
L'Agenzia italiana del farmaco ha approvato la rimborsabilità di capivasertib, una nuova terapia mirata. La molecola è indicata, in associazione a fulvestrant, in pazienti con tumore al seno localmente avanzato o metastatico positivo al recettore degli estrogeni (Hr+), negativo per Her2 (Her2-), con una o più alterazioni di PIK3CA/AKT1/PTEN, che hanno sviluppato una recidiva o progressione di malattia durante o dopo un regime a base endocrina. La decisione di Aifa fa seguito all'approvazione da parte dell'Agenzia europea per i medicinali e si basa sui risultati dello studio di fase 3 CAPItello-291, pubblicati sul 'New England Journal of Medicine'. Capivasertib, in combinazione con fulvestrant - informa una nota - ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 50% rispetto a fulvestrant. La sopravvivenza libera da progressione (Pfs) mediana è risultata più che raddoppiata (7,3 mesi rispetto a 3,1 mesi). La nuova terapia viene presentata oggi a Milano in una conferenza stampa promossa da AstraZeneca.
"Con oltre 53mila nuovi casi l'anno, il tumore della mammella è il più diffuso nell'intera popolazione femminile italiana e il sottotipo Hr+ Her2- è il più frequente - afferma Valentina Guarneri, direttore della Uoc Oncologia 2 dell'Istituto oncologico Veneto e ordinario di Oncologia medica all'università di Padova - In fase avanzata, il tumore Hr+ Her2- è trattato in prima istanza con gli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK4/6i) in associazione a un agente endocrino. La gestione dei pazienti con tumore in progressione a CDK4/6i rappresenta ad oggi un'importante sfida clinica, soprattutto a causa dei meccanismi di endocrino-resistenza. In questo scenario, i risultati emersi dallo studio CAPItello-291 sono estremamente interessanti e aprono nuove prospettive nella pratica clinica".
Nello studio "sono stati arruolati 708 pazienti con tumore del seno Hr-positivo, Her2-negativo, il 70% dei quali aveva già ricevuto un precedente trattamento con CDK4/6i - riferisce Guarnieri - Nei pazienti con tumore caratterizzato da alterazioni in PIK3CA, AKT1 o PTEN l'aggiunta di capivasertib, un inibitore di AKT, a fulvestrant, una terapia ormonale, ha determinato un beneficio in termini di riduzione del rischio di progressione clinicamente rilevante. La combinazione di fulvestrant e capivasertib rappresenta pertanto un'opzione terapeutica importante per pazienti che possono ancora beneficiare di una terapia a base endocrina, consentendo di posticipare l'impiego della chemioterapia. Inoltre, il profilo di sicurezza di capivasertib risulta favorevole rispetto a quello di altri inibitori della via di PI3K/AKT/mTOR".
"Le mutazioni di PIK3CA, AKT1 e PTEN interessano circa la metà dei casi di tumore del seno avanzato Hr+/Her2- - spiega Nicola Fusco, direttore della Divisione di Anatomia patologica dell'Istituto europeo di oncologia e professore associato di Anatomia patologica presso il Dipartimento di Oncologia ed Emato-oncologia dell'università di Milano - Si tratta comunemente di mutazioni driver, già rilevabili a livello del tumore primitivo. Queste alterazioni rappresentano un noto meccanismo di endocrino-resistenza e la loro presenza correla di solito con esiti clinici peggiori, il che evidenzia la necessità di trattamenti personalizzati. Le pazienti che presentano queste alterazioni possono trarre beneficio dalla combinazione capivasertib-fulvestrant, ed è quindi fondamentale che i clinici eseguano sempre il test per la ricerca dei biomarcatori. Una collaborazione efficace e tempestiva tra oncologi e patologi è oggi imprescindibile per sviluppare strategie di trattamento personalizzate".
"Da anni ci occupiamo dei bisogni e della qualità di vita delle pazienti che convivono con la malattia in fase metastatica. Grazie ai progressi della ricerca, la loro sopravvivenza di anno in anno è sempre in crescita - sottolinea Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - Negli ultimi anni abbiamo assistito a un ampliamento delle possibilità terapeutiche a disposizione dei clinici e dei pazienti: oggi vi sono possibilità concrete di ottimizzare la gestione della malattia anche in fase avanzata. E' però fondamentale garantire un accesso tempestivo alle nuove cure, come abbiamo ribadito con forza in occasione del 13 ottobre, Giornata nazionale del tumore al seno metastatico. Accogliamo quindi con soddisfazione il fatto che l'Italia sia oggi il secondo Paese in Europa a rendere disponibile questa importante nuova terapia".
