
Decine di petroliere delle cosiddette flotte fantasma russa e iraniana battono bandiera delle Isole Cook per nascondere traffici di petrolio illegali ed eludere i controlli sulle sanzioni internazionali. Le navi, gestite da armatori stranieri senza alcun legame diretto con l'arcipelago del Pacifico, utilizzano un piccolo ufficio vicino a una pizzeria come sede ufficiale. Lo rivela un'inchiesta dell'agenzia Afp basata sull'analisi dei dati sulle sanzioni.
I dati statunitensi identificano 20 petroliere registrate alle Isole Cook sospettate di aver trasportato carburante russo e iraniano tra il 2024 ed il 2025. Una banca dati britannica ne segnala altre 14 nello stesso arco di tempo. Molte di queste navi compiono trasferimenti di carico 'ship-to-ship' in mare aperto e spengono i transponder per evitare tracciamenti.
La Nuova Zelanda, principale partner diplomatico dell'arcipelago in libera associazione, parla di situazione "allarmante ed esasperante" e critica la gestione del registro navale, sostenendo che la mancanza di controlli compromette gli sforzi internazionali sull'attuazione delle sanzioni contro Mosca e Teheran.
La smentita della società marittima
Maritime Cook Islands, società privata che gestisce il registro per delega del governo locale, sostiene di cancellare tempestivamente qualsiasi nave sospetta e di avere sistemi di monitoraggio "efficaci". La società afferma inoltre di non essere a conoscenza di casi di violazioni o abusi.
Secondo esperti, le flotte fantasma di Iran e Russia sfruttano bandiere di comodo in Paesi con controlli più permissivi per continuare a muovere milioni di barili di petrolio fuori dai circuiti ufficiali. L'arcipelago del Pacifico, con un registro navale in rapida crescita ed entrate dai diritti di navigazione aumentate di oltre il 400% negli ultimi cinque anni, è diventato uno dei principali punti di riferimento per queste operazioni.
Il caso Eagle S
Tra i casi più eclatanti c'è la petroliera Eagle S, sospettata di far parte della flotta fantasma russa e di aver danneggiato cinque cavi sottomarini nel Mar Baltico trascinando l'ancora. Le autorità finlandesi hanno dichiarato di non avere giurisdizione poiché la competenza spetta allo Stato battente bandiera o al Paese d'origine dell'equipaggio, evidenziando l'assenza di meccanismi internazionali per far rispettare le norme.
Gli analisti avvertono che questa rete non è solo un problema commerciale: navi vecchie, scarsamente manutenute e non assicurate rappresentano un rischio ambientale e di sicurezza, mentre la flotta fantasma continua a crescere e moltiplicarsi sfruttando registri permissivi come quello delle Isole Cook.

Basta un giro al supermercato per intercettarli: barrette e beveroni 'high protein', ma anche cibi arricchiti in proteine, persino la pasta e l'acqua diventano 'proteiche'. Un trend in ascesa che, come spesso accade, parte dagli Stati Uniti per poi varcare l'oceano e conquistare altre aree del mondo. Oggi spopola in particolare fra gli appassionati di sport e fitness, fra chi sogna muscoli definiti e una forma fisica 'senza un filo di grasso', chi vorrebbe dimagrire e si convince che una dieta a tutte proteine possa accelerare i tempi senza controindicazioni. Ma i prodotti iperproteici aiutano davvero chiunque? Secondo la scienza non è tutto così semplice e automatico come il marketing sembrerebbe suggerire.
E sulla moda di eccedere in proteine mette in guardia anche il medico Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova e professore ordinario dell'università degli Studi di Genova: "Beveroni e barrette extra potrebbero fare più male che bene", avverte in un post su Facebook.
La moda dilaga in Italia
Che la moda sia dilagante e stia prendendo piede anche in Italia lo dicono i dati. In un focus pubblicato online dall'Istituto Mario Negri Irccs si cita l'Osservatorio Immagino GS1 Italy, secondo cui i volumi di vendita di prodotti Hp (altamente proteici) nel 2023 sono aumentati del 5% e il giro d'affari è cresciuto del 20%. Il mercato globale vale già 4,1 miliardi di dollari e si stima che raggiungerà i 10 miliardi entro il 2032, si legge. I social amplificano, e sicuramente il cambiamento delle abitudini alimentari globali spinge il trend.
Cosa sono le proteine
Del resto il 'biglietto da visita' delle proteine è allettante: sono costituenti dei muscoli e quindi funzionali ad aumentare la massa muscolare, si ricorda nel focus, in cui però si precisa anche che "non tutti sanno che le proteine apportano le stesse calorie dei carboidrati (4kcal/gr) e, se consumate in eccesso, vengono trasformate in zuccheri e grassi con conseguente aumento ponderale. Contribuiscono a regalare un senso di sazietà e rappresentano senza dubbio un nutriente essenziale che può essere anche utile per aiutare a perdere peso, ma quando vengono inserite all'interno di una dieta equilibrata e correttamente bilanciate con l'assunzione di carboidrati e grassi. L'aumento delle proteine fine a sé stesso non ha alcun effetto dimagrante nel caso in cui dieta o stile di vita siano scorretti", avvertono gli esperti.
Beveroni e barrette fanno bene?
"Beveroni e barrette proteiche sono ormai di gran moda tra gli appassionati di fitness, gli atleti e i culturisti che mirano a sviluppare la massa muscolare o perdere grasso rapidamente. Tuttavia - fa notare Bassetti nel suo post - una revisione completa della letteratura pubblicata sulla rivista 'Isrn Nutrition' avverte che consumare oltre la dose giornaliera raccomandata di 0,8 grammi per chilogrammo di peso corporeo può comportare gravi conseguenze. Dopo aver analizzato 32 studi sull'uomo, i ricercatori hanno scoperto che un'eccessiva assunzione di proteine, soprattutto da carne rossa e integratori, può influire negativamente sulla densità ossea, sulla funzionalità renale ed epatica e persino aumentare il rischio di alcuni tumori e malattie cardiache. Questi risultati sottolineano l'importanza della moderazione e della consulenza medica nel consumo di proteine".
Il limite giornaliero sicuro di proteine
Il limite giornaliero sicuro di proteine? "E' di circa 0,75 grammi per chilogrammo di peso corporeo per gli adulti e fino a 1 grammo per chilogrammo per gli adolescenti", elenca Bassetti. Anche secondo quanto raccomanda l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) la quantità quotidiana necessaria all'organismo è non oltre 0,83 grammi per Kg per gli adulti. Ci sono poi casi in cui il fabbisogno giornaliero può aumentare, per esempio in gravidanza o nel caso degli atleti o di chi si sottopone ad allenamenti ultra intensivi.
Ma una dieta immotivatamente ricca di alimenti super proteici può danneggiare la salute, si evidenzia anche nel focus del Mario Negri. "Il nostro organismo usa fino a un tot di proteine, mentre l'eccesso viene scartato. Andando ad aumentare l'apporto proteico di una dieta che di proteine ne contiene già abbastanza, finiamo con l'aumentare il carico di lavoro dei reni che hanno il compito di scomporre le proteine prima che vengano eliminate". Ci sono poi studi che evidenziano i rischi per la salute del cuore. Per non parlare poi del fatto che le proteine aggiunte vanno estratte attraverso diversi passaggi industriali e per questo "nella maggior parte dei casi i cibi 'high protein' possono essere considerati a tutti gli effetti alimenti ultra processati", segnala il focus. In una condizione di 'bisogno proteico', è la conclusione, meglio allora puntare su quei cibi che sono naturalmente ricchi di proteine. Ne esistono diversi, da legumi come lenticchie e ceci al pesce.

