Sarda News
  • Notizie in Sardegna
    • Sarda News

Israele-Iran, Trump annuncia cessate il fuoco: "Tregua di 12 ore, poi guerra sarà finita"

24 Giugno 2025
Donald Trump - Afp

(Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un cessate il fuoco tra Israele e Iran.  

"È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale (tra circa 6 ore, quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni finali in corso), per 12 ore, dopodiché la guerra sarà considerata FINITA", ha scritto il presidente sui social media. 

Un "cessate il fuoco completo e totale" a partire dalle 04:00 ora locale di oggi, segnerà quindi la "fine ufficiale" del conflitto durato 12 giorni. "Partendo dal presupposto che tutto funzioni come dovrebbe, e così sarà - scrive Trump -, vorrei congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per aver avuto il coraggio e l'intelligenza per porre fine a quella che dovrebbe essere chiamata 'la Guerra dei 12 giorni'".  

"Questa - dice Trump - è una guerra che avrebbe potuto durare anni e distruggere l'intero Medio Oriente, ma non l'ha fatto e non lo farà mai! Dio benedica Israele, Dio benedica l'Iran, Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica gli Stati Uniti d'America e Dio benedica il mondo", le parole del tycoon. 

Il cessate il fuoco verrà introdotto gradualmente nelle prossime 24 ore, secondo il post del presidente. "Ufficialmente, l'Iran darà inizio al cessate il fuoco, alla dodicesima ora Israele darà inizio al cessate il fuoco e, alla ventiquattresima ora, il mondo saluterà la fine ufficiale della guerra dei 12 giorni. Durante ogni cessate il fuoco, l'altra parte rimarrà pacifica e rispettosa", ha scritto ancora il presidente. 

In un'intervista a Fox News iniziata pochi istanti dopo l'annuncio di Trump, il vicepresidente Usa J.D. Vance ha elogiato Trump per aver portato l'accordo "al traguardo". "Ci stavamo lavorando proprio mentre lasciavo la Casa Bianca per venire qui. Quindi è una buona notizia che il presidente sia riuscito a raggiungere il traguardo", ha detto Vance. 

L'annuncio del tycoon arriva a poche ore dalla rappresaglia di Teheran all'attacco congiunto Usa-Israele ai suoi siti nucleari. L'Iran ha colpito ieri, senza danni, la base Usa di Al Udeid: l'attacco con 12 missili non ha provocato alcuna vittima ed è stato giudicato dal tycoon come "molto debole". Il presidente Usa ha poi ringraziato Teheran per "per averci avvisato tempestivamente" permettendo così "di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito". Quindi l'invito alla pace che, almeno all'apparenza, sembra essere stato raccolto da entrambi i Paesi. 

Il cessate il fuoco tra Israele e Iran sarebbe stato concordato grazie alla mediazione del Qatar e degli Stati Uniti. E' questo quanto emerge da un retroscena firmato da Barak Ravid, corrispondente da Washington di Axios, che cita fonti a conoscenza della questione. In particolare, dopo l'attacco alla base americana l'Iran, spiega il giornalista di Axios, ha trasmesso alla Casa Bianca tramite il Qatar un messaggio in cui dichiarava che non avrebbe effettuato ulteriori attacchi e che la sua risposta era terminata, secondo una fonte a conoscenza dei dettagli. Secondo Ravid, la Casa Bianca avrebbe risposto all'Iran con un proprio messaggio, sottolineando che non avrebbe risposto militarmente all'attacco iraniano e che gli Stati Uniti erano pronti a riprendere i negoziati per un accordo nucleare. "Sono poi proseguiti i colloqui tra Stati Uniti e Israele e tra Qatar e Iran per concordare i termini del cessate il fuoco e il momento in cui sarebbe iniziato". 

Anche se nessuna posizione ufficiale è stata al momento presa da Iran e Israele, Teheran avrebbe accettato il cessate il fuoco con Tel Aviv, riporta Reuters citando un alto funzionario iraniano. Quanto a Israele, secondo The Times of Israel, dopo la riunione del gabinetto di sicurezza tenutasi in serata, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiesto ai ministri di astenersi dal rilasciare dichiarazioni pubbliche. 

L'Iran ha intanto invitato i residenti di Ramat Gan, città nell'area metropolitana di Tel Aviv, a evacuare la zona nella notte in seguito a un ordine analogo emesso dall'esercito israeliano ai residenti di un'area del centro di Teheran.  

"L'Iran ha intimato con urgenza di evacuare la zona di Ramat Gan, nei territori occupati", ha riportato l'agenzia di stampa Mehr, riferendosi a Israele. 

Una serie di potenti esplosioni ha intanto scosso la capitale iraniana nelle prime ore di oggi, secondo quanto riferito dai corrispondenti dell'Afp sul posto. Le esplosioni sono avvenute intorno alle 21:55 ora locale, dopo che l'esercito israeliano aveva intimato l'evacuazione dei residenti di un'area nel centro di Teheran, pubblicando una mappa che mostrava una zona di evacuazione che copriva parte del Distretto 7. 

L'esercito israeliano ha quindi emesso nuovi avvisi di evacuazione per la città, comunicando ai residenti dei quartieri di Mehran e del Distretto 6 che effettuerà operazioni anche lì.  

Leggi tutto: Israele-Iran, Trump annuncia cessate il fuoco: "Tregua di 12 ore, poi guerra sarà finita"

Caldo, oggi allerta arancione in 7 città per le alte temperature

24 Giugno 2025
Una donna si rinfresca con l

(Adnkronos) - Inizio di settimana in crescendo per le ondate di calore. Oggi è previsto bollino arancione in 7 città: Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Perugia e Torino. L'allerta è di livello 2 e indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute per bambini, anziani e fragili. 

"Le ondate di calore - si legge sul sito del Ministero della Salute - si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione". 

Per assenza di fenomeni significativi prevedibili, non c'è invece alcuna allerta meteo diramata dalla Protezione civile per la giornata di oggi. 

Intanto è tornato i numero anti-caldo 1500, il servizio di pubblica utilità gestito dal ministero della Salute in sinergia con l'Inail, per fornire informazioni ai cittadini su come proteggersi dall'afa. Il numero 1500 è gratuito e gli operatori risponderanno dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17. 

Il 1500 - spiega il dicastero di Lungotevere Ripa - offre consigli utili per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, con particolare riferimento alle persone più fragili; orientamento ai servizi sul territorio attivati dalle Regioni e dai Comuni; informazioni per la tutela della salute dei lavoratori impegnati in attività all'aperto per ridurre i rischi da esposizione solare; counseling di tipo medico sanitario attraverso la collaborazione dei dirigenti sanitari del ministero della Salute. 

Il numero 1500 si aggiunge alle attività già messe in campo dal ministero della Salute con il Piano caldo estate 2025, operativo da fine maggio, ricorda una nota. Dal lunedì al venerdì, fino a metà settembre, si possono consultare sul sito del ministero i bollettini sulle ondate di calore. Il Piano caldo, come ogni anno, si avvale del sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera e del sistema di sorveglianza degli accessi in pronto soccorso che consentono di identificare tempestivamente situazioni di emergenza sanitaria e attivare interventi di prevenzione sulla popolazione. Sul sito del ministero inoltre è consultabile il decalogo per proteggersi dalle ondate di calore. 

Leggi tutto: Caldo, oggi allerta arancione in 7 città per le alte temperature

Iran, rappresaglia "debole" contro la base Usa: Trump ringrazia Teheran

24 Giugno 2025
I resti di un missile iraniano lanciato contro la base Usa in Qatar - Afp

(Adnkronos) - Una risposta "debole", preannunciata agli Stati Uniti per limitare eventuali vittime. L'Iran, dopo le dure minacce agli Usa per il raid congiunto tra Washington e Israele di sabato scorso contro i suoi siti nucleari, sceglie di compiere una rappresaglia 'light', colpendo senza danni la più grande base americana in Medio Oriente, quella di Al Udeid in Qatar. 

Una decisione che sembra ricalcare la stessa strategia adottata nel 2020, quando Teheran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base Usa nel Paese arabo per vendicare l'assassinio del generale Qassem Soleimani. Un'azione dimostrativa, o quasi, che ha incassato persino il ringraziamento di Donald Trump. 

Eppure, almeno a parole, quella di forze armate iraniane e Pasdaran doveva essere una "potente" risposta all'"aggressione" americana con tanti missili balistici lanciati sugli impianti Usa quanti quelli sganciati dagli Stati Unitisugli impianti nucleari di Teheran.  

