
(Adnkronos) - Aggiornamento delle tariffe secondo i costi standard reali; chiarezza normativa sul regime delle prestazioni in Rsa; un modello di finanziamento sostenibile per garantire servizi essenziali e tutelare i diritti delle persone più fragili. Sono le richieste alle istituzioni emerse in occasione del del convegno 'Rs(a)ppropriatezza: leggi chiare, costi certi. Chi paga le Rsa?', organizzato da Associazione risoRsa e patrocinato dal Comune di Milano. L’incontro, che si è svolto oggi a Palazzo Reale del capoluogo lombardo - informa una nota - è stato molto importante anche alla luce di recenti sentenze della Cassazione ritenute da tecnici ed esperti contraddittorie e non coerenti con la previsione normativa e la successione delle leggi nel tempo. Una confusione che mette in difficoltà un settore essenziale in un contesto sociale di popolazione sempre più anziana.
"Non si tratta solo di numeri - ha affermato Massimo Riboldi, presidente Associazione RisoRsa e Villaggio Amico - dietro ogni retta c’è una persona, una famiglia, un bisogno reale. È tempo che la legge e la politica riconoscano pienamente il valore sociale delle Rsa", residenze sanitarie assistenziali. L’assessore al Welfare e salute del Comune di MilanoLamberto Bertolè, sottolineando la grande attenzione del Comune di Milano su un tema di cui, afferma, “si parla troppo poco”, ha osservato che l’assistenza agli anziani è un problema che sta deflagrando, sia per la mutata composizione demografica, sia per la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie con il progressivo passaggio al sistema contributivo delle pensioni. Per questo ha chiesto con forza di porre al centro dell’agenda politica il futuro dell’assistenza agli anziani.
A fare luce sulla dimensione sociale e sanitaria dell’invecchiamento, è intervenuta Juliette Gagliardi, ricercatrice esperta in economia sanitaria, del team di Statista, osservando che "nel 2030 la generazione più numerosa e longeva dei nostri tempi, quella dei baby boomers, avrà superato i 65 anni di età mettendo a dura prova la sostenibilità dei sistemi sanitari e previdenziali". Il suo contributo ha analizzato come la crescita della quota di popolazione interessata da sindromi croniche come l’Alzheimer e altre demenze impatta il Sistema sanitario italiano e le famiglie colpite. Dagli interventi è emerso che il sistema Rsa sta affrontando una crisi strutturale aggravata da tre fattori principali: le recenti sentenze della Corte di Cassazione che stabiliscono a carico del Ssn l'intera retta per i pazienti affetti da Alzheimer, in contrasto con altre sentenze, creando così incertezza su chi paga; la mancata applicazione, ad esempio in Regione Lombardia, delle modalità di calcolo delle tariffe previste dal d.lgs. 502/92, dal decreto Lea del 2017 e dal DM 15 aprile 1994, con impatti negativi su bilanci e rette a carico dei cittadini; la crescente insostenibilità finanziaria, documentata da uno studio validato dall’Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School che mostra le difficoltà economiche del settore, con il 46% degli enti in perdita già nel 2022.
A questo si aggiunge che in Italia, secondo Paese più longevo al mondo, in media ci sono 22 posti letto in Rsa ogni mille residenti anziani mentre nei Paesi Ocse sono circa il doppio. "Le analisi del nostro Osservatorio evidenziano che a partire dal 2020 il settore delle Rsa sta affrontando una crisi strutturale di sostenibilità economico-finanziaria - ha illustrato Antonio Sebastiano, direttore Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School - Nel 2022, su un campione di circa 400 Rsa, quasi la metà ha chiuso li bilancio in perdita e, in molti casi, la gestione caratteristica è in negativo e viene sanata attraverso ricavi straordinari, anche derivanti da cessione di asset immobiliari e finanziari. Non è più solo un problema per i gestori: è un tema che deve interessare anche i decisori pubblici. Servono politiche di sostegno mirate, perché un welfare territoriale efficace non può prescindere da strutture solide ed efficienti".
È stato presentato inoltre uno studio inedito e attuale, condotto all’interno del nucleo Alzheimer di Villaggio Amico, che ha indagato natura delle prestazioni, livello, tempistiche e costi in relazione sia al totale dei servizi erogati, che comprendono anche i servizi assistenziali, alberghieri e generali, sia al totale delle prestazioni che rientrano nello standard assistenziale imposto dalla normativa regionale in materia di autorizzazione e accreditamento. I risultati hanno evidenziato che il 18,3% del tempo assistenziale è occupato da attività sanitarie; il 45,7% a prestazioni assistenziali; il 29,3% a servizi alberghieri e generali; il 6,7% a pause e spostamenti.
"A oltre 30 anni dal Decreto del 15 aprile 1994 - ha evidenziato Riboldi - è arrivato il momento di applicare davvero criteri oggettivi e trasparenti per il calcolo della quota sanitaria nelle Rsa. I dati dimostrano che Regione Lombardia dovrebbe corrispondere circa 90 euro al giorno per coprire la componente sociosanitaria, come previsto dai Lea, Livelli essenziali di assistenza. È una questione di equità, di sostenibilità per le famiglie e di rispetto per le strutture che operano con efficienza e qualità". Aggiunge Andrea Lopez, avvocato specializzato in diritto sanitario e sociosanitario, founding partner Lda Legal & Consulting: "È fondamentale sgombrare da dubbi interpretativi la natura dei ricoveri in Rsa sulla base delle definizioni normative e, laddove il legislatore ritenesse che le prestazioni sociosanitarie residenziali non siano qualificabili come lungo-assistenza, il sistema venga finanziato affinché i gestori delle strutture siano in grado di garantire la continuità dei servizi. I costi derivanti dalle pronunce giudiziarie non possono ricadere sui gestori, poiché ciò comprometterebbe non solo i diritti dei cittadini - ha concluso - ma anche la continuità dei servizi essenziali per la collettività e i posti di lavoro degli operatori quotidianamente impiegati".
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(Adnkronos) - Sono stati presentati al Congresso europeo di reumatologia (Eular) 2025 di Barcellona, da Johnson & Johnson, i nuovi dati dello studio di fase 3b Apex che dimostrano l’efficacia a 24 settimane di guselkumab, anticorpo monoclonale inibitore di Il-23, nel ridurre significativamente sia i segni sia i sintomi dell'artrite psoriasica attiva (PsA) e di inibire la progressione del danno strutturale articolare, comprese le erosioni articolari e il restringimento dello spazio articolare, rispetto al placebo, come valutato dal punteggio van der Heijde-Sharp modificato per la PsA (vdH-S). Nello specifico - si legge in una nota - la variazione media dal basale alla settimana 24 nel punteggio van der Heijde-Sharp (vdH-S) è stata di 0,55 e 0,54 per i pazienti trattati con guselkumab ogni quattro settimane (Q4W) e ogni otto settimane (Q8W), rispettivamente, rispetto a 1,35 nel gruppo placebo (p=0,002 per il dosaggio Q4W e p
“Nell'artrite psoriasica, il danno articolare può insorgere precocemente e progredire rapidamente, se non trattato, compromettendo in modo significativo la capacità del paziente di muoversi, lavorare e mantenere l'indipendenza - ha affermato Philip J. Mease, MD, direttore della ricerca reumatologica presso lo Swedish Medical Center e ricercatore dello studio - I risultati dello studio Apex sono promettenti poiché dimostrano che guselkumab è in grado di inibire la progressione del danno strutturale nei pazienti, fornendo così nuove informazioni cliniche per i pazienti affetti da malattia psoriasica e sottolineando la necessità di avere opzioni terapeutiche ben tollerate ed efficaci che tengano conto dell'intero peso della malattia”.
Guselkumab, inoltre, ha migliorato i sintomi articolari e cutanei nei pazienti con PsA attiva. Una percentuale significativamente maggiore di pazienti trattati (67% Q4W e 68% per Q8W) ha raggiunto i criteri di risposta dell'American College of Rheumatology (ACR20) alla settimana 24 rispetto al 47% del placebo (p
"Con questi risultati dello studio Apex, guselkumab ha stabilito un nuovo standard nel preservare le articolazioni, diventando l’unico inibitore dell'Il-23 che ha dimostrato di inibire in modo significativo il danno strutturale - ha sottolineato Terence Rooney, Vice President, Rheumatology Disease Area Leader, Johnson & Johnson Innovative Medicine - Il profilo di efficacia e sicurezza offre agli operatori sanitari e ai pazienti con malattia psoriasica un'opzione innovativa per il controllo della malattia". Come ha ricordato Mark Graham, Senior Director, Therapeutic Area Head, Immunology, Johnson & Johnson Innovative Medicine Ema, "l'artrite psoriasica è una malattia cronica che causa dolore, rigidità e gonfiore delle articolazioni e ha un impatto negativo sulla qualità della vita dei pazienti. I risultati dello studio Apex rafforzano il nostro impegno a fornire ai pazienti e agli operatori sanitari un sollievo a lungo termine".
