(Adnkronos) - Si è conclusa l’edizione estiva dell’Openday2025 dell’università di Roma Tor Vergata: oltre 1500 gli iscritti a partecipare, senza contare i genitori accompagnatori. La facoltà di Ingegneria che ha ospitato l’edizione odierna a partire dalle ore 15.00 ha registrato il tutto esaurito e corridoi pieni di gente. E'stata un'occasione concreta per approfondire l'offerta formativa dell'Ateneo e ricevere tutte le informazioni utili ad affrontare con consapevolezza la scelta del percorso universitario. Il pomeriggio è stato dedicato all’orientamento, con incontri, seminari, laboratori e la possibilità di esplorare i corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico attivi presso le sei macroaree di studio: Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.
La presenza di desk informativi ha dato modo ai futuri studenti di verificare in prima persona indicazioni quali tasse universitarie, agevolazioni, borse di studio, alloggi e supporto alla carriera. Presente l'Ufficio Placement, per condividere le prospettive occupazionali post-laurea e le attività di raccordo con il mondo del lavoro. Servizi, opportunità, uno spazio dedicato alle famiglie e un mentoring personalizzato per farsi un’idea quanto più completa possibile delle opportunità che l’Ateneo propone.
Uno sguardo approfondito sui servizi di Ateneo: tasse universitarie, agevolazioni, borse di studio, alloggi e supporto alla carriera. Presente anche l’Ufficio Placement, per presentare le prospettive occupazionali post-laurea e le attività di raccordo con il mondo del lavoro. Importante lo spazio dedicato ai genitori, dove sono state date informazioni sulle scadenze amministrative e riflettere insieme sull’importanza dell’orientamento universitario nella fase di transizione dalla scuola all’università.
Durante l’Open Day studenti e studentesse hanno potuto usufruire di un servizio di mentoring personalizzato per scegliere il percorso più in linea con interessi, attitudini e prospettive di carriera e scoprire come trasformare le loro aspirazioni in un percorso professionale efficace. Gli esperti e i coach di orientamento professionale erano presenti nel corner dedicato all’Ufficio Placement di Ateneo. L’evento si è concluso con un momento conviviale: un aperitivo accompagnato dalla musica di UniRadio Tor Vergata. Una occasione per salutarsi, socializzare e confrontarsi in modo informale con altri partecipanti, tutor e rappresentanti dell’Ateneo.
Dichiara Vito Introna, delegato del rettore all'Orientamento, Tutorato e Placement dell'università di Roma Tor Vergata: "L’università di Roma Tor Vergata è un investimento solido per il futuro dei giovani. All'appuntamento del 16 luglio pomeriggio dedicato all'orientamento degli studenti delle scuole superiori, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata si presenta tra le realtà accademiche più solide e performanti del panorama universitario nazionale, con risultati che testimoniano la qualità della formazione e l’efficacia del percorso universitario offerto. Secondo gli ultimi dati AlmaLaurea, Tor Vergata si conferma prima tra le università pubbliche generaliste del Centro-Sud per tasso di occupazione pari all’84,3% a un anno dalla laurea magistrale biennale. Ma non c'è solo questo".
"I laureati di Tor Vergata - ricorda - trovano lavoro in tempi decisamente più rapidi rispetto alla media nazionale e beneficiano di una retribuzione media mensile netta tra le più alte del centro-sud, perfettamente in linea con molte università del Nord. Questi risultati sono ottenuti attraverso percorsi di studio in tutti i principali ambiti disciplinari, in continuo aggiornamento ed espansione, con ampio ricorso a tirocini ed esperienze all'estero, che riescono a raccogliere la soddisfazione del 90% dei laureati. Roma Tor Vergata è un'università pubblica a vocazione europea e internazionale, con un modello di campus anglosassone e innovativo, e forti legami con aziende, enti di ricerca e istituzioni, in grado di preparare i suoi laureati ad affrontare il mondo del lavoro con competenze solide e multidisciplinari. L’evento di orientamento è un’occasione unica per scoprire l’offerta formativa, incontrare docenti, studenti e professionisti, e avvicinarsi a una realtà accademica di eccellenza".
Con 118 corsi di laurea, suddivisi tra lauree triennali, magistrali e a ciclo unico, l’Ateneo rappresenta una scelta strategica per gli studenti che aspirano a una formazione solida e competitiva. In totale saranno offerti 58 corsi di laurea, 53 corsi di laurea magistrale e 8 corsi di laurea magistrale a ciclo unico, tra cui tra cui Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria unica nel Lazio avviata lo scorso anno accademico, Giurisprudenza, Pharmacy, Odontoiatria, Ingegneria Edile-Architettura, Medicine and Surgery e Conservazione e Restauro dei Beni Culturali. Di questi 17 corsi di laurea, tra triennali, magistrali e corsi a ciclo unico, sono in inglese: secondo il QS World University Rankings 2026, l'Università di Roma Tor Vergata è seconda per studenti internazionali e ottava nella classifica generale tra gli atenei italiani. Per numero di studenti internazionali e tasso di diversità di provenienza degli studenti, Roma Tor Vergata è seconda in Italia, sia per International student ratio che per diversity.
