
(Adnkronos) - La regione Sardegna chiede "l'annullamento della ordinanza del Collegio regionale di garanzia del dicembre 2024", che ingiungeva la decadenza della presidente eletta Alessandra Todde dal momento che viene ritenuto "gravemente lesivo per la regione".
"Noi riteniamo - spiega il legale Omar Chessa in difesa della Regione Autonoma della Sardegna durante l'udienza pubblica a Palazzo della Consulta - che l'atto impugnato del Collegio di garanzia elettorale del dicembre 2024 sia gravemente lesivo per la regione Sardegna perché accerta e ingiunge illegittimamente la sanzione della decadenza al presidente eletto, implicando in questo modo la dissoluzione di tutti gli organi regionali. Se questa decadenza dovesse essere confermata si dovrebbero indire elezioni regionali con gravissimo pregiudizio di tutti gli organi e membri degli organi regionali. E riteniamo che sia gravemente lesiva della sfera costituzionale della regione Sardegna perché ingiungere illegittimamente la decadenza, interrompendo la vita degli organi regionali, compromette gravemente la possibilità di esercizio delle funzioni costituzionali attribuite alla regione Sardegna. E' un classico conflitto per menomazione e quindi impossibilità di esercizio delle funzioni". Il legale rigetta quindi le contestazioni opposte dallo Stato rispetto alla inammissibilità del conflitto: "Noi riteniamo che il ricorso sia ammissibile nel presupposto che il Collegio regionale sia un organo avente natura inequivocabilmente statale". "Gli indici sono numerosi e importanti: è un organo istituito dalla legge statale; è infatti composto da magistrati, docenti universitari, commercialisti nominati dal presidente della Corte di appello che presiede l'organo. Esercita funzioni di vigilanza sulle politiche europee; e da che sono stati istituiti limiti alle spese per le campagne elettorali regionali esercita le sue funzioni di vigilanza su tutte le regioni ordinarie". "Non c'è quindi alcun dubbio che svolga una funzione di primario rilievo costituzionale e che sia un organo statale dal punto di vista strutturale".
Chessa afferma inoltre che "l'ordinanza oltre che illegittima è incostituzionale" e parla di una "illegittimità che ridonda sulle funzioni costituzionali della regione Sardegna". "Anzitutto è illegittima perché dispone l'accertamento e ingiunge la decadenza fuori dalle ipotesi legislativamente stabilite, della legge 515 1993 a cui fa rinvio la legge sarda del 1994" che prevede la decadenza "solo se non presentato il rendiconto anche a seguito di diffida" e aggancia la conseguenza a sforamento dei limiti spesa. Nessuna delle due ipotesi è contestata alla regione Sardegna: Il Collegio "con riferimento alla prima ipotesi precisa che non ci troviamo davanti ad una mancata presentazione del rendiconto". Per quanto riguarda la seconda ipotesi di sanzione decadenziale "è evidente che non può trovare applicazione nei confronti del presidente di regione perché manca il criterio per determinare il limite di spesa". La legge del 94 aveva infatti determinato il limite di spesa facendo riferimento al numero degli abitanti della circoscrizione in cui il consigliere regionale veniva eletto ma "il presidente della regione non ha delimitazioni circoscrizionali, la determinazione è l'intera regione quindi il criterio non può essere applicato al presidente elettivo".
Secondo la Regione il conflitto è costituzionale: "La legge 1 del 1994 deve essere interpretata conformemente alla costituzione. Riteniamo che non possa trovare applicazione nei confronti del presidente elettivo per due ragioni: innanziutto per l'assenza di criteri nel determinare i limiti di spesa ed in secondo luogo perché essendo una legge del 94 è stata adottata in una fase storica in cui non c'era elezione diretta del presidente della regione. E' chiaro che cambia quindi con l'introduzione dell'elezione diretta l'assetto fondamentale complessivo". "Noi sappiamo - prosegue Chiessa - che in base agli art 15 e 35 dello Statuto le ipotesi di dissoluzione degli organi costituzionali sono esclusivamente quelle stabilite dal mercato statutario, cioè da norme di rango costituzionale e sono ipotesi di stretta interpretazione perché implicano una deroga al principio di sovranità popolare, escluso che in assenza il legislatore del 1994 possa introdurre ipotesi ulteriori. Questo - osserva - al limite lo si potrebbe fare con una nuova legge regionale rinforzata ai sensi dell articolo 15". Dal momento che potrebbe intravedersi un "vulnus normativo". "Ma è escluso che la legge del 1994 possa essere interpretata come se consentisse al collegio di garanzia di individuare una nuova ipotesi di dissoluzione degli organi regionali".
