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Suicidio assistito, Martina Oppelli è morta in Svizzera: era affetta da sclerosi multipla

31 Luglio 2025
Martina Oppelli in un video per l

(Adnkronos) - Martina Oppelli, 50enne triestina, affetta da sclerosi multipla da oltre 20 anni, è morta questa mattina in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. Lo rende noto l'Associazione Luca Coscioni spiegando che è stata accompagnata da Claudio Stellari e Matteo D’Angelo, iscritti a Soccorso civile, l’associazione che fornisce assistenza alle persone che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è rappresentante legale Marco Cappato. Insieme a loro, hanno fornito aiuto logistico ed economico altre 31 persone, i cui nomi saranno resi pubblici. 

"Lo scorso 4 giugno - ricorda l'Associazione Luca Coscioni - Oppelli aveva ricevuto il terzo diniego da parte della azienda sanitaria Asugi in merito alla verifica delle condizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito: secondo l’azienda sanitaria non era sottoposta ad alcun trattamento di sostegno vitale, nonostante la completa dipendenza dall’assistenza continuativa dei caregivers e da presidi medici (farmaci, catetere e macchina della tosse)". 

"Per questo motivo lo scorso 19 giugno – assistita dal team legale coordinato da Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni – Oppelli ha presentato un’opposizione al diniego, accompagnata da una diffida e messa in mora nei confronti dell’azienda sanitaria - continua l'Associazione -. A seguito della diffida, è stata avviata una nuova procedura di valutazione da parte della commissione medica, ma Martina Oppelli ha deciso di andare in Svizzera per accedere all’aiuto alla morte volontaria perché era impossibile per lei attendere altro tempo per una risposta: le sofferenze non erano in alcun modo tollerabili".  

Prima della procedura, Martina Oppelli ha inviato un ultimo videomessaggio dalla Svizzera. Ecco il testo integrale: 

"Gentili parlamentari e concittadini tutti, non so se vi ricordate di me, sono Martina Oppelli. Più di un anno fa feci un appello a tutti voi affinché venisse promulgata e approvata una legge, una legge sensata che regoli il fine vita, che porti a un fine vita dignitoso tutte le persone, malate, anziane, ma non importa, prima o poi tutti noi dobbiamo misurarci con la fine della nostra vita terrena. Sì, questo appello è finito nel vuoto. 

 

Io all’epoca, ormai due anni fa, mi appellai alla sentenza Cappato per poter accedere al cosiddetto suicidio assistito presso l’azienda sanitaria della mia Regione. Per ben tre volte mi è stato negato, benché io ne avessi il diritto, ma chissà, forse non abbastanza, forse non lo so perché, io non ho tempo per aspettare un quarto diniego, ma anche se fosse un assenso io ero allo stremo delle mie forze. Sono in Svizzera, sì, forse una fuga direte voi, no, no, no, è un ultimo viaggio. 

Ho pensato che forse avrei dato meno fastidio, meno problemi, fuggendo all’estero, com’è la cosiddetta fuga di cervelli all’estero, ma non importa, sono qui e voglio restare qui e morire dignitosamente qui in Svizzera. Ma perché, perché dobbiamo andare all’estero, perché dobbiamo pagare, anche affrontare dei viaggi assurdi? Io ho fatto un viaggio lunghissimo, dopo che non uscivo da casa da più di un mese e non lasciavo la mia città da oltre undici anni, è stato veramente uno sforzo titanico, ma l’ho fatto per avere una fine dignitosa alla mia sofferenza, per piacere. Io non voglio che questo iter si ripeta per altre persone, non potete rimandarci sempre a settembre, ogni anno a settembre, perché ci sono urgenze più grandi. 

Sappiate che sono pienamente consapevole che esistono tragedie enormi, genocidi, terremoti, alluvioni e che magari la misera vita di una singola persona e la sua sofferenza appaiono troppo piccole in confronto a una guerra, ma il macrocosmo è fatto da infiniti microcosmi, già, e ogni microcosmo ha un proprio dolore e ogni dolore è assoluto nel momento in cui viene vissuto e va rispettato. Quindi, per piacere, ascoltate anche noi, non accomunate immagini di guerre, battaglie, terremoti anche alla mia immagine o all’immagine di altri malati, come se fossi quasi offensivo, sì, è offensivo pensare di sperare, di porre fine alle proprie sofferenze, quando altre persone fanno di tutto per vivere. Anche noi abbiamo fatto di tutto per vivere, credetemi. 

Io sono 30 anni che mi arrampico sugli specchi pur di conservare questo sorriso che si sta lentamente spegnendo, rispettate ognuno di noi. Simone Weil, grande filosofa francese, scriveva “ognuno ha il proprio olocausto privato.” Così, il fine vita tocca a tutti prima o poi, può accadere a 120 anni, può accadere a 50, può accadere prima, ogni scelta va rispettata. 

Fate una legge che abbia un senso, una legge che tenga conto di ogni dolore possibile, che ci siano dei limiti, certo, delle verifiche, ma non potete fare attendere due, tre anni prima di prendere una decisione. In questi ultimi due anni il mio corpo si è disgregato, io non ho più forza, ma non ho più forza nemmeno di respirare delle volte, perfino i comandi vocali non mi capiscono più. Ecco, io ho anche il catetere vescicale, ho un tubo di scappamento come una macchina al quale non sarei mai voluta arrivare, perché io non sono una macchina, sono un essere umano, io non funziono, io vivo e voglio vivere dignitosamente fino alla fine, o desideravo. Adesso desidero morire dignitosamente, per piacere. 

