
(Adnkronos) - La carie costa fino al 50% in più in cure tra le fasce a basso reddito e causa, solo in Italia, oltre 24 milioni di ore di lavoro perse ogni anno, pari a una perdita di produttività di oltre 375 milioni di euro. Interventi mirati e preventivi, concentrati sui soggetti più a rischio, potrebbero far risparmiare 2,3 miliardi di euro l’anno, in media 15.070 euro a persona tra le fasce di popolazione italiana più svantaggiate, migliorando al contempo gli esiti di salute. Sono i dati della fase 3 del Global Health Inclusivity Index, realizzato da Economist Impact con il supporto di Haleon e diffuso in occasione del World Simile Day che si celebra oggi, 3 ottobre.
"La carie dentale è oggi la patologia più diffusa al mondo, interessando il 34,1% della popolazione globale in ogni fascia d’età”, afferma Gianna Maria Nardi, dottore in Igiene Dentale, Professore Associato Sapienza Università di Roma e Presidente Atasio, L'Accademia tecnologie Avanzate nelle scienze di igiene orale. "L’intervento preventivo è l’unica arma vincente per evitare di compromettere la salute del dente e nei casi estremi la sua perdita. Studi scientifici hanno dimostrato che già in gravidanza la mamma deve avere stili di vita corretti per condizionare positivamente la salute futura del neonato. Sin dalla tenera età, quando i denti sono ancora sani - spiega Nardi - sarà necessario seguire protocolli di prevenzione che devono prevedere controlli frequenti e seguire corretti stili di vita alimentare, evitando di eccedere con il consumo di cibi e bevande zuccherate e cibi ultra-processati. Ad essa va affiancata una accurata igiene orale domiciliare quotidiana, controllando l'efficacia dello spazzolamento nel disorganizzare il biofilm batterico e privilegiando l'uso di dentifrici al fluoro contenenti sostanze capaci di remineralizzare il dente. Il controllo periodico di igiene orale, da programmare anche in assenza di una problematica dentale evidente - aggiunge - permette di evitare il processo carioso, o permette di intercettare precocemente eventuali demineralizzazioni che possono essere curate in modo da mantenere il sorriso in salute".
Nonostante sia una patologia in gran parte prevenibile - informa una nota - la carie dentale continua a colpire in maniera significativa le comunità più svantaggiate. La limitata disponibilità di cure accessibili e di programmi di educazione alla salute orale porta spesso a interventi tardivi, che risultano più invasivi, costosi e meno efficaci. Questo non solo compromette il benessere delle persone, ma genera anche un impatto economico rilevante, traducendosi in perdita di produttività e maggiori costi per il sistema sanitario.
"La salute orale è strettamente connessa a quella dell’intero organismo e non può essere considerata un aspetto secondario - sottolinea Davide Fanelli, General Manager Southern Europe e Italia di Haleon - Investire nella prevenzione orale, in particolare tra le persone più vulnerabili, significa ridurre le disuguaglianze, migliorare il benessere collettivo e generare un impatto positivo anche in termini economici e sociali. È una delle strategie più efficaci e accessibili per costruire un futuro di salute più inclusivo e sostenibile, generando valore per l’intera società. I risparmi stimati dallo studio Global Health Inclusivity Index per la sola carie- precisa - dimostrano quanto la prevenzione possa incidere: un beneficio che diventa ancora più rilevante se esteso a tutte le principali patologie orali, come parodontite e sensibilità dentale, con impatti positivi sia sulla salute delle persone sia sulla sostenibilità del sistema sanitario. È un impegno che Haleon porta avanti con convinzione, perché crediamo che la salute debba essere davvero per tutti: for health with humanity".
Haleon, che promuove campagne come Parodontax Awareness in Europa iniziative educative nei Paesi del Sud-est asiatico e collaborazioni multisettoriali negli Stati Uniti, in occasione della Giornata Nazionale dell’Igienista Dentale, il 10 ottobre - ricorda l’azienda - sarà presente in diverse città italiane al fianco dei professionisti dentali Aidi, per sensibilizzare e promuovere la salute orale attraverso attività e consulenze gratuite rivolte ai cittadini.
