(Adnkronos) - Domani, martedì 20 maggio, un nuovo appuntamento di 'Belve', il programma cult ideato e condotto da Francesca Fagnani in onda su Rai 2 alle 21.20. Ecco gli ospiti della nuova puntata.
Sono l'attore Michele Morrone, Floriana, ex vincitrice del Grande Fratello, l'attore Raz Degan e la cuoca Benedetta Rossi gli ospiti del nuovo appuntamento di Belve.
Tornano gli iconici faccia a faccia di Francesca Fagnani in cui la giornalista si confronta, senza sconti, con personaggi del mondo dello spettacolo, dei social, del costume e della cronaca. Ospiti disposti a mettersi in gioco e a rispondere alle domande chiare, dirette e spesso irriverenti della conduttrice. Una formula vincente con tre ospiti a puntata. Non manca, come di consueto, la sigla di chiusura con tutti i fuori onda degli ospiti, diventato ormai negli anni uno dei momenti più attesi dal pubblico di Belve.
Belve è prodotto da Rai-Direzione Intrattenimento Prime Time in collaborazione con Fremantle Italia. Ideato e condotto da Francesca Fagnani. Scritto con Giorgio Cappozzo, Francesca Filiasi, Antonio Pascale, Andrea Punzo e Giovanni Todescan, con la consulenza autoriale di Giancarlo De Andreis. Regia di Mauro Stancati.
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(Adnkronos) - Inizio di settimana con il caldo e all'insegna della stabilità meteorologica, ma la svolta in peggioramento è già dietro l'angolo. Se ad essere protagonista questa mattina è il sole, con temperature che supereranno i 25-27°C su molte regioni e picchi anche di 30°C su Sardegna e Puglia, già dalla sera arriveranno però le primi nubi da Ovest, preludio di un netto cambiamento. Queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, lunedì 19 maggio, e per i giorni a venire.
Federico Brescia, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma una breve parentesi di caldo e di bel tempo grazie a una rimonta dell’anticiclone africano, fino ad oggi molto timido, ma avvisa anche di non farci troppo l’abitudine perché già da martedì arriverà un fronte perturbato con diffusa instabilità, specie al Centro-Nord.
Nel dettaglio, la massa d'aria di origine subtropicale, permetterà un inizio di settimana caldo e soleggiato, facendo impennare ulteriormente le temperature oltre i 26-28°C, soprattutto sulle pianure del Nord, al Centro e sulle due Isole Maggiori, massime fino a 30°C su Sardegna e Puglia.
Durante le ore pomeridiane avremo i soliti acquazzoni sulle aree di montagna ma senza particolari problemi. Da segnalare un graduale aumento della nuvolosità a partire dal Nord-Ovest a causa dell’avvicinamento di un nuovo fronte perturbato che condizionerà il resto della settimana.
Questa fase anticiclonica può far pensare che l’estate sia arrivata. Tutt’altro. La settimana che ci aspetta sarà tutto tranne che stabile e tipicamente estiva su gran parte dello stivale.
Le correnti fresche e instabili non mollano l’Italia e il tempo continua a fare i capricci anche quando dovrebbe iniziare a trovare una quadra. Cosa accadrà?
A partire da martedì 20 maggio, l'Italia sarà interessata dall'arrivo di una nuova perturbazione atlantica. Le regioni del Centro-Nord saranno le più colpite, con piogge che localmente potranno essere anche intense. L'elevata umidità nei bassi strati dell'atmosfera e il contrasto tra masse d'aria differenti potrebbero favorire grandinate e forti rovesci, una situazione che potrebbe persistere almeno fino a venerdì. Al Sud e nelle isole maggiori andrà meglio, l'alta pressione africana riuscirà in parte a proteggere queste aree garantendo condizioni di maggiore stabilità, con più sole e temperature estive.
Lunedì 19. Al Nord: sole e velature, rovesci sulle Alpi occidentali. Al Centro: soleggiato, salvo acquazzoni su zone interne. Al Sud: caldo e soleggiato.
Martedì 20. Al Nord: piogge e locali temporali sparsi. Al Centro: piogge e temporali sul versante tirrenico. Al Sud: velature e caldo.