La maggioranza fissa ben salde le sue 'bandierine' per la manovra 2026, in attesa delle ultime riformulazioni e di dare il via al voto degli emendamenti dalla prossima settimana in commissione Bilancio al Senato.
Intanto oggi con l'inammissibilità di 21 nuove proposte di modifica viene depennata la proroga Opzione donna sostenuta da FdI, né passano il setaccio l'ipotesi di estendere i beneficiari delle detassazioni contrattuali e per le decontribuzioni per le assunzioni stabili al Sud (entrambe FdI). Stop anche al progetto della Lega di una flat tax per i giovani, mentre torna in pista - ma con scarse chance di praticabilità - la nuova formulazione dell'emendamento della Lega per la vendita della quota italiana del fondo salva Stati Ue, il Mes.
LEGA - Rottamazione e pensioni, sono tra le priorità del Carroccio. Accanto alla pace fiscale più estesa, la Lega spinge per ridurre le tasse anche ricorrendo ai proventi della cessione della partecipazione italiana al Mes, ipotesi che supera le forche caudine delle ammissibilità ma tecnicamente complicata, come ammette il suo stesso promotore Borghi. Tra i cavalli di battaglia della Lega anche il blocco all’aumento dell’età pensionabile come effetto dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita previsto dalla Legge Fornero, in base al quale dal 2027 l’età minima per l’uscita dal lavoro salirà a 67 anni e un mese e a 67 anni e tre mesi nel 2028. I leghisti chiedono anche più fondi per la sicurezza nelle strade. In bilico il Piano Casa, che finisce tra gli accantonati, ovvero tra quelli eventualmente da valutare a fronte di congrue coperture.
FORZA ITALIA - In cima alle richieste di Forza Italia lo stop all'aumento dell'Irap, non solo per le banche, ma per tutte le imprese; lo stop alla tassa sui dividendi e sugli affitti brevi. La trattativa in via di finalizzazione prevede l'accordo con le banche per reperire 600 milioni tra gli anticipi e non sui rialzi fiscali (ma da risolvere il nodo Irap per il resto delle aziende). Il compromesso sulle locazioni brevi dovrebbe invece prevedere l'aliquota al 21% sul primo immobile in affitto e al 26% sul secondo ed il terzo, da quest'ultimo inoltre scatterebbe l'obbligo di aprire la partita Iva. No di FI anche all'allargamento delle maglie della rottamazione quinquies.
FRATELLI D'ITALIA - Fratelli d'Italia ha sottoscritto svariate proposte di condoni edilizi, da quella di dare un termine ai Comuni per chiudere le pendenze sui condoni del 1985, del 1994 e del 2003; a quella che riapre la sanatoria del 2003 per la Campania. Intanto, superato l'esame delle ammissibilità, è adesso in attesa del parere della Bce l'emendamento riformulato sulle riserve auree di Bankitalia.

"Meglio nascere Sinner o Fognini? Sinner è il numero 1 al mondo, quindi firmo se mi dai il foglio. Però Jannik farebbe un pensierino per viverla alla Fognini...". Fabio Fognini si destreggia tra le domande di Francesca Fagnani a Belve, oggi 2 dicembre, nell'ultima puntata della stagione del programma su Raidue. Una parte dell'intervista è legata a Jannik Sinner, attuale numero 2 del mondo. "Cos'ho che Sinner non ha? Ho spontaneità, sono molto spontaneo e vivace. E io dico le cose in faccia e sono diretto. E' difficile fare paragoni, sono caratteri diversi", dice Fognini riferendosi all'altoatesino.
Il ligure, 38 anni, ha chiuso la carriera pochi mesi fa. "Seguo tantissimo il tennis, ma non ho più giocato. Ho giocato con i mostri sacri, arrivare al nono posto del ranking è stato il coronamento di un sogno. Chi mi ama, lo fa perché ha avuto l'opportunità di conoscermi. Chi mi odia, dice 'guarda sto cazzone' pensando al campo ma non mi conosce fuori..", dice.
Fognini può essere accostato a Mario Balotelli? "Posso capire chi fa questo paragone. Abbiamo entrambi un carattere fumantino e non abbiamo sfruttato in pieno il nostro talento".

