
(Adnkronos) - "Per Fipe-Confcommercio la rappresentanza è fatta di coinvolgimento, visione, capacità operativa, competenze, passione. Il fuori casa italiano ha difficoltà a reperire manodopera. Una difficoltà che stiamo cercando di risolvere lavorando anche con i progetti sulle scuole professionali. Il settore ha un problema di produttività che demolisce i margini operativi delle imprese, senza i quali non c'è possibilità di remunerare i capitali investiti, fare nuovi investimenti o pagare meglio il personale”. Lo ha detto Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe-Confcommercio, dal palco dell’Aigrim Day – Forum della ristorazione in catena, oggi a Milano.
Per il presidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), oltre ai problemi, ci sono anche “tante opportunità e spazi di crescita - afferma - Basti pensare alla crescita della domanda turistica del Paese che evidentemente porterà con sé anche nuovo lavoro per l'attività del pubblico esercizio - auspica - Crescita che sta dando anche più valore ai prodotti di un territorio in cui i ristoranti si ramificano confermando il ruolo fortissimo del settore per la filiera turistica e agroalimentare”.
Il presidente di Fipe-Confcommercio sottolinea il ruolo delle federazioni nella scoperta di nuove opportunità, e il bisogno di “sentire sempre più vicino le imprese, continuando nel solco di un percorso di qualità”, conclude.

(Adnkronos) - "La ristorazione è riuscita a garantire nel suo complesso un elemento, in Italia, che lo rende distintivo sia sul territorio nazionale sia nella sua proiezione di carattere internazionale: quello della qualità. Sia la ristorazione tradizionale sia le grandi catene hanno scelto di salvaguardare l’elevato standard di qualità dei prodotti che offrono alle persone che acquistano e consumano”. Così Francesco Lollobrigida, ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, partecipando a Milano all’edizione 2025 dell’Aigrim Day – Forum della ristorazione in catena, l’appuntamento annuale che fa il punto sull’evoluzione del mercato della ristorazione organizzata e sulle principali sfide del futuro coinvolgendo i principali player del mercato, le aziende della filiera, i rappresentanti del mondo associativo e le istituzioni.
“Vorrei ringraziare, anche per questo, il mondo della ristorazione: è uno dei settori più vivaci e nel momento in cui c'è un'espansione dal punto di vista turistico della nostra nazione è evidente che ci siamo dati in crescita. È un comparto che ha sofferto particolarmente, quello che probabilmente durante il periodo Covid ha sofferto più di qualsiasi altra attività” ha concluso Lollobrigida.
Leggi tutto: Lollobrigida: "Mondo della ristorazione ha garantito sempre alta qualità"

(Adnkronos) - Il 'Mostro' potrebbe entrare in servizio entro fine anno in Corea del Sud. Il ministro della Difesa, Ahn Gyu-back, ha anticipato all'agenzia sudcoreana Yonhap lo schieramento entro fine anno del missile Hyunmoo-5 per potenziare le capacità di deterrenza. Sul 'Mostro' i riflettori sono accesi per l'annunciata importanza strategica in un contesto di continue tensioni nella regione.
"La Corea del Sud ha aderito al Trattato di non proliferazione e non può avere armi nucleari e ritengo fermamente che dovremmo disporre di un numero considerevole di missili Hyunmoo-5 per un equilibrio - ha detto - La produzione in serie è iniziata e si cerca di intensificarla in modo significativo".
Il 'Mostro', secondo la Yonhap, è un missile terra-terra in grado di trasportare una testata da circa otto tonnellate e di distruggere bunker sotterranei. Non ci sono molti altri dettagli.
Solo pochi giorni fa la leadership della Corea del Nord ha presentato per la prima volta il nuovo missile balistico intercontinentale Hwasong-20, definito "il più potente sistema d'arma strategico nucleare" dall'agenzia di stampa nordcoreana Kcna.
Leggi tutto: Seul pronta a schierare 'il Mostro' contro Pyongyang, nuovo missile 'per la deterrenza'

(Adnkronos) - L'auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, è completamente distrutta, quella di sua figlia - che era parcheggiata a fianco - danneggiata. È questo che mostrano le immagini video condivise dai profili social di Report dopo l'esplosione avvenuta la notte scorsa e causata da un ordigno piazzato sotto il veicolo del giornalista, parcheggiato davanti alla casa di Campo Ascolano, nel comune di Pomezia, alle porte di Roma.
Nel video è possibile vedere i detriti sparsi ovunque per la strada, l'auto in pezzi e i Vigili del Fuoco arrivati sulla scena.
Leggi tutto: Report, il video dell'auto di Ranucci dopo l'esplosione dell'ordigno a Campo Ascolano