Mercoledì 21. Al Nord: instabile, specie al Nord-Est. Al Centro: rovesci e temporali sparsi sui settori adriatici. Al Sud: nubi e schiarite, qualche rovescio in Campania e Nord Puglia, caldo.
Tendenza: ancora piogge e temporali specie al Nord, poi rimonta l’alta pressione.
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(Adnkronos) - Un volo Lufthansa con 205 persone a bordo è rimasto senza pilota per 10 minuti dopo che il copilota è svenuto mentre era da solo nella cabina di pilotaggio. Lo svela un nuovo rapporto della CIAIAC, l'autorità spagnola per le indagini sugli incidenti aerei.
Il capitano aveva lasciato brevemente la cabina di pilotaggio per andare in bagno quando il copilota è svenuto mentre viaggiava da Francoforte a Siviglia, in Spagna, il 17 febbraio 2024. Secondo il rapporto, in quel momento a bordo dell'Airbus A321 si trovavano in totale 199 passeggeri e sei membri dell'equipaggio.
Il velivolo ha continuato a volare in modo stabile grazie al pilota automatico attivo, ma il copilota ha azionato i comandi involontariamente, secondo il rapporto. Il rapporto aggiunge che durante questo periodo sono stati registrati sul registratore vocale suoni coerenti con "l'improvvisa e grave incapacità" del copilota.
Un controllore del traffico aereo ha tentato di contattare il copilota fino a tre volte, ma non ha risposto.
Il rapporto dice che il capitano è tornato dal bagno e ha cercato di aprire la porta della cabina di pilotaggio con un codice di apertura regolare, che fa suonare la cabina di pilotaggio. Il comandante ha fatto cinque tentativi e un membro dell'equipaggio della cabina di pilotaggio ha anche effettuato una chiamata intercomunicante alla cabina di pilotaggio. In assenza di risposta, il capitano ha utilizzato un codice di emergenza per accedere e prendere il controllo dell'aeromobile.
(Adnkronos) - Il vicepresidente Usa J.D. Vance è in Vaticano per incontrare il Papa. Vance e il Segretario di Stato americano Marco Rubio hanno avuto ieri il loro primo incontro formale con Leone XIV, alla cerimonia per l'inaugurazione del pontificato.
E il Washington Post sottolinea i tentativi della leadership americana di ''riallacciare i rapporti con il Vaticano'' e ''rafforzare le relazioni con il nuovo Pontefice'' nel nome degli obiettivi comuni come ''costruttori di pace''. L'incontro si è svolto un mese dopo quello tra il vicepresidente americano e Papa Francesco, che in passato aveva messo in dubbio la cristianità del presidente Donald Trump e aveva accusato Vance di aver interpretato erroneamente un concetto cattolico medievale per difendere la repressione dei migranti. Il giorno dopo l'incontro, Papa Bergoglio è morto.
I funzionari statunitensi vedono ora l'opportunità di rafforzare i rapporti con Papa Leone, il primo pontefice americano, il cui obiettivo di porre fine ai conflitti più distruttivi del mondo coincide con la visione che Trump ha delineato per se stesso come "costruttore di pace" durante la visita della scorsa settimana in Medio Oriente.
I funzionari statunitensi affermano che diverse iniziative statunitensi sono in armonia con l'appello alla pace che arriva dal Vaticano, tra cui il pressing degli Stati Uniti affinché Hamas e Israele accettino una proposta di cessate il fuoco che scongiurerebbe una massiccia operazione militare israeliana a Gaza e gli sforzi di Trump per porre fine alla guerra in Ucraina.
Il punto di divergenza più grande tra Papa Leone e l'amministrazione Trump sarà quasi certamente l'immigrazione e la giustizia sociale, scrive il Washington Post ricordando gli interventi di Prevost sui social media che criticavano le campagne anti-migranti. Contattati dal Washington Post, funzionari statunitensi affermano in privato che il grande divario tra Trump e il Vaticano in materia di politica migratoria è in gran parte incolmabile, ma Rubio ha dichiarato al giornale che le due posizioni non sono incoerenti e che è utile arginare il flusso migratorio di massa.