Anche Maria De Filippi si è sottoposta alle domande di Francesca Fagnani. La conduttrice è tornata nello studio di Belve per l'ultima puntata oggi 2 dicembre ma questa volta ha accettato di confrontarsi con alcune delle domande più iconiche della giornalista.
"Che Belva si sente?", ha chiesto Fagnani, come da tradizione. "Maria De Filippi”, replica lei, schietta e diretta, senza esitazioni.
Alla domanda "una belvata che rivendica o che si pente?", De Filippi ha ricordato un aneddoto adolescenziale: quando ha rubato dell'argento da casa sua per pagare delle multe. Una 'furbizia' finita molto male perché il padre lo scoprì e la costringe a tornare in gioielleria per confessare il furto.
Il momento più toccante arriva quando Fagnani le chiede chi riporterebbe in vita e cosa chiederebbe. "Ne porterei tre", risponde De Filippi. "Mio padre e gli direi che è andato via troppo presto. A mia madre direi un sacco di cose, la ringrazierei per tutti i suoi insegnamenti, anche quando che mi lamentavo dei suoi comportamenti e che pensavo fossero sbagliati".
Commossa e con la voce rotta dal pianto, De Filippi ricorda il marito Maurizio Costanzo, scomparso il 24 febbraio 2023. "Qui faccio davvero fatica... Io ho sempre fatto in modo che lui non soffrisse mai fisicamente, oggi gli chiederei se ha sofferto", ha detto Maria in lacrime.

Camminare è il modo più elementare e pratico per svolgere l'attività fisica necessaria per una serie di benefici: dal miglioramento della salute del cuore al controllo del peso, dal potenziamento del sistema immunitario al calo di colesterolo e glicemia. Medici e esperti suggeriscono 150 minuti di attività moderata a settimana, invitando ad adeguare il livello dell'esercizio alle proprie condizioni fisiche.
Gli studi sul tema abbondano. La ricerca pubblicata sugli Annals of Internal Medicine[1], ad esempio, fa notare che camminare per circa 15 minuti riduce rischi di infarto e di altri problemi cardiovascolari. Quando si cammina, è opportuno seguire indicazioni relative alla postura, al movimento delle braccia e addirittura allo sguardo[2].
Camminare, alla fine, ha una sola principale controindicazione: può essere noioso. Per scongiurare il rischio, ecco i consigli della Harvard Medical School per rendere il 'walking' più piacevole.
L'allenamento a intervalli
Gli intervalli prevedono di camminare a un ritmo più veloce del solito per un breve periodo, seguito da un ritmo più lento per riposare. Il ciclo si può ripetere per un certo periodo o per una distanza. Si può iniziare camminando per 3-4 minuti al ritmo medio e accelerare per 30 secondi. L'alternanza si può ripetere 5 o 10 volte, allungando l'intervallo 'veloce' - che consente di aumentare la frequenza cardiaca - uscita dopo uscita.
Uno studio giapponese sottolinea l'efficacia di tale allenamento specifico[3] per le persone over 60: per loro, il 'Japanese Walking' ha effetti positivi nel contrasto a malattie legate allo stile di vita e all'età, come alterazioni delle funzioni cognitive, depressione e qualità del sonno.
Camminare in salita
Camminare in salita o sulle scale incrementa la resistenza. Vengono rafforzati i muscoli delle gambe, dai quadricipiti ai bicipiti femorali e ai polpacci. Il percorso della camminata dovrebbe comprendere 1-2 minuti di scale, magari al rientro a casa.
Esercizi per variare
La sessione di 'walking' può diventare più varia con esercizi a corpo libero che possono essere inseriti nel percorso. Ogni 5 minuti, ad esempio, si possono eseguire 10-20 affondi, squat o push up, tutte soluzioni per integrare l'attività cardio.
Bastoncini da passeggio, perché no?
Utilizzare i bastoncini da passeggio durante una camminata contribuisce ad attivare i muscoli di braccia, schiena, spalle e core. Allenare diversi gruppi muscolari aiuta ad aumentare la resistenza, in questo modo si puù camminare più a lungo e più spesso, evidenzia l'HMS.
Viene suggerita la tecnica del 'single poling', un bastone e un piede toccano terra simultaneamente: si può scegliere di abbinare l'appoggio del bastone al piede corrispondente o 'incrociare'.
La zavorra
Aggiungere peso extra alla camminata aiuta a rafforzare i muscoli delle gambe e aumentare l'intensità cardio dell'attività: bastano 2-3 chili per avere un effetto.

