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Sostenibilità, Lanzani (Aiic): "Un diritto riparare i dispositivi medici"

18 Giugno 2025

(Adnkronos) - "Rivendicare il diritto alla riparazione significa difendere la possibilità per gli ospedali di scegliere liberamente come gestire il ciclo di vita dei dispositivi medici, senza vincoli imposti da monopoli commerciali. 'Right to Repair' è un movimento nato per difendere i diritti dei consumatori contro l'obsolescenza programmata. In campo biomedicale, questa battaglia assume una valenza ancora più forte. Come ingegneri clinici, siamo non solo utenti consapevoli, ma garanti della sicurezza e dell'efficienza delle tecnologie al servizio del paziente, che rappresenta il consumatore più fragile". Lo ha detto Alberto Lanzani, del direttivo Aiic, intervenendo alla sessione dedicata al diritto alla riparazione dei dispositivi medicali del 25esimo Convegno nazionale dell'Associazione italiana ingegneri clinici, che si è svolto a Napoli dal 14 al 17 giugno. 

"La nostra responsabilità - continua Lanzani - non si limita alla selezione delle tecnologie migliori, ma si estende a tutta la gestione operativa e manutentiva, garantendo che le scelte siano sostenibili e basate su criteri di qualità. Il Right to Repair non è in contrasto con la sicurezza: si tratta di trovare un equilibrio tra la libertà di gestione e il mantenimento degli standard prestazionali. Oggi i produttori definiscono arbitrariamente la vita utile di un dispositivo, ma nella pratica clinica italiana questa soglia viene spesso superata senza comprometterne la qualità. Serve dunque un quadro regolatorio più chiaro e basato su evidenze tecniche". Nel nostro Paese, "il Servizio sanitario nazionale soffre da anni di un sottofinanziamento stimato in circa 40 miliardi di euro - rimarca l'ingegnere - In questo scenario, l'impossibilità di riparare apparecchiature ancora valide aggrava il problema. Il Pnrr, che avrebbe potuto essere un'occasione per promuovere il riciclo e il riutilizzo delle apparecchiature, è stato invece spesso accompagnato da scelte lineari di dismissione. Eppure i fabbricanti stessi riconoscono che, ad esempio, oltre il 50% dei materiali di una risonanza magnetica potrebbe essere recuperato". 

Il Right to Repair "è anche un richiamo alla responsabilità ambientale - sottolinea Lanzani - L'Italia ha raggiunto l'Overshoot Day già il 6 maggio, il che significa che consumiamo più risorse di quante il pianeta possa rigenerare. L'ingegneria clinica, attraverso una gestione più consapevole, può fare la sua parte. Questi convegni servono a risvegliarci dal torpore e a ripensare, da cittadini e professionisti, il nostro ruolo nella tutela dell’ambiente e del sistema sanitario". 

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Salute, cure e ricerca: al meta-museo risponde 'Healthy', assistente virtuale Ia

18 Giugno 2025
Salute, cure e ricerca: al meta-museo risponde

(Adnkronos) - Dubbi, domande e curiosità sulla salute e le cure, dalle ultime terapie contro i tumori fino alle malattie rare o autoimmuni, dai vaccini ai farmaci innovativi. A rispondere in modo completo e certificato è 'Healthy', l'assistente virtuale con intelligenza artificiale che accompagna i visitatori all'interno di Health Innovation Space, meta-museo o museo virtuale - con sede a Roma, ma accessibile da qualsiasi dispositivo - che racconta progressi, sfide e promesse nel campo della sanità, e spiega l'impatto delle tecnologie emergenti e delle innovazioni sulla salute e sul benessere. Il museo è promosso dalla Fondazione Mesit (Medicina sociale e innovazione tecnologica) e realizzato in collaborazione con il network di promozione della salute Presa (Prevenzione e salute). Il museo è gratuito ed è costituito da uno spazio in metaverso, con espositori multimediali interattivi. La visita virtuale è invece aperta al pubblico attraverso tutti i dispositivi - smartphone, laptop, visori per realtà virtuale - dal link presente sul sito https://healthinnovationspace.it.  