(Adnkronos) - Ancora forte maltempo al Sud, con l'occhio del ciclone diretto verso il Salento e instabilità sulle regioni adriatiche e ioniche con piogge, temporali e aria fredda. Ma prima che un nuovo vortice arrivi a colpire l'Italia nella prossima settimana, ecco una breve tregua prevista nel weekend. Sono queste, secondo gli esperti, le previsioni meteo per la giornata di oggi, venerdì 17 ottobre, e per i giorni a venire.
Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma quindi che il ciclone mediterraneo, associato al forte maltempo al Sud, si sposta lentamente verso est e verso la Grecia.
L’occhio del ciclone si trova tra lo Ionio e il Basso Adriatico e causa forti rovesci su queste zone del Paese: il vortice, nelle prossime ore, riuscirà a portare maltempo anche tra Abruzzo e Molise mentre sul resto dell’Italia le condizioni saranno generalmente buone.
Nel dettaglio, massima allerta ancora nelle prossime ore per le piogge in arrivo e soprattutto per la piena dei fiumi dopo il maltempo degli ultimi giorni: i fenomeni più intensi sono previsti fino al mattino di venerdì 17 su Puglia, Sicilia settentrionale, Calabria ionica, Molise ed Abruzzo; in particolare lungo le coste i temporali potrebbero ancora risultare “autorigeneranti”.
Questi temporali autorigeneranti sono molto pericolosi in quanto stazionari e persistenti per molte ore sulla stessa zona: sono autorigeneranti in quanto si autoalimentano grazie al continuo afflusso di aria calda e umida spesso in una zona di convergenza dei venti.
In pratica, venti di direzione diverse convergono verso una zona causando il sollevamento della massa d’aria che condensa poi in abbondanti piogge; spesso, tra l’altro, lo stesso temporale alimenta il maltempo con la propria discesa di aria fredda, insomma, un mix esplosivo che minaccia il territorio e che risulta più frequente lungo le coste a causa del mare caldo di fine estate - inizio autunno.
Dal pomeriggio di venerdì 17, nonostante i temporali autorigeneranti, il tempo dovrebbe comunque migliorare: si temono, al più, rovesci residui in Puglia, sulla Calabria tirrenica e a macchia di leopardo su buona parte del Sud, ma l’occhio del ciclone si sposterà rapidamente da Itaca verso Zacinto e il Peloponneso.
Sabato avremo finalmente una tregua asciutta anche al Sud, mentre continuerà la bella Ottobrata altrove.
Da domenica, purtroppo, rientreremo nella “giostra dei cicloni”: un vortice in arrivo dall’Algeria sfiorerà le estreme regioni meridionali portando piogge moderate su Sicilia meridionale ed orientale e Calabria ionica.
Un altro vortice, questa volta atlantico, arriverà invece lunedì dalla Francia causando un peggioramento meteo soprattutto tra Liguria e Toscana: è presto per fare calcoli, ma tra lunedì e mercoledì potrebbero cadere più di 150 litri di pioggia intorno all’area Liguria di Levante, Versilia, Alpi Apuane.
Monitoreremo quest’ultima perturbazione da domenica, per ora dobbiamo prestare la massima attenzione al Sud, bersagliato da temporali autorigeneranti ed elevato rischio idrogeologico.
Venerdì 17. Al Nord: nubi sulle Alpi, tanto sole altrove. Al Centro: rovesci su Abruzzo e Molise, sole altrove. Al Sud: maltempo residuo con piogge e temporali anche forti.
Sabato 18. Al Nord: soleggiato. Al Centro: sole prevalente. Al Sud: peggiora in Sicilia.
Domenica 19. Al Nord: nuvolosità in aumento fino a cielo coperto. Al Centro: sole prevalente. Al Sud: piogge sulla Calabria ionica, scarse in Sicilia, nubi sparse altrove.
Tendenza: da lunedì perturbazione al Centro-Nord.
Leggi tutto: Ciclone diretto a Sud, ancora forte maltempo poi breve tregua nel weekend: il meteo
(Adnkronos) - "C'è troppa confusione su quello che intende per infortunio sul lavoro e sulle cause. In Italia nell'ultimo anno gli incidenti e i morti sul lavoro sono diminuiti del 2%. Nei luoghi di lavoro ci sono meno incidenti e meno vittime ma più incidenti cosiddetti in itinere, nel percorso casa-lavoro e viceversa, cresciuti del 35%. Ma i numeri sono comunque tragici". Lo ha detto Marcello Fiori, direttore generale Inail, intervenendo alla tavola rotonda 'Il benessere del lavoratore: dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro', in corso a Roma nella sede di Comin & Partners.
Secondo Fiori "la sicurezza e la salute sul lavoro è un elemento che deve essere costitutivo della progettazione dell'azienda, bisogna fare formazione per le aziende che abbiano la sicurezza come elemento costitutivo non accessorio", ha sottolineato.
E Fiori ha ricordato che "patente a punti, badge di cantieri sono misure lungimiranti da parte del ministero del Lavoro ma non basta come ci insegna il presidente della Repubblica".

(Adnkronos) - "I dati Inps sono incoraggianti, con un mercato del lavoro positivo, grazie a una situazione economica favorevole e politiche lungimiranti e concrete del ministero del Lavoro. E' un lavoro anche buono, in gran parte stabile, e che sta coinvolgendo classi tradizionalmente ai margini come giovani e donne. Si sta affrontando il tema del Neet, dei giovani che non lavorano e non studiano. Quindi un quadro incoraggiante però non si tratta solo di creare posti di lavoro ma renderli qualificati e capaci di sostenere il benessere delle famiglie. E il benessere del lavoratore non nasce solo da un salario giusto ma anche da una partecipazione e da una continuità di crescita di carriera". Lo ha detto Valeria Vittimberga, direttore generale Inps, intervenendo al convegno 'Il benessere del lavoratore:dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro'.
Vittimberga ha ricordato che "Inps è uno strumento nelle mani del decisore politico, a cui ha dati da mettere a disposizione. L'Istituto è attore del sistema del welfare, ma è anche un termometro della situazione che credo oggi stia dando dati positivi. E' anche presenza dello Stato 'amico' sul territorio, con un ruolo sempre più proattivo, che speriamo possa contribuire al miglioramento del sistema", ha concluso.

