Pontone. L'operaio di 58 anni ha perso l’equilibrio ed è precipitato per circa 6 metri, atterrando con la schiena su un cordolo di cemento. Dopo alcuni tentativi di rianimazione, personale del 118 ne ha constatato il decesso. Indagini e rilievi a cura dei Carabinieri della stazione locale, del nucleo ispettorato lavoro di Napoli e del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata. Salma a disposizione della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un'inchiesta.
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(Adnkronos) - Apologia di fascismo e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione religiosa: sono i reati ipotizzati dalla procura di Brescia in un'inchiesta, svolta in coordinamento con la Direzione nazionale antimafia, che ha portato questa mattina a perquisizioni di 26 persone, per lo più giovani, in tutta Italia. Sono sospettati - spiega in una nota la procura di Brescia - di "appartenere a gruppi virtuali di estrema destra attestati su posizioni radicali neonaziste, accelerazioniste, suprematiste, xenofobe e antisemite".
Al centro dell'inchiesta, condotta dai carabinieri dell'articolazione anticrimine di Brescia del Ros e coordinata dalla pm Caty Bressanelli, ci sarebbe un 21enne bresciano, destinatario della misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine è partita nel dicembre del 2023 dal monitoraggio dei profili social Telegram e Tik Tok del 21enne, che avrebbe fatto apologia di fascismo e propagandato online "idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, anche minimizzando e negando la Shoah".
Il giovane partecipava a diversi gruppi Telegram, che incitavano alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, nazionali o religiosi. Tra questi la nota della procura di Brescia cita 'White Lives Matter Italia', un gruppo "intriso di contenuti espressivi di idee inneggianti alla classificazione della popolazione umana in razze e alla superiorità della razza bianca". E poi 'Vannawaffen Tm', dove venivano condivisi "contenuti di propaganda di idee inneggianti al nazismo, all’accelerazionismo, alla classificazione della popolazione umana in razze". Il 21enne, per cui il gip del tribunale di Brescia Alessandro D’Altilia ha disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, faceva parte anche dei gruppi 'Identità europea', 'Sangue e Suolo', 'Spirito Fascista' e 'Holligans/Ns/Wp/Wlm'. Quest'ultimo - sottolinea la nota della procura - presenta "espliciti richiami al nazionalsocialismo e alla supremazia bianca". L'acronimo 'Wp' significherebbe infatti 'White Power'. Canali in cui venivano pubblicate anche "esplicite istigazioni a delinquere con inviti a compiere azioni incendiarie, in cambio di premi in denaro, in danno di esercizi commerciali e luoghi di ritrovo di immigrati (in territorio estero)" e post contenenti apologia di fascismo e nazismo e contenuti antisemiti, che negavano la Shoah.
Le indagini dal 21enne si sono estese quindi ai canali social da lui utilizzati, consentendo alla procura di Brescia di identificare altri 29 utenti, molti dei quali di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Cinque di loro, in particolare, erano minorenni all'epoca dei fatti. Tutti indagati, sono stati perquisiti dalla prima mattina di oggi dai carabinieri del Ros con il supporto dei comandi provinciali competenti per territorio in tutta Italia.
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(Adnkronos) - Laura Pausini annuncia sui suoi social l'uscita il 12 settembre di un nuovo singolo 'La mia storia tra le dita', senza specificare che si tratta della cover del celebre brano di Gianluca Grignani. E il cantautore non la prende bene, tanto da dare vita, sempre via social, ad un botta e risposta al vetriolo con la cantante romagnola.
