
(Adnkronos) - Ipsen ha annunciato i risultati di un'analisi di sottogruppo dello studio di fase 3 Cabinet, che ha confrontato cabozantinib con placebo nei pazienti con tumori neuroendocrini pancreatici (pNETs) o extra-pancreatici (epNETs) avanzati, precedentemente trattati. Cabozantinib ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza mediana libera da progressione (mPFS), con una mPFS 3 volte superiore con cabozantinib rispetto al placebo in pazienti affetti da tumori neuroendocrini avanzati del polmone o del timo (NET). I dati sono stati presentati all'European Society of Medical Oncology Symposium (Esmo) a Berlino.
L'analisi - riporta una nota - ha incluso 49 pazienti con NETs confermati del polmone e del timo su un totale di 203 pazienti appartenenti alla coorte epNET. Coerentemente con i risultati globali dello studio di fase 3 Cabinet, i dati di questa analisi di sottogruppo hanno dimostrato un miglioramento di mPFS di 8,2 mesi con cabozantinib rispetto a 2,7 mesi con placebo, con una riduzione del rischio di progressione di malattia o di morte dell'81%. Il profilo di sicurezza osservato di cabozantinib è risultato coerente con quello già noto; non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
"I tumori neuroendocrini possono risultare difficili da gestire e, per circa un quarto dei pazienti la cui malattia origina nei polmoni, le opzioni terapeutiche sono rimaste fino ad ora particolarmente limitate - dichiara Chiara Marchesi, Medical and Regulatory Affairs Director Ipsen Italia - Questi risultati non solo confermano il valore di cabozantinib colmando un'importante lacuna terapeutica in un'area ad elevato bisogno medico insoddisfatto, ma riflettono anche l'impegno di Ipsen a ricercare nuove opzioni di trattamento per i tumori rari e complessi".
Nonostante il tasso di incidenza basso - prosegue la nota - i pazienti con NETs possono avere una lunga aspettativa di vita, con circa 40 pazienti su 100.000 che vivono attualmente con queste malattie in Italia: una prevalenza maggiore rispetto al tumore del pancreas o della vescica. La maggior parte dei NETs ha uno sviluppo lento e può avere origine in varie parti del corpo, e il 27% dei NETs origina nei polmoni. Le opzioni terapeutiche alla progressione sono spesso limitate e dipendono dalla sede primaria del tumore e da altri fattori, rendendo difficile definire la sequenza terapeutica ottimale per le esigenze individuali di ogni paziente. In particolare, per i pazienti affetti da NETs polmonari, cabozantinib rappresenta la prima e unica terapia sistemica approvata nell'Ue alla progressione a una terapia sistemica non basata sugli analoghi della somatostatina.
"Fino ad oggi, i trial clinici prospettici e i dati con elevati livelli di evidenza sui tumori neuroendocrini del polmone sono stati molto limitati - spiega Sara Pusceddu, dirigente medico Sc Oncologia medica 1 Unità di Oncologia gastrointestinale e neoplasie neuroendocrine Enets Center of Excellence, Milano - Questa carenza si è tradotta nella mancanza di un chiaro percorso terapeutico e di definite raccomandazioni nelle linee guida, rendendo complesso rispondere in modo personalizzato alle esigenze dei pazienti, soprattutto quando la malattia progredisce I nuovi dati rappresentano un passo avanti importante: forniscono solide evidenze scientifiche sull'efficacia di cabozantinib nel ritardare la progressione della malattia e contribuiscono ad ampliare le opzioni terapeutiche disponibili per la comunità scientifica, in una delle forme più frequenti di tumori neuroendocrini".

(Adnkronos) - In occasione della recente Giornata mondiale del malato reumatico, celebrata il 12 ottobre, e della Giornata mondiale dell'osteoporosi, che si è svolta ieri, 20 ottobre, Ucb Pharma rinnova il proprio impegno a favore delle persone affette da patologie croniche e spesso invalidanti dell'apparato muscolo-scheletrico. Al centro delle azioni dell'azienda ci sono due concetti chiave: diagnosi e terapia precoce, grazie a un trattamento tempestivo con farmaci innovativi, pilastri indispensabili per migliorare i percorsi di cura e la qualità di vita delle persone con malattie reumatologiche e osteoarticolari.
Ucb - riporta una nota - investe costantemente in ricerca e sviluppo per mettere a disposizione soluzioni terapeutiche sempre più efficaci, in grado di rispondere in modo mirato alle esigenze ancora insoddisfatte dei pazienti. Tuttavia, l'impegno dell'azienda supera l'ambito scientifico, traducendosi in un sostegno concreto a progetti e iniziative che favoriscano la consapevolezza, l'inclusione e l'innovazione all'interno dei sistemi di cura. Tra queste, il 'Manifesto futurista delle malattie reumatologiche' - sviluppato nell'ambito del progetto Rheuma Care Academy in collaborazione con MediArt, con il contributo scientifico di Roberto Poli (Unesco Chair in Anticipatory Systems) e la partecipazione di clinici esperti, rappresentanti di associazioni di pazienti e Sifo - rappresenta un esempio concreto di approccio organico e lungimirante alla gestione delle malattie reumatologiche. Il documento, presentato presso il ministero della Salute, propone una strategia integrata che punta a superare le attuali criticità del sistema, a partire da una diagnosi più tempestiva, un accesso più ampio possibile all'innovazione e un utilizzo efficace delle tecnologie digitali. La prospettiva proposta non si limita a fornire risposte immediate, ma si proietta nel futuro, guidata da una visione multidisciplinare e orientata alla sostenibilità.
Coerentemente con questa visione, Ucb Pharma - ricorda l'azienda - ha supportato la conferenza stampa nazionale promossa da Anmvar OdV presso la Camera, occasione istituzionale di grande valore che ha celebrato i 40 anni di attività dell'associazione e ha riportato al centro del dibattito il tema dell'equità di accesso alle cure e della necessità di un servizio sanitario più omogeneo e vicino ai cittadini, senza disparità geografiche. Allo stesso modo, Ucb è stata al fianco di Apmarr per la celebrazione della Giornata mondiale del malato reumatico e per la presentazione del progetto di ricerca 'Patologie reumatologiche in Italia: epidemiologia ed equità di accesso alle cure', promosso dall'associazione insieme a Crea Sanità, che punta a fotografare in modo oggettivo le criticità esistenti nel nostro Paese e proporre interventi concreti basati su evidenze.
"La nostra visione è chiara: affrontare le malattie reumatologiche e l'osteoporosi non significa solo sviluppare terapie innovative, ma contribuire a trasformare in profondità il modo in cui il sistema salute si prende cura delle persone - afferma Federico Chinni, amministratore delegato di Ucb Italia - La diagnosi precoce e un trattamento tempestivo con soluzioni innovative rappresentano oggi le chiavi per migliorare concretamente i percorsi di trattamento e la qualità di vita dei pazienti Ma per realizzare questi obiettivi servono visione strategica, collaborazione tra attori diversi e, soprattutto, un impegno costante nel ridurre le disuguaglianze di accesso alle cure, anche grazie alla digitalizzazione dei percorsi. In Ucb crediamo in un modello di sanità al servizio delle persone, capace di integrare innovazione scientifica, ascolto attivo dei pazienti e valorizzazione delle competenze sul territorio. E' in questa direzione che orientiamo le nostre iniziative, affinché la sostenibilità non sia solo una parola, ma un principio concreto di azione condivisa".
L'attenzione di Ucb nell'ambito della malattie osteo-articolari - prosegue la nota - si estende anche al campo dell'osteoporosi. Consapevole del crescente impatto delle fratture da fragilità, l'azienda invita tutte le persone che hanno già avuto un evento fratturativo a rivolgersi allo specialista per avviare un percorso di prevenzione secondaria, fondamentale per evitare recidive e preservare l'autonomia. In quest'ambito, Ucb supporta con convinzione le attività di Off Italia - Osservatorio fratture da fragilità, che raccoglie e analizza dati aggiornati a supporto dei decisori sanitari, contribuendo allo sviluppo di politiche pubbliche più efficaci per la tutela della salute ossea.
