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A Civitavecchia decisa rimozione entro inizio 2027 scafo P430

26 Giugno 2025
A Civitavecchia decisa rimozione entro inizio 2027 scafo P430

(Adnkronos) - Si è tenuta ieri la seduta del Comitato di Gestione dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Oltre al Commissario straordinario dell’AdSP Pino Musolino e al Segretario Generale f.f. Maurizio Marini, erano presenti il Direttore Marittimo del Lazio e Comandante della Capitaneria di Porto di Civitavecchia Michele Castaldo, il Comandante della Capitaneria di Porto di Fiumicino Silvestro Girgenti, il Comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta Biagio Mauro Sciarra, il componente designato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale Sergio Cozzi e quello designato dal Comune di Civitavecchia Emiliano Scotti.  

Tra le delibere approvate dal Comitato, tutte all'unanimità, c'è anche quella per il rilascio di concessione demaniale marittima per licenza, ai sensi dell'art. 36 del Codice della Navigazione, a favore della Marine Goddess srl, per l'occupazione, per 18 mesi, di complessivi 24.816 metri quadrati all'interno del cantiere "ex Privilege" per la rimozione dei materiali di proprietà della società, tra cui lo scafo P430. 

"Si tratta di una concessione - spiega il Commissario Straordinario dell'AdSP Pino Musolino - finalizzata a rimuovere la carcassa del P430. Marine Goddess, che è in regola con il pagamento dei canoni demaniali, ha dichiarato di aver trovato un possibile acquirente e ha presentato un piano industriale per il completamento della nave per quanto necessario a portarla via e metterla in acqua, per le successive ultime lavorazioni. Al di là di ogni legittima perplessità, considerata la storia di questa vicenda, rientra nell'interesse pubblico esperire quest'ultimo tentativo per liberare l'area senza oneri per lo Stato. Ci siamo comunque cautelati, prevedendo un monitoraggio delle attività ogni 6 mesi e una cauzione da versare da parte di Marine Goddess pari ai costi preventivati e periziati per la rimozione della nave. Nel caso in cui il concessionario non dovesse procedere come previsto, l'AdSP escuterebbe la garanzia per finanziare la spesa necessaria a rimuovere lo scafo. Ciò significa che, in ogni caso, entro l'inizio del 2027 quell'area sarà nuovamente interamente disponibile".  

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Nel Parco di Tepilora arrivano 7 nuove aquile del Bonelli

26 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAProgetto Life Abilas con il sostegno della Regione...

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Anca dolorosa, cos’è e sintomi: quando serve la protesi

26 Giugno 2025
Medico con paziente - ()

(Adnkronos) - Dolore persistente all'anca, difficoltà nei movimenti quotidiani, qualità della vita in costante peggioramento: sono questi i segnali da non sottovalutare. Ma quando è davvero il momento giusto per sottoporsi a un intervento di protesi? E a cosa si fa riferimento quando si parla di 'anca dolorosa'? A fare chiarezza sono gli esperti della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot). Negli ultimi decenni in Italia "abbiamo registrato un costante incremento di interventi di protesizzazione dell'anca, che ha superato abbondantemente i 100mila casi ogni anno", ricorda la Siot.  

 

Con l'espressione 'anca dolorosa' "si intende un sintomo che può essere espressione sia di patologie che effettivamente coinvolgono l'articolazione dell'anca, ma - spiegano gli ortopedici - anche di condizioni patologiche che invece riguardano i tessuti in prossimità dell'articolazione come muscoli, tendini, borse: queste ultime hanno solitamente un'evoluzione benigna e prevedono dei percorsi medici e riabilitativi che devono essere personalizzati ed effettuati sotto la guida di persone esperte".  

"Le patologie articolari 'vere', invece, tendono a progredire - precisa Alessandro Massè, direttore Uoc Ortopedia e Traumatologia 1U, Aou Città della Salute e della Scienza-Cto di Torino, ed esperto Siot per la chirurgia protesica - Esistono diverse gradazioni di danno della cartilagine e delle altre strutture articolari che, in un tempo variabile, possono portare all'artrosi. Molte di queste forme possono essere legate a fattori predisponenti congeniti, come malformazioni di diversa entità. Al contrario le variabili legate al sovrappeso, all'attività lavorativa o a quella sportiva possono accelerare la progressione del danno: sovraccarichi eccessivi o movimenti estremi possono concorrere al peggioramento del danno articolare. Altre forme di danno articolare sono riconducibili a traumi importanti, a malattie infiammatorie (poco noto, ma frequente è ad esempio il coinvolgimento articolare nella psoriasi) o a problemi vascolari localizzati". 

In generale l'artrosi 'classica' nelle sue manifestazioni conclamate si evidenzia per lo più nell'età adulta, con uguale frequenza nei due sessi: "I quadri di danno articolare iniziale, invece - chiarisce Massè - possono dare i primi sintomi in età giovanile, o addirittura pediatrica, se sono presenti patologie o malformazioni che producono un precoce danno delle strutture articolari: la cosiddetta pubalgia dei giovani sportivi, spesso è espressione di un iniziale danno articolare". 

"Quando si evidenzia un difetto strutturale dell'anca - evidenziano gli ortopedici - è possibile effettuare interventi chirurgici per eliminare il difetto prima che questo produca un danno della cartilagine. Si tratta di interventi complessi e di invasività variabile, finalizzati a ritardare anche di molto l'insorgenza dell'artrosi e, quindi, la necessità di ricorrere ad una protesi d'anca. Molti passi avanti sono stati fatti nelle tecniche artroscopiche, realmente mini-invasive, ma a volte si rendono necessari complessi interventi di invasività anche elevata, soprattutto in età pediatrica e nei giovani adulti, finalizzati a correggere le anomalie più severe attraverso delle 'fratture' controllate di femore e bacino, le osteotomie". 

 

Il gran numero di protesi all'anca impiantate ogni anno in Italia "in parte è dovuto all'invecchiamento della popolazione – interviene Pietro Simone Randelli, presidente Sito e direttore della Clinica Ortopedica dell'Istituto Gaetano Pini di Milano - e in parte all'incremento di richieste da parte dei pazienti che mal tollerano le limitazioni derivanti dall'artrosi e vogliono rapidamente recuperare una buona qualità di vita: è sempre fondamentale che il paziente sia informato sulla reale entità dell'intervento e sulle possibili, anche se rare, complicanze. A volte, purtroppo, le aspettative del paziente non sono realistiche per una incongrua informazione da parte di 'dottor Google'". 

"La protesizzazione dell'anca è un intervento di grande diffusione e straordinario successo, tanto che già nel 2007 l'autorevole rivista scientifica Lancet lo ha definito 'l'intervento del secolo' per il rapporto estremamente favorevole tra rischi e benefici - ricorda la Siot - Grazie allo sviluppo delle tecniche chirurgiche e anestesiologiche, il tasso di complicanze è molto basso e il recupero estremamente veloce". Tuttavia, "si deve ricordare che si tratta comunque di un intervento di chirurgia ortopedica maggiore per il quale il termine mini-invasivo si riferisce al risparmio dei tessuti e al più rapido recupero funzionale, ma non a un intervento di piccola complessità", puntualizzano gli ortopedici. 

"L'intervento - rimarca Massè - deve essere effettuato quando il paziente ritiene che la sua qualità di vita non sia più accettabile per la sintomatologia dolorosa e la limitazione funzionale; non si tratta di un intervento preventivo e quindi, se il paziente con poche accettabili limitazioni mantiene una buona qualità di vita, può essere procrastinato senza che questo comporti un risultato peggiore. L'intervento oggi viene effettuato a qualsiasi età, anche in considerazione dell'aspettativa di durata degli impianti molto migliorata". 

Negli ultimi decenni - riferisce la Siot - si sono realizzati costanti e significativi progressi nelle tecniche chirurgiche e nell'affidabilità dei materiali: questo ha portato a una più rapida ripresa funzionale dopo l'intervento e a un incremento nella durata delle protesi. Le recenti innovazioni tecnologiche fornite dalle industrie (navigazione, robotica, realtà aumentata) si stanno affacciando anche in questa chirurgia: "Siamo in una fase di transizione - conclude Massè - e i vantaggi di queste innovazioni non sono ancora evidenti, soprattutto l'attuale altissimo tasso di successo di questa procedura; è però verosimile che alcune tra queste nuove tecnologie in futuro dimostrino una reale efficacia nell'incrementare il tasso di soddisfazione dei pazienti definendo nuovi standard". 