Tutto inizia quando ieri sera la Pausini, da New York, posta l'annuncia dell'uscita del "nuovo singolo" per il 12 settembre in tre lingue, italiano, spagnolo e portoghese. Dopo un poco Grignani, che aveva provato a commentare il post di Laura senza riuscirvi, scrive sulle sue storie di Instagram: "Il testo che vedrete nella storia successiva, è un commento che ho fatto sotto l'ultimo post della mia amica Laura Pausini, dove annuncia l'uscita del 'suo nuovo singolo'. Purtroppo tale commento mi è stato ripetutamente cancellato!". E nella storia successiva attacca: "Ciao Laura, che ti voglio bene lo sai. Credo di avertelo detto nel backstage di un tuo concerto al Forum, o in altre occasioni...! Con tutto il rispetto e la gentilezza che riservo, in primis, alla donna e poi alla grande interprete che sei, è però doveroso che io ricordi che il tuo singolo in uscita (al quale, ti rivelo, dedico i miei migliori auspici) è una cover... di un brano che, se non sbaglio, ho scritto e interpretato io (La mia storia tra le dita e Mi Historia entre tus dedos...). Ci tenevo a ricordarlo... lo, comunque, dedico il mio più grande in bocca al lupo alla mia canzone, La Mia Storia Tra Le Dita, ma soprattutto a te. Ti abbraccio. Gianluca".
La risposta di Laura Pausini, sempre su una storia di Instagram, non tarda ad arrivare: "Gianluca, anche io ti voglio bene, tanto che ti canto da sempre e tanto che lo sai da febbraio che ti avrei cantato ancora, anche quest'anno.. Sai quanto amo la tua musica e con l'annuncio che ho fatto oggi, spero di averti reso felice. Questa tua canzone, non solo è l'unica al mondo che esiste in tre lingue con quei titoli, ma.. non credo che nessuno altro (sicuramente non io) si permetterebbe mai di scrivere un titolo così unico, come il tuo. Sai anche che quando si lancia un nuovo progetto ognuno di noi ha in mente una storia per raccontarlo.. la mia inizia con l'annuncio di oggi e uscendo a settembre, ho preparato un racconto che spero ti piacerà... tutti sanno che La Mia Storia Tra Le Dita è di Gianluca Grignani. E a me sembra che il mio post sia pensato in un modo molto elegante per iniziare a parlare di questa splendida canzone. Spero che quando uscirà la mia versione ti piacerà tanto quanto piace a me. Un bacio grande. Lau", conclude Pausini.
(Adnkronos) - L’estate 2025 continua a mostrare il suo volto più estremo con l’Italia stretta tra ondate di caldo africano ed improvvisi break temporaleschi. Questa volta dal Nord Europa arriverà un rapido fronte temporalesco che interesserà parte dell’Italia portando precipitazioni e un temporaneo calo delle temperature.
Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti il peggioramento del tempo in particolare sulle regioni del Centro e parte del Sud. A causa della rapidità con cui avverrà l’ingresso dell’aria più fresca ed instabile in quota pilotata da un ciclone presente sull’Europa orientale non escludiamo il rischio di eventi meteo estremi come grandinate e forti colpi di vento. Queste correnti andranno infatti ad interagire con il caldo umido preesistente favorendo la formazione di celle temporalesche che colpiranno le zone interne di Marche, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania e Puglia. Questo passaggio perturbato farà scendere le temperature di 4-5°C (soprattutto dove pioverà) attivando anche un ventilazione piuttosto vivace dai quadranti settentrionali sulla Sardegna e sul versante Adriatico.
Si tratterà tuttavia di un veloce break, già da venerdì 18 e poi in maniera più decisa dal prossimo weekend l’anticiclone africano tornerà grande protagonista distendendosi dalla fascia subtropicale di Marocco, Algeria e Tunisia fin verso il bacino del Mediterraneo, inglobando di conseguenza anche l’Italia.
Aspettiamoci dunque un fine settimana molto caldo e soleggiato con temperature pronte a schizzare fin verso i 34°C sulle pianure del Nord, sui settori tirrenici, in Puglia e sulle due Isole Maggiori. Locali temporali potranno interessare l’arco alpino specie durante le ore pomeridiane.
