
(Adnkronos) - Sparatoria oggi a Dallas, nel mirino l'ufficio dell'Ice, l'agenzia federale che applica le politiche anti-migranti dell'amministrazione Trump. In azione un cecchino che ha aperto il fuoco ed ha colpito tre migranti detenuti, uccidendone uno. Lo riferiscono fonti della polizia a Fox News, aggiungendo che l'uomo che ha aperto il fuoco da un tetto ha rivolto l'arma contro di sé e si è ucciso sparandosi un colpo alla testa quando si sono avvicinati gli agenti. Il cecchino, che viene descritto come un uomo bianco, si era appostato su un tetto, non è ancora chiaro se dell'edificio dell'ufficio federale o se di un edificio adiacente.

(Adnkronos) - Almeno tre persone sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta oggi nell'ufficio dell'Ice a Dallas. Lo riferisce Todd Lyons, direttore dell'agenzia federale che applica le politiche anti-migranti dell'amministrazione Trump. "Le informazioni preliminari parlano di un possibile cecchino - ha detto Lyons secondo quanto riporta la Cnn - abbiamo tre individui colpiti in questo momento, non ho informazioni sulle loro condizioni, sono stati trasferiti in ospedale".
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(Adnkronos) - "Piena capacità di intendere e di volere". In aula, nel processo d'appello per Alessia Pifferi condannata in primo grado all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di soli 18 mesi, i periti nominati dalla corte d'Assise d'Appello hanno ribadito le conclusioni della relazione di 65 pagine depositata lo scorso agosto. Un lavoro frutto di tre colloqui clinici, dei risultati dei test e dell'esame della documentazione raccolta sull'imputata.
Lo psichiatra Giacomo Francesco Filippini ha sottolineato come la storia clinica ha consentito una diagnosi: Alessia Pifferi è "affetta da esiti in età adulta di disturbo del neurosviluppo con residua fragilità cognitiva settoriale e immaturità affettiva", ma "ha piena capacità di intendere e di volere". Il neuropsichiatra infantile Stefano Benzoni, che ha ripercorso a storia della 'bambina Alessia Pifferi', ha ribadito il concetto di "disturbo del neurosviluppo", sottolineato i pochi dati a disposizione sull'età scolare, e rimarcato come "quei deficit cognitivi appaiono scarsamente invalidanti sulle autonomie personali".
Un concetto che ha ribadito la neuropsicologa Nadia Bolognini: nell'imputata "permane tutt'ora una fragilità emotiva, non significativamente invalidante sul funzionamento psico-sociale" e che non ha dunque inciso sulla capacità di intendere e volere rispetto alla morte della bambina avvenuta nell'estate 2022.
I dati documentali, i test clinici, i colloqui in carcere, la vecchia documentazione scolastica portano a un quadro "caratterizzato da problematiche delle aree affettivo-relazionale e cognitiva presenti in età infantile-adolescenziale, complessivamente evolute in senso migliorativo in età adulta, ma con deficit cognitivi ancora rilevati", seppur oggi "appaiono scarsamente invalidanti sulle autonomie personali". E' questo il quadro clinico che i periti restituiscono per Alessia Pifferi.
Un quadro che non pesa sulla piena capacità di intendere e di volere della donna, come ha rimarcato Filippini. "Noi possiamo dire con serenità che i disturbi che riconosciamo nell'imputata non hanno condizionato in modo pervasivo la sua capacità", questo "deficit cognitivo, non patologico" non ha inciso sulla scelta di abbandonare la figlia. "I disturbi, che non sono una malattia, non impattano sul funzionamento nella vita quotidiana".
Le difficoltà relazionali, i problemi di attenzione di memoria, le fragilità emotive di Alessia Pifferi riconosciute dagli esperti che non la ritengono una 'simulatrice' - la nuova perizia riparte da zero per cancellare il sospetto di presunta finzione che pesa sui vecchi test - sono i tratti con cui viene descritta dagli esperti che escludono la possibilità che alla donna "si è spenta la mente. E' un modo semplicistico - ha concluso Filippini - per spiegare una situazione che fatica ad accettare, è un tentativo di rielaborazione" l'abbandono per sei giorni della figlia per stare con il fidanzato.
Leggi tutto: Alessia Pifferi, periti in aula: "Immaturità affettiva ma capace di intendere e volere"


