
(Adnkronos) - 'Left-Handed Girl', l'opera prima di Shih-Ching Tsou è il Miglior film della Festa del Cinema di Roma 2025. Un riconoscimento anche a '40 secondi' di Vincenzo Alfieri, mentrea Jasmine Trinca va il premio 'Monica Vitti' per 'Gli occhi degli altri' di Andrea De Sica
Il film della regista taiwanese racconta la storia di Shu-fen, madre single alle prese con debiti, depressione e le difficoltà di crescere due figlie: la ribelle ventenne I-Ann e la curiosa I-Jing, di appena cinque anni. Attraverso lo sguardo disarmante della più piccola, il film esplora la fragilità dei legami familiari in una società sospesa tra tradizione e modernità, dove essere mancini è ancora considerato un segno del diavolo.
Accanto al premio principale del Concorso Progressive Cinema, la giuria presieduta dall’attrice, sceneggiatrice, autrice e regista Paola Cortellesi e composta dal regista e sceneggiatore finlandese Teemu Nikki, il regista e sceneggiatore britannico William Oldroyd, lo scrittore e illustratore statunitense Brian Selznick e l’attrice franco-finlandese Nadia Tereszkiewicz, ha assegnato diversi altri riconoscimenti a opere e interpreti che hanno segnato questa edizione. Il Gran premio della giuria va a 'Nino' di Pauline Loquès, Miglior regia a Wang Tong per 'Chang ye jiang jin' ('Wild Nights, Tamed Beasts') e Miglior sceneggiatura a Alireza Khatami per 'The Things You Kill'.
Premiati anche gli interpreti di questa edizione. A Jasmine Trinca va il premio 'Monica Vitti' per 'Gli occhi degli altri' di Andrea De Sica e a Anson Boon il premio 'Vittorio Gassman' per 'Good Boy' di Jan Komasa.
Un riconoscimento anche a '40 secondi' di Vincenzo Alfieri. Il film riceve il premio speciale della Giuria per "aver trasformato il dolore di una tragedia realmente accaduta in un'esperienza condivisa ricordando quanto il cinema abbia il potere di illuminare la memorie, toccare le coscienze e unire gli animi", dice Cortellesi. La pellicola è il racconto delle ventiquattro ore che hanno preceduto l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso nel 2020 a Colleferro dopo essere intervenuto per difendere un amico aggredito da un gruppo di ragazzi, tra questi i fratelli Bianchi, Marco condannato all'ergastolo e Gabriele a 28 anni di reclusione per l’omicidio di Willy.
Dal Concorso alla Miglior opera prima Poste Italiane. La giuria presieduta dal regista e produttore argentino Santiago Mitre con il regista e sceneggiatore britannico Christopher Andrews e l’attrice italiana Barbara Ronchi ha assegnato il riconoscimento a 'Tienimi presente' di Alberto Palmiero: "Lo dedico a chi sta ancora cercando un posto nel mondo". Inoltre, è stata assegnata una Menzione speciale agli attori Samuel Bottomley e Séamus McLean Ross per 'California Schemin’', l'esordio alla regia dell'attore James McAvoy. Per la prima volta quest’anno, è stato conferito un premio alle opere che esplorano il cinema del reale. La giuria presieduta dal regista, direttore della fotografia, montatore e produttore rumeno Alexander Nanau e composta dal regista e sceneggiatore Santiago Maza e dalla produttrice Nadia Trevisan ha assegnato il Premio Miglior Documentario a 'Cuba & Alaska di Yegor Troyanovsky, che segue Yulia 'Cuba' e Oleksandra 'Alaska': due dottoresse ucraine che lavorano sulla linea del fronte di guerra. È stata inoltre assegnata una Menzione speciale al documentario 'Le Chant des forêts' di Vincent Munier. Un premio arriva anche dal pubblico. Fra i titoli del Concorso Progressive Cinema, gli spettatori hanno assegnato il Premio del Pubblico Terna al documentario 'Roberto Rossellini - Più di una vita' di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara, Raffaele Brunetti.
Ema Stokholma è invece stata riconfermata come conduttrice delle cerimonie di apertura e chiusura della prossima edizione della Festa del Cinema di Roma (14-25 ottobre 2026), come annunciato dalla direttrice artistica Paola Malanga in chiusura della cerimonia di premiazione della 20esima edizione.
Leggi tutto: Festa del Cinema di Roma, 'Left-Handed Girl' è il miglior film

