
Jannik Sinner non sbaglia e vince le Atp Finals di Torino. Il fuoriclasse azzurro ha battuto oggi, domenica 16 novembre, Carlos Alcaraz nella finale del Torneo dei maestri. Il successo di Jannik non cambia il ranking Atp, visto che il numero uno del 2025 resta in ogni caso lo spagnolo, ma permette all'azzurro di confermare punti importanti in vista della prossima stagione. E di mettere in tasca un premio importante.
Atp Finals, quanto incassa Sinner
Il montepremi complessivo delle Atp Finals 2025 è di 15.500.000 dollari. Sinner, campione imbattuto, intasca 5,07 milioni di dollari e si tratta del premio più alto mai messo in palio nella storia Atp.
Atp Finals, come cambia ranking per Sinner
Come cambia il ranking Atp dopo il successo di Sinner alle Atp Finals? Per quest’anno, l’azzurro dovrà accontentarsi del secondo posto, visto che Alcaraz è già certo di chiudere il 2025 da numero uno. Carlos ha al momento 12.050 punti, contro gli 11.500 di Jannik.
"E' più forte di me. Sto tifando Sinner...". Alla fine, anche Bruno Vespa diventa un 'carota boy' e tifa per Jannik Sinner. Il giornalista, conduttore di Porta a Porta e Cinque minuti, si esprime con un tweet durante la finale delle Atp Finals che l'azzurro gioca contro lo spagnolo Carlos Alcaraz.
Il post rappresenta un''inversione a U' rispetto al messaggio che Vespa ha pubblicato qualche settimana fa, dopo la rinuncia di Sinner a giocare le Final Eight della Coppa Davis. "Perché un italiano dovrebbe tifare per lui? Parla tedesco (giusto, è la sua lingua madre), risiede a Montecarlo, si rifiuta di giocare per la nazionale", aveva scritto il giornalista commettendo una gaffe con lapsus: "Onore ad Alvarez che gioca la coppa Davis con la sua Spagna", riferendosi con tutta probabilità ad Alcaraz. Oggi, la 'redenzione'.

Problema fisico per Carlos Alcaraz durante la finale delle Atp Finals di oggi, domenica 16 novembre. Al termine del primo set perso nella super sfida contro Jannik Sinner, lo spagnolo ha chiesto l'intervento del fisioterapista per un massaggio. Dopo il trattamento, richiesto da Carlos anche al termine del nono game del primo parziale (sul 5-4 per lui), il fisioterapista ha messo un cerotto sulla coscia destra dello spagnolo. Un intervento utile ad alleviare la situazione di affaticamento, in un match fin qui tiratissimo.

L'Italia viene sconfitta 4-1 dalla Norvegia che vince a Milano oggi domenica 16 novembre a Milano nel match per l'ultima giornata del girone I di qualificazione ai Mondiali 2026 in Stati Uniti, Messico e Canada. Il risultato certifica il secondo posto dell'Italia nel girone: Norvegia prima con 24 punti e qualificata ai Mondiali, azzurri secondi a quota 18 e costretti a passare per i playoff in programma in primavera.
Le posizioni in classifica erano scontate già prima del calcio d'inizio. Vista la differenza reti, per conquistare il primo posto l'Italia avrebbe dovuto vincere con 9 gol di scarto. La Nazionale del ct Gattuso inizia bene e sblocca il risultato all'11' con Esposito, bravo a girare un suggerimento di Dimarco. Gli azzurri giocano meglio nel primo tempo, ma non capitalizzano la superiorità nel possesso palla.
Il copione cambia radicalmente nel secondo tempo. La Norvegia, impalpabile nella prima frazione, comincia a martellare. Sorloth spaventa gli azzurri, ma è Nusa a cambiare l'inerzia del match al 63'. Azione personale, doppio passo che ubriaca Politano e sinistro terrificante che fa secco Donnarumma: 1-1. Tra il 78' e il 79', nel giro di un centinaio di secondi, la doppietta di Haaland che fa calare il sipario. Il bomber del Manchester City prima fa centro con un sinistro al volo, poi brucia Mancini sull'assist di Thorsby: 3-1. In pieno recupero, arriva il poker firmato da Strand Larsen: Norvegia qualificata e Italia rimandata.
Il sorteggio degli accoppiamenti dei playoff è in programma giovedì 21 novembre alle 13 a Zurigo.

