
(Adnkronos) - Lorenzo Musetti fuori ai quarti di finale dell'Atp 250 di Bruxelles. L'azzurro, numero otto del mondo, è stato battuto oggi, venerdì 17 ottobre, in due set dal francese Giovanni Mpetshi Perricard, che ne ranking occupa la 37esima posizione, in due set con il punteggio di 6-4 7-6 (10-8) in meno di un'ora e 25 minuti di gioco.
Per il francese è la prima vittoria contro l'italiano, che aveva superato il tedesco Yannick Hanfmann al primo turno ed era reduce dall'eliminazione negli ottavi di finale del Masters 1000 di Shanghai per mano di Felix Auger-Aliassime. Nonostante questa sconfitta rimangono alte le chance di Musetti di partecipare alle prossime Atp Finals di Torino, con la corsa nella Race che rimane aperta.
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(Adnkronos) - Parte dalla Casa di reclusione di Milano Opera il cammino verso la Giornata nazionale della colletta alimentare, che si terrà il prossimo sabato 15 novembre in tutta Italia. Un luogo simbolico per lanciare un’iniziativa che, da 29 anni, coinvolge milioni di persone in un gesto semplice e condiviso di solidarietà: donare parte della propria spesa per chi è in difficoltà. La scelta del carcere di Opera come sede dell’evento di lancio non è casuale: rappresenta il valore educativo e rigenerativo della Colletta, capace di raggiungere e coinvolgere tutti, anche chi vive situazioni di fragilità e restrizione.
Da oltre 15 anni, infatti, la Colletta Alimentare è presente anche negli istituti penitenziari, grazie all’iniziativa di associazioni quali Incontro e Presenza, il cui presidente Fabio Romano ha ricordato che nel 2024 hanno aderito circa 40 carceri in tutta Italia, dove le persone detenute hanno potuto contribuire acquistando e donando alimenti, diventando parte attiva di una catena di bene che unisce chi dona e chi riceve. Nel suo intervento ha raccontato alcune testimonianze raccolte nelle scorse edizioni: “Quando arriva un’iniziativa come questa, ti senti preso sul serio da qualcuno. Non è solo il non sentirsi dimenticati: è capire che anche da qui dentro possiamo fare qualcosa di buono per gli altri. Possiamo dimostrare a chi è fuori che siamo capaci di gesti generosi. E quando ti senti guardato così - non per quello che hai sbagliato, ma per quello che puoi ancora dare - cominci a credere che è possibile, e persino bello, vivere in un altro modo” e ancora “Il carcere e la Colletta sono diventati per me l’occasione per ritrovare speranza e provare a dare un senso a tutto, anche al carcere”.
Un gesto che è reso possibile dalla collaborazione delle istituzioni penitenziarie, come ricordato da Incoronata Corfiati, primo dirigente di polizia penitenziaria provveditorato regionale Lombardia che ha voluto sottolineare come la Colletta Alimentare è un’occasione preziosa per far conoscere la realtà penitenziaria al mondo esterno e offrire un esempio positivo di vicinanza verso chi vive situazioni di fragilità.
Un impegno condiviso, quello della Colletta Alimentare, che unisce mondi diversi in un’unica rete solidale. E' proprio in questa alleanza che si riconosce il senso più profondo dell’iniziativa, come sottolinea Marco Piuri, presidente di Fondazione Banco Alimentare ETS: “La Colletta Alimentare è un’iniziativa di sensibilizzazione contro la povertà alimentare e un gesto educativo semplice e accessibile a tutti. In un momento in cui cresce la domanda di aiuto - con i recenti dati Istat che ci dicono che nel nostro Paese 5,7 milioni di persone (9,8%) di cui 1,28 sono minori e 2,2 milioni famiglie (8,4%) vivono in povertà assoluta - la Colletta Alimentare diventa ancora più preziosa, perché permette a ciascuno di sentirsi utile per gli altri. È un gesto semplice alla portata di tutti e la partecipazione delle persone detenute testimonia che è un gesto che può generare valore e speranza, anche nei luoghi dove la vita appare più difficile”.
Un messaggio ripreso anche dal vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, avvocato Fabio Pinelli che sottolinea la valenza rieducativa dell’iniziativa: “C’è una tendenza sbagliata a considerare la detenzione come qualcosa che non riguarda la società civile, come se il carcere fosse un luogo da rimuovere mentalmente, estraneo alla comunità. Invece il carcere ne è parte integrante: è un luogo dove i principi costituzionali devono trovare piena attuazione e dove la rieducazione può diventare concreta solo attraverso un rapporto virtuoso tra il dentro e il fuori. Iniziative come la Colletta Alimentare, presentata oggi, restituiscono valore a quel legame, coinvolgendo non solo i detenuti ma anche l’intero mondo carcerario - dalla polizia penitenziaria agli educatori - in un percorso comune. E' un segnale importante: si può scontare una pena senza essere esclusi dalla società civile”.
