(Adnkronos) - "Chiara Ferragni a ‘Ballando con le Stelle’? L’ho chiamata ma al momento non se l’è sentita’. Poi non so quando, se e come deciderà di rispondere, vedremo". A dirlo è Milly Carlucci, rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione dei palinsesti autunnali della Rai presentati ieri a Napoli. Più che confermata invece la giuria del programma: Lucarelli, Zazzaroni, Mariotto, Canino e Smith. "Ci vogliamo bene, nelle famiglie è giusto confrontarsi, avere opinioni diverse", dice la conduttrice. E sull’ipotesi Barbara D'Urso nel cast della prossima edizione, glissa: "Questo è il bello di fare i casting di ‘Ballando con le stelle’. Nei mesi prima tutti ti fanno proposte, si fanno ipotesi, alcune sono nate, altre sono morte, altre confermate, continuate a seguirci”.
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(Adnkronos) - Parigi capitale della medicina della riproduzione per la 4 giorni del 41esimo Congresso Eshre, in programma nella Ville Lumière da domenica 29 giugno a mercoledì 2 luglio. Saranno oltre 12mila, da 138 Paesi del mondo, i partecipanti attesi al Meeting 2025 della Società europea di riproduzione umana ed embriologia. In agenda oltre 80 sessioni scientifiche, di cui 38 tenute da relatori esperti e 42 comunicazioni orali selezionate da un comitato scientifico ad hoc; 13 le sessioni poster, 185 gli espositori. Un Journal club live offrirà approfondimenti sulle principali novità del summit, mentre 5 Giovani ambasciatori le proporranno via X alla platea social. Spazio anche alla voce dei pazienti, in 4 sessioni di confronto con le principali associazioni per la fertilità.
Il popolo dell'Eshre 2025 sarà ospitato al Paris Expo Porte de Versailles, tra i più grandi centri congressi d'Europa, con il suo tetto verde sulla capitale francese. Sarà "un prestigioso incontro internazionale tra i massimi esperti in scienze e medicina riproduttiva", che "celebra oltre 4 decenni di straordinari successi nella riproduzione umana e guarda ai progressi futuri", spiegano i promotori, presentando un "variegato programma scientifico" che spazia a 360 gradi sulla medicina della riproduzione: si parlerà di "genetica, dati globali sull'infertilità, tecniche di procreazione assistita (Pma), diagnosi pre-impianto (Pgt), endometriosi, stimolazione ovarica, ricerca sugli embrioni, fertilità maschile, considerazioni etiche, educazione alla fertilità, intelligenza artificiale, preservazione della fertilità, nuovi metodi chirurgici e altro ancora", elenca l'Eshre dando appuntamento al 29 giugno, quando "una selezione di corsi pre-congressuali offrirà formazione su una varietà di argomenti chiave".
Anche quest'anno il congresso adotterà un formato ibrido, con la possibilità di partecipare ai lavori sia in presenza sia in modalità virtuale. Cicerone digitale al meeting la App Eshre 2025, scaricabile attraverso un QR Code dal sito dell'evento o dagli store Apple e Google Play. Già nota la prossima destinazione, la numero 42: l'Eshre 2026 passerà la Manica e si terrà dal 5 all'8 luglio a Londra, Regno Unito.
(Adnkronos) - "Allo stato attuale, tutte le ipotesi" sull'origine di Covid-19 "devono rimanere sul tavolo, comprese quelle relative allo spillover" dall'animale e "alla fuga del virus da un laboratorio". E' quanto ha concluso il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, commentando durante un briefing con la stampa a Ginevra l'ultimo rapporto sull'attività del Sago, gruppo consultivo scientifico dell'Oms sulle origini dei nuovi patogeni, composto da 27 esperti indipendenti.
Il panel, ha precisato il Dg, ha "contribuito a far progredire la comprensione" sul tema, "ma molte delle informazioni necessarie per valutare appieno tutte le ipotesi non sono state fornite", ha avvertito. "Sappiamo che i membri del gruppo non sono d'accordo su ogni punto. All'inizio di questa settimana uno si è dimesso e altri tre hanno chiesto che i loro nomi venissero rimossi dal rapporto".