Fate una legge sensata, cercate di mettervi nei panni di chiunque, di chiunque. Non esiste nessuna guerra utile in questo mondo, ogni battaglia è inutile, mettiamo da parte le diatribe politiche, perché non esiste destra o sinistra o centro, siamo tutti esseri umani, tutti, per piacere, per piacere, legiferate, ma legiferate con buon senso. Scusate il disturbo, me ne vado in silenzio, io miro all’oblio, non cercavo la fama, forse cercavo solo di evitare la fame in questi anni, lavorando onestamente, pagando le tasse onestamente, pagando anche i contributi di chi mi assisteva giorno e notte in questo paese onestamente. Perché sono dovuta venire qui all’estero? Perché non ce la facevo più ad aspettare, non ce la facevo più. Per piacere fate una legge che abbia un senso e che non discrimini nessuna situazione plausibile. Scusate il disturbo. 

 

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Suicidio assistito negato per tre volte in Italia, Martina Oppelli è morta in Svizzera

31 Luglio 2025
Martina Oppelli in un video per l

(Adnkronos) - Martina Oppelli, 50enne triestina, affetta da sclerosi multipla da oltre 20 anni, è morta questa mattina in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. Lo rende noto l'Associazione Luca Coscioni spiegando che è stata accompagnata da Claudio Stellari e Matteo D’Angelo, iscritti a Soccorso civile, l’associazione che fornisce assistenza alle persone che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è rappresentante legale Marco Cappato. Insieme a loro, hanno fornito aiuto logistico ed economico altre 31 persone, i cui nomi saranno resi pubblici. 

"Lo scorso 4 giugno - ricorda l'Associazione Luca Coscioni - Oppelli aveva ricevuto il terzo diniego da parte della azienda sanitaria Asugi in merito alla verifica delle condizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito: secondo l’azienda sanitaria non era sottoposta ad alcun trattamento di sostegno vitale, nonostante la completa dipendenza dall’assistenza continuativa dei caregivers e da presidi medici (farmaci, catetere e macchina della tosse)". 

"Per questo motivo lo scorso 19 giugno – assistita dal team legale coordinato da Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni – Oppelli ha presentato un’opposizione al diniego, accompagnata da una diffida e messa in mora nei confronti dell’azienda sanitaria - continua l'Associazione -. A seguito della diffida, è stata avviata una nuova procedura di valutazione da parte della commissione medica, ma Martina Oppelli ha deciso di andare in Svizzera per accedere all’aiuto alla morte volontaria perché era impossibile per lei attendere altro tempo per una risposta: le sofferenze non erano in alcun modo tollerabili".  

Prima della procedura, Martina Oppelli ha inviato un ultimo videomessaggio dalla Svizzera. Ecco il testo integrale: 

"Gentili parlamentari e concittadini tutti, non so se vi ricordate di me, sono Martina Oppelli. Più di un anno fa feci un appello a tutti voi affinché venisse promulgata e approvata una legge, una legge sensata che regoli il fine vita, che porti a un fine vita dignitoso tutte le persone, malate, anziane, ma non importa, prima o poi tutti noi dobbiamo misurarci con la fine della nostra vita terrena. Sì, questo appello è finito nel vuoto. 

 

Io all’epoca, ormai due anni fa, mi appellai alla sentenza Cappato per poter accedere al cosiddetto suicidio assistito presso l’azienda sanitaria della mia Regione. Per ben tre volte mi è stato negato, benché io ne avessi il diritto, ma chissà, forse non abbastanza, forse non lo so perché, io non ho tempo per aspettare un quarto diniego, ma anche se fosse un assenso io ero allo stremo delle mie forze. Sono in Svizzera, sì, forse una fuga direte voi, no, no, no, è un ultimo viaggio. 

Ho pensato che forse avrei dato meno fastidio, meno problemi, fuggendo all’estero, com’è la cosiddetta fuga di cervelli all’estero, ma non importa, sono qui e voglio restare qui e morire dignitosamente qui in Svizzera. Ma perché, perché dobbiamo andare all’estero, perché dobbiamo pagare, anche affrontare dei viaggi assurdi? Io ho fatto un viaggio lunghissimo, dopo che non uscivo da casa da più di un mese e non lasciavo la mia città da oltre undici anni, è stato veramente uno sforzo titanico, ma l’ho fatto per avere una fine dignitosa alla mia sofferenza, per piacere. Io non voglio che questo iter si ripeta per altre persone, non potete rimandarci sempre a settembre, ogni anno a settembre, perché ci sono urgenze più grandi. 

Sappiate che sono pienamente consapevole che esistono tragedie enormi, genocidi, terremoti, alluvioni e che magari la misera vita di una singola persona e la sua sofferenza appaiono troppo piccole in confronto a una guerra, ma il macrocosmo è fatto da infiniti microcosmi, già, e ogni microcosmo ha un proprio dolore e ogni dolore è assoluto nel momento in cui viene vissuto e va rispettato. Quindi, per piacere, ascoltate anche noi, non accomunate immagini di guerre, battaglie, terremoti anche alla mia immagine o all’immagine di altri malati, come se fossi quasi offensivo, sì, è offensivo pensare di sperare, di porre fine alle proprie sofferenze, quando altre persone fanno di tutto per vivere. Anche noi abbiamo fatto di tutto per vivere, credetemi. 