(Adnkronos) - "Il salario minimo per legge a 9 euro non va bene perché sono un imposizione al basso verso una possibile trattativa. Questa demagogia del salario minimo è un boomerang incredibile in Italia, non possiamo massacrare la contrattazione con un limite di legge. Quello che vogliamo ancora fare è potenziare la contrattazione collettiva, dare forza a una gamba fondamentale. E incentivare i rinnovi contrattuali". Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, intervenendo alla tavola rotonda 'Il benessere del lavoratore: dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro' in corso a Roma.
"C'è sì un problema di salario in Italia, e questo governo sta facendo tanto, un intervento di 10 miliardi all'anno, 40 in totale, per il taglio del cuneo fiscale".
"Il tema della sicurezza sul lavoro è purtroppo caldo, tante sono le morti, tanti gli incidenti. Noi abbiamo messo in campo la patente a punti, risorse con tanti ispettori in più. E poi il grande confronto con le parti sociali che crediamo sia fondamentale. Anche Inail ha messo in campo tanto dal punto di vista dell'innovazione, ma credo che serve uno scatto di tutti i soggetti che sono al tavolo per arrivare a un cambio culturale. Sull'ultimo decreto allo studio non entro in merito perchè è in fase di costruzione e dire delle cose potrebbe essere sbagliato".

(Adnkronos) - "Sono positivi i numeri in regresso sugli infortuni sul lavoro in presenza di un milione e 300 mila dipendenti in più, insieme a 10 milioni di assicurati in più nelle scuole. Ma quello degli infortuni è un tema che mi turba come turba tutti i consulenti del lavoro. Quello che viene poco considerato è l'impatto negativo dell'infortunio sull'azienda perchè giustamente viene data priorità alle famiglie, che hanno orfani e vedove. Ma con incidenti gravi l'ambiente di lavoro resta scioccato con effetti su produttività e futuro azienda. L'imprenditore, eccetto pochi casi che ci sono, ha molto a cuore la salute e la sicurezza dei propri lavoratori". Lo ha detto Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro intervenendo alla tavola rotonda 'Il benessere del lavoratore: dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro', in corso a Roma nella sede di Comin & Partners.
Secondo De Luca "va bene l'incremento ispettori, bene l'incremento delle sanzioni e dei blitz contro il caporalato, ma non si può essere soddisfatti. L'unica strada per fare di più è la diffusione della cultura della prevenzione, con un grande patto tra tutti gli attori. Noi gestiamo due terzi della forza lavoro di questo Paese e noi non ci sottraiamo a questo patto. Da anni andiamo nelle scuole per fare capire che la sicurezza non è un costo ma un investimento in serenità sociale", ha concluso.
Leggi tutto: Infortuni, De Luca (Consulenti): "Bene meno morti sul lavoro, ma serve fare di più"

(Adnkronos) - Mentre Israele resta in attesa degli ultimi 19 corpi degli ostaggi rapiti da Hamas - che accusa di non voler restituire, violando così l'accordo siglato in Egitto -, dagli Stati Uniti arriva il duro monito del presidente Donald Trump al movimento palestinese sulle uccisioni di massa in corso a Gaza.
"Se Hamas continua ad assassinare persone a Gaza - ha scritto il tycoon sul social Truth - non avremo altra scelta se non quella di entrare e ucciderli". Facendo riferimento ai video circolati in rete, il presidente americano ha detto che "questo non fa parte dell'accordo".
Intanto l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff ribadisce l'impegno dell'amministrazione Usa perché tutti i corpi degli ostaggi ancora detenuti a Gaza vengano restituiti. "Perseguiremo l'obiettivo della restituzione dei corpi dei defunti finché non torneranno tutti a casa. E sono fiducioso che torneranno tutti a casa", ha affermato durante un evento presso l'US Holocaust Memorial Museum di Washington, in occasione del secondo anniversario dell'attacco di Hamas del 7 ottobre.
Witkoff ha sottolineato il ruolo fondamentale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel garantire un cessate il fuoco la scorsa settimana, che ha portato al rilascio di tutti i rapiti ancora in vita. "Il presidente Trump ha capito qualcosa che la maggior parte dei leader dimentica: che la chiarezza morale senza forza non significa nulla, ed è proprio questa combinazione di convinzione e potere che ha salvato delle vite", ha detto l'inviato statunitense.
Negli ultimi giorni dei colloqui a Sharm el-Sheikh, all'inizio di questo mese, i paesi mediatori sono riusciti a convincere "Hamas che tenere i restanti 20 ostaggi non era più un vantaggio. Era una loro responsabilità, e hanno iniziato a crederci", ha aggiunto Witkoff.
Da Israele arrivano intanto nuove accuse ad Hamas, che trattiene ancora 19 salme degli ostaggi e "crediamo che non vogliano restituirle, ma tenerle per usarle" a loro favore, come hanno fatto in precedenza con i vivi. Allo stesso tempo, ''Hamas compie esecuzioni di massa di palestinesi nella Striscia di Gaza, perché non parliamo di questo?", ha chiesto ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar intervenendo ieri all'undicesima edizione dei Med Dialogues a Napoli.
''Hamas non rispetta l'accordo", ha poi proseguito il capo della diplomazia israeliana affermando che ''uno dei punti fondamentali del piano di pace è il disarmo di Hamas''. In ogni caso, ha aggiunto, ''io non conto su Hamas, io conto su Trump''.
Israele ha intanto condiviso informazioni di intelligence sulla posizione di alcuni corpi dei rapiti deceduti nella Striscia, ha riferito un funzionario israeliano citato dalla Cnn, sottolineando che "in coordinamento con gli Stati Uniti e i mediatori, Israele sta esercitando pressioni per completare la fase di restituzione di tutti i corpi nelle mani di Hamas".
Finora Hamas ha restituito i resti di nove ostaggi deceduti, sostenendo di aver consegnato tutti quelli di cui ha potuto disporre.

