
L'offerta di lavoro che non ti aspetti. Nelle ultime settimane si stanno aprendo interessanti (e molto remunerative) opportunità in Svizzera, che prevede di applicare un vasto piano di assunzioni che dovrebbe riguardare circa 85mila lavoratori stranieri. Gli stipendi? Cifre in franchi svizzeri che, al cambio, vanno dai 3mila euro fino a sfiorare i 7mila. Si tratta di importi considerevoli, soprattutto se rapportati al mercato del lavoro italiano.
Ovviamente, gli stipendi elvetici vanno parametrati al costo della vita in Svizzera, al top di questa speciale graduatoria in Europa: stipendi da sogno fino ad un certo punto, quindi. Le valutazioni, poi, devono tenere conto di elementi che caratterizzano il paese. Basti pensare che in Svizzera tutti i residenti devono sottoscrivere un’assicurazione sanitaria obbligatoria e pagare mensilmente i premi della cassa malati di loro scelta. Lo stipendio, insomma, non è l'unico elemento da valutare.
Agli stipendi più alti corrispondono anche spese maggiori nella vita quotidiana. Gli affitti possono facilmente superare i 1500 euro. La differenza con l'Italia si vede già al bar: per una colazione 'normale' si può spendere da 8 a 15 euro. Discorso analogo per i mezzi pubblici: una corsa con biglietto singolo a Zurigo può costare 3 euro.
Le offerte di lavoro
Secondo quanto riporta Eures, ovvero l'European Employment System, le offerte sono migliaia e molte di queste richiedono la conoscenza dell'italiano. Un'occasione più unica che rara per i lavoratori del nostro Paese. Le figure professionali ricercate sono di ogni tipo: medici, infermieri, camerieri, ingegneri, informatici, esperti digitali.
Tutti appartenenti a una fascia remunerativa che varia a seconda del settore e della qualifica. Alcuni, in fase di colloquio, possono richiedere un titolo di studio, ma tra le skills più ricercate c'è proprio l'italiano, una condizione che favorisce i cosiddetti pendolari di frontiera, che possono quindi coniugare gli stipendi svizzeri con il costo della vita italiana.
Gli stipendi
Gli stipendi, come detto, variano a seconda di ruolo e qualifica. Nella ristorazione, uno dei comparti con maggiore richiesta, i camerieri e i cuochi, fino agli chef possono percepire dai 3mila euro fino a superare i 4mila. Ancora più alta la fascia salariale destinata a chi lavora nell'edilizia, un altro settore alla ricerca di manodopera. Operai, falegnami e carpentieri possono arrivare a guadagnare da un minimo di 4.200 euro a un massimo di 6mila.
Stipendi simili nella sanità, alle prese con un ringiovanimento necessario visto che un medico su quattro in Svizzera ha oltre 60 anni. Stipendi alle stelle invece nel marketing, dove aziende internazionali che operano in Svizzera e sul mercato italiano possono arrivare a offrire fino a 75mila euro l'anno, mentre chi lavora nell'informatica o è esperto di tecnologia può raggiungere i 100mila euro.
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Gli Stati Uniti stanno facendo intense pressioni sull'Ucraina perché accetti il piano di pace che impone concessioni e termini finora sempre considerati inaccettabili da Kiev. E Donald Trump si aspetta che Volodymyr Zelensky, al quale il piano è stato formalmente presentato ieri da una delegazione Usa, firmi il piano "prima della festa del Ringraziamento", che cade giovedì prossimo, il 27 novembre, con l'obiettivo di presentare l'accordo di pace a Mosca entro la fine del mese e concludere il processo i primi di dicembre. E' quanto scrive il Financial Times, citando fonti ucraine che sottolineano come la deadline ravvicinata rende improbabile che gli ucraini abbiano tempo per negoziare un accordo migliore.
