
(Adnkronos) - Alessandro Borghese ospite di BSMT, podcast di Gianluca Gazzoli, ha parlato del figlio che non ha mai incontrato. Lo chef ha raccontato: "Sono papà di un maschio di 19 anni che però non ho mai conosciuto".
"Sono un superpapà responsabile quindi seguo a distanza e contribuisco alla sua crescita insieme a mia moglie", ha spiegato Borghese che ammette essere stato un "errore di gioventù".
Lo chef ha raccontato di aver scoperto dopo della gravidanza: "Non è facile coniugare le due cose, lui sta all'estero quindi è complicata. Io sono un personaggio pubblico, non mi nascondo". Il giovane figlio sa chi è il padre ma non ha mai chiesto di incontrarlo: "Lui sa chi sono io, ma ancora non c'è stata l'opportunità di incontrarci, ma nella vita non si sa mai", ha concluso Borghese.
Leggi tutto: Alessandro Borghese confessa: "Ho un figlio 19enne ma non l'ho mai incontrato"

(Adnkronos) - Peggiorano le condizioni di salute di Dolly Parton. La sorella della leggenda della musica country, Freida Parton, ha lanciato un appello ai fan chiedendo preghiere per la cantante 79enne, che sta affrontando "problemi di salute" non specificati. In un post sui social, Freida ha scritto di essere "rimasta sveglia tutta la notte a pregare", ma si è detta fiduciosa: "So nel mio cuore che starà benissimo". "Molti di voi sanno che ultimamente non si sente al meglio", ha scritto Freida Parton su Facebook.
"Credo davvero nel potere della preghiera e sono stata spinta a chiedere a tutti coloro che la amano di diventare guerrieri della preghiera e di pregare con me. È forte, è amata e, con tutte le preghiere rivolte a lei, so che starà benissimo. Forza, sorellina Dolly. Ti vogliamo tutti bene!".
L'appello di Freida arriva a due settimane di distanza dall'annuncio con cui la stessa Dolly Parton ha posticipato la sua residency a Las Vegas, 'Dolly: Live in Las Vegas', originariamente prevista per dicembre 2025 e ora riprogrammata per settembre 2026. In quell'occasione, la cantante aveva spiegato di dover "affrontare alcuni problemi di salute" e di doversi "sottoporre ad alcuni interventi". La notizia dei suoi problemi di salute arriva a pochi mesi da un grave lutto per l'artista: lo scorso marzo è scomparso all'età di 82 anni il marito Carl Dean, con cui era sposata da quasi 60 anni.
Leggi tutto: Dolly Parton non sta bene, l'appello della sorella: "Pregate per lei"


