
(Adnkronos) - Tadej Pogacar vince il Tour de France 2025 già a 50 km dal traguardo dell'ultima tappa, grazie al tempo neutralizzato per evitare rischi di cadute agli uomini di classifica. Subito dopo si toglie panni del freddo calcolatore che aveva indossato nelle ultime tappe, passa l'attacco con la potenza che tutti conoscono e prova a conquistare anche Parigi ma Wout Van Aert gli rovina i piani.
L'ultima tappa del Tour è del belga della Visma Lease a Bike, e per una volta quella che era la passerella finale della corsa gialla si trasforma in una tappa vera. L'arrivo è in solitaria, 19" dopo arriva Davide Ballerini (XDS Astana), subito dopo Matej Mohoric (Bahrain Victorious), solo quarto il fuoriclasse in giallo. Sesto posto per Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team).
Lo sloveno attacca già dalla prima salita, delle tre complessive, di Montmartre: la testa è libera dopo la neutralizzazione del tempo di classifica generale, e ora può rischiare il tutto per tutto per prendere anche Parigi, e in maglia gialla. Il secondo attacco sulla ritrovata salita rende chiara la tattica: guizzo in ascesa, controllo in discesa e in piano, e nel frattempo Parigi viene sommersa dall'acquazzone. Tutto cambia ed è Van Aert a ribaltare quello che sembrava il solito copione dello sloveno che quando decide di vincere lo fa: attacca sull'ultima salita, e sul tratto più duro, ai piedi del Sacro Cuore e stacca la maglia gialla di sei secondi in poche centinaia di metri. Per i colori italiani l'unica soddisfazione da classifica è lo sprint finale vinto da Jonathan Milan che dimostra di meritare in pieno la maglia verde, terzo italiano dopo Bitossi e Petacchi a conquistarla.
Leggi tutto: Tour de France, Pogacar trionfa ma Van Aert gli toglie ultima tappa
La Sardegna cerca nuovi talenti per il celebre show condotto da Amadeus. Ballerini, cantanti, imitatori e artisti di ogni genere hanno l’opportunità di partecipare alle selezioni del format in onda su Nove.
Dopo il successo delle precedenti edizioni, "La Corrida" torna in TV su Nove, confermando la sua formula coinvolgente che dà spazio a performer di ogni tipo. Il programma, condotto dal popolare Amadeus, è alla ricerca di nuovi protagonisti, e questa volta le selezioni potrebbero coinvolgere anche la Sardegna.
Come partecipare al casting de "La Corrida"
Possono candidarsi persone dai 18 anni in su con qualsiasi tipo di talento:
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Canto
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Balloo
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Imitazioni
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Recitazione
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Musica
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Acrobazie
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Creazione di effetti sonori (rumoristi)
Non importa se si è professionisti o semplici appassionati: l’obiettivo è scoprire personalità carismatiche e capacità uniche in grado di stupire il pubblico.
Come inviare la propria candidatura
Gli interessati possono segnalare la propria disponibilità inviando una mail a
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Nome e Cognome
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Età
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Località di residenza
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Tipologia di esibizione
I contatti pervenuti saranno inoltrati direttamente alla produzione del programma, che valuterà le candidature e contatterà i potenziali partecipanti per le successive fasi di selezione.
Un’occasione da non perdere
"La Corrida" rappresenta un’ottima vetrina per chi sogna di esibirsi davanti a un vasto pubblico televisivo. Con la conduzione di Amadeus, il format garantisce visibilità e l’opportunità di mettersi alla prova in un contesto dinamico e divertente.
Se pensi di avere un talento da mostrare, non esitare: invia la tua candidatura e preparati a conquistare il palco de "La Corrida"!

(Adnkronos) - Incendio a Villasimius, in Sardegna, e bagnanti in fuga dalla spiaggia oggi 27 luglio. I vigili del fuoco rendono noto che sono in corso interventi per un incendio di vegetazione che minaccia la spiaggia di Punta Molentis: squadre, elicottero e 2 Canadair lavorano dal primo pomeriggio per contenere le fiamme, alimentate dal forte vento di maestrale.
Sui social, i video mostrano la fuga dei bagnanti dalla spiaggia, mentre si alzano colonne di fumo nero dalla vegetazione in fiamme.
La spiaggia, una delle perle della Sardegna, come ricordano alcuni utenti sui social è a numero chiuso.
Leggi tutto: Villasimius, incendio oggi minaccia spiaggia: bagnanti in fuga
Fiamme e paura a Punta Molentis: oltre 140 bagnanti evacuati via mare a Villasimius
Una domenica di terrore per i vacanzieri nella spiaggia simbolo del Sarrabus. Incendio vicino alla costa, evacuazione con motovedette e soccorsi privati.