Le resistenze di Kiev
Da parte dell'Ucraina si sta infatti resistendo ad alcuni elementi della proposta, che un alto funzionario americano descrive come "un documento di lavoro" su cui possono essere fatti cambiamenti, salvo appunto poi restringere drasticamente il tempo a disposizione per questi negoziati. Dopo l'incontro di ieri tra Zelensky e la delegazione Usa, guidata dal segretario all'Esercito Daniel Driscoll, alleato di ferro del vice presidente JD Vance, il portavoce dell'esercito Usa, il colonnello Butler, ha detto che Driscoll e Zelensky "sono rimasti d'accordo su una tempistica aggressiva per la firma" del piano, spiegando che "per iniziare vi sarà l'accordo tra gli Stati Uniti e l'Ucraina".
In effetti il piano è stato scritto da funzionari americani e russi e di fatto soddisfa diversi degli obiettivi di Mosca[1], a cominciare dalla cessione da parte dell'Ucraina della regione del Donetsk, comprese le parti attualmente sotto il controllo di Kiev, trasformata in una zona demilitarizzata formalmente considerata parte della Russia.
Poi c'è quasi il dimezzamento delle forze militari ucraine e la proibizione di un suo ingresso nella Nato, che verrebbe inserito nella Costituzione. Mosca poi vedrebbe revocate gradualmente le sanzioni, rientrerà nel G8, e si prevede che 100 miliardi di fondi russi congelati vengano investiti nella ricostruzione a guida Usa dell'Ucraina, con Washington che riceverà il 50% dei profitti di questa iniziativa. I restanti fondi russi congelati saranno poi spostati su un altro fondo di investimento Usa-Russia per "progetti comuni in aree specifiche".
Media: "La prossima settimana telefonata tra Trump e Zelensky"
Secondo quanto riporta Sky News citando fonti della Ue, Trump e Zelensky parleranno al telefono la prossima settimana[2], dopo che il presidente ucraino ha detto di voler parlare direttamente con il presidente americano del piano di pace.

"Siamo consapevoli che si tratta di una manovra con poche risorse, è molto facile fare richieste. Oggi dobbiamo innanzitutto evitare altre tasse sui consumi, pensiamo alla sugar tax o alla plastic tax. Dobbiamo mantenere una credibilità del sistema Paese perché abbiamo un monte debito elevatissimo e la capacità di essere più competitivi sullo spread è assolutamente una priorità". Così Francesco Mutti, presidente di Centromarca intervenendo al primo “Forum della Distribuzione Moderna 2025 - Il retail nell’economia del Paese. Mercati, tecnologia e società” che si è svolto oggi a Milano, organizzato da Federdistribuzione e che ha visto la partecipazione di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.
Tra i temi toccati c'è anche quello dei dazi imposti dagli Stati Uniti: "C'è stato un forte calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti - spiega Mutti - Questa è senz'altro una manovra che a nostro avviso risulta assolutamente illogica e penalizzante. Purtroppo per molti prodotti, soprattutto del comparto alimentare, non è facile trovare altri mercati, nonostante la popolazione sia inesorabilmente più a Est che a ovest. L'abitudine al consumo del Made in Italy è assolutamente incommensurabile. Ci auguriamo tanto che questa guerra dei dazi possa terminare al più presto".
Nel complesso “Vediamo un contesto complesso dove la forte inflazione del 2022-2023 ha ridotto la capacità dei nostri cittadini. La filiera è compatta e sta cercando di efficientarsi in un contesto ricco di aziende di marca e di distributori. Questa competizione permette di portare ai consumatori sempre più prodotti a prezzi fortemente vantaggiosi nonostante la pesante inflazione che ha colpito in primis agricoltura, industria e distribuzione e alla fine i consumatori cittadini" conclude Mutti.

"Eleonora Giorgi prima di morire ha preparato per mio figlio Gabriele 15 pacchetti e altrettante lettere da mettere sotto l'albero ogni Natale del bimbo fino ai suoi 18 anni. Amava suo nipote immensamente e ancora oggi lui mi chiede di mandare baci a nonna Ele che è in cielo". Lo ha confidato Clizia Incorvaia - moglie di Paolo Ciavarro, secondogenito di Eleonora Giorgi - a Monica Setta nella puntata di 'Storie al bivio' in onda sabato 22 novembre alle 15:30 su Rai 2.
