(Adnkronos) - Jannik Sinner. Il suo nome è capitale nel mondo dello sport, ma anche nella musica non scherza. Il tennista italiano, che si sta preparando a esordire a Wimbledon 2025, non rimbalza più soltanto tra le righe dei tabelloni, ma risuona forte anche nei beat, nei ritornelli e nei freestyle. Da Miss Keta a Marracash, passando per Fabri Fibra. Non un semplice riferimento sportivo, il nome di Sinner diventa simbolo di una mentalità che prevale e che vince.
Il primo ad averlo citato è stato Fred De Palma, che sul palco del Festival di Sanremo del 2024, in un freestyle durante la sua esibizione all’Ariston ha ricordato Sinner e il rifiuto del campione di partecipare come ospite alla kermesse. “In questi giorni ad Amadeus non ricordiamogli Sinner se no si innervosisce”, aveva detto, lanciando la stoccata al conduttore.
Da lì è stato un crescendo. L’italia canta Sinner. Marracash, nel brano ‘Adrenalina’ di Baby Gang feat. Blanco, dice: “Fra’, lo schiaccio come Jannik Sinner”. Tony Effe, in ‘Pezzi da 100’ di Kid Yugi con Sick Luke: “Italiano, tutto Gucci come Sinner”, in riferimento alla collaborazione tra il tennista azzurro e il marchio di lusso.
C’è chi gli dedica una barra e chi invece un intero brano. Così come ha fatto Fabri Fibra che recentemente ha pubblicato ‘Sinner’, contenuto tra le sei tracce inedite di ‘Mentre Los Angeles Brucia’. "Sto nel cerchio dei winner / Lascio il segno, Sinner", recita il testo che associa il tennista azzurro alla sfera dei vincitori, il vincitore per eccellenza.
Jannik Sinner rappresenta, per il rapper, l’Italia che vince nel mondo. “Vincere, vincere, vincere, vincere / Spingere, spingere come Sinner, Sinner”, ripete nel ritornello. Fibra paragona la mentalità dello sportivo al suo percorso di crescita nel mondo dell’industria musicale.
Omaggio al tennista altoatesino anche da Miss Keta. ‘Sinner’ si intitola il brano dove, con il suo stile provocatorio che la contraddistingue, rende il nome di Jannik un mantra ossessivo e fa cornice al resto del brano: “Roland Garros, arriva la tremenda/ Atterraggio a Wimbledon, porto le mie palline”. Poi, più diretta: “Sono abituata a giocare pesante/ Molto più pesante di voi/ Il mio gioco è la mia arte/ Voglio giocare pesante/ Jannik Sinner”.
In omaggio ai ‘Carota Boys’, così come vengono definiti i tifosi più accaniti, anche il cantautore pugliese Franzy Mele scrive un pezzo dal titolo inequivocabile: ‘Jannik Sinner’. Un vero inno alla sua carriera, dove celebra i sacrifici di un campione, il numero uno del mondo, che ha riscritto la storia del tennis italiano: “Sei un mito / Ci fai sognare / Tutti svegli per risvegliare quell’orgoglio nazionale”.
E poi c’è lei. ‘Polvere e Gloria’ di Andrea Bocelli dove lo stesso campione del tennis partecipa con passaggi quasi fossero pensieri ad alta voce. "All you have to do is to be yourself", "Improve every day", "Talent doesn't exist, it has to be earned". Parole che su TikTok sono diventate un vero e proprio trend, una motivazione per studenti in preda alla sessione estiva.
Insomma, non è solo tennis. È linguaggio pop. È cultura. È Sinner-mania e non accenna a fermarsi.
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(Adnkronos) - La Corte d'Appello di Larissa ha detto sì all'estradizione in Italia di Francis Kauffman, l'americano accusato dell'omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda, trovate morte a Villa Pamphili il 7 giugno scorso. La richiesta di estradizione, a quanto si apprende, era stata avanzata solo dall’Italia.
Intanto la procura di Roma ha delegato la polizia ad acquisire la documentazione relativa al film mai distribuito dell’uomo. L’acquisizione è avvenuta questa mattina presso la direzione generale cinema e audiovisivo del Mic di piazza Santa Croce in Gerusalemme. Gli inquirenti puntano a ricostruire tutti i movimenti economici dell’americano.
L’americano mercoledì davanti ai magistrati greci e italiani, in videocollegamento da piazzale Clodio insieme agli investigatori della Squadra Mobile, non ha risposto alle domande avvalendosi della facoltà di non rispondere limitandosi a professarsi innocente.
Attesi nei prossimi giorni i risultati degli esami istologici, disposti dalla Procura in seguito all’autopsia eseguita presso l’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica, che serviranno a chiarire le cause del decesso. Fra le ipotesi quella che la donna, nata a Omsk, in Siberia, sia stata soffocata.