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Elezioni Coni, Pancalli: "Accetto sconfitta, ci sono stati colpi bassi" - Video

26 Giugno 2025

(Adnkronos) - “Lo sport mi ha insegnato che i risultati vanno accettati nella misura in cui si è preparati per provare a vincere. Io ho lavorato tanto e lo sport mi ha insegnato anche che si accettano le sconfitte". Lo ha detto Luca Pancalli commentando la mancata elezione a presidente del Coni contro Luciano Buonfiglio, eletto successore di Giovanni Malagò.  

"Qualcosa che non mi è piaciuto? Il fair play c’è stato in particolare con Luciano a cui va il mio personale augurio di buon lavoro a lui e a tutta la Giunta. Spero si continui a seminare necessità di dibattito democratico all’interno della dimensione sportiva. Quando fai una competizione sai che puoi vincere o perdere. Oggi credo che abbia vinto lo sport. La sensazione è positiva, poi naturalmente i colpi bassi ci sono stati ma fanno parte della vita e della politica", ha aggiunto. 

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Fair Play Menarini, è l'ora del premio speciale Fiamme Gialle 'Studio e Sport'

26 Giugno 2025
Leonardo Mazzoni e Margherita Voliani

(Adnkronos) - Lo sport insegna a imparare dai propri errori, come lo studio: entrambi forgiano la costanza, la disciplina e la forza di volontà. Questo legame è stato al centro della conferenza stampa di presentazione della 29/a edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini a Firenze, che si è tenuta questa mattina nella Sala Pegaso di Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana.  

In attesa delle giornate ufficiali del Premio, in programma il 2 e 3 luglio tra Firenze e Fiesole, è stato conferito anche il Premio speciale Fiamme Gialle “Studio e Sport”, destinato ai giovani campioni che si sono distinti per aver raggiunto risultati d’eccellenza sia a livello sportivo che scolastico. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, la sindaco di Fiesole, Cristina Scaletti. comune che ospiterà la cerimonia di premiazione, e l’assessora allo Sport del Comune di Firenze Letizia Perini. L'evento fiorentino di presentazione è stato moderato da Valeria Speroni Cardi, membro del board della Fondazione Fair Play Menari. 

"La Toscana è orgogliosa di ospitare ancora una volta il Premio Internazionale Fair Play Menarini, un appuntamento che celebra non solo i grandi campioni dello sport, ma soprattutto i valori universali del rispetto, della lealtà e dell’impegno – ha dichiarato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana – Quest’anno, con il Premio speciale Fiamme Gialle ‘Studio e Sport’, vogliamo sottolineare l’importanza di unire l’eccellenza agonistica a quella accademica, dimostrando che disciplina, dedizione e passione sono fondamentali in ogni ambito della vita. Margherita Voliani, Leonardo Mazzoni e Sara Mannini rappresentano perfettamente questo spirito: giovani talenti che, con determinazione, hanno saputo conciliare risultati sportivi e successi negli studi, diventando modelli per le nuove generazioni. Firenze e Fiesole, con la loro straordinaria eredità culturale e sportiva, sono il palcoscenico ideale per questa celebrazione, e la Regione Toscana è al fianco di iniziative come questa, che promuovono un futuro basato sull’etica, l’educazione e il merito". 

Saranno ancora una volta Firenze e Fiesole ad accogliere, mercoledì 2 e giovedì 3 luglio, le leggende dello sport, simboli indiscussi di correttezza e gioco pulito. L’edizione 2025 del Premio renderà omaggio a grandi protagonisti del panorama sportivo internazionale, tra cui Gianmarco Tamberi, Nadia Battocletti, Blanka Vlasic, Andy Diaz, Rigivan Ganeshamoorthy, Demetrio Albertini, Arianna Errigo, Alice Bellandi, Sasha Vujacic e Guido Meda: atleti e professionisti esemplari che incarnano i valori del fair play, del rispetto e dell’integrità. 

"È veramente un grande onore e un privilegio ospitare il Fair Play Menarini nel Teatro Romano di Fiesole e condividerne pienamente i valori di lealtà, rispetto, amicizia e di etica dello sport che sono perfettamente in linea con i temi della candidatura a Fiesole capitale italiana della cultura 2028 – ha affermato Cristina Scaletti, sindaca di Fiesole – Lo sport è a tutti gli effetti cultura, un’espressione profonda di una comunità e un linguaggio universale". 

"Questo evento ha ormai un ruolo cruciale nel promuovere il fair play – ha sottolineato Letizia Perini, assessora allo Sport del Comune di Firenze – Firenze ha una forte vocazione sportiva legata al sociale e il nostro impegno è rendere lo sport accessibile a tutti, valorizzando ogni disciplina, ma anche promuovendo il fair play, ovvero quell'insieme di valori e comportamenti che vanno oltre il semplice rispetto delle regole, includendo lealtà, onestà, rispetto per gli altri e spirito di squadra, sia nella vittoria che nella sconfitta. Il fair play è ciò di cui oggi abbiamo bisogno: lo riteniamo un modello di convivenza da esportare ad ogni contesto della vita sociale". 

Istituito in collaborazione con il Coni Toscana e i Gruppi Sportivi della Guardia di Finanza, il Premio speciale Fiamme Gialle “Studio e Sport” è stato conferito a Margherita Voliani, promettente mezzofondista in forza alla Libertas Unicusano Livorno. Classe 2005, Margherita si è distinta nel 2023 conquistando il titolo italiano juniores nei 5.000 metri, mentre lo scorso aprile ha ottenuto la medaglia di bronzo ai Campionati italiani promesse sui 10.000 metri.  

Accanto alla carriera sportiva, porta avanti con impegno anche il percorso accademico: è infatti iscritta al corso di Biotecnologie all’Università di Pisa, dove si distingue come studentessa brillante. Grazie a questo riconoscimento, potrà accedere al Centro Sportivo della Guardia di Finanza di Castelporziano, in cui avrà l’opportunità di perfezionare la propria preparazione atletica insieme agli altri due finalisti del Premio Fiamme Gialle “Studio e Sport”: il mezzofondista Leonardo Mazzoni e la rugbista Sara Mannini. 

"L’obiettivo principale del Premio Internazionale Fair Play Menarini è trasmettere alle nuove generazioni l'importanza dei valori autentici ed universali: educare anche attraverso lo sport non è un’utopia ma una missione concreta – hanno detto Valeria Speroni Cardi e Filippo Paganelli, membri del board della Fondazione Fair Play Menarini – Con il Premio speciale Fiamme Gialle ‘Studio e Sport’ vogliamo premiare i giovani che hanno saputo coniugare sfide sportive e sfide scolastiche, e promuovere il messaggio che questo è sempre possibile, ma richiede grande impegno, serenità e correttezza". 

Con la 29/a edizione si ripropone la partnership tra il Premio Internazionale Fair Play Menarini e Sky TG24, che accompagnerà il racconto dell’evento. La conduzione sarà affidata a Rachele Sangiuliano, Michele Cagiano e Omar Schillaci, chiamati a guidare il pubblico tra parole e immagini assieme ad altri narratori di emozioni, tra cui anche Federico Buffa. 

Il 29/a Premio Internazionale Fair Play Menarini vede la partecipazione dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale in qualità di partner istituzionale, e di Sustenium, Frecciarossa, Estra e Adiacent come partner dell’iniziativa. 

Per seguire da vicino i protagonisti, rivivere i momenti più emozionanti e restare aggiornati su tutte le novità, visitare il sito ufficiale www.fairplaymenarini.com e i canali social del Premio su Instagram, Facebook e YouTube. 

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Dopo 'Dune' tocca a James Bond, Denis Villeneuve girerà il nuovo 007

26 Giugno 2025
Denis Villeneuve - Ipa

(Adnkronos) - Denis Villeneuve è pronto a scrivere una nuova pagina nella leggenda di James Bond. Il visionario regista canadese, celebrato per capolavori come 'Arrival', 'Blade Runner 2049' e i due 'Dune', è stato ufficialmente scelto per dirigere il ventiseiesimo film della saga di 007, il primo dell'era Amazon MGM. L'ufficialità è stata comunicata dalla società controllata dal colosso tecnologico fondato Jeff Bezos, che proprio in questi giorni festeggia a Venezia il matrimonio con Lauren Sanchez.  