"La ricerca è uno dei pilastri fondamentali di AstraZeneca e l'oncologia rappresenta una delle aree in cui siamo maggiormente impegnati - dichiara Paola Maria Morosini, Medical Affairs Head Oncology di AstraZeneca in Italia - La notizia di oggi conferma il nostro lavoro continuo per migliorare in maniera concreta la prognosi dei pazienti, con un approccio basato su evidenze solide e sulla volontà di offrire opzioni realmente innovative. L'approvazione di Aifa alla rimborsabilità di capivasertib in associazione a fulvestrant per il tumore al seno avanzato è un traguardo di cui siamo molto orgogliosi e che rappresenta un passo significativo per migliaia di pazienti che necessitano di terapie sempre più mirate ed efficaci".

Amazon annuncia la riconversione del suo centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) - il primo aperto in Italia nel 2011 - nel primo centro dell’azienda dedicato ai resi dei clienti nel Paese. La trasformazione di questo hub, specializzato nella gestione dei resi di prodotti di piccole dimensioni, rappresenta una tappa significativa nell’impegno di Amazon verso una gestione responsabile delle risorse. Il progetto ha permesso di rinnovare e riconfigurare il centro - che in precedenza utilizzava tecnologie ormai obsolete rispetto a quelle adottate negli altri siti Amazon nel Paese - introducendo un modello tecnologicamente avanzato e confermando il ruolo strategico del sito all’interno della rete logistica europea di Amazon.
Il centro, che occupa 1.300 dipendenti a tempo indeterminato, continuerà a rappresentare un punto di riferimento per l’innovazione dei processi e la valorizzazione dei talenti del territorio piacentino, grazie anche ai nuovi percorsi di formazione interna avviati per ampliare le competenze sui flussi di gestione e controllo qualità dei prodotti restituiti.
“Castel San Giovanni è stato il punto di partenza dell’avventura logistica di Amazon in Italia. La sua conversione in centro europeo per i resi dei clienti è un segno concreto del nostro impegno verso un modello di business più efficiente e attento alle persone. È un investimento che valorizza le competenze dei nostri dipendenti e rafforza la presenza di Amazon nel territorio piacentino” ha commentato il responsabile del centro, Fabio Procopio.
Amazon offre a tutti i dipendenti uno stipendio tra i più competitivi del settore. Infatti, a partire dal primo gennaio 2025, la retribuzione lorda mensile degli operatori di magazzino neoassunti è aumentata a 1.876 euro.
In conseguenza a questa iniziativa, le retribuzioni dei dipendenti neoassunti sono dell’8% più alte rispetto alla retribuzione minima determinata dal Ccnl logistica e trasporto. A ciò si aggiungono benefit quali assicurazioni sanitarie e cure mediche private, sconti sugli acquisti su Amazon.it e buoni pasto per tutti i dipendenti. Competenze, background professionali, attitudini, passioni e talenti completamente diversi tra loro si incontrano ogni giorno, in un confronto costante e un’apertura al dialogo che rappresentano un fattore chiave per creare quell’ambiente lavorativo sicuro, moderno e inclusivo in cui innovare. Tra tutte le divisioni aziendali (operations, customer service, retail, alexa e aws) Amazon conta circa 400 tipologie di lavoro diversi, a loro volta suddivisi in circa 70 famiglie, che raggruppano ruoli simili, rivolgendosi a persone con ogni livello di esperienza, istruzione, background e professionalità, siano essi profili principianti o più esperti: dai magazzinieri agli ingegneri, dagli sviluppatori di software ai linguisti e agli esperti del settore dell’intrattenimento.
Dal suo arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha investito oltre 25 miliardi di euro, di cui più di 4 miliardi solo nel 2024. L'azienda si conferma come uno dei principali creatori di posti di lavoro del Paese con oltre 19.000 dipendenti assunti a tempo indeterminato a cui offre opportunità di carriera stabili e ben remunerate, uno stipendio di ingresso tra i più alti del settore e numerosi benefit che includono sconti sugli acquisti su Amazon.it e un'assicurazione sanitaria integrativa. Nei suoi oltre sessanta siti logistici situati in tutto il Paese, Amazon offre opportunità di crescita professionale in una varietà di ruoli, dagli operatori di magazzino ai responsabili di reparto, dai tecnici della manutenzione alle posizioni nelle risorse umane, nella sicurezza, nell'It e nel team che gestisce gli ordini dei clienti. Amazon offre ai propri dipendenti ulteriori opportunità, come l'innovativo programma Career choice che copre fino al 100% del costo delle tasse scolastiche e dei libri di testo per coloro che desiderano specializzarsi in un settore specifico frequentando corsi professionali.

Qualcuno l'ha già definita l'azione più comica, o tragica, nella storia della NFL. Il protagonista della 'papera' destinata a diventare è Younghoe Koo, kicker dei New York Giants, condannato a diventare il volto della stagione 2025 per il motivo sbagliato. I Giants, che stanno vivendo una stagione disastrosa con 2 vittorie e 11 sconfitte, sono stati battuti dai New England Patriots che si sono imposti 33-15 confermandosi la miglior squadra della lega con 11 successi in 13 match.
