
(Adnkronos) - L'addio definitivo all'esame del Dna obbligatorio, il ritorno della tassa per cani e, per la prima volta, l'introduzione di una tassa di soggiorno per i 'turisti a quattro zampe'. È quanto prevede un disegno di legge dell’assessore altoatesino all'agricoltura, foreste e turismo Luis Walcher che, secondo quanto anticipa il quotidiano Dolomiten, dovrebbe entrare in vigore dal 2026.
Il tracciamento genetico era stato introdotto per risalire ai proprietari che non rimuovevano le deiezioni dei propri animali, ma la misura si è rivelata di difficile applicazione. Per questo la provincia di Bolzano punta ora a introdurre a livello locale la tassa sui cani.
L’ipotesi è di 100 euro l’anno per ogni animale, con un’esenzione biennale per i cani già registrati nel database genetico. La novità assoluta è la tassa di soggiorno per i cani dei turisti, fissata a 1,50 euro al giorno. Le risorse saranno destinate alla pulizia delle strade e alla realizzazione di aree dedicate agli animali, fermo restando l’obbligo di raccogliere le deiezioni, con multe tra i 200 e i 600 euro.
Leggi tutto: Bolzano, dal 2026 i cani potrebbero pagare una tassa annuale e una di soggiorno
(Adnkronos) -
in collaborazione con Sostenibile Oggi
Torna MEDFEST, l’evento dedicato all’unicità dei Paesi affacciati sul Mar Mediterraneo e alle grandi sfide comuni della regione, tra transizione verde e digitale, tutela della biodiversità e cooperazione culturale.
L’edizione 2025 – seguita on-site da SostenibileOggi, media partner dell’evento – riunirà nel capoluogo sardo istituzioni pubbliche, esperti scientifici, rappresentanti dell’area e aziende leader, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo multilaterale e promuovere soluzioni condivise.
Il programma si articola in oltre dieci panel e appuntamenti, con una forte apertura su temi chiave come la salute globale e la conservazione della biodiversità, secondo il paradigma One Health, l’innovazione digitale, il turismo responsabile e sostenibile, l’energia rinnovabile, ma anche cultura, cibo e artigianato.
Spazio anche allo sport come veicolo di responsabilità ambientale, con un confronto tra l’olimpionico Gregorio Paltrinieri, Dominate the Water, Unipol, Arena e Lottomatica. Tra i temi in agenda, figurano inoltre le Comunità Energetiche Rinnovabili, i corridoi blu per la tutela della biodiversità marina, e il marketing territoriale come leva di cooperazione nell’area euro-mediterranea, nel panel “MED in Italy”.
La quattro giorni si chiuderà con due focus ad alta intensità simbolica: la presentazione dell’Einstein Telescope, progetto europeo senza precedenti per la ricerca astrofisica e un incontro interreligioso tra esponenti delle fedi abramitiche, dedicato alla diplomazia spirituale e alla pace.
Leggi tutto: Mediterraneo, torna giovedì a Olbia il MEDFEST: transizione verde e digitale al centro

(Adnkronos) - Bene il riconoscimento dello Stato di Palestina perché "senza la soluzione a due stati in Medio Oriente non ci sarà pace, ma prevarrà l'estremismo e il radicalismo". Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in apertura dell'80esima Assemblea generale dell'Onu. "I palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato", ha scandito Guterres ringraziando "il governo della Francia e il regno della Arabia Saudita per portare avanti la soluzione a due stati".
"Accolgo con favore le misure che molti Stati membri stanno adottando per rafforzare il sostegno alla soluzione dei due Stati, tra cui l'impegno a riconoscere lo Stato di Palestina", ha ribadito il segretario generale. ''Il conflitto israelo-palestinese è rimasto irrisolto per generazioni. Il dialogo ha vacillato. Le risoluzioni sono state violate. Il diritto internazionale è stato violato. Decenni di diplomazia si sono rivelati inefficaci'', ha sottolineato Guterres.
''La situazione è intollerabile e peggiora di ora in ora. Siamo qui oggi per aiutarvi a trovare l'unica via d'uscita da questo incubo: una soluzione a due Stati, in cui due Stati indipendenti, sovrani e democratici, Israele e Palestina, vivano fianco a fianco in pace e sicurezza all’interno dei loro confini sicuri e riconosciuti sulla base delle linee precedenti al 1967, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati, in linea con il diritto internazionale, le risoluzioni delle Nazioni Unite e altri accordi pertinenti''.
Guterres ha anche citato "gli sviluppi in Cisgiordania" definendoli ''una minaccia esistenziale per la soluzione dei due Stati'', in particolare per ''l'incessante espansione degli insediamenti. La minaccia strisciante dell'annessione. L'intensificazione della violenza dei coloni. Tutto questo deve finire''.
''Chiedo un immediato cessate il fuoco e l'accesso umanitario'' alla Striscia di Gaza ''per una pace duratura'', perché è ''moralmente, legalmente e politicamente intollerabile'' quello che sta accadendo in Medioriente, ha dichiarato. "Niente può giustificare il massacro del 7 ottobre compiuto da Hamas e la presa degli ostaggi e nulla può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese, l'ucccisione di civili, bambini e donne, e l'aver affamato un popolo'', ha sottolineato Guterres.
"I principi delle Nazioni Unite che avete istituito 80 anni fa sono sotto assedio, i pilastri della pace e del progresso stanno cedendo sotto il peso dell'impunità, della disuguaglianza e dell'indifferenza".
Le Nazioni Unite, ha aggiunto Guterres, sono ''un faro per i diritti umani, un catalizzatore di sviluppo'', ma oggi ''la fame viene usata come un'arma, la verità viene messa a tacere e le nazioni sovrane vengono invase''.
