(Adnkronos) - "La sanità è locale, ma le tecnologie sono globali". Lo ha detto Yadin David, presidente della Global Clinical Engineering Alliance (Gcea) intervenendo a Napoli, al 25esimo Convegno Aiic, Associazione italiana ingegneri clinici, nella sessione 'Tecnologie biomediche e sostenibilità: uno sguardo europeo', identificando con efficacia lo scenario su cui si muove oggi la comunità internazionale degli ingegneri clinici. Tecnologie identiche, ma molteplici sistemi di procurement e di implementazione, affinità tecniche e profonde differenze gestionali e di sistema: Aiic ha portato al tavolo una serie di esperienze internazionali - si legge in una nota - per trovare quella comunanza di intenti che è piattaforma di base di un dialogo utile ed efficace.
"La situazione delle tecnologie biomediche e della loro sostenibilità - dalla regolazione normativa alla gestione operativa, dalla sostenibilità ambientale all’accesso equo - nel contesto europeo appare oggi relativamente omogenea - osserva Umberto Nocco, presidente Aiic - questo non significa che tutto sia perfettamente normato o armonizzato, ma piuttosto che esiste un livello di maturità e stabilità nell’approccio all’uso delle tecnologie che permette una gestione uniforme tra i diversi Paesi membri. Un segnale evidente di questa maturità è la presenza, in gran parte degli Stati europei, di società scientifiche che rappresentano gli ingegneri clinici e i professionisti del settore. Inoltre, pur con le sue complessità - chiarisce - esiste un quadro normativo comune a livello dell’Unione europea che, sebbene concepito inizialmente per regolamentare la produzione delle tecnologie, può essere utilmente applicato anche da chi le adotta o ne supporta l’introduzione nei sistemi sanitari. Questo contribuisce a costruire un sistema più trasparente ed efficiente, orientato anche alla sostenibilità complessiva del settore salute. In questo sistema noi sentiamo la necessità di creare un network omogeneo di professionisti che condividono visioni e percorsi comuni".
Nel dettaglio, in base a quanto emerso dai contributi europei durante l’evento Aiic, emerge che "il sistema francese di ingegneria clinica (Afib) è evoluto e paragonabile a quello italiano - illustra Stefano Bergamasco, referente Aiic per le relazioni internazionali - Con Afib è già in vigore un accordo bilaterale con Aiic che prevede partecipazione incrociata agli eventi, scambi formativi e collaborazioni scientifiche". L’associazione di ingegneria clinica in Grecia, seppur di dimensioni più ridotte, si distingue invece per l’integrazione con il mondo accademico. In particolare, sta creando un sistema nazionale di inventario e monitoraggio delle tecnologie biomediche, utile anche ai fini della vigilanza. Da ultimo, la Spagna dove "la professione vive in un panorama simile al nostro - precisa Bergamasco - sebbene con una struttura associativa più contenuta". Proprio con gli spagnoli è stato siglato a Napoli un accordo di collaborazione, che punta a raggiungere l'obiettivo comune di un riconoscimento formale della figura dell’ingegnere clinico, ancora non previsto in modo obbligatorio negli ospedali dei due Paesi.
Comunanza di esperienze e necessità di network: proprio "una evidente e riconosciuta comunanza di problemi e obiettivi - evidenzia Bergamasco - ci ha spinti a promuovere con determinazione la nascita di un network europeo strutturato, anche facendo leva sulla comune appartenenza alla Gcea. Oggi stiamo lavorando alla costituzione di un chapter europeo all’interno della Global Alliance, un progetto che ha ricevuto il pieno sostegno del presidente David e del futuro presidente Mladen Poluta, intervenuto in collegamento. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di rafforzare la rappresentatività europea all’interno del panorama globale dell’ingegneria clinica".