Leggi tutto: World Smile Day, l'indagine: "Con prevenzione dentale risparmi per 2,3 miliardi l’anno"

(Adnkronos) - Francesco Totti 'sfotte' la Roma. L'ex capitano giallorosso è stato protagonista, suo malgrado, del post partita social dei tifosi romanisti, ancora scottati dalla cocente sconfitta di Europa League contro il Lille, che si è imposto all'Olimpico 1-0 in una partita in cui la Roma ha sbagliato per tre volte un calcio di rigore.
E proprio il doppio errore di Dovbyk prima e quello di Soulé poi, è stato al centro dell'audio rubato a Totti, diventato rapidamente virale su X: "Dai oh è uno scherzo... non scherziamo dai. A me rompevano il c...o che facevo gol su rigore. 'Vabbe solo su rigore, è facile tirare i rigori'", ha detto l'ex attaccante giallorosso, " Non è mai successo nella storia del calcio sbagliare tre rigori uno dietro l'altro. Solo la Roma riesce a fare queste cose".
Leggi tutto: Roma, Totti 'sfotte' dopo i rigori sbagliati: "È uno scherzo? Non è mai successo"

(Adnkronos) - La guerra in Ucraina che si trascina ormai dal 2022, i timori mai sopiti di un'escalation nel conflitto, i continui avvistamenti di droni sospetti nei cieli d'Europa. Sul Vecchio Continente non smettono di soffiare venti cupi, a distanza di pochi anni dalla chiusura di un'emergenza planetaria, la pandemia di Covid. Una crisi che aveva consegnato ai Paesi un messaggio chiaro: mai più impreparati. Ma cosa si sta facendo perché questa lezione si concretizzi, soprattutto per infrastrutture essenziali come la sanità? Fra le varie iniziative, ce n'è una che sta seguendo un percorso ufficiale a livello di Ue e coinvolge anche esperti italiani, gli specialisti della Società italiana di cardiologia interventistica (Gise): un progetto per costruire una strategia nazionale di tenuta del sistema sanitario, aggiornando i piani di emergenza anche in vista di scenari bellici che minacciano l’Europa e della possibilità di nuove crisi o pandemie.
Nel dettaglio, l'Italia è sul campo con i suoi 275 centri di emodinamica italiani che fanno parte del progetto europeo 'Resil‑Card'. Un progetto già pronto, su cui si è fatto il punto in occasione del Congresso nazionale Gise in corso a Milano fino a domani, sabato 4 ottobre, e che viene messo a disposizione del Tavolo tecnico istituito dal ministero della Salute lo scorso aprile, che riunisce rappresentanti del Governo, della Sanità e della Difesa. Il gruppo, composto da una decina di esperti, si è già riunito due volte - a giugno e a inizio settembre - con l'obiettivo di definire ruoli, responsabilità e strumenti operativi per rispondere a eventuali crisi complesse, come anche attacchi Crbn (chimici, biologici, radiologici, nucleari) o interventi legati al Patto Atlantico.
Nato in ambito cardiologico con il supporto dell'Ue (programma EU4Health), e promosso dal consorzio We Care con Gise, il progetto Resil Card mette a disposizione degli ospedali uno strumento operativo per verificare la tenuta dei percorsi salvavita e predisporre azioni correttive, prima che sia troppo tardi. Una sorta di 'stress test' che nei mesi scorsi, per quanto riguarda il nostro Paese, ha fatto le sue prove generali in Lombardia e Campania, con la somministrazione di questionari e la raccolta di feedback. "Nel momento in cui il ministero istituisce un Tavolo interministeriale sulla tenuta del sistema, Resil-Card è già pronto. Non è un'ipotesi progettuale, ma uno strumento reale sviluppato insieme a clinici e pazienti, già in fase pilota negli ospedali italiani", sottolinea Francesco Saia, presidente Gise.
Il toolkit consente una valutazione completa e partecipata, grazie a una mappatura dei percorsi di cura e delle fragilità organizzative, al coinvolgimento di medici, infermieri e pazienti, a una misurazione della capacità operativa in condizioni critiche e una serie di raccomandazioni concrete da adottare in ciascuna struttura. "Crediamo che possa diventare uno standard nazionale - aggiunge il presidente eletto Gise, Alfredo Marchese - Gise e Fondazione Gise Ets sono pronti a proporlo come modello tecnico da integrare nella strategia del ministero".
