
(Adnkronos) - Si estende l'ondata di maltempo sull'Italia, con allerta meteo arancione prevista in due regioni per la giornata di oggi, giovedì 16 ottobre. Otto, invece, quelle in allerta gialla. Attesi ancora temporali e grandinate sulla Penisola, colpito soprattutto il Sud e in particolare le zone ioniche.
Come spiega la Protezione civile, infatti, anche oggi una circolazione depressionaria sul Mediterraneo centrale continuerà a interessare il nostro Paese, spostandosi gradualmente dal Mar Tirreno verso lo Ionio. Una dinamica che ha innescato condizioni di spiccata instabilità sulle due Isole maggiori e su parte del Meridione della Penisola, con particolare riferimento alle zone ioniche. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte, ha quindi emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che fa seguito a quelli diffusi nei giorni scorsi.
Dalle prime ore di oggi, giovedì 16 ottobre, si prevedono quindi precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere temporalesco, sulla Puglia, specie sui settori meridionali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata perciò valutata per la giornata di oggi allerta arancione in Calabria e sulla Puglia centro-meridionale. Valutata, inoltre, allerta gialla in Molise, Basilicata, Sicilia e su alcuni settori di Sardegna, Campania, Abruzzo, Lazio e sul restante territorio della Puglia.
Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.
A causa del maltempo previsto e dell'allerta diramata dalla protezione civile regionale per l'area reggina il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha firmato una ordinanza per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nella giornata di oggi 16 ottobre fino a cessata emergenza, annuncia lo stesso comune in una nota.
Leggi tutto: Due regioni in arancione, otto in giallo: è ancora allerta meteo sull'Italia

(Adnkronos) - La tregua a Gaza si regge su un filo sottile: il rispetto totale e nei tempi stabiliti degli accordi sottoscritti per la prima fase del piano. A ricordarlo, al termine di una giornata passata, da un lato in attesa della consegna delle spoglie degli ostaggi e dall'altra della riapertura del valico di Rafah per un ingresso degli aiuti umanitari, è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
L'inquilino della Casa Bianca, fautore e garante dell'accordo, ha dichiarato alla Cnn di aver preso in considerazione l'idea di consentire a Israele di riprendere i combattimenti a Gaza nel caso in cui Hamas non rispettasse i suoi impegni sottoscritti nell'accordo di cessate il fuoco con Israele, affermando che ciò avverrebbe "non appena lo dovessi dire io".
Uno dei motivi per la ripresa dell'offensiva potrebbe essere proprio la mancata consegna di tutti i corpi degli ostaggi morti dopo il rapimento del 7 ottobre 2023. Il piano di cessate il fuoco prevede infatti la consegna di tutti i prigionieri, vivi e morti, entro una scadenza fissata per lunedì. Ma secondo l'accordo, se ciò non fosse avvenuto, Hamas avrebbe dovuto condividere le informazioni sui rapiti deceduti e cercare di consegnarli il prima possibile.
Hamas "intende rispettare l'accordo" sui corpi degli ostaggi, hanno tuttavia riferito gli alti funzionari Usa. "Oggi siamo stati in contatto con un gran numero di famiglie degli ostaggi deceduti. Abbiamo chiarito loro che non lasceremo indietro nessuno. Abbiamo un piano su come farlo e ci riusciremo", ha chiarito un alto funzionario Usa, secondo quanto riferisce Axios. E un alto consigliere del presidente Trump sostiene che gli Usa potrebbero offrire delle ricompense ai palestinesi in possesso di informazioni che possano portare al ritrovamento dei corpi degli ostaggi israeliani. La stessa fonte aggiunge che la Turchia e altri governi invieranno esperti a Gaza per aiutare a restituire i resti.
Ma il ritrovamento delle salme in un territorio devastato dai bombardamenti è complesso, hanno spiegato Hamas e Croce Rossa. "Per quanto riguarda i corpi rimanenti, sono necessari notevoli sforzi e attrezzature speciali per cercarli e recuperarli, e stiamo facendo grandi sforzi per chiudere questo fascicolo", hanno ribadito oggi in un comunicato le Brigate Qassam, ricordando che il gruppo ha rispettato gli impegni assunti nell'ambito del piano di Trump per Gaza, per quanto riguarda i prigionieri israeliani a Gaza: "La resistenza ha rispettato quanto concordato e ha consegnato tutti i prigionieri viventi in suo possesso e i corpi a cui ha accesso".
Intanto nella tarda serata di ieri sono state consegnate alla Croce Rossa altre due bare con i corpi di ostaggi israeliani morti a Gaza. Le spoglie sono poi state trasferite alla base Idf a Gaza dove si è svolta una piccola cerimonia, presieduta da un rabbino militare prima di essere prelevati per l'identificazione. Con questi due i corpi riconsegnati salgono a 9.
Israele intanto mantiene la linea dura. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che "non scenderemo a compromessi su questo punto e non interromperemo i nostri sforzi finché non restituiremo l'ultimo ostaggio deceduto, fino all'ultimo". Ancora più esplicito il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz: "Se Hamas rifiuterà di rispettare l'accordo, Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, riprenderà i combattimenti e agirà per ottenere la sconfitta totale di Hamas”.

(Adnkronos) - La fragile pace di Gaza vacilla, la restituzione dei corpi degli ostaggi diventa un nodo centrale. Hamas ha riconsegnato a Israele i resti di due persone nella serata del 15 ottobre. Nella Striscia, secondo Israele, ci sono i resti di altri 19 ostaggi. Non pare possibile però trovarli e riconsegnarli. L'ala militare di Hamas fa sapere che ha consegnato "tutto ciò che è stato possibile raggiungere". Il recupero degli altri corpi "richiede uno impegno enorme e equipaggiamenti speciali per la ricerca, stiamo facendo grandi sforzi per risolvere la questione".