(Adnkronos) - Dalla diagnosi di disturbo borderline al tentativo di suicidio, fino alla rinascita. Veronica Satti, figlia del cantante Bobby Solo, è tornata a raccontarsi oggi, sabato 25 ottobre, ospite a Verissimo.
Veronica ha ripercorso gli ultimi anni della sua vita, segnati dal rapporto complicato con il padre Bobby Solo: "I primi due anni dopo il Grande Fratello, nel 2018 fino al 2020, ci siamo sentiti, poi, è scomparso di nuovo. Io l’ho cercato ma lui non rispondeva più. Mio padre è scomparso dalla mia vita quando avevo 13 anni e la colpa la davo a me. A 14 anni non mangiavo più, poi più avanti mangiavo troppo, dell'adolescenza ricordo senso di colpa".
Veronica ha raccontato quando il rapporto si è incrinato con il padre: "Quando ho avuto le mie prime mestruazioni volevo la mia mamma perché con lui non avevo quella confidenza e stavo male. Volevo tornare da mamma e lui si è arrabbiato per questo, da Verona mi ha portato a Genova e mi ha detto: 'Questa è l'ultima volta che ci vediamo' e non ci siamo visti fino ai 28 anni".
Da quel momento sono nati i disturbi alimentari. Più avanti, al liceo Veronica ha iniziato a farsi del male: "Ho iniziato a fare autolesionismo, inizialmente in parti in cui non si vedeva fino a episodi sempre più forti. Due anni fa sono stata ricoverata in una clinica di riabilitazione psichiatrica. Ho chiamato mio padre e lui mi ha mandato solo un messaggio. Ho rischiato la vita, ho fatto gesti anti-conservativi".
Oggi, Veronica vive una fase nuova della sua vita: "Ora da due anni non mi faccio più del male. Mi è stato anche diagnosticato un disturbo borderline. Faccio un percorso specializzato per affrontare l'ansia. Da gennaio ho ricominciato anche a lavorare", ha aggiunto.

(Adnkronos) - Dalla diagnosi di disturbo borderline al tentativo di suicidio, fino alla rinascita. Veronica Satti, figlia del cantante Bobby Solo, è tornata a raccontarsi oggi, sabato 25 ottobre, ospite a Verissimo.
Veronica ha ripercorso gli ultimi anni della sua vita, segnati dal rapporto complicato con il padre Bobby Solo: “I primi due anni dopo il Grande Fratello, nel 2018 fino al 2020, ci siamo sentiti, poi, è scomparso di nuovo. Io l’ho cercato ma lui non rispondeva più. Mio padre è scomparso dalla mia vita quando avevo 13 anni e la colpa la davo a me. A 14 anni non mangiavo più, poi più avanti mangiavo troppo, dell'adolescenza ricordo senso di colpa".
Veronica ha raccontato quando il rapporto si è incrinato con il padre: “Quando ho avuto le mie prime mestruazioni volevo la mia mamma perché con lui non avevo quella confidenza e stavo male. Volevo tornare da mamma e lui si è arrabbiato per questo, da Verona mi ha portato a Genova e mi ha detto: 'Questa è l'ultima volta che ci vediamo' e non ci siamo visti fino ai 28 anni”.
Da quel momento sono nati i disturbi alimentari. Più avanti, al liceo Veronica ha iniziato a farsi del male: “Ho iniziato a fare autolesionismo, inizialmente in parti in cui non si vedeva fino a episodi sempre più forti. Due anni fa sono stata ricoverata in una clinica di riabilitazione psichiatrica. Ho chiamato mio padre e lui mi ha mandato solo un messaggio. Ho rischiato la vita, ho fatto gesti anti-conservativi".
Oggi, Veronica vive una fase nuova della sua vita: “Ora da due anni non mi faccio più del male. Mi è stato anche diagnosticato un disturbo borderline. Faccio un percorso specializzato per affrontare l'ansia. Da gennaio ho ricominciato anche a lavorare”, ha aggiunto.
Leggi tutto: Veronica Satti: "Ho un disturbo bordeline, da mio padre Bobby nemmeno una chiamata"

(Adnkronos) - “Martedì 28 ottobre alle 15 in qualità di legale della mia assistita Evelina Sgarbi sarò presente alla udienza che stabilirà se il Professor Vittorio Sgarbi è in grado in modo autonomo, libero e consapevole di gestire la sua persona e i suoi interessi, o se invece è preferibile nel suo esclusivo interesse che venga affiancato finché ce ne sarà bisogno da un amministratore di sostegno, figura terza rispetto al cerchio tragico che ha mal consigliato Vittorio negli ultimi mesi”. Lo dichiara in una nota l’avvocato Lorenzo Iacobbi, legale di Evelina Sgarbi.
Leggi tutto: Amministratore di sostegno per Sgarbi, il 28 ottobre l'udienza