Cosa, secondo quanto riporta il Dg, non ha permesso di arrivare a una conclusione definitiva? Il fatto che mancano ancora tasselli del puzzle. Per esempio, "nonostante le nostre ripetute richieste - ha detto il capo dell'Oms - la Cina non ha fornito centinaia di sequenze virali di pazienti con Covid all'inizio della pandemia, informazioni più dettagliate sugli animali venduti nei mercati di Wuhan e informazioni sul lavoro svolto nei laboratori di Wuhan e sulle loro condizioni di biosicurezza". L'Oms "è anche a conoscenza di informazioni di rapporti di intelligence realizzati da altri Governi in tutto il mondo sulle origini del Covid. Abbiamo anche richiesto l'accesso a tali rapporti". Ma "né l'Oms né il Sago hanno ancora avuto accesso a questi rapporti, né ai dati sottostanti".
Da qui l'inconcludenza del rapporto, dal quale - ha spiegato la Chair del Sago Marietjie Venter (Università del Witwatersrand, Sudafrica) - emerge solo che, "allo stato attuale, la maggior parte dei dati scientifici e delle prove scientifiche pubblicate e accessibili supportano l'ipotesi di una trasmissione zoonotica del virus dagli animali, direttamente dai pipistrelli o tramite ospiti intermedi, agli esseri umani". Questa resta la prima ipotesi. Ma gli esperti ne elencano in totale 4 e non sono in grado di concludere esattamente nemmeno "quando, dove e come Sars-CoV-2 sia entrato per la prima volta nella popolazione umana". Inoltre, ha aggiunto Venter, "non dovrebbe essere esclusa" neanche la fuga dal laboratorio perché "molte delle informazioni necessarie a supportare questa ipotesi non sono state rese disponibili". In definitiva, dunque, finché "non saranno soddisfatte ulteriori richieste di informazioni o non saranno disponibili ulteriori dati", l'epilogo del rapporto resterà "inconcludente".
"Continuiamo a fare appello alla Cina e a qualsiasi altro Paese in possesso di informazioni sulle origini del Covid affinché le condividano apertamente - ha esortato il Dg Tedros - nell'interesse di proteggere il mondo da future pandemie". Il rapporto reso pubblico oggi è un aggiornamento della valutazione già pubblicata dal Sago, che si è riunito 52 volte da quando è stato attivato nel luglio 2021, per tentare di giungere a conclusioni certe sulle origini di Covid. Questo succedeva dopo la missione congiunta in Cina di esperti internazionali e cinesi che ha avuto luogo tra gennaio e febbraio 2021 su mandato degli Stati membri dell'Oms (risoluzione adottata in una sessione dell'Assemblea mondiale della sanità a fine 2020).
"Come afferma il rapporto, non si tratta solo di un'impresa scientifica, ma di un imperativo morale ed etico", ha affermato Venter. "Comprendere le origini del Sars-CoV-2 e come abbia scatenato una pandemia è necessario per contribuire a prevenire future pandemie, salvare vite umane e mezzi di sussistenza e ridurre la sofferenza globale".
La pandemia di Covid, ha rimarcato il Dg dell'Oms, "è stata l'emergenza sanitaria più grave degli ultimi 100 anni. Ha causato circa 20 milioni di morti, ha spazzato via almeno 10 trilioni di dollari dall'economia globale e ha causato enormi sconvolgimenti sociali e politici. E non possiamo parlarne al passato - ha ammonito - Sebbene la crisi sia chiusa, il virus rimane. Negli ultimi 5 anni abbiamo imparato molto su Covid-19, ma c'è una domanda cruciale sulla pandemia a cui non abbiamo ancora risposto: come è iniziata. Capire come inizia qualsiasi focolaio, epidemia o pandemia è essenziale per prevenire future epidemie".
Il lavoro per comprendere le origini del Sars-CoV-2, conclude quindi l'Oms, rimane incompiuto. L'agenzia, si legge in una nota, "accoglie con favore qualsiasi ulteriore prova e il Sago rimane impegnato a esaminare qualsiasi nuova informazione qualora dovesse rendersi disponibile".