Villasimius, Un inferno di fiamme e una corsa disperata verso il mare. Così si è trasformata domenica scorsa la giornata di centinaia di bagnanti a Punta Molentis, una delle spiagge più celebri della Sardegna.
L’incendio e la fuga dal litorale
Un devastante incendio, divampato nelle vicinanze della costa di Villasimius, ha scatenato il panico tra turisti e residenti. Con le fiamme che avanzavano minacciose, molti hanno abbandonato ombrelloni e masserizie, cercando rifugio sulle imbarcazioni.
I soccorsi della Guardia Costiera e della Finanza
La Guardia Costiera è intervenuta tempestivamente con la motovedetta CP320, evacuando 102 persone e portandole in salvo verso punti sicuri. Anche la Guardia di Finanza ha contribuito alle operazioni, recuperando altre 40 persone con un’altra unità navale.
Non solo istituzioni: alcuni privati cittadini, vedendo la gravità della situazione, hanno messo a disposizione le proprie barche per aiutare nell’evacuazione, dimostrando grande solidarietà.
L’intervento dei mezzi aerei e della Forestale
Mentre il mare diventava la via di fuga, i vigili del fuoco, la Forestale e i Canadair lavoravano senza sosta per domare le fiamme dall’alto. Le cause dell’incendio sono ancora da accertare, ma si sospetta l’origine dolosa o una disattenzione umana.

Incendio a Punta Molentis: auto in fiamme e turisti in fuga
L’incidente è avvenuto nel parcheggio adiacente alla spiaggia, dove decine di vetture sono state completamente carbonizzate dal rogo.
I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente per domare le fiamme, mentre la Protezione Civile e le forze dell’ordine hanno evacuato la zona per evitare ulteriori rischi.
Punta Molentis, un paradiso in pericolo
Punta Molentis è una delle spiagge più iconiche della Sardegna, celebre per le sue acque cristalline e la sabbia bianca. L’incendio ha gettato ombra su una delle mete turistiche più amate, sollevando preoccupazioni per l’impatto ambientale e la sicurezza dei visitatori.
Le testimonianze: "Sembra un inferno"
Alcuni testimoni hanno raccontato momenti di terrore:
"Abbiamo visto il fumo salire dal parcheggio, poi le esplosioni delle auto. La gente correva verso il mare per mettersi in salvo", ha dichiarato un turista.
Cosa succede ora?
Le autorità stanno valutando i danni e lavorando per ripristinare la sicurezza nell’area. Intanto, la spiaggia potrebbe rimanere temporaneamente chiusa per consentire le operazioni di bonifica.
Punta Molentis brucia: quali rischi per l’ambiente?
Oltre ai danni materiali, l’incendio potrebbe avere conseguenze ecologiche a causa del fumo tossico e della possibile dispersione di sostanze inquinanti.Sul posto intervengono quattro squadre Agenzia Forestas dei cantieri di Castiadas-Canale Omus e Villaputzu-Monte Gironi, Muravera-Senni, Villasalto-Base Eli Villasalto, una squadra di volontari Villasimius-CROV.
L’incendio di Punta Molentis è un duro colpo per il turismo sardo, già messo a dura prova dagli eventi degli ultimi anni. Le indagini sono in corso per chiarire le cause del rogo e prevenire futuri disastri.

(Adnkronos) - I Mondiali di nuoto di Singapore entrano nel vivo. Domani, lunedì 28 luglio, secondo giorno di gare in vasca con diversi azzurri impegnati. Ad aprire, per l'Italia, saranno Simona Quadarella e Anita Gastaldi, rispettivamente nelle batterie dei 1500 stile libero e nei 100 dorso. Occhi puntati sulle finali dei 100 rana, con Nicolò Martinenghi e Ludovico Viberti, e dei 50 farfalla con Thomas Ceccon. Ecco il programma del 28 luglio e dove vedere gli azzurri in gara ai Mondiali di Singapore, con gli orari italiani.
Ore 4 - Lorenzo Marsaglia, Giovanni Tocci - Trampolino 3 m sincro maschile (eventuale finale ore 10)
Ore 4 Simona Quadarella - batterie 1500 stile libero femminili
Ore 4 Anita Gastaldi - batterie 100 dorso femminili
Ore 4 Lisa Angiolini, Anita Bottazzo - batterie 100 rana femminili
Ore 4 Carlos D'Ambrosio, Filippo Megli - batterie 200 stile libero maschili
Ore 4 Christian Bacico, Thomas Ceccon - batterie 100 dorso maschili
Ore 13:02 Nicolò Martinenghi, Ludovico Viberti - finale 100 rana maschili
Ore 13:45 Thomas Ceccon - finale 50 farfalla maschili
Le gare di domani lunedì 28 luglio ai Mondiali di nuoto di Singapore saranno visibili su Rai 2 Hd, RaiSport Hd, Sky Sport Arena (canale 204), Sky Sport Uno e Sky Sport Mix (canali 201 e 211). Gare visibili anche in streaming su Rai Play, Sky Go e Now.
