(Adnkronos) - Nuovo massiccio attacco con droni e missili della Russia contro l'Ucraina oggi mercoledì 3 settembre. Colpite le regioni centrali e occidentali. I raid hanno causato la morte di un uomo di 62 anni nell'oblast di Zaporizhia, nel distretto di Polohivskyi, e il ferimento di almeno cinque persone nella città di Znamianka nell'oblast di Kirovohrad, dove sono stati danneggiati 28 edifici. Lo riporta il Kyiv Independent.
Nella regione di Dnipropetrovsk, le difese ucraine hanno abbattuto 12 droni, ha affermato un funzionario locale. Nella notte sono stati segnalati anche vari incendi a Kiev e raid nell'oblast di Ivano-Frankivsk. Nell'Ucraina occidentale sono state registrate esplosioni nelle città di Kalush, Khmelnytskyi, Luts e Rivne. La contraerea ucraina è entrata in azione anche a Leopoli.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di essere "molto deluso" dal fatto che la controparte russa Vladimir Putin non sia riuscita a raggiungere un accordo di pace sull'Ucraina dopo il vertice in Alaska. "Sono molto deluso dal presidente Putin, posso dirlo", ha detto Trump al programma radiofonico Scott Jennings quando gli è stato chiesto se si fosse sentito tradito dalla risposta di Putin. "Avevamo un ottimo rapporto, sono molto deluso".
Intanto oggi il presidente francese Emmanuel Macron co-presiederà un incontro ibrido della Coalizione dei Volenterosi con il primo ministro britannico Keir Starmer alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presso l'Eliseo.
Gli alleati europei dell'Ucraina sono pronti a fornire garanzie di sicurezza al Paese dopo un eventuale accordo di pace con la Russia, e ora attendono un sostegno concreto da parte degli Stati Uniti, stando a quanto dichiarato dall’entourage da Macron. "Siamo pronti", ha affermato un funzionario dell'Eliseo, sottolineando che i Paesi europei sperano di ottenere anche "il sostegno degli americani per garantire la sicurezza dell’Ucraina".
Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha confermato dal canto suo che Zelensky incontrerà a Parigi la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Starmer. L'incontro ha l'obiettivo di ''sincronizzare gli orologi'', ha aggiunto il consigliere di Zelensky. Secondo il Financial Tmes l'incontro si svolgerà domani.
Domani, giovedì 4 settembre, a Parigi si dovrebbero tenere i colloqui della cosiddetta Coalizione dei Volenterosi, guidata da Macron e dal primo ministro britannico Keir Starmer, per definire le garanzie di sicurezza a Kiev e discutere eventuali nuove sanzioni contro Mosca, in risposta alla riluttanza del Cremlino a un incontro tra Vladimir Putin e Zelensky. La coalizione, composta da circa 30 Paesi, tra cui membri Nato, Australia e Giappone, parteciperà con delegazioni in presenza o tramite collegamento video.
Non si sa ancora se a questo summit parteciperanno tutti i leader in presenza. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni dovrebbe prendere parte da remoto.
"Sarò a Parigi per una riunione della 'Coalizione dei volenterosi'. In vista dell’incontro, oggi (ieri, ndr) ho parlato con il presidente finlandese Alexander Stubb e con la premier italiana Giorgia Meloni. Poiché la Russia mostra scarsa volontà di negoziare e continua a colpire le città ucraine, è fondamentale mantenere il nostro sostegno militare a Kiev. I Paesi Bassi stanno collaborando strettamente con gli alleati europei per assumersi la propria responsabilità riguardo alla sicurezza dell’Ucraina e dell’intero continente", ha scritto in un post su X il premier olandese Dick Schoof.
Secondo Putin "esistono opzioni per garantire la sicurezza dell'Ucraina in caso di fine del conflitto" e "mi sembra che ci sia la possibilità di trovare un consenso su questo punto", ha dichiarato durante un incontro con il premier slovacco Robert Fico a Pechino.
