
(Adnkronos) - Francesca Fagnani interviene sulla polemica nata attorno alla presenza di Rita De Crescenzo tra gli ospiti della prima puntata di Belve, in onda stasera, martedì 28 ottobre, su Rai 2. La presenza della tiktoker, da sempre figura molto divisiva sui social, ha scatenato un ampio dibattito.
Sotto il post con le anticipazioni dell'intervista, pubblicati sul profilo della conduttrice, molti utenti si sono attivati e hanno criticato la scelta, chiedendole spiegazioni sul perché darle così tanta "attenzione". "Perché dare risalto a questa persona? Che decadenza...", ha scritto in particolare un utente.
Un commento spinoso al quale Fagnani ha deciso di replicare, chiarendo il motivo della sua scelta: "Perché non viene in rappresentanza di una città ma di se stessa, perché ha una storia drammatica alle spalle (fatta di abbandono e violenze) e anche tante ombre che vanno raccontate, ma la sua piaccia o no è una storia di riscatto. Non toglierei mai la parola a nessuno e ogni storia ha la sua dignità", ha spiegato la giornalista.
Un pensiero poi alla città della tiktoker, Napoli: "Per di più Napoli è la città più inclusiva, accogliente, generosa e non giudicante che io conosca. Cerco di affrontare le storie con lo stesso spirito".
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(Adnkronos) - "I tumori delle vie biliari sono in aumento nei paesi occidentali. Osserviamo diagnosi spesso anche in pazienti molto giovani". Così Carlo Garufi, direttore dell’Unità complessa di Oncologia medica presso l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, in occasione di ‘Ottobre, il mese nazionale di sensibilizzazione sui tumori del fegato’ spiega che "si distinguono tumori intraepatici, ovvero colangiocarcinoma intraepatico, e colangiocarcinoma extraepatico, cioè a carico delle vie biliari prossimali, della colecisti o delle vie biliari distali". Oggi esistono strumenti "che sono in grado di fare delle diagnosi accurate, ovvero la Tac e la risonanza magnetica, e abbiamo la possibilità, attraverso la biopsia, di avere informazioni non soltanto istologiche ma anche dal punto di vista molecolare". (VIDEO)
Ci sono novità anche nel trattamento dei tumori delle vie biliari. Se per molto tempo era basato su "combinazioni di chemioterapia che prevedevano due farmaci - cisplatino e gemcitabina - l’avvento dell’immunoterapia ha consentito l’aggiunta di farmaci anti-Pd1 e anti-PD-L1" che hanno aumentato "il tasso di risposta obiettiva, ma specialmente migliorato il tempo in cui la malattia è sotto controllo o, addirittura, la sopravvivenza. Con queste modalità terapeutiche avanzate, si può disporre di uno schema" di intervento "che consente di utilizzare talvolta la terapia anche in fasi più precoci della malattia e portare a una chirurgia radicale o addirittura al trapianto di fegato, nell’ambito di protocolli ben definiti, i pazienti giudicati una volta inoperabili".
"Al San Camillo di Roma - sottolinea Garufi - abbiamo una vasta esperienza nell’ambito dei tumori delle vie biliari, perché siamo in collegamento con un centro di chirurgia epatica molto all’avanguardia, che è anche in grado di fare trapianti di fegato. La nostra attività è aumentata notevolmente negli ultimi 3-4 anni e possiamo dire che questa stretta collaborazione tra competenze mediche e competenze chirurgiche si è tradotta in un vantaggio per quanto riguarda gli ammalati, perché possono disporre di tutte le competenze necessarie per poter affrontare al meglio la loro malattia". Sconto l’esperto, "i tumori delle vie biliari rappresentano oggi una sfida non soltanto per l’oncologo, ma per l’intera comunità scientifica che affronta queste patologie. Sicuramente avere all’interno della propria struttura tutti i colleghi che si interessano a 360 gradi di questa neoplasia - conclude - non può far altro che migliorare le prestazioni, le performance e, alla fine, la sopravvivenza dei nostri ammalati".
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(Adnkronos) - Robot e microscopio chirurgico utilizzati in tandem hanno consentito di rimuovere un tumore raro (schwannoma) sviluppatosi da una radice nervosa a livello sacrale. Questo intervento pionieristico, che ha consentito un approccio mini-invasivo combinato, è stato effettuato al Policlinico Gemelli di Roma dalle équipe del professor Fabio Pacelli e dal professor Alessio Albanese. "L'intervento chirurgico ha restituito la voglia di vivere ad un paziente di 40 anni portatore di uno schwannoma sacrale, tumore raro e, in questo caso, ultrararo per la sede. Mario - ricostruisce il Policlinico - non viveva più per il dolore lancianti all’addome, associati ad alterazioni dell’alvo (stipsi ostinata) e alla necessità di urinare di frequente. Dopo una serie di indagini (per la diagnosi sono passati due anni), la risonanza magnetica ha evidenziato la presenza di una voluminosa massa (5 cm) a livello sacrale, che ha portato alla diagnosi di schwannoma sacrale. Lo schwannoma è un tumore che origina dalle cellule di Schwann la cui funzione è quella di rivestire di guaina mielinica gli assoni dei neuroni. Sono tumori rari che originano più di frequente a livello del nervo acustico; la localizzazione sacrale è considerata ultra-rara, con poche decine di casi descritti in letteratura".
"Nel caso di Mario, lo schwannoma benigno era localizzato in profondità nella pelvi e originava da una radice nervosa sacrale. La soluzione di un problema del genere è solo di pertinenza chirurgica. Ma in questo caso - prosegue la nota - si trattava di intervenire in una zona difficile da raggiungere e su una struttura delicata come un nervo, circondata da una serie di organi (vescica, retto, grossi vasi). Una lesione a questo livello avrebbe potuto comportare una serie di gravi conseguenze per Mario (incontinenza irreversibile, lesioni al retto o alla vescica, emorragia)".