Ucb - conclude la nota - supporta concretamente attività di sensibilizzazione e informazione, tra cui la piattaforma digitale web 'Genere Donna', dedicata alla salute femminile e all'importanza dell'approccio di genere nella gestione di diverse patologie, comprese quelle osteo-articolari come l'osteoporosi, e promuove in prima persona la campagna di disease awareness 'Fai la tua mossa', patrocinata anche da Apmarr, Anmar, Off e numerose società scientifiche, che punta a far crescere la consapevolezza sull'osteoporosi e sull'importanza della prevenzione delle fratture da fragilità. Campagne come queste rappresentano strumenti essenziali per stimolare un cambiamento culturale e promuovere comportamenti proattivi nella gestione della propria salute. In tutte queste azioni, Ucb Pharma conferma la propria missione: mettere al centro i bisogni insoddisfatti delle persone, sostenere l'innovazione costante e contribuire alla costruzione di un ecosistema salute sostenibile, capace di rispondere ai bisogni reali di oggi e di domani.
Leggi tutto: Malattie reumatologiche e osteoporosi, Ucb: "Sempre più al fianco dei pazienti"
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San Benedetto, ora l'ammodernamento ed entro 6 mesi il riavvio... Sostenibilità, gli italiani danno priorità a salute e benessere: le imprese chiamate a dare risposte

(Adnkronos) - Quando si chiede agli italiani di scegliere le priorità della sostenibilità sociale, salute e benessere sono in cima alla lista: quasi una persona su due li indica come obiettivo fondamentale. Un dato netto, che racconta una trasformazione profonda: la sostenibilità sociale oggi ha il volto della vita quotidiana. Parliamo di corpo, lavoro, relazioni, ambiente, sicurezza, fiducia nel futuro. È quanto emerge dalla nuova indagine nazionale condotta da Eikon Strategic Consulting Italia, su un campione di 2.000 cittadine e cittadini dai 16 anni in su, che sarà presentata a novembre durante la Social Sustainability Week 2025.
Non si tratta solo di un’esigenza sanitaria: la salute rappresenta un indicatore sensibile di benessere personale, sociale, ambientale e relazionale. È il punto in cui si incontrano qualità della vita, opportunità, sicurezza, lavoro, tecnologia e condizioni ambientali. È una richiesta collettiva di protezione, orientamento e presenza, rivolta all’intero sistema: istituzioni, aziende, media, scuole, servizi. La sostenibilità sociale, oggi, si gioca sempre di più su questo terreno e le persone – soprattutto le più giovani – si aspettano che imprese e istituzioni siano parte attiva della soluzione.
In un clima di fragilità diffusa, sorprende un altro dato: il 30% degli italiani prova speranza quando un’azienda parla di sostenibilità sociale. Un segnale forte, che ribalta i ruoli tradizionali e apre nuove responsabilità. Chi comunica con autenticità, chi innova con obiettivi chiari, non sta solo facendo reputazione: sta generando fiducia, e quindi valore.
La Social Sustainability Week, promossa da Eikon e Reworld in partnership con Adnkronos, torna dal 17 al 23 novembre 2025 con un programma pensato per offrire risposte concrete a queste domande.
L’evento di apertura, il 18 novembre a Roma, sarà interamente dedicato all’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 – Salute e Benessere, e offrirà uno spazio di confronto tra aziende, istituzioni e esperti, a partire da dati, casi reali e strategie attuabili.
I panel non sono filoni accademici, ma strumenti di lavoro, progettati per connettere le urgenze della società con le strategie di innovazione sociale delle imprese. Si parlerà del contributo delle imprese nel rafforzamento del sistema salute, del ruolo dell’innovazione per migliorare l’accesso alle cure, di benessere digitale, di nuovi modelli di welfare aziendale, e di come prodotti e servizi possano migliorare concretamente la qualità della vita. Non si parlerà di futuro in astratto, ma di pratiche, tecnologie e modelli replicabili già oggi.
L’idea che la sostenibilità sia un costo è ormai superata. Sempre più imprese dimostrano che può essere una leva per innovare prodotti, modelli organizzativi, relazioni interne ed esterne. Ma per farlo servono strumenti nuovi: metriche, reti, scenari affidabili. La Social Sustainability Week nasce per questo: trasformare i dati in visione, e la visione in strategia. Per creare connessioni tra attori diversi che condividono un’intuizione semplice e potente: la salute delle persone è anche la salute dei sistemi.

(Adnkronos) - Torna in campo Lorenzo Musetti. Il tennista azzurro sfida oggi, martedì 21 ottobre, il greco Stefanos Tsitsipas - in diretta tv e streaming - nel primo turno dell'Atp 500 di Vienna. Musetti è reduce dalla sconfitta ai quarti di Bruxelles contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard, arrivata in tre set, e va a caccia di punti preziosi nella Race che porterà alle Finals di Torino, in programma dal 9 al 16 novembre.
Tsitsipas invece ha partecipato al Six Kings Slam, ricchissimo torneo esibizione andato in scena a Riad, dove ha intascato 1,5 milioni di dollari con la 'sola' partecipazione ed è stato battuto all'esordio da Jannik Sinner, che si è confermato campione superando Alcaraz in finale.
La sfida tra Musetti e Tsitsipas è in programma oggi, martedì 21 ottobre, alle ore 17.30. I due tennisti si sono affrontati in sette precedenti, con il greco che conduce con un netto 5-2 nel parziale. Gli ultimi due match sono stati vinti però proprio da Musetti, che nell'incontro più recente ha battuto Tsitsipas in due set nello scorso Masters 1000 di Madrid.
Musetti-Tsitsipas sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
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(Adnkronos) - L'Università Vanvitelli si tinge di rosa. In occasione dell'edizione 2025 di Ottobre rosa - mese dedicato su scala nazionale e internazionale alla promozione della consapevolezza e della prevenzione dei tumori al seno - si accendono le luci sui dipartimenti dell'ateneo. A partire da oggi e fino al 31 ottobre, le facciate delle sedi dipartimentali delle città di Caserta, Aversa, Capua, Santa Maria Capua Vetere e delle sedi del rettorato (Napoli e Caserta), del reparto di Pediatria e del policlinico di piazza Miraglia a Napoli, saranno illuminate con fasci di luce rosa, simbolo universale della campagna di sensibilizzazione.
"L'iniziativa - spiega il rettore dell'università Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti - intende rafforzare l'impegno dell'ateneo nel promuovere la consapevolezza e la cultura della prevenzione, contribuendo a diffondere un messaggio di solidarietà e attenzione verso tutte le persone coinvolte in questa difficile battaglia contro la malattia. Un semplice gesto simbolico, per ricordare che la prevenzione e la forza di affrontare il futuro sono luci che non devono mai spegnersi".
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(Adnkronos) - Dall’esoscheletro per la deambulazione assistita al sistema di addestramento in realtà virtuale per le attività in cave e cantieri, i ricercatori Inail sono impegnati nello sviluppo di dispositivi all’avanguardia per la prevenzione di infortuni e malattie professionali, la formazione e la riabilitazione degli assistiti, attraverso l’impiego di tecnologie robotiche e digitali di ultima generazione. Oggi a Roma, presso l’auditorium 'Antonio Maglio' della direzione generale Inail, in occasione della 'Giornata della salute e sicurezza sul lavoro', co-organizzata dall’Istituto e dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con la partecipazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro, è stato possibile osservare dal vivo i risultati di alcuni dei progetti di ricerca più innovativi dell’Istituto, esposti in un’area dedicata all’interno dell’Auditorium.