Leggi tutto: Mondiali nuoto Singapore, programma 28 luglio: orario e dove vedere italiani in gara

(Adnkronos) - Oscar Piastri vince il Gp del Belgio, tredicesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Oggi, domenica 27 luglio, sul circuito di Spa l'australiano ha chiuso davanti al compagno di squadra Lando Norris e alla Ferrari di Charles Leclerc. Quarto Max Verstappen su Red Bull, quinto Russell su Mercedes. Poi Albon e Hamilton, settimo al termine di una rimonta pazzesca. In testa al Mondiale c'è sempre Oscar Piastri, ora a 266 punti (+16 su Norris). Ecco l'ordine di arrivo della gara e la classifica piloti aggiornata.
Ecco l'ordine di arrivo del Gp del Belgio di oggi, domenica 27 luglio:
1. Oscar Piastri (McLaren)
2. Lando Norris (McLaren)
3. Charles Leclerc (Ferrari)
4. Max Verstappen (Red Bull)
5. George Russell (Mercedes)
6. Alexander Albon (Williams)
7. Lewis Hamilton (Ferrari)
8. Liam Lawson (Racing Bulls)
9. Gabriel Bortoleto (Sauber)
10. Pierre Gasly (Alpine)
11. Oliver Bearman (Haas)
12. Yuki Tsunoda (Red Bull)
13. Nico Hulkenberg (Sauber)
14. Lance Stroll (Aston Martin)
15. Esteban Ocon (Haas)
16. Kimi Antonelli (Mercedes)
17. Fernando Alonso (Aston Martin)
18. Carlos Sainz (Williams)
19. Franco Colapinto (Alpine)
20. Isack Hadjar (Racing Bulls)
Ecco la classifica piloti agiornata dopo il Gp del Belgio:
1) Oscar Piastri (McLaren) – 266 punti
2) Lando Norris (McLaren) – 250 punti
3) Max Verstappen (Red Bull) – 185 punti
4) George Russell (Mercedes) – 157 punti
5) Charles Leclerc (Ferrari) – 139 punti
6) Lewis Hamilton (Ferrari) – punti
7) Kimi Antonelli (Mercedes) – 63 punti
8) Alex Albon (Williams) – 54 punti
9) Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – 37 punti
10) Esteban Ocon (Haas) – 27 punti
11) Isack Hadjar (Racing Bulls) – 22 punti
12) Pierre Gasly (Alpine) – 20 punti
13) Lance Stroll (Aston Martin) – 20 punti
14) Liam Lawson (Racing Bulls) – 16 punti
15) Fernando Alonso (Aston Martin) – 16 punti
16) Carlos Sainz (Williams) – 16 punti
17) Yuki Tsunoda (Red Bull) – 10 punti
18) Oliver Bearman (Haas) – 8 punti
19) Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) – 6 punti
20) Franco Colapinto (Alpine) – 0 punti
Leggi tutto: Gp Belgio, vince Piastri. Ordine di arrivo e classifica piloti aggiornata
Un incendio devastante ha colpito oggi la località RIU TROTTU nella splendida spiaggia di Punta Molentis, una delle perle del Sud Sardegna, trasformando una giornata di relax in un incubo. Le fiamme, spinte dal forte maestrale, hanno invaso l’unica strada di accesso, costringendo automobilisti e turisti a rifugiarsi sulla battigia o in acqua, mentre una densa colonna di fumo si alzava nel cielo, visibile a chilometri di distanza.
Emergenza in corso: evacuazione e soccorsi
L’allarme è scattato nel primo pomeriggio, quando l’incendio, divampato nella macchia mediterranea dietro l’arenile, si è propagato rapidamente. La Protezione Civile ha immediatamente evacuato la spiaggia, ma molti bagnanti, colti di sorpresa, non hanno potuto raggiungere le auto e si sono diretti verso il mare per mettersi in salvo.
Sul posto sono intervenuti:
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Corpo Forestale
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Elicottero Super Puma (decollato dalla base di Fenosu)
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Canadair (partito da Olbia)
I mezzi aerei hanno lavorato senza sosta, attingendo acqua direttamente dal mare per domare le fiamme.
Punta Molentis, gioiello della Sardegna a rischio
Punta Molentis, celebre per le sue acque cristalline e la natura incontaminata, è una delle località più amate dai turisti. L’incendio ha messo a repentaglio non solo l’incolumità delle persone, ma anche un ecosistema fragile e prezioso.
