
(Adnkronos) - La Cia ha ottenuto "una serie di prove credibili che indicano che il programma nucleare iraniano è stato gravemente danneggiato dai recenti attacchi mirati". Lo ha riferito il direttore dell'agenzia di intelligence americana John Ratcliffe. Secondo nuove informazioni, "provenienti da una fonte affidabile - si legge in una dichiarazione -diversi importanti impianti nucleari iraniani sono stati distrutti e dovranno essere ricostruiti nel corso degli anni".
La dichiarazione arriva dopo che ieri la Cnn e altre testate giornalistiche hanno riportato un'analisi preliminare della Defense Intelligence Agency, realizzata circa 24 ore dopo gli attacchi, che ha rilevato che i bombardamenti statunitensi hanno probabilmente solo rallentato di pochi mesi la capacità dell'Iran di produrre un'arma nucleare. La Casa Bianca ha respinto questa valutazione, definendola "sbagliata". Il presidente Donald Trump ha affermato che gli attacchi, paragonati a quelli di Hiroshima e Nagasaki, hanno "annientato" la capacità dell'Iran di produrre un'arma nucleare.
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(Adnkronos) - Jasmine Paolini torna in campo al Bad Homburg Open. Oggi, giovedì 26 giugno, l'azzurra affronta la brasiliana Beatriz Haddad Maia, numero 21 del mondo, nei quarti di finale del Wta 500 tedesco. Paolini all'esordio ha battuto in due set, con un doppio 7-6, la canadese Leylah Fernandez e ora vuole continuare ad andare avanti in uno dei tornei preparatori a Wimbledon, Slam che si giocherà, a partire dal prossimo 30 giugno, sull'erba londinese.
La sfida tra Paolini e Haddad Maia è in programma oggi, giovedì 26 giugno, non prima delle ore 11.30. Le due tenniste si sono affrontate in due precedenti, entrambi vinti dall'azzurra. L'ultimo incontro risale all'Atp di Dubai del 2024, quando Paolini si impose in tre set.
Paolini-Haddad Maia, come tutte le partite del Wta 500 di Bad Homburg 2025, sarà visibile in chiaro sul canale tv SuperTennis e in in diretta tv via satellite su Sky Sport. In streaming, i match saranno visibili su SuperTenniX, sull'app SkyGo e Now Tv.
Leggi tutto: Paolini-Haddad Maia: orario, precedenti e dove vederla in tv (in chiaro)