Nel corso dell’evento, promosso in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro organizzata dall’Eu-Osha, di cui l’Inail è focal point per l’Italia, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, sono intervenuti il direttore generale dell’Inail, Marcello Fiori, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Guglielmo Loy, il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Danilo Papa, il comandante del Comando dei Carabinieri per la tutela del lavoro, Antonio Bandiera, e il presidente del Comitato italiano paralimpico, Marco Giunio De Sanctis.
“Il Governo – ha spiegato il ministro Calderone – insieme all’Inail e alle altre istituzioni sta investendo risorse e competenze per promuovere la cultura della salute e della sicurezza, sostenendo la formazione e il rafforzamento delle tutele per tutti i lavoratori. In questa direzione si inseriscono la Strategia nazionale e il Piano integrato per la sicurezza sul lavoro per il triennio 2025–2027, che puntano a ridurre in modo sistematico infortuni e malattie professionali attraverso protocolli condivisi, campagne di sensibilizzazione e strumenti innovativi di monitoraggio e formazione. Vogliamo che la prevenzione diventi un valore condiviso e quotidiano, a partire dalle imprese e dai luoghi di lavoro, con particolare attenzione ai settori e ai territori più vulnerabili. Da qui la proposta di costruire un Patto nazionale per la sicurezza, che unisca istituzioni, imprese, sindacati, scuole e territori: un patto che mobiliti energie e coscienze, e che metta al centro la vita, la dignità e la qualità del lavoro”.
Come ha sottolineato il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, nel suo videomessaggio di saluto, la ricerca insieme alla formazione rappresenta “il combustibile per la prevenzione” di infortuni e malattie professionali. Dopo aver ribadito l’impegno dell’Istituto per lo sviluppo di soluzioni avanzate finalizzate a tutelare i lavoratori e a migliorare la qualità della vita degli assistiti, D’Ascenzo ha evidenziato il valore delle diverse professionalità presenti all’interno dell’Inail e si è detto convinto che “l’Istituto possa giocare un ruolo ancora più incisivo per sconfiggere la piaga terribile degli incidenti sul lavoro”, anche “grazie alla sinergia che c’è sempre stata con il Ministero del Lavoro”.
“Il Consiglio di indirizzo e vigilanza – ha detto il presidente del Civ Inail, Guglielmo Loy – ha già indicato tra i temi prioritari dell’attività dell’Istituto la necessità di raggiungere il maggior numero di imprese e lavoratori per innalzare le attività prevenzionali, favorire investimenti in sicurezza, ampliare i percorsi formativi per far crescere conoscenza e competenze in tema di salute e contrasto ai rischi professionali. Con il progetto Si.in.pre.sa. si colgono in buona parte questi indirizzi poiché l’obiettivo è quello, nel tempo, di cercare di arrivare alle oltre 3.700.000 realtà lavorative, stimolando buona informazione, formazione, contrattazione per la sicurezza”.
Per il direttore generale dell’Inail, Marcello Fiori, “la Giornata della salute e sicurezza sul lavoro è un vero e proprio invito a fermarsi, riflettere e rilanciare il valore della prevenzione come fondamento di un lavoro dignitoso, sicuro e sostenibile. Quella di oggi è un’occasione per rafforzare il dialogo tra istituzioni e società civile, condividere esperienze e progettare insieme un futuro in cui la tutela della persona sia al centro delle politiche del lavoro. La collaborazione tra Inail e Ministero del Lavoro dimostra quanto siano importanti azioni coordinate e condivise per la diffusione della cultura della prevenzione per una sensibilizzazione mirata che coinvolga imprese, datori di lavoro, organizzazioni sindacali, lavoratori e lavoratrici, studenti, insegnanti e intera collettività”.
Per richiamare l’attenzione sull’importanza dell’attività sportiva come strumento per la riabilitazione e il reinserimento sociale degli infortunati, l’evento ha ospitato anche la testimonianza dell’atleta paralimpico Edoardo Giordan, che ha raccontato il suo percorso di rinascita: dall’amputazione della gamba destra, dovuta a una diagnosi sbagliata, alla medaglia di bronzo conquistata nella sciabola alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Dopo aver praticato il nuoto e il calcio, Giordan ha cominciato a tirare le prime stoccate durante la fase di riabilitazione e ha subito capito che la scherma sarebbe diventata il suo nuovo sport. Il ricordo più bello è quello legato all’oro vinto ai campionati mondiali disputati nel 2017 nella sua Roma, con una squadra formata da quattro romani.
La Marmi Design Srl di Tivoli, impresa specializzata nella lavorazione di marmo, granito e travertino, ha descritto invece il progetto che le ha permesso di sostituire un macchinario obsoleto con una nuova attrezzatura dotata di sistemi avanzati di sicurezza e automazione, migliorando la tutela dei propri lavoratori. L’intervento ha beneficiato del sostegno del bando Isi, con cui l’Inail a partire dal 2010 ha messo a disposizione delle aziende che investono in prevenzione oltre quattro miliardi di euro a fondo perduto. I 600 milioni dell’ultimo bando, pubblicato lo scorso dicembre, sono l’importo più alto stanziato nelle 15 edizioni dell’iniziativa.
Tra le iniziative rivolte agli studenti delle scuole superiori e dei corsi di istruzione e formazione professionale, che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro, rientra la terza edizione del concorso “Salute e sicurezza… insieme!”, che è stata presentata da Gennaro Gaddi, direttore generale per la Salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e per le politiche assicurative del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Organizzato d’intesa con il ministero dell’Istruzione e del Merito e in collaborazione con l’Inail, il concorso punta a diffondere tra i giovani la cultura della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, utilizzando la creatività e i linguaggi delle nuove generazioni.
La Giornata della salute e sicurezza sul lavoro è stata anche l’occasione per lanciare il nuovo progetto Si.in.pre.sa. (Sicurezza informazione prevenzione salute), iniziativa itinerante promossa dall’Inail nell’ambito del Piano triennale per la prevenzione 2025-2027, che nell’arco dei prossimi 24 mesi farà tappa in tutte le regioni italiane con l’obiettivo di diffondere in modo capillare la cultura della sicurezza sul lavoro, offrendo servizi di consulenza, formazione e informazione direttamente sul territorio. Particolare attenzione sarà data ai settori produttivi più esposti al rischio infortunistico e alla realtà delle micro, piccole e medie imprese, spesso in difficoltà nell’implementare adeguate misure di sicurezza a causa delle risorse limitate e di una cultura della prevenzione non ancora sufficientemente diffusa.
Il progetto Si.in.pre.sa. si distingue per l’impiego di due strutture mobili, vere e proprie stazioni attrezzate trasportate da truck che consentiranno di raggiungere distretti industriali e consorzi agrari in tutto il Paese, favorendo il coinvolgimento diretto delle realtà produttive locali. Attraverso questa modalità dinamica, l’Istituto si propone come interlocutore privilegiato per imprese e lavoratori, raccogliendo i loro bisogni e offrendo risposte tempestive e mirate in termini di supporto e assistenza di prossimità. Nel corso della mattinata la struttura mobile allestita per l’occasione nell’area esterna alla Direzione generale Inail ha ospitato dimostrazioni pratiche, attività formative e incontri di consulenza specialistica, con il coinvolgimento di diverse strutture e professionalità dell’Istituto.

(Adnkronos) - "In Italia il sistema imprenditoriale è costituito da imprese che al 90% hanno meno di 10 dipendenti. E’ necessario, pertanto, accorciare le distanze tra queste imprese, dove spesso ci sono lavorazioni pericolose e numerosi incidenti, e il mondo dell'Inail”. Lo ha detto Marcello Fiori, direttore generale dell'Inail, all’incontro organizzato da Inail e dedicato alle nuove strategie per la sicurezza nei luoghi di lavoro e ad alcuni dei più recenti progetti di ricerca ad alto tasso tecnologico sviluppati dai ricercatori Inail, in occasione della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro organizzata dall’Eu-Osha, di cui l’Istituto è focal point per l’Italia.
