
(Adnkronos) - Ogni anno circa 290mila casi di infezione respiratoria acuta negli adulti e 1.800 decessi. Sono i numeri registrati solo in Italia per il virus respiratorio sinciziale (Vrs o Rsv nella sigla inglese), che si presenta con sintomi simil-influenzali, ma può determinare complicanze respiratorie significative nei soggetti fragili come over 60, persone immunocompromesse e neonati. Un fenomeno sottovalutato e sottostimato, specialmente nella popolazione adulta e anziana: spesso, infatti, la malattia da Rsv non viene diagnosticata correttamente. La protezione dei soggetti fragili resta la priorità: in Italia si registrano infatti oltre 50mila ricoveri all'anno. Nel dettaglio si calcano circa 25mila ospedalizzazioni di bambini sotto i 5 anni di età legate alle complicanze come bronchiolite e polmoniti, e circa 26mila negli over 60. Sul fronte della prevenzione, sono oggi disponibili strumenti sicuri ed efficaci come la vaccinazione e l'immunoprofilassi; nonostante queste opportunità, però, l'Rsv non è ancora incluso nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv).
Di questi temi e della necessità di una informazione corretta e aggiornata sui rischi e sulle strategie di prevenzione a disposizione si è parlato al media tutorial 'Giornalismo scientifico e comunicazione biomedica: il caso della malattia infettiva da virus respiratorio sinciziale' promosso dal Master Sgp - La Scienza nella pratica giornalistica della Sapienza Università di Roma, con il contributo non condizionante di Pfizer, che oggi nella Capitale ha messo a confronto i giornalisti con gli esponenti del mondo medico-scientifico, specialisti in igiene, medicina preventiva e pediatria.
La rilevanza per la salute pubblica dei virus respiratori risiede sia nell'impatto socio-sanitario legato alla loro larga diffusione, sia al potenziale pandemico espresso da alcuni ceppi di virus influenzali e coronavirus, ricorda una nota. "La maggior parte dei virus respiratori ha una spiccata tendenza stagionale - afferma Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene, università del Salento - Nell'emisfero Nord del pianeta è nei mesi invernali che si verificano i picchi di infezioni da influenza, virus respiratorio sinciziale, Sars-CoV-2, metapneumovirus, rhinovirus e adenovirus, per citare i più frequentemente diagnosticati. La circolazione combinata di questi virus rende la stagione invernale particolarmente critica in termini di pressione sul sistema sanitario. Ancora oggi le informazioni che abbiamo sulla circolazione dei virus respiratori sono affette da una forte sottostima".
Il sistema di sorveglianza, osserva Lopalco, "non è completamente efficiente nel rilevare i casi reali e ciò non consente di valutarne il reale impatto sociosanitario: a questo scopo - suggerisce l'esperto - sarebbe necessario impostare studi ad hoc che, laddove eseguiti, hanno mostrato che il danno individuale e sociale di queste infezioni va ben oltre il periodo della malattia acuta. Nei soggetti fragili e anziani, ad esempio, un periodo di ricovero dopo un'infezione respiratoria può scatenare una serie di complicanze e si associa spesso a una perdita consistente dell'autonomia".
In Italia, dopo l'esperienza della pandemia da Covid-19, il sistema di sorveglianza dell'influenza Influnet si è ampliato diventando RespiVirNet, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze su altri virus respiratori come l'Rsv che si possono prevenire con la vaccinazione. "La sorveglianza consente di misurare il reale carico di malattia, supporta la programmazione sanitaria e l'allocazione delle risorse, guida le decisioni sulle strategie preventive e aumenta la consapevolezza del carico di malattia - evidenzia Caterina Rizzo, professoressa ordinaria di Igiene e medicina preventiva, università di Pisa - Comprendere e comunicare il peso dell'Rsv a tutti gli attori coinvolti è essenziale per rafforzare la prevenzione, ridurre la sottostima e tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione".
Il virus respiratorio sinciziale colpisce in modo diverso nelle differenti fasce d'età. L'Rsv "è un virus ubiquitario che colpisce praticamente tutti i bambini entro i 2 anni di vita, con possibili reinfezioni nel corso della prima infanzia e financo in età adulta - illustra Paolo Manzoni, professore associato di Pediatria e neonatologia, università di Torino – Se nei soggetti oltre i 2 anni di età il virus causa spesso sintomi simil-influenzali, colpendo per lo più le vie aeree superiori, al contrario una percentuale importante di pazienti con età meno di 2 anni presenta coinvolgimento delle basse vie aeree che può sfociare, nello specifico, nel quadro clinico classico conosciuto come bronchiolite e nelle sue complicanze sia immediate, sia a lungo termine". Oltre ai neonati prematuri e di età inferiore ai 6 mesi, le popolazioni a rischio di sviluppare una patologia respiratoria grave a seguito di Rsv sono le persone over 60 e quelle immunocompromesse o con patologie preesistenti come il diabete, le malattie cardiache e polmonari, nelle quali il virus può scendere alle vie respiratorie inferiori causando principalmente polmonite.
A partire dal 2023 - prosegue la nota - nell'Unione europea sono stati resi disponibili vaccini contro l'Rsv indicati per proteggere sia i neonati fino ai 6 mesi, attraverso la vaccinazione della mamma (le donne in gravidanza possono vaccinarsi dalla 24esima alla 36esima settimana di gestazione), sia adulti e anziani (le società scientifiche raccomandano la vaccinazione per i soggetti a rischio di 60-74 anni e per le persone di età pari o superiore a 75 anni). L'efficacia della prevenzione nelle persone over 60 è stata evidenziata da diversi studi, tra cui una recente esperienza real world pubblicata sul 'New England Journal of Medicine', che ha valutato un primo impatto del vaccino nel prevenire i ricoveri: il bivalente ha ridotto da 0,66 a 0,11 gli eventi per mille persone/anno, con un'efficacia dell'83,3% (Ci 42,9-96,9). Per le forme più gravi (tratto respiratorio inferiore), l'efficacia è salita al 91,7%, superando ampiamente il criterio di successo prespecificato.
"Numerosi Paesi hanno già emanato raccomandazioni per la vaccinazione contro l'Rsv in base all'età (≥60, 65 o 75 anni) o ai fattori di rischio. Anche molte società scientifiche hanno fortemente raccomandato questa vaccinazione - rimarca Sara Boccalini, professoressa associata di Igiene, università degli Studi di Firenze - In Italia il Board del Calendario vaccinale per la vita raccomanda l'uso del vaccino contro l'Rsv per tutti i soggetti di età superiore-uguale ai 75 anni e per i soggetti affetti da patologie croniche di età uguale o superiore ai 60 anni. Tuttavia - precisa - al momento la vaccinazione contro l'Rsv non è raccomandata in base all'attuale Pnpv 2023-2025. La speranza è che le istituzioni sanitarie italiane integrino quanto prima l'offerta del vaccino Rsv per la popolazione anziana e a soggetti a rischio per patologie nel calendario delle immunizzazioni offerte attivamente e gratuitamente alla popolazione".
La sfida principale - concludono gli esperti - resta duplice: da un lato rafforzare la raccolta di dati epidemiologici solidi per comprendere con precisione la diffusione e l'impatto della malattia infettiva da virus respiratorio sinciziale; dall'altro integrare in modo equilibrato le strategie di prevenzione disponibili, tenendo conto di tutte le popolazioni fragili a rischio di complicanze. Un approccio basato sulle evidenze scientifiche potrà fornire un contributo concreto al dibattito pubblico e istituzionale, sostenendo scelte consapevoli e mirate nella tutela della salute collettiva.