Anche Mons. Vincenzo Paglia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, ha ricordato che “è un segno potente vedere nascere da un luogo complesso e doloroso, un’opera di bene così concreta: dimostra che anche un gesto semplice può riaccendere legami umani e sociali, di cui le nostre città hanno oggi profondo bisogno. Vorrei che da qui partisse un messaggio per tutti: sconfiggiamo la tristezza di un mondo chiuso in sé stesso. Nel cuore di ciascuno c’è una scintilla di bene, capace di riaccendere l’amore anche nei luoghi più oppressi. Da qui può ripartire la speranza: si può rinascere, tutti, nessuno escluso”.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta per la Fondazione Banco Alimentare l’appuntamento cardine dell’anno, sia per il valore ideale che operativo. Organizzata e coordinata da Fondazione Banco Alimentare con il contributo indispensabile delle Organizzazioni Banco Alimentare territoriali, la Colletta mobilita ogni novembre circa 160.000 volontari presso 12.000 punti vendita della grande distribuzione organizzata, invitando i cittadini a donare parte della propria spesa. Nel 2024 sono state raccolte 7.900 tonnellate di alimenti distribuite poi a oltre 7.600 strutture caritative che aiutano 1.755.000 persone in difficoltà in tutta Italia.
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(Adnkronos) - "Siamo oggi qui all'Esmo di Berlino particolarmente orgogliosi di aver presentato i dati aggiornati a cinque anni del nostro farmaco per le pazienti affette da tumore mammario in fase precoce. Grazie a questa nuova opportunità terapeutica abbiamo la possibilità di ridurre ulteriormente il rischio di recidiva di queste pazienti che quindi possono considerare questa nuova opzione terapeutica anche per quella categoria in cui abbiamo linfonodi negativi, quindi una popolazione di pazienti che attualmente non aveva altre opzioni terapeutiche innovative. Come Novartis siamo impegnati da oltre vent'anni nell'individuare soluzioni terapeutiche innovative che possano sempre di più andare in contro ai bisogni clinici insoddisfatti delle pazienti e poter contribuire alla lotta contro i tumori". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Paola Coco, Direttore medico, Novartis Italia che oggi al Congresso della Società europea id oncologia medica a Berlino ha presentato i risultati a 5 anni dello studio Natalee con l'inibitore selettivo della chinasi ciclina-dipendente 4-6 ribociclib associato a terapia endocrina, una combinazione che riduce del 28,4% il rischio di recidiva nella più vasta popolazione di pazienti con tumore della mammella in stadio iniziale.

(Adnkronos) - Dopo 5 anni, la combinazione di due terapie orali - ribociclib (inibitore selettivo della chinasi ciclina-dipendente 4-6) con la terapia endocrina - riduce del 28,4% il rischio di recidiva nella più vasta popolazione di pazienti con tumore della mammella in stadio iniziale, inibendo due proteine chiamate chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK4/6) e mostrando un beneficio rilevante e clinicamente significativo in termini di sopravvivenza libera da malattia invasiva (Idfs). E' quanto emerge dallo studio Natalee presentato oggi da Novartis al Congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) in corso a Berlino.
I risultati dell'analisi a cinque anni dello studio registrativo di fase 3 Natalee di ribociclib, dimostrano una riduzione del 28,4% del rischio di recidiva nella più ampia popolazione di pazienti ad alto rischio con tumore della mammella in fase iniziale (Ebc) in stadio 2 e 3, positivo per i recettori ormonali e negativo per il recettore 2 del fattore umano di crescita epidermica (Hr+/Her2-) trattati con l'inibitore di CDK4/6 associato alla terapia endocrina (Et) rispetto alla sola Et. I tassi di sopravvivenza libera da malattia invasiva (Idfs) a cinque anni sono risultati dell'85,5% nel braccio che comprendeva l'inibitore di CDK4/6 in combinazione con Et rispetto all'81% nel braccio con la sola Et, corrispondenti a un miglioramento clinicamente significativo di 4,5 punti percentuali.
"Nello studio Natalee, che ha arruolato oltre 5.000 pazienti con carcinoma mammario Hr+/Her2 in stadio precoce - spiega Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia senologica e toraco-polmonare, Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione G. Pascale di Napoli - l'inibitore di CDK4/6 è stato somministrato in combinazione con la terapia endocrina per una durata di 3 anni. I dati aggiornati a 5 anni confermano un beneficio clinico sostenuto in termini di riduzione del rischio di recidiva, osservato sia nelle pazienti con coinvolgimento linfonodale sia in quelle con malattia linfonodo-negativa. Questi risultati suggeriscono che l'effetto del trattamento si estende oltre il periodo di somministrazione, con un potenziale impatto favorevole sulle prospettive di guarigione a lungo termine".
"Nel 2024, in Italia, sono stati stimati quasi 53.700 nuovi casi di carcinoma della mammella, il più frequente in tutta la popolazione - afferma Fabio Puglisi, professore ordinario di Oncologia medica dell'Università di Udine, direttore del Dipartimento di Oncologia medica all'Irccs Cro di Aviano - I tumori mammari ormonosensibili, che costituiscono circa il 70% del totale, presentano di solito una buona prognosi nel breve periodo, ma possono recidivare a distanza di molti anni dalla diagnosi, anche dopo un ventennio. L'evento che più impatta dal punto di vista clinico, nel carcinoma mammario operato radicalmente, è costituito proprio dalla comparsa di recidive a distanza, a cui si associa un peggioramento prognostico. La consistenza del beneficio osservato nello studio Natalee sottolinea il valore di questa molecola, ad oggi l'inibitore di CDK4/6 con il maggior numero di evidenze di fase 3 in grado di migliorare i risultati clinici".