Le autorità invitano a:
✅ Evitare la zona
✅ Seguire solo aggiornamenti ufficiali
Situazione ancora critica
Nonostante gli sforzi dei soccorritori, la situazione resta delicata a causa del vento. Le squadre sono al lavoro per controllare il fronte del fuoco e garantire la sicurezza di residenti e turisti.

(Adnkronos) - Oscar Piastri domina il Gp del Belgio, tredicesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Il pilota australiano vola con la sua McLaren e oggi, domenica 27 luglio, sul circuito di Spa chiude davanti al compagno di squadra Lando Norris e alla Ferrari di Charles Leclerc. Quarto Max Verstappen su Red Bull, quinto Russell su Mercedes. Poi Albon e Hamilton, settimo al termine di una rimonta pazzesca.
La gara, inizialmente prevista alle 15 (ora italiana), inizia in ritardo di un'ora e 20 a causa della pioggia battente. Dopo l'attesa, si parte in regime di safety car e al termine dei primi 4 giri c'è già il momento cruciale della gara, con il sorpasso del leader della classifica piloti Piastri sul compagno di squadra Norris. Le posizioni in testa resteranno le stesse fino al 44esimo e ultimo giro, nonostante i distacchi ridotti in pista.
Menzione speciale per Lewis Hamilton. Dopo il sedicesimo tempo nelle qualifiche di ieri, il sette volte campione del mondo opta per la partenza dalla pit lane e con l'uscita di pista della safety car guadagna posizioni su posizioni, chiudendo al settimo posto.
1. Oscar Piastri (McLaren)
2. Lando Norris (McLaren)
3. Charles Leclerc (Ferrari)
4. Max Verstappen (Red Bull)
5. George Russell (Mercedes)
6. Alexander Albon (Williams)
7. Lewis Hamilton (Ferrari)
8. Liam Lawson (Racing Bulls)
9. Gabriel Bortoleto (Sauber)
10. Pierre Gasly (Alpine)
11. Oliver Bearman (Haas)
12. Yuki Tsunoda (Red Bull)
13. Nico Hulkenberg (Sauber)
14. Lance Stroll (Aston Martin)
15. Esteban Ocon (Haas)
16. Kimi Antonelli (Mercedes)
17. Fernando Alonso (Aston Martin)
18. Carlos Sainz (Williams)
19. Franco Colapinto (Alpine)
20. Isack Hadjar (Racing Bulls)
Leggi tutto: Gp Belgio, dominio McLaren con Piastri. Podio Leclerc, rimonta super di Hamilton

(Adnkronos) - Una bambina ai Mondiali di nuoto di Singapore. La Cina schiera la 12enne Yu Zidi, che dà spettacolo nei 200 misti. La baby prodigio, nata il 16 ottobre 2012, nuota in 2'10''22 e si qualifica per la finale con il settimo tempo. A comandare è la canadese Summer McIntosh (2'07''39), seguita dalla statunitense Alex Walsh (2'08''49) e dalla giapponese Mio Narita (2'09''16). La finale è in programma martedì 28 luglio.
Yu Zidi parteciperà in totale a 3 gare nei Mondiali che si sono aperti con le sessioni del 27 luglio. Yu Zidi nuoterà anche nei 400 misti e nei 200 farfalla. Nei 200 misti, in particolare, la giovanissima atleta ai recenti campionati cinesi ha offerto prestazioni che le avrebbero permesso di arrivare in finale alle Olimpiadi di Parigi 2024. In generale, la federnuoto internazionale - World Aquatics - prevede che alle sue competizioni partecipino atleti dai 14 anni in su. Le deroghe sono possibili solo in caso di risultati cronometrici all'altezza: Yu Zidi, prima dei Mondiali, ha fatto segnare tempi 'da grande' e a Singapore ha confermato di meritare un posto ai blocchi di partenza.
Leggi tutto: Mondiali di nuoto, una bambina in finale: la 12enne Yu Zidi stupisce a Singapore

(Adnkronos) - Dramma familiare per Julio Sergio, ex portiere della Roma. Enzo, figlio 15enne dell'ex calciatore, è in coma dopo un peggioramento delle condizioni legate ad un tumore cerebrale diagnosticato nel 2020. "Ho appena visitato Enzo... la situazione è la stessa di cui stiamo parlando da giorni: irreversibile" si legge in una storia su Instagram del brasiliano. "È ancora in coma indotto, con sedazione (che regoliamo secondo necessità), catetere per l'ossigeno e, cosa più importante in questo momento, è in pace, circondato da noi genitori, dalla famiglia, da voi... Non è a disagio né sente dolore".