Cinque ore di incontro e una fumata più nera che bianca. Vladimir Putin ha incontrato Steve Witkoff e Jared Kushner, inviati da Donald Trump per illustrare il piano americano per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia. A delineare il primo quadro dopo il vertice è Yuri Ushakov, consigliere del presidente russo. "La conversazione di Putin con Witkoff è stata costruttiva, molto utile e sostanziosa", dice Ushakov. "In cinque ore è stato possibile discutere approfonditamente la risoluzione della questione ucraina", aggiunge come riferisce la Tass. La fumata bianca, però, appare lontana: "Al momento non esiste una versione di compromesso del piano per l'Ucraina: alcune proposte americane sono accettabili per la Russia, altre no".
In sostanza, "dai risultati dell'incontro al Cremlino, Russia e Usa non si sono avvicinate sulla questione della risoluzione ucraina", evidenzia.
Il processo negoziale ruota anche - o soprattutto - attorno alla definizione dei confini. La Russia punta a ottenere il Donbass e, come ha affermato Putin nelle ultime 24 ore, ambisce a creare una zona cuscinetto nel nord dell'Ucraina.
"La questione territoriale è stata discussa durante l'incontro tra Putin e Witkoff. Durante l'incontro al Cremlino sono state discusse anche le prospettive di cooperazione economica tra Russia e Stati Uniti", aggiunge Ushakov.
L'incontro, a sentire il consigliere di Putin, non ha affrontato questioni specifiche in profondità: "Le formulazioni specifiche del piano di pace degli Stati Uniti non sono state discusse durante l'incontro".
"I contatti tra Russia e Stati Uniti continueranno", dice Ushakov. E' possibile un incontro tra Putin e Trump? "Dipende dal lavoro a livello di staff e di ministeri degli Esteri", la risposta interlocutoria.
Media: "Witkoff e Kushner vedranno Zelensky domani"
Witkoff e Kushner incontreranno domani Volodymyr Zelensky in un Paese europeo non meglio specificato. Lo riporta Axios, citando fonti secondo cui Witkoff e Kushner intendono discutere con il presidente ucraino i risultati dei negoziati con Putin.
Putin: "Se Europa vuole la guerra siamo pronti"
Le dichiarazioni del presidente russo prima dell'incontro con Witkoff sono state di nuovo contro l'Europa. "Se l'Europa vuole scatenare una guerra, noi siamo pronti, adesso", ha dichiarato, aggiungendo di aver respinto le proposte europee perché "inaccettabili per la Russia". Il leader del Cremlino ha anche accusato i leader europei di "ostacolare" le proposte degli Stati Uniti e ha insistito sul fatto che gli europei "non hanno un programma pacifico".
Putin si è inoltre soffermato su Pokrovsk sottolineando che la città ucraina "ha un significato speciale"[1] e rappresenta "una grande base per raggiungere gli obiettivi" della Russia. Il presidente ha ribadito che la città è "sotto il pieno controllo dell'esercito russo".
Putin ha anche detto che la Russia aumenterà gli attacchi ai porti ucraini e contro le navi che entreranno in quei porti in risposta agli attacchi alle petroliere nel Mar Nero.

Sabrina Salerno in lacrime a Belve. La showgirl e cantante è tornata a parlare della sua infanzia difficile a Belve nell'intervista rilasciata a Francesca Fagnani, in onda stasera martedì 2 dicembre su Rai2. Cresciuta dai nonni dopo la morte della zia che l'aveva accudita al posto dei suoi genitori, Salerno ha raccontato quanto quel periodo l'ha segnata profondamente.
Quando la conduttrice le ha chiesto se si sia sentita abbandonata dai genitori durante la sua infanzia, Salerno inizialmente ha risposto con distacco "per me è normale", ma poi la voce si è spezzata ed è scoppiata in lacrime: "Quando vedevo gli altri bambini notavo che c'erano differenze con me. Questa cosa mi ha fatto diventare forte, è difficile per una bambina di 5 anni comprendere perché succedono certe cose però io faccio ancora fatica a parlarne".
Il racconto si è fatto più doloroso quando Salerno ha parlato del padre che ha conosciuto solo quando aveva 12 anni: “Non ha voluto riconoscermi”. “Lei ha chiesto il test del Dna?” ha domandato la giornalista. “Non volevo, ma disse cose orrende su di me e così ho deciso: abbiamo fatto il test e sono risultata sua figlia. Dal notaio mi ha abbracciato, ma appena usciti mi ha chiesto di non rivelare il suo cognome” ha spiegato Salerno. “Lo ha sempre protetto?” ha chiesto Fagnani. “Era un uomo in carriera, un personaggio in vista della finanza” la sua risposta.

Francesca Fagnani inciampa in un errore a Belve. Nell'ultima puntata del programma, in onda oggi martedì 2 dicembre, tra gli ospiti c'era Stefania Sandrelli: icona del cinema italiano che si è raccontata con grande sincerità. Eppure, tra le tante domande rivolte all'attrice, ne è mancata una, considerata tratto distintivo del programma: quella sul celebre "circoletto" del cinema italiano.
Da diverse stagioni, infatti, Fagnani pone questa domanda agli attori che si siedono sullo sgabello di Belve, chiedendo se pensano che nel settore esista un gruppo ristretto di nomi. Il tema era emerso la prima volta durante l'intervista a Giuliana De Sio, quando l'attrice aveva detto: "Il cinema italiano? Lavorano sempre gli stessi. Non mi far dire i nomi... però è vero ci sono poche persone, cinque o sei… è un circoletto". Parole che risuonano ancora oggi e che sono diventate un vero must del programma.
A sorprendere è stata proprio Fagnani che durante la messa in onda dell'intervista ha ammesso sui social la sua svista: "E niente, mi sono dimenticata di chiedere alla Sandrelli del circoletto. Come ho potuto".

"Con un peto ci cacciano via". E' la risposta che Enzo Iacchetti dà a Bianca Berlinguer, nella puntata di E' sempre Cartabianca, commentando le dichiarazioni dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, al Financial Times. Cavo Dragone.
L'ammiraglio ha dichiarato che l'Alleanza Atlantica sta valutando la possibilità di essere "più aggressiva" nel rispondere agli attacchi informatici, ai sabotaggi e alle violazioni dello spazio aereo da parte della Russia, intensificando la sua risposta alla guerra ibrida. Le parole di Cavo Dragone hanno trovato ampio spazio sui media italiani con interpretazioni a volte distorte, con riferimenti ad un generico "attacco preventivo" alla Russia.
"E' una cosa da fantascienza, nemmeno nei film di Kubrick si possono dire certe cose. D'altra parte noi siamo già in guerra... E Putin mi sembra più intelligente di Trump: ora diranno anche sono anche putiniano, ma Putin mi sembra più intelligente del biondino...", dice Iacchetti, da settimane presenza costante nella trasmissione di Rete4 nella quale si è espresso più volte sulla crisi di Gaza. "Non si parla più di Palestina, dopo le manifestazioni si legge sui giornali solo dei pro-Pirla che vanno nelle redazioni dei giornali a fare casino".