(Adnkronos) - La prima dell'opera Wozzeck di Alban Berg al Teatro La Fenice attesa per oggi, venerdì 17 ottobre, non andrà in scena. Lo spettacolo, che avrebbe chiuso la Stagione Lirica 2024-2025, è stato cancellato a causa di uno sciopero proclamato dalle rappresentanze sindacali delle maestranze, in segno di protesta contro la nomina di Beatrice Venezi a futura direttrice musicale stabile a partire dall'autunno 2026.
Al centro della contestazione, non solo il nome della designata, ma soprattutto il metodo della scelta, ritenuto poco trasparente e privo di un confronto interno. Una decisione che ha sollevato perplessità sul profilo artistico della direttrice e sul percorso adottato dal sovrintendente Nicola Colabianchi. Ma se la protesta porta alla sospensione dello spettacolo, non intende però rompere il legame con il pubblico.
Anzi, è proprio a spettatori e abbonati che si rivolge un messaggio accorato della rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) del Teatro La Fenice, come riporta l'Adnkronos: "Non smettete di sostenerci. Continuate a venire a teatro, rinnovate gli abbonamenti. La vostra vicinanza è il nostro vero motore".
Nei giorni scorsi molti spettatori hanno manifestato pubblicamente solidarietà con i lavoratori e alcuni hanno persino annunciato l'intenzione di non rinnovare l'abbonamento in segno di protesta contro la nomina di Venezi. Un gesto forte, accolto con gratitudine ma anche preoccupazione dai dipendenti del teatro. "Comprendiamo chi sceglie di esprimersi anche così", scrivono i rappresentanti sindacali della Rsu, "ma il nostro appello è chiaro: non voltate le spalle alla Fenice. Il teatro è di chi lo fa vivere, ogni giorno, ma anche di chi lo sostiene, lo ama e lo frequenta".
Per oggi pomeriggio, alle ore 17:30, è prevista quindi una manifestazione pubblica durante lo sciopero in Campo Sant'Angelo. L’iniziativa, pensata come momento di dialogo con la città, sarà accompagnata da un concerto gratuito con Coro e Orchestra della Fenice, e da interventi di figure del mondo culturale.
"Non è un atto contro il teatro, ma per il teatro", ribadiscono le maestranze. "Chiedere qualità e trasparenza nella guida artistica è un dovere verso l’arte. Ma senza il pubblico, la Fenice non può esistere". (di Paolo Martini)

(Adnkronos) - La Commissione Europea e l'Alta Rappresentante Kaja Kallas lanciano l'attesa Roadmap 2030 per la difesa e la salvaguardia della pace, ultima declinazione lessicale di quello che era inizialmente il piano di riarmo ReArmEu, mirato a rafforzare le capacità di difesa europee, la cui inadeguatezza, messa a nudo anche dalle recenti incursioni di droni e aerei nei cieli di vari Stati membri, deriva da decenni di tagli alla spesa militare e di sottoinvestimenti nel settore, dopo la caduta dell'Urss.
Per la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, "le recenti minacce hanno dimostrato che l'Europa è a rischio. Dobbiamo proteggere ogni cittadino e ogni centimetro quadrato del nostro territorio". E l'Europa, secondo von der Leyen, "deve rispondere con unità, solidarietà e determinazione. L'odierna Roadmap per la difesa presenta un piano chiaro, con obiettivi condivisi e traguardi concreti nel nostro percorso verso il 2030. Perché solo ciò che viene misurato viene fatto".
La roadmap parte dalla premessa che la Russia "ha militarizzato la sua economia e la sua società. Nel 2025, il suo bilancio dichiarato per la difesa supererà il 7% del Pil. Circa il 40% del suo bilancio nel 2025 è destinato alla sicurezza e alla difesa. Questa Russia militarizzata rappresenta una minaccia persistente per la sicurezza europea nel prossimo futuro".
Per "garantire la pace attraverso la deterrenza", le capacità di difesa dell'Europa "devono essere pronte anche per i campi di battaglia di domani, in linea con la natura mutevole della guerra". L'innovazione tecnologica e l'iterazione, "sviluppate con rapidità e scala e basate su soluzioni a duplice uso", determineranno "la forza sul campo di battaglia. Coloro che svilupperanno le proprie tecnologie saranno i più forti e meno dipendenti, in particolare per i sistemi critici della guerra moderna, come droni, satelliti o veicoli autonomi". In tutti e tre i comparti, l'Europa è rimasta indietro e ora intende recuperare terreno.
L'Europa, per la Commissione, ha "superato decenni di sottoinvestimenti nella difesa". Gli Stati membri, nota l'esecutivo Ue, hanno aumentato i bilanci della difesa da 218 miliardi di euro nel 2021 a 343 miliardi nel 2024, con una previsione di 392 miliardi di euro nel 2025. Gli investimenti nella difesa sono aumentati del 42% nel 2024, con uno stanziamento di 106 miliardi, e l'acquisto di nuove attrezzature ha raggiunto gli 88 miliardi.
Gli Stati membri, sottolinea l'esecutivo, "sono e restano sovrani per la loro sicurezza nazionale e per la difesa". Tuttavia, "allo stesso tempo, il complesso panorama delle minacce evidenzia la necessità che gli Stati membri agiscano insieme, piuttosto che frammentare gli sforzi in iniziative nazionali non coordinate". Oggi "meno del 50% delle attrezzature per la difesa viene acquistato all'interno dell'Ue", e in larga parte a livello nazionale, mentre i "fornitori extraeuropei" (principalmente gli Usa, ma non solo, ndr) hanno guadagnato quote di mercato. Pertanto, "è evidente la necessità di investire di più, insieme e a livello europeo".
La roadmap propone dunque quattro iniziative 'faro' europee, European Readiness Flagships, "paneuropee per loro natura", già delineate nello 'scoping paper' messo sul tavolo dalla Commissione in vista del summit informale di Copenaghen: l'iniziativa europea per la difesa contro i droni (già muro anti-droni), l'Eastern Flank Watch, lo scudo aereo europeo e lo scudo spaziale per la difesa.
La Commissione, malgrado i dubbi espressi pubblicamente dalla Francia, resta convinta che il muro anti droni è "fattibille", anche con "l'aiuto dell'Ucraina" che ha accumulato in guerra un eccellente know-how nei droni, malgrado il confine con Russia e Bielorussia sia lungo oltre 3mila km. Con Kiev l'Ue ha già annunciato un'alleanza nei droni. Il muro anti droni, secondo l'esecutivo Ue, sarà "pienamente funzionante" entro la fine del 2027, cioè tra poco più di due anni.
Quanto al fatto che l'Ue realizza solo ora di essere vulnerabile alle incursioni di droni, malgrado la guerra in Ucraina, in cui gli Uav hanno avuto e hanno un ruolo decisivo, sia in corso da quasi quattro anni, per un alto funzionario "non è la prima volta che ci rendiamo conto che si sono 'incognite conosciute' per le quali siamo impreparati: quello che fa la differenza è la rapidità della reazione". Il primo Strategic Foresight Report della Commissione risale al 2020.
La tabella di marcia invita gli Stati membri a formare coalizioni di capacità in nove aree chiave, per colmare le carenze critiche attraverso lo sviluppo e gli acquisti congiunti. Le aree sono: difesa aerea e missilistica; facilitatori strategici; mobilità militare; sistemi di artiglieria; cyber, intelligenza artificiale, guerra elettronica; missili e munizioni; droni e contro-droni; combattimento terrestre e marittimo. I progetti congiunti per ogni area dovranno essere lanciati "entro la metà del 2026". L'obiettivo è anche quello di organizzare il 40% degli acquisti nel campo della difesa in maniera "congiunta" entro fine 2027.
La comunicazione, prudentemente, non fissa date per la piena operatività dello scudo spaziale e di quello aereo, mentre l'Eastern Flank Watch dovrebbe essere completato entro fine 2028, un anno dopo il muro anti-droni. I tentativi di far cooperare gli Stati membri nel campo della difesa si scontrano spesso con interessi costituiti e tensioni culturali: secondo un alto funzionario Ue, tuttavia, "il clima sta cambiando" e "vediamo progressi ogni giorno", perché c'è la "consapevolezza crescente" che la collaborazione in questo campo genera benefici per tutti.
La tabella di marcia definisce anche i piani per istituire un'area di mobilità militare a livello Ue entro il 2027, con norme armonizzate e una rete di rotte terrestri, aeree e marittime per spostare rapidamente truppe e materiali in tutta Europa, un obiettivo dell'Ue da molti anni, mai veramente realizzato. Sviluppato in stretto coordinamento con la Nato, questo piano dovrebbe rafforzare la capacità dell'Europa di rispondere rapidamente alle crisi. Sul piano finanziario, la roadmap non contiene novità: come detto nel marzo scorso, l'Ue stima di mobilitare fino a 800 mld di euro di spese per la difesa, tramite l'effetto combinato dei prestiti a tasso agevolato di Safe (150 mld di euro) e l'applicazione della clausola nazionale di salvaguardia (in teoria, altri 650 mld).
Leggi tutto: Ue lancia la Roadmap Difesa 2030: muro antidroni e scudo spaziale

