(Adnkronos) - Estate al capolinea e allerta maltempo sull'Italia, con piogge e temporali in arrivo al Nord e al Centro. Una perturbazione di origine atlantica si avvicina progressivamente dalla Francia al nostro Paese portando, già dal pomeriggio di oggi, un deciso peggioramento sulle regioni nord-occidentali, innescando una fase di maltempo in estensione domani al resto del Settentrione e su parte delle regioni centrali tirreniche, con fenomeni localmente di forte intensità.
Sulla base delle previsioni disponibili, il dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).
L’avviso prevede dal pomeriggio di oggi precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Valle d’Aosta e Piemonte, in estensione dalla sera/notte a Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Toscana e, dalla mattinata di domani, lunedì 22 settembre, alla Sardegna. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione meteo-idro in Liguria e sui settori settentrionali della Lombardia. Valutata, inoltre, allerta gialla in Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, su gran parte del Piemonte, sul restante territorio della Lombardia e su alcuni settori di Umbria, Lazio e Sardegna.
Leggi tutto: Maltempo, allerta arancione in Liguria e Lombardia

(Adnkronos) - Estate al capolinea e allerta maltempo sull'Italia, con piogge e temporali in arrivo al Nord e al Centro. Una perturbazione di origine atlantica si avvicina progressivamente dalla Francia al nostro Paese portando, già dal pomeriggio di oggi, un deciso peggioramento sulle regioni nord-occidentali, innescando una fase di maltempo in estensione domani al resto del Settentrione e su parte delle regioni centrali tirreniche, con fenomeni localmente di forte intensità.
Sulla base delle previsioni disponibili, il dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).
L’avviso prevede dal pomeriggio di oggi precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Valle d’Aosta e Piemonte, in estensione dalla sera/notte a Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Toscana e, dalla mattinata di domani, lunedì 22 settembre, alla Sardegna. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione meteo-idro in Liguria e sui settori settentrionali della Lombardia. Valutata, inoltre, allerta gialla in Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, su gran parte del Piemonte, sul restante territorio della Lombardia e su alcuni settori di Umbria, Lazio e Sardegna.
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(Adnkronos) - Lorenzo Pellegrini decide il derby della Capitale. La Roma batte la Lazio 1-0 nella prima stracittadina della stagione oggi, domenica 21 settembre, e a far saltare il banco è il numero 7 giallorosso, mandato in campo a sorpresa dal Gian Piero Gasperini e diventato uomo-derby al 37’ del primo tempo. La squadra di Gasperini aggancia Milan e Napoli a quota 9, la Lazio resta a 3 punti. Sorride la Roma, per Sarri e i biancocelesti è crisi nera.
Il derby inizia nel segno dell’attesa, con sorprese da una parte e dall’altra. Sarri tiene fuori Castellanos, preferendogli Dia. Gasperini sorprende tutti e regala una maglia da titolare a Pellegrini, l’uomo più discusso delle ultime settimane in casa Roma. Le due squadre si studiano, non forzano la mano. Poco prima del quarto d’ora Sarri ha già un problema: fastidio muscolare per Dele-Bashiru, costretto a lasciare il campo. Dentro Belhayane. Il primo squillo arriva al 17’ con un tiro dalla distanza di Pedro. Palla alta. Poi i giallorossi si fanno vivi dalle parti di Provedel con Ferguson, ma la conclusione dell’attaccante è poco convinta. La Lazio è pericolosa di nuovo alla mezz’ora con il colpo di testa di Romagnoli, di poco sopra la traversa, ma la vera sorpresa arriva al 38’. Nuno Tavares si fa soffiare un pallone da Rensch, poi Soulé la appoggia per Pellegrini e la conclusione del numero 7 giallorosso, di prima intenzione, finisce alle spalle di Provedel per il vantaggio. Tutta la squadra corre ad abbracciare il centrocampista, reduce da un’estate difficile, con la valigia in mano. Scommessa vinta per il tecnico giallorosso, premiato dopo averlo mandato in campo nella partita più importante. Il primo tempo si chiude così.
Nella ripresa parte meglio la Lazio, che al 54’ ha una clamorosa occasione con Dia. L’attaccante parte in campo aperto e arriva a tu per tu con Svilar dopo trenta metri palla al piede, ma è poco lucido al momento della conclusione e spara alto. Il senegalese viene sostituito pochi minuti dopo da Sarri, che manda in campo Castellanos per rinfrescare la manovra. Proprio l’attaccante ha un’altra occasione gigantesca per il pari a un quarto d’ora dalla fine. Il suo destro a giro sfiora il palo. La gara si incattivisce nel finale: all’82’ arriva il primo cartellino giallo, lo rimedia Ndicka. Poi, dopo due minuti, viene espulso Belahyane per un brutto fallo su Koné. L'ultimo brivido arriva dal destro a giro di Cataldi, che si stampa sul palo mentre Svilar resta a guardare. La Roma si prende un derby che pesa come un macigno. Il primo per Gasp, che esulta e regala applausi ai suoi.