All'Assemblea Onu prende poi la parola il presidente americano Donald Trump ricordando che sono trascorsi sei anni dal suo ultimo intervento quando, a suo dire, "il mondo era prospero e in pace". "Da quel giorno, le armi della guerra hanno infranto la pace che avevo forgiato in due continenti, un’era di calma e stabilità ha lasciato il posto a una delle più grandi crisi del nostro tempo", ha denunciato.
Dopo aver ricordato le guerre risolte, il presidente americano ha affermato: "È triste che abbia dovuto farlo senza le Nazioni Unite. Tutto quello che ho ottenuto dalle Nazioni Unite è stata una scala mobile che si è fermata a metà strada mentre salivo". "Qual è lo scopo delle Nazioni Unite? - ha chiesto all'Assemblea Generale - criticando l'organizzazione per le "lettere dai toni forti" e le "parole vuote".
"Dobbiamo fermare la guerra a Gaza immediatamente. Dobbiamo negoziare immediatamente la pace", ha scandito Trump.

(Adnkronos) - Due carabinieri sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Bolzano in relazione all'incidente avvenuto il 15 giugno scorso sulla A22 in cui morì il tennista Tobias Tappeiner - noto per essere stato in passato un 'rivale' di Jannik Sinner - e diverse persone rimasero gravemente ferite.
Dall’analisi delle telecamere di sorveglianza della A22 di Bolzano Sud, è emersa la presenza di un’autovettura dei Carabinieri con colori d’istituto sul lato destro in uscita dal casello. Accertamenti sono in corso per verificare dove si trovava l’equipaggio dell’autovettura al momento dell’arrivo del Tappeiner e dell’ingresso dello stesso in autostrada.
L'indagine è mirata ad approfondire se i due operatori delle forze dell'ordine fossero in condizione di rendersi conto dell’ingresso contromano di Tappeiner e di fermarlo. L'ipotesi di reato è lesioni personali stradali gravi o gravissime e omicidio colposo in relazione all’obbligo di evitare l’evento.

(Adnkronos) - Si chiude con numeri da record la nuova edizione di Rome Future Week, la manifestazione diffusa che dal 15 al 21 settembre ha trasformato la Capitale in un laboratorio internazionale diffuso dedicato ai temi dell’innovazione e del lavoro del futuro in generale. In una settimana oltre 75.000 persone hanno partecipato a 400 eventi: dai grandi appuntamenti nei luoghi simbolo della città fino ai quartieri periferici, con l’obiettivo di esplorare le mutazioni – tema portante di questa edizione – quelle che stanno cambiando la società: dalla tecnologia alla sostenibilità, dalla formazione alla trasformazione urbana, fino alla parità di genere. La città di Roma ha avuto un ruolo centrale in questa edizione, non solo come palcoscenico della manifestazione, ma come protagonista attiva di un processo di cambiamento che punta a rendere la città inclusiva, sostenibile e competitiva nello scenario internazionale:
"Rome Future Week ha mostrato una Roma che guarda avanti con ambizione – ha sottolineato Monica Lucarelli, assessora alle Attività Produttive, alle pari opportunità e all'attrazione investimenti di Roma Capitale- l’innovazione è la leva con cui stiamo costruendo una città capace di essere inclusiva, sostenibile e competitiva nello scenario internazionale. Una manifestazione che cresce ogni anno e che si diffonde in tutto il territorio, dai luoghi simbolo ai quartieri più periferici, dimostra come l’innovazione sia un patrimonio collettivo che appartiene a tutta la comunità. Le mutazioni di cui abbiamo discusso in questi giorni sono la prova che il cambiamento è già in atto e che Roma può esserne protagonista, guidando processi che uniscono tecnologia, cultura e responsabilità sociale. La nostra Capitale ha tutte le energie per diventare un punto di riferimento globale: la sfida è continuare a trasformare questa visione in realtà, mettendo al centro connessione, collaborazione, creazione, competenza e condivisione”.
Un impegno che si traduce in azioni concrete come il diffondere gli eventi su tutto il territorio, l’apertura di nuovi spazi dedicati all’innovazione e la promozione di politiche a sostegno di giovani e imprese, alla scoperta dei giovani talenti.
“Questa edizione ha dimostrato la straordinaria voglia di partecipazione che c’è a Roma sui temi dell’innovazione, anche quella più quotidiana", ha commentato Michele Franzese, founder e organizzatore di Rome Future Week.
"Dai grandi appuntamenti agli incontri più intimi, le persone -ha continuato- hanno partecipato sempre con lo stesso entusiasmo, in location spesso inedite o poco conosciute. Oltre 2.500 imprese hanno contribuito a questo mosaico. Il tema delle mutazioni è stato interpretato in più declinazioni, generando riflessioni e progetti che resteranno nel tempo. Rome Future Week è ormai un appuntamento fisso per la città: un evento che abilita persone (tra cui 5.000 giovani under 25) e organizzazioni di ogni tipo a prepararsi al mondo che verrà. Un’esperienza che genera un impatto concreto e duraturo sull’ecosistema, contribuendo a creare occasioni di confronto e crescita che continuano a trasformare Roma in un laboratorio internazionale di futuro". Rome Future Week si è così confermata, alla sua terza edizione, eccellente piattaforma di connessione tra istituzioni, imprese, università e cittadini, capace di costruire un ecosistema che unisce innovazione e responsabilità sociale e che dura nel tempo.
Anche Bnl Bnp Paribas è stata parte attiva di questo percorso, portando la propria visione sulla trasformazione in atto nel mondo del lavoro. Nel corso della manifestazione, il 18 settembre, presso la sede “Orizzonte Europa”, Bnl Bnp ha promosso un evento dedicato alle figure professionali più richieste nei settori tecnologici avanzati, evidenziando come il settore finanziario possa evolvere anche attraverso nuove competenze e mentalità aperte e flessibili. Un momento di dialogo e interazione che ha dimostrato come investire sulle persone sia fondamentale per affrontare le sfide di un’economia in continua mutazione. L’edizione 2025 di Rome Future Week è stata realizzata in collaborazione con Road - rome advanced district, la rete che aggrega grandi aziende, startup e centri di ricerca per sviluppare un polo di innovazione sostenibile nell’area del Gazometro, e con il contributo di numerosi partner e sponsor, tra cui Rina, Regione Lazio, Tim, Translated, Ferrovie dello Stato, Fondazione Msd, Confcommercio, Sony csl, Engel & Völkers, Istituto Pantheon, Little Genius International, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Iul. Media partner ufficiali Rai e Rds, partner istituzionale Formez, con il patrocinio di Regione Lazio, Università di Roma Tor Vergata, Convention Bureau Roma e Lazio, Unindustria.