“Gli schwannomi retroperitoneali e pelvici - spiega il professor Alessio Albanese, professore associato di Neurochirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore Uoc Neurochirurgia Vascolare di Fondazione Policlinico Gemelli - sono lesioni rare e, per la loro posizione in spazi anatomici ristretti e complessi, richiedono in genere interventi chirurgici molto invasivi, che prevedono ampie incisioni chirurgiche per consentire l’accesso e l’asportazione in sicurezza della massa”. È a questo punto che il professor Albanese e il professor Fabio Pacelli, professore ordinario di Chirurgia Generale, Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore Uoc di chirurgia del Peritoneo e del Retroperitoneo, si sono confrontati per verificare la possibilità di effettuare un intervento pionieristico in tandem, avvalendosi del robot chirurgico, manovrato dal professor Pacelli, per ‘spianare’ la strada al delicato intervento neurochirurgico di rimozione dello schwannoma, coadiuvato dal microscopio chirurgico e dalla neurostimolazione intraoperatoria.
Il team del professor Pacelli ha isolato con estrema precisione la massa tumorale, avvalendosi della piattaforma robotica da Vinci e lavorando nello spazio pelvico profondo con strumenti articolati e visione 3D ad alta definizione. Nella seconda fase, il team dei neurochirurghi è intervenuto attraverso una piccola incisione cutanea, utilizzando il microscopio chirurgico e la neurostimolazione intra-operatoria per individuare e mettere in protezione la radice nervosa sacrale dalla quale originava il tumore, garantendo la preservazione delle funzioni sfinteriche e motorie (deficit di forza alle gambe).
Il trauma chirurgico "per il paziente è stato minimo e la ripresa rapidissima: una degenza di appena due giorni, poi a casa, con una piccola cicatrice, nessun dolore post-operatorio, né deficit neurologici", conferma la nota. “Questo caso rappresenta un esempio di come la sinergia tra tecnologie avanzate e competenze multidisciplinari possa ampliare le possibilità della chirurgia mini-invasiva – commenta il professor Pacelli -. L’approccio chirurgico combinato alla microchirurgia neurochirurgica, ci ha consentito di rimuovere completamente la lesione tumorale, con un impatto minimo sul paziente, preservando le funzioni neurologiche. È uno dei primissimi casi al mondo trattati con questa tecnica ibrida”.

(Adnkronos) - I Cobas, insieme agli altri sindacati di base Adl, Clap e Sial, hanno convocato per l'intera giornata di venerdì 28 novembre 2025 lo sciopero generale per tutti i settori privati e pubblici. La mobilitazione è stata indetta, spiega Piero Bernocchi, portavoce confederazione Cobas, per chiedere "massicci investimenti nei settori pubblici sanità, scuola, università, trasporti, servizi di assistenza e il taglio drastico delle spese militari; la stabilizzazione di tutti i precari/e e dei lavoratori/trici in appalto della Pa; il rinnovo dei contratti pubblici e privati con aumenti salariali adeguati per recuperare almeno l’inflazione reale; il pieno adeguamento delle pensioni alla inflazione reale e abolizione della legge Fornero; riduzione generalizzata dell’orario di lavoro e l’introduzione per legge del salario minimo; libertà di movimento e i diritti di cittadinanza; rottura dei legami economici e del sostegno militare allo Stato di Israele, in solidarietà con la lotta per l'autodeterminazione del popolo palestinese".
E, ancora, "contro le politiche economiche e fiscali contenute nella legge di bilancio; l'economia di guerra e lo spostamento di risorse dalle spese sociali agli armamenti; la privatizzazione delle aziende energetiche, delle poste, delle telecomunicazioni, del trasporto pubblico, dei servizi di igiene ambientale, della sanità, dell’istruzione e per la ripubblicizzazione di quelle già privatizzate; la politica degli appalti e subappalti che precarizza il lavoro e regala profitti alle imprese private; la violenza di genere in tutte le sue forme e ogni divario salariale di genere; il ddl Sicurezza che criminalizza il conflitto sociale; l’autonomia differenziata che acuisce le differenze sociali tra i territori e tra i cittadini delle diverse regioni".
Nella giornata del 28 novembre le sigle organizzeranno manifestazioni territoriali, a livello provinciale e regionale.
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(Adnkronos) - "La prevenzione in neurologia è una dei temi più sfidanti. In questi ultimi anni abbiamo compreso che nell'ambito delle malattie neurodegenerative vi sono dei fattori di rischio che possono essere modificati, intervenendo a tempo debito. Agire su questi fattori può rappresentare addirittura una riduzione del 40-45% del rischio di sviluppare malattie come la demenza. Il processo degenerativo, infatti, inizia anche 15-20 anni prima dell'insorgenza dei disturbi clinici. La prevenzione va fatta in età giovanile, tra i 40-50 anni, modificando stili di vita rischiosi che possono portare allo sviluppo di queste condizioni". Così Mario Zappia, presidente della Società italiana di neurologia (Sin) e professore ordinario di Neurologia presso l'università di Catania, intervenendo al 55° Congresso della Sin, in svolgimento al Centro congressi di Padova.
La sfida della neurologia moderna non è solo curare meglio, ma anticipare la diagnosi, rafforzare la prevenzione, costruire percorsi assistenziali più vicini ai bisogni concreti delle persone. In questo senso, nel nostro Paese "si sta lavorando a macchia di leopardo - spiega il professore - La sanità in Italia è affidata alle Regioni. Ne abbiamo 21 e non tutte si muovono con le stesse modalità e alla stessa velocità. Il nostro spazio d'azione" si realizza "per quanto riguarda l'emergenza urgenza, al DM 70 del 2015, ma è soprattutto il decreto ministeriale 77 del 2022 che porta la cura delle malattie croniche sui territori", illustra il presidente Sin. In neurologia "le patologie croniche rappresentano gran parte delle malattie" seguite dagli specialisti, sottolinea Zappia. "L’interazione con i medici di medicina generale e gli specialisti ambulatoriali, deve essere finalizzata alla creazione di reti che possano permettere un interscambio bidirezionale tra centri ospedalieri e centri territoriali".