(Adnkronos) - Il via libera di Aifa alla rimborsabilità di osimertinib più chemioterapia nel trattamento in prima linea dei pazienti con carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule (Nsclc) e mutazione di Egfr "è una tappa importante, arrivata dopo 10 anni dalla prima autorizzazione della Fda (Food and Drug Administration) di osimertinib. Questa è quindi una bella storia che continua, su cui continuiamo ad impegnarci". Lo ha detto Paola Morosini, Medical Affairs Head Oncology di AstraZeneca Italia, all'incontro con la stampa sulle nuove frontiere del trattamento della patologia e organizzato dalla farmaceutica oggi a Milano.
Dallo studio di fase III Flaura2, che confronta gli esiti dell'associazione di osimertinib e chemioterapia come trattamento di prima linea con quelli di osimertinib in monoterapia, emergono "risultati sorprendenti - commenta Morosini - Un paziente metastatico che ha una overall survival, cioè una sopravvivenza mediana, di quasi 4 anni" è un dato che "non ci si aspettava al tempo dell'avvento di osimertinib. E' un elemento che rappresenta una speranza per tutti quei pazienti con questa diagnosi e con la mutazione Egfr, che permette di indirizzare la terapia sul meccanismo alla base della crescita tumorale. Lo stesso vale per la seconda nuova indicazione", aggiunge, che prevede la rimborsabilità di osimertinib, successivamente alla chemio-radioterapia nei pazienti con Nsclc e mutazione Egfr allo stadio 3 non resecabile. "Anche in questo caso - osserva - si tratta di risultati che mancavano per questi pazienti".
"E' fonte di orgoglio e di soddisfazione vedere i risultati tangibili del nostro lavoro, della nostra ricerca e dei nostri investimenti - conclude Morosini - Vogliamo continuare a impegnarci affinché la diagnosi di tumore al polmone non sia una condanna, ma una possibilità di trattamento e che, in futuro, non sia più causa di morte. Abbiamo tante molecole su cui impegnarci. Speriamo di avere 'altri osimertinib', forse non così importanti, ma davvero significativi".
Leggi tutto: Morosini (AstraZeneca): "Bene nuove indicazioni osimertinib in cancro polmone"

