
(Adnkronos) - Gli Stati Uniti lanciano 4 missili Trident II da un sottomarino nucleare classe Ohio. L'operazione è stata compiuta nell'ambito dei Strategic Systems Programs (SSP) ed è andata in scena largo della costa orientale della Florida tra il 17 e il 21 settembre. I test, eseguiti prima delle dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin sulle armi nucleari, sono stati confermati dalle forze armate, come evidenziano anche le note diffuse sul web. Uno dei test, condotto domenica sera, è stato osservato da Porto Rico, dove sono state diffuse immagini e video
I test vengono effettuati secondo un programma finalizzato a valutare l'affidabilità e la precisione del sistema d'arma e non sono correlati a specifici eventi internazionali. Con questa serie di lanci, diventano 197 i test del Trident II D5 eseguiti con successe dal suo inserimento nell'arsenale strategico.
I missili sono stati lanciati da un sottomarino in immersione e sono caduti in un'area designata dell'Oceano Atlantico. Durante le operazioni, sono stati emessi avvisi ai naviganti (NOTMAR) e avvisi all'aviazione (NOTAM) per delimitare le zone di esclusione durante il test.
Il sistema d'arma strategico Trident II D5 viene definito "preciso e affidabile". I missili D5 sono stati sviluppati sin dagli anni '80, nel 2017 è stato completato un aggiornamento per estenderne la durata operativa fino al 2040. Ogni missile - lungo circa 13 metri con diametro di oltre 2 - costa circa 30 milioni di dollari.
Ogni sottomarino della classe Ohio può trasportare fino a venti missili Trident II mentre ogni sottomarino Vanguard ne può trasportare sedici. I Trident II, costituiti da 3 stadi in carbonio, possono essere armati con 12 testate nucleari.
"Il nostro sistema missilistico balistico da sottomarino è stato una componente fondamentale della nostra sicurezza nazionale fin dagli anni '60 e questi lanci continuano a dimostrare la credibilità e l'affidabilità delle nostre capacità di deterrenza strategica", ha affermato il Vice Ammiraglio Johnny R. Wolfe, Direttore dei Programmi sui Sistemi Strategici della Marina, il comando responsabile delle armi strategiche della Marina.
"Il mantenimento della nostra attuale capacità e la dimostrazione attiva, attraverso i test, che il sistema è pronto a rispondere in caso di necessità è fondamentale per garantire la Pace attraverso la Forza della nostra nazione. Il team sta inoltre portando avanti lo sviluppo del sistema d'arma strategico di prossima generazione per garantire la capacità di deterrenza marittima di domani", ha affermato Wolfe.
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(Adnkronos) - Jannik Sinner oggi giovedì 25 settembre debutterà a Pechino nell'Atp 500 cinese. Il numero 2 del ranking Atp giocherà nel primo turno del torneo contro il croato Marin Cilic, per dare il via al rush finale della stagione nel tentativo di un nuovo sorpasso a Carlos Alcaraz. In questi giorni, in città è Sinner-mania. Tantissimi tifosi sono sempre agli allenamenti di Jannik, estasiati dalle sue giocate. Nelle ultime ore, a fare il giro dei social è però la speciale accoglienza riservata al fuoriclasse azzurro dagli organizzatori del torneo.
Sinner è arrivato all'International Tennis Center di Pechino tra i sorrisi. E dopo una passerella l'organizzazione gli ha regalato... una carota-peluche. Un simpatico modo per omaggiare il numero 2 del ranking Atp, il grande favorito per la vittoria del torneo.
Leggi tutto: L'Atp di Pechino accoglie Sinner con... una carota

(Adnkronos) - Gli attacchi contro la Global Sumud Flotilla sono "inaccettabili" e l'Italia, oltre alla fregata Frasan, invierà un'altra nave, l'Alpino, per prestare eventuale soccorso ai connazionali che partecipano alla missione umanitaria verso Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso dell'informativa alla Camera. "Nella notte tra il 23 e il 24 settembre, secondo quanto denunciato dagli organizzatori della Global Sumud Flotilla è stato oggetto di un attacco in acque internazionali a ud di Creta al momento non rivendicato; una decina di imbarcazioni, forse di più, sono state colpite, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Tra coloro che navigano nella Flotilla ci sono anche cittadini italiani, inclusi parlamentari ed europarlamentari: è evidente quindi, che quanto accaduto, riguarda da vicino il nostro Paese perché riguarda la sicurezza dei nostri connazionali in acque internazionali. Il Governo italiano ha espresso ed esprime la più ferma condanna per quanto accaduto: azioni di questo tipo condotte contro unità civili in mare aperto sono totalmente inaccettabili".
Il ministro ha poi annunciato che oltre alla fregata multiruolo Fasan ne verrà inviata un’altra, l'Alpino. "Per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla Flotilla, dopo un confronto con il capo di Stato Maggiore della Difesa, un'analisi della situazione anche dal punto di vista giuridico, e aver sentito il presidente del Consiglio, ho autorizzato l'intervento immediato della fregata Fasan della Marina Militare che già si trovava in navigazione a nord di Creta nell'ambito dell'operazione 'Mediterraneo sicuro'. La fregata ha raggiunto l'area in cui navigava la Global Flotilla per eventuale attività di soccorso, assistenza e protezione alle persone che potessero essere in pericolo". Ma sia chiaro, aggiunge: "Non è nostra intenzione muovere le navi militari per fare la guerra a un Paese amico".
Pur tornando a definire “totalmente inaccettabili” gli attacchi, Crosetto si chiede: “Era proprio necessario mettere a repentaglio l'incolumità di cittadini italiani per portare aiuti a Gaza? E su questo mi sono sentito con nostri parlamentari. Il governo italiano ha sostenuto lo sforzo umanitario per la popolazione sulla Striscia e siamo in grado di far giungere in poche ore tutti gli aiuti che la Flotilla sta portando. Siamo stati in prima linea per aiutare la popolazione civile colpita da Hamas, mettendo in caso personale, mezzi e competenze. Molti i risultati concreti paragonati a quanto fatto da altre nazioni. Ho chiesto fino a che punto voleva spingersi la Flotilla e se doveva essere o no una nostra preoccupazione il fatto che questa operazione potesse, una volta entrata nelle acque israeliane, essere pericolosa per le persone a bordo. Ci siamo chiesto cosa il governo, cosa la difesa potesse fare per non arrivare a un punto di non ritorno: inviare una nave in questo momento, alla quale se ne aggiungerà un'altra, nave Alpino, già partita e che dispone di altre capacità se mai servissero. Siamo lì a tutelare i cittadini italiani, come sempre stato anche nelle coste libiche. Il nostro obiettivo deve essere prendere atto del rischio che Flotilla corre appena fuori dalle acque internazionali. L'obiettivo è aiutare a far arrivare gli aiuti a chi ne ha bisogno e tutelare ogni persona a bordo della Flotilla".
Ricordando che Israele considera la missione della Flotilla “un atto ostile”, Crosetto ha chiarito che "continueremo a lavorare per far sì che non accada nulla di male a nessuna delle persone coinvolte, indipendentemente dalle idee e dalla contrapposizione politica, e far sì che arrivino gli aiuti a Gaza. Vi assicuro che il clima è preoccupante e noi non siamo in grado, una volta usciti dalle acque internazionali ed entrate nelle acque di un altro Stato, di garantire la sicurezza: né noi né nessun altro Paese al mondo".
"Non può essere presa come una manifestazione di libertà quando quella libertà entra in un altro Paese e può essere considerata da quel Paese come un atto ostile", precisa. Poi ha chiarito che per quanta "pressione" possa essere fatta perché "quell'entrata" non sia considerata "un atto ostile", "qualunque conseguenza possa accadere dev'essere messa in previsione e noi dobbiamo evitarla in qualunque modo e a qualunque costo". Per questo Crosetto consiglia e spera "che tutti noi spingiamo affinché venga accettata la soluzione di portare questi aiuti a Cipro e, attraverso l'intervento della Cei, del Governo italiano, fare arrivare questi aiuti a Gaza". In questo modo "sarebbe ottenuto il risultato di portare aiuti a chi ne ha bisogno e non avremmo conseguenze negative per nessuno".
Relativamente alla situazione sul fianco Est, Crosetto afferma che "le recenti violazioni dello spazio aereo della Nato da parte di assetti, aerei e droni della Federazione russa, sono probabilmente un campanello d'allarme che non possiamo ignorare: lo sconfinamento sul territorio polacco del 3 settembre scorso, con oltre 20 droni, è stato considerato il più grave dall'inizio del conflitto in Ucraina, pur avendo comportato danni limitatissimi; anche quanto accaduto in Estonia merita attenzione: i velivoli di Mosca sono stati intercettati da due F 35 che li hanno scortati fino all'uscita dei cieli estoni, senza verificarsi di alcun tipo di incidente. Sembra poco, ma parliamo di un minuto di distanza dalla capitale estone, un uno di quegli aerei deviando in un minuto sarebbe arrivato sulla capitale dell'Estonia".
"Gli eventi in Polonia, in Estonia rappresentano una specie di test, una sorta di provocazione - ha continuato - che richiede una risposta ferma, razionale e coordinata, e abbiamo dimostrato di essere pronti alla reazione. L'Italia, consapevole della crescente instabilità ai confini orientali, ha messo in campo fin dai primi segnali misure concrete. Oggi siamo tra i principali contributori sul fianco Est. La nostra postura è ferma, ma non provocatoria, proprio perché il nostro obiettivo è di non far sì che la situazione non degeneri e per far questo occorre evitare di cadere nella provocazione, perché chi ha chiaramente un'escalation avrebbe conseguenze negative per tutti. La deterrenza, la determinazione a rispettare il patto che lega gli alleati della Nato devono essere alla base per aprire la strada al dialogo, la nostra risposta non deve essere quella della paura, ma quella della responsabilità, difendere la pace significa essere pronti a proteggerla e oggi più che mai dobbiamo dimostrare che l'Europa e la Nato sono uniti, vigili e determinati".
"Sul piano interno, stiamo anche lavorando a un piano nazionale per la protezione delle infrastrutture strategiche con sistemi anti droni che sono già attivi, ad esempio nell'aeroporto di Roma. È una risposta necessaria a una minaccia che oggi può non più essere solo convenzionale, ma anche ibrida e tecnologica", ha detto Crosetto, che ha ribadito come "l'Italia e l'Europa non sono pronti ad affrontare un conflitto su larga scala, ma siamo pronti a fare qualunque cosa per evitare un conflitto in larga scala - ha aggiunto - Purtroppo, proprio perché ci siamo resi conto quanto poco basta con le nuove tecnologie per paralizzare un pezzo di una nazione e un pezzo di economia, per creare condizioni di panico in una Nazione, garantire la sicurezza dei nostri cittadini sia da attacchi esterni sia quando si trovano in mezzo al mare, è il compito dello Stato e della Difesa, e questo continueremo ad assolvere, come abbiamo fatto finora".