Alla settimana 24, si sono verificati eventi avversi (Ea) nel 38, 42 e 37 per cento dei pazienti (più comunemente infezioni respiratorie, cefalea, diarrea e artropatia psoriasica), mentre eventi avversi gravi si sono verificati nel 2, 3 e 3 per cento dei pazienti nei gruppi trattati con guselkumab Q4W, Q8W e placebo, rispettivamente. Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza. Guselkumab è il primo inibitore approvato della subunità p19 di Il-23, completamente umano e a doppia azione, che agisce bloccando l'interleuchina 23 (Il-23) e legandosi al Cd64, un recettore presente sulle cellule che producono l'Il-23. Questa è una citochina secreta dai monociti/macrofagi attivati e dalle cellule dendritiche, nota per essere un fattore scatenante delle malattie immuno-mediate, tra cui l'artrite psoriasica attiva.
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(Adnkronos) - "Questa mattina abbiamo parlato di un sistema di valutazione che riguarda ovviamente il sistema sanitario pubblico e quindi le prestazioni sanitarie che vengono erogate ai nostri cittadini. Io penso che il Nuovo sistema di garanzia (Nsg) dei Lea sia un sistema di valutazione, di misurazione delle performance delle nostre regioni importante. È un sistema che ci dice il livello di salute del Ssn, i punti di debolezza che ci sono, i punti di fragilità, ma anche i punti di forza, facendo emergere un quadro abbastanza preoccupante: ci sono 8 regioni su 20 inadempienti, che non riescono a garantire gli stessi livelli di prestazioni, di prese in carico dei pazienti, di efficacia e di efficienza del sistema per garantire un buon diritto alla salute". Lo ha detto la deputata del Pd Ilenia Malavasi, membro della XII Commissione (Affari sociali) della Camera durante un incontro promosso oggi a Roma da Salutequità dal titolo "Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea", con i principali stakeholder, per richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione delle performance non basta, ma servono interventi tempestivi e decisivi sulle Regioni per ristabilire l’effettiva applicazione dei Lea laddove non sono garantiti.
Il Nsg "è un sistema oggettivo sul quale dobbiamo continuare a investire - avverte Malavasi - aggiungendo anche ulteriori indicatori e in questo momento le cose che a me fanno riflettere di più riguardano proprio gli indici di consumo, quindi il livello di appropriatezza delle prestazioni per evitare che il sistema diventi un erogatore di prestazioni fine a se stesso, alimentando un consumismo sfrenato di prestazioni, insieme ovviamente a livello della sostenibilità economica". "Visto che parliamo tanto di risorse e di quanto oggi sia necessario investirne di ulteriori sul Ssn, io credo che serva anche un indicatore e una valutazione per misurare il costo efficace e garantire quindi che la prestazione sia adeguata e che sia erogata nei tempi opportuni" conclude.
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(Adnkronos) - "Per garantire un'equità di accesso alle cure nel Ssn in termini di qualità delle stesse, misurabilità e giustizia, si deve rinnovare il nostro sistema. In legge di Bilancio sono stati fatti dei cambiamenti importanti ed è stato introdotto un nuovo sistema dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Per poter avere accesso diretto e rispecchiare quelle che sono le esigenze dei cittadini è un sistema che deve essere implementato e quindi non avrà purtroppo ripercussioni a breve termine, ma nel lungo termine porterà sicuramente dei cambiamenti importanti, perché il Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea permetterà la misurabilità in modo tale che gli indicatori possano misurare effettivamente delle disomogeneità, dei gap, sui diversi territori tra Nord a Sud, ma soprattutto a livello interregionale, tra le diverse aziende sanitarie locali". Lo ha detto la senatrice della Lega Elena Murelli, segretario di Presidenza del Senato, membro della X Commissione Affari sociali, lavoro e sanità del Senato in occasione di un incontro promosso oggi a Roma da Salutequità dal titolo "Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea", con i principali stakeholder, per richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione delle performance non basta, ma servono interventi tempestivi e decisivi sulle Regioni per ristabilire l’effettiva applicazione dei Lea laddove non sono garantiti.
"Tra coloro che vivono ogni giorno le criticità del Ssn, oltre ai professionisti sanitari ci sono le Associazioni dei pazienti", il cui ruolo verso una sanità partecipata "nei tavoli del Ministero della Salute è diventato un tema rilevante". Non a caso, "grazie a un emendamento inserito in legge di Bilancio 2025, e approvato, le associazioni dei pazienti - ricorda Murelli - potranno prendere parte ai processi decisionali in materia di salute. Come prima firmataria della proposta di legge in Senato sono davvero orgogliosa. La voce dei cittadini potrà finalmente essere ascoltata e far emergere le criticità del sistema nelle diverse regioni", conclude.
Leggi tutto: Sanità, Murelli (Lega): "Nuovo sistema garanzia Lea misurerà gap tra Nord e Sud"

(Adnkronos) - Se Jannik Sinner oggi è il numero uno del mondo, il merito è anche di Novak Djokovic. Strano e curioso, ma vero. Il motivo è stato svelato dal tecnico dell'azzurro Darren Cahill, che ha raccontato un aneddoto emblematico nel podcast dell’ex tennista Andy Roddick. Un fatto risalente al 2022 e al match dei quarti di Wimbledon. Il serbo, allora dominatore incontrastato del circuito, diede un consiglio netto a Cahill: “Jannik colpisce benissimo la palla, ma non c’è variazione. Ci sono pochi cambi di traiettoria, nessuna altezza sopra la rete, non viene a rete, non cerca di portarmi dentro il campo. So che risponde bene, ma non è aggressivo sulla risposta. Non attacca il mio servizio e non fa male”. Un parere molto duro, ma che ha aiutato lo staff di Sinner a capire meglio su cosa concentrarsi durante gli allenamenti.
Ascoltare le parole di Darren Cahill tre anni dopo quel match, con Sinner numero uno del mondo, fa quasi sorridere. "Djokovic - ha continuato il coach - non ci ha detto nulla che non sapevamo. Quando lo abbiamo raccontato a Jannik, dicendogli che veniva da Novak, l’effetto è stato però completamente diverso". Lo scatto di Sinner, dunque, si deve anche al suo grande rivale.
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(Adnkronos) - Donald Trump non vuole rischiare flop in caso di intervento degli Stati Uniti nella guerra tra Israele e Iran. Il presidente, che ha già approvato i piani d'attacco, non ha ancora dato il via libera definitivo alle operazioni. Nel frattempo, ha chiesto ai militari garanzie che le bombe bunker-buster negli arsenali americani siano effettivamente in grado di distruggere i siti per l'arricchimento dell'uranio in Iran, in particolare a Fordow. Nella 'fortezza' nucleare, un sito che si sviluppa nel sottosuolo, e centrifughe e le riserve di uranio già arricchito all'83,7% (secondo l'Aiea) si trovano a una profondità di 90 metri (stime dell'intelligence israeliana): gli ordigni 'normali' non hanno chance.
La partecipazione degli Stati Uniti al conflitto, ha lasciato intendere il presidente americano che la sta vagliando in queste ore, avrebbe un senso solo con precise garanzie che le bombe GBU-57 da 13,6 tonnellate abbiano la capacità di distruggere completamente il programma nucleare iraniano e non solo di farlo slittare di alcuni anni.
A Trump, scrive il Guardian, sono state date assicurazioni: la bomba eliminerebbe Fordow, anche se a lungo si è discusso della possibilità che solo un ordigno nucleare tattico avrebbe potuto fornire tale garanzia. Il presidente, alla fine, non sembra essersi pienamente convinto. Trump, che ha comunque da subito escluso l'impiego di una testata nucleare tattica, sta ancora valutando la possibilità che la sola minaccia del coinvolgimento americano costringa l'Iran al tavolo dei negoziati.