In questa direzione il presidente Nocco ha sottolineato il ruolo cruciale del dialogo istituzionale per definire relazioni utili al nuovo soggetto professionale comune. "Come Aiic abbiamo avuto già diverse interlocuzioni con rappresentanti della Direzione generale Santé della Commissione Europea, che ci hanno indicato proprio la necessità di aggregare più associazioni europee in un soggetto rappresentativo. Ci è stato inoltre suggerito di iscriverci al Transparency Register della Commissione, che consente alle organizzazioni registrate di partecipare ai tavoli tecnici e legislativi su dispositivi medici e tecnologie sanitarie. Un passo fondamentale - conclude - per dare voce tecnica e competente al mondo dell’ingegneria clinica".
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(Adnkronos) - L’innovazione tecnologica è un driver di equità, universalità ed appropriatezza delle cure? L’intelligenza artificiale garantisce le risposte ai bisogni o aumenta i gap territoriali? Gli interrogativi sono stati al centro di una delle sessioni plenarie del 25° Convegno nazionale Aiic che si sta svolgendo a Napoli. Come precisato da Lorenzo Leogrande, presidente del Convegno dell’Associazione italiana ingegneri clinici, "abbiamo voluto affrontare questo tema nella nostra agenda perché non possiamo sconnettere la rivoluzione tecnologica in corso in sanità dagli obiettivi che questa stessa trasformazione cerca di perseguire, che sono quelli di curare tutti, curare meglio e curare sempre".
Proprio in questa direzione il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta, ha sottolineato che "oggi ci troviamo all'interno di un paradosso perché, da un lato la tecnologia ha reso disponibili strumenti straordinari come dispositivi medici avanzati, apparecchiature sofisticate, farmaci innovativi, soluzioni di intelligenza artificiale e, d’altro lato, però, non riusciamo a garantire prestazioni essenziali a tutti i cittadini che ne hanno bisogno, su tutto il territorio nazionale. È proprio questa mancanza di equità che rappresenta oggi la criticità principale". Di certo "se utilizzata in modo etico, responsabile e consapevole - ha osservato Cartabellotta - l’intelligenza artificiale può trasformare non solo la ricerca, ma anche l’assistenza sanitaria quotidiana. È importante però sottolineare che, nella fase attuale, abbiamo molti dati - ad esempio sull’accuratezza diagnostica degli algoritmi - ma non ancora prove solide sul fatto che questi strumenti migliorino concretamente gli esiti di salute dei pazienti. Per il futuro servono evidenze scientifiche consistenti e competenze multidisciplinari per assicurare uno sviluppo della sanità accessibile ovunque e non limitato ai centri di eccellenza".
La voce degli italiani è stata rappresentata da Lorenzo Latella di Cittadinanzattiva che ha posto lo sguardo sullo "scollamento tra percezione sociale e narrazione istituzionale dell’intelligenza artificiale in sanità. Da una recentissima ricerca che abbiamo fatto su circa 600 pazienti della regione Campania - ha illustrato - esce un dato molto interessante: i pazienti, all'80%, hanno quasi paura dell'ingresso dell'intelligenza artificiale nel proprio percorso di cura, perché temono si possa creare una frattura nel rapporto con i clinici, che sono sempre percepiti come principale punto di riferimento. C'è quindi bisogno di coinvolgere il paziente, affinché comprenda che l'intelligenza artificiale e le nuove tecnologie possono essere strumenti positivi anche per la riorganizzazione di percorsi di cura, per l'ampliamento dell'aderenza terapeutica per avere diagnosi precoci e più attendibili".
Il mondo della produzione industriale - rappresentato nella sessione anche da Vittorio Martinelli di Olympus Italia - è già impegnato a rendere "l’innovazione concretamente fruibile e quindi equa e universale - ha detto Alessandro Preziosa, presidente dell’Associazione elettromedicali di Confindustria Dispositivi medici - Tutto ciò che già esiste non è in questo momento completamente coordinato all’interno del sistema complessivo della salute. Oggi le obsolescenze tecnologiche - autentica criticità del settore - e l'opportunità dell'intelligenza artificiale sono un po' le facce contrapposte di una stessa medaglia. Noi dobbiamo ovviamente lavorare su entrambi gli aspetti perché si sviluppi efficacemente il tema dell’equità, altrimenti rischieremo di avere ancora una volta una distribuzione non omogenea dell'innovazione tecnologica".
