(Adnkronos) - Un'insegnante è stata accoltellata in classe da un allievo di 14 anni nella scuola media Robert Schuman a Benfeld, a sud di Strasburgo, nel dipartimento francese del Basso Reno. L'autore dell'aggressione è in fuga e l'istituto scolastico è stato evacuato. L'insegnante è stata ricoverata.
Leggi tutto: Francia, insegnante accoltellata in classe da 14enne

(Adnkronos) - Circa un centinaio di persone, per lo più studenti pendolari, sono rimaste ferite nello scontro tra due autobus, avvenuto questa mattina sulla Ss 106, nel Comune di Simeri Crichi (Catanzaro).
I passeggeri a bordo dei due mezzi hanno riportato, fortunatamente, solo ferite lievi e contusioni e sono stati soccorsi tempestivamente dai sanitari del 118 giunti sul posto. Solo tanta paura per quella che poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia.
Sul posto, oltre alle ambulanze, i vigili del fuoco del Comando di Catanzaro e i carabinieri, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica e le cause dell'incidente. Il traffico veicolare sulla Ss 106, nel tratto interessato dall'accaduto, sarà limitato a un'unica corsia a senso alternato fino al termine delle operazioni di soccorso.
Leggi tutto: Scontro tra due autobus a Catanzaro, feriti un centinaio di studenti

(Adnkronos) - "A partire dall’una e fino alle quattro del mattino abbiamo ricevuto attacchi costanti, prima con materiale urticante e poi con bombe sonore, ossia esplosioni che possono anche fare danni materiali". Così l’eurodeputata Benedetta Scuderi da una delle barche della Global Sumud Flotilla, che in alcune storie su Instagram ha denunciato il nuovo attacco di oggi.
"La nostra imbarcazione ne ha ricevute tre e una ha colpito l’albero, rompendo la vela principale - ha aggiunto - Eravamo in acque internazionali, ci potevamo fare anche molto male se ci fossimo trovate fisicamente nel punto in cui questi dispositivi sono caduti. Fortunatamente al momento stiamo tutti e tutte bene".
"Quelle prese di mira sono imbarcazioni che battono bandiera italiana, colpirle è come colpire il territorio italiano. Serve una risposta seria e immediata dal nostro governo", affermano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni insieme a Scuderi in una nota. "Il governo ed in particolare l’intelligence devono dire da dove vengono questi attacchi e tutelare le persone che si trovano a bordo. Una simile violazione del diritto marittimo e internazionale, in acque internazionali, è inaccettabile. Questi si possono considerare attacchi militari a tutti gli effetti e il governo italiano deve prendere urgentemente una posizione. Non bastano richiami generici alla cautela del governo, occorrono iniziative concrete per garantire la sicurezza di parlamentari e cittadini italiani da questi atti di pirateria e terrorismo", concludono.
Leggi tutto: Attacco a Flotilla, la testimonianza di Benedetta Scuderi: "Vari danni ma stiamo bene"

(Adnkronos) - Morte e devastazione nell'Asia meridionale per il passaggio del super tifone Ragasa, identificato come il ciclone tropicale di maggiore intensità a livello globale di quest'anno. Sono almeno 14 le persone morte a Taiwan a causa del cedimento di una diga provocato dalle piogge torrenziali. Le acque hanno invaso abitazioni a Hualien, nell'est dell'isola, secondo un video ottenuto dall'agenzia Afp. Altre 18 persone sono rimaste ferite, stando al bilancio fornito dalle autorità locali, mentre proseguono le ricerche per 124 dispersi.
Venti di eccezionale intensità, precipitazioni abbondanti e inondazioni hanno investito anche Hong Kong, mentre il ciclone tropicale si dirigeva verso la Cina meridionale. Il centro finanziario ha registrato la caduta di numerosi alberi e allagamenti estesi in diverse aree urbane. La mareggiata ha provocato la rottura delle vetrate di un hotel di lusso, con conseguente inondazione della sua hall.
I venti hanno innalzato onde di notevole altezza lungo i litorali, paralizzando le attività sulla costa meridionale cinese. Si sono verificati danni strutturali, con parti del tetto di un ponte pedonale divelte. Una nave ha impattato contro la riva, causando la frantumazione di balaustre in vetro. Le aree adiacenti a fiumi e lungomare sono state interessate da allagamenti. Oltre 60 individui feriti hanno ricevuto cure mediche negli ospedali. Un filmato raffigurante un hotel allagato ha ottenuto una vasta diffusione virale.
Nella vicina Macao, anch'essa colpita da allagamenti estesi, la compagnia di servizi pubblici CEM ha disposto la sospensione dell'erogazione di energia elettrica in alcune aree.
Nelle Filippine, si segnalano almeno 10 decessi, tra cui sette pescatori annegati al largo di Santa Ana, nella provincia di Cagayan. Cinque ulteriori pescatori risultano dispersi. Quasi 700.000 persone sono state colpite nella regione settentrionale di Luzon, con 25.000 individui trasferiti in centri di emergenza.
(Adnkronos) - Donald Trump di nuovo contro Jimmy Kimmel, e la Abc. Il presidente degli Stati Uniti ha criticato il suo ritorno in tv, dopo che il 'Jimmy Kimmel Live' era stato sospeso e ha evocato una possibile azione contro l'emittente televisiva statunitense su cui va in onda il programma.
Su Truth, Trump ha accusato Jimmy Kimmel di essere "solo un altro braccio del Dnc", il Comitato nazionale democratico. "E per quanto ne so - ha incalzato - si tratterebbe di un importante contributo illegale alla campagna elettorale".
"Non posso credere che la Abc Fake News abbia ridato il posto a Jimmy Kimmel. La Casa Bianca era stata informata dalla Abc che il suo programma era stato cancellato. Deve essere accaduto qualcosa nel frattempo perché il suo pubblico è sparito e il suo 'talento' non è mai esistito - ha scritto il tycoon - Perché dovrebbero rivolere qualcuno che va così male, che non è divertente e che mette a repentaglio la rete trasmettendo per il 99% spazzatura democratica positiva?".