(Adnkronos) - Per i 'Cuoricini', i loro fan più devoti, è già tempo di 'Nostalgia canaglia' (citando un altro celebre duo). La notizia della separazione tra Fausto Lama e California, i Coma_Cose, non è solo gossip, ma la fine di un capitolo della musica indie italiana. Loro, che sul palco dell'Ariston sapevano raccontare l'amore con la potenza di 'Fiamme negli occhi' e la fragilità della crisi con la sincerità de 'L'addio', hanno scelto di prendere strade diverse. Una decisione che pone fine anche al sodalizio artistico, con la dolorosa conseguenza della cancellazione delle date nei palazzetti previsti per ottobre (27 ottobre a Milano e 30 ottobre a Roma). La loro storia, però, si inserisce in un lungo filone di amori nati e finiti sotto i riflettori.
L'archetipo italiano, la coppia per antonomasia, è senza dubbio quella formata da Al Bano e Romina Power. Hanno trasformato la loro favola d'amore e la successiva, dolorosa rottura in un vero e proprio romanzo popolare musicale, cantando la felicità e poi il rimpianto. La loro emozionante reunion sul palco dell'Ariston nel 2015, a quasi vent'anni dalla separazione, è stata la chiusura di un cerchio.
E se si parla di intrecci sentimentali e professionali, è impossibile non pensare ai Ricchi e Poveri. Forse non tutti sanno che, prima di diventare una delle formazioni più celebri d'Italia, due dei suoi membri originali erano una coppia. Angela 'la castana' e Angelo 'il biondo' hanno vissuto un'intensa storia d'amore negli anni '60 e '70. La loro relazione finì, ma la loro collaborazione professionale ha continuato a sfornare grande successi. Un caso che, a livello internazionale, richiama quasi d'obbligo quello degli Abba. Il motore creativo del quartetto svedese era formato da due coppie sposate: Agnetha Fältskog e Björn Ulvaeus, e Benny Andersson e Anni-Frid 'Frida' Lyngstad. I loro primi successi erano luminosi e gioiosi, l'istantanea di una felicità perfetta. Ma quando, con il passare degli anni, entrambe le coppie divorziarono, la loro musica cambiò pelle. Divenne più malinconica, ispirando capolavori come 'The Winner Takes It All' che racconta la triste esperienza di un divorzio. Poco dopo, la band si sciolse, incapace di sostenere il peso di quella crepa emotiva.
Insomma, condividere il palco e anche le mura di casa è un'alchimia delicata, un equilibrio fragile che non tutti riescono a mantenere. Ma c'è anche chi resiste e trasforma il legame in una fortezza. È il caso dei Jalisse: Alessandra Drusian e Fabio Ricci stanno insieme da quando si sono conosciuti nel 1990. Hanno formato il duo nel 1994, si sono sposati nel 1999 e non si sono più lasciati. La loro vittoria al Festival di Sanremo nel 1997 con 'Fiumi di parole' è diventata iconica ma la loro unione è la vera, duratura vittoria.

(Adnkronos) - "Uno spettacolo orribile dal punto di vista professionale e umano. Massimo Lovati ha buttato fango su Yara Gambirasio, una ragazzina che non si può difendere da parole ignobili; ha parlato senza conoscere nessun atto del processo sull'omicidio di Brembate e non ha mostrato rispetto né per l'essere umano Massimo Bossetti, né per la giustizia pensando che sia uno show dove sparare sempre più alto, o meglio più in basso". Claudio Salvagni, legale dell'uomo condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, è "disgustato" dalle ultime dichiarazioni del collega Lovati che - in un colloquio con Fabrizio Corona - "è andato oltre ogni limite, anche quello del ridicolo".
Lovati, difensore di Andrea Sempio indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi uccisa a Garlasco, ha contestato la difesa di Salvagni. "Io gli dicevo: io Bossetti sono l'amante di Yara Gambirasio. Ci trovavamo tutte le settimane e scop...come due scim...ecco perché c'è il mio Dna. Condannatemi per violenza sessuale con minorenne consenziente, non per omicidio, io non l'ho uccisa. Basta, vincevi il processo", le frasi catturate da 'Falsissimo'.
"Sono dichiarazioni - dice Salvagni all'Adnkronos - che mostrano zero rispetto, sono orribili per Yara e la sua famiglia, ma lo sono anche per Bossetti che ha il diritto di gridare la propria innocenza. Sono imbarazzanti per un avvocato che riduce il suo ruolo a show, senza neppure rendersi conto di venire strumentalizzato e ridicolizzato. Quello che ho visto non fa onore alla categoria. Non infierisco su una persona anziana, ma di fronte alla sua insipienza umana e professionale credo che sia arrivato il momento che Andrea Sempio si trovi chi davvero lavori alla sua difesa e non pensi a dare spettacolo".
Leggi tutto: Garlasco, il legale di Bossetti: "Lovati da Corona? Fango su Yara, disgustato"

(Adnkronos) - "Io e Romina come i Coma_Cose? Non abbiamo nulla in comune, abbiamo due stili musicali e due storie professionali completamente diversi. Chi ha inventato questa similitudine cercava un titolo ad effetto''. Così Al Bano Carrisi all'Adnkronos, commentando l'annuncio della separazione sentimentale e artistica dei Coma_Cose.
Il Leone di Cellino, che ora si trova in vacanza con i nipotini a Zagabria, svela anche un particolare inedito che riguarda la partecipazione dei Coma_Cose allo scorso Festival di Sanremo. Il cantante racconta che quando si è trattato di scegliere la cover e il duetto dei Coma_Cose per la serata del venerdì, il maestro Enrico Melozzi, che ha guidato l'orchestra sanremese per Fausto e California durante il Festival, aveva contattato Al Bano per sondare la possibilità di una sua partecipazione accanto ai due. Ma Al Bano rifiutò e infatti i Coma_Cose cantarono 'L'estate sta finendo insieme a Johnson Righeira. ''Non me la sono sentita - spiega Al Bano - non solo perché abbiamo generi musicali e storie completamente diversi ma anche perché, siccome Carlo Conti non mi aveva voluto in gara, non mi andava di rientrare all'Ariston dalla finestra. Con i Coma_Cose - aggiunge Al Bano - siamo agli antipodi, non solo nel canto ma anche nel look e nello stile di vita". "Questo non significa - tiene a precisare - che io e Romina siamo migliori di loro ma semplicemente che non trovo similitudini tra noi e loro'', conclude. (di Alisa Toaff)
Leggi tutto: Al Bano: "Coma Cose come me e Romina? Siamo agli antipodi"