La doppietta di Krstovic e il gol di Sulemana lanciano l'Atalanta di Juric che oggi, domenica 21 settembre, si impone 3-0 in casa del Torino. Duro stop per la squadra di Baroni, dopo la vittoria a Roma, e contestazione anche al presidente Cairo. L'Atalanta sale così a 8 punti in campionato mentre i granata restano a 4 punti.
Dopo un inizio di gara equilibrato, con due o tre conclusioni granata, la Dea sblocca il match con una rete di Krstovic al 30', poi al 34' e 38' arrivano altre due reti che spaccano la gara con Sulemana e di nuovo Krstovic. Il Torino cerca di riorganizzarsi e rimettere in piedi la gara ma prima Simeone spreca e poi Zapata si fa parare un calcio di rigore da Carnesecchi, fischiato per un fallo di Kossounou in area di rigore su Coco. Nel finale tra i nerazzurri si rivede in campo anche Ademola Lookman.
Finisce a reti inviolate, 0-0, la sfida allo Zini tra la Cremonese e il Parma. Una sfida salvezza con poche e emozioni, che alla fine regala un punto a testa. Grazie al pareggio la formazione di Nicola sale a 8 punti, mentre la squadra di Cuesta si porta a 2 punti. La miglior palla gol è del Parma e arriva con il colpo di testa di Pellegrino che al 9' colpisce il palo.
Juventus 10
Napoli 9
Milan 9
Roma 9
Atalanta 8
Cremonese 8
Cagliari 7
Udinese 7
Bologna 6
Como 4
Torino 4
Inter 3
Sassuolo 3
Lazio 3
Verona 3
Genoa 2
Fiorentina 2
Parma 2
Pisa 1
Lecce 1

(Adnkronos) - Un base jumper di 43 anni, residente ad Ala (Trento), è morto nella tarda mattinata di oggi dopo essersi lanciato dalla cima del Monte Mezza, sopra Ospedaletto, in bassa Valsugana. L’uomo era salito assieme alla compagna, che lo ha accompagnato fino a 300 metri dal decollo, e sarebbe dovuto atterrare ad Ospedaletto. Quando la donna alla piazzola non lo ha visto arrivare ha lanciato l’allarme. La chiamata al 112 è arrivata intorno alle 10.45. La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, e sono stati coinvolti il gruppo ricerche e il gruppo cinofilo del soccorso alpino.
Intorno alle 15.15, l’elicottero della Guardia di Finanza ha avvistato il corpo dell’uomo. Constatato il decesso, ottenuto il nullaosta dalle autorità, la salma è stata recuperata e portata in piazzola ad Ospedaletto.
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(Adnkronos) - Nella giornata di venerdì il Cardinale Camillo Ruini, già presidente della Cei, è stato ricoverato presso il Policlinico Gemelli dove si è sottoposto a terapie e accertamenti diagnostici che proseguiranno nei prossimi giorni. Lo si apprende dal Gemelli.
Il cardinale Ruini, 94 anni compiuti, era stato ricoverato a luglio di un anno fa a causa di un infarto e in quell’occasione era stato diversi giorni in terapia intensiva. Quindi il recupero, tanto che il porporato durante l’anno ha preso parte a diverse celebrazioni: tra queste, i funerali di Bergoglio. Tante le preghiere per il porporato che è Stato a capo della Cei dal 1991 al 2007. Don Marco Vitale, della Diocesi di Roma, sui canali social scrive: “Una preghiera per il Cardinal Ruini ricoverato per un blocco renale”.
Leggi tutto: Cardinale Ruini ricoverato al Gemelli per terapie e accertamenti

(Adnkronos) - ''Vogliamo prendere una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano meglio tanto la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione, la nostra forza, ma anche la nostra economia. La cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo e vogliamo farla riconoscere''. Così la premier Giorgia Meloni, in collegamento con 'Domenica In', dalla tavola imbandita al Tempio di Venere, con lo sfondo del Colosseo, per 'Il pranzo della domenica', un'iniziativa, promossa dai ministeri dell’Agricoltura e della Cultura insieme ad Anci, per sostenere la candidatura della Cucina italiana la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco.
''Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni e per me, il pranzo della domenica, ma penso per molte famiglie italiane, è legato alle pastarelle. La domenica era il giorno che si compravano le pastarelle, compreso il diplomatico. Il pranzo della domenica mi ha legato moltissimo ai miei nonni materni'', ha detto Meloni.
Immediata la reazione delle opposizioni. "Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico - dice la segretaria del Pd, Elly Schlein - Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica. Il tutto mentre Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina e si aggiungono ai tanti altri Stati che provano a dare il loro contributo per porre fine all’occupazione illegale di Gaza e ai crimini del governo di Netanyahu".