L'Italia viene sconfitta 4-1 dalla Norvegia che vince a Milano oggi domenica 16 novembre a Milano nel match per l'ultima giornata del girone I di qualificazione ai Mondiali 2026 in Stati Uniti, Messico e Canada. Il risultato certifica il secondo posto dell'Italia nel girone: Norvegia prima con 24 punti e qualificata ai Mondiali, azzurri secondi a quota 18 e costretti a passare per i playoff in programma in primavera.
Le posizioni in classifica erano scontate già prima del calcio d'inizio. Vista la differenza reti, per conquistare il primo posto l'Italia avrebbe dovuto vincere con 9 gol di scarto. La Nazionale del ct Gattuso inizia bene e sblocca il risultato all'11' con Esposito, bravo a girare un suggerimento di Dimarco. Gli azzurri giocano meglio nel primo tempo, ma non capitalizzano la superiorità nel possesso palla.
Il copione cambia radicalmente nel secondo tempo. La Norvegia, impalpabile nella prima frazione, comincia a martellare. Sorloth spaventa gli azzurri, ma è Nusa a cambiare l'inerzia del match al 63'. Azione personale, doppio passo che ubriaca Politano e sinistro terrificante che fa secco Donnarumma: 1-1. Tra il 78' e il 79', nel giro di un centinaio di secondi, la doppietta di Haaland che fa calare il sipario. Il bomber del Manchester City prima fa centro con un sinistro al volo, poi brucia Mancini sull'assist di Thorsby: 3-1. In pieno recupero, arriva il poker firmato da Strand Larsen: Norvegia qualificata e Italia rimandata.
Il sorteggio degli accoppiamenti dei playoff è in programma giovedì 21 novembre alle 13 a Zurigo.
L'Italia sotto 1-3 contro la Norvegia oggi domenica 16 novembre a Milano nel match per l'ultima giornata del girone I di qualificazione ai Mondiali 2026 di scena in Stati Uniti, Messico e Canada.
Gli azzurri hanno 18 punti, la Norvegia guida la classifica a quota 21 con una differenza reti nettamente migliore. L'Italia dovrebbe vincere con 9 reti di scato per conquistare il primo posto e la qualificazione diretta ai Mondiali. Il secondo posto costringe invece a giocare i playoff.
Il sorteggio degli accoppiamenti dei playoff è in programma giovedì 21 novembre alle 13 a Zurigo.
L'Italia affronta la Norvegia oggi domenica 16 novembre a Milano nel match per l'ultima giornata del girone I di qualificazione ai Mondiali 2026 di scena in Stati Uniti, Messico e Canada. Gli azzurri hanno 18 punti, la Norvegia guida la classifica a quota 21 con una differenza reti nettamente migliore. L'Italia dovrebbe vincere 9-0 per conquistare il primo posto e la qualificazione diretta ai Mondiali. Il secondo posto costringe invece a giocare i playoff.
Il sorteggio degli accoppiamenti dei playoff è in programma giovedì 21 novembre alle 13 a Zurigo.
L'Italia affronta la Norvegia oggi domenica 16 novembre a Milano nel match per l'ultima giornata del girone I di qualificazione ai Mondiali 2026 di scena in Stati Uniti, Messico e Canada. Gli azzurri hanno 18 punti, la Norvegia guida la classifica a quota 21 con una differenza reti nettamente migliore. L'Italia dovrebbe vincere 9-0 per conquistare il primo posto e la qualificazione diretta ai Mondiali. Il secondo posto costringe invece a giocare i playoff.
Il sorteggio degli accoppiamenti dei playoff è in programma giovedì 21 novembre alle 13 a Zurigo.

Un ragazzo di 22 anni è morto nel pomeriggio di oggi, domenica 16 novembre, in un drammatico incidente avvenuto sulla strada statale 73, all'altezza di Pieve al Toppo, frazione di Civitella in Val di Chiana, in provincia di Arezzo. La vittima, residente ad Arezzo e originaria della Moldavia, viaggiava in direzione del capoluogo quando, intorno alle 16:42, ha perso il controllo della propria auto. Il veicolo è uscito di carreggiata andando a impattare violentemente contro due pini a bordo strada.
L’urto è stato devastante e per il giovane non c’è stato nulla da fare: è deceduto sul colpo. Sul posto sono intervenuti in pochi minuti l’ambulanza infermierizzata del 118 dell’Asl Toscana sud est, una Blsd della Croce Bianca, i vigili del fuoco e la polizia municipale. Nonostante i tentativi di rianimazione, ogni sforzo si è rivelato vano. La salma è stata poi recuperata dalla Croce Bianca e trasferita all’obitorio dell’ospedale San Donato di Arezzo. La polizia municipale ha avviato i rilievi per stabilire le cause esatte dell’incidente.