Lo spazio in metaverso è diviso in tre aree tematiche: una sezione storica che racconta la storia della ricerca oncologica, più di 3mila anni di scoperte dall'antico Egitto alla terapia genica, all'immunoterapia, agli anticorpi monoclonali; un padiglione che esplora il mondo delle malattie autoimmuni e delle malattie rare, una 'famiglia' di patologie che nell'insieme rara non è perché colpisce 2 milioni di persone in Italia e 30 in Europa; una sezione dedicata alla prevenzione e agli stili di vita, in particolare ai vaccini, compresi quelli del futuro, per la meningite B, per la malaria e l'Aids, per il cancro. Viene raccontata l'obesità, malattia cronica complessa che può essere influenzata da predisposizione genetica, aspetti fisiologici e psicologici, condizioni ambientali, lavoro e istruzione: chi ne soffre, deve spesso affrontare anche stigma sociale e pregiudizi.  

L'Health Innovation Show di quest'anno ha approfondito in particolare il tema della medicina sociale, la disciplina che studia come fattori economici, ambientali, sociali influenzano la salute delle persone e delle comunità, e che evidenzia l'importanza dell'equità nell'accesso alle cure, di politiche sanitarie inclusive e della lotta contro le disuguaglianze. I bambini nati nei Paesi poveri hanno probabilità 13 volte maggiori di morire prima dei 5 anni rispetto ai bambini nati nei Paesi ricchi. 

Nel meta-museo vengono raccontati alcuni esempi virtuosi in Italia: il Poliambulatorio Caritas di Roma, che rappresenta da oltre 40 anni un punto di riferimento per l'assistenza sanitaria gratuita a persone in grave difficoltà sociale come senza dimora, migranti, richiedenti asilo e cittadini italiani esclusi dal Servizio sanitario nazionale; l'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), un ente pubblico che si occupa di promuovere l'equità nell'accesso alla salute, offrire assistenza sanitaria, formazione e ricerca per migranti e persone in condizione di vulnerabilità; l'Ambulatorio Madre di Misericordia, in Piazza San Pietro a Roma, struttura del Dicastero per il servizio della Carità (elemosineria apostolica), che offre assistenza sanitaria a coloro che vivono in situazioni di indigenza, di emarginazione o di povertà. 

La terza edizione di Health Innovation Space è stata inaugurata a Roma presso Spazio Field (Palazzo Brancaccio) in occasione di Health Innovation Show, roadshow annuale sull'innovazione sanitaria promosso da Mesit in collaborazione con Ceis-Eehta (Centre far Economie and International Studies: Economie Evaluation and Hta, Università degli Studi di Roma Tor Vergata), Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma) e il Centro di ricerca interdipartimentale Innovazione & Salute (Università Roma Tre). Le precedenti edizioni sono state inaugurate presso Curia Iulia (Parco Archeologico del Colosseo, Roma) e presso il Museo nazionale Ferroviario di Pietrarsa (Napoli).  

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Omicidio villa Pamphili, Francis Kaufmann usava anche alias italiano

18 Giugno 2025
Il luogo del ritrovamento - (Ipa)

(Adnkronos) - Usava un alias italiano Francis Kaufmann, il cittadino americano di 46 anni fermato sull’isola greca di Skiathos e accusato della morte della bimba di sei mesi, il cui corpo è stato trovato a pochi metri da quello della madre a Villa Pamphili a Roma lo scorso 7 giugno.  

Lunedì la scoperta che l'uomo si chiama Francis Kaufmann e non Rexal Ford. Il fatto era emerso dopo gli accertamenti nell'ambito dell'indagine della Procura di Roma che sulla vicenda sta ricevendo la collaborazione con l'Fbi. 