“Abbiamo deciso di accorciare noi questa distanza: con due truck, infatti, presenteremo nei 100 distretti industriali e nei consorzi agricoli di tutta Italia ciò che si può fare insieme all'Inail, con linee che accompagnino la crescita della salute e della sicurezza di queste aziende, sia sotto il profilo degli incentivi che mettiamo a disposizione, sia sotto il profilo delle misure innovative, come la ricerca, nonché le migliori procedure per gestire salute e sicurezza in modo innovativo e più sicuro”, ha concluso.
Leggi tutto: Infortuni, Fiori (Inail): "Accorciare distanza tra imprese e Istituto"
(Adnkronos) - Nascite in calo e fecondità ai minimi storici. È quanto emerge dal report dell'Istat. Continua la diminuzione delle nascite: nel 2024 sono state 369.944, in calo del 2,6% sull’anno precedente (una contrazione di quasi 10mila unità). Nel 2025 in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio le nascite sono circa 13mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-6,3%). Il numero medio di figli per donna raggiunge il minimo storico: nel 2024 si attesta a 1,18, in flessione sul 2023 (1,20). La stima provvisoria relativa ai primi 7 mesi del 2025 evidenzia una fecondità pari a 1,13.
L’andamento decrescente delle nascite prosegue senza soste dal 2008, anno nel quale si è registrato il numero massimo di nati vivi degli anni Duemila (oltre 576mila). Da allora la perdita complessiva è stata di quasi 207mila nascite (-35,8%). Il calo delle nascite, oltre a dipendere dalla bassa propensione ad avere figli (1,18 figli in media per donna nel 2024), è causato dalla riduzione nel numero dei potenziali genitori, appartenenti alle sempre più esigue generazioni nate a partire dalla metà degli anni Settanta, quando la fecondità cominciò a diminuire, scendendo da oltre 2 figli in media per donna al valore di 1,19 del 1995. Si è quindi ben al di sotto del valore massimo del nuovo millennio, pari a 1,44 figli per donna registrato nel 2010.
Nel 2024 continuano a diminuire sia i primi figli sia i figli di ordine successivo al primo. I primogeniti sono pari a 181.487 unità, in calo del 2,7% rispetto al 2023. I secondi figli (133.869) diminuiscono del 2,9% mentre quelli di ordine successivo dell’1,5%. La diminuzione dei primi figli riguarda tutte le aree del Paese, con una riduzione minore nel Centro-Nord (-1,8% per il Nord, -2,0% per Centro) e un calo più intenso nel Mezzogiorno (-4,3%). Anche la diminuzione dei figli di ordine successivo al primo interessa in misura maggiore il Mezzogiorno: -4,3% contro -1,7 del Centro e -1,4% del Nord (-2,5% la media Italia).
La fecondità diminuisce sia per effetto del calo attribuibile alle donne italiane sia per quello che compete alle straniere. Nel 2024 il numero medio di figli per queste ultime è di 1,79; un valore più elevato di quello delle donne italiane, ma in calo sia rispetto al valore di 1,82 del 2023 sia, in misura più marcata, rispetto a quello di 2,31 del 2010. La fecondità delle donne italiane è nel 2024 pari a 1,11 (nel 2023 si attestava a 1,14 e nel 2010 era pari a 1,33).
La riduzione della fecondità si osserva in tutto il territorio nazionale. Nel 2024 l’età media al parto delle madri raggiunge i 32,6 anni in lieve rialzo sull’anno precedente (32,5), ma in crescita di quasi tre anni rispetto al 1995. Limitando l’analisi ai soli primogeniti, in media, nel 2024, le donne in Italia diventano madri per la prima volta a quasi 32 anni (31,9). L’età media al primo figlio era pari a 31,7 nel 2023 e inferiore ai 30 anni (28,1) nel 1995. La posticipazione delle nascite a età sempre più avanzate è strettamente connessa alla riduzione generale della fecondità, poiché più si ritardano le scelte di genitorialità, più si riduce l’arco temporale a disposizione per la realizzazione dei progetti familiari.
In un contesto di natalità decrescente, nel 2024, come già osservato nel 2023, anche i nati da coppie non coniugate registrano una diminuzione, sebbene in misura inferiore rispetto ai nati da coppie coniugate. I figli nati fuori dal matrimonio, che dal 2008 al 2024 sono aumentati di oltre 46mila unità, si attestano nel 2024 a 159.671, diminuendo dello 0,8% sul 2023. I nati all’interno del vincolo coniugale, pari a 210.273 nel 2024, diminuiscono invece del 4,0% rispetto all’anno precedente. Pur a fronte di una riduzione assoluta, l’incidenza dei nati da coppie non coniugate continua comunque a crescere: 43,2% nel 2024, +0,8 punti percentuali sul 2023 e +23,5 punti percentuali sul 2008. E' quanto emerge dal report Istat sulla natalità e fecondità della popolazione residente.
In particolare, ad aumentare rispetto al 2023 è la quota di nati da genitori che non sono mai stati coniugati (dal 35,9% del 2023 al 36,9% del 2024), mentre scende, anche se di poco, la quota di nascite da coppie in cui almeno un genitore proviene da una precedente esperienza matrimoniale (dal 6,5% del 2023 al 6,2% del 2024). La quota più elevata di nati da genitori non coniugati si osserva nel Centro (49,6%), seguito dal Nord (42,8%). Il Mezzogiorno registra ancora la quota più bassa ma, grazie a una crescita di 1,8 punti percentuali, raggiunge il 40,3%, continuando a ridurre il differenziale con le altre ripartizioni. Le nascite fuori dal matrimonio riguardano per lo più quelle da coppie di genitori celibi e nubili: (l’85,6% delle quasi 160mila nascite more uxorio nel 2024), a conferma di una tendenza sempre più diffusa a non considerare il matrimonio una condizione necessaria per avere figli. Tra le madri fino a 24 anni di età, per esempio, la quota di nascite da genitori mai coniugati rappresenta il 57,3% del totale, contro il 38,5% di quelle di età compresa tra i 25 e i 34 anni e il 30,2% tra le madri di età superiore ai 34 anni.
Il nome maschile più scelto dai genitori a livello nazionale continua a essere Leonardo, che mantiene il primato conquistato nel 2018; al secondo posto sul podio si conferma Edoardo. Stabile anche Tommaso, al terzo posto, mentre Francesco, già uscito dal podio l’anno scorso, perde altre due posizioni e si attesta al sesto posto. Situazione del tutto immutata, rispetto al 2023, nelle prime cinque posizioni dei nomi femminili dove si trovano, stabili, Sofia in prima posizione, Aurora in seconda, Ginevra in terza, e Vittoria e Giulia in quarta e quinta posizione, rispettivamente.
Continua, invece, la diffusione dei nati con doppio cognome. L’analisi dei dati sulle nascite consente di verificare in che misura la novità legislativa relativa all’attribuzione anche del cognome materno al nato sia recepita dai genitori in Italia. Nel 2024 i nati registrati con il doppio cognome paterno e materno sono il 6,7% del totale, in aumento di 4,3 punti percentuali sul 2020. Pur osservandosi un aumento in tutte le aree geografiche, la rilevanza del fenomeno continua a essere maggiore nel Centro-Nord: qui, nel 2024, si registrano percentuali oltre l’8% (8,6 nel Nord e 8,3 nel Centro), mentre il Mezzogiorno si attesta al 6,4%.