Koo, 31enne sudcoreano, sul punteggio di 17-7 per i Patriots ha commesso un errore mai visto sui campi NFL. Il kicker avrebbe dovuto trasformare un field goal da 47 yard: impresa non impossibile per i canoni odierni della National Football League, con trasformazioni ormai da quasi 60 yard. Koo, però, si è letteralmente inceppato. Avrebbe dovuto calciare di destro la palla fermata dal punter Jamie Gillan e invece... ha calciato clamorosamente il terreno di gioco. Il povero Gillan ha cercato di tenere viva l'azione ed è stato 'piallato' dagli avversari.
Sulla side line, le telecamere hanno catturato la reazione del quarterback dei Giants, Jaxson Dart: "Oh my god...". Già... Ora, il 'lavoro' di Koo è a rischio? Il ruolo del kicker è probabilmente il più precario nell'iperprofessionismo della NFL. Il kicker coreano è nella lega dal 2017. La sua parentesi migliore è legata agli anni con la maglia degli Atlanta Falcons dal 2019 al 2025. Il calo è iniziato con la scorsa stagione, i Giants avrebbero dovuto rappresentare una chance di riscatto. E invece...

Rendere i farmacisti italiani protagonisti di fronte alle grandi sfide globali per la salute umana, animale e ambientale. Sono gli obiettivi di 'From One Health to Open Health', programma di formazione sostenibile in farmacia promosso dall'università Campus Bio-Medico di Roma con il supporto non condizionante di Zambon. Il progetto, che partirà a marzo 2026, promuove la nascita di nuove iniziative e servizi nelle farmacie italiane ispirati ai principi della sostenibilità ambientale e sociale e alla filosofia One Health, integrando concretamente questo approccio nella quotidianità. Fulcro dell'iniziativa - informano i promotori in una nota - è la formazione offerta ai farmacisti per supportarli nel dialogo con clienti, pazienti e caregiver sui grandi temi come l'uso responsabile dei medicinali secondo l'appropriatezza terapeutica suggerita dal medico, il corretto smaltimento dei farmaci inutilizzati o scaduti, e una comunicazione efficace orientata alla prevenzione e al monitoraggio.
Le farmacie oggi ricoprono un ruolo chiave come presidi attivi nella promozione della salute e nella diffusione di comportamenti responsabili, ricorda la nota. La stessa Farmacia dei servizi è il modello che ispira questa evoluzione, che implica un approccio più relazionale, oltre la cura del sintomo per accompagnare il paziente in un percorso di benessere complessivo. Il farmacista, quindi, è chiamato ad abbracciare una visione più ampia del proprio ruolo, diventando un punto di riferimento affidabile e proattivo nel promuovere la salute e la sostenibilità in un'ottica One Health, il modello che vede la stretta connessione e interdipendenza tra la salute umana, animale e dell'ambiente, contribuendo a generare valore per la comunità in cui opera. L'International Pharmaceutical Federation (Fip) ha di recente sottolineato come i farmacisti riconoscano il cambiamento climatico quale minaccia urgente per la salute pubblica, pur evidenziando una diffusa incertezza su come agire concretamente. In una recente guida, pubblicata a novembre dalla stessa Fip, viene promossa attivamente la creazione e la condivisione di programmi formativi di alta qualità per rafforzare il ruolo delle farmacie nell’affrontare le sfide ambientali e sociali contemporanee.
Sviluppandosi su scala nazionale, il progetto verrà realizzato attraverso un programma accreditato Ecm - con rilascio crediti per farmacisti - con 2 webinar interattivi live da 1 ora ciascuno (replicati in 2 edizioni) e 7 pillole formative asincrone da 30 minuti, fruibili su piattaforma e-learning. Attraverso il coinvolgimento formativo concepito dall'università Campus Bio-Medico di Roma con un board dedicato, i farmacisti potranno formarsi sul tema One Health e progettare una loro roadmap verso la sostenibilità, per diventare sempre più presidi attenti ai bisogni sociali e ambientali del territorio.
"L'approccio One Health rappresenta un pilastro della visione strategica del nostro ateneo - afferma Laura De Gara, delegata del rettore per il Progetto One Health dell'università Campus Bio-Medico di Roma - Attraverso le 3 missioni che ci caratterizzano - formazione, ricerca e trasferimento delle conoscenze - intendiamo promuovere uno sviluppo sostenibile capace di generare benefici concreti in termini di salute e benessere, non solo per le generazioni presenti, ma anche per quelle future". Questo approccio "richiede la capacità di integrare saperi e metodologie differenti, favorendo una ricerca che metta in dialogo le molteplici competenze presenti nel nostro ateneo: dall'alimentazione alla medicina, fino all'ingegneria. Allo stesso tempo - osserva - è fondamentale formare professionisti dotati di una sensibilità particolare verso la salute e la tutela del pianeta. In questo quadro, la formazione dei farmacisti sul paradigma One Health riveste un ruolo cruciale, proprio per la possibilità che questi professionisti hanno di contribuire in modo significativo a diffondere nella popolazione abitudini orientate al benessere individuale e alla sostenibilità ambientale. Per questo motivo il programma di formazione dedicato ai farmacisti, realizzato con il supporto non condizionante di Zambon, rappresenta un ulteriore e importante tassello della nostra visione strategica".