"Pensavo sarei morta in pochi mesi e mi sono cancellata. Ora sono tornata a vivere". Enrica Bonaccorti a Verissimo, oggi 16 novembre 2025, risponde alle domande di Silvia Toffanin sulla lotta contro la malattia che l'ha colpita. Bonaccorti, 75 anni, sta affrontando un cancro al pancreas. "Va molto meglio di quanto pensassi. Ho fatto chemioterapia e radioterapia, per 2 mesi e mezzo non devo fare più nulla. Poi dovrò sottopormi ad una Tac. Avrei voluto fare altro in questo periodo ma non si può". Il tumore "non si è ridotto con la chemio ma non si è spostato e non ha prodotto metastasi. Al momento non è operabile, deve staccarsi dal pancreas. Ho avuto qualche giorno di nausea, ma a parte questo tutto bene. Non ho dolori e sono stupita, perché ho sentito racconti ben diversi", dice la conduttrice prima di tornare ai momenti in cui ha appreso della malattia in estate.
"Quando ho fatto gli esami, pensavo che il giorno dopo sarei andata al mare. Invece mi hanno detto che dopo 3 giorni avrei dovuto iniziare la chemioterapia. Non avevo particolari sintomi, a parte una gran fiacca. La diagnosi mi evocava Eleonora Giorgi, a cui ero molto legata. Avevo seguito la sua avventura, pensavo che non sarei stata brava come lei. Dopo la diagnosi pensavo che sarebbe finito tutto in pochi mesi, volevo annullarmi e non volevo far nulla: per 4 mesi sono stata assente a me stessa, sono rimasta in un letargo a occhi aperti", racconta.
"Mi sono svegliata grazie alla gente, quando ho deciso di dire come stavano le cose. Mi sentivo di vivere in una bugia: non rispondevo alle amiche, non andavo nelle trasmissioni quando mi invitavano. Io non c'ero, mi ero cancellata. Non potevo continuare a nascondermi e ho detto come stavano le cose, a quel punto ho ricevuto migliaia di messaggi che mi hanno ridato la voglia di essere al mondo", prosegue Enrica Bonaccorti. "Da voi - dice rivolgendosi al pubblico - ho scoperto che ci sono persone che convivono con questa malattia da diversi anni. Mi hanno ridato la voglia di vivere e di esserci".

Un saluto speciale prima della finale delle Atp Finals di oggi, domenica 16 novembre. Fabio Fognini, arrivato in mattinata a Torino per godersi dal vivo l'ultimo atto del Torneo dei maestri tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, ha salutato il fuoriclasse spagnolo poco prima del big match della Inalpi Arena.
I due si sono abbracciati e, chiacchierando, Carlos ha anche preso in giro l'azzurro in maniera simpatica sulla sua partecipazione a Ballando con le stelle, accennando qualche passo. Tutto in un clima sereno e rilassato.
Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Sky Sport Tennis (@skysporttennis)[1]
Alcaraz e Fognini si conoscono ormai da anni e hanno un ottimo rapporto. Per l'azzurro, l'ultimo (e spettacolare) match della carriera è stato proprio contro l'attuale numero uno, nell'ultima edizione di Wimbledon.
Jannik Sinner vince il primi set per 7-6 (7-4) al tie-break nella finale delle Atp Finals a Torino contro lo spagnolo Carlos Alcaraz.
Dove vedere Sinner-Alcaraz? Il match è visibile in diretta e in chiaro su Rai 2, ma anche sui canali Sky Sport. Partita disponibile anche in streaming su Rai Play, Sky Go, Now e Tennis Tv.
Fin qui i precedenti raccontano un 10-5 per Alcaraz. Sinner quest'anno ha battuto lo spagnolo nella finale di Wimbledon, perdendo all'ultimo atto agli Internazionali di Roma, al Roland Garros, a Cincinnati e agli Us Open.
Jannik Sinner torna in campo. Oggi, domenica 16 novembre, il fuoriclasse azzurro affronta Carlos Alcaraz nella finale delle Atp Finals a Torino. Jannik arriva dal successo in semifinale contro Alex De Minaur, mentre lo spagnolo ha battuto Felix Auger-Aliassime ieri sera. Si comincia alle 18.
Dove vedere Sinner-Alcaraz? Il match è visibile in diretta e in chiaro su Rai 2, ma anche sui canali Sky Sport. Partita disponibile anche in streaming su Rai Play, Sky Go, Now e Tennis Tv.
Fin qui i precedenti raccontano un 10-5 per Alcaraz. Sinner quest'anno ha battuto lo spagnolo nella finale di Wimbledon, perdendo all'ultimo atto agli Internazionali di Roma, al Roland Garros, a Cincinnati e agli Us Open.

