
Fare trading senza rischiare un centesimo? Oggi è possibile con i conti demo disponibili su tantissime piattaforme del web.
- Cos’è un account demo?
Un conto demo è una sorta di simulatore di trading, o account di pratica, che ti consente di esercitarti nel day trading con una vasta gamma di strumenti finanziari, da azioni, futures e opzioni a CFD e criptovaluta.
I conti demo sono finanziati con denaro simulato, che consente di acquisire esperienza di trading senza rischiare il capitale reale. Ciò consente di elaborare strategie e creare sicurezza acquisendo familiarità con le condizioni del mercato. Inoltre, è un modo efficace per testare un potenziale broker e software. Se vuoi avere una migliore panoramica su cosa è il conto demo, visita forza-trading.com e scopri tutti i vantaggi dell’account di prova.
- Le funzionalità
I migliori account demo ti consentono di simulare il trading reale con l'unica differenza che usi il denaro finto. In questo modo ottieni la piena esperienza dei mercati e della piattaforma di trading, senza la pressione di rischiare i tuoi fondi reali.
- Esplorazione: testare diversi mercati finanziari ti consente di avere un'idea di come si comportano e di trovare il prodotto giusto per te. Il trading di penny stock sarà diverso dalle materie prime, ad esempio.
- Fai esperienza: Prima di rischiare il capitale reale, puoi esercitarti ad aprire e chiudere posizioni, oltre ad applicare fermate e limiti. Inoltre, è possibile visualizzare i requisiti di margine e tenere traccia di profitti e perdite.
- Analisi di grafici: scopri come interpretare e utilizzare i grafici, dal test degli indicatori tecnici all'identificazione dei modelli.
Performance passate: puoi analizzare le performance passate per correggere gli errori e affinare la tua strategia prima di mettere il capitale reale sulla linea.
- Strumenti di trading: scopri come interpretare e utilizzare le informazioni dai feed di notizie e dai dati di mercato.
- Elenchi di controllo: gli account demo consentono inoltre di identificare e monitorare i mercati di interesse.
- Gli svantaggi
Normalmente, il software dimostrativo ti consente di scegliere con quale capitale negoziare. Di conseguenza, molte persone optano per molto più di quello che avranno quando vivono di commercio. Un capitale maggiore consente di recuperare più facilmente perdite minori. Potresti anche trovarti incapace di permettersi gli strumenti costosi che hai esplorato usando gli account demo.
I broker forex online, ad esempio, spesso cercano di impressionare i potenziali trader con spread stretti nei conti demo. Tuttavia, nei mercati in rapida evoluzione, in particolare, lo spread quotato può essere molto più ampio.
Infine, Molti trader godono della maggiore leva finanziaria offerta da alcuni broker nei conti demo. Mentre questo può comportare profitti virtuali sostanziali, nel trading dal vivo può anche portare a perdite significative.

Investire denaro nelle materie prime è un'ottima scelta al pari dei più tradizionali investimenti in azioni. Le migliori materie prime su cui investire attualmente sono: oro, argento e diamanti. Ognuna di esse comporta una serie di pro e contro da valutare prima di effettuare un'operazione economica sul mercato finanziario. Ecco tutti i consigli utili per ottenere investimenti remunerativi arginando al massimo i rischi.
Investire denaro in oro, vantaggi e svantaggi
L'oro rappresenta da sempre un investimento sicuro, in grado di garantire un cospicuo profitto nel tempo. Il valore di questo metallo prezioso aumenta nei periodi di incertezza politica ed economica, essendo appunto il bene rifugio per eccellenza, arrivando a toccare picchi altissimi come in questo preciso momento storico.
Da inizio anno, infatti, le quotazioni sono cresciute addirittura del 20% e continuano a salire: nei mesi scorsi l'oro ha raggiunto i 1535 dollari l'oncia, in assoluto la quotazione pià alta degli ultimi 11 anni. Secondo gli analisti il picco dovrebbe arrivare entro fine anno, sfiorando i 1600 dollari l'oncia. Vien da sé che il vantaggio principale di un investimento in oro è dato dal fatto che esso non perde valore nel tempo (nonostante le varie oscillazioni in borsa) ed è valutato in modo positivo in tutto il mondo. Lo svantaggio, se così si può dire, è proprio la sua volatilità.
Investire soldi nell' argento, pro e contro
L'argento negli ultimi tempi è tornato sulla cresta dell'onda. Il metallo prezioso, fino a poco tempo fa considerato il fratello povero dell'oro, è oggi un bene su cui puntare per fare ottimi investimenti dato che il suo valore non viene intaccato anche in presenza di stravolgimenti finanziari su larga scala.
Il costo del metallo, infatti, sta aumentando a dismisura e comprarlo per poterlo poi rivendere è ancora una scelta caldamente consigliata, ma solo ad alcune condizioni. Investire in monete e lingotti (e lo stesso vale per l'oro) non conviene: il rischio è che, al momento della rivendita, il loro valore potrebbe risultare svalutato, sempre per il motivo secondo cui le quotazioni di questi metalli rispecchiano l'andamento dei mercati, instabili per natura.
Investimenti sui diamanti, rischi e profitti
Investire in diamanti può rivelarsi estremamente vantaggioso. Le pietre preziose tendono a incrementare il proprio valore nel momento in cui si verificano tempeste finanziarie che scuotono i mercati in modo negativo. Il vantaggio principale di un investimento in diamanti è proprio questo: analizzando le quotazione diamanti si evince che le pietre preziose conservano il loro valore anche durante i periodi di recessione. Lo svantaggio è che rivendere diamanti non è affatto facile, ma ci vogliono tempo e pazienza, cosa non di poco conto se si ha la necessità di recuperare velocemente i proventi dei propri investimenti finanziari.