Alcuni esponenti dell'apparato militare Usa, come la Defense Threat Reduction Agency del Pentagono (Dtra) ritengono tuttavia che la GBU-57 potrebbe solo 'ammorbidire' il terreno su cui poi lanciare una testata tattica da un bombardiere B2 per eliminare l'intero sito, scenario che il Presidente americano non è disposto a considerare. Fordow si trova incastonato in una montagna e la GBU-57 non è stata usata in una situazione paragonabile. "Non sarebbe un colpo e via", afferma l'ex vicedirettore della Dtra, il generale in pensione Randy Manner.
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(Adnkronos) - Versalis, società chimica di Eni, ha presentato oggi nello stabilimento di Mantova l’impianto demo di Hoop, la nuova tecnologia proprietaria per il riciclo chimico dei rifiuti in plastica mista. Lo rendo noto la società, specificando che attraverso questa tecnologia, complementare al riciclo meccanico, si possono trasformare i rifiuti in plastica mista in materia prima con la quale si possono realizzare nuovi prodotti plastici idonei a ogni applicazione, comprese quelle per il contatto con gli alimenti e per l’imballaggio farmaceutico.
Hoop nasce da un progetto congiunto con la società italiana di ingegneria Srs-Servizi di ricerche e sviluppo che ha consentito di sviluppare una tecnologia innovativa che raggiunge i massimi livelli di resa nel recupero di materia e un’alta flessibilità rispetto alla carica alimentata. Ciò è reso possibile grazie alla combinazione di un reattore di pirolisi ad elevate performance termiche con le competenze di Versalis nella misurazione delle proprietà dei polimeri e di ottimizzazione dei processi di produzione attraverso sistemi di Intelligenza artificiale.
Il cantiere per la costruzione dell’impianto dimostrativo della tecnologia Hoop, che occupa una superficie di circa 5.000 metri quadri all’interno dello stabilimento, è iniziato a fine ottobre 2023 e nelle fasi di costruzione ha visto coinvolte oltre 25 imprese di diverse specialità con una presenza media giornaliera di circa 70 persone. Nelle scorse settimane sono stati completati con successo i primi test di produzione.
L’impianto ha la capacità di gestire 6mila tonnellate di materia prima seconda e consentirà di validare la sua applicazione su scala industriale: nell’ambito del protocollo di intesa sul piano di trasformazione della chimica Eni-Versalis, sottoscritto lo scorso marzo con il Mimit, infatti, è prevista la realizzazione di un impianto da 40mila tonnellate, presso lo stabilimento di Priolo, in Sicilia. Lo studio di fattibilità è già stato completato ed è in elaborazione la progettazione per l’avvio dell’iter autorizzativo.
"Oggi -commenta l'amministratore delegato di Versalis, Adriano Alfani- diamo ulteriore concretezza e valore alla circolarità, una delle piattaforme su cui si basa il piano di trasformazione di Versalis e l’impianto Hoop che inauguriamo è simbolo del percorso che lo guida, utilizzando la leva dell’innovazione per trasformare il nostro business attraverso le nuove iniziative industriali basate sulla circolarità, biochimica e specializzazione, verso una maggiore sostenibilità. Obiettivi di sostenibilità che noi puntiamo a declinare in tutte le sue 3 dimensioni: ambientale, sociale ed economica".
Sc-Hoop è il nome del progetto Versalis per la realizzazione dell’impianto dimostrativo basato sulla tecnologia Hoop a Mantova, l'unico progetto italiano su larga scala che si è aggiudicato, a fronte di 239 proposte presentate e di 41 vincitori totali, il bando 2023 per l''Eu innovation fund', fondo stanziato dalla Commissione europea, dedicato a tecnologie innovative a bassa emissione di carbonio. Il brevetto è inoltre stato selezionato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy per essere esposto tra le innovazioni italiane di successo sia per la mostra tematica 'L’Italia dei Brevetti' (a Roma da novembre 2024 a marzo 2025), sia per l’esposizione nel padiglione Italia all’Expo di Osaka.
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(Adnkronos) - "La nostra industria sta continuando ad investire in modo serio e coerente nelle migliori applicazioni innovative che potranno trovare la corretta soluzione alle esigenze che vengono dal Regolamento imballaggi. Il settore delle bioplastiche biodegradabili e compostabili è un eccellenza del Made in Italy". Così Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche, in occasione del II Forum Italiano delle bioplastiche compostabili. Bianconi ha evidenziato le problematiche da risolvere, a partire dalla competitività rispetto ai prodotti che arrivano dai Paesi asiatici. "Negli ultimi 5 anni c'è stata un'accelerazione molto importante nella capacità produttiva di materiali biodegradabili e compostabili soprattutto in Cina - dice - Qui parliamo di competitività: abbiamo di fronte aziende a partecipazione statale che possono attingere ad importanti sovvenzioni pubbliche. Quindi la capacità produttiva spesso viene riversata nei nostri mercati in quantità importanti e questo fa sì che, soprattutto da fine 2022, abbiamo avuto un crollo importante dei prezzi".
Per questo "troviamo nel mercato prodotti finiti allo stesso costo che noi riusciamo ad ottenere per le materie prime. Questa è una competizione sicuramente non corretta". "Il problema della competitività dipende anche dalle normative: nel caso dei 'riutilizzabili' ci sono normative che sono assenti o inefficaci. Su questo aspetto spero di poter trovare a breve una soluzione perché è stata presentata dal Mase una notifica relativamente ad una normativa tecnica per individuare in modo certo, serio e corretto quello che effettivamente è riutilizzabile", spiega.
"Poi esistono normative che vanno a penalizzare le peculiarità della nostra filiera: aziende energivore che producono materiali biodegradabili e compostabili con elevato contenuto biobased si trovano paradossalmente a pagare degli Ets nonostante si tratti di aziende che aiutano la decarbonizzazione della nostra industria", evidenzia.
Leggi tutto: Imprese, Bianconi (Assobioplastiche): "Settore eccellenza del Made in Italy"

(Adnkronos) - "Tra le frontiere più estreme e più avanzate nel trattamento della cura dei malati affetti da patologie leucemiche, linfomatose o mielomatose, indubitabilmente rientra il trattamento con le cellule Car-T. Sono già nel nostro Paese 6 prodotti approvati per uso clinico nell'adulto e uno in età pediatrica". Lo ha detto Franco Locatelli, professore e direttore del dipartimento di Oncometologia Pediatrica dell'ospedale Bambino Gesù di Roma partecipando alla presentazione della Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma che si celebra il 21 giugno, promossa da Ail.
"Oggi la prospettiva assai concreta è di riuscire a traslare l'efficacia delle cellule Car-T anche alle leucemie linfoblastiche acute T e alle leucemie mieloidi acute - aggiunge Locatelli - In questa prospettiva proprio al Bambino Gesù abbiamo già trattato dei pazienti con queste patologie in un numero consistente nel contesto di studi clinici o su base di uso non ripetitivo con risultati di grandissimo interesse e di straordinaria prospettiva".
Leggi tutto: Locatelli: "Per alcune neoplasie del sangue in Italia già 7 terapie Car-T"

(Adnkronos) - "La rinuncia alle cure a causa delle liste d'attesa è in costante aumento rispetto al periodo pre-pandemia. E' una delle problematiche più importanti che i cittadini vivono ogni giorno entrando a contatto con il Servizio sanitario pubblico. L'aspetto più preoccupante è che questo incremento è particolarmente vertiginoso nell'anno 2024, stando ai dati dell'Istat, ed è un incremento che continua la sua ascesa dal momento pre-Covid. Quindi nonostante i maggiori finanziamenti, nonostante innesti di vario tipo, la rinuncia alle cure degli italiani che si rivolgono al Ssn non si arresta. Quindi è un problema sul quale noi dovremmo porre molta più attenzione rispetto a quello che stiamo facendo attualmente. Serve una risposta politica e tecnica per invertire la rotta". Lo ha detto Tonino Aceti, presidente Salutequità in occasione di un incontro promosso oggi a Roma da Salutequità dal titolo "Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea" (Livelli essenziali di assistenza), con i principali stakeholder, per richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione delle performance non basta, ma servono interventi tempestivi e decisivi sulle Regioni per ristabilire l’effettiva applicazione dei Lea laddove non sono garantiti.