Secondo quanto riferito da Doha, il Qatar ha intercettato tutti i missili iraniani che avevano preso di mira la base aerea di Al Udeid tranne uno, caduto in un'area che non ha causato vittime. A spiegarlo è stato Shayeq bin Misfir Al Hajri, vice capo di stato maggiore del Qatar per le operazioni congiunte. 

Intorno alle 19:30 ora locale, sette missili sono stati lanciati dall'Iran verso la base aerea e tutti sono stati abbattuti in mare prima di entrare nel territorio del Qatar, ha dichiarato in una conferenza stampa. "Subito dopo, la base è stata colpita da 12 missili, 11 dei quali sono stati abbattuti sul territorio del Paese, e un missile è caduto nella base aerea di Al Udeid", ha dichiarato Al Hajri, come riporta la Cnn. "Non ci sono state perdite lì. Tutti i missili lanciati, grazie a Dio, dai nostri sistemi disponibili, sono stati abbattuti tranne uno, come ho detto, caduto nella base aerea di Al Udeid", ha aggiunto.  

Al Hajri ha spiegato che "dopo che gli Stati Uniti hanno partecipato al bombardamento dei reattori nucleari in Iran, e dopo che l'Iran ha minacciato le basi militari nella regione dove sono presenti forze americane, le forze armate hanno attivato tutti i loro piani per proteggere il proprio spazio aereo, le acque territoriali e la zona economica". 

L'attacco missilistico iraniano alla base aerea "è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa", ha spiegato un analista della Bbc dopo la fine del lancio da Taheran. Il raid "è apparso, a prima vista, come una grave escalation, che minaccia di trascinare gli stati arabi del Golfo in un conflitto più ampio e regionale. La crisi potrebbe ancora montare ed esplodere e il Qatar è furioso, e ha denunciato una flagrante violazione della sua sovranità. I qatarini sono particolarmente irritati, perché avevano condannato l'attacco di Israele all'Iran e chiesto di far parlare la diplomazia. Hanno anche storicamente buoni rapporti con Teheran, con cui condividono un enorme giacimento di gas al largo delle loro acque", ha spiegato. 

"Ma - ha poi notato - questa è stata chiaramente una risposta calcolata e orchestrata dall'Iran. Non sono state segnalate vittime e l'attacco sarebbe stato preannunciato" proprio come fece l'Iran nel 2020. E il lancio dei missili, pur essendo pericolosi, "non sono la stessa cosa del massiccio sbarramento di missili e droni che l'Iran è probabilmente ancora in grado di organizzare. Quindi l'obiettivo poteva essere quello di salvare la faccia mantenendo la promessa dell'Iran di vendicare il raid americano, ma non così drasticamente da innescare una rappresaglia catastrofica da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati".  

A sottolineare come la rappresaglia iraniana non sia stata devastante come annunciato ci ha poi pensato direttamente il presidente Usa Trump, che sul social Truth ha prima bollato come "molto debole" la risposta di Teheran per poi ringraziare direttamente l'Iran "per averci avvisato tempestivamente" permettendo così "di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso", l'auspicio nel post.  

Intanto, l'inviato del presidente Trump in Medio Oriente Steve Witkoff, sarebbe rimasto in contatto con funzionari iraniani anche dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari del paese, affermano due fonti citate dalla Cnn.  

Stati Uniti e Iran hanno quindi mantenuto comunicazioni riservate durante la crisi. Prima degli attacchi del fine settimana, gli Stati Uniti avevano trasmesso il messaggio che le azioni sarebbero state contenute e che Trump stava ancora cercando di risolvere la questione diplomaticamente, hanno quindi affermato i funzionari. 

Alle parole di Trump reagisce intanto l'Iran, che sembra non cogliere - almeno in apparenza - l'invito alla pace. "Chi conosce il popolo iraniano e la sua storia sa che la nazione iraniana non è una nazione che si arrende", le parole sui social della Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei. 

A fargli eco, il ministro degli Esteri iraniano: "L'Iran è pronto a rispondere nuovamente nel caso di un'ulteriore aggressione americana" mentre l'attacco alla base Usa di Al Udeid "è stato una risposta alla palese aggressione americana contro i nostri territori e la nostra sovranità". 

Leggi tutto: Iran, rappresaglia "debole" contro la base Usa: Trump ringrazia Teheran

Iran, rappresaglia "debole" contro la base Usa: Trump ringrazia e invita alla pace

24 Giugno 2025
Donald Trump nella Situation Room - Fotogramma /ipa

(Adnkronos) - Una risposta "debole", preannunciata agli Stati Uniti per limitare eventuali vittime. L'Iran, dopo le dure minacce agli Usa per il raid congiunto tra Washington e Israele di sabato scorso contro i suoi siti nucleari, sceglie di compiere una rappresaglia 'light', colpendo senza danni la più grande base americana in Medio Oriente, quella di Al Udeid in Qatar. 

Una decisione che sembra ricalcare la stessa strategia adottata nel 2020, quando Teheran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base Usa nel Paese arabo per vendicare l'assassinio del generale Qassem Soleimani. Un'azione dimostrativa, o quasi, che ha incassato persino il ringraziamento di Donald Trump. 

Eppure, almeno a parole, quella di forze armate iraniane e Pasdaran doveva essere una "potente" risposta all'"aggressione" americana con tanti missili balistici lanciati sugli impianti Usa quanti quelli sganciati dagli Stati Unitisugli impianti nucleari di Teheran.  

Secondo quanto riferito da Doha, il Qatar ha intercettato tutti i missili iraniani che avevano preso di mira la base aerea di Al Udeid tranne uno, caduto in un'area che non ha causato vittime. A spiegarlo è stato Shayeq bin Misfir Al Hajri, vice capo di stato maggiore del Qatar per le operazioni congiunte. 

Intorno alle 19:30 ora locale, sette missili sono stati lanciati dall'Iran verso la base aerea e tutti sono stati abbattuti in mare prima di entrare nel territorio del Qatar, ha dichiarato in una conferenza stampa. "Subito dopo, la base è stata colpita da 12 missili, 11 dei quali sono stati abbattuti sul territorio del Paese, e un missile è caduto nella base aerea di Al Udeid", ha dichiarato Al Hajri, come riporta la Cnn. "Non ci sono state perdite lì. Tutti i missili lanciati, grazie a Dio, dai nostri sistemi disponibili, sono stati abbattuti tranne uno, come ho detto, caduto nella base aerea di Al Udeid", ha aggiunto.  

Al Hajri ha spiegato che "dopo che gli Stati Uniti hanno partecipato al bombardamento dei reattori nucleari in Iran, e dopo che l'Iran ha minacciato le basi militari nella regione dove sono presenti forze americane, le forze armate hanno attivato tutti i loro piani per proteggere il proprio spazio aereo, le acque territoriali e la zona economica". 

L'attacco missilistico iraniano alla base aerea "è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa", ha spiegato un analista della Bbc dopo la fine del lancio da Taheran. Il raid "è apparso, a prima vista, come una grave escalation, che minaccia di trascinare gli stati arabi del Golfo in un conflitto più ampio e regionale. La crisi potrebbe ancora montare ed esplodere e il Qatar è furioso, e ha denunciato una flagrante violazione della sua sovranità. I qatarini sono particolarmente irritati, perché avevano condannato l'attacco di Israele all'Iran e chiesto di far parlare la diplomazia. Hanno anche storicamente buoni rapporti con Teheran, con cui condividono un enorme giacimento di gas al largo delle loro acque", ha spiegato. 

"Ma - ha poi notato - questa è stata chiaramente una risposta calcolata e orchestrata dall'Iran. Non sono state segnalate vittime e l'attacco sarebbe stato preannunciato" proprio come fece l'Iran nel 2020. E il lancio dei missili, pur essendo pericolosi, "non sono la stessa cosa del massiccio sbarramento di missili e droni che l'Iran è probabilmente ancora in grado di organizzare. Quindi l'obiettivo poteva essere quello di salvare la faccia mantenendo la promessa dell'Iran di vendicare il raid americano, ma non così drasticamente da innescare una rappresaglia catastrofica da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati".  

A sottolineare come la rappresaglia iraniana non sia stata devastante come annunciato ci ha poi pensato direttamente il presidente Usa Trump, che sul social Truth ha prima bollato come "molto debole" la risposta di Teheran per poi ringraziare direttamente l'Iran "per averci avvisato tempestivamente" permettendo così "di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso", l'auspicio nel post.  

Intanto, l'inviato del presidente Trump in Medio Oriente Steve Witkoff, sarebbe rimasto in contatto con funzionari iraniani anche dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari del paese, affermano due fonti citate dalla Cnn.  

