
(Adnkronos) - Mancano solo due giorni per presentare l’istanza di partecipazione al terzo concorso per docenti organizzato nell’alveo del Pnrr: il bando di concorso prevede che la domanda potrà essere infatti inoltrata entro le ore 23.59 di domani 29 ottobre: tanti aspiranti insegnanti continuano a rivolgersi all’ufficio legale Anief per consegnare il modello cartaceo, così da potere aderire al ricorso al Tar e chiedere l'inserimento tra i partecipanti con la modalità della riserva.
“Da una stima del nostro sindacato autonomo – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sono almeno 60 mila gli esclusi tra docenti che frequentano l'ultimo ciclo del Tfa sostegno oppure il corso abilitante e che a pochi mesi dal titolo vedono incredibilmente sfumare questa chance per raggiungere il posto in ruolo. Oppure si tratta di laureandi presso le facoltà di Scienze della formazione primaria, anche loro esclusi frettolosamente. Per chi fosse interessato a produrre adesione contro tale trattamento discriminatorio, il nostro sindacato ha messo a disposizione in una sezione specifica raggiungibile comodamente da casa cliccando seguente link https://anief.org/component/sppagebuilder/?view=page&id=307&Itemid=0”.
“Le verifiche scritte – continua Pacifico -, salvo slittamenti imprevisti, si svolgeranno entro fine 2025, ma solo chi supererà la prova scritta con una votazione di non meno 70/100 e che rientrerà nel 30% dei posti banditi avrà la possibilità di essere ammesso all’orale, in programma nei primi mesi del 2026. All’inizio della prossima estate dovrebbero essere pubblicate le graduatorie di merito. Anief offrirà supporto ai candidati mettendo a disposizione le proprie sedi sindacali in tutta Italia, anche per la compilazione della domanda di partecipazione all’ultimo concorso collegato con il Pnrr”.
La domanda di partecipazione riguarda sua la scuola secondaria (bando Ddg n. 2939/2025), sia quella di infanzia e primaria (bando Ddg n. 2938/2025): qualora un candidato fosse in possesso dei requisiti per entrambi i bandi, ha la possibilità di presentare due domande. L’istanza si presenta attraverso l’applicazione 'Piattaforma concorsi e procedure selettive', collegandosi al sito del ministero dell’istruzione e del merito, www.mim.gov.it 'Argomenti e Servizi > Servizi > lettera P > Piattaforma Concorsi e Procedure selettive, vai al servizio'.
È pari a 10 euro la tassa di partecipazione: si deve optare per una sola regione per tutta la partecipazione alla procedura e una sola classe di concorso per grado di istruzione (ad esempio, nella secondaria possono partecipare per una classe di concorso delle medie, una delle superiori e una terza eventualmente per i relativi posti di sostegno). Il format per fare la domanda online è identico ai precedenti concorsi Pnrr, si accede con Spid o Cie.
Le procedure concorsuali ordinarie Pnrr3 costituiscono il terzo e ultimo concorso di questo genere: prevedono l’immissione in ruolo di 58.135 nuovi insegnanti, di cui 27.376 per la scuola primaria e dell'infanzia e 30.759 per la scuola secondaria. I posti comuni sono 50.866 e i posti di sostegno 7.269. Hanno facoltà di candidarsi alla partecipazione del concorso i docenti già in possesso dell’abilitazione o della specializzazione per il sostegno e i docenti che conseguiranno l’abilitazione o la specializzazione entro gennaio 2026. Per la scuola secondaria di secondo grado, si potrà accedere anche con la laurea e tre anni di servizio nella scuola statale, di cui almeno nella classe di concorso specifica per chi si presenta domanda. Quello pubblicato oggi sarà anche l’ultimo concorso cui potranno partecipare i docenti Itp, gli insegnanti tecnico-pratici, privi di laurea e quindi con il solo diploma riconosciuto come titolo valido.
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(Adnkronos) - "L’amore che oggi provo, nel tenere mia figlia tra le mani, nasce anche da quella paura di perderla prima ancora che arrivasse". Benjamin Mascolo ha raccontato sui social di aver perso due bambini prima della nascita di Athena, la figlia nata dall'amore con Greta Cuoghi, il 7 ottobre 2025.
Il cantante, a corredo di una foto che ritrae due quadri con due ecografie, ha raccontato la sua dolorosa esperienza partendo da una riflessione: "Un uomo, sopravvissuto a una rischiosa operazione al cuore, raccontò che nei pochi minuti in cui era clinicamente morto aveva visto il Paradiso. Disse che lì, i genitori conoscono e vivono con i figli mai nati. Che le madri possono crescere quei bambini perduti in gravidanza. È difficile crederci, soprattutto perché la scienza non lo conferma. E forse non lo saprò mai, se è vero. Non so nemmeno se, alla fine dei titoli di coda, mi ritroverò davvero in quel luogo dove si dice riposino i puri di spirito".
"Eppure una parte di me ci spera - continua -. Perché ho sentito quanto sia doloroso perdere qualcosa che già ami, ma che non ha avuto modo di compiersi. La nascita di nostra figlia ha guarito quelle ferite, ma le cicatrici sono rimaste. Quando succede, hai paura a parlarne: temi di non essere capito, o peggio, di essere giudicato. Ti chiedi se c’è stato un errore, se fosse troppo presto o troppo tardi. Ma solo chi ci è passato davvero sa di cosa parlo".
La prima volta ha usato tutta la sua forza per consolare la moglie, scrive Benjamin. La seconda è stata tosta: "È arrivata così all’improvviso che, usciti dallo studio medico, mi sono accovacciato sul marciapiede in centro a Milano — a pochi passi da una chiesa — con la faccia affondata tra le ginocchia e lei che cercava, con tutta la sua forza, di tenermi in piedi".
E conclude con una speranza: "Forse è per questo che spero, con tutta l’anima, che quel signore abbia detto la verità. Che esista davvero un luogo dove potrò incontrare quei bambini che non ho avuto modo di amare su questa terra. E se anche fosse solo un’illusione, voglio crederci lo stesso. Perché dentro quel desiderio di rivederli c’è la mia fede più sincera: quella che nasce dal dolore e dalla gratitudine mescolati insieme. L’amore che oggi provo, nel tenere mia figlia tra le mani, nasce anche da quella paura di perderla prima ancora che arrivasse".
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(Adnkronos) - Francesco Totti 'spinge' Luciano Spalletti verso la Juventus. Oggi, martedì 28 ottobre, l'ex capitano della Roma ha parlato del futuro del suo ex allenatore, candidato principale a sostituire Igor Tudor sulla panchina bianconera.
"Da quello che si vocifera è uno dei candidati. Penso che la Juventus farebbe un grande acquisto se dovesse puntare su di lui, è un leader forte, un presente, un tecnico che vuole fare bene ovunque vada. Penso che la Juve avrebbe veramente un grande affare", ha detto al microfono di Sky Sport.