(Adnkronos) - Venezia si prepara a vivere quattro giorni sfavillanti, al netto delle proteste annunciate. È tutto pronto - o quasi - per le nozze da favola di Jeff Bezos, fondatore di Amazon e quarto uomo più ricco del mondo secondo la rivista 'Forbes', e la giornalista Lauren Sanchez, un evento che sta riscrivendo le regole dei matrimoni vip con una serie di festeggiamenti degni di una première hollywoodiana. Da oggi, 26 giugno, a sabato, la laguna sarà il cuore pulsante di un evento senza precedenti: tre giorni di celebrazioni, cinque hotel a sette stelle prenotati in blocco, decine di yacht, schiuma party, pigiama party, festa a tema (una dedicata al centenario del romanzo 'Il grande Gatsby' di Francis Scott Fitzgerald), esibizioni private e una dichiarazione d’amore non solo tra due persone, ma anche per la città.
Bezos e Sanchez sono atterrati nel pomeriggio di ieri allo scalo Nicelli del Lido di Venezia, con un elicottero decollato dalla sua seconda nave, Abeona, ormeggiata accanto allo yacht Koru al largo della Croazia, dove resterà mentre gli sposi saranno a Venezia. Nel frattempo i jet privati all'aeroporto 'Marco Polo', con oltre 90 velivoli, provenienti da ogni angolo del mondo, hanno trasportato in laguna circa 250 ospiti vip, ciascuno con valigie extralarge e abiti da sogno per un'agenda che è tutto fuorché casual.
Il 'quartier generale' degli sposi e dei loro wedding planner è l'Aman Venice, esclusivo hotel nel Palazzo Papadopoli sul Canal Grande, già cornice nel 2014 delle nozze tra George Clooney e Amal Alamuddin. Un gioiello del Rinascimento veneziano con 24 suite decorate da affreschi di Tiepolo, caminetti Sansovino e vasche da bagno regali. Ogni camera parte da 1.000 euro a notte, ma le più ambite sfiorano i 3.500. Tutto l’hotel è stato prenotato in esclusiva. A completare il 'wedding village' il Cipriani, il Gritti Palace, il Danieli e il St. Regis Venice, tutti hotel extralusso.
Si comincia con una festa già leggenda: uno schiuma party in pigiama a Villa Baslini, sull’isola privata di San Giovanni Evangelista, collegata a Torcello da un ponte. Location suggestiva, tra vestigia medievali e giardini restaurati negli anni '50, la villa farà da sfondo a un party notturno degno di una pellicola cult. Luci, DJ set, pigiami firmati e forse una piscina trasformata in pista da ballo: gli invitati hanno ricevuto l’invito a portare il loro nightwear più chic. A questa festa, in programma forse già stasera, potrebbe partecipare solo un gruppo ristretto di ospiti.
Oggi, giovedì 26, tra depistaggi vari che indicano la chiesa della Madonna dell'Orto come location - "cosa impossibile", come fanno sapere all'Adkronos fonti vicine all'organizzazione del matrimonio - un sontuoso party dovrebbe tenersi nel complesso di Sant'Alvise, all'interno di un chiostro quattrocentesco, nel sestiere di Cannaregio. Non c'è conferma, ma alcuni ospiti potrebbero cogliere l'occasione per visitare la chiesa di Sant'Alvise che tra le opere d'arte conserva la straordinaria Salita di Cristo al Calvario, uno dei capolavori della maturità di Giambattista Tiepolo, che qui lasciò anche altri due lavori, l'Incoronazione di spine e la Flagellazione.
Anche se non diranno "I do" in modo ufficiale perché le formalità sono già state sbrigate negli Stati Uniti, la cerimonia nuziale del 'sì' si svolgerà venerdì 27 sull’isola di San Giorgio Maggiore, luogo intriso di storia e circondato dalla laguna: un anfiteatro naturale per un’unione tanto privata quanto spettacolare. Gli ospiti visiteranno i chiostri della Fondazione Cini e poi si sposteranno al Teatro Verde, restaurato di recente con il sostegno di Cartier, per lo scambio delle promesse. A fare da colonna sonora, la voce del tenore Matteo Bocelli, mentre lo spettacolo si concluderà (salvo sorprese dell'ultimo minuto) con un show pirotecnico visibile anche da piazza San Marco. Per garantire la massima sicurezza, l'isola è stata blindata: accessi contingentati, vigilanza privata, controllo via terra e acqua, con tanto di anti-drone.
La festa nuziale culminante è in programma sabato 28 all'Arsenale di Venezia, nell'area delle Tese, ex capannoni medievali oggi trasformati in spazi culturali. Scelto per la sua posizione strategica e per la difficoltà di accesso, l'Arsenale ospiterà il ballo di gala, attesissimo, con l'esibizione esclusiva di Lady Gaga (anche se il nome non risulta confermato, come spiegano all'Adnkronos) e, secondo alcuni rumors dell'ultim'ora, anche Beyoncé potrebbe fare una comparsa a sorpresa. Sarà una notte da ricordare, tra scenografie monumentali, musica dal vivo e un’atmosfera da Met Gala in salsa veneziana.
Tra i nomi che circolano per la regia gastronomica delle nozze, quelli di Massimo Bottura, Massimiliano Alajmo, Enrico Bartolini, la famiglia Cerea. Ma tutti, ufficialmente, smentiscono. Anche la pasticceria è top secret, ma l'indiscrezione più fondata riguarda il pastry chef francese Bastien Blanc-Tailleur, famoso per le sue torte monumentali. Non mancheranno eccellenze locali: tra gli omaggi inseriti nelle welcome bag, dolcetti artigianali firmati Rosa Salva (bussolai e zaleti) e bicchieri in vetro di Murano Laguna B, realizzati su misura. E per i cocktail? Si vocifera dell'arrivo del leggendario Alessandro Palazzi, bartender del Dukes di Londra.
Niente lista nozze. Bezos e Sanchez hanno scelto di donare 3 milioni di euro alla città che li ospita: fondi destinati al Corila, alla Venice International University e all’Ufficio Unesco di Venezia. Un gesto simbolico e concreto per contribuire alla salvaguardia della laguna e del suo ecosistema. Come scritto nell’invito nuziale, con illustrazioni sognanti tra gondole e farfalle: "Abbiamo deciso di fare donazioni in vostro onore e con gratitudine per aver intrapreso il viaggio per festeggiare con noi a Venezia".
Tra gli ospiti attesi nei tre giorni di festeggiamenti: Oprah Winfrey, Orlando Bloom, Eva Longoria, Karlie Kloss, Kim Kardashian, Ivanka Trump e Jared Kushner (tra i primi ad arrivare), Mick Jagger, Elton John, Bill Gates, Robert Pattinson, Shakira, la regina Raina di Giordania. Una parata di celebrità da red carpet. Ma continuano anche le proteste: i comitati ambientalisti denunciano l’impatto di un evento tanto imponente su una città fragile e già sovraccarica di turismo e nel pomeriggio di sabato protesteranno con una manifestazione tra canali, calli e campielli.
Con un budget stimato tra i 10 e i 30 milioni di dollari, le nozze Bezos-Sanchez non sono solo un evento mondano: sono una dichiarazione di stile, potere e, almeno in parte, sensibilità verso il luogo che le ospita. Venezia si è trasformata in un set cinematografico sospeso tra sogno e realtà, dove ogni dettaglio - dalla location agli ospiti, dai regali alla sicurezza - è pensato per lasciare il segno. Un "sì" tra le acque, sotto le stelle, circondati dall'arte e dalla storia. E nel cuore della città più bella (e fragile) del mondo, dove sono giunti un centinaio di fotografi per paparazzare le nozze da favola dell'anno. (di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - Torna in pista la Formula 1. Da domani, venerdì 27 giugno, a domenica 29, si corre in Austria per l'undicesimo appuntamento del Mondiale. Si riparte dal dominio McLaren (fin qui già sette i successi del Team Papaya, 5 con Oscar Piastri, leader della classifica Piloti, e 2 con Lando Norris) e dal successo nell'ultimo Gp del Canada targato Mercedes, con George Russell a precedere la Red Bull di Max Verstappe e il compagno di squadra Kimi Antonelli, al primo podio della carriera.
Ancora lontane le Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton, a caccia del riscatto sul circuito del Red Bull Ring. Dalle prime sessioni di prove libere alla gara, ecco gli orari del weekend, il programma e dove vedere il Gran Premio.
Venerdì 27 giugno
13.30 Prove Libere 1 (SkySport)
17 Prove Libere 2 (SkySport)
Sabato 28 giugno
12.30 Prove Libere 3 (SkySport)
16 Qualifiche (SkySport)
Domenica 29 giugno
15 Gara (SkySport, differita 18.30 TV8)
Tutti gli appuntamenti del Gp dell'Austria saranno trasmessi in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. La gara, in programma domenica 29 giugno, sarà visibile anche in chiaro su TV8, ma in differita alle ore 18.30. Il weekend di Formula 1 si potrà seguire in streaming anche sull'app SkyGo e su NOW.
Leggi tutto: Formula 1, si corre in Austria: il programma del weekend e dove vederla in tv