Nella lunga e toccante intervista, Clizia ha rivelato di essere in clinica con il bimbo quando l'attrice è morta: "Sarei potuta restare nella sua stanza ma sono uscita per lasciare che fossero le mani dei suoi figli Andrea e Paolo a stringere le sue nel momento dell'addio. L'ho amata tantissimo e ho voluto rispettare l'intimità dei figli in un momento così delicato", conclude.

Riparte la stagione sportiva invernale, con l'occhio alle prossime Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Gli appassionati di sci sono pronti a tornare in pista. "Con l'avvio della stagione e la riapertura degli impianti sciistici in Italia si riapre anche il dibattito in merito alla preparazione fisica e alla prevenzione del rischio di infortunio. A livello mondiale si stima un'incidenza tra 1,9 e 3,5 incidenti per 1.000 giorni di sci per gli sciatori amatoriali, e considerando circa 400 milioni di giorni di sci in tutto il mondo capiamo come siano numeri importanti. Come in tutti gli altri sport, la chiave per minimizzare il rischio di infortunio è anche la preparazione fisica. In questo caso se vogliamo anche di più, perché lo sci è un'attività altamente complessa che richiede l'interazione tra sciatore, attrezzatura (scarpone, attacco, sci, bastoncini) e ambiente (neve, condizioni della pista, temperatura, impianti di risalita, altri sciatori)". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Andrea Bernetti, professore Medicina fisica e riabilitativa dell'università del Salento.
"Oltre alla preparazione generale, variabili individuali come età, genere, peso, fitness, livello di abilità, affaticamento, attenzione, controllo neuromuscolare e precedenti infortuni o patologie sono considerati fattori importanti per il rischio di infortunio. Naturalmente esistono infortuni di tipo traumatico, legati alle cadute, per cui i dispositivi di protezione individuale, fra cui il casco, sono fondamentali - puntualizza Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa) - Esistono poi infortuni da sovraccarico, soprattutto a carico delle articolazioni di ginocchio e anca, così come della colonna. Infortuni sicuramente più frequenti in chi ha anche delle condizioni cliniche latenti, come ad esempio l'artrosi o le discopatie del rachide. Inoltre nello sci c'è sicuramente un rischio maggiore di traumi distorsivi del ginocchio, per cui è fondamentale fare delle considerazioni biomeccaniche cruciali come ad esempio valutare l'angolo di flessione del ginocchio che ha una forte influenza sullo stress del legamento crociato anteriore, così come il rapporto di attivazione tra quadricipite femorale e ischiocrurali".
"Consideriamo infatti come, a livello statistico, circa il 30% degli infortuni riguardi il ginocchio, in particolare nelle persone di sesso femminile, con il legamento collaterale mediale e il legamento crociato anteriore che sono le strutture maggiormente interessate in queste tipologie di trauma. Quindi è di sicura importanza fare una valutazione fisica, e anche medica, per arrivare preparati al momento di indossare di nuovo scarponi e sci", raccomanda il medico-fisiatra.
Se invece valutiamo la popolazione under 18, "sebbene la popolazione pediatrica costituisca circa il 20-30% degli sciatori - precisa Bernetti - rappresenta una grande proporzione degli infortuni. Gli infortuni più comuni nella popolazione pediatrica sono le fratture (30%), seguite da traumi distorsivi (20%). I siti di frattura più comuni sono la gamba, seguita da spalla e braccio. In assoluto il rischio di fratture è maggiore nei più giovani, con le fratture che rappresentano il 35% degli infortuni nei bambini di età media pari a 13 anni, rispetto al 25% negli adolescenti (14-18 anni). Fra tutti i meccanismi di infortunio in questa fascia di popolazione, l'infortunio è sicuramente maggiormente legato alle cadute con impatto la neve".