Per Aceti "dobbiamo continuare ad investire nel Ssn. Tuttavia, investire non basta. Bisogna anche avere una visione del Ssn e tracciare l'orizzonte al quale dobbiamo guardare. Oggi - osserva - non abbiamo un Piano sanitario nazionale, non abbiamo un patto per la salute aggiornato. Quindi stiamo continuando a finanziare e ad investire sullo storico. Non abbiamo una programmazione. Non sappiamo bene dove vogliamo andare e come utilizzare al meglio le risorse che comunque non sono poche per il Servizio sanitario nazionale". E poi dobbiamo "avere un sistema di controllo dell'assistenza, quindi capire come investiamo queste risorse e quanto queste risorse fanno rientrare in termini di salute e accesso ai servizi che dobbiamo rafforzare perché l'attuale sistema nazionale di garanzia dei Lea, pur con dei miglioramenti che sono stati apportati proprio a partire dal 2024, ancora deve essere migliorato". "Continuare a rafforzare ed innovare il Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea deve essere la priorità del nostro Ssn" conclude.
Leggi tutto: Salutequità: "Rinuncia a cure per liste attesa in aumento rispetto a pre-pandemia"

(Adnkronos) - Lmdv Hospitality Group, realtà controllata da Leonardo Maria Del Vecchio, annuncia l’apertura di Twiga Porto Cervo, in Costa Smeralda. L’operazione segna un momento di svolta per l’intero settore dell’hospitality, l’acquisizione delle mura dell’ex Billionaire di Flavio Briatore, storico locale simbolo della nightlife mediterranea degli ultimi 25 anni, sancisce non solo un passaggio generazionale, ma anche una nuova visione imprenditoriale.
"Con questa apertura, Twiga - dichiara Leonardo Maria Del Vecchio -entra nel cuore del Mediterraneo con una visione nuova. Non è solo una location: è un’idea di futuro che parte da un luogo iconico per riscrivere l’esperienza dell’estate italiana. In Sardegna portiamo un progetto che unisce cultura, cucina e intrattenimento, ma sempre con rispetto per l’anima del territorio. L’obiettivo non è occupare uno spazio, ma dare valore. Non replicare, ma evolvere. Vogliamo contribuire a riportare la Sardegna al centro delle rotte internazionali, non come una meta da attraversare, ma da sentire, rispettare e celebrare".
Con questa acquisizione strategica, Lmdv Hospitality porta per la prima volta in Sardegna il marchio Twiga, già presente con successo a Forte dei Marmi, Montecarlo e Baia Beniamin. Il debutto di Porto Cervo segna l’inizio di un nuovo ciclo di crescita per il brand, che rafforza il proprio posizionamento nel panorama internazionale dell’intrattenimento e della ristorazione d’eccellenza. Il nuovo Twiga Porto Cervo è sviluppato su due livelli e oltre 2.200 mq, concepito per offrire un’esperienza integrata che cerca di creare un’esperienza diversa da molte altre. La struttura è pensata a creare un’esperienza, dalla cena al dopocena, in linea con la filosofia 'dinner to club' che ha reso celebre Twiga. Al primo piano trova spazio Casa Fiori Chiari, bistrot mediterraneo che richiama l’atmosfera del format milanese arricchito di dinner show e live performance. Al secondo piano Vesta, ristorante di fine dining moderno ed essenziale con una vista mozzafiato. E da mezzanotte in poi, Twiga con DJ set internazionali: una colonna sonora moderna ma trasversale, capace di parlare a più generazioni.
Con questa apertura Twiga arriva in una delle destinazioni più esclusive e internazionali del Mediterraneo, dando nuova vita a uno spazio leggendario che ha segnato la storia del divertimento italiano. Twiga Porto Cervo cercherà di rappresentare l’evoluzione naturale di un marchio che da sempre coniuga divertimento e hospitality. Con questa nuova apertura, Lmdv Hospitality conferma il proprio ruolo di player di riferimento nell’industria dell’hospitality. Dopo sei mesi di grandi lavori di ristrutturazione, l’apertura di Twiga Porto Cervo è prevista per luglio 2025, con una stagione che promette performance artistiche, collaborazioni di prestigio e una regia musicale curata in ogni dettaglio. Un nuovo indirizzo destinato a diventare punto di riferimento dell’estate mediterranea, con l’inconfondibile stile Twiga.
"L’acquisto delle mura dell’ex Billionaire - dichiara Carlo Ziller, Ceo di Lmdv Hospitality - è un gesto che segna l’inizio di una nuova fase per Twiga. Prendere in mano uno spazio così carico di storia, trasformarlo e reinterpretarlo significa posizionarsi con chiarezza nel presente, ma con una visione rivolta al futuro. Porto Cervo ci offre l’occasione di elevare ulteriormente il brand, creando un punto di riferimento non solo per l’estate italiana, ma per l’intero Mediterraneo".
"La Costa Smeralda - prosegue - ha una forza visiva e simbolica straordinaria e il nostro compito non è imitarla, ma incorniciarla. L’esperienza Twiga nasce per esaltare ciò che già esiste, aggiungendo contenuto, visione e cura in ogni dettaglio. La nostra visione è quella di contribuire attivamente all’allungamento della stagione, già a partire dalla prossima estate. Vogliamo essere presenti più a lungo e in modo sempre più integrato, in sintonia con la direzione di sviluppo del territorio e con i nuovi investimenti che stanno interessando il comune di Arzachena. L’obiettivo è dare continuità e valore, allineandoci a un’idea di Costa Smeralda sempre più viva, sostenibile e internazionale".
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(Adnkronos) - "E' stato strano, quando Trump ha iniziato a parlare di Iran...". Tim Weah era tra i giocatori della Juventus che ieri, prima dell'esordio al Mondiale per club, ha fatto visita al presidente americano Donald Trump alla Casa Bianca. Nello Studio Ovale, la delegazione bianconera si è trovata a fare da cornice alla conferenza stampa in cui Trump ha risposto soprattutto a domande sulla guerra tra Israele e Iran. "E' stata una sorpresa per me, ad essere sinceri. Ci hanno detto di andare e non ho avuto altra scelta", ammette Weah, uno dei due giocatori statunitensi della Juve, dopo la vittoria per 5-0 contro l'Al Ain.
"Andare alla Casa Bianca per la prima volta è un'esperienza entusiasmante, è meraviglioso. Ma io non sono interessato alla politica, non è stato così emozionante", ammette. "E' stato un po' strano, sono rimasto sorpreso. Quando" Trump "ha iniziato a parlare di politica e di Iran... Io voglio solo giocare a pallone..."
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(Adnkronos) - Un nuovo marchio collettivo di appartenenza al sistema di riciclo organico del consorzio Biorepack: una mano rivolta verso il basso che getta un torsolo di mela, simbolo della biodegradabilità e compostabilità, in un contenitore dell'umido e la scritta 'organico biorepack'. Semplice e facilmente riproducibile. A presentarlo, in occasione del II Forum Italiano delle bioplastiche compostabili, Marco Versari, presidente Biorepack. Obiettivo: "Fare in modo che chi è dentro il consorzio Biorepack si possa riconoscere in un marchio semplice".
"Questo chiarisce che ci siamo, che siamo aziende partecipi di una responsabilità che è quella di far sì che questi imballaggi chiudano il loro ciclo di riciclo nell'organico: quindi c'è il nostro nome, c'è l''organico'. Inoltre, è volontario e gratuito ed è un modo per far sì che il cittadino possa semplicemente, senza tanta fatica, capire che cos'è questo imballaggio e sapere dove metterlo. Dobbiamo far capire al cittadino che è partecipe". L'elaborazione del nuovo marchio - spiega Versari - ha visto la collaborazione di più soggetti in primis la società di consulenza Deloitte e l'agenzia Connexia.
Versari presenta i dati positivi del sistema di riciclo. "Biorepack è il primo sistema di raccolta e riciclo organico degli imballaggi compostabili" che oggi raggiunge "l'85% della popolazione". "La filiera funziona. Diamo risorse ai Comuni. Abbiamo un tasso di riciclo importante perché ci stiamo avvicinando al 60% e siamo già oltre gli obiettivi di riciclo al 2030. Questo sistema funziona", aggiunge.