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(Adnkronos) - Esperienze legate ai prodotti identitari del territorio, percorsi dedicati per i bambini, sostenibilità e attenzione alle risorse naturali, tradizione che si lega all'innovazione in quello che è sempre più un modello di 'turismo dop'. E' la ventesima edizione di 'Fattorie aperte in Sila', presentato oggi a Rende e al via da domani sull'altopiano silano in Calabria, che in questa estate 2025 si propone come meta preferita dei viaggiatori che vogliono sperimentare nuove forme di turismo, 'lento', sostenibile e legato ai prodotti enogastronomici del territorio.
"Quest'anno celebriamo un traguardo importante -spiega ad Adnkronos/Labitalia, Mario Grillo, presidente di 'Fattorie aperte in Sila' in programma fino al prossimo 2 novembre- venti edizioni di un progetto nato con passione e spirito di sacrificio, che ha accompagnato migliaia di visitatori alla scoperta della vita contadina. La novità più grande di questa edizione è il potenziamento del percorso educativo rivolto ai bambini, con attività esperienziali guidate direttamente dagli agricoltori, e l'introduzione di laboratori sul pane, il miele e il formaggio. Inoltre, puntiamo molto sulla narrazione delle filiere locali e sul coinvolgimento attivo dei territori, con nuovi itinerari a tema e un forte legame con il turismo enogastronomico", sottolinea.
E negli anni i 'fan' della manifestazione che si snoda in oltre 30 aziende agricole, tra boschi, laghi e montagne, sull'altopiano con l'aria più pulita d'Europa, sono cresciuti, e anche tanto. "Un segnale forte dell’interesse crescente attorno al progetto è il successo della nostra piattaforma digitale: il sito web di 'Fattorie Aperte in Sila' ha raggiunto la soglia di 260.000 visitatori, confermando l’importanza della comunicazione e dell’accesso diretto alle esperienze rurali".
Esperienze rurali che sono 'fatte' di passione per la terra e la natura, in un territorio storicamente vocato all'agricoltura e all'allevamento. "Siamo anche fieri di essere partner di Its Academy Iridea, una scuola di formazione avanzata che accoglie e valorizza chi vuole trasformare il lavoro in una passione professionale. Una scuola attiva che punta sulla qualità della formazione e sull’efficienza delle aziende, offrendo alle nuove generazioni strumenti concreti per costruire il proprio futuro nel mondo agroalimentare, turistico e ambientale. Un ulteriore elemento distintivo è la dimensione europea della nostra rete: oggi le 'Fattorie Aperte' sono partner in quattro progetti di cooperazione internazionale dedicati all’innovazione tecnologica in agricoltura, in particolare alle soluzioni di agricoltura di precisione. Questo ci consente di portare valore, visione e futuro nei territori rurali, creando un ponte tra tradizione e ricerca avanzata".
E dopo venti anni di esperienza, secondo Grillo, è arrivato il momento di fare un ulteriore passo in avanti. "Infine, il modello è ormai maturo per diventare 'Fattorie Aperte Calabria': una piattaforma regionale capace di dare visibilità a tutti i prodotti e produttori locali in modo efficiente, coordinato e riconosciuto. Il brand è una certezza, una garanzia di autenticità e qualità costruita nel tempo, pronta a valorizzare ogni angolo della nostra terra". E apprezzamento e sostegno per la manifestazione arriva dalle istituzioni con l'assessore regionale all'Agricoltura Gianluca Gallo che sottolinea: "Fattorie aperte 20 anni fa era una manifestazione visionaria, oggi a distanza di 20 anni il territorio è maturo. La Sina è un hub straordinario per l'accoglienza e questa simbiosi tra il prodotto territorio e il prodotto del territorio, credo che sia quella giusta per una Calabria che vuole crescere. La Sila è agricoltura, è ambiente, può essere turismo sostenibile, lento, enogastronomico", conclude.
E la manifestazione ha anche il sostegno del Parco nazionale della Sila. "Fin da quando sono stato nominato -spiega Liborio Bloise, commissario straordinario del Parco- ho potuto verificare che c'è una pulsante attività imprenditoriale in tutto l'altopiano della Sila. 'Fattoria aperte' è una di queste realtà, è cresciuta tantissimo, era necessario che la governance del Parco prendesse a una manifestazione di questo tipo, per riconoscere il ruolo e il supporto che questi imprenditori stanno dando, e possono dare, sempre di più al territorio silano. Il mio scopo è quello di supportare l'implementazione dell'attività imprenditoriale sull'altopiano, nel rispetto dell'ambiente, della flora, della fauna, della biodiversità di questi territori, facendoli conoscere all'esterno, come stanno facendo questi imprenditori. In una situazione di questo tipo il Parco trova linfa per crescere ed educare al rispetto dei territori", conclude.
Ma quale è la giornata tipo che offre al visitatore 'Fattorie Aperte in Sila'? "La giornata tipo -spiega Grillo- inizia con una visita alle fattorie aderenti, dove i visitatori possono assistere e partecipare alle attività agricole quotidiane: mungitura, cura degli animali, raccolta dell’orto. Seguono laboratori didattici per bambini e adulti, percorsi naturalistici, degustazioni guidate e momenti di convivialità con i produttori locali. Ogni giornata è un’immersione nella cultura rurale, dove si impara facendo, si condividono saperi autentici e si rafforza il legame tra città e campagna".
