
(Adnkronos) - E' morta Claudia Cardinale, l'attrice aveva 87 anni. L'attrice, nata a Tunisi il 15 aprile 1938, è deceduta oggi 23 settembre 2025 come riferisce l'agenzia France Presse.
Claudia Cardinale - all'anagrafe Claude Joséphine Rose Cardinale - è stata un'icona del cinema italiano e internazionale per oltre mezzo secolo grazie alle interpretazioni in oltre 150 film tra commedie e opere drammatiche, spaghetti western e produzioni hollywoodiane. La sua dimensione planetaria è stata consacrata dai premi ricevuti: dal Leone d'oro alla carriera al Festival di Venezia all'Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino passando per il Premio Lumière e il Premio Flaiano.
La sua carriera cinematografica iniziò quasi casualmente nel 1956 con Les Anneaux d'or, seguita dalla vittoria al concorso "La più bella italiana di Tunisia" nel 1957, che la portò alla Mostra di Venezia. Debuttò nel 1958 in Goha e si fece notare in I soliti ignoti di Maro Monicelli. Negli anni ’60 divenne musa di registi come Visconti (Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Vaghe stelle dell’Orsa...), Fellini (8½), Zurlini (La ragazza con la valigia) e Leone (C’era una volta il West).
Negli anni '70 recitò in commedie come Bello, onesto, emigrato Australia... e western come Le pistolere. Dagli anni ’80 si stabilì in Francia, collaborando con Herzog (Fitzcarraldo) e Cavani (La pelle). Continuò a lavorare in oltre 150 film, dedicandosi anche al teatro.
Negli anni 2000-2010 apparve in L’isola del perdono (2022) e fu celebrata con retrospettive, come al MoMA nel 2023. Ambasciatrice UNESCO, si dedicò a cause umanitarie.La vita privata fu intensa: dal 1963 al 1975 fu legata a Cristaldi, sposato nel 1966; nel 1971 nacque la figlia Claudia da Pasquale Squitieri, con cui visse fino al 2000. Riconobbe pubblicamente Patrick solo nel 1965. Parlò apertamente delle sue difficoltà, mostrando resilienza. Ricevette cinque David di Donatello, Nastri d’Argento, Globi d’Oro, il Leone d’Oro e l’Orso d’Oro alla carriera, oltre alla Cavalleria di Gran Croce.
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(Adnkronos) - "Non sono un violento". Enzo Iacchetti torna a E' sempre Cartabianca dopo lo scontro durissimo, andato in scena nella puntata della scorsa settimana, con Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele. La discussione su Gaza è 'deragliata' quando alle parole di Iacchetti, che denunciava la morte di migliaia di bambini, Mizrahi ha replicato con le parole "definisci bambino".
"Quando uno mi dice 'definisci bambino' non si può rispondere diplomaticamente. Non sono un violento, non uccido nemmeno le mosche. Non avrei torto nemmeno un capello a quel signore", dice Iacchetti, diventato nell'ultima settimana un protagonista sui social e nelle manifestazioni di piazza. "Quando parlo, non penso mai ai social perché io i social non li ho mai vissuti. Se devo usare il cellulare lo uso per una telefonata o al massimo per una foto. Non potevo immaginare che a Milano, Roma o Bologna ci fosse la mia fotografia nelle manifestazioni per Gaza", dice. C'è anche l'altro lato della medaglia, con insulti e minacce: "Uno mi ha scritto anche l'orario in cui mi viene a uccidere... C'è la polizia postale, su queste cose non si scherza".
L'attore e conduttore è convinto che su Gaza non possa esserci contraddittorio: "Ci può essere in caso di un incidente stradale tra due automobilisti, ma quando c'è un genocidio riconosciuto da tutti il contraddittorio non esiste".
E' vero che sta perdendo il lavoro a causa delle sue posizioni? "Ho contratti teatrali fino al 2028. Ora mi chiamano per fare l'opinionista, mi chiamano tv e giornali. Ma io vorrei ricominciare a fare il mio lavoro, sempre continuando a dire quello che penso. Chi mi dice di fare il comico senza dire nient'altro è un imbecille. Ho perso il lavoro nel senso che tutto questo ha oscurato ciò che avrei dovuto fare... Potevo fare serate o spettacoli, da quando parlo sul web fatico ad avere gli stessi inviti dello scorso anno. Molti non mi chiamano perché temono che io mi metta a tirare frecciate durante uno spettacolo".
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(Adnkronos) - Il grande ritorno di Fiorello in radio è ufficiale. A partire da metà ottobre, lo showman siciliano sarà di nuovo in onda su Rai Radio 2 con il suo nuovo programma, 'La Pennicanza'. Al suo fianco, l'amico e collega Fabrizio Biggio, con cui forma una coppia ormai consolidata.
La conferma è arrivata durante la presentazione dei palinsesti Rai per la stagione 2025-2026, tenutasi all'Auditorium Parco della Musica di Roma e condotta da Carlo Conti. L'annuncio non è stato convenzionale, ma è avvenuto in pieno stile Fiorello: attraverso un divertente video-gag che ha visto protagonisti lo stesso showman e Biggio, confermando la loro inossidabile sintonia, già collaudata nel successo di 'Viva Rai2!'.