Insorge il M5S. "È veramente triste vedere in Rai, in una trasmissione molto seguita un'intervista alla premier Giorgia Meloni, mentre in alcune regioni si va al voto - dichiara la presidente della commissione di Vigilanza Rai e senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia - Ricordo che la sua maggioranza ha bloccato la commissione di Vigilanza, impedendo ogni controllo parlamentare così lei, impunita, può farsi intervistare a 'Domenica In' sui pranzi della domenica. Una presenza inopportuna e fuori luogo. Ma finché la commissione resterà ostaggio di questa maggioranza, non potremo nelle sedi democratiche avere nessuno a cui chiedere conto di quanto accade e di come stiamo scivolando verso TeleRegime".
Intervengono anche Avs e +Europa. "Mentre Australia, Regno Unito, Canada e Portogallo hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, e nei prossimi giorni lo faranno anche Francia e Belgio, Giorgia Meloni va in tv - una tv ridotta a megafono del governo - a parlare del pranzo della domenica e delle pastarelle con i nonni. Una presidente del Consiglio che da 250 giorni non tiene una conferenza stampa, che rifugge da qualsiasi domanda di un giornalista, oggi si presenta a 'Domenica In' come se il Paese non vivesse emergenze drammatiche: il lavoro, l’inflazione, la sanità al collasso, Gaza", afferma Angelo Bonelli, deputato di Alleanza verdi e sinistra e co-portavoce di Europa verde.
"Invece di confrontarsi con il Parlamento, Meloni si prepara ad andare all’Assemblea generale dell’Onu per dire No al riconoscimento della Palestina, in totale sudditanza ai voleri di Netanyahu. Un premier che parla di identità e tradizione mentre l’Italia è trascinata in una politica estera complice di chi sta compiendo una pulizia etnica, annettendo la Cisgiordania e Gaza dopo avere massacrato oltre 65mila civili, di cui 20mila bambini", conclude Bonelli.
"La prima puntata di questa stagione di 'Domenica In' su Rai1 si apre con un intervento di Giorgia Meloni che parla di cibo italiano: il palco di una delle trasmissioni più seguite sulla tv pubblica usato per un comizio della leader del centrodestra proprio a ridosso di un’importante tornata di elezioni regionali - dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi - L’ipocrisia è servita: Meloni ha passato tutta la giornata a fare del becero vittimismo e poi usa la principale trasmissione domenicale del servizio pubblico per scopi elettorali, presentandosi in collegamento davanti al Colosseo con tanto di tavola imbandita. L’Agcom intervenga davanti a questo abuso della tv pubblica da parte della presidente del Consiglio".
Leggi tutto: Giorgia Meloni in collegamento con Mara Venier a 'Domenica In', opposizioni insorgono

(Adnkronos) - ''Vogliamo prendere una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano meglio tanto la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione, la nostra forza, ma anche la nostra economia. La cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo e vogliamo farla riconoscere''. Così la premier Giorgia Meloni, in collegamento con 'Domenica In', dalla tavola imbandita al Tempio di Venere, con lo sfondo del Colosseo, per 'Il pranzo della domenica', un'iniziativa, promossa dai ministeri dell’Agricoltura e della Cultura insieme ad Anci, per sostenere la candidatura della Cucina italiana la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco.
''Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni e per me, il pranzo della domenica, ma penso per molte famiglie italiane, è legato alle pastarelle. La domenica era il giorno che si compravano le pastarelle, compreso il diplomatico. Il pranzo della domenica mi ha legato moltissimo ai miei nonni materni'', ha detto Meloni.
Immediata la reazione delle opposizioni. "Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico - dichiara la segretaria del Pd, Elly Schlein - Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica. Il tutto mentre Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina e si aggiungono ai tanti altri Stati che provano a dare il loro contributo per porre fine all’occupazione illegale di Gaza e ai crimini del governo di Netanyahu".
Anche M5S insorge. "La Rai ha toccato il fondo. A Domenica In, Mara Venier ha pensato bene di confezionare un’intervista a Giorgia Meloni sulle sue abitudini culinarie della domenica, come se fosse la zia simpatica del palazzo accanto - dichiarano gli esponenti M5S in commissione di Vigilanza Rai - Un’operazione indecente, pagata con i soldi del servizio pubblico, che ormai non è più servizio ma strumento di regime. La presidente del Consiglio, che ha fatto bloccare la commissione di Vigilanza ai suoi adepti, non trova nemmeno il coraggio di spiegare perché impedisce al Parlamento di esercitare il suo ruolo di controllo. E intanto occupa ogni spazio utile: siamo arrivati agli show della domenica pomeriggio, dove invece di rispondere delle sue scelte politiche ci racconta del pollo al forno. È il segno che Meloni non ha più alcun pudore a trasformare la Rai nella sua vetrina personale".