(Adnkronos) - "Queste sono occasioni in cui guardiamo alla crescita che è stata esponenziale negli ultimi 20 anni ma poi come impone la nostra indole guardando al futuro". Così, conversando con Adnkronos/Labitalia, Rosario De Luca, presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro in chiusura della convention nazionale dei professionisti a Napoli, in occasione dei 60 anni del consiglio nazionale della categoria.
"Non è una novità ritenere oggi il primo giorno dei prossimi 60 anni. Siamo soddisfatti per l'adesione totale dei dirigenti territoriali a questo che è stato un confronto verso il futuro", ha concluso De Luca.

(Adnkronos) - "Andremo in giro al centro, anche se c'è poco da fare perché il sindaco Gualtieri sta facendo un buon lavoro. Al contrario delle periferie, dove i mezzi pubblici lasciano a desiderare così come il degrado. Se non dai il buon esempio con dei lavori che iniziano, gli abitanti di quei quartieri continueranno a non curarsi del posto che abitano. Invece, se iniziano a vedere che qualcuno si occupa di loro, magari ameranno di più il loro quartiere. Fare qualcosa per le periferie è essenziale". Così il regista, sceneggiatore e attore Carlo Verdone alla Festa del Cinema di Roma, dove presenta la quarta e ultima stagione di 'Vita da Carlo' (dal 28 novembre su Paramount+), svela cosa farà da 'sindaco per un giorno' il 17 novembre, in occasione del suo 75esimo compleanno. Un ruolo affidato anche ad Alberto Sordi nel 2000 "e questo mi ha molto commosso".
A Gualtieri "dirò che in una traversa di via Cavour, dove abita Sergio Rubini (nel cast della serie, ndr) è tutto buio. Anzi è una delle strade più buie di Roma. Per andare a cena da lui è stato un incubo, tre ore per capire dove fossi. Non si leggevano le scritte, c'era la polvere degli Anni 30", racconta Verdone con la sua irresistibile ironia. Da sindaco vorrebbe anche "migliorare il gusto estetico della città, spesso si dà il via a costruzioni assurde, una di un colore e una di un’altra. Noi siamo il Paese del grande gusto, della pittura e dell'architettura, ma dagli anni 60 in poi siamo diventati orrendi. Dove si può mettere le mani, lo farò volentieri", assicura.
Roma, una città che ama profondamente e che gli ha dato tanto: "Lasciarla? Impossibile. Non sopporto la volgarità, la cagnara, il traffico, ma amo questa città e continuo ad amarla. Se non l'avessi amata, non avrei fatto 'Un sacco bello'", spiega Verdone. La Capitale "mi ha dato tanto dal punto di vista umano e lavorativo, tante situazioni vissute sono nei miei film. E lo devo a questo grande teatro che erano le piazze di Roma, come Testaccio, San Cosimato e Campo de' Fiori". Ogni tanto, però, si prende una pausa da Roma: "Quando non ne posso più di lei, vado nella mia casa in campagna, nella Sabina. Lì mi sento uno sconosciuto e rinasco", conclude.
"Al centro della quarta stagione c'è il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. È stato bello tornare lì per la serie. Questo mi ha permesso di fare un omaggio a mio padre Mario, che è stato dirigente per tanti anni e ai miei anni da studente lì, mi sono diplomato sotto Roberto Rossellini e per tanti anni ho ricoperto il ruolo di consigliere di amministrazione. Ma è anche, e soprattutto, una dedica ai giovani". ha detto Carlo Verdone alla Festa del Cinema di Roma.
Nei nuovi episodi gli viene affidato il ruolo di professore di regia al Csc: "Qui avrò dei contrasti con i miei studenti perché loro vedono il mondo come è adesso, parlano in un modo corretto per loro e scorretto per me. Nel frattempo cerco di capire questo nuovo linguaggio e le loro idee, io vengo da un’altra era". Ma alla fine "si creano scontri, incontri, entusiasmi e riusciremo a realizzare il saggio di regia di fine anno, che nella serie portiamo al Festival di Cannes. Una scena che termina con un applauso finale ai miei studenti ed io che esco di scena", racconta Verdone, che aggiunge: "È un po’ la vita, quello che ho dato ho dato, adesso sta a loro".
La quarta stagione "sarà l'ultima. Se mi dicessero 'ti va di fare la quinta?' risponderei di 'no'. Ho raccontato tutto di me in questi anni di 'Vita Carlo', mi sembra di vivere in una casa a vetri. Forse sono il primo attore a raccontare la sua biografia, romanzata certo, ma c'è molto di me". Ma, per il momento, non smette di fare cinema: "Sto terminando il film 'Scuola di seduzione'. La mia vita è il cinema". Dopo aver fatto quattro stagioni, "tornare a fare film mi è sembrato come andare a prendere il caffè", conclude.
Da sempre vicino alle nuove voci, Verdone fa un elogio alla nuova generazione di artisti: "Ho scoperto dei ventenni davvero in gamba, meriterebbero una certa considerazione altrimenti rischiamo di avere i cast fatti con lo stampino. Qualcuno di loro va messo alla prova, dalla recitazione alla regia. Sono ragazzi e ragazze intelligenti e, a volte, abbiamo idee sbagliate sui giovani, che stanno vivendo un mondo difficile creato da vecchi che creano i veri problemi del mondo di oggi", osserva Verdone.
"I tagli all’audiovisivo sono anche, in parte, la conseguenza di tutto lo sperpero che c’è stato in passato, ma non sono mai una buona notizia. Bisogna fare attenzione: ad essere colpite sono soprattutto le produzioni indipendenti e questo è pericoloso. Si rischia di non vedere più nuovi esordi, nuovi attori, nuovi registi, nuove sceneggiature di giovani autori". Così Carlo Verdone commenta i tagli al fondo dedicato alle produzioni dell'audiovisivo in Italia. "Se non diamo spazio ai nuovi talenti - osserva Verdone - il cinema non si rinnoverà. Continueremo a vedere sempre gli stessi volti, le stesse storie, e il pubblico finirà per restare sul divano a guardare film e serie in tv", conclude.
Leggi tutto: Carlo Verdone: "Da sindaco di Roma andrò in periferia, c'è molto da fare"