Io sono 30 anni che mi arrampico sugli specchi pur di conservare questo sorriso che si sta lentamente spegnendo, rispettate ognuno di noi. Simone Weil, grande filosofa francese, scriveva “ognuno ha il proprio olocausto privato.” Così, il fine vita tocca a tutti prima o poi, può accadere a 120 anni, può accadere a 50, può accadere prima, ogni scelta va rispettata. 

Fate una legge che abbia un senso, una legge che tenga conto di ogni dolore possibile, che ci siano dei limiti, certo, delle verifiche, ma non potete fare attendere due, tre anni prima di prendere una decisione. In questi ultimi due anni il mio corpo si è disgregato, io non ho più forza, ma non ho più forza nemmeno di respirare delle volte, perfino i comandi vocali non mi capiscono più. Ecco, io ho anche il catetere vescicale, ho un tubo di scappamento come una macchina al quale non sarei mai voluta arrivare, perché io non sono una macchina, sono un essere umano, io non funziono, io vivo e voglio vivere dignitosamente fino alla fine, o desideravo. Adesso desidero morire dignitosamente, per piacere. 

Fate una legge sensata, cercate di mettervi nei panni di chiunque, di chiunque. Non esiste nessuna guerra utile in questo mondo, ogni battaglia è inutile, mettiamo da parte le diatribe politiche, perché non esiste destra o sinistra o centro, siamo tutti esseri umani, tutti, per piacere, per piacere, legiferate, ma legiferate con buon senso. Scusate il disturbo, me ne vado in silenzio, io miro all’oblio, non cercavo la fama, forse cercavo solo di evitare la fame in questi anni, lavorando onestamente, pagando le tasse onestamente, pagando anche i contributi di chi mi assisteva giorno e notte in questo paese onestamente. Perché sono dovuta venire qui all’estero? Perché non ce la facevo più ad aspettare, non ce la facevo più. Per piacere fate una legge che abbia un senso e che non discrimini nessuna situazione plausibile. Scusate il disturbo", conclude il videomessaggio. 

 

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Formula 1, si corre in Ungheria: il programma e dove vedere il Gp in tv

31 Luglio 2025
Charles Leclerc - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - La Formula 1 torna in pista. Da domani, venerdì 1 agosto, a domenica 3, si corre all'Hungaroring di Budapest per il Gp di Ungheria, quattordicesimo appuntamento del Mondiale - in diretta tv, anche in chiaro, e streaming. Si riparte dal dominio McLaren e dalla doppietta Norris-Piastri nel Gp del Belgio, dove Charles Leclerc è riuscito a chiudere sul podio, piazzandosi al terzo posto, e precedendo la Red Bull di Max Verstappen e la Mercedes di George Russell. 

La Ferrari cerca quindi continuità con il pilota monegasco ma anche con Lewis Hamilton, che a Spa ha chiuso con un deludente settimo posto. Dalle prime sessioni di prove libere alla gara, ecco gli orari del weekend, il programma e dove vedere il Gran Premio di Ungheria.  

 

Ecco il programma del Gp di Ungheria: 

 Venerdì 1 agosto  

Ore 13.30 Prove Libere 1 

Ore 17 Prove libere 2 

Sabato 2 agosto  

Ore 12.30 Prove libere 3 

Ore 16 Qualifiche 

 Domenica 27 luglio  

Ore 15 Gara 

 

Tutti gli appuntamenti del Gp di Ungheria saranno trasmessi in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Le qualifiche di sabato 2 agosto e la gara di domenica 3 saranno trasmesse anche in chiaro, ma in differita, su TV8, rispettivamente alle 18.30 e alle 18. Il weekend di Formula 1 si potrà seguire in streaming anche sull'app SkyGo e su NOW, oltre che, quando previsto, sulla piattaforma web di TV8. 

 

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Italiani detenuti in Usa, Farnesina: rientrato a Roma uno dei due, è Fernando Eduardo Artese

31 Luglio 2025
Fernando Eduardo Artese - (Foto dal suo profilo Facebook)

(Adnkronos) - È arrivato oggi, giovedì 31 luglio, in Italia assistito dal consolato italiano a Miami, il connazionale Fernando Eduardo Artese, detenuto per alcuni giorni nel penitenziario di 'Alligator Alcatraz' e poi trasferito nel centro 'Krome' di Miami. Lo rende noto la Farnesina, ricordando che resta ancora a Krome un altro cittadino italiano, Gaetano Cateno Mirabella Costa: il consolato a Miami, l’ambasciata a Washington e la Farnesina continuano a seguire il suo caso e ad assisterlo nel procedimento dinanzi alle autorità statunitensi.  

Mirabella Costa dovrà infatti presentarsi davanti a un giudice che valuterà le fattispecie di reato che gli sono addebitate.  

 

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Antidiabete dimagrante tirzepatide dimostra protezione cardiovascolare: studio

31 Luglio 2025
Antidiabete dimagrante tirzepatide dimostra protezione cardiovascolare: studio

(Adnkronos) - Nello studio Surpass-Cvot, tirzepatide ha raggiunto l'obiettivo primario, dimostrando una non inferiorità nel tasso di eventi avversi cardiovascolari maggiori (Mace-3), che includevano morte cardiovascolare, infarto del miocardio o ictus, rispetto a dulaglutide, in pazienti con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare aterosclerotica conclamata. Sono i risultati - annunciati oggi da Eli Lilly and Company - dello studio pionieristico di fase 3 sugli esiti cardiovascolari, in pazienti diabetici, di due terapie incretiniche messe a confronto: tirzepatide, doppio agonista dei recettori Gip/Glp-1, e dulaglutide, agonista del recettore del Glp-1 che, nello studio Rewind, ha dimostrato un chiaro beneficio cardiovascolare. Nel trial, pur in mancanza di applicazione di controlli per il tasso di errore tipo 1 corretto per la molteplicità - si legge in una nota - tirzepatide ha mostrato benefici superiori su parametri chiave quali l'emoglobina glicata (Hba1c), il peso, la funzione renale e la mortalità per tutte le cause. Lo studio, che ha coinvolto oltre 13mila partecipanti in 30 Paesi, si è protratto per più di 4 anni e mezzo e rappresenta il più ampio e lungo studio mai condotto su tirzepatide. 