(Adnkronos) - E' stato trovato oggi, mercoledì 24 settembre, il corpo della turista dispersa, dopo essere stata travolta dalle acque di un torrente in piena nell'Alessandrino. Il cadavere della donna è stato localizzato dai vigili del fuoco a circa 4 chilometri a valle del campeggio di Spigno Monferrato.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato di emergenza per i danni da maltempo in relazione in particolare alle province di Rovigo, Padova e Venezia. Allagamenti ad abitazioni, scantinati, strade si sono registrati in provincia di Rovigo, in quella di Padova e di Venezia. In Polesine circa un centinaio gli interventi dei vigili del fuoco con squadre di volontari della protezione civile con pompe ad alta capacità. Nella zona tra Trebaseleghe, Mirano, Salzano, Spinea e Noale c’è stata l’interruzione delle linee elettriche con circa 75 richieste di intervento. Attualmente la perturbazione è in diminuzione con fenomeni locali che interessano maggiormente prealpi, pianura e la costa nord-orientale con qualche fenomeno isolato in provincia di Treviso. Secondo le previsioni le precipitazioni tenderanno a esaurirsi nel primo pomeriggio.

(Adnkronos) - "Ogni inverno l'influenza e le infezioni respiratorie sono un appuntamento imprescindibile, quasi come le tasse. Cosa aspettarci quest'anno? In base a quello che si vede", considerando l'andamento in Australia che ci precede nell'inverno, "e che si può dire ad oggi in termini di previsioni - da precisare meglio poi sulla base dell'andamento meteorologico dell'inverno - ci aspettiamo la terza brutta stagione consecutiva in termini numerici". Quindi "con dati più o meno in linea con lo scorso anno, stagione che si è chiusa con 16 milioni di casi complessivi di influenza e virus respiratori simil-influenzali, e anche con l'anno precedente che è arrivato comunque a quota 15 milioni di persone colpite". E' l'analisi del virologo Fabrizio Pregliasco, in occasione del consueto appuntamento annuale per fare il punto sulla stagione dei virus respiratori in arrivo, promosso da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica.
"Ci aspettiamo questo quadro - argomenta Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio - perché è ciò che è successo in Australia con 2 varianti di virus, A/H3N2 e B/Victoria, immunoevasive, che quindi hanno un'ampia possibilità di determinare nuove infezioni. Influenza, Covid, Rsv" (virus respiratorio sinciziale) e gli altri virus stagionali "sono qualcosa da considerare come problematica di sanità pubblica soprattutto per il rischio degli anziani e dei soggetti più fragili, anche se è vero che per un adulto l'influenza o le forme simil-influenzali sono un problema relativo, che può rovinare aspetti pratici e necessita di un approccio di automedicazione responsabile per attenuare i sintomi senza azzerarli e seguire l'andamento della malattia".
Il picco della curva ci si aspetta che arrivi "come ogni anno intorno a Natale, facilitato da condizioni meteo ideali, viaggi, baci e abbracci". Ma in Italia già in questi giorni ci sono stati i primi isolamenti di virus dell'influenza, anche se in percentuale "sono pochi. Si tratta dei primi casi sporadici", come quello isolato a Genova, che è "l'H3N2 che ci aspettiamo. Nel passato - ricorda l'esperto - c'erano 2 centri attivi su questo fronte e si arrivava al primo isolamento a ridosso dell'effettiva diffusione, ma oggi sono di più e c'è una maggiore sensibilità, grazie ai 20 centri del sistema RespiVirNet. Ci sono dei sistemi di biologia molecolare che nello stesso momento individuano anche gli altri virus principali, per esempio l'Rsv che un tempo era un co-protagonista nascosto, salvo per i bimbi per via della bronchiolite, ma invece crea forme molto simili all'influenza". L'esplosione dell'influenza si avrà "più avanti", assicura Pregliasco. "Il trigger di inizio effettivo in genere è dato da temperatura bassa sotto lo zero per più giorni consecutivi, con umidità relativa elevata".