E la crescita della manifestazione in questi venti anni ha accompagnato e sostenuto quella del movimento turistico sull'altopiano calabrese. "L’accoglienza in Sila è cresciuta in qualità e consapevolezza. Quando abbiamo iniziato, l’idea stessa di aprire le fattorie al pubblico era pionieristica. Oggi siamo parte integrante di un movimento che valorizza l'agricoltura come esperienza culturale, educativa e turistica. Le fattorie si sono attrezzate per accogliere famiglie, scuole e gruppi, con servizi e proposte strutturate. Anche la nostra attività si è evoluta: da semplice evento stagionale siamo diventati una rete permanente, capace di progettare, formare e innovare nel rispetto della tradizione", sottolinea Grillo.
Attenzione quindi a quanti vogliono trovare uno sbocco professionale legato alla natura, ma anche all'innovazione. "Proprio in quest’ottica di crescita e formazione continua, la collaborazione con Its Academy Iridea rappresenta un passo fondamentale. Offriamo opportunità concrete a chi desidera entrare nel mondo del lavoro attraverso percorsi professionali che coniugano competenze, passione e innovazione. Parallelamente, siamo attivamente coinvolti in progetti europei di cooperazione sull’agricoltura di precisione: collaboriamo con centri di ricerca, imprese e istituzioni in quattro iniziative strategiche che portano sul campo le tecnologie più avanzate per migliorare produttività, sostenibilità e qualità della vita nelle aree interne", ribadisce Grillo.
E per Felicita Cinnante, presidente di Its Academy Iridea, il ventennale di 'Fattorie aperte in Sila' "è un risultato estremamente lodevole, positivo, con la rete di imprese che si è creata attorno a questo evento e che si è consolidata sempre di più coinvolgendo le aziende in una modalità di collaborazione che è stata sempre un po' carente nella nostra cultura calabrese. Invece in questo caso si è compreso che stare insieme, fare sistema insieme aiuta a sostenersi vicendevolmente e aiuta soprattutto il settore. L'Its Iridea ha la specifica area dell'agroalimentare, e quindi ha tutto l'interesse a recepire, rilevare i bisogni delle aziende, per potere con i suoi corsi e con la sua attività formare le figure necessarie per questa nuova agricoltura, che non è quella tradizionale, ma innovata grazie alle nuove tecnologie con l'utilizzo delle macchine sempre più sofisticate, quindi l'agricoltura 4.0, che è ben rappresentata dall'instancabile Mario Grillo, che è agricoltore, allevatore con una laurea in economia e un master negli Stati Uniti. Questa è agricoltura che Iridea vuole sostenere e implementare", conclude.
Ma l'essenza di 'Fattorie aperte in Sila' è prima di tutto legata ai prodotti identitari del territorio in cui si svolge. "'Fattorie Aperte' è già un modello di turismo Dop: promuoviamo esperienze legate ai prodotti identitari della Sila, come la patata Igp, i formaggi tipici, il miele di alta quota. L’incontro diretto con chi coltiva e trasforma, la trasparenza delle filiere, l’autenticità dei luoghi: tutto questo crea valore per il visitatore e sviluppo per il territorio. Siamo convinti che la Calabria abbia un potenziale straordinario su questa tendenza e vogliamo esserne protagonisti con una proposta concreta, radicata e replicabile", conclude Grillo.
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(Adnkronos) - C’è un’Italia che non ha fretta. Un’Italia che conosce ancora il valore del passo, che ascolta i ritmi della natura, che affida allalentezza la propria visione del mondo. 'Transumanza', docufilm prodotto dalla Luigi Diotaiuti Foundation e diretto da Giuseppe Ielpo, ha ricevuto il prestigioso Golden Leaf all’Italia Green Film Festival di Roma, uno dei massimi riconoscimenti internazionali dedicati al cinema ambientale e sociale. Racconto visivo essenziale e potentemente evocativo, 'Transumanza' riporta l’attenzione su una pratica ancestrale – il migrare stagionale dei pastori con le loro mandrie – trasformandola in un viaggio simbolico tra passato e futuro. Non è nostalgia, è consapevolezza. È il tentativo di restituire senso, dignità e profondità a gesti che la modernità tende a dimenticare.
Nel film, l’esperienza della transumanza è accompagnata dalla voce narrante dello stesso Luigi Diotaiuti, che guida lo spettatore con toni intimi e misurati, tra ricordi, emozioni e riflessioni sul significato profondo del camminare con la terra. Una voce che non spiega, ma racconta, non invade, ma accompagna. 'Transumanza' segna il debutto nella produzione cinematografica di Luigi Diotaiuti, chef italoamericano da sempre impegnato nella valorizzazione delle radici rurali e del legame profondo tracibo, terra e comunità. Con la sua Luigi Diotaiuti Foundation, l’autore ha dato vita a un’opera che non si limita a documentare, ma prende posizione. Un film che non si accontenta di mostrare: sente, comprende, restituisce.
