
(Adnkronos) - Carlos Alcaraz in versione spartana cita '300'. Il tennista spagnolo oggi, martedì 13 maggio, è volato ai quarti di finale degli Internazionali d'Italia dopo aver battuto Karen Khachanov in tre set, e per il tradizionale messaggio alla telecamera ha scelto una dedica speciale. Il numero tre del mondo si è infatti ispirato al celebre film '300' e a una frase cult di re Leonida.
"Las flechas ocultarán el sol, pues lucharemos a la sombra”, ha scritto lo spagnolo, ovvero “Le frecce nasconderanno il sole, e allora noi combatteremo all'ombra". è proprio così che Leonida rispose alla minaccia di Serse, re dei persiani, che aveva promesso di rovesciare sui 300 guerrieri spartani a difesa delle Termopili tante frecce da oscurare, appunto, il sole. Ai quarti di finale del Masters 1000 di Roma, raggiunti per la prima volta in carriera, Alcaraz affronterà l'inglese Jack Draper, numero 5 del mondo.
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(Adnkronos) - Colpisce dalle 14.000 alle 50.000 persone circa, con una prevalenza significativa tra le donne (82%), in particolare nella fascia d'età compresa fra i 30 e i 60 anni. Pur non essendo classificata come rara, è una patologia ancora poco riconosciuta e sotto-diagnosticata. E' la malattia oculare tiroidea, patologia autoimmune, complessa e debilitante che nei casi più gravi può causare perdita della vista, disfigurazione facciale e compromette gravemente la qualità della vita dei pazienti. Per dare voce e identità a questa malattia prende il via 'Ti presento Ted - malattia oculare tiroidea: guardiamola a vista', campagna di sensibilizzazione promossa da Amgen, global leader nelle biotecnologie farmaceutiche, in partnership con Aibat - Associazione italiana basedowiani e tiroidei, Aimo - Associazione italiana medici oculisti, Ait - Associazione italiana tiroide, Ame - Associazione medici endocrinologi, Apmo - Associazione pazienti malattie oculari, tiroidee benessere psicologico e informazione Aps, Sie - Società italiana di endocrinologia, Siso - Società italiana di scienze oftalmologiche.
L'obiettivo dell'iniziativa è duplice: fornire strumenti utili e accessibili per supportare i pazienti nel percorso verso diagnosi più tempestive. La campagna propone un cambio di prospettiva, attraverso un racconto in prima persona: è la malattia stessa a parlare, accompagnando il pubblico alla scoperta delle sue caratteristiche e del suo impatto reale. A darle voce, con il suo timbro inconfondibile, è l'attore e doppiatore Francesco Pannofino.
Spesso oggetto di confusione terminologica - spiega una nota - la patologia è infatti conosciuta con nomi diversi, come oftalmopatia basedowiana o orbitopatia tiroidea e talvolta viene erroneamente sovrapposta alla malattia di Basedow-Graves, condizione autoimmune della tiroide. Sebbene la malattia oculare tiroidea si manifesti in circa il 30% delle persone affette da Basedow-Graves, si presenta come una patologia clinicamente distinta. "La malattia oculare tiroidea è una patologia ancora poco riconosciuta, così come poco chiari sono i meccanismi che la causano - descrive Mario Salvi, responsabile Centro di orbitopatia basedowiana, Fondazione Irccs Cà Grande Ospedale Maggiore, Milano - Sappiamo che una risposta immunitaria anomala produce autoanticorpi che innescano processi infiammatori a carico dei tessuti dell'orbita oculare. La malattia coinvolge in particolare i muscoli extraoculari e il tessuto retro-orbitario, causando gonfiore, dolore, alterazioni della motilità oculare e, nei casi più gravi, compromissione visiva. Sebbene la malattia oculare tiroidea si presenti frequentemente in concomitanza con la malattia di Basedow-Graves, le due patologie sono clinicamente distinte. Inoltre, la malattia oculare tiroidea può manifestarsi anche in assenza di disfunzioni tiroidee evidenti e non tutti i pazienti con malattia di Basedow-Graves sviluppano segni oculari".
I segni più comuni della Ted sono occhi sporgenti e retrazione della palpebra, ma la patologia può presentarsi con una molteplicità di segni e sintomi, come lo strabismo con visione doppia (diplopia), che possono colpire un solo occhio o entrambi in modo diverso. "I segni e i sintomi della malattia oculare tiroidea, soprattutto nella fase iniziale, possono essere facilmente scambiati per comuni forme di congiuntivite o per un'allergia - sottolinea Francesco Quaranta Leoni, referente Aimo per la Chirurgia oftalmoplastica e responsabile del Servizio di Chirurgia oftalmoplastica del Tiberia Hospital a Roma - Questo è uno dei motivi per cui la diagnosi può essere tardiva, con il rischio di compromettere la salute visiva del paziente La malattia presenta caratteristiche che richiedono l'intervento di più figure specialistiche: il medico di medicina generale, l'oculista e l'endocrinologo. Una valutazione corretta del paziente consente di arrivare a una diagnosi accurata e tempestiva e avviare il trattamento più adatto, riducendo il rischio di complicanze gravi e garantendo un attento monitoraggio nel tempo".
Il 61% dei pazienti - riporta la nota - riscontra una limitazione in almeno un'attività della vita quotidiana come guidare, camminare, leggere o lavorare. A questo si aggiunge il carico psicologico: secondo uno studio condotto in Germania, il 40% dei pazienti soffre di ansia (contro il 5% della popolazione generale), il 22% di depressione (contro l’8% della popolazione generale). "E' una malattia crudele: ha cambiato tutto, ogni gesto quotidiano era diventato complicato: camminare, scendere le scale, muovermi in autonomia. La vista era compromessa e con essa la mia indipendenza - riferisce Emma Balducci Gazzotti, past president Aibat - La Ted non colpisce solo lo sguardo: invade la mente, le relazioni, la vita sociale, lavorativa, emotiva. Ti toglie molto più della vista: ti isola e ti cambia dentro".