Per l’a.a. 2025/2026 l’Ateneo si propone di accreditare i seguenti nuovi corsi di studio: Laurea in Scienza dei Materiali; Laurea magistrale in Biotecnologie Agrarie; Laurea magistrale in Psicologia e Salute Mentale nel Ciclo di Vita.
Fortemente impegnato nella rimozione degli ostacoli economici e sociali che possono limitare l’accesso agli studi universitari, l’Ateneo propone un sistema articolato di esoneri e agevolazioni, che comprendono esoneri totali e parziali. In più, è stata ampliata la no tax area fino a un Isee di 26.000 euro, ben oltre la soglia ministeriale di 22.000 euro, garantendo comunque forti riduzioni fino ai 30.000 euro.
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(Adnkronos) - Un 17enne è stato accoltellato la notte scorsa a Ravenna. Alla base della lite, sfociata nell'aggressione, ci sarebbero degli apprezzamenti rivolti alla sorella della vittima.
A colpire il giovane è stato un coetaneo poi fermato con l'accusa di lesioni aggravate. Il minorenne, che vive in affidamento a una comunità, sarebbe stato trovato in possesso di una decina di grammi di hashish. Quanto accaduto la scorsa notte è il secondo episodio di violenza tra giovani in pochi giorni nella città romagnola.
(Adnkronos) - È stato ritrovato all'una di notte ma recuperato soltanto stamane il corpo senza vita di Andreas Tonelli, 48 anni, guida sudtirolese e mountain biker estremo con 120mila follower che sui social seguivano le sue imprese. Tonelli è morto precipitando con la sua bicicletta per 200 metri in un canalone nei boschi in Vallunga, in Val Gardena (Bolzano), durante una delle sue solite uscite.
La famiglia ieri sera verso le 21 non vedendolo rientrare ha lanciato l’allarme, facendo scattare le ricerche da parte del Soccorso alpino con l'elicottero dell'Aiut Alpin, dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine. Sulla zona imperversavano anche difficili condizioni meteo che hanno reso difficoltoso individuare subito il corpo.
L'ultima storia su Instagram Tonelli l'ha pubblicata poco prima di incontrare la morte in quella vetta che lo ha visto sorridente e orgoglioso. "That feeling", che sensazione, scriveva alle 19.15, finalmente in cima. L'inseparabile montain bike sulle spalle, il sorriso e la linguaccia all'obiettivo del cellulare, solo un'ora prima aveva annunciato ai 122mila follower la sua "mission 1600>2905 metri". L'ha raggiunta al costo della vita, ieri, "in un altro tardo pomeriggio".
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(Adnkronos) - "Stiamo operando per salvare i nostri fratelli drusi". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu nella giornata in cui si registrano nuovi raid di Israele in Siria. Le forze armate israeliane affermano di aver "colpito un obiettivo militare nell'area del palazzo presidenziale del regime siriano a Damasco". Colpito anche il quartier generale delle forze armate siriane nella capitale.
I drusi sono una comunità religiosa e culturale del Medio Oriente, presente soprattutto in Libano, Siria e Israele. Nati intorno all’XI secolo, da una branca dell’Islam sciita, hanno sviluppato una fede propria, molto riservata e identitaria. Occupano da sempre una posizione precaria nell'ordine politico siriano. Circa un milione di seguaci vive in Siria, dove i drusi rappresentano circa il 3% della popolazione, mentre altre comunità più piccole vivono in Libano, Israele e sulle alture del Golan occupate.
All'inizio di quest'anno, Netanyahu aveva avvertito che non avrebbe "tollerato alcuna minaccia alla comunità drusa nella Siria meridionale" da parte delle nuove forze di sicurezza del Paese, chiedendo la completa smilitarizzazione di gran parte del sud, affermando che Israele vede il gruppo islamista sunnita del presidente siriano Ahmed al-Sharaa come una minaccia. Sono circa 700.000 i drusi siriani, radicati in Suwayda e nelle periferie di Damasco e contano spesso su milizie locali (es. Suwayda Military Council).
Nel corso del conflitto civile siriano (2011-2024), la comunità drusa ha mantenuto per lo più una posizione di neutralità. I leader religiosi drusi temevano di subire persecuzioni da parte delle forze ribelli, composte prevalentemente da sunniti, e in particolare da gruppi estremisti dello Stato Islamico, che li considera da sempre infedeli, eretici (kuffār).
Per garantirsi una forma di autodifesa, nel tempo, i drusi hanno organizzato delle proprie milizie armate che esercitano tutt'ora una certa influenza e controllo su porzioni del territorio locale, sotto la guida di figure carismatiche e capi locali. Alcuni di questi gruppi, come la Brigata al-Jabal, ha preso parte alle operazioni militari del 2024 che hanno portato alla caduta del regime di Assad (dicembre 2024), contribuendo alla conquista di Suwayda e Daraa. Questo intervento ha consentito alla comunità drusa di rafforzare un'autonomia de facto nella regione di Suwayda, pur senza ottenere uno status ufficiale di indipendenza.