Alla regia, Giuseppe Ielpo costruisce una narrazione intima e rituale, dove ogni gesto ha il peso del tempo e ogni volto racconta storie taciute. La produzione è stata realizzata da SincroProduzioni, per la Luigi Diotaiuti Foundation a conferma della volontà di unire linguaggi e sensibilità diverse in un progetto che fa del cinema un atto di cura. Questa coralità è parte integrante del film, nei gesti semplici, nell’ospitalità ricevuta lungo il cammino, nella condivisione autentica di un patrimonio che non appartiene al passato, ma al presente che vogliamo costruire.
La premiazione si è svolta al Teatro Argentina di Roma, durante la serata conclusiva della VI edizione dell’Italia Green Film Festival, condotta da Vittoriana Abate, Pierre Marchionne, Francesca Rasi e Massimiliano Fuksas. A consegnare il Golden Leaf è stato l’attore Enrico Lo Verso, tra i momenti più intensi della serata. La giuria, presieduta dallo scrittore e attivista Sergio Bambarén, ha visto la partecipazione di grandi nomi del cinema italiano come Giuseppe Tornatore, Michele Placido e Franco Nero, presidente onorario del festival. Queste le tematiche premiate: crisi climatica, culture rigenerative, diritti ambientali, economie sostenibili, equilibrio tra uomo e natura.
'Transumanza non è folclore: è identità. "È il modo in cui una comunità dialoga con il paesaggio, con la propria memoria, con il futuro - ha dichiarato Luigi Diotaiuti ricevendo il premio, accolto da una standing ovation - Se anche solo una persona, vedendo questo film, sentirà il desiderio di conoscere, proteggere e tramandare questo sapere, allora il nostro viaggio avrà avuto un senso". Nel panorama audiovisivo contemporaneo, spesso dominato dalla velocità e dalla spettacolarizzazione, 'Transumanza' sceglie l’opposto. Il silenzio, l’ascolto, l’essenzialità. È un film che non impone, ma suggerisce. Che non consuma, ma restituisce. Che non corre, ma accompagna.
Con 'Transumanza', la Luigi Diotaiuti Foundation firma un’opera che unisce rigore documentaristico e delicatezza poetica. Un atto d’amore per la terra e per chi la attraversa. Un invito a riconoscere, in un cammino che pare remoto, la possibilità concreta di un futuro diverso. Un futuro radicato. Umano. Vivo.
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(Adnkronos) - Si è chiusa ieri sera, con una cerimonia densa di significato, la VI edizione dell’Italia Green Film Festival, che ha trasformato il Teatro Argentina di Roma in un’arena di bellezza consapevole, arte militante e riflessione collettiva. Una serata in cui il cinema ha alzato la voce contro l’indifferenza, riconfermando la propria capacità di smuovere coscienze e generare futuro. Oltre 500 pellicole da 62 Paesi hanno concorso quest’anno, segno di un’urgenza globale, raccontare attraverso le immagini le ferite del pianeta e le speranze di chi, ogni giorno, prova a curarle. A guidare la serata, le giornaliste Vittoriana Abate e Francesca Rasi, insieme al direttore artistico Pierre Marchionne, raffinato e risoluto nel ribadire l’identità profonda del Festival: "Non premiamo semplici film, ma visioni capaci di scuotere e ispirare".
A precedere la cerimonia, l’emozionante green carpet allestito di fronte all’Ara Sacra, calcato da protagonisti del mondo del cinema, dell’arte e della cultura. In apertura, l’intervento della Banda della Polizia Locale di Roma, che ha impreziosito l’atmosfera con un omaggio musicale istituzionale ma coinvolgente. In sala, tra gli altri, Franco Nero, presidente onorario del Festival, accanto a personalità come Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Enrico Lo Verso e l’architetto Massimiliano Fuksas, oltre a volti noti dello spettacolo e della società civile, tra cui Carlotta Galmarini, Pietro Romano, Emy Bergamo, Eleonora Ivone, Fabiana Balestra, Claudia Conte, Maria Pia Ruspoli e Guglielmo Giovannelli Marconi e le modelle Emanuela Mai e Ana Maria Vasilache.
Protagonista anche la moda etica, con le creazioni sostenibili degli stilisti Rosso D’Aquino e Mariel Spiridigliozzi. Quest’ultima ha firmato una vera e propria dichiarazione stilistica. Una collezione essenziale e colta, in cui ogni tessuto naturale e ogni linea sartoriale raccontano una scelta, un gesto, un impegno. Le sue creazioni hanno incarnato perfettamente lo spirito del Festival: la bellezza al servizio di una visione etica e consapevole. Nel corso della serata in programma la consegna delle Golden Leaf 2025, assegnate alle dodici opere più rappresentative tra quelle in concorso.