(Adnkronos) - Cristiano Ronaldo è il primo calciatore ad entrare nel club dei miliardari. Secondo 'Bloomberg' il patrimonio del quarantenne portoghese ammonta a 1,4 miliardi di dollari, circa 1,2 miliardi di euro. L'ex attaccante di Manchester United, Real Madrid e Juventus ha superato il miliardo grazie ai ricchi contratti Armani e Nike, al suo brand CR7 e a investimenti finanziari, ma a fare la differenza per raggiungere il traguardo del miliardo sono stati i contratti sottoscritti con l'Al-Nassr.
Il suo trasferimento al club saudita nel gennaio 2023 gli ha fruttato circa 200 milioni di dollari. Lo scorso giugno ha poi firmato un prolungamento del contratto dal valore di oltre 400 milioni di dollari.
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(Adnkronos) - Il Servizio sanitario pubblico scricchiola. E' l'allarme che lancia l'ottavo Rapporto sul Servizio sanitario nazionale della Fondazione Gimbe, presentato oggi alla Camera. "Dopo i tagli del decennio 2010-2019 e le imponenti risorse assegnate nel 2020-2022 assorbite interamente dalla pandemia, il Fondo sanitario nazionale (Fsn) nel triennio 2023-2025 è cresciuto di ben 11,1 miliardi di euro: dai 125,4 miliardi del 2022 ai 136,5 miliardi del 2025. Risorse in buona parte erose dall'inflazione, che nel 2023 ha toccato il 5,7%, e dall'aumento dei costi energetici", registra Gimbe.
Nella sua analisi Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, evidenzia che dietro "l'aumento dei miliardi si cela un imponente e costante definanziamento, perché cambiando unità di misura le rassicuranti cifre assolute diventano solo illusioni contabili". Infatti, la percentuale del Fsn sul Pil al 31 dicembre 2024 è scesa dal 6,3% del 2022 al 6% del 2023, per attestarsi al 6,1% nel 2024-2025 - rileva il report - pari a una riduzione in termini assoluti di 4,7 miliardi nel 2023, 3,4 miliardi nel 2024 e 5 miliardi nel 2025. "In altre parole - spiega il presidente - se è certo che nel triennio 2023-2025 il Fsn è aumentato di 11,1 miliardi, è altrettanto vero che con il taglio alla percentuale di Pil la sanità ha lasciato per strada 13,1 miliardi di euro".
"Siamo testimoni di un lento, ma inesorabile smantellamento del Servizio sanitario nazionale, che spiana inevitabilmente la strada a interessi privati di ogni forma - denuncia Cartabellotta nella sua relazione alla presentazione del rapporto - Continuare a distogliere lo sguardo significa condannare milioni di persone a rinunciare non solo alle cure, ma a un diritto fondamentale: quello alla salute. Da anni i governi, di ogni colore politico, promettono di difendere il Servizio sanitario nazionale, ma nessuno ha mai avuto la visione e la determinazione necessarie per rilanciarlo con adeguate risorse e riforme strutturali. Le drammatiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: aumento delle disuguaglianze, famiglie schiacciate da spese insostenibili, cittadini costretti a rinunciare a prestazioni sanitarie, personale sempre più demotivato che abbandona la sanità pubblica. E' la lenta agonia di un bene comune che rischia di trasformarsi in un privilegio per pochi".
Gimbe guarda alla prossima Manovra. "Dal punto di vista previsionale il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp) del 2 ottobre 2025 stima un rapporto spesa sanitaria/Pil stabile al 6,4% per gli anni 2025, 2027 e 2028, con un leggero aumento al 6,5% nel 2026, legato alla lieve revisione al ribasso delle stime di crescita economica", osserva la Fondazione. Tuttavia, aggiunge, la legge di Bilancio 2025 racconta un'altra storia: "La quota di Pil destinata al Fsn scenderà dal 6,1% del 2025-2026 al 5,9% nel 2027 e al 5,8% nel 2028. Questo divario tra previsione di spesa e finanziamento pubblico rischia di scaricarsi sui bilanci delle Regioni: 7,5 miliardi di euro per il 2025, 9,2 miliardi nel 2026, 10,3 miliardi nel 2027, 13,4 miliardi nel 2028". Carabellotta avverte che, "senza un deciso rifinanziamento a partire dalla legge di Bilancio 2026, questo divario tra stima di spesa e risorse allocate costringerà le Regioni a scelte dolorose per i propri residenti: ridurre i servizi o aumentare la pressione fiscale".
"Eppure il finanziamento della sanità pubblica non è una variabile negoziabile, come ribadito dalla Corte costituzionale con il netto cambio di passo dal 'diritto finanziariamente condizionato' alla 'spesa costituzionalmente necessaria' per finanziare i Lea: la Consulta ha riaffermato che la tutela della salute è un diritto incomprimibile che lo Stato deve garantire prioritariamente, recuperando le risorse necessarie da altri capitoli di spesa pubblica", ricorda Gimbe nel rapporto.