(Adnkronos) - Gli attacchi contro la Global Sumud Flotilla sono "inaccettabili" e l'Italia, oltre alla fregata Frasan, invierà un'altra nave, l'Alpino, per prestare eventuale soccorso ai connazionali che partecipano alla missione umanitaria verso Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso dell'informativa alla Camera. "Nella notte tra il 23 e il 24 settembre, secondo quanto denunciato dagli organizzatori della Global Sumud Flotilla è stato oggetto di un attacco in acque internazionali a ud di Creta al momento non rivendicato; una decina di imbarcazioni, forse di più, sono state colpite, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Tra coloro che navigano nella Flotilla ci sono anche cittadini italiani, inclusi parlamentari ed europarlamentari: è evidente quindi, che quanto accaduto, riguarda da vicino il nostro Paese perché riguarda la sicurezza dei nostri connazionali in acque internazionali. Il Governo italiano ha espresso ed esprime la più ferma condanna per quanto accaduto: azioni di questo tipo condotte contro unità civili in mare aperto sono totalmente inaccettabili".
Il ministro ha poi annunciato che oltre alla fregata multiruolo Fasan ne verrà inviata un’altra, l'Alpino. "Per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla Flotilla, dopo un confronto con il capo di Stato Maggiore della Difesa, un'analisi della situazione anche dal punto di vista giuridico, e aver sentito il presidente del Consiglio, ho autorizzato l'intervento immediato della fregata Fasan della Marina Militare che già si trovava in navigazione a nord di Creta nell'ambito dell'operazione 'Mediterraneo sicuro'. La fregata ha raggiunto l'area in cui navigava la Global Flotilla per eventuale attività di soccorso, assistenza e protezione alle persone che potessero essere in pericolo".
Pur tornando a definire “totalmente inaccettabili” gli attacchi, Crosetto si chiede: “Era proprio necessario mettere a repentaglio l'incolumità di cittadini italiani per portare aiuti a Gaza? E su questo mi sono sentito con nostri parlamentari. Il governo italiano ha sostenuto lo sforzo umanitario per la popolazione sulla Striscia e siamo in grado di far giungere in poche ore tutti gli aiuti che la Flotilla sta portando. Siamo stati in prima linea per aiutare la popolazione civile colpita da Hamas, mettendo in caso personale, mezzi e competenze. Molti i risultati concreti paragonati a quanto fatto da altre nazioni. Ho chiesto fino a che punto voleva spingersi la Flotilla e se doveva essere o no una nostra preoccupazione il fatto che questa operazione potesse, una volta entrata nelle acque israeliane, essere pericolosa per le persone a bordo. Ci siamo chiesto cosa il governo, cosa la difesa potesse fare per non arrivare a un punto di non ritorno: inviare una nave in questo momento, alla quale se ne aggiungerà un'altra, nave Alpino, già partita e che dispone di altre capacità se mai servissero. Siamo lì a tutelare i cittadini italiani, come sempre stato anche nelle coste libiche. Il nostro obiettivo deve essere prendere atto del rischio che Flotilla corre appena fuori dalle acque internazionali. L'obiettivo è aiutare a far arrivare gli aiuti a chi ne ha bisogno e tutelare ogni persona a bordo della Flotilla".
Ricordando che Israele considera la missione della Flotilla “un atto ostile”, Crosetto ha chiarito che "continueremo a lavorare per far sì che non accada nulla di male a nessuna delle persone coinvolte, indipendentemente dalle idee e dalla contrapposizione politica, e far sì che arrivino gli aiuti a Gaza. Vi assicuro che il clima è preoccupante e noi non siamo in grado, una volta usciti dalle acque internazionali ed entrate nelle acque di un altro Stato, di garantire la sicurezza: né noi né nessun altro Paese al mondo.
"Non può essere presa come una manifestazione di libertà quando quella libertà entra in un altro Paese e può essere considerata da quel Paese come un atto ostile", precisa. Poi ha chiarito che per quanta "pressione" possa essere fatta perché "quell'entrata" non sia considerata "un atto ostile", "qualunque conseguenza possa accadere dev'essere messa in previsione e noi dobbiamo evitarla in qualunque modo e a qualunque costo". Per questo Crosetto consiglia e spera "che tutti noi spingiamo affinché venga accettata la soluzione di portare questi aiuti a Cipro e, attraverso l'intervento della Cei, del Governo italiano, fare arrivare questi aiuti a Gaza". In questo modo "sarebbe ottenuto il risultato di portare aiuti a chi ne ha bisogno e non avremmo conseguenze negative per nessuno".
Relativamente alla situazione sul fianco Est, Crosetto afferma che "le recenti violazioni dello spazio aereo della Nato da parte di assetti, aerei e droni della Federazione russa, sono probabilmente un campanello d'allarme che non possiamo ignorare: lo sconfinamento sul territorio polacco del 3 settembre scorso, con oltre 20 droni, è stato considerato il più grave dall'inizio del conflitto in Ucraina, pur avendo comportato danni limitatissimi; anche quanto accaduto in Estonia merita attenzione: i velivoli di Mosca sono stati intercettati da due F 35 che li hanno scortati fino all'uscita dei cieli estoni, senza verificarsi di alcun tipo di incidente. Sembra poco, ma parliamo di un minuto di distanza dalla capitale estone, un uno di quegli aerei deviando in un minuto sarebbe arrivato sulla capitale dell'Estonia".
"Gli eventi in Polonia, in Estonia rappresentano una specie di test, una sorta di provocazione - ha continuato - che richiede una risposta ferma, razionale e coordinata, e abbiamo dimostrato di essere pronti alla reazione. L'Italia, consapevole della crescente instabilità ai confini orientali, ha messo in campo fin dai primi segnali misure concrete. Oggi siamo tra i principali contributori sul fianco Est. La nostra postura è ferma, ma non provocatoria, proprio perché il nostro obiettivo è di non far sì che la situazione non degeneri e per far questo occorre evitare di cadere nella provocazione, perché chi ha chiaramente un'escalation avrebbe conseguenze negative per tutti. La deterrenza, la determinazione a rispettare il patto che lega gli alleati della Nato devono essere alla base per aprire la strada al dialogo, la nostra risposta non deve essere quella della paura, ma quella della responsabilità, difendere la pace significa essere pronti a proteggerla e oggi più che mai dobbiamo dimostrare che l'Europa e la Nato sono uniti, vigili e determinati".
"Sul piano interno, stiamo anche lavorando a un piano nazionale per la protezione delle infrastrutture strategiche con sistemi anti droni che sono già attivi, ad esempio nell'aeroporto di Roma. È una risposta necessaria a una minaccia che oggi può non più essere solo convenzionale, ma anche ibrida e tecnologica", ha detto Crosetto, che ha ribadito come "l'Italia e l'Europa non sono pronti ad affrontare un conflitto su larga scala, ma siamo pronti a fare qualunque cosa per evitare un conflitto in larga scala - ha aggiunto - Purtroppo, proprio perché ci siamo resi conto quanto poco basta con le nuove tecnologie per paralizzare un pezzo di una nazione e un pezzo di economia, per creare condizioni di panico in una Nazione, garantire la sicurezza dei nostri cittadini sia da attacchi esterni sia quando si trovano in mezzo al mare, è il compito dello Stato e della Difesa, e questo continueremo ad assolvere, come abbiamo fatto finora".