Un passaggio di testimone epocale: non solo si chiude definitivamente l'era di Daniel Craig, ma si inaugura un nuovo corso per l'agente segreto più famoso del cinema, affidato per la prima volta a una major tech come Amazon. E a guidarlo sarà un cineasta dalla firma potente, estetica e intellettuale, segnando un nuovo e attesissimo inizio per una delle serie cinematografiche più longeve e iconiche di sempre. 

"Per me James Bond è territorio sacro. Lo guardavo con mio padre fin da 'Agente 007 - Licenza di uccidere', con Sean Connery. È un onore immenso", ha dichiarato Villeneuve in un comunicato. Con queste parole, il regista ha accolto ufficialmente l'incarico, confermando un sogno coltivato fin da giovane.  

Il film rappresenta il 26esimo titolo ufficiale della saga e arriva dopo 'No Time to Die' del 2021, l'addio della star Daniel Craig al personaggio che ha interpretato per cinque film. È anche il primo 007 dell'era post-acquisizione: nel 2022 Amazon ha rilevato MGM per 8,45 miliardi di dollari, assumendo i diritti sulla distribuzione dei futuri film della saga. Tuttavia, solo quest'anno si è sbloccata la situazione, grazie a un accordo tra Amazon e i tradizionali custodi del personaggio creato dallo scrittore inglese Ian Fleming, i produttori Barbara Broccoli e Michael G. Wilson. 

Fra i registi in lizza prima della scelta finale c'erano anche nomi del calibro di Edward Berger (Im Westen nichts Neues), Edgar Wright (Baby Driver) e Paul King (Wonka), ma alla fine ha prevalso la visione di Villeneuve, forte della sua credibilità artistica e della sua passione dichiarata per l'agente segreto al servizio di Sua Maestà. 

Con il kolossal 'Dune', Villeneuve ha dimostrato di saper coniugare spettacolarità e profondità narrativa, portando in sala una fantascienza epica e sofisticata che ha conquistato critica e pubblico (oltre 700 milioni di dollari al box office e premi Oscar per suono ed effetti visivi). La sua firma autoriale, fatta di immagini monumentali, ritmi sospesi e una cura maniacale per la costruzione dell'atmosfera, promette di portare James Bond in una nuova dimensione. 

Accanto al regista canadese, come executive producer, ci sarà Tanya Lapointe, compagna e collaboratrice di lunga data, mentre Amy Pascal e David Heyman saranno produttori principali. "Siamo nelle mani di un autore straordinario. Questo film è sempre stato il suo sogno, ora lo è anche il nostro", hanno commentato Pascal e Heyman in un comunicato. 

Al momento non è stato ancora annunciato né l'attore che interpreterà il nuovo Bond, né lo sceneggiatore che affiancherà Villeneuve nella stesura della storia. Ma le indiscrezioni parlano di un casting in corso che potrebbe dare alla saga un taglio più giovane, forse più spregiudicato, come suggerito dai rumors interni ad AmazonMGM. 

Non è ancora chiaro quando inizieranno le riprese, ma l'attenzione è già puntata sul progetto. Dopo decenni di dominio al botteghino e un'identità forgiata in sala, Bond si prepara a riaffermarsi anche nell'era dello streaming, con Amazon pronta a sfruttare il potenziale crossmediale del personaggio, pur nel rispetto della tradizione. "Denis Villeneuve è un maestro del cinema. Il suo impegno è per noi un onore e una grande opportunità", ha dichiarato Mike Hopkins, responsabile di Prime Video e Amazon MGM Studios. L'uomo con la licenza di uccidere torna dunque sul grande schermo, con la promessa di una nuova missione che non sarà soltanto al servizio del Regno Unito, ma anche - e soprattutto - del grande cinema. 

(di Paolo Martini) 

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Marge Simpson è morta davvero? La spiegazione dietro il colpo di scena

26 Giugno 2025
Simpson - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Marge Simpson è morta? È un vero e proprio colpo di scena quello che sta mettendo in allarme i fan della celebre serie televisiva, che va in onda su Italia 1 e racconta le avventure dei Simpson, la famiglia gialla più amata dalla televisione. 

Nell’ultimo episodio della 36eima stagione uno dei protagonisti più amati della serie muore. Si tratta proprio di Marge Simpson, la mamma di Bart, Lisa e Maggie, moglie di Homer. Ma è davvero così? La spiegazione c’è. 

La scena, che raffigura Marge su una nuvola direttamente dall’aldilà, sarebbe infatti una proiezione futura. Un salto temporale che non intacca, per nessun motivo, la narrazione presente. È stata una scelta degli autori che spinge a riflettere sulle responsabilità adulte.  

L’episodio, intitolato 'Estranger Things', esplora un futuro in cui Bart e Lisa si sono allontanati, Homer vive ancora nella casa di famiglia e Lisa torna a Springfield da adulta affermata. Durante la puntata, si scopre che Marge è morta prima di Homer. La lapide recita: "Amata moglie, madre e insaporitrice di braciole". 

Le cause della morte non vengono spiegate, ma la sequenza si carica di emotività con la scoperta, da parte di Bart e Lisa, di un messaggio postumo lasciato da Marge. Nel video, la madre invita i suoi figli a restare uniti, nonostante le difficoltà. La scena si chiude con un tocco ironico: Marge, che in vita sognava di ritrovare Homer in paradiso, pare invece aver trovato compagnia in Ringo Starr, suo amore adolescenziale. 

  

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Glaucoma, online il vodcast su come si combatte il 'ladro della vista'

26 Giugno 2025
Glaucoma, online il vodcast su come si combatte il

(Adnkronos) - "Quando si presentano i sintomi è già tardi, i danni sono già stati fatti". Così si apre 'Glaucoma, cos'è e come si combatte il ladro della vista', quinto episodio del vodcast 'Guardiamoci negli occhi', una serie dell'Oculista Italiano realizzata da Adnkronos che approfondisce in modo semplice, autorevole e diretto, le principali problematiche della vista e le ultime novità di cura grazie al contributo di esperti, oculisti, ricercatori e professionisti del settore farmaceutico. 

Il glaucoma - informa il vodcast pubblicato oggi e disponibile nella sezione dedicata di Adnkronos.com e su l'oculistaitaliano.it - è una malattia subdola che interessa il nervo ottico che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Spesso sottovalutata, può condurre alla cecità se non diagnosticata e trattata per tempo. "E' una malattia che giorno dopo giorno, quasi come una gocciolina, si mangia qualcosa del nostro campo visivo - spiega Vittorio Picardo, specialista in oftalmologia - Spesso il paziente non si accorge di nulla. Può avere una visione centrale perfetta, anche 10 decimi, ma il campo visivo si restringe come se guardasse attraverso il buco di una serratura". Il glaucoma cronico, o 'glaucoma semplice', è la forma più comune e più subdola. "Abbiamo pazienti che arrivano alla visita - osserva Picardo - senza sapere di avere un deficit visivo significativo da un occhio. A volte vedono peggio da un lato e si adattano", anche se non mancano gli indizi come, per esempio, il fatto che "strisciano l'auto sul lato cieco in garage, o inciampano". Il glaucoma "può anche manifestarsi in forme congenite più rare, ma più evidenti sin dalla nascita", sottolinea l'esperto. In ogni caso, è importante che gli oculisti lo tengano presente "dai 40-50 anni in su", perché "forse - suggerisce Piccardo - il glaucoma fa parte di una grande famiglia di malattie neurodegenerative, come il Parkinson o l'Alzheimer. In fondo - riflette - l'occhio è un pezzo di cervello all'interno dell'orbita. La connessione tra neurodegenerazione e malattie dell'apparato visivo è sempre più stretta", come dimostra anche la letteratura scientifica più recente. 