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(Adnkronos) - La scelta di Portland ha stupito tutta l'Nba. Nel corso dell'ultimo Draft, i Trail Blazers hanno cambiato la loro chiamata (in origine la 11) con quella di Memphis (la 16), scegliendo un giocatore inaspettato. Si tratta del cinese Yang Hansen, centro di 2.15 di 19 anni. Nelle ultime stagioni, il gigante cinese ha dominato in patria con i Qingdao Eagles, mettendo in bacheca anche il premio di miglior difensore nel 2024.
Ma chi è Yang Hansen? E perché la sua chiamata ha stupito il Draft 2025? Intanto, qualche numero. La media della sua ultima stagione racconta 16.6 punti, 10.5 rimbalzi e 2.6 stoppate a partita, con il 58.6% dal campo. Le previsioni della vigilia davano la chiamata al secondo giro, ma Portland - che in squadra ha già diversi giocatori per coprire il ruolo, tra cui Donovan Clingan - ha fatto una scommessa non banale. Qualcuno in America lo ha già definito, con un azzardo, uno "Jokic cinese", mentre altri negli States hanno paragonato alcune sue caratteristiche a quelle di Nikola Vucevic, oggi ai Chicago Bulls.
La mossa a sorpresa dei Blazers potrebbe legarsi al marketing, visto che la Nba a ottobre tornerà in Cina per due partite di pre-season. Il mercato cinese è da sempre attento al basket e questo ragazzo (considerando anche che la chiamata di un cinese al primo giro del Draft mancava dal 2007, con Yi Jianlian selezionato da Milwaukee) è potenzialmente in grado di attirare un gran pubblico, visto che è stato All Star del campionato nazionale nelle ultime due stagioni. La curiosità è che Hansen ha già fatto innamorare i tifosi nella conferenza stampa di presentazione, rispondendo così a una domanda: "Cosa mi piace fare fuori dal campo? A volte dormo, anzi dormo sempre! Mi piace giocare alla PlayStation. E mangiare". L'attesa, adesso, è tutta per l'esordio. Di sicuro, coach Chauncey Billups avrà una carta in più da giocare.
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(Adnkronos) - "Mr President, cambi la legge sulla marijuana". Un gruppo di celebrità dello sport e dello showbiz americano ha scritto una lettera aperta alla Casa Bianca per sollecitare il presidente Donald Trump a intervenire con decisione sulla riforma della legge sulla cannabis.
Tra i firmatari della missiva figurano il campione Nba Kevin Durant, la leggenda del pugilato Mike Tyson, e altre leggende dello sport a stelle e strisce come Allen Iverson, Roy Jones Jr., Dez Bryant e Ricky Williams, oltre a nomi noti della musica come Lil Pump, Ralo e Wyclef Jean. Il gruppo si presenta come la "Coalizione di Atleti e Artisti a Sostegno degli Obiettivi Politici del Presidente Trump" e chiede clemenza per i reati non violenti legati alla marijuana, una nuova classificazione della sostanza e la fine delle discriminazioni nel settore bancario verso le imprese della cannabis.
La lettera, resa pubblica da Fox News, accusa duramente l'ex presidente Joe Biden di aver ignorato le promesse fatte agli elettori sulla giustizia penale. "Ci sono persone che stanno ancora scontando lunghe pene federali per condotte oggi legali in molti stati: un'incarcerazione che è non solo crudele, ma anche assurda", si legge nel testo.
I firmatari ricordano l'indulto concesso da Trump nel 2020 al produttore musicale Weldon Angelos, condannato a 55 anni per reati legati alla marijuana. E rilanciano: "La mancata azione dell'amministrazione Biden rafforza l'urgenza di una leadership coraggiosa".
Oltre alla richiesta di clemenza, il gruppo propone la riclassificazione della marijuana da sostanza di "classe I" – la più severa, riservata a droghe come l'eroina – a "classe III", che ne riconoscerebbe l'uso medico e ridurrebbe le barriere economiche e scientifiche.