"Diventa quindi cruciale - conclude l'esperto - arrivare preparati alla stagione sciistica, usare l'attrezzatura e i dispositivi di protezione individuale appropriati, anche in considerazione delle caratteristiche individuali, con particolare attenzione all'età e alle eventuali patologie di cui si soffre, e naturalmente approcciare a questa attività con buon senso".

Due atleti straordinari, simbolo di resilienza, talento e spirito italiano, per uno dei momenti più significativi del percorso verso i Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026. Saranno le leggende dello sport azzurro Stefania Belmondo e Armin Zoeggeler a rappresentare l’Italia e il comitato organizzatore di Milano Cortina 2026 il prossimo 26 novembre a Olimpia, in Grecia, in occasione della cerimonia di accensione della fiamma olimpica.
Grazie alla collaborazione tra Fondazione Milano Cortina 2026 e il Coni, i due simboli azzurri saranno tra i primi tedofori del percorso greco, subito dopo il primo staffettista. La loro presenza assume un valore speciale: Belmondo e Zoeggeler non solo incarnano l’eccellenza degli sport invernali, ma rappresentano anche un ponte ideale tra gli ultimi Giochi italiani, quelli di Torino 2006, e le Olimpiadi del 2026, che dopo vent’anni torneranno in Italia. La loro partecipazione celebra così le radici, la storia e l’energia dello sport italiano nel cammino verso Milano Cortina 2026. La notizia è stata commentata così dal presidente di Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò: "È un grande orgoglio per l’Italia vedere due delle nostre leggende sportive più amate, Stefania Belmondo e Armin Zoeggeler, protagoniste della Cerimonia di Accensione a Olimpia. Grazie alla collaborazione con il CONI e con i colleghi greci, portiamo fin dal primo passo della staffetta due simboli azzurri in questo rituale millenario. La Fiamma Olimpica incarna i valori di amicizia e unità fra i popoli e sono certo che accenderà l’entusiasmo di tutti noi in vista dei Giochi di Milano Cortina 2026"
Stefania Belmondo, ex fondista cuneese, è una delle atlete italiane più titolate nella storia dei Giochi, con dieci medaglie Olimpiche conquistate in carriera, in cui spiccano i due ori vinti, a dieci anni esatti di distanza l’uno dall’altro, ad Albertville 1992 e a Salt Lake City 2002. Fu inoltre proprio Stefania Belmondo, ultima tedofora dei Giochi del 2006, ad accendere il braciere nello Stadio Olimpico di Torino. Armin Zoeggeler, leggenda dello slittino mondiale noto come “il Cannibale” e oggi direttore tecnico della Nazionale Italiana, vanta a sua volta un palmarès unico: è infatti il primo atleta nella storia ad aver conquistato sei medaglie individuali nella stessa disciplina in sei edizioni consecutive delle Olimpiadi Invernali, dal 1994 al 2014, con le medaglie d’oro a Torino 2006 e Vancouver 2010 come punto più alto di una carriera irripetibile.
La cerimonia di Olimpia darà il via a una staffetta in territorio ellenico della durata di nove giorni, che attraverserà circa 2.200 km toccando sette regioni della Grecia, con 36 cerimonie di benvenuto previste lungo il percorso. Sono oltre 450 i tedofori che prenderanno parte a questa prima fase del viaggio della fiamma, in un itinerario che celebra il profondo legame della Grecia con la storia e i valori olimpici, riaffermando il ruolo simbolico della culla dei Giochi nel loro cammino verso l’edizione del 2026. Il viaggio sul suolo ellenico si concluderà il 4 dicembre 2025 ad Atene, con la Cerimonia di Consegna allo Stadio Panathinaiko, dove una delegazione del Comitato Organizzatore di Milano Cortina 2026 riceverà ufficialmente la fiamma olimpica per poi portarla in Italia il giorno stesso.