(Adnkronos) - Portare l'investimento annuo in difesa e sicurezza al 5% del Pil entro il 2035, concretizzando così uno dei più consistenti aumenti della spesa militare dalla fine della Guerra Fredda. È questo l'impegno sottoscritto all'Aja dai 32 Paesi membri della Nato, come chiesto - e ottenuto - dal presidente americano Donald Trump. Sotto il documento che sancisce questa svolta storica per l'Alleanza Atlantica, siglato nella città olandese, c'è anche la firma dell'Italia e della premier Giorgia Meloni, che legge l'esito del summit come un segnale di "compattezza" dell'Alleanza e della sua volontà di "rafforzarsi".
Non sono mancate, tuttavia, tensioni tra i partner sull'opportunità di aumentare gli sforzi in materia di difesa. La Spagna di Pedro Sánchez si è inizialmente opposta, incassando una dura reprimenda da parte di Trump, che ha definito "terribile" la posizione di Madrid e ha minacciato ritorsioni, sotto forma di raddoppio dei dazi. Alla fine, però, come ha ricordato Meloni, anche il governo spagnolo ha dato il via libera alla dichiarazione finale. "La stessa che abbiamo firmato noi. E non mi pare di aver sentito nell'intervento di nessuno questa mattina, in assemblea, dei toni polemici o dei distinguo", ha fatto notare la premier, replicando alle opposizioni - in particolare a Elly Schlein - che la sollecitavano a seguire l'esempio iberico.
A margine del vertice, Meloni ha tracciato un bilancio dell'incontro, confermando che l'Italia farà la sua parte sull'aumento delle spese militari. Il 5% del Pil che i Paesi si impegnano a raggiungere in dieci anni è composto da un 3,5% per la difesa in senso stretto e da un 1,5% destinato, tra le altre cose, alla protezione delle infrastrutture critiche, alla sicurezza delle reti, alla "resilienza civile" e al rafforzamento della base industriale del comparto difesa. Nel 2029 è previsto un punto di verifica di questo accordo.
La premier ha voluto però sottolineare come lo sforzo sia compatibile con i conti pubblici: "Non distoglieremo neanche un euro dalle altre priorità del governo a difesa e a tutela degli italiani". Un messaggio rivolto non solo alle opposizioni, ma anche a chi, all'interno della maggioranza, come il leghista Alberto Bagnai, ha definito irrealistico il traguardo del 5%. "Io vengo qui con una risoluzione votata da tutta la maggioranza: è una decisione che noi abbiamo preso con cognizione di causa, facendo le nostre valutazioni, col ministro dell'Economia", ha ribadito Meloni, aggiungendo che sulle spese "ci sarà una flessibilità totale".
Sull'ipotesi di uno scostamento di bilancio, Meloni ha chiarito che per il 2026 "non riteniamo che ci serva utilizzare la 'escape clause'", sottolineando poi le potenzialità degli investimenti nella difesa anche in termini di crescita economica e occupazione: "Una parte importante di queste risorse, se noi siamo bravi, viene utilizzata per rafforzare le imprese italiane. È un circolo virtuoso, se lo sappiamo utilizzare bene". Poi, un richiamo al senso di responsabilità: "Io sono una persona molto responsabile e a differenza di altri non mi prendo impegni che scarico. Queste scelte le facciamo perché servono alla nostra autonomia e alla nostra sovranità". Quanto al futuro della difesa europea - "il sogno di De Gasperi e Berlusconi", come ricordato da Antonio Tajani - Meloni ha ribadito la sua linea contraria: "Se parlassimo di una difesa europea, sarebbe una duplicazione. Quello che dobbiamo fare è rafforzare il sistema Nato con una colonna europea della Nato".
Sul fronte internazionale, la presidente del Consiglio ha espresso soddisfazione per il cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Iran, auspicando che si possa replicare lo stesso risultato anche in altri teatri di crisi. "Serve la stessa determinazione per raggiungere altri due importanti cessate il fuoco: uno in Ucraina, dove la Russia sembra non voler fare passi in avanti, tutt'altro; e a Gaza, dove la situazione è insostenibile". "Penso che tutti quanti", compreso Trump, "si rendano conto sia del fatto che è necessario il cessate il fuoco a Gaza, sia del fatto che oggi è più facile ottenerlo", ha aggiunto, ricordando l'impegno italiano sul fronte diplomatico.
Meloni ha affrontato anche il nodo dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulle merci europee, evidenziando come - a suo avviso - la questione sia strettamente legata agli impegni comuni sulla difesa. Un tema delicato, discusso direttamente con Donald Trump durante la cena ufficiale offerta dai reali olandesi, dove la premier era seduta proprio accanto al tycoon, e poi rilanciato anche nel suo intervento in plenaria: "La maggiore integrazione e forza della nostra Alleanza Atlantica e una maggiore integrazione tra le nostre economie sono due facce della stessa medaglia, sono due cose che devono camminare insieme".
Meloni si è detta "abbastanza ottimista" sulla possibilità di trovare un'intesa sulle tariffe. Alla domanda sullo stato della trattativa tra Ue e Casa Bianca ha risposto con un termine anglosassone: "Ongoing", la discussione va avanti. E ha aperto a un compromesso sulla soglia del 10%: "Io sono abbastanza d'accordo, perché non penso che la misura del 10% sia per noi particolarmente impattante". Una posizione condivisa anche da Tajani. Ora, però, la sfida sarà armonizzare gli investimenti nella difesa con i vincoli europei. Un punto sollevato dalla stessa Meloni, e rilanciato dal premier ungherese Viktor Orbán: "Se teniamo le regole così, nessuno nella Ue può raggiungere il 5% del Pil", ha messo in guardia il primo ministro magiaro.
La questione sarà oggi sul tavolo del Consiglio europeo che si apre a Bruxelles a conclusione di una delle settimane più dense per la politica internazionale da inizio anno. Cruciale, ancora una volta, l'Ucraina: tema al centro anche della riunione che ha visto seduti attorno allo stesso tavolo, accanto a Meloni, i leader di Francia, Germania, Regno Unito, Polonia, il segretario generale della Nato Mark Rutte e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un confronto che - come si legge in una nota di Palazzo Chigi - "ha permesso di approfondire gli sforzi in corso e il sostegno all'azione degli Stati Uniti a favore del cessate il fuoco per un percorso negoziale che conduca ad una pace giusta e duratura in Ucraina". I leader hanno inoltre condiviso l'esigenza di "mantenere la pressione sulla Russia" attraverso un nuovo pacchetto di sanzioni.(dall'inviato Antonio Atte)