Da anni ormai sono diventati ospiti fissi non solo nel bosco, ma anche sulla strada asfaltata all'interno della pineta di Sinnai. Arrivano, cercano cibo, poi si allontanano indisturbati per la gioia anche dei bambini che con i familiari arrivano in pineta.
Parliamo dei cinghiali. Oggi si sono fermati vicino alla casermetta, a pochi metri dal chiosco in pineta, a duecento metri dall'ingresso. Praticamente sono rimasti sotto gli occhi di chi, nonostante la pioggia, anche oggi ha invaso la pineta.
Domenica Mattina c'è stata una gara a piedi e in bici con centinaia di atleti e spettatori.
Nel pomeriggio, ecco i cinghiali a fare da spola fra il bosco e la strada. Uno spettacolo sempre straordinario che si ripete da anni.
I cinghiali non sembrano più animali selvatici, si avvicinano alle persone, aspettano qualcosa da mangiare, per poi scomparire fra i pini e la macchia mediterranea. Spettacolo gratuito ovviamente.
Fonte: L'Unione Sarda

Un rito che viene portato avanti da secoli e che affonda le proprie radici anche nelle tradizioni locali, non ultime quelle sarde. L’anello di fidanzamento è un simbolo che serve per sancire un amore, un legame indissolubile tra due amanti.
Un impegno che, anni addietro, prevedeva anche un accordo scritto tra le due famiglie con indicato anche il luogo di matrimonio. Nel tempo alcune di queste usanza così rigide si sono perdute, ma resta pur sempre la simbologia che vi è dietro a questo oggetto.
Ad oggi si calcola che nel 79% circa delle proposte di matrimonio si faccia ricorso ad un anello di fidanzamento ufficiale: e, tra i vari modelli, quello che per antonomasia è utilizzato in questi casi è il solitario con diamante.
Il rito dell’anello di fidanzamento
Un pegno d’amore che la sposa indosserà all’anulare della mano sinistra fino al giorno del matrimonio stesso, quando verrà sostituito dalla fede nuziale. Leggenda vuole che il primo caso di anello di fidanzamento si ebbe nel XV secolo, quando fu l’Arciduca Massimiliano d’Austria a donare a Maria di Borgondia un anello d’oro con annesso brillante quale promessa di matrimonio.
Un’usanza che è rimasta viva nei secoli e che continua a riguardare quella tipologia di gioiello, dato che come abbiamo detto è proprio il diamante ad essere lo strumento preferito per sancire questi legami. Una tradizione che si lega anche a quanto si riscontra nelle singole regioni, come nel caso della Sardegna.
Le tradizioni sarde
In Sardegna si parla di anello maninfide, dal sardo man’e fidi (le mani in fede). Un gioiello particolare che riproduce l’idea di due mani, quelle degli sposi, che si stringono tra di loro. Il che rappresenta ovviamente la promessa di unione tra i due sposi.
Il maninfide è stato, a lungo, il tipico anello di fidanzamento sardo che veniva regalato dall’uomo alla futura sposa ricevendo in cambio, sempre secondo tradizione, un coltello col manico in corno di muflone. Oggi buona parte di queste usanze è andata perduta, ma resta pur sempre vivo il rito dell’anello di fidanzamento.

Ormai è una realtà consolidata, la moda dell’e-commerce ha invaso tutta la penisola e ha raggiunto da tempo anche le isole, dove per motivi di logistica e reperibilità della merce, ha trovato terreno fertile dove crescere e rafforzarsi.
Nelle isole la consegna della merce non sempre è garantita negli stessi tempi della penisola, spesso ci sono stati dei problemi nelle spedizioni e i ritardi sono all’ordine del giorno, ma va da sé che i vantaggi e la comodità per gli acquirenti rimane, anche grazie ai servizi di rimborso e restituzione merce sempre più efficaci e permissivi.
Da uno studio condotto dal comparatore di prezzi Idealo, sono stati ricavati alcuni dati molto interessanti, che fotografano la situazione del nostro paese riguardo i consumatori digitali nelle varie regioni.
Noi sardi non ci meravigliamo nel notare che vi sono importanti differenze da regione a regione anche nei comportamenti d’acquisto. La ricerca ha messo in luce come in Sardegna gli utenti digitali prediligono l’acquisto di prodotti specializzati di marche importanti, come ad esempio gli Smartphone, i televisori e le lavatrici.
Secondo i dati offerti dal sito di guide e recensioni Nnhotempo.it, i sardi sono tra i più scrupolosi durante il processo d’acquisto perché consultano in media più recensioni rispetto al resto della popolazione italiana. Non è un caso che chi legge le guide e segue le opinioni degli esperti acquista meglio, perché è in grado di risparmiare soldi ed ottenere prodotti in linea con le proprie esigenze.
Il primato delle donne digitali più attive spetta alla Sardegna
Si sa che in Sardegna, come in altre regioni italiane dove cultura e tradizioni sono più radicate, la donna è depositaria di tutti quei valori, conoscenze e regole morali sulla conduzione della casa e della famiglia. Non è un caso quindi, che le nostre donne abbiano una maggiore propensione, rispetto al resto d’Italia, nel gestire e condurre in prima persona le trattative d’acquisto di beni e servizi.
Non solo donne con famiglia, ma anche giovani e single dimostrano una maggiore indipendenza durante le fasi d’acquisto e la scelta dei prodotti.
Inoltre le sarde sono anche le donne più attente alla spesa: presenti al primo posto nella speciale classifica sull’utilizzo dei comparatori di prezzi.