Per aiutare i pazienti a riconoscere la malattia e ad affrontarne le molteplici sfide, la campagna mette a disposizione strumenti informativi e pratici per conoscerla e affrontarla. Tra questi due contenuti originali: la digital photostory, in 8 episodi, dà voce direttamente alla malattia che si racconta in prima persona svelando progressivamente la propria identità. A guidare il racconto è Francesco Pannofino.
La malattia oculare tiroidea "è caratterizzata da numerosi bisogni clinici insoddisfatti: diagnosi spesso tardiva, accesso frammentato agli specialisti, assenza di percorsi di diagnosi e cura specifici. A questi elementi si aggiunge una criticità ancora più profonda: la mancanza di un'identità clinica definita, che ostacola il riconoscimento tempestivo della malattia - dichiara Alessandra Brescianini, Medical Director di Amgen Italia - La campagna nasce per cercare di rispondere a queste urgenze. E' il risultato di un lavoro condiviso con società scientifiche e associazioni pazienti, pensato per rafforzare l'identità della patologia, accendere i riflettori su un bisogno reale e offrire strumenti concreti a pazienti e caregiver".
"Affrontare questa patologia complessa - rimarca Brescianini - richiede un approccio integrato, che coinvolga tutte le competenze necessarie. Il nostro impegno è supportare la creazione di percorsi di diagnosi e cura più strutturati, dove specialisti diversi lavorino in team multidisciplinari, superando la frammentazione che oggi ancora ostacola una presa in carico più efficace per i pazienti. Crediamo che costruire un dialogo costante e costruttivo con tutti gli attori coinvolti sia essenziale per garantire una presa in carico efficace per i pazienti". Tutti i contenuti e le risorse sono disponibili sul sito di campagna www.tipresentoted.it.
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(Adnkronos) - Più di 30 minuti per raggiungere il luogo di lavoro (o di studio), nel complesso oltre un’ora della giornata per andare e tornare. E' quanto emerge dal sondaggio svolto da YouTrend 'La mobilità urbana nelle grandi città', presentato da Lorenzo Pregliasco durante il convegno 'La mobilità urbana tra comportamenti individuali e analisi dei dati' del Think Tank 'The Urban Mobility Council', lanciato nel 2022 da Unipol, che si è svolto presso Palazzo Wedekind a Roma. Nel sondaggio si rilevano le scelte quotidiane, i bisogni e le criticità raccontate dai cittadini residenti nelle 14 principali città italiane.
L’Italia si conferma un paese ancora fortemente orientato al trasporto privato, con il 55% di residenti delle grandi città che afferma di recarsi al posto di lavoro o di studio con la propria auto, e il 13% con la moto o lo scooter. La scelte di mobilità urbana risultano condizionate da priorità e criteri di efficienza su base personale: il 51% afferma che la scelta del mezzo di trasporto dipende dal tempo di percorrenza, il 31% dalla convenienza economica e il 30% dalla flessibilità nella scelta di orari e destinazioni. Solo il 15% considera prioritario l’impatto ambientale.
In media gli italiani delle città campione impiegano più di 30 minuti per raggiungere il luogo di lavoro (o di studio), nel complesso dedicano quindi oltre un’ora della propria giornata per andare e tornare dal lavoro (o studio) a casa. Quanto alla disponibilità attuale e futura di mezzi di trasporto, l’86% degli intervistati ha a disposizione un’automobile di proprietà (sua e delle persone con cui vive). Il 58% non ha intenzione di acquistare un’auto nel prossimo anno, il 18% sì. Di questi, il 53% valuterebbe di acquistare un’auto ibrida, il 40% a benzina, il 29% un veicolo full electric.
La maggioranza degli intervistati (58%) continua a ritenere che le auto migliori siano quelle a combustione (diesel, benzina, Gpl, metano), il 20% invece preferisce le auto elettriche. Il 37% del campione ritiene che il principale vantaggio dell’auto elettrica sia il minor impatto ambientale e il maggior svantaggio sia il costo d’acquisto (27%) seguito dalla scarsa autonomia delle batterie (26%). Sulle politiche di accesso ai centri urbani si registrano posizioni ancora polarizzate: il 48% degli intervistati si dichiara contrario a permettere l’accesso al centro della città (Ztl) solo a chi possiede un’auto più nuova, mentre il 42% si è espresso a favore. Interpellati sulla possibilità di installare dispositivi elettronici sulle proprie auto per monitorare le emissioni inquinanti, dai cittadini delle 14 città più grandi d’Italia arriva un 'sì' dal 51% di loro se questo permettesse di ottenere maggiori accessi nelle zone a traffico limitato.
Proprio sulle potenzialità di questi dispositivi elettronici cosiddetti 'Green Box' si è concentrata la ricerca del Politecnico di Milano in collaborazione con UnipolTech, recentemente pubblicata sulla rivista scientifica Nature, che ha fornito un contributo alle analisi sulla mobilità urbana grazie all’elaborazione dai dati comportamentali degli automobilisti. Attraverso una semplice scatola telematica, dotata di Gnss (Global Navigation Satellite System) e Imu (Unità di Misura Inerziale), è possibile calcolare con precisione le emissioni reali di ogni singolo veicolo basandosi su stile di guida, chilometraggio, velocità. La ricerca si basa su un dataset imponente: oltre 11mila veicoli e 25 milioni di viaggi effettuati in Italia tra gennaio e settembre 2022.
La metodologia proposta adotta un processo di misurazione delle emissioni 'veicolo-centrico', che consente di classificare ciascun veicolo combinando i valori medi derivanti dal modello Classe euro, con informazioni specifiche sul comportamento di guida. In questo modo, il calcolo delle emissioni effettive delle auto - misurate dall’algoritmo sviluppato dalla ricerca, certificato da Dekra e brevettato da UnipolTech - può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di emissioni stabiliti per il risanamento della qualità dell’aria.