"I dati presentati rafforzano il potenziale di Novartis di ridurre significativamente il rischio a lungo termine di recidiva del tumore al seno in un'ampia popolazione, offrendo a medici e pazienti una maggiore fiducia nella gestione della malattia a lungo termine - ha dichiarato Paola Coco, Direttore medico presso Novartis - In attesa della rimborsabilità a livello italiano, siamo orgogliosi di questi importanti risultati che rappresentano un'opportunità per ridefinire lo standard terapeutico nell’ambito della terapia adiuvante, confermando il nostro impegno nella ricerca in ambito oncologico".
Ribociclib è stato sviluppato da Novartis attraverso una collaborazione di ricerca con Astex Pharmaceuticals.
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(Adnkronos) - Paulo Dybala torna titolare contro l'Inter? L'attaccante della Roma è fermo per infortunio dalla terza giornata di campionato, quando si è procurato una lesione muscolare alla coscia sinistra durante la partita contro il Torino, persa 1-0 all'Olimpico. Oggi, venerdì 17 ottobre, l'allenatore giallorosso Gian Piero Gasperini ha parlato delle condizioni dell'argentino e delle possibilità di vederlo in campo contro i nerazzurri.
" Le soluzioni che abbiamo sono conosciute. Dybala ha fatto due buone settimane, sono servite molto a lui, a Pellegrini e a tutti gli altri", ha detto Gasperini in conferenza stampa, "sono soddisfatto di quanto fatto in questi giorni. Tanti hanno giocato in nazionale, è difficile avere il polso della loro condizioni ma l'incognita della sosta vale per tutti".
Possibile quindi che Dybala parta dal primo minuto, anche se è ancora aperto il ballottaggio con Lorenzo Pellegrini, al momento in vantaggio per una maglia da titolare sulla trequarti. Probabili quindi un impiego dell'argentino almeno a gara in corso.
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(Adnkronos) - "In Italia una donna su 8 si ammala di tumore alla mammella. Queste pazienti oggi sperimentano un percorso di malattia che poi significa anche un percorso di cura che sicuramente le sottrae alla vita quotidiana alla quale sono abituate. Soprattutto la loro condizione rischia di interferire con la qualità di vita, con le attività anche lavorative e dobbiamo prenderci carico di queste donne e aiutarle, ma soprattutto far capire che oggi esistono dei trattamenti che possono aumentare in modo significativo la probabilità di guarigione dopo che ci si ammala di tumore al seno". Lo ha detto all’Adnkronos Salute Fabio Puglisi, professore ordinario di Oncologia Medica Università degli Studi di Udine, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica Irccs Cro di Aviano alla presentazione dello studio Natalee di Novartis oggi al Congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) a Berlino.
"Oggi abbiamo assistito ad Esmo 2025 ai risultati a cinque anni dello studio Natalee, uno studio che aggiunge un inibitore di CDK46 alla terapia endocrina nel trattamento adiuvante del tumore mammario in stadio iniziale con recettori ormonali positivi. Lo studio Natalee a 5 anni ha dimostrato una riduzione del rischio di recidiva di circa il 30% nelle donne con tumore al seno localizzato HER2 negativo - sottolinea Puglisi - Questo è un dato importantissimo perché dice che lo studio in qualche modo già testimonia il fatto che con questa terapia noi possiamo incidere sensibilmente sulla probabilità di guarigione".

(Adnkronos) - “Il mercato del lavoro sta andando bene e quando le cose vanno bene bisogna impegnarsi per rendere stabile questa condizione. E' anche il momento giusto per investire e dare continuità a una serie positiva di numeri che indicano dei record in termini di tasso di disoccupazione, che è in media europea, e di tasso di occupazione”. Questo quanto detto da Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali durante il panel dal titolo 'La questione demografica e la crescita dell’occupazione', inserito nel programma di StatisticAll. Il festival della statistica e della demografia si sta svolgendo a Treviso.
“Questi dati ci portano a fare delle riflessioni e ne abbiamo parlato anche con il presidente di Istat. Vediamo che l’occupazione va bene al Sud e ci sono segnali positivi su donne e giovani” ha spiegato il ministro.
“La manovra di bilancio - prosegue - deve ribadire l'attenzione al lavoro e soprattutto ai redditi, siamo intervenuti sulla riduzione del cuneo fiscale rendendolo strutturale e abbiamo comunicato che 2 miliardi di euro sono destinati al lavoro e alla produttività”. Infine il ministro del lavoro parla del salario minimo: “Siamo sempre stati contrari perché ci sembra una scelta che comprime l'autonomia delle parti, comprime l'autonomia negoziale e mortifica quelle che sono invece delle capacità negoziali importanti che hanno le nostre parti sociali, una tradizione di valorizzazione dei contratti collettivi”.