La fiamma arriverà a Roma nel tardo pomeriggio del 4 dicembre da dove, due giorni dopo, prenderà il via un viaggio unico e indimenticabile: una straordinaria avventura di 63 giorni, con 60 tappe di celebrazione lungo 12.000 km attraverso 110 province e oltre 300 comuni attraversati. Un percorso che si concluderà la sera del 6 febbraio 2026 a Milano, con la cerimonia di apertura allo stadio San Siro.

“Per quanto riguarda il settore dei consumi c'è un po' di ripresa, ma è debole. Ormai le proiezioni parlano di una crescita in Italia che si attesta di nuovo sotto l'1%. Una crescita tendenziale molto debole, senza una grande spinta sulla domanda interna, il modello europeo in particolare modello italiano fanno molta difficoltà ad affermarsi”.
Questo quanto affermato da Lucrezia Reichlin, professoressa della London Business School, intervenuta al primo “Forum della distribuzione moderna 2025. Il retail nell’economia del Paese: mercati, tecnologia e società”, organizzato a Milano da Federdistribuzione - Le aziende della distribuzione moderna.
“Il contesto geopolitico è molto complesso e questo porta a una segmentazione del mercato globale sia per le relazioni commerciali sia finanziarie. Non è chiaro esattamente quale sarà il modello del futuro ma sicuramente c'è molta incertezza. I rischi legati all’export per un Paese come l'Italia riguardano soprattutto le tariffe e la questione della Cina che ha un interesse verso il mercato europeo proponendo prodotti a prezzi molto bassi” conclude.

"La transizione ambientale viene vissuta dalle imprese come un freno", l'utilizzo di materiali riciclati potrebbe essere una risorsa "per non vedere la transizione ambientale come un costo". Lo ha detto oggi il presidente di Conai, Ignazio Capuano, intervenendo in apertura all'evento "Il futuro della sostenibilità tra sfide emergenti e transizione competitiva", in corso a Milano.
La transizione ambientale si somma "al costo dell'energia, alla disponibilità di materiali critici che non abbiamo - ha sottolineato Capuano - e ci mettono in posizione di debolezza geopolitica". "Ci proponiamo di essere sostenibili, ma tanti non riescono a fare ciò", per questo "un sistema che utilizza materie prime seconde permetterebbe di ridurre le emissioni di co2, il consumo di energia e metterebbe a disposizione materiali".
Assolti il comandante e il gestore del porto di Castelsardo... 
"Antonella Elia mi ha lasciato senza una spiegazione. Stavamo progettando le nozze e dall'oggi al domani è sparita. Ma al suo ritorno io non ci sarò. Ho detto basta per sempre". Lo ha detto l'attore Pietro Delle Piane intervistato da Monica Setta a 'Storie al bivio' nella puntata in onda sabato 22 novembre alle 15:30 su Rai 2. "Ha fatto così varie volte, ma adesso sono stanco e se tornasse non so se mi troverebbe disposto a riprendere la relazione", ha concluso.

Hai sempre avuto difficoltà a incasellare la tua personalità tra 'introverso' ed 'estroverso'? Potresti non essere né l'uno né l'altro: lo psichiatra Rami Kaminski afferma di aver osservato un tipo di personalità precedentemente sconosciuto che ha ribattezzato 'otroverso'. Lo ha spiegato nel suo libro 'Né introversi né estroversi', edito da Corbaccio, in cui descrive il 'nuovo' modello comportamentale.
"Da bambino ti pesava svolgere attività pomeridiane di gruppo o partecipare a campi estivi? Non ami le feste ma ti piace trascorrere del tempo con un’amica o un amico? A volte ti senti insofferente in un lavoro di squadra, mentre sei molto più creativo e produttivo quando lavori da solo? Talora ti sembra di fare fatica a integrarti? Se rispondi di sì a queste domande è molto probabile che tu sia un 'otroverso'", si legge nella sinossi del libro di Kaminski.