(Adnkronos) - Un giovane di 27 anni è stato gravemente ferito a coltellate oggi sabato 25 ottobre a Genova. E' accaduto questa mattina nel quartiere genovese di Sampierdarena. I carabinieri hanno arrestato un 22enne, accusato di tentato omicidio, che avrebbe partecipato all’aggressione.
Durante un normale servizio di pattugliamento, i militari hanno notato dei tafferugli in via Degola tra alcune persone, alcune delle quali, alla vista dell’autoradio, si sono date alla fuga. I carabinieri sono riusciti a bloccare due uomini e hanno immediatamente soccorso la vittima, che presentava diverse ferite da arma da taglio.
Il giovane ferito è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Villa Scassi, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravi e la prognosi resta riservata. Le indagini immediate, supportate anche dall’acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, hanno permesso di raccogliere elementi a carico del 22enne, di origini tunisine. Secondo quanto ricostruito, l’aggressione sarebbe nata da un diverbio scoppiato poco prima all’interno di una discoteca della zona. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, il 22enne è stato trasferito nel carcere di Marassi. Le indagini proseguono per identificare gli altri partecipanti alla violenta aggressione.
Leggi tutto: Genova, 27enne accoltellato dopo lite in discoteca: è grave

(Adnkronos) - E' morta a Roma, dopo aver combattuto per anni, coraggiosamente contro la malattia, Silvia Signorelli, storico ufficio stampa di alcuni tra i maggiori teatri della Capitale (Brancaccio, Sala Umberto), alla guida della Sisi Comunication. L'annuncio in un post pubblicato su Instagram della sua società di comunicazione.
Scrivono i colleghi: "Carissimi amici, questa è senza dubbio la comunicazione più dolorosa, quella che abbiamo sperato di non dover dare mai. Oggi ci ha lasciati la nostra Silvia. Non è solo il mondo del teatro a perdere qualcosa, ma tutti noi. Ciò che però Silvia ci ha donato, negli anni trascorsi al suo fianco, rimarrà per sempre nel cuore di ognuno di noi".
Leggi tutto: Addio a Silvia Signorelli, storico ufficio stampa dei teatri romani
(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, sabato 25 ottobre, il Napoli ospita l'Inter - in diretta tv e streaming - nell'ottava giornata del campionato italiano. Gli azzurri sono reduci dalla pesante sconfitta di Eindhoven in Champions League, dove il Psv si è imposto 6-2, e anche nell'ultimo turno di Serie A sono stati battuti dal Torino per 1-0. L'Inter invece ha vinto sia in Europa 4-0 la trasferta belga contro l'Union Saint-Gilloise che in campionato, dove ha superato di misura la Roma all'Olimpico grazie al gol di Bonny. La squadra di Chivu ha così agganciato quella di Conte al secondo posto in classifica a quota 15 punti.
Nel prossimo turno di Serie A l'Inter ospiterà la Fiorentina a San Siro, mentre il Napoli volerà a Lecce.

