
"Il nostro punto di partenza è la credibilità. Un’azienda dell’energia come Italgas ha un nuovo core business: la transizione energetica. Tutto parte dalla coerenza interna, dalla definizione di una visione comune e dalla capacità di comunicarla con autenticità". Così Mirko Cafaro, responsabile ufficio stampa Italia, social media e comunicazione idrico Italgas, durante il Brand Journalism Festival 2025 a Roma, evento che ha riunito giornalisti, comunicatori, manager e accademici per riflettere sul ruolo del racconto d’impresa nella costruzione di una comunicazione più responsabile.
"Le persone di Italgas – ha spiegato Cafaro – sono protagoniste nel raggiungimento degli obiettivi strategici di transizione energetica al 2040 e 2050. Per questo le accompagniamo con formazione e strumenti per raccontare all’esterno la nostra visione in modo chiaro, efficace e innovativo, creando contenuti coinvolgenti e accessibili, senza banalizzare il messaggio".

Aveva dato le dimissioni e aveva deciso di cambiare lavoro, ma prima di voltare pagina ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa inviando una mail all'intera rubrica aziendale elencando tutto ciò che, a suo dire, non funzionava. Per questa email, considerata diffamatoria, l'uomo era stato querelato. Ma ora, riporta 'Il Corriere della sera', il giudice ha deciso di assolverlo perché quel fatto non costituiva reato ma rientrava nel "diritto di critica".
Ai circa cento contatti lavorativi, tra cui anche il presidente e il vicepresidente dell'azienda, l'uomo di Ferrara aveva detto che "finalmente" poteva chiudere il suo percorso lavorativo lì e che non gli sarebbe mancato.
Poi aveva elencato tutto ciò che non funzionava in azienda e che rendeva difficile il lavoro, senza però citare episodi specifici o facendo nomi di colleghi. Infine un invito: "Ricordo a chi come me è stanco che l'unico modo per trovare altro è cercare e non demordere".

Il virus che innesca la mononucleosi infettiva - la cosiddetta 'malattia del bacio' - gioca "un ruolo diretto nell’insorgenza della sclerosi multipla tra bambini e ragazzi". La conferma arriva da uno studio condotto da clinici e ricercatori dell’Unità di Neurologia dello sviluppo dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma su un campione di 219 giovani pazienti. I risultati dell’indagine, appena pubblicati sulla rivista scientifica 'Journal of Neurology', aprono nuove prospettive per la comprensione della malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale e per future strategie di prevenzione, come la vaccinazione contro l’infezione da virus di Epstein-Barr (Ebv).
Cos'è la sclerosi multipla
"La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale in cui il sistema immunitario attacca per errore la mielina, la guaina che riveste le fibre nervose. Sebbene la maggior parte dei casi si manifesti in età adulta, circa 1 paziente su 10 è un bambino o un adolescente. Le cause della malattia restano ancora in parte sconosciute, ma l’ipotesi che fattori genetici e ambientali – tra cui le infezioni virali – possano contribuire alla sua insorgenza è sempre più solida. Negli adulti l’associazione tra l’Evb - il virus responsabile della mononucleosi infettiva - e sclerosi multipla è - ricorda il Bambino Gesù - infatti ben documentata. Fino ad oggi, tuttavia, tale relazione era meno evidente nei casi con esordio prima dei 18 anni.
Lo studio condotto da clinici e ricercatori dell’Unità di Neurologia dello Sviluppo del Bambino Gesù con la collaborazione del Dipartimento di Neuroscienze della Sapienza Università di Roma, è durato 2 anni e ha coinvolto complessivamente 219 pazienti tra i 6 e i 17 anni (età media 12 anni), 57 dei quali affetti da sclerosi multipla. Tramite tecniche di laboratorio basate sulla chemiluminescenza, sono stati analizzati campioni di sangue di tutti i partecipanti per individuare la presenza di anticorpi specifici contro l’Ebv riscontrando che il 100% dei bambini con sclerosi multipla era positivo al virus, spesso contratto in modo asintomatico.