Leggi tutto: Innovazione: Rome Future Week 2025, 75mila partecipanti e oltre 2.500 imprese coinvolte

(Adnkronos) - È stata la vera storia di Luigi Celeste ad aver ispirato 'Familia', il film di Francesco Costabile scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar nella categoria che premia il film internazionale. E lui, autore del libro autobiografico 'Non sarà sempre così', è molto emozionato. "Quando ho scritto il libro - dice all'AdnKronos - immaginavo soltanto di dire la mia, di raccontare la mia vita così come era stata. Mai avrei immaginato che diventasse un film che arrivasse Venezia e che rappresentasse l'Italia agli Oscar".
Il film racconta la storia di riscatto e rinascita di Luigi: dall'assassino del padre per salvare la madre e il fratello dall'ennesimo assalto paranoico alla sua lenta risalita e al ritorno alla vita normale guidato dal mantra 'Non sarà sempre così'. In 'Familia', racconta Celeste, "è rappresentata la mia vita e Costabile l'ha rappresentata magistralmente: è riuscito a riprodurre tutta la tensione continua che la mia famiglia ha vissuto. Ho la pelle d'oca, aggiunge Celeste" che rivela: "Io ho sempre creduto, più di Costabile, in tutto quello che è successo. Lui è un regista bravissimo, è una grande persona, però è un grande pessimista. Per me è una cosa incredibile".
Nel libro 'Non sarà sempre così' Luigi Celeste ha dunque raccontato la sua esistenza caratterizzata dall'emarginazione e dalla povertà. Un 'inferno' domestico segnato dalla violenza subita fin da quando era bambino. Una spirale d'odio di cui si rende protagonista il padre che entra ed esce dal carcere. Un uomo che riversa sulla moglie ossessioni e frustrazioni massacrandola di botte davanti ai bambini.
In questo contesto, Luigi trova il calore della famiglia che non ha in un gruppo di skinhead. L'appartenenza a un branco, il rito, la possibilità di sfogare contro 'i nemici' la rabbia che ha dentro, lo affascinano. Un percorso, il suo, che arriva però a un tragico punto di svolta quando, per salvare la madre e il fratello dall'ennesimo assalto paranoico del padre, Luigi lo uccide. Inizia così il suo precipizio verso l'abisso e il suo riscatto. Un itinerario scandito da diverse tappe. Prima a San Vittore, dove sperimenta la lotta per la sopravvivenza, poi Opera e infine Bollate. Un viaggio di 'andata e ritorno' durante il quale Luigi Celeste inizia a rialzarsi sostenuto dal suo mantra: 'non sarà sempre così'. A lui, infatti, la vita offre una seconda possibilità: dopo gli studi svolti in carcere è diventato un esperto di sicurezza informatica.

(Adnkronos) - Delusione per Lorenzo Musetti l'Atp 250 di Chengdu. Il tennista azzurro è stato battuto oggi, martedì 23 settembre, dal cileno Alejandro Tabilo, numero 112 del mondo, in tre set con il punteggio di 3-6, 6-2, 5-7 (5) in due ore e 35 minuti, sprecando anche due match point nel terzo parziale. Musetti, reduce dai quarti di finale raggiunti agli Us Open, dove è stato eliminato da Jannik Sinner, continua così il suo digiuno da titoli Atp, che gli mancano dall'ottobre 2022, ma conquista comunque, grazie alla finale raggiunta, punti pesanti nella corsa alle prossime Finals, in programma a Torino dal 9 al 16 novembre.
Primo set complicato per Musetti, che soffre l'aggressività dell'avversario, a suo agio sul cemento cinese, e perde il primo parziale 6-3. La reazione dell'azzurro però è immediata: Lorenzo ricomincia a macinare tennis, attiva finalmente il suo rovescio e conquista il secondo parziale 6-2. Equilibrio totale nel terzo e decisivo set, in cui Musetti speca due match point nel dodicesimo game e porta il parziale al tie break. Qui Lorenzo piazza un mini break e vola sul 4-2, ma subisce il ritorno di Tabilo, che riesce a recuperare lo svantaggio portandosi sul 4-4, e chiude i giochi 7-5, alzando così il trofeo.
Leggi tutto: Musetti, delusione in Cina: Tabilo lo batte in finale e vince Atp Chengdu

(Adnkronos) - "Siamo soddisfatti. È stato un ottimo Salone. Ci sono ancora delle cose che devono essere ultimate, pensiamo all'hotel. Ci sono delle parti ancora in cantiere, ma credo che nel giro di un anno, un anno e mezzo si possa vedere completato il progetto".
Sono le parole della sindaca di Genova, Silvia Salis, intervenendo oggi alla conferenza stampa di chiusura del 65esimo Salone nautico di Genova, ‘We are made of sea’, nel Waterfront di Levante. Durante il Salone (18-23 settembre) “lato amministrazione comunale abbiamo avuto degli ottimi riscontri - fa sapere Salis - l'apertura dei Palazzi dei Rolli, patrimonio Unesco, ha fatto immediatamente tutto esaurito. Sono state migliaia le persone nelle nostre strade. Assistere alle serate di divertimento in mezzo a un patrimonio artistico incredibile è stata una cartolina stupenda della città - racconta - Inoltre, il biglietto dedicato ai giovani in questo Salone credo che abbia anche portato un nuovo tipo di visitatori”.