La ricerca del PoliMi definisce 3 Kpi ambientali per ogni veicolo: consumo carburante (Pcons), emissioni di CO2 (PCO2), emissioni di NOx (PNOx) e dimostra che un’auto Euro 4 guidata in modo consapevole può inquinare meno di una Euro 6 guidata male; le emissioni dipendono sia dal comportamento che dalla tecnologia. Il modello introduce un sistema meritocratico, che premia i comportamenti virtuosi e consente politiche personalizzate, ad esempio l’accesso alle Ztl non in base all’età dell’auto ma alle emissioni effettive, riducendo così l’onere economico per chi non può permettersi un veicolo nuovo.
“L’attuale eMobility index (compatibilità funzionale ed economica del passaggio all’elettrico delle auto private) calcolato su tre città italiane, ci conferma che una transizione sostenibile verso la mobilità elettrica non potrà essere rapida, in quanto dovrà passare attraverso un cambio dei modelli di mobilità, e non semplicemente essere una sostituzione di auto a combustibile fossile - osserva Sergio Savaresi, direttore Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano e Membro del Comitato di Indirizzo The Urban Mobility Council - Questo lungo periodo di transizione dovrà essere accompagnato in modo graduale, attraverso la quantificazione dell’impatto ambientale di ogni vettura, a prescindere dalla classe euro, in funzione di quanto e di come viene usata. Ciò garantirebbe neutralità tecnologica evitando tagli e divieti non lineari. Questa misura dell’impatto individuale di ogni vettura può oggi essere fatta attraverso dispositivi telematici ('green-box')”.
Leggi tutto: Mobilità, indagine: oltre un’ora al giorno per il tragitto casa-lavoro

(Adnkronos) - “Questo convegno vuole aprire un dialogo con le istituzioni sia a livello parlamentare sia di amministrazioni locali. Il tema è la mobilità, uno dei settori più impattati dalla transizione ambientale e dalla transizione digitale che viviamo da alcuni decenni. Il cambiamento climatico ha portato a porsi degli obiettivi che hanno influenzato molto la legislazione europea, il Green deal è un esempio, e quella italiana anche a livello locale con le amministrazioni che hanno adottato nuovi provvedimenti legati alla mobilità”. Sono le parole di Stefano Genovese, head of institutional&public affairs di Unipol Assicurazioni e coordinatore The urban mobility council, durante il convegno intitolato 'La mobilità urbana tra comportamenti individuali e analisi dei dati. Dibattito con le istituzioni'.
All’appuntamento hanno partecipato istituzioni nazionali e locali ed è stata l’occasione per presentare la ricerca 'Nuovo paradigma di mobilità sostenibile: le green box' a cura di Sergio Savaresi, direttore del dipartimento elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano.
“Le decisioni politiche ora ricadono su cittadini, consumatori e lavoratori - spiega Genovese - Le persone che escono la mattina per andare al lavoro, quelle che appartengono alla filiera dell’automotive che percepiscono gli impatti di questa transizione anche a livello occupazionale".
Il convegno che si è tenuto a Palazzo Wedekind di Roma cerca quindi di affrontare le conseguenze di certe decisioni sui cittadini. “Vogliamo far capire che, grazie alla tecnologia, che evolve, si possono spiegare meglio i cambiamenti legislativi che stiamo vivendo ed evitare crisi di rigetto da parte delle persone”, aggiunge.
Leggi tutto: Mobilità, Genovese (Unipol): "Cambiamento climatico ha influenzato legislazione Ue"

(Adnkronos) - Mara Venier ha fatto una sorpresa al marito Nicola Carraro, che attualmente si trova ricoverato al San Raffaele di Milano. Nonostante le difficoltà legate alla salute, il produttore cinematografico continua a mostrarsi forte e sorridente, sostenuto dall’affetto e dalla vicinanza della conduttrice di 'Domenica In', che ha deciso di sorprenderlo con un regalo speciale: un nuovo amico a quattro zampe è entrato nella famiglia Venier-Carraro.
Mara Venier ha deciso di regalare un cagnolino al marito Nicola per portare un po' di gioia e spensieratezza in un momento così delicato. Il nuovo arrivato, accolto tra le mura di casa, è stato presentato ai follower con un video condiviso sui social: si tratta di un cucciolo bianco e nero, che ha cominciato a scodinzolare tra i corridoi di casa facendo 'disperare' Mara Venier.
“Dopo essere stato senza cani per 15 anni, mia moglie Mara mi ha regalato questo meraviglioso personaggio”, ha raccontato Carraro su Instagram, rivelando anche il nome scelto per l’animale: Aiace, in omaggio all’eroe della mitologia greca Aiace Telamonio. “In alto i cuori, non vedo l’ora di tornare a casa per poterlo coccolare”, ha aggiunto l’83enne, emozionato.
Negli ultimi mesi Nicola Carraro ha affrontato alcuni problemi di salute che lo hanno portato a trasferirsi a Milano, dove è attualmente seguito da un’équipe medica specializzata presso l’ospedale San Raffaele. Sui social lo stesso Nicola Carraro si è mostrato in carrozzina per la prima volta: "Una combinazione micidiale tra ernia del disco e polmoni mi ha steso", aveva spiegato il produttore.
Al suo fianco, come sempre, la moglie Mara Venier, che ha voluto incoraggiarlo pubblicamente con un messaggio affettuoso. "Forza amore mio", ha scritto la conduttrice a corredo di uno scatto che ritrae il marito insieme al team medico che lo sta seguendo con attenzione.