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(Adnkronos) - Novak Djokovic raggiunge Carlos Alcaraz nella semifinale degli Us Open 2025. Il tennista serbo ha battuto l'americano Taylor Fritz in quattro set con il punteggio di 6-3, 7-5, 3-6, 6-4 al termine di una battaglia da oltre tre ore, nei quarti di finale dello Slam americano, l'ultimo della stagione e a cui Jannik Sinner arriva da campione in carica. Ora Nole, che va a caccia del 25esimo titolo Slam della carriera, sfiderà lo spagnolo, numero due del mondo, che ha superato il ceco Jiri Lehecka.
Parte subito forte Djokovic, che scende in campo con smalto e concentrazione sfoggiando un tennis che non sembra guardare alla carta d'identità. Qualche problema con il servizio di Fritz gli permette di conquistare il primo set 6-3. Nel secondo domina l'equilibrio, con Nole che sale di livello soprattutto in difesa annullando un'enormità di palle break e strappando il servizio a Fritz. Al momento di chiudere il parziale però Djokovic inizia un battibecco con il pubblico e concede il controbreak all'avversario, colpendo poi nel game successivo e portando a casa il set 7-5, con tanto di baci agli spettatori dell'Arthur Ashe Stadium.
Il nervosismo del serbo, insieme alla fatica, sale nel terzo set, dove Fritz riesce a imporsi 6-3. Il quarto parziale è estremamente equilibrato, con Djokovic che, seppur con il fiato corto, riesce a conquistare il set 6-4 e vola in semifinale.
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(Adnkronos) - Novak Djokovic show agli Us Open 2025. Il tennista serbo, ai quarti di finale dello Slam americano, l'ultimo della stagione e a cui Jannik Sinner arriva da campione in carica, sfida il 'padrone di casa' Taylor Fritz e dà spettacolo, non solo in campo, ma anche 'sfidando' il pubblico. L'Arthur Ashe Stadium, come è ovvio che sia, è tutto schierato dalla parte dell'americano, numero quattro del mondo, dando vita a un tifo piuttosto rumoroso che non è piaciuto, per usare un eufemismo, al serbo.
Djokovic, vittorioso 6-3 nel primo set, ha conquistato anche il secondo parziale con un tiratissimo 7-5, dopo aver annullato un'enormità di palle break ed esprimendo un livello di tennis che sembra andare oltre la carta d'identità. Al momento del punto decisivo, Djokovic ha alzato il pugno al cielo guardando gli spalti dello stadio e inviando baci agli spettatori.
Un chiaro gesto di sfida che ha acceso ancor di più il tifo dell'Arthur Ashe, ma che, come spesso è capitato nella carriera di Nole, ha avuto il solo effetto di caricarlo ancora di più.
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(Adnkronos) - Taylor Fritz e lo strano caso della fascia... al contrario. Il tennista americano, durante i quarti di finale degli Us Open, Slam in cui l'anno scorso ha raggiunto la finale, poi persa con Jannik Sinner, contro Novak Djokovic ha sfoggiato il solito look total break, ma con un dettaglio diverso che non è sfuggito agli appassionati di tennis e, soprattutto, al popolo di X.
Fritz infatti gioca sul cemento dell'Arthur Ashe Stadium, nell'unico incontro della sessione serale, con la sua 'solita' fascia, rigorosamente firmata Boss, ma al contrario, con la scritta quindi capovolta. Difficile capire se sia stato un errore di cui non si è accorto al momento dell'ingresso in campo oppure un inedito gesto scaramantico. Sicuramente però non è qualcosa che si vede spesso.
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(Adnkronos) - “Ringrazio Michele Emiliano per essersi messo con generosità a disposizione del partito e per aver deciso di non candidarsi alle prossime regionali" in Puglia. Così la segretaria del Pd Elly Schlein che aggiunge: "Continuerà a dare un contributo imprescindibile alla costruzione del futuro della Regione, essendo stato protagonista in questi dieci anni da Presidente di una fase di straordinario sviluppo e innovazione in Puglia. Tutto il Partito democratico gli è riconoscente per il grande servizio svolto per la comunità e siamo certi che la sua competenza continuerà a essere una risorsa importante per noi, ben oltre i confini della Regione che ha guidato in questi anni".