(Adnkronos) - La regione Sardegna chiede "l'annullamento della ordinanza del Collegio regionale di garanzia del dicembre 2024", che ingiungeva la decadenza della presidente eletta Alessandra Todde dal momento che viene ritenuto "gravemente lesivo per la regione".
"Noi riteniamo - spiega il legale Omar Chessa in difesa della Regione Autonoma della Sardegna durante l'udienza pubblica a Palazzo della Consulta - che l'atto impugnato del Collegio di garanzia elettorale del dicembre 2024 sia gravemente lesivo per la regione Sardegna perché accerta e ingiunge illegittimamente la sanzione della decadenza al presidente eletto, implicando in questo modo la dissoluzione di tutti gli organi regionali. Se questa decadenza dovesse essere confermata si dovrebbero indire elezioni regionali con gravissimo pregiudizio di tutti gli organi e membri degli organi regionali. E riteniamo che sia gravemente lesiva della sfera costituzionale della regione Sardegna perché ingiungere illegittimamente la decadenza, interrompendo la vita degli organi regionali, compromette gravemente la possibilità di esercizio delle funzioni costituzionali attribuite alla regione Sardegna. E' un classico conflitto per menomazione e quindi impossibilità di esercizio delle funzioni". Il legale rigetta quindi le contestazioni opposte dallo Stato rispetto alla inammissibilità del conflitto: "Noi riteniamo che il ricorso sia ammissibile nel presupposto che il Collegio regionale sia un organo avente natura inequivocabilmente statale". "Gli indici sono numerosi e importanti: è un organo istituito dalla legge statale; è infatti composto da magistrati, docenti universitari, commercialisti nominati dal presidente della Corte di appello che presiede l'organo. Esercita funzioni di vigilanza sulle politiche europee; e da che sono stati istituiti limiti alle spese per le campagne elettorali regionali esercita le sue funzioni di vigilanza su tutte le regioni ordinarie". "Non c'è quindi alcun dubbio che svolga una funzione di primario rilievo costituzionale e che sia un organo statale dal punto di vista strutturale".
Chessa afferma inoltre che "l'ordinanza oltre che illegittima è incostituzionale" e parla di una "illegittimità che ridonda sulle funzioni costituzionali della regione Sardegna". "Anzitutto è illegittima perché dispone l'accertamento e ingiunge la decadenza fuori dalle ipotesi legislativamente stabilite, della legge 515 1993 a cui fa rinvio la legge sarda del 1994" che prevede la decadenza "solo se non presentato il rendiconto anche a seguito di diffida" e aggancia la conseguenza a sforamento dei limiti spesa. Nessuna delle due ipotesi è contestata alla regione Sardegna: Il Collegio "con riferimento alla prima ipotesi precisa che non ci troviamo davanti ad una mancata presentazione del rendiconto". Per quanto riguarda la seconda ipotesi di sanzione decadenziale "è evidente che non può trovare applicazione nei confronti del presidente di regione perché manca il criterio per determinare il limite di spesa". La legge del 94 aveva infatti determinato il limite di spesa facendo riferimento al numero degli abitanti della circoscrizione in cui il consigliere regionale veniva eletto ma "il presidente della regione non ha delimitazioni circoscrizionali, la determinazione è l'intera regione quindi il criterio non può essere applicato al presidente elettivo".
Secondo la Regione il conflitto è costituzionale: "La legge 1 del 1994 deve essere interpretata conformemente alla costituzione. Riteniamo che non possa trovare applicazione nei confronti del presidente elettivo per due ragioni: innanziutto per l'assenza di criteri nel determinare i limiti di spesa ed in secondo luogo perché essendo una legge del 94 è stata adottata in una fase storica in cui non c'era elezione diretta del presidente della regione. E' chiaro che cambia quindi con l'introduzione dell'elezione diretta l'assetto fondamentale complessivo". "Noi sappiamo - prosegue Chiessa - che in base agli art 15 e 35 dello Statuto le ipotesi di dissoluzione degli organi costituzionali sono esclusivamente quelle stabilite dal mercato statutario, cioè da norme di rango costituzionale e sono ipotesi di stretta interpretazione perché implicano una deroga al principio di sovranità popolare, escluso che in assenza il legislatore del 1994 possa introdurre ipotesi ulteriori. Questo - osserva - al limite lo si potrebbe fare con una nuova legge regionale rinforzata ai sensi dell articolo 15". Dal momento che potrebbe intravedersi un "vulnus normativo". "Ma è escluso che la legge del 1994 possa essere interpretata come se consentisse al collegio di garanzia di individuare una nuova ipotesi di dissoluzione degli organi regionali".
La Regione riafferma la"lesività" dell'atto del Collegio: "È stato ricordato che l'effetto decadenziale si dovrebbe produrre solo a seguito di una delibera consiliare conforme... A noi pare che questa ordinanza ingiunzione palesi la evidente volontà di imporre la decadenza dalla carica del candidato eletto, che si dispone la trasmissione al consiglio regionale ordinando l'adozione del provvedimento di decadenza. Ma soprattutto si legge che il collegio, accertata la violazione in modo definitivo, delibera la decadenza. E' evidente che dal punto di vista del Collegio il consiglio regionale non ha alcuna scelta. A noi pare che la lesività dell'atto sia fuori discussione e chiediamo l'annullamento della ordinanza del Collegio regionale di garanzia del dicembre 2024".
Antonio Saitta, intervenendo per la Sardegna sul secondo ricorso della Regione in Corte costituzionale (3 giugno 2025) - rispetto alla sentenza in cui il Tribunale di Cagliari rigettava il ricorso della difesa di Todde e confermava la decadenza disposta dal Collegio - afferma che "è evidente lo straripamento del potere a danno del Consiglio regionale le cui competenze vengono formalmente riconosciute ma sostanzialmente calpestate". Si tratta di una sentenza di un organo dello Stato, quindi, che "non riconosce l'autonomia garantita alla Regione".
Leggi tutto: Caso Todde in Consulta, Sardegna: "Chiediamo annullamento atto decadenza, lede Regione"