Sul ruolo dell’ingegnere clinico in tutto questo scenario - in cui Cesare Hassan, presidente della Società europea di gastroenterologia ha portato il contributo del mondo medico che già utilizzano al massimo grado le possibilità offerte dall'Ai, Umberto Nocco, presidente Aiic, chiarisce che "non possiamo negare che siamo a un punto di svolta: l’intelligenza artificiale - con il resto dell'innovazione che sta oggettivamente galoppando - non è più fantascienza, ma è un fattore reale di cambiamento del sistema delle cure. Ebbene: le competenze sono già presenti e sono nel bagaglio di molti professionisti, tra cui proprio gli ingegneri clinici. Oggi occorre chiarire - e in primis deve farlo la Governance nazionale della sanità - cosa il Paese vuole fare con l’intelligenza artificiale per garantire ricerca, diagnostica e cura efficace su tutto il territorio nazionale. Come sempre le sfide si vincono tutti insieme, ognuno offrendo il massimo della propria competenza e disponibilità. Noi, come ingegneri clinici, ci siamo - ha concluso - crediamo sia opportuno che tutta la comunità professionale si faccia avanti per partecipare da protagonista".
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(Adnkronos) - Raffaella Carrà oggi, mercoledì 18 giugno, avrebbe compiuto 82 anni. L'icona della televisione italiana, scomparsa il 5 luglio del 2021, è stata omaggiata da Cristiano Malgioglio che in collegamento con La volta buona ha ricordato la loro ultima chiamata.
Malgioglio ha raccontato un aneddoto legato all’artista italiana: "Per lei ho scritto ‘Forse forse’, la sua prima canzone d’amore. Mi aveva chiesto un testo dove ci fosse molta sensualità e secondo lei solo io potevo scriverlo. Mi aveva invitato a dormire a casa sua, ma io sono molto disordinato. Lei mi ha detto: ‘No no, mi dispiace'", ha ricordato il paroliere col sorriso.
E poi ha svelato le ultime parole che Raffaella gli ha detto poco prima della sua scomparsa: "Non dimenticherò mai cosa mi ha detto: 'Rimani così come sei, non cambiare mai, perché quando arrivi tu la tv cambia colore'. Quando ci ha lasciato è stato un colpo al cuore.", ha aggiunto. E ha concluso: "Io ho avuto la fortuna di lavorare con lei. Se non ci fosse stata lei, non sarei diventato chi sono. Le devo tutto".
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(Adnkronos) - La denatalità "costituisce una delle principali problematiche strutturali nostro Paese, come di tanti altri Paesi, con implicazioni di lungo periodo per la sostenibilità finanziaria " ma "l'Italia non è isolata", "non è eccezione" a confronto con economie avanzate. Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, in audizione in Commissione transizione demografica. Ad ogni modo il contrasto della denatalità è un obiettivo del governo, afferma, sottolineando che si tratta di "un tema trasversale , "ragionare insieme".
"I fattori demografici influenzano i saldi di finanza pubblica e il debito pubblico", sottolinea quindi. Secondo i dati Ue "per effetto delle sfide demografiche il contributo alla crescita dalla forza lavoro sarà negativo dal 2030" spiega e "questo trend di fondo vale per l'Italia e per le altre economie europee", afferma.
La transizione demografica "comporta rischi ma anche sfide sia per la crescita economica sia per la finanza pubblica e la sostenibilità del debito pubblico", prosegue. Ed "eserciterà, infatti, una pressione significativa sulla spesa pensionistica, sanitaria e per la long-term care, con un lieve effetto compensativo sulla spesa per l’istruzione. Gli effetti più rilevanti sono attesi nella prima metà degli anni Quaranta del secolo in corso, quando le generazioni dei cosiddetti baby boomers saranno uscite dalla forza lavoro", spiega.
Davanti al problema della denatalità "noi abbiamo scelto di non girarci dall'altra parte ma di guardare in faccia realtà e affrontarla con coraggio e determinazione", sottolinea quindi Giorgetti, aggiungendo che "lavorando insieme possiamo tentare di invertire la tendenza".