Nelle ultime settimane, Julio Sergio aveva raccontato anche sui social la battaglia di Enzo contro il tumore cerebrale. Il ragazzo era stato operato due anni fa, diventando in seguito anche testimonial di una campagna di sensibilizzazione in Brasile. Iniziativa che aveva trovato, tra gli altri, anche il sostegno di leggende come Buffon, Totti e Cristiano Ronaldo. Solo pochi giorni fa, era diventato virale un video in cui il portiere si mostrava con i capelli rasati in segno di vicinanza a Enzo, prima di un nuovo ciclo di chemio.
Leggi tutto: Julio Sergio, il figlio Enzo è in coma: "Situazione irreversibile"

(Adnkronos) - La Procura di Roma indaga per tentata estorsione ai danni dell'attore Raoul Bova. A riportare la notizia è Repubblica. "Qualcuno ha cercato di ricattare Raoul Bova. Un messaggio anonimo, toni allusivi, una minaccia chiara: o paghi, o rendiamo pubbliche le tue conversazioni private con Martina Ceretti, modella e influencer di 23 anni. L'attore - scrive il quotidiano - non ha ceduto. E ora la Procura di Roma indaga per tentata estorsione. Tutto comincia qualche settimana fa, quando sul cellulare di Bova arriva un messaggio da un numero sconosciuto. Il mittente ignoto l'avvisa che certe conversazioni intime potrebbero essere diffuse, danneggiandolo. Nessuna richiesta esplicita di denaro, ma il senso è chiaro. Un ricatto. Bova non risponde, non tratta. E pochi giorni dopo, il 21 luglio, quelle chat diventano pubbliche. A diffonderle è Fabrizio Corona, nel suo podcast Falsissimo".
La procura apre un'inchiesta, affida le indagini alla polizia postale coordinate dal pm Eliana Dolce. Il numero da cui è partito il tentato ricatto risulta intestato a un prestanome. Gli investigatori lavorano per risalire a chi lo ha usato davvero. "Corona, già condannato in passato per estorsioni, non è indagato. Il fascicolo è contro ignoti. Ma i pm valutano anche l'ipotesi della ricettazione - riporta ancora il quotidiano - se chi ha diffuso quei contenuti era consapevole dell'origine illecita potrebbe aver commesso un reato".
"Nel frattempo, mentre l'inchiesta prende slancio, la vicenda ha un contraccolpo personale. Dopo dodici anni di relazione, la storia tra Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales sembra al capolinea. Due figlie, una coppia apparentemente solida. Ma la pubblicazione dei messaggi con Ceretti ha incrinato tutto. Bova sostiene che la relazione fosse già chiusa. Rocío smentisce. E ora si apre una fase delicata. Gli avvocati, David Leggi per Bova, Antonio Conte per Muñoz Morales, - scrive ancora il quotidiano - trattano una soluzione extragiudiziale per evitare scontri pubblici e tutelare le bambine. Resta la domanda chiave: chi ha cercato di ricattare Bova? E chi ha consegnato quei messaggi a Corona? La verità è ancora tutta da scrivere. Ma la pista del ricatto digitale promette sviluppi pesanti".
Leggi tutto: Audio rubati a Raoul Bova, procura Roma indaga per tentata estorsione

(Adnkronos) - La Procura di Roma indaga per tentata estorsione ai danni dell'attore Raoul Bova. A riportare la notizia è Repubblica. "Qualcuno ha cercato di ricattare Raoul Bova. Un messaggio anonimo, toni allusivi, una minaccia chiara: o paghi, o rendiamo pubbliche le tue conversazioni private con Martina Ceretti, modella e influencer di 23 anni. L'attore - scrive il quotidiano - non ha ceduto. E ora la Procura di Roma indaga per tentata estorsione. Tutto comincia qualche settimana fa, quando sul cellulare di Bova arriva un messaggio da un numero sconosciuto. Il mittente ignoto l'avvisa che certe conversazioni intime potrebbero essere diffuse, danneggiandolo. Nessuna richiesta esplicita di denaro, ma il senso è chiaro. Un ricatto. Bova non risponde, non tratta. E pochi giorni dopo, il 21 luglio, quelle chat diventano pubbliche. A diffonderle è Fabrizio Corona, nel suo podcast Falsissimo".
La procura apre un'inchiesta, affida le indagini alla polizia postale coordinate dal pm Eliana Dolce. Il numero da cui è partito il tentato ricatto risulta intestato a un prestanome. Gli investigatori lavorano per risalire a chi lo ha usato davvero. "Corona, già condannato in passato per estorsioni, non è indagato. Il fascicolo è contro ignoti. Ma i pm valutano anche l'ipotesi della ricettazione - riporta ancora il quotidiano - se chi ha diffuso quei contenuti era consapevole dell'origine illecita potrebbe aver commesso un reato".