"Penso che metteremo alla prova la Abc su questo - ha minacciato, dopo l'accusa a Kimmel di essere un "braccio" del Comitato nazionale democratico - L'ultima volta, mi hanno dato 16 milioni di dollari. Questa volta sembra ancor più redditizio. Una vera banda di perdenti. Lasciamo che Jimmy Kimmel marcisca con i suoi pessimi ascolti".
Leggi tutto: Trump contro Abc: "Incredibile ritorno Jimmy Kimmel in tv"

(Adnkronos) - Esordio in Europa League per la Roma. Oggi, mercoledì 24 settembre, i giallorossi volano a Nizza per affrontare i padroni di casa nella prima giornata del torneo continentale, in cui lo scorso anno sono usciti agli ottavi di finale contro l'Athletic Bilbao. La squadra di Gasperini è reduce dalla vittoria nel derby contro la Lazio, 1-0 grazie al gol di Pellegrini, nell'ultima giornata di Serie A.
Tre punti che hanno rilanciato la classifica della Roma, che ora si trova al quarto posto a quota nove punti. Il Nizza invece è reduce dalla brutta sconfitta contro il Brest in trasferta, che si è imposto 4-1 nell'ultima giornata del campionato francese, e al momento ricopre la 12esima posizione della classifica di Ligue 1.
La sfida tra Nizza e Roma è in programma oggi, mercoledì 24 settembre, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
Nizza (3-4-2-1): Diouf; Peprah, Bah, Bard; Clauss, Boudaoui, Vanhoutte, Gouveia; Diop, Boga; Moffi. All. Haise
Roma (3-4-1-2): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Rensch, Koné, Cristante, Angelino; Pellegrini; Soulé, Ferguson. All. Gasperini
Nizza-Roma sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
Leggi tutto: Nizza-Roma: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

(Adnkronos) - Stasera, mercoledì 24 settembre, in prima serata, il secondo appuntamento con 'Io Canto Family', il talent show musicale di Canale 5 condotto da Michelle Hunziker.
Sotto la direzione artistica di Roberto Cenci, la competizione entra subito nel vivo: le eliminazioni prenderanno il via già nelle prime fasi della puntata e proseguiranno per tutta la serata, rendendo la sfida ancora più avvincente. Sul palco si esibiranno otto nuove coppie, ma solo quattro accederanno allo step successivo, mentre le altre dovranno abbandonare il programma. Le coppie qualificate saranno affidate ai coach Serena Brancale, Sal Da Vinci, Ermal Meta e Giusy Ferreri, che le guideranno e le sosterranno nel loro percorso.
A valutare le performance e decidere chi proseguirà la gara saranno Patty Pravo e Noemi, che avranno anche la possibilità di premiare una coppia con l’accesso diretto alla finale. Accompagnati dalla band diretta dal maestro Valeriano Chiaravalle, i talenti porteranno sul palco emozioni e storie personali, restituendo al pubblico il calore dei legami familiari attraverso la passione per la musica. E, come sempre, non mancheranno sorprese.
Leggi tutto: 'Io Canto Family', stasera 24 settembre la seconda puntata: anticipazioni
(Adnkronos) - Ancora maltempo sull'Italia oggi, mercoledì 24 settembre. In Veneto, dove l'allertaa è arancione, il presidente della Regione Luca Zaia ha dichiarato lo stato d'emergenza per i danni che ieri sera e nella notte hanno riguardato soprattutto le province di Rovigo, Padova e Venezia.
"Tra ieri sera e stanotte, si sono verificati allagamenti importanti dovuti alle forti piogge sul Polesine, in particolare a Porto Tolle e a Badia, nell’area di Trebaseleghe e in tutta la zona del Miranese e Noalese - scrive in un post su facebook Zaia - Stamattina ho firmato lo stato di emergenza regionale; il fascicolo resterà aperto fino al termine dell’emergenza”.
"Interruzione delle linee elettriche per allagamenti a Trebaseleghe, Mirano, Salzano, Spinea e Noale, con 75 richieste di intervento ai Vigili del fuoco. A supporto stanno operando 200 volontari della nostra Protezione civile in 70 squadre. Dalle 9 di ieri mattina è aperta la Centrale Operativa di Marghera", aggiunge.
Allagamenti ad abitazioni, scantinati, strade si sono registrati in provincia di Rovigo, in quella di Padova e di Venezia. In Polesine circa un centinaio gli interventi dei vigili del fuoco con squadre di volontari della protezione civile con pompe ad alta capacità. Nella zona tra Trebaseleghe, Mirano, Salzano, Spinea e Noale c’è stata l’interruzione delle linee elettriche con circa 75 richieste di intervento.
A Trebaseleghe (Padova) l’intervento dei Vigili del fuoco è stato provvidenziale per salvare una mamma con un neonato che erano rimasti bloccati in auto a causa delle strade allagate.
Attualmente la perturbazione è in diminuzione con fenomeni locali che interessano maggiormente prealpi, pianura e la costa nord-orientale con qualche fenomeno isolato in provincia di Treviso. Secondo le previsioni le precipitazioni tenderanno a esaurirsi nel primo pomeriggio.
Sono oltre 600, dalla giornata di ieri, gli interventi portati a termine dai Vigili del fuoco per fronteggiare gli effetti del maltempo in Lombardia dove, nelle ultime 24 ore, le squadre del Corpo nazionale hanno effettuato 470 soccorsi tra le province di Milano, Monza Brianza e Como. Al momento sono operativi in regione 390 vigili del fuoco con 130 automezzi.
I sindaci delle aree lombarde colpite dalla violenta alluvione di lunedì 22 settembre - in particolare dei Comuni di Cesano Maderno, Meda, Seveso, Lentate sul Seveso, Cabiate, Bovisio Masciago, Barlassina e Carimate - hanno intanto deciso di avviare le procedure per consentire alla Regione di richiedere al governo lo stato di calamità naturale.
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata l'allerta gialla su ampi settori di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, sulla Provincia Autonoma di Bolzano, sui settori centro-meridionali della Toscana, su gran parte di Abruzzo, Campania, Calabria e Sardegna, parte della Basilicata e sull’intero territorio di Umbria, Lazio, Molise e Sicilia. Sono previsti rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Leggi tutto: Maltempo sull'Italia, allerta arancione in Veneto: Zaia firma stato emergenza

(Adnkronos) - Ancora maltempo oggi, mercoledì 24 settembre, sull'Italia a partire da Nord. Un’ampia depressione posizionata tra la Francia e le nostre regioni del Nord-ovest continua a portare masse d’aria umida e instabile causando tempo perturbato su buona parte del territorio.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quello diramato nella giornata di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche.