(Adnkronos) - Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, si prepara a vivere uno degli appuntamenti più significativi del proprio anno sociale. Il 16 e 17 maggio, la città di Jesi (Ancona) ospiterà la Conferenza nazionale Aisla: un'occasione per condividere risultati, affrontare nuove sfide e rafforzare l'alleanza tra istituzioni, professionisti e comunità nella cura delle disabilità complesse. "Aisla chiama a raccolta l'Italia della cura", è il senso profondo di queste due giornate che si apriranno venerdì 16 maggio con un momento di formazione con gli studenti dell'Istituto sociosanitario Carlo Urbani di Porto Sant'Elpidio e un'Agorà dedicata al dialogo con i dipartimenti nazionali dell'associazione. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, l'evento pubblico con ingresso gratuito avrà luogo presso l'Hotel Federico II di Jesi, inaugurato dai saluti istituzionali del ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, del viceministro al Lavoro e Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, del vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini e del vicesindaco di Jesi Samuele Animali.
Il momento centrale dell'incontro - riporta una nota - sarà la Tavola rotonda intitolata 'Nuove prospettive normative e il Progetto di vita', moderata da Stefania Bastianello, direttore tecnico di Aisla. Tra gli interventi più rilevanti, quelli di Antonio Pelagatti, in rappresentanza dell'Autorità Garante dei diritti delle persone con disabilità, Paolo Bandiera, Direzione nazionale Aism e Osservatorio Disabilità, e Michela Coccia, direttore clinico del Centro Nemo di Ancona, che approfondiranno temi di grande rilevanza, come il ruolo del Garante nel nuovo assetto normativo, la costruzione dei Progetti di vita personalizzati, l'importanza della continuità nella presa in carico, il riconoscimento dei caregiver familiari, e il modello di assistenza domiciliare ad alta complessità promosso da Aisla. Un momento particolarmente significativo sarà il racconto della Beata Armida Barelli, la prima Beata Sla, con la testimonianza di Ernesto Preziosi, Alberto Fontana e Mario Sabatelli. La cerimonia dell'Albero della vita di Aisla rappresenterà un segno tangibile dell'impegno e della dedizione di ogni volontario.
Sabato 17 maggio si terrà l'Assemblea nazionale Aisla, con la
relazione della presidente Fulvia Massimelli sull'attività svolta
nel 2024 e sugli indirizzi strategici per il 2025. Durante
l'assemblea sarà presentato in anteprima un progetto digitale
innovativo che integra intelligenza artificiale e tecnologie
avanzate per il monitoraggio e la cura delle persone con Sla. "La
nostra assemblea - dichiara Massimelli - è un momento di democrazia
associativa, ma anche un esercizio collettivo di rigenerazione. In
un tempo in cui la fragilità rischia di essere invisibile, Aisla
continua a mettersi al fianco delle persone con Sla per garantire
ascolto, cura e diritti. Questo è il nostro impegno. E il nostro
modo di costruire il futuro". Per maggiori informazioni e per
registrarsi all'appuntamento pubblico di venerdì 16 maggio, inviare
una e-mail a
Leggi tutto: Malattie rare, Sla: a Jesi la Conferenza nazionale Aisla

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti torna in campo agli Internazionali d'Italia 2025. Oggi, martedì 13 maggio, l'azzurro affronta il russo Daniil Medvedev negli ottavi di finale del Masters 1000 di Roma. Entrato per la prima volta in carriera nella top ten Atp (numero 9 del ranking), nei due turni precedenti del torneo il toscano ha battuto prima il finlandese Virtanen e poi lo statunitense Nakashima.
Dove vedere il match? Musetti-Medvedev, così come tutti i match degli Internazionali d'Italia 2025, sarà trasmesso in diretta televisiva sui canali Sky Sport. Il match dell'azzurro sarà visibile anche in chiaro su Rai 2 e si potrà seguire in streqming sull'app SkyGo, su NOW e su RaiPlay
Leggi tutto: Internazionali, Musetti-Medvedev oggi in diretta - Il match

(Adnkronos) - Dopo i "tragici eventi ricondotti a Emanuele De Maria che suscitano un grande e condivisibile sconcerto, i magistrati del Tribunale di Sorveglianza partecipano al dolore delle vittime e dei loro familiari". E' uno dei passaggi della nota del presidente della Corte di Appello di Milano Giuseppe Ondei e della presidente facente funzioni del Tribunale di Sorveglianza di Milano Anna Maria Oddone sul caso del detenuto che domenica scorsa si è suicidato gettandosi dal Duomo dopo aver ucciso una collega e aver ferito un altro collega dopo essere evaso da Bollate.
"Impregiudicate le iniziative che potranno essere assunte in ogni sede, si comunica che il provvedimento emesso dall'Ufficio di Sorveglianza ha per oggetto l'approvazione del programma predisposto dall'area trattamentale della casa di reclusione di Bollate di ammissione al lavoro all'esterno secondo l'articolo 21 della legge sull'ordinamento penitenziario, applicabile a tutti i detenuti nel rispetto della normativa ordinaria", scrivono Ondei e Oddone. "La decisione - spiegano - è stata emessa in ragione di un percorso carcerario che si è mantenuto sempre positivo anche durante i due anni di lavoro presso l'albergo Berna, senza che nulla potesse lasciare presagire l'imprevedibile e drammatico esito".
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(Adnkronos) - "Le spiagge anche quest’anno si confermano protagoniste assolute in quanto destinazione preferita dei vacanzieri: lo dicono i numeri dei ponti di primavera, quando, complice il bel tempo, in tantissimi hanno affollato i nostri litorali. Siamo, poi, molto soddisfatti per le presenze dei turisti stranieri, che fanno ben sperare per i numeri di questa estate. Il turismo balneare con 175 milioni di presenze pari al 39,2% di quelle complessive costituisce un asset strategico della nostra economia da salvaguardare e proteggere. L’aumento delle bandiere blu (246 con 487 spiagge), poi, costituisce un importante e straordinario valore aggiunto alle nostre località di mare, vanno ad integrare la grande preparazione, la competenza e una passione infinita dei 30.000 imprenditori balneari, che rappresentano, da molti anni, un modello efficiente e dinamico nel mercato internazionale delle vacanze, ‘fiore all’occhiello’ della nostra offerta turistica e, soprattutto, fattore competitivo del Paese unico nel suo genere". Lo ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio.