"Il corpo è sofferente, tra mal di schiena e tremore. Ma la mia anima è sfavillante e sono felicissimo di essere qui". Giovanni Allevi risponde così a Mara Venier nell'intervista oggi nella puntata di Domenica In. Il compositore, 56 anni, da oltre 3 anni combatte contro un mieloma multiplo. "Stavo facendo un concerto a Vienna, sentivo un dolore terribile. La diagnosi è stata tumore midollo osseo, mieloma multiplo ad uno stadio avanzato", dice.
"Io mi sento cambiato da questa malattia. Può sembrare assurdo quello che dico, considero il dolore il mio grande maestro e non una punizione. Mi ha insegnato a vivere il presente, il mio futuro non può spingersi troppo in là secondo le statistiche: ma io non credo alle statistiche. Il mio domani diventa un presente allargato, che io voglio vivere il più intensamente possibile. Ogni alba è una promessa, ogni tramonto è un arrivederci", dice Allevi.
"Da dove viene la mia forza? Dalla stanza dell'accettazione dell'Istituto dei tumori di Milano. Io lì incontro i guerrieri, gli altri pazienti: eroi gentili che devono combattere. Quando una persona mantiene il sorriso attraverso il dolore e il sorriso, diventa un'anima che vibra a frequenze superiori", dice ancora. "Sono anime sfavillanti e splendenti, esempi di vita autentica da cui io ricevo la forza", aggiunge.
Domani esce il film 'Back to life', il film documentario del maestro. Anche l'opera è collegata alla malattia. "Quando è arrivata la diagnosi, non mi sono domandato se sarei sopravvissuto, mi sono chiesto a quali note corrispondessero le lettere della parola 'mieloma': do, la bemolle, re, si, re, re, do, do... che melodia bella... Dal primo giorno di ricovero mi sono dato l'obiettivo di comporre un'opera musicale dedicata alla mia malattia, con l'inizio proprio con quelle 7 note", dice Allevi. "Ho scritto un concerto per violoncello e orchestra, MM22: Mieloma Multiplo 2022, un diario musicale in cui racconto le emozioni dei mesi passati tra la vita e la morte": e quel diario è il fulcro del film.

"La guerra di aggressione è un crimine". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Berlino, nel suo discorso al Bundestag in occasione della cerimonia della 'Giornata del lutto nazionale', a 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. "Oggi è per me motivo di grande onore essere qui e prendere parte alla Giornata del lutto nazionale tedesco. I morti che qui ricordiamo, i morti nel mondo a causa della violenza dei conflitti riguardano ciascuno di noi, se intendiamo essere considerati essere umani".
Per il capo dello Stato "la memoria delle atrocità dell'uomo nel passato e dolore profondo per quelle presenti ci obbligano a un esercizio di consapevolezza. La pace non è un traguardo definitivo bensì il frutto di uno sforzo incessante, fondato sul raggiungimento di valori condivisi e sul riconoscimento della inviolabilità della vita umana di ogni persone, ovunque. Da sempre la guerra ambisce a proiettare la sua ombra cupa sull'umanità".
"La vita delle persone, dei popoli, delle Nazioni è colma di inciampi e di tragedie, talvolta per scelte individuali, più spesso per deliberato operare degli altri. La Prima guerra mondiale lasciò sul terreno almeno 16 milioni di morti, la metà dei quali civili, oltre a venti milioni di feriti e mutilati. La Seconda guerra mondiale, estesa al fronte del Pacifico, si calcola che abbia visto settanta milioni di morti. Le vittime, Paese per Paese, sono impressionanti e va sempre ricordato che non di numeri si tratta, ma di persone. Come è possibile che tutto questo sia potuto accadere e pretenda di ripresentarsi? Quanti morti occorreranno ancora prima che si cessi di guardare alla guerra come strumento per risolvere le controversie tra gli Stati? Che se ne faccia uso per l'arbitrio di voler dominare altri popoli?", ha sottolineato Mattarella.
"Nie wieder, mai più, è l'espressione adottata nella comunità internazionale per condannare l'Olocausto ebraico -ha ricordato il Capo dello Stato- A nie wieder si contrappone wieder, di nuovo. A questo assistiamo: di nuovo guerra, di nuovo razzismo, di nuovo grandi diseguaglianze, di nuovo violenza, di nuovo aggressione".
Nuovi 'dottor Stranamore' si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba 'amare la bomba'. Il Trattato del 1997 che mette al bando gli esperimenti nucleari non ha visto ancora la ratifica da parte di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele, Iran, Egitto, Stati Uniti, mentre la Russia ha ritirato la sua nel 2023. Il rispetto, sin qui, delle prescrizioni che contiene, non attenua la minaccia incombente. Si odono dichiarazioni di altri Paesi su possibili ripensamenti del rifiuto dell’arma nucleare. Emerge, allora, il timore che ci si addentri in percorsi ad alto rischio, di avviarsi ad aprire una sorta di nuovo vaso di Pandora", il monito di Mattarella a conclusione del suo discorso al Bundestag.
"Tutto questo - ha aggiunto il Capo dello Stato - viene agevolato dal diffondersi, sul piano internazionale, di un linguaggio perentorio, duramente assertivo, che rivendica supremazia. Porta soltanto a sofferenze e a divisioni rottamare i trattati, le istituzioni edificate per porre riparo a violenze che nelle nostre società nazionali consideriamo reati e censuriamo severamente, comportamenti che taluno pretende siano legittimi nei rapporti internazionali".