"Ci aiuterà anche a scrivere una pagina nuova nel futuro della Puglia accanto alla coalizione progressista che stiamo costruendo e alla candidatura più competitiva che possiamo mettere a disposizione: quella di Antonio Decaro, che ha già dimostrato a Bari le sue grandi doti amministrative".
Delle due condizioni poste da Decaro per candidarsi alla presidenza della regione Puglia, una è dunque venuta meno. Lunedì Francesco Boccia è stato a casa di Emiliano a Bari: l'ennesimo incontro, l'ultimo di una serie. Il più difficile ma quello risolutivo, a quanto pare. Il presidente uscente ha acconsentito al passo indietro. Per lui potrebbe esserci un ruolo da assessore ("Ma a Michele non interessa", dicono i suoi) o più probabilmente da parlamentare.
Dunque almeno una parte del problema, quella tutta interna al Pd, sarebbe stata risolta. L'altra, ovvero la richiesta di Decaro che anche Nichi Vendola non si candidi, quella no. "Dopo il passo indietro di Emiliano, lo farà anche Vendola? No, è Avs a fare le sue liste", taglia corto Angelo Bonelli. Sul nodo Vendola, la palla è ora nelle mani dell'ex sindaco di Bari. "Il nostro lavoro è finito", si dice tra i dem.
"Ringrazio il Partito democratico per la fiducia e per il lavoro fatto in queste settimane nella costruzione della proposta politica per la Puglia 2030. A Michele Emiliano, che ha scelto di non candidarsi al consiglio regionale, va la mia stima e la mia gratitudine per avere, generosamente, fatto un passo di lato. Lui resta per me un protagonista assoluto della storia nuova che si è aperta vent'anni fa, a partire da Bari e poi in tutta la Puglia. La sua esperienza e la sua collaborazione saranno preziose per immaginare insieme il futuro di questa terra", si legge in una nota di Decaro, europarlamentare del Pd.
"Mi auguro che lo stesso gesto di generosità possa arrivare anche da Nichi Vendola e da Avs, che considero alleati fondamentali per il governo della regione, in modo da avviare la campagna elettorale e di tornare finalmente a parlare dei temi che interessano i pugliesi", conclude Decaro.
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(Adnkronos) - Se il candidato del centrodestra in Veneto sarà indicato dalla Lega? "Partita finisce quando arbitro fischia... E l'arbitro non ha ancora fischiato". Parafrasando la celebre massima dell'indimenticabile allenatore Vujadin Boskov, il coordinatore di Fratelli d'Italia in Veneto, Luca De Carlo, riassume così al telefono con l'Adnkronos lo stato delle trattative interne al centrodestra sulla scelta del candidato nella Regione finora guidata da Luca Zaia. La partita resta aperta e la coalizione di governo è ancora alla ricerca della quadratura del cerchio, mentre si avvicina l'appuntamento elettorale: il 23 novembre rappresenta infatti la data ultima per il voto. "È ragionevole pensare che nel giro di pochissimo i leader sciolgano il nodo...", aggiunge il senatore di Fdi.
Secondo gli ultimi rumors, un vertice tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani potrebbe tenersi entro la fine della settimana. Oggi, tuttavia, la premier sarà impegnata con il Consiglio dei ministri e con la call dei Paesi volenterosi per discutere le garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Lo stesso giorno Salvini non dovrebbe essere a Roma. Da qui le ipotesi: c'è chi indica venerdì come data possibile per il faccia a faccia e chi, invece, ritiene probabile un rinvio alla settimana successiva. Tajani, intanto, assicura: "Noi siamo una coalizione politica, non siamo un accordo elettorale, per questo correremo uniti ovunque, troveremo il miglior candidato possibile in tutte le regioni e in tutte le città in cui si voterà". L'obiettivo di Forza Italia, sottolinea il leader azzurro, è "ottenere una percentuale a due cifre".