"Una diagnosi precoce è possibile e anzi auspicabile - osserva Michele Figus, professore ordinario di Malattie dell'apparato visivo, Università di Pisa, e direttore di struttura complessa Uo Oculistica, Aou Pisana - Ma serve che i pazienti si sottopongano a una visita oculistica completa. Troppo spesso le diagnosi arrivano tardi, quando la malattia ha già fatto danni". I fattori di rischio, infatti, sono noti: "Pressione intraoculare elevata, familiarità, miopia elevata, appartenenza a determinate etnie. Chi ha un parente affetto da glaucoma dovrebbe far visitare anche figli e nipoti - aggiunge l'esperto - Nelle fasi iniziali, il paziente non avverte il glaucoma, ma può avere fastidi legati alla terapia, come la difficoltà nell'uso regolare dei colliri. Nelle fasi avanzate, invece, si arriva a problemi di orientamento, difficoltà a camminare, aumento del rischio di cadute. La qualità della vita, a questo punto, peggiora sensibilmente". 

L'aderenza terapeutica è quindi fondamentale. Come sottolinea il direttore de 'L'Oculista Italiano', Carmelo Chines: "Il rapporto tra paziente e oculista deve essere ancora più stretto. Serve un piano terapeutico su misura, che tenga conto dello stile di vita del paziente e delle sue reali possibilità di applicare correttamente il trattamento". Oggi, evidenzia Picardo, "abbiamo a disposizione macchinari sofisticati, software avanzati e intelligenza artificiale che ci aiutano a monitorare il nervo ottico e la retina", ma è importante integrare approcci farmacologici che vadano oltre la semplice riduzione della pressione intraoculare. "Dobbiamo nutrire e proteggere il nervo ottico, ridurre lo stress ossidativo, migliorare la vascolarizzazione", elenca l'oftalmologo. 

La causa del glaucoma è l'aumento della pressione all'interno dell'occhio spesso dovuta a un'alterazione del flusso dell'umor acqueo, il liquido che riempie la parte anteriore dell'occhio. Il trattamento comprende l'impiego di colliri, ma "quando la terapia medica o il laser non bastano, interveniamo chirurgicamente per abbassare la pressione intraoculare - chiarisce Nicola Castellino, ricercatore di Malattie apparato visivo, Aou Policlinico San Marco di Catania - E' una chirurgia diversa dalle altre: creiamo un passaggio per il deflusso del liquido intraoculare e dobbiamo evitare che il corpo lo cicatrizzi. Certo - ammette - il glaucoma non guarisce, ma la chirurgia serve a stabilizzare la malattia e a rallentarne la progressione". Anche perché non è secondario l'impatto sociale di questa patologia. "Quando il campo visivo si restringe, la persona può diventare non autonoma, con tutte le implicazioni sociali del caso - avverte Chines - E' come mettere una maschera da sub o un casco: la visione si restringe sempre di più fino a spegnersi, come una costellazione che lentamente scompare". 

Se il glaucoma ci ruba la vista lentamente e in silenzio, la consapevolezza dei fattori di rischio la prevenzione con visite oculistiche periodiche, specie se ci sono casi in famiglia, e l'aderenza ai trattamenti possono fare la differenza, spiegano gli esperti in 'Glaucoma, cos'è e come si combatte il ladro della vista', quinto episodio del vodcast 'Guardiamoci negli occhi', una serie dell'Oculista italiano, online sulla sezione podcast di Adnkronos.com, sul canale YouTube di adnkronos.com e su l'oculistaitaliano.it.  

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Incontinenza urinaria, più di 8 donne su 10 ha disagio ma non ne parla

26 Giugno 2025
Incontinenza urinaria, più di 8 donne su 10 ha disagio ma non ne parla

(Adnkronos) - Una donna su 3 non ha mai cercato aiuto per le perdite urinarie, il 64% le considera motivo di vergogna, il 53% un segno di debolezza, il 61% le associa all'invecchiamento fisico, il 57% ha utilizzato prodotti inadeguati per imbarazzo o vergogna; oltre il 30% ha evitato l'attività fisica, mentre 1 su 4 ha rinunciato all'intimità sessuale. Ancora: l'84% delle donne rimane in silenzio sull'argomento proprio per vergogna, e l'87% ammette di essersi sentita a disagio per aver vissuto episodi di incontinenza. Sono i dati di una recente ricerca globale condotta da Tena*, che evidenzia la portata culturale e sociale di un tema che riguarda molte donne e ha un impatto sulla vita quotidiana tangibile: oltre il 30% ha modificato il proprio modo di vestirsi, il 12% ha evitato appuntamenti, il 16% ha ridotto il tempo con le amiche.  

Sono numeri che mettono in luce quanto il peso del giudizio sociale influenzi anche la quotidianità, condizionando la fiducia in se stesse e portando talvolta all'isolamento. Proprio per cambiare la narrativa sul tema, questo disturbo per una sera diventa protagonista di uno show ironico, irriverente e liberatorio: 'Quello che le donne dicono - Libere di essere. Libere di ridere'. Promossa da Tena, brand di Essity leader nei prodotti per l'incontinenza, la stand-up comedy affronta con leggerezza - ma senza filtri - il tema ancora troppo carico di vergogna delle perdite urinarie. Il 26 giugno, sul palco dell'Apollo Club di Milano - informa una nota - saliranno Giorgia Fumo, Alice Mangione, Marta Filippi e Angelica Massera, 4 voci tra le più brillanti e seguite della comicità italiana. Con i loro monologhi inediti racconteranno con ironia e autenticità una realtà diffusa, ma spesso invisibile, portando in scena esperienze personali, pregiudizi e paradossi condivisi da milioni di donne. Il messaggio è semplice e potente: non c'è nulla di cui vergognarsi, ma molto di cui parlare. Le perdite urinarie non devono più essere un tabù. 

L'evento rientra nell'ambito della nuova campagna 'E' tempo di ripensare le perdite urinarie', lanciata da Tena a livello globale e sviluppata da Amv Bbdo, che ha l'obiettivo di scardinare gli stereotipi e incoraggiare una nuova narrazione sulle perdite urinarie.  

Al centro della campagna un film manifesto potente e fuori dagli schemi, diretto da Nadia Marquard Otzen (vincitrice di un Grammy), che mostra alcune donne rappresentate nella loro vita reale - una madre nel post-parto, un'atleta, una cantante, una cavallerizza - che raccontano la propria quotidianità mentre convivono con le perdite urinarie. Le immagini sono sovrapposte a parole come 'invecchiamento', 'paura', 'debolezza', 'vergogna': etichette che la società continua ad associare al tema delle perdite urinarie.  

La campagna 'E' tempo di ripensare le perdite urinarie' ha l’obiettivo di aiutare le donne a sentirsi più sicure di sé, offrendo soluzioni adatte alle loro necessità, per permettere loro di vivere più serenamente ogni momento. "Milioni di donne vivono una vita limitata a causa della vergogna e di soluzioni inadeguate - afferma Stefanie Steegs, Global Brand Communications Manager di Tena - Questa campagna vuole creare una cultura positiva e rispettosa intorno alla cura dell'incontinenza, rafforzare l'autostima e abbattere stereotipi dannosi. È arrivato il momento che le donne si sentano sicure di sé e davvero supportate, con prodotti pensati per rispondere alle loro reali esigenze". Per raggiungere un pubblico ancora più ampio, le performance verranno successivamente condivise online sui profili social delle protagoniste e sui canali ufficiali di Tena Italia.  

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Net Zero al 2040 e impegno sociale, le azioni e i progetti di Fater

26 Giugno 2025
Daniele Eccher dall’Eco

(Adnkronos) - Obiettivo Net Zero al 2040 grazie anche al confronto e al dialogo costante con i fornitori. E un’azione di responsabilità sociale che traduce i brand purpose in attività concrete sul territorio e per le comunità. Fater, azienda fondata da Angelini Industries nel 1958 e dal 1992 in joint venture con Procter&Gamble, attiva nel settore della cura della persona e della casa, racconta le sue attività Esg nel Rapporto di Sostenibilità 2023-2024, dal titolo ‘Every Day Matters’. Ad approfondire i capisaldi del Rapporto, con l’Adnkronos, è Daniele Eccher dall’Eco, Corporate Sustainability Senior Manager di Fater. 