Il 7 Novembre scorso è scattato il decreto attuativo in merito ai seggiolini e ai dispositivi antiabbandono, obbligatori per la tutela dei bambini in auto fino ai 4 anni d’età.
L’entrata in vigore però del decreto 117/2018 ha colto impreparati sia le famiglie dei consumatori che i produttori.Ma vediamo in cosa consiste nello specifico.
Come spiega l’Asaps (Associazione Sostenitori PolStrada), questi sistemi anti abbandono dovranno "dovranno attivarsi automaticamente e dovranno essere dotati di un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all'interno o all'esterno del veicolo (potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l'invio di messaggi o chiamate)".
Una misura ritenuta necessaria, a seguito dei casi di cronaca che si sono verificati nel corso di questi ultimi 12 anni, in cui 8 piccole vite si sono spente per essere state dimenticate in macchina dai loro genitori. Preme sottolineare come non si tratti ovviamente di un abbandono volontario: può capitare infatti che la mente umana, a causa dello stress e delle numerose pressioni a cui è soggetta ogni giorno, vada in black out, ed abbia come una sorta di amnesia momentanea.
Da qui nasce quindi l’esigenza di salvaguardare le famiglie con una soluzione all’avanguardia, che possa consentire di preservare l’incolumità dei bambini.
In merito i sistemi antiabbandono per auto, i genitori hanno la possibilità di scegliere tra due opzioni:
- dotare il seggiolino già esistente di un apposito dispositivo anti-abbandono;
- acquistare un seggiolino con sistema già integrato.
Che si scelga l’uno o l’altro, è importante che il sistema abbia questi requisiti perché sia ritenuto a norma:
- deve attivarsi automaticamente nel momento in cui il bambino viene adagiato sul seggiolino;
- deve essere dotato di segnali acustici e visivi, percepibili sia all’interno che all’esterno dei veicolo, che possano allarmare sia il genitore che chi si trova in prossimità dell’auto;
- il sistema deve essere collegato allo smartphone dell’adulto tramite un’apposita app, e deve essere avvisato con un messaggio nel momento in cui si allontana dalla vettura con ancora il bambino a bordo.
Chi non rispetta la legge, vai incontro al pagamento di una sanzione che va dagli 80 ai 330 euro, più 5 punti decurtati dalla patente. Nel caso in cui, entro due anni, la stessa violazione viene ripetuta una seconda volta dal conducente, andrà incontro alla sospensione della patente dai 15 giorni ai 2 mesi.
Per consentire l’adeguamento agli obblighi di sicurezza previsti dal decreto, lo Stato ha fissato un contributo di 30 euro per ciascuno dispositivo acquistato. Il fondo in questione ammonta a 15,1 milioni di euro per il 2019 e 1 milione di euro per il 2020. Le somme sono disponibili fino ad esaurimento.

Un ente da sempre noto nel nostro paese e che nel corso degli anni ha vissuto una naturale evoluzione, frutto della diffusione di tecnologie multimediali sempre più diffuse. Si parla di Poste Italiane, società che si occupa di gestione servizio postale in Italia fondata nel 1862, dopo l’Unità di Italia, in veste di società autonoma che gestiva il monopolio dei servizi postali e telegrafici per conto dello Stato.
Nel corso degli anni la situazione è cambiata ed oggi il mercato è aperto, liberalizzato, con la comparsa di soggetti privati attivi nel settore consegna pacchi. Le Poste Italiane restano comunque un punto di riferimento del settore, un brand ormai noto cui gli italiani sono anche affezionati.
E, come si diceva, per restare al passo con i tempi e mantenere una posizione dominante sul mercato, proprio in virtù della comparsa di nuovi soggetti privati, anche il gruppo Poste Italiane si è dovuto modernizzare andando incontro a novità sostanziali.
Il servizio Poste per noi
Tra queste vi è la creazione di Poste per noi, una rete intranet e quindi chiusa, accessibile soltanto ad un numero limitato di devices, che quindi offre elevati standard di sicurezza. Un modo per tutelare al meglio gli utenti che si rivolgono ad un dato servizio.
Questo in generale parlando di reti intranet: ma vediamo nel dettaglio come funziona Postepernoi. Il servizio nasce nel 2017 proprio per intercettare il discorso di modernizzazione e semplificazione dei canali tradizionali. Poste per noi è una facilitazione per i dipendenti del gruppo Poste Italiane.
Si parla di una piattaforma di e-learning, ovvero un sito che consente di formarsi ed acquisire informazioni in modalità online, direttamente dal web, che in questo caso è mirato a rendere più semplice l’apprendimento delle diverse procedure utili per rendere efficiente il servizio di Poste Italiane.
Utilità del servizio
In sostanza grazie a Poste per noi è possibile acquisire informazioni sui servizi a 360 gradi, dai pagamenti all’assistenza di Poste Italiane. Il tutto esclusivamente da postazioni limitate che corrispondono a location che si trovano in corrispondenza degli uffici di Poste Italiane.
L’utilità come detto è duplice: se i dipendenti del gruppo Poste possono ricevere in tempi immediati notizie sui servizi della azienda, i clienti possono giovarsi di questa maggiore multimedialità che garantisce performance migliori.
Altra grande facilitazione per i dipendenti del gruppo è quella relativa alla possibilità di poter accedere alla propria busta paga collegandosi con un profilo personale all’interno della rete intranet. Un sistema che nasce quindi per facilitare la vita dei dipendenti del gruppo Poste Italiane e che, in modo indiretto, dovrebbe influire anche sul cliente finale in termini di qualità dei servizi garantiti.

Con così tante cose da fare e da ammirare nel capoluogo campano, scegliere i luoghi più belli da vedere a Napoli è impresa davvero ardua. Abbiamo tuttavia voluto compiere un tentativo in questa direzione, nella speranza che possa fungere da gradevole biglietto da visita per tutti coloro che nei prossimi giorni o nei prossimi mesi avranno la fortuna di trascorrere qualche ora all’ombra del Vesuvio.
Cominciamo con uno dei simboli della città partenopea, Spaccanapoli, una lunga via che separa la città vecchia in 2 parti. Provate a partire da Piazza del Gesù, dove ammirare la chiesa del Gesù Nuovo, l'obelisco dell'Immacolata Concezione. Poi, passeggiando per via San Biagio dei Librai ammirate il Monastero di Santa Chiara, la chiesa di San Domenico Maggiore, la statua del dio Nilo e uno dei cavalli all'interno di Palazzo Carafa.
Suggeriamo poi di soffermarsi a lungo su Piazza del Plebiscito, la più grande piazza di Napoli e una delle più grandi d'Italia. Si trova tra il Borgo Santa Lucia e Piazza Trieste e Trento, e qui potrete ammirare il Palazzo Reale, costruito nel 1600. Di fronte al Palazzo, potete visitare la chiesa di San Francesco di Paola, costruita per la famiglia Borboni. Completata nel 1846, la chiesa riflette il gusto neoclassico del tempo.
Quindi, sempre a proposito di luoghi religiosi, perché non passare a San Lorenzo Maggiore? La Basilica è uno degli esempi più interessanti di stratificazione di età greco-romana. Ha subito molte modifiche nel corso dei secoli, con il primo impianto costruito dai Francescani intorno alla fine del XIII secolo, su una basilica paleocristiana. La basilica, come la conosciamo noi, è in stile gotico francese a navata unica, con una bella abside e 23 cappelle laterali.
Tra gli altri luoghi da non perdere a Napoli, anche la Villa Floridiana, situata in zona Vomero e oggi un grande parco ideale per una pausa: ci sono spazi verdi, tanti punti ristoro e un panorama mozzafiato da cui si può ammirare il mare e la zona di Chiaia. Ma Floridiana non è solo un parco: al suo interno si trova anche il Museo duca di Martina, che comprende una delle più importanti collezioni italiane di arti decorative.
Consigliamo poi una capatina a San Gregorio Armeno, probabilmente la via più caratteristica del centro storico di Napoli. È forse la strada più famosa al mondo per la presenza di artigiani la cui attività è in parte dedicata al presepe, tanto che qui, sia che si tratti di estate o di inverno, si respira sempre l'aria di Natale.
Infine, se vi avanza del tempo, bene una visita all’Orto Botanico, il più importante in Italia per estensione e numero di specie. Oggi il giardino è organizzato secondo un criterio ecologico con diverse aree: si possono trovare spiagge, macchia mediterranea, zone rocciose e zone desertiche. E che dire di Castel dell'Ovo? Situato sull'isolotto di Megaride, in mezzo al mare, il castello è molto suggestivo e gode di una vista mozzafiato dalla sua terrazza.