Il progetto europeo si è svolto nell'arco di tre anni. L'ultima fase, nel 2026, è quella della cosiddetta 'dissemination', la diffusione dei risultati pratici. Nei prossimi mesi, Gise avvierà un programma di formazione e sensibilizzazione, in collaborazione con Cittadinanzattiva, per facilitare l'adozione del modello su larga scala. Obiettivo: garantire la continuità delle cure, la sicurezza dei pazienti e la capacità di risposta del sistema sanitario, anche nei momenti più difficili.

(Adnkronos) - Che re sarà il principe William? Un'intervista informale laddove tutto ti aspetteresti tranne l'informalità. Ma accade proprio questo, con il principe William, futuro re ma anche uomo al passo con i tempi. E che delinea, sotto questo aspetto, la monarchia che verrà. Nessun salotto e nessun copione preconfezionato, ma tutto è fluido e naturale nella conversazione, proprio come fra due amici, con l'attore di 'American Pie', Eugene Levy, per il programma di Apple Tv 'The Reluctant Traveller', durante una passeggiata al parco di Windsor, con cane al seguito. Il primogenito di re Carlo è fuori dagli schemi anche per l'ambientazione delle riprese, in un contesto familiare, dove appare rilassato e parla liberamente, perfino di temi delicati, come la malattia del padre e quella di Kate.
L'intervistatore ha evitato, sì, le domande sul rapporto con il fratello Harry, così come quelle sullo zio Andrea, al centro dello scandalo Epstein, ma William ha comunque detto molto su che tipo di re sarà: "Il cambiamento è nei miei programmi", ha annunciato, sottolineando di non voler essere "soffocato dalla storia". "Voglio creare un mondo in cui mio figlio sia orgoglioso di ciò che facciamo, un mondo e un lavoro che abbiano un impatto positivo sulla vita delle persone", ha affermato. Insomma, la sua visione della monarchia è rivolta al futuro, non al passato. Anche se in lui resta vivo il ricordo della nonna, la regina Elisabetta II, vera fonte di ispirazione.
Riguardo al suo programma di cambiamento, William ha detto: "Lo accetto e mi piace questo cambiamento, non lo temo. È proprio questo che mi entusiasma, l'idea di poter apportare un cambiamento. Non un cambiamento radicale, ma cambiamenti che ritengo necessari". E ha aggiunto: "Penso che sia molto importante che la tradizione perduri, e la tradizione ha un ruolo fondamentale in tutto questo. Ma ci sono anche momenti in cui si guarda alla tradizione e ci si chiede: 'È ancora adatta allo scopo oggi? È ancora la cosa giusta da fare? Stiamo ancora facendo e ottenendo il massimo impatto possibile?'".
Alla domanda di Levy, star della famosa serie televisiva Schitt's Creek, se pensa spesso a quando diventerà re, William ha risposto: "Non è qualcosa a cui penso quando mi sveglio la mattina, perché ciò che mi motiva è essere autentico, essere me stesso e genuino. E poi, puoi aggiungere qualsiasi etichetta e ruolo che ne consegue, ma se non sono fedele a me stesso e non sono fedele a ciò che rappresento e in cui credo, allora non importa davvero chi sei, si perde tutto. Prendo sul serio i miei ruoli e le mie responsabilità, ma è importante, come ti ho detto prima, non sentirti come se fossero loro a possedere te: devi essere tu a possedere loro".
Per ora, William gira per il Castello di Windsor in monopattino elettrico, ma si descrive ancora come "una persona ritardataria". La sua bevanda preferita è una pinta di sidro dolce. Attualmente - racconta - nessuno dei suoi figli ha un telefono proprio, cosa su cui lui e la principessa sono molto severi, ha detto. Da bambino, amava correre sui pavimenti in legno del maniero insieme ai suoi cugini, cercando di evitare di farsi male. Ora i suoi figli fanno lo stesso, ma il pavimento è stato ricoperto di moquette, quindi è meno pericoloso.
Il momento più toccante è stato quando William ha parlato del cancro della moglie e del padre. Usa il termine "sopraffatto" per descrivere come a volte si è sentito nell'ultimo anno e mezzo. Un'esperienza sconvolgente per lui e la sua famiglia, che ha ovviamente rafforzato il suo desiderio di mettere al primo posto la moglie e i figli. "È importante esserci l'uno per l'altro e rassicurare i bambini che tutto va bene", ha detto.