(Adnkronos) - Il Parma ferma il Como sullo 0-0 nel derby tra i due tecnici spagnoli, Cuesta e Fabregas, mentre l'Udinese batte 3-2 il Lecce negli anticipi dell'ottava giornata di Serie A di oggi, sabato 25 ottobre. Nella partita del Tardini è la squadra di casa ad andare più vicina al gol, nel primo tempo con una traversa colpita da Cutrone e nella ripresa con Delprato, mentre il Como tiene molto il possesso del pallone, ma non riesce quasi mai a rendersi veramente pericoloso. Alla fine le due squadre escono con un punto a testa che porta il Como a 13 punti, mentre il Parma a 7. Nel prossimo turno infrasettimanale, gli emiliani faranno visita alla Roma di Gasperini, mentre i lariani ospiteranno il Verona.
L'Udinese di Runjaic ritrova invece la vittoria in casa e si impone 3-2 sul Lecce di Di Francesco e sale a 12 punti in classifica, agganciando la Juventus. Dopo tre risultati utili consecutivi arriva il ko per i salentini che restano a 6 punti. I friulani si impongono grazie ai gol di Karlström al 16' e Davis al 37' del primo tempo, e di Buksa all'89' in contropiede con il Lecce tutto riversato in avanti. Una traversa colpita da Zaniolo al 20'. Ai giallorossi non basta la rete di Berisha al 59' direttamente su punizione e di N’Dri al 96'.
Leggi tutto: Serie A, pareggio 0-0 tra Como e Parma. L'Udinese batte 3-2 il Lecce

(Adnkronos) - L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg) è fiera di annunciare che Lorenzo Bernard, socio e consigliere della sede piemontese dell’Associazione, ha conquistato la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali di Paraciclismo su pista nell’inseguimento individuale Mb (4000 metri), in tandem con il pilota Paolo Totò. La competizione si è svolta a Rio de Janeiro dal 16 al 19 ottobre 2025 e ha visto la coppia italiana distinguersi per determinazione, spirito di squadra e straordinaria prestazione tecnica.
Lorenzo Bernard ha solo 28 anni ma è una vittima civile di guerra. Quando ne aveva 15, infatti, è diventato cieco per lo scoppio di una bomba a mano della Seconda Guerra Mondiale rimasta inesplosa e rinvenuta mentre stava lavorando in un campo di patate a Novalesa (To), insieme al suo amico Nicolas Marzolino che nello stesso incidente ha perso la vista e la mano destra. Da quel momento è iniziato per lui un percorso di rinascita che ha trovato nello sport un’esperienza di vita e non solo di riabilitazione. Dallo sci alpino è passato all’atletica leggera, per poi cimentarsi nel canottaggio dove ha ottenuto grandi risultati: il terzo posto ai Mondiali 2019, nel 2020 l’oro agli Europei in Polonia e poi a Parigi, dove ha ottenuto anche il record mondiale di indoor pararowing. Nel 2021 è arrivato quinto alle Paralimpiadi di Tokyo.
Recentemente Lorenzo si è dedicato al paraciclismo. Ha rappresentato l'Italia ai Campionati del mondo su pista Uci 2024 e ha vinto una medaglia di bronzo nell'inseguimento individuale. Nello stesso anno ha rappresentato l'Italia alle Paralimpiadi estive di Parigi, dove ha vinto la medaglia di bronzo. Quella vittoria, la prima della spedizione paralimpica italiana del 2024 e la seicentesima assoluta, Lorenzo l’aveva voluta dedicare a tutti coloro che attualmente vivono in contesti di guerra. Lorenzo, infatti, non è solo un atleta. A seguito dell’incidente è entrato a far parte dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, divenendo un testimone diretto delle conseguenze dei conflitti armati e di come la vita può ripartire anche dopo un grave avvenimento. È impegnato nei progetti dell’Anvcg dedicati all’educazione al rischio per i ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi e alla promozione della cultura di pace, specialmente con i giovani.
Con questa medaglia, Lorenzo Bernard conferma il suo talento e il suo esempio per tutte le persone che ogni giorno affrontano le conseguenze di una ferita di guerra. “Il mio desiderio - dichiara Lorenzo - è quello di portare un messaggio di pace attraverso le mie avventure sportive. Penso a tutte le vittime civili di guerra, soprattutto a quelle attuali, e spero che si vada verso un mondo dove lo sport possa essere un’occasione di pace e fratellanza tra i popoli”. L’Anvcg rinnova a Lorenzo Bernard e a Paolo Totò le più vive congratulazioni per questo risultato straordinario, frutto di passione, sacrificio e dedizione, e ringrazia la Nazionale italiana di paraciclismo per aver portato ancora una volta in alto la bandiera del nostro Paese.
Leggi tutto: Lorenzo Bernard argento a mondiali paraciclismo su pista, Anvcg si congratula