Di certo i leader non aspetteranno l'esito delle regionali nelle Marche, in programma il 28 e 29 settembre, per completare il mosaico delle candidature: la scadenza è troppo lontana. Il 17 settembre Meloni, Tajani e Salvini saranno ad Ancona per sostenere la rielezione del governatore uscente Francesco Acquaroli, uomo di Fdi. Calabria e Toscana rappresenteranno altri due banchi di prova: in corsa ci sono l'uscente Roberto Occhiuto (Fi) e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (Fdi).
Resta invece in stallo la situazione in Campania e in Veneto. Nella Regione del Sud, per il dopo Vincenzo De Luca, circolano i nomi del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli (Fdi), del rettore della Federico II Matteo Lorito in qualità di civico, ma anche di Mara Carfagna, di Noi Moderati. In Veneto, dopo lo stop alla ricandidatura di Zaia per il limite dei mandati, il 'Doge' non ha ancora sciolto le riserve sulla possibilità di presentare una lista personale. Il Carroccio continua a rivendicare la scelta del candidato: per Alberto Villanova, capogruppo della Liga Veneta in Consiglio regionale, si tratta della "linea del Piave": "Non c'è più tempo da perdere. È una questione di correttezza verso i veneti. Che, per inciso, avrebbero largamente preferito essere ancora governati dal presidente di regione più amato d'Italia".
Ma Fratelli d'Italia non sembra intenzionato a cedere la golden share. "Da parte della Lega la richiesta è sicuramente legittima, ma si scontra con la realtà attuale", sottolinea De Carlo. "Oggi c'è un partito fortemente maggioritario come Fratelli d'Italia, che nelle ultime tornate elettorali ha raccolto quasi tre volte i voti della Lega. Non c'è più, inoltre, il fattore Zaia: è evidente quindi che le condizioni siano cambiate rispetto al passato". "Chi mastica politica - prosegue il coordinatore veneto di Fratelli d'Italia - sa che esiste la realpolitik, e la questione Veneto si inserisce all'interno di un quadro generale più ampio. Come ho già avuto modo di sottolineare, se il nome non fosse di Fdi ma della Lega, si tratterebbe di un atto di estrema generosità da parte di Giorgia Meloni e del nostro partito. Come nel calcio: rigore è quando l'arbitro fischia. E l'arbitro, per ora, non ha ancora fischiato".
Altro fronte ancora aperto è quello della Puglia, dove Forza Italia spinge per la candidatura del deputato Mauro D'Attis. Sul tavolo resta però anche la disponibilità di Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute di Fdi: "Se la coalizione dovesse convergere sul mio nome per sfidare il centrosinistra per il dopo Emiliano, direi che 'ci sono'", conferma all'Adnkronos. (di Antonio Atte e Francesco Saita)
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(Adnkronos) - È fuori pericolo l’uomo di 59 anni accoltellato nel pomeriggio di oggi dal figlio di vent’anni a Vanzago, nel Milanese. La posizione del giovane, portato alla caserma dei Carabinieri di Legnano, è al vaglio degli inquirenti, che dovranno chiarire la dinamica e il movente dell’aggressione al padre, sottoposto nelle ultime settimane a un trattamento sanitario obbligatorio.
Il ventenne - a quanto si apprende - si è giustificato, dicendo di aver accoltellato il padre al torace e alla schiena per difendere la madre. Una versione che gli inquirenti dovranno verificare. In casa al momento dell'aggressione era presente anche il figlio maggiore, di trent'anni.
La vittima, soccorsa dal 118 e trasportata in elisoccorso all'ospedale di Legnano, all'arrivo dei sanitari era cosciente, ma le sue condizioni erano apparse gravi.