Gli sforzi di Witkoff tuttavia, proseguono le fonti citate dall'emittente, si scontrano con l'estrema difficoltà per gli stessi funzionari iraniani a raggiungere la Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, dal cui assenso dipendono le decisioni diplomatiche di peso e che si è ritirato in una località nascosta a causa dell'escalation della tensione. Questo ha reso le comunicazioni tra gli Stati Uniti e gli iraniani, direttamente o tramite intermediari, piuttosto incerte. 

Ad ogni modo, Stati Uniti e Iran hanno mantenuto comunicazioni riservate durante l'attuale crisi. Prima degli attacchi del fine settimana, gli Stati Uniti avevano trasmesso il messaggio che le azioni sarebbero state contenute e che Trump stava ancora cercando di risolvere la questione diplomaticamente, hanno quindi affermato i funzionari. 

 

Sul fronte israeliano, intanto, lo Stato ebraico potrebbe raggiungere i suoi obiettivi militari rimanenti in Iran nei prossimi giorni, il che potrebbe portare a un cessate il fuoco, rivela un funzionario israeliano alla Cnn. Gli attacchi contro gli obiettivi individuati dai servizi segreti sarebbero infatti prossimi al completamento, ha aggiunto. 

Già domenica scorsa, del resto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva spiegato che Israele "è molto, molto vicino al completamento" dei suoi obiettivi militari e chiarito di non voler essere trascinato in una guerra di logoramento con l'Iran. 

Un alto funzionario della Casa Bianca ha intanto spiegato al giornalista Barak Ravid, corrispondente da Washington di Axios, che "l'obiettivo attuale del presidente Trump è porre fine alla guerra e intende comunicarlo al primo ministro Netanyahu. Vogliamo un accordo e non vogliamo altre guerre", le sue parole riportate dallo stesso Ravid su 'X'. 

Alle parole di Trump reagisce intanto l'Iran, che sembra non cogliere - almeno in apparenza - l'invito alla pace. "Chi conosce il popolo iraniano e la sua storia sa che la nazione iraniana non è una nazione che si arrende", le parole sui social della Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei. 

A fargli eco, il ministro degli Esteri iraniano: "L'Iran è pronto a rispondere nuovamente nel caso di un'ulteriore aggressione americana" mentre l'attacco alla base Usa di Al Udeid "è stato una risposta alla palese aggressione americana contro i nostri territori e la nostra sovranità". 

Leggi tutto: Iran, rappresaglia "debole" contro la base Usa: Trump ringrazia e invita alla pace

Angela Celentano, nuove indagini su scomparsa e 'pista turca'

23 Giugno 2025
La piccola Angela Celentano prima della scomparsa - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - La "pista turca" non è ancora esaurita, il giudice dispone nuove indagini sulla scomparsa di Angela Celentano. Nella giornata di oggi, il gip del tribunale di Napoli, Federica Colucci, ha infatti deciso di disporre nuove indagini in Turchia sulla scomparsa della bimba svanita nel nulla il 10 agosto 1996 mentre era in gita con la famiglia sul Monte Faito, a Vico Equense.  

Il pm Giuseppe Cimmarotta aveva chiesto l'archiviazione del caso, visto che la pista turca era già stata percorsa senza successo e archiviata nel 2011. Inoltre, le nuove indagini tecniche e scientifiche avevano escluso la corrispondenza dei tratti somatici tra la ragazza ritratta in una foto e Angela. Delle nuove indagini è stata avvisata la famiglia Celentano, assistita dagli avvocati Enrica Visconti e Luigi Ferrandino.  

Leggi tutto: Angela Celentano, nuove indagini su scomparsa e 'pista turca'

Il parroco celebra messa con i colori della Palestina - Video

23 Giugno 2025

(Adnkronos) - Il parroco celebra la messa con una casula con i colori della Palestina. Per il Corpus Domini, don Rito Maresca - parroco della parrocchia di Mortora a Piana di Sorrento - ha indossato paramenti speciali: "Non una provocazione, ma una presa di posizione netta: la fede non può essere neutrale davanti alla violenza", si legge sulla pagina Facebook della parrocchia. 

Il sacerdote "Ha denunciato la devastazione di Gaza, l’indifferenza globale e le strategie di distrazione: 'Israele esporta guerra in Iran, mentre il mondo distoglie lo sguardo dalla Palestina'". 

Leggi tutto: Il parroco celebra messa con i colori della Palestina - Video

Lavoro, preparazione, valore e feedback continui per onboarding di successo

23 Giugno 2025
Lavoro, preparazione, valore e feedback continui per onboarding di successo

(Adnkronos) - In un mercato del lavoro sempre più competitivo, complesso e orientato alla flessibilità, anche il processo di onboarding, ossia l'inserimento e l'integrazione di un nuovo dipendente in azienda, può fare la differenza nel creare condizioni di lavoro che possano mettere i nuovi dipendenti a proprio agio e nelle condizioni di lavorare serenamente.  

“Preparare al meglio i primi giorni di lavoro, all’interno di una nuova azienda o a bordo di un nuovo progetto - spiega Enrica Ceccato, Hr Director di apag2, multinazionale di consulenza operativa specializzata nel mondo dell’ingegneria e dell’It - è essenziale per creare un’accoglienza mirata e in grado di garantire motivazione e coinvolgimento. Soprattutto in ambito consulenziale, infatti, i professionisti si trovano spesso a operare in ambienti diversi, con metodologie, strumenti e culture aziendali differenti. Ed è proprio per questo che un processo efficace di onboarding diventa cruciale per ridurre i tempi di adattamento, migliorare la produttività, favorire il benessere delle persone e preservare la competitività”.  

Una risorsa motivata genera valore e contribuisce a creare un ambiente di lavoro dove tutti possano sentirsi a proprio agio e liberi e di esprimersi. Investire nel benessere e nel coinvolgimento delle persone deve essere, quindi, una priorità perché un professionista ascoltato, supportato e formato rende di più, rimane più a lungo e contribuisce attivamente al successo di un’azienda o di un progetto. Numerose ricerche indicano che il costo della perdita di un dipendente può variare tra il 30% e il 200% del suo stipendio annuo, a seconda del ruolo, degli anni di esperienza e delle competenze. A ciò si aggiungono i costi nascosti legati alla perdita di know-how, al rallentamento nello svolgimento dei task e alla necessità di avviare nuovi percorsi di selezione e formazione.  

Il modello di agap2 per un onboarding efficace e per rafforzare il senso di appartenenza si articola nei seguenti step. 

-Preparazione mirata: ogni nuovo progetto viene anticipato da un onboarding tecnico e culturale per preparare la risorsa alle specificità del contesto nel quale dovrà lavorare nei mesi successivi. 

-Supporto attivo: i team Hr e manageriali mantengono un contatto costante con il/la dipendente, per monitorare l’andamento del lavoro, il suo benessere e intervenire rapidamente in caso di criticità. 

-Feedback regolari: vengono organizzati momenti di confronto strutturati e periodici per raccogliere opinioni, identificare aree di miglioramento e rafforzare il senso di appartenenza, anche a distanza.  

-Annual review: Ogni anno organizziamo un incontro di revisione strutturato, finalizzato a fare il punto sul percorso professionale della risorsa. L’ordine del giorno prevede: analisi degli obiettivi dell’anno appena concluso e verifica del loro raggiungimento, definizione degli obiettivi per l’anno successivo, confronto su ambizioni, aspettative e prospettive di crescita del/della dipendente, esplorazione di eventuali nuovi ambiti di interesse o sviluppo, pianificazione condivisa del percorso professionale per i successivi 12 mesi. 

Un approccio, dunque, che valorizza le persone. “In un momento storico decisamente complesso come quello attuale - conclude Enrica Ceccato - costruire la fiducia e la cultura aziendale è fondamentale per il successo di ogni struttura. In un periodo in cui l’incertezza economica e i cambiamenti tecnologici impongono nuove sfide quotidiane, investire sulle persone significa creare ambienti di lavoro più resilienti, collaborativi e motivanti. Solo così è possibile attrarre e trattenere i talenti, promuovere il benessere organizzativo e garantire una crescita sostenibile nel tempo”.  

 

Leggi tutto: Lavoro, preparazione, valore e feedback continui per onboarding di successo

Missili contro base Usa, Trump: "Grazie Iran, ci ha avvertito. Ora pace"

23 Giugno 2025
Donald Trump

(Adnkronos) - "Grazie all'Iran che ci ha avvertito prima della sua risposta molto debole. Ora, pace e armonia". Donald Trump si esprime con una raffica di post sul social Truth dopo la reazione iraniana all'attacco degli Stati Uniti contro i siti nucleari di Teheran. Oggi, sono stati lanciati missili contro la base americana di Al Udeid, in Qatar. Il presidente degli Stati Uniti, quando torna la calma, comincia a pubblicare un messaggio dopo l'altro. 