"E la domanda è inevitabile: qual è il prossimo passo? Arianna Meloni ospite fissa a raccontarci le fatiche di una carriera tutta in salita, dovendo 'faticosamente' scalare un partito di cui la sorella è leader? Non siamo più davanti a Tele Meloni, qui siamo dentro a un vero e proprio Teleregime. E finché la commissione di vigilanza resta bloccata, questo abuso di potere continuerà senza freni", concludono i pentastellati.
Leggi tutto: Meloni in collegamento con Mara Venier a 'Domenica In', Pd e M5S insorgono

(Adnkronos) - ''Vogliamo prendere una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano meglio tanto la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione, la nostra forza, ma anche la nostra economia. La cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo e vogliamo farla riconoscere''. Così la premier Giorgia Meloni, in collegamento con 'Domenica In', dalla tavola imbandita al Tempio di Venere, con lo sfondo del Colosseo, per 'Il pranzo della domenica', un'iniziativa, promossa dai ministeri dell’Agricoltura e della Cultura insieme ad Anci, per sostenere la candidatura della Cucina italiana la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco.
''Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni e per me, il pranzo della domenica, ma penso per molte famiglie italiane, è legato alle pastarelle. La domenica era il giorno che si compravano le pastarelle, compreso il diplomatico. Il pranzo della domenica mi ha legato moltissimo ai miei nonni materni'', ha detto Meloni.
Insorge il M5S. "La Rai ha toccato il fondo. A Domenica In, Mara Venier ha pensato bene di confezionare un’intervista a Giorgia Meloni sulle sue abitudini culinarie della domenica, come se fosse la zia simpatica del palazzo accanto - dichiarano gli esponenti M5S in commissione di Vigilanza Rai - Un’operazione indecente, pagata con i soldi del servizio pubblico, che ormai non è più servizio ma strumento di regime. La presidente del Consiglio, che ha fatto bloccare la commissione di Vigilanza ai suoi adepti, non trova nemmeno il coraggio di spiegare perché impedisce al Parlamento di esercitare il suo ruolo di controllo. E intanto occupa ogni spazio utile: siamo arrivati agli show della domenica pomeriggio, dove invece di rispondere delle sue scelte politiche ci racconta del pollo al forno. È il segno che Meloni non ha più alcun pudore a trasformare la Rai nella sua vetrina personale".
"E la domanda è inevitabile: qual è il prossimo passo? Arianna Meloni ospite fissa a raccontarci le fatiche di una carriera tutta in salita, dovendo 'faticosamente' scalare un partito di cui la sorella è leader? Non siamo più davanti a Tele Meloni, qui siamo dentro a un vero e proprio Teleregime. E finché la commissione di vigilanza resta bloccata, questo abuso di potere continuerà senza freni", concludono i pentastellati.
Leggi tutto: Meloni in collegamento con Mara Venier a 'Domenica In', M5S insorge

(Adnkronos) - Jannik Sinner è arrivato in Cina, dove dal 25 settembre prenderà parte all'Atp 500 di Pechino. Il numero due del ranking Atp è sbarcato nel continente asiatico con un volo proveniente dall'Italia, dopo aver presentato pochi giorni fa la sua Fondazione a Milano. La curiosità? A Pechino, Jannik è stato accolto dai cori e dagli abbracci dei tifosi, fermandosi a firmare autografi e regalando qualche selfie. Prima di partire per raggiungere il suo hotel ha anche ricevuto un regalo speciale, visto che alcune tifose lo hanno aspettato per donargli... un cuscino.
La divertente scena è stata immortalata e filmata dai presenti, diventando presto virale sui social. Negli ultimi anni, Jannik ha spesso ricevuto doni dai suoi tifosi in giro per il mondo. Un cuscino con la sua faccia stampata, forse, gli mancava.
Leggi tutto: Sinner arriva in Cina, ad accoglierlo c'è... un cuscino

(Adnkronos) - Il leader russo Vladimir Putin, così come il presidente americano Donald Trump, "resta interessato e aperto per una conclusione pacifica dell'intera questione ucraina". A garantirlo, nel giorno in cui il tycoon è tornato sulla "delusione" provata nei confronti dello 'zar', è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
"Contiamo sugli Usa e sul presidente Trump affinché lavorino per aiutare in questa questione. Vedremo cosa ne verrà fuori", le parole del portavoce al giornalista Pavel Zarubin riportate dall'agenzia russa Tass. "Purtroppo - ha accusato Peskov -, da una parte abbiamo il regime di Kiev e dall'altra i Paesi europei che stanno facendo di tutto per alimentare l'escalation. Stanno facendo tutto il possibile per prolungare il conflitto - ha puntato il dito - e per incoraggiare Zelensky in tal senso".