La denatalità "non è solo una sfida statistica e contabile, ma umana", spiega, affermando che il governo sta affrontando "questo tema con coraggio responsabilità e visione". Numeri che appaiono "spietati devono stimolare la nostra azione", incalza il ministro, sottolineando che "non partiamo da zero, perché il governo ha già messo in campo" tutta una serie di politiche, che "non sono misure isolate ma un disegno strategico" perché "serve una visione ampia che tenga conto di tutte variabili del caso". "Non possiamo illuderci che bastino pochi anni" per invertire una "tendenza avviata da decenni", ma "noi abbiamo scelto di non girarci dall'altra parte ma di guardare in faccia la realtà e affrontarla con coraggio e determinazione", ha concluso.
Perché nel breve termine si prevede in Italia un lieve incremento di popolazione nel Nord Italia (+1,5 per mille annuo), un lieve calo al Centro (-0,9) e un più marcato decremento nel Mezzogiorno (-4,8). Nel medio e lungo periodo, il calo sarà generalizzato in tutte le ripartizioni territoriali, ma ben più sostenuto nelle regioni meridionali, dove la popolazione potrebbe calare di 3,4 milioni di abitanti entro il 2050 e di ben 7,9 milioni entro il 2080.
"Contrastare il declino demografico costituisce un obiettivo politico che questo Governo si è posto sin dal suo insediamento. Una sfida ambiziosa e complessa, poiché ci troviamo a fronteggiare una tendenza, in atto ormai da decenni, guidata da variabili economiche, sociologiche e culturali che sono intrinsecamente connesse tra loro", aggiunge.
L’impatto dell’invecchiamento sui saldi di finanza pubblica implica "riflessi sulle entrate e le basi imponibili delle principali imposte e contributi", prosegue il ministro. "I dati delle dichiarazioni dei redditi evidenziano alcuni cambiamenti demografici significativi", spiega. Nel 2004, i contribuenti sotto i 45 anni rappresentavano il 41% del totale. Nel 2023, questa percentuale è scesa al 31%. Nello stesso periodo, la quota di reddito dichiarata dai contribuenti con almeno 65 anni è aumentata dal 24% al 35%, mentre quella dei contribuenti tra i 15 e i 44 anni è diminuita dal 37% al 23%. Gli ultimi dati sulle dichiarazioni dei redditi mostrano anche segnali di invecchiamento della popolazione. Nel 2023, il numero di contribuenti con almeno 65 anni è stato pari alla metà di tutti i contribuenti con meno di 65 anni, contro il 41% registrato nel 2004, rileva ancora Giorgetti.
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(Adnkronos) - È sul tema del 'Rispetto' la seconda traccia della Tipologia B - testo argomentativo - dell'esame di maturità 2025 che si sta svolgendo oggi, mercoledì 18 giugno.
Una prova che prende spunto da un articolo del giornalista di 'Avvenire', Riccardo Maccioni, sulla scelta da parte della Treccani di 'rispetto' come parola dell'anno 2024. 'Rispetto' è un termine antico che affonda le sue radici nel latino "respectus", ma che oggi si carica di una rinnovata attualità, tanto da ispirare anche una delle tracce dell'esame di maturità. A sancirne la centralità è stato l'Osservatorio della Lingua Italiana dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, diretto da Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, che nell'ambito della campagna di comunicazione #leparolevalgono ne ha sottolineato l'urgenza e la forza simbolica alla fine dell'anno scorso.
La definizione data dal Dizionario dell'italiano Treccani è chiara: "sentimento e atteggiamento di stima, attenzione, riguardo verso una persona, un'istituzione, una cultura, che si può esprimere con azioni o parole". Ma è nel suo valore etico e sociale che la parola acquista oggi un significato profondo e necessario. "Dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia", spiegano Della Valle e Patota, "e poi diffondersi nelle relazioni familiari, lavorative, istituzionali, politiche e internazionali".