Questo sarà solo il preludio ad una fase ancora più rovente attesa poi in avvio della prossima settimana quando una nuova pulsazione dell’anticiclone provocherà un’ondata di caldo africano molto intensa con valori ad oltre 40°C al Centro Sud ed in Sicilia.
In definitiva questo sembrerebbe proprio il trend dell’Estate 2025, con l'Italia contesa tra lunghe fiammate di caldo subtropicale ed improvvisi break temporaleschi; solamente verso la fine del mese potremmo vivere una fase più tranquilla con il ritorno dell’anticiclone delle Azzorre, il vero protagonista delle stagione estive italiane di una volta.. prima cioè degli effetti dirompenti del cambiamento climatico e della nuova Estate del XXI secolo.
NEL DETTAGLIO
Giovedì 17. Al Nord: ultimi rovesci in Romagna poi sole, meno caldo. Al Centro: temporali specie tra adriatiche e Lazio. Al Sud: soleggiato, qualche rovescio in arrivo in Puglia e Campania.
Venerdì 18. Al Nord: soleggiato. Al Centro: soleggiato. Al Sud: soleggiato.
Sabato 19. Al Nord: temporali su Alpi, sole altrove. Al Centro: sole e caldo. Al Sud: sole e caldo
TENDENZA: sensibile aumento delle temperature da domenica ed in avvio della prossima settimana.
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(Adnkronos) - "Il vertice è andato benissimo", assicurava Matteo Salvini al termine dell'incontro tra i leader del centrodestra sul nodo delle regionali e non solo, tenuto ieri all'ora di pranzo a Palazzo Chigi e durato oltre un'ora. ''C'è sintonia tra di noi, andiamo avanti fino alla fine della legislatura'', confermava Antonio Tajani, che però precisava: ''Non si è parlato di regionali, abbiamo fatto il punto della situazione, è uno dei tanti incontri che abbiamo fatto per coordinare l'attività del governo". Nessun commento, invece, da parte di Giorgia Meloni. Fonti governative spiegano che i leader si sono visti come ogni settimana e la riunione si è concentrata sull'attività governativa e sui fatti di rilevanza internazionale, dal conflitto ucraino a quello mediorientale.
Secondo i rumors raccolti in Transatlantico, a Montecitorio, in realtà si sarebbe parlato pure delle prossime regionali, senza arrivare a un accordo sulla griglia dei nomi e l'incontro sarebbe stato interlocutorio. Per questo, a quanto si apprende da fonti parlamentari, i leader avrebbero deciso di rivedersi lunedì prossimo. Il principale scoglio da superare, raccontano, resterebbe sempre quello del Veneto, una partita legata a filo doppio con la Campania dove tutto ruoterebbe attorno alla eventuale candidatura di Matteo Piantedosi, che viene considerato il nome più spendibile e autorevole per sfidare la coalizione di centrosinistra con Roberto Fico in campo.
Secondo alcune fonti, la decisione di riaggiornarsi la prossima settimana sarebbe dovuta proprio alla scelta di prendere tempo per valutare in maniera approfondita la carta Piantedosi, nei confronti del quale sarebbe aumentato il pressing. Se il ministro dell'Interno dovesse convincersi a correre, è la voce che circola in ambienti parlamentari di centrodestra in queste ore, a quel punto si aprirebbero le porte del governo a Luca Zaia, 'liberando' la corsa alla poltrona di governatore del Veneto, che farebbe gola a Fratelli d'Italia. Fonti vicine alla Lega fanno notare che a quel punto l'operazione potrebbe diventare ancora più complessa e non coinvolgere solo il Viminale, prevedendo alla fine un mini rimpasto. Ipotesi che a Palazzo Chigi però ha sempre suscitato perplessità. Uno scenario che non trova nessuna conferma ufficiale e viene considerata, al momento, solo come un'ipotesi allo studio. C'è chi, infatti, vede una sorta di ritorno alla casella zero con la candidatura del meloniano viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli. Una soluzione che consentirebbe alla maggioranza di uscire dallo stallo senza toccare la squadra di governo, lasciando il Veneto al Carroccio.