Leggi tutto: Rifiuti, bioplastiche compostabili: arriva il marchio collettivo 'organico Biorepack'

(Adnkronos) - È morta l'attrice neozelandese Marise Wipani, nota per aver recitato nella serie fantasy mitologica 'Xena: principessa guerriera'. L'annuncio è arrivato sulla sua pagina Facebook. "Marise - si legge nel post, che non rende nota la causa del decesso - è morta in pace nel giorno del suo sessantunesimo compleanno, circondata dalla famiglia e dagli amici". Poi una citazione di 'A spasso con Daisy': "Voleva solo dire: 'Ho lasciato questa vita mortale'. Addio, buona fortuna, buon Dio".
Tra i suoi lavori più noti come attrice le serie 'Soldier, Soldier', 'Rude Awakenings' e 'Hercules'. Ma il ruolo più celebre fu quello di Kanae nella serie 'Xena: principessa guerriera', nel 2001.
Leggi tutto: Addio a Marise Wipani, l'attrice di 'Xena: principessa guerriera' aveva 61 anni

(Adnkronos) - "Il valore dell’enogastronomia va ben oltre la tavola: oggi è un driver fondamentale nelle scelte di viaggio, genera fedeltà verso la destinazione e contribuisce a costruire esperienze memorabili. Il fatto che The World's 50 Best Restaurants riesca a coinvolgere 1.080 esperti internazionali, provenienti da 27 aree geografiche, con una copertura globale in 122 Paesi, è un chiaro segnale della sua influenza. Averli qui, in Italia, a Torino, è un'occasione unica". Ad affermarlo, ad Adnkronos/Labitalia, Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo e presidente di Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, nel giorno dell’evento internazionale The World's 50 Best Restaurants 2025, che per la prima volta si tiene in Italia, a Torino, e che rivelerà la classifica dei 50 migliori ristoranti al mondo.
"Nel 2022 l’evento ha totalizzato 95,5 milioni di dollari in Ave, con oltre 49 milioni di impressions. A Valencia, nel 2023, ha generato oltre 11.300 articoli in tutto il mondo e 47,8 milioni di impressions. L’edizione 2024, a Las Vegas, ha superato i 12.000 articoli e ha confermato il posizionamento dell’evento come piattaforma strategica per il racconto dell’enogastronomia globale. Ospitare l’edizione 2025 in Italia significa poter contare su una grande macchina di comunicazione internazionale, capace di accelerare il racconto dei territori e del nostro patrimonio agroalimentare. Ma va sfruttata, da tutti gli attori del territorio, soprattutto quelli pubblici", sottolinea.
"In un contesto dove il made in Italy agroalimentare vale 64 miliardi di euro in export, con un indotto complessivo di quasi 600 miliardi e 4 milioni di occupati, abbiamo una responsabilità: raccontare questa eccellenza al mondo, con strumenti e visioni all’altezza del nostro valore. The World's 50 Best Restaurants è stata l’occasione giusta per farlo, davanti a un pubblico globale attento, influente e desideroso di esperienze autentiche", conclude.
Startup, Radical Storage digitalizza il deposito bagagli: un click per lasciare le valigie al sicuro

(Adnkronos) - Il turismo cambia, evolve e si digitalizza. Ma c’era ancora un tassello che mancava all’appello: il deposito bagagli. Certo, ci sono quelli nelle stazioni, ma in città? Dopo il check-out, se il turista ha ancora a disposizione mezza giornata prima di partire, dove trova un posto vicino per lasciare le valigie? E se arriva presto e desidera comunque muoversi liberamente prima di fare check-in in albergo o in appartamento? Un problema tanto comune quanto trascurato, fino a quando Alessandro Seina, imprenditore romano, ha deciso di trasformarlo in opportunità. Così è nata Radical Storage, la piattaforma che consente a chi viaggia di trovare e prenotare online uno spazio sicuro dove lasciare le valigie, per qualche ora o per l’intera giornata, in modo semplice e tracciabile.
Oggi Radical Storage conta più di 1.000 destinazioni coperte, con 10.000 depositi attivi in tutto il mondo, dal centro di Londra al cuore di Tokyo, ed è utilizzata da oltre 2 milioni di viaggiatori ogni anno. Ma il vero punto di forza è la rete capillare di partner locali: esercizi commerciali - bar, hotel, negozi - che scelgono di offrire il servizio, trasformando ogni consegna in un’occasione di business.
"Il nostro modello è win-win", spiega Seina, Ceo di LeanTeam, la startup che ha dato vita al progetto Radical Storage. "Offriamo un servizio a valore aggiunto ai turisti e generiamo traffico e fatturato per le attività locali. Le persone entrano, lasciano la valigia, e spesso consumano o comprano qualcosa. L’obiettivo è convertire i nostri clienti, in clienti abituali dei nostri partner", sottolinea.
Radical Storage rappresenta una vera e propria rivoluzione digitale in un settore rimasto analogico per troppo tempo. In un’Italia dove solo il 45,8% della popolazione possiede competenze digitali di base (contro una media Ue del 55,6%), questa startup ha saputo portare innovazione in modo semplice e accessibile, intercettando il bisogno reale dei viaggiatori globali: vivere le proprie esperienze di viaggio senza lo stress e il peso dei bagagli. Fondata nel 2017 e sopravvissuta in maniera intelligente all’urto della pandemia, Radical Storage ha appena chiuso un round di Serie A da 7 milioni di euro, e si prepara a triplicare la rete di location entro i prossimi tre anni.
"Siamo riusciti a portare innovazione in un segmento che nessuno aveva ancora esplorato seriamente. Il deposito bagagli è diventato parte integrante dell’esperienza di viaggio e l’Italia, con il suo enorme flusso turistico, è il contesto ideale per far crescere un servizio come il nostro. Stiamo investendo molto sul territorio per rafforzare la rete, con l’obiettivo di rendere Radical Storage un punto di riferimento per chi visita le nostre città, dai centri storici ai piccoli borghi", commenta Stefano Manzi, Country Manager per l’Italia.
Dalla prima esperienza con Airbnb a Roma, quando Seina offriva il proprio ufficio per tenere le valigie degli ospiti, fino alla creazione di una delle piattaforme di travel tech più scalabili del settore, Radical Storage dimostra che anche in un Paese spesso considerato restio al cambiamento digitale, l’innovazione può nascere e prosperare. "Siamo partiti da un’esigenza semplice: dove lascio la valigia?. Ma abbiamo scoperto un intero settore ancora da costruire. Tra l’altro, il nostro servizio viene sempre più utilizzato anche per grandi eventi: partite di calcio, gran premi di formula uno, concerti, fiere ecc.. Abbiamo custodito oltre 5 milioni di valigie e possiamo dire con certezza che il deposito bagagli è l’ultimo grande tassello digitalizzato del turismo urbano. In questo nuovo scenario, Radical Storage è di certo il protagonista indiscusso", conclude Seina.

(Adnkronos) - Grazie ai dati raccolti attraverso l'indice dell'overtourism sviluppato con Roland Berger, Evaneos, piattaforma leader nel turismo responsabile, ha analizzato 77 destinazioni internazionali presenti all’interno della ricerca. L’analisi ha evidenziato una forte concentrazione dei flussi turistici nel terzo trimestre dell’anno (luglio-agosto-settembre), in particolare per le destinazioni balneari in Europa. A partire da questi risultati, Evaneos ha stilato una lista delle migliori destinazioni per evitare la folla durante l’estate.
Delle 77 destinazioni analizzate da Evaneos, 36 hanno registrato oltre il 30% degli arrivi turistici internazionali nei soli mesi di luglio, agosto e settembre, con alcuni casi in cui le percentuali raggiungono livelli particolarmente critici, tra il 50% e il 70%. Tra le situazioni più emblematiche spicca la Croazia, dove il 69,8% degli arrivi internazionali si concentra nel terzo trimestre dell’anno, con quasi il 30% solo nel mese di agosto. Anche il vicino Montenegro evidenzia una forte stagionalità, con il 56,9% degli arrivi tra luglio e settembre, di cui il 22% in agosto. Seguono la Bulgaria (56,6% nel terzo trimestre, con il 23% in agosto), la Grecia (56,3%, con il 22% in agosto), l’Italia (47%, con il 19% in agosto) e la Francia (46%, con il 20% in agosto).
Questi Paesi del Mediterraneo risultano particolarmente popolari durante l’estate, attirando grandi volumi di turisti in un periodo piuttosto breve. Si osserva così una forte dipendenza dalla stagionalità turistica, sollevando importanti interrogativi in termini di sostenibilità, capacità ricettiva e gestione dei flussi.