La scelta della parola "rispetto" non è stata casuale come parola dell'anno 2024. In un mondo segnato da crescenti tensioni sociali, polarizzazione, attacchi verbali e fisici, la mancanza di "rispetto" - verso le donne, le minoranze, le istituzioni, la natura e il mondo animale - è spesso alla radice di fenomeni di violenza e intolleranza. Rivalutarne il significato e l'uso è dunque un atto culturale, oltre che linguistico, secondo la Treccani.
L'italiano, osservano i linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, è ricco di espressioni che ruotano attorno a questa parola: avere rispetto, mancare di rispetto, di tutto rispetto, col rispetto dovuto. Eppure, come spesso accade, anche il linguaggio può essere usato in modo strumentale o ambiguo. È il caso di formule come "con tutto il rispetto", che introducono frequentemente attacchi verbali in contesti politici e polemici, oppure dell’espressione uomini di rispetto, che richiama tragicamente la terminologia mafiosa.
L'invito della Treccani, allora, è chiaro: "Riportare il rispetto al suo significato originario, farne un fondamento del vivere civile e un principio guida nelle relazioni umane e sociali". Una sfida che riguarda tutti, ma che parte soprattutto dalle nuove generazioni, come indica l'inserimento del tema tra le tracce della prima prova dell'esame di Stato. Perché le parole valgono, e il "rispetto", oggi più che mai, ne è una delle più importanti. (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - Al sesto giorno di guerra tra Israele e Iran, tornano a salire con forza i prezzi di benzina e diesel: i rischi di possibili perturbazioni sugli approvvigionamenti fanno aumentare le quotazioni petrolifere dopo un inizio settimana di assestamento.
Il Brent ha chiuso ieri al livello di venerdì, all'indomani dei primi attacchi israeliani, mentre balzano le quotazioni dei prodotti raffinati: il gasolio, in particolare, è tornato ai livelli di inizio marzo. Quanto ai prezzi dei carburanti alla pompa, i rialzi segnalati ieri sui listini si riversano questa mattina sui prezzi medi, che tornano ai livelli di fine aprile. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per IP registriamo rialzi di due centesimi, per Q8 +1 cent sulla verde e +2 sul diesel.
Le medie dell'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, elaborate dalla Staffetta, mostrano la benzina self service a 1,714 euro/litro (+7 millesimi, compagnie 1,721, pompe bianche 1,700), diesel self service a 1,614 euro/litro (+8, compagnie 1,623, pompe bianche 1,597). Benzina servito a 1,853 euro/litro (+7, compagnie 1,897, pompe bianche 1,769), diesel servito a 1,753 euro/litro (+7, compagnie 1,799, pompe bianche 1,666). Gpl servito a 0,708 euro/litro (-1, compagnie 0,717, pompe bianche 0,698), metano servito a 1,439 euro/kg (invariato, compagnie 1,444, pompe bianche 1,436), Gnl 1,270 euro/kg (invariato, compagnie 1,267 euro/kg, pompe bianche 1,272 euro/kg).
Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,811 euro/litro (servito 2,079), gasolio self service 1,722 euro/litro (servito 1,994), Gpl 0,842 euro/litro, metano 1,505 euro/kg, Gnl 1,342 euro/kg.
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(Adnkronos) - Frederic Massara sarà, con ogni probabilità, il nuovo direttore sportivo della Roma. In attesa della firma e del conseguente comunicato ufficiale del club giallorosso, il dirigente si prepara a tornare nella Capitale dopo le esperienze al Milan e al Rennes per sostituire Florent Ghisolfi. A quanto appreso dall'Adnkronos infatti, le strade con il ds francese si separeranno con una risoluzione consensuale del contratto, chiudendo così l'esperienza di Ghisolfi alla Roma, iniziata solamente un anno fa. A pesare sono alcune scelte sul mercato rivelatosi sfortunate così come il caos in panchina dell'ultima stagione. Ma chi è il suo sostituto, Frederic Massara?
Frederic Massara è nato a Torino nel 1968 e ha iniziato da calciatore, di ruolo attaccante, proprio con i granata. Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili, si aggregò nella prima squadra del Toro nella stagione 1986/87, ma senza mai riuscire a esordire in Serie A. La sua carriera si sviluppò con un lungo girovagare che lo portò in ogni regione d'Italia, vestendo le maglie, tra le altre, di Fidelis Andria, Pescara, Palermo e Arezzo. Dopo il suo ritiro iniziò una breve parentesi da allenatore, in cui ricoprì il ruolo di vice a Benevento e Pescara, prima di passare alla scrivania.