Nel frattempo, al vaglio del Governo c’è la bozza di disegno della legge di bilancio che prevede lo stanziamento di risorse atte a migliorare la diagnosi e la gestione di malattie neurodegenerative. Per la prima volta "vengono inserite in finanziaria alcune patologie tipicamente curate dai neurologi, come l’epilessia e l’Alzheimer - chiarisce Zappia - Si spera che il possibile stanziamento di risorse economiche finalizzate anche a queste patologie trovino in Parlamento una compiuta definizione", auspica soffermandosi poi sulla necessità di assistenza per le persone con "malattie neurologiche, la prima causa al mondo di disabilità. L'assistenza, purtroppo, spesso ricade soltanto sui caregiver familiari. La malattia non è soltanto della singola persona - rimarca - ma diventa una malattia a carico di tutta la famiglia. Da questo punto di vista siamo assolutamente impreparati a dare supporto alle famiglie in questi dolorosi percorsi di cura". A tale proposito, tra le novità emerse nel corso del Congresso, "l'immunoterapia sta cambiando radicalmente la cura" delle malattie neurodegenerative. "Gli anticorpi monoclonali che vanno a catturare la proteina beta-amiloide nei pazienti con Alzheimer o la proteina Tau e la proteina alfa-sinucleina nella malattia di Parkinson - precisa Zappia - si spera che possano dare risultati positivi nei test clinici. Abbiamo già delle evidenze. Speriamo nei prossimi mesi di poter avere la disponibilità di questi importantissimi strumenti terapeutici per fornire finalmente ai nostri pazienti delle risposte positive", conclude.
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(Adnkronos) - "I prezzi dei prodotti alimentari sono un po' alti". A dirlo è la presidente della Bce, Christine Lagarde, parlando con i giornalisti a Firenze a margine di una visita al mercato di Sant'Ambrogio. "Dobbiamo assicurarci che continuino a scendere perché il cibo è importante". "Verdure e formaggio sono i miei acquisti tipici al mercato" sottolinea.
"Qui c'è tanta bella frutta e verdura e formaggio e ho una richiesta speciale da mio marito: vuole che gli compri un panettone, ma forse è troppo presto per acquistarlo". Lagarde si è, infine, concessa per foto, saluti e strette di mano ai commercianti e si è soffermata a dialogare con il presidente del consorzio del mercato di Sant’Ambrogio, Luca Menoni.
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(Adnkronos) - "Persone italiane insospettabili sono state corrotte dalla Russia". In guerra, "i morti ucraini sono 520.000, i morti russi più di 1 milione". Sono le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto nel nuovo libro di Bruno Vespa 'Finimondo' in uscita giovedì 30 ottobre per Mondadori-Rai Libri. "La Russia ci sta già attaccando con una guerra ibrida e cognitiva. Senza che neppure noi stessi, in qualità di normali cittadini ce ne accorgiamo, la sua propaganda è entrata nel cervello e nella formazione culturale di tanta gente, indirizzandola attraverso un utilizzo sofisticato dei social e di altri strumenti dell'informazione, con una infiltrazione scientifica e anche con l'infiltrazione classica della corruzione", le parole del ministro. "La Russia ha una grandissima scuola in questo campo e noi siamo uno dei paesi più sensibili alla penetrazione interna. Noi siamo il principale paese europeo che i nostri nemici vogliono destabilizzare, terrorizzare, inquinare e rendere instabile. L'Italia è l'unica nazione stabile in Europa e proprio per questo motivo siamo l'obiettivo principale. Sotto il profilo dell'infiltrazione di potenze ostili, da noi può succedere davvero di tutto".
"Nessun paese Ue ha deciso una chiusura all'esportazione di armi come l'Italia-dice ancora Crosetto nel libro di Vespa-. Nessuna nazione ha aiutato la Palestina come la nostra. Eppure in nessun paese ci sono state le polemiche che abbiamo avuto da noi. Siamo stati il paese con le reazioni, le manifestazioni e le aggressioni più forti. Questo, nessun Landini è capace di farlo da solo. C'è un'infiltrazione formidabile che tende a stabilizzare l'unico paese europeo davvero stabile grazie al governo Meloni".
Crosetto fa riferimento ai numeri della guerra: "I morti ucraini sono 520.000, i morti russi più di 1 milione. La differenza è che gli ucraini conoscono le loro perdite, il popolo russo non ne ha idea", dice il ministro, rivela per la prima volta questi numeri condivisi in sede Nato
"Riconquistare i territori perduti nel 2014 e dopo il febbraio 2022, oggi è considerato da tutti impossibile-continua Crosetto nel libro di Vespa-. La Russia non li cederà mai e l’Ucraina non avrà la forza per riconquistarli da sola, anche con il nostro aiuto. Putin non può tornare indietro anche perché ha cambiato la costituzione facendo diventare i territori occupati 'russi' a tutti gli effetti e si è messo quindi nella condizione di non poter trattare".
Chiede Vespa: Trump è disposto a sottoscrivere la cessione di tutti i territori? "La prima ipotesi fatta dal presidente di Stati Uniti è parlare di cessioni…". E l'Ucraina potrà mai ammettere la cessione delle quattro province occupate? insiste Vespa. "Non lo so – risponde Crosetto -. Spetta soltanto a loro decidere se il sacrificio più grande sia la cessione dei territori o la continuazione di una guerra sanguinosa che potrebbe peggiorare".