"Un'offerta diversificata consente alle nostre radio di distinguersi per linea editoriale, per raggiungere target differenti e più ampie fasce di pubblico", dice Marco Caputo, direttore di Rai Radio, descrive il palinsesto 2025-2026, un mosaico che punta a rinnovare l'offerta mantenendo salda l'identità storica delle reti. Radio 1 si conferma il baluardo dell'informazione e dello sport, con 181 giornali radio a settimana e oltre 1.600 ore di dirette sportive all'anno. A questa solida base si affiancano ora numerosi programmi inediti, pensati per esplorare nuove tematiche e linguaggi.
Tra le novità per la stagione 2025-2026 - presentate all'Auditorium Parco della Musica di Roma - troviamo 'Lupus in fabula' (dal lunedì al venerdì, 06:50), dove la voce di Pietrangelo Buttafuoco intreccerà i grandi classici della letteratura con le pieghe dell'attualità e 'Santi per un giorno' (11:30), un moderno almanacco in cui il dialogo tra Federica Gentile e Don Walter Insero offrirà una riflessione quotidiana con un linguaggio semplice e contemporaneo. Nel fine settimana 'Tutti a tavola' (sabato alle 13:20) con il ristoratore e volto Tv Francesco Panella mentre la musica, invece, diventa protagonista del venerdì pomeriggio con 'Non solo parole' (15:05) dove la cantante Noemi racconta la musica italiana.
Sarà la cantante Noemi a vestire i panni di narratrice per guidare il pubblico in un'esplorazione della storia della nostra canzone, tra aneddoti, ascolti guidati e interviste, con la passione di un'artista che quel mondo lo vive dall'interno. Confermati, tra i tanti, gli appuntamenti con Caffè Europa, Eta Beta, Il rosso e il nero, L'Aria che respiri.
Più musica è la parola d'ordine di Radio2, che spinge sulla strada dell'intrattenimento con nuovi programmi e conduzioni, spazi di comicità, imitazioni e divertimento e una rafforzata presenza sul territorio. Su Radio2 debutta Belen con 'Matti da legare' (lunedì – venerdi 17:30 – 19:30), insieme a Barty Colucci, Mario Benedetto e Vincenzo De Lucia. Serena Bortone con 'Stai Serena' (lunedì – venerdì 12:00 – 13:30) insieme a Massimo Cervelli propone uno spazio libero in cui confrontarsi sull'attualità e loa società.
Da lunedì a venerdì torna 'Caterpillar' ma in una nuova collocazione oraria (19:45 – 21). Gli ascoltatori potranno inoltre ritrovare programmi iconici come 'Social Club', 'Decanter', 'I Lunatici', 'Lillo e Greg 610' e 'Il ruggito del coniglio'. Resta invece un'incognita il ritorno di Fiorello con la sua 'Pennicanza', anche se lo showman nei giorni scorsi aveva annunciato una nuova edizione del programma di Radio2.
Radio 3 si conferma la casa del dibattito culturale e dell'approfondimento, con la conferma di programmi come Hollywood Party, Fahrenheit, Battiti e L'Isola deserta. Isoradio continua la sua missione di servizio dedicata all'infomobilità, con aggiornamenti sul traffico e musica in diretta 24 ore su 24. A completare l'universo Rai Radio ci sono i canali specializzati, con offerte mirate per ogni tipo di pubblico: Radio1 Sport, GR Parlamento, Radio3 Classica, Radio Tutta Italiana, Radio Kids, Radio Live Napoli, Radio Techetè e No Name Radi.
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(Adnkronos) - È stato presentato a Tricase il nuovo libro di Uli Weber, fotografo internazionale che firma con questo volume un intenso omaggio al Sud Italia. Ad accompagnare le immagini, i testi di Dame Helen Mirren, attrice Premio Oscar e impegnata con l’associazione Save the Olives, che in Puglia combatte la devastazione degli ulivi secolari causata dalla Xylella, e di Denis Curti, storico e critico della fotografia, che offre le chiavi di lettura di un’opera sospesa fra poesia e testimonianza.
Un viaggio per immagini che si snoda dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, restituendo la forza dei contrasti che rendono unico il Mezzogiorno. Scorci di armonia assoluta convivono con segni di disarmonia e abbandono; paesaggi naturali incontaminati si alternano a tracce antropiche e urbane. È in questo equilibrio precario e affascinante che Weber trova la sua cifra poetica, capace di trasformare il paesaggio in emozione e di rivelarne la dimensione simbolica. La sua fotografia si muove al di là dei cliché turistici per restituire un Grand Tour contemporaneo, un racconto iconografico che invita a guardare oltre la superficie, a cogliere il legame profondo fra l’uomo e il suo ambiente. Protagonista assoluta è la luce, che ora incide la realtà con precisione chirurgica, ora avvolge i luoghi in atmosfere sognanti.
“Questo libro vuole essere il mio omaggio all’Italia, Paese che amo e in cui vivo per buona parte dell’anno - spiega l’autore - in particolare a quel Mezzogiorno che mi ha fatto innamorare 20 anni fa quando ho comprato la mia casa pugliese dove tutt’ora risiedo nella stagione estiva e Un Sud al cui fascino concorrono egualmente 'pregi e difetti', l’armonia assoluta di alcuni scorci e altresì la totale disarmonia di altri, in un contrasto che a mio modo di vedere ne caratterizza l’Unicità. Attraverso le migliaia di chilometri percorse, ho cercato di cogliere con la mia macchina fotografica un Mezzogiorno inedito, e al contempo familiare, in cui ciascuno di noi ritrova tracce di esperienze personali, o visioni inconsuete di posti conosciuti”.