Giallo in Juventus-Udinese. Durante il primo tempo della sfida di oggi, martedì 2 dicembre, all'Allianz Stadium è stato annullato un gol a Jonathan David per fuorigioco, ma i dubbi restano. Succede tutto al 33', quando l'attaccante canadese si allarga sul lato sinistro dell'area piccola e firma un gran gol calciando praticamente dalla linea di fondo, battendo Sava sotto la traversa. Immediato l'intervento del direttore di gara Fourneau che annulla per fuorigioco.
Dopo un rapido check del Var, l'arbitro conferma la sua decisione e il gioco riprende con calcio di punizione per l'Udinese. I dubbi però emergono quando viene mostrata la grafica del fuorigioco di David. La linea infatti sembra tracciata prendendo in considerazione Bertola al centro dell'area, ma tralasciando, in basso sulla sinistra, Palma (autore dell'autorete dell'1-0).
Il difensore friulano a una prima occhiata superficiale sembrerebbe tenere in gioco David e la sua posizione non sarebbe stata ravvisata né dall'arbitro né tantomeno dal Var, che avrebbe quindi tirato la linea del fuorigioco sul difensore sbagliato.
A guardare bene, Palma si piazza nella stessa posizione dove si trovava, nel settembre 2022, Antonio Candreva. In una delle sviste più clamorose dell'epoca Var, l'allora attaccante della Salernitana teneva in gioco Bonucci, che aveva segnato il gol del 3-2 contro la Salernitana, annullato poi proprio per fuorigioco. Le telecamere svelarono un vero e proprio punto cieco del Var all'Allianz Stadium, che non aveva a disposizione le immagini che arrivavano nei pressi della bandierina, proprio dove c'era Candreva.

Barbara D'Urso non si arrende. Nonostante il referto medico e un infortunio al braccio sinistro, la conduttrice ha già deciso: sabato prossimo scenderà regolarmente in pista a Ballando con le stelle, seppur con il tutore al braccio.
D'Urso ha condiviso sui social il referto medico dopo essersi recata ieri in ospedale per una visita ortopedica di controllo[1]. L'esame ha confermato un "evento traumatico distrattivo spalla sinistra", avvenuto in data 29 novembre, proprio nel corso della puntata di Ballando con le stelle. I medici le hanno raccomandato una "cauta mobilizzazione passiva e attiva assistita" e una terapia "infiltrativa".
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Un post condiviso da 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐋𝐚 𝐑𝐨𝐜𝐜𝐚 🇮🇹 (@pasqualelarocca)[2]
Ma D'Urso sembra determinata a non rinunciare alla gara. Con un post condiviso sui social, la coppia di ballo ha ribadito la volontà di andare avanti: "Io non mi voglio arrendere, voglio continuare, nessuno mi ferma", ha detto la conduttrice, ferma della sua idea. "Cercheremo di fare l'impossibilità affinché tu possa esibirti sabato, questi sono incidenti ma tu non vuoi mollare", ha aggiunto La Rocca. Poi, la conferma: "Lei è una testa dura, aveva questa infiammazione da circa una settimana ma ecco cosa è successo. Vogliamo ballare, non ci arrendiamo, non ci ritiriamo, grazie per il supporto".

Nessun '6' né '5+1' al concorso del SuperEnalotto di oggi 2 dicembre. Centrati invece nove '5' che vincono 19.348,54 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 86,5 milioni di euro.
Quanto costa una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Quali sono i punteggi vincenti
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Come verificare le vincite
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi
Questa la combinazione vincente di oggi: 5, 17, 28, 59, 70, 90. Numero Jolly: 27. Numero SuperStar: 66.

Si svolgerà regolarmente il Concerto di Capodanno 2026 al Teatro La Fenice di Venezia, trasmesso in diretta da Rai 1, con l'Orchestra e il Coro della Fenice, diretto da Michele Mariotti con la soprano Rosa Feola e il tenore Jonathan Tetelman.
La Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu), al termine dell'assemblea generale dei lavoratori, ha scelto di non proclamare lo sciopero per il Concerto di Capodanno, evento tra i più attesi della stagione, per "profondo rispetto nei confronti del pubblico" e per evitare un possibile danno d'immagine alla storica istituzione veneziana. La decisione arriva dopo settimane di mobilitazioni che hanno acceso l'attenzione nazionale sulla protesta delle maestranze contro la nomina di Beatrice Venezi alla direzione musicale del Teatro da parte del sovrintendente Nicola Colabianchi.
La Rsu, si legge in un documento diffuso oggi, come riporta l'Adnkronos, "ribadisce il proprio impegno a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, confermando la volontà di agire con senso di responsabilità e attraverso iniziative che mantengano centrale il rispetto per il pubblico e per l'immagine del Teatro. Le recenti mobilitazioni - tra le quali l'azione simbolica durante la prima del Wozzeck e i volantinaggi rivolti anche agli spettatori - hanno ottenuto un ampio riscontro sui principali mezzi di informazione. In questo contesto si inserisce anche la significativa presa di posizione dei quattro ex sindaci della Città Metropolitana di Venezia, che hanno espresso criticità sulla strada presa dalla direzione, riconoscendo, al contempo, il corretto comportamento di lavoratrici e lavoratori che ha permesso lo svolgimento della prima stagionale".
In merito al Concerto di Capodanno, la Rsu sottolinea che "la decisione di non proclamare sciopero nasce innanzitutto dal profondo rispetto nei confronti del nostro pubblico, che in queste settimane ha saputo dimostrarci vicinanza e solidarietà. Riteniamo, inoltre, che un'azione di blocco in un evento così simbolico potrebbe arrecare un danno d'immagine al Teatro La Fenice, istituzione che amiamo e di cui siamo orgogliosi e che intendiamo tutelare anche nelle fasi più delicate della vertenza. Per queste ragioni, pur mantenendo alta l’attenzione sulle criticità aperte, la Rsu ha scelto responsabilmente di non mettere a rischio la continuità del Concerto di Capodanno".
La Rsu "indica invece una serie di azioni alternative, incisive ma non pregiudizievoli: proteste visibili, comunicati e volantinaggi, iniziative simboliche, una conferenza stampa in campiello il 18 dicembre alle ore 15, durante la riunione del Consiglio di indirizzo, per garantire un confronto trasparente". La Rsu comunica infine che inoltrerà una richiesta formale di incontro al nuovo presidente della Regione Veneto, Alberto Stefani, "non appena sarà costituita la nuova Giunta regionale, al fine di aprire un dialogo istituzionale sulla situazione del Teatro".