Viene inoltre denunciato il persistere di pratiche bancarie discriminatorie contro le imprese che operano legalmente nel settore: "Nonostante generino oltre 35 miliardi di dollari l'anno e impieghino più di 450mila persone, queste aziende non hanno accesso ai normali servizi finanziari e subiscono aliquote fiscali superiori all'85%", si legge nel documento. La coalizione conclude esprimendo pieno sostegno agli sforzi di Trump per una riforma legislativa che garantisca "pari opportunità economiche e accesso al credito per tutte le imprese americane".
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(Adnkronos) - "Sei una meraviglia". È stato questo il primo sussurro di Jeff Bezos rivolto alla sua sposa, Lauren Sanchez, nel momento in cui l'ha vista apparire nel suo abito da sogno firmato Dolce & Gabbana. Un vestito di pizzo bianco, raffinato, corsettato, con collo alto in stile anni '50, ispirato all'eleganza senza tempo di Sophia Loren. Ma in quella frase, semplice e potentissima, c'era ben più del solo stupore per l'abito.
Un complimento nato in intimità - sussurrato tra i due prima della cerimonia - e poi ripetuto, con orgoglio, dolcezza e fierezza, come hanno riferito insider all'Adnkronos, mentre gli sposi facevano il loro giro tra i tavoli dei 200 ospiti vip nel suggestivo Teatro Verde dell'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Lì, tra celebrità, personalità del jet set internazionale e amici stretti, Bezos ha guardato sua moglie negli occhi e ha detto di nuovo, a voce alta: "Sei una meraviglia".
Niente microfoni, niente discorsi preparati: solo un momento spontaneo, capace però di rubare la scena. Gli ospiti si sono commossi, alcuni hanno applaudito, altri hanno sorriso, consapevoli di assistere non solo a un matrimonio sontuoso, ma anche a una dichiarazione d’amore in tempo reale. Uno dei tanti vip ha raccontato: "È stato come in un film, ma senza copione. Jeff era visibilmente emozionato. Non guardava solo l'abito, guardava Lauren come se fosse la prima volta".
Il matrimonio tra Lauren Sanchez e Jeff Bezos sull'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia è stato immortalato subito, in esclusiva, nella cover digitale di 'Vogue', che ha svelato in anteprima il sontuoso abito da sposa firmato Dolce & Gabbana . Anche lo smoking nero impeccabile indossato dal fondatore di Amazon è stato disegnato dalla coppia di stilisti.
In un'intervista esclusiva, la giornalista e conduttrice 55enne ha raccontato il dietro le quinte della creazione del suo abito, rivelando l'inattesa musa ispiratrice: Sophia Loren nel film 'Un marito per Cinzia' (1958) di Melville Shavelson. "Cercavo foto di spose anni '50. Ho visto Sophia Loren con le mani giunte e quel pizzo alto fino al collo…Ho capito subito: quello era l'abito", ha raccontato Lauren. Il risultato? Un capolavoro sartoriale: bustino corsettato, collo alto in pizzo e una fila di 180 bottoni rivestiti in chiffon di seta, che correvano dalla scollatura fino allo strascico. "Era come vivere in un sogno", ha detto Sanchez. E in effetti, sembrava uscita da un film.
Conosciuta per i suoi look audaci - come il bustier in pizzo sotto la giacca sfoggiato all'inaugurazione di Trump - Sanchez ha sorpreso tutti con una scelta elegante e 'coprente'. "È diverso da ciò che la gente si aspetta da me. Ma è profondamente mio", ha confidato a "Vogue".
Anche i dettagli più simbolici del rito non sono stati trascurati. Lauren ha rispettato la tradizione del "qualcosa di vecchio, nuovo, prestato e blu": per quest'ultimo, ha portato con sé un oggetto del suo storico volo nello spazio con Blue Origin ad aprile, dove era parte dell'equipaggio femminile del razzo New Shepard. "Vedere la Terra dallo spazio è stato indescrivibile. Jeff mi aveva detto: 'Ti cambierà più di quanto pensi'. E così è stato".