(Adnkronos) - Tre candidature sono finite nel mirino della Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito dei consueti controlli svolti dalla stesso organismo parlamentare sulle candidature e le eventuali violazioni del codice di autoregolamentazione in vista delle elezioni regionali che si terranno in Calabria domenica 5 e lunedì 6 ottobre. È stata la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, in apertura della seduta odierna, a dare comunicazione dell'esito delle verifiche svolte.
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(Adnkronos) - Cresce in Europa la consapevolezza sui benefici antispreco alimentare dei surgelati, con l’Italia sopra la media europea: secondo il report 'Frozen in Focus' 2025 di Findus, parte del gruppo Nomad Foods, attivo nel settore surgelati, un italiano su due sceglie alimenti 'sotto zero' per la loro capacità di ridurre lo spreco domestico. Grazie alla lunga conservabilità, alla porzionatura flessibile e alla possibilità di utilizzare solo ciò che serve, il frozen food si distingue infatti come scelta pratica e responsabile.
Dall’indagine, condotta da YouGov, che ha analizzato le abitudini alimentari di oltre 7.500 consumatori in 5 Paesi europei, è emersa una crescente consapevolezza sul tema: quasi la metà degli intervistati (47%) dichiara di scegliere gli alimenti surgelati proprio per la loro capacità di ridurre lo spreco domestico. L’Italia si posiziona ai vertici di questa sensibilità (50%), subito dietro al Regno Unito (59%) e davanti a Francia (49%), Germania (44%) e Svezia (43%).
Per rafforzare ulteriormente il proprio impegno in questa direzione, Findus, in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sulle Perdite e gli Sprechi Alimentari (29 settembre), lancia la campagna ‘Sprechi sotto zero’, facendosi portavoce di un appello volto a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scelte alimentari consapevoli e promuovendo il ruolo del surgelato come alleato strategico nella lotta contro lo spreco alimentare. Dalla lunga durata di conservazione all’efficiente porzionatura, fino ai minori consumi di acqua ed energia elettrica necessari per la preparazione dei piatti, che ne garantiscono anche una elevata sostenibilità economica, il frozen si conferma una soluzione concreta per ridurre il food waste domestico e rendere più sostenibile la gestione quotidiana del cibo. Un ruolo particolare lo giocano i vegetali, tra gli alimenti più sprecati nelle case degli italiani: secondo i dati dell’Osservatorio Waste Watcher - Iias, frutta e verdura fresche raggiungono rispettivamente picchi di 26,82 g e 23,89 g settimanali (su un totale, in media, di 667,4 grammi di cibo a settimana a persona, +17,9% in un anno). Le verdure surgelate, che conservano intatti gusto e nutrienti, offrono così una valida alternativa antispreco.
“Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la sfida di Findus: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori -ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Spreco alimentare non significa soltanto gettare via cibo, ma anche vanificare acqua, energia, terreno fertile e lavoro impiegati per produrlo. In particolare, i vegetali, tra gli alimenti più soggetti a spreco nelle case degli italiani, trovano nel frozen una soluzione concreta: conservano gusto e nutrienti e permettono di portare in cucina materie prime pronte all’uso, riducendo gli sprechi. Con la campagna ‘Sprechi sotto zero’ vogliamo rafforzare nei nostri consumatori questa consapevolezza, promuovendo il ruolo del surgelato come alleato per combattere il problema del food waste e valorizzare appieno il potenziale del frozen food negli anni a venire”.
Nel suo impegno nella lotta allo spreco alimentare, Findus ha coinvolto la Chef stellata Cristina Bowerman, nota per la sua attenzione alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi in cucina, per sviluppare un progetto speciale con i prodotti della linea Vegetali. La Chef ha ideato tre ricette originali che vedono protagonisti i Pisellini Primavera, il Minestrone Tradizione e gli Spinaci Primavera, prodotti surgelati che rappresentano una soluzione antispreco che mantiene inalterati gusto, nutrienti e qualità. Per ciascuna di queste ricette, è stata inoltre pensata un’ulteriore variante di recupero che consente di riutilizzare gli ingredienti eventualmente avanzati, trasformandoli in nuove preparazioni.
“Per me l’antispreco non è una moda, è un atto di responsabilità. Ogni prodotto ha una storia: il lavoro del produttore, la fatica della terra, il valore della cultura che rappresenta. Sprecarlo significa cancellare tutto questo. I dati di Zero Waste del professor Segrè, di cui sono Ambasciatrice, dimostrano che la maggior parte degli sprechi avviene in ambito domestico: questo ci ricorda che il cambiamento parte da gesti quotidiani - ha dichiarato la Chef Cristina Bowerman - In cucina cerco sempre di trasformare ciò che sembra ‘in più’ in un’occasione creativa, ma il passo fondamentale è ridurre lo spreco prima ancora che si generi. In questo senso i surgelati sono veri campioni antispreco: grazie alla lunga conservabilità e alla possibilità di usare solo la quantità necessaria, permettono di evitare avanzi e di rispettare davvero la materia prima fino all’ultimo grammo. Credo che il compito di uno chef oggi sia proprio questo: costruire consapevolezza e stimolare un cambiamento culturale che parta dal piatto e arrivi alla società”. Per sostenere la lotta allo spreco alimentare, Findus lancia 'Sprechi sotto zero', una campagna multicanale pensata per sensibilizzare i consumatori italiani e promuovere il frozen - in particolare i vegetali surgelati - come scelta consapevole e antispreco. La campagna sarà visibile su Tv, digital e social, e sarà promossa anche nei punti vendita.