"Perché mi sposo? Per dare, come è giusto, una parte della mia sensibilità e della mia esistenza a chi mi è stata vicino e a chi mi ha dato forza nella difficoltà della vita quotidiana". Vittorio Sgarbi risponde così, a Mara Venier nella puntata di oggi di Domenica In, alla domanda sul matrimonio programmato con la storica compagna Sabrina Colle. "La mia scelta è una forma di volontà di testimoniare la mia convinzione e la mia riconoscenza a Sabrina", dice il critico d'arte, reduce dal ricovero per depressione e gradualmente tornato alla vita pubblica.
"Mi sposerò a Venezia nella "chiesa di Santa Maria dell'Orto. Perché Venezia? Perché lì ho vissuto una parte importante della mia vita, è un ritorno in un luogo della memoria e dell'esistenza felice. Perché il matrimonio? Per dare, come è giusto, una parte della mia sensibilità e della mia esistenza a chi mi è stata vicino e a chi mi ha dato forza nella difficoltà della vita quotidiana", dice Sgarbi.
"Il tempo non cambia e non muta lo spirito delle persone, le rende più vicine e più legate affettivamente al di là delle dichiarazioni e del comportamento tenuto nella vita. Esiste la convinzione che alcuni valori siano comuni e vadano condivisi fino in fondo. La sua ironia e il suo divertimento rispetto alle mie battute sono una forma di intelligenza che oggi hanno trovato una consolazione e una rassicurazione rispetto alla provocazione. Finisce lo stupore, rimane l'amore, che è la cosa più importante", aggiunge.
Pochissime parole sulla vicenda che coinvolge Sgarbi e sua figlia Evelina, che chiede un amministratore di sostegno per il padre. La ragazza, recentemente, è stata ospite di Domenica In. "Le ho detto di prendere un treno e venire subito da te", ricorda Mara Venier. "Poteva tranquillamente venire, non è venuta. Ha deciso così", la risposta di Sgarbi. Queste polemiche provocano dolore? "No".