La Regione riafferma la"lesività" dell'atto del Collegio: "È stato ricordato che l'effetto decadenziale si dovrebbe produrre solo a seguito di una delibera consiliare conforme... A noi pare che questa ordinanza ingiunzione palesi la evidente volontà di imporre la decadenza dalla carica del candidato eletto, che si dispone la trasmissione al consiglio regionale ordinando l'adozione del provvedimento di decadenza. Ma soprattutto si legge che il collegio, accertata la violazione in modo definitivo, delibera la decadenza. E' evidente che dal punto di vista del Collegio il consiglio regionale non ha alcuna scelta. A noi pare che la lesività dell'atto sia fuori discussione e chiediamo l'annullamento della ordinanza del Collegio regionale di garanzia del dicembre 2024".
Antonio Saitta, intervenendo per la Sardegna sul secondo ricorso della Regione in Corte costituzionale (3 giugno 2025) - rispetto alla sentenza in cui il Tribunale di Cagliari rigettava il ricorso della difesa di Todde e confermava la decadenza disposta dal Collegio - afferma che "è evidente lo straripamento del potere a danno del Consiglio regionale le cui competenze vengono formalmente riconosciute ma sostanzialmente calpestate". Si tratta di una sentenza di un organo dello Stato, quindi, che "non riconosce l'autonomia garantita alla Regione".
Leggi tutto: Caso Todde in Consulta, Sardegna: "Chiediamo annullamento atto decadenza, lede Regione"

(Adnkronos) - Tre candidature sono finite nel mirino della Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito dei consueti controlli svolti dalla stesso organismo parlamentare sulle candidature e le eventuali violazioni del codice di autoregolamentazione in vista delle elezioni regionali che si terranno in Calabria domenica 5 e lunedì 6 ottobre. È stata la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, in apertura della seduta odierna, a dare comunicazione dell'esito delle verifiche svolte.
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(Adnkronos) - Cresce in Europa la consapevolezza sui benefici antispreco alimentare dei surgelati, con l’Italia sopra la media europea: secondo il report 'Frozen in Focus' 2025 di Findus, parte del gruppo Nomad Foods, attivo nel settore surgelati, un italiano su due sceglie alimenti 'sotto zero' per la loro capacità di ridurre lo spreco domestico. Grazie alla lunga conservabilità, alla porzionatura flessibile e alla possibilità di utilizzare solo ciò che serve, il frozen food si distingue infatti come scelta pratica e responsabile.
Dall’indagine, condotta da YouGov, che ha analizzato le abitudini alimentari di oltre 7.500 consumatori in 5 Paesi europei, è emersa una crescente consapevolezza sul tema: quasi la metà degli intervistati (47%) dichiara di scegliere gli alimenti surgelati proprio per la loro capacità di ridurre lo spreco domestico. L’Italia si posiziona ai vertici di questa sensibilità (50%), subito dietro al Regno Unito (59%) e davanti a Francia (49%), Germania (44%) e Svezia (43%).
Per rafforzare ulteriormente il proprio impegno in questa direzione, Findus, in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sulle Perdite e gli Sprechi Alimentari (29 settembre), lancia la campagna ‘Sprechi sotto zero’, facendosi portavoce di un appello volto a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scelte alimentari consapevoli e promuovendo il ruolo del surgelato come alleato strategico nella lotta contro lo spreco alimentare. Dalla lunga durata di conservazione all’efficiente porzionatura, fino ai minori consumi di acqua ed energia elettrica necessari per la preparazione dei piatti, che ne garantiscono anche una elevata sostenibilità economica, il frozen si conferma una soluzione concreta per ridurre il food waste domestico e rendere più sostenibile la gestione quotidiana del cibo. Un ruolo particolare lo giocano i vegetali, tra gli alimenti più sprecati nelle case degli italiani: secondo i dati dell’Osservatorio Waste Watcher - Iias, frutta e verdura fresche raggiungono rispettivamente picchi di 26,82 g e 23,89 g settimanali (su un totale, in media, di 667,4 grammi di cibo a settimana a persona, +17,9% in un anno). Le verdure surgelate, che conservano intatti gusto e nutrienti, offrono così una valida alternativa antispreco.
“Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la sfida di Findus: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori -ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Spreco alimentare non significa soltanto gettare via cibo, ma anche vanificare acqua, energia, terreno fertile e lavoro impiegati per produrlo. In particolare, i vegetali, tra gli alimenti più soggetti a spreco nelle case degli italiani, trovano nel frozen una soluzione concreta: conservano gusto e nutrienti e permettono di portare in cucina materie prime pronte all’uso, riducendo gli sprechi. Con la campagna ‘Sprechi sotto zero’ vogliamo rafforzare nei nostri consumatori questa consapevolezza, promuovendo il ruolo del surgelato come alleato per combattere il problema del food waste e valorizzare appieno il potenziale del frozen food negli anni a venire”.
Nel suo impegno nella lotta allo spreco alimentare, Findus ha coinvolto la Chef stellata Cristina Bowerman, nota per la sua attenzione alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi in cucina, per sviluppare un progetto speciale con i prodotti della linea Vegetali. La Chef ha ideato tre ricette originali che vedono protagonisti i Pisellini Primavera, il Minestrone Tradizione e gli Spinaci Primavera, prodotti surgelati che rappresentano una soluzione antispreco che mantiene inalterati gusto, nutrienti e qualità. Per ciascuna di queste ricette, è stata inoltre pensata un’ulteriore variante di recupero che consente di riutilizzare gli ingredienti eventualmente avanzati, trasformandoli in nuove preparazioni.
“Per me l’antispreco non è una moda, è un atto di responsabilità. Ogni prodotto ha una storia: il lavoro del produttore, la fatica della terra, il valore della cultura che rappresenta. Sprecarlo significa cancellare tutto questo. I dati di Zero Waste del professor Segrè, di cui sono Ambasciatrice, dimostrano che la maggior parte degli sprechi avviene in ambito domestico: questo ci ricorda che il cambiamento parte da gesti quotidiani - ha dichiarato la Chef Cristina Bowerman - In cucina cerco sempre di trasformare ciò che sembra ‘in più’ in un’occasione creativa, ma il passo fondamentale è ridurre lo spreco prima ancora che si generi. In questo senso i surgelati sono veri campioni antispreco: grazie alla lunga conservabilità e alla possibilità di usare solo la quantità necessaria, permettono di evitare avanzi e di rispettare davvero la materia prima fino all’ultimo grammo. Credo che il compito di uno chef oggi sia proprio questo: costruire consapevolezza e stimolare un cambiamento culturale che parta dal piatto e arrivi alla società”. Per sostenere la lotta allo spreco alimentare, Findus lancia 'Sprechi sotto zero', una campagna multicanale pensata per sensibilizzare i consumatori italiani e promuovere il frozen - in particolare i vegetali surgelati - come scelta consapevole e antispreco. La campagna sarà visibile su Tv, digital e social, e sarà promossa anche nei punti vendita.

(Adnkronos) - “Fabrizio” (nome di fantasia a tutela della privacy), 79enne ligure, affetto da patologia neurodegenerativa, è morto lunedì 22 settembre in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. È stato accompagnato da Roberta Pelletta e Cinzia Fornero, iscritte a Soccorso Civile, l’associazione che fornisce assistenza alle persone in determinate condizioni che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è presidente e rappresentante legale Marco Cappato.
L'uomo era affetto da una malattia neurodegenerativa progressiva irreversibile, che lo ha portato a una totale perdita della capacità di parlare e a gravi disturbi motori. Comunicava solo tramite gesti e, a fatica, con un tablet. Era totalmente dipendente da assistenza quotidiana continua e oltre alla sua malattia a causa di tromboembolia polmonare era in terapia, e con anche insufficienza respiratoria per la quale dipendeva dall’ossigenoterapia durante il sonno.
Nonostante tutto questo, secondo il Servizio sanitario della Regione Liguria, “Fabrizio” non dipendeva da alcun trattamento di sostegno vitale, uno dei requisiti poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, sulla base della sentenza “Cappato-Antoniani” 242/2019 della Corte Costituzionale. Aveva chiesto la verifica delle condizioni a febbraio 2025. Dopo le visite della commissione medica, a maggio, era arrivato il diniego. A quel punto, assistito dal gruppo legale dell’Associazione Luca Coscioni, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, “Fabrizio” aveva presentato un’opposizione alla decisione della Asl, chiedendo la rivalutazione del requisito del trattamento di sostegno vitale alla luce della giurisprudenza costituzionale che chiarisce cosa deve intendersi per sostegno vitale.