Per contrastare gli effetti negativi dell'eccessiva concentrazione turistica, le autorità pubbliche sono costrette a introdurre misure restrittive. Dubrovnik, particolarmente satura in estate, ha limitato il numero di navi da crociera da cinque a un massimo di due al giorno. Inoltre, alcuni accessi pedonali al centro storico sono stati temporaneamente chiusi e il Comune sta valutando la possibilità di limitare i permessi per il noleggio turistico nel cuore della città. Anche Venezia, da tempo alle prese con un afflusso turistico insostenibile, ha introdotto a partire da aprile 2024 una tassa di accesso per i visitatori giornalieri nei giorni di maggiore affluenza. Il provvedimento è accompagnato da un sistema di prenotazione online obbligatoria, pensato per regolare i flussi in ingresso. Infine, per le Calanques di Marsiglia, è in vigore dal 2022 un sistema di quote giornaliere di accesso che ha già iniziato a mostrare risultati positivi in termini di sostenibilità ambientale e protezione del territorio.
“Piuttosto che affrontare la folla estiva sulle spiagge dell'Adriatico, perché non cambiare rotta? L'estate è una splendida occasione per esplorare nuovi orizzonti meno frequentati, ma altrettanto affascinanti. Da città come Berlino e Varsavia, passando per le facciate Art Nouveau di Riga e i tranquilli arcipelaghi svedesi, il Mar Baltico, ad esempio, offre esperienze affascinanti lontano dal turismo di massa e un clima più mite nei mesi di luglio e agosto”, ha commentato Aurélie Sandler, Co-Ceo di Evaneos.
Al contrario delle mete sovraffollate in estate, 41 destinazioni analizzate da Evaneos hanno registrato meno del 30% degli arrivi internazionali nel terzo trimestre dell’anno. Tra queste figurano Paesi come Cuba, Sri Lanka, Nuova Zelanda, Brasile, Uruguay, Costa Rica e Capo Verde. Tuttavia, molte di queste destinazioni vedono una maggiore affluenza nei mesi invernali: è il caso dello Sri Lanka, che concentra il 38% degli arrivi internazionali nel primo trimestre, con un picco del 13% nel solo mese di febbraio.
Sebbene questa distribuzione sia in parte spiegabile con le condizioni climatiche più favorevoli a inizio anno, la concentrazione del turismo in periodi ristretti genera una nuova forma di pressione e dipendenza stagionale. Una distribuzione più equa dei flussi durante l’anno, che tenga conto delle diverse stagioni, ridurrebbe la concentrazione dei turisti in pochi mesi, promuovendo al contempo un'esperienza di viaggio più autentica.
Alcuni Paesi presentano già una distribuzione più equilibrata: il Vietnam, ad esempio, registra rispettivamente il 23,3%, 24,8%, 27,3% e 23,4% degli arrivi nei quattro trimestri dell’anno; la Malesia mostra dati simili, con una ripartizione pressoché omogenea. Ciononostante, la strada verso una vera diversificazione e destagionalizzazione è ancora lunga. L’indice dell’overtourism, lanciato da Evaneos insieme alla società di consulenza Roland Berger alla fine del 2024, nasce proprio con l’obiettivo di accompagnare gli operatori turistici nella creazione di un’offerta più resiliente, sostenibile e meno dipendente dai picchi stagionali.
“Per affrontare le sfide poste dall’overtourism, stiamo investendo nello sviluppo delle cosiddette ‘ali di stagione’. Viaggiare al di fuori dei periodi di punta non solo consente una migliore distribuzione dei flussi turistici, ma offre anche esperienze spesso più autentiche e sorprendenti”, ha spiegato Laurent de Chorivit, Co-Ceo di Evaneos. “In Tanzania, ad esempio, un safari alla fine della stagione delle piogge rivela una biodiversità straordinaria, spesso invisibile nei mesi di punta. E in Europa, anziché scegliere le affollate Mykonos o Santorini in piena estate, perché non scoprire la Grecia continentale tra giugno e settembre?”, ha aggiunto.

(Adnkronos) - “La volatilità dei prezzi dell'energia rimane la preoccupazione principale per i 3.000 rispondenti dell'issue monitor sull'energia del World energy council". Così Barbara Terenghi, Evp sustainability di Edison e chair nel program committee del Wec a margine dell’evento 'La transizione energetica. Tra innovazione e conservazione', organizzato a Roma da Wec Italia, Centro Studi Americani e Nazione Futura.
“Tra i temi oggetto di principale ambito d'azione per il futuro c'è quello delle reti e in generale delle interconnessioni - sottolinea Terenghi - Diventa fondamentale per la transizione energetica predisporre interconnessioni dentro i paesi e tra i paesi. La transizione energetica sta proseguendo, rinnovabili e sistemi di accumulo e di storage sempre al centro, ma anche le reti sono fondamentali per questa transizione, così come in generale la diversificazione delle fonti di approvvigionamento”.
“Serve un disegno di mercato che porti benefici ai cittadini in tempi brevi, soprattutto grazie a una dimensione di rinnovabili più rilevanti in grado di aiutare nel futuro della transizione. Edison è fortemente impegnata nella transizione energetica con un piano di investimenti al 2030 significativo, metà del quale allineato alle rinnovabili, e un altro terzo all'efficienza energetica”, conclude.
Leggi tutto: Terenghi (Wec): "Volatilità dei prezzi dell'energia è principale preoccupazione"

(Adnkronos) - Le speranze di Google di vedere annullata la multa da oltre 4 miliardi di dollari diminuiscono sempre più. L’avvocato generale Juliane Kokott ha proposto alla Corte di giustizia dell’Unione europea di respingere il ricorso presentato da Google e Alphabet (sua società madre) contro la decisione del Tribunale dell'Ue che aveva confermato la multa da 4,124 miliardi di euro inflitta dalla Commissione europea per abuso di posizione dominante nel caso Android. La stessa Corte lo rende noto in un comunicato, specificando che il parere di Kokott non è vincolante e che ora avvierà le proprie deliberazioni per pronunciarsi con una sentenza in futuro.
Il procedimento trae origine dalla decisione della Commissione europea di luglio 2018, che aveva accertato come Google avesse imposto restrizioni anticoncorrenziali ai produttori di dispositivi mobili e agli operatori di rete mobile, condizionando la concessione della licenza per il Play Store all’installazione predefinita di Google Search e il browser Google Chrome, vietando la vendita di dispositivi con versioni di Android non autorizzate e subordinando la condivisione dei ricavi pubblicitari all’esclusività dei propri servizi di ricerca. Secondo l'esecutivo Ue, tali pratiche avevano l’obiettivo di rafforzare la posizione dominante di Google nei servizi di ricerca generale, in un contesto di rapida crescita dell’importanza di internet mobile.
A settembre 2022 il Tribunale dell’Ue aveva parzialmente accolto il ricorso di Google annullando la parte relativa alla condivisione dei ricavi, ma aveva confermato la sanzione, rideterminata a 4,124 miliardi di euro. Nel suo parere Kokott ritiene infondato il successivo appello di Google, sostenendo che il Tribunale ha correttamente valutato i fatti e applicato il diritto, in particolare riguardo al cosiddetto "impacchettamento" di Play Store con Search e Chrome, e che non era necessario un’analisi controfattuale dello stato della concorrenza in assenza delle condotte contestate. L’avvocato generale ha inoltre confermato la sussistenza di un’unica e continuata infrazione, nonostante l’annullamento parziale della decisione dell'esecutivo Ue.
"Ottima la notizia che arriva dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha confermato la maxi-multa da 4,124 miliardi di euro a Google per abuso di posizione dominante", ha commentato il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Noi lo diciamo da tempo. Questi colossi del web violano qualsiasi regola, - ha continuato - pensano di essere i padroni del mondo e agiscono con tecniche poco trasparenti. È tempo di far rispettare le regole a chi pensa di essere intoccabile e gode di benefici fiscali ingiusti. Il tempo della permissività deve finire. Le regole devono valere per tutti. Ci batteremo affinché la giustizia fiscale venga ristabilita ed i diritti dei lavoratori tutelati anche nel mondo digitale. Oggi dall’Unione Europea è arrivato un messaggio chiaro, non ci piegheremo a questi prepotenti".