Gli otroversi, spiega lo psichiatra, non hanno la tendenza a fare gruppo. "Diversamente dagli introversi, non sono né timidi né silenziosi e non hanno nessun problema a socializzare in un rapporto a due", si legge ancora nella sinossi di Corbaccio. "Tuttavia, all’interno dei gruppi si sentono a disagio e soli. In una società che premia il senso di appartenenza, molti otroversi rischiano di essere e sentirsi fraintesi. Ma, come spiega il dottor Kaminski, 'l’appartenenza' non è un requisito necessario per vivere una vita piena e ricca di soddisfazioni. Anzi: se non provi affinità con un gruppo il tuo valore personale non è condizionato dall’approvazione da parte del gruppo. Potrai godere di una ricca vita di relazioni one-to-one senza l’obbligo di seguire le regole imposte dal gruppo e senza preoccuparti di quel che il gruppo pensa. E soprattutto non avrai altro modo di pensare e di essere al di fuori di quello che ti rappresenta in tutta la tua originalità e unicità".

In Toscana 200mila uomini e donne vivono con una diagnosi di tumore. In regione i nuovi casi di cancro l'anno ammontano a oltre 25mila e 6 pazienti su 10 sono vivi a 5 anni, dall'inizio della malattia. Tutte queste persone dovrebbero sottoporsi a 5 vaccinazioni: l'anti-pneumococcica, l'antinfluenzale, l'anti Herpes zoster, l'anti-Hpv e quella contro Covid-19. Le immunizzazioni sono ormai fondamentali nel percorso di cura e possono difendere il paziente da pericolose infezioni. E' il messaggio che viene lanciato nel corso del convegno 'La vaccinazione nel paziente oncologico', che si tiene oggi all'azienda ospedaliera-universitaria pisana, promosso da Fondazione Aiom - Associazione italiana di oncologia medica, che ha avviato quest'anno la nuova edizione dell'omonima campagna nazionale. Il tour farà tappa in 10 regioni in cui sono organizzati incontri con oncologi medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare oncologico. Gli incontri e la campagna - ricorda una nota - hanno l'obiettivo di approfondire l'importanza della vaccinazione nei pazienti e fornire informazioni scientifiche aggiornate. Oggi è la volta della Toscana, per il progetto reso possibile con la sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline.
"Il malato oncologico, a causa della patologia e delle successive terapie, è molto suscettibile ad alcune infezioni - sottolinea Carmelo Bengala, direttore Uoc Oncologia medica 1, Aoup - Attraverso le immunizzazioni riusciamo a proteggerlo da agenti patogeni pericolosi e da gravi malattie, a volte anche fatali. E' questo il caso dell'Herpes zoster, il cui rischio di infezione aumenta del 40% in presenza di un tumore solido. Anche l'influenza stagionale o la polmonite pneumococcica possono avere conseguenze molto negative e causare addirittura un ricovero ospedaliero per complicanze. I vaccini sono presidi sanitari sicuri e che determinano grandi e indiscutibili benefici - rimarca Bengala - Come Aiom siamo stati una delle prime società scientifiche al mondo a pubblicare delle linee guida specifiche in cui indichiamo tempistiche e modalità di somministrazione dei vaccini".
"Il paziente oncologico presenta esigenze particolari - aggiunge Caterina Rizzo, professore ordinario di Igiene generale e applicata presso il Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dell'università di Pisa - A seconda del tipo di terapia in corso, è opportuno valutare se anticipare o posticipare la vaccinazione, utilizzando i vaccini più appropriati. Anche i pazienti non più in trattamento attivo, ma in follow-up, devono continuare a proteggersi. Purtroppo osserviamo talvolta una certa esitazione vaccinale da parte dei pazienti o dei caregiver, legata a timori infondati su possibili effetti collaterali o sul rischio che la vaccinazione possa interferire con le terapie oncologiche. E' importante rassicurare e informare correttamente: i benefici superano ampiamente ogni rischio percepito".