Nel maggio scorso, era stato raggiunto un accordo tra Suwayda e il governo centrale di Damasco, che prevedeva principalmente l’inserimento delle forze druse all’interno dell’esercito nazionale siriano. Tuttavia, tale accordo non è mai stato pienamente attuato. L’intesa aveva l’obiettivo di riconoscere il ruolo della comunità drusa all’interno dello Stato, promuovendo la coesione e la lotta comune contro le divisioni settarie.
Negli ultimi giorni si sono intensificate violente tensioni nella provincia di Suwayda (Sweida), nel sud della Siria, area a maggioranza drusa. Decine di drusi israeliani hanno sfondato la barriera lungo la zona cuscinetto al confine tra Israele e Siria, nelle Alture del Golan, e si sono uniti ai drusi siriani dopo aver scavalcato il valico di frontiera.
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(Adnkronos) - Per alcuni sono una fonte di ispirazione. Per altri, l’emblema di una pressione social sempre più invasiva. È il caso delle mamme influencer che, a poche settimane, o addirittura giorni, dal parto, si mostrano sui social in forma smagliante, spesso più toniche di quanto lo fossero prima della gravidanza.
Per il mondo del web, il confronto è inevitabile. C’è chi le applaude, chi le critica e chi, in silenzio, si sente sbagliata. E così che il corpo post-parto diventa un argomento di discussione e forse, per i più severi, si perde il focus del traguardo. Non è più il benessere della madre, la vera vittoria sembra sia il ritorno a un fisico pre-gravidanza, in tempi record.
Il tema torna al centro del dibattito dopo che Valentina Cabassi, modella e compagna del cantante Ernia, è stata fotografata per le vie di Milano a una settimana dalla nascita della piccola Sveva. Nell’immagine, la neo mamma appare con un fisico tonico, un addome sgonfio e una tutina attillata. Forse il merito è anche del completo contenitivo, ma il messaggio sembra quello di mostrare un’immagine, oggettiva, di un recupero lampo.
Un'apparizione che ha scatenato reazioni contrastanti: da un lato gli elogi per la bellezza – tra cui quello di Cecilia Rodriguez, anche lei in dolce attesa – dall’altro la critica di chi invita a non considerare questa come la realtà dei fatti. “Facciamo capire che questa non è la normalità”, si legge in un commento. E ancora: “Non sentitevi meno se non entrate subito in una tutina. Anche voi siete normali”.
Ma il suo non è un caso isolato. La maternità di Cabassi si inserisce in una narrazione social ormai consolidata, dove il corpo post-parto diventa spesso protagonista più della maternità stessa. La modella ha deciso di rispondere personalmente ad alcune critiche, spiegando che il suo aspetto tonico è anche il frutto di allenamenti costanti: “Mi sono allenata fino a due giorni prima del parto. Questo mi ha aiutata molto, soprattutto in termini di elasticità”.
Allenarsi in gravidanza è un altro tema che divide. Molte professioniste lo consigliano, con le dovute precauzioni. Ma dall’altra parte, c’è chi lo percepisce come una forma di pressione estetica. Anche Giulia De Lellis, in attesa del suo primo figlio, ha ribadito in una recente stories: “Con le giuste cautele, l’attività fisica in gravidanza fa benissimo”.
Ma sui social il confronto resta aperto. Da Sophie Codegoni a Giulia Salemi, passando per Chiara Nasti, sono numerose le influencer che si sono mostrate in forma smagliante poco dopo il parto, suscitando ammirazione. Per alcune donne neo mamme, queste immagini rappresentano solo un ideale da raggiungere. Per altre, un pericoloso standard da raggiungere. E anche velocemente.
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(Adnkronos) - Sulla garza utilizzata per prelevare il materiale genetico nella bocca di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, "non c'è nessun profilo completo di Dna". Lo sostiene, e lo dimostra carte alla mano, Marzio Capra, il genetista che da sempre è accanto alla famiglia della vittima e che sta seguendo l'incidente probatorio chiesto dalla Procura di Pavia. La nuova indagine vede indagato Andrea Sempio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, l'allora fidanzato della ventiseienne condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. La ricerca è stata sempre mirata alla caccia dell'aplotipo Y, ossia di una traccia maschile che dunque non può portare all’identificazione di un singolo soggetto ma solo a stabilire una linea paterna.
"In genetica non ci si improvvisa - spiega Capra all'Adnkronos - e non si può giocare con le parole. E' stata trovata una quantità infinitesimale di un Dna ignoto, un Dna effettivamente nucleare ma perché il cromosoma Y è nucleare, ma il suo contenuto con è identificativo di un singolo individuo. Mai e in nessun caso", sottolinea. La caccia all'ignoto in questo caso non può ricordare quanto accaduto per l'omicidio di Yara Gambirasio per cui è stato condannato all'ergastolo Massimo Bossetti. "In questo caso la traccia genetica è in una quantità irrilevante, su una garza probabilmente contaminata e maneggiata da più persone". L'ipotesi più logica è che questa porzione centrale di garza sia stata afferrata e contaminata, "riprova è che pur trovandosi nella bocca di Chiara Poggi è la componente in cui meno c'è lei, cioè dove il materiale genetico della vittima è risultato più basso".