La dichiarazione di intenti non basta a Israele. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiesto ad Hamas di rispettare i requisiti stabiliti nell'accordo di cessate il fuoco. "Non scenderemo a compromessi su questo punto e non interromperemo i nostri sforzi finché non restituiremo l'ultimo ostaggio deceduto, fino all'ultimo", ha detto Netanyahu. L'intesa prevedeva la consegna di tutti i prigionieri, vivi e morti, entro una scadenza fissata per lunedì. Ma secondo l'accordo, se ciò non fosse avvenuto, Hamas avrebbe dovuto condividere le informazioni sui rapiti deceduti e cercare di consegnarli il prima possibile.
Secondo le informazioni che l'intelligence israeliana ha condiviso con gli Usa, Hamas avrebbe accesso ad un numero più alto di corpi degli ostaggi rispetto a quanto dichiarato. In sostanza, come riferisce Axios sulla base di informazioni fornite da fonti israeliane e americane, Hamas non starebbe facendo abbastanza: "Non vediamo il massimo sforzo di Hamas in relazione ai corpi", le parole di un funzionario israeliano. Secondo una fonte statunitense, il gruppo restituirà i corpi degli ostaggi "ma ci vorrà tempo".
Tale linea viene pare condivisa anche dal presidente Donald Trump. "Gli ostaggi vivi sono tornati tutti. Ora stanno scavando e stanno trovando molti corpi, devono rimuovere macerie. Alcuni sono morti nei tunnel, un'atrocità terribile. Vediamo cosa succede", dice il presidente rispondendo alle domande dei giornalisti nello Studio Ovale. Per Trump, un tema prioritario è il disarmo di Hamas: "Vogliamo che le armi vengano restituite: hanno accettato di farlo. Se non lo faranno, lo faremo noi. Non vedo il motivo di un coinvolgimento dei soldati americani a Gaza. Aiuteremo Israele, ci sono anche altri paesi che hanno potenza militare. E Hamas non ha più sostegno, l'Iran non è coinvolto perché sta cercando di sopravvivere".
L'equilibrio è precario e lo stesso Trump, a poco più di 48 ore dal trionfale vertice di Sharm-el-Sheik con la firma degli accordi, ne è consapevole. Che succede se Hamas non abbandona le armi? Alla domanda della Cnn, il presidente replica in maniera categoria. "Israele tornerà in quelle strade appena lo dirò io. Se Israele potesse entrare e farli a pezzi, lo farebbe. Io li ho fermati", dice riferendosi alle forze di difesa israeliane e al governo di Netanyahu.

(Adnkronos) - "Jannik, mi dai la giacca?". Jannik Sinner, dopo l'esordio vittorioso nel Six Kings Slam a Riad, deve fare i conti con il blitz di un giovane spettatore a caccia di memorabilia.
L'azzurro, subito dopo il match vinto in 2 set contro il greco Stefanos Tsitsipas, viene approcciato da un ragazzo che prova a strappare un souvenir. Il dialogo, a giudicare dalle immagini trasmesse da Netflix, non è proprio fluido. Sinner appare spiazzato e fatica a capire le richieste del giovane ammiratore, che alla fine prova a spiegarsi indicando la giacca indossata dall'azzurro.
Quando la richiesta sembra arrivata a destinazione, le telecamere staccano sui commentatori con un'altra inquadratura. Sullo sfondo, si intravede l'epilogo del blitz del giovane spettatore: interviene la security, il ragazzo viene allontanato e Sinner tiene la giacca.
Leggi tutto: Sinner e l'assedio dello spettatore: "Mi dai la giacca?"

(Adnkronos) - "L'Ucraina vuole attaccare. Prenderò una decisione". Donald Trump è al bivio. E, con il presidente degli Stati Uniti, è al bivio anche l'Ucraina. Tutto ruota attorno ai missili Tomahawk che Kiev chiede e che Washington potrebbe concedere. L'arma consentirebbe all'Ucraina di colpire in profondità il territorio della Russia.
I Tomahawk hanno una gittata fino a 1.600 chilometri, possono volare ad una quota relativamente bassa sfuggendo ai radar, possono essere reindirizzati dopo il lancio, quindi con una grande precisione. Il tema sarà sul tavolo nella giornata di venerdì, quando alla Casa Bianca è atteso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Zelensky verrà qui, stiamo valutando opzioni. Io voglio salvare vite", dice Trump rispondendo alle domande dei giornalisti nello Studio Ovale.
La fornitura di Tomahawk diventerebbe un elemento di pressione su Vladimir Putin: con un'Ucraina più incisiva, Mosca sarebbe più propensa a trattare davvero per porre fine alla guerra, evitando la 'melina'. "La Russia ha perso un milione e mezzo di uomini e continua con questa assurda guerra che non sarebbe mai dovuta cominciare. La Russia avrebbe dovuta vincerla in una settimana e invece il conflitto dura da quasi 4 anni. Putin non fa una bella figura, questa macchina da guerra non fa una bella figura", dice Trump.
"Faremo finire la guerra in Ucraina. La guerra deve finire. Come gli abbiamo visto fare a Gaza e in Medio Oriente, il presidente Trump sa come forgiare la pace e creare opportunità in situazioni e scenari dove la pace sembra lontana", dice il segretario alla guerra, Pete Hegseth, accendendo i riflettori sulla strategia 'pace attraverso la forza'.
"Se la guerra non finisce, e non c'è una strada verso la pace nel breve termine, gli Stati Uniti - insieme ai loro alleati - prenderanno le misure necessarie per imporre costi alla Russia per la sua aggressione prolungata", dice Hegseth. "Se dovremo prendere queste misure, il Dipartimento della Guerra Usa è pronto a fare la sua parte come solo gli Stati Uniti sanno fare. Tutti i Paesi devono trasformare gli obiettivi in armi, gli impegni in capacità e le promesse in potenza - continua - Questo è quello conta: la potenza militare, che è l'unica cosa che i belligeranti rispettano".
E la Russia? Tocca al ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, riproporre il copione che Mosca esibisce da giorni. "Sì, ci sono state dichiarazioni sui Tomahawk, ma in questa serie di dichiarazioni sulle potenziali forniture di Tomahawk il presidente Donald Trump ha menzionato, tra gli altri commenti, che non vuole alcuna escalation. Ha ammesso che si tratterebbe di un'escalation, per di più molto grave", dice Lavrov. "In questo caso, l'Ucraina non avrà più nulla a che fare con questo. Questo causerà semplicemente un danno colossale alle prospettive di normalizzazione delle relazioni tra Russia e Stati Uniti e agli sforzi per uscire dal completo vicolo cieco in cui queste relazioni sono state spinte dall'amministrazione di Joe Biden", aggiunge.