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(Adnkronos) - Altro successo dell'Italia di Pozzecco agli Europei di basket oggi, martedì 2 settembre, e vede il primo posto nel girone C di Eurobasket. Gli azzurri partono male, ma alla fine riescono a ribaltare la Spagna di Sergio Scariolo e si impongono 67-63 nella quarta partita del gruppo che vale la terza vittoria consecutiva a Limassol.
La squadra di Pozzecco aveva infatti già battuto la Georgia e la Bosnia, mentre aveva perso il match d'esordio contro la Grecia.
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(Adnkronos) - Carlos Alcaraz continua la sua corsa verso il primo posto del ranking Atp. Oggi, martedì 2 settembre, il tennista spagnolo ha battuto il ceco Jiri Lehecka, numero 21 del mondo, nei quarti degli Us Open raggiungendo la semifinale dello Slam americano, l'ultimo della stagione e a cui Jannik Sinner arriva da campione in carica. E proprio il sorpasso all'azzurro come numero uno del mondo, che potrebbe diventare effettivo se Alcaraz dovesse portare a casa un risultato migliore di Sinner, è l'obiettivo primario dello spagnolo.
"È davvero difficile non pensarci, ogni volta che scendo in campo cerco di non pensarci", ha detto a fine partita Alcaraz allargando il sorriso, "se penso troppo al numero uno del ranking, mi metto pressione. Voglio solo scendere in campo e cercare di fare la mia parte. Seguire i miei obiettivi e portare a casa la partita. Cercare di divertirmi il più possibile. Il numero uno è lì, ma cerco di non pensarci troppo".
Leggi tutto: Alcaraz, obiettivo sorpasso a Sinner nel ranking: "Difficile non pensarci"
(Adnkronos) - "Dicono che sono morto? Davvero?". Donald Trump, dopo quasi una settimana lontano dalle telecamere, torna in pubblico con una conferenza stampa nello Studio Ovale alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti, 'missing' da mercoledì scorso, è stato al centro di voci incontrollate sulle condizioni di salute. Su X, tra venerdì e sabato, è decollato l'hashtag 'trumpisdead' (Trump è morto) e Google, negli Stati Uniti, è stato invaso dalle ricerche sulle condizioni di salute del numero 1 della Casa Bianca. Ora, Trump torna a parlare davanti ai media. L'occasione è l'annuncio del trasferimento del comando delle forze spaziali americane in Alabama. In realtà, dopo la comunicazione iniziale arriva una raffica di domande su argomenti di ogni tipo, compresi i rumors sulla salute.
"La scorsa settimana ho fatto molte conferenze stampa, sono andate tutte benissimo. Non ho fatto niente per 2 giorni e hanno iniziato a dire 'c'è qualcosa che non va'. Biden non faceva nulla per mesi e andava tutto bene...", dice Trump riservando una stoccata all'ex presidente. "Ho fatto un'intervista durata circa un'ora, ho partecipato a programmi, ho fatto post su Truth. Nel mio golf club ho visto molte persone, sono stato molto attivo nel weekend. Ecco perché i media, che si sono chiesti 'starà bene?' sono così poco credibili...", chiosa.
Leggi tutto: Trump torna in tv: "Dicono che sono morto? Faccio un sacco di cose"
(Adnkronos) - Carlos Alcaraz vola in semifinale agli Us Open 2025. Il tennista spagnolo ha battuto oggi, martedì 2 settembre, il ceco Jiri Lehecka, numero 21 del mondo, nei quarti di finale dello Slam americano, l'ultimo della stagione e a cui il rivale Jannik Sinner arriva da campione in carica. Alcaraz ha conquistato il match dopo quasi due ore di partita, imponendosi in tre set con il punteggio di 6-4, 6-2, 6-4 e ora in semifinale troverà il vincente della sfida, in programma nella notte, tra Novak Djokovic e Taylor Fritz, finalista lo scorso anno.