Tutti i ministri, tutti i leader del centrodestra, e pure quelli dell'opposizione - tranne, com'è noto, Elly Schlein -, personaggi dello spettacolo, dello sport, della televisione, persino del mondo della chiesa animeranno Atreju. Dal 6 al 14 dicembre, nella cornice di Castel Sant'Angelo - a Roma of course -, Fratelli d'Italia organizza la tradizionale festa della destra italiana, "di parte, ma non di partito", come precisa Giovanni Donzelli. Il titolo di questa edizione 2025, la 19esima per la precisione? "Sei diventata forte - L'Italia a testa alta", che altro non è se il simbolo della "solidità e autorevolezza acquisita dall'Italia con il lavoro portato avanti dal governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni", spiega Lucio Malan.
Davanti all'albero di Natale che svetta poco sotto il mausoleo di Adriano, nel villaggio, sempre di Natale, con l'ormai iconica pista da pattinaggio - gratis, se non per chi non ha i pattini e deve noleggiarli, ma a prezzi calmierati -, ci si prepara a una vera e propria maratona oratoria, in cui tutti, ma proprio tutti, sono stati invitati. Dopo tutto, dice ancora il responsabile organizzazione del partito della presidente del Consiglio, "è l'edizione più lunga di sempre".
E quindi: dal taglio del nastro di sabato 6 alle 15, in cui si inaugurerà proprio la pista di pattinaggio con l'esibizione dei bambini della scuola Palaghiaccio Mezzaluna, alle conclusioni di domenica 14, affidate a Meloni, che verrà anticipata dagli altri leader della coalizione di centrodestra, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa, e il presidente di Gioventù nazionale, Fabio Roscani, c'è spazio per tutto. Anche e soprattutto per Abu Mazen, il presidente dell'Autorità nazionale della Palestina, sicuramente il vero ospite d'onore della kermesse targata Fdi, che interverrà venerdì 12. La questione mediorientale, poi, verrà affrontata anche da Rom Braslavski, israeliano rapito il 7 ottobre e rimasto prigioniero di Hamas per 738 giorni, che verrà intervistato da Maurizio Molinari domenica 7 dicembre.
Ma andiamo con ordine. Il menù, servito dai Fratelli d'Italia, si farà ricco già da lunedì 8, nel giorno dell'Immacolata. Alle 18, nel panel dal titolo emblematico 'Trentadue anni dopo', si sfideranno nuovamente a colpi di parole Gianfranco Fini e Francesco Rutelli. Per vedere i primi ministri, invece, toccherà aspettare il giorno dopo: martedì 9, alle 19, Alessandro Giuli ed Eugenia Roccella saranno i fiori all'occhiello nel dibattito su 'Pasolini e Mishima: poeti fuori dagli schemi'. Mercoledì tra pop e opposizioni, interverranno da Atreju Carlo Conti, Ezio Greggio e Mara Venier, e subito dopo Gaetano Manfredi, esempio riuscito di coalizione progressista che vince, ma soprattutto sindaco di Napoli e presidente dell'Anci.
Da giovedì, poi, si entrerà nel vivo della manifestazione. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, accompagnato da Antonio Di Pietro e Gaia Tortora, tra gli altri, parlerà della riforma sulla separazione delle carriere in magistratura, mentre Anna Maria Bernini, titolare del dicastero dell'Università e della Ricerca, sarà ospite del panel su 'Alleanze per il sapere: politica e accademia in dialogo'. Il sottosegretario Alfredo Mantovano parlerà di droghe, il ministro per il Pnrr, Tommaso Foti, assieme a Luigi Sbarra, Roberto Fico, neoeletto presidente della Campania, e Marco Marsilio, presidente della regione Abruzzo, dibatteranno di sviluppo. E non è finita. Perché alle 17 il commissario e vicepresidente europeo, Raffaele Fitto, verrà intervistato da Roberto Inciocchi, alle 18 Arianna Meloni interverrà nel panel su deepfake e odio social assieme a Francesca Barra e Raoul Bova, e alle 19 con la ministra del Lavoro, Marina Calderone, ci saranno i leader dei sindacati Pierpaolo Bombardieri, Francesco Paolo Capone e Daniela Fumarola, tutti in pratica tranne Maurizio Landini.