La ricerca
Per confermare la specificità di questo risultato, i ricercatori hanno confrontato i dati emersi dai pazienti con sclerosi multipla con due gruppi di controllo composti da bambini con malattie autoimmuni non neurologiche e da piccoli pazienti con cefalea primaria, considerati immunologicamente sani. In questi ultimi, solo il 59% mostrava segni di un’infezione pregressa da virus di Epstein-Barr (Ebv). La differenza, statisticamente significativa, ha rafforzato l’ipotesi di una connessione diretta tra le due malattie.
I dati emersi dallo studio del Bambino Gesù indicano dunque un nesso causale e specifico del virus di Epstein-Barr nello sviluppo della sclerosi multipla in età pediatrica, aprendo la strada a nuovi percorsi per la prevenzione e la cura. "Mentre la relazione tra infezione da EBV e insorgenza della sclerosi multipla in età adulta è accettata dalla comunità scientifica, la sua importanza per i casi ad esordio prima dei 18 anni appariva piuttosto dubbia. I nostri risultati, invece, confermano che si tratta di un fattore di rischio fondamentale anche nel bambino e nell’adolescente" sottolinea Gabriele Monte, prima firma dello studio.
Il ruolo del vaccino
"Comprendere le cause della sclerosi multipla è fondamentale per poter sviluppare trattamenti mirati e strategie di prevenzione efficaci - aggiunge Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello Sviluppo del Bambino Gesù e coordinatore della ricerca - Il nostro studio supporta la possibilità che un vaccino contro il virus che scatena la mononucleosi possa avere un impatto significativo sulla riduzione dell’incidenza della sclerosi multipla nei più giovani".
Il Centro per la Sclerosi multipla del Bambino Gesù è punto di riferimento nazionale per la diagnosi, la terapia e la ricerca su questa complessa patologia nei bambini e negli adolescenti. I giovani pazienti e le loro famiglie vengono seguiti lungo tutto il percorso di cura sino al follow up in età adulta. Sebbene l’esordio della malattia sia raro prima dei 10 anni (1%), nel 10% dei casi si manifesta tra i 10 e i 18 anni, con caratteristiche cliniche peculiari che richiedono protocolli specifici e studi mirati. Con circa 70 pazienti attualmente in cura, il Bambino Gesù gestisce la più ampia casistica pediatrica a livello nazionale.

"Ognuno deve costruire qualcosa nella vita, io sono contro l'eredità". E' il messaggio che Luca Barbareschi 'invia ai figli' dal salotto di La volta buona, programma condotto da Caterina Balivo su Raiuno. "Non lascio nulla ai miei figli, che avranno comunque moltissimo visto che ho già dato prima. La mia reazione è stata dura quando ho visto quanto egoismo c’è da parte loro", dice l'attore, regista e produttore. Luca Barbareschi, 69 anni, ha avuto 6 figli.
"Nella vita è importante chiedere 'come stai?' e poi parlare di sé. Io non avevo nulla, ho costruito tutto. I miei figli hanno avuto tanto, case di qua e di là. I miei figli hanno già una casa di 10 vani a Filicudi. Quando hanno continuato a chiedere soldi a 40 anni, ho detto basta a questa cultura del piagnisteo", aggiunge Barbareschi.
"Ognuno è artefice della propria vita. Io lascio cose costose e poi il mantenimento della casa lo paga la mia ex moglie: loro, pur avendo i soldi, non li danno. Ognuno deve costruire qualcosa nella vita, io sono contro l'eredità. Io non ho mai ereditato e ho sempre fatto qualcosa di mio", ribadisce.
"Noi figli non abbiamo chiesto a voi genitori di metterci al mondo", replica Balivo. "Stronzate!", sbotta Barbareschi. "Ma cosa vuol dire questa roba qui? Tutti fanno figli, è la natura. E' un'idiozia questa", dice l'attore. "Se sei un padre, devi fare il padre", incalza la conduttrice. "Un figlio diventa un adulto con il padre e con la madre. Ognuno deve essere artefice della propria vita ma a quella vita bisogna arrivarci", afferma Balivo.