Leggi tutto: William, come sarà la monarchia del futuro re? "Il cambiamento nei miei programmi"

(Adnkronos) - Per la prima volta nei cinque secoli di storia è una donna la guida spirituale della 'Chiesa di Inghilterra', fondata da Enrico VIII nel sedicesimo secolo in rottura con la Chiesa di Roma, e di 85 milioni di anglicani in tutto il mondo. Sarah Mullally, 63 anni, una lunga carriera di successo come infermiera prima di essere scelta vescova di Londra, è la nuova arcivescova di Canterbury e primate anglicano.
Ordinata come pastora a quarant’anni, ha ricoperto diversi incarichi nella chiesa di stato inglese prima di diventare vescova di Crediton, vescova suffraganea nella diocesi di Exeter. Sono occorsi undici mesi per trovare un nuovo arcivescovo, dopo che il primate uscente Justin Welby si era dimesso, lo scorso gennaio, per uno scandalo legato al problema degli abusi. Sarah Mullally ha guidato, per mesi, il processo 'Living in love and faith' che ha portato a preghiere e benedizioni per coppie omosessuali stabili.
"A nome della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles do il benvenuto alla notizia della nomina della vescova Sarah Mullally come arcivescova di Canterbury. Porterà molti doni personali e una lunga esperienza al suo nuovo ruolo". Con queste parole, contenute in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, il card. Vincent Nichols, primate cattolico di Inghilterra e Galles, ha commentato la scelta della vescova di Londra Sarah Mullally come guida spirituale della Chiesa di Inghilterra.
“Le sfide e le opportunità che attendono la nuova arcivescova sono molte e significative - ha detto ancora l’arcivescovo di Westminster - A nome della comunità cattolica inglese prometto alla nuova arcivescova le nostre preghiere”. “Insieme risponderemo alla preghiera di Gesù nel Vangelo ‘che possiamo tutti essere uno’ e cercare di sviluppare i legami di amicizia e missione condivisa tra la Chiesa di Inghilterra e la Chiesa cattolica”, ha concluso.
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(Adnkronos) - È atterrato all'aeroporto di Fiumicino l'aereo proveniente da Tel Aviv con a bordo i quattro parlamentari italiani che si trovavano a bordo delle navi della Global Sumud Flotilla, le imbarcazioni abbordate e sequestrate da Israele mentre si avvicinavano alla costa di Gaza, in acque internazionali. Il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi sono stati liberati da Israele e sono tornati in Italia.
Ad accoglierli il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di AVS.
"Sto bene, siamo un po' provati ma il nostro pensiero continua a essere a Gaza. Anche con tutte le persone che non sono tornate. Ci sono state delle violazioni e sono successe un sacco di cose, ne parleremo sicuramente domani", ha detto Scuderi.
Per gli altri membri italiani della Flotilla, 42 persone, l'iter prevede l'espulsione volontaria o, in caso di rifiuto, un provvedimento di espulsione dopo un breve procedimento. "Spero possano rientrare al più presto, nel giro di un paio di giorni, siamo al lavoro per questo, anche ieri sera ho parlato con il ministro degli Esteri israeliano Sa'ar", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungendo che "i nostri connazionali stanno tutti bene".
Leggi tutto: Flotilla, parlamentari tornati in Italia: "Siamo provati, ci sono state violazioni"

(Adnkronos) - Un corteo di manifestanti organizzato dall’Unione Sindacale di Base (Usb) ha raggiunto oggi, venerdì 3 ottobre, il Centro tecnico federale della Figc a Coverciano, sede dei ritiri della Nazionale italiana di calcio. La protesta è stata organizzata per chiedere l'annullamento di Italia-Israele, prevista il 14 ottobre a Udine. "Quella partita non deve giocarsi", hanno dichiarato i partecipanti, in segno di opposizione alla politica israeliana e in solidarietà con il popolo palestinese.
Parallelamente, un altro spezzone del corteo - promosso dalla Cgil - si è fermato davanti allo stadio Artemio Franchi, come inizialmente previsto dal percorso autorizzato.
Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, aveva dichiarato ieri che il calcio "non può risolvere i problemi geopolitici", mentre è sotto pressione per sospendere Israele a causa del conflitto palestinese. L'organismo di governo mondiale dello sport ha dichiarato in una nota che, durante una riunione del Consiglio FIifa, Infantino "ha sottolineato l'importanza di promuovere la pace e l'unità, in particolare nel contesto della situazione attuale a Gaza".
Leggi tutto: Sciopero per Gaza, corteo pro Pal a Coverciano: "Italia-Israele non deve giocarsi"

(Adnkronos) - "Ricordando il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, considero tendenziose e provocatorie le indiscrezioni di alcuni organi di stampa che, citando 'fonti ufficiose Rai', ipotizzano altre ragioni alla base della decisione aziendale. Ribadisco la mia fiducia nei Giudici e resto convinto che, sia in sede penale che giuslavoristica, riuscirò a dimostrare la bontà delle mie ragioni, a cominciare dalla impugnativa del licenziamento, per la quale ho già conferito mandato ai miei legali". A parlare, tramite una nota stampa, è Enrico Varriale, dopo il licenziamento del giornalista dalla Rai in seguito alla condanna in primo grado in un procedimento che lo vedeva imputato per stalking e lesioni.
"Sui motivi che hanno portato alla decisione aziendale di interrompere il rapporto di lavoro - sottolinea poi il giornalista sportivo - ricordo che nella prima vicenda penale allo stato esiste una sentenza di condanna a 10 mesi, con pena sospesa e non menzione, avverso la quale ho già proposto appello. Nel secondo caso non si è ancora conclusa la fase istruttoria del processo ed io stesso non sono stato ancora sentito dal Giudice".
Nella nota Varriale rivela poi un ulteriore dettaglio sui suoi rapporti con la tv di Stato. "La Rai, che negli ultimi quattro anni mi ha totalmente impedito di fare il mio lavoro (ma non mi ha mai sospeso cautelarmente dal servizio non essendoci motivazione per farlo), è già stata condannata dal Tribunale di Roma lo scorso 22 gennaio 2025 per la dequalificazione professionale operata nei miei confronti - scandisce il giornalista - La relativa sentenza, solo parzialmente ottemperata dall'Azienda, non è stata da me finora resa pubblica per il rispetto che ho sempre avuto per la Rai, di cui sono parte da quasi 40 anni".
Leggi tutto: Varriale: "Ho fiducia nei giudici, ricordo che esiste presunzione di innocenza"



(Adnkronos) - L'Italia si prepara ai prossimi impegni di qualificazione ai Mondiali 2026. Oggi, venerdì 3 ottobre, il ct Gennaro Gattuso ha diramato la lista dei 27 convocati per le prossime partite contro Estonia e Israele, in programma rispettivamente l'11 e il 14 ottobre. Alcune novità, tra cui la prima chiamata per Nicolussi Caviglia e Cambiaghi, per il commissario tecnico, reduce dalle vittorie proprio contro l'Estonia, battuta 5-0, e Israele, superato in trasferta per 5-4.
Risultati che hanno portato gli azzurri al secondo posto del gruppo I a quota 9 punti, a -6 dalla Norvegia capolista, ma con una partita in meno. Ecco l'elenco completo dei convocati.
Portieri: Marco Carnesecchi (Atalanta), Gianluigi Donnarumma (Manchester City), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham)
Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Diego Coppola (Brighton), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Gianluca Mancini (Roma), Destiny Udogie (Tottenham)
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Hans Nicolussi Caviglia (Fiorentina), Sandro Tonali (Newcastle)
Attaccanti: Nicolò Cambiaghi (Bologna), Francesco Pio Esposito (Inter), Moise Kean (Fiorentina), Riccardo Orsolini (Bologna), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Atletico Madrid), Mateo Retegui (Al-Qadsiah), Mattia Zaccagni (Lazio).
Leggi tutto: Italia, i convocati di Gattuso: prima volta per Nicolussi Caviglia e Cambiaghi

(Adnkronos) - Il deciso calo delle temperature sull'Italia con l'arrivo del freddo all'inizio di ottobre ha bruscamente portato gli italiani dalla maglietta al maglione, soprattutto la mattina. Per alcune persone, però, la sensazione di gelo può diventare costante e impossibile da tollerare. Essere freddolosi potrebbe dipendere da diverse condizioni, e talvolta da malattie, da approfondire insieme al proprio medico.