Il capitolo ‘Every Day Together’, in particolare, è dedicato agli stakeholder. Al centro il tema dell’ascolto sviluppato attraverso l'analisi di doppia materialità. “Già tre anni fa noi abbiamo condotto un'analisi molto approfondita con l'ingaggio di quasi 400 stakeholder tra dipendenti, fornitori, clienti, associazioni, mondo dell'accademia, proprio per ascoltare quali fossero dal loro punto di vista i temi più rilevanti che Fater dovesse attenzionare nello sviluppo di una strategia integrata di sostenibilità - spiega Eccher dall’Eco - Questo primo approccio ci ha permesso di andare a definire la nostra strategia di sostenibilità e anche dei target misurabili che, in un'ottica di trasparenza, andiamo a pubblicare annualmente con il nostro report di sostenibilità, una iniziativa volontaria non essendo Fater un'azienda quotata”.  

Nella sezione ‘Every Day Climate Protection’, il report si concentra su risultati e obiettivi in tema ambientale. “Uno dei target che Fater si è dato in ambito di Esg è quello di contrastare il cambiamento climatico attraverso una riduzione del proprio impatto carbonico: abbiamo aderito al Science Based Targets initiative - Sbti nel 2021 e abbiamo comunicato e poi validato i nostri target di decarbonizzazione sia in una prospettiva di medio termine, al 2030, sia in una prospettiva di lungo termine, con l'obiettivo molto sfidante di Net Zero entro il 2040 - racconta - Sappiamo che per raggiungere questi obiettivi è fondamentale più che mai lavorare ingaggiando tutti gli attori che sono a monte e a valle di Fater in maniera più intenzionale e specifica dal momento che oltre la metà dell'impatto carbonico dell’azienda deriva da emissioni che sono al di fuori del proprio ambito di azione e sono relative alle materie prime che acquistiamo dai nostri fornitori, quindi di Scope 3”.  

Così “abbiamo ingaggiato progressivamente i fornitori da cui acquistiamo queste materie prime per ragionare con loro su come poter avviare un processo di decarbonizzazione attraverso una serie di incontri top to top che vengono fatti dal management Fater insieme al management del fornitore”. All’interno di questo percorso si inserisce anche l’implementazione della piattaforma Ecovadis per rinforzare l’integrazione di criteri Esg nella selezione dei fornitori.  

Il capitolo del rapporto ‘Every Day a better society’ racconta gli impegni sul fronte dei propri dipendenti e dei consumatori. “Noi stimiamo che i nostri prodotti siano presenti in tre famiglie su quattro in Italia quindi abbiamo l'onore ma anche l'onere di avere una grandissima capillarità. Così, per ciascuno dei nostri brand più importanti, abbiamo ragionato su quello che potesse essere un social purpose, cioè uno scopo sociale”, racconta.  

Lines, ad esempio, collabora con la Ong WeWorld, impegnata nel garantire i diritti di donne, bambine e bambini in oltre 25 Paesi nel mondo. In particolare, Lines ha contribuito all’apertura degli ‘Spazi Donna’ (Bologna nel 2021 e Pescara nel 2022) che hanno accolto e sostenuto, dalla loro apertura ad oggi, oltre 700 donne in difficoltà. Contro gli stereotipi e le discriminazioni di genere, il brand ha anche sviluppato l’iniziativa Domande Scomode @School Lines coinvolgendo in programmi educativi sul rispetto fra i generi complessivamente 250mila studenti di 442 scuole medie e superiori, per un totale di 3.039 classi. Circa 100mila studenti nel solo anno fiscale 2023/24.  

Nel caso del brand Ace “il social purpose è quello di contribuire in prima persona alla cura della nostra casa che è il mondo”. Da qui l’azione al fianco di Retake per sensibilizzare sull'importanza del recupero degli spazi urbani, attraverso il progetto ‘Scendiamo in piazza’. “Abbiamo accoppiato a questa iniziativa anche lo sviluppo di una formula specifica di Ace, la formula anti-odio”, racconta Eccher dall’Eco spiegando che si tratta di una specifica formulazione del prodotto, non commercializzata, utilizzata per rimuovere dai muri messaggi di odio.  

“Con Pampers abbiamo sviluppato una piattaforma digitale, il Pampers Village - avviato nel 2021 in partnership con Heart4Children - nell'app Coccole Pampers, che è stato e diventerà sempre di più anche un luogo fisico e non solo virtuale in cui c'è la possibilità per i neogenitori di scambiarsi i pareri, di poter seguire podcast su tutti i temi che riguardano, appunto, la genitorialità”, spiega il Corporate Sustainability Senior Manager di Fater. Infine, in collaborazione con Fondazione Onda, Lines Specialist ha sviluppato la campagna ‘-Pausa +Te’ e creato un portale che offre supporto, consigli pratici e consulenze gratuite per aiutare le donne a vivere la menopausa in modo positivo.  

Nel quadro di queste azioni in ambito Esg, portate avanti negli anni, risulta importante per l’azienda misurare e rendicontare i progressi ottenuti. “Lo facciamo perché noi pensiamo che si ottenga solo ciò che si misura”, sottolinea Eccher dall’Eco rimarcando l’impegno per la “trasparenza verso i tanti stakeholder che abbiamo ingaggiato nello sviluppo dell'analisi di doppia materialità”. Inoltre, “è un modo per spingere noi stessi ed essere ancora più impegnati nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati ogni anno: la rendicontazione per noi è un modo per tirare una linea, guardarci internamente, dare una risposta esternamente e soprattutto anche ascoltare quelli che possono essere gli stimoli che arrivano”. In questo senso “stiamo portando avanti un bellissimo progetto con Microsoft che ci ha anche utilizzato come un case history globale per andare a sviluppare una piattaforma, anche customizzata per alcuni aspetti per Fater, che ci possa appunto supportare nella raccolta di questa marea di dati”. 

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A Elisabetta II piaceva lavare i piatti: lo fece per Cameron e la Thatcher

26 Giugno 2025
Regina Elisabetta II - FOTOGRAMMA

(Adnkronos) - Elisabetta II era una regina che si sporcava le mani. O, meglio, i guanti, che spesso sfoderava per lavare i piatti dopo cena. Pur avendo a disposizione un esercito di domestici, fra camerieri, chef e governanti, sembra infatti che il lavaggio delle stoviglie fosse una delle sue passioni, secondo quanto rivelato dallo scrittore e conduttore radiofonico Gyles Brandreth nella biografia 'Elizabeth: An Intimate Portrait'. Nella quale, l'aneddoto più divertente riguarda l'ex premier britannico David Cameron, quando cercò di aiutare la regina nel suo compito preferito durante un soggiorno a Balmoral. 

L'ex primo ministro raccontò a Gyles che durante una cena "fui servito a tavola dal principe Filippo e da Sua Maestà la regina, i quali successivamente sparecchiarono e lavarono tutto, mentre io restavo seduto a parlare con gli altri ospiti. Ricordo di aver pensato di aiutarli e così mi sono alzato, mi sono infilato i guanti e ho iniziato a lavare i piatti. E ricordo che Sua Maestà disse: 'Che diavolo sta facendo primo ministro?'. Avevo infranto il protocollo, e mi sono seduto di nuovo e ho fatto quello che mi era stato detto".  

In un'altra occasione, un ex dipendente reale disse allo scrittore Harry Mount di quando Elisabetta aiutò a organizzare il pranzo dopo una battuta di caccia. La fonte ha raccontato che "alla fine del pasto, ho sentito qualcuno dire: 'Lavo i piatti'. Mi sono girato e ho visto la regina con i suoi guanti gialli per lavare le stoviglie". Anche l'ex maggiordomo reale Paul Burrell raccontò che una volta Elisabetta II iniziò a lavare i piatti davanti all'allora primo ministro Margaret Thatcher dopo un picnic. Da fervente monarchica, la Thatcher era fermamente convinta che la regina non dovesse lavare le stoviglie. Ma Burrel sostiene che un compromesso fu trovato, quando Elisabetta propose alla premier: "Bene, io lavo. Tu asciughi?". 

Brandreth sostiene che la passione della regina per il lavaggio dei piatti sia iniziata in tenera età. Naturalmente, coloro che hanno letto i diari di guerra dell'amica d'infanzia della regina, Alathea Fitzalan-Howard, sapranno che Lilibet era sempre stata brava nei lavori domestici. Nel marzo del 1941, quando frequentavano lezioni di cucina a Windsor, l'amica annotò: "A Lillibet piace lavare i piatti e lo fa più di tutti noi messi insieme".  