Il progetto 'Spiagge sicure' del Sib e della Federazione italiana nuoto, poi, lanciato ufficialmente in occasione dei campionati italiani di nuoto, fa parte di una serie di iniziative per sensibilizzare i cittadini italiani e stranieri, ma anche le Istituzioni, sulla corretta informazione per vivere responsabilmente la balneazione e, allo stesso tempo, promuovere la conoscenza del ruolo socialmente determinante che rivestono gli assistenti bagnanti, ovvero i ‘tutori delle coste’. La 'questione balneare', che coinvolge un settore strategico per l’economia del Paese, poi, è molto delicata perché riguarda decine di migliaia di famiglie che rischiano di perdere non solo le proprie aziende, ma soprattutto il lavoro.
“Al Governo - ha concluso il presidente del Sindacato - abbiamo chiesto che l’indennizzo deve essere adeguato al valore dell’azienda, i canoni demaniali sono da rideterminare, non da aggiornare, la legge 166/2024 è da cambiare perché sbagliata, ingiusta e dannosa. Serve urgentemente una legge che tuteli gli attuali imprenditori balneari, garantisca la conservazione del lavoro e la salvaguardia della proprietà aziendale, ne beneficia l’ambiente, la nostra offerta turistica, l’economia e l’occupazione ma, soprattutto, l’immagine del Bel Paese: è l’unica soluzione possibile e percorribile per far sì che l’Italia torni ai vertici del turismo internazionale”.

(Adnkronos) - L'ennesima fitta e poi la scelta di ritirarsi, chiudendo la sua avventura agli Internazionali d'Italia. Ci ha provato fino all'ultimo, Matteo Berrettini. All'inizio del secondo set, però, il tennista romano ha realizzato che andare avanti nel match contro Casper Ruud non era possibile. Ma che tipo di infortunio è quello che lo ha costretto a lasciare il campo e che percorso lo aspetta? "Con dispiacere ho appreso dell'infortunio di Berrettini agli Internazionali di Roma, che ha purtroppo costretto il campione romano al ritiro. Da quanto appreso sembrerebbe una problematica della muscolatura addominale. Diversamente da quanto si possa immaginare, gli infortuni della muscolatura addominale sono comuni nei tennisti", spiega all'Adnkronos Salute il medico fisiatra Andrea Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa). La tempistica di recupero "dipende dal grado di lesione, può variare da 15 giorni ad alcune settimane", precisa l'esperto.
Berrettini ha accennato al dolore spiegando che il suo timore era anche che, se ieri fosse andato avanti a giocare, avrebbe rischiato di dover poi stare fermo 3 mesi e fare un "salto per il dolore a ogni starnuto", come riportato dai media. Questi infortuni, illustra Bernetti, "sono causati principalmente da un sovraccarico eccentrico (muscolo che si contrae allungandosi), seguito da una contrazione concentrica (in accorciamento) forzata dello stesso muscolo. Questo movimento mette sotto stress la muscolatura addominale, specialmente il retto addominale controlaterale al braccio dominante. Infatti, il servizio nel tennis è un movimento molto complesso che richiede una grande attivazione dei muscoli addominali per trasferire energia dal basso verso l'alto. La diagnosi di questi infortuni si basa sull'esame clinico, sulla storia dell'infortunio e, se necessario, su esami di imaging come l'ecografia o la risonanza magnetica, per valutare la gravità della lesione e fornire anche informazioni di carattere prognostico relative al rientro in campo".
Come si recupera? "Generalmente - approfondisce Bernetti - il programma di riabilitazione, che deve essere individualizzato e multimodale, si svolge in alcune fasi: dal controllo del dolore e dell'infiammazione al recupero completo della forza e della funzionalità, con un'enfasi particolare sul potenziamento eccentrico e pliometrico. Molto utile può essere il ricorso alle terapie fisiche strumentali, come ad esempio laserterapia, ultrasuonoterapia, elettroterapia antalgica, sistemi induttivi. Tuttavia, è bene considerare le potenziali controindicazioni di tali strumenti, e in generale delle terapie eseguite, che devono sempre essere prescritte dal medico specialista di riferimento. La riabilitazione mira inoltre a prevenire le recidive, frequenti in questo tipo di problematiche. Da questo punto di vista può essere utile anche una valutazione biomeccanica del gesto atletico, anche attraverso sistemi di analisi strumentale del movimento, per valutare eventuali correzioni dello stesso ed evitare nuovi infortuni".

(Adnkronos) - Nel 2024 il Gruppo Nestlé ha generato 4,4 miliardi di euro di valore condiviso in Italia, corrispondente allo 0,2% del pil nazionale, con un incremento del 5% rispetto al 2022. Questi dati confermano, attraverso un approccio fondato su una visione a lungo termine, sulla presenza e la solida conoscenza del nostro paese, come l’impegno del Gruppo nel percorso di creazione di valore condiviso sia un elemento imprescindibile capace di assicurare una crescita costante e duratura in primis alla società in cui opera, dalle proprie persone a tutti gli attori coinvolti nella filiera, e poi a sé stesso. Un modo di fare impresa che permette al Gruppo di continuare a generare più valore per l’esterno che per sé stesso, poiché, per ogni euro generato nella fase di produzione, ne corrispondono 3,3 per il sistema economico italiano. Inoltre, rispetto al totale del valore realizzato dall’azienda nel nostro Paese, ben il 93% viene distribuito tra Stato, lavoratori e altre imprese della filiera. Sono questi alcuni dei dati emersi dall’analisi condotta da Althesys.