A spiegare i motivi è il portale di divulgazione scientifica 'Dottore, ma è vero che...?' curato dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri. "Occorre distinguere le situazioni normali dall'ipersensibilità come segnale di altre patologie. Quando il clima è rigido, come nei cosiddetti giorni della merla, si combatte il freddo con un abbigliamento più pesante e ambienti riscaldati. Così aiutiamo il nostro corpo a non disperdere calore - spiegano gli esperti - La temperatura corporea oscilla normalmente tra i 35,2 e i 36,9 gradi; è un po' più bassa negli anziani e più variabile nei bambini. Quando fa caldo i capillari si dilatano, il flusso di sangue aumenta e si sprigiona calore dalla cute. In caso di freddo, invece, si verifica la vasocostrizione, cioè il restringimento dei vasi, che tendono così a far fluire il sangue verso gli organi vitali. Una conseguenza di questo processo è la sensazione di freddo, ed è normale. Chi non tollera le temperature esterne più rigide, accusando sintomi anche dolorosi, è invece ipersensibile".
Quali sono le cause dell’ipersensibilità al freddo? "Alcune cause sono legate proprio al clima invernale, altre dipendono da specifiche patologie. Si può infatti percepire più freddo, rispetto ad altri, perché in convalescenza dopo una malattia infettiva. Oppure capita dopo aver sofferto di dissenteria e vomito: in questo caso, la causa è la disidratazione.
L'ipersensibilità al freddo potrebbe però essere il sintomo di disturbi da non trascurare - avvertono - Per questo, se si ritiene di soffrire il freddo più del normale, occorrerà verificare di non essere affetti da: anemia, perché la riduzione di globuli rossi porta meno ossigeno nel sangue e causa carenza di vitamina B12 e ferro; malnutrizione e anoressia, perché il grasso corporeo aiuta a produrre calore; ipertensione arteriosa; diabete e altri fattori di rischio cardiovascolare (come il fumo); ipotiroidismo, perché le malfunzioni della tiroide portano a metabolismo lento e, di conseguenza, cala la produzione di calore; lesioni nervose, causate da traumi; patologie neurologiche, come la malattia di Parkinson; cattiva circolazione e, in alcuni casi, la sindrome di Raynaud".
Cos’è la sindrome di Raynaud? "Chi soffre di problemi circolatori tende più di altri a sentire freddo alle mani e alle dita. Se questa condizione diventa frequente e con segnali più marcati, potrebbe trattarsi della sindrome di Raynaud. In questo caso a provocare il freddo - concludono - è il restringimento dei vasi sanguigni di mani e piedi, a un livello tale da far cambiare colore a queste parti del corpo (ma anche al naso e all’orecchie). Le terminazioni, infatti, per il mancato o ridotto flusso di sangue, diventano pallide, quasi bianche, e si può sentire dolore, gonfiore o formicolio. In presenza di questa condizione è raccomandabile rivolgersi al medico".
Leggi tutto: Temperature giù in Italia, ecco perché sente più il freddo

(Adnkronos) - Milano si prepara ad accogliere i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026. Tra le tante iniziative in vista delle Olimpiadi, lo sport arriva anche nel cuore della città. Dal 3 al 5 ottobre Piazza San Babila, a due passi dal Duomo, si trasformerà in un'arena a cielo aperto con l'Ice Hockey Playground by Fiera Milano. Un evento aperto al pubblico per tre giorni e che permetterà a cittadini, famiglie e turisti di partecipare gratuitamente a sessioni di training di hockey su ghiaccio sintetico, imparare le regole e giocare insieme alle atlete delle squadre femminili milanesi di hockey, Valchirie e Devils Milano. Una finestra che anticipa la rassegna a cinque cerchi, per portare i valori dello sport, della comunità e dell'inclusione nel cuore del capoluogo lombardo.