La sua carriera da dirigente si legò a quella di Walter Sabatini. Fu lui a portarlo nel 2011 alla Roma come collaboratore e nel tempo assunse ruoli sempre più importanti nella gestione dell'area tecnica giallorossa, diventando direttore sportivo nel 2016. Tre anni dopo terminò la sua esperienza nella Capitale e iniziò quella al Milan, dove affiancò Paolo Maldini e riuscì a vincere nel 2021/22 l'ultimo scudetto rossonero.
Nel 2023 lasciò il Milan, insieme all'ex difensore, per dissidi con la nuova proprietà americana e volò in Francia, ma l'esperienza al Rennes non fu molto fortunata. Ora il ritorno a Roma, al posto di Ghisolfi, dove tutto è cominciato.
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(Adnkronos) - Il Manchester City scende in campo nel Mondiale per Club 2025. Il club inglese sfida oggi, mercoledì 18 giugno, i marocchini del Wydad Casablanca nella prima giornata del gruppo G allo stadio Lincoln Financial Field di Philadelphia. La squadra di Guardiola è volata negli Stati Uniti nella nuova, e ricchissima, edizione del Mondiale per Club per riscattare una stagione deludente, chiusa senza trofei, ma che ha visto i Citizens riuscire a qualificarsi per la prossima edizione della Champions League, chiudendo al terzo posto il proprio campionato. Il girone del Manchester City è completato dalla Juventus e dagli emiratini dell'Al Ain.
La sfida tra Manchester City e Wydad Casablanca è in programma oggi, mercoledì 18 giugno, alle 18 ora italiana. Ecco le probabili formazioni:
Manchester City (4-2-3-1): Ederson; Nunes, Ruben Dias, Gvardiol, Ait-Nouri; Rodri, Reijnders; Bernardo Silva, Cherki, Foden; Haaland. All. Guardiola
Wydad Casablanca (4-2-3-1): El Motie; Moufid, Harkass, Boutoil, Nassik; El Moubarik, Sakhi; Chadli, Zemraoui, Rayhi; Mailula. All. Benhachem
Manchester City-Wydad Casablanca, come tutto il Mondiale per Club 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva da Dazn. Il match sarà visibile anche attraverso la piattaforma streaming di Dazn.
Leggi tutto: Manchester City-Wydad Casablanca: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv
(Adnkronos) - "Apprendiamo con commozione che tra le tracce della prova scritta di italiano per la maturità di quest’anno, vi è un riferimento all’attenzione e alla fiducia che nostro padre riponeva nei giovani. Egli nutriva una enorme speranza nelle future generazioni ed abbiamo sempre pensato che a reggere i suoi sforzi vi fosse il senso di una prospettiva alta di un cambiamento in meglio della nostra società civile". Lo sottolineano, apprende l'Adnkronos, Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino, figli del magistrato ucciso in via D'Amelio a Palermo il 19 luglio del 1992, commentando in una lettera la scelta del ministero dell'Istruzione e del Merito.
"Nella sua famosa frase 'se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo' è condensata tutta la speranza che la sua attività di magistrato impegnato sul fronte antimafia potesse incidere sulle coscienze di tutti i cittadini, all’interno di un percorso segnato dal sacrificio di tantissime magnifiche vite umane. Resta in noi oggi -proseguono i figli di Borsellino- la consapevolezza che attraverso l’odierno riconoscimento e tributo, il sacrificio di nostro padre è come un seme che sta dando i suoi frutti. Il percorso è ancora lungo ma siamo sulla buona strada'.
"Ci sia consentito -concludono Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino - di ringraziare la Scuola di ogni ordine e grado per tutto il lavoro di educazione alla legalità svolto in questi trentratre anni e che sappiamo sarà portato avanti con nuovo entusiasmo alla luce di quanto accaduto oggi".
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