"A Trump non piace che le persone vengano uccise. Questo è comprensibile. In secondo luogo, ha eredita questa guerra artificialmente messa al primo posto nell'agenda internazionale dai funzionari dell'amministrazione Biden e dai loro adulatori europei. Trump se ne occupa per salvare vite umane e per creare opportunità di piena cooperazione con la Russia. Un'altra cosa è comprensibile, la lotta per la pace e per le vite umane è un compito nobile", aggiunge.
Per il numero 1 della diplomazia russa, il canale con Washington è aperto e - alla fine - tocca proprio a Trump alimentare il dialogo. "Ci aspettiamo ancora una risposta concreta ai risultati dei negoziati in Alaska", dice Lavrov riferendosi al vertice del 15 agosto tra Trump e Putin e assicurando che "ci impegniamo a rispettare" i risultati delle trattative. La Russia è pronta in qualsiasi momento a discutere questioni specifiche con gli Stati Uniti a vari livelli, compreso quello presidenziale, aggiunge Lavrov.
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(Adnkronos) - "È bello tornare a Riad e vedere tanta gente sugli spalti. Il primo incontro non è facile, sono contento della performance di oggi". Jannik Sinner ha parlato così dopo il successo nei quarti di finale del Six Kings Slam contro Stefanos Tsitsipas. "È un campo indoor strano - ha aggiunto il numero 2 del ranking - perché la palla rimbalza tanto ed è piuttosto rapido, le condizioni non sono facili".
L'azzurro affronterà ora in semifinale Novak Djokovic, domani non prima delle 20 ora italiana: "Speriamo tutti che sia una bella partita. Questo è tutto ciò che speriamo. Ci conosciamo molto bene, abbiamo giocato tante volte. È fantastico condividere di nuovo il campo con Novak. Soprattutto qui, davanti a voi. Cercheremo solo di giocare il miglior tennis possibile. Vedremo come andrà. Siamo qui per divertirci, per portare il tennis qui. E vogliamo far divertire anche voi".
Jannik ha parlato anche della rivalità con Carlos Alcaraz: "Abbiamo una buona amicizia fuori dal campo. In campo cerchiamo di giocare al meglio delle nostre possibilità. La rivalità è tutto ciò di cui questo sport ha bisogno. In passato abbiamo avuto grandissime rivalità. Ora ci sono nuovi giocatori che stanno emergendo e ci spingiamo al limite".

(Adnkronos) - ''Se sono un problema, allora cercherò di diventare un problema reale... Ho una soluzione per essere un problema reale: mi candido capolista in tutte le province...''. Lo ha detto il governatore uscente Luca Zaia stasera a Padova alla presentazione della campagna elettorale di Alberto Stefani alle regionali in Veneto.
"Voglio dire ancora una cosa. Qui la partita è una sola: dobbiamo prendere molto più dei lombardi ed è chiusa lì...''. Lo ha detto il governatore uscente del Veneto, Luca Zaia, parlando a Padova per aprire la campagna elettorale di Alberto Stefani.
Leggi tutto: Veneto, la mossa di Zaia: "Mi candido capolista in tutte le province"

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo al Six Kings Slam, oggi mercoledì 15 ottobre, e lo fa con una novità. Il fuoriclasse azzurro, per la prima volta dopo mesi, scende in campo senza il manicotto al braccio destro nel match dei quarti di finale del ricchissimo torneo arabo contro Stefanos Tsitsipas. Jannik indossava ormai questo supporto dagli ottavi di Wimbledon contro Dimitrov, superati dopo il ritiro del bulgaro. Sinner si era allenato a Riad senza manicotto anche nei giorni scorsi.
Leggi tutto: Sinner, 'rinascita' al Six Kings Slam. Jannik torna in campo senza manicotto

(Adnkronos) - Afroamericani definiti "scimmie"e "popolo del cocomero","camere a gas" per gli avversari politici, lo stupro definito "epico" e la diretta dichiarazione "amo Hitler". Questi alcuni dei messaggi choc contenuti nelle chat su Telegram di leader dei Young Republicans, i giovani del partito repubblicano, di New York, Kansas, Arizona e Vermont, che sono state ottenute e pubblicate da Politico.
Il giornale americano, che pubblica i nomi degli autori, riporta che è stato Peter Giunta, a capo dei giovani repubblicani newyorkesi, a scrivere che "chiunque voterà no andrà nelle camere a gas", riferendosi all'elezione per diventare presidente nazionale dell'Organizzazione che riunisce 15mila repubblicani tra i 18 e i 40 anni. "Possiamo fare delle docce? Le camere a gas non si sposano con l'estetica di Hitler", rispondeva un giovane repubblicano newyorkese. "Sono pronta a vedere persone che bruciano", replica un'altra giovane repubblicana newyorkese.
Da quando Politico ha iniziato a chiedere commenti su questi messaggi, in tutto 2900 pagine di chat a cui hanno partecipato una decina di repubblicani millennial e gen Z tra l'inizio di gennaio e metà agosto con l'obiettivo di prendere il controllo dell'organizzazione Young Repubblican con una piattaforma da falchi trumpiani, un paio dei partecipanti alla chat hanno perso i loro incarichi. E le chat sono state condannate da esponenti repubblicani newyorkesi, a partire da Elise Stefanik, deputata molto vicina a Trump che l'aveva nominata ambasciatrice all'Onu, nomina poi ritirata per lasciarla al Congresso.
Giunta ha subito replicato alle rivelazioni di Politico affermando che sono il frutto di "un coordinato killeraggio che va avanti da un anno guidato da Gavin Wax e il club dei giovani repubblicani di New York city", riferendosi quindi a lotte intestine, e affermando che queste chat sono state ottenute "con l'estorsione e consegnate a Politico dalla stesse persone che cospirano contro di me". Giunta comunque si scusa "per quelli offesi dal linguaggio insensibile e ingiustificabili riscontrato negli oltre 28mila messaggi in una chat da me creata durante la campagna per guidare i giovani repubblicani".