(Adnkronos) - I farmaci equivalenti rappresentano la spina dorsale delle terapie croniche e un presidio di salute pubblica che lo Stato ha il dovere di tutelare. E' il messaggio che emerge dal decimo rapporto dell'Osservatorio Egualia-Nomisma, presentato oggi a Roma, che lancia un appello: "Senza misure di tutela e una chiara agenda industriale, la crisi rischia di diventare irreversibile".
Uno de punti deboli del comparto - evidenzia il report - sta nella dipendenza dall'estero per i principi attivi. "Il Vecchio continente acquista all'estero il 48% dei principi attivi, il 60% degli intermedi e l'85% delle materie prime regolamentate. Un'architettura produttiva che amplifica i rischi di interruzione delle forniture, rendendo urgente una politica industriale europea per i farmaci critici essenziali", ha spiegato Lucio Poma, capo economista di Nomisma, illustrando il rapporto.
Il comparto dei farmaci equivalenti in Italia raggruppa 102 imprese per un totale 10.900 addetti diretti, per un valore della produzione che ha toccato i 6,4 miliardi e 1,6 miliardi di valore aggiunto diretto generato. Tuttavia, l'aumento dei costi di produzione (+32% tra il 2019 e il 2023, +9,5% solo nell'ultimo anno), trainato dal rincaro delle materie prime (+40,6% sul periodo), ha eroso i margini, mettendo sotto pressione la redditività di un settore che opera già con prezzi regolati e fermi da anni. Parallelamente cresce il rischio di concentrazione: il 46% dei medicinali equivalenti critici è oggi fornito da solo 1 o 2 produttori, con casi in cui resta un unico fornitore per principio attivo. Un sistema così fragile espone a carenze diffuse e prolungate.
L'Europa rappresenta il principale polo mondiale nella produzione di farmaci equivalenti, con un ruolo di leadership consolidato. Il settore ha registrato nel 2023 risultati molto positivi, confermando un andamento in crescita. Il fatturato complessivo delle imprese europee produttrici di farmaci equivalenti ha superato nel 2023 i 20 miliardi di euro, con un incremento su base annua superiore al 10%, consolidando il trend favorevole già avviato negli anni precedenti. Italia e Germania si confermano ancora una volta i leader assoluti in Europa, riuscendo a generare in combinato oltre il 40% del fatturato totale del settore. Le imprese tedesche, pur meno numerose, registrano volumi economici più elevati grazie a una maggiore concentrazione del mercato. Il modello italiano, invece, si caratterizza per una presenza più diffusa di imprese di dimensione media e piccola, che contribuiscono in modo significativo al tessuto produttivo.
Leggi tutto: Farmaci, Egualia: 'equivalenti spina dorsale terapie croniche, ora rischiano crisi'

(Adnkronos) - "Il rapporto di quest'anno ci consegna una fotografia chiara: il comparto degli equivalenti cresce, investe, dà lavoro, ma è schiacciato da regole che ne minano la sostenibilità. Se i prezzi restano fermi, mentre i costi produttivi aumentano a doppia cifra, il rischio è che molte aziende siano costrette ad abbandonare i farmaci essenziali, lasciando i cittadini senza cure di base". Così Stefano Collatina, presidente di Egualia, commenta il rapporto annuale di Osservatorio Nomisma per Egualia 'Il sistema dei farmaci equivalenti in Italia 2025', presentato oggi a Roma e giunto alla decima edizione.
"Non chiediamo sussidi a fondo perduto - ha precisato - ma condizioni economiche e regolatorie eque. Non si tratta solo di investire di più, ma di spendere meglio: prezzi sostenibili, gare multi-aggiudicatarie, basi d'asta realistiche, incentivi alla produzione europea e abolizione del payback sui fuori brevetto o esclusione dal tetto di spesa. Il nostro settore non è un costo, è una risorsa: ogni euro speso per un equivalente libera risorse per innovazione e nuove terapie". Collatina ha poi sottolineato il rischio sistemico per il Ssn: "Se cede l'industria dei fuori brevetto, crolla l'intera impalcatura dell'accesso ai farmaci. Le carenze stanno aumentando e riguardano proprio i farmaci più critici per i pazienti cronici".
Un passaggio centrale è la valorizzazione dell'industria che già opera in Italia. "Oggi il nostro Paese vanta impianti produttivi di altissimo livello. Questa è una risorsa strategica che non possiamo disperdere. Ma se non cambiamo rotta - ha avvertito il presidente di Egualia - i farmaci prodotti in Italia rischiano di non essere più destinati al mercato interno: le aziende smetteranno di investire e progressivamente sceglieranno altri Paesi dove allocare le loro risorse. Sarebbe una perdita irreparabile per il sistema industriale e per la sicurezza nazionale". Infine, un richiamo alla responsabilità politica: "I farmaci equivalenti non sono una commodity. Sono la spina dorsale delle terapie quotidiane per milioni di cittadini. Senza di loro non c'è Ssn sostenibile, non c'è autonomia strategica europea, non c'è equità per i pazienti. E' il momento di passare dalle dichiarazioni ai fatti: il tempo è già scaduto".