"Nel frattempo, mentre l'inchiesta prende slancio, la vicenda ha un contraccolpo personale. Dopo dodici anni di relazione, la storia tra Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales sembra al capolinea. Due figlie, una coppia apparentemente solida. Ma la pubblicazione dei messaggi con Ceretti ha incrinato tutto. Bova sostiene che la relazione fosse già chiusa. Rocío smentisce. E ora si apre una fase delicata. Gli avvocati, David Leggi per Bova, Antonio Conte per Muñoz Morales, - scrive ancora il quotidiano - trattano una soluzione extragiudiziale per evitare scontri pubblici e tutelare le bambine. Resta la domanda chiave: chi ha cercato di ricattare Bova? E chi ha consegnato quei messaggi a Corona? La verità è ancora tutta da scrivere. Ma la pista del ricatto digitale promette sviluppi pesanti".
Leggi tutto: Raoul Bova, inchiesta per audio rubati: procura Roma indaga per tentata estorsione

(Adnkronos) - Liquidi senza limiti nel bagaglio a mano. La nuova regola dell'European Civil Aviation Conference (l'organizzazione paneuropea che riunisce le autorità dell’aviazione civile dei 44 Paesi membri, i 27 comunitari più 17 non comunitari), è applicata solo in questi aeroporti italiani: Roma Fiumicino, Milano Linate, Milano Malpensa, Bologna, Torino. Si tratta di aeroporti che hanno già in dotazione scanner di nuova generazione in grado di analizzare i contenuti, anche liquidi, dei bagagli a mano durante i controlli di security.
In tutti gli altri scali, pertanto, restano vigenti le regole che limitano il trasporto dei liquidi in cabina, ovvero devono essere contenuti in singoli contenitori di capacità non superiore a 100 millilitri o equivalente, inseriti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile di capacità non superiore a un litro, e devono essere estratti dal bagaglio nel momento dei controlli di security.

(Adnkronos) - "L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati". E' l'appello contenuto in una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni firmato da 35 ambasciatori in pensione - tra cui ex Direttori politici, ex ambasciatori alla Ue e alla Nato, in Cina, Regno Unito e Russia - nella quale si sottolinea: "Ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza".
"Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane a Gaza. Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi, che non ha nulla a che vedere con il diritto di Israele all’autodifesa - denunciano gli ambasciatori, tra cui Pasquale Ferrara, Piero Benassi, Pasquale Quito Terracciano, Luca Giansanti, Stefano Stefanini, Ferdinando Nelli Feroci - e che non è affatto improprio qualificare in termini di pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia esamina gli estremi del genocidio".
Secondo i 35 diplomatici in pensione, "le flagranti violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone, che non risparmiano bambini, donne, anziani, ammalati, i crimini contro l’umanità, i crimini di guerra, la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario - di cui il governo israeliano, come avviene per tutti i governi, dovrà rispondere - minano le stesse fondamenta della comunità internazionale e cancellano conquiste etiche maturate in decenni di consuetudini internazionali".
E ancora denunciano i firmatari della lettera aperta alla presidente del Consiglio: "Le inaccettabili restrizioni per l’accesso umanitario a Gaza, la riduzione a livelli minimi inaccettabili, senza reali alternative, delle attività delle organizzazioni internazionali a favore di una sedicente fondazione umanitaria, stanno provocando migliaia di nuove vittime innocenti, che si aggiungono alle decine di migliaia già provocate dai massicci e indiscriminati bombardamenti israeliani in tutta la Striscia. In questi mesi abbiamo assistito a incessanti spostamenti forzati di popolazione da una parte all’altra della Striscia senza che ci fossero delle reali zone di protezione internazionale. Tutto ciò è avvenuto mentre tutte le infrastrutture di Gaza, necessarie anche solo alla sopravvivenza della popolazione, sono state sistematicamente distrutte, a cominciare dagli ospedali, per continuare con le scuole, le università, gli stessi campi profughi".
Dinanzi a tutto questo, i diplomatici sottolineano come le dichiarazioni, "pur necessarie, come quella firmata da 30 ministri degli Esteri (ed una Commissaria Ue) lo scorso 21 luglio, a cui l’Italia meritoriamente si è unita, "non servono più: servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci".
Tre i "comportamenti" che i firmatari sollecitano al governo "dinanzi al ripetersi di eccidi e massacri di civili": "Sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele, sostenere in sede Ue ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei ministri israeliani - come Bezalel Smotrich e Itamar Ben G’vir - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania, unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell’Accordo di associazione tra Israele e l’Unione Europea".
Quindi, il loro appello, "l’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati. Chiediamo al governo di ripensarci. Questa decisione confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di 'due popoli, due Stati' non è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente. Le relazioni con Israele devono essere strettamente condizionate a questa prospettiva. L’eventuale annessione in tutto o in parte dei Territori palestinesi, ad esempio, dovrebbe comportare la radicale revisione delle relazioni diplomatiche con Israele".
