

(Adnkronos) - Non basta la patente a punti per incrementare la sicurezza sul lavoro ma è necessario innalzare gli indicatori in materia richiesti alle aziende che partecipano agli appalti dei contratti pubblici, realizzando una sorta di 'filtraggio a monte' tra quelle che rientrano negli standard richiesti e quelle che invece non lo sono, senza aspettare la fase realizzativa degli appalti. E' la posizione dell'avvocato Gianluca Mazzei, esperto in materia di appalti e sicurezza sul lavoro, come spiega in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia.
"Il tema della sicurezza sul lavoro oggi in Italia è delicatissimo ed è veramente 'caldo', è inaccettabile -avverte Mazzei- il numero dei morti sul lavoro. A mio parere, le lacune in materia sono tante, ma ci sono anche le possibili soluzioni. Sulle lacune partiamo dal presupposto che il problema principale nasce a monte. Noi abbiamo un codice dei contratti pubblici che risale al 2023, aggiornato con un regolamento correttivo di dicembre 2024".
"E per quanto riguarda il tema della sicurezza è stata introdotta la cosiddetta patente a punti, che è una sorta di 'carta d'identità' delle aziende, dove sono registrati tutti gli indicatori di un'azienda sana o meno dal punto di vista della sicurezza. È un indice che però troviamo solo in fase di esecuzione, non in fase di partecipazione. Quindi un'azienda comunque, anche con un rating basso a livello di sicurezza, può partecipare agli appalti pubblici. A mio parere, invece, bisognerebbe creare una sorta di 'filtraggio' delle aziende che partecipano, e a farlo dovrebbero essere proprio gli enti pubblici coinvolti", sottolinea. Secondo Mazzei, la strada la seguire è chiara: "Innanzitutto dovrebbero -spiega- essere richiesti di criteri di sicurezza molto elevati, come alcuni committenti fanno, tutelando molto sia imprese che lavoratori. Ci sono invece committenti che utilizzano dei facsimile sulla sicurezza, standard, che vengono pubblicati così come sono".
Secondo l'esperto, la sicurezza sul lavoro non è inoltre incentivata dalla "massima partecipazione, e quindi dalla più ampia concorrenza tra le imprese". "Questo perché possono partecipare al mercato imprese che hanno requisiti altissimi, ma solo sulla carta. Poi invece nell'esecuzione, nella realizzazione dell'opera, vediamo imprese che fanno su subappalti su subappalti e tutto ciò ricade sulla qualità del lavoro e sulla sicurezza dei lavoratori che realmente realizzano l'opera, che comunque non hanno i dispositivi di protezione personali, o comunque lavorano in ambienti poco salubri e rischiosi per la loro salute. Purtroppo, ogni giorno ci sono morti sul lavoro e sembra la normalità, ma non dovrebbe esserlo", spiega ancora. Superare queste criticità, secondo Mazzei, è possibile intervenendo a monte, "ma non vedo la volontà di dialogo, servirebbe una maggiore cooperazione tra le parti in causa per il bene comune", puntualizza. Per l'esperto, anche sui controlli si potrebbe fare di più. "C'è una scarsa organizzazione, mi è capitato spesso che i controlli vengono fatti solo all'inizio o comunque solo su grossi cantieri. Sui piccoli e medi cantieri i controlli sono sporadici o comunque non sono così concreti che possano prevenire eventuali lacune dal punto di vista della sicurezza del lavoro", sottolinea.
A parere di Mazzei, centrale è, quindi, incentivare le imprese a seguire la 'road map' in materia di sicurezza: "Incentiverei le aziende a investire sulla sicurezza con una normativa, non a fondo perduto, ma con contributi al 50-60% per spingere le imprese a formare il personale in materia. E poi spingerei sulla realizzazione di scuole di formazione sul territorio per formare gli operatori che poi agiranno sul campo. E inoltre, a mio, parere è fondamentale 'premiare' le aziende che investono in sicurezza, e farlo in fase di gara pubblica. Andrei quindi a valorizzare gli operatori economici che hanno un rating storico elevato aziendale a livello di sicurezza: li premierei dando dei punteggi superiori in modo tale di incentivarli a investire e quindi aggiudicarsi le commesse pubbliche".
E secondo Mazzei le nuove tecnologie potrebbe supportare gli interventi in materia di sicurezza sul lavoro. "E' necessario rendere effettivo quello che è il processo di digitalizzazione, e quindi che tutte le stazioni appaltanti, tutti gli enti pubblici digitalizzino al 100% la documentazione delle aziende, creando uno storico, e in modo tale da poterle valutare in ottica di partecipazione e priorità", conclude.