(Adnkronos) - Una sola candidatura è finita nel mirino della Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito dei consueti controlli svolti dalla stesso organismo parlamentare sulle eventuali violazioni del codice di autoregolamentazione in vista della elezioni regionali che si terranno in Toscana il 12 e il 13 ottobre. E' stata la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, in apertura della seduta odierna, a comunicare l'esito delle verifiche svolte alla ricerca dei cosiddetti 'impresentabili'.
"All'esito delle verifiche svolte dalla Commissione risulta in violazione del codice di autoregolamentazione una candidatura", ha detto Colosimo facendo riferimento alla "candidatura di Roberto Bardelli, candidato al consiglio regionale della Toscana per la lista Lega Salvini Toscana Popolo della famiglia. Nei confronti del predetto candidato il Tribunale di Arezzo ha emesso una sentenza di condanna alla pena di un anno di reclusione per il reato di corruzione per l'esercizio della funzione, commesso in data antecedente al 30 aprile 2016; la difesa del candidato ha proposto appello e la relativa udienza è fissata il 22 dicembre 2025".

(Adnkronos) - Francesca Albanese spiega la fuga da 'In Onda', domenica sera, per presentarsi puntuale sul palco di Tintoria. La relatrice speciale dell'Onu per i territori occupati ha lasciato all'improvviso lo studio della trasmissione di La7. Albanese si è allontanata senza apparente preavviso mentre un altro ospite, Francesco Giubilei, si diceva d'accordo con la posizione della senatrice Liliana Segre sul significato della parola genocidio in relazione al dramma di Gaza.
L'uscita improvvisa di Albanese è stata aspramente criticata anche da esponenti politici. La relatrice speciale, nella serata di domenica, è stata ospite del podcast con Daniele Tinti e Stefano Rapone. La puntata, la numero 273, è online da oggi martedì 7 ottobre. E proprio rispondendo alle canoniche domande iniziali di Rapone ("Come stai? Che hai fatto oggi?"), Albanese torna sull'episodio.
"Sto ancora in piedi, con un po' di pesantezza di cuore ma sto... Ho dormito più di 6 ore dopo una decina di giorni in cui ho dormito 3-4 ore, è stato rifocillante. Poi ho chiamato un'amica, avevo capelli inguardabili. Ha trovato una ragazza che mi ha fatto i capelli e non ha voluto essere pagata. 'E' tutto per te, il mio piccolo contributo a quello che fai', mi ha detto. Poi ho incontrato persone palestinesi che vivono in Italia, ho ricevuto un premio", dice prima di arrivare al capitolo 'In Onda'.
"Poi ho commesso l'errore di andare in un'altra di queste trasmissioni televisive, le solite trappole in cui se non si fa la zuffa non si è contenti. Me ne sono andata, ho detto basta. Erano le 21, avevo detto che alle 21 sarei andata via per venire da voi. In taxi, il tassista ascoltava me e le mie collaboratrici. Mi stavo lamentando di come sia stata presa in contropiede. Il tassista mi ha detto che la gente è con me, non c'era motivo di lamentarmi.. Io non perdo la pazienza facilmente, ma sono morte 65mila persone. Non volete chiamarlo genocidio ma 'pippo'? Va bene...", dice. "Grazie per aver fatto storming out da uno studio televisivo per venir da noi", il ringraziamento di Tinti.
Nel corso della puntata, il tema viene affrontato ulteriormente. "Ho un grandissimo rispetto della senatrice Segre, però in un paese come l'Italia non possiamo continuare a dire che quello che sta accadendo a Gaza non è genocidio perché la senatrice Segre dice che non è un genocidio", dice.
"Quello che costituisce un genocidio non è determinato dall'esperienza personale di uno o dalle emozioni e dei sentimenti personal. Trovo indegno che in questo paese si continui a dire questa cosa e lo dico con profondo rispetto nei confornti della senatrice Segre e di tutti gli altri sopravvissuti all’Olocausto e agli altri genocidii".
Leggi tutto: Francesca Albanese a Tintoria: "Via da In Onda, avevo appuntamento qui"