Venerdì, oltre ad Abu Mazen, da segnalare il panel 'Dalla Via della seta alla Via del cotone: un’opportunità storica per l’Italia', in cui interverranno il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, quello del Copasir, Lorenzo Guerini, ma soprattutto Luigi Di Maio (in collegamento); il panel sulla mafia con la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, e lo spin doctor di Meloni, Tommaso Longobardi; l'intervista del ministro Guido Crosetto con Marco Travaglio, il panel con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario, Giovanbattista Fazzolari, e dulcis in fundo: Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
La giornata delle opposizioni sarà sabato. Si apriranno le danze con Riccardo Magi e si concluderà il tutto con Angelo Bonelli. Il segretario di +Europa dibatterà di baby gang e maranza, il leader di Italia viva, Matteo Renzi, siederà al tavolo con Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione e Fabio Rampelli per parlare di riforme. Carlo Calenda, numero uno di Azione, parlerà di Ucraina assieme a Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, il co-portavoce di Europa verde sarà al tavolo con il ministro Adolfo Urso, e Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, si farà un tete a tete con Paolo Del Debbio.
Non solo: perché il giorno prima della chiusura Fratelli d'Italia cala l'asso. I ministri di vari Paesi europei dialogheranno di trafficanti di uomini con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Orazio Schillacci sarà al centro di un panel con i presidenti di regione Francesco Acquaroli, Antonio Decaro, Massimiliano Fedriga, Roberto Occhiuto e Francesco Rocca; Gilberto Pichetto Fratin parlerà di energia, la ministra della Disabilità, Alessandra Locatelli, siederà allo stesso tavolo di Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, per dibattere di 'Rivoluzione e sussidiarietà per il welfare'; il ministro dello Sport, Andrea Abodi, sarà ospite di un panel con Gianluigi Buffon e Carlotta Gilli, nuotatrice olimpica, e infine ci sarà il ministro Francesco Lollobrigida. Nel mezzo, poi, Ignazio La Russa verrà intervistato da Enrico Mentana e verranno premiati con il premio Atreju i due allenatori delle nazionali, maschile e femminile, di pallavolo, entrambi campioni del mondo: Ferdinando De Giorgi e Julio Velasco.
La Juventus scende in campo in Coppa Italia. La squadra bianconera ospita oggi, martedì 2 dicembre, l'Udinese - in diretta tv e streaming - all'Allianz Stadium negli ottavi di finale del torneo nazionale. La Juve è reduce dalla vittoria in campionato contro il Cagliari, battuto 2-1 in casa, mentre l'Udinese ha superato il Parma al Tardini per 2-0. La squadra di Runjaic ha inoltre superato già due turni di Coppa Italia, eliminando prima la Carrarese e poi il Palermo.
La vincente della sfida tra Juventus e Udinese sfiderà ai quarti di finale quella di Atalanta-Genoa, in campo domani.
La Juventus scende in campo in Coppa Italia. La squadra bianconera ospita oggi, martedì 2 dicembre, l'Udinese - in diretta tv e streaming - all'Allianz Stadium negli ottavi di finale del torneo nazionale. La Juve è reduce dalla vittoria in campionato contro il Cagliari, battuto 2-1 in casa, mentre l'Udinese ha superato il Parma al Tardini per 2-0. La squadra di Runjaic ha inoltre superato già due turni di Coppa Italia, eliminando prima la Carrarese e poi il Palermo.
La vincente della sfida tra Juventus e Udinese sfiderà ai quarti di finale quella di Atalanta-Genoa, in campo domani.
La Juventus scende in campo in Coppa Italia. La squadra bianconera ospita oggi, martedì 2 dicembre, l'Udinese - in diretta tv e streaming - all'Allianz Stadium negli ottavi di finale del torneo nazionale. La Juve è reduce dalla vittoria in campionato contro il Cagliari, battuto 2-1 in casa, mentre l'Udinese ha superato il Parma al Tardini per 2-0. La squadra di Runjaic ha inoltre superato già due turni di Coppa Italia, eliminando prima la Carrarese e poi il Palermo.
La vincente della sfida tra Juventus e Udinese sfiderà ai quarti di finale quella di Atalanta-Genoa, in campo domani.