(Adnkronos) - Steve Kerr 'incorona' Carlos Alcaraz. L'ex cestista americano, oggi allenatore dei Golden State Warriors, ha incontrato il tennista spagnolo, fresco vincitore degli Us Open e nuovo numero uno del mondo dopo il sorpasso a Jannik Sinner, a San Francisco, in California, dove Alcaraz, nella sua nuova versione bionda, rappresenterà il Team Europe nella Laver Cup 2025, al via oggi, venerdì 19 settembre.
Proprio la finale di New York, dove Alcaraz ha battuto Sinner in quattro set, è stata al centro del dialogo tra i due: "Mi diverto veramente tanto a vederti giocare, la finale della settimana scorsa è stata incredibile. Non ho mai visto niente del genere", ha detto Kerr, ricevendo i ringraziamenti di Carlos.
L'allenatore di Golden State ha anche apprezzato un particolare del percorso agli Us Open dello spagnolo: "Mi è piaciuto il tuo tributo a Sergio", ha detto con un sorriso, riferendosi all'esultanza in cui Alcaraz mimava di giocare a golf, in riferimento al golfista spagnolo Sergio Garcia, con cui ha condiviso il tee.
Leggi tutto: Steve Kerr incontra Alcaraz e lo 'incorona': "Mai visto niente del genere"

(Adnkronos) - L'inizio di un nuovo anno scolastico rappresenta un momento cruciale per la crescita delle bambine, bambini, ragazze e ragazzi che popolano le nostre scuole di ogni grado. Oltre al ritorno sui banchi, è fondamentale considerare il ruolo insostituibile dello sport in questo delicato periodo. L'attività fisica, infatti, rappresenta un pilastro essenziale per lo sviluppo fisico, mentale e sociale in età evolutiva. "Lo sport infatti fornisce numerosi benefici, noti fin dall’antichità, basti pensare al ruolo del gymnasium nell'antica Grecia, che era molto più complesso e ricco di significato rispetto all'idea moderna di 'palestra'. A livello fisico, la pratica regolare migliora la salute cardiovascolare e respiratoria, rafforza il sistema muscolo-scheletrico e aiuta a mantenere un peso corporeo sano, contrastando un fenomeno molto preoccupante come quello dell'obesità infantile. Infatti, purtroppo, i dati attuali mostrano come solo il 20% dei ragazzi e il 14% delle ragazze raggiungono il livello raccomandato di 60 minuti di attività fisica moderata o intensa al giorno". Così all'Adnkronos Salute Andrea Bernetti, medico fisiatra e segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa),
"Ma i benefici vanno ben oltre l'aspetto fisico. Lo sport, infatti, ha azioni virtuose in merito allo sviluppo cognitivo, che si traduce in un rendimento scolastico superiore e in una maggiore facilità nell'affrontare sfide cognitive; implementa le competenze sociali, ad esempio - suggerisce Bernetti, professore ordinario dell'Università del Salento - in un contesto di squadra i bambini imparano a cooperare, a comunicare e a rispettare le regole. Imparano a gestire la vittoria con umiltà e la sconfitta con resilienza, sviluppando un forte senso di disciplina e appartenenza. Inoltre, lo sport è fondamentale per il benessere psicologico, infatti l'esercizio fisico riduce i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, e aumenta la produzione di endorfine, migliorando l'umore e riducendo ansia e stress".
Un ulteriore aspetto da considerare "è quello dello sviluppo armonico del sistema muscolo-scheletrico, con particolare attenzione alla postura. Da questo punto di vista dobbiamo mettere da parete vecchie credenze, come quella ad esempio che il nuoto sia un’attività fisica positiva per la colonna vertebrale. Infatti, pur essendo il nuoto uno sport completo e nella maggioranza dei casi molto benefico per lo sviluppo dei ragazzi in età evolutiva - rivela il medico fisiatra - diverse evidenze scientifiche hanno mostrato come, in alcuni casi, il suo effetto sull’assetto della colonna vertebrale non sia sempre virtuoso. Questo è solo un esempio per sottolineare come non esista uno sport buono per tutti, gli aspetti da considerare nel consigliare uno sport sono molteplici. Ogni bambino andrebbe considerato nella sua globalità, partendo dallo stato di salute complessivo e una attenta valutazione medica, rispettosa delle normative in materia, passando poi anche alla valutazione delle preferenze, delle caratteristiche caratteriali, della predisposizione individuale, sino alla valutazione posturale compresa di valutazione dei fattori di rischio ad esempio per lo sviluppo di alterazioni (dismorfismi) posturali".