La Sindaca di Genova risponde poi all’appello del presidente di Confindustria nautica, Piero Formenti, che chiede una città più raggiungibile e più attrattiva: “È sicuramente un'urgenza per Genova - concorda Salis - Lo è da decenni e lo diventa sempre di più in un mondo sempre più connesso. Però devo dire che è un momento di grande cambiamento, sia per la città che per la Regione. Gli effetti saranno positivi - auspica - e sicuramente ne raccoglieremo i frutti più avanti. Ovvio che il presidente di Confindustria nautica guarda a quali sono gli effetti di questo cambiamento sul suo Salone - sottolinea - ed è giusto che chieda quello che sta chiedendo. Credo che debba esserci anche una collaborazione strettissima tra l'amministrazione comunale e tutte le realtà che portano persone sul territorio per riuscire a trovare delle soluzioni ricettive che siano sempre più adatte a questo tipo di turismo”, conclude.
Leggi tutto: Nautica, sindaca Genova Salis: "Waterfront pronto tra 1 anno e mezzo"

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia stabile e Pd in calo. Secondo l'ultimo sondaggio politico realizzato dall'Istituto Noto per Porta a Porta, con dati aggiornati al 23 settembre, vedono Fratelli d'Italia invariato al 30%, mentre il Pd perde mezzo punto (-0,5%) attestandosi al 22%. Anche il Movimento 5 stelle resta al 13%.
La Lega al 9% guadagna lo 0,5%, mentre Forza Italia è stabile all’8,5%. Alleanza verdi e sinistra perde mezzo punto e va al 6%. Azione al 3,5% (stabile), Italia viva al 2,5% guadagna mezzo punto. Infine +Europa all’1,0% (-0,5%), Noi Moderati all’1,5% come nella scorsa rilevazione.
In generale, il centrodestra al 49% conquista mezzo punto mentre il centrosinistra al 29% perde l’1,5%. Il campo largo (senza Azione) al 44,5% cala del 2,5%. Gli astenuti-indecisi restano al 43%.
Leggi tutto: Sondaggi politici, Fratelli d'Italia stabile al 30%, il Pd cala di mezzo punto
Cambio al comando delle Compagnie di Olbia, Porto Torres e Bono... 
(Adnkronos) - In base all’attuale costo della vita, crescere un figlio in Italia da 0 a 18 anni comporta una spesa compresa tra i 107.000 e i 205.000 euro, per una media di circa 156.000 euro (oltre 8.500 euro all’anno), con un aumento del +12% rispetto alle ultime rilevazioni effettuate nel 2022, a fronte di una crescita media dell’inflazione pari al +9% circa nello stesso periodo. Questo significa che, rispetto a tre anni fa, accompagnare un figlio dalla culla alla maggiore età costa una media di 16.000 euro in più. E' quant o si evince dai calcoli di Moneyfarm, società di consulenza finanziaria con approccio digitale,,
Ovviamente, l’ammontare della cifra complessiva dipende molto dalle esigenze e dalle disponibilità economiche di ciascuna famiglia, ma già prima della nascita di un figlio una coppia di futuri genitori deve mettere in conto una spesa media di 5.000 euro per visite, ecografie, corso preparto, sala parto e corredo per il neonato. Dopo l’arrivo della cicogna, poi, i costi da affrontare si moltiplicano, soprattutto in contesti urbani come Roma o Milano, dove i prezzi sono superiori di almeno il 20% rispetto alla media nazionale.
Più ci si avvicina all’età adulta, più il mantenimento di un figlio diventa caro, con un incremento marcato a partire dalla scuola primaria.
0-3 anni: il costo oscilla tra gli 11.700 e i 27.000 euro per i primi quattro anni di vita, su cui pesano soprattutto le spese per prodotti per la prima infanzia, l’assistenza (nido o babysitter) e gli acquisti essenziali (passeggini, culla, ecc.).
4-5 anni: il conto sale leggermente, passando a 10.700 – 30.000 euro, complice l’ingresso nella scuola dell’infanzia, con costi legati a mensa, materiale didattico, abbigliamento e qualche attività extrascolastica.
6- 11 anni: il salto è più netto, con una spesa approssimativa tra i 31.500 e i 46.000 euro per il periodo della scuola primaria. Ad incidere sono soprattutto trasporti, mensa scolastica, doposcuola e attività sportive o culturali.
12-18 anni: il costo continua ad aumentare in modo significativo, raggiungendo i 75.000 – 109.700 euro per l’intero arco delle scuole medie e superiori. Le voci di spesa principali includono istruzione, tecnologia (smartphone e pc), tempo libero, viaggi studio, abbigliamento e supporto scolastico (ripetizioni e test universitari).
Il picco massimo si tocca nella fascia d’età 15-18 anni, quando per provvedere a un figlio si sfiora una media di 11.750 euro annui.
Per fare qualche esempio concreto, dalla nascita fino ai 18 anni, si possono arrivare a spendere fino a 40.600 euro soltanto per l'alimentazione, con una differenza di quasi 6.000 euro in più rispetto a tre anni fa; per la tecnologia (computer, tablet, telefonia) si possono spendere fino a 8.500 euro, mentre le attività socioculturali richiedono una media di 18.000 euro (erano 16.000 tre anni fa).
Nella fascia 6-8 anni, tra le voci più impegnative per il bilancio familiare troviamo la mensa scolastica (tra 1.000 euro e 2.200 euro per il triennio, a seconda della fascia considerata), il doposcuola (di cui si può fare a meno, ma che costa in fascia media una stima di 2.200 euro), le attività sportive (tra 1.000 euro e 2.200 euro) e i campi estivi (dai 1.200 euro ai 4.600 euro). Nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 18 anni, invece, balzano all’occhio le spese sostenute per lo sport (da 2.500 a 3.700 euro annui), i corsi di inglese (da 2.500 a 3.700 euro), la paghetta (da 2.200 a 4.500 euro) e gli studi all’estero, dato che per un solo anno la spesa varia da 11.000 a 16.500 euro.