"Sono deluso da Putin", ha intanto ripetuto Trump durante un discorso nelle scorse ore a Mount Vernon. Nell'intervento trasmesso da Fox News, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che riteneva fosse facile porre fine al conflitto in Ucraina innescato dall'invasione russa avviata il 24 febbraio del 2022 perché "ho un buon rapporto con Putin". Ma "sono deluso da lui - ha ribadito -. Pensavo sarebbe stata la cosa più facile, ma in un modo o nell'altro ce la faremo".
Poi il monito all'Europa sul petrolio russo. "Gli europei stanno comprando petrolio dalla Russia, cosa che non dovrebbe accadere, giusto?", ha infatti domandato rivolgendosi esplicitamente a Matt Whitaker, ambasciatore Usa alla Nato. "Devono smettere di comprare il petrolio dalla Russia, Matt", ha affermato il tycoon.
Da giorni il presidente americano denuncia pubblicamente la delusione nei confronti dell'amico 'zar', con il quale ha sempre confermato di avere un rapporto privilegiato. Ma mentre il Cremlino tenta anche oggi di lanciare messaggi concilianti all'indirizzo del tycoon, nei fatti Putin sta tuttavia lanciando nuovi, massicci raid quotidiani sull'Ucraina. Senza contare le recenti incursioni in territorio polacco ed estone.
Solo due giorni fa il leader del Cremlino rivendicava la presenza in Ucraina di "più di 700mila soldati russi che combattono al fronte". "Questa spesa per l'industria della difesa non va in fumo", aveva affermato quindi il presidente russo, sottolineando che "l'intero settore della difesa e le forze armate sono evolute in modo significativo". "Naturalmente questo richiede risorse, che sono una parte necessaria del progresso e che sono aumentate". "Stiamo facendo scelte attente che ci consentono di avanzare", ha aggiunto garantendo che gli obiettivi sociali rimangono "una priorità" anche con l'aumento delle spese della difesa. Nei primi mesi dell'anno, intanto, il bilancio russo ha registrato un deficit record.

(Adnkronos) - Max Verstappen è re anche in Azerbaigian e vince il Gran Premio di Baku di oggi, domenica 21 settembre. Il fuoriclasse della Red Bull domina dall'inizio alla fine la gara e sfrutta il ritiro della McLaren di Oscar Piastri (a muro al primo giro) per riaprire il Mondiale di Formula 1, portandosi a 69 punti dall'australiano. L'olandese chiude davanti a Russell e Sainz. Quarta posizione per Kimi Antonelli. Male le Ferrari: Hamilton chiude ottavo davanti a Leclerc. Norris settimo. Ecco l'ordine di arrivo e la classifica piloti aggiornata.
Ecco l'ordine di arrivo del Gp di Baku di oggi, domenica 21 settembre:
1 Max Verstappen Red Bull Racing
2 George Russell Mercedes +14.609
3 Carlos Sainz Williams +19.199
4 Kimi Antonelli Mercedes +21.760
5 Liam Lawson Racing Bulls +33.290
6 Yuki Tsunoda Red Bull Racing +33.808
7 Lando Norris McLaren +34.227
8 Lewis Hamilton Ferrari +36.310
9 Charles Leclerc Ferrari +36.774
10 Isack Hadjar Racing Bulls +38.982
11 Gabriel Bortoleto Kick Sauber +67.606
12 Oliver Bearman Haas F1 Team +68.262
13 Alexander Albon Williams +72.870
14 Esteban Ocon Haas F1 Team +77.580
15 Fernando Alonso Aston Martin +78.707
16 Nico Hulkenberg Kick Sauber +80.237
17 Lance Stroll Aston Martin +96.392
18 Pierre Gasly Alpine 1 giro
19 Franco Colapinto Alpine 1 giro
20 Oscar Piastri McLaren ritiro
Ecco la classifica piloti aggiornata dopo il Gp di Baku:
1 Oscar Piastri (McLaren) – 324 punti
2 Lando Norris (McLaren) – 299 punti
3 Max Verstappen (Red Bull) – 255 punti
4 George Russell (Mercedes) – 212 punti
5 Charles Leclerc (Ferrari) – 165 punti
6 Lewis Hamilton (Ferrari) – 121 punti
7 Kimi Antonelli (Mercedes) – 78 punti
8 Alex Albon (Williams) – 70 punti
9 Isack Hadjar (Racing Bulls) – 39 punti
10 Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – 37 punti
11 Lance Stroll (Aston Martin)- 32 punti
12 Carlos Sainz (Williams)- 31 punti
13 Liam Lawson (Racing Bulls)- 30 punti
14 Fernando Alonso (Aston Martin) – 30 punti
15 Esteban Ocon (Haas) – 28 punti
16 Pierre Gasly (Alpine) – 20 punti
17 Yuki Tsunoda (Red Bull) – 20 punti
18 Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) – 18 punti
19 Oliver Bearman (Haas) – 16 punti
20 Franco Colapinto (Alpine) – 0 punti
Leggi tutto: Gp Azerbaigian, vince ancora Verstappen. Ordine di arrivo e classifica piloti Formula 1


(Adnkronos) - Regno Unito, Canada e Australia riconoscono lo Stato di Palestina. "Oggi, per ravvivare la speranza di pace per i palestinesi e gli israeliani e una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina", ha scritto in un post su X il premier britannico Keir Starmer annunciando il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Regno Unito.