 

"L'Iran ha ufficialmente risposto alla nostra distruzione dei loro impianti nucleari con una reazione molto debole, come ci aspettavamo, e che abbiamo contrastato in modo molto efficace. Sono stati lanciati 14 missili: 13 sono stati abbattuti e 1 è stato 'lasciato libero'' perché lanciato in una direzione non pericolosa", scrive il presidente. 

"Sono lieto di annunciare che nessun americano è rimasto ferito e che non si sono verificati danni", dice Trump augurandosi che dopo la rappresaglia "non ci sarà più odio". "Voglio ringraziare l'Iran per averci avvisato tempestivamente, questo ha permesso di non perdere vite umane e di non avere feriti. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione. Io incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso", dice Trump, auspicando la de-escalation nel conflitto in corso da quasi 10 giorni. 

"Desidero ringraziare Sua Altezza l'Emiro del Qatar per tutto ciò che ha fatto per la pace nella regione. Riguardo all'attacco di oggi alla base americana in Qatar, sono lieto di annunciare che, oltre a non aver ucciso o ferito alcun americano, cosa molto importante, non ci sono stati nemmeno qatarioti uccisi o feriti", la precisazione di Trump che poco dopo chiosa con un euforico "CONGRATULAZIONI MONDO, E' L'ORA DELLA PACE" tutto maiuscolo. 

Il diluvio di post di Trump arriva ore dopo l'attacco iraniano. Nel momento più caldo della giornata, mentre le news sul lancio di missili si susseguivano, il presidente degli Stati Uniti ha pubblicato un posto per attaccare le "fake news" - e coloro che secondo lui le diffonderebbero - sul precedente attacco americano ai siti nucleari iraniani. 

"I siti che abbiamo colpito in Iran sono stati completamente distrutti, e tutti lo sanno", ha scritto: mentre Trump e i funzionari statunitensi hanno definito l'operazione un successo clamoroso, alcuni osservatori - e media statunitensi - hanno fatto presente che è troppo presto per una valutazione adeguata dei danni - negli impianti di Fordow, Natanz e Isfahan - e per calcolare quanto gli attacchi abbiano danneggiato il programma nucleare. L'impianto di Fordow, ad esempio, si trova in profondità nel sottosuolo, a circa 90 metri: le immagini satellitari non consentono di valutare con precisione l'entità dei danni causati dalle bombe statunitensi. Questo ha scatenato la rabbia di Trump. 

 

Leggi tutto: Missili contro base Usa, Trump: "Grazie Iran, ci ha avvertito. Ora pace"

Iran risponde ai raid Usa, attaccata base americana in Qatar

23 Giugno 2025
Missile iraniano contro la base Usa in Qatar - Afp

(Adnkronos) - La principale base Usa in Qatar nel mirino dell'Iran, in risposta all'attacco congiunto con Israele di sabato notte quando Washington e Tel Aviv hanno colpito i siti nucleari di Teheran. Una rappresaglia annunciata, arrivata oggi con un lancio di missili "pari a quello delle bombe americane lanciate sull'Iran" dagli Stati Uniti, ha poi rivendicato il Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano confermando l'attacco. 

Al momento non risultano morti e feriti nel raid, mentre Doha spiega che i missili sul suo territorio sono stati tutti intercettati. 

Ad essere presa di mira,  la base di Al Udeid in Qatar, la più grande base militare degli Stati Uniti in Medio Oriente. Secondo Axios, Teheran avrebbe lanciato almeno 10 missili contro l'impianto situato nel deserto fuori da Doha e dove sono di stanza circa 10mila soldati americani. 

L'esercito di Teheran, nell'annunciare di aver attaccato "la più grande risorsa strategica americana nella regione", ha quindi confermato di aver "preso di mira la base statunitense di Al Udeid in Qatar con un devastante e potente attacco missilistico nell'ambito dell'operazione Besharat Fatah". 

Dopo la reazione irata di Doha, che si riserva "il diritto di rispondere" alla violazione della sua "sovranità", le forze iraniane hanno precisato che l'attacco è avvenuto lontano "dalle strutture urbane e dalle zone residenziali in Qatar" e che "l'azione non ha rappresentato alcuna minaccia nei confronti del paese amico e fraterno Qatar e del suo nobile popolo". Doha tuttavia considera "sorprendente" la mossa iraniana, date le "posizioni del Qatar, il suo impegno per il buon vicinato e il suo approccio alla mediazione nella risoluzione delle crisi", la replica del portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed bin Mohammed Al-Ansari. 

Al momento non risulta invece che l'Iran abbia attaccato la principale base che ospita truppe statunitensi in Iraq, spiegano sono fonti della sicurezza irachena citate dall'Afp. "Finora non ci sono stati attacchi ad Ain al-Assad", ha dichiarato un funzionario della sicurezza nella provincia parlando dell'importante base aerea irachena nella provincia di Anbar che ospita truppe americane e altro personale della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro i jihadisti. "Stiamo monitorando la situazione nel caso in cui accada qualcosa", ha aggiunto il funzionario.  

Anche una fonte militare a Baghdad ha confermato che "per il momento, Ain al-Assad non è stata presa di mira", così come la base all'aeroporto internazionale di Baghdad, dove sono schierate anche le truppe statunitensi. Le basi - ha aggiunto - sono "in stato di allerta". Allo stesso modo, non sono stati immediatamente segnalati attacchi alla base militare della coalizione anti-ISIS presso l'aeroporto di Arbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan settentrionale.  

Baghdad intanto esprime "grave preoccupazione" dopo gli attacchi di Teheran, ribadendo il pericolo di un "allargamento del conflitto". "Questa escalation preannuncia tensioni ancora maggiori e segna una svolta pericolosa e senza precedenti nel conflitto", ha dichiarato il Ministero degli Esteri in una nota, ribadendo i suoi "ripetuti avvertimenti riguardo al pericolo di coinvolgere nuove parti, il che potrebbe portare a un ampliamento del confronto" in Medio Oriente. 

Diversi media internazionali hanno parlato intanto di una rappresaglia annunciata in anticipo sia al Qatar che agli Usa in modo da limitare danni e vittime, notizia poi confermata in parte da Trump. 

E' il caso del New York Times, che ha citato tre funzionari iraniani a conoscenza dei piani, spiegando che l'Iran avrebbe coordinato gli attacchi alla base americana in Qatar con i funzionari dell'emirato del Golfo e informato in anticipo Doha. Secondo le stesse fonti, l'Iran doveva simbolicamente contrattaccare gli Stati Uniti, ma allo stesso tempo farlo senza scatenare un'ulteriore escalation. Una strategia, fa notare il quotidiano americano, simile a quella adottata nel 2020, quando l'Iran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base americana nel Paese arabo. 

Anche secondo la Bbc l'attacco è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa, ha spiegato un analista dell'emittente britannica.  

In ogni caso, la rappresaglia non giunge inaspettata. Dopo le minacce dei giorni scorsi, ancora nella mattinata di oggi il comandante supremo delle forze armate di Teheran aveva infatti dichiarato che il Paese "non farà mai marcia indietro" e lanciato quindi un duro avvertimento agli Stati Uniti, "entrati ormai in guerra". 

"Non abbiamo violato i diritti di nessuno né accetteremo mai che qualcuno violi i nostri, e non ci arrenderemo alla violazione di nessuno. Questa è la logica della nazione iraniana", le parole su X della Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, dopo l'attacco. 

"L'Iran ha ufficialmente risposto alla nostra distruzione dei loro impianti nucleari con una reazione molto debole, come ci aspettavamo, e che abbiamo contrastato in modo molto efficace". Così Donald Trump commenta su Truth la risposta iraniana agli attacchi Usa-Israele di sabato scorso. "Sono stati lanciati 14 missili: 13 sono stati abbattuti e 1 è stato 'lasciato libero', perché diretto in una direzione non minacciosa. Sono lieto di annunciare che nessun americano è rimasto ferito e che i danni sono stati pressoché inesistenti", ha scritto il presidente Usa. 

"Voglio ringraziare l'Iran per averci avvisato tempestivamente, il che ha permesso di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso. Grazie per l'attenzione a questa questione", la conclusione del post. 

Il presidente americano ha poi ringraziato in un nuovo post l'Emiro del Qatar "per tutto ciò che ha fatto per la pace nella regione". "Riguardo all'attacco di oggi alla base americana in Qatar, sono lieto di annunciare che, oltre a non aver ucciso o ferito alcun americano, e cosa molto importante, non ci sono stati nemmeno qatarioti uccisi o feriti", ha aggiunto. 

In precedenza il presidente americano aveva scelto di attaccare sul social le "fake news" - e coloro che secondo lui le diffonderebbero - sull'attacco americano ai siti nucleari iraniani.  