Essendo una garza piccola è nella parte centrale che potrebbe essere stata toccata e quindi si sarebbe realizzata quella contaminazione che resta l'ipotesi scientificamente più probabile, tanto che la genetista Denise Albani - la perita incarica dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli - ha chiesto delucidazioni su come è stato eseguito il tampone orale al medico legale. Quello che emerge è che sulla garza non c'è traccia del nuovo indagato Andrea Sempio e visto il capo d'accusa - Sempio è indagato per l'omicidio in concorso con ignoti o Stasi - sarà difficile capire chi escludere (perché non gli amici del condannato?) nell'eventuale caccia all’ignoto.
Leggi tutto: Caso Garlasco, consulente Poggi: "Sulla garza nessun profilo completo di Dna"
(Adnkronos) - È in atto una trasformazione profonda nel modo di vivere i momenti di socialità da parte dei giovani, tra desiderio di condivisione e nuove sfide emotive. Se da un lato la tecnologia offre nuove opportunità di socializzazione nel mondo virtuale, dall’altro emerge una crescente voglia di riscoprire il valore dei momenti condivisi dal vivo. In questo contesto di cambiamento, Heineken Italia – che da sempre promuove momenti di socialità all’insegna della true togetherness – insieme ad AstraRicerche, ha condotto un’indagine nell’ambito della campagna “Together” per esplorare come Gen Z e Millennials vivono oggi la socialità1. Dallo studio è emerso anche che la birra (alcolica e analcolica) è la protagonista indiscussa dei momenti conviviali. Infatti, più di 1 italiano su 2 la definisce la bevanda preferita quando si è in compagnia dei propri amici.
I risultati parlano chiaro. I giovani esprimono fortemente il desiderio di vivere una dimensione sociale sempre autentica. I cambiamenti nella società degli ultimi 5 anni non hanno infatti intaccato l’importanza attribuita alla socialità, ma ne hanno anzi rinforzato la rilevanza, cresciuta per 1 intervistato su 2 (51,6%).
Oltre 3 intervistati su 4 prediligono socializzare in luoghi fisici. Il 57,5% si incontra soprattutto in posti che frequenta abitualmente (bar, locali, ristoranti, discoteche, cinema, parchi, palestre), a cui si aggiungono l’ambiente di lavoro (31,3%) e l’ambiente universitario (14,8%). I social media sono i veri sconfitti, battuti dalle app di messaggistica e gruppi di chat (32,9% vs 43,8%) e, considerando il loro impatto sulla qualità delle relazioni sociali, il 48,3% dei giovani ritiene che ne abbiano causato un importante peggioramento. La socialità virtuale è oggetto di critiche importanti, nonostante sia indicata ancora dal 62% del campione come luogo di incontro e scambio sociale: quasi 2 intervistati su 3 ne mettono in luce la negatività.
Tuttavia, spesso è il tempo che manca e non ci si ritrova con gli amici quanto si vorrebbe. È circa 1 italiano su 4 che fatica a trovare tempo per la vita sociale durante la settimana: il 27,7% ha dichiarato infatti di ritagliarsi meno di 4 ore settimanali.
“Negli ultimi anni, il modo di vivere la socialità è cambiato tra i giovani italiani. E questa ricerca conferma che la socialità fisica rimane un valore imprescindibile per Gen Z e Millennials, nonostante la velocità del cambiamento generata dalle iperconnessioni, dalle tecnologie e dai media virtuali. Ma ci dice anche qualcosa di più profondo: oggi c’è un bisogno crescente di connessioni vere, sentite, reali.” – afferma Alfredo Pratolongo, Corporate Affairs Director di Heineken Italia - "Come azienda produttrice di birra, bevanda simbolo della convivialità, capace di unire generazioni, stili di vita e culture diverse, crediamo nel valore delle connessioni autentiche e per questo, la nostra strategia mira a riportare al centro la dimensione umana dello stare insieme. Creare connessioni fa parte della nostra identità dal 1864 e oggi vive nel nostro purpose: creare il piacere di stare insieme per ispirare un mondo migliore”.
È quasi l’80% di Gen Z e Millennials a indicare la birra quale presenza ricorrente nei propri momenti trascorsi con gli amici. In generale, per il 55% dei giovani italiani tra i 18 e i 45 anni la birra rimane la bevanda preferita quando si è in compagnia, seguita da soft drink e altre bevande analcoliche (48,6%); decisamente più distaccati vino (21,3%) e superalcolici/cocktail (20,6%). 1 italiano su 4 ha, inoltre, dichiarato di uscire per bere una birra con gli amici almeno una volta a settimana.