Leggi tutto: Riparte lo sport per bambini, medico-fisiatra: "Benefici su postura, psiche e peso"

(Adnkronos) - Incidente oggi 19 settembre tra uno scuolabus, con 30 bambini a bordo, e un’auto sulla Sp55 tra Buja e Treppo Grande (Udine). Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Il mezzo si è ribaltato su un fianco: due bambini e tre adulti sono stati soccorsi dalle squadre e affidati al personale sanitario per il trasporto in ospedale.
Sono in fase conclusiva le operazioni di messa in sicurezza del tratto stradale interessato e di rimozione dei veicoli coinvolti.
Leggi tutto: Scontro tra auto e scuolabus con 30 bambini a bordo, 5 feriti

(Adnkronos) - “Lo aspettiamo a braccia aperte, specialmente se scappa da Trump. Quando vuole andar via, lo aspettiamo". Così all'Adnkronos il sindaco di Ischia, Vincenzo Ferrandino, a proposito della sospensione sulla rete Abc del programma di Jimmy Kimmel - il noto presentatore americano nell'occhio del ciclone negli Stati Uniti per i commenti sull’assassinio di Charlie Kirk - e sull'ipotesi di una 'fuga' in Italia del conduttore.
Kimmel ha infatti origini ischitane e cittadinanza italiana: il nonno perse quasi tutti i parenti a causa del terremoto a Casamicciola nel 1883 e poi salpò verso gli Stati Uniti. Nel giugno scorso l'annuncio sulla cittadinanza durante il ricevimento per la festa della Repubblica di cui era stato ospite al consolato italiano a Los Angeles.
"Sarebbe un ospite d'onore, Jimmy è un nipotino di Ischia", prosegue il sindaco di Ischia, che commenta così quanto sta avvenendo negli Stati Uniti: "Il presidente degli Stati Uniti, nel paese dove si sono sempre coltivate le libertà, sta avendo atteggiamenti che fanno riflettere, non solo per la politica estera che porta avanti che lascia perplessi ma anche per queste dinamiche che minano le fondamenta della democrazia".
In queste ore a Forio d'Ischia si sposa anche Venus Williams, sette titoli del Grand Slam: "Lei e il suo prossimo marito stanno festeggiando da giorni sull’isola di Ischia, tra aperitivi e cene", racconta il sindaco. "Sono incantati dalla bellezza dell'isola, con i loro invitati hanno fatto l'altra sera un aperitivo sulla spiaggia San Pietro che si trova alle spalle del Porto, poi altre serate tra Casamicciola e Lacco Ameno. Si sposano a Forio a "Il Faro", hanno scelto Ischia, hanno fatto benissimo, noi accogliamo tutti con il sorriso".

(Adnkronos) - Migliora la diagnosi di patologie complesse, permette una maggiore accuratezza e può evitare esami più invasivi: il cardioradiologo rappresenta ormai una figura indispensabile nella lotta alle malattie cardiovascolari. Opera in sinergia col cardiologo e grazie all'analisi ed a una sempre più approfondita interpretazione delle immagini con macchine più potenti e sofisticate (anche grazie all'intelligenza artificiale) può garantire una presa in carico molto più efficace. Ma non è presente in tutti gli ospedali italiani: bisogna colmare questa lacuna e promuovere maggiormente la formazione e l’aggiornamento continuo dei Medici Radiologi favorendo l’inserimenti dei giovani in questa area cruciale. È questo l'appello lanciato oggi a Torino durante il congresso nazionale delle Sezioni della Sirm (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica) di Cardioradiologia e Radiologia Informatica e Intelligenza artificiale che riunisce oltre 1100 medici provenienti da tutta Italia.
"La Cardioradiologia ha compiuto straordinari progressi – afferma Nicoletta Gandolfo, presidente Sirm e direttore del Dipartimento Immagini Asl3 di Genova -. Oggi, infatti, disponiamo di strumenti diagnostici molto più veloci e accurati rispetto al passato. Le attuali tecnologie disponibili, unite alla competenza clinica di settore, consentono di identificare precocemente le patologie cardiache, soprattutto in pazienti selezionati, supportando in modo decisivo il lavoro del cardiologo, che spesso riscontra segni già tardivi di malattia".
"Ci stiamo indirizzando sempre di più verso una medicina di precisione, dove il centro del nostro interesse è il singolo paziente – spiega Guido Ligabue, presidente della Sezione di Cardioradiologia della Sirm, direttore della Scuola di Specialità di Radiodiagnostica di Unimore e direttore della Radiologia dell’Ospedale di Sassuolo -. L’obiettivo è adottare scelte cliniche specifiche per le esigenze di ogni malato. Oggi, anche grazie a strumenti informatici, possiamo estrapolare dati dalle immagini di Risonanza e Tac che, integrate con le informazioni cliniche, permettono al ‘team’ che ha in cura il paziente di scegliere il trattamento più adatto per lui. Per esempio, nelle cardiomiopatie (malattie primitive del miocardio che non derivano da una patologia delle coronarie, che colpiscono circa 350mila persone in Italia) la Cardioradiologia è un approccio determinante in quanto, oltre a fornire diagnosi precisa, riesce a graduare quanto è severa la malattia, permette di esprimere una prognosi e, in alcune condizioni anche a monitorare l’efficacia delle terapie".