(Adnkronos) - Italia sempre di più nella morsa del caldo rovente. Oggi, giovedì 26 giugno, l'afa stringerà d'assedio sei città contrassegnate da bollino rosso. E domani, venerdì 27, sarà peggio con l'allerta massima - che indica condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive - che coinvolgerà ben 13 città. Lo rileva il bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute.
Oggi sei città da bollino rosso
Sono sei oggi le città da bollino rosso: Bologna, Firenze, Torino, Bolzano, Brescia e Perugia. E non farà fresco sul resto d'Italia, perché sarà bollino arancione (livello di allerta 2) ad Ancona, Campobasso, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Pescara, Rieti, Roma, Venezia e Verona.
Domani l'afa sarà da record con 13 città sulle 27 monitorate con il bollino rosso: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Milano, Perugia, Roma, Torino, Venezia e Verona. E in 10 città ci sarà bollino arancione (Cagliari, Catania, Latina, Napoli, Palermo, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Trieste e Viterbo).
Rimangono con bollino giallo 4 città: Messina, Genova, Civitavecchia e Bari. Nessuna città tra oggi e domani avrà il bollino verde.
Leggi tutto: Italia rovente, oggi 6 città da bollino rosso e domani è record con 13

(Adnkronos) - "Gabriele Molteni, primario di Otorinolaringoiatria e Audiologia al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, è morto a 45 anni a causa di un tumore. Ma mentre in tanti piangevano la sua prematura dipartita, l'uomo da poco deceduto è stato vittima di insulti e frasi denigratorie sui social da parte dei no vax a causa delle posizioni espresse a più riprese in passato a favore dei vaccini. Non credo che ci sia bisogno di alcun commento sul mondo no vax che si qualifica sempre - anche in questa occasione - per quello che è. Un mondo barbaro, violento, ignorante, pericoloso e completamente privo di ogni tipo di valore morale". Esprime la sua indignazione via social Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova.
Uno sdegno condiviso da Roberto Burioni, docente di Virologia e Microbiologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "I politici e i giornalisti che raccontano quotidianamente menzogne sui vaccini e su inesistenti danni da essi causati - commenta in un post - dovrebbero rendersi conto che con le loro bugie riguardo ai vaccini contro il Covid (che si sono dimostrati sicurissimi, nessun aumento dell'incidenza di tumori o altre malattie si è registrata nei vaccinati in tutto il mondo) lisciano il pelo alla parte peggiore del nostro Paese, fatta di persone che hanno nella scatola cranica, sospesa nel vuoto pneumatico, una miscela di stupidità, ignoranza e ferocia. In passato li ho paragonati ai topi e ho fatto un grave errore: devo scusarmi pubblicamente con i topi per averli accomunati ai no vax", attacca Burioni che conclude con un "PS: tutti i medici, a parte quattro cialtroni che dovrebbero essere immediatamente radiati dall'Ordine, si sono battuti per la profilassi contro il Covid".
Leggi tutto: Insulti no vax a primario morto di cancro, lo sdegno dei medici
(Adnkronos) - La regina Maxima d'Olanda ha preso in giro Donald Trump? Il vertice Nato dell'Aja va in archivio, ma sui social rimbalza il video che alimenta dubbi e domande. Il presidente degli Stati Uniti, all'inizio della due giorni, è in compagnia del re Willem-Alexander e della sua consorte. Trump saluta i fotografi scandendo 'thank you very much'. Il 'grazie mille' del presidente americano viene seguito da una smorfia della regina, che muove le labbra in maniera 'eccessiva' quasi a ripetere le parole del presidente americano. La clip si 'sparge' su X e per molti utenti non ci sono dubbi: la regina ha preso in giro Trump.
Leggi tutto: Trump, la regina Maxima e il video: Donald preso in giro?

(Adnkronos) - L’autunno di Pino Strabioli sarà in Rai. Il regista e conduttore è presente nei palinsesti autunnali della tv di Stato: sarà al timone di ‘Caffè Italia’, affiancato da Greta Mauro. Il format, a quanto apprende l'Adnkronos, andrà in onda ogni lunedì su Rai3 alle 15.20.
Si tratterà di un programma di costume, che ragionerà dei grandi temi della vita attraverso gli ambiti di teatro, cinema, autori pop, social etc.
Leggi tutto: Pino Strabioli confermato in Rai, condurrà 'Caffè Italia' insieme a Greta Mauro