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(Adnkronos) - Il principe Andrea ospitò Jeffrey Epstein, Ghislaine Maxwell e Harvey Weinstein al Royal Lodge, la sua residenza privata nel parco del Castello di Windsor. Il discutibile terzetto - riporta la Bbc - visitò la villa in occasione del ballo in maschera per il diciottesimo compleanno della figlia del fratello di re Carlo, Beatrice, nel 2006, due mesi dopo che negli Stati Uniti era stato emesso un mandato di arresto nei confronti di Epstein per violenza sessuale su minore.
In precedenza era stato riferito che Epstein, Maxwell e Weinstein avevano visitato il Castello di Windsor per l'evento, ma non che fossero stati ospitati nella casa privata di Andrea, al momento in trattativa con i rappresentanti di re Carlo per lasciare la residenza di 30 stanze per la quale non paga alcun affitto.
Si ritiene che Epstein, Maxwell e Weinstein abbiano visitato la Royal Lodge prima della festa principale, che si svolse nelle sale di rappresentanza del Castello di Windsor e che comprese un ricevimento con champagne e un banchetto. La Royal Lodge è di proprietà della Crown Estate, l'immobiliare del monarca gestita in modo indipendente, i cui profitti vanno al Tesoro.
Quando nel 2019 la Bbc chiese perché avesse invitato Epstein al diciottesimo compleanno della figlia, due mesi dopo l'emissione del mandato di arresto negli Stati Uniti, il duca di Edimburgo rispose: "Certamente non ero a conoscenza di cosa stesse succedendo negli Stati Uniti quando fu invitato e non ne ero a conoscenza finché i media non se ne sono occupati, perché non ne aveva mai parlato". Epstein venne arrestato dalla polizia in Florida otto giorni dopo la festa.
Andrea ha rinunciato ai suoi titoli all'inizio di questo mese, dopo che sono emersi altri dettagli sui suoi legami con Epstein in seguito alla pubblicazione postuma delle memorie di Virginia Giuffre, nelle quali la donna morta suicida afferma di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali con il principe in tre diverse occasioni, tra cui una volta con Epstein e "altre otto ragazze". Andrea, che ha raggiunto un accordo finanziario con la signora Giuffre nel 2022, ha ripetutamente negato qualsiasi illecito. Nel 2019, ha dichiarato a Bbc Newsnight di non ricordare "affatto" di aver incontrato la signora Giuffre e che "non hanno mai avuto alcun tipo di contatto sessuale".
Sembra che Epstein e la compagna Ghislaine Maxwell fossero ospiti abituali delle residenze reali tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000. Un'immagine della coppia a Balmoral, la tenuta privata della famiglia reale nelle Highlands, è stata diffusa dai pubblici ministeri durante il processo alla Maxwell per traffico sessuale. Si ritiene che sia stata scattata nel 1999, quando Andrea avrebbe invitato la coppia a soggiornare nel castello scozzese. Nel 2000, Epstein fu ospite al Castello di Windsor e il principe organizzò un evento per il compleanno della Maxwell a Sandringham, la residenza privata di campagna del monarca nel Norfolk.
Ghislaine Maxwell visitò Buckingham Palace nell'ambito di un tour privato nel 2002. Una foto che la ritrae seduta sul trono del monarca accanto all'attore Kevin Spacey è stata ottenuta dal Daily Telegraph quasi due decenni dopo. Si pensa che il tour sia stato organizzato dal principe Andrea, ma che in quell'occasione Jeffrey Epstein non ci fosse. Andrea ha confermato di aver viaggiato sul jet privato di Epstein, di aver soggiornato sulla sua isola privata, nella sua villa di Palm Beach e di aver visitato la casa di Ghislaine Maxwell a Belgravia, a Londra.
Epstein si è suicidato in una cella di un carcere di New York nell'agosto 2019, mentre era in attesa del processo per accuse di traffico sessuale. Nel 2009, aveva raggiunto un patteggiamento con i pubblici ministeri dopo che i genitori di una ragazza di 14 anni avevano riferito alla polizia in Florida che Epstein aveva molestato la loro figlia nella sua casa di Palm Beach. La Maxwell sta attualmente scontando una pena detentiva di 20 anni negli Stati Uniti per aver reclutato e trafficato quattro ragazze adolescenti perché Epstein ne abusasse sessualmente. Weinstein è stato condannato per aggressione sessuale dai tribunali di New York e Los Angeles, ma ha ottenuto un nuovo processo per alcune delle sue condanne.
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(Adnkronos) - In Italia, oltre 316.000 bambini e adolescenti soffrono di gravi malattie e disabilità senza un adeguato supporto. 'Sorriso è Cura' è l’iniziativa solidale di Servier Italia e il Fondo di beneficenza Mécénat Servier in favore di Dynamo Camp a sostegno dei programmi per famiglie con figli affetti da patologie gravi o croniche, neurodivergenze o condizioni di disabilità. La collaborazione permetterà di offrire per il periodo 2026-2027 programmi gratuiti di Terapia Ricreativa a 30 minori e ai loro nuclei familiari fortemente gravati dal peso della malattia o da gravi condizioni di disabilità, coinvolgendo un totale di oltre 100 persone in ciascuno dei due anni presso Dynamo Camp in Toscana. Con il progetto verranno inoltre coinvolti i dipendenti di Servier Italia, sia con l’attivazione di una raccolta fondi sia attraverso un percorso di formazione finalizzato a diventare volontari presso l’oasi di Limestre, sede di Dynamo Camp.
Servier Italia, filiale del Gruppo Servier, multinazionale farmaceutica indipendente governata da una fondazione no-profit, rafforza il proprio impegno a favore della solidarietà e dell’inclusione sociale collaborando con Dynamo Camp - riporta una nota - la prima realtà italiana di Terapia Ricreativa dedicata a bambini e adolescenti affetti da patologie gravi o croniche e alle loro famiglie. 'Sorriso è Cura' rappresenta uno dei progetti di Corporate social responsibility più significativi per Servier in Italia, confermando la volontà aziendale di sostenere concretamente il benessere delle persone e della comunità in cui opera. Grazie al finanziamento del Mécénat Servier Charity Fund, Servier in Italia affiancherà per il prossimo biennio Dynamo Camp, che in questo modo potrà accogliere ogni anno 30 famiglie nella sede del Camp, immersa nella natura meravigliosa al limitare dell’oasi di Limestre, in provincia di Pistoia. In un’ambiente stimolante e protetto, bambini e adolescenti con gravi disabilità o malattie gravi o croniche insieme alle proprie famiglie potranno vivere un’esperienza di vacanza completamente gratuita, in cui socializzare, sperimentare, divertirsi e affrontare la vita senza barriere.