(Adnkronos) - “Fabrizio” (nome di fantasia a tutela della privacy), 79enne ligure, affetto da patologia neurodegenerativa, è morto lunedì 22 settembre in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. È stato accompagnato da Roberta Pelletta e Cinzia Fornero, iscritte a Soccorso Civile, l’associazione che fornisce assistenza alle persone in determinate condizioni che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è presidente e rappresentante legale Marco Cappato.
L'uomo era affetto da una malattia neurodegenerativa progressiva irreversibile, che lo ha portato a una totale perdita della capacità di parlare e a gravi disturbi motori. Comunicava solo tramite gesti e, a fatica, con un tablet. Era totalmente dipendente da assistenza quotidiana continua e oltre alla sua malattia a causa di tromboembolia polmonare era in terapia, e con anche insufficienza respiratoria per la quale dipendeva dall’ossigenoterapia durante il sonno.
Nonostante tutto questo, secondo il Servizio sanitario della Regione Liguria, “Fabrizio” non dipendeva da alcun trattamento di sostegno vitale, uno dei requisiti poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, sulla base della sentenza “Cappato-Antoniani” 242/2019 della Corte Costituzionale. Aveva chiesto la verifica delle condizioni a febbraio 2025. Dopo le visite della commissione medica, a maggio, era arrivato il diniego. A quel punto, assistito dal gruppo legale dell’Associazione Luca Coscioni, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, “Fabrizio” aveva presentato un’opposizione alla decisione della Asl, chiedendo la rivalutazione del requisito del trattamento di sostegno vitale alla luce della giurisprudenza costituzionale che chiarisce cosa deve intendersi per sostegno vitale.
Le nuove visite erano state effettuate a luglio, ma a “Fabrizio” non era mai arrivata una risposta e, non volendo aspettare altro tempo in condizioni di sofferenza per lui intollerabile, aveva deciso di andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito. Fabrizio aveva dichiarato: “Come dice Pessoa: ‘la vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente’. Siccome io non posso più sperimentare nulla, meglio cessare l’esistenza… Per me la vita è solo una sofferenza, bado solo a non soffrire troppo. Non mi piango addosso. Sono determinato ad andare in Svizzera per finire questa vita”.
Leggi tutto: Asl gli negò il fine vita, 79enne ligure morto in Svizzera