"Pazienti e caregiver devono essere rassicurati dal personale medico-sanitario - conclude Gianni Amunni, coordinatore scientifico Ispro - Le vaccinazioni devono essere sempre accompagnate da adeguati interventi di informazione e comunicazione. Per favorire le immunizzazioni l'ambulatorio vaccinale dovrebbe essere attivo nelle stesse strutture sanitarie dove il malato già riceve i trattamenti. Le vaccinazioni sono un fondamentale strumento di prevenzione primaria di molte malattie, tra cui proprio alcune forme di cancro. Da tempo abbiamo capito anche l'importanza che rivestono all'interno dell'assistenza medico-sanitaria che dobbiamo fornire ai pazienti oncologici".
Colpo nell'Oristanese ma bloccati a Sassari...
Per ora nessuna traccia, previsto un tavolo in prefettura...
Corte d'appello di Cagliari rinvia la decisione di merito... 
"Manifestazioni del genere sono importantissime perché rappresentano un concentrato che fotografa l'avanzamento tecnologico in tanti ambiti come quello delle costruzioni piuttosto che della sicurezza digitale o l'ambito generale delle connessioni digitali". A dichiararlo è il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, presente a Milano al Made expo 2025, il più autorevole appuntamento italiano dedicato al mondo dell’edilizia e dell’architettura, a Fiera Milano fino al 22 novembre 2025.
"Il tema della Smart City mixa molti elementi come ambiente, mobilità, presenza imprenditoriale e non solo: in questo periodo la nostra provincia, il capoluogo e la Provincia stanno facendo dei passi avanti complessivamente nell'idea di una vivibilità del territorio che è fatta di molte scelte particolari che vanno ad esempio dall'installazione delle videocamere o quello dell'illuminazione. In quest’ultimo caso, sostituendo le 'lampade', abbiamo risparmiato 1500 tonnellate di Co2, che è l'equivalente di 72.000 alberi adulti. Anche solo rispettando le norme si ottengono dei risultati", ha concluso il sindaco di Monza.
Semestre filtro a Medicina, foto sul web prima della diffusione: si verifica l'identità degli autori

Non è filato tutto liscio alla prima prova del semestre filtro delle Facoltà di Medicina e chirurgia, la novità della riforma dell'accesso. Nonostante non fosse consentito l'utilizzo degli smartphone, sul web e in chat sono circolate delle foto della prova che ora saranno valutate per verificare l'identità degli autori e procedere poi all'annullamento come prevede il regolamento.
Il Mur trasmetterà agli atenei, per il tramite della Crui, tutte le immagini degli esami per l’accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria attualmente in circolazione online e sui social, affinché possano essere individuati i responsabili e ripristinato il pieno rispetto delle procedure previste. Il ministero, si apprende da fonti Mur, continua il monitoraggio in corso per segnalare anche nuovi contenuti eventualmente pubblicati.
C'è il rischio che la prova sia annullata per tutti?
L'Adnkronos Salute apprende che in merito alle prove sostenute da 55mila studenti - l'87% di chi ha frequentato le lezioni (in presenza, a distanza o miste) si era iscritto all'esame - non c'è nessun rischio di dover ripetere l'esame per quanto accaduto ieri. I risultati della prova saranno esaminati prima dal Cineca, con una correzione meccanica, e poi torneranno agli atenei per la validazione dei professori.
Cos'è il semestre filtro a Medicina
Il semestre filtro è una novità introdotta a livello nazionale dall'anno accademico 2025-26 per l'accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia (LM-41), Odontoiatria e Protesi Dentaria (LM-46) e Medicina Veterinaria (LM-42). Consente agli studenti interessati di frequentare liberamente e senza test di ingresso il primo semestre: basta avere un diploma di scuola secondaria superiore e preiscriversi tramite il portale 'Universitaly'.
Durante il semestre filtro sono erogati gli insegnamenti di Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia - da 6 Crediti Formativi Universitari (CFU) ciascuno. Al termine del semestre filtro sono previsti due appelli d’esame per ciascun insegnamento e sulla base del punteggio conseguito negli esami del semestre filtro (almeno 18/30 per ogni materia), il Ministero dell’Università e Ricerca redige una graduatoria di merito nazionale con l’elenco degli ammessi.
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