(Adnkronos) - Milan-Como si giocherà in Australia, dopo l'ok definitivo, ma "eccezionale", della Uefa. A giudicare positivamente la 'trasferta' oceanica, in programma il 7 o 8 febbraio e valida per la 24esima giornata di Serie A, è stato anche Gennaro Gattuso, ex centrocampista e allenatore rossonero oggi ct dell'Italia.
"Milan-Como a Perth? Sono cifre importanti ed è giusto che le società le prendano in considerazione. Penso sia qualcosa di positivo per il nostro calcio", ha detto in conferenza stampa dal ritiro azzurro di Coverciano in vista delle partite con Estonia e Israele, valide per le qualificazioni al mondiale 2026.
Il ct dell'Italia ha commentato anche il clima intorno alla sfida con Israele, in programma il prossimo 14 ottobre: "Dobbiamo annusare il pericolo, questo è l'aspetto che dobbiamo migliorare più di tutti gli altri. Andremo a Udine e sappiamo che ci sarà pochissima gente: lo capisco, capisco la preoccupazione. Sappiamo che dobbiamo giocarla altrimenti perdiamo 3-0", ha detto Gattuso, "dispiace vedere ciò che sta succedendo, fa male al cuore, ma non possiamo dire che l'ambiente è sereno. Lo sappiamo bene. Ci saranno diecimila persone fuori lo stadio e 5-6 mila dentro. Avremmo preferito un clima come quello vissuto a Bergamo un mese fa".
La Uefa "ha ribadito la sua netta opposizione al fatto che le partite di campionato nazionali vengano giocate al di fuori del proprio paese. Dopo la riunione del Comitato Esecutivo a Tirana il mese scorso, la Uefa ha intrapreso ulteriori consultazioni con le parti interessate per valutare l'entità delle implicazioni della questione, a seguito delle richieste ricevute dalle federazioni calcistiche nazionali spagnole e italiane", ha spiegato in una nota la Uefa, "tale consultazione ha confermato la diffusa mancanza di sostegno che era già stata sollevata dai tifosi, da altre leghe, dai club, dai giocatori e dalle istituzioni europee riguardo al concetto di trasferimento all'estero delle partite di campionato nazionali. Tuttavia, dato che il quadro normativo Fifa pertinente -attualmente in fase di revisione- non è sufficientemente chiaro e dettagliato, il Comitato Esecutivo Uefa ha preso a malincuore la decisione di approvare, in via eccezionale, le due richieste ad esso sottoposte".
"La Uefa contribuirà attivamente al lavoro in corso condotto dalla Fifa per garantire che le regole future sostengano l'integrità delle competizioni nazionali e lo stretto legame tra i club, i loro tifosi e le comunità locali. Parallelamente, tutte le federazioni nazionali Uefa hanno confermato il loro impegno a impegnarsi con la Uefa prima di presentare qualsiasi richiesta futura. In tal modo, hanno espresso la loro determinazione collettiva a salvaguardare gli interessi più ampi del calcio europeo", ha concluso il comunicato.
Leggi tutto: Milan-Como in Australia, Gattuso: "Positivo per il sistema. Israele? Dobbiamo giocare"

(Adnkronos) - Milan-Como si giocherà in Australia, dopo l'ok definitivo, ma "eccezionale", della Uefa. A giudicare positivamente la 'trasferta' oceanica, in programma il 7 o 8 febbraio e valida per la 24esima giornata di Serie A, è stato anche Gennaro Gattuso, ex centrocampista e allenatore rossonero oggi ct dell'Italia.
"Milan-Como a Perth? Sono cifre importanti ed è giusto che le società le prendano in considerazione. Penso sia qualcosa di positivo per il nostro calcio", ha detto in conferenza stampa dal ritiro azzurro di Coverciano in vista delle partite con Estonia e Israele, valide per le qualificazioni al mondiale 2026.
La Uefa "ha ribadito la sua netta opposizione al fatto che le partite di campionato nazionali vengano giocate al di fuori del proprio paese. Dopo la riunione del Comitato Esecutivo a Tirana il mese scorso, la Uefa ha intrapreso ulteriori consultazioni con le parti interessate per valutare l'entità delle implicazioni della questione, a seguito delle richieste ricevute dalle federazioni calcistiche nazionali spagnole e italiane", ha spiegato in una nota la Uefa, "tale consultazione ha confermato la diffusa mancanza di sostegno che era già stata sollevata dai tifosi, da altre leghe, dai club, dai giocatori e dalle istituzioni europee riguardo al concetto di trasferimento all'estero delle partite di campionato nazionali. Tuttavia, dato che il quadro normativo Fifa pertinente -attualmente in fase di revisione- non è sufficientemente chiaro e dettagliato, il Comitato Esecutivo Uefa ha preso a malincuore la decisione di approvare, in via eccezionale, le due richieste ad esso sottoposte".
"La Uefa contribuirà attivamente al lavoro in corso condotto dalla Fifa per garantire che le regole future sostengano l'integrità delle competizioni nazionali e lo stretto legame tra i club, i loro tifosi e le comunità locali. Parallelamente, tutte le federazioni nazionali Uefa hanno confermato il loro impegno a impegnarsi con la Uefa prima di presentare qualsiasi richiesta futura. In tal modo, hanno espresso la loro determinazione collettiva a salvaguardare gli interessi più ampi del calcio europeo", ha concluso il comunicato.
Leggi tutto: Milan-Como in Australia, Gattuso: "È positivo per il sistema"