La percentuale di nati con il doppio cognome è più alta tra i primi figli (9,2% nel 2024, +6,3 punti percentuali sul 2020) rispetto a quella riscontrata tra i nati di secondo ordine (4,7%) o di terzo ordine e più (3,0%). La ragione di tale diversità va ricondotta al fatto che i genitori dei primi figli sono più inclini a cogliere l’opportunità di dare il doppio cognome al nato, rispetto a coloro che, avendo già avuto altri figli prima del cambiamento legislativo, preferiscono dare continuità alla scelta di attribuire il solo cognome paterno.
Leggi tutto: Nascite ancora in calo e fecondità ai minimi storici in Italia, il report Istat

(Adnkronos) - “L’obiettivo del progetto Si.in.pre.sa. (Sicurezza, informazione, prevenzione, salute) è quello di arrivare al maggior numero di luoghi di lavoro. In Italia ci sono 3 milioni e 700 mila realtà produttive e amministrative, tra industria, commercio, agricoltura e terziario, ed è all’interno di queste che si misura la capacità di prevenire i rischi da infortunio e di malattie professionali. Decentrare le iniziative dell'Inail è fondamentale per arrivare il più vicino possibile ai luoghi in cui lavoratori e imprese organizzano la propria attività, tenendo sempre conto dell'articolo 1, che regola la qualità del lavoro, della sicurezza e della salute”. Lo spiega il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inail, Guglielmo Loy, all’evento organizzato dall’Istituto in occasione della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro promossa dall’Eu-Osha, di cui l’Istituto è focal point per l’Italia.
L’evento è stato dedicato alle nuove strategie per la sicurezza nei luoghi di lavoro e ad alcuni dei più recenti progetti di ricerca ad alto tasso tecnologico sviluppati dai ricercatori Inail.
“Si tratta di un’iniziativa che ha anche un valore simbolico. l'Inail esce dalle proprie sedi e va laddove si lavora, si produce e dove si mettono in campo le misure di prevenzione - aggiunge Loy - attraverso suggerimenti, consigli e l’illustrazione delle opportunità e dei finanziamenti che Inail mette in campo per la formazione, per la prevenzione e per l'innovazione tecnologica”.

(Adnkronos) - "Il compito di un’azienda non dovrebbe limitarsi a generare utili, ma creare valore per il territorio che la ospita, sostenendone la crescita economica e sociale attraverso un dialogo costruttivo con le istituzioni locali". E' questa la visione di Paola Veglio, amministratore delegato di Brovind, realtà del settore automazione industriale con sede a Cortemilia (Cuneo). L’imprenditrice ha raccontato all’Adnkronos/Labitalia un importante progetto cui sta partecipando, che mira ad avvicinare scuola e mondo del lavoro. "La nostra azienda - ha spiegato - opera in un piccolo territorio ed è molto propensa ad accogliere giovani talenti, per poterli formare e offrire loro opportunità di crescita professionale", prosegue Veglio. Un impegno reso ancora più urgente dalla carenza di lavoratori specializzati: secondo Unioncamere e Ministero del Lavoro, nel 2024 il 47,8% delle imprese fatica a trovare personale qualificato, un dato in aumento rispetto al 2023. A pesare sono il mismatch scuola-lavoro, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, oltre al 'grande spreco' dei giovani inattivi, che riguarda un quarto dei ragazzi tra 25 e 34 anni".
"Impazzire per trovare lavoratori qualificati - ha sottolineato -è un lusso che il nostro Paese non può permettersi. Per questo è fondamentale avvicinare scuola e impresa: i giovani devono sperimentare concretamente cosa significhi lavorare in azienda. Stage e alternanza sono utili, ma non bastano: serve una presenza più costante dei ragazzi sul luogo di lavoro".
"Nei giorni 23 e 24 ottobre, l’Iiss Piera Cillario Ferrero Alba di Cortemilia ospiterà un hackathon sponsorizzato da Brovind. L’azienda metterà a disposizione degli studenti il nuovo stabilimento produttivo, nato dalla ristrutturazione di un ex polo industriale dismesso di 33.000 mq. Alla gara parteciperanno 16 ragazzi di quinta superiore provenienti da quattro istituti del territorio (Cortemilia, Acqui Terme, Alba e Cairo Montenotte), divisi in squadre", ha chiarito l’imprenditrice.
Il progetto verrà svelato il 23 ottobre: gli studenti lavoreranno come in una vera sfida aziendale, supportati da tutor d’eccezione. "Durante la prova, i ragazzi potranno contare sul prezioso supporto degli ingegneri Brovind, dei professori degli istituti coinvolti e del Politecnico di Torino che li guideranno nella programmazione gestionale ed economica, nell'operatività e R&S, fino all'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Vincerà la squadra con il progetto più promettente. Supportare iniziative come questa è per me motivo di orgoglio: danno ai ragazzi un’occasione reale di confronto con il mondo del lavoro", commenta Veglio.
La dirigente scolastica, Paola Boggetto, ha confermato che "la didattica challenge-based e l’hackathon sono modelli di apprendimento innovativi, che vanno oltre la lezione frontale e il semplice lavoro di gruppo. Il progetto risponde pienamente alle indicazioni della recente riforma degli istituti professionali che mira a rendere le scuole dei luoghi d’innovazione, dedicati alla sperimentazione e ricerca didattica. Queste idee diventano realizzabili anche grazie alla collaborazione del tessuto imprenditoriale locale; ci auspichiamo, quindi, che l’iniziativa possa ricevere in futuro il supporto di tante altre realtà aziendali. In questo modo, potremo offrire agli studenti nuove opportunità di apprendimento e di toccare con mano cosa significhi operare in un’azienda reale".
Nei prossimi mesi Brovind aprirà le porte del nuovo impianto produttivo anche a un gruppo di studenti che, settimanalmente, durante l’orario scolastico, potranno lavorare in un laboratorio dedicato. "I ragazzi avranno la possibilità di portare avanti progetti visti sui libri, operando in un contesto sicuro e seguiti da docenti e personale aziendale. È un’occasione importante per superare il mismatch che ancora separa scuola e lavoro", ha concluso Veglio.
Leggi tutto: La storia di Paola Veglio, da Cortemilia un'opportunità formativa per giovani talenti

(Adnkronos) - Il Giappone attende Donald Trump e intanto alla guida del governo di Tokyo arriva la prima donna, Sanae Takaichi, che è anche la prima donna ai vertici del Partito liberaldemocratico del Giappone, la forza politica al potere quasi ininterrottamente da decenni. Vuole essere la 'Lady di ferro' del Paese del Sol Levante e la stampa britannica ne evidenzia l'ammirazione per Margaret Thatcher. Nel suo passato ci sono la tv e anche la passione per le moto, gli Iron Maiden e la batteria. Ora la sua ascesa è stata possibile grazie a un accordo di coalizione dell'ultima ora con il partito di Ishin, dopo che Komeito ha messo fine a un'alleanza 'storica' con il Partito liberaldemocratico.
Shinzo Abe, assassinato tre anni fa, è stato suo mentore. Conservatrice convinta, non nasconde il suo nazionalismo, si prevede spingerà il Giappone ancor più a destra, scrive il New York Times, evidenziando come Takaichi abbia espresso preoccupazione per la 'dipendenza' degli Stati Uniti dal Giappone, ma anche l'auspicio di lavorare con Trump. Con lui, non tralascia il Wall Street Journal, condivide le idee conservatrici e una posizione 'aggressiva' sulla Cina e gli analisti sono convinti gli Usa troveranno un'amministrazione più aperta sull'aumento delle spese militari. Se si parla di sicurezza, difesa e diplomazia è, infatti, considerata un falco. Ha promesso politiche più severe in materia di migranti. Sembra puntare a una maggiore assertività.