(Adnkronos) - "No, non credo, penso che sia un po' una questione di gusti". Mark Rutte, segretario generale della Nato, ha risposto così alle domande dei giornalisti all'Aja che gli chiedevano se non stesse adulando un po' troppo Donald Trump. Del quale ha esaltato "la straordinaria" azione contro l'Iran in un messaggio inviato al presidente americano da lui reso pubblico e che ha definito "Daddy" (paparino) per il ruolo avuto nel sedare la 'rissa' tra Israele e Iran.
"Hanno avuto una grossa discussione, come due bambini nel cortile della scuola. Si picchiano come matti, non si riesce a fermarli. Lasciateli litigare per circa 2-3 minuti, poi sarà facile fermarli", ha riaffermato Trump parlando all'Aja della 'Guerra dei 12 giorni' e ribadendo il concetto già espresso negli ultimi giorni. Quindi la battuta del segretario generale dell'Alleanza, che, riferendosi al 'non sanno che c...stanno facendo' lamentato dal presidente, ha scherzato: "E poi il paparino deve qualche volta usare parole forti per fermarli".
"Allora, perché non merita qualche elogio?", ha poi continuato Rutte, davanti ai giornalisti che gli chiedevano se non stesse esagerando con i complimenti a Trump. "Il fatto che abbia preso questa azione decisa, molto mirata, per assicurare che l'Iran non sia in grado di avere una capacità nucleare, penso che valga tutti li elogi", ha insistito il numero uno della Nato, che nei giorni scorsi, tra le perplessità pubbliche e private di molti leader alleati, era arrivato a sostenere che l'attacco americano non violasse il diritto internazionale.
Rutte è alla guida della Nato dal primo ottobre scorso, quando ha preso il posto del norvegese Jens Stoltenberg. Già manager della multinazionale Unilever, è stato primo ministro dei Paesi Bassi dal 2010 al 2024, un tempo lunghissimo, tanto che lui stesso ci scherzava, assicurando che l'Olanda restava "una democrazia".
A Bruxelles è di casa. Nel Consiglio Europeo, dove insieme all’ungherese Viktor Orban era il leader con la maggiore anzianità di servizio, era noto per la padronanza dei dossier, che conosceva a menadito. Molto apprezzato dalla stampa, raramente ha mancato un doorstep: era capace di fermarsi anche per 20 minuti, alle 3 e mezza del mattino, per spiegare pazientemente ai cronisti che cosa era successo, prima in olandese e poi in inglese.
Saldamente atlantista, è soprannominato ‘Teflon’, per la sua abilità nel superare qualsiasi crisi politica, grazie alla sua duttilità e abilità nella mediazione: riuscì a trovare un accordo persino con Giuseppe Conte su Next Generation Eu, che dava all'Italia oltre 200 miliardi di euro raccolti emettendo Eurobond, in un Consiglio Europeo fiume nell'estate del 2020 dal quale entrambi i premier uscirono vincitori.
È largamente considerato un costruttore di consenso e un tessitore di coalizioni, qualità che gli sono tornate utili anche in queste settimane, in cui ha dovuto far accettare agli alleati l'aumento delle spese per la difesa al 5% del Pil entro il 2035. Altro successo che in realtà lui ha ascritto a Trump, come si legge nel messaggio che ha inviato al presidente.
"Donald, ci hai portati a un momento davvero, davvero importante per l’America, per l'Europa e per il mondo. Riuscirai in qualcosa che nessun presidente americano è riuscito a ottenere in decenni. L'Europa pagherà in grande misura, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria", lo ha celebrato. E il presidente ha ricambiato le affettuosità: "Mi ha chiamato 'daddy'" perché "penso di piacergli", ha detto ai giornalisti.
Leggi tutto: Nato, Rutte primo fan di Trump: "Grazie al 'paparino' stop alla guerra"

(Adnkronos) - Giovanni Malagò ha vissuto il suo ultimo giorno di lavoro a Palazzo H come presidente del Coni con grande emozione (Fotogallery) come documentano le foto di Ferdinando Mezzelani per l'agenzia GMT. Domani ci saranno le elezioni per il nuovo quadriennio: si volta pagina dopo l'erà Malagò, durata 12 anni. Il presidente uscente ha vissuto sin dal primo giorno il suo incarico con spirito di servizio.
Dopo 3 mandati anni alla guida dello sport italiano, ha trascorso la giornata a Palazzo H, lasciandolo alle 19.26, seguito dal fotografo storico del Coni Ferdinando Mezzelani che ha immortalato gli ultimi momenti, nel suo studio, nei corridoi, sulla scalinata e all'ingresso del Palazzo H, riflettendo sui successi raggiunti e sulle sfide superate.
Malagò ha dichiarato di sentirsi come al primo giorno, ha mantenuto un approccio zen e positivo verso il futuro, ha espresso orgoglio per i risultati ottenuti, tra cui il prestigio internazionale dello sport italiano e i successi sportivi mai raggiunti prima. Nonostante lasci la presidenza, Malagò ha affermato che non abbandonerà il mondo dello sport e continuerà a contribuire in altre forme. Del resto è membro del Cio ed ha un compito importante in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Il numero uno del Coni in questi giorni ha ricevuto un diluvio di messaggi, vero ossigeno per la sua vita.

(Adnkronos) - Un uomo di 55 anni è morto oggi, mercoledì 25 giugno, per l'esplosione avvenuta a Napoli, nel tardo pomeriggio, all’interno di un ristorante. Lo scoppio che ha causato il crollo di parte di uno stabile, è avvenuta in via Peppino De Filippo, traversa di via Foria in pieno centro storico.
Quattro i feriti, tra cui una donna estratta viva dalle macerie e trasportata al Pronto soccorso in gravi condizioni.
Il corpo dell'uomo, segnalato in un primo tempo come disperso, è stato individuato in serata dalle squadre dei vigili del fuoco intervenute sul posto. Sul caso indaga la Polizia di Stato.
"Profondo dolore per la morte avvenuta a causa del crollo nei pressi di via Foria. Come Amministrazione - ha scritto su X il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi - siamo vicini alla famiglia della vittima. Ora vanno accertate le responsabilità dello scoppio, la sicurezza dei cittadini deve sempre essere una priorità".
Leggi tutto: Napoli, esplosione in un ristorante del centro: un morto e quattro feriti

(Adnkronos) - Un uomo di 55 anni è morto oggi, mercoledì 25 giugno, per l'esplosione avvenuta nel tardo pomeriggio a Napoli all’interno di un ristorante. Lo scoppio che danneggiato i primi due appartamenti di uno stabile, è avvenuta in via Peppino De Filippo, in pieno centro storico.
Dalle macerie è stata estratta viva e soccorsa una donna, trasportato al Pronto soccorso dall'ambulanza giunta sul posto. Il corpo dell'uomo, segnalato in un primo tempo come disperso, è stato individuato dalle squadre dei vigili del fuoco intervenute sul posto
Sul caso indaga la Polizia di Stato. Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente attivato il Centro Coordinamento Soccorsi presso la Sala di protezione civile della Prefettura per il coordinamento delle attività di soccorso.
Leggi tutto: Napoli, esplosione in un ristorante del centro: morto un uomo