(Adnkronos) - Operatori ecologici oggi in sciopero. Da Roma a Napoli, passando per Palermo, lo stop nazionale di 24 ore è stato indetto per chiedere il rinnovo del Ccnl unico dei servizi ambientali. A rischio, quindi, la raccolta dei rifiuti in tutte le città italiane con solo i servizi minimi essenziali garantiti.
A Roma come in tutta Italia, "le organizzazioni sindacali nazionali Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Fiadel del comparto pubblico e privato di igiene ambientale hanno indetto uno sciopero per l’intera giornata di venerdì 17 ottobre. In base a quanto prescritto dalla legge 146/90 e dai relativi accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali, Ama SpA ha attivato le procedure tese ad assicurare durante lo sciopero i servizi minimi essenziali e le prestazioni indispensabili", informa in una nota Ama Spa.
"In particolare, in aderenza agli accordi nazionali delle Commissioni di Garanzia - precisa la nota - saranno garantiti in via prioritaria alcuni servizi, tra i quali: Raccolta e trasporto dei rifiuti pericolosi, anche attraverso l’apertura dei seguenti Centri di Raccolta: Bufalotta (III Municipio); Tiburtina/Ponte Mammolo (IV Municipio); Cinecittà (VII Municipio); Laurentina (IX Municipio); Acilia (X Municipio); Corviale (XI Municipio); Battistini (XIII Municipio). Raccolta e trasporto dei rifiuti prodotti da utenze critiche (scuole, ospedali, stazioni, caserme, carceri, etc.); Spazzamento e raccolta dei rifiuti prodotti dai mercati; Spazzamento e raccolta dei rifiuti presso aree di grande interesse turistico museale entro i limiti massimi previsti".
"Per gli altri servizi potranno manifestarsi problematiche relative alla raccolta dei rifiuti ed alle attività di pulizia in funzione del tasso complessivo di adesione allo sciopero. È interessato dallo sciopero, con le stesse modalità, anche il settore funerario, limitatamente ai lavoratori a cui si applica il Ccnl del comparto di igiene ambientale. Anche in questo caso saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali", conclude la nota.
Oggi anche a Napoli "è previsto lo sciopero degli operatori del settore ecologico per il rinnovo del CCNL unico dei Servizi ambientali. Anche nella nostra città, come nel resto del territorio nazionale, le attività di raccolta stradale, porta a porta, spazzamento, delle isole ecologiche e gli altri servizi di Asia potrebbero pertanto non essere pienamente garantite. Confidiamo nella collaborazione dei cittadini", scrive Asia in una nota.
Quindi Palermo. "Con riferimento allo sciopero nazionale di igiene ambientale indetto dalla sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Traporti, Fiadel, relativo al rinnovo del contratto di servizio e previsto per venerdì 17 ottobre, Rap informa la cittadinanza che il fatto potrà arrecare criticità ai servizi di igiene ambientali, compreso nell’area servita dal porta a porta", quanto si legge in una nota dell'Azienda che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Palermo.
La Rap, "al fine di ridurre al minimo i disagi in città, nel rispetto del diritto di sciopero, ha già stilato delle liste di personale da impegnare nei servizi obbligatori". Per limitare i disservizi e l’accumulo di rifiuti sulle strade, "si invitano tutti i cittadini a non esporre e a non conferire i rifiuti, anche quelli differenziati, sia nelle aree servite dal sistema porta a porta che nei cassonetti stradali, per l’intera giornata di sciopero di venerdì. Il servizio riprenderà la normale attività a partire da sabato. Ci scusiamo per i disagi, non dipendenti dalla nostra volontà".
Leggi tutto: Operatori ecologici oggi in sciopero, da Roma a Napoli stop di 24 ore in tutta Italia

