Oristano

Il sindacato Nursing Up contesta i trasferimenti dei pazienti dall’ospedale di Bosa

È una “decisione riprovevole” quella dei vertici della Asl di Oristano, che non si presenteranno all’incontro convocato per oggi dal prefetto di Oristano. Un incontro previsto nell’ambito delle procedure che regolano la proclamazione dello sciopero nei servizi pubblici e che dovrebbe servire a un raffreddamento della vertenza, con il raggiungimento di un accordo tra le parti che scongiuri il ricorso allo sciopero.

Il duro atto di accusa nei confronti della direzione della Asl arriva da Diego Murracino, responsabile del sindacato degli infermieri Nursing Up Sardegna. “Ci chiediamo quali improvvisi impegni possano avere la priorità rispetto alla convocazione a firma del prefetto”, dice Murraccino, “al fine di ascoltare le motivazioni delle criticità denunciate dal sindacato”.

Già dall’8 gennaio scorso Nursing Up aveva avviato una vertenza nei confronti delle Asl, annunciando lo stato di agitazione del personale infermieristico. Ora, in assenza di un accordo, minaccia la proclamazione di uno sciopero del comparto sanità della Asl, che conta attualmente oltre 1,000 operatori, in gran parte infermieri.

Alla base della protesta le gravi criticità legate al sempre più frequente impegno, richiesto agli infermieri, nella gestione dei trasporti dei pazienti in ospedali diversi a quelli di arrivo o di ricovero. Gli operatori sanitari, quando sono tenuti ad accompagnare un paziente, lasciano ovviamente il loro lavoro nel reparto, con i comprensibili disagi e rischi per gli altri ricoverati. Situazioni che, segnala il sindacato, si verificano in particolar modo all’ospedale di Bosa, ma che interessano anche i presidi di Ghilarza e Oristano, con le inevitabili “ripercussioni a danno dei professionisti sanitari su molteplici e diverse discipline di natura contrattuali, sul rispetto del profilo professionale e sulla tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Diego Murraccino ricorda che la prossima convocazione del tavolo prefettizio è stata fissata per il 22 gennaio e che il sindacato procederà comunque con la proclamazione di uno sciopero di 24 ore del personale del comparto Sanità pubblica della Asl di Oristano “nel caso di ulteriori rinvii o della mancata assunzione degli impegni necessari da parte della Direzione della Asl a ripristinare le condizioni di lavoro nel rispetto dei dettati contrattuali e delle condizioni di sicurezza nell’interesse dei professionisti sanitari e dei pazienti”.

La protesta degli infermieri richiama in particolare la difficile situazione in cui operano il Pronto soccorso e il reparto di Medicina a Bosa. Questo ospedale, infatti, non è in grado di garantire gli accertamenti urgenti o legati alle emergenze, per la impossibilità di fare affidamento su un laboratorio analisi e una radiologia attivi nelle 24 ore.

Nè a Bosa è funzionante la Tac, smantellata ormai da 4 mesi per poter essere sostituita dalla nuova, per la cui sistemazione si sono inspiegabilmente fermati da settimane i lavori di adeguamento dei locali. Inconvenienti che costringono i pazienti, anche in pericolo di vita, a subire continui trasferimenti verso altri nosocomi. Adempimenti che sono curati dal personale medico e infermieristico che, già in numero insufficiente, si trova a doversi assentare per alcune ore dai reparti di assegnazione.

A Bosa, fra l’altro, come anche a Ghilarza e Oristano, non sempre sono disponibili le necessarie ambulanze medicalizzate.

Martedì, 16 gennaio 2024

Fonte: Link Oristano


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