Ad accompagnare le immagini, i testi di Dame Helen Mirren, attrice Premio Oscar e impegnata con l’associazione Save the Olives, che in Puglia combatte la devastazione degli ulivi secolari causata dalla Xylella, e di Denis Curti, storico e critico della fotografia, che offre le chiavi di lettura di un’opera sospesa fra poesia e testimonianza. Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere le attività di Save the Olives, contribuendo concretamente alla salvaguardia di un patrimonio naturale e culturale unico.
Queste le parole di Dame Helen Mirren, presente al lancio del libro: “Credo che nessuno possa dimenticare il primo incontro con i monumentali alberi secolari della Puglia. La loro presenza è travolgente. La loro forza immobile nasce dal movimento costante di centinaia, a volte migliaia di anni. Le loro intricate forme scultoree, opera della terra, del vento, del sole, della pioggia e delle mani dell’uomo che si è preso cura di loro nel corso dei secoli, fanno di ciascuno di essi un individuo, una testimonianza del legame tra uomo e natura".
E conclude: "Ora questi testimoni della nostra storia sono sotto una terribile minaccia. Un batterio chiamato Xylella si sta diffondendo da circa dieci anni: partito da un piccolo angolo della punta più meridionale della Puglia, prosegue la sua marcia distruggendo tutti gli ulivi sul suo cammino, giovani e antichi. Dobbiamo fare appello alla nostra grande immaginazione umana, alle nostre conoscenze e alla nostra esperienza per salvare questo patrimonio. Il mio sentito ringraziamento a Uli Weber, il cui straordinario libro cattura il fascino dell’Italia meridionale attraverso le sue fotografie, portando ulteriore attenzione internazionale alla piaga degli ulivi del Salento”.
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(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, 23 settembre 2025. Centrati invece tre '5' che vincono ciascuno 54.961,49 euro. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 55,6 milioni di euro. Si torna a giocare giovedì 25 settembre per il secondo concorso settimanale.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 1, 6, 20, 43, 59, 73. Numero Jolly: 58. Numero Superstar: 89.
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(Adnkronos) - Una proposta per riunire "le 6 case circondariali di Roma all'interno di un XVI Municipio'. Questo l'ordine del giorno approvato all'unanimità dei presenti da parte dell'Assemblea Capitolina, nella seduta straordinaria tenutasi a Rebibbia, sulla situazione delle carceri a Roma. Nel testo, presentato dalle consigliere Pd Cristina Michetelli e dalla capogruppo Valeria Baglio, si chiede di "considerare d’ora in poi Rebibbia Nuovo Complesso e gli altri istituti di pena insistenti sul territorio capitolino come il Sedicesimo municipio della città, cui rivolgere sistematicamente i propri servizi e supporti": "Sul territorio di Roma Capitale - si legge nell'ordine del giorno - insistono sei istituti di pena (Rebibbia Nuovo Complesso, Rebibbia Terza Casa, Rebibbia Penale, Rebibbia Femminile, Regina Coeli e Casal del Marmo), oltre ad una piccola sezione carcere all’interno del Cpr di Gjader, in Albania, e al Cpr di Ponte Galeria che, pur non essendo tecnicamente un carcere, sotto il profilo delle problematiche inerenti le condizioni di trattamento delle persone ivi ristrette può essere a questi assimilato".
"Le carceri italiane, e romane in particolare, vivono una condizione che conosciamo bene - afferma la capogruppo Dem Baglio - sovraffollamento, strutture fatiscenti, carenza di cure per le malattie fisiche e mentali, percorsi di recupero insufficienti. Tutto questo genera sofferenza e frustrazione, compromettendo non solo i diritti fondamentali delle persone detenute, ma anche la sicurezza e la serenità di chi lavora qui ogni giorno. Per questo chiediamo al Sindaco e a tutta l’amministrazione di aprire un’interlocuzione diretta con Governo e Regione sui temi della salute, della formazione, del lavoro e di considerare gli istituti penitenziari come un vero e proprio XVI Municipio della città, con pari dignità e diritti di accesso ai servizi. Chiediamo anche di estendere la prerogativa dell’articolo 67 dell’ordinamento penitenziario concedendo agli amministratori locali di visitare gli istituti penitenziari con più facilità, senza chiedere un’autorizzazione specifica. Le carceri devono essere luoghi di recupero, non di abbandono. Riaffermare questo principio significa rafforzare la democrazia, difendere i diritti umani e costruire una società più giusta e sicura. E questo impegno non riguarda solo chi è qui dentro, ma tutta Roma, tutta la nostra città. Solo insieme, istituzioni e società civile, detenuti e operatori, possiamo dare concretezza a un principio fondamentale che ci guida: nessuno deve essere lasciato indietro".
Per questo, spiega la consigliera Micheletti nel suo intervento da Rebibbia, "noi speriamo che la proposta diventi veramente un esempio per tutte le amministrazioni, che entrassero nelle loro carceri, perché credo che per un amministratore sia un'esperienza imprescindibile conoscere questo pezzo di civiltà. Ed entrino per controllare, per vigilare, ma anche per decidere quali sono le politiche sociali migliori da applicare". "Noi vorremmo che tutte le carceri romane venissero considerate come il XVI Municipio di Roma. E che quindi, in tutti i nostri atti administrativi, in tutti i nostri atti politici, ogni volta che c'è un bando, ogni volta che c'è una decisione da mettere, ci ricordiamo anche di questo pezzo di città. Quello che chiediamo sono sicuramente più risorse, più risorse umane, più risorse per le strutture, più risorse dei percorsi di recupero e di risedimento. Ma chiediamo anche una legislazione diversa, che immediatamente alleggerisca le strutture carcerarie, che anche nel medio e più lungo periodo faccia una vera e propria inversione 'a U' su quella che è ormai questa carcerizzazione così specificata, così elevata, che non è mai stata conosciuta nei decenni precedenti. E questo nonostante il ruolo dei reati reali sia in diminuzione".