Basta un break ad Alcaraz per conquistare il primo parziale, con lo spagnolo apparso fin da subito concentrato al servizio e incisivo in risposta. Lo spagnolo continua a crescere e vince anche il secondo set, mentre Lehecka sembra accusare la pressione dell'avversario e cede 6-2. Il ceco si prova a scuotere nel terzo set, tiene meglio il campo deve ancora arrendersi alla superiorità di Alcaraz, che vola quindi in semifinale agli Us Open.
Leggi tutto: Alcaraz vola in semifinale agli Us Open, Lehecka battuto. E ora aspetta Djokovic
(Adnkronos) - Nessun 6 né 5+1 al concorso di oggi, martedì 2 settembre, del SuperEnalotto. In due hanno centrato il 5 vincendo rispettivamente 83.408,24 euro. Centrati, invece, tre '5' che vincono 58.934 euro ciascuno.Il jackpot stimato per il prossimo concorso a disposizione dei punti 6 sale così a 46.400.000,00 euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi del SuperEnalotto è: 16, 19, 28, 44, 60, 78; Numero Jolly 9; Super Star 73.
Leggi tutto: SuperEnalotto, numeri combinazione vincente oggi 2 settembre
(Adnkronos) - "Emilio Fede è stato un padre professionale che ha visto in me delle capacità incredibili di scovare le notizie e portare immagini belle, mi doveva educare alla televisione di un alto livello, a livello nazionale". Così il giornalista Paolo Brosio, con lui al Tg4, ricorda all'Adnkronos il suo 'mentore' Emilio Fede - morto oggi a 94 anni - e il rapporto che lo legava al giornalista appena scomparso.
"Io venivo dalla provincia, avevo fatto Nazione, il Resto del Carlino, Giorno, poi nel Secolo XIX a Genova, ero già cronista di nera giudiziaria, però avevo lavorato solo in televisioni private. Per lavorare per un telegiornale nazionale dovevo coniugare bene le riprese, come voleva lui, quindi mi insegnò tutto, ma io feci in fretta, ero una spugna", racconta.
"Mi affezionai tanto a lui e lui a me, io mi ero separato, lui capiva perché anche lui viveva sempre questo rapporto particolare con sua moglie: non si è mai distaccato, però era un po' tormentato perché era un'anima irrequieta", racconta Brosio. "Però è stato un grande giornalista sulla notizia, su quello era un fenomeno", dice.
"In più aveva la capacità di commentare le immagini, di far girare le immagini perché aveva fatto l'inviato, era partito da zero dalla Gazzetta del Popolo a Torino, faceva la fame: quindi è partito da zero, è arrivato ai livelli più alti ed era un uomo di un'intuizione, di un'intelligenza giornalistica sulla notizia eccezionale", dice ancora.
"Il carattere era tremendo", prosegue. "Quando ho lasciato Emilio Fede per andare a 'Quelli del calcio' - avevo sempre fatto la nera ma mi piaceva anche lo sport, lo spettacolo, il costume - lui mi tirò la macchina da scrivere, prendendo in testa la povera Brunella, la segretaria che dice 'scappa, scappa che ti tira la macchina', racconta con il sorriso.
"C'erano tanti di quegli episodi che non hai idea, poi lui si accorgeva subito se facevo tardi, che era uscito la sera tardi con le ragazze perché lo vedeva dalla messa in onda che avevo le occhiaie, allora io mi truccavo per non far vedere le occhiaie", racconta ancora. "Perché lui era un po' un malandrino, anche lui, e quindi mi beccava subito", dice. "Era un po' come un padre padrone, che però mi voleva bene e mi cazziava anche", dice. "Lui cazziava tutti, non solo me, però siccome io andavo in onda più di tutti, venivo cazziato", dice. "Gli insegnamenti di Fede hanno prodotto frutti che non finiscono più, oggi Emilio Fede è volato in cielo. Io come uomo di fede, cristiano, cattolico, ti dico che è un momento di grande dolore, però al contempo, so che lui sarebbe contento se sapesse che gli dico queste cose adesso e lo sentirà sicuramente che gli dico queste cose", dice. "Perché c'è un legame tra noi indissolubile, professionale, umano e anche familiare", conclude.
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