"Come classe medica siamo lieti di accogliere i risultati positivi di Surpass-Cvot - afferma Francesco Giorgino, professore ordinario di Endocrinologia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro e direttore Uo Endocrinologia, Policlinico di Bari - Uno studio solido, costruito su un'ampia popolazione di pazienti. Il diabete è una patologia cronica, sistemica e multifattoriale: avere a disposizione terapie di comprovata efficacia sulla correzione della iperglicemia e del peso eccessivo che offrano anche una protezione cardiovascolare, come tirzepatide ha dimostrato in questo studio, permette di gestire al meglio la complessità della malattia". 

Nello studio - dettaglia la nota - il rischio di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus è risultato inferiore dell'8% per tirzepatide rispetto a dulaglutide (Hr: 0,92; Ic 95,3%: 0,83-1,01), soddisfacendo i criteri predefiniti di non inferiorità. Tale risultato implica automaticamente una superiorità rispetto a un ipotetico placebo. Inoltre, tirzepatide ha mostrato risultati coerenti su tutte e tre le componenti dell'endpoint composito Mace-3. Il tasso di mortalità per tutte le cause è stato inferiore del 16% con tirzepatide rispetto a dulaglutide (Hr: 0,84; Ic 95%: 0,75-0,94). Un'analisi di confronto indiretto pre-specificata su dati individuali abbinati provenienti dagli studi Rewind e Surpass-Cvot ha dimostrato che tirzepatide ha ridotto il rischio di eventi Mace-3 del 28% (Hr: 0,72; Ic 95,0%: 0,55-0,94) e la mortalità per tutte le cause del 39% (Hr: 0,61; Ic 95,0%: 0,45-0,82) rispetto a un placebo ipotetico. In un'altra analisi chiave predefinita su partecipanti a rischio elevato o molto elevato di malattia renale cronica, tirzepatide ha rallentato il declino del tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGfr) di 3,54 ml/min/1,73 m² a 36 mesi rispetto a dulaglutide (Ic 95,0%: 2,57-4,50). 

"L'obiettivo principale dello studio Surpass-Cvot era dimostrare una efficacia sul rischio cardiovascolare di soggetti con diabete di tipo 2 che già avevano sofferto di un precedente evento cardiovascolare, almeno paragonabile a quella di dulaglutide, farmaco già riconosciuto per i suoi benefici cardiaci - illustra Stefano Del Prato, Affiliate Professor, Centro di ricerca interdisciplinare Health Science, Scuola universitaria superiore Sant'Anna di Pisa - Il raggiungimento di tale obiettivo è la conferma della protezione cardiovascolare offerta da tirzepatide. Si tratta di un risultato di grande rilievo in quanto, per la prima volta, l'efficacia cardiovascolare di un nuovo trattamento per il diabete di tipo 2 è stata confrontata con una terapia con comprovata evidenza di beneficio cardiovascolare, aprendo nuove prospettive per il trattamento integrato del diabete di tipo 2". 

Nello studio - aggiunge la nota - tirzepatide ha determinato miglioramenti superiori nei livelli di emoglobina glicata (HbA1c), nel peso corporeo e nei biomarcatori cardiovascolari, inclusi i lipidi plasmatici e la pressione arteriosa sistolica, rispetto a dulaglutide. Il profilo di sicurezza e tollerabilità di entrambi i farmaci si è mantenuto in linea con quanto già noto per ciascun farmaco. Gli eventi avversi più comunemente riportati nello studio Surpass-Cvot per entrambi i trattamenti sono stati di natura gastrointestinale, generalmente di entità lieve o moderata, e nella maggior parte dei casi si sono risolti una volta completata la fase di titolazione della dose. Durante lo studio, il 13,3% dei partecipanti trattati con tirzepatide ha interrotto il trattamento a causa di eventi avversi, rispetto al 10,2% dei partecipanti trattati con dulaglutide. 

"Annunciamo con soddisfazione i risultati positivi dello studio di outcome cardiovascolare Surpass condotto su tirzepatide - dichiara Elias Khalil, presidente e amministratore delegato Italy Hub di Eli Lilly - I dati confermano che tirzepatide conserva il beneficio cardioprotettivo tipico degli agonisti del recettore Glp-1, offrendo al contempo vantaggi clinici più ampi rispetto a un Glp-1 quale dulaglutide, tra cui una maggiore protezione renale e una riduzione del rischio di morte per tutte le cause. Queste evidenze, insieme all'eccellente profilo nel controllo glicemico e nella riduzione del peso corporeo, ne rafforzano il valore come opzione terapeutica solida e innovativa per le persone con condizioni cardiometaboliche". I risultati dettagliati dello studio Surpass-Cvot verranno presentati nel corso del Congresso annuale dell'European Association for the Study of Diabetes (Easd) 2025, in programma a settembre, e saranno pubblicati su una rivista scientifica peer-reviewed. Lilly - conclude la nota - prevede di sottoporre questi dati alle autorità regolatorie globali entro la fine dell'anno. 