(Adnkronos) - "Nella notte tra il 23 e il 24 settembre, secondo quanto denunciato dagli organizzatori della Global Sumud Flotilla, il convoglio umanitario diretto a Gaza, è stato oggetto di un attacco in acque internazionali a ud di Creta al momento non rivendicato; una decina di imbarcazioni, forse di più, sono state colpite, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Tra coloro che navigano nella Flotilla ci sono anche cittadini italiani, inclusi parlamentari ed europarlamentari: è evidente quindi, che quanto accaduto, riguarda da vicino il nostro Paese perché riguarda la sicurezza dei nostri connazionali in acque internazionali. Il Governo italiano ha espresso ed esprime la più ferma condanna per quanto accaduto: azioni di questo tipo condotte contro unità civili in mare aperto sono totalmente inaccettabili". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso dell'informativa alla Camera sugli attacchi alla Global Sumud Flotilla e l'evoluzione della situazione sul fronte orientale europeo.
Leggi tutto: Flotilla, Crosetto alla Camera: "Ferma condanna per attacco, azione inaccettabile"

(Adnkronos) - Tregua dal maltempo sull'Italia, ma durerà poco. Dopo 3 giorni con temporali e allagamenti, nelle prossime ore si avrà una fase più asciutta e localmente anche soleggiata, prima di un nuovo peggioramento del meteo nel weekend.
Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma che il sole tornerà a fare capolino al Centro-Sud salvo in Toscana; al Nord avremo ancora nubi sparse e qualche acquazzone con temperature in sensibile calo fino al mattino. Ma da venerdì 26, una nuova spira perturbata, collegata ad una “goccia fredda” (in pratica un vortice) vagante intorno alle Alpi, causerà un peggioramento su gran parte del settentrione e in Alta Toscana; altre piogge non sono escluse tra le Isole Maggiori.
Sabato gli ombrelli saranno ancora aperti al Nord, su gran parte della fascia adriatica e al Sud, seppur con schiarite alternate a momenti più bui. Non si escludono locali acquazzoni più intensi su Emilia Romagna, fascia adriatica e ionica. Le temperature saranno ovunque sotto la media del periodo. L’Autunno avrà raggiunto anche il meridione.
L’ultima domenica di settembre, infine, proverà a rialzare la testa contro il maltempo: al Nord tornerà il sole, sulla fascia tirrenica prevarranno le schiarite ma, attenzione, altri rovesci persistenti colpiranno tutta la fascia adriatica.
Solo dalla prossima settimana potremo sperare di avere un’Italia più soleggiata ma, anche se fosse, questo miglioramento non è previsto durare a lungo: dal primo giorno di ottobre si teme una nuova fase di forte maltempo ad iniziare da ovest; ovviamente è presto per questa previsione ma uno sguardo ad ovest lo stiamo già dando, con attenzione.
Proprio ad ovest, infatti, in queste ore le Isole Azzorre sono state raggiunte dall’uragano atlantico Gabrielle: sabato sera Gabrielle raggiungerà il Portogallo come tempesta tropicale.
In sintesi, gli attacchi dell’Autunno sono seri e diversificati: dovremo monitorare lo spostamento della “goccia fredda alpina” in queste ore, ma anche il vagabondo Uragano Gabrielle dal weekend in poi.
NEL DETTAGLIO
Giovedì 25. Al Nord: instabile con piogge sparse nel pomeriggio da ovest verso est. Al Centro: tregua meteo salvo in Toscana, peggiora dalla sera. Al Sud: tregua meteo con sole prevalente.
Venerdì 26. Al Nord: piogge e rovesci sparsi. Al Centro: variabile con qualche rovescio sull’Alta Toscana. Al Sud: in prevalenza stabile.
Sabato 27. Al Nord: piogge e rovesci sparsi. Al Centro: piogge specie sulle adriatiche. Al Sud: instabile con rovesci su Sicilia e Calabria.
TENDENZA: domenica con clima autunnale, maltempo verso le adriatiche e il meridione.
Leggi tutto: Meteo, breve tregua dal maltempo prima di un nuovo peggioramento: ecco quando