"Il ruolo dell’imaging in Cardioradiologia presenta numerose evidenze – sottolinea Riccardo Faletti, direttore della Radiodiagnostica a Direzione Universitaria dell’Irccs di Candiolo, professore Università di Torino - per esempio la coronaro - Tc (l'angiografia coronarica con tomografia computerizzata) ha un ruolo ben consolidato nel valutare la regolare pervietà dell'albero coronarico e l'eventuale presenza di patologia calcifica e non calcifica. In tal modo, il cardiologo può impostare una terapia per prevenire la cardiopatia ischemica. I pazienti idealmente candidabili alla coronaro - Tc sono con rischio basso e intermedio per patologia coronarica, mentre quelli a rischio alto vanno direttamente alla coronarografia, esame invasivo e con un suo rischio. La risonanza magnetica, invece, presenta un ruolo per la cardiopatia ischemica, ma soprattutto per le cardiopatie non ischemiche, in particolare per le cardiomiopatie. La risonanza magnetica è fondamentale nelle cardiopatie dilatative, restrittive e ipertrofiche, per decidere quali sono quei pazienti con maggior possibilità di sviluppare delle aritmie sulla base di quello che può essere lo stato iniziale o avanzato della cardiomiopatia".
Al congresso ampio spazio sarà dato al documento Sic-Sirm sul dolore toracico acuto. Il cardioradiologo svolge una funzione essenziale anche nel pronto soccorso: l’utilizzo della cardio - Tc come esame di prima istanza nel paziente che si presenta con dolore toracico acuto di non chiara origine coronarica è fondamentale per escludere una sindrome coronarica acuta o altre cause di dolore toracico (ad esempio la dissezione aortica o la tromboembolia polmonare) ed eventualmente procedere ad approfondimenti più specifici come la cardioRm.
"L’uso dei nuovi software di intelligenza artificiale è fondamentale grazie all’aumento del numero di immagini e alla loro qualità - conclude Riccardo Ferrari, presidente della Sezione Sirm di Radiologia informatica ed intelligenza artificiale, dirigente medico radiologo al San Camillo-Forlanini di Roma -. In particolare, questi software si concentrano su due temi principali: il primo è tecnico, per produrre immagini sempre più precise e meno invasive, quindi con meno radiazioni, meno tempo di esposizione e quindi più comfort per il paziente. Inoltre, il radiologo utilizza un’immagine decisamente migliore perché si lavora con protocolli che hanno migliorato sensibilmente la qualità. Il secondo riguarda i software che supportano l’individuazione dei reperti patologici e la loro caratterizzazione, aiutando il radiologo ad analizzare immagini sempre più dettagliate e in numero maggiore. È importante sottolineare che i software di intelligenza artificiale sono solo un supporto e che è il medico radiologo a valutare il reperto secondo le sue conoscenze tecniche e cliniche. Tali tecnologie stanno apportando un cambiamento epocale in Radiodiagnostica che, per essere tale, deve essere ampiamente diffuso e utilizzato per garantire equità di trattamento a tutti i pazienti".
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(Adnkronos) - Diventa un caso il maxi concorso per operatore socio sanitario (Oss) in Campania. Ieri il rinvio dell'Asl di Salerno, oggi quello dell'Asl Napoli 1 centro. Le prove scritte si dovevano tenere da lunedì 22 settembre. "In considerazione di sopraggiunte criticità tecniche e organizzative, i cui tempi di risoluzione non consentono allo stato l'espletamento del concorso unico regionale per Oss nelle date già comunicate, tutte le prove del 22-24-25 e 26 settembre sono rinviate a data da destinarsi", hanno informato le due aziende. I posti a tempo indeterminato previsti dal concorso, in totale, sono circa 1.200: i candidati per le prove sono oltre 25mila.