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(Adnkronos) - Giallo in Sardegna per la scomparsa di una donna di 33 anni, si indaga per omicidio. Cinzia Pinna, di Castelsardo, è scomparsa la notte tra l'11 e il 12 settembre da Palau. Le ricerche vanno avanti da giorni nel nord-est dell'isola e oggi arriva la svolta: la procura di Tempio indaga per omicidio. Ci sono due uomini coinvolti, che risultano indagati.
A lanciare l'allarme della scomparsa era stata la sorella, Cinzia quella notte era a Palau - in Gallura -, poi, si erano perse le sue tracce. Ora il cerchio sembra stringersi, in procura sono convinti che la donna sia stata uccisa e si cerca il cadavere.
Leggi tutto: Cinzia Pinna scomparsa a Palau, due indagati per omicidio

(Adnkronos) - A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di polizia, sono 76 i poliziotti rimasti feriti ieri nel corso delle manifestazioni pro Palestina che si sono tenute in diverse città italiane e in particolare a Roma, Milano, Bologna, Trieste, Firenze, Catania, Napoli, Venezia, Cagliari, Torino, Palermo, Bari, Genova, Livorno, Bergamo, Brescia, Reggio Emilia, Varese, Pisa e Cosenza. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per esprimergli solidarietà per gli agenti delle Forze dell’Ordine feriti e chiedergli di trasmettere loro i suoi auguri.
La maggior parte degli agenti, 58, sono stati feriti a Milano, sette a Bologna, quattro a Napoli, quattro a Brescia e tre a Catania. Sono invece nove le persone già arrestate per gli scontri, cinque a Milano e quattro a Bologna, e 13 i denunciati, di cui due a Milano, quattro a Bologna e sette a Bergamo. Prosegue comunque l’attività di analisi dei filmati per individuare tutti i responsabili dei disordini.
Secondo le stesse fonti, la maggior parte dei disordini sono riconducibili alle frange estreme di anarchici, antagonisti e appartenenti centri sociali e in molte occasioni è emerso chiaramente come gli organizzatori non siano stati capaci di gestire tutte le realtà aderenti all’iniziativa. I principali disordini si sono registrati a Milano dove sono scese in piazza circa 12.000 persone. Durante il tragitto del corteo ci sono stati numerosi episodi di violenza e vandalismo: i manifestanti hanno versato dei calcinacci e materiale edile dinnanzi alla sede del bar Starbucks e hanno lanciato uova contro il supermercato Carrefour. Inoltre circa 500 appartenenti ai centri sociali, utilizzando gli accessi della metropolitana, sono entrati all’interno della stazione centrale. Qui sono state effettuate azioni di alleggerimento anche con l’utilizzo di lacrimogeni perché i manifestanti hanno cominciato un fitto lancio di oggetti utilizzando anche le bocchette anti incendio.
Circa 15.000 le persone che hanno manifestato a Bologna sfilando in corteo in centro. Alcuni manifestanti con il volto coperto, arrivati nella stazione centrale, hanno iniziato un lancio di uova contro i mezzi del Reparto Mobile. Poi una parte del corteo si è diretta verso la tangenziale dove ha bloccato il traffico. Un gruppo è riuscito a passare sulla limitrofa carreggiata della A14 Bologna-Taranto dove è rimasto per circa un'ora, fino a che non sono stati respinti con idranti e lacrimogeni. Ottomila i presenti in piazza a Torino. Alcuni manifestanti hanno scritto 'Free Palestine' sulla statua di Vittorio Emanuele II. Un altro gruppo ha occupato i binari vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, causando l’interruzione della circolazione dei treni, per poi allontanarsi successivamente verso la periferia cittadina. Circa 200 persone si sono mosse in corteo fino alla sede della società Collins Aerospace del gruppo Alenia, dove alcuni hanno bruciato un cartello raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano al Premier israeliano Netanyahu. Alcuni, sotto la regia di Askatasuna, hanno anche bloccato una rampa di accesso all’autostrada.
A Trieste i manifestanti, circa 3.000, si sono riuniti in presidio davanti ad un varco del porto comportando la deviazione del traffico merci su gomma. Successivamente si sono svolti due cortei lungo le vie cittadine, in uno dei due i manifestanti hanno rovesciato a terra cassonetti e lanciato di sassi nei confronti delle forze dell’ordine. A Firenze circa 5.000 i manifestanti: alcuni lungo il percorso del corteo hanno tentato di accedere alla sede della Leonardo. Bloccati dalla Polizia hanno iniziato il lancio di oggetti contundenti. A Napoli 15mila le persone che sono scese in piazza. Un gruppo di circa 1.000 manifestanti ha fatto irruzione all’interno della stazione Centrale di piazza Garibaldi, occupando per circa un’ora le banchine. Seimila persone hanno manifestato a Reggio Emilia. Un gruppo di circa 500 manifestanti nel tardo pomeriggio si è staccato dal corteo e ha invaso i binari della stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione dei convogli per circa 20 minuti. Infine a Bergamo dove hanno protestato circa 4mila persone che si sono spostate nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dover circa 80 persone sono riuscite a entrare da un accesso secondario. Una ventina di persone si sono posizionate su uno dei due binari per circa 20 minuti.