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(Adnkronos) - E' Liborio Cataliotti il nuovo avvocato di Andrea Sempio, il giovane indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi. Il nuovo legale sostituisce Massimo Lovati, allontanato per le sue dichiarazioni sopra le righe rese più volte sul caso Garlasco. Cataliotti, 59 anni, è stato impegnato in molti processi importanti, dal calcioscommesse a Stamina, da quello per gli appalti in Comune a Reggio Emilia al processo per l'omicidio di Saman.
Il caso che gli ha dato maggiore notorietà è stato quello della teleimbonitrice Vanna Marchi e di recente ha assunto la difesa di Stefania Nobile e dell'ex compagno Davide Lacerenza, coinvolti nell'indagine milanese sulla Gintoneria.

(Adnkronos) - Addio a Ed Williams, indimenticabile volto del bizzarro scienziato Ted Olson nella serie tv 'Quelli della pallottola spuntata' e nella trilogia cinematografica 'Una pallottola spuntata". L'attore statunitense è deceduto a Los Angeles all'età di 98 anni. A darne notizia è stata la nipote, Stephanie Williams, a 'The Hollywood Reporter', precisando che il decesso è avvenuto il 2 ottobre.
Dietro il camice da laboratorio e il sorriso impassibile del professor Olson, si nascondeva una carriera atipica: prima che il grande pubblico lo conoscesse accanto a Leslie Nielsen nei panni dell'imperturbabile detective Frank Drebin, Williams era stato per decenni un insegnante di comunicazione e speaker radiofonico, prima di tornare alla recitazione in età avanzata.
Nato a San Jose, in California, il 26 novembre 1926, Edwin Wallace Williams si era avvicinato alla recitazione fin da giovane, recitando in radio e in teatro, anche sotto la direzione di Lillian Fontaine, madre delle celebri attrici Olivia de Havilland e Joan Fontaine. Ma fu il lavoro di docente a imporsi: dopo il trasferimento a Los Angeles nel 1955, Williams insegnò prima alla Don Martin School of Radio and Television Arts and Sciences, poi al Los Angeles City College, dove fu professore di broadcasting e dizione per quasi trent'anni. Tra i suoi studenti figurano nomi noti come il DJ 'Real' Don Steele e Bob Eubanks, futuro conduttore di 'The Newlywed Game'.
Solo negli anni '80, ormai sessantenne, decise di tornare a recitare: fu allora che ottenne il ruolo di Ted Olson nella serie parodica 'Quelli della pallottola spuntata' (1982; 'Police Squad!' il titolo originale), creata dai fratelli Zucker e Jim Abrahams, gli stessi dietro a 'L'aereo più pazzo del mondo'. La serie durò solo sei episodi, ma divenne col tempo un cult, dando vita alla fortunata trilogia cinematografica 'Una pallottola spuntata' (1988. 1991, 1994), dove Williams fu uno dei pochissimi attori - insieme a Nielsen - a tornare dal cast originale. Con il suo stile asciutto e la comicità surreale, il personaggio di Olson - lo scienziato che spiegava esperimenti ai bambini con esiti assurdi - rimase tra i più amati dai fan del genere.
Williams comparve anche in "Il padre della sposa" (1991), nel ruolo del ministro che celebra le nozze tra Kimberly Williams e George Newbern, oltre a partecipare a film come "Carnosaur" (1993), "High Strung" (1992) e "Nickel & Dime" (1992), e in serie tv come "MacGyver", "Matlock", "Avvocati a Los Angeles", "Dr. House", "Cheers" e "Father Dowling Mysteries".
Nonostante il successo, Williams continuò a considerarsi prima di tutto un insegnante. "Non approvavo i professori che inseguivano il successo trascurando gli studenti", dichiarò in un'intervista del 2017. Solo dopo aver ottenuto un orario più leggero, negli anni '70, riprese a frequentare i corsi serali di recitazione. “"Mi sentivo come un chirurgo addestrato che non era mai entrato in sala operatoria. Volevo operare", disse.Anche in età molto avanzata non rinunciò mai alla passione per la recitazione: continuò a lavorare sul piccolo schermo fino ai suoi 90 anni.
Ed Williams lascia la moglie Nancy, con cui era sposato dal 1954, i figli Fred e Ian, e due nipoti, Stephanie e Maureen. (di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - La McLaren infiamma la lotta per il Mondiale di Formula 1, con Max Verstappen in agguato. Oggi, venerdì 17 ottobre, inizia il weekend del Gran Premio degli Stati Uniti, con le monoposto che scenderanno sul circuito delle Americhe di Austin per l'unica sessione di prove libere e le qualifiche per la gara Sprint. Si riparte dal duello in vetta alla classifica Piloti tra Oscar Piastri, leader con 336 punti, e Lando Norris, secondo a quota 314, a -22 dal compagno di scuderia.
Proprio Norris e Piastri hanno infiammato la vigilia del Gran Premio tornando sul controverso 'incidente' di Singapore, quando le due McLaren si sfiorarono rischiando di compromettere l'intera gara, che l'inglese ha concluso al terzo posto seguito dall'australiano. Nonostante il contatto tra le due macchine sia stato di lieve entità, la scuderia papaya ha deciso di non correre rischi e ha richiamato i due piloti, analizzando la circostanza nel debriefing e riconoscendo le colpe, in questo caso, di Norris.