"Signora presidente del Consiglio - concludono i 35 ambasciatori in pensione - i lunghi anni spesi nel servizio diplomatico, tenendo fede alla causa della pace e del dialogo, nello spirito dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana, ci hanno spinto a rivolgerle questo appello, non potendo rimanere in silenzio ed inerti dinanzi alla sistematica negazione in atto da parte del governo israeliano di tutto quello in cui abbiamo creduto e per cui abbiamo svolto la professione diplomatica".
Firmatari in ordine alfabetico: Aldo Amati, Antonio Armellini, Marco Baccin, Piero Benassi, Mario Boffo, Alberto Bradanini, Giovanni Brauzzi, Rocco Cangelosi, Ino Cassini, Rosanna Coniglio, Antonio D’Andria, Vincenzo De Luca, Anna Della Croce, Roberto Di Leo, Pasquale Ferrara, Giovanni Ferrero, Giovanni Germano, Luca Giansanti, Aldo Mantovani, Maurizio Melani, Andrea Meloni, Elio Menzione, Laura Mirachian, Enrico Nardi, Ferdinando Nelli Feroci, Claudio Pacifico, Angelo Persiani, Michelangelo Pipan, Cristina Ravaglia, Lucio Alberto Savoia, Stefano Starace Janfolla, Stefano Stefanini, Pasquale Quito Terracciano, Carlo Trezza, Gianfranco Varvesi.
Leggi tutto: Gaza, lettera aperta 35 ex ambasciatori a Meloni: "Riconoscere subito Stato Palestina"

(Adnkronos) - "L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati". E' l'appello contenuto in una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni firmato da 34 ambasciatori in pensione - tra cui ex Direttori politici, ex ambasciatori alla Ue e alla Nato, in Cina, Regno Unito e Russia - nella quale si sottolinea: "Ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza".
"Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane a Gaza. Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi, che non ha nulla a che vedere con il diritto di Israele all’autodifesa - denunciano - e che non è affatto improprio qualificare in termini di pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia esamina gli estremi del genocidio".
Secondo i 34 diplomatici in pensione, "le flagranti violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone, che non risparmiano bambini, donne, anziani, ammalati, i crimini contro l’umanità, i crimini di guerra, la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario - di cui il governo israeliano, come avviene per tutti i governi, dovrà rispondere - minano le stesse fondamenta della comunità internazionale e cancellano conquiste etiche maturate in decenni di consuetudini internazionali".
E ancora denunciano i firmatari della lettera aperta alla presidente del Consiglio: "Le inaccettabili restrizioni per l’accesso umanitario a Gaza, la riduzione a livelli minimi inaccettabili, senza reali alternative, delle attività delle organizzazioni internazionali a favore di una sedicente fondazione umanitaria, stanno provocando migliaia di nuove vittime innocenti, che si aggiungono alle decine di migliaia già provocate dai massicci e indiscriminati bombardamenti israeliani in tutta la Striscia. In questi mesi abbiamo assistito a incessanti spostamenti forzati di popolazione da una parte all’altra della Striscia senza che ci fossero delle reali zone di protezione internazionale. Tutto ciò è avvenuto mentre tutte le infrastrutture di Gaza, necessarie anche solo alla sopravvivenza della popolazione, sono state sistematicamente distrutte, a cominciare dagli ospedali, per continuare con le scuole, le università, gli stessi campi profughi".
Dinanzi a tutto questo, i diplomatici sottolineano come le dichiarazioni, "pur necessarie, come quella firmata da 30 ministri degli Esteri (ed una Commissaria Ue) lo scorso 21 luglio, a cui l’Italia meritoriamente si è unita, "non servono più: servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci".
Tre i "comportamenti" che i firmatari sollecitano al governo "dinanzi al ripetersi di eccidi e massacri di civili": "Sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele, sostenere in sede Ue ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei ministri israeliani - come Bezalel Smotrich e Itamar Ben G’vir - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania, unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell’Accordo di associazione tra Israele e l’Unione Europea".
Quindi, il loro appello, "l’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati. Chiediamo al governo di ripensarci. Questa decisione confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di 'due popoli, due Stati' non è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente. Le relazioni con Israele devono essere strettamente condizionate a questa prospettiva. L’eventuale annessione in tutto o in parte dei Territori palestinesi, ad esempio, dovrebbe comportare la radicale revisione delle relazioni diplomatiche con Israele".
"Signora presidente del Consiglio - concludono i 34 ambasciatori in pensione - i lunghi anni spesi nel servizio diplomatico, tenendo fede alla causa della pace e del dialogo, nello spirito dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana, ci hanno spinto a rivolgerle questo appello, non potendo rimanere in silenzio ed inerti dinanzi alla sistematica negazione in atto da parte del governo israeliano di tutto quello in cui abbiamo creduto e per cui abbiamo svolto la professione diplomatica".