Sono 181, inoltre, i feriti tra le forze dell'ordine alle manifestazioni di piazza, la maggior parte pro Palestina, dall'inizio dell'anno al 22 settembre. Si tratta di 168 poliziotti, nove carabinieri e quattro agenti della polizia locale. Nel 2024 i feriti erano stati 273 (258 poliziotti, 14 carabinieri e un agente della polizia locale) contro i 120 feriti del 2023 (119 poliziotti e un agente della locale. sordini sono riconducibili alle frange estreme di anarchici, antagonisti e appartenenti centri sociali e in molte occasioni è emerso chiaramente come gli organizzatori non siano stati capaci di gestire tutte le realtà aderenti all’iniziativa. I principali disordini si sono registrati a Milano dove sono scese in piazza circa 12.000 persone. Durante il tragitto del corteo ci sono stati numerosi episodi di violenza e vandalismo: i manifestanti hanno versato dei calcinacci e materiale edile dinnanzi alla sede del bar Starbucks e hanno lanciato uova contro il supermercato Carrefour. Inoltre circa 500 appartenenti ai centri sociali, utilizzando gli accessi della metropolitana, sono entrati all’interno della stazione centrale. Qui sono state effettuate azioni di alleggerimento anche con l’utilizzo di lacrimogeni perché i manifestanti hanno cominciato un fitto lancio di oggetti utilizzando anche le bocchette anti incendio.
Circa 15.000 le persone che hanno manifestato a Bologna sfilando in corteo in centro. Alcuni manifestanti con il volto coperto, arrivati nella stazione centrale, hanno iniziato un lancio di uova contro i mezzi del Reparto Mobile. Poi una parte del corteo si è diretta verso la tangenziale dove ha bloccato il traffico. Un gruppo è riuscito a passare sulla limitrofa carreggiata della A14 Bologna-Taranto dove è rimasto per circa un'ora, fino a che non sono stati respinti con idranti e lacrimogeni. Ottomila i presenti in piazza a Torino. Alcuni manifestanti hanno scritto 'Free Palestine' sulla statua di Vittorio Emanuele II. Un altro gruppo ha occupato i binari vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, causando l’interruzione della circolazione dei treni, per poi allontanarsi successivamente verso la periferia cittadina. Circa 200 persone si sono mosse in corteo fino alla sede della società Collins Aerospace del gruppo Alenia, dove alcuni hanno bruciato un cartello raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano al Premier israeliano Netanyahu. Alcuni, sotto la regia di Askatasuna, hanno anche bloccato una rampa di accesso all’autostrada.
A Trieste i manifestanti, circa 3.000, si sono riuniti in presidio davanti ad un varco del porto comportando la deviazione del traffico merci su gomma. Successivamente si sono svolti due cortei lungo le vie cittadine, in uno dei due i manifestanti hanno rovesciato a terra cassonetti e lanciato di sassi nei confronti delle forze dell’ordine. A Firenze circa 5.000 i manifestanti: alcuni lungo il percorso del corteo hanno tentato di accedere alla sede della Leonardo. Bloccati dalla Polizia hanno iniziato il lancio di oggetti contundenti. A Napoli 15mila le persone che sono scese in piazza. Un gruppo di circa 1.000 manifestanti ha fatto irruzione all’interno della stazione Centrale di piazza Garibaldi, occupando per circa un’ora le banchine. Seimila persone hanno manifestato a Reggio Emilia. Un gruppo di circa 500 manifestanti nel tardo pomeriggio si è staccato dal corteo e ha invaso i binari della stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione dei convogli per circa 20 minuti. Infine a Bergamo dove hanno protestato circa 4mila persone che si sono spostate nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dover circa 80 persone sono riuscite a entrare da un accesso secondario. Una ventina di persone si sono posizionate su uno dei due binari per circa 20 minuti. (di Giorgia Sodaro)
"Una regia complessiva è da dimostrare, ma ci sono state sicuramente delle responsabilità in alcuni contesti, anche da parte degli organizzatori. A Milano, per esempio, ci sono state 500 persone che si sono poi staccate dal corteo che hanno fatto quello cui abbiamo assistito tutti. Sono soggetti provenienti da ambienti ben individuati e credo che gli organizzatori, come si è dimostrato a Roma dove 50.000 persone hanno manifestato senza che avvenissero incidenti, possono fare azione di preventivo allontanamento e isolamento di quelli che sono i facinorosi e violenti", ha detto al Piantedosi che si è complimentato subito con le forze dell'ordine "per come hanno saputo gestire in tutta Italia delle situazioni di grande difficoltà e complessità" riferendosi agli scontri.
"I violenti vanno isolati", ha detto il capo della Polizia Vittorio Pisani in un'intervista al Tg1 all'indomani dei gravi disordini verificatisi in diverse città italiane dove erano in corso manifestazioni pro Palestina.
"Voglio ringraziare i cittadini che manifestano pacificamente e invito gli organizzatori dei cortei a collaborare sempre con le questure - ha detto Pisani al Tg1 - I violenti vanno isolati perché i loro comportamenti sono un pericolo assoluto per i manifestanti pacifici ma soprattutto impediscono l'esercizio di quelle libertà che noi abbiamo sempre tutelato e continueremo a garantire".