La revisione dei criteri di riparto - prosegue il report - ha introdotto lievi effetti redistributivi per le Regioni del Mezzogiorno, compensando solo in parte lo svantaggio che assegna più risorse alle Regioni con popolazione più anziana. "Infatti, in termini di riparto pro-capite - si legge nel documento - nel 2024 la Liguria (2.261 euro) guida la classifica, seguita da Molise (2.235), Sardegna (2.235) e Umbria (2.232), tutte regioni con un indice di vecchiaia elevato. Al contrario, escludendo le Province autonome, le Regioni più giovani ricevono quote pro-capite inferiori alla media nazionale: Campania (2.135), Lombardia (2.154), Lazio (2.164) e Sicilia (2.166). Rispetto alla media nazionale di 2.181 euro pro-capite, nel 2024 il gap va dai +79,84 della Liguria ai -80,18 della Provincia autonoma di Bolzano. Differenze che in valori assoluti vanno dai +159,5 milioni del Piemonte ai -256,5 milioni della Campania e ai -268,5 milioni della Lombardia".
"I meccanismi di riparto - ammonisce Cartabellotta - restano profondamente iniqui. La quota non pesata del 60% limita la capacità di rispondere ai nuovi bisogni di salute, soprattutto quelli emergenti tra i giovani e le fasce socialmente svantaggiate. Inoltre, le nuove variabili su mortalità precoce e condizioni socio-economiche pesano troppo poco: solo l'1,5% sul riparto complessivo. Infine, in assenza di criteri oggettivi e trasparenti, la quota premiale si è trasformata in un meccanismo di compensazione politica".
"Nessun Governo - puntualizza Cartabellotta - ha mai dichiarato di voler privatizzare il Ssn. Ma il continuo indebolimento della sanità pubblica favorisce la continua espansione dei soggetti privati, ben oltre la sanità privata convenzionata". Oggi i soggetti privati in sanità si muovono su quattro fronti: erogatori (convenzionati o 'privato puro'), investitori (fondi di investimento, banche, gruppi industriali), terzi paganti (assicurazioni, fondi sanitari), oltre a tutti i contraenti di partenariati pubblico-privato. "Un ecosistema complesso e intricato - descrive il presidente Gimbe - dove è difficile mantenere l'equilibrio tra l'obiettivo pubblico della tutela della salute e quello imprenditoriale della generazione di profitti".
Secondo i dati del ministero della Salute, nel 2023 su 29.386 strutture sanitarie 17.042 (58%) sono private accreditate e prevalgono sul pubblico in varie aree: assistenza residenziale (85,1%), riabilitativa (78,4%), semi-residenziale (72,8%) e specialistica ambulatoriale (59,7%). Nel 2024 la spesa pubblica destinata al privato convenzionato ha raggiunto 28,7 miliardi di euro, ma in termini percentuali è scesa al minimo storico del 20,8%. "A correre davvero è invece il 'privato puro': tra il 2016 e il 2023 la spesa delle famiglie presso queste strutture è aumentata del 137%, passando da 3,05 miliardi a 7,23 miliardi. Nello stesso periodo la spesa out of pocket nel privato accreditato è cresciuta 'solo' del 45%, con un divario che si è ridotto da 2,2 miliardi nel 2016 a 390 milioni nel 2023", puntualizza il report. "Questo scenario - commenta Cartabellotta - documenta una profonda evoluzione dell'ecosistema dei privati in sanità, dove il libero mercato si sta espandendo grazie alle sinergie tra finanziatori ed erogatori privati, creando un binario parallelo e indipendente dal pubblico, riservato solo a chi può permetterselo".
Secondo i dati Istat, la spesa sanitaria per il 2024 ammonta a 185,12 miliardi di euro: 137,46 miliardi di spesa pubblica (74,3%) e 47,66 miliardi di spesa privata, di cui 41,3 miliardi (22,3%) pagati direttamente dalle famiglie (out of pocket) e 6,36 miliardi (3,4%) da fondi sanitari e assicurazioni. Complessivamente l'86,7% della spesa privata grava direttamente sui cittadini, mentre solo il 13,3% è intermediata.
"La spesa delle famiglie - afferma ancora Cartabellotta - viene inoltre 'arginata' da fenomeni che riducono l'equità dell'accesso e peggiorano le condizioni di salute: limitazione delle spese per la salute, indisponibilità economica temporanea e, soprattutto, rinuncia alle prestazioni sanitarie". Secondo il rapporto siamo di fronte a "un fenomeno esploso nel 2024 quando ha coinvolto 1 italiano su 10 (oltre 5,8 milioni di persone), ossia il 9,9% della popolazione, con marcate differenze regionali: dal 5,3% della provincia autonoma di Bolzano al 17,7% della Sardegna. Il quadro è destinato a peggiorare, complice l'aumento della povertà assoluta che nel 2023 ha colpito 2,2 milioni di famiglie (8,4%)".
"L'aumento della spesa a carico delle famiglie - osserva - rompe il patto tra cittadini e istituzioni con milioni di persone costrette a pagare la sanità di tasca propria o, se indigenti, a rinunciare alle prestazioni. E soprattutto senza più la sicurezza di poter contare su una sanità pubblica che garantisca certezze".
Leggi tutto: Sanità, Gimbe: "13 miliardi in meno in ultimi 3 anni"