"La guerra di aggressione è un crimine". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Berlino, nel suo discorso al Bundestag in occasione della cerimonia della 'Giornata del lutto nazionale', a 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. "Oggi è per me motivo di grande onore essere qui e prendere parte alla Giornata del lutto nazionale tedesco. I morti che qui ricordiamo, i morti nel mondo a causa della violenza dei conflitti riguardano ciascuno di noi, se intendiamo essere considerati essere umani".
Per il capo dello Stato "la memoria delle atrocità dell'uomo nel passato e dolore profondo per quelle presenti ci obbligano a un esercizio di consapevolezza. La pace non è un traguardo definitivo bensì il frutto di uno sforzo incessante, fondato sul raggiungimento di valori condivisi e sul riconoscimento della inviolabilità della vita umana di ogni persone, ovunque. Da sempre la guerra ambisce a proiettare la sua ombra cupa sull'umanità".
"La vita delle persone, dei popoli, delle Nazioni è colma di inciampi e di tragedie, talvolta per scelte individuali, più spesso per deliberato operare degli altri. La Prima guerra mondiale lasciò sul terreno almeno 16 milioni di morti, la metà dei quali civili, oltre a venti milioni di feriti e mutilati. La Seconda guerra mondiale, estesa al fronte del Pacifico, si calcola che abbia visto settanta milioni di morti. Le vittime, Paese per Paese, sono impressionanti e va sempre ricordato che non di numeri si tratta, ma di persone. Come è possibile che tutto questo sia potuto accadere e pretenda di ripresentarsi? Quanti morti occorreranno ancora prima che si cessi di guardare alla guerra come strumento per risolvere le controversie tra gli Stati? Che se ne faccia uso per l'arbitrio di voler dominare altri popoli?", ha sottolineato Mattarella.
"Nie wieder, mai più, è l'espressione adottata nella comunità internazionale per condannare l'Olocausto ebraico -ha ricordato il Capo dello Stato- A nie wieder si contrappone wieder, di nuovo. A questo assistiamo: di nuovo guerra, di nuovo razzismo, di nuovo grandi diseguaglianze, di nuovo violenza, di nuovo aggressione".

Va ad uno strepitoso Marco Bezzecchi il successo nell'ultimo appuntamento dell'anno per la MotoGp, nel Gp di Valencia. Il poleman si impone in Spagna su Raul Fernandez, per la doppietta Aprilia, e Fabio Di Giannantonio che beffa nel finale Pedro Acosta che chiude ai piedi del podio. Quinto posto per Aldeguer seguito da Alex Marquez, sesto. Ritirato per Pecco Bagnaia al primo giro per un contatto con Zarco che è stato penalizzato con un long lap. Out anche Morbidelli, Ogura e Martin. In settima posizione si piazza Marini, seguito da Binder, Miller e Bastianini che chiude la top ten.
Termina con l'appuntamento di Valencia il Mondiale di MotoGp con Marc Marquez che nonostante l'infortunio e la chiusura anticipata della stagione ha dominato il mondiale 2025 vincendo il titolo con 5 weekend d'anticipo con 545 punti. Sul podio anche suo fratello Alex Marquez con 467 punti e Marco Bezzecchi con 353, protagonisti di due grandissime stagioni rispettivamente con la Ducati Gresini e l'Aprilia. Bezzecchi con il trionfo a Valencia arriva alla sesta vittoria in top-class, la terza quest'anno. Quarto posto finale per Pedro Acosta, che ha scavalcato Bagnaia nell'ultimo Gp dell'anno, grazie alla quarta posizione dello spagnolo a Valencia e la caduta dell'italiano. La MotoGp torna martedì per una giornata di test ufficiali sempre a Valencia.

“Allo stato gli indizi di colpevolezza emersi a carico dell'indagato per l'omicidio di Leonardo Fiorini non sono sufficienti per l'applicazione di una misura cautelare”. Lo scrive il gip di Roma che ieri ha rimesso in libertà David Stojanovic, che resta indagato a piede libero per l'omicidio di Leonardo Fiorini, il 27enne morto dopo essere precipitato giovedì sera dal b&b di via San Calepodio, nel quartiere romano di Monteverde. Per Stojanovic, risultato positivo ai cannabinoidi, il pm aveva chiesto i domiciliari.
Nell’ordinanza in particolare si citano diverse testimonianze dei vicini di casa, che risultano “comunque tutte conformi nell'affermare che l'indagato ha trattenuto Fiorini per una gamba per impedire la precipitazione[1]” mentre “sono contraddittorie in ordine a quanto accaduto pochi minuti prima della caduta e, in particolare, in ordine alle modalità con cui” il 27enne[2] “è salito a cavallo del parapetto del balcone per poi precipitare al suolo, circostanza questa fondamentale per comprendere la precisa dinamica del fatto al fine della sua corretta qualificazione giuridica”.
Per il gip quindi “la ricostruzione del fatto fornita dall'indagato[3], in attesa degli esiti degli accertamenti investigativi in corso (prima fra tutte l'autopsia e gli accertamenti tossicologici sulla vittima), appare, allo stato, credibile, non potendosi escludere una reazione, quale quella descritta dall'indagato di tipo psicotico, conseguente all'uso di cannabinoidi da parte di una persona di giovane età che ne fa un uso solo occasionale”.
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