Sono 79 le nuove sostanze psicoattive (Nos) circolanti in Italia che possono essere impiegate nei casi di violenza sessuale. A dare l'allarme è il Centro nazionale dipendenze e doping dell'Istituto superiore di sanità, che condivide regolarmente con i laboratori di analisi le nuove evidenze in campo tossicologico. A dettare le linee guida sulle azioni da compiere per garantire il corretto svolgimento degli esami sulle vittime è il documento 'Procedure operative per la determinazione delle sostanze d'abuso nelle matrici e biologiche nei casi di vittime di violenza droga-correlata', pubblicato a settembre dal Gruppo di studio Tossicologia clinica, forense e doping della Sibioc (Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica - medicina di laboratorio). Queste sostanze - tra cui i sedativi e narcotici come il Gbl e il Ghb, ma anche oppiacei, stimolanti, cannabinoidi e allucinogeni - vengono spesso utilizzate per favorire le violenze. Oggi è possibile individuarle attraverso specifiche analisi di laboratorio. Se ne è parlato a Firenze, in occasione del 57esimo Congresso nazionale della Sibioc.
"Le nuove sostanze psicoattive impiegate nelle violenze sessuali sono spesso le stesse che circolano per un utilizzo, per così dire, ricreativo - afferma Paolo Bucchioni, Gruppo di studio Tossicologia clinica, forense e doping della Sibioc - Grazie alle nuove tecnologie, più sensibili rispetto al passato, possiamo individuare con certezza le molecole utilizzate, anche le più nuove, ed essere così d'aiuto alle vittime anche negli iter giudiziari. La presa in carico avviene con l'arrivo della persona in pronto soccorso e l'avvio del protocollo Codice rosa, dedicato alle vittime di violenza. I primi prelievi effettuati sono di sangue e urina, che danno esiti differenti basati sul momento di assunzione della sostanza: il sangue permette di individuare ciò che è stato assunto nelle poche ore precedenti e le urine consentono un'analisi un po' più ampia nel tempo. E' importante sensibilizzare la vittima, informandola che nei 30-45 giorni successivi all'episodio di violenza potrà effettuare un prelievo di matrice cheratinica (il capello), poiché tale matrice biologica può aiutare a individuare la presenza di una sostanza stupefacente o psicotropa anche a distanza di giorni. E' fondamentale - precisa Bucchioni - che la persona venga avvisata che non deve effettuare alcun trattamento cosmetico prima del prelievo del campione, in quanto potrebbe influire sull'esito".
"Queste analisi - spiega l'esperto - possono non solo permettere di individuare le sostanze in diversi momenti di assunzione, grazie alle differenti proprietà delle tre matrici, ma possono anche essere analizzate presso un altro laboratorio qualora la struttura che ha effettuato la raccolta dei campioni non sia dotata delle tecnologie necessarie. Tale procedura è giustificata dal fatto che, in questo contesto, la priorità è garantire l'accuratezza e l'affidabilità del dato analitico, piuttosto che la rapidità dell'esito, come invece avviene nelle analisi effettuate a scopo clinico o in situazioni di emergenza diagnostica".
Non tutti i laboratori di tossicologia, infatti, sono in grado di svolgere queste indagini - per mancanza sia delle tecnologie necessarie che di expertise - e quelli presenti sono distribuiti sul territorio in modo disomogeneo, segnala la Sibioc: "Alcune regioni presentano diversi centri, altre non ne hanno nemmeno uno - osserva Bucchioni - La loro presenza è invece essenziale per rendere il dato di laboratorio certo e sostenibile dal punto di vista medico-legale e per armonizzare le procedure da attuare in campo nazionale. Di fronte a episodi di violenza fisica, è molto importante che l'intervento sanitario in emergenza tenga conto sia degli aspetti clinici che delle successive implicazioni medico-legali, e quindi è necessario che i campioni vengano raccolti e trattati con attenzione volta a evitare contaminazione e degradazione. Per rendere il sistema più sostenibile avremmo bisogno di almeno un centro per ogni regione, con le tecnologie più innovative e personale appositamente formato: è uno dei suggerimenti che abbiamo incluso nel documento recentemente pubblicato".