"Comprendiamo appieno il disagio, la frustrazione e le notevoli difficoltà organizzative che questo slittamento comporta, sia a livello professionale che personale e familiare - afferma il segretario Fp Cgil Campania Sanità Privata, Marco D'Acunto - La partecipazione a un concorso pubblico rappresenta un investimento significativo di tempo, energie, risorse economiche e, soprattutto, di legittime speranze per un futuro di stabilità lavorativa. Tutto questo merita il massimo rispetto, certezza e trasparenza da parte delle istituzioni. Riteniamo inaccettabile che le conseguenze di inefficienze amministrative ricadano sistematicamente sulle spalle dei lavoratori, già provati da anni di precarietà e di attesa". Un rinvio così repentino, a ridosso delle prove, mina la fiducia nelle procedure concorsuali e genera un senso di profonda ingiustizia.
"Come Fp Cgil - aggiunge Antimo Morlando, segretario Fp Cgil Campania Sanità Pubblica - continueremo a vigilare e a sostenere le lavoratrici e i lavoratori, attuali e futuri, affinché il diritto a un lavoro stabile e sicuro non rimanga un miraggio, ma diventi finalmente una realtà concreta. Inoltre, sottolineiamo che le esigenze assistenziali della popolazione, in particolare per l'avvio delle Case di comunità, rendono la figura degli Oss indispensabile per garantire un'assistenza adeguata e un'efficace sanità di prossimità. E' fondamentale che questo progetto non si areni a causa di ritardi burocratici, compromettendo l'efficienza del Servizio sanitario regionale".
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(Adnkronos) - Il regista americano Tim Burton e l'attrice italiana Monica Bellucci, hanno annunciato oggi la loro separazione, in un comunicato inviato all'Afp.
"È con grande rispetto e affetto reciproco che Monica Bellucci e Tim Burton hanno deciso di separarsi", hanno spiegato le due celebrità in una dichiarazione congiunta.
Il regista di "Edward mani di forbice" e "Il mistero di Sleepy Hollow" e l'attrice di "Mission Cleopatra" e "Irréversible" si erano incontrati al Festival Lumière di Lione nell'ottobre 2022, dove l'attrice gli ha conferito il Premio Lumière alla carriera. Da lì è nata una relazione che ha portato alla collaborazione artistica con il film "Beetlejuice", presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2024 è stato un successo al botteghino nordamericano, incassando quasi 300 milioni di dollari.
Leggi tutto: Tim Burton e Monica Bellucci, storia finita: annunciata la separazione

(Adnkronos) - Funerali di Stato per Matteo Franzoso. L'ultimo saluto allo sciatore genovese 25enne si terrà a Sestriere alle 16 nella chiesa di Sant’Edoardo. Lo fa sapere la Fisi dal suo sito.
Franzoso è morto dopo una terribile caduta durante un allenamento sulla pista di La Parva in Cile.
Nel pomeriggio di lunedì 22 settembre è previsto l’arrivo a Milano della salma che sarà trasferita a Sestriere e accolta nella camera ardente allestita all’interno della chiesa di Sant’Edoardo. La sera stessa, alle 20.30, verrà celebrato il rosario. Da Sestriere il feretro raggiungerà Sauze di Cesana, dove Matteo risiedeva con la sua famiglia. Il suo corpo verrà tumulato al cimitero dell’antica chiesa di San Restituto dove l’accesso sarà riservato esclusivamente alla famiglia.
Leggi tutto: Matteo Franzoso, funerali di Stato a Sestriere martedì 23 settembre

(Adnkronos) - Jannik Sinner ha presentato ieri sera a Milano la sua Fondazione dedicata ai giovani, ma un occhio resta sempre al campo. Il tennista azzurro, sceso al secondo posto del ranking Atp dopo la sconfitta in finale agli Us Open con Carlos Alcaraz, ha parlato dei prossimi impegni, a partire dallo swing asiatico: "Ora parto per Pechino, ci sono ancora tanti tornei importanti per me però mi sento pronto fisicamente. Mi sento bene, dopo lo Us Open ho staccato un po' la testa e quindi ora mi sento pronto per ripartire, pronto per fare qualche cambiamento e diventare un giocatore ancora migliore", ha detto intervistato dal direttore di SkySport, Federico Ferri.
"Ovviamente so anche il supporto che ho dall'Italia e, visto che i grandi Slam sono già finiti, l'obiettivo saranno le Finals di Torino. Voglio giocare bene in quel torneo e poi vediamo come vanno le cose. Sono super contento di tornare di nuovo in campo perché è lì che mi sento vivo. Mi sento al sicuro, quindi non vedo l'ora". L'obiettivo della sua nuova Fondazione è supportare i giovani meno fortunati ad avvicinarsi allo sport e non solo: "Non è una questione di ricambiare, ma di dare qualcosa indietro. Ora siamo in 5, riusciamo a gestire tutto nel modo migliore possibile perché parliamo di ciò che possiamo fare".