Le famiglie con due o più figli possono beneficiare di economie di scala parziali, soprattutto nei primi anni di vita, su beni riutilizzabili (abbigliamento, passeggini, lettini ecc) o servizi condivisi (auto, babysitter ecc), ma la maggior parte dei costi, come cibo, istruzione e spese sanitarie, restano individuali. Si stima che il secondo figlio peserebbe sul bilancio familiare con un incremento del 70-80% rispetto al costo del primo: un carico complessivo comunque elevato, che fa sì che le famiglie numerose in Italia siano sempre più rare.
"Tassare i costi incomprimibili dell’infanzia è una vera ingiustizia fiscale che scoraggia la natalità e mina il futuro dell’Italia", dichiara all'Adnkronos Antonio Affinita, direttore generale del Moige, commentando i dati diffusi da Moneyfarm. "Lo studio conferma un’urgenza che denunciamo da anni: occorre rendere integralmente deducibili tutte le spese necessarie alla crescita dei figli, perché non possono essere considerate un semplice consumo qualunque", continua.
Le richieste del Moige al governo sono: "deducibilità totale delle spese essenziali (latte, pannolini, libri di testo, mense, visite mediche, attività sportive e culturali) fino ai 18 anni; introduzione del quoziente familiare per calibrare l’imposta sul reddito disponibile dopo i costi di mantenimento dei figli; stabilizzazione di bonus nido, congedi parentali integralmente retribuiti e assegno unico, adeguandoli annualmente all’inflazione".
Secondo il Moige occorre agire subito perché: "Ogni nuova nascita crea valore sociale: meno culle vuote significa più lavoratori, più contributi, più crescita; senza un fisco a misura di famiglia, gli oneri economici spingono le coppie a rinviare o rinunciare alla genitorialità, aggravando il trend di 1,2 figli per donna; l’equità fiscale prevista dall’articolo 53 della Costituzione impone di commisurare il prelievo alla reale capacità contributiva, che diminuisce quando si mantengono dei minori". Il Moige invita parlamento e governo a inserire queste misure "già nella prossima legge di bilancio: non è un privilegio, ma un investimento nel capitale umano di cui l’Italia ha disperatamente bisogno".
Leggi tutto: Crescere un figlio in Italia? Costa di media 156mila euro, con rincaro del 12% dal 2022

(Adnkronos) - Un’alleanza strategica per valorizzare il Made in Italy nelle principali fiere nazionali, sostenere le imprese e intercettare i nuovi trend di sviluppo. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, ha sottoscritto un protocollo triennale con Aefi (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane) e It-Ex (Italian Association of International Exhibitions), che rafforzerà il ruolo del Mimit a supporto e promozione delle eccellenze nazionali portando le “Case del Made in Italy” nelle più importanti manifestazioni fieristiche del nostro Paese. “Con questo protocollo rafforziamo la presenza capillare del Mimit a sostegno delle imprese italiane, valorizzando al contempo il sistema fieristico quale strumento di politica industriale e come luogo di relazioni, innovazione e alleanze per il Made in Italy”, ha dichiarato il ministro Urso. “Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è fare in modo che le Case del Made in Italy diventino presìdi efficaci all’interno dei quartieri fieristici, offrendo alle imprese informazioni e strumenti affinché l’Italia continui a essere la scelta naturale ogni volta che, nel mondo, si cercano qualità, creatività e innovazione”.
Gli spazi messi a disposizione nei quartieri fieristici dai partner del protocollo d’intesa ospiteranno nuove sedi delle Case del Made in Italy, dove il Mimit assicurerà attività di informazione e orientamento dedicate alle imprese, in collaborazione con gli altri attori istituzionali presenti sul territorio, su politiche, incentivi e iniziative. Questi presìdi offriranno supporto sulle misure di sostegno e di tutela delle filiere, favorendo l’ascolto delle istanze del mondo produttivo e la loro trasmissione alle strutture ministeriali competenti. Saranno, inoltre, luoghi di promozione attiva della cultura del Made in Italy, fondamentali per rafforzarne la percezione e l’attrattività a livello internazionale. L’obiettivo è rendere sempre più accessibili al tessuto produttivo gli strumenti messi in campo dal Mimit e, al contempo, rafforzare il ruolo delle fiere come canale privilegiato di promozione delle eccellenze italiane sui mercati esteri, valorizzando servizi innovativi e garantendo una diffusione capillare delle misure pubbliche a sostegno delle imprese. L’accordo prevede, infine, programmi congiunti, iniziative di promozione e comunicazione, eventi di networking e una diffusione capillare del materiale informativo attraverso i canali ufficiali, gli operatori fieristici e le associazioni imprenditoriali, così da sostenere l’internazionalizzazione, favorire l’accesso delle PMI ai mercati globali e rendere le fiere un hub permanente per l’innovazione, la competitività e lo sviluppo del sistema produttivo nazionale.