(Adnkronos) - Oggi si celebrano a Padova i funerali di Stato dei tre carabinieri morti ieri nell'esplosione durante lo sgombero del casolare a Castel D'Azzano, in provincia di Verona: Marco Piffari, 56 anni, Davide Bernardello, 36 anni, e Valerio Daprà, 56 anni. Le esequie si terranno alle 16 nella Basilica Santa Giustina di Prato della Valle.
A quanto apprende l'Adnkronos nelle scuole italiane sarà osservato un minuto di silenzio dopo la prima campanella. L'iniziativa è stata fortemente voluta dal ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per rendere omaggio ai militari dell'Arma.
Ai funerali saranno presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Parteciperanno anche la segretaria del Pd, Elly Schlein e una delegazione di Alleanza verdi e sinistra, composta da Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa verde, e Luana Zanella, capogruppo alla Camera.
I tre carabinieri sono stati promossi ‘per meriti speciali’ e con questi gradi saranno ricordati durante i funerali. Il brigadiere capo Valerio Daprà, 56 anni di stanza a Padova, è stato promosso a maresciallo. Il suo collega, il carabiniere scelto Davide Bernardello di 36 anni, è stato promosso ad appuntato. Il luogotenente Marco Piffari, 56 anni, in servizio a Mestre ma che viveva anch’egli in provincia di Padova, è stato promosso a sottotenente.
Leggi tutto: Padova, oggi i funerali di Stato dei tre carabinieri morti a Castel D'Azzano

(Adnkronos) - La Russia sta vincendo la guerra in Ucraina. Se gli Stati Uniti forniranno missili Tomahawk a Kiev, non cambieranno le sorti del conflitto ma danneggeranno le relazioni con Mosca. E' il messaggio che Vladimir Putin ha consegnato a Donald Trump nella lunga telefonata, oltre 2 ore, che ha caratterizzato la giornata di giovedì 16 ottobre.
E' la Tass a fornire la ricostruzione del colloquio, avvenuto su iniziativa russa, dal punto di vista del Cremlino. La telefonata, che getta le basi per un incontro tra i due leader, arriva alla vigilia del meeting tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, atteso venerdì 17 ottobre alla Casa Bianca.
Putin ha detto a Trump che i Tomahawk non cambieranno la situazione sul campo di battaglia, ma danneggeranno le relazioni tra Russia e Stati Uniti e la risoluzione in Ucraina, secondo Yuri Ushakov, consigliere di Putin. Il numero 1 del Cremlino ha prospettato a Trump un quadro pro-russo del conflitto: Mosca sta vincendo la guerra. "Putin ha detto a Trump che le truppe russe detengono completamente l'iniziativa strategica lungo tutta la linea di contatto nell'operazione militare speciale", il resoconto di Ushakov.
Il tema dei Tomahawk sarà centrale nell'incontro Trump-Zelensky. I missili, che hanno una gittata di oltre 1500 chilometri, consentirebbero all'Ucraina di colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. L'impiego di tali armi richiede competenze specifiche: secondo i media Usa, l'eventuale fornitura non implicherebbe un coinvolgimento diretto di soldati americani. A collaborare con le truppe ucraine sarebbero dei contractor.
Al di là delle parole di Putin, che minimizza l'eventuale impatto dei Tomahawk, i missili sarebbero almeno parzialmente un game changer e potrebbero modificare l'approccio di Mosca nei negoziati che sono arenati da mesi. "Possiamo già vedere che Mosca si affretta a riprendere il dialogo non appena sente parlare dei Tomahawk", ha scritto Zelensky su X. "E' previsto un incontro con il presidente Trump e ci aspettiamo che lo slancio nel contenere il terrore e la guerra, che ha avuto successo in Medio Oriente, aiuti a porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Putin non è certo più coraggioso di Hamas o di qualsiasi altro terrorista. Il linguaggio della forza e della giustizia funzionerà inevitabilmente anche contro la Russia".
Leggi tutto: "La Russia sta vincendo, i Tomahawk non ci spaventano": cosa ha detto Putin a Trump

(Adnkronos) - Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l'auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L'auto è saltata in aria, danneggiando anche l'altra macchina di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto. La potenza dell'esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento.
Leggi tutto: Bomba distrugge l'auto di Sigfrido Ranucci, ordigno in grado di uccidere