Ostile alla Cina, l'attenzione degli osservatori è concentrata anche sui rapporti con la Corea del Sud. Da Pechino dicono di auspicare che il Paese del Sol Levante "rispetti" gli "impegni politici su questioni importanti come la storia e Taiwan" e di poter "promuovere" i rapporti. Secondo i media dell'isola, Takaichi è stata a Taipei per l'ultima volta ad aprile. Sull'isola, di fatto indipendente e che rivendica la sua democrazia, cresce il pressing militare e politico di Pechino, che considera Taiwan una "provincia ribelle" da "riunificare". Da Seul sperano di lavorare con Takaichi per "promuovere rapporti bilaterali orientati al futuro".
Originaria di Nara, 64 anni, dopo gli studi va negli Stati Uniti, muove i primi passi nelle stanze dei democratici e torna in Giappone. Approda nel mondo della tv e nel 1993 si candida come indipendente. Vince le prime elezioni della sua carriera e solo dopo si unisce al Partito liberaldemocratico. Tenta più volte la scalata ai vertici. Ministro per la Sicurezza economica fino al 2024, è stata anche ministro per gli Affari Interni e le Comunicazioni all'epoca di Shinzo Abe.
Quando a settembre Shigeru Ishiba ha annunciato il passo indietro dalla guida del Partito liberaldemocratico, e di fatto dal governo, Takaichi è subito - nuovamente - scesa in campo per le primarie, battendo quattro colleghi. Ha parlato di nuova era per la forza politica e ora dovrà cercare di riconquistare la fiducia degli elettori. Stamani al voto alla Camera bassa ha conquistato 237 consensi su 465 alla prima votazione, mentre alla Camera alta ne ha ottenuti 125 su 246 al secondo turno. Un' 'anteprima' delle sfide che la aspettano dal momento che il Partito liberaldemocratico, anche con il sostegno degli alleati, non arriva alla maggioranza.
I Paese fa i conti con natalità ai minimi e aumento dei prezzi e ha visto quattro premier in cinque anni, per sapere cosa significherà la sua ascesa al potere bisogna ancora attendere.

(Adnkronos) - Si è chiusa con grande emozione e partecipazione l'11esima edizione di 'Io non sclero', il progetto di informazione e sensibilizzazione sviluppato da Biogen e da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere Ets, in collaborazione con l'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e con il patrocinio della Società italiana di neurologia (Sin), per dare voce alle persone che vivono con la sclerosi multipla (Sm). L'edizione 2025, intitolata 'La mia prima volta', ha invitato la community a condividere quel momento che ha segnato l'inizio di un nuovo modo di vivere dopo la diagnosi: la prima sfida superata, la prima emozione riconquistata, o quell'episodio che li ha resi più forti. Momenti che, pur comportando un cambiamento profondo, hanno aperto nuove prospettive di vita, trasformando la fragilità in coraggio e l'incertezza in determinazione. Tra le numerose storie ricevute, che rappresentano testimonianze autentiche, emozionanti e piene di forza, ne sono state selezionate 6 particolarmente rappresentative e i rispettivi autori - Tiziana, Sharon, Aldo, Maurizio, Lucretia e Alessia - sono stati proclamati vincitori.
Per la prima volta nella storia del progetto, le 6 testimonianze si sono poi trasformate in illustrazioni d'autore grazie alla sensibilità di Carlotta Sangaletti, giovane artista italiana che ha dato forma visiva alle narrazioni traducendo in immagini la potenza emotiva dei racconti. Le originali illustrazioni - pubblicate una al mese sulla pagina Facebook di Io Non Sclero e sul profilo Instagram dell'illustratrice (@CharlotteLeBleu) - sono sempre accompagnate da un breve estratto del racconto originale, in un percorso che unisce arte, consapevolezza e visibilità sulla malattia.
"Qualche mese fa ho avuto l'onore di prendere parte a un progetto molto speciale dedicato alla sclerosi multipla - afferma Sangaletti - L'intento era quello di rappresentare con delicatezza e rispetto la complessità di queste esperienze, rimanendo fedele al significato profondo di ogni racconto, ma al tempo stesso offrendo un'immagine che potesse essere accogliente, sensibile e visivamente armoniosa. E' stato emozionante vedere quante persone hanno voluto aprirsi, raccontarsi, e questo dialogo nato spontaneamente mi ha confermato ancora una volta quanto sia importante dare spazio alle storie vere, e quanto l'arte possa diventare uno strumento per avvicinare, sensibilizzare e, in punta di piedi, creare connessioni profonde".
I 6 vincitori sono: Tiziana, che racconta la sua prima uscita in mountain bike dopo la diagnosi: un momento di libertà e rinascita tra i sentieri della Val Viola; Sharon, che ricorda la prima volta lontana dalla sua bimba di 3 mesi: un distacco difficile, che l'ha resa più forte e aperta al sostegno degli altri; Aldo, che ripercorre le tante prime volte della sclerosi multipla e il momento nel quale ha scelto di ricominciare, lasciandosi alle spalle 25 anni di carriera militare; Maurizio, che riceve la diagnosi nel giorno del suo compleanno e nello stesso giorno scopre che diventerà papà: una nuova vita che inizia due volte; Lucretia, che racconta della sua amata cagnolina che le ha dato la forza, la simpatia e la spensieratezza per affrontare quelle prime volte così complicate dopo la diagnosi, con il sorriso; Alessia, che racconta lo shock iniziale e il percorso che l'ha portata a trasformare la Sm da nemica a compagna con la quale convivere ogni giorno.
La Sm è una malattia neurologica cronica, progressiva e imprevedibile, che colpisce il sistema nervoso centrale. In Italia, secondo i dati Aism, sono oltre 144.000 le persone che convivono con la Sm, con 3.650 nuove diagnosi ogni anno, 1 ogni 3 ore. Il 70% dei pazienti è donna, con un esordio tra i 20 e i 40 anni, spesso in un momento cruciale della vita personale e professionale.
"La Sm cambia la vita ma non la definisce. Il valore di progetti come 'Io non sclero' - spiega Francesco Vacca, presidente nazionale di Aism - è proprio quello di rendere visibile quello che spesso non si vede: la forza, la vulnerabilità e la quotidianità. La condivisione delle storie è fondamentale per costruire una rete di comprensione e per non sentirsi mai soli nel percorso. In questi 11 anni abbiamo visto crescere la consapevolezza, i diritti e l'attenzione verso una gestione sempre più personalizzata della malattia. L'edizione 2025, con l'uso delle illustrazioni come strumento espressivo, ha aggiunto un nuovo livello di profondità e accessibilità al racconto, permettendo di raggiungere e coinvolgere anche chi non vive direttamente la malattia".
"Le tante storie raccolte in questi 11 anni raccontano i numerosi aspetti di questa malattia così complessa mettendo in primo piano la vita - sottolinea Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda Ets - Il nostro impegno è quello di supportare questa straordinaria community di donne e uomini, dando spazio alla loro voglia di raccontarsi e sottolineando l'importanza della condivisione e del supporto reciproco. Nell'edizione 2025 l'unione tra il racconto personale e l'illustrazione ha dato vita ad una forma di comunicazione empatica e accessibile, capace di generare consapevolezza in tutta la società. E' un modo nuovo e potente per avvicinare le persone alla realtà della Sm, valorizzando anche il contributo dell'arte come veicolo di inclusione".
"Siamo orgogliosi del percorso fatto da 'Io non sclero' in questi 11 anni - dichiara Giuseppe Banfi, amministratore delegato di Biogen Italia - Siamo partiti da zero con la convinzione di poter creare uno spazio libero, a disposizione di chi affronta questa malattia neurologica complessa, per condividere esperienze e raccontarsi in modo autentico. Oggi il risultato è una community viva, che cresce insieme a chi la anima. Da anni siamo impegnati nella ricerca di terapie per il trattamento della sclerosi multipla e abbiamo contribuito attivamente a molti dei passi significativi che sono stati compiuti nella gestione di questa malattia. Siamo pienamente convinti, infatti, che il nostro impegno debba andare oltre l'ambito terapeutico per rispondere a 360° ai bisogni delle persone che affrontano la Sm ogni giorno. L'edizione 2025 ha rappresentato un'evoluzione importante anche sul piano comunicativo: trasformare le storie in opere d'arte è stato un modo per tradurre emozioni ed esperienze in un linguaggio universale, restituendo con sensibilità e creatività il valore di ogni 'prima volta' raccontata".