Sabato 27 settembre, Marathon Trail Lago di Como. Sono le 8 del mattino e gli atleti ritirano i kit e si avvicinano al via. La partenza è da Menaggio. Fra loro c'è anche Jiri Marzi, 18enne di Griante, indossa il pettorale numero 7. Si è allenato tanto per la gara e, anche se il meteo non è promettente, l'umore è buono. "Ero molto contento", ricorda. "Il percorso pianificato era di 42 km, essendo una maratona", ma viene accorciato per motivi di sicurezza. "Ero consapevole di questo cambiamento, anche se mi mancava la parte del dove". Jiri si mette in marcia. Sembra tutto regolare, ma nei momenti successivi qualcosa cambia. "Arrivo a un'altezza abbastanza importante, attorno a 2mila metri. E qui forse imbocco il percorso sbagliato, forse era il sentiero originale, ma mi ritrovo su una cresta. Continuo per alcuni chilometri, ipotizzo circa 6. Era una giornata fredda e io ero partito già bagnato, vestito leggero per una corsa che ero pronto a concludere 'rapidamente', con arrivo previsto alle 13.30. Ma il vento ad alta quota ha fatto sì che le mie condizioni non fossero le migliori, le energie erano sempre meno". Poi il buio. Jiri era stato avvistato per l'ultima volta alle 12.30. La sua assenza al checkpoint successivo non viene ignorata. Gli organizzatori danno l'allarme.
Il ragazzo verrà ritrovato alle 18.10 sulla cresta tra il monte Bregagno e il Sasso Bellarona, in ipotermia (la sua temperatura corporea, appureranno i soccorritori, è ormai di 21 gradi). Arresto cardiocircolatorio, il quadro clinico è gravissimo. "Un morto riportato alla vita", racconta oggi Fernando Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza e Area critica dell'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che ha preso in carico il paziente al suo arrivo e coordinato l'applicazione dell'Ecmo, la macchina 'cuore-polmoni', trattamento decisivo per superare la fase critica. Il resto è la storia di un salvataggio eccezionale, reso possibile da una catena di soccorso che ha permesso di guadagnare tempo prezioso. "Tempo che è muscolo, vita, come si dice in medicina", ripete Lorini. Jiri è rimasto per oltre un'ora tra la vita e la morte e racconta quei momenti difficili oggi a Palazzo Lombardia insieme all'équipe di professionisti che gli ha salvato la vita.
"Ero partito già bagnato - ricorda - E uno può essere atleta e dare buoni risultati, ma è pur sempre umano. La mia idea era che, se si parte correndo e si arriva al livello in cui ero arrivato, poi si deve concludere la gara in condizioni molto simili. Fermarsi prima sarebbe stato peggio. Quando ho sentito le energie venire meno ero ancora convinto di essere sul percorso giusto e ho pensato: se continuo, se cammino, da qualche parte arriverò, qualche corridore mi raggiungerà e potremo finire la gara insieme. Poi però mi sono trovato a un punto in cui mi sono detto che non ce l'avrei fatta. Sono uno che di solito va avanti e dà il tutto per tutto fino all'ultimo, mantengo livelli di lucidità abbastanza alti anche nei momenti stress. Ero cosciente che la situazione fosse grave. Avevo con me il telefono e l'ho sentito vibrare in qualche momento, ho sentito anche gli elicotteri e mi sono detto: c'è qualcosa che non va. Ma non potevo neanche prendere il cellulare perché le dita erano ghiacciate, e lo stesso le barrette che avevo con me, per il freddo non riuscivo ad aprirle, non potevo servirmene per scappare da questa situazione".
L'ultima cosa che Jiri ricorda è che ha pensato: "Se arriva qualcuno mi va bene, sarò contento di finire questa corsa insieme, altrimenti aspetterò. Ho accettato i fatti com'erano, non mi sono mai perso d'animo e ho mantenuto la vigilanza il più possibile, penso quasi fino all'ultimo. Poi non ricordo gli ultimi minuti". C'è un buco nei suoi ricordi. Un'ora e mezza difficile da ricostruire, col senno di poi. "Non si riesce a capire come sia stato possibile. Possiamo dire che è stato un miracolo. Sicuramente la mia condizione fisica mi ha aiutato, il fatto di essere un atleta che fa tante cose, il contesto in cui sono cresciuto grazie alla mia famiglia hanno fatto sì che potessi sopravvivere in questa situazione. E ringrazio chi mi ha aiutato, perché non sarei qua a raccontarlo".
Il suo grazie è per chi si è speso per aiutarlo: l'intervento - coordinato da Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) - ha coinvolto il Soccorso alpino (stazione Lario Occidentale - Ceresio), i Vigili del fuoco, i team degli elisoccorso di Como e Sondrio, il team Ecmo del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, centro di riferimento regionale per la gestione dell'ipotermia accidentale grave. "Pensare che quello che fanno loro non è sulla carta, è qualcosa che salva vite, mi riempie di gratitudine". Jiri frequenta il quinto anno del liceo musicale di Como. "Sono un pianista", racconta. Ha una vita piena e ama "fare tante cose". E ovviamente è "un atleta". "Se ho temuto di non farcela? Sì l'ho pensato - dice - l'ho messo in conto tra le tante possibilità. Ma ho mantenuto una mentalità molto razionale, ho pensato di aver fatto il possibile e, nel momento in cui niente era più possibile, mi sono detto: ho dato il massimo, quel che capita capita. Paura invece no, chi mi conosce lo sa".
E poi c'è stato il risveglio. "Il primo ricordo è mia madre che mi guarda, mi chiede qualcosa, io le rispondo. Poi la mia prima domanda è stata se mi avessero dato la medaglia, perché io volevo questa medaglia, la desideravo tanto", sorride. Il suo percorso in ospedale durerà circa 6 settimane. Jiri è stato attaccato all'Ecmo per 6 giorni, poi il ricovero in terapia intensiva e il trasferimento in reparto, la riabilitazione. "Per me è stato speciale, perché è stato velocissimo e fatto in maniera molto corretta. Mi hanno seguito, spiegato cosa dovevo fare, mi sono nutrito nel migliore dei modi, ho fatto movimento con i dottori e i fisioterapisti, e ho fatto un buon recupero che è stato sorprendente". Le dimissioni una settimana e mezzo fa e il ritorno fra i banchi di scuola: "Mi hanno fatto una grande festa e li ringrazio tantissimo, non immaginavo. Chi mi conosce sa che comunico abbastanza poco, ma erano tutti contenti".
Oggi c'è la consapevolezza dell'esperienza straordinaria vissuta. "Ho collegato molto in fretta i puntini - racconta ancora Jiri - Quando mi sono svegliato e le persone mi hanno parlato di quello che era accaduto sono stato colpito da questa ondata di emozione positiva. Ho provato molta gratitudine in quei momenti, consapevole che qualcosa di eccezionale e di veramente irripetibile era accaduto". Sentire le parole dei medici sulla sua situazione così vicina alla morte "ha per me un effetto di speranza, non è spaventoso".
Tanto che Jiri tornerà ad allenarsi, assicura. "Quello che mi è successo non deve essere motivo di scoraggiamento, ma qualcosa che mi possa arricchire, anche per evitare situazioni simili in futuro. Mi impegnerò a parlarne in giro e a dare consigli. Ma non mi fermerò dal fare sport. E' qualcosa che mi ha cambiato, ma spero in meglio".
Il futuro è pieno di possibilità. "Se prima desideravo fare l'ufficiale militare, adesso sto cambiando. E sì, forse andrò a fare Medicina, forse farò più cose insieme - conclude - Penso di avere il potenziale e aiutare le persone è qualcosa che ho sempre desiderato fare".
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