(Adnkronos) - È ricoverato nel reparto di chirurgia pediatrica dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino il bimbo di tre mesi che, secondo quanto riportano alcuni quotidiani online, sarebbe caduto ieri con il passeggino nel fiume Dora, poco distante dal Campus Einaudi mentre la nonna lo stava portando a spasso. Il piccolo nella caduta ha riportato un trauma cranico.
Secondo la ricostruzione, la carrozzina sarebbe sfuggita dalle mani della nonna, precipitando per alcuni metri e finendo sulle lastre che coprono l'argine del fiume. I primi a soccorrere il bimbo sarebbero stati alcuni studenti universitari che stavano uscendo da lezione poi sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118 Azienda Zero che hanno trasportato il bimbo in ospedale.
Leggi tutto: Torino, bimbo di 3 mesi cade con passeggino nel fiume: trauma cranico




(Adnkronos) - È stata pubblicazione in Gazzetta ufficiale, da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), la rimborsabilità di exagamglogene autotemcel (exa-cel), la prima e unica terapia di editing genetico approvata in Europa per il trattamento di pazienti con beta-talassemia trasfusione-dipendente (Tdt) e anemia falciforme severa (Scd). Lo annuncia in una nota Vertex Pharmaceuticals Incorporated che ha sviluppato il trattamento in collaborazione con Crispr Therapeutics. In Italia, si stima che circa 5mila persone di età pari o superiore a 12 anni convivano con la Tdt – la popolazione di pazienti più ampia in Europa – e circa 2.300 con la Scd. L’approvazione della rimborsabilità di exa-cel - commenta la farmaceutica - "rappresenta un importante passo avanti nell’accesso a una terapia innovativa che può trasformare la vita" delle persone colpite da queste due emoglobinopatie.
"L’editing del genoma basato sulla tecnologia Crispr/Cas9 rappresenta una svolta fondamentale per le persone affette da malattie genetiche del sangue, come l’anemia falciforme e la beta-talassemia dipendente da trasfusione", afferma Franco Locatelli, Phd sperimentatore principale degli studi Climb-111 e Climb-121, professore di Pediatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e direttore del Dipartimento di Ematologia e oncologia pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. "Gli studi clinici - precisa - hanno evidenziato risultati molto positivi e oggi siamo lieti che questa innovazione venga a essere disponibile anche in Italia per i pazienti eleggibili al trattamento. Si tratta di una tappa particolarmente importante, che può migliorare in modo significativo la qualità di vita dei pazienti e offrire una risposta concreta a bisogni di cura fino a oggi insoddisfatti".
"L’accesso ad exa-cel rappresenta un traguardo di grande rilievo per le persone in Italia che convivono con la beta-talassemia trasfusione-dipendente e l’anemia falciforme, patologie per le quali le possibilità terapeutiche sono rimaste a lungo limitate – sottolinea Federico Viganò, Country Manager per l’Italia e la Grecia di Vertex Pharmaceuticals – Grazie alla proficua collaborazione con le autorità sanitarie italiane, è stato raggiunto un accordo che riconosce il valore di una terapia innovativa, somministrata una sola volta, in grado di generare un impatto profondo non solo per i pazienti, ma anche per le loro famiglie e per l’intero Sistema Paese. Con questo importante passo - aggiunge - l’Italia si conferma all’avanguardia nel garantire l’accesso pubblico a trattamenti che possono cambiare la vita". A seguito della revisione dell'Agenzia europea per i medicinali che ha confermato l’efficacia della terapia nell’eliminare o ridurre le trasfusioni e gli episodi di crisi vaso-occlusive nei pazienti eleggibili con Tdt e Scd, rispettivamente, nel febbraio 2024, exa-cel aveva ottenuto dalla Commissione europea l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata.
Leggi tutto: Malattie rare, da oggi rimborsabile la prima terapia di editing genetico