Leggi tutto: Google rischia multa da 4 miliardi, la richiesta dell'avvocato generale alla corte Ue

(Adnkronos) - In occasione della Giornata mondiale della Vitiligine, che si celebra ogni anno l’ultima domenica di giugno, l’ospedale Israelitico di Roma - dove opera una Struttura Superspecialistica, il Centro di Fotodermatologia e cura della Vitiligine - promuove domenica 22 giugno - dalle 18 alle 20 nella sede dell’Associazione Civita in Piazza Venezia a Roma - un incontro-dibattito tra medici specialisti e pazienti con lo scopo di dare una informazione completa e aggiornata, anche con l’aiuto di esperti italiani e stranieri, tra cui ospite d’onore sarà il professor Henry Lim di Detroit (Usa) che è uno dei massimi esperti mondiali nel campo della vitiligine e presidente dell’Associazione Internazionale delle Società di Dermatologia (Ilds). "L'obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia cutanea spesso sottovalutata, ma capace di influenzare profondamente la qualità di vita di chi ne è affetto", sottolinea Andrea Paro Vidolin, responsabile del Centro di fotodermatologia e cura della vitiligine dell'Israelitico.
La World Vitiligo Day nasce nel 2011 per iniziativa di pazienti, dermatologi e associazioni internazionali con l’obiettivo di dare visibilità a una condizione che colpisce circa l’1-2% della popolazione mondiale. La data è stata scelta per onorare la memoria di Michael Jackson, che ha contribuito, suo malgrado, a portare l’attenzione del pubblico sulla vitiligine, di cui era affetto. La Giornata mondiale della Vitiligine è quindi molto più di un evento simbolico: è un invito all’empatia, alla scienza e al cambiamento culturale.
All'incontro a Roma interverranno rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni dei pazienti. Sono rappresentate strutture Universitarie ed Ospedaliere del Lazio che hanno raccolto la sfida per consigliare e supportare questi pazienti.
Cos’è la vitiligine? "La vitiligine è una malattia autoimmune e cronica che comporta la perdita di melanociti, le cellule che producono la melanina, provocando la comparsa di macchie bianche sulla pelle. Non è contagiosa né pericolosa per la salute generale, ma può avere un forte impatto psicologico e sociale, soprattutto nei pazienti più giovani o con fototipi scuri, in cui le chiazze sono più visibili", spiega Andrea Paro Vidolin, responsabile del Centro di fotodermatologia e cura della vitiligine dell'Israelitico.
I disagi nella vita quotidiana. "Chi convive con la vitiligine affronta spesso pregiudizi, sguardi indiscreti, isolamento sociale e difficoltà relazionali. In alcuni casi, il disagio può evolvere in bassa autostima, ansia o depressione. Non è raro - precisa Paro Vidolin - che pazienti evitino attività quotidiane come andare al mare, indossare abiti corti o partecipare ad eventi sociali, per timore di sentirsi giudicati o diversi".
Estate, una stagione delicata. "L’estate rappresenta un momento particolarmente critico. L’esposizione solare - ricorda il medico - può accentuare il contrasto tra la pelle sana e le aree depigmentate, rendendo le chiazze ancora più evidenti. Inoltre, le zone colpite dalla vitiligine sono prive di melanina e quindi maggiormente esposte al rischio di scottature, richiedendo protezione solare elevata e attenzione continua. Questo limita spesso la libertà del paziente, accentuando la sensazione di 'diversità'". Parlare di vitiligine "significa combattere lo stigma e la disinformazione, ma anche sostenere la ricerca e promuovere l’accesso a cure sempre più efficaci, come le nuove terapie immunomodulanti, la fototerapia mirata e gli approcci integrati con supporto psicologico", conclude Paro Vidolin.
Leggi tutto: Giornata della vitiligine, domenica incontro a Roma promosso dall'ospedale Israelitico

(Adnkronos) - Pronti, partenza, via! La scuola è finita e per i bambini sono iniziate le vacanze. Ai genitori il compito di organizzarle al meglio. Ma quali sono i farmaci da mettere in valigia? Come affrontare il mal d’auto? A quale età e con quali precauzioni si possono portare i bambini al mare? Cosa fare in caso di uno spiacevole incontro con una tracina o una medusa? A rispondere ci pensano gli esperti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che hanno messo a punto una pratica guida rivolta ai genitori per affrontare con serenità l’estate in compagnia dei propri figli.
"L’estate è il tempo della libertà, del mare, dei giochi all’aria aperta: un momento bellissimo per ogni bambino. Le elevate temperature, l'esposizione solare e le attività all'aperto comportano per loro anche dei rischi specifici che non vanno sottovalutati - spiega Alberto Villani, responsabile dell’unità operativa complessa di Pediatria generale e Dea II livello dell’Ospedale - Il vademecum che abbiamo predisposto rappresenta una sintesi di evidenze scientifiche e raccomandazioni cliniche utili a prevenire condizioni potenzialmente pericolose, come i colpi di calore, le ustioni solari o gli incidenti in acqua. L’obiettivo è promuovere una corretta cultura della prevenzione anche in ambito pediatrico". Sul sito dell’Ospedale, un articolo di approfondimento e un’intera sezione dedicata all’estate e ai bambini".
I farmaci: quali mettere in valigia. "Quando si organizza un viaggio con bambini è importante portare solo i farmaci davvero utili, tenendo conto della destinazione e delle sue condizioni sanitarie. Prima di partire, è consigliabile consultare fonti ufficiali aggiornate e confrontarsi con il proprio medico, soprattutto se il bambino segue terapie specifiche o ha patologie croniche - suggeriscono i pediatri - In caso di viaggio in aereo, i medicinali possono essere tenuti nel bagaglio a mano, rispettando il limite dei 100 ml per i liquidi e portando con sé eventuali prescrizioni mediche. È sempre bene controllare le date di scadenza e accertarsi che ogni farmaco abbia il foglietto illustrativo".
"Tra i prodotti utili da includere ci sono antipiretici e analgesici (come paracetamolo o ibuprofene), un termometro, disinfettanti, cerotti e garze, crema solare ad alta protezione, una crema reidratante per la pelle, repellenti contro le zanzare e una zanzariera da culla. Utile anche una soluzione fisiologica per ferite o lavaggi nasali, antistaminici e creme cortisoniche per punture di insetti, oltre a gel specifici contro le tossine delle meduse - proseguono i consigli - In caso di nausea da viaggio, si possono portare farmaci per la cinetosi, anche in forma di gomma da masticare. Non bisogna dimenticare sali reidratanti per eventuali disturbi intestinali e, per i più piccoli, gli alimenti necessari. Per i bambini con malattie croniche, va calcolata una scorta di farmaci sufficiente per tutto il soggiorno. Un kit ben organizzato, preparato con criterio, permette di affrontare con maggiore tranquillità ogni piccolo imprevisto in viaggio".
Il mal d’auto: come prevenirlo. "Il mal d’auto, o cinetosi, è un disturbo piuttosto comune nei bambini tra i 3 e i 12 anni, spesso legato a una predisposizione familiare. È causato da un’eccessiva sensibilità del sistema dell’equilibrio situato nell’orecchio interno, che può essere stimolato in modo anomalo durante il movimento passivo, come accade in auto, nave, aereo o treno, ma anche in seguito a giochi che comportano movimenti rotatori. Anche gli stimoli visivi, come il paesaggio che scorre lateralmente, possono contribuire a innescare questi disturbi - spiega il Bambino Gesà - Per ridurre il rischio, è consigliabile partire la mattina presto, quando il bambino ha ancora sonno, e guidare in modo regolare evitando brusche accelerazioni o curve troppo rapide. È importante mantenere l’aria fresca in auto, evitare odori forti e fare in modo che il bambino guardi in avanti, seduto in modo corretto sul seggiolino. Prima del viaggio è meglio fargli fare un piccolo spuntino leggero; durante il tragitto si possono offrire grissini o crackers, evitando invece bibite gassate".
Tenere il bambino distratto aiuta molto, "si può cantare, ascoltare musica o coinvolgerlo in giochi che lo portino a guardare davanti. È meglio evitare lettura o videogiochi. Durante i viaggi lunghi, è utile fare pause ogni due o tre ore per farlo camminare un po’. In alcuni casi, su indicazione del pediatra, si può ricorrere a farmaci specifici o gomme medicamentose. Un’opzione alternativa sono i braccialetti che stimolano un punto della medicina cinese: pur non avendo un’efficacia scientificamente certa, non hanno effetti collaterali e possono essere provati anche nei più piccoli", evidenziano gli esperi.