L’avviso prevede dalle prime ore di oggi precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Lazio e Campania, in estensione sulla Sicilia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione su alcuni settori del Veneto. Valutata, inoltre, allerta gialla su ampi settori di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, sulla Provincia Autonoma di Bolzano, sui settori centro-meridionali della Toscana, su gran parte di Abruzzo, Campania, Calabria e Sardegna, parte della Basilicata e sull’intero territorio di Umbria, Lazio, Molise e Sicilia.
Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.
Leggi tutto: Ancora maltempo sull'Italia, oggi allerta arancione in Veneto e gialla in 15 regioni

(Adnkronos) - La Global Sumud Flotilla - il gruppo di imbarcazioni che naviga nel Mediterraneo verso Gaza - ha denunciato attacchi con "bombe sonore, droni e sostanze chimiche sospette" nelle prime ore di oggi, mercoledì 24 settembre, al largo dell'isola di Creta "a 600 miglia nautiche (1.100 chilometri) da Gaza". "Stiamo assistendo in prima persona a queste operazioni psicologiche, proprio ora, ma non ci lasceremo intimidire", si legge sul profilo Instagram. "Gli estremi a cui Israele e i suoi alleati arriveranno per prolungare gli orrori della fame e del genocidio a Gaza sono disgustosi. Ma la nostra determinazione è più forte che mai", prosegue il messaggio.
"Queste tattiche non ci impediranno di portare aiuti a Gaza e rompere l'assedio illegale. Ogni tentativo di intimidirci non fa che rafforzare il nostro impegno. Non ci lasceremo mettere a tacere. Continueremo a navigare", si legge ancora.
Sui social, compare anche il messaggio di Francesca Albanese, relatore speciale dell'Onu per i territori occupati. "La Global Sumud Flotilla è stata attaccata 7 volte in un breve lasso di tempo! Imbarcazioni colpite da bombe sonore, razzi esplosivi e con sostanze chimiche sospette. Trasmissioni radio disturbate, richieste di aiuto bloccate. Sono necessarie immediate azioni di protezione internazionale! Giù le mani dalla Flottiglia!", scrive.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in missione a New York per l'assemblea generale Onu, è stato informato dell'attacco. "A favore della loro incolumità, la Farnesina aveva fatto già segnalazioni alle autorità di Israele affinché qualsiasi operazione che possa essere affidata alle forze amate di Gerusalemme sia condotta rispettando il diritto internazionale e un principio di assoluta cautela. Il ministro Tajani ha chiesto all'ambasciata a Tel Aviv di assumere informazioni e di rinnovare la richiesta già fatta al Governo di Gerusalemme di garantire la assoluta tutela del personale imbarcato", si legge in una nota del ministero degli Esteri.
Leggi tutto: Flotilla denuncia nuovo attacco. Tajani a Israele: "Garantire sicurezza"

(Adnkronos) - La Global Sumud Flotilla - il gruppo di imbarcazioni che naviga nel Mediterraneo verso Gaza - denuncia attacchi con "esplosioni, droni non identificati e interferenze nelle comunicazioni" nelle prime ore di oggi, 24 settembre. "Stiamo assistendo in prima persona a queste operazioni psicologiche, proprio ora, ma non ci lasceremo intimidire", si legge sul profilo Instagram. "Gli estremi a cui Israele e i suoi alleati arriveranno per prolungare gli orrori della fame e del genocidio a Gaza sono disgustosi. Ma la nostra determinazione è più forte che mai", prosegue il messaggio.
"Queste tattiche non ci impediranno di portare aiuti a Gaza e rompere l'assedio illegale. Ogni tentativo di intimidirci non fa che rafforzare il nostro impegno. Non ci lasceremo mettere a tacere. Continueremo a navigare", si legge ancora.
Sui social, compare anche il messaggio di Francesca Albanese, relatore speciale dell'Onu per i territori occupati. "La Global Sumud Flotilla è stata attaccata 7 volte in un breve lasso di tempo! Imbarcazioni colpite da bombe sonore, razzi esplosivi e con sostanze chimiche sospette. Trasmissioni radio disturbate, richieste di aiuto bloccate. Sono necessarie immediate azioni di protezione internazionale! Giù le mani dalla Flottiglia!", scrive.
Leggi tutto: Sumud Flotilla denuncia attacchi: "Esplosioni e droni"

(Adnkronos) - Il 1963 fu un anno straordinario per Claudia Cardinale, un autentico spartiacque nella carriera morta il 23 settembre 2025 e nella storia del cinema italiano. In un arco di tempo incredibilmente breve, l’attrice ebbe il privilegio – e la sfida – di lavorare contemporaneamente con due giganti assoluti della settima arte: Luchino Visconti e Federico Fellini. Due mondi opposti, due poetiche inconciliabili, due geni che hanno riscritto il linguaggio del cinema, ciascuno a modo proprio. Lei, Claudina – come affettuosamente la chiamavano entrambi – fu il trait d’union tra queste visioni divergenti.
Nel "Gattopardo" di Visconti, tratto dal capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Cardinale vestì i panni di Angelica Sedara, ruolo che lei stessa definì "il più bel regalo della mia vita d’attrice". Sul set, la concentrazione era sacra: si respirava un'atmosfera quasi monastica, dove ogni dettaglio era pensato, controllato, perfezionato. Visconti, che parlava con lei in un impeccabile francese appreso durante la sua esperienza con Jean Renoir, pretendeva rigore assoluto. Ogni battuta era scolpita, immutabile. Il silenzio era regola, e l’eleganza del gesto si faceva forma di rispetto. Nel cast due miti del grande schermo: Burt Lancaster, nei panni del principe Fabrizio Salina, e Alain Delon in quelli di Tancredi Falconeri.