(Adnkronos) - Auguri Zucchero. L'icona del rock-blues italiano compie oggi, giovedì 25 settembre, 70 anni e sceglie di festeggiare a modo suo: trasformando l'Arena di Verona nella sua casa per dodici notti indimenticabili, con un concerto che cadrà proprio nella serata del suo compleanno.
La prima data, quella del 16 settembre, ha dato il via a una celebrazione che non è solo un traguardo anagrafico, ma il punto d'osservazione privilegiato su una carriera senza eguali. Nato a Roncocesi nel 1955, Adelmo Fornaciari deve il suo pseudonimo a una maestra delle elementari, che lo definiva "dolce come lo zucchero". Da quel soprannome è nata una stella della musica mondiale.
Con oltre 60 milioni di dischi venduti – di cui 8 milioni solo con il capolavoro 'Oro, incenso & birra' - Zucchero non è semplicemente un cantante di successo, ma un vero e proprio ambasciatore della musica italiana nel mondo. La sua storia, infatti, è costellata di primati: è stato il primo artista occidentale a esibirsi al Cremlino dopo la caduta del Muro di Berlino e, a oggi, resta l' unico italiano ad aver calcato il palco del leggendario Festival di Woodstock nel 1994.
Ma la carriera di Zucchero si misura anche e soprattutto attraverso i ponti che ha saputo costruire. Indimenticabile l'ideazione, nel 1992, del Pavarotti & Friends insieme al Maestro Luciano Pavarotti: un gala di beneficenza che unì per la prima volta pop e lirica, dando vita a un evento trasmesso in mondovisione e replicato per un decennio. Il suo impegno umanitario lo ha visto protagonista di tutti gli eventi 46664 per Nelson Mandela, del Freddie Mercury Tribute (1992), del Net Aid organizzato da Bono a New York (1999) e di due edizioni del Rainforest Fund di Sting.
Il suo nome è sinonimo di collaborazioni stellari. L'elenco è un 'who's who' della musica mondiale: da Miles Davis a Eric Clapton, da Ray Charles a BB King, passando per Sting, Bono, Joe Cocker, Peter Gabriel, Mark Knopfler e Queen. Momenti impressi nella storia, come il concerto alla Royal Albert Hall del 2004 (con ospiti come Clapton, Brian May e Pavarotti), la nomination ai Grammy nel 2007, o il live a L'Avana nel 2012, definito il più grande mai tenuto da un artista straniero a Cuba, con oltre 80.000 persone.
Nemmeno la pandemia ha fermato la sua spinta creativa. Le sue esibizioni in un Colosseo deserto e in una spettrale piazza San Marco a Venezia sono immagini che hanno fatto il giro del mondo, così come il duetto 'September' con l'amico Sting. Gli ultimi anni lo hanno visto esplorare nuove strade con il progetto acustico 'Inacustico', l'album di cover 'Discover' e persino il doppiaggio nel film d'animazione 'Sing 2'.
Instancabile sul palco, ha celebrato i 40 anni di carriera nella sua Reggio Emilia (di cui è diventato cittadino onorario), è tornato ad aprire i concerti dei Rolling Stones e ha sorpreso il pubblico di San Siro duettando con i Coldplay. Fino al recente 'Overdose D'Amore World Tour', che ha ribadito la potenza di un repertorio senza tempo, capace di dialogare anche con le nuove generazioni, come dimostra la versione del suo celebre brano realizzato con Salmo. I dodici concerti all'Arena di Verona non sono, quindi, solo una festa di compleanno. Sono la celebrazione di un artista unico e il pubblico è pronto, ancora una volta, a farsi travolgere dalla sua 'Overdose d'amore'.
Leggi tutto: Auguri Zucchero, il re del rock-blues italiano compie 70 anni

(Adnkronos) - Le forze armate ucraine hanno abbattuto un caccia russo Su-34 nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito l'aeronautica militare ucraina. L'aereo Su-34 è stato abbattuto intorno alle 4 del mattino, ora locale, nel settore di Zaporizhzhia della linea del fronte, ha dichiarato l'Aeronautica Militare e, al momento dell'attacco, l'aereo da guerra stava attaccando la città di Zaporizhzhia con bombe aeree guidate.
Gli aeroporti nella Danimarca occidentale sono stati riaperti dopo essere rimasti chiusi per ore a causa dell'ingresso di droni non identificati nel loro spazio aereo durante la notte. L'aeroporto di Billund, il secondo più grande del Paese, è rimasto chiuso per un'ora, mentre quello di Aalborg, utilizzato per voli commerciali e militari, è rimasto chiuso per tre ore a causa delle incursioni dei droni avvenute nella tarda serata di ieri, ha dichiarato la polizia danese, spiegando di non essere in grado di specificare il tipo di droni né se fossero gli stessi che hanno sorvolato l'aeroporto di Copenaghen lunedì. "È troppo presto per dire quale sia l'obiettivo dei droni e chi li abbia fatti volare", ha affermato un funzionario.
Droni sono stati avvistati anche nei pressi degli aeroporti di Esbjerg e Sonderborg, nonché presso la base aerea di Skrydstrup, dove sono operativi alcuni dei caccia danesi F-16 e F-35. La polizia nazionale danese afferma che i droni hanno seguito uno schema simile a quelli che avevano bloccato i voli all'aeroporto di Copenaghen nella tarda serata di lunedì e nelle prime ore di martedì. La polizia lo descrive come il più grave "attacco" mai avvenuto alle sue infrastrutture critiche e lo collega a una serie di presunte incursioni di droni russi e ad altri disordini in tutta Europa. L'ambasciatore russo in Danimarca, Vladimir Barbin, nega qualsiasi coinvolgimento del suo Paese nell'incidente di Copenaghen.
La portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha descritto l'attacco con i droni dell'Ucraina alla sede del Consorzio del gasdotto del Caspio nella città portuale russa di Novorossiysk, sul Mar Nero, come un segnale all'Unione Europea, invitandola a non sorprendersi quando il regime di Kiev inizierà ad affinare "le sue capacità terroristiche" attaccando le infrastrutture europee. "Il regime di Kiev sta colpendo infrastrutture civili, centrali elettriche, aeroporti. Questo è un segnale per l'Ue: non dovrebbe sorprenderli quando Bankovaya (il nome della strada dove ha sede l'amministrazione presidenziale ucraina) inizierà ad affinare sempre di più le sue capacità terroristiche, questa volta prendendo di mira i suoi aeroporti, depositi di petrolio e gasdotti", ha dichiarato alla Tass.
Ieri, Novorossijsk è stata attaccata da veicoli aerei senza pilota (Uav) ucraini. I droni hanno colpito il centro della città, vicino al Novorossijsk Hotel. Secondo gli ultimi dati, due persone sono morte e 12 sono rimaste ferite. Venti veicoli, sette edifici residenziali, compresi edifici a più piani, e l'hotel sono stati danneggiati. A Novorossijsk è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Leggi tutto: Ucraina, Kiev: "Abbattuto caccia russo Su-34". Ancora droni sulla Danimarca

(Adnkronos) - Le forze armate ucraine hanno abbattuto un caccia russo Su-34 nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito l'aeronautica militare ucraina. L'aereo Su-34 è stato abbattuto intorno alle 4 del mattino, ora locale, nel settore di Zaporizhzhia della linea del fronte, ha dichiarato l'Aeronautica Militare e, al momento dell'attacco, l'aereo da guerra stava attaccando la città di Zaporizhzhia con bombe aeree guidate.
L'aeroporto danese di Aalborg è stato chiuso a causa della presenza di droni nel suo spazio aereo. Lo ha dichiarato la polizia nazionale danese, riferendo che i droni hanno seguito uno schema simile a quelli che avevano bloccato i voli all'aeroporto di Copenaghen per quattro ore qualche giorno prima. Anche le forze armate del paese sono state colpite, poiché l'aeroporto di Aalborg è utilizzato come base militare, ha aggiunto.
Martedì la Danimarca ha dichiarato che l'incidente all'aeroporto di Copenaghen è stato l'attacco più grave mai avvenuto contro le sue infrastrutture critiche e lo ha collegato a una serie di presunte incursioni di droni russi e ad altri disordini in tutta Europa. Lunedì sera le autorità norvegesi hanno chiuso lo spazio aereo dell'aeroporto di Oslo per tre ore dopo l'avvistamento di un drone. La polizia dello Jutland settentrionale ha riferito ai giornalisti che "più di un drone" è stato avvistato nei pressi dell'aeroporto di Aalborg e volavano con le luci accese.
Secondo la polizia, i droni sono stati avvistati per la prima volta intorno alle 21,44 ora locale di ieri e sono rimasti nello spazio aereo fino a 5 minuti dopo la mezzanotte di oggi. La polizia ha dichiarato di non essere in grado di specificare il tipo di droni né se fossero gli stessi che hanno sorvolato l'aeroporto di Copenaghen lunedì. "È troppo presto per dire quale sia l'obiettivo dei droni e chi li abbia fatti volare", ha affermato un funzionario di polizia.
La portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha descritto l'attacco con i droni dell'Ucraina alla sede del Consorzio del gasdotto del Caspio nella città portuale russa di Novorossiysk, sul Mar Nero, come un segnale all'Unione Europea, invitandola a non sorprendersi quando il regime di Kiev inizierà ad affinare "le sue capacità terroristiche" attaccando le infrastrutture europee. "Il regime di Kiev sta colpendo infrastrutture civili, centrali elettriche, aeroporti. Questo è un segnale per l'Ue: non dovrebbe sorprenderli quando Bankovaya (il nome della strada dove ha sede l'amministrazione presidenziale ucraina) inizierà ad affinare sempre di più le sue capacità terroristiche, questa volta prendendo di mira i suoi aeroporti, depositi di petrolio e gasdotti", ha dichiarato alla Tass.
Ieri, Novorossijsk è stata attaccata da veicoli aerei senza pilota (Uav) ucraini. I droni hanno colpito il centro della città, vicino al Novorossijsk Hotel. Secondo gli ultimi dati, due persone sono morte e 12 sono rimaste ferite. Venti veicoli, sette edifici residenziali, compresi edifici a più piani, e l'hotel sono stati danneggiati. A Novorossijsk è stato dichiarato lo stato di emergenza.