"Quando io ho iniziato a sciare 10/15 anni fa costava una cifra, ora costa un'altra. Ci sono famiglie che magari non possono permettersi un paio di sci: dobbiamo essere realisti, non è una cosa con cui andremo subito dall'altra parte del mondo", ha spiegato Sinner, "io sono dell'Alto Adige e so come sono le cose, so tutto di lì. Iniziamo da lì e poi cercheremo di allargarci. Il tennis mi ha insegnato tante cose e mi ha cambiato la vita. La Fondazione per me è sempre stata molto importante la volevo aprire già molto molto prima, però ci siamo detti di fare le cose per bene e di prenderci più tempo"
"Speriamo di fare una cosa molto carina e che resti lì per un bel po', proveremo a fare tante cose positive. Senza la mia carriera tutto questo non sarebbe stato possibile", ha continuato il tennista azzurro, "vengo da una famiglia molto molto normale, che mi ha sempre permesso di fare quello che volevo. Da quel punto di vista i soldi li avevamo, ma non di più. Mi reputo molto molto fortunato, spero che i ragazzi si sentano fortunati di avere me o altri sportivi che cerchiamo di aiutare".

(Adnkronos) - Jannik Sinner ha lanciato ufficialmente la Fondazione Jannik Sinner con un evento esclusivo a Milano all’Hotel Palazzo Parigi in zona Brera, giovedì sera. Erano presenti il Presidente della Fondazione Alex Vittur, il membro del consiglio direttivo Stefano Domenicali e la Direttrice Christina Tauber, insieme a oltre 100 ospiti invitati per celebrare l'occasione. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione include Alex Vittur (Presidente), Stefano Domenicali e Luca Maestri. A presentare la serata David Coulthard, vicecampione mondiale di Formula 1 nel 2001 con la McLaren. Presenti alla serata anche Flavio Briatore e Andrea Bocelli, oltre al presidente della Federtennis e padel Angelo Binaghi. La Fondazione Jannik Sinner si propone di sostenere l'istruzione infantile e ampliare l'accesso allo sport sostenendo organizzazioni sportive, progetti scolastici e iniziative comunitarie.
"Sono stato fortunato a coltivare la mia passione attraverso il tennis, ma so che milioni di bambini non hanno mai la possibilità di realizzare i propri sogni perché non hanno accesso alla scuola", ha dichiarato Sinnik sul palco. "Insieme ad Alex, parlavamo da molti anni della creazione di una fondazione. Stasera, qui, vedo che il progetto è finalmente vivo e noi siamo pronti ad aiutare i bambini a realizzare i loro sogni". Un momento clou della serata è stato l'annuncio delle prime partnership della Fondazione. Nel campo dell'istruzione, è stata presentata una collaborazione con la Global Partnership for Education (GPE), il più grande fondo al mondo dedicato al miglioramento dell'istruzione nei paesi a basso reddito.
"Siamo onorati che la prima grande iniziativa della Sinner Foundation sia una partnership triennale con la GPE. La visione e l'influenza globale di Jannik Sinner apportano nuovo slancio e visibilità alla causa dell'istruzione. Insieme, possiamo aiutare milioni di bambini emarginati a imparare e prosperare", ha spiegato Laura Frigenti, Ceo della Global Partnership for Education.
Nel campo dello sport, hanno annunciato la loro prima partnership con AssiSport Alto Adige, un'organizzazione non profit della provincia di origine di Sinner, l'Alto Adige, che supporta i giovani atleti offrendo finanziamenti, tutoraggio e opportunità di sviluppo.
"Lo sport è parte integrante della cultura e dell'identità della nostra regione e siamo orgogliosi che Jannik ci rappresenti sulla scena internazionale. Sostenere i giovani atleti e dare accesso allo sport ai bambini è sempre stato al centro della nostra missione. Unire le forze con la Fondazione Jannik Sinner segna un importante passo avanti, che ci consente di ampliare i nostri impegni e creare ancora più opportunità per le prossime generazioni", ha dichiarato Giovanni Podini, Presidente di AssiSport Alto Adige.
"L'istruzione moltiplica le possibilità, aprendo porte e opportunità che plasmano le vite individuali, le comunità e le economie. Attraverso la Fondazione, vogliamo estendere queste stesse opportunità ai bambini di tutto il mondo. Sostenere GPE è un primo passo importante in questa missione, e collaborare con AssiSport Alto Adige ci permette di restituire qualcosa alla comunità che ha plasmato il percorso di Jannik", ha affermato Christina Tauber, Direttrice della Fondazione Jannik Sinner. La Fondazione esprime inoltre la sua gratitudine ai suoi partner fondatori: Gucci, Rolex, Nike e Head, per il loro prezioso supporto fin dall'inizio.