Andando più nello specifico, i motivi principali di tale preferenza per la birra si ritrovano primariamente nell’apprezzamento per il gusto di questa bevanda (52,1%), in seconda battuta perché fa parte delle abitudini (35,1%), poi perché è il drink ideale quando si è in compagnia (25,9%) e, infine, perché è perfetta in abbinamento al cibo (23,7%). Secondo il 35,7% degli intervistati, infatti, il ruolo primario della birra è accompagnare molte tipologie di cibo diverse, anche grazie alla sua bassa gradazione alcolica, che la rende ottima per tanti momenti di consumo diversi (17,9%).
“Dalla ricerca è emerso che tra le attività preferite dai giovani fra i 18 e i 45 anni quando trascorrono del tempo con gli amici, spiccano quelle che prevedono il bere e mangiare in compagnia, con la birra come protagonista indiscussa” - prosegue Pratolongo – “La birra, con la sua accessibilità, informalità e versatilità negli abbinamenti, è ormai entrata a far parte delle abitudini di consumo degli italiani, a tavola e non: oggi non solo accompagna la socializzazione, ma la promuove, la ispira e spesso la rende possibile, alle volte migliore”.
Ma cosa significa per i giovani socialità? Prima di tutto svago (62,6%), a seguire, condivisione di interessi, hobby e passioni (45,4%) e di esperienze (44,1%). Infine, molti la identificano con un aiuto per sentirsi meglio, contribuire al proprio benessere psicologico (37,9%) e con la condivisione di valori e ideali (31,5%).
Dall’indagine, tuttavia, emergono alcune zone d’ombra legate alla socialità dei più giovani. Se è vero, infatti, che il 48% degli intervistati la considera un elemento essenziale nella propria vita e il 62% del campione la ritiene molto importante o fondamentale, è altrettanto vero che non da tutti è sempre vissuta con serenità. Meno dei due terzi degli intervistati ha dichiarato di percepire almeno a volte la vita sociale come un impegno anziché un piacere (63%). Inoltre, per 1 intervistato su 4 la principale fonte di stress nelle relazioni sociali è la paura del giudizio altrui, a cui segue il timore di trovarsi in situazioni di conflitto (17,2%) e di non soddisfare le aspettative degli altri (17,0%).
“Sappiamo che i giovani italiani si sentono spesso bloccati nella loro bolla sociale e che spesso essere convinti ad esplorare di più può rendere la loro vita sociale più stimolante ed appagante” – dichiara Michela Filippi, Marketing Director di Heineken Italia – “Proprio in questo contesto, riteniamo che sia importante riportare al centro la dimensione umana dello stare insieme. Heineken si è sempre schierata a favore della socialità, riconoscendo il valore delle connessioni genuine in una società permeata dalla tecnologia e con tutti i nostri brand, ci impegniamo a creare esperienze che vadano oltre il semplice consumo, valorizzando i momenti di condivisione e rafforzando il ruolo sociale della birra nella vita quotidiana. Ogni marca del nostro portfolio ha un’identità precisa e distintiva, capace di parlare a consumatori diversi, sempre con linguaggi autentici. Con Birra Moretti, ad esempio, valorizziamo il gusto della convivialità informale, legata alla buona tavola e alla spontaneità, celebrando la bellezza della condivisione e l’importanza di essere davvero presenti, senza filtri. Con Heineken, attraverso campagne come The Boring Phone lo scorso anno e Bar Dating pochi mesi fa, incoraggiamo le nuove generazioni a riscoprire il piacere degli incontri reali - superando anche le barriere imposte dalla tecnologia - e a uscire dalla loro comfort zone, per lasciarsi conquistare da nuovi bar, per una vita sociale più ricca, stimolante e appagante. Crediamo che oggi più che mai il valore delle relazioni passi anche dalla capacità dei brand di attivarsi nei contesti giusti, con coerenza e rilevanza culturale, parlando in modo diretto alle persone e generando esperienze che rispecchiano i loro bisogni e desideri. Per noi, costruire connessioni autentiche è parte integrante della nostra missione”.
(Adnkronos) - Caldo torrido e afa. Cosa è meglio di un bel sorso d'acqua ghiacciata? C'è chi pensa che possano esserci dei rischi in questo semplice gesto: chi teme di compromettere la digestione, chi l'associa a mal di gola o congestioni, chi pensa addirittura che favorisca disturbi più seri. Insomma, in fatto di salute, non mancano i falsi miti e i pregiudizi nemmeno quando si parla solo di un bicchiere d'acqua gelata. A fare chiarezza è 'Dottore, ma è vero che...?', la rubrica anti-fake news della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), che evidenzia come in generale, se si è in buona salute, bere acqua fredda (a piccoli sorsi, però) non fa male alla digestione o alla gola. Può invece dare fastidio a chi soffre, ad esempio, di emicrania o disturbi gastrointestinali.
Per quanto riguarda i disturbi dell'apparato digerente, "l'acqua, a qualsiasi temperatura, favorisce il processo digestivo. Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che bere acqua fredda rallenti o blocchi la digestione. Tuttavia, in alcuni soggetti particolarmente sensibili, o affetti da disturbi come la sindrome dell'intestino irritabile, bere acqua molto fredda può causare lievi crampi o fastidi. Per la maggior parte delle persone sane, invece, l'acqua fredda non ha effetti negativi sul processo digestivo. Persino mangiare un ghiacciolo dopo i pasti non è controindicato: non ci sono prove scientifiche che dimostrino un effetto negativo diretto sulla digestione. Tuttavia, se i ghiaccioli sono consumati in grande quantità o molto rapidamente, possono causare un leggero fastidio a livello dello stomaco, specie se si è particolarmente sensibili al freddo o si soffre di disturbi gastrointestinali", spiegano gli esperti.