"I siti che abbiamo colpito in Iran sono stati completamente distrutti, e tutti lo sanno", ha scritto: mentre Trump e i funzionari statunitensi hanno definito l'operazione un successo clamoroso, alcuni osservatori - e media statunitensi - hanno fatto presente che è troppo presto per una valutazione adeguata dei danni e per calcolare quanto gli attacchi abbiano danneggiato il programma nucleare. L'impianto di Fardo, ad esempio, si trova in profondità nel sottosuolo, il che rende difficile utilizzare le immagini satellitari per valutare con precisione l'entità dei danni causati dalle bombe statunitensi. Questo ha scatenato la rabbia di Trump. 

Israele ritiene di poter raggiungere i suoi obiettivi militari rimanenti in Iran nei prossimi giorni, il che potrebbe portare a un cessate il fuoco. A dirlo alla Cnn è un funzionario israeliano. Gli attacchi contro gli obiettivi individuati dai servizi segreti sarebbero infatti prossimi al completamento, ha aggiunto il funzionario. 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato domenica che Israele è "molto, molto vicino al completamento" dei suoi obiettivi militari in Iran e ha chiarito di non voler essere trascinato in una guerra di logoramento con l'Iran. 

Leggi tutto: Iran risponde ai raid Usa, attaccata base americana in Qatar

Iran risponde ai raid Usa, attaccate basi americane in Qatar e Iraq

23 Giugno 2025
Missile iraniano contro la base Usa in Qatar - Afp

(Adnkronos) - Basi Usa in Qatar e Iraq nel mirino dell'Iran, in risposta all'attacco congiunto con Israele di sabato notte, quando Washington e Tel Aviv hanno colpito i siti nucleari di Teheran. Una rappresaglia annunciata, arrivata oggi con un lancio di missili "pari a quello delle bombe americane lanciate sull'Iran" dagli Stati Uniti, ha poi rivendicato il Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano confermando l'attacco. 

Al momento non risultano morti e feriti nei raid, mentre Doha spiega che i missili sul suo territorio sono stati tutti intercettati. 

Ad essere presa di mira, la base di Al Udeid in Qatar, la più grande base militare degli Stati Uniti in Medio Oriente. Secondo Axios, Teheran avrebbe lanciato almeno 10 missili contro l'impianto situato nel deserto fuori da Doha e dove sono di stanza circa 10mila soldati americani. 

L'esercito di Teheran, nell'annunciare di aver attaccato "la più grande risorsa strategica americana nella regione", ha quindi confermato di aver "preso di mira la base statunitense di Al Udeid in Qatar con un devastante e potente attacco missilistico nell'ambito dell'operazione Besharat Fatah". 

Dopo la reazione irata di Doha, che si riserva "il diritto di rispondere" alla violazione della sua "sovranità", le forze iraniane hanno precisato che l'attacco è avvenuto lontano "dalle strutture urbane e dalle zone residenziali in Qatar" e che "l'azione non ha rappresentato alcuna minaccia nei confronti del paese amico e fraterno Qatar e del suo nobile popolo". 

Nel mirino dell'Iran anche una base Usa in Iraq, secondo alcune fonti si tratterebbe della base di Ayn al-Asad, già bersagliata dall'Iran l'8 gennaio del 2020 in quella che fu la rappresaglia della Repubblica islamica per l'uccisione a Baghdad del generale Qassem Soleimani. Baghdad intanto esprime "grave preoccupazione" dopo gli attacchi di Teheran, ribadendo il pericolo di un "allargamento del conflitto".  

"Questa escalation preannuncia tensioni ancora maggiori e segna una svolta pericolosa e senza precedenti nel conflitto", ha dichiarato il Ministero degli Esteri in una nota, ribadendo i suoi "ripetuti avvertimenti riguardo al pericolo di coinvolgere nuove parti, il che potrebbe portare a un ampliamento del confronto" in Medio Oriente. 

Diversi media internazionali parlano intanto di una rappresaglia annunciata in anticipo sia al Qatar che agli Usa in modo da limitare danni e vittime. 

E' il caso del New York Times, che cita tre funzionari iraniani a conoscenza dei piani, spieganod che l'Iran avrebbe coordinato gli attacchi alla base americana in Qatar con i funzionari dell'emirato del Golfo, informato in anticipo Doha. Secondo le stesse fonti, l'Iran doveva simbolicamente contrattaccare gli Stati Uniti, ma allo stesso tempo farlo senza scatenare un'ulteriore escalation. Una strategia, fa notare il quotidiano americano, simile a quella adottata nel 2020, quando l'Iran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base americana nel Paese arabo. 

Anche secondo Axios e Bbc l'Amministrazione Trump sarebbe stata informata in anticipo. L'attacco è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa, spiega un analista dell'emittente britannica.  

In ogni caso, la rappresaglia non giunge inaspettata. Dopo le minacce dei giorni scorsi, ancora nella mattinata di oggi il comandante supremo delle forze armate di Teheran aveva infatti dichiarato che il Paese "non farà mai marcia indietro" e lanciato quindi un duro avvertimento agli Stati Uniti, "entrati ormai in guerra". 

Nel mezzo dell'escalation, oltre al Qatar, anche Iraq, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Bahrein hanno intanto chiuso il loro spazio aereo nel timore che la rappresaglia iraniana prenda di mira anche i loro Paesi. 

"Non abbiamo violato i diritti di nessuno né accetteremo mai che qualcuno violi i nostri, e non ci arrenderemo alla violazione di nessuno. Questa è la logica della nazione iraniana", le parole su X della Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, dopo l'attacco. 

Donald Trump ha intanto pubblicato un post sul suo social Truth. Ma non per commentare direttamente la situazione dell'attacco missilistico iraniano. Il presidente americano ha scelto infatti di attaccare le "fake news" - e coloro che secondo lui le diffonderebbero - sul precedente attacco americano ai siti nucleari iraniani.  

"I siti che abbiamo colpito in Iran sono stati completamente distrutti, e tutti lo sanno", ha scritto: mentre Trump e i funzionari statunitensi hanno definito l'operazione un successo clamoroso, alcuni osservatori - e media statunitensi - hanno fatto presente che è troppo presto per una valutazione adeguata dei danni e per calcolare quanto gli attacchi abbiano danneggiato il programma nucleare. L'impianto di Fardo, ad esempio, si trova in profondità nel sottosuolo, il che rende difficile utilizzare le immagini satellitari per valutare con precisione l'entità dei danni causati dalle bombe statunitensi. Questo ha scatenato la rabbia di Trump. 

Leggi tutto: Iran risponde ai raid Usa, attaccate basi americane in Qatar e Iraq

Sondaggio politico La7, Fratelli d'Italia cresce e Pd cala

23 Giugno 2025
Schede elettorali

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia in fuga, Pd in calo, M5S e Lega crescono. E' il quadro del sondaggio Swg che fotografa le intenzioni di voto per il Tg La7 se si andasse alle elezioni oggi, lunedì 23 giugno. Fratelli d'Italia, ampiamente primo partito, guadagna lo 0,2% e sale al 30,6%, aumentando il vantaggio sul Pd. I dem cedono lo 0,3% e scendono al 23%. Passo avanti del Movimento 5 Stelle, che cresce dello 0,1% e ora vale il 12,4%. Stesso progresso per la Lega, che sale all'8,2% e scavalca Forza Italia (-0,1%), che si attesta all'8,1%. 

Giù anche Verdi e Sinistra (6,5%). Seguono Azione (3,6%), Italia Viva (2,1%), +Europa (1,5%) e Noi Moderati (1%). 

Leggi tutto: Sondaggio politico La7, Fratelli d'Italia cresce e Pd cala

Carabinieri, Cerimonia di cessione Comando Legione Sicilia

23 Giugno 2025
La Cerimonia di cessione

(Adnkronos) - Cerimonia di cessione del comando della Legione Carabinieri Sicilia. Il Generale di Divisione Giuseppe Spina lascia, dopo quasi due anni, l’incarico perché destinato a Roma, quale Direttore della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, organismo del Ministero dell'Interno che si occupa della prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, occupandosi - anche in ambito internazionale - del coordinamento, della pianificazione e dell’alta direzione delle attività svolte dalle Forze di Polizia nello specifico settore. Nel corso della cerimonia, presieduta dal Generale di Corpo d’Armata Giovanni Truglio, Comandante Interregionale “Culqualber”, il Generale di Divisione Giuseppe Spina ha ceduto il comando al Vice Comandante, Col. Corrado Scattaretico. Il Generale Spina, nel suo intervento, ha ricordato come in questi due anni, sotto la direzione della Magistratura Inquirente Distrettuale, i Carabinieri della Legione Sicilia hanno complessivamente condotto 68 operazioni antimafia che hanno portato all’arresto di 870 persone ed al sequestro di beni per 100 milioni di euro. Inoltre, ha ringraziato le donne e gli uomini dell’Arma della Sicilia che, con passione e dedizione, si occupano ogni giorno delle sempre più multiformi sfide della sicurezza perché, quanto accade intorno a noi nonché i mutamenti sociali, determinano l’insorgere di domande di sicurezza sempre più ampie e articolate. 