Per il presidente di Aefi, Maurizio Danese: “Il protocollo di intesa siglato oggi rafforza ulteriormente l’alleanza tra il sistema fieristico italiano e il ministero delle Imprese e del Made in Italy con cui condividiamo il duplice obiettivo di potenziare l’internazionalizzazione delle Pmi e di accrescere conseguentemente le quote del nostro export sui mercati esteri. Oggi più che mai, infatti, le fiere sono infrastrutture di sistema, piattaforme di crescita, acceleratori di innovazione e moltiplicatori di valore per le imprese e per l’intero Paese, su cui generano un impatto complessivo di 22,5 miliardi di euro l’anno. L’industria fieristica è pronta a fare la sua parte per vincere le sfide della competitività in uno scenario geoeconomico complesso come quello attuale, diventando sempre di più un vettore fondamentale per la crescita del made in Italy sui mercati obiettivo indicati anche dal Piano di Governo”. “Siamo pronti a impegnarci come associazione per sostenere con convinzione questa interessante iniziativa del Ministero, che rafforza ulteriormente la collaborazione tra il sistema fieristico italiano e le istituzioni, creando un vero e proprio rapporto di supporto reciproco. Tutto questo è possibile perché condividiamo un grande obiettivo comune: favorire la crescita del sistema Paese attraverso l’internazionalizzazione delle Micro e Pmi e la promozione del made in Italy sui mercati esteri. E le fiere sono un veicolo eccezionale: se in Italia, in media, il 22,3% delle aziende esporta, per le aziende espositrici tale percentuale cresce all’89%, mentre il 71% del campione sceglie proprio la fiera per presentare nuovi prodotti, facendone il primo e più importante strumento di promozione”, ha commentato Raffaello Napoleone Presidente It-EX.
Leggi tutto: Mimit, le case del Made in Italy nelle principali manifestazioni fieristiche italiane

(Adnkronos) - Esiste il diritto a non soffrire. E' sancito in Italia da una legge, la numero 38 del 2010 (Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore), che prevede anche l'istituzione di reti di terapia del dolore e la promozione di campagne d’informazione. Eppure, attualmente, oltre 10 milioni di persone con dolore cronico (circa 1 italiano su 5) non ricevono tutta l'attenzione di cui avrebbero bisogno perché persistono una differenza regionale nell'applicazione della norma e una mancata distinzione fra terapia del dolore e cure palliative. Un terzo delle persone con dolore cronico per avere una diagnosi può attendere anni: non è chiaro a chi rivolgersi, si trovano ostacoli nell'accesso ai percorsi diagnostici, mentre il dolore continua a condizionare la qualità di vita dal punto di vista fisico, psicologico e sociale.
In questa realtà complessa, aggrovigliata e dispendiosa anche per il servizio sanitario, si inserisce il vodcast 'E tu, sai cosa si prova? Comprendere e affrontare il dolore cronico'. La serie, realizzata da Adnkronos in collaborazione con Sandoz, è online dal 25 settembre, mese della consapevolezza sul dolore. Il format, in modo semplice, diretto e autorevole, punta a far conoscere, attraverso il dialogo tra esperti, gli elementi necessari a facilitare l'accesso a percorsi adeguati alla cura di questa condizione e a fornire gli strumenti per controllarla al meglio.
La serie invita a comprendere l'impatto del dolore cronico, fornendo nei vari episodi informazioni utili a conoscere meglio la patologia e a descrivere percorsi volti a ridurne l'impatto a livello personale, sociale ed economico, particolarmente evidenti nel genere femminile, il più colpito da questa condizione (6 pazienti su 10 sono donne), a cui è dedicata un'intera puntata. Tra gli ospiti del vodcast, accanto agli specialisti del dolore, agli anestesisti che operano nei centri di terapia antalgica e ai rappresentanti dei cittadini, ci sono i referenti del mondo farmaceutico, sanitario, delle istituzioni e della politica: una vera task force per aprire un varco nel dedalo del dolore cronico. Gli episodi saranno pubblicati dal 25 settembre a intervalli regolari e saranno disponibili nella sezione podcast di adnkronos.com, sul canale YouTube di adnkronos.com e su Spotify.
Leggi tutto: 'E tu sai cosa si prova?', vodcast per comprendere e affrontare il dolore cronico

(Adnkronos) - A quanto apprende l'Adnkronos da fonti del Viminale, il Ministero dell’Interno ha in programma di realizzare in Toscana - come a Trento e in Emilia Romagna - un Cpr dedicato agli immigrati irregolari che non hanno diritto a rimanere in Italia e che hanno precedenti specifici. La struttura sarà infatti riservata al rimpatrio di stranieri che hanno commesso reati gravi, come quelli commessi nell’ambito dello spaccio di droga e della violenza sessuale.
Come spiegano le stesse fonti, sulla base delle norme vigenti, il migrante irregolare è trattenuto in un Cpr a seguito di una convalida del giudice ed è libero in qualsiasi momento di lasciare il centro se accetta il rimpatrio nel Paese di origine. (di Giorgia Sodaro)
Leggi tutto: Migranti, fonti Viminale: "Arriva in Toscana nuovo Cpr per spacciatori e violentatori"

(Adnkronos) - “Matteo Franzoso è la terza vittima in neanche un anno, Matilde Lorenzi a ottobre dell’anno lo scorso, a marzo di quest’anno Marco Degli Uomin i un ragazzo di 18 anni mancato mentre faceva il fuori pista sempre in allenamento e oggi Matteo. Non può più succedere, non deve succedere, non sono fatalità perché la fatalità non può ripetersi tre volte”. Cosi’ Alessandro Garrone, presidente dello Sci Club Sestriere dove si è allenato fin da giovanissimo il giovane atleta deceduto in Cile per un incidente durante un allenamento. “Oggi è un giorno di lutto e preghiera -ha osservato Garrone- ma dobbiamo pensare al futuro, per noi in futuro è fondamentale la sicurezza, dobbiamo unirci, tutti devo unirsi, dalle istituzioni alle istituzioni come gli sci club, ai tecnici, agli allenatori, alle ditte che producono attrezzature per la sicurezza e ovviamente la Fisi e il Coni per cambiare la situazione”.
“Bisogna muoversi molto rapidamente, noi tutti vogliamo che questo sport continui perché è uno sport bellissimo, è uno sport di aggregazione, è uno sport sano ma la paura dell’incidente non deve dominare altrimenti questo sport rischia di morire, per cui i ragazzi, i genitori, gli atleti devono essere tranquilli che chi va sulle piste non solo di gara ma anche di allenamento ci vada in totale sicurezza”.