(Adnkronos) - La replica de 'Il commissario Montalbano', in onda ieri su Rai1, vince la sfida del prime time con 3.099.000 di spettatori, pari al 20,3% share. Secondo posto per Canale5 che con 'Buongiorno, Mamma! 3' ha conquistato 2.375.000 spettatori con uno share del 16,2% mentre La7 con 'DiMartedì' ha raggiunto 1.498.000 spettatori e il 9,8% di share. Fuori dal podio troviamo 'Retribution' su Italia1 con 1.408.000 spettatori (7,9% share) mentre 'XFactor' su Tv8 ha raccolto 875.000 spettatori (5,9% share).
A seguire: Rete 4 con 'È Sempre Cartabianca' (607.000, 4,8% share); Rai2 con 'Freeze – Chi Sta Fermo Vince!' (527.000 spettatori, 3,5% share); Nove con 'Corpi da reato' (337.000 spettatori, 2,1%); Rai3 con 'Of Dogs and Men' (252.000 spettatori, 1,3% share).
In access prime time continua a imporsi Canale 5 con 'La Ruota della fortuna' che totalizza 5.287.000 spettatori e il 25,2% di share mentre 'Affari Tuoi' su Rai 1 con 4.945.000 spettatori accorcia la distanza raggiungendo il 23,5% share.
Leggi tutto: Ascolti tv 7 ottobre, Montalbano su Rai1 vince con 20,3%

(Adnkronos) - È l'Italia Under 21, ma sembra una ciurma di pirati. Durante il raduno degli Azzurrini, attesi dalle sfide a Svezia e Armenia, partite di qualificazione ai prossimi campionati Europei di categoria, il ct Silvio Baldini ha dato vita a un allenamento decisamente poco convenzionale, se non unico nel suo genere. L'ex allenatore, tra le altre, del Pescara ha radunato il gruppo e ha fatto mettere a ogni giocatore, dal portiere fino agli attaccanti, una benda sull'occhio.
Un modo per migliorare riflessi e concentrazione, sforzandosi di ampliare i propri sensi e la percezione del 'pericolo' in campo e di una potenziale occasione da gol. Allendandosi in questo modo infatti i giocatori sono costretti a concentrarsi di più, seguendo le indicazioni tattiche più del pallone e faticando quindi di meno, migliorando anche l'equilibrio.
Leggi tutto: Italia U21 passione... pirati: Baldini li fa allenare con una benda sull'occhio

(Adnkronos) - C'è una "volontà" delle forze politiche "di avere un bilancio" prima del 31 dicembre, che "allontana le prospettive di uno scioglimento" dell'Assemblea. Ad affermarlo, in una breve dichiarazione da Matignon, è stato il premier francese dimissionario, Sébastien Lecornu, che ha fatto il punto sulle consultazioni in corso.
"Tutti sono d'accordo che l'obiettivo del disavanzo pubblico deve essere mantenuto al di sotto del 5%, vale a dire tra il 4,7 e il 5%" per il 2026, ha aggiunto Lecornu diventato il premier della Quinta Repubblica con meno giorni trascorsi a Matignon. Nominato da Emmanuel Macron il 9 settembre scorso, non ha retto neanche un mese alla crisi politica in cui è precipitata la Francia dalle elezioni europee del giugno del 2024. Si tratta del governo più breve dal 1958.
Emmanuel Macron non ha menzionato l'ipotesi dello scioglimento durante il suo incontro di ieri con la presidente dell'Assemblea nazionale, la cui consultazione preventiva è obbligatoria nel caso di una decisione di questo tipo. A precisarlo è stata la stessa Braun-Pivet oggi su Rtl dicendo che il colloquio avuto martedì era invece rivolto alla ricerca di "soluzioni e vie di uscita possibili" e dicendosi convinta che lo strumento politico dello scioglimento dell'Assemblea di cui dispone Emmanuel Macron "non risolverebbe molto" e "non deve concretizzarsi". Braun-Pivet si è anche detta "assolutamente in disaccordo" con la proposta di Edouard Philippe di indire elezioni presidenziali anticipate: "Non bisogna destabilizzare le istituzioni", ha affermato. Secondo Braun-Pivet Emmanuel Macron è "concentrato", cerca "una via di uscita", pensa al Paese, ai francesi".
Leggi tutto: Francia, Lecornu: "Sempre più lontana possibilità scioglimento dell'Assemblea"