Altro falso mito è l'idea che l'acqua fredda possa provocare mal di gola. E' una credenza molto comune, ma non è corretta. Il raffreddore e il mal di gola sono causati da virus, non dalla temperatura dell'acqua: bere acqua fredda non aumenta il rischio di ammalarsi. Per quanto riguarda poi il rischio di quella che viene comunemente chiamata congestione, ovvero un rallentamento della digestione dovuto a una brusca riduzione della temperatura corporea, non esistono evidenze scientifiche chiare in merito. Si tratta comunque di un fenomeno facilmente evitabile: basta non bere acqua ghiacciata tutta d'un fiato, soprattutto dopo uno sforzo fisico, ma concedersi un po' di tempo e bere a piccoli sorsi, raccomandano i medici.
Per alcune persone, però, può essere preferibile bere acqua a temperatura ambiente o leggermente fresca. Tra queste chi soffre di emicrania, poiché il contatto con il freddo può innescare un attacco di mal di testa, e chi ha disturbi dell'esofago come l'acalasia (un disturbo raro in cui i muscoli della parete dell'esofago non riescono a spingere correttamente il cibo verso lo stomaco), perché l’acqua fredda può provocare spasmi o peggiorare la deglutizione. In questi casi, è preferibile optare per acqua non troppo fredda.
L'acqua fredda, comunque, ha i suoi vantaggi e benefici. In primis può aiutare a rinfrescare il corpo nei mesi più caldi e a reintegrare i liquidi persi con la sudorazione. Inoltre, in alcuni contesti sportivi può aiutare a regolare la temperatura corporea più efficacemente rispetto a quella a temperatura ambiente. Infine, poiché bere acqua fredda può aumentare la pressione per diversi minuti, specialmente nei giovani adulti sani, è stata proposta come possibile strumento di primo intervento in caso di episodi di ipotensione, in cui la pressione raggiunge livelli troppo bassi. Questo tipo di intervento - precisano i dottori - non è però stato studiato a sufficienza per poter trarre conclusioni definitive.
Leggi tutto: Acqua fredda o a temperatura ambiente? Come è meglio berla quando fa molto caldo
(Adnkronos) - La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha presentato oggi la proposta da 2mila miliardi di dollari per il quadro finanziario pluriennale, il bilancio Ue per il periodo 2028-2034, adottata stamane dall'esecutivo Ue.
"Oggi il Collegio ha adottato la proposta della Commissione sul quadro finanziario pluriennale, il bilancio per il periodo 2028-2034. Si tratta di un bilancio da 2.000 miliardi di dollari per una nuova era", ha spiegato.
Questa proposta di bilancio, prosegue von der Leyen, "corrisponde all’ambizione dell’Europa, affronta le sfide europee e rafforza la nostra indipendenza". È "più grande, più intelligente e più incisiva" in modo che possa "offrire risultati per i nostri cittadini, le nostre imprese, i nostri partner e il nostro futuro", ed è anche "il più ambizioso mai proposto", pur essendo "più strategico, più flessibile, più trasparente".
Grazie a questa proposta, l'Ue potrà investire di più nella capacità di risposta e nella propria indipendenza, aggiunge la presidente della Commissione, puntualizzando che "i contributi degli Stati membri al bilancio dell’Ue resteranno costanti, dato che proponiamo un salto di qualità nelle nuove risorse proprie", ossia i fondi che l'esecutivo intende convogliare autonomamente con balzelli iper-settoriali.
"Stiamo anche triplicando gli investimenti nella gestione delle migrazioni e delle frontiere, perché le frontiere europee sono una responsabilità condivisa. Stiamo triplicando i fondi di solidarietà, così da poter agire rapidamente e con decisione quando si verificano disastri", ha detto ancora von der Leyen.
La novità principale della proposta consiste nell'accorpamento di diversi fondi in "piani di partenariato" che ogni Stato membro "sviluppa secondo le priorità europee, integrando i fondi diversi in modo più efficiente", spiega. "Oggi spesso vediamo diversi fondi sovrapporsi per uno stesso obiettivo, ma con criteri, tempistiche e requisiti diversi. È difficilissimo trovare, tra questi diversi fondi, quello giusto per ogni esigenza. Questa ridondanza porta a uno spreco di potenziale che non riusciamo a sbloccare per le regioni e gli Stati membri".
"Al cuore di questi piani di partenariato restano l’agricoltura e la coesione. Sono i pilastri centrali della solidarietà europea e degli investimenti nel modello europeo. Ad esempio, stiamo preservando 300 miliardi di euro per il sostegno al reddito degli agricoltori. Questo include una riserva agricola raddoppiata, così che le condizioni di vita dei nostri agricoltori siano protette", continua von der Leyen.