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(Adnkronos) - "Il campo dell’ictus è estremamente vasto. Nella gestione dell’ictus acuto, stiamo assistendo a progressi continui: oggi disponiamo di strategie sempre più efficaci per riaprire i vasi occlusi. Una delle principali novità introdotte recentemente in Italia è l’arrivo di un nuovo farmaco, il tenecteplase. Rispetto al farmaco utilizzato tradizionalmente nella terapia dell’ictus, il tenecteplase presenta una modalità di somministrazione molto più semplice e, come dimostrano gli studi clinici, può offrire vantaggi in termini di ricanalizzazione, con un minore rischio di sanguinamento. Si tratta dunque di un valore aggiunto importante per i pazienti". Così Simona Sacco, professoressa ordinaria di Neurologia all’Università degli Studi dell’Aquila e presidente della European Stroke Organization (Eso), intervenendo oggi al Congresso nazionale della Società italiana di neurologia (Sin).
"Anche nel campo del neuroimaging abbiamo importanti innovazioni. Oggi - continua Sacco - disponiamo di software avanzati che permettono di estendere la finestra terapeutica e trattare pazienti che prima non potevano accedere alle terapie di ricanalizzazione. Questo significa poter offrire un trattamento efficace a un numero più ampio di persone. Infine, ci sono novità anche nella prevenzione secondaria, cioè nella prevenzione di un secondo evento nei pazienti che hanno già avuto un ictus. Sono in fase di completamento alcuni trial clinici su nuovi farmaci che agiscono sulla coagulazione e sull’aggregazione piastrinica: se i risultati saranno positivi - sottolinea - potremmo disporre di nuove opzioni terapeutiche di grande rilievo".
Certo "le sfide restano molte, perché l’ictus è ancora una delle principali cause di disabilità e mortalità nel mondo - spiega l’esperta - Tuttavia, l’aspetto positivo è che l’ictus può essere prevenuto e trattato, e sappiamo già come farlo. L’impegno deve essere massimo - da parte nostra, come società scientifiche e ricercatori - ma anche da parte delle istituzioni, della politica e dei decisori sanitari. È fondamentale implementare in modo efficace tutte le strategie di cui conosciamo il valore, dalla fase pre-ospedaliera alla gestione acuta, dal ricovero alla riabilitazione e alla prevenzione secondaria - chiarisce - perché sappiamo che possono fare una grande differenza per i pazienti". Come "European Stroke Organization e anche come Italian Stroke Association - conclude Sacco - stiamo promuovendo a livello istituzionale lo Stroke Action Plan for Italy: un piano d’azione che chiede un impegno concreto delle istituzioni per applicare e monitorare tutte queste misure, con l’obiettivo di ridurre in modo sostanziale l’impatto dell’ictus anche nel nostro Paese".
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(Adnkronos) - "La sclerosi multipla è una malattia invalidante che colpisce i giovani adulti in un momento particolarmente importante della loro vita, ma è anche la malattia neurologica che negli ultimi 20 anni ha subito una modifica sostanziale nel suo decorso. Vent'anni fa si presentava con tanti attacchi acuti e una grave disabilità. I trattamenti oggi hanno fatto sì che gran parte degli attacchi acuti siano scomparsi, parliamo del 90-95%. Anche la disabilità è molto inferiore rispetto al passato. Tutto questo è legato a tanti fattori, uno è la diagnosi precoce e quindi il trattamento precoce". Lo ha detto Nicola De Stefano, professore di Neurologia all’università degli studi di Siena, al 55° Congresso della Società italiana di neurologia (Sin).
"Sotto questo aspetto possiamo fare di più, perché la diagnosi può essere ancora più precoce - sottolinea l'esperto - Oggi, infatti, si parla di diagnosi biologica della malattia e non più clinica, quindi possiamo intervenire in fase preclinica promuovendo terapie ad alta efficacia il più precocemente possibile. E’ importante, inoltre, per tutti i nostri pazienti, fare prevenzione per mantenere il cervello più in salute possibile: mi riferisco a stili di vita che non prevedano l'uso smodato di alcol o di fumo di sigaretta, prediligendo, invece, il mangiare sano e l’esercizio, soprattutto aerobico".
"Dal punto di vista terapeutico c'è un grande armamentario di terapie e alcune di queste sono anche molto efficaci - spiega De Stefano - Nel prossimo futuro saranno in commercio nuovi farmaci: i dati sono già presenti e i Clinical Trials sono già stati fatti in buona parte dei farmaci, che, in questo caso, potrebbero non occuparsi dell’infiammazione acuta, ma avere una certa efficacia sulla disabilità", conclude il neurologo.

(Adnkronos) - "La nuova comunicazione, i rapporti con i media e il confronto con le istituzioni hanno ‘fatto rumore’ e oggi si è creata una certa attenzione sulle malattie neurologiche. Credo non sia un caso che nella finanziaria si parli di Alzheimer, di epilessia, di malattie rare, di fibromialgia, di atrofia spinale. Devo riconoscere al ministero della Salute una grande apertura". Lo ha detto Alessandro Padovani, past president Sin - Società italiana di neurologia e direttore della Clinica di neurologia all’università degli studi di Brescia, al 55° Congresso della Sin organizzato a Padova.
Tracciando un bilancio della sua presidenza, Padovani ricorda che “l'altro obiettivo" era "di aprire la Sin alle altre società scientifiche, cioè creare con i geriatri e neuropsichiatri infantili un rapporto forte. La neurologia e la psichiatria - sottolinea - in sembrano distanti, ma in realtà devono stare vicine: sono le due facce della stessa medaglia. Abbiamo salute mentale da una parte e salute del cervello dall'altra. Noi vogliamo gli psichiatri con noi per la salute del cervello. Molti pazienti neurologici hanno problemi di salute mentale - conclude - E' evidente che c'è una forte sovrapposizione e la necessità di un'alleanza".
Leggi tutto: Padovani (Sin): "La comunicazione è importante, malattie neurologiche in finanziaria"
Società Geografica, 20% sott'acqua in Italia e il 40% nel 2100... 