"Alla vigilia dei nostri 120 anni, abbiamo voluto dare ulteriore slancio all'indirizzo etico che da sempre orienta il modo con cui ci occupiamo della salute delle persone - dichiara Elena Zambon, presidente di Zambon - Sostenibilità per noi significa sostenere il futuro prendendosene cura e, in quest'epoca, non possiamo che farlo ampliando l'orizzonte delle nostre azioni ridando centralità alla salute ed elevandola a un sistema integrato e interconnesso come quello di One Health. E' una sfida che ci riguarda tutti e che va affrontata coinvolgendo quanti più attori possibili affinché diventino protagonisti nel dare insieme forma al futuro".
"Responsabilità del management è trasformare l'orizzonte One Health in obiettivi sfidanti che coinvolgano le nostre persone - aggiunge Giovanni Magnaghi, Ceo di Zambon - Per questo abbiamo identificato un framework che individua degli indirizzi concreti da integrare nel business. Oltre a investire in attività di prevenzione e monitoraggio all'interno dell'impresa a beneficio della salute dei nostri collaboratori, sviluppiamo partnership e iniziative di formazione ed educazione alla sostenibilità come quella promossa da università Campus Bio-Medico di Roma, che valorizza il ruolo della farmacia come stakeholder responsabile supportando i farmacisti nella loro formazione e preparazione sui temi della sostenibilità".

Dopo le Maldive, prossima fermata: Dubai. Sarebbe questa, con buona probabilità, la nuova meta scelta da Jannik Sinner per proseguire le sue vacanze al termine di una stagione intensa, culminata con la vittoria alle Atp Finals di Torino. Il tennista azzurro sta per chiudere la sua pausa invernale prima di immergersi nella fase più intensa della preparazione.
Dopo una breve tappa sul lago di Garda, Sinner aveva raggiunto l'Oceano Indiano per trascorrere alcune settimane di relax alle Maldive. Ora, secondo alcuni indizi social, potrebbe essersi spostato negli Emirati Arabi Uniti. A suggerirlo è stata proprio la fidanzata Laila Hasanovic che ha postato sui social alcune foto tra cui il Burj Al Arab, il simbolo di Dubai. Nelle instagram stories, compaiono anche un selfie allo specchio e uno scatto con due lettini utili per una lezione di pilates reformer.
Nessun segno, almeno visibile, della presenza di Sinner accanto alla modella. Tuttavia, l'assenza del tennista dai contenuti social non esclude affatto che i due si trovino insieme: la coppia infatti continua a mantenere la relazione nel massimo riserbo, evitando qualsiasi post di coppia.
Onde e pieghe esaltate in tempi moderni da grandi stilisti...
L'Aula si riunisce il 9 dicembre alle 15.30... 
Assolto perché il fatto non costituisce reato. Così si è espresso il tribunale di Torino nei confronti del ginecologo dell’ospedale Sant’Anna e consigliere comunale Silvio Viale chiamato in causa per molestie e comportamenti inopportuni nei confronti di alcune pazienti. L’accusa aveva chiesto per lui una condanna a un anno e 4 mesi. Viale oggi doveva rispondere di tre casi di lieve entità mentre per un quarto la procura aveva chiesto l’assoluzione. Le denunce iniziali erano 10, per 6 la procura ha chiesto nei mesi scorsi l’archiviazione e ieri si è svolta l’udienza di opposizione su cui il tribunale si è riservato la decisione.
“Sono sollevato ma anche amareggiato - ha commentato Viale - perché ciascuno continuerà a pensare ciò che vuole anche se sono convinto di non avere fatto nulla. Questa era un’imputazione nei confronti della categoria e della visita ginecologica, quindi una condanna sarebbe stato un grave precedente”, ha aggiunto

Ci sarebbe Federica Mogherini, già Alta Rappresentante dell'Ue e attuale direttrice del Collegio d'Europa, tra le tre persone fermate oggi, martedì 2 dicembre, nel corso dell'operazione effettuata dalla polizia belga, su richiesta della Procura europea antifrode (Eppo) di Bruxelles, per sospetta frode ai danni dell'Ue relativa ad una gara d'appalto indetta dal Seae. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir, citando fonti attendibili che confermano la notizia, data per prima dall'Echo. Sempre secondo le informazioni riportate da Le Soir, sarebbero stati fermati anche l'ambasciatore Stefano Sannino, già segretario generale del Seae ed ex rappresentante permanente dell'Italia presso l'Ue, e un amministratore del Collegio d'Europa di Bruges.