Cinque opere in gara e 5 giorni di eventi, finale con Bianconi...
Al boss 2 anni e 6 mesi, assolto un agente penitenziario... 
(Adnkronos) - Netflix ha ufficialmente messo in cantiere una nuova serie intitolata 'Kennedy' e dedicata alla storia della celebre famiglia che ha segnato la storia politica degli Stati Uniti. La serie, prodotta da Chernin Entertainment, vedrà protagonista Michael Fassbender nel ruolo di Joseph Kennedy Sr., patriarca della famiglia.
Ispirata al libro di Fredrik Logevall 'JFK: Coming of Age in the American Century, 1917-1956', la serie esplorerà le origini e l’ascesa della famiglia Kennedy, partendo dagli anni ’30. Secondo quanto anticipato da 'Variety', la prima stagione, composta da otto episodi, racconterà la scalata sociale e politica di Joe e Rose Kennedy e la crescita dei loro nove figli, tra cui il giovane Jack Kennedy, alle prese con il peso delle aspettative familiari e l’ombra del fratello maggiore.
Netflix punta a fare di 'Kennedy' una sorta di versione americana di 'The Crown', con l’obiettivo di raccontare la storia della famiglia e del Paese attraverso più stagioni. Il tono sarà intimo e drammatico, con attenzione alle relazioni, ai conflitti e alle tragedie che hanno definito la dinastia più iconica della politica moderna.
Il team creativo è di altissimo livello: Sam Shaw (noto per serie come Manhattan e Castle Rock) sarà showrunner ed executive producer. Peter Chernin, Jenno Topping e Kaitlin Dahill produrranno per Chernin Entertainment. Eric Roth, sceneggiatore premio Oscar, sarà tra i produttori esecutivi insieme a Logevall, Lila Byock, Anya Epstein, Dustin Thomason, Thomas Vinterberg e Anna O’Malley. Thomas Vinterberg, regista danese candidato all’Oscar, dirigerà la serie.
Per Fassbender, noto per ruoli in film come '12 anni schiavo', 'Steve Jobs', 'Shame' e 'Inglourious Basterds', si tratta del secondo ruolo televisivo importante dopo 'The Agency' su Paramount+.

(Adnkronos) - Al Parlamento britannico è stata presentata una mozione per privare il principe Andrea del suo ducato dopo le pressioni seguite alle accuse contenute dell'autobiografia postuma di Virginia Giuffre in merito ai suoi rapporti con il finanziere Jeffrey Epstein. Giuffre, morta suicida circa sei mesi fa, ha scritto di aver avuto rapporti sessuali con il principe Andrea in tre occasioni. In realtà, spiega il Guardian, servirebbe un atto parlamentare per riuscire a revocare formalmente i titoli al principe Andrea, ma il governo non intende avviarlo se non su richiesta del Palazzo. Intanto oggi l'Snp, il Partito Nazionale Scozzese, ha presentato una mozione anticipata per revocare formalmente al principe Andrea il titolo di Duca di York, che lui ha dichiarato di non voler più utilizzare.
Ai deputati non è consentito criticare i reali durante i dibattiti parlamentari, ma questi rappresentano una delle poche occasioni in cui è possibile sollevare la questione della condotta di un membro della famiglia reale. "Se i partiti di Westminster restano ostinatamente lenti nell'agire per rimuovere i titoli del principe Andrea, l'Snp farà tutto il possibile per costringerli ad agire'', ha affermato il leader dell'Snp, Stephen Flynn. Dato che i titoli del principe Andrea possono essere rimossi solo con un atto del parlamento, la mozione dell'Snp è un modo per esercitare pressione sul governo britannico affinché agisca in merito. ''L'unica vera domanda è cosa stia aspettando il governo di Keir Starmer. L'opinione pubblica sa che questa è la cosa giusta da fare e, cosa ancora più importante, le vittime al centro dello scandalo Epstein sanno che è la cosa giusta da fare. Deve essere fatto senza ulteriori scuse e ulteriori ritardi", ha aggiunto Flynn.
Intanto il governo di Londra sta subendo crescenti pressioni anche in merito alla residenza del principe Andrea, la Royal Lodge di Windsor, composta da 30 stanze. Secondo quanto riporta il Times, il principe Andrea non paga l'affitto dal 2003. L'inchiesta ha rivelato che, in base al contratto d locazione, Andrea avrebbe dovuto pagare "un granello di pepe (se richiesto)" di affitto ogni anno, ovvero un canone simbolico, a fronte di un impegno di almeno 7,5 milioni di sterline per le ristrutturazioni. Se rinunciasse al contratto di locazione, la Casa reale dovrebbe al principe Andrea circa 558mila sterline. E' ''una questione di Palazzo'' consentire o meno al principe di rimanere nella Royal Lodge dopo le accuse di Giuffre, ha commentato il ministro delle Imprese del Regno Unito, Peter Kyle.
Intanto la ghostwriter di Giuffre, Amy Wallace, ha dichiarato alla Bbc che "Virginia considererebbe una vittoria il fatto che Andrea sia stato costretto, con qualsiasi mezzo, a cederli volontariamente'' i titoli, definendolo un "gesto simbolico". Wallace ha aggiunto al programma Newsnight che "Virginia voleva che tutti gli uomini di cui era stata vittima fossero chiamati a rispondere delle loro azioni, e questo è solo uno di loro".
Leggi tutto: Caso Epstein, a Westminster mozione per privare Andrea del ducato

(Adnkronos) - 'Blanca 3', trasmesso ieri da Rai1, ha conquistato la prima serata di lunedì con 3.915.000 spettatori e il 23.9% di share. Al secondo posto su Canale5 'Grande Fratello', con 1.873.000 spettatori e il 14.2% di share. Al terzo posto 'Jack Reacher – La prova decisiva' su Italia1, con 1.182.000 spettatori e il 6.9% di share.
A seguire, tra gli altri ascolti di prime time: 'Lo Stato delle Cose' su Rai3 (993.000 spettatori, share 6.6%), 'La Torre di Babele' su La7 (769.000 spettatori, share 4.1%), 'GialappaShow' su Tv8 (700.000 spettatori, share 4.1%), 'Quarta Repubblica' su Rete4 (674.000 spettatori, share 5.1%), 'Lo Spaesato' su Rai2 (674.000 spettatori, share 3.8%) e 'Little Big Italy' sul Nove (450.000 spettatori, share 2.5%).
In access prime time, 'La Ruota della Fortuna' su Canale5 ha ottenuto 5.420.000 spettatori e il 25% di share, preceduta da 'Gira La Ruota della Fortuna' (4.323.000 spettatori, share 20.6%) mentre su Rai1 'Affari Tuoi' ha registrato 5.036.000 spettatori e il 23.2% di share, preceduto da 'Cinque Minuti' (4.234.000 spettatori, share 20.3%).
Nel preserale, bene il ritorno de 'L’Eredità' su Rai1: il game show condotto da Marco Liorni ha ottenuto 4.604.000 spettatori e il 26.5% di share dopo 'La Sfida dei 7' (3.428.000 spettatori, share 25.2%). Mentre su Canale5 'Avanti un Altro' ha registrato 3.185.000 spettatori e il 20% di share, preceduto da 'Avanti il Primo' (1.973.000 spettatori, share 16.2%).