Inoltre, nel 2024 Nestlé ha determinato ricadute dirette pari a 953 milioni di euro, indirette per un importo di 2.011 milioni di euro e indotte di 1.479 milioni di euro. Significativo anche l’impegno del Gruppo nel supportare i soggetti più fragili, come dimostrano i 3,8 milioni di euro di donazioni elargite da Nestlé nel 2024, in crescita del 12% rispetto al 2022. Il rapporto evidenzia che lo scorso anno il Gruppo Nestlé ha prodotto una contribuzione fiscale pari a 1,4 miliardi di euro, circa lo 0,2% delle entrate fiscali italiane nel 2024.
L’analisi conferma anche l’importante ruolo che Nestlé svolge a livello occupazionale. Infatti, ogni sua persona contribuisce a generare indirettamente 11 posti di lavoro, considerando l’indotto, per un totale di 60.000 addetti, pari allo 0,22% degli occupati in Italia nel 2024. Il Gruppo contribuisce ad erogare un totale di 1,3 miliardi di euro di salari lordi e contributi nella filiera, in aumento del 6% in confronto al 2022. "I dati che emergono dipingono un quadro di continuità che conferma la solidità del Gruppo Nestlé in Italia e l’impegno verso un modello d’impresa sempre più orientato alla sostenibilità economica e sociale. I risultati raggiunti dimostrano l’efficacia del percorso intrapreso, nonché la nostra significativa capacità di affrontare le grandi sfide della contemporaneità", commenta Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé in Italia. "L’Italia riveste un ruolo cruciale nelle strategie di sviluppo del Gruppo, che mettono al centro le persone e le comunità, nella convinzione che la crescita della nostra azienda sia intrinsecamente connessa al valore che riusciamo a generare sui territori in cui operiamo".
Leggi tutto: Nestlé, in Italia generati 4,4 mld di valore condiviso (+5%)

(Adnkronos) - Problema scommesse agli Internazionali d'Italia 2025. In questi giorni migliaia di tifosi e appassionati stanno riempiendo il Foro Italico per godersi il tennis del Masters 1000 di Roma, ma tra loro c'è anche chi, piuttosto che gustarsi le partite dei migliori giocatori del mondo, preferisce scommettere in diretta sugli incontri, provando a influenzare il risultato. Sulle tribune dei campi, soprattutto quelli 'minori', si vedono spesso spettatori che tifano contro, o addirittura insultano, i tennisti in base alla propria giocata. E spesso i giocatori non rimangono indifferenti.
Gli ultimi a reagire, in ordine di tempo, sono stati Alex De Minaur e Jacob Mensik. Durante il suo match contro Luca Nardi, valido per il terzo turno del torneo, l'australiano numero otto del mondo è stato beccato per tutta la partita da un gruppo di 'tifosi' che, oltre a sostenere l'azzurro, stava giocando live sui siti di scommesse. Una superato il turno, De Minaur si è rivolto proprio a quei tifosi e ne è nato un battibecco durato qualche secondo. Stesso copione nel match di Mensik, ritrovatosi anche lui a fare i conti con alcuni scommettitori. Dopo aver ricevuto uno sguaiato tifo contro per l'intera durata del suo incontro con l'ungherese Fabian Maroszan, il ceco si è rivolto verso le tribune e ha applaudito, spendendo un bacio ai propri oppositori.
Anche Mariano Navone, coprotagonista del ritorno in campo di Jannik Sinner ed eliminato proprio dall'azzurro al secondo turno, ha avuto un diverbio con alcuni 'tifosi' al termine del match, vinto, contro Federico Cinà. Sulla Grand Stand Arena, l'argentino ha dovuto sopportare per tutta la partita gli insulti di un gruppo di scommettitori che, alla fine, si sono ritrovati di fronte il numero 99 del mondo, che esultando si è rivolto proprio a loro.
Episodi del genere si sono verificati anche nel tabellone femminile. La tennista ceca Linda Noskova, dopo essere stata eliminata dal torneo per mano della russa Mirra Andreeva, si è sfogata sui social contro chi, per tutta la partita, l'ha insultata dagli spalti: "A tutti quelli che hanno tirato in ballo mia mamma dopo la mia sconfitta proprio nel giorno della Festa della Mamma (domenica 11 maggio, ndr), mi auguro che un giorno possiate trovare compassione nel vostro cuore".
Dura anche la presa di posizione di Paolo Lorenzi, direttore degli Internazionali d'Italia: "Il fenomeno degli scommettitori 'live' sui campi da tennis, come su altri siti di gara in altri sport, è da tempo monitorato dalla nostra Federazione con la massima attenzione. Posto che, naturalmente, l’attività di betting è consentita a ciascun maggiorenne nei termini disciplinati dalla legge, riteniamo semplicemente inaccettabile che questa attività abbia un qualsivoglia punto di contatto con quella agonistica", si legge nel comunicato della Federazione.
"Per questa ragione, la nostra Federazione implementerà ulteriormente i controlli già in essere, fornendo tutto il supporto alle forze dell’ordine e all’Atp affinché episodi come quelli segnalati non si ripetano. La Fitp si assicurerà, contestualmente, che le persone individuate come responsabili di attività di disturbo, non abbiamo mai più occasione di rimettere piede in un impianto che ospiti una manifestazione federale".

(Adnkronos) - Il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha ricevuto il messaggio personale da Papa Leone XIV, con cui è stato informato della sua elezione a nuovo Pontefice.
Nel suo messaggio, Papa Leone XIV si impegna "a continuare e a rafforzare il dialogo e la cooperazione della Chiesa con il popolo ebraico nello spirito della dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano secondo".