In Belgio una persona sospettata di aver commesso un reato può essere privata della libertà per 48 ore, durante le quali può essere interrogata (può chiedere l'assistenza di un avvocato). La procedura è sotto il controllo del giudice istruttore, che può prolungare il periodo di fermo in alcuni casi.
La Polizia Federale delle Fiandre Occidentali ha condotto oggi perquisizioni nella sede del Seae, a Bruxelles, al Collegio d’Europa di Bruges, nel Servizio europeo per l'azione esterna a Bruxelles e nelle abitazioni degli indagati, nell’ambito di una inchiesta su una sospetta frode ai danni dell’Ue nella formazione di giovani diplomatici.
Al centro dell'indagine è il progetto per l'Accademia diplomatica dell'Unione Europea, un programma di formazione di nove mesi per giovani diplomatici negli Stati membri, aggiudicato dal Servizio europeo per l'azione esterna al Collegio d'Europa in Belgio, nel periodo 2021-2022, con una gara d'appalto.
L'indagine, spiega l'Eppo, mira ad appurare se il Collegio d'Europa e/o i suoi rappresentanti fossero stati informati in anticipo dei criteri di selezione della procedura di gara e avessero "sufficienti motivi" per ritenere che si sarebbero aggiudicati l'esecuzione del progetto, prima della pubblicazione ufficiale del bando di gara da parte del Seae. Vi sono "forti sospetti" che, durante la procedura di gara per il programma, sia stato violato l'articolo 169 del regolamento finanziario relativo alla concorrenza leale e che informazioni riservate relative all'appalto in corso siano state condivise con uno dei candidati partecipanti alla gara. Prima delle perquisizioni, l'Eppo ha richiesto la revoca dell'immunità di diversi indagati, che è stata concessa.
Organizzatori, 'scelta complessa, sofferta e a lungo meditata'... 
La Commissione Europea sta "discutendo" con la Banca Centrale Europea in merito al progetto di un prestito Ue all'Ucraina basato sui beni congelati alla Banca centrale russa, con particolare riferimento alla "liquidità" necessaria ad assicurare una pronta restituzione dei soldi appartenenti all'istituto di emissione russo, se dovesse venire meno il congelamento degli stessi, per qualsiasi motivo. Lo dice la portavoce capo dell'esecutivo Ue Paula Pinho, a Bruxelles, di fatto confermando le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, secondo le quali la Bce si sarebbe rifiutata di fornire garanzie per la liquidità del prestito progettato.
La Bce ha espresso forti riserve riguardo al progetto fin dall'inizio, temendo che finisca per minare il ruolo dell'euro come valuta di riserva. "Stiamo discutendo con la Banca Centrale Europea - afferma Pinho - su quali possono essere le soluzioni fattibili". Per quanto riguarda le modalità con cui garantire la necessaria liquidità, per la portavoce la Commissione sa che "questa è una parte assolutamente essenziale delle discussioni, per garantire la liquidità necessaria ad eventuali obblighi di restituzione delle attività alla Banca centrale russa".
Si tratta, continua, di "un elemento importante del prestito di riparazione: è un dovere garantire che l'Ue, i suoi Stati membri e gli enti privati possano sempre adempiere ai propri obblighi internazionali. Anche alla luce anche di questa posizione della Bce stiamo discutendo su come garantire che questa liquidità possa essere assicurata".
Pertanto, continua Pinho, "stiamo fondamentalmente cercando soluzioni alternative e questo fa parte di tutto il lavoro che si sta svolgendo mentre parliamo". La portavoce ha lasciato intendere, a precisa domanda, che la Commissione dovrebbe presentare proposte giuridiche riguardanti esclusivamente il cosiddetto prestito di riparazione, e non le altre due opzioni citate da Ursula von der Leyen davanti alla plenaria a Strasburgo, ovvero un prestito comune garantito dal bilancio Ue o prestiti bilaterali degli Stati membri.
La Commissione, quindi, insiste, malgrado il premier belga Bart de Wever abbia ribadito la settimana scorsa, in una lettera alla stessa presidente von der Leyen, le serissime riserve del governo belga sul progetto, che assomiglierebbe molto ad una confisca, come ha spiegato in occasione del Consiglio Europeo di ottobre. Ieri l'Alta Rappresentante Kaja Kallas ha sostenuto che quei soldi spetterebbero in realtà all'Ucraina, visti gli enormi danni prodotti al Paese dalla guerra di aggressione scatenata dalla Russia.
Quanto al fatto che la stessa von der Leyen ha parlato esplicitamente di "proposte", Pinho spiega che, per il prestito di riparazione, occorrerebbero probabilmente "più proposte" legislative. Alla domanda se si stia pensando di coinvolgere anche il Mes o soggetti privati, la portavoce ha risposto che sono in corso contatti con tutti i soggetti potenzialmente interessati. Non è ancora chiaro se la proposta giuridica della Commissione, che era attesa questa settimana, verrà effettivamente presentata entro venerdì 5 dicembre. La Commissione si era impegnata a presentare una proposta legislativa in tempo per il Consiglio Europeo del 18 e 19 dicembre, ma il progetto di procedere con un prestito all'Ucraina basato sui beni congelati alla Russia[1], opzione che la Commissione considera la "migliore", come ha detto Kallas, incontra sempre più difficoltà.