"Aumentare la sensibilità alla diversità e all'inclusione e promuovere il coinvolgimento personale in programmi concreti di responsabilità sociale, sono punti saldi della nostra cultura aziendale che, attraverso Dynamo Camp, trovano un’espressione autentica - dichiara Elisa Napolitano, HR & Training Director Gruppo Servier in Italia - La collaborazione con Dynamo Camp rappresenta un esempio virtuoso di come la sinergia tra impresa e terzo settore possa generare reale valore sociale, promuovendo una cultura della solidarietà fondata sulla partecipazione, l’empatia e la condivisione".
Sia bambini che genitori avranno a disposizione l’ampio programma di attività ricreative indoor e outdoor progettato dallo staff di Dynamo Camp – dalla radio alla ceramica, dall’arrampicata all’equitazione, dai laboratori artistici alla piscina – concepito per favorire la riscoperta delle proprie capacità, il rafforzamento della fiducia in sé stessi e la condivisione con altre famiglie che vivono esperienze simili. Il progetto si inserisce nella cornice valoriale di Mécénat Servier, il Fondo di beneficenza del Gruppo che dal 2016, sostiene iniziative solidali dal respiro internazionale con l’obiettivo di promuovere diversi temi di valore sociale come la salute, l’educazione, la cultura, il senso civico e gli aiuti umanitari, valorizzando al contempo la collaborazione tra i dipendenti del Gruppo e le organizzazioni no-profit.
"Collaborazioni come quella con Mécénat Servier e Servier Italia ci consentono di ampliare il numero di famiglie che possiamo accogliere, contribuendo alla continuità dei nostri programmi di terapia ricreativa - commenta Emanuela Bergonzi, responsabile Raccolta Fondi Corporate di Dynamo Camp - Ogni sostegno che riceviamo si traduce in opportunità di gioia, fiducia e condivisione per bambini e genitori che vivono situazioni di grande fragilità. È questo, per noi, il significato più autentico di alleanza per il bene comune".
'Sorriso è Cura' non sarebbe possibile senza il diretto contributo dei dipendenti del Gruppo Servier in Italia, chiamati a partecipare attivamente a percorsi di formazione e a training specifici per un gruppo di circa 22 volontari che saranno impegnati in prima linea nelle attività del Camp, regalando tempo, competenze ed entusiasmo ai piccoli ospiti di Dynamo. A tutto ciò si aggiungerà una raccolta fondi che permetterà a tutti i dipendenti di contribuire in modo concreto alle varie iniziative promosse da Dynamo Camp, attraverso i progetti City Camp e Dynamo Programs, ospitati in strutture ospedaliere, associazioni no-profit e case famiglia sul territorio nazionale. Fondato nel 2007 e parte del SeriousFun Children’s Network, la rete internazionale di camp di terapia ricreativa creata da Paul Newman, Dynamo Camp accoglie ogni anno oltre 2.300 bambini e famiglie e raggiunge più di 6.000 persone in tutta Italia. Un luogo magico dove la vera cura è ridere, l’obiettivo è restituire a bambini e ragazzi la gioia e la fiducia nelle proprie capacità e il diritto alla felicità è la bussola per tutti.
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(Adnkronos) - "È importante che le persone parlino alle persone, che raccontino, condividano, spieghino, ma soprattutto convincano, innanzitutto" coloro "che devono in quel momento affrontare la nuova diagnosi, ma anche tutte le persone che le circondano - con cui lavorano, con cui vivono, i familiari - che la sclerosi multipla si può rallentare. Per questo è importante raccontare le storie e, soprattutto, farle raccontare alle persone che sanno" far parlare "la propria esperienza, la vera realtà della malattia". Lo ha detto Mario Alberto Battaglia, direttore generale Aism e presidente Fism, Fondazione italiana sclerosi multipla, alla presentazione del del vodcast ‘Mille Storie’ - realizzato da Merck Italia con i patrocini dell’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e della Società italiana di neurologia (Sin) - disponibile sul canale YouTube della farmaceutica - con cadenza settimanale, a partire da oggi 28 ottobre - e accompagnata da una campagna social sulle pagine Instagram e LinkedIn dell’azienda.
Il rapporto tra la persona con sclerosi multipla e il medico, "è un rapporto complesso", soprattutto "quando si è in una condizione difficile, perché il curante non sa che cosa può dire, cosa può promettere, che futuro può dare alla persona - osserva Battaglia - Oggi sicuramente è cambiato tutto, perché oggi si può dare una prospettiva di futuro, una prospettiva di cure efficaci che rallentano la progressione, rallentano l’arrivo alla disabilità". Queste terapie innovative "domani non porteranno più i giovani di oggi ad arrivare alla disabilità - sottolinea - Il dialogo" medico-paziente "è quindi fondamentale in questo contesto, ed è cambiato tantissimo, perché possiamo spiegare cosa vuol dire e cosa si deve fare per cambiare la realtà della malattia", conclude.
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(Adnkronos) - L’ictus ogni anno colpisce 15 milioni di persone a livello globale: 5 milioni perdono la vita e altri 5 rimangono permanentemente disabili, con un conseguente onere per la famiglia e la comunità. I sopravvissuti infatti possono subire perdita della vista o della parola, paralisi e confusione. Inoltre, le persone che hanno già avuto un ictus hanno un rischio di ulteriori episodi significativamente aumentato. L'incidenza di ictus - di cui il 29 ottobre si celebra la giornata mondiale - è in calo in molti Paesi ad alto reddito, soprattutto grazie a un migliore controllo dell'ipertensione e alla riduzione dei livelli di fumo. Tuttavia, il numero assoluto di ictus continua ad aumentare a causa dell'invecchiamento della popolazione.
In Italia, le malattie del sistema circolatorio, che includono l’ictus (oltre alle malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie cardiache), rappresentano la prima causa di morte con il 30,9% di tutti i decessi nel 2022 (ultimo dato di mortalità disponibile). E i decessi per le malattie cerebrovascolari rappresentano il 24,6% del totale dei decessi dovuti alle malattie del sistema circolatorio. Nel nostro Paese, in linea con l’Europa ma diversamente dai Paesi a basso-medio reddito, negli ultimi tre decenni si assiste a un calo del numero dei casi e della mortalità per ictus.