(Adnkronos) - Esplosione a Napoli oggi, mercoledì 25 giugno, in un deposito di bombole di gas. Lo scoppio, avvenuta in via Peppino De Filippo, in pieno centro città, ha danneggiato i primi due appartamenti di uno stabile. Dalle macerie è stata estratta viva e soccorsa una donna.
Operazioni di messa in sicurezza ed evacuazione dell’area in corso. Non si conosce se vi sono altre persone sotto le macerie. Carabinieri sul posto.
Leggi tutto: Napoli, esplosione in centro: donna estratta viva dalle macerie

(Adnkronos) - "I nostri impianti nucleari sono stati gravemente danneggiati". Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, commentando con al-Jazeera gli effetti dei bombardamenti americani e israeliani sulla Repubblica Islamica. "Questo è certo perché sono stati oggetto di ripetuti attacchi - ha proseguito il portavoce - Non ho nulla da aggiungere su questo perché è una questione tecnica".
Riferendosi all'Iran, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una riunione di governo ha detto che Israele ha ottenuto "una grande vittoria nella campagna contro il nemico che ha cercato la nostra distruzione".
"Non distoglieremo lo sguardo dai progetti dell'Iran", ha avvertito il capo del Mossad, David Barnea, in dichiarazioni riportate dal giornale israeliano Haaretz. "La minaccia iraniana, che ha minacciato la nostra sicurezza per decenni, è stata sventata in modo significativo grazie alla cooperazione eccezionale tra le Idf, che hanno guidato la campagna, e il Mossad, che ha operato al loro fianco, insieme al supporto dei nostri alleati, gli Stati Uniti", ha affermato ancora Barnea secondo il sito di notizie Ynet.
L'attacco sferrato dagli Usa contro i siti nucleari iraniani ha avuto lo stesso effetto delle bombe atomiche sganciate nell'agosto del 1945 su "Hiroshima e Nagasaki", dato che ha "posto fine alla guerra" tra Iran e Israele, ha detto il presidente degli Usa, Donald Trump, in conferenza stampa all'Aja. Trump ha citato una relazione arrivata "da Israele", che attesterebbe che il sito di Fordow "è stato distrutto" dall'attacco americano.
Il programma nucleare iraniano "è andato, per anni" e l'attacco sferrato ai siti in Iran dagli Usa "ha posto fine alla guerra" tra Israele e Teheran, ha ribadito il presidente degli Stati Uniti. "La prossima settimana parleremo" con Teheran. "Potremmo firmare un accordo, non so. Non mi interessa se avremo un accordo o no. Il nucleare iraniano è finito. Li incontreremo", ha detto Trump.
Intanto il Pentagono ha incaricato l'Fbi di indagare sulla fuga di notizie che ha portato alla pubblicazione del rapporto preliminare dell'intelligence militare Usa che ha stabilito che i raid sui tre impianti nucleari hanno rallentato solo di qualche mese le ambizioni nucleari di Teheran. "Noi stiamo conducendo un'inchiesta sulla fuga di notizie con l'Fbi, perché queste informazioni devono rimanere interne", ha detto Pete Hegseth parlando oggi con i giornalisti a margine del vertice dell'Aja.
Hegseth si è scagliato contro i media Usa che hanno pubblicato il rapporto preliminare dell'intelligence del Pentagono "cercando un modo di manipolarlo per le loro ragioni politiche, per colpire il presidente Trump e il Paese". Invitato da Trump a rispondere sul rapporto, durante la conferenza stampa finale del vertice della Nato, il capo del Pentagono ha minimizzato l'attendibilità "della valutazione preliminare, che ha un basso livello di affidabilità dei dati".
Quindi è tornato ad attaccare i media Usa che hanno pubblicato il rapporto. "A loro non importa quello che pensano i militari, il mondo, vogliono solo manipolare la notizia per mettere Trump in cattiva luce usando una fuga di notizie", ha affermato Hegseth.
"Se volete fare una valutazione di quello che è successo a Fordow, è meglio che prendiate una grande pala per scavare in profondità, perché il programma nucleare iraniano è stato obliterato - ha concluso - quelli che hanno sganciato le bombe precisamente nei posti giusti sanno esattamente quello che è successo. E sapete anche chi lo sa? L'Iran".
All'indomani del cessate il fuoco annunciato da Trump, l'Iran denuncia un bilancio che parla di 627 morti e 4.870 feriti dopo 12 giorni di conflitto innescato dalle operazioni militari israeliane avviate il 13 giugno nella Repubblica Islamica a cui Teheran non ha mancato di rispondere. Il bollettino è stato diffuso via X dal portavoce del ministero della Salute di Teheran, Hossein Kermanpour, e secondo gli iraniani la maggior parte delle vittime e dei feriti si contano nella capitale. Il bilancio ufficiale resta sempre 'contenuto' rispetto a quello ben più grave dell'organizzazione Human Rights Activists in Iran, diffuso via X da Hrana (Human Rights Activists News Agency), che parla di "almeno 1.054 morti e 4.476 feriti, tra civili e militari, a causa degli attacchi israeliani".
Oggi i media ufficiali iraniani hanno confermato l'uccisione del maggiore generale Ali Shadmani, rimasto ferito la scorsa settimana nei raid israeliani. Shadmani guidava il quartier generale centrale di Khatam al-Anbia, che coordina l'operato sia dei Guardiani della Rivoluzione che dell'esercito regolare.