I carabinieri della stazione di Quartu Sant’Elena hanno arrestato D.C. 34enne di Sinnai, già noto alle Forze di Polizia, in esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Cagliari.
L’attività investigativa condotta dalla stazione temporanea dei carabinieri di Flumini di Quartu, che ha consentito alla locale Procura della Repubblica di richiedere la misura restrittiva, ha fatto emergere elementi di responsabilità a carico del reo per via dei numerosi furti, commessi nel litorale quartese e nei comuni limitrofi la scorsa estate.
Nel mirino, bagnanti e vacanzieri, derubati mentre si trovavano al mare, impegnati in lunghe passeggiate sul bagnasciuga o in bagni refrigeranti.
Episodi che hanno permesso di far luce sulla figura di D.C. e di A.D. anche lui 34enne di Sinnai, destinatario della stessa misura ma attualmente irreperibile, tanto da poterli mettere in relazione sia con casi di donne scippate mentre si apprestavano a raggiungere le spiagge sia di ulteriori furti commessi sulle autovetture dei bagnanti, in rapida successione e nello stesso periodo.
L’attività investigativa, condotta anche con un’attenta analisi delle immagini dei vari sistemi di videosorveglianza, è stata inoltre affiancata da perquisizioni locali, a seguito delle quali sono stati rinvenuti alcuni dei beni sottratti, acquisendo, quindi, ulteriori gravi indizi di colpevolezza a carico dei rei.
Risultanze investigative che hanno permesso di richiedere adeguate e proporzionate misure cautelari anche per frenare la spinta criminale dei due soggetti.

Banca delle Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara non sono che l'ennesimo caso in cui il fallimento di un istituto di credito finisce per danneggiare tutti i risparmiatori, ma qualcosa è cambiato con il Decreto Salva-Banche.
I risparmiatori ora saranno più oculati e attenti nelle scelte di investimento, fino a dimenticarsi del caso e ricadere in futuro negli stessi errori di sempre, ma dal 1° gennaio 2016 con il meccanismo del bail-in sarà fondamentale scegliere con criterio la propria banca, depositaria dei risparmi di una vita.
I 4 istituti di credito regionali erano ad un passo dalla bancarotta, con bilanci pieni zeppi di sofferenze ed il decreto emanato da Renzi, non senza subire polemiche, li ha salvati dal fallimento con un complesso provvedimento su misura che non entrasse in conflitto con le norme europee.
Ogni istituto ha subito una scissione, con la parte buona, cioè le attività in salute, comprendente anche filiali e dipendenti, che ha dato vita ad una nuova banca-ponte e le parti cattive, i crediti in sofferenza, che sono confluiti in una bad bank comune che verrà poi messa in liquidazione. A coprire i 3,6 miliardi di euro, necessari per il salvataggio, interviene il Fondo di Risoluzione, quindi nessun stanziamento di soldi pubblici, ma contributi da parte di tutte le banche italiane.
Risanate e vendute le 4 banche, il ricavato verrà retrocesso nuovamente al Fondo, che ha inizialmente contribuito al loro salvataggio.
Il Decreto non ha però protetto gli azionisti ed i sottoscrittori di obbligazioni subordinate, che vengono considerati, questi ultimi, come creditori di serie B e quindi eventualmente risarciti dopo che tutti gli altri soggetti, dipendenti, correntisti, obbligazionisti ordinari, siano stati liquidati.
L'Europa ha vietato il ricorso al Fondo interbancario di tutela dei depositi (pensato per tutelare i conti personali ma anche quelli delle imprese, riconoscendolo come aiuto di stato, a danno di tutta la collettività, ma il governo è comunque intervenuto con un fondo di solidarietà di 100 milioni per i sottoscrittori di obbligazioni subordinate che sono stati raggirati e non erano a conoscenza dei rischi dell'investimento.
Ma la cifra complessiva investita nello strumento finanziario incriminato risulta essere di 350 milioni e quindi i rimborsi risulteranno inevitabilmente parziali.
Ma i 4 istituti al centro di questo decreto non sono che la punta dell'iceberg, sono infatti 15 le banche in crisi in Italia e a rischio bail-in.
Il bail-in è quel meccanismo che prevede il salvataggio della banca direttamente dall'interno. Saranno quindi, secondo una gerarchia ben precisa, tutti gli azionisti e i risparmiatori della banca sottoposta al procedimento, ad essere coinvolti nel piano di ristrutturazione, fino, ma soltanto in ultima istanza, ai correntisti sopra i 100.000 euro. Ecco perché dal 1° gennaio in poi appare fondamentale saper riconoscere i segnali di pericolo nei bilanci della propria banca.
Sicuramente utile per valutare la solidità della propria banca, è conoscere il livello raggiunto dai cosiddetti prestiti malati, quelli cioè la cui riscossione appare dubbia ed incerta e far suonare il campanello d'allarme quando questa percentuale arriva a superare il 20%.
Il rimedio per il risparmiatore c'è: si chiama attenzione e oculatezza. Esistono, nel panorama italiano, anche banche che possono essere considerate più che affidabili. L'affidabilità assegnata loro deriva dalla messa in relazione del patrimonio totale della banca con gli impegni assunti, come ad esempio erogando prestiti. Questa relazione fornisce elementi chiari di quanto la banca sia in grado di fronteggiare eventuali difficoltà nel recuperare i prestiti concessi.
Fra queste alcuni grandi istituti come Ubi Banca, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediolanum, Banco di Napoli, ma anche realtà più piccole e locali come Banca di Viterbo o Credito di Biella e Vercelli.
Un'altro passo verso una maggiore tranquillità, che il risparmiatore può fare, è quello di non fidarsi. Non esistono facili guadagni, anche se in tanti provano con il Bitcoin Trader, per avere guadagni più elevati in breve tempo.
Un profitto più alto contiene in sè un rischio più elevato, che quantomeno è bene conoscere, prima di assumerselo.
Leggere ogni prospetto informativo e fidarsi solo delle persone meritevoli, e non di chi fa solo gli interessi della banca o peggio i propri, devono essere 2 punti cardinali da non dimenticare.