"La richiesta che arriva dal Sumai è chiara: ricucire la frattura tra ospedale e territorio. Per farlo, servono nuove forme di valorizzazione professionale. Si propone, ad esempio, di permettere agli specialisti di lavorare in équipe sia negli ospedali sia negli ambulatori, superando le attuali incompatibilità che spesso li vincolano a un solo settore. Inoltre, si chiede di riconoscere un'indennità economica analoga a quella dei colleghi che operano nei pronto soccorso. Un'altra proposta è concedere maggiore flessibilità alle Regioni nell'utilizzo del Fondo sanitario nazionale, in modo da poter destinare una parte delle risorse risparmiate all'incentivazione degli specialisti ambulatoriali". Così all'Adnkronos Salute Letizia Moratti, europarlamentare di Forza Italia, intervenuta al 57esimo Congresso nazionale degli specialisti ambulatoriali Sumai-Assoprof, 'Dove finisce la teoria e inizia la cura', in corso a Roma.
Secondo Antonio Magi, segretario generale di Sumai-Assoprof, "gli specialisti ambulatoriali sono la chiave per ridurre le liste d'attesa". Non a caso, nel corso del loro congresso i rappresentanti della categoria hanno lanciato un appello alla politica - di maggioranza e opposizione - per affrontare una delle emergenze più sentite del sistema sanitario: la carenza di medici specialisti. Pronta la risposta di Moratti: "Tra le idee allo studio di Forza Italia - spiega - c'è anche un 'Btp Sanità', uno strumento finanziario innovativo, un titolo di Stato dedicato proprio a sostenere il personale sanitario e a rendere più attrattiva la professione per i giovani medici".
Intanto sempre meno giovani scelgono di diventare specialisti ambulatoriali. Alcuni reparti, come microbiologia o anatomia patologica, faticano a trovare personale. "Serve una valorizzazione concreta, anche economica, per rendere queste carriere appetibili - osserva Moratti - Superare le rigidità attuali, permettendo a un medico di operare in più ambiti compatibili, potrebbe non solo migliorare la qualità delle cure e la continuità assistenziale, ma anche ridurre i tempi d'attesa e garantire una presa in carico più completa dei pazienti, soprattutto per le malattie croniche o complesse che richiedono competenze specialistiche". Infine, sul tema della migrazione sanitaria e della carenza di personale, "Forza Italia propone, in questa legge di Bilancio, di aumentare le risorse destinate agli stipendi di medici e infermieri, con l'obiettivo di assumere 10.000 medici e 20.000 infermieri in più. Oggi circa il 30% della spesa sanitaria è assorbito dal personale, ma servono fondi aggiuntivi per rendere più competitiva la sanità italiana e garantire a tutti i cittadini tempi e qualità di cura adeguati", conclude Moratti.

"Occorre investire di più nella sanità pubblica, anche potenziando le strutture e il personale convenzionato. Servono un 'patto della salute' e maggiori risorse per ridurre le diseguaglianze sociali e territoriali". Così all'Adnkronos Salute Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria nazionale del Pd, al 57esimo Congresso nazionale Sumaui-Assoprof in corso a Roma.
"Servono più professionisti e tra questi anche molti più infermieri, indispensabili per far partire le Case di comunità", prosegue Sereni. "Noi siamo preoccupati anche per lo scivolamento verso una progressiva privatizzazione del sistema sanitario testimoniato dai 40 miliardi di euro che ogni anno i cittadini spendono di tasca propria per cure private", rimarca. "Questa legge di Bilancio non prevede ancora gli investimenti necessari, ma non ci arrendiamo - assicura Sereni - Il Pd presenterà emendamenti insieme alle altre opposizioni e continueremo il confronto con professionisti e sindacati, che vivono una forte frustrazione per la situazione della sanità pubblica".
Finora "maggioranza e Governo sono rimasti silenti e hanno evitato il confronto", osserva l'esponente dem, ma "c'è l'auspicio che con questa legge di Bilancio si apra finalmente uno spazio di discussione".
La stagione si apre il 9 gennaio, sul podio Donato Renzetti... 
"Bisogna ridurre le disuguaglianze nell'oofferta di cure: solo così è possibile fermare la migrazione sanitaria, il fenomeno dei cosidetti 'viaggi della speranza'. Ma va notato che quando se ne parla ci si riferisce quasi sempre all'attività ospedaliera, non a quella territoriale. E questo è un segnale: mancano specialisti sia negli ospedali sia sul territorio. La domanda allora è semplice, e preoccupante: se mancano ovunque gli specialisti, chi ci curerà?". Così all'Adnkronos Salute Antonio Magi, segretario generale Sumai-Assoprof, al 57esimo Congresso nazionale degli specialisti ambulatoriali Sumai-Assoprof, 'Dove finisce la teoria e inizia la cura', dal 9 al 13 novembre al Nhow Roma Hotel (corso d'Italia 1), sull'allarme migrazione sanitaria lanciato in questi giorni dal presidente della Regione Emilia Romagna Michele de Pascale.