Leggi tutto: La Fondazione Jannik Sinner celebra il lancio a Milano, 'il progetto è finalmente vivo"

(Adnkronos) - Il 63% dei clinici è favorevole all’eutanasia nei pazienti oncologici (il 50% in determinate circostanze, il 13% sempre). Il 60% effettua trattamenti anticancro nell’ultimo mese di vita. Però il 32% dichiara di non sentirsi abbastanza preparato ad assistere il malato oncologico in questa ultima fase del percorso di cura e il 90% ritiene sia necessaria una legge nazionale sul tema. Sono i principali risultati del sondaggio su 562 clinici promosso dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e da Fondazione Aiom e presentati nel convegno sulle 'Giornate dell’Etica' dedicato al 'Fine vita: la cura oltre la malattia', che si apre oggi a Lecce. Per analizzare l’opinione dei clinici e le modalità organizzative messe in atto in tema di cure palliative precoci, pianificazione condivisa delle cure, sedazione palliativa, desistenza terapeutica, aiuto medico nel morire, Aiom e Fondazione Aiom hanno promosso un’indagine che ha coinvolto anche le altre società scientifiche con interesse a questi temi (Airo - Associazione italiana di radioterapia ed oncologia clinica, Siaarti - Società italiana anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, Sico - Società italiana di chirurgia oncologica, Sicp - Società italiana di cure palliative, Sipo - Società italiana di psico-oncologia).
"Il fine vita è al centro del dibattito parlamentare negli ultimi mesi, per questo abbiamo promosso il sondaggio per analizzare l’opinione dei clinici - spiega Francesco Perrone, Presidente Aiom -. Emerge con forza la necessità che il legislatore definisca quanto prima una norma sul tema, anche chiarendo il ruolo dell’idratazione e nutrizione artificiale, che per il 50% dei clinici costituiscono trattamenti medici e per l’altra metà terapie di supporto. Siamo di fronte a 'zone grigie', che contribuiscono ad alimentare incertezze". L’attuale Testo unificato del disegno di legge in materia di morte medicalmente assistita ('Modifica all’articolo 580 del Codice penale e ulteriori disposizioni esecutive della sentenza n. 242 della Corte costituzionale del 22 novembre 2019') contiene diverse criticità, evidenziate da Aiom e altre società scientifiche, come Siaarti e Sicp. "La proposta normativa – continua Perrone - esclude il Ssn dalla fase attuativa della procedura e non viene indicato il soggetto chiamato ad assistere la persona, prescrivere o fornire i farmaci, o supervisionare la sequenza degli eventi, esponendo a una potenziale selezione per censo dei pazienti e a disparità inaccettabili. Le spese per queste pratiche non devono essere a carico dei cittadini. Solo il Ssn può garantire tutte le competenze ed i percorsi integrati, incluse le cure palliative simultanee".
"Le richieste di aiuto medico nel morire da parte dei pazienti oncologici sono poche rispetto all’alta incidenza dei tumori in Italia, che nel 2024 hanno fatto registrare 390.100 nuovi casi – afferma Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom-. Ma Aiom e Fondazione Aiom hanno sempre attribuito grande rilievo al tema. Il sondaggio evidenzia che il 63% dei clinici è a favore dell’eutanasia. È importante mettere in luce che il 50% lo è in presenza di determinate circostanze, in particolare in caso di sofferenza inaccettabile, scelta consapevole o aspettativa di vita breve. Si tratta di condizioni in linea con i criteri stabiliti dalla Corte Costituzionale, cioè grave sofferenza fisica o psicologica, capacità di prendere decisioni libere e consapevoli, patologia irreversibile e dipendenza da trattamenti di sostegno vitale. Solo i clinici, che hanno un rapporto di cura continuativo con il paziente, sono in grado di esprimere una valutazione al riguardo in tempi brevi".
"I recenti emendamenti al disegno di legge – continua Cinieri - prevedono che la verifica dei requisiti passi da un doppio vaglio: prima i comitati etici territoriali, con parere non vincolante entro 60 giorni, poi il Centro di coordinamento nazionale, con parere obbligatorio entro ulteriori 60 giorni, prorogabili di 30 per 'motivate e comprovate esigenze'. Questo doppio passaggio può prolungare la procedura fino a cinque mesi. In questo modo, non è garantita una presa in carico tempestiva, fondamentale nella fase di fine vita. Vi è infatti il rischio concreto di tempi di attesa molto lunghi, incompatibili con le condizioni di chi soffre, potenzialmente non rispettando la legge sulle disposizioni anticipate di trattamento".