Il caldo: abbigliamento e alimentazione. "Durante l’estate, i bambini – soprattutto i più piccoli – sono particolarmente esposti al rischio di colpi di calore, perché il loro organismo ha una capacità limitata di regolare la temperatura corporea. Caldo, umidità e scarsa ventilazione sono le condizioni che più frequentemente provocano questo malessere, che può manifestarsi con sintomi come nausea, febbre, mal di testa, crampi e, nei casi più gravi, svenimenti o alterazioni della coscienza", precisano i pediatri che raccomandano per proteggerli, "di evitare l’attività fisica e l’esposizione al sole nelle ore più calde (dalle 11 alle 17), far indossare abiti leggeri, chiari e realizzati con tessuti naturali e traspiranti come il lino e il cotone, mantenere gli ambienti freschi e ben ventilati (magari usando condizionatori con funzione di deumidificazione e stando attenti agli sbalzi di temperatura nel passaggio da un ambiente all'altro) e garantire un’adeguata idratazione. L’alimentazione deve essere leggera e ricca di frutta e verdura, che apportano acqua, vitamine e sali minerali".
In caso di colpo di calore, "è fondamentale spostare subito il bambino in un luogo fresco e ombreggiato, farlo sdraiare con le gambe sollevate e dargli da bere piccoli sorsi d’acqua. Se i sintomi non migliorano, è necessario contattare tempestivamente un medico o recarsi al pronto soccorso", avvertono.
Il sole: orari e precauzioni. "Esporre correttamente i bambini al sole significa proteggerli oggi e tutelare la loro salute anche domani – spiega la dottoressa May El Hachem, responsabile dell’unità operativa complessa di Dermatologia del Bambino Gesù - La pelle dei più piccoli è più sottile e vulnerabile e ogni scottatura può lasciare un segno, non solo l’ustione (la scottatura), ma anche un pericolo di invecchiamento precoce della pelle e sviluppo di tumori cutanei. La prevenzione inizia da gesti semplici: orari adeguati, protezioni elevate e idratazione costante".
"Il sole fa bene ai bambini (è essenziale per la produzione di vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio e stimola la produzione di melanina), ma solo se preso con le dovute precauzioni. L’esposizione deve avvenire nei momenti meno rischiosi della giornata: dopo i 2 anni fino alle 10.30 del mattino e dopo le 17, per i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni è consigliabile evitare l’esposizione tra le 10.30 e le 18.30 mentre per quelli sotto i 6 mesi è preferibile non esporli mai ai raggi diretti del sole", ricordano i pediatri.
In tutti i casi, è fondamentale usare una crema solare con protezione molto alta (50+), "da applicare 20 minuti prima di esporsi, riapplicare ogni due ore e dopo ogni bagno. La protezione solare non impedisce l’abbronzatura, anzi, la rende più graduale e uniforme, evitando ustioni e desquamazioni. È importante - raccomandano - non fidarsi dell’ombra dell’ombrellone e nemmeno dell’assenza di rossore immediato: i danni possono comparire anche ore dopo. Con l’abbronzatura si può eventualmente passare a una protezione 30. Anche nei casi in cui il sole può avere effetti positivi, come con psoriasi o acne, le regole di esposizione non cambiano. I nei vanno protetti come il resto della pelle, senza applicare cerotti o coperture dirette esclusivamente sul nevo. Le ustioni solari, se leggere, si trattano con creme emollienti; se compaiono lesioni bollose, è necessario rivolgersi al medico. La sera, dopo l’esposizione, è bene idratare la pelle con una normale crema, anche quella usata in inverno".
Il bagno: consigli e regole. "Nei primi 6 mesi di vita, più è piccolo il bimbo, minore è la necessità di immergerlo nell'acqua di mare o in piscina. Successivamente il lattante può entrare in acqua, per pochi minuti e se il clima e la temperatura dell'acqua sono confortevoli, in braccio a mamma o papà, avendo l’accortezza di sciacquarlo poi con acqua dolce per togliere il sale e/o il cloro dalla cute", evidenziano i consigli. Ogni anno in Italia, circa 400 persone perdono la vita per annegamento. "Di queste, circa 40 (il 10%) sono minori - ricordano il Bambino Gesù - Per prevenire l’annegamento nei bambini, la regola fondamentale è la sorveglianza costante e attiva: non basta guardarli da lontano, bisogna restare vicini e pronti a intervenire. Anche pochi centimetri d’acqua, come quelli di una vasca da bagno o di una piscinetta, possono essere pericolosi, soprattutto nei primi anni di vita. Fino ai 5-6 anni, è necessario che un genitore sia sempre in acqua con il bambino".
"È importante impedire l’accesso non controllato a mare e piscina, usando cancelli, barriere e coperture. La temperatura dell’acqua va sempre controllata per evitare malori. Braccioli e ciambelle aiutano, ma non sostituiscono la sorveglianza. Far prendere confidenza con l’acqua fin da piccoli e iniziare corsi di nuoto dai 2-3 anni è utile, ma non elimina il rischio. Serve anche il rispetto delle regole e della segnaletica, da parte sia dei bambini che degli adulti, che devono dare il buon esempio", avvertono.
P unture e morsi: insetti, serpenti, meduse e tracine. "Durante l’estate, la vita all’aria aperta, aumenta la possibilità di avere dei contatti accidentali con il mondo animale, commenta il dottor Marco Marano, responsabile del Centro antiveleni pediatrico dell’ospedale - Conoscere le corrette misure di primo intervento – spesso semplici ed efficaci – può fare la differenza nel ridurre il dolore, limitare le reazioni cutanee e prevenire complicazioni. In caso di dubbio, è sempre meglio consultare un medico o contattare il centro antiveleni", chiariscono i pediatri.
"Per prima cosa bisogna dire che ogni qualvolta si decide di passare una giornata all’insegna della natura, bisogna adottare dei comportamenti preventivi, come ad esempio applicare repellenti per insetti, ad esempio - suggeriscono - a base di icaridina in formulazione spray che è molto efficacie e protegge per la maggior parte degli insetti. Se si viene punti da un imenottero (vespa, ape) o da una zanzara, per alleviare prurito e gonfiore si possono, dopo aver pulito la parte colpita con acqua e sapone, applicare localmente creme a base di cortisone o antistaminico. Gli impacchi di ghiaccio avvolto in un panno sulla zona colpita per circa 10-15 minuti, possono aiutare a ridurre il gonfiore e il dolore. La presenza di una larga reazione locale può richiedere una valutazione allergologica non in urgenza".
"Camminare nei prati è piacevole, ma è bene che il bambino lo faccia con abiti freschi di fibra naturale e delle scarpe chiuse con calzini, per evitare eventuali morsi di serpenti velenosi. Nel caso dovesse accadere il consiglio è di non trasmettere ansia al bambino e applicare una fasciatura a banda larga, poco stretta (non utilizzare lacci) a monte del morso, per ritardare la diffusione del veleno che avviene per via linfatica e accompagnare il bambino in ospedale per una visita", ricordano i medici.
"In ambiente marino le misure preventive sono difficili perché le esposizioni sono imprevedibili. Il contatto cutaneo con una medusa o un pesce con aculei come la tracina evoca dolore anche intenso, non esistono provvedimenti sicuri al 100%, ma al di là delle numerosissime pratiche utilizzate, a volte anche discutibili, l’indicazione terapeutica più indicata è quella di applicare acido acetico al 5% (aceto di cucina) e immersione della parte coinvolta in acqua calda o in mancanza di essa, sabbia calda. La temperatura dell’acqua dovrebbe essere la più calda tollerabile, per un tempo di almeno 20 minuti (la tossina è sensibile al calore), successivamente lavare con acqua di mare. È possibile utilizzare creme a base di cortisonici o antistaminici", conclude il focus del Bambino Gesù.
Leggi tutto: Estate, come farla diventare a misura di bimbo: i consigli dei pediatri

(Adnkronos) - Barbara D'Urso non torna, almeno per il momento, in Rai. A quanto apprende l'Adnkronos, la conduttrice non sarebbe presente nei palinsesti presentati oggi nell'incontro aziendale in corso con i consiglieri di amministrazione, propedeutico alla presentazione ufficiale dell'offerta Rai in programma per il 27 giugno a Napoli.
Leggi tutto: Barbara D'Urso non torna in Rai, non è prevista nei palinsesti autunnali
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