Grazie al supporto della nuova tecnologia, Graziano Cesari ha analizzato le azioni delle storiche partite da Inter e Juve alla moviola, indagando sui casi più eclatanti dove l’interpretazione arbitrale spesso ha influito in modo decisivo sull’esito finale del match.
Come racconta L’insider, il derby d’Italia tra Inter e Juventus è sempre stato contraddistinto da tante emozioni, gol e parecchie azioni da moviola che spesso hanno rivoluzionato i risultati e le scommesse nel calcio.
Nel Video, Cesari racconta nel dettaglio ogni singola azione verificando come la Var, se presente negli scorsi anni, avrebbe sicuramente attribuito calci di rigore, punizione, e ammonimenti in favore dei giocatori di entrambe le compagini in campo.
Tra le azioni delle partite tra Juve e Inter più incredibili, Graziano Cesari, ex arbitro internazionale oltre che di Serie A, il famosissimo gol-non gol di Toldo del 2002: in quel caso il risultato finale fu di 1-1, con il pareggio ottenuto dai nerazzurri grazie ad un gol che, fu attribuito inizialmente al portiere dell’Inter. In realtà successivamente, riguardando nel dettaglio i replay alla moviola si scoprì che l'ultimo a toccare la palla fu l’attaccante dell’Inter Christian Vieri. Tanti episodi e azioni chiave, che raccontano un calcio dove la Var, non aveva ancora, alcun potere decisionale sulle partite di calcio.
Oggi invece, grazie alla Var, è possibile rivedere le azioni in tempo reale e valutare gli episodi chiave per non incorrere in errori. Anche nell’ultimo incontro dello scorso 6 novembre tra le due capoliste della classifica di serie A, ha visto annullare un rigore e gol. Il tocco di braccio di Matthijs de Light è stato il primo episodio da rivedere nel derby di quest’anno. Var decisivo anche in occasione del 2 a 1 di Cristiano Ronaldo, il fuorigioco di Dybala è stato decisivo nella decisione arbitrale.
E parlando di Classifica come non menzionare il Cagliari, che in questa stagione si trova nella parte alta della classifica dopo tanti anni di rischio retrocessione. La squadra guidata da Maran, si trova terza in classifica a parimerito con La Lazio. Dopo la vittoria per 5-2 contro la Fiorentina il tecnico dei rossoblu ha dichiarato "Neanche nelle più rosee previsioni potevamo pensare di arrivare fin lassù, ma ora dobbiamo continuare così senza fermarci, perché migliorare si può sempre e questa squadra ne ha i margini". Anche per il Cagliari è stata utilizzata la Var nell’ultimo incontro per valutare la posizione di Rog che dopo l’assist di Nainggolan ha portato il Cagliari in vantaggio al 17’. Per il Var l’azione era regolarissima, ed il gol è stato confermato.
Ma la Var, non presente negli anni precedenti, purtroppo non ha potuto rendere giustizia alle diverse azioni regolari valutate irregolari dalla classe arbitrali e viceversa. Un’innovazione tecnologica che è andata a stravolgere il ruolo dell’arbitro e delle sue decisioni.
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"Non ho parole per dirvi... grazie!".
E' un uomo di poche parole Alì, il kebabbaro originario di un paesino nell'Hinterland di Islamabad in Pakistan rapinato da un noto pregiudicato Sinnaese a fine settembre.
Alì è una persona umile, un onesto lavoratore che ogni giorno prepara panini nella sua piccola attività in via E.D'Arborea a Sinnai.
Questa sera, le Associazioni Madiba e Radio Fusion per mano della presidente Valentina Pusceddu hanno consegnato copia del bonifico di 968,10 Euro donato ad Ali nel giorno del suo 33 esimo compleanno.
La cifra è stata raccolta grazie ad una raccolta fondi facebook oltre a diverse donazioni via paypal, bonifico e contanti.
55 Donazioni complessive che vanno a "restituire" quasi l'intera cifra rubata al Pakistano (1200).
L'importo era stato accumulato da Alì, per essere spedita in Pakistan in favore di un famigliare con problemi di salute.
La raccolta fondi ha avuto una notevole partecipazione ed è stata un'importante manifestazione di solidarietà dei sinnaesi che rende tutti orgogliosi perché, in questo momento, poter dire che a Sinnai non c'è solo rassegnazione o egoismo individualista è motivo di consolazione e speranza.