Alla cerimonia erano presenti le principali autorità civili, religiose e militari della Sicilia, tutti i comandanti provinciali dell’Isola nonché una folta rappresentanza di Carabinieri in servizio e in congedo, compresi i Carabinieri Forestali. 

Leggi tutto: Carabinieri, Cerimonia di cessione Comando Legione Sicilia

Sinner a Wimbledon, sfida con Sabalenka e 'penitenza' - Video

23 Giugno 2025
La sfida tra Sinner e Sabalenka

(Adnkronos) - Jannik Sinner si allena con Aryna Sabalenka sull'erba di Wimbledon, perde la 'sfida di precisione' e costringe il suo team a pagare pegno. I due numeri 1 del tennis mondiale si scaldano in vista dell'inizio dei Championships sull'erba londinese. Sinner e Sabalenka, come svela il video pubblicato dalla tennista bielorussa su Instagram, si impegnano in uno scambio prolungato da fondo. 

 

 

Non è però un palleggio normale. In campo, davanti a ognuno dei due giocatori, c'è un tubo di palle. L'obiettivo è centrare il bersaglio e abbatterlo. Sinner e Sabalenka si cimentano in un duello di precisione e la stella bielorussa ha la meglio: il suo rovescio in slice è una rasoiata chirurgica che colpisce il tubo e lascia Sinner di sasso. La sconfitta costa cara soprattutto al team dell'azzurro. Coach Vagnozzi e coach Cahill, come gli altri componenti dello staff, devono esibirsi in una serie di push up. 

Leggi tutto: Sinner a Wimbledon, sfida con Sabalenka e 'penitenza' - Video

Scontro tra moto e auto, morti due giovani fidanzati nel casertano

23 Giugno 2025
Ambulanza - Fotogramma

(Adnkronos) - Due giovani fidanzati sono morti oggi in uno scontro tra moto e auto sulla strada provinciale, nel Casertano. A perdere la vita un giovane carabiniere di 23 anni e la fidanzata di 22, entrambi di Sessa Aurunca.  

I due viaggiavano in sella ad una moto che si è scontrata frontalmente con una automobile che proveniva dal senso opposto di marcia lungo la strada provinciale 81 che da San Castrese, frazione di Sessa Aurunca, porta verso la statale Appia e il mare.  

Sul tragico incidente stradale indaga la Polizia di Stato (Commissariato di Sessa Aurunca e Polstrada). Dopo il tragico incidente, il conducente della vettura si è fermato. Il carabiniere 23enne era in servizio a Milano.  

Leggi tutto: Scontro tra moto e auto, morti due giovani fidanzati nel casertano

Gerry Scotti presto nonno tris, l'annuncio del figlio Edoardo

23 Giugno 2025
Gerry Scotti - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Gerry Scotti è pronto a diventare nonno per la terza volta. Il figlio Edoardo Scotti e la moglie Ginevra Piola sono in attesa del loro terzo figlio, che arriverà dopo la nascita di Virginia e Pietro. 

 

È stata Ginevra ad annunciare di essere in dolce attesa, con un post pubblicato sui social. La coppia, unita in matrimonio dal 2019, è pronta ad allargare ulteriormente la famiglia. Edoardo e Ginevra sono diventati genitori per la prima volta nel 2020 quando è nata Virginia, e nel 2023 hanno accolto il secondogenito, Pietro.  

Un regalo immenso per il conduttore televisivo che, ospite a Verissimo, aveva parlato del profondo legame che ha con i suoi nipotini, Virginia e Pietro, e aveva dichiarato il desiderio di diventare nuovamente nonno: "Ora spero nel terzo o in due gemellini. Spero non si fermino, vediamo. Se lo vorranno, io sono felice", aveva detto il conduttore. 

Leggi tutto: Gerry Scotti presto nonno tris, l'annuncio del figlio Edoardo

Manovra d'estate, Todde 'risorse non andranno in mille rivoli'

23 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATA
Verso appuntamento a Bruxelles su continuità aerea
...

Leggi tutto su Ansa Sardegna

Sonia Bruganelli: "Bonolis? Separazione necessaria, con lui ero infelice"

23 Giugno 2025
Sonia Bruganelli - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Sonia Bruganelli si racconta, senza filtri, nell'ultima puntata del podcast di Giulia Salemi, 'Non lo faccio x moda'. L'imprenditrice ripercorre la sua relazione con Paolo Bonolis e ricorda i motivi che l'hanno spinta a mettere fino al loro matrimonio, dopo circa 26 anni insieme.  

"Ho conosciuto Paolo quando ero giovanissima. Mi sono innamorata di lui, della sua testa, della sua intelligenza. Non è stato un colpo di fulmine", ha detto l'imprenditrice che ha conosciuto il conduttore televisivo quando aveva 25 anni e lui 37.  

E sulla separazione ha detto: "Mi ero stancata. Abbiamo avuto una famiglia meravigliosa, non mi sento in colpa per essere cambiata. Lo stimo tantissimo, lo amo ancora oggi, anche se non lo amo più. Fa parte della mia famiglia". "È stato difficile?", ha chiesto Salemi. "È stato difficile e liberatorio - ha ammesso Bruganelli -. A un certo punto è stato necessario. Io ero infelice, non volevo che lui avesse accanto una persona infelice. Perché anche lui lo era". 

Il rapporto con l'ex marito è cambiato, ma il legame rimane: "Quando ci si lascia non per tradimenti, ma perché il rapporto è logorato le separazione è diversa". 

Durante la puntata è stato trattato il capitolo 'Ballando con le Stelle', dove Sonia è stata protagonista indiscussa della scorsa stagione. L'imprenditrice, che si è spesso scontrata con Selvaggia Lucarelli, ha parlato ai microfoni di Giulia Salemi della sua esperienza di cui si è detta "contenta". Salemi la incalza e le chiede se pensa che gli scontri con Selvaggia siano avvenuti perché entrambe caratterialmente sono "simili". "Non lo so se è per questo che ci scontravamo, lei aveva il suo ruolo io il mio. Io in quel contesto ballavo, non facevo l'opinionista", ha detto.  

 

  

Leggi tutto: Sonia Bruganelli: "Bonolis? Separazione necessaria, con lui ero infelice"

Alonso, gaffe sui social contro la Juventus: "Chi non salta..."

23 Giugno 2025
Fernando Alonso - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Piccola gaffe sui social per Fernando Alonso. L'ex pilota della Ferrari, oggi in Formula 1 con l'Aston Martin, ha pubblicato poche ore fa un video sui social, corredando il tutto con una canzone... poco fortunata. Nel filmato si vede una gara indoor di go kart, primo amore dello spagnolo, condivisa con il supporto della canzone dei Ricchi e Poveri "Sarà perché ti amo", rivisitata in chiave... anti-Juventus. 

Nel condividere la storia, Alonso non si è accorto di aver selezionato una versione sbagliata della musica: il coro da stadio, cantato da tante tifoserie italiane contro i bianconeri, che suona più o meno così: "Che confusione, sarà perché tifiamo. È un’emozione, che sale piano piano... Stringimi forte e stammi più vicino... E chi non salta... è un gobbo juventino". 

Poco dopo Alonso ha cancellato il video, rimasto però visibile nella storia ripostata dal profilo del "Museo y Circuito Fernando Alonso". 

 

Leggi tutto: Alonso, gaffe sui social contro la Juventus: "Chi non salta..."

Iran, Zampini (Camcom Italia-Iran): "Per imprese italiane uffici chiusi e business fermo"

23 Giugno 2025
Giuseppe Zampini, presidente della Camera di commercio e Industria Italia (Ccii) – Iran & Paesi E.c.o

(Adnkronos) - "Noi stiamo registrando molta preoccupazione. E dal punto di vista delle imprese chiaramente una impossibilità al momento attuale di muoversi, non fosse altro per la situazione: voli sospesi, connessioni telefoniche di fatto sospese, internet che ora ha ripreso leggermente a tratti in questi ultimi due giorni. Quindi, dal punto di vista delle attività rischiamo la fermata totale a Teheran. La gran parte degli uffici sono chiusi, solo alcuni aperti, e quindi diciamo che il business economico è fortemente rallentato, se non fermo in questi giorni". Così, con Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Zampini, presidente della Camera di commercio e Industria Italia (Ccii) – Iran & Paesi E.c.o, l'associazione imprenditoriale specializzata per l’internazionalizzazione delle imprese italiane in Iran e negli altri 9 paesi dell’Economic cooperation organization-e.c.o. (Afghanistan, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan, Turchia, Turkmenistan e Uzbekistan), l’organizzazione economica regionale con sede a Teheran, di cui è membro anche l’Iran, commenta l'escalation nel Paese e gli effetti sulle attività delle imprese italiane nel Paese.  