Nel video di sei minuti allegato al post, Starmer afferma che il riconoscimento dimostra sia al popolo israeliano che a quello palestinese che può esserci un "futuro migliore". "Questa soluzione non è una ricompensa per Hamas, perché significa che Hamas non potrà avere alcun futuro, alcun ruolo nel governo, alcun ruolo nella sicurezza. Abbiamo già prescritto e sanzionato Hamas, e andremo oltre. Ho dato istruzioni affinché nelle prossime settimane vengano sanzionate altre figure di Hamas - ha spiegato - Chiediamo nuovamente al governo israeliano di revocare le inaccettabili restrizioni alla frontiera, di porre fine a queste tattiche crudeli e di consentire l'afflusso degli aiuti".
"Con le azioni di Hamas, l'escalation del conflitto da parte del governo israeliano e l'accelerazione della costruzione di insediamenti in Cisgiordania, la speranza di una soluzione a due Stati sta svanendo, ma non possiamo lasciare che quella luce si spenga - ha continuato Starmer - Ecco perché stiamo costruendo un consenso con i leader della regione e oltre, attorno al nostro quadro per la pace".
"La decisione del Regno Unito è un passo verso una pace giusta e duratura", ha commentato il presidente palestinese Mahmoud Abbas in un comunicato diffuso dal suo ufficio.
Mentre per il ministero degli Esteri israeliano "il riconoscimento britannico è solo una ricompensa per Hamas". In un post pubblicato su X, la diplomazia israeliana ha scritto: "Il riconoscimento non è altro che una ricompensa per i jihadisti di Hamas, incoraggiato dai suoi affiliati della Fratellanza Musulmana nel Regno Unito. Gli stessi leader di Hamas ammettono apertamente: questo riconoscimento è il risultato diretto, il ‘frutto’, del massacro del 7 ottobre. Non lasciate che l’ideologia jihadista determini la vostra politica".
Anche il Canada ha annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese. "Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la nostra partnership nella costruzione della promessa di un futuro di pace per lo Stato di Palestina e lo Stato d'Israele", ha scritto il premier Mark Carney in un post su X.
Stesso passo dall'Australia. "L’Australia riconosce le legittime e storiche aspirazioni del popolo palestinese a uno Stato proprio", l'annuncio del primo ministro Anthony Albanese, seguendo la decisione assunta da Regno Unito e Canada.
In una lettera pubblicata su X, Albanese ha sottolineato che "il presidente dell’Autorità Palestinese ha ribadito il riconoscimento del diritto di Israele a esistere e ha fornito impegni diretti all’Australia, inclusi quelli di tenere elezioni democratiche e di attuare significative riforme nella finanza, nella governance e nell’istruzione". Il premier ha poi aggiunto che "l’organizzazione terroristica Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina".
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua netta opposizione a qualsiasi iniziativa che miri al riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese, annunciando che porterà questa posizione anche alle Nazioni Unite. "La creazione di uno Stato palestinese metterebbe in pericolo la sopravvivenza di Israele", ha detto Netanyahu.
"Dovremo combattere, sia all’Onu che in tutte le altre sedi, contro la falsa propaganda che ci viene rivolta e contro gli appelli a uno Stato palestinese, che metterebbe a rischio la nostra esistenza e rappresenterebbe un assurdo premio al terrorismo - ha sottolineato il premier durante la riunione di governo - la comunità internazionale sentirà la nostra voce su questo tema nei prossimi giorni".
In risposta al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di Regno Unito, Canada e Australia, il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, esponente dell'estrema destra, ha detto che servono "contromisure immediate". Ben-Gvir, rilanciano i media israeliani, intende sollevare la questione dell'annessione della Cisgiordania alla prossima riunione di governo. Il ministro chiede "l'imposizione immediata della sovranità" in Cisgiordania "e lo smantellamento completo dell'Autorità palestinese".
La ministra palestinese per gli Affari esteri, Varsen Aghabekian Shahin, ha commentato che "il riconoscimento dello Stato di Palestina è un passo irreversibile che preserva la soluzione dei due Stati e ci avvicina all’indipendenza e alla sovranità". "Ora è il momento. Domani è una data storica su cui dobbiamo costruire. Non è la fine - ha aggiunto - È una mossa che ci avvicina alla sovranità e all’indipendenza. Forse non fermerà la guerra domani, ma è un passo avanti, su cui dobbiamo costruire e che dobbiamo amplificare".