(Adnkronos) - I paesi della Nato dovrebbero abbattere jet della Russia che violano lo spazio aereo. Lo dice Donald Trump, rispondendo ad una domanda che gli viene posta durante il bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'Onu. "Sì", dice il presidente degli Stati Uniti interpellato a margine dell'assemblea generale. Gli Stati Uniti interverrebbero accanto ai paesi alleati in questa eventuale situazione? "Dipende dalle circostanze. Sapete, noi siamo una posizione risoluta in relazione alla Nato", aggiunge.
Nelle ultime settimane, diversi paesi della Nato hanno denunciato violazioni del proprio spazio aereo. La Polonia ha fatto alzare i propri F-15 e F-35 per un'ondata di droni. Venerdì scorso, 3 MiG-31 russi hanno invaso lo spazio aereo dell'Estonia sorvolando per 12 minuti il Golfo di Finlandia. La reazione della Nato all'incursione ha coinvolto anche F-35 italiani, che si sono alzati in volo.
Leggi tutto: Trump: "Paesi Nato dovrebbero abbattere jet Russia se invadono spazio aereo"

(Adnkronos) - Il premier norvegese Jonas Gahr Støre ha denunciato che aerei militari russi hanno violato lo spazio aereo norvegese tre volte quest'anno, in primavera ed estate, due volte sul mare e uno su territori non abitati. Un SU-24 il 25 aprile scorso, per quattro minuti, un L410 Turbolet da trasporto, per tre minuti il 25 luglio, e un SU-33 per un minuto il 18 agosto. "Non possiamo stabilire se si tratta di una azione deliberata o di un errore di navigazione" ha dichiarato. "Ma qualunque ne sia la causa, rimangono atti inaccettabili e lo abbiamo fatto presente ai russi".
L'ambasciata russa a Oslo ha risposto dicendo che le affermazioni non sono "confermate da dati oggettivi dei loro sistemi di ricognizione".

(Adnkronos) - "Circa il 40% dei voli in Europa attraversa aree disturbate da apparecchiature russe. Si tratta di un fenomeno davvero di ampia portata". Lo dice a Open, diretto da Franco Bechis, Andrius Kubilius, ex premier lituano e attuale commissario Ue per la Difesa e per lo Spazio, aggiungendo, riguardo le altre provocazioni russe, che "stiamo affrontando caso per caso le intrusioni in Polonia, Lituania, Romania e altri Paesi.
"Le interferenze del segnale Gps stanno diventando un problema molto diffuso, una sfida e una minaccia in tutti i cieli europei. Quando volavamo con la presidente della Commissione, abbiamo affrontato problemi di questo genere. Non sappiamo se le interferenze fossero mirate specificamente al nostro aereo o se interessassero l’intera zona, ma ad oggi circa il 40% dei voli in Europa attraversa aree disturbate da apparecchiature russe. Si tratta di un fenomeno davvero di ampia portata", aggiunge. Si tratta di provocazioni che la Russia sta facendo deliberatamente, probabilmente per testare la nostra risposta e le nostre capacità di difesa, che vanno rafforzate molto presto. Ecco perché abbiamo iniziato a parlare del cosiddetto 'muro dei droni' al confine che divide l’Unione Europea da Russia e Bielorussia".
Sulla possibilità che Putin attacchi l’Europa nel prossimo futuro, Kubilius ricorda che "i servizi segreti di Germania, Polonia, Danimarca e Paesi Bassi stanno affermando pubblicamente che, secondo la loro valutazione, la Russia può essere pronta ad attaccare l’Europa per testare l’Articolo 5 della Nato nei prossimi tre o quattro anni. È per questo che stiamo accelerando la nostra prontezza difensiva ed è per questo che la nostra strategia guarda al 2030. È il momento di fare i compiti e colmare le carenze delle nostre capacità di difesa. Dobbiamo mettere a punto piani regionali congiunti. È ciò di cui discuteremo molto presto con i ministri dei ventisette Paesi, compresi i rappresentanti e i ministri dell’Ucraina, da cui possiamo imparare molto. I radar che abbiamo installato per difendere il nostro spazio aereo da missili o caccia non sono sempre efficaci quando si tratta di rilevare i droni. Per distruggere i droni, oggi, sono necessarie tre cose: intercettori anti-drone, capacità di guerra elettronica e capacità tradizionali, come l’artiglieria Zenit, in grado di abbattere i droni".
Quanto al contributo alla difesa che potrebbe in futuro fornire l'Ucraina, il Commissario alla Difesa afferma che "vogliamo davvero che l’Ucraina faccia parte di questo piano, perché il loro know-how è fondamentale. E lo stesso vale per altri settori dell’industria della difesa. L’Ucraina è riuscita ad aumentare la produzione dell’industria della difesa da 1 miliardo di euro nel 2022 agli attuali 35 miliardi di euro. Quest’anno, inoltre, è riuscita a produrre milioni di droni. Quindi sì, ci sono molte cose che dobbiamo imparare. E possiamo già dire che noi stiamo supportando l’Ucraina e l’Ucraina sta supportando noi. Ecco perché stiamo cercando di creare nuove iniziative e piattaforme congiunte".