(Adnkronos) - Le forze armate ucraine hanno abbattuto un caccia russo Su-34 nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito l'aeronautica militare ucraina. L'aereo Su-34 è stato abbattuto intorno alle 4 del mattino, ora locale, nel settore di Zaporizhzhia della linea del fronte, ha dichiarato l'Aeronautica Militare e, al momento dell'attacco, l'aereo da guerra stava attaccando la città di Zaporizhzhia con bombe aeree guidate.
L'aeroporto danese di Aalborg è stato chiuso a causa della presenza di droni nel suo spazio aereo. Lo ha dichiarato la polizia nazionale danese, riferendo che i droni hanno seguito uno schema simile a quelli che avevano bloccato i voli all'aeroporto di Copenaghen per quattro ore qualche giorno prima. Anche le forze armate del paese sono state colpite, poiché l'aeroporto di Aalborg è utilizzato come base militare, ha aggiunto.
Martedì la Danimarca ha dichiarato che l'incidente all'aeroporto di Copenaghen è stato l'attacco più grave mai avvenuto contro le sue infrastrutture critiche e lo ha collegato a una serie di presunte incursioni di droni russi e ad altri disordini in tutta Europa. Lunedì sera le autorità norvegesi hanno chiuso lo spazio aereo dell'aeroporto di Oslo per tre ore dopo l'avvistamento di un drone. La polizia dello Jutland settentrionale ha riferito ai giornalisti che "più di un drone" è stato avvistato nei pressi dell'aeroporto di Aalborg e volavano con le luci accese.
Secondo la polizia, i droni sono stati avvistati per la prima volta intorno alle 21,44 ora locale di ieri e sono rimasti nello spazio aereo fino a 5 minuti dopo la mezzanotte di oggi. La polizia ha dichiarato di non essere in grado di specificare il tipo di droni né se fossero gli stessi che hanno sorvolato l'aeroporto di Copenaghen lunedì. "È troppo presto per dire quale sia l'obiettivo dei droni e chi li abbia fatti volare", ha affermato un funzionario di polizia.
La portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha descritto l'attacco con i droni dell'Ucraina alla sede del Consorzio del gasdotto del Caspio nella città portuale russa di Novorossiysk, sul Mar Nero, come un segnale all'Unione Europea, invitandola a non sorprendersi quando il regime di Kiev inizierà ad affinare "le sue capacità terroristiche" attaccando le infrastrutture europee. "Il regime di Kiev sta colpendo infrastrutture civili, centrali elettriche, aeroporti. Questo è un segnale per l'Ue: non dovrebbe sorprenderli quando Bankovaya (il nome della strada dove ha sede l'amministrazione presidenziale ucraina) inizierà ad affinare sempre di più le sue capacità terroristiche, questa volta prendendo di mira i suoi aeroporti, depositi di petrolio e gasdotti", ha dichiarato alla Tass.
Ieri, Novorossijsk è stata attaccata da veicoli aerei senza pilota (Uav) ucraini. I droni hanno colpito il centro della città, vicino al Novorossijsk Hotel. Secondo gli ultimi dati, due persone sono morte e 12 sono rimaste ferite. Venti veicoli, sette edifici residenziali, compresi edifici a più piani, e l'hotel sono stati danneggiati. A Novorossijsk è stato dichiarato lo stato di emergenza.

(Adnkronos) - C'è un fermo per l'omicidio di Bala Sagor detto 'Obi', il 21enne bengalese ucciso e infilato in un sacco nero gettato in un fossato nella zona di via Primo Maggio, a Spoleto. All'esito delle indagini scattate dopo il rinvenimento del cadavere, è stato disposto il fermo dell'indagato Shuryn Dmytro, 32enne ucraino.
La decisione, come spiegano dalla Procura di Spoleto in una nota, è stata assunta dopo avere raccolto gravi indizi in merito al coinvolgimento dell'uomo nell'omicidio e nel successivo depezzamento del cadavere. Decisive le informazioni fornite dai conoscenti della vittima e dai vicini dell'indagato.
Riscontri univoci inoltre sono emersi dall'esame dei filmati estrapolati dagli impianti di videosorveglianza presenti lungo le vie cittadine e nelle abitazioni private nei pressi del luogo in cui è stata rinvenuta la salma e la bicicletta in uso alla vittima. Le indagini proseguono per trovare le altre parti del corpo della vittima nascoste dal fermato, portato nella Casa di Reclusione di Spoleto.
Leggi tutto: Cadavere in sacco a Spoleto, fermato 32enne ucraino

(Adnkronos) - Napoli si prepara ad ospitare l'evento simbolo contro la violenza sulle donne. Stasera, giovedì 25 settembre, a Piazza del Plebiscito si terrà 'Una nessuna centomila', il concerto già sold out che per la prima volta arriva al Sud Italia. Lo show, trasmesso prossimamente in prima serata su Canale 5, sarà una serata tra musica e impegno sociale in cui gli artisti si esibiranno sulle note di duetti inediti e performance emozionanti.
Con Annalisa, Ariete, Bigmama, Brunori Sas, Coez, Elisa, Elodie, Emma, Ermal Meta, Fiorella Mannoia, Anna Foglietta, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Gaia, Gigi D’Alessio, Malika Ayane, Noemi, Paola Turci, Rkomi, Rose Villain, Veronica Gentili. E con la partecipazione amichevole di Amadeus. Le protagoniste e i protagonisti di questa edizione, ancora una volta si uniscono per dire basta ai femminicidi, dare un aiuto concreto ai centri antiviolenza che sostengono e supportano le donne nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza e sensibilizzare il pubblico contro questo fenomeno sociale e culturale.
Grazie al pubblico accorso in Piazza del Plebiscito e al sostegno dei partner saranno devoluti 500mila euro, ripartiti tra 10 centri antiviolenza italiani, individuati dalla Fondazione Una Nessuna Centomila: Calabria (Associazione Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino, Cosenza); Calabria (Centro antiviolenza mondo Rosa, Catanzaro); Campania (Associazione Arcidonna Napoli); Friuli Venezia Giulia (G.O.A.P. – Gruppo Operatrici Antiviolenza per le Donne, Trieste - ); Lombardia (Cooperativa Sociale Butterfly, Brescia); Lombardia (Associazione Donne Insieme Contro la Violenza, Milano); Puglia (Associazione Io Sono Mia, Bari); Sardegna (Associazione Donne al Traguardo, Cagliari); Sicilia (Centro Antiviolenza Il Pettirosso, Ragusa); Sicilia (Telefono Rosa Sicilia, Catania).