Dagli attacchi dell’11 settembre 2001, gli Stati Uniti hanno rafforzato la sicurezza delle frontiere. Le norme sull’ingresso nel Paese sono diventate più rigorose per garantire la sicurezza di tutti. Di conseguenza, le procedure e i visti per entrare negli Stati Uniti si sono evoluti, ed ecco come:
Persone esenti dal visto:
Alcuni paesi o territori sono esenti da visto, come il Canada o le Bahamas.
38 paesi sono inoltre esenti da visto a causa della loro adesione al Programma di esenzione da visto. I cittadini di questi paesi non hanno bisogno di un visto per viaggiare negli Stati Uniti. D’altra parte, necessitano di un’autorizzazione elettronica di ingresso sul territorio americano (ESTA), disponibile ad esempio su https://www.esta.it. Per ottenere questa autorizzazione, tutto quello che devi fare è rispondere a un semplice questionario, pagare le commissioni (di solito circa 20 euro) e attendere 1-2 giorni per la risposta.
Le condizioni per il rilascio di questa autorizzazione elettronica sono limitate. Devi provenire da uno degli stati firmatari del Programma, viaggiare negli Stati Uniti per una durata inferiore a 90 giorni e per uno dei seguenti motivi:
- turismo
- studio
- trattamenti medici
- affari (conferenza, convention, acquisto/vendita, ma non è possibile alcuna remunerazione)
- uno scalo negli Stati Uniti per andare in un altro paese.
Attenzione, avere l’ESTA non significa necessariamente che sarai accettato alla frontiera. È anche necessario disporre di un passaporto valido e di un biglietto di andata e ritorno.
Se non si soddisfi questi criteri, potrebbe essere necessario un visto.
Gli altri visti:
Ecco alcuni di questi visti:
- il visto B1-B2 per affari o turismo. È valido per 10 anni, ma impone le stesse regole dell’ESTA (non è permesso lavorare).
- il visto E per investimenti finanziari.
- il visto F per gli studenti e i loro coniugi.
- il visto H per i lavoratori temporanei e la loro famiglia immediata. A seconda del tipo di lavoro, può essere valido fino a 10 anni.
- il visto J per gli studenti lavoratori.
- il visto K per il matrimonio (da rilasciare entro 90 giorni dall’arrivo nel Paese)
Questi diversi tipi di visto possono essere richiesti anche da persone la cui domanda ESTA è stata respinta per qualsiasi motivo.
Il punto comune di tutti questi visti è la loro natura temporanea. Se la tua intenzione è quella di stabilirti definitivamente negli Stati Uniti, dovrai richiedere un visto per immigrati, noto anche come carta verde (green card).
Dove richiedere un visto?
Sia che tu decida di optare per un visto temporaneo o permanente, dovrai presentare le tue dichiarazioni al Dipartimento di Stato e al Consolato o all’Ambasciata americana del tuo paese di origine, che possono accompagnarti nei tuoi sforzi.
Non esitare a chiedere l’aiuto delle autorità competenti per preparare il tuo arrivo negli Stati Uniti il più serenamente possibile e goderti il tuo soggiorno!
Il periodo natalizio è un momento perfetto per molte piccole aziende per farsi pubblicità e aumentare visibilità e guadagni, ma come dopo ogni picco, segue un periodo di generale calo di interesse.
Dopo le feste si registra annualmente un calo fisiologico delle vendite: dopo le spese pazze per i regali di Natale e per organizzare mega party di Capodanno, il ritorno alla routine non aiuta il business.
Uno dei motivi per cui i mesi di gennaio e febbraio registrano spesso un basso fatturato, però, dipende anche dalle aziende. Dopo gli sforzi e il budget speso per organizzare campagne pubblicitarie natalizie, sconti e promozioni, chi possiede un’attività spesso smette di investire energie e denaro su ulteriori campagne marketing di inizio anno.
Vuoi cominciare il 2020 con una marcia in più? Ecco qualche strategia di marketing post-feste per tenere viva l’attenzione dei tuoi clienti.
- Saldi invernali
Tutti amano gli sconti!
Se i saldi invernali sono ormai un must per chi vende articoli di abbigliamento e calzature, anche una piccola azienda che offre servizi o prodotti non stagionali può sfruttare l’occasione per un po’ di vendite extra.
- Premia i tuoi clienti
La fidelizzazione del cliente è un concetto fondamentale del marketing di piccole e grandi aziende: più importante dell’acquisire nuovi clienti è mantenere vivo l’interesse di chi ha già scelto i tuoi prodotti o servizi.
Come?
Approfitta delle vendite natalizie per offrire un buono sconto o un omaggio da utilizzare tra gennaio e febbraio a tutti coloro che hanno acquistato durante le feste. In questo modo inviterai i tuoi clienti a tornare in negozio, dove troveranno tante novità ad attenderli.
- E-mail marketing
Ogni buona campagna pubblicitaria ha bisogno di un’adeguata campagna e-mail per una maggiore risonanza: utilizza il periodo di feste per raccogliere i contatti e-mail dei tuoi clienti e invia loro uno sconto da riscattare a inizio anno.
Allega un calendario personalizzato o una cartolina d’auguri come omaggio.

- Sfrutta i buoni propositi di inizio anno
L’inizio del nuovo anno è spesso accompagnato dai buoni propositi: mettersi a dieta, mangiare sano dopo le abbuffate natalizie, fare attività sportiva.
Sfrutta questa scia per promuovere uno stile di vita sano e la tua azienda contemporaneamente: crea una campagna con uno slogan motivazionale e regala ai tuoi clienti una bottiglia d’acqua personalizzata con la frase scelta stampata.
Per fare in modo che i tuoi clienti utilizzino la bottiglietta in luoghi pubblici come palestre e spa, crea un design unico e accattivante che attiri l’attenzione. In questo modo il ritorno di investimento sarà ancora più alto.
Per ispirazione o per un progetto su misura, sfoglia il catalogo Maxilia.
- Organizza un evento
Se dopo le feste cala anche l’umore, il modo migliore per risollevare gli animi è un party!
Organizza un evento promozionale subito dopo le feste, magari per lanciare un nuovo prodotto o servizio, e offri uno sconto a tutti i partecipanti.
Stampa degli inviti su misura e inviali per posta o per e-mail.

L'appello arriva dal gruppo facebook "Oggetti persi e trovati cagliari ed hinterland"
Ecco il testo:
"Ciao a tutti :) ieri notte in zona Piazza Yenne, a Cagliari, abbiamo trovato due bustine Pandora dimenticate su una panchina.
Chi le avesse perse può commentare questo post e verrà contattato in privato." Per evitare sciacallaggi, il titolare dovrà indicare "cosa c'è all'interno di ciascuna bustina e l'ora in cui è stato fatto l'acquisto (essendoci dentro lo scontrino) "
Se siete voi ad aver perso gli oggetti, rispondete al post tramite questo link
Aiutateci a condividere questo per gesto.