Negli ultimi anni in Italia si continua a registrare una riduzione dei decessi per le malattie del sistema circolatorio: il tasso di mortalità standardizzato (Eurostat 2013) si è ridotto del 10,9% nei 6 anni dal 2017 al 2022: dal 30,3 per 10.000 abitanti nel 2017 al 27,0 per 10.000 abitanti nel 2022. Nello stesso periodo il tasso di mortalità delle malattie cerebrovascolari si è ridotto del 14,8% (da 7,77 a 6,62 per 10.000 abitanti). La riduzione della mortalità per le cause cerebro e cardiovascolari ha continuato a essere rilevata nonostante nel 2020 si sia registrato un aumento totale di circa 110mila decessi rispetto alla media degli anni 2018 e 2019, spiegato principalmente dalla mortalità per Covid-19. Se si osserva la tendenza dal 1980 fino al 2022, il tasso di mortalità delle malattie cerebrovascolari si è ridotto del 73,4% (75,1% negli uomini e 72,7% nelle donne).
"Questa riduzione della mortalità per le malattie del sistema circolatorio, incluso l'ictus - commentano Luigi Palmieri e Chiara Donfrancesco, ricercatori del Dipartimento malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell’invecchiamento dell’Istituto superiore di sanità - è stata favorita dal miglioramento dell’efficacia delle misure di prevenzione e terapeutiche. Parallelamente, il potenziamento degli interventi assistenziali e riabilitativi hanno contribuito a ridurre la disabilità associata a queste patologie". "L’ictus è una patologia tempo-correlata vale a dire che più precoce è l’intervento più alta è la probabilità di un recupero completo. Quindi è fondamentale riconoscerne repentinamente i segnali - dicono Palmieri e Donfrancesco - Se si vede qualcuno che mostra segni di ictus, chiamare immediatamente un medico o un'ambulanza comunicando il sospetto ictus. È opportuno farlo anche se i sintomi non sono molto gravi, perché un ictus può progredire".
I sintomi dell’ictus sono: intorpidimento del viso, del braccio o della gamba, soprattutto su un solo lato del corpo; confusione, difficoltà a parlare o a comprendere il discorso; difficoltà a vedere con uno o entrambi gli occhi; difficoltà a camminare, vertigini, perdita di equilibrio o coordinazione; forte mal di testa senza causa nota; svenimento o perdita di coscienza. "Anche quando le persone colpite da ictus hanno accesso a trattamenti moderni e avanzati, il 60% muore o riporta disabilità. È quindi importante conoscere i segnali d'allarme e agire rapidamente, ma è ancora meglio prevenire - ricordano i ricercatori Iss - La ricerca dimostra che diversi fattori aumentano la probabilità di avere un ictus. Alcuni fattori di rischio sono legati alle scelte che facciamo nel nostro stile di vita".
Gli stili di vita più importanti nella prevenzione dell’ictus sono: evitare l’abitudine al fumo e consumo di tabacco; alimentazione sana, compreso un uso non eccessivo di sale; attività fisica regolare. Scelte di stile di vita sbagliate possono portare a tre gravi problemi fisici: pressione alta (ipertensione); glicemia alta (diabete); livelli elevati di grassi nel sangue (iperlipidemia). L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riporta che per ogni 10 persone che muoiono di ictus, quattro avrebbero potuto essere salvate se la loro pressione arteriosa fosse stata sotto controllo. Tra le persone di età inferiore ai 65 anni, due quinti dei decessi per ictus sono legati al fumo. Altri importanti fattori di rischio sono fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca e infarto.
I dati preliminari raccolti attraverso l’esame in corso sulla popolazione generale, nell’ambito della periodica Italian Health Examination Survey (Ita-Hes) - Progetto Cuore condotto dall’Iss, mostrano, per il 2023-2024, che per le persone tra i 35 e i 74 anni il livello medio di pressione arteriosa sistolica è pari a 135 mmHg negli uomini e a 126 mmHg nelle donne; il 49% degli uomini e il 37% delle donne risulta avere livelli di pressione arteriosa elevati o è in trattamento farmacologico specifico (tra questi 4 uomini su 10 e 3 donne su 10 non ne sono consapevoli); il livello medio di sale consumato giornalmente è pari a 9,3 g negli uomini e a 7,2 g nelle donne (livello raccomandato dall'Oms - meno di 5 g/giorno), con solo il 9,2% degli uomini e il 23,7% delle donne a target Oms.
Sul sito del Progetto Cuore sono disponibili sezioni dedicate al rischio cardiovascolare globale assoluto, un indicatore individuale che permette di valutare e monitorare la propria probabilità di avere un evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei successivi 10 anni conoscendo il livello di alcuni fattori di rischio.
"In occasione della Giornata mondiale dell’ictus - concludono Donfrancesco e Palmieri - è fondamentale ribadire l’urgenza di investire nella prevenzione e di promuovere azioni coordinate e integrate lungo tutto il percorso di cura. La collaborazione tra livello nazionale ed europeo, attraverso iniziative come il Progetto Cuore e Jacardi, la joint action europea coordinata da Iss che coinvolge 21 Paesi europei e 81 partner, rappresenta oggi una delle più ampie iniziative europee volte a rafforzare la risposta alle malattie non trasmissibili, in particolare alle malattie cardiovascolari, tra cui l’ictus. E' uno strumento chiave per rafforzare approcci sanitari basati sull’evidenza, promuovere interventi di prevenzione e cura e garantire equità nell’accesso alla salute".
Leggi tutto: Ictus, da esperti Iss i '6 segnali' per riconoscerlo

(Adnkronos) - Lidl Italia ribadisce il suo impegno per la cura e la salute della sua popolazione aziendale, composta da oltre 23.000 persone, lanciando il progetto 'La Prevenzione vale davvero' in collaborazione con le associazioni Lilt Milano e Salute Donna Odv. A partire dal mese di ottobre, dedicato alla lotta al tumore al seno, la Catena della Gdo si rivolge a tutte le collaboratrici e i collaboratori per sottolineare l’importanza di prendersi cura della propria salute e pone l’accento sul tema della prevenzione oncologica femminile. L’iniziativa, che si protrarrà fino all’inizio del prossimo anno, si compone di un percorso informativo in formato video pillole e del servizio di screening senologico gratuito in azienda.
"La salute delle nostre persone è una nostra priorità e la prevenzione è l’investimento più importante che possiamo fare nel loro e nel nostro futuro - commenta Alessia Bonifazi responsabile Corporate Affairs di Lidl Italia - Con 'La Prevenzione vale davvero' vogliamo fornire strumenti concreti e sensibilizzare tutto il team di Lidl Italia attraverso un approccio completo che include la salute fisica e il benessere. Ringrazio Lilt Milano e Salute Donna Odv, due eccellenze in questo campo, che ci permettono di offrire accesso a visite specialistiche e contenuti informativi di altissima qualità".