Politico sottolinea come nel suo insieme i messaggi rivelano "una cultura dove razzismo, antisemitismo e retorica violenta circolano liberamente e dove l'era Trump ha allentato le norme politiche rendendo questo tipo di linguaggio meno un tabù tra quelli che si posizionano come i prossimi leader del partito".
"Più l'atmosfera politica è aperta e libera, come è stato con l'avvento di Trump e di un partito repubblicano più di estrema destra, più i giovani e gli anziani sono disposti a fare battute razziste in pubblico e in privato", afferma Joe Feagin, docente di sociologia della Texas A&M che da decenni studia il razzismo in America, esprimendo preoccupazione per il fatto che queste battute arrivano da giovani politici, "perché agiranno in linea con queste posizioni".

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo tirato a lucido dopo il ritiro a Shanghai e nei quarti del Six Kings Slam batte Stefanos Tsitsipas 6-2 6-3 in un'ora e 15 minuti. Per l’azzurro, campione in carica a Riad, match sotto controllo fin dai primi minuti e mai in discussione. Ora la sfida a Novak Djokovic in semifinale, domani non prima delle 20 ora italiana.
Subito evidenti le differenze di tenuta fisica e mentale tra i due giocatori. Jannik accelera fin dai primi minuti, annulla il greco e strappa tre break consecutivi per arrivare al 5-0. Poi Tsitsipas reagisce, tira fuori un po’ d’orgoglio, strappa il break nel sesto game, tiene il primo turno di battuta e accorcia sul 5-2. L’ottavo game è il più combattuto del primo set e finisce ai vantaggi: lo strappa Jannik, che chiude il primo parziale in 35 minuti e più del 70% di prime messe in campo.
Il secondo set segue lo stesso copione. Sinner parte con un break fulminante e non lascia spazio alle iniziative dell’avversario, completamente in balia del ritmo imposto dal numero 2 del ranking. L’azzurro è sempre solido in battuta e dopo aver consolidato il break ne strappa un altro nel terzo gioco. Ritmi irresistibili per Tsitsipas, che comunque prova a ridurre il passivo nei momenti di pausa di Jannik e dopo un controbreak nel quarto gioco tiene il turno di battuta per il 3-2. La fiammata si esaurisce lì. Poi Jannik torna a premere sull’acceleratore e chiude il match.
Sinner affronterà ora Novak Djokovic, già qualificato alla semifinale (proprio come Alcaraz, grazie al maggior numero di Slam vinti in carriera).
Leggi tutto: Six Kings Slam, Sinner travolge Tsitsipas all'esordio - Rivivi il match

(Adnkronos) - Torna in campo Jannik Sinner. Il fuoriclasse azzurro esordisce oggi, mercoledì 15 ottobre, nel Six Kings Slam. Nei quarti di finale del torneo di Riad, l'azzurro se la vedrà contro il greco Stefanos Tsitsipas, numero 24 del mondo. Sinner è reduce dal ritiro per crampi al terzo turno del Masters 1000 di Shanghai. Il match inizierà dopo Zverev-Fritz.
Sinner-Tsitsipas, come tutte le partite del Six Kings Slam, sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva su Netflix, visibile tramite smart tv. Il match si potrà seguire anche in streaming sulla piattaforma web e sull'app di Netflix.
In caso di vittoria Sinner sfiderebbe in semifinale Novak Djokovic, già qualificato, proprio come Alcaraz, al penultimo turno del Six Kings Slam grazie al maggior numero di Slam vinti in carriera tra i partecipanti.
Leggi tutto: Six Kings Slam, oggi Sinner-Tsitsipas 6-2 - Il match in diretta

(Adnkronos) - Torna in campo Jannik Sinner. Il fuoriclasse azzurro esordisce oggi, mercoledì 15 ottobre, nel Six Kings Slam. Nei quarti di finale del torneo di Riad, l'azzurro se la vedrà contro il greco Stefanos Tsitsipas, numero 24 del mondo. Sinner è reduce dal ritiro per crampi al terzo turno del Masters 1000 di Shanghai. Il match inizierà dopo Zverev-Fritz.
Sinner-Tsitsipas, come tutte le partite del Six Kings Slam, sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva su Netflix, visibile tramite smart tv. Il match si potrà seguire anche in streaming sulla piattaforma web e sull'app di Netflix.
In caso di vittoria Sinner sfiderebbe in semifinale Novak Djokovic, già qualificato, proprio come Alcaraz, al penultimo turno del Six Kings Slam grazie al maggior numero di Slam vinti in carriera tra i partecipanti.
Leggi tutto: Six Kings Slam, oggi Sinner-Tsitsipas - Il match in diretta

(Adnkronos) - "Siamo a buon punto". Così Paola Cortellesi parla del suo secondo film da regista - attualmente in lavorazione - sul red carpet dell'apertura della 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma, dove torna in veste di presidente della Giuria Concorso Progressive Cinema, a due anni dalla presentazione di 'C'è ancora domani'.
Dopo il grande successo riscosso dal suo film d'esordio "è stato più semplice trovare maggiore fiducia nei produttori per fare il secondo film. Quando avevo proposto 'C'è ancora domani', non è che c'era la fila", conclude.
Leggi tutto: Dopo 'C'è ancora domani' un secondo film per Paola Cortellesi: "Siamo a buon punto"

(Adnkronos) - Scontro a colpi di video sui social tra Roberto Saviano e il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone. "Caro Saviano, come insegna la classica propaganda comunista, quando non si sa rispondere nel merito, si scredita l’avversario, insultandolo come fai tu". Attacca Mollicone nel video social in cui risponde alle parole di Saviano che, sempre via social, aveva commentato l'uccisione, a Palermo, del 21enne Paolo Taormina raggiunto da un colpo di pistola in testa.
"Un ragazzo ucciso a Palermo e Mollicone, come sempre, dà la colpa alle serie tv - attacca Saviano - . Un invito all’omertà mascherato. Ma davvero crede che raccontare il crimine significhi promuoverlo?". "È la solita strategia: attaccare chi mostra la realtà per non affrontarla. Nei quartieri esplodono armi e disoccupazione, ma il problema diventano i libri e le serie. La cultura non crea il male. Lo rende visibile. E solo ciò che si vede si può combattere".