(Adnkronos) - C'è aria di esonero in casa Juventus? Igor Tudor non ci pensa. Oggi, sabato 25 ottobre, l'allenatore bianconero ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida dell'Olimpico contro la Lazio, a cui arriverà da ex: "Paura di essere esonerato? Le analisi si fanno quando si finisce la stagione. Esonero? Da 0 a 10 questa paura è zero. Io mi godo tutto anche nella difficoltà ed ho tutto molto chiaro nella testa. Questo mi sta dando forza e provo a mettermi in bilico per provare a fare meglio. Io penso 24 ore al giorno a motivare e far dare il meglio alla squadra".
Delle critiche che sono arrivate Tudor, insomma, non si preoccupa: "Le critiche non le leggo. Locatelli ha personalità e c'è sempre, Perin, Thuram nel futuro. Kenan è un leader per il suo modo di fare e comportamento e per le sue qualità. Dusan anche con il suo peso e la sua personalità. David può dire qualcosa, è uno giusto che fa le cose per bene. Nelle nuove generazioni pensano prima a sé stessi, c'è meno empatia nel mondo e più egoismo e questa è un rovina, questa è un problematica generale del mondo".
"La squadra è motivata ed è vogliosa di fare una bella gara, sapendo il momento, conoscendo la qualità della Lazio. Ci siamo preparati in due allenamenti e domani vogliamo andare a fare una bella partita. Io come vivo questo momento? Io sto benissimo. La mia sensazione dopo Madrid è positiva anche se abbiamo perso. Noi vogliamo provare a vincere ed essere squadra. Dobbiamo stare sul pezzo", ha continuato Tudor.
"I nuovi acquisti? Non ci sono problemi e niente di particolare. I giocatori hanno le loro qualità e poi l'allenatore sceglie in base anche alla partita. Poi qualcuno ha bisogno di adattarsi, ma loro si allenano e danno sempre il meglio. Yildiz come Del Piero? I paragoni sono delicati perché il calcio è diverso. Del Piero ha fatto la storia. Kenan è praticamente al suo primo anno da protagonista vero. Giocatore importantissimo, praticamente il più importante della rosa e gioca sempre, non è neanche facile", ha aggiunto il tecnico della Juve che sull'attacco ha spiegato che "David ne ha fatte tre di fila. Forse hanno bisogno di continuità sì, magari c'è bisogno di giocare con più offensivi e rinunciando a solidità difensiva e questa può essere una soluzione. Si può pensare di tutto anche ad altri sistemi, bisogna essere lucidi. Tutti vogliamo andare avanti ma anche avere solidità, c'è l'equilibrio. Se c'è fatica a fare goal si può rinunciare a qualcosa per dare qualcosa in più in un'altra zona".
Leggi tutto: Juventus, Tudor: "Non ho paura dell'esonero, so come migliorare squadra"