Le nuove visite erano state effettuate a luglio, ma a “Fabrizio” non era mai arrivata una risposta e, non volendo aspettare altro tempo in condizioni di sofferenza per lui intollerabile, aveva deciso di andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito. Fabrizio aveva dichiarato: “Come dice Pessoa: ‘la vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente’. Siccome io non posso più sperimentare nulla, meglio cessare l’esistenza… Per me la vita è solo una sofferenza, bado solo a non soffrire troppo. Non mi piango addosso. Sono determinato ad andare in Svizzera per finire questa vita”.
Leggi tutto: Asl gli negò il fine vita, 79enne ligure morto in Svizzera

(Adnkronos) - Provano a salire sull'aereo ma è tardi, invadono la pista e vengono bloccate. Risultato: 2.064 euro di multa. Protagoniste della vicenda, andata in scena all'aeroporto di Treviso, due turiste francesi. L'emittente Antenna 3 ricostruisce l'episodio accaduto la scorsa settimana. Le due turiste sono arrivate tardi in aeroporto. Sono riuscite a superare i controlli di sicurezza ma hanno trovato il gate chiuso: il volo delle 12.55 per Tolosa era ormai inaccessibile.
Le due ritardatarie si sono affidate ad un improbabile piano B. Hanno aperto la porta d'accesso alla pista, sorvegliata da telecamere, e hanno fatto scattare l'allarme. Il personale è intervenuto tempestivamente e ha bloccato le due passeggere, identificate dalla polizia di frontiera. Per entrambe è scattata una sanzione da 2.064 euro.
Leggi tutto: Perdono il volo, entrano in pista per salire sull'aereo: maximulta
(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne ha ammesso le sue responsabilità oggi, martedì 24 settembre, nel corso di un interrogatorio in caserma. Il pm ha emesso un fermo per l'omicidio della 33enne di Castelsardo che era scomparsa dallo scorso 12 settembre. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Il corpo della giovane è stato ritrovato in un terreno vicino alla tenuta dell'imprenditore, anch'esso di sua proprietà, nelle campagne tra Palau e Arzachena. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte la giovane è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire per sempre nel nulla.
Leggi tutto: Cinzia Pinna, imprenditore confessa l'omicidio: il corpo in un terreno di sua proprietà
(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne era stato portato in caserma dai carabinieri per essere ascoltato sulla scomparsa della 33enne di Castelsardo di cui dal 12 settembre si erano perse le sue tracce. Il pm ha emesso il fermo nei suoi confronti. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Il corpo della 33enne è stato ritrovato in un terreno vicino alla casa dell'imprenditore, di sua proprietà, nelle campagne tra Palau e Arzachena. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte la giovane è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire per sempre nel nulla.
Leggi tutto: Caso Cinzia Pinna, trovato cadavere della 33enne. Imprenditore confessa l'omicidio
(Adnkronos) - Ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda. Il 41enne era stato portato in caserma dai carabinieri per essere ascoltato sulla scomparsa della 33enne di Castelsardo di cui dal 12 settembre si erano perse le sue tracce. Il pm ha emesso il fermo nei suoi confronti. Nell'inchiesta è coinvolto anche un suo giovane amico.
Si cerca il corpo della 33enne in particolare nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove si trova la tenuta di Ragnedda in cui è stato effettuato un sopralluogo. Nella zona sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo dell'auto dell'imprenditore prima di sparire nel nulla.
Leggi tutto: Caso Cinzia Pinna, imprenditore confessa l'omicidio. Si cerca il corpo
(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio Pausania. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.
Leggi tutto: Cinzia Pinna scomparsa in Gallura, indagato per omicidio noto imprenditore di vini

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio Pausania. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando oggi, mercoledì 24 settembre, Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con le indagini per omicidio della procura di Tempio. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, ConcaEntosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.