Da qui la lunga e articolata replica del parlamentare di Fdi: "Prima di tutto, ti smentisco subito: non è vero che la politica è assente. Quella maledetta notte, mi trovavo a poca distanza da dove è accaduto il feroce omicidio. Abbiamo inaugurato la stagione del Teatro Biondo di Palermo, con il suggestivo valzer del Gattopardo ai Quattro Canti. È la dimostrazione concreta che per noi solo la cultura potrà fermare la violenza tra i giovani. La rinascita della città sta seguendo, grazie all'amministrazione, proprio questo indirizzo". E ancora: "Mi accusi, poi, perché ho osato dire che Gomorra ha mitizzato la criminalità, esaltando il mito negativo per cui girare armati, con un coltello, o sparare a un coetaneo, sia una prova di coraggio e di onore. Ma, purtroppo per te, non lo dice solo Fratelli d’Italia".
"Don Patriciello - che ha dedicato tutta la vita a Caivano alla lotta alla mafia - ha detto che la rappresentazione della malavita come potere invincibile, in cui i protagonisti ottengono rispetto e successo con la violenza - prosegue Mollicone - ha alimentato una visione in cui la criminalità sembra l’unico percorso possibile per raggiungere il successo, superando anche la giustizia e la legalità. Gratteri, Borrelli, Cafiero de Raho – oggi eletto parlamentare del centrosinistra - e molti altri magistrati hanno denunciato molti aspetti critici della serie e la hanno definita una rappresentazione mitopoietico della camorra. Persino il responsabile cultura del Partito Democratico, Sandro Ruotolo - sottolinea il deputato Fdi - ha evidenziato, più volte, la pericolosità di sottoporre fiction di questo tipo a ragazzi che non frequentano la scuola e non lavorano e che vengono attratti, quindi, da quel modello, prendendolo come mito positivo".
Mollicone prosegue ancora nella replica a Saviano, ricordando che "numerosi professori universitari di sociologia e di pedagogia hanno sottolineato come, nella serie, non ci sia mai una via d’uscita dal sistema camorristico, ma solo la lotta insanguinata, a tratti tribale, tra i vari esponenti del male, in cui il bene non esiste. Eppure, secoli di fiabe in cui il bene vince sul male dovrebbero insegnarti qualcosa. Ti consiglio di andare a rileggere le fiabe di Calvino, di cui oggi ricorre l’anniversario della nascita". E ancora: "Sbagli anche quando citi le altre serie televisive simili: il commissario Cattani della Piovra, interpretato da Placido, rappresenta un eroe positivo che combatte instancabilmente contro la mafia siciliana e la batte. La serie presenta una rappresentazione forte e positiva dello Stato. Giovanni Falcone stesso si complimentò per la veridicità della sceneggiatura, testimoniando l'aderenza della serie alla realtà della lotta antimafia".
"In Gomorra - osserva - nessun personaggio rappresenta la giustizia e la legalità. In Romanzo Criminale lo Stato è presente, ma sostanzialmente impotente. E, persino qui, ci sono personaggi positivi – come il Commissario Scialoja - che rappresentano i servitori delle istituzioni che credono nella giustizia, tentano di fermare la banda della Magliana e la smantellano. In Gomorra, tutto questo, non c’è. In Gomorra, è rappresentato un male assoluto, infernale, e senza speranza. dove avvengono esecuzioni alla luce del giorno, guerre tra clan e violenze estreme. Per tutti questi motivi, è un modello sbagliato: lo confermo".
"C’è chi scrive libri - plagiando qua e là articoli di cronaca, come dimostrano le sentenze della Corte di Cassazione che ti hanno giudicato colpevole - e chi lavora per il rilancio del Sud, intervenendo nelle zone più difficili con piani specifici di sicurezza e investimenti grazie all’impegno coraggioso di sindaci di destra e centrosinistra. Il successo del Piano Caivano - voluto dal Presidente Meloni - e lo storico traguardo del 50,1% di occupazione al Sud sono fatti indiscutibili. In conclusione, una postilla. La tua ‘modestia’, come sempre - conclude - mi ha lasciato ‘stupefatto’: ma paragonare la tua scrittura ai capolavori di Zolà, Baudelaire e Shakespeare è davvero troppo anche per te".

(Adnkronos) - Lunedì 20 ottobre per loro - e per circa un miliardo di persone in tutto il mondo - sarà un giorno speciale: la 'festa delle luci', il Diwali, un giorno per pensare ancora di più all'amata India lontana. C'è una piccola 'Bollywood della ricerca' all'Ifom di Milano. E' la comunità di scienziate e scienziati indiani che ha scelto i laboratori dell'Istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc per realizzare i propri progetti. Insieme celebreranno nella metropoli lombarda la sentita ricorrenza che cade nel 14esimo giorno di luna calante, nel mese lunare di Karttika (fra ottobre e novembre). La 'luce' che li illumina non è solo quella della tradizione, ma la passione scientifica che li ha portati fino in Italia a condurre i loro studi. Quest'anno, poi, il Diwali sarà arricchito dalla visita del Console generale dell'India a Milano, Lavanya Kumar, che vanta un background scientifico, e andrà in istituto per conoscere le attività a cui stanno contribuendo, spiegano all'Adnkronos Salute.