(Adnkronos) - Mancano pochi giorni alla manifestazione nazionale della Cgil, indetta per sabato 25 ottobre a Roma, in piazza San Giovanni. Uno dei temi oggetto dell’iniziativa, per la quale è prevista la partecipazione di decine di migliaia di persone, è la richiesta di aumento di salari e pensioni. E proprio in tema di pensioni è molto netto il giudizio dell’organizzazione sindacale: “altro che superamento della Legge Fornero” si legge su Collettiva.it, testata informativa multimediale del sindacato di Corso d’Italia, “l’esecutivo che ne aveva promesso l’abolizione la sta, di fatto, rafforzando. È la quarta manovra consecutiva che interviene sulle pensioni senza una visione riformatrice. Nessun blocco dell’aumento dei requisiti. Viene confermato l’adeguamento alla speranza di vita, un meccanismo che farà scattare un progressivo innalzamento sia dell’età per la pensione di vecchiaia sia dei requisiti contributivi per la pensione anticipata. Nel dettaglio: dal 2027 scatterà l’aumento di un mese, dal 2028 l’aumento di due mesi, e – secondo le stime già note – dal 2029 si aggiungeranno altri due mesi”
Il Risultato è la pensione a 67 anni e 5 mesi, e la pensione anticipata con 43 anni e 3 mesi di contributi (42 anni e 3 mesi per le donne). Rimangono esclusi dall’aumento i lavoratori gravosi e usuranti, ma si tratta solo dell’1,7% di chi andrà in pensione nei prossimi anni. “Nonostante le promesse elettorali, viene nuovamente azzerata ogni forma di flessibilità in uscita” denuncia Ezio Cigna, responsabile delle politiche previdenziali della Cgil nazionale.
“Non vengono prorogate nemmeno Quota 103 e Opzione Donna, già fortemente penalizzata negli ultimi anni. In questo modo si chiude la possibilità per lavoratrici e lavoratori di accedere alla pensione prima dei requisiti Fornero”. Sul fronte economico, “l’unico intervento riguarda le maggiorazioni sociali, che crescono di appena 12 euro rispetto all’anno scorso – spiega Cigna – mentre le pensioni minime vengono adeguate solo all’inflazione più un 1,3% aggiuntivo, pari a poco più di 4 euro al mese. È una presa in giro per chi vive con assegni di poche centinaia di euro”. Nemmeno il pubblico impiego esce indenne. Sul Tfs/Tfr, il governo riduce da 12 a 3 mesi i tempi di liquidazione solo per chi va in pensione per limiti di età o ordinamentali, lasciando migliaia di lavoratrici e lavoratori ancora in attesa per anni.
Un giudizio netto arriva anche da Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil: “Ci troviamo di fronte a una manovra che non solo non risolve i problemi del sistema previdenziale, ma li aggrava. Si toglie flessibilità, si riducono le tutele, si nega un sostegno concreto alle pensioni più basse e si ignorano completamente le condizioni di chi ha svolto lavori faticosi o discontinui. Le lavoratrici e i lavoratori vengono ancora una volta trattati come una variabile di bilancio, non come persone che hanno diritto a una vecchiaia dignitosa”.
Tra i colpi più duri, secondo la Cgil, quelli che riguardano le donne e i giovani. La cancellazione di Opzione Donna viene definito “l’ennesimo schiaffo al lavoro femminile”: “nessun riconoscimento dei periodi di cura, nessuna misura per chi ha carriere frammentate, nessuna risposta alla disuguaglianza che penalizza milioni di donne. Per i giovani, nessuna pensione contributiva di garanzia, fondamentale per chi vive di lavori precari o saltuari”. “Il governo è miope” chiude Ghiglione: “dice di voler difendere il futuro ma continua a negarlo. Mentre promette il superamento della Fornero, rafforza un sistema ingiusto e diseguale che scarica tutto sulle nuove generazioni”
Leggi tutto: Manovra, Cgil: altro che superamento Legge Fornero, si va in pensione sempre più tardi

(Adnkronos) - Mancano pochi giorni alla manifestazione nazionale della Cgil, indetta per sabato 25 ottobre a Roma, in piazza San Giovanni. Uno dei temi oggetto dell’iniziativa, per la quale è prevista la partecipazione di decine di migliaia di persone, è la richiesta di aumento di salari e pensioni. E proprio in tema di pensioni è molto netto il giudizio dell’organizzazione sindacale: “Altro che superamento della Legge Fornero” si legge su Collettiva.it, testata informativa multimediale del sindacato di Corso d’Italia, “l’esecutivo che ne aveva promesso l’abolizione la sta, di fatto, rafforzando. È la quarta Manovra consecutiva che interviene sulle pensioni senza una visione riformatrice. Nessun blocco dell’aumento dei requisiti. Viene confermato l’adeguamento alla speranza di vita, un meccanismo che farà scattare un progressivo innalzamento sia dell’età per la pensione di vecchiaia sia dei requisiti contributivi per la pensione anticipata. Nel dettaglio: dal 2027 scatterà l’aumento di un mese, dal 2028 l’aumento di due mesi, e – secondo le stime già note – dal 2029 si aggiungeranno altri due mesi”.
Il risultato è la pensione a 67 anni e 5 mesi, e la pensione anticipata con 43 anni e 3 mesi di contributi (42 anni e 3 mesi per le donne). Rimangono esclusi dall’aumento i lavoratori gravosi e usuranti, ma si tratta solo dell’1,7% di chi andrà in pensione nei prossimi anni. “Nonostante le promesse elettorali, viene nuovamente azzerata ogni forma di flessibilità in uscita” denuncia Ezio Cigna, responsabile delle politiche previdenziali della Cgil nazionale.
“Non vengono prorogate nemmeno Quota 103 e Opzione Donna, già fortemente penalizzata negli ultimi anni. In questo modo si chiude la possibilità per lavoratrici e lavoratori di accedere alla pensione prima dei requisiti Fornero”. Sul fronte economico, “l’unico intervento riguarda le maggiorazioni sociali, che crescono di appena 12 euro rispetto all’anno scorso – spiega Cigna – mentre le pensioni minime vengono adeguate solo all’inflazione più un 1,3% aggiuntivo, pari a poco più di 4 euro al mese. È una presa in giro per chi vive con assegni di poche centinaia di euro”. Nemmeno il pubblico impiego esce indenne. Sul Tfs/Tfr, il governo riduce da 12 a 3 mesi i tempi di liquidazione solo per chi va in pensione per limiti di età o ordinamentali, lasciando migliaia di lavoratrici e lavoratori ancora in attesa per anni.
Un giudizio netto arriva anche da Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil: “Ci troviamo di fronte a una manovra che non solo non risolve i problemi del sistema previdenziale, ma li aggrava. Si toglie flessibilità, si riducono le tutele, si nega un sostegno concreto alle pensioni più basse e si ignorano completamente le condizioni di chi ha svolto lavori faticosi o discontinui. Le lavoratrici e i lavoratori vengono ancora una volta trattati come una variabile di bilancio, non come persone che hanno diritto a una vecchiaia dignitosa”.
Tra i colpi più duri, secondo la Cgil, quelli che riguardano le donne e i giovani. La cancellazione di Opzione Donna viene definito “l’ennesimo schiaffo al lavoro femminile”: “nessun riconoscimento dei periodi di cura, nessuna misura per chi ha carriere frammentate, nessuna risposta alla disuguaglianza che penalizza milioni di donne. Per i giovani, nessuna pensione contributiva di garanzia, fondamentale per chi vive di lavori precari o saltuari”. “Il governo è miope” chiude Ghiglione: “dice di voler difendere il futuro ma continua a negarlo. Mentre promette il superamento della Fornero, rafforza un sistema ingiusto e diseguale che scarica tutto sulle nuove generazioni”.
La giovane trasportata in ospedale, auto era priva di revisione... Altri articoli …
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