Shahin ha sottolineato che "questo riconoscimento non è certo simbolico. È un passo pratico, tangibile, irreversibile che i Paesi devono compiere se credono davvero nella soluzione dei due Stati". La ministra ha accusato Israele di non avere alcuna intenzione di negoziare, ricordando le parole di Netanyahu secondo cui "non ci sarà mai uno Stato palestinese" e la cerimonia di inaugurazione di un nuovo insediamento in Cisgiordania che "taglierebbe fuori le comunità palestinesi del nord da quelle del sud".
Shahin ha infine invocato "pressione politica su Israele che si trasformi in misure economiche per chiamarlo alle sue responsabilità e proteggere il popolo palestinese. Oggi Gaza brucia. Oggi Gaza è distrutta. Oggi a Gaza le persone vengono sistematicamente uccise".

(Adnkronos) - Regno Unito, Canada e Australia riconoscono lo Stato di Palestina. "Oggi, per ravvivare la speranza di pace per i palestinesi e gli israeliani e una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina", ha scritto in un post su X il premier britannico Keir Starmer annunciando il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Regno Unito.
Nel video di sei minuti allegato al post, Starmer afferma che il riconoscimento dimostra sia al popolo israeliano che a quello palestinese che può esserci un "futuro migliore". "Questa soluzione non è una ricompensa per Hamas, perché significa che Hamas non potrà avere alcun futuro, alcun ruolo nel governo, alcun ruolo nella sicurezza. Abbiamo già prescritto e sanzionato Hamas, e andremo oltre. Ho dato istruzioni affinché nelle prossime settimane vengano sanzionate altre figure di Hamas - ha spiegato - Chiediamo nuovamente al governo israeliano di revocare le inaccettabili restrizioni alla frontiera, di porre fine a queste tattiche crudeli e di consentire l'afflusso degli aiuti".
"Con le azioni di Hamas, l'escalation del conflitto da parte del governo israeliano e l'accelerazione della costruzione di insediamenti in Cisgiordania, la speranza di una soluzione a due Stati sta svanendo, ma non possiamo lasciare che quella luce si spenga - ha continuato Starmer - Ecco perché stiamo costruendo un consenso con i leader della regione e oltre, attorno al nostro quadro per la pace".
Anche il Canada ha annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese. "Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la nostra partnership nella costruzione della promessa di un futuro di pace per lo Stato di Palestina e lo Stato d'Israele", ha scritto il premier Mark Carney in un post su X.
Stesso passo dall'Australia. "L’Australia riconosce le legittime e storiche aspirazioni del popolo palestinese a uno Stato proprio", l'annuncio del primo ministro Anthony Albanese, seguendo la decisione assunta da Regno Unito e Canada.
In una lettera pubblicata su X, Albanese ha sottolineato che "il presidente dell’Autorità Palestinese ha ribadito il riconoscimento del diritto di Israele a esistere e ha fornito impegni diretti all’Australia, inclusi quelli di tenere elezioni democratiche e di attuare significative riforme nella finanza, nella governance e nell’istruzione". Il premier ha poi aggiunto che "l’organizzazione terroristica Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina".
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua netta opposizione a qualsiasi iniziativa che miri al riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese, annunciando che porterà questa posizione anche alle Nazioni Unite la prossima settimana. "La creazione di uno Stato palestinese metterebbe in pericolo la sopravvivenza di Israele", ha detto Netanyahu.
"Dovremo combattere, sia all’Onu che in tutte le altre sedi, contro la falsa propaganda che ci viene rivolta e contro gli appelli a uno Stato palestinese, che metterebbe a rischio la nostra esistenza e rappresenterebbe un assurdo premio al terrorismo - ha sottolineato il premier durante la riunione di governo - la comunità internazionale sentirà la nostra voce su questo tema nei prossimi giorni".

(Adnkronos) - Regno Unito, Canada e Australia riconoscono lo Stato di Palestina. "Oggi, per ravvivare la speranza di pace per i palestinesi e gli israeliani e una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina", ha scritto in un post su X il premier britannico Keir Starmer annunciando il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Regno Unito.
Anche il Canada riconoscerà ufficialmente lo Stato palestinese. Lo ha annunciato il premier Mark Carney in un post su X. "Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la nostra partnership nella costruzione della promessa di un futuro di pace per lo Stato di Palestina e lo Stato d'Israele".
Stesso passo dall'Australia. "L’Australia riconosce le legittime e storiche aspirazioni del popolo palestinese a uno Stato proprio". Con queste parole il primo ministro Anthony Albanese ha annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, seguendo la decisione già assunta da Canada e Regno Unito.
