Il mistero che avvolgeva la scomparsa di Francesca Deidda ha
trovato una triste conferma scientifica: i resti rinvenuti ieri in
un borsone lungo la Vecchia Orientale sarda, vicino al ponte
romano, appartengono alla donna. È stato il Ris dei Carabinieri a
fornire la certezza, confrontando il Dna della Deidda con quello
estratto dai resti trovati nel borsone, concentrandosi in
particolare sulle unghie. Nonostante questa chiara identificazione,
rimangono ancora molti interrogativi sulla morte della 42enne di
San Sperate. Il medico legale dovrà stilare un referto dettagliato,
un compito che potrà completare solo dopo l’arrivo a Cagliari di
due superconsulenti incaricati dalla Procura, tra cui un
antropologo forense e un entomologo. Si prevede che i primi
risultati possano essere comunicati verso la fine del mese.
Intanto, si aspettano i risultati immediati di una Tac speciale
eseguita sul borsone, ritrovato nascosto sotto terriccio e frasche
ai piedi di un albero. Questa analisi permetterà di comprendere la
disposizione del corpo senza danneggiare ulteriormente i resti e
valutare le condizioni in cui esso si
Leggi tutto su Fonte: Il Giornale di Oristano
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