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Fulvia Murru nuova segretaria generale della Uil Sardegna

31 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATARinnovata la segreteria regionale, tutta al femminile...

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Berrettini al lavoro con Sinner: "Step by step con il migliore"

31 Luglio 2025
Berrettini e Sinner - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Matteo Berrettini non lascia e rilancia. Il tennista azzurro, che salterà anche il torneo Atp Masters 1000 di Cintinnati (quarto forfait consecutivo dopo Gstaad, Kitzbuhel e Toronto) ha pubblicato sui social un messaggio che fa ben sperare i tifosi: "Step by step with the best" ha scritto l'azzurro a corredo di una foto accanto a Jannik Sinner a Montecarlo. "Un passo alla volta con il migliore", dunque. Magari per rimettere piede in campo già agli Us open, ultimo Slam stagionale.  

Solo poche settimane fa, in seguito all'eliminazione a Wimbledon, Matteo aveva parlato così: "Sono stanco, devo decidere cosa fare del mio futuro". Dopo la mancata partecipazione agli ultimi tornei, la foto con Sinner pubblicata oggi potrebbe rappresentare una svolta: Matteo torna alla carica e si allena con il numero uno al mondo per ritrovare stimoli e sicurezza, magari già per gli Us Open.  

 

 

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Dalle Croci alle Crocs: Mel Gibson avvistato in stile casual al The Sanctuary

31 Luglio 2025
Mel Gibson al The Sanctuary Eco Retreat - Adnkronos

(Adnkronos) - Hollywood sbarca al The Sanctuary Eco Retreat. Mel Gibson è stato avvistato ieri sera nel noto locale romano, a un passo dal Colosseo, con cocktail in mano mentre si godeva la serata tra luci soffuse e atmosfera da estate romana con tanto di ballerine a bordo piscina. Il look da ‘vip sotto copertura’ - maglia polo e jeans dai toni scuri e Crocs bianche - non è bastato a renderlo irriconoscibile agli occhi dei presenti. Ma Gibson si è mostrato gentile con tutti, come solo i grandi sanno essere. 

Ma niente nottata brava per il regista e attore. Poco prima dello scoccare della mezzanotte Mel si è defilato in silenzio, in modalità ‘Cenerentolo’. Molto probabilmente sta ricaricando le energie prima di buttarsi sul set del sequel tanto atteso de 'La Passione di Cristo', le cui riprese sono previste negli studi di Cinecittà nel nuovo Teatro 22. "Inizieranno tra settembre e ottobre", come aveva annunciato l’amministratore delegato Manuela Cacciamani nell’intervista all’Adnkronos. 

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Dazi, Napoletano (Solania): "Al 15%? Da domani su pomodoro S.Marzano sarà al 21,5%"

31 Luglio 2025
Giuseppe Napoletano, amministratore unico della Solania Srl

(Adnkronos) - L'intesa tra Usa e Ue sui dazi al 15% per i prodotti europei entrerà in vigore domani 1° agosto. Ma l'incertezza, mancando ancora un piano operativo sui diversi settori, regna sovrana. E le sorprese, per le aziende italiane che esportano in Usa, sono dietro l'angolo. Anche quelle di ritrovarsi, concretamente, a dover fronteggiare un dazio maggiore rispetto al 15% previsto dall'accordo.  

Come racconta ad Adnkronos/Labitalia Giuseppe Napoletano, amministratore unico della Solania Srl, azienda campana che esporta in tutto il mondo, Usa compreso, il pomodoro San Marzano Dop, una delle icone del made in Italy agroalimentare, che si produce esclusivamente nell'agro Sarnese – Nocerino. 

"Da domani -sottolinea- ci sarà su ogni container che entrerà negli Stati Uniti c'è l'applicazione del dazio del 15% in più, sul pomodoro già pagavamo il dazio del 6,50 a cui si sommerà il 15%. Dalle informazioni che ho avuto l'altro giorno da Interglobo, lo spedizioniere che fa tutte le operazioni doganali il prezzo 6,50 più 15, che fa 21,50", sottolinea.  

Un incremento di costi, quello legato ai dazi, che per Solania arriva in un periodo positivo per l'azienda. "Quelli del 2024 sono stati numeri importanti, siamo un'azienda -spiega- che esporta il pomodoro San Marzano Dop in tutto il mondo, facciamo 50 Paesi, dagli Stati Uniti, Canada, Brasile, fino ad arrivare tra il Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Abbiamo sede in Campania, esattamente a Sarno e abbiamo due stabilimenti di produzione, una a Sarno e un'altro a Nocera Inferiore. Produciamo circa un milione di quintali di pomodoro, l'export per noi rappresenta quasi l'80%, e gli Usa il 50% di esso. E quindi il problema con l'applicazione dei dazi c'è, è chiaro che dobbiamo essere bravi a ottenere i costi per superare questo momento negativo", sottolinea.  

Ma, nonostante l'incertezza e l'aumento dei costi legato all'applicazione dei dazi, l'imprenditorie non perde la fiducia. "Io sono fiducioso perché il consumatore americano è molto attento alla qualità, il nostro è un prodotto che va verso un mercato di fascia medio alta. Noi dovremo essere a produrre nel contenere i costi e gli eventuali aumenti di non applicarlo al cliente finale", sottolinea. E Napoletano, nel contenimento dei costi senza intaccare la qualità, si è mosso per tempo. "In previsione di questa situazione, quando si è iniziato a parlare di dazi, abbiamo ci siamo già attrezzati contenendo il costo dell'acciaio, visto che il nostro pomodoro va in contenitori metallici. Abbiamo già fatto i contratti a dicembre e gennaio scorso, in cui non abbiamo subito ulteriori aumenti, mentre in questo momento l'acciaio è aumentato del 7-8%", sottolinea. 