Di Matteo Rubiu
Halloween è la festa dei morti più famosa al mondo che ha conquistato milioni di persone in tutto il globo.
Ma certamente non è l’unica manifestazione dell’antico culto delle anime dei morti. A Sinnai come in tante zone della Sardegna esiste e si è conservata una tradizione che ha molti aspetti in comune con quella americana e anglossassone.
A Sinnai i bambini fanno rivivere l’antica tradizione di “Is panixeddas” nella mattina del 1° Novembre. Suonano ai campanelli e bussano nelle case per chiedere "Is Panixeddasa" una piccola offerta in cambio di una preghiera per i morti. Le offerte sono solitamente qualcosa di genere alimentare, Caramelle, cioccolatini, frutta, castagne, noci, dolci o anche qualche soldino; loro per contraccambiare faranno una preghiera come pegno. Alle loro angeliche anime vengono affidati pensieri limpidi dedicati ai cari scomparsi.
Questa tradizione deriva dallo spagnolo ed il nome panixeddas significa "piccola offerta". Ricordo che da bambino la gente rifilava di tutto, anche qualcosa che non usava più come una lampada o un vecchio tv in bianco e nero :). Questa ricorrenza nel resto della Sardegna viene indicata con diversi nomi e celebrata in giornate diverse il 1° o il 2 Novembre come a San Sperate dove è molto sentita dai bambini del paese. Is Animeddas e is Panisceddas nel sud dell’isola, Su ‘ene ‘e sas ànimas o su Mortu Mortu nel nuorese, su Prugadòriu in Ogliastra. Il nome cambia a seconda della zona ma la sostanza, pur mutando in alcuni particolari, rimane la stessa. Proprio come accade nella più famosa ricorrenza americana, anche nei villaggi della Sardegna sono i bambini che vestiti da fantasmi vanno a chiedere, di porta in porta, qualche dono per le “piccole anime”.
Le formule utilizzate in Lingua Sarda per chiedere e dire “dolcetto o scherzetto?” sono: seus benius po is animeddas, mi das fait po praxeri is animeddas, seu su mortu mortu, carki cosa po sas ànimas, peti cocone, e altre ancora a seconda del paese e della variante linguistica utilizzata. Mentre oggi i fantasmi e le piccole anime ritornano a casa con cioccolatini, lecca-lecca e merendine, una volta era più comune che alle richieste dei piccoli gli adulti preparassero e regalassero i dolci tipici del periodo: pabassinas, ossus de mortu, pani de sapa e frutta di stagione. Nelle case era usanza lasciare la tavola apparecchiata per i defunti tutta la notte e anche le credenze rimanevano aperte perchè i morti potessero cibarsi. A questi venivano aggiunti poi altri doni come le melagrane, le castagne e la frutta secca.
Un altro elemento simile tra la festa sarda e quella anglosassone era, soprattutto nel passato, il lavoro certosino sulle zucche che venivano trasformate in facce spiritate ed utilizzate per fare scherzi e far spaventare i più piccoli. Quindi se sentite suonare il campanello, siate generosi e rispettiamo la tradizione, tutti abbiamo dei morti da ricordare.

Anticamente alla vigilia delle festività di Tutti i Santi, in molti paesi della Sardegna, fuori dalle finestre, venivano accese delle candele e imbandite le tavole; questo perché si pensava che le anime dei propri cari potessero far visita nelle case.
Si mettevano i piatti, i bicchieri, ma anche vino, acqua, e altro cibo gradito dalle persone care, nonché frutta come: melagrane, castagne e magari anche il dolce del periodo “Is Pabassinas”.
Altre tradizioni, come Is Panixeddas, che però non vogliamo confondere con le festività di altri paesi, era quella di uscire travestiti con una veste bianca, per le vie del paese e bussare nelle case per chiedere un dono sempre in memoria delle anime “po is animas” .
Oltre a questi due momenti rievocativi, proponiamo ai nostri visitatori, la possibilità di rivolgere al proprio caro anche un pensiero scritto che giungerà a destinazione dopo averlo bruciato.
Ci attende una serata diversa, ricca di cultura, di tradizione, ma anche di riflessione e divertimento.
Questo il nostro programma:
Giovedì 31 Ottobre 2019
• Ore 18:00 appuntamento al Museo Civico
• Ore 18:15 imbandiamo la tavola per Is Animeddas
• Ore 19:15 uscita de Is Animeddas
• Ore 20:15 i fuochi de Is Animeddas
• Ore 21: 00 fine della manifestazione
Per partecipare è necessario prenotare.
Costo del biglietto è di 2,00 €
Bios, Ente gestore del museo civico di Sinnai
Tel. 070780516 - cel. 3358091112
Fb: Museo Civico di Sinnai

Incidente stradale questa mattina in Via Roccheddas a Sinnai.
Una giovane stava attraversando il centro abitato alla guida di un'auto quando,
per cause ancora da chiarire, ha perso il controllo dell'auto che si è ribaltata.
Sul posto oltre ai Carabinieri di Sinnai, sono intervenute una medicalizzata e
l'ambulanza di un'associazione di volontariato che hanno soccorso la ragazza.
La giovane, secondo le prime informazioni, non sarebbe in gravi condizioni.

Un concetto che sta tornando fortemente di moda negli ultimi anni dopo che aveva vissuto un breve passaggio di appannamento a vantaggio di soluzioni più a buon mercato. L’Italia continua ad essere il paese in grado di produrre eccellenze anche in materia di mobili grazie ai suoi distretti industriali, una specificità tutta nostrana che riguarda tutto il comparto del manifatturiero.
Quando si parla di distretti industriali si fa riferimento a determinate aree del paese dove, grazie a dinamiche economiche, produttive e sociali, sono nate eccellenze circoscritte in territori ben delineati. Si pensi al nord Italia, alla zona della Brianza e di tutta la Lombardia, all’Emilia Romagna, ma anche alla Basilicata, alla Puglia ed alla stessa Sardegna.
Mobili artigianali su misura
Si parla ovviamente di produzione di mobili artigianali su misura, eccellenze richieste in tutto il mondo con particolare riguardo per alcuni paesi: su tutti la Cina, che con quasi 500 milioni di euro rappresenta il primo paese delle esportazioni di mobili nostrani.
Una tradizione che si ravviva quella dei mobili artigianali su misura, e che negli ultimi anni si è allargata a tutte le aree della casa. Un tempo questa tipologia di prodotti era riferita esclusivamente a specifiche aree, come soggiorno e camera da letto. Oggi, sempre più, si tende a rivolgersi al su misura anche per cucine e finanche bagni. Aree che stanno acquisendo sempre più valore a livello sociale, non più viste nella loro semplice sfera utilitaristica.
Anche gli arredi bagno sono su misura
In particolare sorprende come anche i bagni stiano vivendo un periodo nuovo che li porta ad essere al centro di progetti di design. Ebbene si, quella che un tempo era una zona limitata alla sua funzione utilitaristica oggi può essere al centro di studi estetici anche piuttosto complessi.
Non a caso aumentano le richieste per arredo bagni su misura. Si parla di prodotti artigianali, eseguiti a mano con sapienti conoscenze, tramandate nel coso degli anni, che vanno ad arredare al meglio ogni angolo della casa, in questo caso del bagno, conferendo un aspetto unico, originale, appagante sotto tutti i punti di vista, ivi compreso quello meramente estetico.
Si è assistito ad una evoluzione, con il bagno che è diventato uno degli ambienti più importanti della casa, una zona dove trascorrere diverso tempo prendendosi cura di sé con tutti i comfort del caso. Tutto questo ha portato ad un naturale risveglio del mercato dei mobili artigianali e su misura, soluzioni di eccellenza assoluta e di design, in grado di rubare l’occhio oltre ad assolvere il compito per il quale nascono.