Leggi tutto: Regionali, centrodestra non sblocca lo stallo: resta il nodo Veneto
(Adnkronos) - Raid di Israele contro siti militari nella regione siriana di Latakia oggi, giovedì 17 luglio. Lo rende noto al-Jazeera. E' invece di almeno 350 morti il bilancio complessivo dei morti degli scontri scoppiati ad Sweida, in un primo momento fra la comunità locale dei drusi, che in questa località del sud della Siria sono la maggioranza, e gruppi di beduini, in seguito anche per l'intervento delle forze militari di Damasco e di raid dell'Idf, è di 350 morti.
Lo segnala l'Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra, precisando che tra le vittime ci sono, 79 combattenti drusi, 55 civili (27 dei quali uccisi "in esecuzioni sommarie a opera delle forze dei ministeri della Difesa e degli Interni di Damasco"), 189 elementi delle forze di sicurezza, 19 beduini e il giornalista Hassan al-Zaabi.
Il Presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa ha accusato Israele di aver innescato "significative complicazioni della situazione che ha portato al livello di una escalation su vasta scala. Solo grazie all'intervento efficace di una mediazione americana. araba e turca la regione è stata salvata da un destino ignoto". "Non siamo fra coloro che temono la guerra. Abbiamo trascorso le nostre vite affrontando sfide e difendendo la nostra gente, ma abbiamo anteposto gli interessi dei siriani al caos e alla distruzione", ha sottolineato, precisando che Israele "ha lanciato raid su larga scala contro siti del governo e civili".
In un discorso trasmesso dalla televisione, il suo primo intervento dall'inizio dei pesanti raid dell'Idf su Damasco, il leader siriano, come già aveva fatto il giorno precedente il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha assicurato che proteggere la comunità drusa e i suoi diritti "è la nostra priorità". "Rifiutiamo ogni tentativo di trascinarvi nelle mani di parti esterne", ha aggiunto rivolgendosi direttamente ai drusi.
(Adnkronos) - Damasco ha annunciato l'inizio del ritiro delle forze militari dispiegate a Sweida dopo l'accettazione di un cessate il fuoco secondo un accordo il cui testo, pubblicato sul sito del ministero degli Interni, prevede "la cessazione totale e immediata di tutte le operazioni militari" e l'istituzione di una commissione, che include rappresentanti del governo e i leader spirituali drusi, per controllarne l'attuazione. Il ministero della Difesa siriano ha quindi confermato "l'inizio del ritiro dalla città di Sweida nell'attuazione del contenuto dell'accordo adottato dopo la fine dell'operazione contro i gruppi fuori legge in azione nella città".
I militari siriani erano stati dispiegati a Sweida per porre fine agli scontri fra drusi, minoranza in Siria in maggioranza nella cittadina del sud del Paese, e incursori beduini ed erano stati accusati di aver preso parte in seguito alle operazioni contro civili drusi.
Secondo quanto segnala l'Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra, è di almeno 350 morti il bilancio complessivo dei morti degli scontri scoppiati ad Sweida. Tra le vittime ci sono, 79 combattenti drusi, 55 civili (27 dei quali uccisi "in esecuzioni sommarie a opera delle forze dei ministeri della Difesa e degli Interni di Damasco"), 189 elementi delle forze di sicurezza, 19 beduini e il giornalista Hassan al-Zaabi.
Questa mattina al-Jazeera ha reso noto di un raid di Israele contro siti militari nella regione siriana di Latakia.
Il Presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa ha accusato Israele di aver innescato "significative complicazioni della situazione che ha portato al livello di una escalation su vasta scala. Solo grazie all'intervento efficace di una mediazione americana. araba e turca la regione è stata salvata da un destino ignoto". "Non siamo fra coloro che temono la guerra. Abbiamo trascorso le nostre vite affrontando sfide e difendendo la nostra gente, ma abbiamo anteposto gli interessi dei siriani al caos e alla distruzione", ha sottolineato, precisando che Israele "ha lanciato raid su larga scala contro siti del governo e civili".