All'opposto, nel vortice creativo di "8½", Cardinale fu trascinata da un Federico Fellini che amava il caos quanto Visconti amava l’ordine. Sul set si improvvisava, si giocava, si creava nell’istante. Ma anche nell’apparente disordine, tutto era sotto il controllo del regista riminese, che conduceva gli attori come un direttore d’orchestra. Fellini la coinvolgeva in lunghe passeggiate e conversazioni, la faceva sentire al centro dell’universo. E fu il primo a volerla non doppiata, intuendo la forza unica della sua voce, così diversa, così sincera. La sua Cardinale era «bellissima, giovane e antica, bambina e già donna, autentica, misteriosa». Una figura salvifica, quasi mitica.
Entrambi i film approdarono a Cannes: "Il Gattopardo" vinse la Palma d’oro, mentre "8½", presentato fuori concorso, conquistò critica e pubblico. Claudia apparve sulla Croisette solo per il tempo di un’iconica fotografia accanto a Visconti, Burt Lancaster e un vero ghepardo: un’immagine rimasta nella storia.
Ma il 1963 non fu solo l’anno dei due colossi. Fu anche l’anno dell’incontro con Luigi Comencini, regista che – come lei stessa raccontò – la comprese profondamente, senza bisogno di molte parole. In "La ragazza di Bube", Cardinale usò per la prima volta la sua vera voce in un ruolo da protagonista, e la sua interpretazione intensa e dolente le valse il Nastro d’argento come miglior attrice. Una conferma definitiva: non era solo un’icona di bellezza, ma un’interprete matura, capace di profondità e autenticità.
E come se non bastasse, quello stesso anno segnò anche il suo debutto nel cinema internazionale, con la commedia hollywoodiana "La Pantera Rosa" di Blake Edwards, girata in Italia. Accanto a Peter Sellers, David Niven e Robert Wagner, Cardinale fu l’unica a non pronunciare nemmeno una battuta, ma bastava la sua presenza per lasciare il segno. Edwards, colpito dalla sua aura, la definì «la più bella invenzione italiana dopo gli spaghetti». Tre registi, tre film diversissimi, un solo anno. E un’attrice, Claudia Cardinale, al centro della scena mondiale. Il 1963 non fu solo un punto d’arrivo: fu il momento in cui la sua stella cominciò a brillare con luce propria nel firmamento del cinema. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Claudia Cardinale e Il Gattopardo, la consacrazione con Angelica

(Adnkronos) - La maggioranza porterà in Aula una mozione sul riconoscimento della Palestina, ma con due paletti: la liberazione degli ostaggi israeliani e l'esclusione di Hamas dal futuro assetto politico palestinese. Da New York, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, Giorgia Meloni ribadisce la linea italiana su uno dei temi caldi di politica estera, rilanciando una mossa per provare a 'stanare' le opposizioni. Queste ultime accusano la presidente del Consiglio di non aver seguito l'esempio di Francia, Regno Unito e Canada, che in sede Onu hanno dato il via libera allo Stato palestinese, facendo salire a oltre 150 il numero di Paesi che ne sanciscono la legittimità.
In una Manhattan blindata, tra cortei di auto ufficiali e manifestazioni di piazza, la presidente del Consiglio incontra la stampa italiana davanti alla sede della Rappresentanza permanente. "La maggioranza presenterà in aula una mozione per dire che il riconoscimento della Palestina deve essere subordinato a 2 condizioni: il rilascio degli ostaggi e l'esclusione di Hamas da qualsiasi dinamica di governo", dichiara.
L'Italia, al pari della Germania, mantiene dunque una posizione prudente e non si accoda a Emmanuel Macron, che ha annunciato il riconoscimento ufficiale da parte di Parigi. Per Meloni, il riconoscimento della Palestina, "in assenza di uno Stato che abbia i requisiti della sovranità, non risolve il problema, non produce risultati tangibili concreti per i palestinesi. Dopodiché - osserva - si dice che però il riconoscimento della Palestina può essere un efficace strumento di pressione politica" ma "io penso che la principale pressione politica vada fatta nei confronti di Hamas perché è Hamas che ha iniziato questa guerra ed è Hamas che impedisce che la guerra finisca rifiutandosi di consegnare ostaggi".
Poi un messaggio rivolto alla minoranza: "Spero che un'iniziativa del genere possa trovare anche il consenso dell'opposizione, non trova sicuramente il consenso di Hamas, non trova magari il consenso da parte degli estremisti islamisti, ma dovrebbe trovare consenso nelle persone di buon senso".
La giornata all'Onu è stata dominata anche dal "ciclone" Donald Trump. Il presidente americano, con al fianco la moglie Melania, ha tenuto un discorso al vetriolo contro le Nazioni Unite, accusate di "finanziare" l'immigrazione irregolare verso l'Occidente e di averlo lasciato solo negli sforzi per la pace. Non sono mancate stoccate all'Europa ("devono smettere immediatamente di acquistare petrolio russo, è imbarazzante per loro") e al cambiamento climatico ("la più grande truffa al mondo"). Meloni ha seguito l'intervento in platea, spiegando poi di condividere molte delle osservazioni del tycoon: dalle politiche migratorie al Green Deal fino all'inefficacia delle istituzioni multilaterali.
Sfumature diverse sull'Ucraina, dove la premier respinge l'accusa di ambiguità da parte dell'Europa: "Credo che dobbiamo però lavorare insieme come Occidente se vogliamo portare a casa una pace giusta e duratura ed è quello che stiamo cercando di fare. C'è bisogno dell'Europa, c'è anche bisogno degli Stati Uniti". Sulla partita energetica è intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Noi non compriamo gas e petrolio dalla Russia - ha chiarito il vicepremier -. Quindi l'Italia ha già fatto una scelta molto chiara in questa direzione".
La prima giornata di Meloni a New York è scandita anche da incontri di alto livello. Dopo l'apertura del dibattito generale, nell'agenda della premier spiccano colloqui bilaterali con diversi leader, tra cui il presidente siriano Ahmad Husayn al Shara, il capo di Stato libanese Joseph Aoun, l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. L'intervento di Meloni in assemblea generale è in programma per le 20 di oggi ora locale, quando in Italia sarà notte fonda. (dall'inviato Antonio Atte)
Leggi tutto: Meloni all'Onu prova a 'stanare' opposizioni: "Sì a Palestina ma a due condizioni"

(Adnkronos) - L'Ucraina può riconquistare tutto il territorio occupato dalla Russia, i paesi della Nato dovrebbero abbattere gli aerei di Mosca che sconfinano. Donald Trump regala una giravolta a sorpresa a New York, a margine dell'assemblea generale dell'Onu, con dichiarazioni e post su Truth.