(Adnkronos) - Per la scomparsa di Cinzia Pinna gli inquirenti stanno ascoltando Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vitivinicolo di 41 anni. L'ultimo avvistamento della 33enne di Castelsardo risale alle prime ore del 12 settembre, poi si sono perse le sue tracce. Ieri è arrivata la svolta con la Procura di Tempio che sta indagando per omicidio. Nell'inchiesta sono coinvolti Ragnedda e un suo giovane amico. Per ora non sono state formalizzate misure nei loro confronti, Ragnedda è davanti agli inquirenti e il 26enne milanese sta per essere ascoltato dall'autorità giudiziaria a Palau.
È in corso un sopralluogo degli inquirenti nella tenuta di Emanuele Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un'auto prima di sparire nel nulla.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato il veicolo dell'imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera. Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, Conca Entosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, e proprio lì si stanno cercando tracce di Cinzia Pinna.
Leggi tutto: Cinzia Pinna scomparsa da Palau, indagato noto imprenditore del vino di Arzachena

(Adnkronos) - La polizia britannica ha arrestato un uomo sui 40 anni in relazione all'attacco hacker che nei giorni scorsi ha provocato il caos in alcuni dei principali aeroporti europei, inclusi Bruxelles, Berlino e Londra Heathrow.
La National Crime Agency (Nca) ha riferito che il sospettato è stato rilasciato su cauzione dopo che gli agenti lo hanno arrestato ieri sera nel West Sussex, nel sud-est dell'Inghilterra, con l'accusa di reati ai sensi del Computer Misuse Act.
"Sebbene questo arresto sia un passo positivo, l'indagine su questo incidente è nelle sue fasi iniziali e rimane in corso", ha affermato in una nota il vice direttore dell'Nca, Paul Foster.
Leggi tutto: Cyberattacco aeroporti europei, arrestato un uomo poi rilasciato su cauzione

(Adnkronos) - La polizia britannica ha arrestato un uomo sui 40 anni in relazione al cyberattacco che nei giorni scorsi ha provocato il caos in alcuni dei principali aeroporti europei, inclusi Bruxelles, Berlino e Londra Heathrow.
La National Crime Agency (Nca) ha riferito che il sospettato è stato rilasciato su cauzione dopo che gli agenti lo hanno arrestato ieri sera nel West Sussex, nel sud-est dell'Inghilterra, con l'accusa di reati ai sensi del Computer Misuse Act.
"Sebbene questo arresto sia un passo positivo, l'indagine su questo incidente è nelle sue fasi iniziali e rimane in corso", ha affermato in una nota il vice direttore dell'Nca, Paul Foster.
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(Adnkronos) - Re Carlo e il principe Harry si sono visti all'inizio del mese a Londra per un tè. L'udienza concessa dal sovrano al figlio è durata poco più di 50 minuti, ma è bastata per riavvicinarsi dopo 19 mesi che non si vedevano. Se è vero, però, che l'incontro fra il sovrano e il duca di Sussex può segnare l'inizio di una riconciliazione, questo non significa automaticamente che Harry possa tornare a lavorare attivamente nella famiglia reale.
"Il re è stato assolutamente chiaro nel sostenere la decisione della sua defunta madre, secondo cui non può esserci un ruolo pubblico 'metà dentro e metà fuori' per i membri della famiglia", ha dichiarato una fonte reale al Mail on Sunday. I "colloqui ad alto livello", apparentemente in corso per riunire Carlo e Harry in "una dimostrazione pubblica di unità", potrebbero rivelarsi significativi, ma qualsiasi cambiamento sarà puramente familiare, piuttosto che riferito allo status quo reale.
Se tuttavia una riconciliazione affettiva fra re Carlo e il suo secondogenito è possibile, resta il 'fattore Camilla', la quale non è così disponibile al perdono quanto lo è il marito. Una fonte ha riferito all'Examiner che la regina consorte "non perdonerà mai" il duca, poiché "è ancora furiosa per ciò che ha scritto su di lei" nella sua autobiografia 'Spare' "e per ciò che ha detto nelle interviste successive". La fonte sottolinea come Harry non abbia dipinto Camilla – che ha sposato Carlo nel 2005 – nella luce migliore nel suo libro di memorie, scrivendo: "In un certo senso, volevo persino che Camilla fosse felice. Forse sarebbe meno pericolosa se fosse felice?". La fonte sostiene che Camilla ritiene che Charles stia "rischiando conseguenze terribili se lascia entrare Harry o gli dà qualsiasi tipo di udienza", sottolineando che pensa che il perdono del marito alla fine "si ritorcerà contro di lui".