(Adnkronos) - Una conferma, le piogge al Centro-Nord, e una novità: il ritorno di caldo e bel tempo. Sono le previsioni meteo della prossima settimana (da lunedì 20 ottobre) per l'Italia.
Ebbene, già da lunedì 20 ottobre le condizioni meteo sono previste in forte peggioramento con le prime precipitazioni sulle regioni del Nord. E sulle nostre montagne tornerà la neve, con fiocchi a partire dai 2000/2100 metri di quota. Successivamente, martedì 21 e mercoledì 22 ottobre, l'ulteriore afflusso di correnti instabili favorirà la genesi di un insidioso ciclone sul mar Tirreno fa sapere iLMeteo.it.
Proprio a causa della rapidità con cui avverrà l'irruzione e della tanta energia in gioco, nonché dei forti contrasti tra masse d'aria completamente diverse, potrebbero venirsi a creare le condizioni ideali per eventi meteo estremi come forti colpi di vento e locali nubifragi, in particolare su Toscana, Lazio e Campania. Piogge intermittenti saranno possibili anche sul resto delle regioni del Centro-Sud. Le temperature sono previste in generale calo, specie dove insisteranno le precipitazioni, portandosi di qualche grado sotto media.
Una novità è poi attesa da giovedì 23 ottobre in avanti quando è prevista la rimonta di un poderoso campo di alta pressione di origine africana, accompagnato da aria calda in quota, il quale si espanderà sull'Europa centro-occidentale e il Mediterraneo, bloccando sia le perturbazioni provenienti dall'Atlantico, sia le irruzioni di aria fredda in discesa dalle latitudini polari. Andremo dunque incontro a una fase stabile e prevalentemente mite destinata ad accompagnarci almeno fino al 24-25 Ottobre: registreremo un'assenza pressoché totale di precipitazioni e temperature massime ben oltre le medie climatiche.
Leggi tutto: Prima la pioggia poi di nuovo caldo e bel tempo: meteo Italia settimana prossima

(Adnkronos) - Esplorare l'apparato digerente con una 'pillola'. L’Irccs Centro di Riferimento oncologico della Basilicata di Rionero in Vulture (Potenza) è tra i primi centri in Italia, e il primo del Mezzogiorno, a utilizzare la nuova tecnologia Pillcam* Genius per l’endoscopia digerente ideata dalla società Medtronic.
"Questa videocapsula non prevede infatti l’utilizzo della cintura da posizionare sull’addome per la rilevazione delle immagini né il registratore da far portare a tracolla, sostituendo entrambi con un solo dispositivo simile a un cerotto che offre al paziente una maggiore libertà e comfort. La videocapsula endoscopica è un esame non invasivo utilizzato per esplorare il tratto digerente. Ha le dimensioni di una pillola, grande come un antibiotico, e viene ingerita dal paziente con un bicchiere d’acqua a stomaco vuoto", sottolinea la nota dell'Irccs.
"La videocapsula contiene una telecamera che, grazie alle luci interne, scatta immagini video durante il suo transito attraverso il tratto gastrointestinale, inclusi intestino tenue e colon. La capsula viaggia attraverso il tratto digerente grazie alla peristalsi naturale dell’organismo e le immagini vengono inviate al sensore indossato dal paziente e successivamente scaricate su un sistema per l'analisi da parte dell'endoscopista. L’esame - precisano i medici - dura circa 12 ore durante le quali il paziente può svolgere le normali attività quotidiane. La capsula monouso viene poi espulsa naturalmente con le feci. Il nuovo sistema consente la trasmissione dell’esame sul cloud, riducendo così la necessità di spostamenti per il paziente. Questo non solo rende la gestione dell’esame più efficiente, ma contribuisce anche a un minor impatto ambientale".
“La videocapsula endoscopica ha il vantaggio di essere un esame non invasivo e indolore per visualizzare l’intero tratto gastrointestinale, altrimenti difficile da esplorare – spiega il direttore scientifico Irccs Crob Carlo Calabrese che prosegue – ci permette di visualizzare e ricercare l’origine dei sanguinamenti di origine sconosciuta così come un sospetto tumore del tenue, poliposi o malattie ereditarie gastro-intestinali rare e le malattie infiammatorie croniche intestinali. La videocapsula non sostituisce gli esami tradizionali in quanto non consente l’esecuzione di prelievi bioptici ma ha un importante valore diagnostico e di stadiazione”.
“Siamo orgogliosi di essere tra i primi a poter annoverare questa tecnologia di ultima generazione unica nel suo genere che a breve sarà al servizio dei nostri pazienti, a seconda dei casi specifici individuati, – commenta di direttore generale Massimo De Fino – L’Irccs Crob, ancora una volta, si conferma all’avanguardia anche nel campo dell’endoscopia offrendo nuove possibilità diagnostiche”.
“L’introduzione di questa tecnologia innovativa testimonia la capacità del sistema sanitario lucano di cogliere e mettere al servizio dei cittadini le più avanzate opportunità offerte dalla ricerca e dall’innovazione – dichiara l’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr Cosimo Latronico – L’Irccs Crob rappresenta un’eccellenza non solo per la Basilicata, ma per tutto il Mezzogiorno, e il suo impegno nella diagnostica oncologica di precisione è un esempio concreto di come investire in innovazione significhi investire nella qualità e nella dignità delle cure”.