L'inversione del presidente degli Stati Uniti è tanto evidente quanto sorprendente se confrontata con le posizioni espresse nelle ultime settimane. Se una decina di giorni fa Trump era convinto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovesse affrettarsi a siglare un'intesa con Vladimir Putin, ora il quadro appare cambiato.
"Dopo aver compreso in toto la situazione militare ed economica tra Ucraina e Russia e dopo aver visto i problemi economici della Russia penso che l'Ucraina, con il sostegno dell'Unione Europea, sia in grado di combattere e di riconquistare tutta l'Ucraina nella sua forma originale", scrive Trump in un post sul social Truth nelle stesse ore in cui incontra Zelensky in un bilaterale.
La Russia, dice il numero 1 della Casa Bianca, è una "tigre di carta" e Kiev potrebbe "riprendersi il suo Paese nella sua forma originale. E, chissà, forse anche andare oltre". Un vero ribaltone, dopo mesi trascorsi ad ipotizzare sacrifici territoriali per Kiev, quasi obbligata ad accettare di cedere regioni a Mosca per porre fine al conflitto.
Ora, invece, Trump elogia Zelensky, "un grand'uomo che sta combattendo in modo incredibile" con parole per certi versi inedite. Le critiche al presidente ucraino, cacciato dalla Casa Bianca nel celeberrimo meeting di febbraio, sono un lontano ricordo. "Nutriamo grande rispetto per la lotta che l'Ucraina sta combattendo, è davvero incredibile. La gente pensava che la guerra sarebbe finita in fretta perché la Russia è una grande potenza militare ma l'Ucraina combatte con valore. La guerra avrebbe dovuto chiudersi in 3-4 giorni, non è positivo per la Russia: dopo 3 anni e mezzo di combattimenti duri, non è finita", ribadisce Trump, ricordando che la Nato ora acquista armi dagli Stati Uniti e le gira a Kiev.
Più prudenza nelle risposte alle domande sul rapporto compromesso con Vladimir Putin ("Ve lo farò sapere tra un mese") e sull'impegno americano per le garanzie di sicurezza chieste da Kiev in uno scenario post-guerra: "Speriamo di essere nella posizione di parlarne più avanti".
L'altra vera svolta della giornata è il perentorio 'Yes, I do' con cui Trump risponde ad una domanda netta: 'I paesi della Nato dovrebbero abbattere i jet russi che entrano nel loro spazio aereo?', "Sì" la risposta. Gli Stati Uniti interverrebbero accanto ai paesi alleati in questa eventuale situazione? "Dipende dalle circostanze. Sapete, noi siamo una posizione risoluta in relazione alla Nato", aggiunge.
La Russia, fa eco Zelensky, sta lanciando droni a lungo raggio nello spazio aereo dei paesi della Nato per sondare le difese dell'alleanza militare e cercarne i punti deboli. "Cercherà di trovare i punti deboli in Europa, nei paesi della Nato, ci proverà", aggiunge Zelensky in una conferenza stampa alle Nazioni Unite. "Usa diversi tipi di droni a lungo raggio per capire se l'Europa è pronta", dice il leader di Kiev, che chiama in causa anche la Cina.
"Anche la Cina è rappresentata qui, una nazione potente da cui ormai la Russia dipende completamente", dice Zelensky all'Onu. "Se la Cina volesse davvero che questa guerra finisse, potrebbe costringere Mosca a porre fine all'invasione. Senza la Cina, la Russia di Putin non è nulla. "Eppure troppo spesso la Cina rimane in silenzio e distante invece di impegnarsi attivamente per la pace".
Nelle ultime settimane, diversi paesi della Nato hanno denunciato violazioni del proprio spazio aereo. La Polonia ha fatto alzare i propri F-15 e F-35 per un'ondata di droni. Venerdì scorso, 3 MiG-31 russi hanno invaso lo spazio aereo dell'Estonia sorvolando per 12 minuti il Golfo di Finlandia. La reazione della Nato all'incursione ha coinvolto anche F-35 italiani, che si sono alzati in volo. Gli ultimi episodi 'sospetti' riguardano la presenza di droni nelle aree degli aeroporti di Copenhagen e Oslo. "I danesi stanno valutando esattamente cos'è successo per assicurarsi cosa ci sia dietro. Siamo in contatto molto stretto su questo tema, ma è troppo presto per parlare", dice il segretario generale della Nato Mark Rutte.
Leggi tutto: Trump: "Ucraina può riconquistare territori occupati da Russia"

(Adnkronos) - Ora che la commissione Giuridica del Parlamento Europeo (Juri in gergo) ha votato di stretta misura, a Bruxelles, contro la revoca dell'immunità per Ilaria Salis, eurodeputata di Avs, la parola finale spetta alla plenaria, che si esprimerà nella seconda settimana di ottobre (forse martedì 7), nella prima delle due sessioni in agenda a Strasburgo il mese prossimo. Di norma in questi casi si vota per alzata di mano, ma gli eurodeputati possono richiedere il voto segreto, se sono favorevoli almeno un gruppo politico e almeno un quinto dei membri, soglie che, numeri alla mano, possono essere facilmente raggiunte.
Se così sarà, gli eurodeputati potranno votare secondo coscienza, nel segreto dell'urna. Il parere della commissione Juri ha un certo peso, ma non è vincolante per l'Aula, che è sovrana. Rappresenta comunque un buon viatico, specialmente perché oggi il Ppe si è diviso: alcuni membri hanno votato per conservare l'immunità parlamentare di Salis, considerando anche i seri dubbi che l'Ue nutre sul rispetto dello Stato di diritto in Ungheria.
Inoltre, è vero che è già successo in passato che l'Aula si sia espressa in materia di immunità in senso contrario alle indicazioni della Juri: è successo cinque volte, ma tutte concentrate tra il 1986 e il 1991, a quanto si apprende da fonti parlamentari.