La 'strada', per Napoletano, per vincere la 'guerra' dei dazi, deve essere questa: valore aggiunto del prodotto e ottimizzazione dei costi. "Abbiamo sentito il nostro importatore -spiega- e il sentimento è chiaro, quando ci sono queste situazioni incredibili a livello internazionale, anche loro devono stringere la cinghia in un momento particolare. Ma noi siamo fiduciosi perché il nostro prodotto è un prodotto di fascia medio alta, non è un prodotto cheap. Il problema lo potresti tenere su un prodotto cheap che magari aumenta del 15-20%", ribadisce. "Chi è abituato a mangiare qualità e a spendere per la scatola di pomodoro San Marzano, continuerà a farlo, non penso almeno per il momento, un'eventuale riduzione del consumo negli Usa", sottolinea.  

E l'imprenditore sottolinea come oltre ai dazi a pesare sia la svalutazione del dollaro. "Se non c'è un intervento politico a livello internazionale" la situazione che si è creata con i dazi Usa "la puoi tamponare, però a lungo andare puoi avere dei problemi occupazionali, dei problemi di produzione. Questo accordo ha permesso agli Usa di fare il proprio business e di vendere proprie risorse all'Europa, però prima o poi vanno regolati questi scambi commerciali, non si possono tenere i tassi così alti. Mi auguro che da qui a fine anno, anche in occasione delle elezioni di medio termine in America, qualcosa possa succedere", sottolinea.  

E intanto Napoletano è concentrato sul momento più importante per l'azienda: la produzione del pomodoro San Marzano che viene trasformato esclusivamente in pelati, come previsto dal disciplinare. "In questo momento abbiamo un pomodoro eccellente, un'annata di qualità. Negli ultimi giorni c'è stata una piccola pioggia che non ha fatto danni, perché poi sul pomodoro quello che incide sono eventuali grandinate, che potrebbe danneggiare il prodotto. Fino ad adesso stiamo facendo una qualità eccellente", sottolinea, concludendo che "noi produciamo poi anche pomodoro normale, in Puglia, e anche li stiamo avendo una qualità eccellente". 

 

 

 

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Bimba piuma operata al cuore a Milano, salvata da San Raffaele-San Donato

31 Luglio 2025
Bimba piuma operata al cuore a Milano, salvata da San Raffaele-San Donato

(Adnkronos) - Intervento salvavita su una 'bimba piuma' a Milano. La piccola, 750 grammi, nata prematura alla 24esima settimana di gestazione, il 24 luglio è stata operata al cuore per la chiusura del dotto di Botallo su un lettino termico della Terapia intensiva neonatale dell'Ospedale San Raffaele di Milano, dai cardiochirurgi del Policlinico San Donato. La sinergia tra i due Irccs del Gruppo San Donato ha permesso di salvare la neonata evitando di trasferirla da una struttura all'altra.  

L'intervento - informano oggi da Gsd - è stato eseguito con successo dall'équipe dell'Unità di Cardiochirurgia pediatrica e dei congeniti adulti dell'Irccs Policlinico San Donato, diretta da Alessandro Giamberti. La piccola presentava un dotto di Botallo ancora aperto, una condizione frequente nei grandi prematuri, che può causare un ritardo gravissimo nella crescita e produrre danni irreversibili a cuore e polmoni. Specie nel caso di neonati di così basso peso, l'epilogo può essere anche infausto. A causa dell'alto rischio connesso al trasporto di neonati tanto fragili, l'operazione è stata effettuata direttamente nella Tin, il reparto di Terapia intensiva neonatale. Con l'utilizzo di una tecnica di chirurgia mininvasiva - descrive una nota - è stata eseguita la chiusura del dotto mediante una clip metallica, un piccolo dispositivo in titanio o acciaio inossidabile usato per serrare il canale. La clip viene fissata attorno al dotto arterioso per bloccare il passaggio del sangue. Il flusso si interrompe immediatamente e, con il tempo, il dotto si cicatrizza e si atrofizza.  

"Un gesto tecnico in sé rapido - spiega Giamberti - ma reso estremamente complesso dal peso e dalla fragilità della piccola paziente, che ha trasformato un intervento di per sé ordinario in qualcosa di straordinario. La buona riuscita dell'operazione consentirà alla neonata di avere ancora un futuro. Un risultato reso possibile non solo dal lavoro di noi chirurghi, che siamo solo una parte, forse la più evidente, di un'équipe multidisciplinare ben più ampia, composta da cardiochirurghi, neonatologi, anestesisti e ginecologi". Lo specialista elenca i colleghi coinvolti in questo "piccolo grande miracolo": da Massimo Chessa, responsabile del Centro di Cardiologia ed Emodinamica pediatrica e del congenito adulto all'Irccs Policlinico San Donato, a Giuseppe Isgrò, referente dell'Area pediatrica e del congenito adulto della Terapia intensiva cardiochirurgica del San Donato, a Massimo Candiani, direttore dell'Unita operativa di Ginecologia dell'Ospedale San Raffaele, con Graziano Barera, primario dell'Unità operativa di Neonatologia e patologia neonatale e Pediatria.  