 

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Sinner a Wimbledon, incognita erba e rischio infortuni: cosa dice l'esperto

26 Giugno 2025
Sinner a Wimbledon - Fotogramma / Ipa

(Adnkronos) - Il numero uno del tennis mondiale, Jannik Sinner, si sta preparando per il suo esordio sull'erba di Wimbledon. Quest'anno il campione altoatesino può prepararsi meglio per il cambio di superficie, visto che lo scorso anno con l'infortunio all'anca al torneo di Madrid a maggio c'era stato uno stop obbligatorio e il suo Wimbledon 2024 ne aveva risentito con la sconfitta ai quarti da parte di Daniil Medvedev.  

"Il cambiamento delle superfici può influenzare lo stile di gioco, la velocità di gioco, la risposta della palla e la biomeccanica del giocatore, che a loro volta contribuiscono a diversi tipi di infortuni. L'incidenza degli infortuni riportata nel tennis varia da 0,04 a 3,0 infortuni per 1.000 ore di gioco in giocatori di tutte le età. Se prendiamo ad esempio il torneo di Wimbledon, negli anni compresi tra il 2003 e il 2012, praticamente subito dopo il cambio di erba dei campi, il tasso complessivo di infortuni è stato di 20,7 per 1.000 set giocati". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è il medico fisiatra Andrea Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa) e professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all'Università del Salento.  

"Gli infortuni a Wimbledon erano localizzati prevalentemente a livello degli arti inferiori (50%), seguiti da quelli agli arti superiori (28%) e alla colonna vertebrale (25%) I tassi di infortunio sono stati più alti per le donne (23,4 per 1.000) rispetto agli uomini (17,7 per 1.000). Il 39% degli infortuni erano nuovi infortuni acuti, mentre il 61% erano riacutizzazioni di precedenti infortuni", precisa Bernetti.  

L'erba è considerata la superficie più veloce con un rimbalzo della palla più basso e una durata del punto più breve. I giocatori devono raggiungere la palla più rapidamente sull'erba e il campo può essere scivoloso. "Gli infortuni comuni includono lesioni muscolari in particolare a livello dei quadricipiti e ischiocrurali a causa di eccessivo allungamento dovuto a scivolamenti. Gli atleti - sottolinea il medico-fisiatra - possono sperimentare inoltre infortuni al rachide lombare a causa dei movimenti in allungamento per raggiungere la palla. Sono descritti inoltre traumi a livello della caviglia a causa di scivolamenti e arresti improvvisi sulla linea di fondo". 

Se entriamo nello specifico del torneo di Wimbledon, "dobbiamo ricordare come, per esigenze legate anche alla necessità di far competere ad alto livello al prestigioso torneo tutti i tennisti più famosi, l'erba dei campi abbia subito un netto cambiamento. Per anni era una mistura: al 70% si utilizzava la Lorrina Perennial Ryegrass (il loietto perenne) e al 30% il Barcrown Creeping Red Fescue (la festuca perenne), un mix che rendeva il terreno soffice, ma allo stesso tempo irregolare - ricorda Bernetti - Dal 2001 tutti campi di Wimbledon sono invece costituiti solo dal loietto inglese. Inoltre, i campi vengono regolarmente passati con rulli pesanti, rendendo la superficie di Wimbledon molto regolare e uniforme, con erba di 8 millimetri su fondo compatto. Di conseguenza le palline hanno rispetto al passato un rimbalzo più alto, regolare e sostanzialmente prevedibile".  

Ma cosa accade sulle altre superfici? "Il 'cemento' è una superficie rigida con ridotto assorbimento degli urti, maggiore resistenza all'attrito e forze massime, e picchi di pressione più elevati sul retropiede - risponde Bernetti - Infortuni comuni includono lesioni muscolari, dolori al ginocchio (ad esempio una condropatia femoro-rotulea). Maggiore incidenza di tendinopatia achillea e fascite plantare a causa del ridotto assorbimento degli urti e dell'aumento della resistenza all'attrito". 

"Sulla terra rossa o 'battuta' - prosegue il medico-fisiatra - le palline assorbono peso e umidità, diventano più pesanti e perdono velocità. Il tempo di gioco effettivo è del 20-30% più lungo sui campi in terra battuta rispetto a quelli in cemento. La forza media sul piede è significativamente inferiore sulla terra battuta rispetto al cemento. Gli infortuni più comuni includono infortuni da uso eccessivo ripetitivo agli arti superiori (spalla, polso e gomito), a causa di scambi più lunghi e palline più pesanti. Infortuni agli adduttori sono comuni a causa di eccessivo allungamento con scivolamenti, arresti improvvisi e cambi di direzione". 

In conclusione, "la gestione degli infortuni nel tennis professionistico richiede un approccio olistico e integrato che prenda in esempio ogni singolo aspetto dell'atleta in modo personalizzato, anche ovviamente il passaggio critico della stagione tra una superficie e l'altra". 

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Confindustria Nautica presenta a Expo Osaka 2025 il 65mo Salone di Genova

26 Giugno 2025
Confindustria Nautica presenta a Expo Osaka 2025 il 65mo Salone di Genova

(Adnkronos) - A Expo Osaka 2025, il 30 giugno, Confindustria Nautica presenta in anteprima la 65ª edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, il più importante evento del Mediterraneo e terzo salone nautico al mondo. L’appuntamento giapponese segna un passaggio simbolico e operativo nella strategia di internazionalizzazione del comparto, con l’obiettivo di consolidare il ruolo del Salone Nautico come piattaforma globale di promozione e valorizzazione del Made in Italy, capace di connettere imprese, innovazione, mercati e cultura industriale. L’evento si inserisce nel contesto della Liguria Week al Padiglione Italia, occasione per affermare il primato italiano nella nautica da diporto e promuovere il valore della filiera.  

Nel 2023 il settore ha registrato un fatturato globale record di 8,33 miliardi di euro (+13,6% sul 2022), con un export che ha superato i 4,3 miliardi, raggiungendo il massimo storico. L’Italia è leader mondiale nella produzione di superyacht (>24m), con oltre il 50% degli ordini globali, ed è ai vertici anche nei comparti di battelli pneumatici, componentistica e motori. Con un tasso di esportazione del 90% e oltre 200.000 occupati, la nautica da diporto italiana è una filiera ad alto moltiplicatore economico, un patrimonio industriale che alimenta innovazione, lavoro e valore aggiunto sui territori. 

Organizzato da Confindustria Nautica, il Salone Nautico Internazionale di Genova è da 65 anni il punto di riferimento mondiale per il settore. È l’unico salone italiano nel circuito IFBSO, secondo evento fieristico nazionale per impatto economico dopo il Salone del Mobile. Ogni anno, secondo un’analisi condotta da Nielsen, genera un indotto tra i 65 e i 70 milioni di euro in pochi giorni e richiama operatori e stampa da oltre 30 Paesi e 5 continenti. Il Salone è strumento di politica industriale, non solo vetrina, perché stimola investimenti, guida la sostenibilità e promuove un confronto permanente tra imprese e istituzioni. 

“Con la presentazione a Expo Osaka, il Salone Nautico Internazionale di Genova organizzato da Confindustria Nautica si conferma ambasciatore del Made in Italy nel mondo e del valore industriale dell’nautica da diporto – dichiara Alessandro Gianneschi, Vicepresidente di Confindustria Nautica con delega alla Promozione del Made in Italy che rappresenterà l’Associazione in Giappone. Da 65 edizioni, il Salone Nautico Internazionale di Genova, in ragione della sua specificità di manifestazione di filiera progettata e organizzata da Confindustria Nautica, ossia dall’Associazione confindustriale delle imprese e per le imprese, promuove e sostiene l’industria nautica, ne ha supportato la straordinaria crescita negli ultimi vent’anni e ha accompagnato le aziende del settore su un percorso di crescita ed eccellenza”.  