Il 46enne, che il 27 marzo scorso si trovava ancora a Malta, usava l'alias Matteo Capozzi, e da Malta stava cercando informazioni per affittare una arca e arrivare in Sicilia. A confermare il fatto è il titolare di una società di carsharing siciliana che era stato contattato dall’americano. A quanto riferisce, la sera del 27 marzo scorso ha ricevuto sul cellulare un messaggio da Capozzi, che non conosceva, il quale gli chiedeva contatti con società che si occupano di barche charter da Malta.  

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Osservatorio: circa 817mila lavoratori domestici nel 2024, 88,9% donne, 68,6% stranieri

18 Giugno 2025
Osservatorio: circa 817mila lavoratori domestici nel 2024, 88,9% donne, 68,6% stranieri

(Adnkronos) - Nel 2024 i lavoratori domestici con almeno un contributo versato all’Inps sono stati 817.403, in flessione per il terzo anno consecutivo (-3% rispetto al 2023). Dopo gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021, dovuti alla regolarizzazione spontanea legata al lockdown e al decreto sull’emersione di rapporti di lavoro irregolari (dl n. 34 del 19/05/2020 – decreto 'Rilancio'), si registra tra il 2021 e il 2024 una perdita di circa 158mila lavoratori. È il dato che emerge dall’Osservatorio Lavoratori Domestici, presentato stamane durante il convegno 'Il lavoro domestico in Italia: una risorsa strategica per il welfare e l’economia'.  

L’evento, organizzato da Inps con la partecipazione di Nuova Collaborazione (associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), è stato aperto dai saluti della consigliera d’amministrazione dell’Istituto, Maria Luisa Gnecchi: “Colf e badanti sono una risorsa preziosa nel nostro sistema di welfare e la loro valorizzazione si inquadra in un processo di più ampia educazione previdenziale, in cui l’Inps non è solo spettatore ma parta attiva. Servono i versamenti contributivi nelle casse Inps e servono versamenti che siano collegati a salari dignitosi e regolari, che certifichino un’attività regolarmente assicurato”, ha affermato Gnecchi ribadendo l’importanza di rendere il riconoscimento del lavoro domestico il più semplice possibile.  

“Verosimilmente - ha concluso l’esponente del Cda dell’Istituto - nella categoria ‘colf’ mancano ancora tante iscrizioni: bisogna lavorare in questa direzione. Consci dell’esistenza di zone grigie: abbiamo molte persone, entrate alla metà degli anni ’90, che si avvicinano a pensioni da 200, 300 euro. Su questo dobbiamo operare. Ecco perché questa collaborazione è utile: sono felice di una partnership destinata a garantire meccanismi di supporto per chi assiste gli anziani, i nostri affetti, specie quelli non autosufficienti”.  

A seguire l’intervento del presidente di Nuova Collaborazione, Alfredo Savia, che ha evidenziato come il lavoro domestico non possa più essere considerato una questione privata: “è una realtà che coinvolge milioni di famiglie e lavoratori e richiede un impegno e risposte concrete in termini di legalità e responsabilità sociale".  

A giudizio di Savia, “è necessario costruire una strategia nazionale condivisa, fondata su incentivi mirati, tutele adeguate e, soprattutto, su percorsi formativi strutturati". "La formazione rappresenta una leva imprescindibile per garantire standard di qualità nell’assistenza a bambini, anziani e persone non autosufficienti e per valorizzare le competenze di chi, ogni giorno, svolge un ruolo delicato e fondamentale nella vita delle famiglie italiane. Come associazione datoriale, riteniamo indispensabile promuovere una cultura della legalità e della dignità nel lavoro, sostenere le famiglie con strumenti fiscali equi e duraturi e contribuire a politiche pubbliche capaci di riconoscere il valore sociale del lavoro di cura, sollevando le famiglie da una responsabilità che oggi ricade quasi esclusivamente su di loro", ha detto.  

Nel corso dell’evento è stato quindi analizzato il dettato dell’Osservatorio. In tal senso, il trend decrescente del numero complessivo dei lavoratori domestici evidenziato in apertura è più marcato tra i maschi (-7%) rispetto alle femmine (-2%), la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di femmine, la componente femminile nel 2024 è pari all’89%, livello che caratterizzava gli anni pre-pandemia; quella maschile è pari all’11%. In valore assoluto le donne sono 726.589 e gli uomini sono 90.814. Il Nord-Ovest è l’area geografica con il maggior numero di lavoratori (30,7%), seguita dal Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con il 9,6%.  