I carabinieri della stazione di Sinnai, a parziale conclusione di una serrata attività di indagine,
hanno denunciato per rapina in concorso un 34enne del posto con diversi precedenti di polizia, C.D.
I riscontri dei militari hanno permesso di individuare nel giovane l’autore della rapina
, in concorso con un altro individuo in fase di identificazione, perpetrata il 29 settembre scorso
in un ristorante kebab nella via Eleonora d’Arborea di Sinnai, ai danni del gestore, un 33enne di origini pakistane.
Le indagini dei carabinieri di Sinnai sono ora focalizzate sull’individuazione del complice.
Intanto prosegue la raccolta fondi per aiutare il gestore pakistano a recuperare la somma di 1200 tutte le -- > info qui <--

La notte fra sabato 28 e domenica 29 settembre alcuni ragazzi hanno rapinato Muhammad, il giovane gestore della kebabberia Ali Doner Kebab di Via Eleonora d’Arborea a Sinnai. Lo stesso locale era stato già rapinato nel maggio di quest’anno.
Siamo convinti che il problema del disagio giovanile, molto spesso all’origine di fenomeni di piccola delinquenza, sia un fenomeno complesso, da affrontare senza faciloneria anche quando, come in questi due casi, sembra caratterizzarsi con sfumature di razzismo e intolleranza.
Ma questo non ci impedisce di l condannare decisamente simili atti di vigliacca soprafazione verso soggetti più deboli e indifesi; e non ci piace affatto che, fatti come questi, possano dare di Sinnai l’immagine di paese intollerante e indifferente. Madiba, da anni, con altre realtà cittadine, cerca di dimostrare che può esserci un freno alla deriva xenofoba e razzista di questi brutti tempi, e quel freno possiamo e dobbiamo esserlo tutti noi, creando invece occasioni di conoscenza e confronto.
Con questo spirito, e non solo per rimediare all’ingiustizia del furto di soldi guadagnati con fatica e destinati in parte alle cure di un parente in Pakistan, l’Associazione Madiba Sinnai onlus, in collaborazione con Radiofusion, organizza una raccolta fondi finalizzata a recuperare la somma rapinata, e dimostrare la vicinanza a Muhammad dei tanti sinnaesi solidali.
Le donazioni potranno essere fatte:
1. con bonifico sul c/c dell’Associazione Madiba, codice iban IT 74 L 03069 09606 100000150151 con la causale “solidarietà a Muhammad”
2. con versamento sul conto Paypal https://www.paypal.me/radiofusion
3. con versamento tramite raccolta fondi facebook https://www.facebook.com/donate/440182793266618/ sino al raggiungimento della somma rapinata.
Se riusciamo pensiamo anche di organizzare una serata (con film, musica o altro) in cui poter raccogliere anche le donazioni di chi può farlo solo in contanti.
per informazioni e per seguire l’andamento della campagna:
https://www.facebook.com/Madiba.sinnai
https://www.facebook.com/radiofusion
Intanto chi vuole può esprimere la propria solidarietà sulla pagina FB della kebabberia: https://www.facebook.com/alishakridonerkebab/

Un settore tradizionale che nel corso degli anni si è andato ad ampliare offrendo nuove soluzioni. Il tutto come sempre deriva dal canale multimediale, terreno di proliferazione per nuove idee nonchè strumento che ha letteralmente stravolto la vita di molti utenti. Anche nel settore della fotografia.
Un passione per molti, un mondo che attira da sempre attenzioni ammantato come è di fascino. C’è chi si avvicina a questo settore per puro spirito amatoriale, chi invece lo fa a livello professionale, per apprendere un’arte che possa poi tornare utile sul mercato del lavoro. A seconda della finalità che si sceglie cambia anche l’approccio con la formazione.
Come apprendere l’arte della fotografia
Per apprendere l’arte della fotografia è quindi fondamentale chiedersi prima: cosa voglio fare con queste conoscenze acquisite? Serviranno per lavoro o, viceversa, per passione, magari per curare al meglio le pagine social, oggi sempre più caratterizzate dalla necessità di condividere foto?
Ebbene da questa valutazione preliminare cambia tutto: nel primo caso è ben rivolgersi ad un corso di fotografia professionale, per apprendere tutti i trucchi del mestiere. Cosa diversa è se si vuole acquisire la competenza minima per pura passione. Oggi d’altra parte, come si diceva, il web ha fatto irruzione a gamba tesa nel settore della fotografia tramite i social; un macrocosmo all’interno del quale tutti, ormai, hanno uno spazio, grande o piccolo che sia.
Foto e Social
Si parla in particolare di alcuni social media, su tutti Instagram, che hanno trasformato molti utenti (anche italiani) in fotografi provetti. Con la proliferazione degli smartphone la tendenza è quella a scattare foto durante tutto l’arco della giornata, in qualsiasi situazione ci si trovi: una serata conviviale, una breve vacanza.
E l’abbinamento foto / social è diventato sempre più stringente al punto che molti italiani hanno sviluppato una attitudine per la foto che non sapevano di avere. Ovviamente da qui a trasformare questa passione in un lavoro vero e proprio ne passa di acqua sotto ai ponti. Ecco perché è necessario prendere in considerazione la possibilità di seguire un percorso formativo per perfezionare l’arte della fotografia.
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