Dal 18 al 23 settembre 2025, il Salone Nautico si svolgerà nell’area del nuovo Waterfront di Levante, firmato Renzo Piano che vedrà totalmente completata l’area a mare e il Palasport. Unico al mondo per concept, rappresenta la prima infrastruttura fieristica progettata per la nautica da diporto e per ospitare un evento di caratura internazionale come il Salone Nautico. Un format trasversale, capace di rivolgersi sia a professionisti e operatori, sia agli appassionati del mare, con 5 aree merceologiche interconnesse (Yachts & Superyachts, Sailing World, Boating Discovery, Tech Trade, Living the Sea) e oltre l’85% di spazi all’aperto che consentono prove a mare e un percorso di visita senza soluzione di continuità. 

Il 65°Salone Nautico Internazionale di Genova, che nel 2024 ha ottenuto la certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile della manifestazione, vedrà riconfermata la quarta edizione del talk World Yachting Sustainability Forum e del Design Innovation Award, il riconoscimento che, giunto alla sesta edizione, valorizza la creatività e l’eccellenza tecnologica delle novità in esposizione al Salone Nautico. 

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Con la 7a edizione di 'Good food makers, Barilla scommette su futuro sistema alimentare

26 Giugno 2025
Con la 7a edizione di

(Adnkronos) - Una storia lunga quasi 150 anni guarda al futuro: in uno scenario globale segnato da evoluzioni tecnologiche e nuove aspettative dei consumatori, il Gruppo Barilla sceglie di rinnovare il suo impegno verso l’innovazione, aprendosi al confronto con partner della propria filiera per identificare insieme soluzioni tecnologiche, dinamiche e visionarie. È in quest’ottica che l’azienda annuncia l’apertura ufficiale delle candidature per 'Good Food Makers 2025', il programma di open innovation dedicato a startup, spin-off e aziende innovative che vogliono contribuire alla trasformazione del settore agroalimentare.  

Giunto alla sua settima edizione, quest’anno in collaborazione con Almacube (l’hub dell’innovazione dell’Università di Bologna e di Confindustria Emilia Area Centro), il programma assume la forma speciale di Good food makers - Ecosystem, con l’obiettivo di creare un ecosistema di innovazione aperto a stakeholder e partner della catena del valore di Barilla, facilitando lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie emergenti per soluzioni concrete. 

Le tre realtà vincitrici parteciperanno a un percorso collaborativo di 4 settimane con figure professionali di Barilla e delle aziende partner: sarà un’occasione per accedere a una rete di valore e progettare insieme soluzioni capaci di generare impatto reale lungo tutta la filiera dal campo alla tavola, fianco a fianco con manager Barilla. Le candidature sono aperte fino a fine luglio e il programma entrerà nel vivo da settembre con un percorso strutturato che si concluderà durante l’Innovation Day a gennaio 2026. 

“Con Good Food Makers vogliamo consolidare il nostro impegno verso un’innovazione aperta, capace di generare valore concreto lungo tutta la filiera”, commenta Claudia Berti, Barilla head of open innovation.  

“In un contesto in rapida evoluzione, crediamo che la collaborazione con realtà innovative sia fondamentale per affrontare sfide complesse come la sostenibilità e la digitalizzazione dei sistemi agroalimentari, per migliorare ulteriormente il nostro modo di operare. La speciale edizione Ecosystem di quest’anno ci permette di lavorare fianco a fianco con partner strategici, in un percorso strutturato che punta a trasformare le idee in soluzioni pronte per essere implementate. È un’opportunità concreta per innovare insieme e con impatto reale”, spiega.  

Tre sono le sfide individuate quest’anno insieme ai partner di Barilla. La prima, 'AgTech for climate resilience', nasce in collaborazione con Open Fields e punta a individuare tecnologie innovative per migliorare la coltivazione del basilico e la gestione delle erbe spontanee, con un’attenzione particolare al clima e alla sostenibilità delle buone pratiche agricole. Con la sfida 'New frontiers in detection', sviluppata insieme a Bizerba, si cercano soluzioni all’avanguardia per potenziare l’affidabilità e la precisione dei sistemi di rilevamento negli impianti produttivi, contribuendo a rafforzare qualità, efficienza e controllo nei processi industriali.  

Infine, la sfida 'Best on Shelf', realizzata in collaborazione con Conad Nord Ovest, si rivolge a chi può offrire strumenti innovativi per monitorare la presenza e la visibilità dei prodotti sugli scaffali, migliorando al tempo stesso la gestione del punto vendita e l’esperienza d’acquisto dei consumatori. Dal 2019 ad oggi, Good Food Makers ha raccolto oltre 900 candidature da 25 Paesi e ha già collaborato con 26 startup, accompagnandole in un percorso di crescita e sperimentazione sul campo. 

Nel corso degli anni, Good Food Makers ha dato vita a collaborazioni di valore con diverse startup. Tra i casi di maggiore successo, Connecting Food ha digitalizzato l’intera filiera del basilico fresco destinato al pesto Barilla, rendendola completamente tracciabile grazie alla tecnologia blockchain e accessibile ai consumatori tramite QR Code. Un progetto pionieristico che ha coinvolto oltre 50 unità operative, tra aziende agricole, fornitori e lo stabilimento di Rubbiano (Pr). Selezionata nell’edizione 2023, Nosh Biofoods continua invece oggi la sua collaborazione con Barilla grazie a innovazioni basate sulla fermentazione, che consentono la creazione di ingredienti sostenibili, ad alto valore nutrizionale e a basso impatto ambientale.  

Anche Manual.to, che ha partecipato all’ultima edizione del programma, ha già visto la propria tecnologia applicata in modo concreto: la piattaforma, che semplifica la formazione e le procedure aziendali, è in fase di implementazione presso lo stabilimento di Cremona. “In Manual.to ci concentriamo sull’impatto diretto sul personale operativo”, spiega Jorim Rademaker, ceo e fondatore di Manual.to. “Con Barilla abbiamo trovato un partner che valorizza davvero le persone dietro ai processi. Da Cremona a Parma, ci siamo sentiti visti, sostenuti e ispirati. Questo senso di appartenenza si è tradotto direttamente in risultati di business”, continua.  

Infine, anche il sistema avanzato di intelligenza artificiale sviluppato da Voxpopme è entrato a far parte degli strumenti impiegati da Barilla per le ricerche con i consumatori. “Food Makers è stato fondamentale per Voxpopme, accrescendo la nostra visibilità e offrendoci un’opportunità unica di applicare la nostra tecnologia a fianco di un leader globale nel settore food”, afferma Andy Barraclough, ceo e fondatore di Voxpopme. "Invitiamo qualsiasi startup che voglia fare la differenza nel food o nella tecnologia a partecipare: è una partnership con uno scopo", continua. 

Per confermarsi azienda leader nel settore alimentare ed esplorare le nuove frontiere nel food, nel 2024 Barilla ha investito circa 50 milioni di euro nella ricerca e sviluppo. E il nuovo hq della ricerca e sviluppo è attualmente in fase di riqualificazione e potenziamento. Con 12mila metri quadrati di superficie complessiva e nuovi laboratori, il nuovo polo vedrà a Parma la concentrazione di tutte le competenze tecniche del Gruppo Barilla, con un’evidente crescita delle capacità di Barilla di fare ricerca e innovazione. Tutto questo lavorando sempre di più con team interfunzionali, internazionali e dedicati ai singoli progetti, anche con continue collaborazioni con l’esterno come le startup selezionate attraverso Good food makers. 

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Khamenei torna con messaggio tv: "Iran ha vinto la guerra"

26 Giugno 2025

(Adnkronos) - "L'Iran ha vinto". L'ayatollah Ali Khamenei ricompare, dopo una settimana di silenzio totale, con un messaggio video che 'celebra' la vittoria della guerra contro Israele. La Guida Suprema, come nel precedente video messaggio, appare stanco e provato. Khamenei è nello stesso luogo in cui, a guerra in corso, aveva respinto la richiesta di resa incondizionata avanzata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Nel messaggio, l'ayatollah rivendica la vittoria "sul falso regime sionista" e ridimensiona i danni che l'attacco americano avrebbe provocato ai siti nucleari iraniani. 

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Calcio: Cagliari-Saint Etienne per celebrare Gigi Riva

26 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAPrimo trofeo dedicato al bomber, fu l'esordio in Coppa Campioni...