La comunità di 280 ricercatori Ifom si compone per il 25% di stranieri, provenienti da 30 Paesi del mondo. Gli scienziati indiani - in tutto 10, di cui 3 donne e 7 uomini in forze attualmente nei laboratori del centro milanese - si distinguono per densità e continuità nel tempo (per un totale di 50 talenti provenienti negli ultimi 15 anni dal subcontinente). Età media 30 anni, laureati prevalentemente in biologia e in medicina, ma anche in ingegneria e in informatica, competenze apprezzate per la caccia a nuove cure contro il cancro in Ifom. Tra Dna e Big Data, molti di loro sono 'fioriti' nell'istituto e hanno poi proseguito il proprio percorso - spesso assumendo posizioni di leadership - in altri Paesi, o sono tornati in India, oppure sono rimasti in Italia, mettendo anche radici permanenti di famiglia nel Belpaese. Bhat e Narayani Ganesh, per esempio, hanno ottenuto insieme un dottorato in Ifom nel 2012 e, una volta terminato, hanno scelto di rimanere a Milano: lui proseguendo il suo percorso di ricerca in neurobiologia al San Raffaele, lei come docente di scienze al Collegio San Carlo. "Nostra figlia ha 7 anni - racconta Narayani - frequenta la seconda elementare e va in una scuola italiana; parla fluentemente sia inglese che italiano. Si sta integrando bene, imparando nuovi sport e altre attività".
Bhat fa un bilancio della sua esperienza meneghina. A colpirlo è "come le persone riescano a mantenere un equilibrio tra lavoro e vita privata e, allo stesso tempo, eccellere nella ricerca accademica. E' uno degli aspetti più apprezzabili della ricca cultura della ricerca europea". Quanto al contributo dei professionisti indiani alla scienza tricolore, "noto che gli studenti sono molto competitivi e laboriosi, con una forte ambizione di eccellere nella ricerca, e Ifom ne è certamente una prova. Come indiani abbiamo forti valori culturali e morali che cerchiamo di mantenere ovunque ci troviamo". Nella vita a cavallo fra due mondi, Bhat riserva un posto speciale alla cucina italiana: in cima alla lista dei piatti del cuore mette "gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, seguiti da tanti altri come le tagliatelle ai funghi porcini, la polenta con gorgonzola", sorride. Ma cosa attrae questi talenti all'ombra della Madonnina lo spiega Ramveer Choudhary, uno dei ricercatori 'storici' della comunità, approdato in Ifom nel 2014 col suo bagaglio di conoscenze in biologia molecolare e microscopia maturato in un colosso della ricerca indiano, il National Centre for Biological Sciences. Segni particolari: conosce Milano più di un milanese, ormai. Per lui le parole chiave sono "scambio interdisciplinare e innovazione", in un ambiente "collaborativo, ricco di risorse e internazionale".
Sempre in prima linea per attività di volontariato (come al Pane Quotidiano) e iniziative sportive tra cui maratone, Ramveer nel polo che ha sede nel cuore dello Scalo di Porta Romana, ha incontrato anche l'amore: la sua attuale moglie, una scienziata di Bolzano ora a Cambridge. La loro storia continua a distanza, come tante nel mondo multiculturale e 'globetrotter' di chi fa ricerca. Ramveer è un esperto di Dna: studia com'è organizzato dentro le cellule, osserva le piccole curve e i giri che lo aiutano a sistemarsi bene e a funzionare correttamente ed esplora in particolare le specifiche proteine che mantengono stabile questa struttura. Quando queste proteine non funzionano, "il Dna può danneggiarsi, un problema chiamato instabilità genomica, che può portare al cancro".
L'ultima arrivata nella comunità Ifom dal subcontinente è Moulikta Sanjeev, 25 anni. E' qui dal 2024 e spiega di aver trovato "un ambiente dove ognuno è rispettato per l'unicità che porta". Specializzata in biologia quantitativa, lavora in un laboratorio che, usando modelli matematici insieme a dati sperimentali, cerca di capire il checkpoint mitotico (il meccanismo che controlla la divisione cellulare) e l'adattamento delle cellule ai farmaci antimitotici, alla base della resistenza farmacologica.
Dietro ogni storia di integrazione riuscita, spiegano dall'Ifom, c'è un supporto sistematico, che fa la differenza: una volta arrivati in suolo italico (e spesso anche prima di arrivare), al termine di un viaggio lungo migliaia di chilometri, i ricercatori vengono accolti sotto l'ala del Welcome Office, struttura creata ormai 13 anni fa. La sua anima è Marina. "Mi ha guidato con il visto, mi ha aiutato a trovare alloggio", racconta il dottorando Thennavan Jayaraman, 26 anni. E anche Moulikta elenca una lunga lista di pratiche: "Nulla osta, contratti, guest house gratuita per un mese, attivazione del codice fiscale, ricerca di un appartamento, apertura di un conto in banca. Praticamente tutto". Marina ha 'assistito' anche la nascita di tre bambini figli di ricercatrici e ricercatori indiani, colmando il 'canyon linguistico' in ospedale e la lontananza degli affetti familiari cruciali in quei momenti. Ora questi piccoli sono sparsi nel mondo, "zia Marina" resta nel loro cuore.
E poi ci sono i momenti conviviali. "Le pause caffè in Ifom sono un'ottima occasione per condividere", racconta Thennavan. "Ho cucinato piatti di casa mia e assaggiato i loro". E da milanese adottivo "ho iniziato a fare colazione con caffè e brioche e adoro l'aperitivo". Per il Diwali però il menu sarà rigorosamente indiano, proposto dalle ricercatrici e dai ricercatori allo chef della mensa per condividere le proprie radici con tutta la comunità Ifom. "Stiamo pianificando di vestirci in abiti tradizionali e offrire dolci", racconta Moulikta per il suo primo Diwali lontano da casa. "Bilanciare la mia identità - commenta Ramveer - significa celebrare le mie tradizioni abbracciando le usanze italiane. Il rispetto reciproco è centrale".
Nell'istituto milanese i dottorandi restano 3-5 anni, poi ripartono verso altri laboratori, altri Paesi. Ma i legami restano. "La comunità indiana in Ifom è sempre stata un supporto - dice Rajagopal Papagudi, ricercatore sostenuto da una borsa Airc - Poter parlare nella mia lingua madre mi ha aiutato significativamente". Così come, aggiunge Thennavan, l'apertura verso i colleghi italiani ("mi hanno aiutato enormemente a integrarmi"). Il consiglio per chi vuole venire a lavorare in Italia? "Siate aperti - dice Ramveer - cercate collaborazioni, approfittate dei sistemi di supporto. Costruire sia expertise scientifica che comprensione interculturale renderà il viaggio gratificante".