(Adnkronos) - Nonostante i progressi nella cura del cancro e gli sforzi per contrastare i fattori di rischio della malattia, nel mondo il numero di nuovi casi di tumore è più che raddoppiato dal 1990 al 2023 (arrivando a 18,5 milioni) e i decessi hanno subito un'impennata del 74% (10,4 milioni). Guardando al futuro, "senza un'azione urgente e finanziamenti mirati", si prevede che nel 2050 le persone che riceveranno una nuova diagnosi di tumore raggiungeranno quota 30,5 milioni e i morti saliranno a 18,6 milioni. E oltre la metà dei nuovi casi e due terzi dei decessi saranno concentrati nei Paesi a basso e medio reddito (Lmic). E' il quadro che emerge da una nuova analisi dei Global Burden of Disease Study Cancer Collaborators, pubblicata su 'The Lancet'.
Nel dettaglio, la previsione indica che i casi aumenteranno in tutto il mondo del 61% nei prossimi 25 anni e i decessi annui cresceranno di quasi il 75%, ma questo aumento risulta essere "principalmente legato alla crescita demografica e al crescente invecchiamento della popolazione". Tuttavia, i miglioramenti ottenuti nei trend sono ancora lontani dall'ambizioso Obiettivo di sviluppo sostenibile fissato dalle Nazioni Unite, che raccomanda di ridurre di un terzo entro il 2030 la mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili, tra cui il cancro. Una malattia che, evidenzia l'autrice principale Lisa Force, dell'Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme), università di Washington, "continua a contribuire in modo significativo al carico globale e il nostro studio evidenzia come si prevede che aumenterà in modo sostanziale nei prossimi decenni, con una crescita sproporzionata nei Paesi con risorse limitate". Sebbene, infatti, i tassi globali di mortalità per cancro (aggiustati in base all'età) siano diminuiti, ciò non vale per alcuni Paesi a basso e medio reddito, dove sia i tassi che i numeri sono in aumento.
Utilizzando dati provenienti da registri dei tumori basati sulla popolazione, sistemi di registrazione e interviste con familiari o assistenti di persone decedute per cancro, la nuova analisi fornisce stime globali, regionali e nazionali aggiornate ed estese dal 1990 al 2023 in 204 Paesi e territori per 47 tipi o raggruppamenti di cancro e fattori di rischio attribuibili. L'analisi prevede il carico globale del cancro fino al 2050 ed esamina i progressi specifici finora compiuti.
Oltre il 40% dei decessi per tumori a livello mondiale è legato ai 44 fattori di rischio modificabili, tra cui il consumo di tabacco, una dieta non sana e livelli elevati di zucchero nel sangue. Intervenire su questi fattori rappresenta un'opportunità di prevenzione, evidenziano gli esperti. Per affrontare la sfida rappresentata dai numeri in crescita, per gli autori è fondamentale che i decisori politici, i governi e le agenzie compiano maggiori sforzi per prevenire, diagnosticare e curare il cancro a livello nazionale, regionale e globale.
"L'aumento dei casi di cancro nei Paesi a basso e medio reddito è un disastro imminente", avverte la coautrice Meghnath Dhimal del Nepal Health Research Council. "Esistono interventi contro il cancro economicamente vantaggiosi in tutti i Paesi in fase di sviluppo. Queste stime dell'impatto del cancro possono contribuire ad ampliare il dibattito sull'importanza di questa e altre patologie nell'agenda sanitaria globale. Per controllare la crescita delle malattie non trasmissibili, incluso il cancro, nei Paesi a basso e medio reddito, sono urgentemente necessari un approccio interdisciplinare per la generazione di evidenze scientifiche e una collaborazione e un coordinamento multisettoriali per l'attuazione".
"Il futuro del controllo del cancro - scrivono in un commento correlato, Qingwei Luo e David P. Smith dell'Università di Sydney e del Cancer Council NSW - dipende da un'azione collettiva e decisa oggi".
Leggi tutto: Tumori, nel 2050 i morti cancro supereranno i 18 milioni (+75%): lo studio su Lancet

(Adnkronos) - Con l'autunno alle porte si riaccendono i riflettori anche sui virus respiratori che stanno già facendo sentire la loro presenza, complici gli sbalzi di temperatura che già si registrano nel Paese. Ma come riconoscere l'influenza? E come curarsi? A fare il punto sulla stagione 2025-2026 è stato un evento promosso a Milano da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione).
"Dopo due stagioni da record - analizza il virologo Fabrizio Pregliasco - anche quest'anno ci aspettiamo una circolazione sostenuta di virus influenzali, sono attesi in particolare l'A/H3N2 e il B/Victoria, e virus 'cugini' come i rinovirus. C'è poi il virus respiratorio sinciziale e si mette in mezzo anche il Covid, che è in una fase di risalita. Sars-CoV-2 non ha una stagionalità, ma si inserisce con onde che sono simili a quelle di un sasso in uno stagno, diventate cioè nel tempo meno impegnative dal punto di vista dell'impatto di sanità pubblica. Una stagione dunque impegnativa che potrebbe coinvolgere tra il 15% e il 25% della popolazione italiana, fino a interessare, potenzialmente, circa 16 milioni di persone, in linea con lo scorso anno".
E Pregliasco avverte: "I segnali che arrivano dall'emisfero australe ci invitano a non abbassare la guardia. La stagione potrebbe essere intensa, con un aumento dei casi da metà ottobre e un picco invernale. La pressione sui servizi sanitari resta un rischio concreto, soprattutto per le fasce più fragili".
Ma come distinguere la vera influenza dagli altri virus che circoleranno? "Distinguere tra questi virus basandosi solo sui sintomi è spesso difficile per i cittadini - ammette il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano - Tuttavia, esistono alcune caratteristiche peculiari. L'influenza vera e propria si manifesta con un inizio brusco della febbre, generalmente sopra i 38 gradi; almeno un sintomo respiratorio (come tosse o mal di gola) e almeno un sintomo sistemico, come dolori muscolari, malessere generale o senso di 'bastonatura'. Questi sintomi sono particolarmente evidenti negli adulti, mentre nei bambini piccoli e negli anziani la febbre può essere meno intensa o, addirittura, assente. In generale, comunque, l'influenza è più forte e limitata nel tempo, con un'evoluzione rapida nell'arco di circa 5 giorni".
Occorre poi fare attenzione alle "sovrainfezioni batteriche che possono inserirsi soprattutto nell'anziano fragile", avverte Pregliasco.
Le spie? "Una febbre che resta alta e va a peggiorare. Ma può succedere anche che un'infezione virale vada a risolversi con la febbre che scende e poi la temperatura risale. Anche la tosse, inizialmente secca e di tipo irritativo, diventa produttiva. Il Covid ha complicato ulteriormente la possibilità di riconoscimento della vera influenza e di altre forme, perché è camaleontico e passa da forme banali, con un po' di raucedine e poco altro, a forme più serie, che ricordano quelle del passato.
Da qui l'importanza di proteggere le persone più fragili con la vaccinazione e di fare un tampone per identificare tempestivamente l'eventuale presenza di Sars-CoV-2 per consentire - nei casi in cui è indicato - l'uso dell'antivirale Paxlovid". Per quanto riguarda poi virus respiratorio sinciziale, metapneumovirus e altri virus respiratori, analizza l'esperto, "i sintomi possono essere simili a quelli influenzali, ma di solito meno marcati e più graduali. Possono presentarsi congestione nasale, tosse lieve o sintomi gastrointestinali. Rinovirus e altri virus minori spesso causano sintomi più lievi e localizzati, come naso chiuso o lieve malessere. Queste forme più blande possono dare fastidi che si protraggono nel tempo e risultano più lente nella risoluzione".
Come curarsi? "Un principio importante è quello dell'automedicazione responsabile. Il ricorso ai farmaci da banco - illustra il virologo - rappresenta spesso la prima risposta ai sintomi comuni come febbre, malessere respiratorio, mal di testa e stanchezza. L'automedicazione, se effettuata in modo responsabile e proporzionata all’intensità dei sintomi, è una scelta terapeutica adeguata perché può offrire diversi benefici. Innanzitutto permette di alleviare i disturbi e migliorare il benessere generale, modulando, al contempo, la risposta immunitaria, riducendo il rischio di complicanze. I farmaci da banco, come tutti i medicinali, possono avere degli effetti avversi. Resta fondamentale usarli in modo appropriato e corretto seguendo le indicazioni del foglietto illustrativo e quanto indicato dal medico o dal pediatra. In caso di infezioni virali l'uso dei farmaci da banco deve servire a contenere sintomi e disagi legati alla malattia, senza azzerare completamente i sintomi per seguire l'evolversi della malattia".
Nel ventaglio degli strumenti di cui si avvalgono gli italiani per superare i giorni di malessere imposti dai vari virus respiratori, non mancano i classici rimedi della nonna. Secondo la nuova indagine di Human Highway per Assosalute presentata ieri, oltre ai farmaci da banco che si confermano l'opzione terapeutica d'elezione scelta dal 64,4% della popolazione, figurano integratori e vitamine (16,9%). Ma anche gli antibiotici a cui fa ricorso il 15,4% e il cui uso, seppur in calo, resta diffuso soprattutto tra i giovani (18-24 anni 30,9%) e gli uomini (18,8% vs 11,9% donne). "L'uso inappropriato di antibiotici è ancora troppo frequente - avverte Pregliasco - Ricordiamo che vanno assunti solo in caso di complicanze batteriche a fronte di una prescrizione medica: abusarne favorisce l'antibiotico-resistenza e non aiuta contro i virus". Non manca neanche chi - 1 su 10 - si affida a prodotti naturali erboristici o all'omeopatia.
E poi ci sono le bevande della nonna - brodo di pollo, latte caldo e tisane - un evergreen per il 14,3% degli italiani, quota che resta stabile negli anni. "L'approccio terapeutico verso le malattie virali è un approccio di minimizzazione dei sintomi. Per il resto - spiega il medico - ben venga tutto ciò che 'ci fa star bene'.
Ritengo che abbia un senso anche il rimedio della nonna, al di là delle noci in tasca - sorride - Diciamo che da tempo, soprattutto nella cultura americana, il brodo di pollo o di gallina viene riconosciuto come 'taumaturgico'. Di sicuro si può dire che sia digeribile e ricco di una quota di proteine digeribili che serve per ricostituire tutte le cellule danneggiate a livello antinfiammatorio".
Brodo di pollo versus latte caldo, chi vince? "I preparati con il latte caldo possono dare una sensazione positiva soprattutto sul mal di gola, però - avverte Pregliasco - l'utilizzo del latte può aumentare la produzione di muco. Quindi se c'è una tosse un po' pesante può farla debordare verso una tosse produttiva. Il miele, infine, è sicuramente un prodotto che ha anche caratteristiche antinfiammatorie, positivo per il mal di gola".