Milano Cortina 2026 non sarà solo un evento sportivo, ma un'occasione di rinascita: per le infrastrutture, per il turismo, per l'identità della città. Con oltre 5,3 miliardi di euro di impatto economico stimato per Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige (di cui 1,1 miliardi destinati alla spesa immediata sul territorio durante i Giochi, 1,2 miliardi a flussi turistici nei 12-18 mesi successivi e 3 miliardi di valore infrastrutturale) i Giochi sono già oggi un motore per il presente e per il futuro pronto ad accogliere più di 2 milioni di visitatori, con un'audience globale di 3 miliardi di persone. Fiera Milano, in occasione dei Giochi, avrà tra l'altro un ruolo importante nel contesto organizzativo. Oltre a essere partner ufficiale di Milano Cortina 2026, sarà protagonista come venue olimpica, ospitando le gare di speed skating e di hockey su ghiaccio, oltre alle attività di accoglienza per media e delegazioni internazionali.
L'iniziativa, che ha il patrocinio dell'Assessorato allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Milano, rappresenta anche l'occasione per il lancio del concorso a premi "Unlock the Olympic Winter Games", che mette in palio - ogni giorno - biglietti per assistere alle gare di hockey su ghiaccio e di speed skating, discipline che saranno ospitate proprio all'interno delle venue olimpiche realizzate nel quartiere fieristico. "Le Olimpiadi rappresentano uno dei momenti più alti di unità e condivisione a livello globale: un evento che supera confini e differenze, capace di riunire popoli e culture sotto i valori universali dello sport" ha spiegato Carlo Bonomi, Presidente di Fiera Milano.
"Con Ice Hockey Playaround - ha aggiunto - vogliamo portare a Milano un assaggio di questa straordinario energia, avvicinando la città a uno degli appuntamenti più attesi e partecipati del mondo. Le Olimpiadi sono anche un'occasione per investire sulla formazione dei giovani e per diffondere l'importanza dello sport come scuola di vita' un patrimonio di valori che resterà anche oltre i Giochi".
Martina Riva, assessore allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili del Comune di Milano, ha aggiunto: "Con Ice Hockey Playground, la città fa un passo in più nella preparazione dell'atmosfera olimpica. Non è soltanto una pista da hockey in piazza, ma un messaggio forte e chiaro. I Giochi di Milano Cortina 2026 saranno un patrimonio per tutta la città, capaci di lasciare in eredità non solo nuove infrastrutture, ma una rinnovata cultura dello sport. Vogliamo che sempre più bambini, ragazzi e famiglie possano scoprire le discipline invernali e vivere lo sport come diritto e come opportunità di crescita".
ECCO IL LINK per registrarsi alle sessioni gratuite di training.
Leggi tutto: Milano, le Olimpiadi arrivano in anticipo: a due passi dal Duomo si gioca... a hockey

(Adnkronos) - Stop a Clothoff, l’app che spoglia le persone: il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, in via d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati personali degli utenti italiani nei confronti di una società, con sede nelle Isole Vergini Britanniche, che gestisce l’app Clothoff.
"Clothoff offre un servizio di AI generativa che rende possibile - gratuitamente e a pagamento - la generazione di immagini di 'deep nude', ovvero foto e video falsi che ritraggono persone reali in pose nude o sessualmente esplicite o, addirittura, pornografiche - osserva il Garante - L’applicazione consente a chiunque, inclusi i minorenni, di creare fotografie e realizzare video partendo da immagini, anche ritraenti minori, in assenza di qualsiasi accorgimento che permetta di verificare il consenso della persona ritratta e senza apporre alcuna segnalazione circa il carattere artificiale di foto e video".
Il blocco del Garante, che comunque ha avviato un’attività di indagine finalizzata a contrastare tutte le app di nudificazione, si è reso necessario "a causa degli elevati rischi che tali servizi possono comportare per i diritti e le libertà fondamentali, con particolare riguardo alla tutela della dignità della persona, ai diritti di riservatezza e di protezione dati personali dei soggetti coinvolti in queste tipologie di trattamenti, specie se coinvolgono ragazzi minorenni". "Lo confermano i numerosi e recenti fatti di cronaca nazionale italiana, dai quali emerge come l’abuso di immagini in tal modo artefatte stia ormai generando un vero e proprio allarme sociale", osserva ancora il Garante.