Sui canali di comunicazione interna dell’Insegna, infatti, è iniziata con il mese di ottobre la pubblicazione di una serie di video pillole informative realizzate da Lilt Milano (Lega italiana per la lotta contro i tumori), che affrontano temi chiave come il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione femminile, l’autopalpazione, l’importanza dell’esame mammografico, della visita e dell’ecografia ginecologica. A questa fase divulgativa, si accompagna anche la possibilità, per oltre 1.200 collaboratrici over 25 che si prenoteranno tramite piattaforma dedicata, di svolgere una visita senologica gratuita in orario lavorativo presso la sede centrale dell’Insegna di Arcole (Verona) e nelle 12 sedi regionali con i medici di Salute Donna e di 9 associazioni provinciali di Lilt. Fa da apripista la sede centrale di Lidl Italia ad Arcole, in provincia di Verona, dove un ambulatorio mobile è presente nel parcheggio della struttura da oggi fino al 31 ottobre.
"Oggi sappiamo - spiega Luisa Bruzzolo, direttrice generale di Lilt Milano - che circa il 40% dei tumori può essere evitato adottando sani stili di vita, perciò offrire momenti di sensibilizzazione e controlli di diagnosi precoce significa prendersi cura della salute delle dipendenti oggi e domani, promuovendo consapevolezza e attenzione ai segnali del corpo. Il benessere dei dipendenti è un valore aziendale fondamentale e, di fatto, un investimento vantaggioso per l’intera comunità e per il sistema sanitario". "Da oltre trent’anni Salute Donna Odv è al fianco delle donne con ascolto, sostegno e impegno costante per diffondere la cultura della prevenzione - conclude Anna Mancuso, presidente Salute Donna Odv - Insieme a Lidl Italia vogliamo portare un messaggio di vicinanza e fiducia: prendersi cura di sé non è solo un dovere, ma un gesto di amore verso la propria vita. Portare la salute nei luoghi di lavoro significa rendere la prevenzione accessibile a tutte, trasformando la consapevolezza in forza e la diagnosi precoce in speranza".
Leggi tutto: Salute, 'Ottobre rosa in Lidl': prevenzione e screening entrano in azienda

(Adnkronos) - "Credo che la possibilità di comunicare in tutte le modalità - e oggi il digitale è una modalità - sia di fondamentale importanza, perché i nostri pazienti sono giovani, quindi utilizzano molto i social. Al di là di quella che è la comunicazione diretta che possono avere con noi in una breve visita ospedaliera, è fondamentale tramettere loro delle informazioni su quello che realmente è la sclerosi multipla oggi, su come noi possiamo sostanzialmente combatterla e su come siamo stati in grado di cambiare la storia naturale della malattia. Questo per dare un’informazione corretta e, soprattutto, una visione più positiva, in una progettualità della vita". Così Claudio Gasperini, coordinatore del gruppo di studio Sclerosi multipla della Società italiana di neurologia e direttore Uoc Neurologia e neurofisiopatologia Ao San Camillo Forlanini di Roma, intervenendo alla presentazione del vodcast ‘Mille Storie’ - realizzato da Merck Italia con i patrocini dell’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e della Sin - di cui è disponibile il primo episodio sul canale YouTube della farmaceutica.
"Oggi noi medici siamo molto avvantaggiati - spiega Gasperini - perché, mentre la comunicazione di un tempo" puntava a tranquillizzare, anche "senza avere realmente le capacità di cambiare la malattia, oggi abbiamo delle terapie molto efficaci. Abbiamo una sensibilità diagnostica molto elevata: riusciamo a fare diagnosi ancora prima che il paziente abbia manifestato sintomi. E abbiamo visto che, utilizzando in maniera ottimale terapie innovative, cambiamo la storia naturale della malattia. Ad esempio: utilizzando uno dei farmaci più efficaci, si è visto che un paziente può avere una ricaduta ogni cinquant’anni. Questo - sottolinea - significa non avere più ricadute cliniche".
La diagnosi prima della comparsa dei segni clinici di malattia è possibile in "tutti quei pazienti che, magari accidentalmente, cioè senza aver mai avuto una sintomatologia clinica, eseguono una risonanza magnetica, nel caso, ad esempio, di un trauma cranico - illustra l’esperto - Questa persona, se presenta dei criteri che sono stati appena pubblicati, può avere una diagnosi di sclerosi multipla. Questo significa che noi stiamo andando incontro a una diagnosi quasi biologica e quindi siamo ancora più in grado di iniziare un trattamento precoce" ed efficace.

(Adnkronos) - Più connessi via smartphone ma più scettici, disimpegnati da un punto di vista informativo e meno propensi alla lettura. Informazione principalmente sui social, veloce, selettiva e superficiale per i giovani della Gen Z e Alpha (14-29 anni). Il 31,2% predilige Instagram come canale d'informazione, mentre il 70,3% non ritiene indispensabili tv, radio e giornali. È quanto emerge dallo studio condotto dal Censis al centro dell’ultimo numero di Icch – The corporate communication magazine, periodico a cura dell’International Corporate Communication Hub.
Il nr. 17 di Icch, “Come si informano le nuove generazioni? L’informazione che cambia”, è stato illustrato al pubblico lunedì 27 ottobre alle 18.30 a Milano, presso la sede di via Pantano di Assolombarda. Tema centrale del volume un cambio epocale nella comunicazione: come le nuove generazioni si relazionano ai nuovi paradigmi dell’informazione e ai processi di acquisto.
Un tema quantomai attuale che l’Osservatorio di International Corporate Communication Hub ha approfondito all’interno del ciclo di eventi AssoTalk, a cura di Assolombarda, vedendo la partecipazione di numerosi manager ed esperti della comunicazione corporate: da Bianca Arrighini (Ceo & Co-Founder di Factanza), a Federico Silvestri (ad Gruppo 24 Ore), gli speaker presenti all’evento Icch e Assolombarda hanno approfondito come sono cambiate le abitudini di consumo informative e la dieta mediatica delle nuove generazioni, invitando a riflettere su quali strategie sia necessario attuare per accogliere i punti di vista dei più giovani, ripensando a nuovi modi di comunicare sia all’interno delle proprie aziende, sia per intercettare nuovi clienti e attrarre innovazione.
“In un contesto mediatico che premia sempre di più la velocità, la brevità e lo scarso approfondimento, comunicare cultura è diventato molto difficile - ha affermato Stefania Romenti, Coordinatrice Comitato Accademico Icch e professoressa ordinaria di Comunicazione Strategica e Sostenibilità dell'Università Iulm -. Bisogna continuare però a farlo, cercando di preservare un po' quella che è la salute digitale, soprattutto dei nostri giovani. È importante proporre contenuti approfonditi, creare una sorta di portfolio tra mezzi di comunicazione molto diversi tra loro, differenziarli affinché si possano comunicare messaggi che siano poi anche educativi e approfonditi. In questo modo – prosegue - chi legge, soprattutto le generazioni più giovani, possono navigare e scegliere anche il formato che in qualche modo è più coerente con il loro modo di elaborare le informazioni”.