La regione con il maggior numero di lavoratori domestici è la Lombardia con 158.378 lavoratori (19,4%), seguita dal Lazio (14,1%), dalla Toscana (8,8%) e dall’Emilia Romagna (8,5%). In queste quattro regioni si concentra poco più della metà dei lavoratori domestici in Italia. La composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri (68,6% del totale) anche se si conferma una tendenza decrescente già iniziata nel 2022. La Lombardia con oltre 126 mila lavoratori è la regione con il maggior numero di stranieri, seguita dal Lazio (circa 92 mila) e dall’Emilia Romagna (circa 56 mila). In queste regioni la quota di lavoratori stranieri è pari all’80%, mentre in coda è la Sardegna con una quota pari al 18%.  

Nel triennio 2022-2024 il numero degli stranieri si è ridotto del -18%, la flessione dei lavoratori italiani è più contenuta, -13%. La variazione dei lavoratori del 2024 rispetto al 2023 è per gli italiani del -2,1%, per i lavoratori stranieri del -3%. La maggior parte dei lavoratori domestici proviene dall’Europa dell’Est, con 284.686 lavoratori, pari al 34,8% del totale; seguono i lavoratori di cittadinanza italiana con 257.067 unità pari al 31,4%, quindi quelli provenienti dal Sud America (8,5%) e quelli dall’Asia Orientale (5,8%). Nel 2024 la quota della tipologia di lavoro 'badanti' è stata del 50,5% superando per la prima volta la quota 'colf' (49,5%).  

La tipologia 'colf' è prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Asia Medio Orientale, dal Nord Africa, dall’America del Sud e Centrale, in cui prevale la tipologia 'badante'. Tra i lavoratori domestici la classe d'età “55-59 anni” è quella con la maggior frequenza, con un peso pari al 18,6% del totale, mentre il 25,7% ha un’età pari o superiore ai 60 anni e solo l’1,5% ha un'età inferiore ai 25 anni. L’analisi dei dati sulle retribuzioni nel 2024 conferma che, contrariamente a quanto accade per altre categorie di lavoro, le lavoratrici domestiche in media hanno una retribuzione più alta rispetto agli uomini, rispettivamente 7.800 euro contro 7.500. La retribuzione oltre che per sesso di differenzia anche per tipologia di lavoro, l’attività di badante presenta retribuzioni mediamente più alte del 29% rispetto all’attività di colf. 

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Amazon, successo internazionale per le aziende italiane a quarta edizione dei Made in Italy Days

18 Giugno 2025
Amazon, successo internazionale per le aziende italiane a quarta edizione dei Made in Italy Days

(Adnkronos) - Per il quarto anno consecutivo i Made in Italy Days di Amazon si confermano una importante opportunità di visibilità internazionale per le aziende italiane. La speciale finestra promozionale dedicata ai prodotti Made in Italy e realizzata in collaborazione con Agenzia Ice, dal 26 giugno al 2 giugno, ha messo a disposizione dei clienti di Amazon in 8 Paesi del mondo, oltre 70.000 offerte speciali su una vasta selezione di prodotti Made in Italy, circa il 40% in più rispetto al 2024, contribuendo a dare un ulteriore impulso all’export digitale delle piccole e medie imprese italiane. Durante l’iniziativa, si è confermato il forte interesse internazionale per i prodotti italiani, in particolare da parte di clienti di Germania, Regno Unito e Stati Uniti, che si sono distinti per il volume di vendite registrate. Le aziende italiane che vendono su Amazon hanno così potuto rafforzare la loro presenza internazionale. 