Sullo scetticismo nell’opinione pubblica dei Paesi del Sud Europa, Italia compresa, sull'aumentare le spese militari, prosegue: "I Paesi del Mediterraneo sono più distanti dalla Russia e forse hanno la sensazione che sia così lontana da non poterli toccare. Ma in realtà, se adottiamo uno sguardo più geopolitico, scopriamo che la Russia si trova anche nel Mediterraneo, in Nord Africa. Ecco perché non mi sorprende che i governi di Italia, Spagna e Francia abbiano deciso di accettare una quantità considerevole di cosiddetti 'prestiti sicuri' per investire nello sviluppo delle capacità di difesa. L’Italia, peraltro, ha un’industria della difesa e un’industria spaziale davvero forti".
"La prontezza alla difesa non richiede solo armi e personale militare addestrato - precisa Kubilius - ma anche preparare la società civile a qualsiasi evenienza. È quanto ha scritto anche l’ex presidente finlandese Sauli Niinistö nel suo rapporto, che è diventato poi la base per la strategia Readiness 2030 dell’Ue. È importante prestare molta attenzione a tutti i diversi servizi necessari alla società, soprattutto in caso di aggressione bellica, e gli ospedali ne fanno parte. Se si guarda all’esperienza finlandese, per esempio, lì hanno sempre avuto questo tipo di preparazione nei loro ospedali e negli altri servizi pubblici. Dobbiamo imparare a fare come loro".
Leggi tutto: "La Russia può disturbare il 40% dei voli in Europa", l'allerta Ue



(Adnkronos) - L'attività fisica più semplice da praticare è camminare, soprattutto per gli over 50 e 60. Per farlo in modo corretto e utile alla salute, però, ci sono alcune 'regole' da seguire per ottenere i benefici sperati.
Non è sufficiente mettere 'un piede davanti all'altro', come ha evidenziato l'Harvard Medical School. Alcuni accorgimenti consentono di rendere il 'walking' più produttivo - se si punta a perdere peso, ridurre il colesterolo tenendo sotto controllo anche la pressione - e a migliorare progressivamente la propria condizione. Molto dipende dalla postura che si assume.
Quando si cammina, è importante 'stare dritti'. Molte persone, abituate a trascorrere ore davanti ad un computer, tendono a mantenere una postura curva anche quando camminano. Questa tendenza non favorisce una corretta respirazione. Anche spostarsi eccessivamente all'indietro si rivela penalizzante. L'ideale è estendere la colonna vertebrale e controllare la postura in maniera empirica. Se si posizionano i pollici all'altezza delle costole inferiori e gli indici all'altezza delle anche, si potrà verificare l'aumento della distanza tra i due punti.
Sguardo puntato verso l'alto. Se gli occhi 'mirano' a terra, è probabile che schiena e collo vengano sottoposti ad uno stress inopportuno. Per evitare questo atteggiamento non corretto, è consigliato guardare a 3-6 metri di distanza: si eviteranno posture sbagliati e sarà comunque possibile individuare eventuali ostacoli.
Le spalle devono essere rilassate, con un 'riscaldamento' attraverso la classica rotazione: verso l'alto, indietro e poi verso il basso. Durante la camminata, le spalle - ricorda l'Harvard Medical School - non devono 'puntare' verso le orecchie ma verso il basso, per ridurre la tensione della parte superiore del corpo e consentire un movimento più libero delle braccia, che possono oscillare liberamente.
Il movimento a pendolo, che può riguardare tutto l'arto e non solo dal gomito in giù, non dovrebbe andare oltre l'altezza del torace. Il bacino va mantenuto in posizione neutra. La contrazione dei muscoli addominali durante il movimento è utile se la schiena non viene inarcata troppo e se il coccige non viene sollecitato in maniera eccessiva.
Il passo deve essere leggero, con una transizione dal tallone alla punta del piede, senza 'pestare' il terreno in maniera repentina. L'ampiezza del passo non deve essere eccessiva, in questo modo si evita una sollecitazione eccessiva delle articolazioni.
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(Adnkronos) - "Con l'Osservatorio Città-Clima di Legambiente abbiamo fatto una proiezione specifica sul tema agricolo: negli ultimi 10 anni ci sono stati 146 eventi meteo estremi che hanno messo in ginocchio l'agricoltura. Di questi 146, ben 79, più della metà, sono avvenuti negli ultimi due anni, con il 50% dei danni complessivi nei confronti dell’agricoltura". Queste le parole di Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, durante il talk d’apertura della prima edizione della Colorfuture Parade.
Il panel pubblico aveva lo scopo di riflettere sulle urgenze del nostro tempo alla vigilia del decimo anniversario dell’adozione dell’Agenda 2030 da parte dell’Assemblea generale dell'Onu. "Una bellissima iniziativa che dimostra come sia possibile mettere insieme buone pratiche da una parte, sostenibilità, ma anche inclusività e partecipazione nel segno di quello che deve essere il nostro futuro", dice Gentili. "Ondate di calore estremo, siccità, alluvioni, uragani, anche grandinate e gelate tardive hanno messo in grande difficoltà l'agricoltura a cielo aperto -ricorda-. Purtroppo gli eventi meteo estremi stanno aumentando sempre di più. Un segnale che ci fa capire quanto la crisi climatica morde".