(Adnkronos) - "I nostri impianti nucleari sono stati gravemente danneggiati". Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, commentando con al-Jazeera gli effetti dei bombardamenti americani e israeliani sulla Repubblica Islamica. "Questo è certo perché sono stati oggetto di ripetuti attacchi - ha proseguito il portavoce - Non ho nulla da aggiungere su questo perché è una questione tecnica".
Riferendosi all'Iran, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una riunione di governo ha detto che Israele ha ottenuto "una grande vittoria nella campagna contro il nemico che ha cercato la nostra distruzione".
"Non distoglieremo lo sguardo dai progetti dell'Iran", ha avvertito il capo del Mossad, David Barnea, in dichiarazioni riportate dal giornale israeliano Haaretz. "La minaccia iraniana, che ha minacciato la nostra sicurezza per decenni, è stata sventata in modo significativo grazie alla cooperazione eccezionale tra le Idf, che hanno guidato la campagna, e il Mossad, che ha operato al loro fianco, insieme al supporto dei nostri alleati, gli Stati Uniti", ha affermato ancora Barnea secondo il sito di notizie Ynet.
L'attacco sferrato dagli Usa contro i siti nucleari iraniani ha avuto lo stesso effetto delle bombe atomiche sganciate nell'agosto del 1945 su "Hiroshima e Nagasaki", dato che ha "posto fine alla guerra" tra Iran e Israele, ha detto il presidente degli Usa, Donald Trump, in conferenza stampa all'Aja. Trump ha citato una relazione arrivata "da Israele", che attesterebbe che il sito di Fordow "è stato distrutto" dall'attacco americano.
Il programma nucleare iraniano "è andato, per anni" e l'attacco sferrato ai siti in Iran dagli Usa "ha posto fine alla guerra" tra Israele e Teheran, ha ribadito il presidente degli Stati Uniti. "La prossima settimana parleremo" con Teheran. "Potremmo firmare un accordo, non so. Non mi interessa se avremo un accordo o no. Il nucleare iraniano è finito. Li incontreremo", ha detto Trump.
Intanto il Pentagono ha incaricato l'Fbi di indagare sulla fuga di notizie che ha portato alla pubblicazione del rapporto preliminare dell'intelligence militare Usa che ha stabilito che i raid sui tre impianti nucleari hanno rallentato solo di qualche mese le ambizioni nucleari di Teheran. "Noi stiamo conducendo un'inchiesta sulla fuga di notizie con l'Fbi, perché queste informazioni devono rimanere interne", ha detto Pete Hegseth parlando oggi con i giornalisti a margine del vertice dell'Aja.
Hegseth si è scagliato contro i media Usa che hanno pubblicato il rapporto preliminare dell'intelligence del Pentagono "cercando un modo di manipolarlo per le loro ragioni politiche, per colpire il presidente Trump e il Paese". Invitato da Trump a rispondere sul rapporto, durante la conferenza stampa finale del vertice della Nato, il capo del Pentagono ha minimizzato l'attendibilità "della valutazione preliminare, che ha un basso livello di affidabilità dei dati".
Quindi è tornato ad attaccare i media Usa che hanno pubblicato il rapporto. "A loro non importa quello che pensano i militari, il mondo, vogliono solo manipolare la notizia per mettere Trump in cattiva luce usando una fuga di notizie", ha affermato Hegseth.
"Se volete fare una valutazione di quello che è successo a Fordow, è meglio che prendiate una grande pala per scavare in profondità, perché il programma nucleare iraniano è stato obliterato - ha concluso - quelli che hanno sganciato le bombe precisamente nei posti giusti sanno esattamente quello che è successo. E sapete anche chi lo sa? L'Iran".
All'indomani del cessate il fuoco annunciato da Trump, l'Iran denuncia un bilancio che parla di 627 morti e 4.870 feriti dopo 12 giorni di conflitto innescato dalle operazioni militari israeliane avviate il 13 giugno nella Repubblica Islamica a cui Teheran non ha mancato di rispondere. Il bollettino è stato diffuso via X dal portavoce del ministero della Salute di Teheran, Hossein Kermanpour, e secondo gli iraniani la maggior parte delle vittime e dei feriti si contano nella capitale. Il bilancio ufficiale resta sempre 'contenuto' rispetto a quello ben più grave dell'organizzazione Human Rights Activists in Iran, diffuso via X da Hrana (Human Rights Activists News Agency), che parla di "almeno 1.054 morti e 4.476 feriti, tra civili e militari, a causa degli attacchi israeliani".
Oggi i media ufficiali iraniani hanno confermato l'uccisione del maggiore generale Ali Shadmani, rimasto ferito la scorsa settimana nei raid israeliani. Shadmani guidava il quartier generale centrale di Khatam al-Anbia, che coordina l'operato sia dei Guardiani della Rivoluzione che dell'esercito regolare.