Il successo della quarta edizione dei Made in Italy Days ha rappresentato un momento chiave nella più ampia cornice delle celebrazioni per il decimo anniversario della vetrina Made in Italy, la sezione di Amazon dedicata alle eccellenze del nostro Paese. Dal 2015 a oggi, la vetrina è cresciuta fino a raccogliere oltre 3 milioni di prodotti frutto del lavoro di più di 5.500 realtà italiane, disponibili nei negozi online di Amazon in 11 Paesi. I 18 percorsi regionali attivi valorizzano le produzioni locali e la varietà territoriale del Made in Italy. 

“I Made in Italy Days si confermano un’iniziativa strategica per valorizzare l’eccellenza italiana nel mondo e dare visibilità alle migliaia di piccole e medie imprese che ogni giorno portano avanti con passione e competenza la tradizione del nostro Paese”, afferma Giorgio Busnelli, vp e country manager di Amazon Italia. “Questa quarta edizione ha rappresentato non solo un’occasione per i clienti internazionali di scoprire la qualità dei prodotti italiani, ma anche un’opportunità concreta per le imprese di crescere all’estero, rafforzare la propria presenza online e creare nuovi contatti. Nel 2024, complessivamente, i nostri partner di vendita italiani hanno raggiunto 3,8 miliardi di euro di vendite all’estero, e questo suggerisce che siamo sulla strada giusta. Siamo felici di essere alleati delle imprenditrici e degli imprenditori del nostro Paese, offrendo strumenti, competenze e occasioni di sviluppo concrete”, aggiunge. 

Tra le piccole e medie imprese protagoniste del successo dell’iniziativa, anche Uga Nutraceuticals, realtà nata nel 2005 a Carate Brianza, in provincia di Monza e Brianza, tra le zone più dinamiche della Lombardia, una delle regioni che quest’anno si è distinta per l’alto volume di vendite all’estero durante l’iniziativa. L’azienda è specializzata nella formulazione, produzione e distribuzione di integratori Omega-3 ad alta purezza, certificati e sostenibili, pensati per rispondere ai più alti standard di qualità nel settore nutraceutico.  

“Partecipiamo ai Made in Italy Days di Amazon da 4 anni e questa iniziativa rappresenta per noi un’opportunità concreta di valorizzare, visibilità e, conseguentemente, crescita in termini di vendite.”, afferma Elena Varini, Responsabile Marketing di Uga Nutraceuticals. “Proprio a questo proposito, quest’anno abbiamo registrato un +55% rispetto ai Made in Italy Days dell’anno scorso, e un +62% rispetto a una normale settimana dell’anno. In particolare tra i prodotti più venduti Omegor Vitality 1000, Omegor KRill e Omegor Veg, di cui abbiamo spedito più di 3.000 unità nel corso della settimana di promozione, e abbiamo visto una crescita significativa in Spagna, Regno Unito e Germania, che si confermano i nostri principali Paesi per vendite dopo l’Italia. Amazon è per noi un alleato strategico per rafforzare la presenza del nostro brand in Europa, garantendo visibilità e continuità in contesti internazionali sempre più orientati al digitale”, aggiunge. 

In generale, alimentari e cura della casa; salute e cura della persona; casa e cucina sono le categorie di prodotto più apprezzate dai clienti degli 8 Paesi del mondo coinvolti nella quarta edizione dei Made in Italy Days di Amazon. Nello specifico, in Germania e Regno Unito i clienti hanno acquistato maggiormente prodotti nelle categorie di cucina; alimentari e cura della casa; bellezza; negli Stati Uniti si è riscontrato un particolare apprezzamento per i prodotti delle categorie di alimentari e cura della casa; bellezza e prima infanzia.  

Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte sono le regioni italiane che si sono distinte per aver registrato il maggior numero di vendite durante le giornate di promozione a livello globale. In particolare, in Germania, spiccano Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto; nel Regno Unito si sono distinte Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto; negli Stati Uniti, le regioni della vetrina Made in Italy che hanno riscosso maggiore successo sono state Friuli-Venezia Giulia; Lombardia, Piemonte; Puglia e Sicilia.  