Per Gentili "è fondamentale e strategico innanzitutto ridurre drasticamente l'utilizzo dei combustibili fossili. Le rinnovabili sono la strada da seguire per diminuire drasticamente gli effetti dei gas climalteranti che stanno alzando la temperatura globale". Inoltre, il responsabile agricoltura di Legambiente suggerisce di adottare "un’agricoltura più resiliente che utilizzi l'agroecologia, l'agricoltura rigenerativa, il biologico. Che comprenda le specie autoctone, più resistenti ai cambiamenti climatici, come la vite, l'olivo e le piante erbacee, ad esempio. Dobbiamo adottare un percorso che unisce e salda il rapporto con il nostro benessere, la nostra salute e la salute del pianeta", avverte. Per intraprendere questo percorso "è fondamentale che ci sia, da parte degli organismi internazionali, una presa di coscienza -sottolinea-. Quando il green deal viene annacquato. Quando il green deal diventa un'arma molto più debole di prima, perdiamo tutti -incalza-. Si crea una situazione sempre più difficile non per il pianeta, ma per noi, per la generazione umana. Dobbiamo realizzare percorsi come quelli che stiamo raccontando oggi", conclude.
Leggi tutto: Sostenibilità, Gentili (Legambiente): "146 eventi meteo estremi in 10 anni"

(Adnkronos) - "I Green Heroes sono aziende che ritengono che la sostenibilità sia un po’ dimenticata e che il green deal in Europa abbia qualche difficoltà. In realtà, non corrisponde a quello che il sistema economico, almeno nelle sue aziende più dinamiche, sta praticando nella realtà". Così Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, in occasione della Colorfuture Parade, la prima parata urbana pensata per trasformare in azione collettiva le grandi sfide di oggi. Un evento nazionale promosso da Felicia con la partecipazione di Wwf Italia, Legambiente, Kyoto Club e Green Heroes. Il vicepresidente del Kyoto Club è intervenuto nel talk d’apertura alla Biblioteca degli Alberi di Milano.
#GreenHeroes è l’iniziativa lanciata da Alessandro Gassmann a gennaio 2019, ideata assieme ad Annalisa Corrado e costruita con il supporto scientifico di Kyoto Club (grazie al lavoro di Roberto Bragalone, Roberto Giovannini, Francesco Ferrante, Giacomo Pellini, Sofia Mannelli).
"Nella realtà abbiamo molte aziende impegnate non tanto a rendere compatibile il business con l'ambiente, ma piuttosto a basare il proprio business sulla sostenibilità, sulla responsabilità sociale, sul legame con il territorio in cui agiscono. I Green Heroes sono ormai più di 150 e li abbiamo raccontato in questi anni, ogni settimana, con Alessandro Gassmann al Venerdì di Repubblica. Sono persone che si incontrano, fanno rete e vanno nella direzione indicata anche da Move for More nel suo manifesto", conclude.
Leggi tutto: Sostenibilità, Ferrante (Kyoto Club): "Green Heroes pensano che sia dimenticata"

(Adnkronos) - Diversi esperti nominati dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno chiesto l'esclusione di Israele dagli eventi calcistici internazionali in una dichiarazione pubblicata oggi, martedì 23 settembre. Il Consiglio ha invitato la Fifa e la Uefa, gli organi di governo del calcio mondiale ed europeo, ad adottare le misure appropriate come risposta necessaria per affrontare il conflitto in corso a Gaza. "Losport deve respingere la percezione che tutto proceda come se niente fosse", hanno affermato gli esperti. "Gli organismi sportivi non devono chiudere un occhio sulle gravi violazioni dei diritti umani, soprattutto quando le loro piattaforme vengono utilizzate per normalizzare le ingiustizie".
Israele respinge costantemente tutte le accuse mosse nell'ambito del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il Paese accusa il Consiglio e i suoi relatori di essere prevenuti nei confronti di Israele. Il gruppo di esperti include relatori sui diritti culturali, sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati e sul razzismo. Hanno fatto riferimento al rapporto della scorsa settimana della commissione d'inchiesta indipendente del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che ha affermato che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha recentemente respinto le sanzioni contro Israele, affermando che non vi è stata alcuna violazione della Carta Olimpica. Nel caso delle sanzioni contro atleti russi e bielorussi a causa della guerra in Ucraina, il Cio ha citato come motivo le violazioni della Carta Olimpica. Agli atleti russi e bielorussi è stato consentito di partecipare a eventi sportivi internazionali solo come atleti neutrali.
Leggi tutto: Israele fuori da competizioni Uefa e Fifa? Esperti dell'Onu chiedono esclusione


(Adnkronos) - La reunion che non ti aspetti, targata Ferrari. Charles Leclerc e Carlos Sainz sono stati protagonisti di una piccola disavventura al rientro da Baku, dove nel weekend si è corso il Gran Premio dell'Azerbaigian, vinto da Max Verstappen, con lo spagnolo, nella scorsa stagione compagno di scuderia del monegasco e oggi alla Williams, che è riuscito a strappare uno straordinario terzo posto.
Il volo dei due piloti, diretto nel Principato di Monaco, è stato costretto a un atterraggio d'emergenza a causa del maltempo e così hanno dovuto affittare una macchina, o meglio un van, per raggiungere Montecarlo. Il tutto è stato documentato sul profilo TikTok di Leclerc, che ha lasciato il volante a Sainz ma non ha perso il buon umore. I due infatti hanno trascorso un viaggio in macchina tra risate, selfie e video divertenti, riuscendo a prendere la loro disavventura, tutto sommato, con filosofia.
I rapporti tra Leclerc e Sainz insomma, nonostante l'addio di Carlos alla Ferrari, dove è stato sostituito, fin qui senza grande fortuna, da Lewis Hamilton, sono rimasti ottimi. E più forti anche del maltempo.
Leggi tutto: Leclerc, atterraggio d'emergenza dopo Baku. E lui affitta un van... con Sainz
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