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(Adnkronos) - L'obesità e il sovrappeso si combattono anche a tavola. L'alimentazione, spiega il pediatra Italo Farnetani alla vigilia della Giornata mondiale che si celebra per ricordare la data di fondazione della Fao (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), gioca un ruolo essenziale. "I genitori devono attuare alcuni comportamenti per evitare un apporto superfluo di calorie, che può avvenire fuori, prima, durante o dopo il pasto", evidenzia l'esperto che suggerisce 20 punti su cui agire, 20 buone abitudini per bambini e ragazzi.
Il primo capitolo è quello del 'Fuori-pasto': 1) Non mangiare al di fuori dei cinque pasti principali (prima colazione, spuntino a metà mattinata, pranzo, merenda e cena), suggerisce Farnetani; 2) Non mangiare mai con smartphone, Pc, tablet, televisore accesi; 3) Non tenere i cibi in vista o a portata di mano; 4) Tenere poche provviste, soprattutto in frigorifero; 5) Preparare una lista dei cibi da comprare e non fare mai la spesa prima di aver mangiato cioè prima dei pasti.
Altro momento clou è quello 'Prima del pasto' e le regole successive rientrano in questo capitolo: 6) Non mettere mai in tavola il cestino del pane prima dell'inizio, portarlo solo in accompagnamento al secondo; 7) Non portare le vivande in tavola prima di cominciare il pasto; 8) Non mettere le pietanze nei vassoi, ma portarle nel piatto; 9) Usare piatti un po' più piccoli del normale e mettere solo la quantità di pietanza che si deve consumare; 10) prima dell'inizio del pasto è consigliabile bere l'acqua: mettere sempre in tavola la bottiglia.
E poi c'è il momento clou: 'Durante il pasto'. Le regole di Farnetani per questo capitolo sono: 11) Arrivare a tavola nel momento in cui si inizia a mangiare; 12) Non iniziare a mangiare prima che tutti i commensali si siano serviti; 13) Tutti devono mangiare le stesse pietanze ("è assurdo - osserva il pediatra - che qualcuno mangi cibi gustosi, mentre altri 'fanno la dieta'"); 14) Iniziare il pasto sempre con un antipasto vegetale, insalata o pomodori rossi, o un piatto poco calorico, come la vellutata di verdura; 15) Già dall'età di 2 anni insegnare a masticare a lungo i cibi: è un vantaggio per ridurre la voracità, e perciò contenere l'apporto calorico, ma anche per la salute della bocca e dell'apparato digerente.
Anche 'Dopo il pasto' è utile seguire alcuni accorgimenti, conclude Farnetani. Le regole per questo capitolo: 16) Mai alzarsi senza avere mangiato la frutta; 17) Appena finito il pasto, invece, ci si deve subito alzare; 18) Non si dovrà mangiare più fino al pasto successivo; 19) Non conservare gli avanzi a portata di bimbi; 20) Avere sempre a disposizione una bottiglietta da 500 cc di acqua.
La regola delle 5 C - "La principale causa del sovrappeso e dell'obesità" nei bambini e nei ragazzi "è uno stile di vita caratterizzato dalla sedentarietà". Una strategia per contrastarla? "Attuare tutti quei comportamenti che possono far 'muovere di più'". Ma piuttosto che puntare su "scelte troppo difficoltose, come usare le scale anziché l'ascensore, che si rileverebbero scelte perdenti in partenza perché irraggiungibili, il consiglio è di puntare su qualcosa che le persone siano in grado di capire e di eseguire, attività che possono associare il movimento con il divertimento". Seguendo questo principio guida, il pediatra propone la 'regola delle 5C', una strategia messa a punto dall'esperto diversi anni fa (nel 2005), che dopo il Covid si è arricchita di una quinta C, quella che sta per coetanei.
Occasione per fare il punto è stato un workshop che si è tenuto nei giorni scorsi a Mazara del Vallo, in Sicilia, con il patrocinio dell'Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Trapani. Organizzatore e direttore scientifico dell'evento: il medico diabetologo Giuseppe Giordano. Che cosa indicano le C della regola proposta da Farnetani? "E' presto detto", illustra il professore ordinario di Pediatria dell'Università Ludes di Malta, che ha tenuto la prima relazione all'apertura del Convegno sulla gestione territoriale pluridisciplinare del paziente diabetico, concentrandosi sulle politiche di prevenzione dell'obesità nell'età evolutiva. Partendo dalla C di coetanei, l'esperto spiega che "dopo la pandemia che è stata caratterizzata nei bambini da notevoli disturbi psicologici da isolamento è importante favorire la frequenza e la relazione" con i pari, "che rappresenta anche un efficace stimolo per contrastare l'eccessivo apporto calorico. Per evitare che bambini e adolescenti mangino per 'farsi compagnia o combattere la noia'. I genitori devono dunque creare occasioni d'incontro, per esempio invitando i coetanei in casa, oppure organizzando piccoli eventi nei parchi pubblici, evitando che il motivo sia costituito dal cibo (la merenda o la pizza oppure l'aperitivo per i più grandi)".
E questo aspetto riporta direttamente alla prima C: quella che indica il comportamento alimentare. "No a diete fai da te - è il primo messaggio di Farnetani - L'unico consiglio, valido per tutti e anche per gli adulti, è di mangiare frutta e verdura sia a pranzo sia a cena. Non vanno invece attuate le diete 'copiate'" da altri contesti, "perché bambini e adolescenti hanno bisogno di introdurre i principi nutritivi giusti per la crescita e un armonico sviluppo". Un consiglio per il carrello della spesa: "Attenzione a ciò che si compra e all'ansia di risparmiare - esorta il pediatra - perché i prodotti che costano poco potrebbero essere anche quelli con meno sicurezza alimentare e/o con un maggior apporto calorico". Un punto fermo è che "non si ingrassa in una notte", continua Farnetani, "perché è lo stile di vita quotidiana che determina il peso. Giusto o in eccesso".