Il dotto di Botallo - approfondiscono gli esperti - è un piccolo vaso sanguigno, presente durante la vita fetale, che connette l'arteria polmonare all'aorta, consentendo al sangue di bypassare i polmoni, ancora inattivi prima della nascita. Dopo il parto questo dotto dovrebbe chiudersi spontaneamente. Tuttavia, nei bambini nati prematuramente il canale spesso resta aperto, causando un eccesso di sangue nei polmoni, ancora immaturi, con il rischio di comprometterne la funzionalità respiratoria e la crescita. La chiusura farmacologica è il primo passo terapeutico, ma nei casi più gravi o refrattari, come questo, si rende necessario l'intervento chirurgico. E' una procedura salvavita, soprattutto nei neonati dal peso così basso, che altrimenti non potrebbero mai raggiungere un livello di maturazione polmonare sufficiente per sopravvivere. 

L'intervento di oggi - si legge nella nota - è il frutto di una forte e crescente collaborazione tra due centri di eccellenza riconosciuti a livello internazionale: negli ultimi mesi si è consolidata una sinergia operativa tra la Cardiologia e la Cardiochirurgia dell'Irccs Policlinico San Donato e la Ginecologia e Ostetricia e la Neonatologia e Pediatria dell'Irccs Ospedale San Raffaele, con percorsi integrati che seguono le donne e i neonati, dalla diagnosi prenatale di cardiopatie congenite al parto, fino alla cura post-natale. 

"L'obiettivo del Gruppo San Donato è quello di sviluppare sempre più percorsi integrati, anche a livello internazionale - precisa Giamberti - per le cardiopatie congenite, incluse le gestanti con patologie cardiache (il cosiddetto Percorso rosa), rafforzando una rete clinica fondata su professionalità, interdisciplinarità e centralità del paziente". 

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Doncic torna in forma... senza basket: "Non ho giocato per un mese"

31 Luglio 2025
Luka Doncic - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Luka Doncic non ha giocato a basket per un mese per tornare... al top della forma. L'asso dei Los Angeles Lakers ha raccontato la sua trasformazione fisica nel corso di un'intervista rilasciata a Today, su Nbc, commentando la copertina di Men's Health che aveva portato tanti appassionati a interessarsi della sua svolta. "In realtà ho smesso di giocare a basket per un mese, cosa che non avevo mai fatto in tutta la mia vita". Un fatto curioso per una star Nba, che ha aggiunto: "Mentalmente, gioco a basket da tutta la vita. Di certo non dimenticherò come si fa in un mese". 

“Sono un tipo competitivo. Quest’estate è stata diversa. Quanto è successo mi ha motivato per diventare migliore” aveva detto Doncic nell'intervista a Men's Health, parlando della sua nuova dieta. Un regime alimentare scientifico per perdere chili e tornare al top, dopo un finale di stagione complicato. Senza glutine, con alimenti con pochi zuccheri, almeno 250 grammi di proteine e un frullato a base di latte di mandorla ogni giorno. La sua routine ha contemplato due allenamenti giornalieri da 90 minuti, a digiuno. E lavori organizzati in circuiti, ognuno con una parte di campo ed esercizi per parte inferiore e superiore del corpo. "Ovviamente cerco di non leggere molto e di concentrarmi" ha continuato lo sloveno, tornando sulle critiche. "Penso di essere ancora un buon giocatore, indipendentemente da quello che dice la gente". 

 

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Forza Italia, Tajani a Cologno Monzese: incontra Marina e Pier Silvio Berlusconi

31 Luglio 2025
Marina e Pier Silvio Berlusconi e Antonio Tajani - (Ipa)

(Adnkronos) - Il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani è a Cologno Monzese per incontrare i figli di Silvio Berlusconi, la presidente del gruppo Mondadori, Marina, e l'ad di Mediaset Pier Silvio. Al pranzo di lavoro, riferiscono fonti parlamentari del centrodestra, è presente l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio e storico braccio destro del fondatore di Fi, Gianni Letta. La riunione servirà a fare il punto della situazione prima della pausa estiva. 

Un incontro tra la primogenita del Cav e Tajani si sarebbe dovuto tenere circa due settimane fa nella casa milanese della presidente di Mondadori, ma poi è stato rinviato perché il ministro degli Esteri era in partenza per una missione a Washington e i tempi sarebbero stati troppo stretti. 

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Settimana dell'allattamento, decalogo Iss per la poppata in vacanza

31 Luglio 2025
Settimana dell

(Adnkronos) - L'allattamento materno può risultare particolarmente funzionale alle esigenze delle madri e dei lattanti, specie d'estate per le sue caratteristiche di grande praticità e adattabilità. "Il latte materno è sempre alla temperatura giusta, non richiede bollitura, sterilizzazione né preparazioni complesse, ed è immediatamente disponibile in ogni contesto, offrendo anche un momento di conforto fisico ed emotivo. Apporta liquidi e nutrienti in proporzioni dinamiche, adattandosi naturalmente ai bisogni del bambino o della bambina, che in estate possono variare frequentemente. E' comodo: si può allattare ovunque, in città, al mare, in montagna, in viaggio, nei musei, senza necessità di attrezzature, refrigerazione o prodotti per la pulizia. Dalla prospettiva della sicurezza alimentare, l'allattamento materno non comporta rischi di contaminazione, a differenza dei sostituti in polvere che alle alte temperature richiedono molta attenzione alla preparazione e alla conservazione". Così Angela Giusti, prima ricercatrice del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità, alla vigilia della Settimana mondiale dell'allattamento materno che si celebra i primi 7 giorni di agosto, interviene sul sito dell'Iss che pubblica un decalogo per allattare, in sicurezza e benessere, nei mesi più caldi dell'anno. 