"In Italia non mancano i medici, semmai mancano i medici specialisti. Il problema più urgente del Servizio sanitario nazionale è la carenza di personale, in particolare di specialisti e infermieri. Come sindacato dei medici specialisti ambulatoriali chiediamo alla politica di intervenire con decisione, perché senza queste figure non si possono prendere in carico i pazienti cronici, né ridurre le liste d'attesa. Ricordo che le liste d'attesa riguardano quasi esclusivamente le prestazioni specialistiche: non ci sono code per andare dal medico di base, ma per visite, esami e diagnosi che solo gli specialisti possono eseguire". Così all'Adnkronos Salute Antonio Magi, segretario generale Sumai-Assoprof, al 57esimo Congresso nazionale degli specialisti ambulatoriali Sumai-Assoprof, 'Dove finisce la teoria e inizia la cura', dal 9 al 13 novembre al Nhow Roma Hotel (corso d'Italia 1).
"Se questi professionisti continuano a diminuire - avverte Magi - i cittadini non troveranno più risposte sul territorio e saranno costretti a rivolgersi al pronto soccorso o a rinunciare alle cure". In quali ambiti si sente di più la mancanza di specialisti? "Purtroppo un po' in tutti - rileva il vertice Sumai - Gli specialisti ambulatoriali operano nei servizi territoriali: nella medicina legale, nei dipartimenti di salute mentale, nelle carceri e in molte altre strutture. In tutti questi ambiti si registra una carenza crescente". Quando un paziente viene preso in carico "serve un lavoro di squadra: entrano in gioco cardiologo, internista, oculista, radiologo. Se anche solo uno di questi anelli manca - precisa Magi - la presa in carico non è completa. Abbiamo investito molto, anche con il Pnrr, per creare le Case di comunità, ma senza gli specialisti rischiano di diventare 'cattedrali nel deserto': strutture nuove, costose, ma vuote".
Per Magi invertire la rotta si può, ma "servono più risorse e un uso più intelligente di quelle disponibili - chiarisce - Chiediamo provvedimenti che rendano di nuovo attrattivo il Ssn per medici e infermieri. Oggi molti scelgono la libera professione o vanno a lavorare all'estero: dobbiamo riportarli nel pubblico". Altro nodo è attrarre i giovani medici, ma come? "I giovani hanno una mentalità diversa: cercano retribuzioni dignitose, ma anche libertà professionale e possibilità di crescita - osserva il segretario generale Sumai-Assoprof - Vogliono sentirsi valorizzati. Oggi il sistema non offre né l'una né l'altra cosa, ed è per questo che molti lasciano il Servizio sanitario nazionale".

"Per la mobilità delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, Trenord aggiunge 120 treni e offre un’operatività di 24 ore, percorrendo 11mila chilometri al giorno". Così Andrea Severini, amministratore delegato di Trenord, in occasione degli Stati generali dei trasporti, l’evento dedicato al futuro della mobilità tenutosi a Milano, presso l’auditorium Testori di Palazzo Lombardia.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Fnm e Regione Lombardia e aperto dai saluti del governatore Attilio Fontana, è stato una preziosa occasione di confronto tra istituzioni, imprese e territori. "Nel nostro territorio abbiamo quattro poli: Milano, dove avremo la cerimonia d'apertura e le manifestazioni nei vari palazzetti; Verona, dove avverrà la Cerimonia di chiusura; Malpensa, come hub aeroportuale; e la Valtellina, per le manifestazioni di sci alpino, freestyle e snowboard -illustra-. La sfida è dimostrare che abbiamo ottenuto una Olimpiade policentrica e che siamo stati capaci di erogare questi servizi al massimo livello. Siamo pronti a giocare la nostra Olimpiade, sapendo che prima di noi hanno lavorato a reti ed infrastrutture tutti coloro che ci hanno messo nelle condizioni di poter operare al meglio".