Tra i film premiati e presenti alla serata, 'La Terra delle Donne' di Marisa Vallone, potente racconto sul legame tra identità femminile e terra. 'Food for Profit' di Giulia Innocenzi, inchiesta incisiva sull’impatto ambientale dell’industria alimentare, 'Scirocco' di Habib Ayeb, poesia visiva sui deserti tunisini e i mutamenti climatici, 'Bad Woods' di Jiri Hanzlicek, premiato per la categoria animazione, per il suo linguaggio potente e universale, 'Safarà' di Paolo Calcagni, viaggio lirico nell’equilibrio fragile tra uomo e natura, 'Transumanza' della Luigi Diotaiuti Foundation, omaggio alle radici contadine e alla cultura del rispetto.
Assenti ma premiati anche 'Lacci' di Kenta Crisà e Stefano Demarie, 'Raindrop' di Marco Dominik Graf, 'Voci dal Mare' di Simone Gavazzi e Guido Pontecorvo, 'Out of Sight by the Forest' di Nadina Dobrowolska – Otwarte Klatki, e 'Notte Fuori' di Carlotta Cerquetti. Applausi da parte del pubblico hanno accompagnato la consegna dei premi speciali a Giuseppe Tornatore, per la sua sensibilità nel raccontare il pianeta attraverso il cinema, a Michele Placido, per la sua coerenza artistica e il suo sguardo critico sulle contraddizioni sociali e ambientali italiane, a Enrico Lo Verso, al Comandante Mario De Sclavis e alla stessa Vittoriana Abate, per il suo costante impegno culturale.
La giuria internazionale, guidata dallo scrittore e ambientalista Sergio Bambarén, ha accompagnato anche i momenti istituzionali del Festival in Campidoglio e al Parlamento, promuovendo un confronto profondo tra arte, cultura e politiche per la sostenibilità. Con questa edizione, l’Italia Green Film Festival si conferma ben più di una rassegna cinematografica: è un manifesto culturale che restituisce centralità all’arte come azione, parola e responsabilità. "Siamo riusciti a costruire una comunità internazionale che non si limita a guardare, ma sceglie di agire. È questo il vero successo del Festival", ha dichiarato Pierre Marchionne a fine serata.
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(Adnkronos) - Nimbus e Stratus, un palcoscenico per due. Il quadro delle varianti Covid che saranno protagoniste di questa estate vede raddoppiare i protagonisti nel giro di 2 settimane. Dopo NB.1.8.1, battezzata Nimbus dagli esperti attivi sui social, si è subito fatta notare un'altra collega: XFG, designata proprio in questi giorni dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) variante di Sars-CoV-2 sotto monitoraggio (Vum), per via di una presenza a livello globale che "sta crescendo rapidamente". E nel frattempo sul fronte social gli esperti e i cacciatori di varianti che da tempo avevano messo XFG fra le osservate speciali le hanno attribuito un 'nickname': Stratus, per seguire "il tema meteorologico", spiegano i promotori del nome non ufficiale.
L'Oms ha già prodotto con il Technical Advisory Group sull'evoluzione del virus (Tag-Ve) la prima valutazione del rischio, al momento valutato "basso a livello globale". La premessa dell'Oms è che "si prevede che i vaccini Covid attualmente approvati rimangano efficaci contro questa variante" per proteggere dalla "malattia sintomatica e grave". In ogni caso, "diversi Paesi nella regione del Sudest asiatico hanno segnalato un aumento simultaneo di nuovi casi e ricoveri, nelle aree dove XFG è stata ampiamente rilevata". Ma secondo i dati disponibili fino ad oggi, precisa l'agenzia Onu per la salute, non risulta che questa variante porti a malattie più gravi o decessi rispetto ad altre in circolazione.
Nel documento Oms è possibile rintracciare anche un 'identikit familiare' di Stratus. Si tratta di un ricombinante (c'è chi le chiama varianti 'Frankenstein') dei lignaggi LF.7 e LP.8.1.2. Primo campione raccolto il 27 gennaio 2025. XFG è dal 25 giugno una delle 7 Vum monitorate dall'Oms. Confrontandola con JN.1 e con Nimbus, che attualmente è la variante dominante, "è possibile identificare profili di mutazioni distinti nella proteina Spike". Fra le mutazioni di Stratus ce ne sono alcune specifiche che, secondo quanto dimostrato dai ricercatori, "migliorano l'elusione degli anticorpi", si segnala nel documento Oms. Quindi sulla carta questa nuova variante potrebbe essere più in grado di eludere il sistema immunitario. Ma al momento non ha un profilo particolarmente problematico.