“Noi stiamo lavorando a strettissimo contatto con la Fondazione Matilde Lorenzi che dallo scorso anno quando Matilde è mancata è stata costituita dalla sua famiglia proprio per lavorare sui temi della sicurezza, hanno progetti importantissimi e innovativi, usando la tecnologia per proteggere al meglio le piste, stanno dialogando con i produttori di materiali per la sicurezza e noi vogliamo avere un sodalizio fortissimo con loro e spingere tutti gli altri a unirsi a noi per battere i tempi e portare velocemente dei risultati”, ha concluso Garrone.
"Non avremmo mai voluto essere qui in un'occasione così triste. Ci saremmo immaginati di poter essere davanti a tutti voi per raccontarvi solo esclusivamente i risultati e gli obiettivi che si sta proponendo la Fondazione, ma è doveroso un ricordo a Matteo, che è cresciuto assieme alla nostra Lucrezia nello Sci club Sestriere. Fin da piccolini hanno condiviso le piste di gara, di allenamento fino al grande traguardo entrando in nazionale”. Cosi Adolfo Lorenzi, papa’ di Matilde, la giovane sciatrice azzurra scomparsa nell’ottobre dello scorso anno a seguito di un incidente in Trentino mentre si allenava in pista.
A Sestriere, a fianco della moglie Elena, per partecipare alle esequie di Matteo Franzoso, il giovane sciatore anche lui deceduto mentre si allenava sulle piste in Cile, Lorenzi ripercorre un anno di attività della Fondazione Lorenzi, nata all’indomani della morte della figlia per decisione unanime della famiglia “perché non potevamo lasciare andare questo profondissimo lutto senza ribellarci, senza lasciare un segno che potesse aiutare tutti i ragazzi e forse la tristezza più grande oggi è proprio non essere arrivati in tempo per Matteo, ma sulla necessità di migliorare la sicurezza stiamo lavorando tanto e abbiamo bisogno di tutti perché ogni tanto ci mancano le energie, ma poi quello che vediamo nelle persone di fronte a noi, quella forza e quel coraggio, ci permettono ogni mattina di alzarci e onorare Mati e Matteo”.
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(Adnkronos) - Roberto Bolle si schiera con Gaza. Nella giornata di sciopero nazionale indetta ieri, lunedì 22 settembre, in solidarietà a quanto sta avvenendo nella Striscia con la nuova offensiva di Israele nella guerra con Hamas, a prendere una netta posizione è stato anche il ballerino italiano. Al termine del suo spettacolo al Teatro alla Scala, a Milano, Bolle si è preso gli applausi della platea mostrando tre bandiere della Palestina, una tenuta in mano dallo stesso Bolle, ma non solo.
Il ballerino ha proiettato sullo schermo sul fondo del palcoscenico la scritta: "Stop al genocidio" e ha poi condiviso il tutto sul proprio profilo Instagram: "Ognuno sceglie da che parte della storia vuole stare", ha scritto Bolle, "Grazie al Teatro alla Scala e a tutti i colleghi scaligeri per aver scelto di stare dalla parte giusta".
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(Adnkronos) - Si stringe il campo sulle responsabilità di chi non ha vigilato a sufficienza sul bambino di 7 anni che giovedì scorso è caduto dal terrazzino della scuola primaria De Amicis. L'inchiesta, coordinata dalla pm Patrizia Petruzziello, è stata aperta per abbandono di minori, per il momento contro ignoti, ma le indagini della squadra mobile si concentrano su gravi negligenze da parte del personale dell'istituto.
La scuola ospita bambini che hanno bisogno di sostegno, quel giorno erano presenti insegnanti sufficienti a vigilare, ma qualcosa è andato storto se, come è emerso, il piccolo ha avuto modo di salire una scala, tra l'altro senza corrimano, e di accedere al terrazzino da dove si è lanciato sotto gli occhi di una testimone oculare che, per lo choc, è dovuta ricorrere alle cure ospedaliere.
Le responsabilità, secondo gli inquirenti, sono da cercare nell'istituto, ma si indaga anche sullo stato dell'immobile che lo ospita, di proprietà comunale. È idoneo a garantire la sicurezza degli alunni? A questa domanda la procura cerca una risposta attraverso le indagini che proseguono a ritmo serrato, diverse persone sono state sentite tra il personale scolastico, mentre non saranno sentiti i genitori del piccolo che lotta ancora tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione del Gaslini, le sue condizioni sono stabili, nei prossimi giorni sarà sottoposto a un intervento chirurgico.

(Adnkronos) - Tracciare l'identità dei gliomi di basso grado Idh mutati, richiamare l'attenzione sui bisogni insoddisfatti del percorso di cura e definire le azioni necessarie per favorire una presa in carico e un'assistenza equa, innovativa ed efficace. Con questi obiettivi sono stati presentati oggi a Roma la 'Carta d'IDHentità' e il Manifesto per questi tumori cerebrali rari e incurabili, realizzati nell'ambito del progetto IDHentità, un percorso di dialogo e confronto di una task force multidisciplinare. Promosso dal gruppo Servier in Italia, IDHentità è patrocinato dalle principali società scientifiche e federazione di associazioni pazienti di riferimento a livello nazionale per il trattamento dei tumori cerebrali: Associazione italiana di neuro-oncologia (Aino), Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica (Airo), Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), Società italiana di anatomia patologica e citologia (Siapec), Società italiana di neurologia (Sin), Società italiana di psico-oncologia (Sipo).
I gliomi - ricorda una nota - sono i tumori del sistema nervoso centrale più comuni nell'adulto. Tra questi, i gliomi di basso grado con mutazione nei geni Idh rappresentano una forma ultra rara (5-10%). Costituiscono una realtà clinica complicata, con un'evoluzione lenta, ma progressiva e purtroppo infausta caratterizzata da un forte bisogno terapeutico ad oggi non ancora soddisfatto. La diagnosi arriva in modo improvviso, talvolta in pronto soccorso a seguito di crisi epilettiche, con un impatto devastante sulla vita dei pazienti, prevalentemente giovani adulti tra i 20 e i 40 anni, e delle loro famiglie. E' una diagnosi che lacera la normale quotidianità e che obbliga chi ne è colpito a convivere con una patologia oncologica per decenni (10-15 anni) e assistere al progressivo deterioramento neurologico e cognitivo.