Il Rabbino Capo di Roma, che sarà presente alla celebrazione della inaugurazione del pontificato, ha accolto con soddisfazione e gratitudine le parole a lui dirette dal nuovo Papa.

(Adnkronos) - “In tema di sostenibilità ambientale e sociale stiamo attualmente definendo il piano a tre anni, ormai quasi concluso. Si tratta di un lavoro che coinvolge tutte le divisioni e tutte le nostre business unit. Le nostre priorità in questi ambiti si dividono in tre pilastri fondamentali: decarbonizzazione, efficientamento del business per ridurre gli sprechi e impatto sociale”. Parole di Simone Targetti Ferri, sustainability director di L’Oréal Italia, all’edizione 2025 di L’Oréal For The Future Day, l’evento con cui vengono presentati i risultati e gli obiettivi di sostenibilità sociale ed ambientale, uno dei principi cardine della strategia di L’Oréal, tenutosi presso l'università Iulm di Milano.
L’impegno per la decarbonizzazione si inserisce nella strategia globale del Gruppo L’Oréal “di Net Zero Trajectory al 2030 - aggiunge Targetti Ferri - Parte centrale di questo primo pilastro sono i prodotti, e quindi le nostre ricariche, un segmento fondamentale da sviluppare insieme ai nostri clienti per decarbonizzare la nostra offerta”. Il secondo punto del primo pilastro riguarda la parte di materiale a punto vendita “che vogliamo efficientare e decarbonizzare. Abbiamo infatti scoperto, da analisi e studi, che questo materiale ha un grande impatto anche in termini di Co2 e, quindi, dobbiamo lavorare per decarbonizzarlo. Stiamo collaborando con una start-up innovativa per raggiungere questo obiettivo - spiega - Ultimo punto del primo pillar è relativo al trasporti. In Italia c'è una grandissima opportunità di decarbonizzare i trasporti, un settore complesso ma con grandi possibilità future”.
Il secondo pilastro su cui si fonda la strategia di sostenibilità di L’Oréal Italia è incentrato sul fare business in maniera più efficiente, senza sprechi: “Questo riguarda soprattutto i nostri prodotti - illustra il Sustainability Director L’Oréal Italia - Lavoreremo con i nostri clienti per cercare di trovare soluzioni a punto vendita per dare loro la possibilità di avere accesso ai nostri prodotti in ogni modo e attraverso ogni canale, utilizzando anche i nostri canali secondari, ovvero i nostri outlet. Abbiamo infatti 10 outlet in Italia che serviranno per questo obiettivo. Anche in questo caso ci concentreremo nuovamente sui materiali a punto vendita che, insieme ai nostri clienti, vogliamo rendere sempre efficienti”.
L'ultimo pilastro è quello dell'impatto sociale: “Vogliamo migliorare il nostro impatto sociale attraverso il programma di ‘Brand causes’, le nostre cause di brand, che va dall'inclusive sourcing, ovvero dare lavoro a persone provenienti da contesti svantaggiati, fino al nostro Salone di bellezza sociale”. Il Salone di bellezza sociale di L’Oréal Italia, che prenderà vita a Casa Jannacci a fine 2025 anche grazie alla collaborazione con il Progetto Arca, molto conosciuto a Milano, permetterà di dare accesso a trattamenti di bellezza a persone che non potrebbero permetterseli. L’obiettivo è quindi quello di cercare di ridare bellezza, non solo esteriore ma anche interiore, rinvigorendo la fiducia e l’autostima delle persone, favorendo così il reinserimento nella società. Questo è l'obiettivo del nostro progetto di Salone Sociale”.
Per traguardare questi importanti obiettivi, L’Oréal Italia adotta una strategia basata sulle priorità, come spiega ancora Targetti Ferri: “Il primo passo è quello di fare le cose che hanno un maggior impatto. Per farlo occorre lavorare con il business e capire quali sono le priorità su cui concentrarsi, tutti insieme, per arrivare ai risultati. Abbiamo poi bisogno di lavorare con i nostri collaboratori, continuando a trasformarli in veri e propri ambasciatori della transizione sostenibile, con formazione e inclusione in progetti chiave".
Inoltre, "abbiamo ovviamente l'obiettivo di continuare a lavorare con i nostri clienti, coinvolgendoli ad esempio in giornate speciali come quella di oggi, L'Oréal for the Future Day, per portarli on board sui nostri programmi di trasformazione. Infine, abbiamo bisogno di reinventare la narrativa di sostenibilità - conclude - lavorando su qualcosa che vada a toccare di più le emozioni e il cuore delle persone” per diffondere la consapevolezza “che si può fare business ma lo si deve fare in modo più sostenibile. Tutta la catena di valori deve essere con noi per portare questo cambiamento”.

(Adnkronos) - Si è svolta oggi, presso l’Università Iulm di Milano, la nuova edizione del L’Oréal For The Future Day, evento di riferimento per L’Oréal Italia dedicato alla sostenibilità ambientale e sociale. Una giornata aperta ai principali stakeholder tra cui Ong, istituzioni, media, clienti, imprenditori e innovatori.
L’evento ha fatto il punto su quelli che sono i risultati ottenuti fino a ora grazie al programma L’Oréal For The Future e quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere. Hanno partecipato all’evento Elena Grandi, assessora all'Ambiente e al Verde del Comune di Milano, Giorgio Maione, assessore all'Ambiente e al Clima della Regione Lombardia, Valentina Garavaglia, rettrice dell’Università Iulm, Ninell Sobiecka, presidente e amministratore delegato di L’Oréal Italia, Iñigo Larraya Tejero, chief sustainability officer Europe L’Oréal Groupe, Simone Targetti Ferri, sustainability director L’Oréal Italia, Lorenzo Vitale, cfo L’Oréal Italia, Andrea Alemanno head of public affairs and corporate reputation di Ipsos, Federica Ricceri, professoressa associata delegata alla sostenibilità e responsabilità sociale dell’Università Iulm, Luca Musicco, ceo di Italgen, Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Enrico Giovannini, direttore scientifico di ASviS, Silvia Moroni, divulgatrice e content creator, Letizia Palmisano, giornalista ambientale, scrittrice e divulgatrice tv e Roberta Bonacossa, presidente e co-fondatrice di Change For Planet.