"Abbiamo riesaminato l’accaduto e posso dire che ci saranno ripercussioni su di me, da qua fino alla fine della stagione. Quindi non si può sostenere che me la sia cavata come se nulla fosse. È stato un incidente di lieve entità, ma che si sarebbe potuto evitare", ha ammesso Norris a margine della conferenza stampa di Austin, "era qualcosa che non avrei voluto che succedesse. Non posso permettermi di entrare in contatto e far succedere qualcosa come quello che è successo".
Una versione confermata anche da Piastri: "Non posso dire quali saranno le ripercussioni, è qualcosa che sa la squadra", ha detto l'australiano, "alla fine lui se ne è assunto la responsabilità e quindi ci sarà qualche tipo di ripercussione, sì".
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(Adnkronos) - “Casa Bice è un progetto di intergenerazionalità dove le ‘nostre giovani’, come chiamiamo le donne più anziane, vanno a incontrare altre giovani donne e neomamme, offrendo il loro sapere e la loro tradizione. Questa casa non è solo il sapere di queste donne, ma anche la forza della tradizione, delle cose semplici e il trasmettere dei valori dell’essere donna per cercare di guidare le nuove generazioni”. Così il responsabile della sede di Perugia della cooperativa sociale Pepita, Diego Buratta, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto dell’organizzazione di cui fa parte, volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne.
“Con la possibilità che ci viene data vogliamo aumentare i nostri obiettivi e raggiungere altre ragazze. Vogliamo aiutarle e aiutare le loro famiglie. Ma non solo, vogliamo aiutarle anche nel lavoro. In questo modo, cerchiamo di educare un territorio importante come quello della nostra regione Umbria”, ha continuato Buratta. “All’interno di casa Bice c’è sicuramente uno scambio di competenze, ma c’è soprattutto uno scambio di qualità”, ha concluso.

(Adnkronos) - “A marzo, insieme a Nestlé, abbiamo costruito un bando che ha avuto due obiettivi: lavorare sull’empowerment al femminile e diffondere nel territorio umbro la cultura del dono. Questo secondo punto è importante perché il crowdfunding aiuta le organizzazioni a coinvolgere il territorio e a partecipare alla realizzazione dei progetti”. Così la presidente della Rete del Dono, Valeria Vitali, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto della Cooperativa Pepita volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne.
“Il bando si è composto in diversi momenti. Il primo è stato quello della definizione degli ambiti dell’intervento. Abbiamo deciso che il focus era quello di potenziare le competenze delle donne. Il secondo è stato quello di selezionare le organizzazioni che presentassero i progetti interessanti sul territorio umbro; poi portare avanti un percorso formativo sul digital fundraising e il crowdfunding; infine arrivare alla selezione che abbiamo condiviso con Nestlé e i suoi lavoratori e le lavoratrici”, ha continuato Vitali.
“Del progetto di Pepita ci ha convinto il fatto che è trasversale e intergenerazionale - ha concluso la donna - Un’idea che coinvolge non solo le giovani, ma anche le donne anziane che mettono a disposizione delle nuove generazioni, la loro esperienza e il loro background”.
Leggi tutto: Sostenibilità, Vitali (Rete del Dono): "Con Nestlé bando su empowerment al femminile"

(Adnkronos) - “E’ con grande orgoglio che oggi siamo qui per raccontare un percorso iniziato a marzo e che ha visto coinvolte un’azienda, associazioni e molte persone che credono negli stessi valori”. Così l’head of Corporate Branding e Reputation di Nestlé, Valeria Norreri, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto della Cooperativa Pepita volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne.
“A marzo, con Rete del Dono, abbiamo lanciato la Call4Ideas 'Connessioni al femminile' per individuare progetti di valore che parlassero di empowerment, di inclusione, di solidarietà - ha continuato Norreri illustrando l’iniziativa di Baci Perugina - L’idea di 'Connessioni al Femminile' è quella di continuare una tradizione iniziata con una donna, Luisa Spagnoli. Una pioniera, una visionaria che già agli inizi del 900 assumeva donne in fabbrica e dava loro strumenti per costruire la loro affermazione personale e sociale”.
“Abbiamo voluto dare spazio a progetti che parlano di empowerment, di inclusione, di solidarietà, perché crediamo che il cambiamento sociale passi proprio da qui: dalla capacità di creare valore condiviso, partendo dalle comunità locali - ha proseguito - Alla call 4 ideas hanno partecipato diverse associazioni del territorio, tra le quali abbiamo selezionato i migliori progetti: Pepita, L’Albero della Vita e il Centro Internazionale per la Pace, che rappresentano perfettamente lo spirito di questa iniziativa e ringraziamo tutti per l’impegno nella definizione di 3 progetti interessanti e di valore”.
“Il progetto sarà supportato anche attraverso una raccolta fondi. Con la raccolta fondi abbiamo voluto uscire dallo schema della sussidiarietà a favore di un approccio corale che vede coinvolti l’azienda, le persone che ci lavorano e la comunità tutta che crede nel valore di un progetto e che voglia veramente creare connessioni in modo che le donne umbre possano costruire un futuro più indipendente e di valore”, ha concluso.