Oggi il lancio ufficiale della pubblicazione dei primi titoli di Tor Vergata University Press, la casa editrice universitaria che opera in open access nel trasferimento e nella disseminazione della conoscenza: dopo due anni di intenso lavoro, le opere sono consultabili e scaricabili gratuitamente su tvupress.uniroma2.it.
Presentata dal rettore Nathan Levialdi Ghiron durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2025-2026 dello scorso 21 novembre, Tor Vergata University Press è il risultato dello sforzo comunicativo dell’Ateneo: “È un progetto ambizioso - ribadisce il rettore - per promuovere adeguatamente la diffusione dei risultati della ricerca scientifica. La nostra University Press rafforza il profilo di eccellenza dell’Ateneo ponendolo al fianco delle prestigiose istituzioni internazionali già attive nel campo dell’editoria scientifica".
Tor Vergata University Press entra a pieno titolo quindi nel novero degli editori nati negli atenei italiani (circa 20), che hanno ricevuto l’importante eredità delle University Press europee e statunitensi: i contenuti scientifici devono poter trovare naturale sbocco grazie al rigore dell’editoria accademica, che si arricchisce di collane, riviste, monografie.
A segnare l’avvio delle attività è la collana di short monographs 'Turres', progetto unico nel panorama editoriale italiano, che unisce rigore e agilità del formato per favorire la disseminazione della conoscenza, spaziando dalla medicina alla storia medievale, dalla filosofia all’economia, dall’astrofisica all’ingegneria, a testimonianza della ricchezza e della pluralità della ricerca. Tra gli autori di spicco, le cui opere sono disponibili alla lettura, l'economista Leonardo Becchetti con Voting with the Wallet, l'astrofisico Amedeo Balbi e La ricerca di vita nell'universo, l'endocrinologo Emmanuele A. Jannini e La costola di Eva, il giurista Marco Fioravanti e Tangeri Cosmopolis e lo storico Sandro Carocci con Città di torri. Un vero invito alla lettura.
In catalogo anche la prima opera della collana Premio Giulia Cecchettin, Alla scoperta della multidisciplinarietà nella prospettiva di genere, raccolta delle tesi di laurea premiate nel 2025 dall'Ateneo nell’ambito del Premio “Giulia Cecchettin”, nato per valorizzare l’impegno di studentesse e studenti che hanno affrontato con rigore scientifico e sensibilità i temi dell’inclusione, della parità e del rispetto tra i generi.
“La conoscenza è strumento di sviluppo ed emancipazione umana - commenta Lucia Ceci, prorettrice alla Comunicazione dell’università di Roma Tor Vergata e presidente della neonata casa editrice - la sua disseminazione favorisce l’impatto della ricerca d’eccellenza e dell’innovazione tecnologica. Ma Tor Vergata University Press è anche impegnata nella realizzazione di manuali e strumenti di supporto alla didattica con particolare attenzione alle forme innovative e alla sperimentazione didattica”. Un richiamo forte alla conoscenza come bene comune dell’umanità, da divulgare in una modalità quasi rivoluzionaria come l'open science, accessibile a tutti.

Nuova giornata di proteste dei lavoratori ex Ilva. Le organizzazioni dei meltameccanici di Taranto di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb hanno proclamato dalle 12 di oggi uno sciopero a oltranza nella fabbrica di Acciaierie d'Italia, ex Ilva, nel capoluogo jonico "fino a nuova comunicazione per protestare contro il piano presentato dal governo". L'iniziativa è finalizzata "a richiedere un incontro per un unico 'tavolo' a Palazzo Chigi, con l'obiettivo di ottenere il ritiro del Piano e di avviare un confronto serio e costruttivo sui diritti, la sicurezza e il futuro dei lavoratori. Questo atto di protesta rappresenta un momento fondamentale - aggiungono - per difendere i diritti di utti i lavoratori e garantire un futuro di stabilità e dignità nel mondo del lavoro".
A Genova i lavoratori Ex Ilva si sono riuniti in assemblea fino alle 9 per poi partire con un corteo lungo le strade del ponente. I manifestanti hannoprima bloccato l'aeroporto Cristoforo di Genova e poi l'autostrada A10. "L'aeroporto è bloccato per lanciare un messaggio al governo, contro le chiacchiere. Il lavoro, a partire da Ilva deve arrivare a Genova" ha spiegato il sindacalista Fiom Armando Palombo, aggiungendo che "il lavoro non può andare via da Genova".