Ecco i 10 consigli per allattare in estate: 1) Offrire il latte con più frequenza. Con il caldo aumenta il fabbisogno di liquidi. Il latte materno si adatta naturalmente, diventando più ricco d'acqua nelle prime fasi della poppata, mantenendo un ottimale apporto di elementi nutritivi. I bimbi e le bimbe allattate aumentano normalmente il numero di poppate durante i periodi caldi; 2) Non somministrare acqua ai lattanti nei primi 6 mesi. Il latte materno è sufficiente a garantire l'idratazione, anche in estate. Aggiungere acqua può ridurre l'assunzione di nutrienti e non è raccomandato. Non esistono indicazioni scientifiche per la somministrazione di acqua in aggiunta al latte materno; 3) Mantenere una buona idratazione della madre: bere acqua e consumare frutta e verdura. Bere acqua regolarmente secondo il proprio bisogno, soprattutto nei momenti più caldi, è il modo migliore per idratarsi. E' preferibile evitare bevande zuccherate o dolcificate, che non apportano benefici e possono interferire con il metabolismo. Frutta e verdura fresca, insieme a una dieta equilibrata, contribuiscono al benessere generale e al mantenimento dell'idratazione.  

A seguire: 4) Mantenere una sana alimentazione materna e per tutta la famiglia. L'alimentazione materna, come quella di tutta la famiglia, dovrebbe includere tutti i gruppi alimentari: cereali integrali, legumi, verdure fresche, frutta, fonti proteiche (carne, pesce, uova o alternative vegetali) e grassi di buona qualità (olio extravergine di oliva, frutta secca, ecc.). L'estate, del resto è un momento particolarmente adatto a reperire verdura e frutta di stagione; 5) Limitare sostanze potenzialmente nocive. Le madri che allattano dovrebbero evitare il consumo di alcol, una sostanza sempre dannosa per l'organismo e particolarmente rischiosa in gravidanza e allattamento. E' inoltre importante fare attenzione alla qualità e provenienza degli alimenti, limitando l'esposizione a pesticidi o contaminanti ambientali. Quando possibile, è preferibile scegliere prodotti tracciabili, freschi e sicuri, per ridurre i rischi associati a residui chimici.  

E ancora: 6) Indossare abiti leggeri e traspiranti. Per entrambi, mamma e bambino/bambina, è preferibile scegliere tessuti in fibre naturali, come il cotone, che favoriscono la traspirazione e aiutano a regolare la temperatura corporea. Nei piccoli meglio evitare accessori inutili e ridurre al minimo gli strati di vestiario; 7) Allattare in ambienti ombreggiati e ben ventilati. Sia in casa che all'aperto, è importante garantire ambienti freschi e areati per il comfort della madre e del bambino o bambina. In casa, favorire il ricircolo d'aria aprendo più finestre o usando ventilatori indiretti. All'aperto, preferire l'ombra naturale o porticati ventilati, evitando l'esposizione diretta al sole. 

Per gli esperti dell'Iss è poi improntate: 8) Limitare gli sbalzi di temperatura. Evitare passaggi bruschi da ambienti caldi ad altri con aria condizionata, soprattutto quando si entra o si esce da negozi, automobili o abitazioni. Favorire una transizione graduale, per esempio entrando in ambienti climatizzati a ventole spente o tenendo inizialmente il bambino o la bambina vicino al proprio corpo, favorendo un adattamento graduale. 9) Non coprire passeggini o carrozzine con teli. Usare fasce porta bebè leggere e traspiranti. Coprire con teli, anche leggeri, l'ingresso di carrozzine o passeggini può limitare la ventilazione e causare un rapido aumento della temperatura interna. E' preferibile utilizzare ombrellini parasole o coperture che permettano il riciclo dell'aria. Infine, 10) Osservare i segnali del bambino o bambina. Seguire i suoi ritmi e segnali è essenziale per garantire un buon allattamento, anche in estate. 

"Il tema della Settimana mondiale dell'allattamento 2025, che si celebra come ogni anno dall'1 al 7 agosto, è 'Sostenere l'allattamento attraverso sistemi alimentari equi' - evidenzia Giusti - L'obiettivo della campagna è quindi riconoscere l'allattamento come fondamento di una nutrizione giusta, sicura e sostenibile, capace di offrire benefici a lungo termine per la salute pubblica, l'ambiente e l'autonomia delle famiglie. Allattare significa non solo garantire il migliore standard per la crescita di bambine e bambini, ma anche ridurre la dipendenza da prodotti industriali con alto impatto ambientale e costi economici elevati". Inoltre, "l'allattamento materno è anche una questione di equità: i bambini e le bambine allattati hanno una salute migliore e un rischio significativamente ridotto di sviluppare in seguito patologie acute e croniche. Tuttavia - rimarca l'esperta - i dati del Sistema di sorveglianza 0-2 anni dell'Iss, coordinato da Enrica Pizzi, mostrano che a essere allattati sono più spesso i figli e le figlie di madri con livelli di istruzione più elevati e che partecipano a percorsi di accompagnamento alla nascita. Questo contribuisce a rafforzare le disuguaglianze, in un meccanismo transazionale in cui difficoltà economica, esclusione educativa e minore accesso ai servizi si sommano, incidendo sulla salute dei bambini e delle bambine sin dalla nascita". Per questo, "sostenere l'allattamento è una responsabilità condivisa, che parte da piccoli gesti quotidiani e si allarga alla costruzione di sistemi alimentari più equi, etici e resilienti". 

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