In un discorso trasmesso dalla televisione, il suo primo intervento dall'inizio dei pesanti raid dell'Idf su Damasco, il leader siriano, come già aveva fatto il giorno precedente il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha assicurato che proteggere la comunità drusa e i suoi diritti "è la nostra priorità". "Rifiutiamo ogni tentativo di trascinarvi nelle mani di parti esterne", ha aggiunto rivolgendosi direttamente ai drusi.
Leggi tutto: Siria, Damasco annuncia inizio ritiro militari da Sweida: in vigore accordo per tregua
(Adnkronos) - Ci sarebbe anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, tra le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dell'urbanistica, per le quali la Procura ha chiesto sei arresti: lo scrivono Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa.
Il sindaco sarebbe indagato per le ipotesi di ‘false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone’ per la riconferma di Giuseppe Marinoni alla presidenza della commissione paesaggio e ‘concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità’ nell’ambito del progetto sul ‘Pirellino’ di Catella e dell’architetto Stefano Boeri.
La Procura di Milano ha chiesto sei arresti, tra cui quello di Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana di Palazzo Marino, e Manfredi Catella, l’immobiliarista fondatore di Coima.
Oltre ai domiciliari per Tancredi, la procura di Milano ha chiesto gli arresti in casa anche per Catella. I pubblici ministeri hanno invece chiesto il carcere per un altro costruttore, Andrea Bezziccheri, già indagato per altri progetti edilizi; e per due ex componenti della Commissione per il paesaggio del Comune: Giuseppe Marinoni, che l’ha presieduta, e l’architetto Alessandro Scandurra. Stessa misura è stata chiesta anche per l'architetto Federico Pella, manager e socio della società di ingegneria J+S specializzata anche nella realizzazione di strutture sportive.
Le accuse ipotizzate dalla procura diretta da Marcello Viola sono a vario titolo di corruzione, falso e induzione indebita a dare o promettere utilità. Il gip Mattia Fiorentini dovrà decidere sulle sei richieste di custodia cautelare. Gli interrogatori preventivi sono fissati per il prossimo 23 luglio.
“Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l'amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata”, ha commentato ieri in una nota Sala.
Leggi tutto: Inchiesta urbanistica Milano, anche Sala tra gli indagati
(Adnkronos) - Dodicesima tappa per il Tour de France 2025. La Grande Boucle torna in strada oggi, giovedì 17 luglio, dopo la frazione, iniziata e terminata a Tolosa, che ha visto la vittoria di Jonas Abrahamsen, con Ben Healy che è rimasto in maglia gialla. I ciclisti affrontano oggi una tappa di alta montagna: si parte da Auch e si arriva Hautacam, sui Pirenei, per un totale di 180,6 chilometri. Ecco orario, percorso e dove vedere la tappa di oggi in tv (anche in chiaro) e streaming.
La dodicesima tappa del Tour de France 2025 apre il trittico pirenaico previsto tra giovedì e sabato. Si parte da Auch e si arriva ad Hautacam, e lungo i 180,6 chilometri di percorso i ciclisti troveranno le prime vere salite di questo Tour: si parte con un quarta categoria a Côte de Labatmale, al chilometro 91,4, per poi affrontare la salita di prima categoria a Col du Soulor, al 134,1 km, uno di seconda categoria a Col des Bordères, al 145,7 km, e il gran finale ad Hautacam, primo arrivo in salita e primo gpm hors categorie di questa edizione. In totale i corridori affronteranno un dislivello di 3.850 metri, di cui 1.520 mt negli ultimi 13,6 km che portano al traguardo con una pendenza media del 7,8%. Tutti gli occhi sono puntati su Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, per vedere se uno dei due riuscirà a battere il record di scalata di Bjarne Riis che resiste dal 1996.