Il futuro? "Vedremo come funzionerà la reazione" dell'Iran, "se reazione ci sarà. Quindi oggi la preoccupazione della Camera è oggettiva, nel senso che, se prima c'era difficoltà nell'ottenere i visti, oggi c'è impossibilità di fare i movimenti, è inutile nasconderlo, anche la frontiera del Paese è chiusa, quindi non si può né entrare né uscire". "L'unica possibilità oggi di uscita, una volta che si abbiano le autorizzazioni a uscire dal confine, è verso il Nord, è verso l'Azerbaigian, come mi sembra altri siano usciti, e verso la Turchia", continua.  

E Zampini sottolinea anche "che oggi non vedo ancora una fuga dal Paese, in attesa e nella speranza di poter riprendere le attività. Quindi dipenderà molto da quanto continuerà questa situazione. Alcuni uffici sono stati spostati, altri possono essere chiusi, almeno per i contatti che ho avuto. Le aziende attive in Iran con uffici propri o con rappresentanti locali sono una trentina, poi ci sono le imprese che commerciavano con il Paese senza avere un ufficio lì".  

"Io ho vissuto personalmente -continua Zampini- sul posto l'attacco al Kuwait e la guerra del Golfo e posso dire che sicuramente non è una situazione facile, però per esempio io con l'azienda avevo preparato alcune vie di fuga predisposte appunto verso queste linee di confine. Normalmente le aziende si attrezzano e lo fanno", conclude. 

 

Leggi tutto: Iran, Zampini (Camcom Italia-Iran): "Per imprese italiane uffici chiusi e business fermo"

Startup, Digithon 2025: una settimana a chiusura call per decima edizione

23 Giugno 2025
Startup, Digithon 2025: una settimana a chiusura call per decima edizione

(Adnkronos) - È ufficialmente partito il conto alla rovescia: manca una settimana alla chiusura della call for ideas di DigithON 2025, la più grande maratona italiana dedicata alle startup e all’innovazione digitale. Solo i migliori 100 progetti selezionati, tra quelli pervenuti entro la mezzanotte del 30 giugno, accederanno alla fase finale dell’evento, in programma dall’11 al 13 settembre nelle suggestive Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie (BT), che si trasformeranno ancora una volta nel cuore pulsante della tecnologia e del talento. 

Tre giorni in cui le idee più promettenti si sfideranno a colpi di pitch, in una startup competition fatta di visioni, innovazione, progresso e creatività. Competizione ma anche formazione, con i coding bootcamp Beer&Code, seminari d’eccellenza realizzati con i partner dell’evento e guidati da manager esperti e docenti di alto profilo, pensati per potenziare le competenze tecniche e strategiche degli startupper. 

E ancora, tanti momenti di informazione, divulgazione e approfondimento con talk, panel e dibattiti aperti al pubblico, che coinvolgeranno figure di primo piano del mondo imprenditoriale, istituzionale, culturale e musicale, in un confronto sulle sfide più attuali poste dalla rivoluzione tecnologica. L’attesissimo gran finale con la proclamazione del Premio DigithON2025 che porta con sé un assegno di € 10.000 offerto da Confindustria Bari e BAT, è in programma la serata del 13 settembre in Piazza Castello. Ma quella di quest’anno sarà anche un’edizione speciale che sarà presentata nel corso della conferenza stampa del prossimo 7 luglio presso la sede di Confindustria Bari e BAT, inizialmente programmata per oggi e rinviata a causa della situazione internazionale che ha portato la riunione urgente dei Gruppi parlamentari. 

DigithON 2025 inaugura infatti l’inizio di un nuovo percorso: la manifestazione, giunta al suo decimo anniversario, si è sviluppata ed evoluta, affermandosi come un ecosistema vivo e dinamico che ha lanciato alcune delle realtà più promettenti nello scenario nazionale e internazionale con oltre 200 milioni di euro tra fondi raccolti e investimenti. Oggi il portale www.digithon.it è il principale punto di riferimento on line per una rete in continua espansione che conta oltre 2400 startup. 

Nasce così la Fondazione DigithON, per espressa decisione dell’associazione che, con la maratona del decennale, lascia spazio ad una nuova sfida, ancora più ambiziosa, da affrontare con il supporto dei principali partner che hanno contribuito, in questi anni, a trasformare DigithON nella più grande maratona digitale italiana. Il progetto della Fondazione trasforma la maratona in un distretto permanente dell’innovazione. Con radici solide in Puglia e una visione internazionale, la Fondazione mira a rendere il Mezzogiorno un hub di riferimento per il Sud Europa, coinvolgendo università, centri di ricerca, grandi aziende e startup in un modello di crescita replicabile su scala globale. 

DigithON rinnova anche la collaborazione con EY, che sarà protagonista di un panel dedicato all’EY AI Barometer: un’analisi approfondita sull’impatto dell’intelligenza artificiale nei settori chiave dell’economia. Il report offrirà spunti strategici, trend emergenti e scenari futuri, per aiutare aziende e istituzioni a orientarsi in un contesto tecnologico in continua evoluzione. 

E come nelle passate edizioni, ci sarà il DigithON Training Day, workshop organizzato da DigithON in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata all’innovazione di frontiera: un’intensa giornata di formazione completamente gratuita, in attesa della maratona digitale delle startup con i preziosi suggerimenti degli esperti per prepararsi al meglio alla startup competition. 

Per essere protagonisti a DigithON 2025, basta registrarsi gratuitamente sul portale digithon.it dove ogni utente potrà inserire tutti i dettagli della propria startup: dalla descrizione del progetto al pitch video, aggiungere slide, oltre a poter fornire indicazioni quali lo stato dell’idea/progetto, il numero di dipendenti e il fatturato. Come in un social network, poi, ogni iscritto potrà pubblicare i propri aggiornamenti per informare i potenziali investitori delle nuove milestones raggiunte. Chi ha già partecipato a DigithON potrà ricandidare la sua application effettuando il login con le credenziali precedentemente utilizzate. 

Tra tutti i progetti pervenuti entro la mezzanotte del 30 giugno 2025, 100 saranno ammessi alla valutazione del comitato scientifico che selezionerà i migliori per la finale. Durante la maratona gli inventors avranno 5 minuti a disposizione per il pitch della loro idea di business e risponderanno alle domande degli analisti e degli investitori per aggiudicarsi l'ambito trofeo DigithON 2025 e numerosi altri riconoscimenti tra borse di studio, promozione, grant economici e percorsi di accelerazione messi a disposizione dalle aziende partner, per un valore complessivo di oltre 50.000 euro. 

Come sempre, anche il voto social avrà una specifica rilevanza ai fini della classifica finale: per supportare e far vincere la propria startup preferita, infatti, si potrà votare online attraverso la pagina web www.digithon.it. Tra i partner di DigithON i nomi delle più importanti imprese italiane, le Over the Top, i grandi investitori e alcuni tra i principali operatori finanziari del nostro Paese: Confindustria Bari e Bat, Intesa Sanpaolo, EY, Enel, Poste italiane, Siae, GoBeyond powered by Sisal, Gruppo Norba, Google, Fincons Group, Aifi, Aulab, Bitdrome, Aws, Binp, B4i - Bocconi for Innovation, Invitalia, Mint. Partner istituzionali: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università del Salento, Esa BIC Brindisi. 

Leggi tutto: Startup, Digithon 2025: una settimana a chiusura call per decima edizione

50 Top Pizza: torna Pizza Week Milano Edition, 47 locali di 28 brand protagonisti

23 Giugno 2025
50 Top Pizza: torna Pizza Week Milano Edition, 47 locali di 28 brand protagonisti

(Adnkronos) - 50 Top Pizza, guida online delle migliori pizzerie del mondo curata da Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, presenta la seconda edizione del Pizza Week Milano Edition, che si terrà dal 7 al 13 luglio prossimi in collaborazione con le migliori pizzerie di Milano inserite in guida. “L’entusiasmo e il successo della prima edizione – spiegano i curatori della guida più influente e seguita del mondo – ci spinge a ripetere l’esperienza in una kermesse che sarà ancora più ampia e completa della prima, grazie all’entusiasmo dei pizzaioli che sono i protagonisti del vero fenomeno gastronomico del momento, a Milano e in Italia, di cui tutti hanno dovuto prendere atto”. 