(Adnkronos) - Alba, in provincia di Cuneo, con il progetto 'Le fabbriche del vento' è la Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea per l’anno 2027. A proclamarla è stato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante la cerimonia ufficiale presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura, alla presenza della Giuria di valutazione e dei rappresentanti delle città finaliste.
Alba ha prevalso sugli altri tre Comuni finalisti, ovvero Foligno, in aggregazione con Spoleto con “Foligno-Spoleto in Contemporanea”, Pietrasanta con “Essere arte. O dell’umanità dell’arte” e Termoli con il progetto “Traiettorie contemporanee”.
Alla città vincitrice sarà assegnato un contributo di 1 milione di euro per la realizzazione del programma culturale previsto nel dossier. Il titolo sarà formalmente conferito con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Cultura, che recepisce la raccomandazione della Giuria.
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(Adnkronos) - Recidiva ridotta del 32% per pazienti con cancro alla vescica grazie all'immunoterapia durvalumab. Sono i risultati dell’analisi finale dello studio (di fase 3) Potomac presentati oggi, venerdì 17 ottobre, al congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) a Berlino e contemporaneamente pubblicati sulla rivista scientifica 'The Lancet'.
Con oltre 614.000 diagnosi all’anno nel mondo, il tumore della vescica è il nono per diffusione a livello globale, la quinta neoplasia per incidenza nella popolazione in Italia, con circa 31.000 nuovi casi stimati nel 2024. Il tipo più comune è il carcinoma uroteliale che ha origine nelle cellule uroteliali del tratto urinario. Più del 70% dei pazienti presenta diagnosi di carcinoma della vescica non muscolo-invasivo (Nmibc), che in fase iniziale colpisce il tessuto che riveste la superficie interna della vescica senza invadere la parete muscolare.
Circa la metà dei pazienti con Nmibc viene classificata ad alto rischio di progressione di malattia o di recidiva a causa di determinate caratteristiche del tumore, tra cui il grado e lo stadio. Proprio per questi pazienti arrivano le buone notizie.
I risultati presentati oggi nella sessione late-breaking Proffered Paper del congresso mettono in evidenza importanti progressi per prolungare la sopravvivenza. Gli esiti positivi dello studio (abstract #LBA108) hanno mostrato che l’aggiunta di un anno di trattamento con l’immunoterpaia durvalumab alla terapia di induzione e mantenimento con Bacillus Calmette-Guérin (BCG) ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da malattia (Dfs) nei pazienti con carcinoma della vescica non muscolo-invasivo (Nmibc) ad alto rischio naïve a Bcg, rispetto al solo trattamento con Bcg.
Al follow-up mediano di oltre cinque anni (60,7 mesi), il regime con durvalumab ha mostrato una riduzione del 32% del rischio di recidiva (o di morte in assenza di recidiva) rispetto al braccio di confronto (hazard ratio per Dfs 0,68; intervallo di confidenza 95% 0,50-0,93; p=0,0154). La Dfs mediana stimata non è stata raggiunta in entrambi i bracci. Si stima che l’87% dei pazienti trattati con il regime durvalumab sia vivo e libero da malattia a due anni rispetto all’82% nel braccio comparatore. Lo studio non è stato disegnato statisticamente per rilevare formalmente la sopravvivenza globale (Os). Tuttavia, al follow-up mediano di oltre cinque anni (65,6 mesi, maturità 14%), un’analisi descrittiva ha mostrato un Hr per Os di 0,80 (CI 95% 0,53-1,20), senza differenza statisticamente significativa tra i due bracci.
"Il trattamento standard per i pazienti con tumore della vescica non muscolo invasivo ad alto rischio - afferma Lorenzo Antonuzzo, direttore dell’Oncologia medica Careggi, Università di Firenze - prevede l’utilizzo della terapia con Bcg, dopo la resezione transuretrale della neoplasia. L’obiettivo - spiega - è ridurre il rischio di recidive locali, ma si verifica ancora un’alta percentuale di ricadute, che possono portare a interventi chirurgici ripetuti e trattamenti più invasivi, compresa la rimozione della vescica, con un profondo impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Da qui l’esigenza di nuove opzioni di cura".
"I risultati dello studio Potomac dimostrano che l’aggiunta di durvalumab, per 12 mesi, alla terapia di induzione con Bcg è in grado di ridurre il rischio di recidiva del 32%, consentendo a un maggior numero di pazienti di rimanere vivi e liberi da malattia dopo due anni. È una vera innovazione, in un setting di pazienti trattati a intento curativo, in cui non si registravano progressi da almeno un decennio".
"Diventa così più concreta - aggiunge Antonuzzo - la possibilità di guarigione anche in pazienti ad alto rischio di recidiva. Anche da un punto di vista psicologico, il termine di un anno della cura è davvero importante per le persone colpite dal tumore. Gli importanti risultati dello studio Potomac si aggiungono ai risultati positivi dello studio Niagara, che ha dimostrato efficacia nei suoi endpoint, tra cui la sopravvivenza globale positiva nel setting del tumore della vescica muscolo-invasivo, confermando l’efficacia di durvalumab in questa patologia. In Italia è inoltre attivo un Expanded Access Program, cioè un programma di accesso precoce, per il trattamento dei pazienti con malattia muscolo-invasiva".