Il Tour de France 2025 sarà visibile in diretta (in chiaro) su Rai 2, con il collegamento previsto - a seconda delle tappe - tra le 14 e le 15. La dodicesima tappa di oggi, giovedì 17 luglio, inizierà intorno alle 13.10, con l'arrivo previsto alle 17.32. Frazioni complete disponibili in diretta su Discovery+ ed Eurosport, visibile su Tim Vision, Dazn e Amazon Prime Video.
(Adnkronos) - “I ragazzi spesso sono molto motivati, ma, com'è giusto che sia a quest'età, ancora non pienamente consapevoli di quelli che sono i propri interessi. È fisiologico che sia così. Iniziative come l’Open day consentono proprio di approfondire, all'interno di se stessi, le competenze e le capacità che possono poi aiutare a una scelta molto più consapevole. Questi momenti di approfondimento risultano fondamentali”. Sono le parole di Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’università di Roma Tor Vergata, in occasione dell'e dizione estiva dell’Open Day 2025, tenutosi presso la Macroarea di Ingegneria. Un'occasione concreta per approfondire l'offerta formativa dell'Ateneo e ricevere informazioni utili ad affrontare con consapevolezza la scelta del percorso universitario.
All’iniziativa hanno partecipato anche i genitori, con uno spazio a loro dedicato. “Il giudizio dei genitori può essere un elemento che accompagna in maniera significativa la scelta dei figli - prosegue Levialdi Ghiron - Per questo abbiamo organizzato quest'anno gli spazi all'interno dell'università in maniera tale che ci possa essere prima un inquadramento della macroarea scientifico-disciplinare e poi successivamente degli approfondimenti di tipo verticale rispetto alle singole offerte formative nei singoli corsi di studio”.
Infine l’università di Roma Tor Vergata conferma un’importante attenzione per studenti stranieri e fuori sede grazie al progetto ‘Insieme siamo migliori - Together we are better’, un’iniziativa solidale intergenerazionale che ha come obiettivo quello di unire le esigenze degli studenti fuori sede in cerca di un alloggio a costi sostenibili e quelle delle famiglie, delle coppie e degli anziani che vogliono mettere a disposizione degli spazi poco utilizzati o inutilizzati della loro abilitazione a fronte di un contributo alle spese di casa, di un piccolo aiuto o di compagnia: “Questo va a vantaggio sia delle famiglie ospitanti e sia degli studenti che possono trovare non soltanto una risposta abitativa, ma anche un ambiente familiare all'interno del quale condividere la propria esperienza formativa e concorrere a un progetto di socialità comune”, conclude Levialdi Ghiron.
(Adnkronos) - Massiccio attacco di droni ucraini contro le regioni occidentali della Russia, tra cui Mosca e San Pietroburgo, notte del 17 luglio. Lo riferiscono i media e i funzionari russi, come riportato dal Kyiv Independent.
Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha affermato che le difese aeree russe hanno abbattuto tre droni in avvicinamento alla capitale tra le 2 e le 3 del mattino, ora locale. Sobyanin ha aggiunto che i soccorritori erano sul posto, senza menzionare eventuali vittime o danni causati.
A San Pietroburgo, l'aeroporto Pulkovo ha temporaneamente sospeso le operazioni alle 5 del mattino ora locale, ha riferito Rosaviatsiya, presumibilmente a causa dell'avvicinamento di droni. Secondo quanto riferito, lo stop ha ritardato la partenza di almeno 10 voli. L'agenzia di stampa statale russa Tass ha riferito che dei droni sono stati abbattuti con sistemi di guerra elettronica a est di San Pietroburgo.
Nella regione di Smolensk, a sud di San Pietroburgo, una persona è rimasta ferita quando 14 droni sono stati abbattuti sulla regione, ha affermato il governatore Vasily Anokhin.