Dopo il trauma della diagnosi, l'intervento chirurgico rappresenta, quando possibile, il primo step terapeutico e definisce anche i trattamenti successivi: radio e/o chemioterapia per i pazienti ad alto rischio, mentre i pazienti considerati a basso rischio, di solito più giovani e sottoposti ad asportazione radicale, vengono candidati a una fase di sorveglianza attiva, attraverso risonanze magnetiche periodiche nel tempo.
Ricevere una diagnosi di tumore cerebrale in giovane età - prosegue la nota - rappresenta un evento traumatico, che impatta pesantemente sulle prospettive future e sul proprio ruolo personale, sociale e lavorativo. Anche durante la sorveglianza attiva, i pazienti possono sperimentare crisi epilettiche, alterazioni cognitive progressive, che compromettono gravemente la qualità della vita e spesso la possibilità di mantenere l'attività lavorativa. A ciò si aggiunge una condizione psicologica diffusa di ansia e incertezza, spesso descritta come 'scanxiety', ovvero il timore che ogni esame di controllo riveli una progressione del tumore. Molti pazienti riferiscono un profondo senso di perdita: della propria libertà, della propria identità, del proprio futuro. L'assistenza psicologica e psicosociale, insieme alla riabilitazione cognitiva, rappresentano dunque elementi cruciali nel percorso di cura.
Oltre agli impatti psicologici sulla vita del paziente, questi tumori hanno un peso economico-sociale importante. Un recente studio dell'EeHta-Ceis dell'università di Roma Tor Vergata ha analizzato per la prima volta i costi indiretti legati ai tumori maligni dell'encefalo in Italia sostenuti tra il 2016 e il 2019, utilizzando i dati del sistema previdenziale nazionale (Inps). La ricerca evidenzia che ogni anno circa 13.200 persone ricevono prestazioni assistenziali per questo tipo di tumori, con un'età mediana di 52 anni, a conferma che la malattia colpisce spesso individui in piena età lavorativa. In particolare, il 34% ha meno di 50 anni e si registrano oltre 300 nuovi casi annui tra i più giovani under 35. L'impatto economico totale delle prestazioni ammonta a 480 milioni di euro, di cui 170 milioni riferiti ad under 50, in cui si stima siano compresi i pazienti affetti da gliomi di basso grado.
Rispetto a questo quadro, oggi si sta assistendo a un cambio di paradigma del trattamento, grazie all'introduzione delle terapie target. E' solo di recente, infatti, che la ricerca e l'oncologia di precisione hanno chiarito il ruolo oncogenico delle mutazioni Idh nello sviluppo di queste neoplasie. Presenti nell'80% dei gliomi di basso grado - spiegano gli esperti - queste alterazioni geniche rappresentano veri e propri bersagli molecolari per terapie target, già approvate in Europa e presto disponibili anche in Italia. Una grande innovazione che segna un cambiamento epocale nel trattamento dei gliomi di basso grado con mutazione Idh da 20 anni a questa parte. In questo senso, la diagnosi precoce, la caratterizzazione genetico-molecolare e la presa in carico multidisciplinare in centri specializzati diventano fondamentali per offrire un approccio terapeutico personalizzato ed efficace, rispettando la qualità di vita.
"Vogliamo ringraziare tutte le società scientifiche e la Favo che si sono rese disponibili per questo percorso di confronto multidisciplinare sui gliomi di basso grado - afferma Viviana Ruggieri, External Relations, Market Access & Regulatory Director Servier Italia - IDHentità è un'iniziativa che abbiamo fortemente voluto per fare luce su questi tumori così rari e per rendere 'visibili' i bisogni dei pazienti, spesso giovani, colpiti nel pieno della loro vita da questa neoplasia dai risvolti drammatici. La lotta contro il cancro è una delle nostre priorità e i nostri sforzi sono indirizzati nello sviluppo di un portfolio di terapie target indicate per il trattamento di diverse neoplasie mutate negli oncogeni Idh, tra cui anche i gliomi di basso grado, tumori difficili da trattare e con forti bisogni clinici".
Nel dettaglio, il 'Manifesto IDHentità', partendo dalle sfide assistenziali attuali, definisce 6 priorità per garantire una presa in carico del paziente moderna e in linea con le nuove evidenze scientifiche: 1) Garantire una diagnosi precoce e accurata in centri specializzati attraverso un percorso che integri tutti gli strumenti e tecnologie necessarie per definire l’identità molecolare del tumore; 2) Promuovere un approccio multidisciplinare lungo tutto il percorso di cura con tutte le figure professionali rilevanti: neurologo, oncologo, neuro-oncologo, neurochirurgo, radioterapista oncologo, neuro-radiologo, anatomo-patologo, biologo molecolare, psico-oncologo e neuropsicologo; 3) Assicurare un accesso equo a percorsi assistenziali adeguati, inclusi gli interventi neurochirurgici e radioterapici più avanzati e le terapie a target molecolare, idealmente all’interno di Pdta strutturati con la valutazione periodica del distress emotivo per intercettare precocemente eventuali difficoltà psicologiche e garantire un supporto adeguato; 4) Tutelare i pazienti sul piano sociale e lavorativo per il mantenimento della propria stabilità economica e professionale; 5) Aumentare la consapevolezza sui gliomi a basso grado Idh mutati sia tra gli operatori sanitari che presso la popolazione generale; 6) Garantire un accesso rapido e uniforme all’innovazione in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.
Per scaricare il Manifesto e la Carta d’IDHentità
Leggi tutto: Gliomi di basso grado Idh mutati, presentati 'Carta d'IDHentità' e Manifesto
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