Leggi tutto: Garante: stop a Clothoff, l'app che spoglia le persone




(Adnkronos) - Il Festival di Sanremo 2026 sarà l'ultimo per Carlo Conti? Possibile, se non probabile. In un'intervista al Corriere della Sera parla dei suoi quarant'anni in Rai, il conduttore traccia un bilancio della sua carriera fa il punto sulla sua nuova 'avventura', la quinta, al timone del Festival di Sanremo al via il prossimo febbraio.
Cinque edizioni "è un bel numero, un ottimo obiettivo, possono bastare", dice Conti che appare scettico sulla possibilità di guidarne un'altra anche come fare direttore artistico. "Nel preparare un Festival l’impegno più grosso è proprio la direzione artistica, la conduzione è la punta dell’iceberg, è niente rispetto a quello che c’è sotto. A quel punto — se sei un conduttore — tanto vale abbinare i due aspetti".
Il conduttore si sofferma sul lavoro che sta svolgendo per la prossima edizione. Sono arrivate, dice, "tante" canzoni. "Quest’estate ogni tanto mi mettevo le cuffie e ascoltavo i primi brani. Ma è ancora presto, il grosso arriverà da qui a novembre. Sono sempre convinto che 26 sia il numero giusto di canzoni, ma all’ultimo Festival ho sforato: questa volta devo imparare a essere più severo e 'cattivo' per togliere 4 canzoni: la scelta non mi fa dormire!".
Quanto agli ospiti, fissi o a rotazione e al fatto che l’amministratore delegato della Rai ha apertamente invitato Celentano, Conti dice: "Ora la concentrazione è sulla parte musicale, poi verranno le idee su quella televisiva. Celentano? A chi non piacerebbe averlo sul palco...". Parlando poi della sua carriera, Conti sottolinea che la scelta recente più difficile è stata quella di "Lasciare L’Eredità: il programma quotidiano è quello che ti dà grande popolarità, che ti fa entrare tutti i giorni nelle case delle famiglie. Sette anni fa ho fatto una scelta di vita: ho abbandonato l’impegno giornaliero per dedicare la maggior parte del tempo alla mia di famiglia". La sua carriera, racconta più in generale, è stata scandita da "una crescita, lenta ma costante, gradino per gradino, una scalata continua che mi ha dato sempre più professionalità e mestiere. La conduzione è un lavoro che si impara con le ore di volo, senza correre, ogni programma è arrivato nel momento giusto, dalla tv dei ragazzi fino a Sanremo".
Conti, tornato ora in onda con 'Tale e Quale Show', (funziona "per la capacità di regalare momenti di leggerezza e svago a un pubblico largo") replica al fatto che spesso lo definiscono 'democristiano' e dice: "Non è un’offesa. Sono cristiano perché sono cattolico e sono democratico perché lascio spazio e rispetto tutti. Forse semplicemente intendono dire che sono diplomatico". Un ultimo accenno è per Stefano De Martino e sul fatto che, col tempo, possa diventare il nuovo Baudo: "Stefano ha tempi, presenza, disciplina e regole che gli vengono dal ballo: ha tutte le caratteristiche per fare bene come sta già dimostrando. Credo che di personaggi come Baudo, Corrado, Mike e Tortora non possano esserci eredi: loro sono i senatori che hanno insegnato a tutti noi".
Leggi tutto: Ultimo Sanremo per Carlo Conti? "Cinque edizioni possono bastare"

(Adnkronos) - Ruggisce la Ferrari a Singapore. Oggi, venerdì 3 ottobre, Fernando Alonso su Aston Martin si è aggiudicato le prime prove libere del Gran Premio di Singapore, seguito subito a ruota dalla Ferrari guidata da Charles Leclerc ad appena 150 millesimi di distacco. Terzo Max Verstappen su Red Bull, giù dal podio, al quarto posto, l'altra Ferrari in mano a Lewis Hamilton.
Per la seconda sessione di prove libere, e avere nuove indicazioni sui miglioramenti delle Ferrari in vista degli appuntamenti del weekend, che culminerà nella gara di domenica 5 ottobre, bisognerà aspettare il pomeriggio. L'appuntamento in pista è fissato per le 15 ora italiana.
Leggi tutto: Formula 1, ruggito Ferrari nelle prime libere: Leclerc secondo, Hamilton quarto
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