(Adnkronos) - Una trave cade dal primo piano durante lavori di ristrutturazione di una villetta in provincia di Napoli: morto carpentiere di 61 anni. I carabinieri sono intervenuti a via Capitano a Trecase, nel Vesuviano, dove il 61enne era impegnato in lavori edili per la ristrutturazione esterna di una villetta.
L'operaio sarebbe stato colpito alla testa da una trave in muratura precipitata, per cause in corso di accertamento, dal primo piano dell’immobile. L’uomo è deceduto sul colpo e sono in corso accertamenti dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un'inchiesta ed è stato disposto il sequestro della salma per la successiva autopsia. Indagini in corso per ricostruire l’intera vicenda.
Leggi tutto: Incidenti sul lavoro, cade una trave e muore un carpentiere di 61 anni nel Napoletano

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia 'blinda' Edmondo Cirielli come candidato-governatore del centrodestra in Campania. Con una nota il partito di via della Scrofa sottolinea: ''Il candidato che Fratelli d'Italia sosterrà per la presidenza della Regione Campania è il viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli".
"Profondamente radicato sul territorio", si sottolinea nel comunicato,'' ha esperienza e la necessaria capacità per poter affrontare la sfida non semplice di ridare alla Campania lo stesso buongoverno che Giorgia Meloni sta dando alla nazione insieme agli amici alleati del centrodestra''.
Cirielli, a quanto apprende l'Adnkronos, starebbe preparando 8-9 liste per la corsa alle Regionali e fonti parlamentari della maggioranza assicurano che l'ex ministro Gennaro Sangiuliano, ora corrispondente della Rai a Parigi, potrebbe scendere in campo all'ombra del Vesuvio e correre come capolista di Fratelli d'Italia in Campania.
Leggi tutto: Regionali Campania, FdI 'blinda' Cirielli. Ipotesi Sangiuliano capolista

(Adnkronos) - Con l’autunno alle porte e le prime piogge già annunciate, torna d’attualità il tema del cambio gomme. "Ogni anno ci capita di incontrare automobilisti che rinviano il cambio gomme per risparmiare qualche settimana di usura. Ma basta una sola frenata d’emergenza con le gomme estive su asfalto bagnato a dimostrare quanto sia pericoloso rimandare", spiega Roberto Castigliani, oggi alla guida della storica azienda creata dal padre, che già nel 1967 fondò insieme al cugino Nello Castigliani la Massimo Carburanti, diventata poi 'Pneucast Petroli'.
Dal 15 ottobre, come previsto dalla normativa, sarà possibile montare gli pneumatici invernali, mentre dal 15 novembre scatterà l’obbligo vero e proprio per chi percorre le strade soggette a regolamentazione stagionale. Si tratta di un passaggio non obbligatorio, ma raccomandato, soprattutto se si abita in certe zone dove le temperature sono più rigide. L’alternativa alle gomme invernali è quella di avere catene da neve a bordo.
E occhio al fai-da-te. Per legge, il montaggio e lo smontaggio degli pneumatici devono essere effettuati da personale qualificato. Una convergenza sbagliata, una pressione non corretta o un montaggio su cerchi incompatibili può trasformarsi in un rischio serio per la sicurezza. Secondo i dati raccolti da CastiglianiGomme.it, nel 2024 il 48,5% degli automobilisti ha scelto pneumatici estivi, il 29,4% invernali e il 22,1% quattro stagioni. Un numero però fa riflettere: l’età media delle gomme in Italia è di 9 anni, segno che molti automobilisti continuano a circolare con pneumatici vecchi e potenzialmente pericolosi.
Il 45% di chi acquista uno pneumatico oggi è donna. "E non solo, le donne sono più fedeli, più social e più attente alla sicurezza", racconta Roberto Castigliani. "Sono loro che spesso ci chiedono il check-up preventivo, ci mandano recensioni e ci segnalano le buche delle loro strade. Hanno un ruolo centrale nel diffondere una cultura della manutenzione responsabile".
Un fenomeno che sembra destinato a crescere, spinto da un approccio più consapevole e dal passaparola digitale: post, storie e recensioni diventano un volano per sensibilizzare anche gli automobilisti più distratti.
Il messaggio di Castigliani è chiaro: "La sicurezza non si improvvisa. Bastano gomme adatte, montate da professionisti, e controlli periodici per ridurre di molto il rischio di incidenti. Il nostro invito è di non aspettare l’ultimo giorno: prenotate il cambio gomme, proteggete voi stessi e chi viaggia con voi".
Leggi tutto: Auto, scatta il cambio gomme invernali 2025 ma occhio al fai da te

