Oristano

Il giudice  affida l’incarico per fare luce sull’omicidio di Silì

Sarà uno psichiatra  a fare ulteriore luce sull’omicidio  di Chiara Carta, la ragazza di tredici anni ferita a morte con un taglierino dalla madre Monica Vinci, che subito dopo cercò di uccidersi buttandosi dalla finestra del primo piano della loro casa di Sili, lo scorso 18 febbraio. 

Domani il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Oristano Federica Fulgheri gli affiderà un preciso mandato, nell’ambito di un cosiddetto incidente probatorio,  che servirà a chiarire alcuni aspetti determinanti dell’omicidio. Soprattutto se Monica Vinci in quel drammatico momento fosse in grado di intendere e volere.

Il perito dovrà anche stabilire quale sia attualmente lo stato di salute della donna e se sia in grado di affrontare un procedimento giudiziario.

Monica Vinci è rinchiusa nella sezione femminile  del carcere di Uta. A quanto si sa non ha mai dato risposte agli investigatori su quel drammatico gesto.

Lo psichiatra dovrà indagare lui per far luce  nella mente della donna. Sarà un incarico delicato e che richiederà del tempo. 

Il perito poi consegnerà una relazione   sulla base della quale il giudice valuterà, tenendo conto anche delle posizioni che verranno espresse (proprio all’interno della procedura di incidente probatorio) dal pubblico ministero, il sostituto procuratore di Oristano Valerio Bagattini, dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Gianluca Aste, e dalla parte civile, rappresentata dall’avvocato Anna Paola Putzu,  che tutela il padre di Chiara, Pietro Carta.