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo e si prepara all'esordio nell'Atp 500 di Pechino. Oggi, giovedì 25 settembre, il numero due del mondo affronterà il croato Marin Cilic nel torneo cinese. Per l'azzurro si tratta del primo match dopo la finale degli Us Open persa contro Carlos Alcaraz, che in quell'occasione gli ha anche sfilato il primato in classifica. Ecco orario, precedenti e dove vedere la partita in tv e streaming.
Il match tra Sinner e Cilic all'Atp 500 di Pechino inizierà non prima delle 13 italiane (le 19 ora locale). Un solo precedente in carriera tra i due, risalente ai quarti della Coppa Davis 2021 tra Italia e Croazia: successo in tre set per l'azzurro.
Le partite dell'Atp 500 di Pechino sono trasmesse in diretta tv sui canali di Sky Sport e in streaming sulle piattaforme Sky Go, NOW Tv e TennisTv.

(Adnkronos) - "C'è stato un triplo sabotaggio alle Nazioni Unite, chiedo un'inchiesta immediata". Donald Trump all'attacco dopo la "vergogna" all'Onu. Il presidente degli Stati Uniti, intervenuto martedì all'assemblea generale al Palazzo di Vetro, con un durissimo post su Truth denuncia un ''triplo sabotaggio" nei suoi confronti. Prima, lo stop ad una scala mobile che avrebbe potuto far cadere il presidente e la First Lady, Melania Trump. Poi, il guasto al gobbo elettronico che ha costretto il presidente a leggere il discorso dai fogli sul podio. Infine, il problema all'audio che avrebbe di fatto silenziato Trump.
"Alle Nazioni Unite si è verificata una VERA VERGOGNA: non uno, non due, ma tre episodi davvero sinistri! Per prima cosa, la scala mobile si è fermata bruscamente. Si è fermata di colpo. È incredibile che io e Melania non siamo caduti in avanti sui bordi taglienti di questi gradini d'acciaio, a faccia in giù. Ci tenevamo saldamente al corrimano, altrimenti sarebbe stato un disastro. Si è trattato di un vero e proprio sabotaggio, come sottolineato da un 'post' del giorno prima Times di Londra, secondo cui che gli operatori delle Nazioni Unite "scherzavano sulla disattivazione spegnere una scala mobile". Chi lo ha fatto dovrebbe essere arrestato", il primo affondo di Trump. Secondo le Nazioni Unite, invece, è probabile che un membro dello staff media della Casa Bianca, arretrando durante alcune riprese video, abbia inavvertitamente premuto il pulsante di sicurezza che ferma la scala.
Quindi, il secondo 'incidente' con il teleprompter: difettoso per Trump, non per l'Onu. "Poi, mentre ero di fronte a un pubblico televisivo di milioni di persone da tutto il mondo e a importanti leader in sala, il mio gobbo non ha funzionato. Era tutto nero. Ho pensato subito: 'Wow, prima l'incidente della scala mobile e ora un gobbo difettoso. Che razza di posto è questo?'. Sono andato avanti con discorso senza il gobbo, che è entrato in funzione circa 15 minuti dopo. La buona notizia è che il discorso ha ricevuto giudizi eccellenti. Forse hanno apprezzato che pochissime persone avrebbero potuto fare quello che ho fatto io", le parole del presidente.
Alla fine del discorso, Trump ha scoperto il terzo problema. "In terzo luogo, dopo aver pronunciato il discorso, mi è stato detto che l'audio era completamente assente nell'Auditorium e che i leader mondiali, a meno che non usassero gli auricolari degli interpreti, non riuscivano a sentire nulla", afferma il numero 1 della Casa Bianca.
"La prima persona che ho visto alla fine del discorso è stata Melania, che era seduta proprio davanti. Le ho chiesto: 'Come sono andato?'. E lei ha risposto: 'Non ho sentito una parola di quello che hai detto'", dice sottolineando la situazione incresciosa. "Non è stata una coincidenza, è stato un triplice sabotaggio alle Nazioni Unite. Dovrebbero vergognarsi. Sto inviando una copia di questa lettera al Segretario Generale e chiedo un'indagine immediata. Non c'è da stupirsi che le Nazioni Unite non siano state in grado di svolgere il compito per cui sono state create. Tutti i nastri di sicurezza della scala mobile dovrebbero essere conservati, soprattutto il pulsante di arresto di emergenza. E' stato coinvolto il Secret Service", conclude.