Firmatari in ordine alfabetico: Aldo Amati, Antonio Armellini, Marco Baccin, Piero Benassi, Mario Boffo, Alberto Bradanini, Giovanni Brauzzi, Rocco Cangelosi, Ino Cassini, Rosanna Coniglio, Antonio D’Andria, Anna Della Croce, Roberto Di Leo, Pasquale Ferrara, Giovanni Ferrero, Giovanni Germano, Luca Giansanti, Aldo Mantovani, Maurizio Melani, Andrea Meloni, Elio Menzione, Laura Mirachian, Enrico Nardi, Ferdinando Nelli Feroci, Claudio Pacifico, Angelo Persiani, Michelangelo Pipan, Cristina Ravaglia, Lucio Alberto Savoia, Stefano Starace Janfolla, Stefano Stefanini, Pasquale Quito Terracciano, Carlo Trezza, Gianfranco Varvesi.
Leggi tutto: Gaza, lettera aperta 34 ex ambasciatori a Meloni: "Riconoscere subito Stato Palestina"

(Adnkronos) - L’amministrazione Trump ha deciso di distruggere un ingente stock di contraccettivi finanziati dagli Stati Uniti, attualmente stoccati in un magazzino in Belgio, per un valore stimato di circa 9,7 milioni di dollari (8,25 milioni di euro). Il materiale include oltre 50.000 dispositivi intrauterini, quasi 2 milioni di dosi di contraccettivi iniettabili, circa 900.000 impianti e più di 2 milioni di confezioni di pillole, acquistati con contratti Usaid durante l'amministrazione Biden. Lo rivela il Washington Post, aggiungendo che il Dipartimento di Stato ha motivato la decisione richiamando la politica di Città del Messico, che vieta fondi federali a organizzazioni coinvolte in servizi relativi all'aborto, anche se i contraccettivi in questione non sono abortivi.
Le senatrici Jeanne Shaheen (D‑New Hampshire) e Lisa Murkowski (R‑Alaska) hanno scritto al segretario di Stato Marco Rubio esprimendo forte contrarietà alla misura. Nell’appello affermano: "I contraccettivi per la pianificazione familiare sono parte dell'assistenza umanitaria salvavita… riducono gravidanze non volute e aborti insicuri, migliorano la salute delle donne, abbassano il rischio di mortalità materna e infantile e salvano vite". Hanno chiesto: "Invertite subito questa decisione e trasferite questi beni a enti che possano garantirne la distribuzione globale".
Organizzazioni come Unfpa (United Nations Population Fund), International Planned Parenthood Federation (Ippf) e Msi Reproductive Choices avevano offerto di acquisire o ridistribuire il materiale, ma senza riscontri. Il direttore regionale dell’Ippf, Micah Grzywnowicz, ha dichiarato al Washington Post: "Una totale mancanza di empatia: è paradossale parlare di efficienza e poi distruggere forniture vitali nel momento di massima necessità". Sarah Shaw di Msi ha aggiunto: "Lo smantellamento del principale donatore mondiale per la pianificazione familiare è stata una catastrofe per la catena globale di approvvigionamento".
Secondo il Guttmacher Institute, la distribuzione di quei contraccettivi avrebbe potuto proteggere oltre 650mila donne per un anno o 950mila donne per un periodo da tre a dieci anni. L’operazione di distruzione costerà circa 167.000 dollari (circa 142.000 euro), ma l'amministrazione sostiene di risparmiare circa 34,1 milioni di dollari (circa 29 milioni di euro) tramite l’annullamento di ordini futuri.
Leggi tutto: Washington Post: "Trump ordina distruzione di contraccettivi per i Paesi poveri"

(Adnkronos) - Italia da sogno ai Mondiali di nuoto in corso a Singapore. La squadra azzurra ha conquistato una splendida medaglia d'argento nella staffetta maschile 4x100 stile libero, con D’Ambrosio, Zazzeri, Ceccon e Frigo. Oro per l'Australia, bronzo pergli Stati Uniti.
Caros D'Ambrosio inizia con una frazione super in 47"78, Ceccon nuota i suoi 100 in 47"10, Zazzeri resta in linea sul terzo posto con una frazione da 47"36 e Manuel Frigo chiude i giochi con il sorpasso su Jonny Kulow, con un parziale fenomenale da 47"34. L'Italia agguanta così il suo argento in 3'09"58, come alle Olimpiadi di Tokyo 2021 (allora, azzurri davanti all'Australia).
Leggi tutto: Mondiali nuoto, Italia da favola: argento nella staffetta 4x100 sl maschile
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