Sempre la valutazione del rischio riporta anche i dati sull'andamento di Stratus: al 22 giugno 2025, c'erano 1.648 sequenze XFG inviate a Gisaid da 38 Paesi, che rappresentano il 22,7% delle sequenze disponibili a livello globale nella settimana epidemiologica numero 22 del 2025 (quella che va dal 26 maggio all'1 giugno). Nimbus nella stessa settimana è al 24,9%, in calo. Per XFG si tratta invece di un aumento significativo rispetto alla quota di 4 settimane prima, che era appena il 7,4% (dal 5 all'11 maggio). L'ascesa di Stratus ha interessato tutte e tre le regioni Oms che condividono costantemente sequenze di Sars-CoV-2. Nella regione europea, per esempio, la sua presenza è cresciuta dal 10,6% al 16,7%. Quando al Sudest asiatico, dove già Nimbus aveva rapidamente guadagnato terreno a inizio primavera, Stratus è aumentata dal 17,3% al 68,7%. Un'exploit. Stringendo l'obiettivo sull'India, però, lì Stratus ha debuttato presto come la variante dominante di tutta la primavera e Nimbus è rimasta molto rara. E proprio i medici indiani, secondo quanto riportano i media locali, hanno evidenziato un sintomo che sembra caratterizzare maggiormente queste nuove varianti: la raucedine.
Secondo quanto riporta 'Times of India', è proprio questa una delle caratteristiche più sorprendenti dell'attuale ondata: la frequente segnalazione di voce roca tra i pazienti Covid. A differenza delle ondate del passato in cui la perdita di gusto e olfatto erano i segni distintivi dell'infezione, ora i pazienti lamentano tosse secca, irritazione e mal di gola, insieme appunto alla raucedine. Aspetto confermato anche, segnala la testata indiana, dai medici di vari ospedali sulla base di quanto osservato nei reparti di degenza del Paese.
Un'osservazione simile arriva dal Regno Unito, dove sta circolando in particolare Nimbus e si riporta che un sintomo chiave che potrebbe suggerire il contagio da Covid è un forte mal di gola, come la sensazione di una lama di rasoio, un dolore molto acuto quando si deglutisce, spesso localizzato nella parte posteriore della gola, riporta 'Manchester Evening News' citando un medico di base del 'The London General Practice', Naveed Asif. Altri sintomi comuni sono stanchezza, tosse lieve, febbre, dolori muscolari e congestione, ma viene precisata l'elevata variabilità delle manifestazioni di Covid.
Pur non rilevando segnalazioni di malattie più severe con le nuove varianti, l'Oms e il suo gruppo consultivo continuano a chiedere di monitorare il quadro Covid, e per quanto riguarda anche l'ultima new entry XFG insistono a "raccomandare agli Stati membri di dare priorità ad azioni specifiche per affrontare al meglio le incertezze relative a fuga di anticorpi e gravità". Si chiede semplicemente di tenere un buon livello di attenzione e condurre test di neutralizzazione utilizzando per esempio sieri umani, rappresentativi delle varie comunità, e di eseguire valutazioni comparative con le altre varianti in circolazione per rilevare cambiamenti eventuali negli indicatori di gravità. La valutazione del rischio verrà rivista regolarmente, quando saranno disponibili ulteriori evidenze e dati da altri Paesi, conclude l'Oms, ricordando che le Raccomandazioni permanenti per il Covid-19 emesse dal direttore generale dell'agenzia sono state prorogate di un ulteriore anno con lo stesso contenuto, fino al 30 aprile 2026.
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(Adnkronos) - La MotoGp torna in pista con il Gran Premio d'Olanda. Oggi, venerdì 27 giugno, inizia il weekend del Gp di Assen, decima prova della stagione. Si riparte dal successo al Mugello di Marc Marquez, sempre più leader della classifica del Motomondiale con 270 punti davanti al fratello Alex (240) e al compagno di squadra Pecco Bagnaia (160). Ecco il programma del weekend, gli orari e dove vedere prove libere, qualifiche, sprint e gara ad Assen.
Ecco il programma del Gp di Assen, da oggi venerdì 27 giugno a domenica 29 giugno:
Venerdì 27 giugno
Ore 10.40: MotoGP - prove libere 1
Ore 14.55: MotoGP – Pre qualifiche
Sabato 28 giugno
Ore 10.05: MotoGP - prove libere 2
Ore 10.45: MotoGP - qualifiche
Ore 14.55: MotoGP - Sprint
Domenica 29 giugno
Ore 9.35: MotoGP - Warm Up
Ore 14: MotoGP - gara
Tutti gli appuntamenti del Gran Premio d'Olanda di MotoGp saranno trasmessi in diretta televisiva sui canali Sky Sport e in streaming su Sky Go e Now. Su TV8 saranno visibili in diretta le sessioni del sabato (prove, qualifiche e gara Sprint delle 15) e in differita (alle 16:05) la gara di domenica.
Leggi tutto: MotoGp, si corre ad Assen: programma e dove vedere Gp d'Olanda
(Adnkronos) - A due giorni dalla sentenza d'appello che ha confermato l'ergastolo per Alessandro Impagnatiello, ma escludendo l'aggravante per la premeditazione, Loredana Femiano, mamma di Giulia Tramontano, affida ai social un pensiero per sua figlia, uccisa dal compagno nel maggio 2023 con 37 coltellate, mentre era incinta del piccolo Thiago. "Spero che in quelle cuffie tu stia ascoltando la mia voce che ti chiede scusa perché non posso far niente ancora una volta. Non posso difenderti dall'ingiustizia subita, ma spero anche che tu ascolti la mia voce che ti dice 'ti amo Giulia' e 'di te mi manca tutto'", scrive condividendo una foto di Giulia Tramontano mentre è a lavoro e indossa appunto delle cuffie nere.