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Simona Ventura, la dedica al marito Giovanni Terzi: "Grazie per il nostro nido"

26 Giugno 2025
Simona Ventura e Giovanni Terzi - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Simona Ventura festeggia sui social il compleanno del marito Giovanni Terzi. Oggi, giovedì 26 giugno, il giornalista compie 61 anni e per l'occasione la conduttrice televisiva ha condiviso sul suo profilo Instagram una carrellata di foto che ritraggono momenti della loro vita insieme. La giornata segna un traguardo importante anche per la coppia: oltre al compleanno di Terzi, ricorre infatti l'anniversario del loro matrimonio.  

"Amore... è passato un anno dalla festa del nostro matrimonio. Avevamo scelto proprio questo giorno per celebrare con i nostri amici di Milano", scrive Simona Ventura ricordando il giorno in cui hanno celebrato il loro matrimonio insieme agli amici. "Questa data è magica soprattutto per il tuo compleanno!", ha aggiunto. 

"Grazie per l’amore e il supporto che mi dai ogni giorno, e per quel nido fatto di fatica, cuore, passione e sentimento che costruiamo insieme, giorno dopo giorno. Buon compleanno, amore mio. Ti amo immensamente", la dedica. "Vita mia hai acceso la mia anima che vagava nel buio delle tenebre . Ogni giorno e’ una scoperta meravigliosa con te. Ti amo immensamente", ha commentato il giornalista sotto il post condiviso su Instagram dalla moglie.  

 

Simona Ventura e Giovanni Terzi sono legati sentimentalmente dal 2018. Poi, la proposta di matrimonio è arrivata durante la partecipazione di entrambi all’edizione di Ballando con le Stelle 2023. La coppia è convolata a nozze il 6 luglio del 2024, pochi giorni dopo i festeggiamenti con gli amici.  

La loro è una famiglia allargata: la conduttrice, 60 anni, è mamma di Niccolò e Giacomo, nati dal matrimonio con Stefano Bettarini, e di Caterina, adottata nel 2014. Il giornalista è papà di Lodovico, nato dal primo matrimonio, e di Giulio Antonio, nato dal secondo matrimonio con Silvia Fondrieschi. 

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Omicidi Villa Pamphili, si cercano effetti personali di madre e figlia anche nel Tevere

26 Giugno 2025
Sommozzatori - (Ipa)

(Adnkronos) - Si cercano anche nel Tevere gli effetti personali di Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda, trovate morte lo scorso 7 giugno a Villa Pamphili a Roma. Al lavoro nelle ricerche, che interessano anche le banchine del fiume, ci sono i sommozzatori che stanno scandagliando in particolare l’area intorno a Ponte Garibaldi: proprio in quella zona, nella vicina largo Argentina, Francis Kaufmann, il 46enne americano ora detenuto in Grecia con l’accusa di duplice omicidio aggravato, è stato visto lo scorso 10 giugno con un trolley. Valigia che l’uomo non aveva più con sé in aeroporto.  

Intanto gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, hanno ascoltato il proprietario di un appartamento a Campo de’ Fiori dove Kaufmann ha vissuto ad aprile con la compagna e la figlia. L’uomo avrebbe riferito che dopo aver ricevuto un acconto sono andati via senza saldare l’intero soggiorno.  

L’americano, che mercoledì davanti ai magistrati greci e italiani, in videocollegamento da piazzale Clodio insieme agli investigatori della Squadra Mobile, non ha risposto alle domande avvalendosi della facoltà di non rispondere limitandosi a professarsi innocente, oggi ricomparirà davanti ai giudici greci della Corte di Appello che dovranno esaminare la richiesta di estradizione a cui Kaufmann si è sinora opposto. Richiesta di estradizione, che a quanto si apprende, è stata avanzata solo dall’Italia. Attesi sempre nei prossimi giorni i risultati degli esami istologici, disposti dalla Procura in seguito all’autopsia eseguita presso l’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica, che serviranno a chiarire le cause del decesso. Fra le ipotesi quella che la donna, nata a Omsk, in Siberia, sia stata soffocata. 

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Impugnata sentenza Tribunale Cagliari su decadenza Todde

26 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATALegali governatrice sarda depositano citazione in Corte appello...

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Giulini, 'è l'ora di Pisacane, i 3 riscattati restano'

26 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAPresidente Cagliari: 'nuovi soci? magari con lo stadio'...

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Alvaro Vitali, titolare bar Cristal: "Era una persona a modo, ci divertivamo tanto insieme"

26 Giugno 2025
Alvaro Vitali - (Ipa)

(Adnkronos) - "La prima volta che ho incontrato Alvaro Vitali abbiamo litigato. È venuto qui al bar e c'è stata un'incomprensione in cassa, lui si era un po' alterato, io mi sono alterato, ma poi ci siamo messi a ridere. Alla fine, con lui non potevi rimanere serio troppo a lungo". Così all'Adnkronos Maurizio Pontillo, titolare del Bar Cristal, ricorda Alvaro Vitali. Il 'Pierino' della commedia all'italiana, morto martedì scorso, era un fedele cliente del suo locale di Casal Palocco, zona di Roma dove si era trasferito da molti anni. 

"Ci conoscevamo da più di 10 anni ormai, sin da quando è venuto ad abitare a via Pelopida, molto vicino al nostro locale. Il bar è stato la location di parecchi suoi servizi fotografici per le riviste, e utilizzava spesso l'esterno per le interviste con Stefania, l'ex moglie. Era veramente una persona a modo, ci divertivamo tanto insieme", ricorda Maurizio. "Molto spesso gli raccontavo dei suoi film che avevo visto da bambino e lui mi recitava le vecchie battute". Maurizio racconta che erano "diventati amici, ma sempre con rispetto. Io gli davo del lei, anche se scherzavamo tranquillamente. Mi è rimasto impresso la prima volta in cui mi chiese se potessi prestargli il bar perché doveva fare un servizio fotografico. È stato molto carino, ha scattato insieme ai ragazzi che lavorano qui vestito da banchista, poi dal suo personaggio classico, il 'Pierino' della situazione". 

L'ultima volta in cui l'ha visto, "è stato parecchie settimane fa, - spiega il titolare del Bar Cristal - forse un paio di mesi. Alvaro ultimamente usciva di casa molto poco, si vedeva che era debilitato. L'ultima intervista che ha fatto al bar è stata un annetto fa, e già lì si capiva che era stanco. Magari si faceva accompagnare a prendere qualcosa, ad esempio a fare una ricarica telefonica, ma non scendeva neanche più dalla macchina, non ce la faceva". La notizia della scomparsa, tuttavia, "non me l'aspettavo assolutamente. Stavo cenando quando l'ho sentito al Tg2. Il suo autista Antonio poi mi ha confermato che era stato male ed era stato ricoverato per una polmonite. Mi avrebbe fatto piacere salutarlo un'ultima volta". 

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Nino Tronchetti Provera, chi è la nuova fiamma di Michelle Hunziker

26 Giugno 2025
Nino Tronchetti Provera e Michelle Hunziker - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Nino Tronchetti Provera è la nuova fiamma di Michelle Hunziker? I due sono stati paparazzati da Oggi mentre si scambiano un tenero bacio, in centro a Milano, che sembra confermare la loro relazione. Ma chi è il Tronchetti Provera (non l'ex di Chiara Ferragni) che ha rubato il cuore della showgirl svizzera? 

Tronchetti Provera ha 55 anni, è un manager e si occupa di finanza e investimenti sostenibili. È cugino di Giovanni Tronchetti Provera, l'imprenditore del gruppo Pirelli che negli ultimi mesi è stato al centro delle pagine di gossip per la sua relazione, ormai conclusa, con Chiara Ferragni.  

Tronchetti Provera è laureato in Economia Aziendale e ha conseguito un master all'INSEAD (The Business School of the World). Nel 1997 ha fondato Cam Tecnologie e dal 2002, per cinque anni, ha lavorato nel gruppo Telecom Italia. È il fondatore e Managing Partner di Ambienta, con sede a Milano. 

Sul fronte sentimentale è noto che Nino Tronchetti Provera ha alle spalle un matrimonio. L'imprenditore è stato sposato con la fotografa Francesca Malgara, dalla quale ha avuto tre figlie Virginia, Allegra e Camilla. 

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