E' dal 1991, quindi da ben 34 anni, che la plenaria in materia di immunità vota allineandosi alle indicazioni della Juri. Non si tratta certo di una garanzia, ma il Parlamento, per revocare l'immunità a Salis, dovrebbe invertire un trend che dura da più di un trentennio. Salis, di origine monzese, nel febbraio 2023, quando era un'insegnante e militava nella sinistra extraparlamentare, venne arrestata in Ungheria con l'accusa di avere aggredito dei neonazisti, uomini, in occasione della cosiddetta giornata dell'onore. Si tratta della commemorazione del tentativo, fallito, delle armate del Terzo Reich e dei loro alleati ungheresi di spezzare l'assedio dell'Armata Rossa a Budapest, nel febbraio 1945.
Sotto il governo di Viktor Orban la giornata dell'onore, che cade l'11 febbraio, si è trasformata in un evento che attrae ogni anno neonazisti ed estremisti di destra da tutta Europa, unitamente a militanti dell'estrema sinistra. Le strade di Budapest diventano così teatro di agguati reciproci, aggressioni e pestaggi, poco graditi dalle autorità ungheresi. Salis, accusata di aver aggredito e malmenato dei neonazisti (uomini), ha passato oltre un anno in carcere preventivo, dove era detenuta in condizioni degradanti, migliorate solo quando il suo caso finì sui media italiani.
Salis venne poi condotta in Tribunale con le catene alle caviglie e un guinzaglio al collo, a favore di telecamera: le immagini, tramesse dalla Rai, sollevarono un'ondata di indignazione, in Italia e non solo. Salis è stata poi liberata dall'Ungheria, una volta eletta eurodeputata nelle fila di Avs, nel 2024. Budapest ha chiesto di revocarle l'immunità solo dopo che lei era intervenuta in Aula per criticare il governo ungherese, ha fatto notare la Left, il gruppo cui Salis appartiene.
Un fatto, quest'ultimo, che deponeva a favore dell'esistenza di un 'fumus persecutionis'. L'orientamento espresso dalla Juri oggi, se confermato dalla plenaria il mese prossimo, consentirà al Parlamento Europeo di evitare di riconsegnare all'Ungheria una donna condotta in Tribunale in catene ed esibita in quelle condizioni davanti alle telecamere.
Scene che, se Salis venisse riconsegnata a Budapest, si potrebbero ripetere, con tutte le conseguenze politiche del caso. Lunedì manifestanti pro Pal, un'area politica affine alle vedute di Salis, hanno dato vita a scontri con le forze dell'ordine a Milano, paralizzando mezza città. Senza contare il fatto che l'eurodeputata dovrebbe essere arrestata e poi estradata in Ungheria, perché la Polizia ungherese non ha giurisdizione al di fuori dei confini nazionali e lei non ha più rimesso piede nel Paese danubiano, da quando è stata scarcerata dopo essere stata eletta.
La conservazione dell'immunità per l'europarlamentare della Sinistra toglierebbe quindi dall'imbarazzo, e dalle relative ripercussioni politiche, gli Stati nazionali in cui Salis oggi vive e lavora, vale a dire Belgio, Francia e Italia. L'eurodeputata oggi ha ringraziato i colleghi eurodeputati e ha chiesto di essere processata in Italia, dove lo Stato di diritto viene rispettato.
Il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs aveva postato, con riferimento a Salis, le coordinate di un carcere in Ungheria, cosa che ha rafforzato la posizione di chi sosteneva l'esistenza un 'fumus persecutionis' nei confronti dell'eurodeputata di Avs. Ieri lo stesso Kovacs ha definito la donna una "criminale pericolosa", che merita di "stare in carcere". E' presto per avere certezze, perché l'ultima parola spetta ai deputati, ma allo stato appare improbabile che l'Aula voti contro il parere della Juri, invertendo un trend ultratrentennale, per riconsegnare un'eurodeputata al governo di Viktor Orban. Tanto più che il Parlamento Europeo è l'istituzione Ue che si è maggiormente distinta, nel corso degli anni, per le sue critiche nei confronti di Budapest.
Salis vorrebbe che il processo venisse spostato in Italia. E' possibile? "L'immunità per i parlamentari europei è regolata dal protocollo 7 del trattato sull’Unione europea (privilegi e immunità). All’art. 9 sono regolate le garanzie di cui godono i parlamentari: sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Paese; sul territorio di ogni altro Stato membro, dell’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario", precisano in una nota gli avvocati dell'europarlamentare, Eugenio Losco e Mauro Straini.
Per i due avvocati, "l’immunità di cui gode la signora Salis al momento non consente dunque a uno Stato della Comunità europea né di emettere provvedimenti restrittivi della libertà personale né di celebrare dei procedimenti nei suoi confronti fino alla durata dell’incarico parlamentare. Non vieta al contrario di celebrare un procedimento penale sul territorio italiano. In Italia infatti la signora Salis gode delle stesse garanzie previste per i parlamentari delle nostre Camere, garanzie relative alla tutela della libertà personale e del diritto alla privacy che determinano la necessità di autorizzazione a procedere delle rispettive assemblee solo in caso di richiesta giudiziaria di applicazione di misure restrittive della libertà personale o di intercettazioni telefoniche o sequestro della corrispondenza. Al contrario tale autorizzazione non è richiesta per l’esercizio della azione penale e per lo svolgimento di un processo a carico di un parlamentare".
"La signora Salis - aggiungono - ha sempre dichiarato che non intendeva sottrarsi al processo per i fatti accaduti a Budapest. Quello che chiede è semplicemente di essere sottoposta a un processo rispettoso di ai principi basilari del fair trial. E questo può avvenire in Italia. Il nostro codice penale, all’art. 9, prevede infatti la giurisdizione italiana anche nel caso di fatti di reato avvenuti all’estero a determinate condizioni che sono sussistenti nel caso della signora Salis. Lo si faccia. È solo necessario un passo da parte della politica, la richiesta di procedere del ministro della Giustizia".
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(Adnkronos) - Dietro il sorriso magnetico e lo sguardo fiero di Claudia Cardinale, morta oggi all'età di 87 anni, si cela una vita privata intensa, segnata da grandi amori, drammi profondi e una tenace ricerca di libertà. Attrice simbolo dell'emancipazione femminile in un'epoca dominata da regole rigide e pregiudizi, Cardinale ha vissuto esperienze che l’hanno temprata, rendendola non solo una star, ma una donna forte, consapevole e, soprattutto, indipendente.