Leggi tutto: Re Carlo rivede Harry, ma la regina Camilla resta "furiosa"

(Adnkronos) - Va al supermercato al volante della jeep di Barbie e viene arrestato per guida in stato di ebbrezza. Il protagonista della vicenda è Kasper Lincoln, che nella località canadese di Prince George è stato bloccato da una pattuglia della Royal Canadian Mounted Police. L'uomo viaggiava in strada alla guida della jeep giocattolo, indicata per bambini dai 3 ai 7 anni. Lincoln è stato arrestato: l'etilometro ha evidenziato livelli di alcol superiori alla norma.
La spiegazione che il guidatore ha fornito agli agenti non ha contribuito a migliorare la situazione. "Volevo andare al supermercato ma non mi andava di camminare. Segnalavo i cambi di direzione con le mani", ha detto all'emittente CBC. Quindi, la brillante idea di prendere in prestito l'auto giocattolo di proprietà di un vicino. In strada, secondo testimoni, il 'mezzo' procedeva ad una velocità di circa 5 km orari. Lincoln, che vanta già una sospensione della patente, è stato arrestato per guida pericolosa e perché privo del documento: dovrà comparire in tribunale a dicembre.
"Sebbene ad alcuni possa sembrare una perdita di tempo fermare un automobilista a bordo di una macchinina giocattolo, l'automobilista ha creato pericolo per sé e per gli automobilisti che erano costretti a superarlo su una strada trafficata", ha spiegato Jennifer Cooper, responsabile delle comunicazioni esterne della polizia locale.
Leggi tutto: Guida la jeep di Barbie in strada, arrestato: "Non volevo andare a piedi"
Tempi più lunghi. Presidente Todde: 'servono tutte le garanzie'... 
(Adnkronos) - La morte di Claudia Cardinale, avvenuta martedì 23 settembre 2025, all'età di 87 anni, segna la fine di un'era per il cinema. La sua figura iconica, definita la "sirena dello schermo" degli anni Sessanta, ha esercitato un fascino ineguagliabile a livello globale, grazie a uno sguardo sensuale che l'ha consacrata musa ispiratrice per maestri quali Luchino Visconti e Federico Fellini.
La sua bellezza fiera, unita a una voce roca distintiva, non solo ha catturato l'immaginazione dei più grandi cineasti italiani, ma l'ha vista affiancare le più importanti star dell'epoca, tra cui Burt Lancaster, Alain Delon e Henry Fonda. L'attrice è deceduta a Nemours, nei pressi di Parigi, in presenza dei suoi figli. "Ci lascia l'eredità di una donna libera e ispirata, sia come donna che come artista", ha dichiarato il suo agente Laurent Savry in un comunicato.
Nata a La Goulette, vicino Tunisi, il 15 aprile 1938, da genitori di origine siciliana, la vita di Cardinale fu segnata all'età di 16 anni quando, durante la settimana del cinema italiano a Tunisi, vinse un concorso a cui non si era iscritta per la 'Più bella italiana di Tunisia' e ricevette in premio un viaggio per il festival del cinema di Venezia, dove attirò immediatamente l'attenzione. Con riluttanza, abbandonò i suoi piani di diventare un'insegnante. "Tutti i registi e i produttori volevano che facessi film, e io dicevo: 'No, non voglio!'", ricordò. Fu suo padre a persuaderla a "dare una possibilità a questa cosa del cinema"'. "Ero molto giovane, timida, pudica, quasi selvatica. E senza il minimo desiderio di espormi sui set cinematografici".
La traiettoria che l'ha condotta a una carriera straordinaria ebbe inizio in circostanze traumatiche. Vittima di uno stupro in adolescenza da parte di un produttore cinematografico, si ritrovò incinta. Di fronte a opzioni limitate per l'epoca, prese la difficile decisione di partorire in segreto a Londra e ad affidare il bambino alla sua famiglia: Patrick sarebbe stato ufficialmente presentato come suo fratello minore fino a quando la verità non fu rivelata sette anni dopo. "L'ho fatto per lui, per Patrick, il bambino che volevo tenere nonostante le circostanze e l'enorme scandalo", confidò al quotidiano francese Le Monde nel 2017. "Fui costretta ad accettare questa bugia per evitare uno scandalo e proteggere la mia carriera", dichiarò.