La seconda C apre la serie dedicata alla lotta alla sedentarietà: sta per camminare. "Si consumano così molte calorie senza accorgersene. Vanno perciò create le opportunità per camminare". Quanto? "Se si cammina con un'andatura media per un'ora si coprono 3 km e si consumano 400 calorie che equivalgono a: un piatto di filetti di pesce fritto, oppure un piatto di patatine fritte (250 calorie) +1 cornetto gelato (150 calorie), o una fetta di torta, oppure un cannolo alla crema", calcola Farnetani. "Se si cammina con un'andatura media per 80 minuti si coprono 4 km e si consumano 500 calorie che equivalgono a: un primo di pesce, oppure una porzione di insalata di riso, oppure una porzione di frittura di pesce, o una pizza farcita".
La terza C sta invece per ciclismo: "È un'attività da praticare maggiormente, soprattutto insieme ai genitori o in gruppo. Per ottenere i migliori effetti sulla salute si deve pedalare almeno per 20-30 minuti. In questo modo aumenta il tono dei muscoli e la figura risulterà più snella e armonica. Quando i bambini sono piccoli, soprattutto nel periodo delle elementari, vanno molto volentieri in bici e allora il sabato e la domenica o, chi può, anche nei giorni feriali, è salutare che i genitori facciano un giro in bicicletta con i figli. Ne guadagneranno in salute, ma sarà un modo per rafforzare la relazione", assicura il pediatra.
La quarta C indica il migliore amico dell'uomo: il cane. "Un pretesto valido per uscire di casa è dover portare fuori il proprio pet. Ci sono ricerche scientifiche che dimostrano che chi ha un cane ha più bassi livelli di colesterolo nel sangue e una minor probabilità di presentare infarto del miocardio o altre malattie di cuore o circolazione. Per il bambino che è sempre circondato da presenze inanimate, come televisore, videogiochi, computer e gioca poco sia con i coetanei (da qui la quinta C della regola) sia con i genitori perché sta tanto tempo da solo, un animale domestico è una presenza vivente che porta solo vantaggi psicologici senza rischi per la salute", conclude l'esperto.
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(Adnkronos) - “I Custodi dell’Acqua” ha vinto il Premio Acea per il miglior cortometraggio dal tema cui prende il titolo, in concorso all’interno del contest I mille volti dell’acqua. Girato dal regista Hari Bertoja è ambientato in un museo dove l’opera rinascimentale “Nascita di Venere” di Botticelli diventa interattiva grazie a un’AI capace di trasfigurarla attraverso le epoche. E quando un visitatore chiede una versione futura, un improvviso “bug” spalanca un portale reale verso un mondo arido e senz’acqua, dove una figura enigmatica lo mette in guardia sul destino dell’umanità e sul prezzo nascosto della tecnologia.
Le due giurie, una tecnica composta dai vertici Acea e da esperti del Centro Sperimentale di Cinematografia e una formata da dipendenti dell’azienda, ne avevano selezionati tre tra i 150 lavori presentati al contest, creato per sensibilizzare l’opinione pubblica al risparmio idrico e raccontare l’acqua ai tempi del cambiamento climatico. All’evento di premiazione, condotto dal giornalista di Sky Alessio Viola, che si è svolto nel Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica durante la serata inaugurale della Festa del Cinema, erano presenti gli autori in concorso, Barbara Marinali, Presidente di Acea, Gabriella Buontempo, Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia e Salvatore Nastasi, presidente Fondazione Cinema e di Festa del Cinema di Roma.
Acea, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e la Fondazione Cinema per Roma, ha presentato presso la Casa del Cinema la retrospettiva Gocce di cinema e il contest I mille volti dell'acqua, due iniziative nate nell'ambito della XX edizione della Festa del Cinema di Roma, al via dal 15 ottobre, per raccontare l'elemento acqua attraverso lo sguardo di grandi registi e giovani videomaker. L’evento clou sarà l’appuntamento del 24 ottobre nella serata dedicata ad Acea presso la sala Sinopoli, quando verrà proiettata l’anteprima di “Dracula – L’amore perduto” di Luc Besson, uno dei film più attesi della kermesse cinematografica di quest’anno.
Il contest “I Mille Volti dell’Acqua” quest’anno ha una nuova declinazione, “I custodi dell’acqua” e ha visto giovani registi e filmaker cimentarsi nella realizzazione di cortometraggi inediti che hanno narrato l’elemento acqua attraverso gli strumenti della fiction, del documentario o dell’animazione, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del risparmio e del riuso idrico, in linea con le strategie sostenibili del Gruppo Acea, guidato dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo. Il lavoro migliore tra i tre corti finalisti sui 150 partecipanti, è stato selezionato da una giuria composta da Acea e dai critici del Centro Sperimentale ed è stato proiettato oggi nella sala del Teatro Studio Gianni Borgna dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Il videomaker vincitore ha ricevuto un premio di 5.000 euro.
“Con Acea anche quest’anno alla Festa del Cinema di Roma la star è l’acqua. Crediamo sia necessario porre sempre più attenzione al tema del riuso e far capire quanto sia importante la tutela della risorsa idrica per un futuro più sostenibile. Il cinema diventa così il mezzo di riflessione sul valore della preziosa risorsa blu e l’iniziativa ‘I mille volti dell’acqua’ va proprio in questa direzione: ognuno di noi può diventare un ‘custode dell'acqua’, la goccia decisiva per un futuro all’insegna di una nuova consapevolezza in cui non basta essere informati, ma bisogna giocare un ruolo attivo nella difesa e nella tutela delle risorse naturali”, dichiara la Presidente di Acea Barbara Marinali.
Da oggi, giorno di partenza della manifestazione e per tutta la durata della Festa del Cinema, lo storico Teatro Olimpico di Roma ospiterà alcuni film della rassegna e si trasformerà nel Teatro Olimpico Acea. Il foyer è stato allestito con un’esposizione di immagini, opere e oggetti di ingegneria industriale provenienti da “Acea Heritage”, una mostra nata per raccontare la storia e la cultura di Acea nella sede romana della società a Piazzale Ostiense. In occasione della manifestazione, infine, presso lo stand Acea all’Auditorium Parco della Musica sarà possibile incontrare i protagonisti dei film in cartellone e vedere i corti in concorso per il contest I mille volti dell’acqua. Allo stand si arriva percorrendo il Blu Carpet per ricordare e sottolineare l’importanza delle risorse idriche.
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