"Le prospettive aperte dalla combinazione dell’immunoterapia - spiega Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom - con la terapia standard Bcg implicano ricadute rilevanti anche sotto il profilo organizzativo. Oggi i pazienti con malattia non muscolo-invasiva ad alto rischio, nella maggior parte dei centri, sono gestiti solo dagli urologi, perché i trattamenti endovescicali, in particolare la terapia con Bcg, sono eseguiti negli ambulatori di urologia. In futuro, l’integrazione fra l’oncologia e l’urologia diventerà fondamentale, per garantire ai pazienti l’accesso all’innovazione costituita dalla combinazione dell’immunoterapia con la terapia standard".
Nel 2024, circa 125.000 pazienti sono stati trattati per Nmibc ad alto rischio, per i quali l’attuale standard di cura è costituito da resezione transuretrale del tumore alla vescica (Turbt) seguita dall'instillazione di Bcg direttamente nella vescica. Circa l’80% dei pazienti presenta recidiva di malattia a cinque anni e i tassi di progressione nei pazienti ad alto rischio possono arrivare al 30%. Numerosi pazienti con malattia recidivata vengono sottoposti a cicli aggiuntivi di chemioterapia e a ripetute procedure invasive come la Turbt, oppure si verifica la potenziale necessità di cistectomia (chirurgia per la rimozione della vescica), sottolineando la grande esigenza di nuove opzioni terapeutiche in questo setting a intento curativo.
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(Adnkronos) - 'Libera' potrà ricorrere al suicidio assistito. Il giudice del tribunale di Firenze ha ordinato alla Asl di fornire alla donna toscana di 55 anni, affetta da sclerosi multipla primaria progressiva, la strumentazione e i farmaci per il suicidio assistito entro 15 giorni. "Da anni sono immobile in un letto e vivo una sofferenza senza tregua. Oggi spero, finalmente, di poter scegliere davvero: di essere io, anche se paralizzata, con l’aiuto della tecnologia, ad azionare il dispositivo che porrà fine al mio dolore. È la mia libertà, fino alla fine", è stato il suo commento.
A seguito dell'udienza del 15 ottobre scorso, infatti, il tribunale di Firenze ha accolto integralmente le richieste di 'Libera', già ammessa dalla sua Asl alla procedura di suicidio medicalmente assistito. Il giudice ha ordinato all'Azienda Usl Toscana Nord Ovest di fornire entro 15 giorni la strumentazione necessaria all’autosomministrazione, verificandone la funzionalità e la compatibilità, attraverso una pompa infusionale attivabile con sensore di comando o puntatore oculare o altra modalità idonea; e di rendere disponibili farmaci e dispositivi al medico di fiducia di 'Libera', che la assisterà durante la procedura.
Dopo i pareri negativi degli organismi istituzionali sull’esistenza di un macchinario idoneo per 'Libera', l’azienda sanitaria ha individuato, infatti, tramite una ditta produttrice e l’Estar (l’Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale), la tecnologia adatta a far attivare la pompa infusionale per il farmaco letale tramite un puntatore oculare.
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato: “'Libera’ non ha soltanto conquistato una libertà per sé stessa – potendo finalmente decidere se, come e quando essere aiutata a morire senza soffrire. Ha anche ottenuto dalla giustizia italiana, contro la posizione del Governo, un precedente fondamentale per le persone nelle sue condizioni: una persona non potrà più essere discriminata nell’accesso all’aiuto alla morte volontaria in ragione della sua disabilità grave. Mi auguro che il Parlamento ne prenda atto”.
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(Adnkronos) - Il Cdm ha varato la Manovra che ora sarà trasmesso al Senato per l'avvio dell'iter parlamentare. Novità per la sanità pubblica rispetto ai numeri che nelle settimane passate sono rimbalzati sui media. Il progetto di legge di bilancio 2026 prevede un incremento del finanziamento del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2026 di 2,4 miliardi di euro che si aggiunge a quanto già programmato per lo stesso anno con la legge di bilancio 2025, determinando un finanziamento complessivo per il 2026 di 142,9 miliardi di euro, superiore di oltre 6,3 miliardi di euro rispetto al finanziamento per l’anno 2025. Come ha sottolineato la premier Meloni nella conferenza stampa di presentazione della Legge di bilancio, un incremento annuo di tale dimensione non si è mai registrato in passato, nemmeno nell’anno 2020 quando, a causa della pandemia, vi furono interventi emergenziali a sostegno del Servizio sanitario nazionale che ne determinarono il livello del finanziamento a 6,1 miliardi circa.
Vediamo come interviene la Manovra nei principali settori del sistema sanitario. Per il personale si prevede un piano straordinario di assunzioni per il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Già a decorrere dall’anno 2026 sono resi disponibili 450 milioni di euro per l’assunzione di circa 1.000 dirigenti sanitari e oltre 6.000 professionisti (soprattutto infermieri) del ruolo sanitario non dirigente.