Il fulcro del primo pilastro del piano sono i piani di partenariato nazionali e regionali, una voce di spesa da 865 miliardi di euro su 2 mila miliardi complessivi, spiega ancora. Si tratta di un accorpamento di una serie di fondi cruciali, tra cui quello della Politica agricola comune, temuto da diverse parti politiche nel Parlamento europeo, che paventano una riduzione delle risorse destinate agli agricoltori. Ma quei fondi "funzionano per lo più come compartimenti stagni, poco collegati fra loro" e "possano lavorare insieme e integrarsi di più, così che l’obiettivo europeo sia meglio realizzato sul territorio", dice la presidente dell'esecutivo Ue.
"In tema di coesione, stiamo preservando per le regioni meno sviluppate almeno 218 miliardi di euro", aggiunge von der Leyen, spiegando che i piani di partenariato nazionali e regionali proposti dalla Commissione forniscono anche le risorse finanziarie per le politiche sociali. "Qui, per la prima volta, c’è un obiettivo di spesa sociale al 14%, adottato come principio generale. E, sempre per la prima volta, monitoreremo i finanziamenti sociali su tutto il Qfp", spiega.
Il secondo grande blocco della proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale è il "Fondo per la competitività", che "sarà proposto con una dotazione di 410 miliardi di euro, perché riteniamo essenziale sostenere le tecnologie strategiche del domani", ha detto ancora.
"Questo fondo raddoppierà Horizon Europe, già oggi un grande programma internazionale e il più conosciuto al mondo per scienza e ricerca", spiega von der Leyen.
"Quintuplicheremo gli investimenti nel digitale, per costruire un ecosistema sicuro e innovativo. Daremmo una spinta importante al clean tech, alla bioeconomia e alla decarbonizzazione, con risorse Ue moltiplicate per sei. Ci sarà poi un obiettivo di spesa climatica e biodiversità del 35%, vale a dire circa 700 miliardi di euro destinati ai sei obiettivi ambientali dell’Ue", prosegue. Ci sono elementi che permetteranno di rafforzare le catene di approvvigionamento Ue, potenziare l’innovazione e guidare la corsa globale alle tecnologie pulite e intelligenti, continua la presidente dell'esecutivo Ue.
In sintesi, aggiunge, il Fondo per la competitività "è la risposta all’appello di Mario Draghi e Enrico Letta sulla necessità di una base industriale forte e di un mercato unico integrato". Presenti 131 miliardi di euro per difesa e spazio, "cinque volte il livello attuale, perché la sicurezza è una priorità per cittadini e governi e rafforzerà la nostra base industriale e le nostre capacità".
Previsto anche un raddoppiamento della voce di spesa relativa ai trasporti e una decuplicazione di quella per la mobilità militare, "in modo che le forze armate si possano muovere meglio e più rapidamente", nonché un aumento di cinque volte dei fondi allocati per l’infrastruttura energetica e un potenziamento di quelli in cybersicurezza e infrastrutture dual use.
Nella proposta della Commissione Ue sono previsti 100 miliardi per l’Ucraina, spiega ancora la presidente. "Il fondo di ricostruzione Ukraine Facility era stato riempito con 50 miliardi, ora suggeriamo altri 100 miliardi per sostenere la ripresa, la resilienza e il percorso verso l’adesione Ue", spiega, ricordando che se ci sarà un allargamento, come sempre, il Qfp "sarà rivisto in base alle dimensioni e necessità del nuovo Paese membro".
Il piano da 2 mila miliardi prevede uno strumento da 200 miliardi di euro che von der Leyen chiama "Global Europe" e descrive come "un aumento del 75% per sostenere le nostre responsabilità globali. Riuniamo Global Gateway, aiuti umanitari, partnership strategiche, e, punto cruciale, il supporto all’allargamento", spiega.
L'allargamento è "una priorità chiave: non solo un obiettivo politico, ma un investimento strategico nella stabilità e prosperità europea. Per questo apriamo tutto il pacchetto di strumenti Global Europe ai Paesi candidati. Non solo assistenza tecnica, ma anche sostegno alle riforme e investimenti", evidenzia la presidente dell'esecutivo Ue.
"Il rispetto dello stato di diritto è una condizione essenziale per tutti i finanziamenti Ue. Con il prossimo quadro finanziario pluriennale andiamo oltre: i piani di partenariato renderanno lo Stato di diritto e i diritti fondamentali una condizione per gli investimenti e un punto centrale nelle riforme", afferma ancora von der Leyen.
Nel caso dei requisiti relativi allo stato di diritto, "la condizionalità sarà intelligente: assicureremo una gestione responsabile e piena trasparenza con forti garanzie, condizioni chiare e i giusti incentivi. Questo serve direttamente i cittadini", assicura.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen "sta parlando alla stampa ora e sta dando più informazioni di quelle che abbiamo noi qui", sottolinea intanto il presidente della commissione Bilancio del Parlamento Europeo Johan van Overtveldt, durante l'audizione del commissario al Bilancio Piotr Serafin, facendo presente che l'esecutivo Ue si era impegnato ad informare in prima battuta il Parlamento, cosa che non sta accadendo, anche a causa della modalità, caotica e piena di sovrapposizioni, con cui la Commissione ha deciso di comunicare la proposta sull'Mff 2028-34. L'osservazione di van Overtveldt (N-Va, Belgio, gruppo Ecr) è stata applaudita in sala.