(Adnkronos) - La 59esima edizione del Lucca Comics & Games, in programma dal 29 ottobre al 2 novembre, celebra la Francia con il tema 'French Kiss': il 'bacio alla francese' è un gesto che attraversa storie, culture e generazioni, intimo e rivoluzionario insieme, immancabile in ogni narrazione pop, dal cinema alla letteratura fantastica e alla graphic novel. Elementi che hanno ispirato il manifesto della nuova edizione a firma dell'illustratrice francese Rébecca Dautremer. L'artista non ha voluto limitarsi a un’unica immagine, ma ha creato una vera e propria galleria di personaggi: Un Lupo Mannaro, un Guerriero, una Contessa vampira, un Mostro, una Strega, e la Lukawa, creatura immaginaria che fonde il nome della città di Lucca con l’influenza orientale del manga e dell’animazione. A Dautremer sarà dedicata una mostra inedita che esporrà in anteprima mondiale il graphic novel Ruby Rose, la cui uscita è prevista per il 2026 in Francia.
Tra i momenti più attesi il ritorno di Netflix, che torna alla kermesse per celebrare in grande stile l'attesissima quinta e ultima stagione di 'Stranger Things'. Appuntamento a venerdì 31 ottobre per un evento unico e imperdibile per prepararsi al capitolo conclusivo di una delle serie più amate di sempre. La quinta stagione, infatti, arriverà su Netflix in tre parti, tutte disponibili a partire dalle 2 del mattino (ora italiana): il Volume 1 (episodi 1-4) il 27 novembre, il Volume 2 (episodi 5-7) il 26 dicembre e l'episodio finale il 1 gennaio 2026.
Per la prima volta in un evento italiano arriva Tetsuo Hara, autore di 'Hokuto No Ken. Sarà presente al festival dal 30 ottobre al 2 novembre, con eventi per il pubblico, firmacopie e appuntamenti con la stampa nazionale e internazionale: un'occasione unica per incontrare un autore che ha segnato l'immaginario di intere generazioni. A lui sarà anche dedicata una prestigiosa mostra monografica, la prima al mondo a raccogliere le principali opere del Sensei, con oltre 100 originali esposti all'interno dell’esclusiva location della Chiesa dei Servi. La mostra sarà aperta al pubblico dal 25 ottobre al 2 novembre.
Tra gli ospiti più attesi c'è anche Keiichiro Toyama, autore del primo capitolo di 'Silent Hill'. "La sua presenza - si legge in una nota - rappresenta un momento di straordinaria rilevanza culturale. Un’occasione unica per celebrare non solo la sua carriera leggendaria ma anche il videogioco come forma d’arte capace di raccontare, emozionare ed esplorare le zone più oscure e complesse della psiche umana".
Arriveranno anche gli Elio e le Storie Tese per due giorni all'insegna di chiacchiere, presentazioni e ironia: il 29 e il 30 ottobre la band sarà in città per presentare l'unico e solo libro fotografico - dal titolo 'Foto' - che racconta la loro storia per immagini, ritratti scattati (anche) da altri ma autorizzati da loro, pubblicato da Rizzoli Lizard. E ancora: il creatore della saga 'Percy Jackson' Rick Riordan, l'autore bestseller Glenn Cooper, e le autrici di fama internazionali Cassandra Clare e Holly Black incontreranno i fan. Così come la mangaka Kei Urana e il graffiti artist e designer Hideyoshi Andou con il loro Gachiakuta che saranno infatti tra gli ospiti di Lucca Comics & Games in collaborazione con Star Comics e con Crunchyroll (l'attesissima trasposizione anime è in arrivo sulla piattaforma a partire da luglio 2025). Tra i primi ospiti confermati della scena italiana ci sono: Zerocalcare, Milo Manara, Leo Ortolani, Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti (che presenterà Agenda brutta 2026) e Zuzu, vincitrice nel 2019 del Gran Guinigi Miglior Esordiente.
A partire da oggi, 25 giugno, alle ore 13, è iniziata la vendita dei biglietti Early Bird: chiunque voglia assicurarsi biglietti e abbonamenti a prezzo ridotto potrà farlo per un intero mese, fino alla mezzanotte del 25 luglio. Con un prezzo identico a quello dell’anno precedente, la biglietteria ordinaria riaprirà il 2 settembre.
Leggi tutto: Lucca Comics celebra il French Kiss nel 2025 e 'Stranger Things 5'

(Adnkronos) - Nessuna lista nozze, nessun diamante in più, nessun pacchetto infiocchettato: il regalo più prezioso Jeff Bezos e Lauren Sanchez lo hanno fatto direttamente alla città di Venezia che li ospita per il giorno più importante della loro vita. Il fondatore di Amazon e la sua compagna, prossimi alle nozze in programma venerdì 27 giugno sull'isola di San Giorgio, hanno scelto di celebrare l'amore con un gesto che secondo gli sposi dovrebbe parlare alla coscienza del mondo: una donazione da tre milioni di euro destinata a salvaguardare Venezia, la laguna e il fragile ecosistema minacciato dai cambiamenti climatici.
Tre milioni, secondo quanto riferito all'Adnkronos, divisi equamente tra tre prestigiose istituzioni che operano sul territorio lagunare: il Corila (Consorzio per la Ricerca Lagunare), la Venice International University e l'Ufficio Unesco di Venezia. Tre enti che lavorano in silenzio, ogni giorno, per custodire il 'cuore liquido' della Serenissima e proiettarlo nel futuro con l'aiuto della scienza, dell'educazione e della cultura.
La notizia, trapelata grazie al sito statunitense Tmz, accompagna un invito di nozze tanto elegante quanto inusuale. Gli ospiti - un parterre stellare - sono stati invitati con partecipazioni nuziali con illustrazioni raffinate di gondole, canali incantati, farfalle da sogno e stelle cadenti. Ma soprattutto, con una richiesta affettuosa e netta: "Per favore, niente regali". Al loro posto, scrivono Jeff e Lauren, "abbiamo deciso di fare donazioni in vostro onore e con gratitudine per aver intrapreso il viaggio per festeggiare con noi a Venezia".
Una dichiarazione che suona come un manifesto d’intenti. Perché dietro l’immagine patinata della coppia più glamour dell’anno si nasconde un’attenzione crescente verso le grandi sfide ambientali, almeno così sembra e forse neppure per tacitare le proteste dei comitati veneziani 'No Bezos'. Non è la prima volta che Bezos mette in campo il suo impegno filantropico per la sostenibilità, basti pensare al suo Bezos Earth Fund, che mira a contrastare la crisi climatica globale. Ma in questo caso il gesto si fa intimo, personale, quasi poetico.
"Venezia, questo luogo magico ci ha regalato ricordi indimenticabili", si legge sull'invito di nozze. E così, mentre l'isola di San Giorgio e altre location si preparano a ospitare un matrimonio da favola, con vista mozzafiato sulla laguna e una parata di celebrità, Venezia, nelle intenzioni di Jeff Bezos e Lauren Sanchez, almeno secondo quello che è stato fatto trapelare da una fonte qualificata tramite l'Adnkronos, "riceve il regalo più raro e necessario: attenzione, cura e investimenti concreti". Non è solo una promessa d'amore tra due persone. "È un patto con il futuro della città più fragile e incantata del mondo".
(di Paolo Martini)
Leggi tutto: Bezos e Sanchez contribuiscono a salvaguardare Venezia: donano 3 milioni alla città

(Adnkronos) - Un negoziante è stato ucciso a coltellate nella serata di oggi, mercoledì 25 giugno, a Busto Arsizio. La vittima, di 50 anni, è stata aggredita all’interno del suo negozio di oggettistica, in via Milano 4, in centro città, da un uomo, fuggito subito dopo l’omicidio.
Sono in corso le indagini della polizia per rintracciare l’aggressore nella città in provincia di Varese.
Leggi tutto: Busto Arsizio, accoltella a morte negoziante e fugge: è caccia all'uomo
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