Una tavola rotonda condotta dal responsabile della redazione di Milano dell'Adnkronos Luca Crecchi e basata sulla ricerca di Monia Conti Nibali (ricercatrice Censis) che apre l’ultimo numero del magazine Icch – The Corporate communication magazine, è stata il focus sulla tematica della comunicazione nell’era dello scrolling e degli algoritmi. Il panel ha visto i pareri di Bianca Arrighini (Ceo & Co-Founder Factanza), Chiara Carotenuto, (Partner PwC - Communication, Engagement & Branding); Filippo D’Asaro, Branded Content Strategy Lead di Chora&Will; Martina Monterisi (Head of communication di agenZy – Casta Diva & eGroup JV); Emanuele Ranucci (Chief Marketing Officer Editoria Italia); Stefania Romenti (Coordinatrice Comitato Accademico Icch e professoressa ordinaria Iulm) e Federico Silvestri (ad Gruppo 24 Ore). Il modo di comunicare delle nuove generazioni è attraversato nel magazine come il riflesso di una società dove non solo cambiano le tendenze culturali, ma anche le logiche di consumo, i processi di acquisto si plasmano sulle abitudini di una generazione che, al contrario delle precedenti, vede nella comunicazione una vera e propria arma strategica per l’autoimprenditorialità, nell’accesso all’informazione verificata la possibilità per prendere parte attivamente al dibattito pubblico.
“Oggi moltissime aziende comunicano in base ai valori del momento, ma non vanno confusi con delle mode - ha precisato Bianca Arrighini, ceo di Factanza -. È fondamentale raccontarsi e raccontare quello in cui si crede davvero e non esporsi solo perché di tendenza. Per evitare che la comunicazione sia vuota bisogna evitare di aderire ai valori-trend del momento: le nuove generazioni sono molto brave a capire quando non c'è aderenza tra ciò che viene raccontato e ciò che viene fatto. Quindi, meglio raccontare poco, ma raccontare cose in cui si crede veramente”.
Quali sono allora i criteri con cui un’azienda dovrebbe interpellare i consumatori più giovani? Quali i fattori che hanno portato le nuove generazioni a prediligere certi canali di comunicazione anziché quelli tradizionali? Per Filippo D’Asaro (Branded Content Strategy Lead di Chora&Will), nel contesto dei media contemporanei si sta affermando un modello alternativo: quello della community. “Si tratta di un approccio diverso rispetto a quello tradizionale dei giornali, in cui il pubblico ha un ruolo attivo e dialoga con le redazioni o i creator. Il rapporto di fiducia, ascolto e prossimità è uno dei fattori chiave di successo, insieme alla verticalità tematica. Capire le nicchie e i loro bisogni è oggi più strategico che inseguire l’idea di un nuovo New York Times”.
È chiaro che Gen Z e Alpha si aspettino un nuovo tipo di informazione dai media, ma in un’era dove con l’avvento dell’Ai è sempre più difficile discernere fonti e contenuti affidabili, come dovrebbe essere? Secondo Emanuele Ranucci (Chief Marketing Officer Editoria Italia), “L’intelligenza artificiale non ‘ucciderà’ la Gen Alpha: sarà, piuttosto, un’ulteriore freccia per la faretra di curiosi, studiosi e appassionati ma sarà anche un sedativo per i mediocri, per chi vive solo di scorciatoie”. Per l'amministratore delegato del Gruppo 24 ore Federico Silvestri invece, “L'entry point per comprendere i più giovani sono le piattaforme social, ma per loro natura i social network non sono adatti ad approfondire tutti i temi che il mondo dell'informazione tratta, bisogna partire perciò da quei contesti, attraverso operazioni di engagement, per condurre i più giovani verso quelle piattaforme dove si fruisce tradizionalmente dell'informazione”.
L'evento è stato anche occasione per lanciare il podcast Icch - International Corporate Communication Hub, progetto che indaga e racconta le trasformazioni culturali e sociali innescate dal cambio generazionale. Un’iniziativa che non si limita a fotografare l’oggi, ma punta a leggere i segnali del domani, esplorando come la Generazione Z e la Generazione Alpha stiano rivoluzionando il modo in cui comunichiamo, consumiamo e lavoriamo.
Ogni puntata propone un’intervista con professionisti ed esperti che offrono uno sguardo lucido e autorevole sull’evoluzione della comunicazione aziendale. Non teoria, ma visioni concrete, analisi puntuali e spunti immediatamente applicabili per chi opera nel mondo della comunicazione, del marketing e della gestione delle risorse umane. Gli episodi sono disponibili sulle principali piattaforme di streaming: Spotify, Spreaker, Amazon podcast e Apple podcast.
Insieme, il magazine ICCH e il podcast tematico si propongono come strumenti di sintesi e comprensione dell’attualità, osservando i segnali di cambiamento nei diversi ecosistemi informativi e nelle tendenze sociali. Un’analisi utile per chi lavora nella comunicazione, nei media, nelle istituzioni. Soprattutto per chi vuole capire come si forma oggi l’opinione pubblica, generazione per generazione.
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(Adnkronos) - "Oggi la diagnosi di sclerosi multipla si fa a persone molto giovani, normalmente donne. Volevamo parlare ai pazienti attraverso altri pazienti, ma attraverso un formato vicino", quello del vodcast, "che oggi probabilmente è il più facile per raggiungere questi pazienti. Da più di 25 anni siamo con i pazienti con sclerosi multipla. Non vogliamo pensare solo al loro bisogno terapeutico, ma essere al loro fianco, parlare la lingua del paziente attraverso" la condivisione dell’esperienza, "della realtà di altri pazienti. Pensiamo che questa è un’altra forma di innovare, aiutare in questo percorso". Così Ramon Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia intervenendo alla presentazione del vodcast ‘Mille Storie’ - realizzato dalla farmaceutica con i patrocini dell’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e della Società italiana di neurologia (Sin) - disponibile sul canale YouTube di Meck - con cadenza settimanale, a partire da oggi 28 ottobre - e accompagnata da una campagna social sulle pagine Instagram e LinkedIn.
"Il bisogno del paziente va oltre del bisogno terapeutico - rimarca Palou de Comasema - Probabilmente questa iniziativa è un bell’esempio che facciamo insieme ad Aism, i pazienti, e con l’associazione scientifica, la Sin, ma anche con i giornalisti per far arrivare il messaggio di vivere questa malattia con ottimismo. Abbiamo un impegno - sottolinea - La sclerosi multipla, la neurologia, è un’area in cui vogliamo continuare ad esserci non solo per rispondere a un il bisogno terapeutico. Qualcuno definisce la sclerosi multipla ‘un compagno di viaggio’. Vogliamo essere altri compagni di viaggio per semplificare la vita delle persone con Sm perché possano raggiungere gli obiettivi professionali, familiari e personali".