Sul fronte delle retribuzioni, la manovra interviene su diverse indennità per il personale. Quella di specificità sarà incrementata per un totale di 280 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026: 85 milioni di euro per i medici, con un conseguente aumento annuo lordo medio di circa 3.000 euro tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026, e 195 milioni di euro per gli infermieri, con un incremento stimato di circa 1.630 euro lordi all’anno tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026. Per i dirigenti sanitari non medici le risorse per l’incremento dell’indennità di specificità sono previste in misura pari ad 8 milioni di euro determinando un incremento atteso di circa 490 euro lordi annui. Cresce anche l’indennità di tutela del malato e per la promozione della salute, che nel 2026 registrerà un aumento complessivo di 58 milioni di euro, con un aumento stimato di circa 1.570 euro lordi annui tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026.
Per il settore farmaceutico, nel solco della revisione della governance della spesa farmaceutica avviata con le precedenti leggi di bilancio, si prevede una rideterminazione dei tetti della spesa farmaceutica sia per gli acquisiti diretti (+0,20%), sia per la spesa convenzionata (+0,05%), per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro, per assorbire l’impatto derivante dall’introduzione di nuovi farmaci sul mercato, spesso più costosi, ed il passaggio di farmaci dal fondo degli innovativi a quello per gli acquisti diretti. E’ prevista la stabilizzazione della farmacia dei servizi dopo la sperimentazione condotta dal 2018 al 2025, per una offerta di servizi sanitari più vicini al cittadino, per un ammontare di 66 milioni di euro. Sono poi previsti interventi anche nell’ottica di una revisione del payback (in particolare prevedendo l’eliminazione del payback 1,83%).
Dispositivi medici. Si prevede un incremento del tetto di spesa per i dispositivi medici, per un ammontare complessivo di 280 milioni di euro, per proseguire il percorso avviato dal Governo di revisione della governance del settore, adeguando il vincolo di legge al mutato livello dei consumi del Servizio sanitario nazionale e alleggerendo l’onere del contenzioso instauratosi, con beneficio anche per le aziende fornitrici che garantiscono un importante apporto al Servizio sanitario nazionale.
Salute Mentale e cure palliative. Si prevede un intervento finalizzato al potenziamento degli interventi per migliorare i livelli di assistenza legati alla tutela della salute mentale, e del sistema di cure palliative , alla luce dei dati epidemiologici che attestano un continuo e rilevante aumento del bisogno nell’ambito psichiatrico e della necessità di garantire una piena copertura dell’offerta di cure per pazienti per i pazienti terminali, per un ammontare complessivo di 90 milioni di euro da dedicare ad interventi finalizzati
Adeguamento delle tariffe. Si prevede un finanziamento di 100 milioni per avviare l’adeguamento delle tariffe ambulatoriali, che sia aggiunge a quello già approvato con la legge di bilancio 2025 a valere dal 2026, di 1 miliardo di euro per la revisione delle tariffe di ricovero e di riabilitazione
Aumento dell’offerta per la riduzione delle liste di attesa. Si prevede un incremento del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera degli erogatori privati accreditati per un ammontare complessivo di 246 milioni di euro, al fine di valorizzare il supporto garantito dagli operatori convenzionati al Servizio sanitario nazionale, anche al fine di contribuire all’abbattimento delle liste d’attesa.
E’ previsto un significativo potenziamento della prevenzione sanitaria alla quale sono riservate risorse incrementali per complessivi 530 milioni di euro, con l’obiettivo di rafforzare, tra l’altro, i programmi di screening come quelli per la mammella, per il colon retto e per il polmone, e con l’obiettivo di rafforzare la campagna vaccinale contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv). Sono poi previsti ulteriori interventi per importanti ambiti come il sostegno alla salute mentale, agli Istituti Zooprofilattici (per la loro importante attività di diagnostica, di sorveglianza epidemiologica, per la tutela della salute animale, la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell'ambiente e anche della salute umana), per il sostegno alle cure palliative, per gli aggiornamenti tariffari delle prestazioni sanitarie al fine di adeguare la remunerazione degli operatori sanitari ai costi sostenuti per la produzione e per alleggerire il relativo contenzioso, ed infine per un adeguamento del finanziamento degli obiettivi di piano sanitario.

(Adnkronos) - Torna in pista la Formula 1. Il Mondiale riparte dal circuito delle Americhe di Austin, dove oggi, venerdì 17 ottobre, andranno in scena le prove libere e le qualifiche della gara Sprint del Gp degli Stati Uniti - in diretta tv e streaming.
Si riparte dal successo della Mercedes di George Russell nel Gp di Singapore, con Max Verstappen, a caccia di una clamorosa rimonta nella classifica Piloti, secondo e Lando Norris seguito dall'altra McLaren, quella del compagno di scuderia e leader del Mondiale Oscar Piastri. A caccia di riscatto la Ferrari, che l'anno scorso su questo circuito piazzò una clamorosa doppietta con Charles Leclerc e Carlos Sainz.
Le prove libere e le qualifiche per la gara Sprint del Gp degli Stati Uniti sono in programma oggi, venerdì 17 ottobre. L'unica sessione di prove libere si svolgerà alle 19.30 ora italiana, mentre per le qualifiche alla gara corta di domani, sabato 18, bisognerà aspettare le 23.30.
Le prove libere e le qualifiche Sprint saranno trasmesse in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport, ma saranno visibili anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.

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