(Adnkronos) - L'Oms solo pochi mesi fa ha ribadito che la salute renale è considerata una priorità nell'agenda sulle malattie cronico-degenerative. "C'è un peggioramento globale della salute dei reni con +37% pazienti in dialisi, ed è previsto che la malattia diventi nel 2025 la terza causa di morte. Questo perché è aumentata l'incidenza dell'obesità, del diabete e dell'ipertensione, motivi per cui le malattie del rene stanno galoppando verso l'alto". A fare il punto con l'Adnkronos Salute è il presidente della Sin, la Società italiana di nefrologia, Luca De Nicola. Dal 21 al 24 ottobre è in programma il 66esimo congresso Sin a Riccione.
Ma come si mantengono in salute i reni? Serve bere tanto, i famosi 1,5-2 litri al giorno? "Non serve molto, magari aiuterà a non avere i calcoli o le infezioni renali, ma per le patologie renali - risponde De Nicola - sono due le strade: la prevenzione primaria, ovvero uno stile di vita sano, attività fisica, ma soprattutto non aumentare di peso. Perché l'obesità e il sovrappeso sono i principali fattori di rischio, insieme al diabete e all'ipertensione".
Quali esami serve fare? "Qui interviene la prevenzione secondaria - continua il presidente dei nefrologi - Dobbiamo evitare che una malattia silente come quella dei reni vada avanti, perché corre senza farsi vedere. Ecco che ci viene in aiuto lo screening: c'è un Ddl depositato in Parlamento che punta proprio su questo, focalizzato su chi è a rischio obesità, cardiopatico e diabetico, quindi una popolazione target che abbiamo individuato tra i 55-70 anni. Si chiede ai medici di famiglia di compilare una scheda dove andranno inseriti due esami: la creatinina, per stimare la funzione renale e il filtraggio, e l'albuminuria, ovvero la presenza anomala di albumina nelle urine. Poi il Ddl evidenzia anche come chi è a maggior rischio di sviluppare la malattia debba essere inviato dal nefrologo. Oggi solo il 10% dei malati renali sa di essere malato e si fa seguire da uno specialista". Le malattie renali includono condizioni come la nefropatia diabetica, l'ipertensione arteriosa, la glomerulonefrite, i calcoli renali, il rene policistico, le infezioni e l'insufficienza renale cronica.
I passi successivi "sono la diagnosi di una malattia autoimmune, una biopsia renale, un nuovo regime alimentare e poi la terapia farmacologica che oggi ci mette a disposizione nuovi farmaci e altri stanno arrivando. L'obiettivo, e ci stiamo arrivando - conclude De Nicola - è di controllare l'evoluzione della malattia e di mandarla in remissione. Si deve capire che evitare il peggioramento è un guadagno di salute e di risorse economiche per il Ssn. Ogni paziente in dialisi costa 50mila euro, il Ssn paga 2 miliardi e mezzo all'anno per 45mila pazienti dializzati".
Leggi tutto: Reni in salute, ecco i due esami da fare dopo i 50 anni secondo i nefrologi

(Adnkronos) - "In questi anni il Governo ha dimostrato grande attenzione verso la farmaceutica, che rappresenta un settore chiave per la salute pubblica e per l'economia del Paese, anche alla luce del più ampio processo di riforma che abbiamo avviato per rendere la nostra sanità più moderna e capace di rispondere in modo sempre più efficace ai bisogni dei cittadini. In questa direzione va anche il recente disegno di legge delega sul Testo unico della legislazione farmaceutica, con cui vogliamo dare certezza a tutto il comparto e garantire equità nell'accesso alle cure, sostenibilità economica del sistema e valorizzazione delle nostre eccellenze". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un messaggio inviato a Egualia in occasione della presentazione, oggi a Roma, del decimo rapporto dell'Osservatorio Nomisma 'Il sistema dei farmaci equivalenti in Italia'.
"Per garantire ai cittadini la disponibilità di farmaci carenti - ha sottolineato il ministro - c'è grande attenzione sia delle istituzioni nazionali sia in ambito in europeo per diminuire la dipendenza da mercati terzi, aumentando la produzione di farmaci essenziali. In Italia, così come in ambito europeo, la centralità del cittadino è il nostro faro: lavoriamo per un accesso equo, sicuro e tempestivo ai farmaci. E' un obiettivo che, sono certo, potrà trovare nel contributo delle imprese rappresentate da Egualia un alleato prezioso", ha concluso Schillaci.
Leggi tutto: Farmaci, Schillaci: "Da Governo grande attenzione a industria settore"

(Adnkronos) - Ottobrata, dove sei? Dai meteorologi arrivano buone notizie, dopo la fase di maltempo sull'Italia che ha caratterizzato questo ultimo periodo. "Dopo alcuni giorni con temperature ben sotto le medie climatiche, temporali e venti molto forti, nei prossimi giorni è attesa una svolta decisa sul fronte meteo - dice all'Adnkronos Mattia Gussoni, meteorologo de 'iLMeteo.it' - Sta per arrivare infatti la più classica delle ottobrate, ovvero quel periodo, proprio nel cuore dell'autunno, in cui a dominare la scena sono un'estrema stabilità atmosferica e un aumento generale delle temperature. Il tutto è causato dall'espansione dall'Oceano Atlantico dell'alta pressione delle Azzorre verso l'Europa centro-occidentale che condizionerà il tempo anche sul nostro Paese, almeno fino al prossimo fine settimana".
"Da domani in avanti spazio dunque al sole con temperature previste in generale aumento su molte delle nostre regioni. Il clou di questa ottobrata si raggiungerà nel corso del prossimo weekend: i valori termici raggiungeranno punte massime fin verso i 25-26°C al Centro-Sud e in Sicilia; solo qualche grado in meno sulle pianure del Nord, ma clima comunque molto gradevole. Da segnalare solamente la possibilità di qualche pioggia sulla Sardegna a causa di un ciclone presente tra Penisola Iberica e Nord Africa che rimarrà come 'schiacciato' tra due aree di alta pressione", conclude Gussoni.
Leggi tutto: Meteo, ecco la svolta: in arrivo la classica ottobrata
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