(Adnkronos) - "Insieme alla Svezia, l'Ucraina aumenterà significativamente il numero di aerei da combattimento. Si tratta di un obiettivo ambizioso e deve essere portato a termine. Ora è stato compiuto un passo storico: un accordo con la Svezia sui caccia Gripen, e questa è un'ottima scelta. Contiamo su 150 aerei di questo tipo per l'Ucraina e i primi dovrebbero arrivare l'anno prossimo". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
"I Gripen per l'Ucraina fanno parte delle nostre garanzie di sicurezza: un'Aeronautica Militare in grado di proteggere pienamente i nostri cieli. Non c'è mai stato un accordo di questa portata per l'Ucraina in materia di aviazione da combattimento. Questo è un risultato storico. Stiamo lavorando per realizzarlo appieno", conclude, ringraziando la Svezia.
Agile e aggressivo, piccolo e in grado di trasportare sette missili aria-aria, conveniente e con un design rivoluzionario, con poca manutenzione necessaria. ''Un lupo travestito da pecora'', come lo descrivono gli analisti di 'The War Zone'. Si presentano così i Gripen, jet svedesi prodotti dalla Saab e con un asso nella manica, il sistema di guerra elettronica, o Ews, che rappresenta uno "scudo digitale". L'Ucraina ne otterrà fino a 150 esemplari per rafforzare la sua difesa nei confronti della Russia, in base all'accordo firmato a Linköping. ''E' proprio quello di cui l'esercito ucraino ha bisogno'', ha scritto nei giorni scorsi Zelensky su X. "Il Gripen è particolarmente adatto alle esigenze operative dell'Ucraina", ha confermato Justin Bronk, esperto di sistemi di difesa e ricercatore presso il Royal United Services Institute, un think tank britannico.
Considerato un pilastro della politica di difesa in evoluzione della Svezia, il Gripen, 'Grifone' in svedese, è un caccia supersonico leggero monomotore di quarta generazione. Si tratta di un cosiddetto aereo da caccia multiruolo progettato per missioni come il combattimento aereo, il bombardamento e la ricognizione. Insomma, un'alternativa valida ed economica ai più costosi aerei di quinta generazione, come gli F-35, spiegano gli esperti. Tra l'altro da tempo la Svezia sta addestrando piloti e manutentori ucraini in vista della loro fornitura a Kiev.
In servizio dal 1996 e più volte aggiornato, il Gripen era stato progettato prima che la Svezia facesse parte della Nato (l'adesione è del marzo 2024). Quindi un caccia che necessitasse di poca manutenzione e avesse un raggio d'azione molto lungo. Il primo esemplare dell'ultima versione, il Gripen E, è stato consegnato all'Aeronautica militare svedese a ottobre. In totale, sono stati prodotti più di 280 Gripen. Il Gripen E è lungo poco più di 15 metri, pesa 16,5 tonnellate e può rifornirsi di carburante, riarmarsi e tornare in volo entro 10-20 minuti dall'atterraggio. Inoltre ha un radar a scansione elettronica attiva, un sistema di ricerca e tracciamento a infrarossi e può operare su piste di atterraggio accidentate.
Il primo utilizzo dei Gripen in un combattimento diretto è avvenuto quest'anno, quando la Thailandia ha schierato i suoi caccia negli scontri con la Cambogia, come hanno riferito i media svedesi. In precedenza, il Gripen era stato utilizzato principalmente per il controllo aereo ed era stato schierato in Polonia nel 2025 nell'ambito di una missione Nato per pattugliare lo spazio aereo alleato. Era stato anche utilizzato per far rispettare la no-fly zone Nato in Libia nel 2014.
Leggi tutto: Ucraina, Zelensky: "Attesi per il prossimo anno i primi caccia svedesi Gripen"

(Adnkronos) - Jannik Sinner in finale a Vienna. Oggi, sabato 25 ottobre, il tennista azzurro ha battuto l'australiano Alex De Minaur, numero sette del mondo, in due set con il punteggio di 6-3, 6-4 nella semifinale dell'Atp 500 austriaco. Sinner torna così in finale a Vienna dopo il trionfo del 2023 e il forfait dello scorso anno e aspetta il vincente della seconda semifinale tra Lorenzo Musetti, con cui potrebbe andare in scena un inedito derby all'ultimo atto di un torneo, e il tedesco Alexander Zverev, numero tre del mondo.
A giudicare dall'inizio di partita, De Minaur non sembra aver imparato molto dalle undici partite giocate contro Sinner. L'australiano mantiene il poco invidiabile record di 11 sconfitte consecutive contro l'azzurro, e anche il primo set non promette niente di diverso. Il servizio del numero due del mondo è letale proprio come contro Bublik, e la risposta profonda e a caccia delle linee. La conseguenza sono i due break nei primi due turni di battuta di De Minaur, piazzati con estrema facilità. Ma proprio sul 4-0 l'australiano ha un moto d'orgoglio e dopo aver portato il numero due del mondo ai vantaggi gli strappa una palla break, la prima concessa da Sinner da inizio torneo, ovvero dopo 29 turni di battuta, riuscendo a trasformarla. De Minaur prova a dare seguito al buon momento, avvicinandosi in risposta e variando il proprio gioco, ma la gioia dura poco. Sinner vince il primo set 6-3.
Nel secondo parziale De Minaur prova a fare qualcosa di diverso, sull'onda lunga della reazione avuta sul finale di primo set. L'australiano sale a rete, muove la pallina per resistere all'infernale ritmo di Sinner da fondo. La difesa è da sempre una delle sue armi migliori e la mette a frutto, con il set che continua così in equilibrio fino al quinto game, quando Jannik sale di livello in risposta e si prende tre palle break. Ne basta solo una, trasformata grazie all'ingenuo doppio fallo dell'avversario. La forza di volontà di De Minaur però è stoica: al gioco seguente il numero sette del mondo reagisce e piazza il controbreak. Ma la speranza di Alex si infrange sulla risposta di Sinner: Jannik conquista un altro break nel settimo game e torna avanti. È l'allungo decisivo: l'azzurro vince il set 6-4 e vola in finale.
Leggi tutto: Che Sinner a Vienna, batte ancora De Minaur e vola in finale