In una lettera pubblicata su X, Albanese ha sottolineato che "il presidente dell’Autorità Palestinese ha ribadito il riconoscimento del diritto di Israele a esistere e ha fornito impegni diretti all’Australia, inclusi quelli di tenere elezioni democratiche e di attuare significative riforme nella finanza, nella governance e nell’istruzione". Il premier ha poi aggiunto che "l’organizzazione terroristica Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina".
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua netta opposizione a qualsiasi iniziativa che miri al riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese, annunciando che porterà questa posizione anche alle Nazioni Unite la prossima settimana.
"La creazione di uno Stato palestinese metterebbe in pericolo la sopravvivenza di Israele",ha detto Netanyahu.
"Dovremo combattere, sia all’Onu che in tutte le altre sedi, contro la falsa propaganda che ci viene rivolta e contro gli appelli a uno Stato palestinese, che metterebbe a rischio la nostra esistenza e rappresenterebbe un assurdo premio al terrorismo - ha sottolineato il premier durante la riunione di governo - la comunità internazionale sentirà la nostra voce su questo tema nei prossimi giorni".
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(Adnkronos) - Lorenzo Musetti vola in semifinale all'Atp 250 di Chengdu. Oggi, domenica 21 settembre, l'azzurro ha sconfitto il georgiano Nikoloz Basilashvili, numero 114 al mondo, con un doppio 6-3. Buona prova dell'azzurro, che vendica così l'eliminazione al primo turno di Wimbledon. Nel primo set l'azzurro trova il break decisivo nel quinto game, chiudendo poi il parziale in 40 minuti di gioco. Nel secondo set, Lorenzo strappa invece il turno di battuta all'avversario nell'ottavo gioco. Per il toscano è la quinta semifinale stagionale. Al prossimo turno affronterà uno tra Taro Daniel e Alexander Shevchenko.
Leggi tutto: Atp Chengdu, Musetti batte Basilashvili e vola in semifinale
(Adnkronos) - Cori, abbracci e un'esplosione di gioia. Alla fine del derby tra Lazio e Roma, vinto dalla squadra giallorossa grazie al gol di Pellegrini, i tifosi romanisti rimasti fuori dallo stadio esultano al momento del triplice fischio.

(Adnkronos) - Altra giornata di caos negli aeroporti europei, dopo il presunto attacco informatico ai sistemi di check-in. Londra Heathrow, Bruxelles e Berlino hanno registrato oggi nuovi ritardi e cancellazioni a seguito del blocco del software di registrazione passeggeri di Collins Aerospace, colpito da un "incidente di natura informatica". Dalla serata di venerdì le compagnie aeree sono state costrette a tornare al check-in manuale, con oltre 70 voli cancellati tra sabato e domenica e centinaia di partenze in ritardo.
Gli scali hanno invitato i passeggeri a verificare lo stato dei voli prima di partire e a non presentarsi troppo in anticipo, mentre Collins – controllata dal colosso Rtx – ha assicurato di essere al lavoro per ripristinare al più presto la piena funzionalità del sistema. A Bruxelles ogni volo risultava in ritardo fino a quattro ore, a Berlino si segnalavano attese prolungate ai banchi, mentre Heathrow ha rafforzato il personale per gestire l’emergenza, pur sottolineando che il problema "era al di fuori del nostro controllo".
Leggi tutto: Cyberattacco aeroporti europei: ancora caos e ritardi a Heathrow, Bruxelles e Berlino

(Adnkronos) - Nella suggestiva cornice di Palazzo Ducale, centro culturale di Genova, sono stati conferiti i riconoscimenti della sesta edizione del Design innovation award. Creato nel 2020, è un premio all’eccellenza, alla ricerca e all’innovazione nel settore nautico mondiale ed espressione del Made in Italy che rende celebre il comparto globalmente.
Alla serata ha partecipato anche Silvia Salis, sindaca di Genova, che ha voluto sottolineare l’importanza di avere un evento come il Salone nella propria città. Dieci le categorie premiate, oltre a tre riconoscimenti speciali e due menzioni d’onore.
I vincitori sono stati individuati da una giuria indipendente, presieduta quest’anno da Walter De Silva, composta da esperti internazionali nei campi della nautica, del design e della cultura. Tra i vincitori Natanti a vela, a motore o pneumatici (fino a 10 m LH) A32 Luxury Tender - Cranchi Yachts per ‘la Soluzione convincente e risolta nei dettagli per un luxury tender attuale che si inserisce nella tradizione costruttiva del cantiere’. Tra le imbarcazioni a vela oltre 14 metri a conquistare il premio è Oceanis 52 di Beneteau, nelle imbarcazioni a motore fino a 14 metri a New Pardo 43 del Cantiere del Pardo. Premi speciali per l’innovazione a Say Carbon Yachts, alla carriera per I Cantieri Navali Codecasa e al talento per La Startup Electrifly.
Leggi tutto: Nautica, Design innovation award, premio eccellenza a Salone Internazionale
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