Leggi tutto: Vance in Vaticano per incontrare Papa Leone XIV
(Adnkronos) - Il vicepresidente Usa J.D. Vance si è recato oggi in Vaticano per incontrare il Papa. L'udienza è terminata verso le 8.40 del mattino, ha reso noto un portavoce del vicepresidente americano spiegando che Vance era arrivato attorno alle 7.56.
Vance e il Segretario di Stato americano Marco Rubio hanno avuto ieri il loro primo incontro formale con Leone XIV, alla cerimonia per l'inaugurazione del pontificato.
E il Washington Post sottolinea i tentativi della leadership americana di ''riallacciare i rapporti con il Vaticano'' e ''rafforzare le relazioni con il nuovo Pontefice'' nel nome degli obiettivi comuni come ''costruttori di pace''. L'incontro si è svolto un mese dopo quello tra il vicepresidente americano e Papa Francesco, che in passato aveva messo in dubbio la cristianità del presidente Donald Trump e aveva accusato Vance di aver interpretato erroneamente un concetto cattolico medievale per difendere la repressione dei migranti. Il giorno dopo l'incontro, Papa Bergoglio è morto.
I funzionari statunitensi vedono ora l'opportunità di rafforzare i rapporti con Papa Leone, il primo pontefice americano, il cui obiettivo di porre fine ai conflitti più distruttivi del mondo coincide con la visione che Trump ha delineato per se stesso come "costruttore di pace" durante la visita della scorsa settimana in Medio Oriente.
I funzionari statunitensi affermano che diverse iniziative statunitensi sono in armonia con l'appello alla pace che arriva dal Vaticano, tra cui il pressing degli Stati Uniti affinché Hamas e Israele accettino una proposta di cessate il fuoco che scongiurerebbe una massiccia operazione militare israeliana a Gaza e gli sforzi di Trump per porre fine alla guerra in Ucraina.
Il punto di divergenza più grande tra Papa Leone e l'amministrazione Trump sarà quasi certamente l'immigrazione e la giustizia sociale, scrive il Washington Post ricordando gli interventi di Prevost sui social media che criticavano le campagne anti-migranti. Contattati dal Washington Post, funzionari statunitensi affermano in privato che il grande divario tra Trump e il Vaticano in materia di politica migratoria è in gran parte incolmabile, ma Rubio ha dichiarato al giornale che le due posizioni non sono incoerenti e che è utile arginare il flusso migratorio di massa.
Leggi tutto: Usa-Vaticano, Vance ha incontrato Papa Leone XIV
(Adnkronos) - Il vicepresidente Usa J.D. Vance si è recato oggi in Vaticano per incontrare il Papa. L'udienza è terminata verso le 8.40 del mattino, ha reso noto un portavoce del vicepresidente americano, spiegando che Vance era arrivato poco prima delle 8. Il vice di Trump in seguito si è incontrato con mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, per poi lasciare il Vaticano.
“Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato - fa sapere il Vaticano in una nota - si è rinnovato il compiacimento per le buone relazioni bilaterali e ci si è soffermati sulla collaborazione tra la Chiesa e lo Stato, come pure su alcune questioni di speciale rilevanza per la vita ecclesiale e la libertà religiosa. Infine, si è avuto uno scambio di vedute su alcuni temi attinenti all’attualità internazionale, auspicando per le aree di conflitto il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale e una soluzione negoziale tra le parti coinvolte”.
Vance e il Segretario di Stato americano Marco Rubio hanno avuto ieri il loro primo incontro formale con Leone XIV, alla cerimonia per l'inaugurazione del pontificato. E il Washington Post sottolinea i tentativi della leadership americana di ''riallacciare i rapporti con il Vaticano'' e ''rafforzare le relazioni con il nuovo Pontefice'' nel nome degli obiettivi comuni come ''costruttori di pace''. L'incontro si è svolto un mese dopo quello tra il vicepresidente americano e Papa Francesco, che in passato aveva messo in dubbio la cristianità del presidente Donald Trump e aveva accusato Vance di aver interpretato erroneamente un concetto cattolico medievale per difendere la repressione dei migranti. Il giorno dopo l'incontro, Papa Bergoglio è morto.