"La parte più interessante è ciò che riceveremo in eredità: la parte infrastrutturale rimane infatti. Rfi-Rete Ferroviaria Italiana ha investito 312 milioni su quella rete, un beneficio che rimane al territorio. Avremo la possibilità di utilizzare sistemi più tecnologici e sicuri e anche questo andrà sicuramente a beneficio del servizio - spiega Severini - Arrivare a questo punto non è costato poco, anche per le comunità, perché per quattro anni hanno avuto delle interruzioni durante l'anno. Ci siamo preparati a un evento straordinario e rimarrà un’eredità importante. Vogliamo far scegliere il trasporto pubblico locale a più utenti di quelli che lo fanno già oggi. L'obiettivo di milioni di viaggiatori lo cogliamo anche grazie a questi eventi, che creano una discontinuità e ci fanno scoprire. L'ultimo elemento 'soft' che portiamo a casa è la sinergia con gli altri operatori: stiamo facendo uno sforzo per coordinare il traffico aeroportuale, il traffico su gomma, perché sappiamo che le mete olimpiche non le raggiungeremo in treno, ma anche grazie al treno e grazie all'interazione con gli altri operatori. Questa interazione è un bagaglio di esperienza enorme che rimarrà in tutte le aziende di cui beneficeranno gli utenti", conclude Severini.

"La questione del doping è una nuvola che lo seguirà, così come la nuvola del Covid seguirà me". Novak Djokovic torna a parlare del caso Clostebol che ha coinvolto Jannik Sinner. L'azzurro, positivo alla sostanza in 2 controlli antidoping nel 2024, ha scontato quest'anno una sospensione di 3 mesi. La positività è stata determinata da una contaminazione, ma - a sentire Djokovic - la macchia sulla reputazione di Sinner rimarrà. Il serbo, nel corso di un’intervista su Youtube al 'Piers Morgan Uncensored', fa riferimento anche alla vicenda che lo ha coinvolto nel 2022. Djokovic, non vaccinato contro il covid, fu respinto dall'Australia.
Quando si scoprì la positività di Sinner, il vincitore di 24 titolo del Grande Slam parlò di "una mancanza di protocolli standardizzati e chiari. Ci sono giocatori che aspettano da più di un anno che il loro caso venga risolto. Quindi il problema sono l’incoerenza e la mancanza di trasparenza. Sono stato davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori, dal fatto che siamo rimasti all’oscuro per cinque mesi. La maggior parte dei giocatori pensa ci sia del favoritismo. Sembra si possa quasi influenzare l’esito se sei un top player, se hai accesso ai migliori avvocati e a determinate risorse".
Mercoledì 5 la partita contro Valcea 1924... 
Nicla La Verde è il nuovo tesoriere nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). L'elezione è avvenuta durante il 27° congresso nazionale della società scientifica che si è svolto a Roma, con la partecipazione di oltre 3.000 specialisti da tutta Italia. Affiancherà nella nuova giunta Massimo Di Maio (presidente), Rossana Berardi (presidente eletto) e Nicola Silvestris (segretario). E' direttrice dell'Unità operativa complessa di Oncologia dell'Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano.
"Sono davvero contenta, onorata e sono pronta a proseguire la mia avventura in Aiom con la nuova carica di tesoriere - afferma La Verde - La nostra associazione offre a tutti i suoi iscritti molti servizi e garantisce attività di formazione e informazione di notevole livello. Inoltre produciamo linee guida, raccomandazioni e altri documenti scientifici di grande importanza. Promuoviamo anche campagne di sensibilizzazione rivolte sia agli operatori sanitari che alla cittadinanza. Per sostenere le nostre numerose iniziative è fondamentale avere una società scientifica che gestisca al meglio le risorse disponibili. Mi impegnerò, nel prossimo biennio, perché tutte le iniziative e le opportunità siano sempre assicurate".
Durante il 27esimo congresso nazionale di Roma è stato nominato tutto il nuovo direttivo, in carica fino al 2027 e composto da: Antonella Brunello, Chiara Cremolini, Carmen Criscitiello, Alessandra Fabi, Luigi Formisano, Lorena Incorvaia, Marcello Tiseo, Dario Trapani. Francesco Perrone è il nuovo presidente di Fondazione Aiom.