(Adnkronos) - Jannik Sinner, alla viglia dell'esordio contro Bergs nel Masters 1000 di Parigi, parlando con il "Guardian", critica il rifiuto dei tornei del Grande Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open) di trattare sui benefit e premi in denaro per i giocatori di bassa fascia. Lo riporta il sito del quotidiano britannico, mostrando un'inedita versione 'sindacalista' del n. 2 Atp. "Abbiamo avuto delle buone conversazioni con i tornei del Grande Slam al Roland Garros e a Wimbledon, e siamo rimasti delusi quando hanno detto che non possono dare seguito alle nostre proposte finché non saranno risolte altre questioni".
Il riferimento sarebbe a una causa avanzata dalla Professional tennis players association fondata da Novak Djokovic: "Calendario e programmazione sono argomenti importanti, ma nulla impedisce agli Slam di affrontare in questo momento i benefit per i giocatori, come pensioni e assistenza sanitaria".
"Gli Slam sono gli eventi più importanti", ha aggiunto Sinner, "e generano la maggior parte dei ricavi del tennis, quindi chiediamo un contributo equo per sostenere tutti i giocatori e un montepremi che rifletta al meglio i guadagni di questi tornei. Vogliamo collaborare con gli Slam per trovare soluzioni che siano positive per tutti nel tennis".
Leggi tutto: Sinner critica gli Slam: "Deluso da rifiuto a trattare su premi a giocatori"

(Adnkronos) - La Ruota della Fortuna ha vinto la sfida degli ascolti con Affari Tuoi ieri lunedì 27 ottobre. La fiction 'Blanca 3', trasmessa ieri su Rai1, è stato il programma più visto del prime time, con 3.884.000 spettatori e il 24.3% di share. Al secondo posto 'Grande Fratello' su Canale5, che ha conquistato 1.864.000 spettatori e il 15% di share (Night a 1.064.000 – 23%, Live a 655.000 – 16.3%). Terzo posto per 'Jack Reacher – Punto di non ritorno' su Italia1, con 1.384.000 spettatori e l’8.2% di share.
A seguire, tra gli altri ascolti del prime time: 'Lo Stato delle Cose' su Rai3 (867.000 spettatori, share 6%, preceduto dalla presentazione a 810.000 – 4%); 'La Torre di Babele' su La7 (822.000 spettatori, share 4.4%); 'GialappaShow' su Tv8 (660.000 spettatori, share 4%); 'Quarta Repubblica' su Rete4 (594.000 spettatori, share 4.7%, dopo presentazione a 695.000 – 3.4%); 'Lo Spaesato' su Rai2 (619.000 spettatori, share 3.8%, dopo presentazione a 428.000 – 2.1%); 'Little Big Italy' sul Nove (342.000 spettatori, share 2%).
In access prime time, su Canale5 'Gira La Ruota della Fortuna' condotta da Gerry Scotti ha ottenuto 3.947.000 spettatori e il 19.5% di share, mentre 'La Ruota della Fortuna' ha raccolto 5.327.000 spettatori pari al 25.4%. Su Rai1, 'Cinque Minuti' ha interessato 4.141.000 spettatori (20.5%) e 'Affari Tuoi' con Stefano De Martino al timone ha registrato 4.822.000 spettatori e il 22.9% di share.
Nel preserale, su Rai1 'L’Eredità – La Sfida dei 7' ha ottenuto 3.442.000 spettatori (23.7%), mentre 'L’Eredità' ha coinvolto 4.656.000 spettatori (26.3%). Su Canale5 'Avanti il Primo' ha intrattenuto 2.217.000 spettatori (16.6%) e 'Avanti un Altro' ha convinto 3.322.000 spettatori (20.1%).

(Adnkronos) - Eros Ramazzotti spegne oggi, martedì 28 ottobre, 62 candeline. Il cantautore ha celebrato il suo compleanno sui social condividendo con i fan la tracklist del nuovo album dal titolo 'Una storia importante' che uscirà, anche nella versione spagnola 'Una historia importante', il 21 novembre e conterrà prevalentemente rivisitazioni dei suoi più grandi successi eseguite con ospiti italiani e latinoamericani.
Tante le dediche sui social per celebrare questo giorno importante. "Auguri papà", ha scritto affettuosamente Ultimo condividendo un selfie che li ritrae insieme. "Happy Birthday", ha scritto Andrea Bocelli a corredo di un video in cui i due duettano. Speciali gli auguri di Michelle Hunziker, sua ex moglie, che ha condiviso un selfie e ha scritto "Auguri Ramazza" a corredo di un cuore rosso.
"Auguri al nonno più figo del mondo", scrive la figlia Aurora Ramazzotti che ha condiviso sui social una foto di papà Eros mentre tiene in braccio Cesare Augusto, il figlio dell'influencer nato nel 2023. Il cantate ha condiviso la foto sul suo profilo e ha scritto: "Ho questa immagine tatuata nel cuore".
Eros ha svelato nella sue storie di Instagram che canterà con Ultimo 'Un'emozione per sempre', con la cantante portoricana Kany Garcia la versione spagnola 'Una emotion para siempre', con il cantautore messicano Carin Leon 'Otra como tu', con Elisa 'Buona stella', con Giorgia 'Quanto amore sei' (e la versione spagnola 'Cuanto amor me das'), con Andrea Bocelli 'Se bastasse una canzone' (e la versione spagnola 'Si bastasen un par de canciones'), con Max Pezzali 'Come nei film', con la cantautrice argentina Lali 'Fuego en el fuego'. Un duetto sulle note de 'L'Aurora' (e 'La Aurora' in spagnolo) rimane misterioso (pubblicato da Eros con asterischi al posto del nome del featuring) ma secondo i fan di Laura Pausini è la cantante di Solarolo l'ospite ancora top secret. Ma rumors insistenti parlano di una star internazionale di origini italiane e tra le maggiori indiziate ci sono Nathy Peluso, Ariana Grande, Alessia Cara e Lady Gaga.