(Adnkronos) - "Purtroppo il tumore del polmone viene ancora diagnosticato, nella maggior parte dei casi (circa 80%), in stadio localmente avanzato o metastatico, con la conseguenza che i pazienti non possono essere radicalmente operati. A maggior ragione, dunque, avere nuove opzioni di cura" specifiche per queste fasi di malattia "è fondamentale per migliorare l'aspettativa di vita, sia in termini di quantità che di qualità”. Così Silvia Novello, direttore di Oncologia medica dell'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, professore di Oncologia medica all'università degli Studi di Torino e presidente di Walce - Women Against Lung Cancer in Europe, intervenendo oggi a Milano all'incontro con la stampa 'Tumore del polmone: le nuove frontiere del trattamento', organizzato da AstraZeneca Italia in occasione del via libera da parte dell'Agenzia del farmaco (Aifa) all'estensione di indicazione di osimertinib nel tumore al polmone metastatico non a piccole cellule (Nsclc) e con mutazione Egfr.
"Le indicazioni che avremo in Italia" per questo farmaco mirato" riguardano i pazienti Egfr mutati con tumore al polmone non a piccole cellule - ricorda Novello - e sono: nello stadio localmente avanzato, dopo trattamento chemioradioterapico, e nella malattia avanzata, in aggiunta alla chemioterapia, in quanto i risultati degli studi clinici Flaura2 e Laura "mostrano un vantaggio notevole in termini di overall survival", quindi in sopravvivenza globale "e in termini di tempo libero da malattia".
L'incidenza del tumore al polmone "in Italia continua ad essere alta - illustra l'oncologa - E' uno dei tumori più frequenti e gravati da maggiore mortalità, con 45mila nuovi casi all'anno, di cui all'incirca al 14% sono caratterizzati dalla mutazione di Egfr, che è uno dei nostri bersagli molecolari. In quel sottogruppo di pazienti troviamo anche persone che non hanno mai fumato o che hanno smesso di fumare parecchio tempo prima della diagnosi".

(Adnkronos) - Adrien Rabiot 'scuote' Rafa Leao. Il centrocampista del Milan, tornato in Serie A in estate dal Marsiglia, ha parlato del compagno di squadra, troppe volte al centro delle critiche per un rendimento discontinuo a fronte di un talento cristallino. "So che di lui se ne parla sempre molto. È un giocatore che ha enormi potenzialità, ma a 26 anni non sei più giovane. Alla sua età non c’è più tempo da perdere. Il tempo passa veloce", ha detto in un'intervista alla Gazzetta dello Sport.
"Sarebbe un vero peccato se rimanesse solo un potenziale grande giocatore. Spero si renda conto di avere i mezzi per poter competere con i più forti. Ma magari non ha la volontà o la passione di un Modric. Leao deve chiedersi dove vuole arrivare o se si accontenta così, oppure se il suo obiettivo è di diventare quello che può essere", ha continuato il centrocampista francese, che fin qui ha collezionato cinque presenze tra Serie A e Coppa Italia con un assist.
"Per noi sarebbe un peccato, uno spreco se non esprimesse tutto il suo potenziale, e non si focalizzasse al 100% sul lavoro. Allegri sa trarre il meglio dai giocatori", ha spiegato Rabiot, "spero abbia un impatto positivo anche su di lui. Magari per Leao è l’occasione giusta".
Leggi tutto: Rabiot, 'stoccata' a Leao: "Non è più giovane, deve chiedersi dove vuole arrivare"
(Adnkronos) - Intercettato dal Karaoke Reporter Dejan Cetnikovic, il leader di Italia Viva Matteo Renzi intona 'Alice', lo storico brano di Francesco De Gregori. Poi, al termine dell’esibizione, l’ex premier decide di dedicare la canzone al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nella speranza che "rimetta i soldi per la 18app".


(Adnkronos) - Giulia De Lellis è ormai vicina al parto: mancano solo pochi giorni alla nascita della piccola Priscilla. A chiarire le voci circolate con insistenza sui social è stata la stessa influencer, che ha pubblicato su Instagram una foto insieme al rapper Tony Effe, mostrando il pancione: "Quanti monitoraggi può fare un essere umano in massima? Chiediamo per un'amichetta", ha scritto ironicamente Giulia, accompagnando lo scatto con un emoticon del pesce palla.
Intanto sui social si era diffusa la notizia che Giulia De Lellis avesse già accolto la primogenita. Una voce priva di fondamento, come dimostrano le storie condivise dall'influencer, ancora in dolce attesa. E non è la prima volta che l'influencer esprime preoccupazione e rabbia per le continue speculazioni intorno alle gravidanze e alla sua maternità.
Solo settimane fa, Giulia si era sfogata sull'argomento: "La gente ha perso completamente il senso del rispetto. Sono scioccata dall'ossessione e dalla follia con cui ci si permette di giocare su qualcosa di così intimo e prezioso come una nuova vita".
Leggi tutto: Giulia De Lellis scherza sul parto imminente: "Quanti monitoraggi ancora?"

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