Appena ventenne, Claudia Cardinale diede alla luce il suo primo figlio, Patrick, nato il 19 ottobre 1958 a Londra. Ma dietro questo evento si nasconde un dramma taciuto per anni: Patrick fu il frutto di una violenza subita dalla giovane attrice, rapita e costretta a salire nell’auto di un uomo che abusò di lei. In un’Italia che ancora stigmatizzava le vittime e proteggeva i colpevoli, Claudia scelse il silenzio. Il bambino fu accolto dalla famiglia e cresciuto come parte integrante del nucleo, mentre la giovane attrice iniziava la sua folgorante carriera.
Per proteggere la sua immagine e la serenità del figlio, Franco Cristaldi, potente produttore cinematografico e compagno di Claudia, gestì ogni aspetto della vicenda con estrema discrezione. Fu lui, a sua insaputa, a strappare le lettere che il padre biologico di Patrick inviava nel tentativo – mai ricambiato – di riconoscerlo. Un dolore nel dolore, nascosto per anni dietro il velo dorato della celebrità. Patrick, cresciuto tra l’Italia e l’America, ha poi intrapreso una carriera lontana dai riflettori, diventando un affermato designer di gioielli a New York, dove ha lavorato per oltre quindici anni. Negli anni ’70, ha reso Claudia nonna per la prima volta, con la nascita di Lucilla. Un secondo nipote, Milo, figlio della secondogenita Claudia, è arrivato nel 2013.
Il primo grande amore ufficiale della Cardinale fu proprio Cristaldi, che sposò in segreto ad Atlanta, negli Stati Uniti, il 28 dicembre 1966. Il loro legame, però, era cominciato molto prima, vissuto nell’ombra a causa dell’impossibilità legale del produttore di divorziare dalla moglie precedente. Fu una relazione intensa ma complessa, segnata da controllo e protezione, fino alla separazione definitiva nel 1975.
Proprio in quell’anno, Claudia conobbe Pasquale Squitieri, regista napoletano noto per il suo cinema di denuncia sociale. Tra loro nacque un sodalizio artistico e personale che durò 25 anni. Da quell’unione nacque la figlia Claudia, completando un cerchio affettivo che diede nuova linfa alla vita dell’attrice. La coppia visse per molti anni in una villa sull’Appia Antica, luogo di incontri intellettuali e rifugio privato lontano dalle luci dei set.
Se la carriera la portava spesso sui grandi schermi internazionali, la sua vita personale era un crogiolo di culture e lingue. Claudia Cardinale parlava fluentemente italiano, francese, inglese, spagnolo e arabo tunisino, frutto della sua infanzia a Tunisi e della sua curiosità verso il mondo.
Stabilitasi in Francia, ha continuato a essere un volto familiare nelle rassegne cinematografiche, nei festival e nei dibattiti sul ruolo della donna nel cinema e nella società. Icona di eleganza e dignità, ha sempre protetto con determinazione la sua privacy, pur condividendo in tarda età alcuni aspetti oscuri del passato, per dar voce a chi, come lei, aveva dovuto tacere.
Negli anni '60, tra una scena e l’altra, Claudia ammise di aver vissuto un breve ma significativo flirt con Marlon Brando, altra leggenda inquieta del grande schermo. Un frammento di passione in una vita segnata più da legami profondi che da scandali effimeri.
La storia privata di Claudia Cardinale è il racconto di una donna che ha saputo trasformare il dolore in forza, le ferite in silenziosa resistenza, e l’amore in scelta consapevole. Non ha mai accettato che altri parlassero per lei, e ha costruito attorno a sé un’esistenza complessa, sfuggente, ma autentica. Dietro l’icona, c’era sempre una donna libera. (di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - E' morta Claudia Cardinale, l'attrice aveva 87 anni. L'attrice, nata a Tunisi il 15 aprile 1938, è deceduta oggi 23 settembre 2025 come riferisce l'agenzia France Presse.
Claudia Cardinale - all'anagrafe Claude Joséphine Rose Cardinale - è stata un'icona del cinema italiano e internazionale per oltre mezzo secolo grazie alle interpretazioni in oltre 150 film tra commedie e opere drammatiche, spaghetti western e produzioni hollywoodiane. La sua dimensione planetaria è stata consacrata dai premi ricevuti: dal Leone d'oro alla carriera al Festival di Venezia all'Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino passando per il Premio Lumière e il Premio Flaiano.
La sua carriera cinematografica iniziò quasi casualmente nel 1956 con Les Anneaux d'or, seguita dalla vittoria al concorso "La più bella italiana di Tunisia" nel 1957, che la portò alla Mostra di Venezia. Debuttò nel 1958 in Goha e si fece notare in I soliti ignoti di Maro Monicelli. Negli anni ’60 divenne musa di registi come Visconti (Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Vaghe stelle dell’Orsa...), Fellini (8½), Zurlini (La ragazza con la valigia) e Leone (C’era una volta il West).
Negli anni '70 recitò in commedie come Bello, onesto, emigrato Australia... e western come Le pistolere. Dagli anni ’80 si stabilì in Francia, collaborando con Herzog (Fitzcarraldo) e Cavani (La pelle). Continuò a lavorare in oltre 150 film, dedicandosi anche al teatro.
Negli anni 2000-2010 apparve in L’isola del perdono (2022) e fu celebrata con retrospettive, come al MoMA nel 2023. Ambasciatrice UNESCO, si dedicò a cause umanitarie.La vita privata fu intensa: dal 1963 al 1975 fu legata a Cristaldi, sposato nel 1966; nel 1971 nacque la figlia Claudia da Pasquale Squitieri, con cui visse fino al 2000. Riconobbe pubblicamente Patrick solo nel 1965. Parlò apertamente delle sue difficoltà, mostrando resilienza. Ricevette cinque David di Donatello, Nastri d’Argento, Globi d’Oro, il Leone d’Oro e l’Orso d’Oro alla carriera, oltre alla Cavalleria di Gran Croce.