(Adnkronos) - "Il DopoFestival lo farà Nicola Savino, che presenterà anche le quattro puntate di 'Tale e Quale show' a gennaio". Lo ha annunciato il conduttore e direttore artistico di Sanremo 2026, Carlo Conti dal palco del Festival dello Spettacolo di 'Tv Sorrisi e Canzoni' al Superstudio Più di Milano.
Saranno davvero 26 i concorrenti a Sanremo 2026? “Un paio di pagine in più su ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ le terrei” ha detto Conti, replicando al direttore, Aldo Vitali, che gli chiedeva se rispetterà il regolamento sui 26 artisti in gara o se deve lasciare libere delle pagine in più sul suo giornale che ogni anno dedica una pagina a ciascun cantante. “Lo schema dell’anno scorso ha funzionato e non vedo perché cambiarlo - ha sottolineato -. Ogni anno è un discorso a sé, non si devono fare confronti con l’anno prima, è una proposta, e l’importante è che funzioni. Poi può capitare di fare un punto in più o in meno di share, dipende da molti fattori”. Conti ha inoltre confermato le date della kermesse, dal 24 al 28 febbraio, “perché prima ci sono le Olimpiadi di Milano Cortina”.
Leggi tutto: Sanremo 2026, Carlo Conti: "Nicola Savino condurrà il DopoFestival"

(Adnkronos) - Lorenzo Musetti in semifinale a Vienna. Il tennista azzurro sfida oggi, sabato 25 ottobre, il tedesco Alexander Zverev, numero tre del mondo - in diretta tv e streaming - nel penultimo atto dell'Atp 500 austriaco. Musetti, nei turni precedenti, ha eliminato prima il serbo Medjedovic, che da lucky loser era subentrato dopo il ritiro di Tsitsipas, all'esordio e poi l'argentino Etcheverry e il francese Moutet nei quarti, regolato in due set con il punteggio di 6-3, 6-4.
Zverev invece ha superato il britannico Fearnley, l'azzurro Arnaldi ed è volato in semifinale senza giocare dopo il ritiro dell'olandese Griekspoor.
Leggi tutto: Musetti-Zverev, oggi la seconda semifinale di Vienna - Diretta
La cerimonia martedì 28 con il rettore Mariotti... 
(Adnkronos) - Jannik Sinner polemico a Vienna. Il tennista azzurro sfida oggi, sabato 25 ottobre, Alex De Minaur, numero sette del mondo, nella semifinale dell'Atp 500 austriaco. Durante il primo set è andato in scena un siparietto inconsueto con l'arbitro, con Sinner che si è lamentato per un 'time violation', che gli aveva comminato il giudice di sedia poco prima.
Sinner infatti, dopo aver conquistato il settimo game del primo set, si è avvicinato al giudice di sedia lamentandosi per la chiamata precedente. L'azzurro ha spiegato di aver avuto bisogno di qualche secondo in più per battere, ma l'arbitro ha replicato che in quel caso avrebbe dovuto fare un gesto per richiamare la sua attenzione. Una lettura che non ha trovato d'accordo Sinner, che ha concluso la discussione con un veemente "hai sbagliato".
Leggi tutto: Sinner, polemica con l'arbitro a Vienna: "Hai sbagliato"

(Adnkronos) - Catherine Connolly è ormai avviata verso una vittoria schiacciante alle elezioni presidenziali irlandesi, secondo le prime proiezioni che le attribuiscono circa il 64% dei voti. L’indipendente di sinistra, sostenuta da un’alleanza di partiti progressisti e da un forte seguito giovanile, ha ottenuto un successo che rappresenta un chiaro messaggio di protesta contro il governo di centrodestra. La sua unica rivale, Heather Humphreys del Fine Gael, ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulata con lei "per essere la prossima presidente d’Irlanda", come riferito dall’emittente nazionale Rte.
Connolly, 68 anni, ex psicologa e avvocata, ha voluto "ringraziare tutti, anche coloro che non mi hanno votata. Capisco le loro preoccupazioni su chi li rappresenterà al meglio". L’elezione è stata segnata da un'affluenza bassa (circa il 40%) e da un numero record di schede nulle (13%), segno del malcontento per l’assenza di alternative reali in una competizione per una carica in gran parte simbolica ma sempre più visibile nella vita politica irlandese.
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