Il Gruppo L’Oréal, leader mondiale nel settore della cosmetica con 37 brand internazionali che operano in quattro aree di mercato differenti dalla farmaceutica al mass market, dal lusso ai saloni professionali, ha adottato negli ultimi anni una politica molto ambiziosa sulla sostenibilità. Il programma L’Oréal For The Future guarda al futuro con obiettivi tangibili e verificabili e una roadmap al 2030 su clima, acqua, biodiversità e risorse naturali, in conformità con ciò che richiedono gli esperti scientifici e ciò di cui ha bisogno il nostro pianeta. “Sostenibilità - ha detto Ninell Sobiecka, presidente e amministratore delegato di L’Oréal Italia, nel suo discorso di benvenuto - per noi non è un traguardo, ma un percorso che evolve ogni giorno. Questo evento è un’occasione preziosa per ascoltare, confrontarci e condividere una visione comune del futuro. Solo insieme – aziende, istituzioni e cittadini – possono ottenere un impatto positivo duraturo".
“L’Italia si conferma un laboratorio di innovazione nella sostenibilità del Gruppo – ha esordito Simone Targetti Ferri, Sustainability Director L’Oréal Italia - Con la nostra roadmap lavoriamo per integrare pratiche circolari nei processi e nei prodotti, promuovendo il coinvolgimento attivo dei consumatori. La transizione ecologica è una responsabilità condivisa in cui ogni gesto conta e per questo motivo L’Oréal è profondamente impegnata nella sostenibilità sociale e ambientale”. Nel contesto delle crescenti sfide in ambito ambientale e sociale, L’Oréal ha deciso di accelerare la propria trasformazione entro il 2030 verso un modello che rispetti i limiti del pianeta e rafforzi gli impegni verso la sostenibilità e l’inclusione. Per quanto riguarda la gestione della transizione climatica nel rispetto dei limiti del pianeta: raggiungere il 100% di utilizzo di energia rinnovabile nei siti e nei negozi gestiti; ridurre le emissioni assolute di gas serra scope 1 e 2 del 57% rispetto al 2019; ridurre le emissioni assolute di gas serra scope 3 derivanti da beni e servizi acquistati, trasporto e distribuzione a monte e viaggi di lavoro del 28% rispetto al 2019.
La salvaguardia della natura riguarda la provenienza sostenibile di almeno il 90% dei materiali biobased utilizzati nelle formule e negli imballaggi e il fatto che oltre il 75% degli ingredienti presenti nelle formule deve provenire dalla natura o da materiali riciclati; utilizzo del 100% di acqua riciclata o riutilizzata per scopi industriali negli stabilimenti e l'offerta di prodotti o tecnologie a risparmio idrico per consentire ai consumatori dei mercati in difficoltà idrica di soddisfare le loro esigenze di igiene e bellezza. Inoltre, il Gruppo L’Oréal sta lavorando per integrare la circolarità in ogni fase dello sviluppo dei prodotti. Questo include l'alleggerimento del packaging, l'utilizzo di materiali riciclati e di origine biologica, la riduzione dell'uso della plastica e l'introduzione di soluzioni circolari come i prodotti ricaricabili. Entro il 2030, gli obiettivi sono: ridurre del 50% in termini assoluti l’utilizzo di plastica vergine per il packaging dei prodotti rispetto al 2019; il 50% di tutti i materiali utilizzati negli imballaggi dei prodotti deve provenire da fonti riciclate o di origine biologica; ridurre l'intensità di imballaggio dei nostri prodotti del 20% rispetto al 2019.
In qualità di azienda leader nel settore della bellezza, L'Oréal è profondamente legata alle comunità in cui vive, lavora e opera, come aiutare 100.000 persone provenienti da comunità svantaggiate ad accedere al mondo del lavoro; fare in modo che il 100% dei nostri fornitori strategici sottoscriva un impegno a rispettare il salario di sussistenza con un piano d'azione vincolato nel tempo; sostenere 10 milioni di persone attraverso i programmi di impegno sociale dei nostri marchi. Di seguito alcuni dei risultati del programma L’Oréal For The Future raggiunti nel 2024: 97% di energia rinnovabile per i siti gestiti dal Gruppo; il 53% dell’acqua utilizzata nei processi industriali viene riciclata e riutilizzata; il 92% degli ingredienti delle formule e confezioni biobased sono tracciabili e provenienti da fonti sostenibili; il 66% degli ingredienti delle formule è biobased, derivati da minerale abbondanti o da processi circolari; il 49% del packaging è in plastica ricaricabile, riutilizzabile, riciclabile o compostabile; il 76% dei rifiuti generati nei siti industriali del Gruppo L’Oréal sono stati recuperati (riutilizzati o riciclati).
Dal 2020 al 2024 sono stati stanziati 70 milioni di euro per il fondo 'L’Oréal Fund For Women', grazie ai quali lo scorso anno sono state aiutate più di 2,2 milioni di donne e ragazze nelle loro comunità. Nel 2025, il Gruppo L'Oréal è stato inoltre riconosciuto per la sua leadership nella trasparenza aziendale e nelle performance in materia di cambiamento climatico, foreste e sicurezza idrica dall’organizzazione no-profit ambientale globale Cdp, ottenendo un posto nella prestigiosa 'Lista A' per il nono anno consecutivo. Il Gruppo L’Oréal rimane l’unica azienda ad aver ottenuto questo riconoscimento per nove anni consecutivi.
Leggi tutto: L'Oréal For The Future Day, evento che racconta l'impegno della società
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