Autostrade in una nota sulla manifestazione a Genova dei lavoratori ex Ilva, Ansaldo Energia e Fincantieri ha fatto sapere che "alle ore 12 circa, sulla A10 Genova-Savona, sono stati temporaneamente chiusi i tratti compresi tra Genova Pra' e l'allacciamento con la A7 Serravalle-Genova verso Genova e tra l'allacciamento con la A7 e Genova Pegli verso Savona, a causa di una manifestazione che sta interessando la competenza autostradale". "Inoltre - prosegue la nota - è stata temporaneamente chiusa la stazione di Genova Aeroporto in uscita per le provenienze da Genova e in entrata in entrambe le direzioni. Attualmente si registrano code nel tratto compreso tra Genova Pegli e Genova Aeroporto in direzione Genova". "Chi viaggia verso Genova, deve uscire alla stazione di Genova Pra' e dopo aver percorso la viabilità ordinaria, può rientrate alla stazione di Genova Ovest sulla A7. Chi viaggia verso Savona può uscire a Genova Ovest e dopo aver percorso la viabilità ordinaria, rientrare in A10 alla stazione di Genova Pegli", conclude Autostrade.

''Le criticità più importanti sono sicuramente i dazi e lo sono sicuramente il cambio eurodollaro. Il governo sta dando un grande risalto a quelle che sono gli interessi fuori dal nostro confine nazionale e lo facciamo con due obiettivi importanti che ci sono stati i dati: Il primo obiettivo fondamentale è quello di passare da 620 miliardi di euro ai 700 miliardi di euro nei prossimi due anni. Il secondo obiettivo riguarda l'export dell'agroalimentare salendo da 70 miliardi a 100 miliardi''. Lo sottolinea Matteo Zoppas, presidente dell'Ice, in occasione dell'assemblea annuale di Alis.
''La composizione geografica del Made in Italy nel mondo vede come il primo Paese la Germania 69 miliardi di euro. Il secondo Paese più importante per il Made in Italy nonostante sia fuori dalla comunità europea, sono proprio gli Stati Uniti d'America con il 64 miliardi'', conclude Zoppas.

"L’EPS applicato oggi alle imprese italiane ha un approccio più ideologico che pragmatico alla sostenibilità. Si tratta di una tassa che grava sulle imprese e sui consumatori italiani senza ritornare alle aziende che generano questi fondi. Non sostiene investimenti in nuove tecnologie né in carburanti alternativi, e finisce per assorbire risorse anziché generare valore, mettendo a rischio la competitività europea e italiana e il ruolo strategico dell’Italia nel mercato globale”. Ha dichiarato Mario Zanetti, presidente di Confitarma, intervenuto al talk “Infrastrutture, sostenibilità e competitività per l’Italia che connette il mondo” in occasione dell'Assemblea Generale Alis a Roma, sottolineando come sia necessario un approccio più concreto e orientato agli investimenti per garantire competitività e sostenibilità nel settore marittimo italiano.

Inserimento etico di professionisti infermieri dall'estero nel sistema sanitario italiano, criteri condivisi e oggettivi per la selezione dei candidati, percorsi di formazione e aggiornamento mirati. Sono questi i punti principali del protocollo d'intesa triennale firmato tra Randstad Italia, talent company leader nei servizi per le risorse umane, e Fnopi, Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche.
L'obiettivo - informa una nota - è favorirne un impatto ottimale, consapevole e stabile tramite il progetto Crossboarding di Randstad. All'interno di un contesto nazionale in cui il rapporto infermieri/medici è inferiore alla media europea (1,5 contro 2,2), Randstad ha sviluppato il progetto Crossboarding che mira all'inserimento in Italia di infermieri esperti provenienti dall'estero e motivati al trasferimento, fornendo una soluzione, seppur parziale, alla mancanza di professionisti sanitari. Grazie al Crossboarding, Randstad ha già inserito stabilmente circa 300 infermieri da diversi Paesi. L'obiettivo è aumentare l'inserimento stabile a 250 professionisti ogni anno a partire dal 2026.
Come previsto dal protocollo, Randstad si impegna a supportare i professionisti reclutati lungo l'intero percorso, aiutandoli con il riconoscimento del titolo di studio per agevolare l'iscrizione all'Albo professionale e fornendo loro supporto logistico e percorsi di integrazione, inclusi corsi di lingua e sessioni di orientamento specifiche sul Ssn. La collaborazione con Fnopi è finalizzata a realizzare percorsi di formazione e aggiornamento mirati per facilitare l'inserimento professionale e l'integrazione culturale dei professionisti stranieri. L'accordo prevede infine la definizione e l'aggiornamento costante di protocolli operativi volti a individuare e valutare le migliori competenze professionali degli infermieri provenienti dall'estero.