Discorso a parte merita il duetto con Jovanotti sulle note dell'inedito 'La mia strada' (nella versione spagnola 'La aventura'), di cui lo stesso Jova ha scritto sui social: "Eros e io siamo amici e ci vogliamo un gran bene, e non solo, io sono un suo fan da prima che ci conoscessimo di persona. Mi piace la sua voce, il suo stile, la sua storia e il suo repertorio con quei gran pezzi che conoscono in tutto il mondo. Quando mi ha chiesto se avevo una canzone nuova per il suo album mi sono messo al lavoro e ci siamo divertiti a realizzarla nello studio di Michele Canova che l’ha prodotta. La sentirete se vi va dal 21 novembre quando uscirà questo suo nuovo album che è una festa di amici e colleghi a rendere omaggio a uno dei piú grandi cantanti della musica pop mondiale. Una storia importante, una gran bella storia".
Le tracklist sono state pubblicate dallo stesso Eros su Instagram. Quella di 'Una storia importante' contiene: 'Il mio giorno perfetto', 'L'Aurora' (ft. ************), 'Un'emozione per sempre' (ft. Ultimo), 'Come nei film' (ft. Max Pezzali), 'Festa', 'La mia strada' (ft. Jovanotti), 'Buona stella' (ft. Elisa), 'Se bastasse una canzone' (ft. Andrea Bocelli), 'Otra como tu' (ft. Carin Leon), 'Domani', 'Quanto amore sei' (ft. Giorgia), 'Solo insieme a te', 'Stupide parole romantiche', 'Fuego en el fuego' (ft. Lali), '5 secondi'.
Quella di 'Una Historia Importante': 'Mi dìa preferido', 'La Aurora' (ft. ************), 'Una emocion para siempre' (ft. Kany Garcia), 'Si bastasen un par de canciones' (ft. Andrea Bocelli), 'Fuego nel fuego' (ft. Lali), 'Otra como tu' (ft. Carin Leon), 'Mañana', 'Fiesta', 'La Aventura' (ft. Jovanotti), 'Cuanto amor me das' (ft. Giorgia), 'Solo junto a ti', 'Estupidas parabras romanticas', '5 Segundos', 'Buona stella' (ft. Elisa) e 'Come nei film (ft. Max Pezzali).
Leggi tutto: Eros Ramazzotti compie gli anni, la dolce dedica di Michelle Hunziker

(Adnkronos) - Più di 5.000 le donne e gli uomini della Polizia di Stato raggiunti in 9 regioni, 963 visite senologiche con controllo ecografico e sessioni di counselling effettuate in oltre 330 ore a cura degli specialisti, con un’adesione che sfiora l’85%: sono numeri importanti, che confermano l’interesse suscitato dall’iniziativa che ha offerto l’opportunità di sottoporsi a una visita di controllo senologico e ad esame ecografico all’interno degli Uffici Sanitari Provinciali della Polizia di Stato. Undici gli Istituti e le Scuole di formazione della Polizia di Stato che hanno ospitato quest’anno il progetto, dal Nord al Sud del Paese: Alessandria, Peschiera del Garda, Piacenza, Trieste, Vibo Valentia, sedi delle Scuole Allievi Agenti, Roma e Nettuno, sedi rispettivamente della Scuola Superiore di Polizia e dell’Istituto per Ispettori. Le ultime tappe hanno portato il progetto alla Scuola Allievi Agenti di Campobasso, all’Istituto per Sovrintendenti di Spoleto, al Centro di addestramento e istruzione professionale di Abbasanta e alla Questura di Palermo.
Questi i risultati della II Edizione di 'Care for Caring – Ambasciatrici della Prevenzione' (www.careforcaring.it) illustrati questa mattina alla Scuola Superiore di Polizia di Roma, alla presenza del Prefetto Vittorio Pisani, Capo della Polizia, direttore generale della Pubblica Sicurezza, che ha sottolineato la rilevanza di questa iniziativa, oggi pilota, ma meritevole di essere implementata ed estesa quanto più possibile alle persone che fanno parte della Polizia di Stato, per garantire la massima tutela sanitaria delle risorse umane. Ha inoltre messo in evidenza come la serenità sanitaria incida sulla serenità lavorativa e introdurre misure di controllo sanitario a tutela del personale - soprattutto quello impegnato in attività operative - e migliorare l’accesso alla diagnosi e alle cure significhi garantire puntualmente la vita delle persone.
Prevenzione, cura, attenzione, sicurezza, stili di vita sani, queste sono le parole chiave del progetto. L'obiettivo nel 2025 è stato raggiunto: sensibilizzare le giovani donne sul valore della prevenzione in ogni fase della vita e aumentare l’adesione agli screening per un’equità di accesso in tutte le regioni italiane. Ma non solo: 'Care for Caring 2.0' ha puntato a diffondere un messaggio di attenzione e cura della salute anche al di fuori delle forze dell’ordine, rendendo le giovani in formazione a loro volta ambasciatrici attive verso la cerchia di familiari, conoscenti, amiche, colleghe. Venticinque gli specialisti che hanno prestato servizio tra senologi, radiologi, chirurghi. Anche per loro un’esperienza diversa, arricchente e di grande soddisfazione, proprio in ragione dell’interesse dimostrato dalle giovani donne, con le quali hanno intavolato un dialogo molto aperto volto ad accrescere la loro consapevolezza sull’importanza della prevenzione. Un terreno fertile nel quale la cultura della prevenzione potrà attecchire e prosperare per una vita in salute. Ventuno le giovani donne indirizzate a Strutture, Presidi o Poliambulatori del territorio per ulteriori accertamenti diagnostici.