Da quel momento, non vi fu più ritorno, poiché fu travolta dall'età d'oro del cinema italiano, nonostante non conoscesse "una parola" della lingua, parlando esclusivamente francese, arabo e il dialetto siciliano dei suoi genitori. A 20 anni, "diventai l'eroina di una favola, il simbolo di un paese di cui parlavo a malapena la lingua", scrisse nella sua autobiografia del 2005, 'Le mie stelle'. La sua voce dovette essere doppiata in italiano fino a quando non recitò nel film vincitore dell'Oscar '8½' di Fellini nel 1963, quando il celebre regista insistette affinché utilizzasse la propria voce.
Quell'anno, a 25 anni, Cardinale girò contemporaneamente sia l'epico dramma storico di Visconti, 'Il Gattopardo', sia il successo surrealista di Fellini. "Visconti mi voleva bruna con i capelli lunghi. Fellini mi voleva bionda", affermò. I critici la definirono "l'incarnazione del glamour europeo del dopoguerra", e fu presentata come tale, sia sullo schermo che nella vita privata. "È quasi come se le fosse stata imposta la sensualità", scrisse il britannico The Guardian nel 2013
Accolta da Hollywood, dove tuttavia rifiutò di stabilirsi, Cardinale ottenne un notevole successo con 'La Pantera Rosa' di Blake Edwards, al fianco di Peter Sellers, e successivamente con 'Circus World' di Henry Hathaway, con Rita Hayworth e John Wayne. "Il miglior complimento che abbia mai ricevuto fu dall'attore David Niven mentre giravamo 'La Pantera Rosa'", ricordò Cardinale. Egli disse: "Claudia, insieme agli spaghetti, sei la più grande invenzione d'Italia".
Rifiutandosi di sottoporsi a chirurgia estetica, continuò a recitare fino agli 80 anni, partecipando anche a 'La Strana Coppia', una versione al femminile dell'opera di Neil Simon, rappresentata al Teatro Augusteo di Napoli.
Sebbene oggetto di desiderio per molti, dichiarò che il suo "unico amore" fu il regista napoletano Pasquale Squitieri, padre di sua figlia Claudia, con cui collaborò a una serie di film per quattro decenni, fino alla sua scomparsa nel 2017. La sua prolifica carriera, estesa per decenni, la vide protagonista in 175 film, e sia il festival di Venezia che quello di Berlino le conferirono premi alla carriera. Nel 2017, la sua immagine apparve sul poster ufficiale del festival di Cannes, suscitando polemiche per il ritocco fotografico volto a snellire le sue cosce.
Fervente sostenitrice dei diritti delle donne, fu nominata Ambasciatrice di buona volontà dell'UNESCO nel 2000, in riconoscimento del suo impegno per la causa delle donne e delle ragazze. "Ho avuto molta fortuna. Questo lavoro mi ha dato una moltitudine di vite e la possibilità di mettere la mia fama al servizio di molte cause", dichiarò.
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(Adnkronos) - Mario Adinolfi è tornato sui social ad aggiornare i follower sul suo percorso di dimagrimento, cominciato durante la sua partecipazione all'Isola dei Famosi. "Me lo chiedete, ve lo dico: peso 175 kg, ho rotto anche la barriera del mezzo quintale perso dal 3 maggio 2025 quando lasciai Roma per volare in Honduras. Tornai a Roma con 34 kg persi dai 227.9 iniziali e finii in ospedale", ha esordito il giornalista in un post condiviso su Instagram.
Adinolfi ha spiegato che dopo l'Isola ha vissuto una piccola ricaduta: "Ripresi a mangiare (chi ha seguito l’Isola dei Famosi sa che in pratica digiunavo) e ripresi anche 10 kg, ma grazie all’intervento della equipe medica che mi ha messo sotto Tirzepatide ho riperso quella decina e pure altri 18 dal 9 luglio e dunque 28 kg in 75 giorni".
L'obiettivo per il giornalista è di riuscire a perdere altri 48 kg prima di Natale: "Sempre sotto controllo medico, sempre con l’iniezione settimanale in pancia di Tirzepatide, accompagnata da dieta personalizzata e chilometri a piedi". E poi, le parole per la figlia Clara che combatte contro l'anoressia: "Faccio tutto questo in tandem, come sa chi ha seguito l’Isola, con la mia adorata figlia Clara che combatte la malattia dell’anoressia. Anche stamattina ce lo siamo detti: felicità è la lotta".
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