Un'esperienza trasformativa che ha ispirato anche il suo look: "All'inizio volevo un abito semplice e moderno, ma poi ho capito che volevo qualcosa che evocasse un momento. Io non sono più la stessa persona di cinque anni fa". Sanchez ha parlato apertamente del cambiamento interiore affrontato grazie all'amore: "Jeff non mi ha cambiata, mi ha rivelata. Mi sento al sicuro, vista, libera. Come Sophia Loren, posso essere me stessa senza chiedere scusa". Dopo le nozze sull'isola di San Giorgio, Lauren ha cambiato il suo nome su Instagram in @laurensanchezbezos, cancellando i vecchi post e condividendo solo due immagini della cerimonia. Una di queste mostra l'abito in tutta la sua poesia. "Non solo un vestito, ma una poesia cucita su misura. Grazie @dolcegabbana per la magia".
Per entrambi è stato il secondo matrimonio. Sanchez ha tre figli: Nikko, 24 anni (con l'ex Tony Gonzalez), Evan, 19, ed Ella, 17 (dal matrimonio con Patrick Whitesell). Bezos è padre di quattro figli, nati dal matrimonio con Mackenzie Scott.
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(Adnkronos) - Un motociclista è morto venerdì sera in un incidente stradale avvenuto in via Trionfale, a Roma. Sul posto sono intervenute le pattuglie della polizia locale di Roma Capitale del XIV Gruppo Montemario. Dai primi accertamenti risulterebbe coinvolto un unico mezzo, una moto Honda 1000, condotta da un uomo di 56 anni che, per cause in fase di accertamento, ha perso il controllo del mezzo. L'uomo è morto sul posto. Sono in corso le indagini della polizia locale per ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Il mezzo è stato posto sotto sequestro dagli agenti.
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(Adnkronos) - Vasta operazione in corso nel carcere 'La Dogaia' di Prato contro l'ingresso di telefoni cellulari e droga ai detenuti dei reparti Alta sicurezza e Media sicurezza, ristretti anche per reati mafiosi. L'inchiesta, coordinata dalla Procura diretta da Luca Tescaroli, ha portato a indagare quattro agenti penitenziari per corruzione e anomali contatti tra altri quattro agenti e addetti alle pulizie del carcere.
Oltre 260 agenti sono stati mobilitati per le perquisizioni ai detenuti e sono stati schierati 60 poliziotti in assetto antisommossa intorno al carcere. Le forze dell’ordine hanno sottoposto a perquisizione 127 detenuti. Di questi, 27 sono indagati formalmente per reati legati alla detenzione e all’utilizzo illecito di apparecchi di comunicazione e, in alcuni casi, per legami con il traffico di droga. I restanti 100 sono stati oggetto di sequestro e ispezione in quanto presunti beneficiari di favori o strumenti illeciti, seppur non ancora formalmente imputati.
In particolare, 111 detenuti dell’area Alta aicurezza sono stati oggetto di attenzione: 14 risultano indagati, tutti cittadini italiani, molti con condanne o in attesa di giudizio per associazione di stampo mafioso o traffico internazionale di stupefacenti. Gli altri 97, pur non indagati, avrebbero comunque usufruito di libertà e mezzi vietati. Anche la sezione Media Sicurezza è stata coinvolta: 16 detenuti sono stati perquisiti, 13 dei quali indagati (8 italiani e 5 stranieri), mentre 3 risultano terzi non indagati (2 italiani e 1 straniero).
L’inchiesta tocca direttamente anche la polizia penitenziaria. Tre agenti, di età compresa tra i 29 e i 32 anni, sono formalmente indiziati di corruzione: secondo le indagini, avrebbero facilitato l’ingresso di telefoni e droga in cambio di compensi economici. Spazi in uso a questi agenti sono stati perquisiti all’interno dell’istituto. Oltre a loro, altri quattro agenti risultano coinvolti in rapporti anomali con detenuti e con personale addetto alle pulizie, elemento che – secondo la Procura – rafforza l’ipotesi di un sistema collusivo diffuso.
L’operazione ha superato i confini regionali. Sono state disposte 10 ulteriori perquisizioni domiciliari nei confronti di 9 indagati e di un soggetto terzo nelle province di Prato, Napoli, Arezzo, Roma, Firenze e Pistoia, con l’impiego di oltre 30 agenti. In particolare, le procure di Napoli e Roma risultano coinvolte per l’attivazione di schede telefoniche fittizie in negozi di telefonia, intestate a soggetti non collegati ai detenuti, ma utilizzate per aggirare i controlli.