Per il 92% dei clinici la pianificazione condivisa delle cure, prevista dalla legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (n.219 del 2017), è attuabile con le persone colpite dal cancro. Però, nell’attività clinica quotidiana, solo il 9% la mette sempre in atto. In presenza di disposizioni anticipate di trattamento, il 72% ritiene di dover sempre assecondare la volontà del malato. L’85% informa il malato oncologico in fase avanzata della prognosi della malattia (il 28% sempre, il 43% abbastanza spesso e il 14% occasionalmente).
"Soltanto il 29% dei clinici afferma che la sedazione palliativa, dove indicata, viene sempre effettuata - spiega Vittorina Zagonel, già direttore dell’Oncologia 1 dell’Istituto Oncologico Veneto di Padova -. È necessario rendere disponibili per tutti i malati oncologici le cure palliative contemporaneamente alle cure contro il cancro, compresa la sedazione palliativa nell’ultima parte del percorso. Anche se non possono essere imposte come obbligatorie, sono un diritto di tutti i cittadini ed è auspicabile che costituiscano 'un pre-requisito della scelta di qualsiasi percorso alternativo da parte del paziente', come stabilito dalla Corte Costituzionale. Le cure palliative evitano l’accanimento terapeutico e garantiscono un’assistenza personalizzata al malato e alla sua famiglia fino a fine vita".
In base al sondaggio, nell’82% dei casi, nella struttura è presente una Unità o Servizio di cure palliative e nel 77% vengono garantite le cure simultanee (cure palliative precoci). "Obiettivo ideale sarebbe quello di implementare i gruppi di cure simultanee, ancora assenti in circa il 20% dei centri – sottolinea Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom -. Un’integrazione precoce di interventi di supporto, in un’ottica di cure simultanee, ha un impatto positivo sulla qualità e quantità di vita del paziente oncologico e sui risultati attesi dalle terapie".
Nel 2010 fu pubblicato, sul New England Journal of Medicine, l’articolo che ha cambiato il modo di concepire le cure palliative. "Lo studio ha dimostrato che, in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule metastatico, le cure palliative precoci possono migliorare non solo la qualità della vita ma anche la sopravvivenza, proponendo, di fatto, un nuovo modello di integrazione fra cure palliative e cure attive – sottolinea Di Maio -. L’articolo è stato citato nelle linee guida dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) e della European Society for Medical Oncology (Esmo). Ciononostante, la mancanza di palliativisti ha reso finora complessa l’attuazione del modello nella pratica clinica e siamo consapevoli che realisticamente le evidenti carenze di personale probabilmente non saranno risolvibili almeno nel breve-medio termine, considerata la crescente carenza di specialisti in cure palliative rispetto al fabbisogno. In questo scenario, Aiom ritiene fondamentale l’incremento delle competenze degli oncologi per assicurare l’erogazione di cure palliative 'primarie' e un’attività formativa che punti a far acquisire cognizioni 'di base' di cure palliative".
"La medicina di precisione va applicata anche nella palliazione, come evidenziato in un articolo pubblicato su 'Esmo Open', scegliendo il momento giusto, rappresentato dalla diagnosi di malattia avanzata. Questi trattamenti non vanno quindi utilizzati solo negli ultimi giorni di vita, quando non vi sono più opzioni di terapia attiva, ma rappresentano una risorsa preziosa a partire dal momento della diagnosi di cancro avanzato, perché possono migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza" conclude Di Maio.
Leggi tutto: Aiom: "63% medici favorevoli a eutanasia in pazienti oncologici"
(Adnkronos) - Cosa c'è nell'agenda dell'Eurogruppo e dell'Ecofin informali di settembre riuniti oggi e domani a Copenaghen? Ecco gli aggiornamenti dal nostro inviato Tommaso Gallavotti
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Napoli, studentessa spagnola di 20 anni travolta e uccisa sulle strisce da Suv: alla guida un 18enne

(Adnkronos) - Una studentessa spagnola è stata travolta e uccisa da un Suv a Napoli. È accaduto stanotte intorno alle 2 lungo il corso Umberto I. A perdere la vita una ragazza di 20 anni, in Italia nell'ambito del programma Erasmus.
Secondo una prima ricostruzione operata dalla Polizia locale di Napoli, la ragazza sarebbe stata investita dal Range Rover guidato da un 18enne mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. Subito soccorsa, è morta all'arrivo all'Ospedale del Mare per le gravi ferite riportate.
Ora la posizione del 18enne è al vaglio degli inquirenti: sequestrata l'auto, gli è stata ritirata la patente ed è stato sottoposto a tutti gli accertamenti tossicologici per capire se abbia fatto uso di sostanze stupefacenti o alcool. È indagato per omicidio stradale.


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