Leggi tutto: Bilancio Ue, von der Leyen presenta proposta: "2mila miliardi per una nuova era"
(Adnkronos) - E' ufficialmente scattato il countdown per Digithon 2025 che torna a Bisceglie (Bt) dall’11 al 13 settembre per celebrare la sua 10ᵃ edizione. La cittadina pugliese si prepara a diventare ancora una volta il cuore pulsante dell’innovazione italiana, ospitando centinaia di inventors, innovatori e startup da tutta Italia in una tre giorni intensa tra pitch, sfide, incontri e dibattiti sui temi più caldi del digitale, con un focus speciale sull’Intelligenza Artificiale, protagonista del dibattito globale.
Le 100 startup finaliste sono state svelate oggi al termine del Digithon Training Day il workshop ad alto impatto, organizzato da Digithon in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, la realtà del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata all’innovazione di frontiera. Dopo un'attenta selezione tra ben 320 candidature, i team selezionati saranno chiamati a salire sul palco della maratona per presentare, in 5 minuti, la propria idea di business al Comitato Scientifico, pronto a valutarle con domande serrate e uno sguardo attento al potenziale futuro.
Anche per l’edizione 2025 i progetti proposti si muovono tra i comparti e le tecnologie più diverse - dall’intelligenza artificiale alla blockchain, benessere digitale, ePayment e Fintech, Augmented & Virtual Reality, cultura, food, turismo – e arrivano da tutta Italia: 3 dall’Abruzzo, 1 dalla Basilicata, 1 dalla Calabria, 7 dalla Campania, 15 dall’Emilia-Romagna, 1 dal Friuli Venezia Giulia, 1 dalla Liguria, 11 dal Lazio, 21 dalla Lombardia, 1 dalle Marche, 7 dal Piemonte,16 dalla Puglia, 3 dalla Sardegna, 3 dalla Sicilia, 6 dalla Toscana, 2 dall’Umbria, 1 Veneto.
L’evento, come sempre, non sarà solo competizione: formazione, networking e divulgazione arricchiranno il programma. Torna Beer&Code, il coding bootcamp, realizzati in collaborazione con i partner della manifestazione e guidati da manager e docenti di primo piano, per sviluppare competenze tecniche e strategiche. Ampio spazio sarà dedicato anche al confronto aperto, con talk, panel e dibattiti che vedranno protagoniste voci autorevoli del mondo imprenditoriale, istituzionale, culturale e musicale, pronte a discutere le sfide della trasformazione digitale e tecnologica in atto.
Ma quella di quest’anno sarà anche un’edizione speciale con l’inaugurazione di un nuovo percorso: nasce infatti la Fondazione Digithon, per espressa decisione dell’associazione dare forma a un progetto ancora più ambizioso. Dopo dieci anni, oltre 2.500 startup coinvolte e più di 200 milioni di euro tra fondi raccolti e investimenti, Digithon evolve e trasforma la maratona in un distretto permanente dell’innovazione, con l’obiettivo di trasformare il Mezzogiorno in un hub strategico per il Sud Europa. La Fondazione sarà punto di incontro tra università, centri di ricerca, grandi aziende e startup, per costruire un modello di crescita sostenibile, con radici solide in Puglia e una visione internazionale. Il portale www.digithon.it continuerà ad essere il fulcro digitale dell’ecosistema, rete di riferimento per imprenditori, investitori e acceleratori. Inoltre, Digithon rinnova anche la collaborazione con EY, che sarà protagonista di un panel dedicato all’Ey Ai Barometer: un’analisi approfondita sull’impatto dell’intelligenza artificiale nei settori chiave dell’economia. Il report offrirà spunti strategici, trend emergenti e scenari futuri, per aiutare aziende e istituzioni a orientarsi in un contesto tecnologico in continua evoluzione.
In palio anche quest’anno, il prestigioso Premio Digithon 2025, che comprende un assegno da 10.000 euro, offerto da Confindustria Bari e Bat, oltre a un pacchetto di premi dal valore complessivo di oltre 50.000 euro, tra borse di studio, grant economici, percorsi di accelerazione e opportunità di promozione, messi a disposizione dalle aziende partner. Tra i partner di Digithon i nomi delle più importanti imprese italiane, le over the top, i grandi investitori e alcuni tra i principali operatori finanziari del nostro Paese: Confindustria Bari e Bat, Intesa Sanpaolo, EY, Enel, Poste italiane, Siae, GoBeyond powered by Sisal, Gruppo Norba, Google, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincons Group, Aifi, Aulab, Bitdrome, AWS, Binp, B4i - Bocconi for Innovation, Invitalia, Mint. Partner istituzionali: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università del Salento, Esa BIC Brindisi.
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