Al momento della visita e dei colloqui le Allieve hanno potuto beneficiare di sessioni di counseling educazionale, a cura degli stessi medici specialisti, sull’importanza di sottoporsi ai controlli mammografici previsti dal Servizio Sanitario Nazionale e dalle Regioni, eseguire l’autopalpazione, seguire stili di vita sani. E hanno ricevuto materiale informativo-educazionale. Ideata e coordinata da Ladies First e promossa dalla Polizia di Stato, anche l’Edizione 2025 di Care for Caring 2.0 ha ricevuto il patrocinio dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), società scientifica di riferimento in oncologia, e di Fondazione Aiom. Ladies First ringrazia AstraZeneca, main sponsor, che con la sensibilità e l’attenzione alla prevenzione ha reso possibile la realizzazione di questo importante progetto, e i partner tecnici GE HealthCare e Samsung Healthcare Italia che hanno messo a disposizione la loro tecnologia all’avanguardia per i controlli ecografici.
"Il progetto Care for Caring è importante per la sensibilizzazione e la prevenzione del tumore al seno e alla mammella, che vede protagonista in prima linea la Polizia di Stato - ha detto Nicola Molteni, Sottosegretario di Stato all’Interno, ha dichiarato a margine dell’evento - che si qualifica come una forza capace di garantire sicurezza al Paese sotto molteplici punti di vista: protagonista nella modernità nella prevenzione sanitaria, non solo delle sue componenti interne, ma di tutte le donne italiane". L’onorevole Cristina Almici, XIII Commissione (Agricoltura), componente Commissione parlamentare d’Inchiesta sul Femminicidio Camera dei deputati, ha sottolineato come "Care For Caring 2.0 sia un progetto che unisce salute e sicurezza in un gesto di riconoscenza e responsabilità collettiva: prendersi cura di chi ogni giorno si prende cura degli altri. Nato dalla collaborazione tra Ladies First e la Polizia di Stato, il progetto ricorda che la prevenzione è il primo atto di sicurezza e che la cura — come la protezione — è una forma di coraggio".
La senatrice Paola Mancini, della X Commissione Permanente (Affari sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale), ha messo in evidenza come Care for Caring rappresenti un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, mondo scientifico e società civile, che pone la cura e la prevenzione al centro della sicurezza e del benessere collettivo. Con questa iniziativa, la Polizia di Stato dimostra che prendersi cura della salute di chi tutela il Paese significa rafforzare la sicurezza stessa della nostra comunità".
"Nel 2025, grazie alla sensibilità della nostra Amministrazione Centrale, il progetto 'Care for Caring – Ambasciatrici della Prevenzione' è stato esteso a tutti gli Istituti di formazione del territorio nazionale, dopo la positiva esperienza avviata nel 2024 in Lombardia e in Emilia-Romagna. L’iniziativa - ha evidenziato Mario Mazzotti, dirigente generale Medici della Polizia di Stato, Referente per il Progetto Care for Caring -,accolta con grande favore dalle nostre allieve, promuove la cultura della prevenzione e della salute come parte integrante della formazione e dell’identità professionale. Attraverso la rete della Polizia di Stato, possiamo raggiungere anche le aree dove l’adesione ai programmi di screening è ancora bassa, contribuendo a diffondere consapevolezza e accesso equo alla prevenzione. I risultati confermano l’importanza di informare e sensibilizzare le fasce più giovani, perché la prevenzione rappresenta il primo e più concreto strumento di tutela della vita e di responsabilità verso la comunità".
"Scoprire una patologia il più precocemente possibile, anche prima della comparsa dei sintomi, permette di controllarne l’evoluzione. In questo modo possiamo offrire maggiori possibilità di cura, terapie meno aggressive e meno impattanti sulla qualità di vita, con una notevole riduzione della mortalità. Prevenire è creare salute. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: quando sembra difficile trovare il tempo per un esame, occorre pensare che si tratta di pochi minuti che valgono una vita - ha sottolineato Benedetto Longo, professore associato di Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, Tor Vergata -. Delle 963 donne visitate, 21 sono state indirizzate agli ospedali per accertamenti, con l’auspicio che si tratti semplicemente di escludere una patologia anziché diagnosticarla. Ma anche ci si trovasse nel secondo caso, si avrà modo di intervenire subito, rassicurare, sperabilmente risolvere. Il nostro impegno come medici è anche quello di rafforzare la cultura della prevenzione, ampliando la partecipazione agli screening tra le donne che oggi non rientrano nei programmi offerti dal Ssn. Ci auguriamo che campagne come questa possano ripetersi, magari coinvolgendo anche altre categorie professionali, per amplificare sempre più l’azione della prevenzione e moltiplicare le opportunità di individuare precocemente i casi, di agire tempestivamente".
'Care for Caring' è un "esempio concreto di come generare il massimo valore attraverso la prevenzione – ha detto Francesca Patarnello, Vice President Market Access & Government Affairs di AstraZeneca Italia –. Questo progetto rappresenta l’idea di una sanità che si costruisce insieme e dove la prevenzione si realizza con azioni concrete a favore di una comunità così generosa come quella delle donne che svolgono un lavoro importante come quello nella Polizia di Stato. È un esempio in cui la collaborazione tra impresa e istituzioni non si sostituisce ma si affianca al Servizio Sanitario, potenziandolo per favorire modelli di salute sostenibili e inclusivi, basati su percorsi integrati di prevenzione, cura e assistenza. Con 'Care for Caring' rinnoviamo il nostro impegno affinché la salute diventi davvero un bene collettivo, ricordando a tutte le donne di seguire i programmi di prevenzione offerti dal nostro Ssn. Ringraziamo inoltre la Polizia di Stato per la preziosa collaborazione che, anche quest’anno, ci ha permesso di raggiungere ancora più donne in altre realtà del nostro Paese”.