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(Adnkronos) - "Sono passata dalle stalle alle stelle". Rita De Crescenzo, influencer tra le più seguite d’Italia con oltre 2milioni di follower, oggi 28 ottobre è tra gli ospiti della prima puntata di Belve, il programma cult di Rai2 ideato e condotto da Francesca Fagnani, giunto alla sesta stagione. Una vita complessa, a tratti drammatica, segnata da sofferenze, abusi e dalla droga, fino a una sorta di rinascita grazie al successo sulla piattaforma social TikTok.
Si definisce ‘tiktokana’ (e non tiktoker) o anche ‘showget’ (invece che showgirl), ma al di là di qualche storpiatura lessicale, più o meno intenzionale, Rita De Crescenzo rispondendo alle domande di Francesca Fagnani mostra un lato inedito. "Dalla mattina alla sera faccio compagnia alla gente, la faccio divertire. La gente mi tiene come una Madonna" dice la tiktoker. "Non sarà troppo?" replica Fagnani che poi le chiede: "È molto imitata?". "Sì, tanto. Sono contenta perché così la gente ha visto che nella vita si può cambiare".
"Che infanzia è stata la sua?" chiede la giornalista. "Bruttissima, 30 anni di droga e psicofarmaci. Ho avuto un figlio a 13 anni" racconta De Crescenzo. Fagnani spiega che il ragazzo con cui ha avuto il figlio è Ciro Marranzino, della famiglia Contini, che poco dopo il parto venne arrestato. "Non ho nulla a che vedere con la famiglia. Ero una bambina" spiega De Crescenzo. "È rimasta in rapporto con lui?" insiste Fagnani. "Sì, siamo in buoni rapporti perché è il padre di mio figlio". "A chi deve delle scuse?" chiede Fagnani. "Ai miei figli. Io vivo da 7 anni. La mia vita è solo di 7 anni".
Fagnani ricorda i processi aperti, imputata per spaccio di droga (venne arrestata nel 2017), ma anche per diffamazione nei confronti di un deputato e di un ristoratore. Lei si difende e dichiara innocente: "Ho sempre detto che ho fatto uso di droga, ma non ho mai spacciato" dice De Crescenzo. "Il ricordo più brutto del periodo della tossicodipendenza?" domanda la giornalista. "Quando sono stata violentata da tre ragazzi di colore alla stazione centrale. Da lì ho capito che se non avessi smesso con la droga sarei morta. E guarda adesso come sto bella! Nella vita si può cambiare e sto qua a raccontarlo".
Nello studio di Belve De Crescenzo rivela anche che il suo sogno è "girare un film con Christian De Sica, una commedia ambientata a Napoli". "Che trama immagina?" chiede Fagnani. "Immagino un bel film di Natale. Io sono una fan sfegatata di De Sica, da piccola ho visto tutti i suoi film". Siparietto, esilarante fino alle lacrime, quando la tiktoker spiega a Fagnani la parentela con Massimo Ranieri. Anello di congiunzione sarebbe la nonna della De Crescenzo, "Giuseppa di Zazzariello"…
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(Adnkronos) - Elon Musk e la sua azienda xAi lanciano Grokipedia, la sua 'alternativa' all'enciclopedia online Wikipedia che considera troppo di parte e in particolare orientata a sinistra. La versione 0.1 che è stata lanciata lunedì sera conteneva già più di 885.000 definizioni rispetto agli oltre 7 milioni in inglese di Wikipedia. In un messaggio pubblicato su X, Musk ha promesso l'imminente arrivo della versione 1.0, "dieci volte migliore" della 0.1, che è già "migliore di Wikipedia a mio parere". Una settimana fa, l'imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense aveva deciso di posticipare di qualche giorno il lancio di Grokipedia, annunciato a fine settembre, un ritardo giustificato dalla necessità di svolgere "ulteriore lavoro per eliminare la propaganda".
Come molti repubblicani, Elon Musk critica Wikipedia da diversi anni. Nel 2024, accusò l'enciclopedia online di essere "controllata da attivisti di estrema sinistra" e aveva invitato le persone a smettere di donare alla piattaforma. "L'obiettivo di Grok e (di Grokipedia) è la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità", ha affermato Musk sottolineando che il nuovo sito era open source. "Quindi chiunque può usarla per qualsiasi cosa, gratuitamente".
Il contenuto di alcuni articoli di Grokipedia comunque testimoniano di una certa parzialità nei risultati, come si vede nella pagina dedicata a Elon Musk. Nei paragrafi iniziali la piattaforma afferma che il capo di Tesla e SpaceX ha "influenzato il dibattito pubblico" su diversi argomenti, il che gli è valso "critiche da parte dei media mainstream il che testimonia della loro copertura di sinistra". Per quanto riguarda il movimento per i diritti civili "Black Lives Matter", Grokipedia scrive nell' introduzione all'articolo che ha "mobilitato milioni di persone" ma "queste proteste hanno portato a sommosse, (...) le più costose nella storia delle assicurazioni contro i danni alla proprietà, oltre a 25 morti e a un rapido declino urbano nelle aree colpite", continua l'enciclopedia. Grokipedia menziona solo molto più avanti nell'articolo i dati di Acled, un'organizzazione che raccoglie dati sulle zone di conflitto, che rivelano che il 93% delle proteste del movimento è stato pacifico, rispetto al 5% caratterizzato da "violenza dei partecipanti" prima di mettere poi in discussione queste statistiche, accusandole di "sottostimare i rivoltosi".
Un altro esempio che fa pensare che Grokipedia sia di parte è anche la pagina dedicata all'editorialista conservatore Tucker Carlson. Nell'articolo viene messo in evidenzia il suo "ruolo (...) nello smascherare i pregiudizi sistemici del giornalismo tradizionale". L'articolo rimanda a un pezzo pubblicato sul sito web della rivista Newsweek che menziona questi pregiudizi solo citando lo stesso Tucker Carlson.
Fondata nel 2001, Wikipedia è un'enciclopedia collaborativa gestita da volontari, finanziata in gran parte da donazioni, le cui pagine possono essere scritte o modificate dagli utenti di Internet. L'enciclopedia online rivendica un "punto di vista neutrale" nei suoi contenuti.