La quarta edizione dei Made in Italy Days rientra, per il secondo anno consecutivo, tra le iniziative inserite nel calendario ufficiale della seconda edizione della Giornata Nazionale del Made in Italy, insieme all’evento 'Amazon Made in Italy Award - I volti dell’eccellenza italiana nell’e-commerce', ospitato lo scorso 19 maggio a Roma, a Palazzo Piacentini, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e realizzato con il supporto di Agenzia Ice. Per l’occasione, Amazon ha assegnato a 10 pmi italiane, presenti sulla vetrina Made in Italy di Amazon, un premio per aver saputo cogliere le opportunità del digitale e aver sviluppato la propria offerta a livello internazionale. 

L'impegno di Amazon nei territori in cui opera e nell'economia del Paese è testimoniato anche dalle cifre degli investimenti dal 2010 ad oggi: oltre 20 miliardi di euro investiti, di cui 4 miliardi solo nel 2023, e 19.000 posti di lavoro a tempo indeterminato creati in Italia. Ad oggi, oltre 21.000 piccole e medie imprese italiane si sono inoltre affidate ad Amazon per vendere online. Per loro, l’azienda si impegna ogni giorno a creare nuovi strumenti e servizi per aiutarle a cogliere tutti i vantaggi del canale digitale. Tra questi c'è anche Accelera con Amazon, il programma gratuito di formazione lanciato nel 2020 in collaborazione con partner istituzionali e aziende, pensato per fornire gli strumenti e le competenze necessarie per avviare una nuova attività online, o per potenziarne una già esistente. 

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Tumori, ricostruzione seno: trapianto grasso autologo utile per pazienti e strutture

18 Giugno 2025
Tumori, ricostruzione seno: trapianto grasso autologo utile per pazienti e strutture

(Adnkronos) - Per le donne che affrontano il delicato percorso della ricostruzione mammaria dopo un tumore, la crioconservazione del tessuto adiposo autologo permette di ridurre gli interventi e di ottenere così benefici concreti che mirano a migliorare la qualità di vita. Ma oltre all’impatto positivo sul piano psicologico delle pazienti, la ricostruzione con crioconservazione consente anche di ridurre i tempi di attesa delle sale operatorie con conseguenti risparmi per il Servizio sanitario nazionale. Come la ricostruzione con crioconservazione raggiunga questi risultati è stato il tema della conferenza svolta a Roma in vista del Rome-Dubai Breast Symposium & Advanced Aesthetic Medicine Meeting (18-20 giugno), evento a cui partecipano i più importanti esperti internazionali di chirurgia plastica ricostruttiva. 

La crioconservazione e il lipofilling. La crioconservazione in Italia avviene nella Banca cute della Regione Emilia Romagna per una partnership pubblico-privato attivata nel 2022 con l’azienda Lipobank® che è riuscita a realizzare la crioconservazione del tessuto adiposo, cioè a congelare e scongelare il grasso mantenendolo vitale. Un tentativo provato fino ad oggi da numerosi laboratori nel mondo, ma mai riuscito. L’utilizzo del grasso, grazie alle proprietà rigenerative del tessuto adiposo, rappresenta una metodica chirurgica ampiamente consolidata che prende il nome di 'lipofilling'. L'attività rigenerativa si attua attraverso il trapianto del tessuto in tutte le sue componenti, tra le quali, le cellule staminali mesenchimali che in vivo favoriscono la rigenerazione del tessuto. Il grande vantaggio nell’utilizzo del tessuto adiposo è rappresentato dal fatto che il corpo umano è ricco di grasso di deposito, facilmente reperibile con pratiche chirurgiche non eccessivamente invasive.  

L’intervento di prelievo avviene in sala operatoria, in anestesia locale e sedazione, in regime di day surgery, con dimissione in giornata. L’infiltrazione, invece, spesso avviene con una leggerissima anestesia locale. L’utilizzo del grasso nelle ricostruzioni mammarie può avvenire con due metodiche differenti: in combinazione con gli impianti protesici (ricostruzione ibrida) o da solo. In questo secondo caso, la quantità necessaria è maggiore, così come più numerose sono le sessioni chirurgiche da effettuare. Il lipofilling mostra tuttavia un tallone d’Achille: il grasso trapiantato non ha una vitalità propria e deve prendere nutrimento dall’area ricevente. È infatti indispensabile trasferire quantità ridotte di tessuto in sessioni ripetute, a distanza di mesi una dall’altra, per ottenere il massimo del successo di attecchimento.  