I funzionari statunitensi vedono ora l'opportunità di rafforzare i rapporti con Papa Leone, il primo pontefice americano, il cui obiettivo di porre fine ai conflitti più distruttivi del mondo coincide con la visione che Trump ha delineato per se stesso come "costruttore di pace" durante la visita della scorsa settimana in Medio Oriente.
I funzionari statunitensi affermano che diverse iniziative statunitensi sono in armonia con l'appello alla pace che arriva dal Vaticano, tra cui il pressing degli Stati Uniti affinché Hamas e Israele accettino una proposta di cessate il fuoco che scongiurerebbe una massiccia operazione militare israeliana a Gaza e gli sforzi di Trump per porre fine alla guerra in Ucraina.
Il punto di divergenza più grande tra Papa Leone e l'amministrazione Trump sarà quasi certamente l'immigrazione e la giustizia sociale, scrive il Washington Post ricordando gli interventi di Prevost sui social media che criticavano le campagne anti-migranti. Contattati dal Washington Post, funzionari statunitensi affermano in privato che il grande divario tra Trump e il Vaticano in materia di politica migratoria è in gran parte incolmabile, ma Rubio ha dichiarato al giornale che le due posizioni non sono incoerenti e che è utile arginare il flusso migratorio di massa.
(Adnkronos) - Si svolgerà in Toscana la quinta edizione del Festival delle Regioni e delle Province Autonome. Il passaggio di consegne è avvenuto dal presidente del Veneto Luca Zaia al presidente Eugenio Giani, alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia dove è stata inaugurata oggi la quarta edizione del Festival.
“Siamo pronti a raccogliere il testimone dal Veneto, che adesso ospita la quarta edizione del Festival delle Regioni dal 18 al 20 maggio – ha dichiarato il presidente Eugenio Giani -. Lo facciamo con orgoglio, consapevoli dell’impegno che rappresenta organizzare un evento come ‘L’Italia delle Regioni’ nato per celebrare la ricchezza e le diversità del nostro Paese. Nel 2026 avremo l’onore di diventare il cuore pulsante di questa manifestazione e il nostro sforzo sarà quello di farne un grande occasione di confronto e condivisione su tanti temi che mai come adesso sono cruciali per il futuro del Paese”.
“La Toscana – ha aggiunto il presidente Giani - è culla del Rinascimento e terra di straordinaria bellezza e nel segno di questi suoi tratti distintivi ci prepareremo a ospitare l’edizione 2026 del Festival, con entusiasmo e creatività. Coinvolgeremo le comunità locali, le istituzioni e gli operatori culturali, i protagonisti della della nostra realtà sociale ed economica per offrire un programma che sappia coniugare tradizione e innovazione. Sarà anche un’opportunità preziosa per rafforzare ulteriormente il legame tra le Regioni, promuovendo il dialogo e la cooperazione in nome della crescita sociale e culturale delle nostre comunità e di uno sviluppo che deve essere sempre più sostenibile. Ringrazio la Regione Veneto che ha ospitato ed organizzato questa quinta edizione, così come le altre Regioni che hanno curato le precedenti edizioni. Assicuro che faremo tutto il possibile perché il Festival del 2026 contribuisca a rafforzare lo spirito unitario che questo evento rappresenta”.
(Adnkronos) - “Un evento importantissimo che dal prossimo anno cambierà nome e diventerà un summit, perché di questo si tratta, con la presenza di tutti i governatori, la presenza di ministri e di tutti gli stakeholder, domani il Capo dello Stato a Palazzo Ducale e dopodomani la presidente del consiglio Giorgia Meloni, e rappresentanti della politica nazionale. Noi siamo propositivi e collaborativi quindi non si fanno esami come questo che viene fatto una volta all’anno per mettersi contro il governo di turno, ma lo facciamo per fare questo percorso assieme al governo, portando delle proposte che migliorino la vita ai cittadini. Una di queste ad esempio è l’autonomia e tutto il processo di autonomia sul quale noi vogliamo continuare a investire e di questo parleremo”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, inaugurando il Villaggio delle Regioni del 4° Festival delle Regioni e delle Province autonome in corso a Venezia.
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