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(Adnkronos) - "Non sono un violento". Enzo Iacchetti torna a E' sempre Cartabianca dopo lo scontro durissimo, andato in scena nella puntata della scorsa settimana, con Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele. La discussione su Gaza è 'deragliata' quando alle parole di Iacchetti, che denunciava la morte di migliaia di bambini, Mizrahi ha replicato con le parole "definisci bambino".
"Quando uno mi dice 'definisci bambino' non si può rispondere diplomaticamente. Non sono un violento, non uccido nemmeno le mosche. Non avrei torto nemmeno un capello a quel signore", dice Iacchetti, diventato nell'ultima settimana un protagonista sui social e nelle manifestazioni di piazza. "Quando parlo, non penso mai ai social perché io i social non li ho mai vissuti. Se devo usare il cellulare lo uso per una telefonata o al massimo per una foto. Non potevo immaginare che a Milano, Roma o Bologna ci fosse la mia fotografia nelle manifestazioni per Gaza", dice. C'è anche l'altro lato della medaglia, con insulti e minacce: "Uno mi ha scritto anche l'orario in cui mi viene a uccidere... C'è la polizia postale, su queste cose non si scherza".
L'attore e conduttore è convinto che su Gaza non possa esserci contraddittorio: "Ci può essere in caso di un incidente stradale tra due automobilisti, ma quando c'è un genocidio riconosciuto da tutti il contraddittorio non esiste".
E' vero che sta perdendo il lavoro a causa delle sue posizioni? "Ho contratti teatrali fino al 2028. Ora mi chiamano per fare l'opinionista, mi chiamano tv e giornali. Ma io vorrei ricominciare a fare il mio lavoro, sempre continuando a dire quello che penso. Chi mi dice di fare il comico senza dire nient'altro è un imbecille. Ho perso il lavoro nel senso che tutto questo ha oscurato ciò che avrei dovuto fare... Potevo fare serate o spettacoli, da quando parlo sul web fatico ad avere gli stessi inviti dello scorso anno. Molti non mi chiamano perché temono che io mi metta a tirare frecciate durante uno spettacolo".
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(Adnkronos) - Il grande ritorno di Fiorello in radio è ufficiale. A partire da metà ottobre, lo showman siciliano sarà di nuovo in onda su Rai Radio 2 con il suo nuovo programma, 'La Pennicanza'. Al suo fianco, l'amico e collega Fabrizio Biggio, con cui forma una coppia ormai consolidata.
La conferma è arrivata durante la presentazione dei palinsesti Rai per la stagione 2025-2026, tenutasi all'Auditorium Parco della Musica di Roma e condotta da Carlo Conti. L'annuncio non è stato convenzionale, ma è avvenuto in pieno stile Fiorello: attraverso un divertente video-gag che ha visto protagonisti lo stesso showman e Biggio, confermando la loro inossidabile sintonia, già collaudata nel successo di 'Viva Rai2!'.
"Un'offerta diversificata consente alle nostre radio di distinguersi per linea editoriale, per raggiungere target differenti e più ampie fasce di pubblico", dice Marco Caputo, direttore di Rai Radio, descrive il palinsesto 2025-2026, un mosaico che punta a rinnovare l'offerta mantenendo salda l'identità storica delle reti. Radio 1 si conferma il baluardo dell'informazione e dello sport, con 181 giornali radio a settimana e oltre 1.600 ore di dirette sportive all'anno. A questa solida base si affiancano ora numerosi programmi inediti, pensati per esplorare nuove tematiche e linguaggi.
Tra le novità per la stagione 2025-2026 - presentate all'Auditorium Parco della Musica di Roma - troviamo 'Lupus in fabula' (dal lunedì al venerdì, 06:50), dove la voce di Pietrangelo Buttafuoco intreccerà i grandi classici della letteratura con le pieghe dell'attualità e 'Santi per un giorno' (11:30), un moderno almanacco in cui il dialogo tra Federica Gentile e Don Walter Insero offrirà una riflessione quotidiana con un linguaggio semplice e contemporaneo. Nel fine settimana 'Tutti a tavola' (sabato alle 13:20) con il ristoratore e volto Tv Francesco Panella mentre la musica, invece, diventa protagonista del venerdì pomeriggio con 'Non solo parole' (15:05) dove la cantante Noemi racconta la musica italiana.
Sarà la cantante Noemi a vestire i panni di narratrice per guidare il pubblico in un'esplorazione della storia della nostra canzone, tra aneddoti, ascolti guidati e interviste, con la passione di un'artista che quel mondo lo vive dall'interno. Confermati, tra i tanti, gli appuntamenti con Caffè Europa, Eta Beta, Il rosso e il nero, L'Aria che respiri.
Più musica è la parola d'ordine di Radio2, che spinge sulla strada dell'intrattenimento con nuovi programmi e conduzioni, spazi di comicità, imitazioni e divertimento e una rafforzata presenza sul territorio. Su Radio2 debutta Belen con 'Matti da legare' (lunedì – venerdi 17:30 – 19:30), insieme a Barty Colucci, Mario Benedetto e Vincenzo De Lucia. Serena Bortone con 'Stai Serena' (lunedì – venerdì 12:00 – 13:30) insieme a Massimo Cervelli propone uno spazio libero in cui confrontarsi sull'attualità e loa società.
Da lunedì a venerdì torna 'Caterpillar' ma in una nuova collocazione oraria (19:45 – 21). Gli ascoltatori potranno inoltre ritrovare programmi iconici come 'Social Club', 'Decanter', 'I Lunatici', 'Lillo e Greg 610' e 'Il ruggito del coniglio'. Resta invece un'incognita il ritorno di Fiorello con la sua 'Pennicanza', anche se lo showman nei giorni scorsi aveva annunciato una nuova edizione del programma di Radio2.
Radio 3 si conferma la casa del dibattito culturale e dell'approfondimento, con la conferma di programmi come Hollywood Party, Fahrenheit, Battiti e L'Isola deserta. Isoradio continua la sua missione di servizio dedicata all'infomobilità, con aggiornamenti sul traffico e musica in diretta 24 ore su 24. A completare l'universo Rai Radio ci sono i canali specializzati, con offerte mirate per ogni tipo di pubblico: Radio1 Sport, GR Parlamento, Radio3 Classica, Radio Tutta Italiana, Radio Kids, Radio Live Napoli, Radio Techetè e No Name Radi.
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