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Bernardeschi, provocazione social: "Sono ignorante e credo solo ai soldi" - Video

18 Giugno 2025
Federico Bernardeschi - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Federico Bernardeschi show su TikTok. L'ex attaccante della Juventus, oggi al Toronto Fc, ha pubblicato un video sul proprio profilo ufficiale che sta facendo discutere ed è diventato subito virale. Bernardeschi ha ripreso un trend degli scorsi mesi, provando a 'combattere' e smontare, sempre a modo suo, gli stereotipi che accompagnano i calciatori nell'ideale collettivo. 

"Sono un calciatore, è ovvio che corro solo dietro a un pallone", inizia così il video di Bernardeschi, accompagnato da espressioni eloquenti e gesti con le mani. E poi ancora "Sono un calciatore, è ovvio che tutti pensano che io sia ignorante", dice l'ex Juventus mentre ha in mano una tazza. "Sono un calciatore, è ovvio che non credo ai valori ma solo al valore", dice facendo segno dei 'soldi' con la mano. Il video è una vera e propria provocazione, tanto che è lo stesso Bernardeschi ad accorgersene e scrivere: "A fine video l'ho rischiata un po' troppo", riferendosi a un pallone calciato verso la compagna. 

 

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Bagno dopo pranzo sì o no? Medici anti-bufale: "Sì, ma a certe condizioni"

18 Giugno 2025
Bagno dopo pranzo sì o no? Medici anti-bufale:

(Adnkronos) - In estate al mare o in piscina si può fare il bagno dopo mangiato? O si devono aspettare le canoniche 2-3 ore che ogni genitore intima al figlio che chiede di buttarsi in acqua dopo il pranzo o la colazione? "Probabilmente sì, ma è consigliabile fare attenzione a una serie di condizioni che sarebbe bene considerare a qualunque ora del giorno. Valutare le condizioni meteorologiche e del mare (qualora il bagno non avvenga in piscina), considerando in modo equilibrato la propria capacità di nuotare; se è il bambino a bagnarsi, è indispensabile che uno o più adulti prestino la massima attenzione a ciò che avviene in acqua; assicurarsi che a portata di mano ci siano salvagenti e che chi fa il bagno sia capace di indossarne uno anche in condizioni di mare agitato (quasi il 90% delle persone annegate non indossava un salvagente)". Così rispondono gli esperti del sito anti-bufale 'Dottore ma è vero che...?' della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri.  

"Altra cosa molto importante: se fare il bagno dopo mangiato può non rappresentare un problema, di sicuro farlo dopo aver bevuto alcolici può essere rischioso - avvertono - Sia negli adolescenti sia negli adulti, nel 70% delle morti da annegamento è implicato il consumo di alcol. Come sappiamo, infatti, l'alcol influisce sulla coordinazione dei movimenti, sull'equilibrio e sulle capacità di prendere decisioni rapidamente, e gli effetti dell'alcol possono essere amplificati dall’esposizione solare". 

Qualcuno deve prestare particolare attenzione? "Se parliamo in generale di annegamento, i bambini di età tra 1 e 4 anni sono le persone più a rischio - rispondono gli esperti - I dati degli Stati Uniti ci dicono che, tra tutti i bambini che muoiono per un incidente nella prima infanzia, un terzo muore per annegamento, perlopiù in piscina, e l'annegamento è la seconda causa di morte in quella età dopo gli incidenti stradali. Analizzando i dati di un Paese come gli Usa - in cui le disparità socioeconomiche incidono pesantemente sulla salute dei cittadini - vediamo che l'annegamento è assai più frequente nei bambini e negli adolescenti afroamericani rispetto ai bianchi". 

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