Più vicino alla linea del fronte, il governatore dell'Oblast di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha affermato che un attacco con un drone ucraino ha ucciso una persona e ne ha ferite sei nella città di Belgorod. Nella città di Voronezh, i canali mediatici russi Telegram hanno riferito che un drone ha colpito un edificio residenziale, ferendo tre bambini. Il governatore regionale Alexander Gusev ha affermato che almeno cinque droni sono stati abbattuti nella regione. Nella regione di Kaluga, una ragazza di 14 anni è rimasta ferita quando tre droni sarebbero stati abbattuti nella regione, ha affermato il governatore regionale Vladislav Shapsha.
Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che in totale sono stati abbattuti 122 droni ucraini in diverse regioni del Paese.
Leggi tutto: Ucraina, pioggia di droni sulla Russia: Mosca ne abbatte 122
(Adnkronos) - “Per l’Open Day estivo abbiamo cambiato un po’ di cose, oltre agli studenti sono infatti stati coinvolti i genitori, che in questo periodo dell’anno hanno più tempo e anche i ragazzi sono più rilassati. Abbiamo predisposto spazi in cui era possibile trovare tutta la nostra offerta formativa. Settanta i corsi di laurea che oggi sono stati rappresentati singolarmente, per rispondere alle domande dei ragazzi ancora indecisi”. Così Vito Introna, delegato del rettore all'Orientamento, tutorato e placement dell'università di Roma Tor Vergata, all'edizione estiva dell’Open Day 2025 dell’Ateneo, tenutasi presso la Macroarea di Ingegneria. Un'occasione concreta per ragazzi e genitori per approfondire l'offerta formativa e ricevere informazioni utili ad affrontare con consapevolezza la scelta del percorso universitario.
Oltre all’offerta formativa, sono stati presentati i servizi offerti dall’università, “compresi quelli legati alla locazione e ad aspetti più pratici, come le tasse - aggiunge Introna - Vogliamo far capire agli studenti che siamo qui per aiutarli ad orientarsi”.
L’Open Day non è però riservato ai soli studenti in entrata, si possono infatti trovare anche informazioni utili ad affacciarsi al mondo lavorativo: “Seguiamo gli studenti dal loro ingresso e restiamo al loro fianco. Abbiamo servizi di accoglienza predisposti per gli studenti all’inizio dei corsi, servizi di tutoraggio, di counseling, un servizio antiviolenza, la Caris che fornisce supporto agli studenti che hanno delle difficoltà. Ma li accompagniamo anche fino al mondo del lavoro - sottolinea Introna - Qui oggi è rappresentato il nostro ufficio placement, con dei consulenti che possono già cominciare a spiegare ai ragazzi come far sì che il loro percorso di studio li accompagni direttamente all’ingresso del mondo del lavoro - prosegue - Siamo veramente molto orgogliosi di essere il primo Ateneo pubblico generalista del Centro-Sud per condizione occupazionale e placement. Questi risultati si ottengono grazie alla particolare attenzione che abbiamo nel pensare i nostri corsi, ma anche nel modo in cui accompagniamo gli studenti fino al mondo del lavoro”.
Nel 2024 Roma Tor Vergata aveva presentato il nuovo corso di laurea in Medicina veterinaria, primo nel Lazio. Al riguardo il delegato del rettore all'Orientamento spiega: “È stato un bellissimo primo anno e il corso è andato molto bene. Stiamo lavorando ancora per migliorarlo ulteriormente e per promuoverlo. Ne siamo veramente tanto orgogliosi, come d’altra parte di tutti gli altri nostri corsi”.
La giornata di orientamento si è chiusa con un aperitivo e musica, “un’occasione per mostrare anche la nostra radio. Radio Tor Vergata è un progetto partito da un anno - conclude - e vuole essere uno strumento da parte dei nostri studenti a favore dei nostri studenti, per condividere esperienze tra un brano musicale e un altro”.
Leggi tutto: Introna (Tor Vergata): "All''Open day' estivo presentati i nostri 70 corsi di laurea"
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