Dal luglio 2024, quando l'indagine è iniziata, a oggi, le forze dell’ordine hanno sequestrato: 34 apparecchi telefonici, inclusi smartphone di ultima generazione; 2 sim card, utilizzate illegalmente; ingenti quantità di hashish e cocaina, rinvenuti in pacchi postali, all’interno di indumenti, e nelle cavità intime di familiari in visita. Solo nella giornata dell’11 gennaio 2025 sono stati trovati 10 smartphone in possesso di detenuti.
I canali d’ingresso per i materiali illeciti sono molteplici e ingegnosi: colloqui con familiari che consegnavano pacchi con telefoni o droga; utilizzo di fionde o palloni lanciati dall’esterno da soggetti provenienti da Napoli; coinvolgimento di agenti penitenziari corrotti, pagati con somme anche di migliaia di euro; impiego di lavoranti interni con maggiore libertà di movimento, incaricati di recuperare i pacchi lanciati dall’esterno. I telefoni erano abilmente nascosti: dentro pentole modificate, nei sanitari, sotto i wc, in cartelline portadocumenti con doppifondo, perfino nella cavità anale.
Il comunicato della Procura ha puntato il dito anche contro la mancata protezione del detenuto romeno Vasile Frumuzache, aggredito brutalmente con olio bollente da un altro recluso poche ore dopo il suo ingresso in carcere, il 6 giugno 2025, accusato del duplice delitto di due escort connazionali. L’attacco – secondo la ricostruzione – è avvenuto nonostante le direttive specifiche impartite dalla Procura stessa per garantirne l’incolumità. Per questo episodio, tre agenti (originari di Caserta, Cosenza e Napoli, rispettivamente di 24, 40 e 45 anni) sono indagati per rifiuto d’atti d’ufficio e lesioni colpose.
Con 596 detenuti attualmente presenti, 'La Dogaia' è una struttura sotto stress. Ospita 285 italiani, ma anche numerosi stranieri: 102 marocchini, 40 albanesi, 32 cinesi, 28 tunisini, 20 nigeriani, 17 rumeni e altri. La mancanza di stabilità nella dirigenza e una carenza organica tra ispettori e sovrintendenti (rispettivamente -47% e -56,5%) aggravano la gestione quotidiana. Alla cronica mancanza di controlli, accusa il procuratore Tescaroli, si aggiungono problemi strutturali: scanner non funzionanti, assenza di locali per le intercettazioni, libertà di movimento dei detenuti e numerosi casi di malattia psichiatrica, suicidi (due solo nel secondo semestre del 2024) e scarse opportunità lavorative.
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(Adnkronos) - Tommy Hilfiger è stato a un passo dal rubare la scena agli sposi Jeff Bezos e Lauren Sanchez. Ieri lo stilista, uscito dal Gritti Palace per dirigersi sul taxi acquatico condiviso con Orlando Bloom, ha sfiorato la caduta in acqua. Hilfiger, nell’allungare la gamba sul gradino della barca, ha perso l’equilibrio. Un contrattempo che gli avrebbe fatto rischiare di perdere la cerimonia sull’Isola di San Giorgio.
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(Adnkronos) - Alessandro Cattelan non è presente nei nuovi palinsesti Rai. Viale Mazzini ha presentato ieri le novità della stagione 2025-2026 tra conferme, rinnovi, colpi di scena, proteste e un bel po’ di tagli.
"Per Alessandro Cattelan, che ho riportato in Rai anni fa, è finito lo show su Rai 2 e nelle decisioni del direttore Prime Time non c’è spazio per lui. Alessandro è talento complicato per tv generalista, ma penso che tutti noi dobbiamo pensare a scenari futuri in cui non possiamo non pensare di mettere nuovi volti, facce giovani. E' complicato il suo innesto in una Tv generalista. Spero la sua strada in Rai possa proseguire, il suo impatto commerciale è conosciuto". Ha risposto così Stefano Coletta, direttore del Coordinamento dei Generi Rai, a proposito dell'assenza di Alessandro Cattelan dai palinsesti 2025-26
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