Ucciso con la moglie, fatto a pezzi e sepolto nel deserto. Roman Novak, truffatore russo capace di fare una fortuna con le cryptovalute, è stato ucciso negli Emirati Arabi. Il cadavere dell'uomo e quello di sua moglie sono stati ritrovati nell'area della città di Fujairah secondo il media russo Fontanka. Per il duplice omicidio sono state arrestate 7 persone, compreso un ex poliziotto russo e 2 uomini che hanno combattuto in Ucraina.
La coppia era stata avvistata per l'ultima volta in un resort di Hatta dove avrebbe dovuto incontrare potenziali investitori. Secondo le indagini, però, il meeting probabilmente era una trappola per attirare Novak e ucciderlo. Il duplice omicidio sarebbe opera di criminali intenzionati ad impossessarsi del patrimonio della vittima.
In passato, Novak si è presentato come fondatore della piattaforma Fintopio e ha raccolto circa 500 milioni da investitori stranieri, in particolare cinesi e mediorientali, come afferma The Mirror. Il russo, secondo le ricostruzioni, dopo aver raccolto il denaro è fuggito con il bottino.
Ad ottobre, Fintopio ha annunciato lo stop delle proprie attività per una revisione operativa. Il 'colpo' non è stato il primo di Novak, protagonista di un'operazione simile nel 2020 e condannato a 6 anni di reclusione. Nel 2023, in libertà vigilata, si è trasferito negli Emirati Arabi. Lì, a quanto pare, è incappato nella vendetta degli investitori traditi che, probabilmente, hanno provato ad accedere al 'crypto wallet' per recuperare il denaro.

Le Nazioni Unite sono "uno strumento straordinario e insostituibile di pace e di stabilità, che sarebbe irresponsabile indebolire". E' quanto ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Vienna, insieme all'omologo d'Austria, Alexander Van der Bellen, alle celebrazioni per il 25esimo anniversario della Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale. "Il quadro geo-politico che abbiamo di fronte, dalla perdurante guerra di aggressione russa all'Ucraina, alla crisi in Medio Oriente, all'instabilità in diverse aree del continente africano, spesso associata a drammatiche crisi umanitarie, richiede con tutta evidenza un sostegno attivo dell'Onu, non certamente il suo smantellamento. Penso, ad esempio, all'esigenza di rafforzare - e non demolire - l'architettura relativa al disarmo e alla non proliferazione delle armi nucleari, in una fase storica in cui, invece, assistiamo a inaccettabili allusioni all'impiego di armi di distruzione di massa".
"Non esistono -ha ribadito Mattarella- alternative al multilateralismo, a meno che non si ritenga di imboccare la strada dei conflitti permanenti, con un ritorno ad una visione primitiva dei rapporti fra i popoli, i cui esiti sono storicamente e drammaticamente ben noti".
"Nazioni Unite protagoniste di progressi decisivi"
"In un percorso durato ottan'anni le Nazioni Unite sono state protagoniste di progressi decisivi: dalla decolonizzazione al sostegno allo sviluppo sociale ed economico di miliardi di persone; dagli interventi per il mantenimento della pace alla difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Oggi l'Onu continua ad essere la cornice di riferimento fondamentale per affrontare sfide che travalicano i confini nazionali" dice il Capo dello Stato. "La promozione di un'agenda condivisa per la preservazione del nostro pianeta, le sfide poste dalla intelligenza artificiale, la tutela della salute globale, solo per citarne alcune - aggiunge Mattarella -. Il crimine organizzato rientra in questa categoria di sfide che richiedono una risposta internazionale costante e coordinata".