(Adnkronos) - Prima l'annuncio dell'incontro previsto per oggi con Zelensky alla Casa Bianca, quindi la telefonata fiume a sorpresa con Putin con la promessa di un faccia a faccia tra i due a Budapest insieme a quella che sembra essere una frenata sui Tomahawk all'Ucraina. Donald Trump, forte del "nostro successo" in Medio Oriente, intensifica su entrambi i fronti gli sforzi da pacificatore, nella speranza di siglare al più presto un accordo anche tra Kiev e Mosca.
Intanto, però, a poche ore dall'incontro di oggi con il tycoon, il leader ucraino resta scettico sulla mossa del presidente russo, che ieri ha preso l'iniziativa e parlato a lungo con Trump. Al centro dello scambio "molto produttivo" tra lo 'zar' e il numero uno Usa, naturalmente i missili a lungo raggio, ma anche i rapporti tra Stati Uniti e Russia.
Il colloquio telefonico di Trump con Putin è durato oltre 2 ore. "Putin - ha detto il leader Usa - mi ha fatto i complimenti per la pace raggiunta in Medio Oriente, un qualcosa che, secondo lui, è stato sognato per secoli", le parole del tycoon su Trurìth, che ha poi spiegato che i due si vedranno a "Budapest per la fine di questa guerra ignominiosa".
"Credo che il successo in Medio Oriente ci aiuterà a mettere fine al conflitto tra Russia e Ucraina", ha poi aggiunto, specificando che "sono stati concordati colloqui ad alto livello con i nostri consiglieri la settimana prossima". Nel colloquio "abbiamo passato molto tempo a parlare di scambi commerciali tra Russia e Stati Uniti una volta che la guerra sarà finita".
“Quando ci vedremo con Putin? Direi entro un paio di settimane, abbastanza rapidamente. Marco Rubio incontrerà Lavrov, hanno già parlato. La mia telefonata con Putin è stata ottima, molto produttiva", ha poi continuato il tycoon parlando con i giornalisti alla Casa Bianca.
Oggi, quindi, "incontrerò il presidente Zelensky, prenderemo una decisione", ha detto riferendosi evidentemente ai missili Tomahawk. "Gli riferirò della telefonata con Putin, abbiamo un problema: quei due non vanno d'accordo, hanno un rapporto pessimo. Per questo ci sono incontri uguali ma separati con loro. Questa guerra è ridicola, muoiono 7000 persone a settimane. Speriamo di fermare tutto questo. Pensavo che lo avremmo fatto rapidamente, visto anche il mio rapporto con il presidente Putin. Ho fermato 8 guerre, con questa saranno 9".
Con Putin è stato quindi affrontato il tema Tomahawk. L'Ucraina chiede i missili per colpire la Russia in profondità. Rispetto all'apertura mostrata nei giorni scorsi, Trump è sembrato frenare dopo il colloquio con Putin: "Abbiamo parlato poco dei Tomahawk. A voi - ha detto rispondendo ai giornalisti - dico che abbiamo bisogno dei Tomahawk per gli Stati Uniti, ne abbiamo molti ma ci servono. Sono ottimi e vitali, servono anche a noi. Non so cosa potremo fare".
E ancora: "Putin ha cercato di dissuadermi? Ovvio, cosa pensate? Credete mi abbia detto 'sì venda pure i Tomahawk, mi farebbe piacere'. Gli ho detto 'le dispiacerebbe se dessi 2000 Tomahawk al suo avversario?' Bisogna prendere le cose in maniera leggera a volte...", ha detto prima di tornare serio: "L'idea non gli piace, i Tomahawk sono armi d'attacco distruttive, nessuno vorrebbe averle contro" (VIDEO).
Intanto, dopo la chiamata e in prospettiva di un incontro a stretto giro tra i due leader, Mosca ha già messo in moto la macchina organizzativa. "I presidenti hanno discusso la possibilità di una nuova riunione di persona. Si tratta di un momento davvero molto importante", ha spiegato il consigliere del presidente per gli affari internazionali Yuri Ushakov, aggiungendo che i delegati dei due Paesi "si occuperanno senza ritardi della preparazione del summit, che potrebbe essere organizzato, ad esempio, a Budapest".
Per quanto riguarda il colloquio, "posso dire che la conversazione è avvenuta su nostra iniziativa", ha continuato Ushakov, parlando di una telefonata "molto sostanziosa, estremamente franca e improntata sulla fiducia" che ha posto un "particolare accento sulla crisi ucraina".
Putin, ha spiegato Ushakov, ha fornito "una valutazione dettagliata della situazione, evidenziando l’interesse della Russia a raggiungere una soluzione politico-diplomatica pacifica".
Se da un lato il Cremlino ha tenuto ha sottolineare come per Trump la fine del conflitto in Ucraina aprirebbe "enormi prospettive per lo sviluppo della cooperazione economica tra Stati Uniti e Russia", sul fronte Tomahawk, però, la posizione di Mosca è durissima: la Russia, ha spiegato il portavoce Peskov, "farà tutto" per garantire la propria sicurezza se gli Stati Uniti trasferiranno i missili a lungo raggio all'Ucraina.
E lo ha detto lanciando l'ennesimo avvertimento circa "un nuovo livello di escalation". "I nostri militari sanno cosa fare; hanno il potenziale militare e tutte le capacità necessarie. Faremo tutto il possibile per garantire la sicurezza del nostro Paese", ha dichiarato Peskov ai media russi.
Dopo il colloquio telefonico tra il tycoon e il leader del Cremlino, e le dichiarazioni russe sul tema, ecco però arrivare la battuta di Zelensky. Evidentemente scettico sulle reali intenzioni di Putin.
"Possiamo già vedere che Mosca si affretta a riprendere il dialogo non appena sente parlare dei Tomahawk", le parole su X del numero uno ucraino, già nella capitale americana per incontri con rappresentanti di aziende della difesa e del settore energetico, alla viglia del faccia a faccia con Donald Trump.
"Ora, mentre la Russia scommette sul terrore contro il nostro settore energetico e compie attacchi quotidiani, stiamo lavorando per garantire la resilienza dell’Ucraina", ha poi detto Zelensky, parlando delle speranze del faccia a faccia con Trump di oggi: "Ci aspettiamo che lo slancio nel contenere il terrore e la guerra, che ha avuto successo in Medio Oriente, aiuti a porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Putin non è certo più coraggioso di Hamas o di qualsiasi altro terrorista. Il linguaggio della forza e della giustizia funzionerà inevitabilmente anche contro la Russia - ha continuato -. Non ci deve essere alternativa alla pace e a una sicurezza garantita in modo affidabile, ed è cruciale proteggere le persone dagli attacchi e dagli assalti russi il prima possibile", la conclusione di Zelensky in attesa dell'incontro alla Casa Bianca.
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