I contenuti di Grokipedia sono generati dall'intelligenza artificiale (Ia) e dall'assistente di intelligenza artificiale generativa Grok, ma cita anche più fonti in ogni pagina. Ad aprile, il procuratore degli Stati Uniti di Washington Ed Martin, nel frattempo sostituito, ha presentato una richiesta di documenti alla Wikimedia Foundation, che ha autorità su Wikipedia. Martin voleva determinare se Wikimedia avesse diritto all'esenzione fiscale concessa alle fondazioni. Il procuratore nominato da Donald Trump aveva denunciato la "manipolazione delle informazioni" di cui Wikipedia era colpevole, sostenendo che la piattaforma stava cercando di "mascherare la propaganda". A fine agosto, due membri repubblicani della Camera dei Rappresentanti, James Comer e Nancy Mace, hanno aperto un'indagine su "manovre organizzate (...) per influenzare l'opinione pubblica americana (...) manipolando gli articoli di Wikipedia". Il lancio di Grokipedia è stato accolto con favore da diverse personalità di destra, tra cui l'ideologo ultranazionalista russo Alexander Dugin, che ha descritto l'articolo su di lui come "neutrale", "obiettivo" e "giusto", mentre l'articolo di Wikipedia, a suo dire, era "diffamatorio".
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(Adnkronos) - La Francia prevede di inviare un contingente di circa 2.000 soldati in Ucraina. E' l'ultimo allarme lanciato dal servizio di intelligence estero russo (Svr), che da settimane - con regolarità - diffonde alert poi non confermati dai fatti.
Nell'ultimo mese, l'Svr ha preannunciato una provocazione in Polonia, con un attacco a strutture energetiche, da attribuire alla Russia. Successivamente, ha prospettato un'azione contro una nave britannica: anche in questo caso, l'operazione sarebbe servita ad accusare Mosca. Ora, i servizi affermano che Parigi si appresta a inviare circa 2.000 uomini a Kiev. In particolare, "la spina dorsale della formazione sarà composta da truppe d'assalto della Legione straniera francese, provenienti principalmente dai Paesi latino-americani".
Secondo l'agenzia, le truppe sono già state dispiegate nelle aree della Polonia al confine con l'Ucraina, dove stanno svolgendo addestramento al combattimento. Il contingente comprenderà sia soldati semplici che ufficiali. Se informazioni su questi piani dovessero trapelare - anticipa l'Svr - Parigi dichiarerebbe di inviare solo un piccolo gruppo di istruttori per addestrare gli ucraini mobilitati. L'intelligence ha aggiunto che la Francia sta rapidamente creando ulteriori posti letto negli ospedali per accogliere i feriti e che i medici stanno seguendo una formazione specifica per lavorare sul campo.
L'Svr ha aggiunto che il presidente Emmanuel Macron, disperando di riuscire a guidare la Francia fuori dalla crisi economica che sta attraversando, sogna l'intervento e non ha abbandonato la speranza di passare alla storia come leader militare. "Napoleone, Carlo XII, Macron: una traiettoria discendente. Secondo le informazioni ricevute dall'Svr, il presidente francese Macron sogna un intervento militare in Ucraina. Avendo fallito come politico e disperando di riuscire a guidare il Paese fuori dalla sua prolungata crisi socioeconomica, non ha perso la speranza di passare alla storia come leader militare", si legge nel rapporto.
Il ministero degli Esteri russo ha sottolineato che qualsiasi dispiegamento di truppe dei Paesi membri della Nato in Ucraina è inaccettabile per Mosca e comporta il rischio di una brusca escalation. Il ministero ha definito le dichiarazioni sul possibile dispiegamento di truppe un incitamento al proseguimento delle ostilità.
Leggi tutto: Ucraina, allarme 007 Russia: "Francia pronta a inviare 2mila soldati al fianco di Kiev"

(Adnkronos) - Dramma questa mattina a Fenegrò, in provincia di Como. Poco prima delle 9.45, in via Bergamo, un uomo di 81 anni che si muoveva a bordo di una carrozzina elettrica — descritta dai presenti come una "motoretta a quattro ruote” — è stato investito da un’auto in transito. Al volante c'era il secondo portiere dell’Inter Josep Martinez Riera.
L’impatto è stato violentissimo. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorsi: l’elisoccorso, un’ambulanza e i carabinieri. Nonostante i tentativi dei sanitari di rianimarlo, per l’anziano non c’è stato nulla da fare: è deceduto sul posto.
Alla guida dell’auto c’era Josep Martinez, secondo portiere dell'Inter, rimasto illeso e non trasportato in ospedale. I carabinieri hanno eseguito i rilievi per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. La strada è rimasta temporaneamente chiusa per consentire le operazioni di soccorso e i rilievi di rito.
Sul luogo dell’incidente, avvenuto intorno alle 9.45 lungo la strada provinciale 32, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Lomazzo. Dai primi accertamenti, pare che la vittima a bordo di una carrozzina elettrica avesse lasciato la ciclabile e attraversato la carreggiata per raggiungere la pista sul senso opposto. Mentre attraversava, è stato travolto dall’auto di Josep Martinez. Il calciatore si è fermato dopo l’incidente e - a quanto si apprende - sarà sottoposto ad accertamenti dai carabinieri.
L'Inter ha annunciato, con una nota sul proprio sito ufficiale, che la conferenza stampa dell'allenatore Cristian Chivu, alla vigilia del match con la Fiorentina, è stata annullata. La decisione della società nerazzurra arriva a poche ore dall'incidente stradale che ha visto protagonista il proprio secondo portiere, Josep Martinez e nel quale è morto un anziano in carrozzina elettrica.
Leggi tutto: Portiere dell'Inter Martinez travolge e uccide con l'auto anziano in carrozzina

(Adnkronos) - Dramma questa mattina a Fenegrò, in provincia di Como. Poco prima delle 9.45, in via Bergamo, un uomo di 82 anni che si muoveva a bordo di una carrozzina elettrica — descritta dai presenti come una "motoretta a quattro ruote” — è stato investito da un’auto in transito. Al volante c'era il secondo portiere dell’Inter Josep Martinez Riera.
L’impatto è stato violentissimo. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorsi: l’elisoccorso, un’ambulanza e i carabinieri. Nonostante i tentativi dei sanitari di rianimarlo, per l’anziano non c’è stato nulla da fare: è deceduto sul posto.
Alla guida dell’auto c’era Josep Martinez, secondo portiere dell'Inter, rimasto illeso e non trasportato in ospedale. I carabinieri hanno eseguito i rilievi per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. La strada è rimasta temporaneamente chiusa per consentire le operazioni di soccorso e i rilievi di rito.
Sul luogo dell’incidente, avvenuto intorno alle 9.45 lungo la strada provinciale 32, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Lomazzo. Dai primi accertamenti, pare che la vittima a bordo di una carrozzina elettrica avesse lasciato la ciclabile e attraversato la carreggiata per raggiungere la pista sul senso opposto. Mentre attraversava, è stato travolto dall’auto di Josep Martinez. Il calciatore si è fermato dopo l’incidente e - a quanto si apprende - sarà sottoposto ad accertamenti dai carabinieri.
Leggi tutto: Como, anziano in carrozzina muore investito dal portiere dell'Inter Martinez
La conclusione dei lavori è prevista entro l'estate del 2026... Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
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