"Il protocollo di intesa siglato con Fnopi rappresenta un importante riconoscimento del nostro modello di crossboarding etico di infermieri, che ha l'obiettivo di incidere sulla carenza di personale nel settore sanitario - dichiara Laura Schieroni di Randstad Italia - La collaborazione ci consente oggi di definire le migliori procedure per individuare e valutare le esperienze professionali richieste agli infermieri stranieri in Italia, aggiornando nel tempo competenze e caratteristiche necessarie per integrarsi al meglio nel tessuto italiano. Siamo fiduciosi che unendo le forze possiamo contribuire a importanti risultati sia in termini di inserimenti, che in termini di qualità delle competenze per il personale infermieristico proveniente da altri Paesi".
"La carenza infermieristica è un problema globale, che non si risolve semplicisticamente spostando infermieri da un Paese all'altro - affermano per Fnopi la presidente della Federazione, Barbara Mangiacavalli, e il presidente della Commissione d'Albo, Pasqualino D'Aloia - Proprio per questo motivo è un valore aggiunto il reclutamento etico previsto in questo nostro accordo, che mira a non depauperare nessun sistema sanitario estero, ma al contrario a favorire una crescita dei professionisti coinvolti, senza per questo sradicarli dai loro legami, personali e professionali. Di sicuro, nessuno può vincere questa sfida da solo".

''Dobbiamo partire dal fatto che siamo malati in Europa, perché siamo l'unico continente che non cresce e non penso che siamo meno intelligenti degli altri continenti, ma semplicemente abbiamo delle regole che hanno creato un mercato unico e noi ci siamo illusi che commerciando tra di noi potessimo soddisfare una crescita industriale infinita. In realtà la visione continentale dell'Europa ha portato un certo punto alla stagnazione del sistema europeo. Tra cinque anni vedo allora che se l'Europa e l'Italia in particolare riuscirà a cogliere le sfide e l'opportunità che sta generando il mondo. E tra le opportunità metto tutto, anche i dazi di Trump che stanno cambiando gli equilibri dei mercati mondiali e stanno aprendo in alcuni territori dove noi non eravamo presenti con opportunità incredibili. Però bisogna saperle cogliere''. Lo sottolinea il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, in occasione dell'assemblea annuale di Alis.
''Dobbiamo rischiare e agguantare nuovi mercati -spiega Rixi- e magari avere meno percentuali di mercato nord americano, ma molte più ercentuali di mercato in India, piuttosto che nel continente africano. Sono potenzialmente alla nostra portata di mano' E allora dobbiamo tornare una potenza marittima. Quindi o decidiamo di giocarci una leadership a livello mondiale in alcuni settori, oppure condanniamo le prossime generazioni a perdere il reddito e alla diminuzione dei servizi che lo Stato può dare ai nostri cittadini''.

Con 53mila nuovi casi stimati ogni anno nel nostro Paese, quello al seno è il tumore più frequente non solo nel sesso femminile, ma in assoluto. Ha fortunatamente anche tassi di guarigione fra i più elevati: grazie alla diagnosi precoce e ai progressi compiuti dalla ricerca scientifica negli ultimi 20 anni la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è in costante aumento ed è passata dall'81 all'87%. Il merito di questo successo è da ricercare anche nell'oncologia di precisione che gioca un ruolo decisivo. L'obiettivo è evitare o quantomeno ridurre la chemioterapia. "Una sfida possibile grazie ai test genomici che consentono una reale personalizzazione delle cure ed evitano la somministrazione di terapie inutili. L'utilizzo di questi esami è importantissimo, come confermano numerosissimi studi clinici, prospettici e real word che hanno dimostrato l'efficacia dei test genomici per ridurre l'uso della chemioterapia. Questi studi ci dicono che esiste un altissimo costo-efficacia dell'utilizzo di questi biomarcatori, perché riescono a caratterizzare meglio la biologia della malattia". Così all'Adnkronos Salute Giancarlo Pruneri, direttore del Dipartimento di Diagnostica avanzata presso la Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano. (Video[1])
In Italia "questi biomarcatori sono stati rimborsati a partire dal 2021 - sottolinea Pruneri - e abbiamo visto un incremento dell'utilizzo che però non ha raggiunto il tetto in tutte le Regioni. Abbiamo bisogno che le Breast Unit utilizzino di più questi test, perché sappiamo che sono efficaci per le nostre pazienti e abbiamo anche bisogno di utilizzarli in un altro setting specifico: il setting neoadiuvante, la terapia che si esegue cioè prima dell'intervento chirurgico per attivare maggiormente la risposta immunocellulare".
"I tumori della mammella Her2 positivo e Her2 negativi hanno normalmente una bassa risposta alla terapia neoadiuvante, che però è efficace in una proporzione di questi casi. Ecco - conclude Pruneri - l'utilizzo dei test genomici può essere molto utile per meglio identificare i casi che possono essere trattati con chemioterapia in neoadiuvante, questo sempre per migliorare nel percorso della paziente, l'efficienza delle terapie e per gestire meglio eventuali recidive nella seconda linea di trattamento. Quindi è sempre più importante usare questi test, usarli correttamente e ampliarne l'utilizzo, per esempio, nel setting adiuvante".
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