Milano, in effetti, è diventata la vetrina delle diverse e variegate tendenze del mondo pizza. Non si tratta più solo di pizzaioli napoletani che aprono nel capoluogo, o di catene artigianali che mettono le proprie radici nella città più dinamica d’Italia. Milano oggi presenta più modelli: dall’artigiano puro, concentrato sul proprio forno, al locale polifunzionale; dalla pizzeria in contesti alberghieri alla nascita di nuovi format; dalla pizzeria popolare a quella di lusso. Modelli che si incrociano, si incontrano e convivono, in un settore pieno di energia giovanile: napoletano, napoletano contemporaneo, all’italiana, romana, al taglio, padellino, persino New York Style. 

Ancora una volta Milano si conferma città delle opportunità grazie alla curiosità e alle diverse esigenze degli appassionati, oltre che dei consumatori. “Siamo convinti – aggiungono Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere – di trovarci solo all’inizio di una storia da raccontare e Milano è la città giusta per farlo. Per questo, come lo scorso anno, abbiamo confermato qui anche la finale italiana”. 

Il Pizza Week Milano Edition 2025, infatti, precede la cerimonia di premiazione di 50 Top Pizza Italia 2025, al Teatro Manzoni, che accoglierà il countdown al cardiopalmo scandito per la prima volta da colonne musicali originali e pensate per l’evento del 15 luglio. Insomma, per quasi dieci giorni, Milano sarà la scena calcata dai migliori pizzaioli italiani e da tanti stranieri che parteciperanno al programma. 

47 locali, per 28 brand di pizzerie, daranno vita a un calendario di iniziative senza precedenti, con la presenza di rinomati chef, maestri pasticcieri, ospiti pizzaioli da varie regioni d’Italia e d’Europa, performance musicali, pizze speciali in edizione limitata e tanto altro; un vero e proprio viaggio del gusto, alla scoperta dei profumi e dei sapori di uno dei prodotti più amati del Made in Italy, per svelare i segreti delle migliori pizze, le nuove tendenze, gli abbinamenti più intriganti. 

Leggi tutto: 50 Top Pizza: torna Pizza Week Milano Edition, 47 locali di 28 brand protagonisti

Roma, da Municipio I protocollo per la gestione dell'alta conflittualità familiare

23 Giugno 2025
Roma, da Municipio I protocollo per la gestione dell

(Adnkronos) - Il Municipio Roma I Centro ha stilato un protocollo operativo con la Cooperativa sociale Obiettivo Uomo e l'Ats San Saturnino-Fai, volto alla costituzione della Linea di servizio sulla Coordinazione Genitoriale, come integrazione funzionale dell'area Gil (Gruppo Integrato di Lavoro) Minori. Il protocollo nasce a fronte dell'esponenziale incremento della casistica relativa ai contenziosi in materia di separazione ad alta conflittualità familiare (cosiddetta intrattabile) a carico del servizio sociale, con contestuale aumento della complessità di gestione degli stessi.  

Il protocollo mira a mettere a sistema una procedura operativa innovativa per la trattazione dell'alta conflittualità familiare, su mandato della magistratura ordinaria e minorile, riconoscendo la coordinazione genitoriale come un efficace metodo di intervento per contenere il danno derivante dal conflitto genitoriale a cui sono esposti i figli minori. Prevede un'ampia integrazione tra ruoli e funzioni del Gil e delle équipe di coordinazione genitoriale. L'intesa prevede inoltre l'attivazione di apposite iniziative formative per continuare ad aggiornare il personale chiamato a operare nell'ambito dell'alta conflittualità familiare. 

"Questo protocollo - spiega Claudia Santoloce, assessore ai Servizi Sociali e Pari Opportunità del Municipio I Roma - rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei minori e nella gestione dell'alta conflittualità familiare. Siamo orgogliosi di poter contare sulla collaborazione di professionisti qualificati e impegnati a sostegno delle famiglie più vulnerabili". 

Leggi tutto: Roma, da Municipio I protocollo per la gestione dell'alta conflittualità familiare

Altri articoli …

  1. Iran, missili contro base Usa in Qatar: esplosioni a Doha - Video
  2. Fiere: logistica, trasporti e servizi protagonisti con Lts Expo a Mostra d’Oltremare di Napoli
  3. Olly realizza il sogno di Aurora. La fan uscita dal coma: "La tua voce mi ha aiutata"
  4. Design, Schiffini: un secolo di storia fra tradizione e innovazione per brand made in Italy
  5. Dermatite bovini in Sardegna,Unità di crisi conferma blocco capi
  6. David Rossi, primi esiti Ris su video: al momento della caduta non aveva orologio al polso
  7. Cinecittà World e Luneur Park: David Tommaso è il nuovo general manager
  8. Leonardi (Sin): "Academy europea neurologia su modello italiano"
  9. Leonardi (Sin): "Al Congresso Ean una sessione sulla neurologia della guerra"
  10. Farmaci, esperti: "Prevenzione emicrania con anti-Cgrp riduce giorni disabilità"
  11. Attacco Usa all'Iran, le opzioni per la rappresaglia di Teheran: i piani anti-Trump
  12. Cordier (Groupama): "Pmi protagoniste del nuovo patto sociale"
  13. L'economista Canova: "Il welfare cambia insieme a persone, aziende possono diventare comunità di fiducia"
  14. Farmaceutica, Streffer (Lundbeck): "Anche centri italiani in ricerca su neuroscienze"
  15. La neurologa: "L'emicrania si può prevenire ma serve un cambio di mentalità"
  16. Con l'auto cade dal ponte a San Vito, grave una 28enne
  17. Groupama: "Per un lavoratore su 2 a garantire pensioni e cure sarà il datore di lavoro"
  18. Adnkronos Q&A, 'Demografia, un patto fra generazioni': l'evento il 24 giugno
  19. Putin: "Russia combatte per futuro, non minaccio la Nato" - Video
  20. Andreas Sargent Larsen, tuffatore accusato di stalking. La ex: "Periodo più brutto della mia vita"
  21. Trump allontana gli europei dagli Usa: cosa dice il sondaggio Ecfr (prima dell'attacco all'Iran)
  22. Mentana lascia La7? Il post misterioso: "Devi capire quando è il momento di staccare"
  23. Nato, Rutte: "Iran non deve avere atomica, attacco Usa non è contrario a diritto internazionale"
  24. Ferrari, Beganovic al posto di Leclerc nella prima sessione di libere in Austria
  25. Scompenso cardiaco, Levrero (Aisc): "Associazioni fondamentali per pazienti"
  26. Gnocchi (Novartis): "Da 40 anni impegnati per ridurre rischio cardiovascolare"
  27. Gli scavi a Sassari, svelati i commerci del '500
  28. Gli scavi a Sassari: archeologi, riscritta la storia della città
  29. Da scavi sotto Università di Sassari riemerge la città medievale
  30. Settimana decisiva per ricorso contro decadenza presidente Todde
  31. Marco Mengoni dedica 'Luce' alla mamma scomparsa e si commuove - Il video
  32. Crescono prezzi immobili di mare e lago, stranieri sempre più protagonisti
  33. L'avversaria la mura, Egonu la richiama. Poi si difende: "Non sono una bulla" - Video
  34. Iran, Israele colpisce il carcere di Evin - Video
  35. Rai, alla vigilia dei palinsesti i dati di ascolto confermano la leadership
  36. Sanità, Usa premia eccellenza ingegneri clinici italiani
  37. Spara alla madre e si toglie la vita, la tragedia familiare a Villa di Tirano (Sondrio)
  38. Dalla miastenia gravis alla sindrome di Dravet, Ucb in prima linea  
  39. Sequestrarono tre giovani nel 2023, da oggi in carcere a Sassari
  40. Bollino giallo per il caldo a Cagliari, temperature sino a 34°
  • 14
  • 15
  • 16
  • 17
  • 18
  • 19
  • 20
  • 21
  • 22
  • 23

Pizzeria da Birillo

Radio Fusion

contusu

Sinnai Notizie

OFFERTE DI LAVORO IN SARDEGNA - SardaLavoro

Sarda News - Notizie in Sardegna

Blog di Notizie, informazioni ed eventi in Sardegna. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.

Info line: info@sardanews.it  - facebook.com/sardanotizie - twitter.com/sardanews

Privacy Policy Cookie Policy

Sardanews.it  -  Sarda Web Network - Sardaweb.it  - Sardalavoro.it - RadioFusion.it - SinnaiNews.it