(Adnkronos) - Provano a salire sull'aereo ma è tardi, invadono la pista e vengono bloccate. Risultato: 2.064 euro di multa. Protagoniste della vicenda, andata in scena all'aeroporto di Treviso, due turiste francesi. L'emittente Antenna 3 ricostruisce l'episodio accaduto la scorsa settimana. Le due turiste sono arrivate tardi in aeroporto. Sono riuscite a superare i controlli di sicurezza ma hanno trovato il gate chiuso: il volo delle 12.55 per Tolosa era ormai inaccessibile.
Le due ritardatarie si sono affidate ad un improbabile piano B. Hanno aperto la porta d'accesso alla pista, sorvegliata da telecamere, e hanno fatto scattare l'allarme. Il personale è intervenuto tempestivamente e ha bloccato le due passeggere, identificate dalla polizia di frontiera. Per entrambe è scattata una sanzione da 2.064 euro.
Leggi tutto: Perdono il volo, entrano in pista per salire sull'aereo: maximulta

(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne ha ammesso le sue responsabilità oggi, martedì 24 settembre, nel corso di un interrogatorio in caserma. Il pm ha emesso un fermo per l'omicidio della 33enne di Castelsardo che era scomparsa dallo scorso 12 settembre. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Il corpo della giovane è stato ritrovato in un terreno vicino alla tenuta dell'imprenditore, anch'esso di sua proprietà, nelle campagne tra Palau e Arzachena. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte la giovane è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire per sempre nel nulla.
Leggi tutto: Cinzia Pinna, imprenditore confessa l'omicidio: il corpo in un terreno di sua proprietà

(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne era stato portato in caserma dai carabinieri per essere ascoltato sulla scomparsa della 33enne di Castelsardo di cui dal 12 settembre si erano perse le sue tracce. Il pm ha emesso il fermo nei suoi confronti. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Il corpo della 33enne è stato ritrovato in un terreno vicino alla casa dell'imprenditore, di sua proprietà, nelle campagne tra Palau e Arzachena. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte la giovane è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire per sempre nel nulla.
Leggi tutto: Caso Cinzia Pinna, trovato cadavere della 33enne. Imprenditore confessa l'omicidio

(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne era stato portato in caserma dai carabinieri per essere ascoltato sulla scomparsa della 33enne di Castelsardo di cui dal 12 settembre si erano perse le sue tracce. Il pm ha emesso il fermo nei suoi confronti. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Si cerca il corpo della 33enne in particolare nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove si trova la tenuta di Ragnedda in cui è stato effettuato un sopralluogo. Nella zona sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire nel nulla.
Leggi tutto: Caso Cinzia Pinna, imprenditore confessa l'omicidio. Si cerca il corpo

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio Pausania. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.
Leggi tutto: Cinzia Pinna scomparsa in Gallura, indagato per omicidio noto imprenditore di vini

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio Pausania. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con la Procura di Tempio che sta indagando per omicidio. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, Conca Entosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.
Leggi tutto: Cinzia Pinna scomparsa da Palau, indagato noto imprenditore del vino di Arzachena

(Adnkronos) - La polizia britannica ha arrestato un uomo sui 40 anni in relazione all'attacco hacker che nei giorni scorsi ha provocato il caos in alcuni dei principali aeroporti europei, inclusi Bruxelles, Berlino e Londra Heathrow.
La National Crime Agency (Nca) ha riferito che il sospettato è stato rilasciato su cauzione dopo che gli agenti lo hanno arrestato ieri sera nel West Sussex, nel sud-est dell'Inghilterra, con l'accusa di reati ai sensi del Computer Misuse Act.
"Sebbene questo arresto sia un passo positivo, l'indagine su questo incidente è nelle sue fasi iniziali e rimane in corso", ha affermato in una nota il vice direttore dell'Nca, Paul Foster.
Leggi tutto: Cyberattacco aeroporti europei, arrestato un uomo poi rilasciato su cauzione
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