(Adnkronos) - "La reazione deve rispettare il principio di proporzionalità e Israele ha superato quel limite e su questo limite ha finito di infrangere norme umanitarie, causando una strage tra civili". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si esprime così sulla crisi di Gaza parlando alle Nazioni Unite a New York nel discorso oggi 25 settembre 2025. La premier, in relazione alla linea dello stato ebraico, fa riferimento ad "una scelta che l'Italia ha definito inaccettabile e che porterà al nostro voto favorevole su alcune delle sanzioni proposte dall'Unione europea nei confronti di Israele".
"Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra. Lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte. E per chiudere una guerra servono soluzioni concrete. Perché la pace non si costruisce solo con gli appelli, o con proclami ideologici accolti da chi la pace non la vuole. La pace si costruisce con pazienza, con coraggio, con ragionevolezza", aggiunge Meloni al Palazzo di Vetro.
"Riteniamo che Israele non abbia il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo. Per questo abbiamo sottoscritto la Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati. È la storica posizione dell'Italia sulla questione palestinese, una posizione che non è mai cambiata", afferma in un altro passaggio del suo intervento.
Leggi tutto: Gaza, Meloni all'Onu: "Israele ha superato il limite"

(Adnkronos) - "La Russia ha calpestato lo Statuto dell'Onu" con la guerra in Ucraina; a Gaza "Israele ha superato il limite", ma il riconoscimento della Palestina resta legato al rilascio degli ostaggi e all'esclusione di Hamas dai futuri assetti di governo, perché "chi ha scatenato il conflitto non può essere premiato". Con toni netti, Giorgia Meloni ha richiamato l'Assemblea Generale dell'Onu alle proprie responsabilità, spaziando da Gaza all'Ucraina, dalle migrazioni alla riforma delle istituzioni multilaterali.
Le convenzioni su migrazione e asilo "non sono più attuali" e vanno aggiornate, così come le Nazioni Unite, che devono trasformarsi in "una Casa di vetro". Infine, l'affondo contro le politiche green "insostenibili", accusate di "distruggere" le economie di Europa e Stati Uniti. Un discorso punteggiato da citazioni: quella di Papa Francesco sulla "terza guerra mondiale a pezzi" e quella di San Francesco, "il più italiano dei Santi".
Dal palco di New York, Meloni ha descritto un mondo "sospeso tra guerra e pace", ricordando che oggi si contano "56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale". La premier ha ribadito la condanna dell'aggressione russa all'Ucraina: "La Federazione Russa, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha deliberatamente calpestato l'articolo 2 dello Statuto dell'Onu", ha detto, sottolineando come l'attacco a Kiev abbia "riacceso diversi altri focolai di crisi" e aggravato le divisioni tra i membri delle Nazioni Unite.
Sul Medio Oriente, Meloni ha riconosciuto che "Israele ha superato il limite con una guerra su larga scala che sta coinvolgendo oltre misura la popolazione civile palestinese", ma ha ribadito che "è Hamas ad aver scatenato il conflitto" e che "chi ha scatenato la guerra non può essere premiato". La premier ha chiarito che l'Italia continuerà a sostenere la prospettiva dei due Stati, ma con dei paletti: "Il riconoscimento della Palestina deve avere due precondizioni irrinunciabili: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia da parte di Hamas ad avere qualsiasi ruolo nel governo della Palestina". Per Meloni, "Israele non ha il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo".
Nell'intervento, Meloni ha ribadito la necessità di uscire dallo stallo: "Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra. Lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte". E ha rilanciato il ruolo dell'Italia: "L'Italia c'è e ci sarà per chiunque sia disposto a lavorare a un piano serio". Non è mancato un riferimento agli sforzi diplomatici degli Stati Uniti: la presidente del Consiglio ha definito "molto interessanti" le proposte discusse dal presidente Donald Trump con i Paesi arabi nelle ultime ore. "Siamo pronti ovviamente a dare una mano", ha promesso.
Altro tema centrale del discorso di Meloni è stato la riforma delle Nazioni Unite: "Multilateralismo, dialogo e diplomazia, senza istituzioni che funzionano, sono solo parole vuote. Dobbiamo riconoscere che è urgente una riforma profonda, pragmatica e realista". L'Italia, ha spiegato, non vuole "nuove gerarchie o seggi permanenti", ma un sistema "più rappresentativo ed efficiente".
Ampio spazio anche al tema delle migrazioni: la premier ha definito "non più attuali" le convenzioni internazionali su asilo e protezione, nate "in un'epoca nella quale non esistevano le migrazioni irregolari di massa, e non esistevano i trafficanti di esseri umani". Secondo Meloni, interpretazioni "ideologiche e unidirezionali" di quelle regole da parte di "magistrature politicizzate" finiscono per "calpestare il diritto, invece di affermarlo".
Il messaggio è chiaro: serve un aggiornamento delle norme, non per ridurre le garanzie, ma per renderle adeguate alle sfide di oggi. "Vogliamo costruire un sistema che sia al passo con i tempi, capace di tutelare i diritti umani fondamentali insieme però alla sacrosanta prerogativa di ogni Nazione di proteggere i propri cittadini e i propri confini, esercitare la propria sovranità, e governare il tema della migrazione", ha detto Meloni, sottolineando come il fenomeno "impatti soprattutto sulle persone più fragili".
Nel passaggio dedicato all'Africa, la presidente del Consiglio ha rilanciato il Piano Mattei e annunciato la conversione di 235 milioni di debito nei prossimi dieci anni in progetti di sviluppo locale. Sul fronte ambientale, ha invece attaccato i "piani verdi" che rischiano di produrre "deserto industriale" e penalizzare la classe media: "Non si tratta di negare il cambiamento climatico, ma di affermare la ragione, con neutralità tecnologica e gradualismo delle riforme". In chiusura, Meloni ha legato l'anniversario degli 80 anni delle Nazioni Unite ai 70 dell'adesione dell'Italia, invocando coraggio per affrontare sfide globali sempre più complesse: "I combattimenti difficili - ha detto citando le parole del Santo di Assisi - vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare. Credo sia arrivato il tempo di dimostrare quel coraggio". (dall'inviato Antonio Atte)
Leggi tutto: Meloni, il discorso all'Onu: "Serve una svolta, l'Italia c'è"

(Adnkronos) - Droni in volo sui cieli della Danimarca. E la polizia danese annuncia sui social la chiusura dello spazio aereo dell'aeroporto di Aalborg, nella regione dello Jutland.
"Sono stati osservati droni nei pressi dell'aeroporto di Aalborg e lo spazio aereo è chiuso. La polizia è presente e sta indagando ulteriormente", il messaggio su X delle forze dell'ordine del Nordjyllands, che annunciano anche una conferenza stampa per chiarire i dettagli dell'avvistamento nella regione a Nord del Paese. L'incidente è avvenuto mentre da giorni Mosca è sotto accusa per violazioni dello spazio aereo della Polonia, dell'Estonia e della Romania.
Si tratta del secondo allarme scattato in Danimarca. Già lunedì scorso, infatti, l'aeroporto di Copenaghen è stato riaperto ore dopo essere stato chiuso proprio in seguito all'avvistamento di droni nello spazio aereo del Paese, causando dirottamenti dei voli e disagi. Nella capitale danese, secondo quanto reso noto dalla polizia, sono stati avvistati grandi droni nei pressi dell'aeroporto per diverse ore. "I droni sono spariti e l'aeroporto è stato riaperto, non li abbiamo abbattuti", aveva commentato il vice ispettore di polizia Jakob Hansen, spiegando che le forze armate e l'intelligence stavano indagando per accertare la provenienza dei velivoli. La tesi della polizia danese è che il responsabile dei sorvoli con droni sull'aeroporto di Copenaghen sia "un attore competente", mentre la premier danese Mette Frederiksen era stata più esplicita, dicendo di non poter "escludere in alcun modo che si tratti della Russia".
Mosca aveva però negato il suo coinvolgimento, con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che nel corso di una conferenza stampa aveva detto "Ogni volta sentiamo accuse infondate".
Leggi tutto: "Droni in volo nello spazio aereo danese", chiuso l'aeroporto di Aalborg
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