Subito dopo la sentenza dei giudici d'appello di Milano, anche Chiara Tramontano, sorella della vittima, aveva scritto sui social: "Vergogna. La chiamano Legge, ma si legge disgusto. L'ha avvelenata per sei mesi. Ha cercato su Internet 'quanto veleno serve per uccidere una donna' poi l'ha uccisa. Per lo Stato, supremo legislatore, non è premeditazione. Vergogna a una legge che chiude gli occhi davanti alla verità e uccide due volte".
(Adnkronos) - Sale la tensione tra istituzioni europee e governo ungherese alla vigilia del Pride di Budapest, in agenda per domani, sabato 28 giugno. Poco dopo la mezzanotte di oggi, durante la conferenza stampa di chiusura della riunione del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito il suo appello alle autorità ungheresi affinché permettano all'evento di svolgersi "senza timore di sanzioni penali o amministrative contro gli organizzatori o i partecipanti". Un intervento diretto al governo magiaro, che ha vietato la manifestazione, e al premier Viktor Orban, che ritiene che Bruxelles debba esimersi dall'intervenire in una questione nazionale.
"Il diritto di riunirsi pacificamente è un diritto fondamentale che va rispettato da tutti gli Stati membri. Quindi criminalizzare l'organizzazione del Pride o imporre multe ai partecipanti andrebbe contro tutto ciò in cui crediamo come Unione europea", ha sottolineato von der Leyen durante la conferenza, pur evitando di rispondere a una domanda relativa alla sua partecipazione personale. "La nostra Unione è basata sull'uguaglianza e non discriminazione: questi sono i nostri valori fondamentali sanciti nei nostri trattati e devono essere rispettati in ogni momento in tutta l'Ue".
L'Ungheria a metà marzo ha vietato le manifestazioni Pride con lo scopo dichiarato di proteggere i minori. Con una serie di emendamenti alle leggi esistenti dal 2021, che proibiscono la rappresentazione pubblica di "divergenza dall'identità di sé corrispondente al sesso alla nascita, cambio di sesso o omosessualità", il governo ha aperto la strada all'uso della scansione facciale per qualsiasi tipo di reato, inclusa la partecipazione a un raduno vietato come il Pride. La polizia di Budapest ha vietato la marcia, ma il sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, ha annunciato che la città ospiterà il Pride come evento municipale, sostenendo che questo non richieda l'approvazione della polizia.
I partecipanti alla marcia rischiano multe fino a 500 euro, e autorità ungheresi potrebbero utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per identificarli, mentre gli organizzatori rischiano fino a un anno di reclusione ai sensi della legislazione vigente. Ma il riconoscimento facciale in tempo reale equivarrebbe a una violazione dell'AI Act. Il pacchetto di leggi Ue sulle applicazioni di intelligenza artificiale non è ancora pienamente implementato, ma alcuni aspetti fondamentali sono in vigore da febbraio 2025, incluso il divieto di identificazione biometrica in tempo reale nei luoghi pubblici da parte delle forze dell'ordine.
Una schiera di gruppi per i diritti umani sta dunque chiedendo alla Commissione di intervenire contro il potenziale uso della tecnologia, evidenziandone l'incompatibilità con l'AI Act in una lettera aperta inviata a von der Leyen e alla Commissione, a cui chiedono di avviare una procedura di infrazione contro l'Ungheria per violazione del diritto Ue. L'esecutivo Ue non si è ancora espresso sulla questione e non ha risposto alle domande in merito degli europarlamentari, nonostante avesse confermato lo scorso aprile di star "valutando" la nuova legge ungherese, aggiungendo che non avrebbe esitato a intervenire "quando appropriato." Da parte sua, Budapest rivendica la legittimità del riconoscimento facciale ai sensi dell'AI Act, che è più lassista sull'utilizzo della tecnologia in ambito forense, purché avvenga con approvazione del tribunale, per reati specifici e dopo i fatti.
In una serie di domande e risposte, il Consiglio ungherese per le libertà civili ha spiegato che l'identificazione viene eseguita basandosi su immagini fisse e che il sistema può identificare solo individui con un documento d'identità ungherese con foto, poiché le immagini vengono confrontate con un registro di profili facciali mantenuto dall'Istituto ungherese per le scienze forensi (Hifs). Ma come riporta Politico, l'analisi legale condotta dai firmatari della lettera alla Commissione conclude che la polizia ungherese potrebbe connettersi direttamente ai sistemi dell'Hifs e vedere sul posto se c'è una corrispondenza tra l'immagine appena scattata e il registro, meccanica che si adatterebbe alla definizione di "tempo reale" dell'AI Act.