"Sfida comune per contrastare la criminalità"
"Il crimine organizzato può essere vinto a patto che le istituzioni e le varie articolazioni della società si riconoscano nei doveri condivisi di civica responsabilità. È vero nei contesti nazionali ed è vero a livello sovranazionale. Del resto, come si potrebbe pensare o pretendere di combattere in modo diverso e con successo attività criminali transnazionali?". "Giovanni Falcone - ha quindi ricordato il Capo dello Stato - aveva intuito l’importanza della cooperazione internazionale come strumento per contrastare la criminalità organizzata: dai traffici illeciti alla movimentazione dei proventi di reato per il loro riutilizzo e riciclaggio. Forte di questa convinzione, Falcone aveva guidato – proprio in questo edificio – la delegazione italiana alla prima sessione della Commissione Onu per la Prevenzione del crimine e per la giustizia penale, nel 1992, poche settimane prima del suo assassinio. La sua visione venne condivisa e sviluppata giungendo all’avvio dei lavori per la redazione della Convenzione di Palermo. Oggi, qui, a Vienna, rinnoviamo solennemente il nostro impegno contro la criminalità organizzata. Si tratta di una comune responsabilità morale che appartiene alla comunità internazionale nel suo insieme, e deve unirla".

Un martedì da leoni per Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Oggi, 10 novembre, gli azzurri hanno battuto la coppia formata da Granollers e Zeballos nel secondo match del girone alle Atp Finals di Torino, staccando in anticipo il pass per la semifinale. La coppia italiana ha giocato una partita da incorniciare, chiusa sul 7-4 6-4 e ha incantato il pubblico che ha popolato le tribune della Inalpi Arena fin dalle prime ore del mattino, in attesa del via al programma della terza giornata.
Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da FITP Tennis (@_federtennis)[1]
Bolelli e Vavassori hanno trascinato i tifosi fin dall'ingresso iconico. Simone e Andrea sono stati presentati dallo speaker tra gli applausi, mettendo piede sul campo con occhiali da sole specchiati. Una chicca, diventata già virale sul web.

Nicola Silvestris è il nuovo segretario nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). L'elezione è avvenuta durante il 27esimo congresso nazionale della società scientifica che si è svolto a Roma, con la partecipazione di oltre 3.000 specialisti da tutta Italia. Affiancherà nella nuova giunta Massimo di Maio (presidente), Rossana Berardi (presidente eletto) e Nicla La Verde (tesoriere). Nicola Silvestris, 56 anni, è nato a Bisceglie ed è ordinario di Oncologia medica all'università degli Studi di Messina e direttore dell'Oncologia medica dell'Irccs Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari.
"E' un piacere e un onore essere per un secondo biennio il segretario nazionale Aiom - afferma Silvestris - E' importante rispondere alle numerose esigenze dei clinici e dei pazienti, mantenendo una costante interlocuzione con le istituzioni. Aiom ha un'ottima organizzazione interna, il mio compito è lavorare per migliorala ulteriormente, al fianco del presidente Di Maio, di tutta la Giunta e del Consiglio direttivo. Ringrazio tutti i soci per la fiducia e la stima e sono pronto ad ascoltare tutte le istanze degli iscritti alla nostra società scientifica. Sarà poi mio compito inoltrale al nuovo direttivo nazionale. Infine, un ringraziamento particolare a Francesco Perrone per l'eccellente lavoro svolto durante il suo mandato di presidente Aiom con grande impegno e cuore".
Durante il 27esimo Congresso nazionale Aiom di Roma è stato nominato tutto il nuovo direttivo, in carica fino al 2027 e composto da: Antonella Brunello, Chiara Cremolini, Carmen Criscitiello, Alessandra Fabi, Luigi Formisano, Lorena Incorvaia, Marcello Tiseo, Dario Trapani. Francesco Perrone è il nuovo presidente di Fondazione Aiom.

I pubblici ministeri turchi hanno chiesto oltre duemila anni di carcere, 2.352 per l'esattezza, per il sindaco di Istanbul in carcere, Ekrem Imamoglu, leader del Chp e oppositore chiave del presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo ha annunciato il procuratore capo di Istanbul, Akin Gurlek, nel corso di una conferenza stampa, spiegando che Imamoglu è incriminato per ''organizzazione criminale a scopo di lucro'' ed è incolpato di 142 capi d'accusa.
Imamoglu è stato arrestato a marzo con l'accusa di corruzione e favoreggiamento di organizzazioni terroristiche. Secondo i pm, nel corso di un'indagine che copre un arco temporale di dieci anni è stato riscontrato che Imamoglu ha commesso "danni allo Stato per un valore di 160 miliardi di lire turche", oltre tre miliardi di euro. Nell'inchiesta, oltre a Imamoglu, sono coinvolte altre 402 persone.
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