"Le tecnologie di precisione rappresentano oggi un pilastro fondamentale per rafforzare i programmi di screening, offrendo ai clinici strumenti sempre più avanzati per individuare segnali precoci e orientare con maggiore efficacia i percorsi diagnostici e terapeutici. Questo approccio consente di intervenire tempestivamente con ricadute positive sulla qualità della vita e l'efficienza del sistema" ha commentato Sofia Ducci, Government Affairs, Policy & Health Economics Specialist di GE Healthcare. "Partecipare a un’iniziativa come 'Care for Caring' per noi rappresenta un impegno concreto nella diffusione della cultura della prevenzione, soprattutto tra le nuove generazioni. Siamo convinti che la tecnologia, quando messa davvero al servizio delle persone e dei professionisti della salute, possa fare la differenza, rendendo possibili diagnosi più tempestive e percorsi di cura più efficaci. Per questo sosteniamo progetti che, come Care for Caring, sanno unire istituzioni, ricerca e imprese in un obiettivo comune: promuovere la salute e costruire un futuro migliore" ha concluso Dario Guido, Vice President of Health & Medical Equipment Division di Samsung Electronics Italia.
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(Adnkronos) - Maltempo e pioggia su Halloween. "Nei prossimi giorni si conferma l’altalena meteo-climatica tipica di questo periodo dell’anno, caratterizzata da un rapido susseguirsi di fronti instabili e timide rimonte anticicloniche. Dopo il peggioramento atteso in prossimità della tradizionale festa di Halloween, infatti, l’alta pressione tenterà di riconquistare terreno sul nostro Paese, riportando un po’ di stabilità almeno al Centro-Sud", spiega all'Adnkronos Mattia Gussoni, meteorologo de 'iLMeteo.it'.
"Nel corso di sabato 1 novembre, il tempo tenderà a migliorare su gran parte del Paese. Maggiori spazi soleggiati si faranno largo soprattutto al Centro-Sud e sulle Isole Maggiori, dove le temperature si manterranno su valori decisamente gradevoli per la stagione: nel pomeriggio si potranno toccare punte di 20-22°C. Al Nord, invece - continua Gussoni - il contesto resterà più variabile. Non mancheranno le nubi, specie tra Piemonte, Lombardia e Veneto, dove non si esclude qualche breve piovasco, comunque di scarsa entità e in rapida attenuazione nel corso della giornata".
"Dopo la breve tregua dalle piogge ecco che arriverà il cambio di rotta: la causa va ricercata nelle grandi manovre in atto a livello emisferico, con la formazione di cicloni in discesa dall'Oceano Atlantico e in rotta di collisione con il Vecchio Continente e il bacino del Mediterraneo. Già da domenica 2 novembre occhi puntati inizialmente su Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria e alta Toscana dove sono attese le piogge più intense. Visto il calo delle temperature - conclude Gussoni - causato dall'ingresso di aria fredda in quota ci aspettiamo nevicate abbondanti su tutte le Alpi centro orientali (specie su Alpi Giulie e Carniche) con fiocchi sopra i 1900/2000 metri. Il maltempo poi si estenderà velocemente (dalla sera/notte) alle regioni tirreniche e alla Sardegna, con piogge e venti in deciso rinforzo dai quadranti meridionali".
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(Adnkronos) - Il 6 novembre è sciopero delle farmacie private per il rinnovo del Contratto nazionale scaduto nel 2024. Secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: "Federfarma torni al tavolo di trattativa e riconosca il valore reale della professione". Giovedì 6 novembre i lavoratori della farmacie private incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro circa, lo stop riguarderà circa 60mila dipendenti in tutta Italia, in sciopero a sostegno del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto il 31 agosto 2024.
Lo sciopero, indetto dalle federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, segue l’esito negativo della procedura di raffreddamento e conciliazione svolta il 20 ottobre scorso, dopo la rottura del tavolo negoziale con l’associazione datoriale di settore Federfarma, che continua a mostrarsi “indisponibile a riconoscere alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti dai propri associati incrementi retributivi e soluzioni normative in linea con l’aumento del costo della vita, rispondenti alle caratteristiche professionali degli stessi e confacenti al contesto lavorativo nel quale operano”.
Le tre organizzazioni sindacali ricordano che “le farmacie private sono un presidio sanitario e sociale essenziale per il Paese”, e che “il servizio offerto va ben oltre la dispensazione dei farmaci”. “La professionalità delle farmaciste e dei farmacisti rappresenta il primo punto di riferimento per milioni di cittadini in tema di salute, assistenza e prossimità sanitaria – sottolineano –. Il ruolo professionale delle lavoratrici e dei lavoratori delle farmacie merita rispetto e riconoscimento concreti, non parole vuote”.
Le tre federazioni ribadiscono di “aver sempre perseguito un confronto costruttivo, avanzando proposte concrete e sostenibili per un rinnovo contrattuale che garantisca: giusti adeguamenti salariali; migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; riconoscimento della professionalità, anche in relazione alla farmacia dei servizi; percorsi formativi volti a valorizzare le competenze del personale”.
“Federfarma torni al tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali confederali favorendo una rapida conclusione del negoziato – concludono Filcams, Fisascat e Uiltucs – e dimostri di voler tutelare farmaciste e farmacisti, collaboratrici e collaboratori delle farmacie private riconoscendo un rinnovo contrattuale che rispecchi il valore reale della professione”.
Lo sciopero nazionale del 6 novembre è stato dichiarato nel rispetto delle leggi e delle normative in essere. Il 20 ottobre, il coordinamento nazionale unitario delle strutture, delle delegate e dei delegati Filcams, Fisascat e Uiltucs ha dato mandato alle segreterie nazionali di avviare la mobilitazione; la fase di confronto è proseguita il 27 ottobre con l’assemblea nazionale unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori, partecipata da circa 4.000 farmaciste e farmacisti, che ha definito le ulteriori tappe della vertenza, con manifestazioni e presidi organizzati in tutta Italia.
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