Al Pride di sabato è prevista la partecipazione di diverse personalità di spicco nel panorama delle istituzioni europee, tra cui la commissaria Ue per l'Uguaglianza, Hadja Lahbib, nonché Iraxte Garcia Perez, Valerie Hayer e Terry Reintke, rispettivamente i presidenti dei gruppi dei socialisti (S&D), dei liberali (Renew) e dei Vardi al Parlamento europeo. Hanno confermato la loro presenza anche una serie di politici europei, tra cui Leo Varadkar, ex premier irlandese e primo apertamente omosessuale ad aver ricoperto quella posizione. Anche Brando Benifei (Pd), uno dei co-relatori dell'AI Act, ha detto che parteciperà alla parata, come anche Carlo Calenda (Azione), Ivan Scalfarotto (Italia Viva), Jacopo Rosatelli (Avs), Benedetta Scuderi (Verdi) e una serie di parlamentari del M5s.
Il fronte von der Leyen-Orban si è aperto mercoledì, con un video pubblicato dalla presidente della Commissione sui social per chiedere a Budapest di consentire lo svolgersi della manifestazione e assicurare il supporto alla comunità Lgbtqi+. "Esorto la Commissione europea ad astenersi dall'interferire negli affari di applicazione della legge degli Stati membri, dove non ha alcun ruolo da svolgere", aveva ribattuto su X il premier ungherese, invitando l'esecutivo Ue a "concentrare i suoi sforzi sulle sfide pressanti che affronta l'Ue, aree dove ha effettivamente un ruolo chiaro e una responsabilità, e dove ha commesso gravi errori negli ultimi anni, come la crisi energetica e l'erosione della competitività europea".
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(Adnkronos) - I dati statistici del primo trimestre 2025, con un totale di 2.936.430 tonnellate movimentate, evidenziano un lieve calo (-1,9%) del traffico commerciale complessivo del network dei Porti di Roma e del Lazio rispetto al primo trimestre del 2024. Calo fondamentalmente dovuto alla significativa flessione dei prodotti raffinati (jet fuel) in arrivo al porto di Fiumicino. “I dati del primo trimestre del 2025 – commenta il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino – confermano che il sistema portuale laziale continua la sua fase di crescita che diventerà ancora più evidente grazie al completamento delle infrastrutture che stiamo realizzando e che renderanno i nostri scali ancora più competitivi. Per il momento, è già importante la grande ripresa, dopo una lunga fase di stallo legata essenzialmente a fattori esogeni, di uno degli asset trainanti per il porto di Civitavecchia, ovvero il settore dell’automotive".
Entrando nello specifico dei dati di traffico, il porto di Civitavecchia chiude il primo trimestre dell’anno in corso con un +2,4% e un traffico complessivo di 1.778.713 tonnellate. In aumento del 2,1% anche il numero complessivo di accosti che passa da 438 a 447. Si rileva un incremento delle rinfuse liquide (essenzialmente prodotti raffinati) dell’11,1% (+23.742 tonnellate) per un totale di 237.095 tonnellate movimentate, mentre le rinfuse solide diminuiscono del 10,9% (-25.910) con movimentazione pari a 210.867 tonnellate. Tra queste ultime, continua a pesare il progressivo azzeramento del carbone legato alla centrale di Torrevaldaliga Nord (-97,1%, -65.787 tonnellate) per un totale di 1.997 tonnellate movimentate, mentre crescono del 56% i prodotti metallurgici (+62.132) per un totale di 173.049 tonnellate e del 52,9% le “altre rinfuse solide” (+4.264 tonnellate) per un totale di 12.317 tonnellate. In aumento del 34,2% (+7.114) i contenitori T.E.U per un totale di 27.943, con un significativo incremento di quelli pieni (17.660 TEU, +39,7%).
Per quanto riguarda i dati relativi al traffico passeggeri, ancora in aumento il traffico crocieristico (+0,7%) per un totale di 253.920 crocieristi e 62 accosti. In diminuzione, invece, del 7,8% il traffico di linea per un totale di 144.821 passeggeri. In aumento anche il traffico di automezzi che registra un totale di 152.308 e un +14,1% (+18.837). Tra questi ultimi si evidenzia la significativa crescita della sottocategoria “autovetture in polizza” (+53,8%; +18.167) per un totale di 51.964 autovetture movimentate mentre cresce di uno 0,6% quella “autopasseggeri” imbarcati/sbarcati per un totale di 37.967.
Per quanto concerne gli altri due porti del network laziale, i primi tre mesi del 2025 fanno registrare un aumento del traffico complessivo, rispetto allo stesso periodo del 2024, nel porto di Gaeta il cui traffico totale risulta di 467.301 tonnellate movimentate con un incremento pari al 9,9%, dovuto essenzialmente alla crescita delle merci solide (+36,5%). In significativo aumento, del 43,9% il numero degli accosti.
Nel porto di Fiumicino, il totale delle merci è pari a 690.416 tonnellate (- 17,1%) rappresentato dai prodotti raffinati (jet fuel) che servono il vicino aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci.
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