(Adnkronos) - Io ho cercato di aiutare, ''però mi hanno torchiato bene, non sono stati momenti facili e capisco altre situazioni tipo questa''. Lo dice il testimone che aveva detto di aver incontrato il piccolo Allen in un video pubblicato da 'La Stampa'.
Allen Bernard Ganao, il bambino di 5 anni scomparso da venerdì alle 19.15 dal camping 'Por la Mar' di Latte, frazione di Ventimiglia, è stato ritrovato oggi, vivo.
''Ho accompagnato il ragazzo che è venuto nella mia villa e l'ho portato giù per strada pensando di fare una cosa positiva - ha raccontato ancora l'uomo - Volevo portarlo qua dalla Polizia. Il bambino poi a un certo punto mi ha tirato, non parlava bene e l'ho portato fino a un certo punto e l'ho lasciato. Mi tirava cercava papà ma non parlava bene e dopo mi sono accorto che era autistico e poi è scappato via. Dopo due ore ho capito che era successo''.
Leggi tutto: Ritrovato Allen, le parole del testimone: "Mi hanno torchiato bene"
(Adnkronos) - È stato trovato morto l'escursionista tedesco di 52 anni, di cui non si avevano più notizie dalla mattina di mercoledì scorso quando aveva lasciato il rifugio Mulaz dove aveva pernottato, per incamminarsi in direzione del Rifugio Rosetta. L'ultimo contatto con i familiari risaliva al giorno precedente, poco prima di mezzanotte. Sabato la denuncia alla polizia tedesca, visto il lungo silenzio e il mancato rientro. Nella serata di ieri erano quindi partite le ricerche.
Attorno alle 21 di ieri la prima chiamata alla Centrale operativa trentina. È stato quindi attivato il Soccorso alpino di San Martino di Castrozza, assieme ai Carabinieri di Cavalese e Primiero. Sono stati contattati i diversi rifugi della zona per risalire alle informazioni utili: Rifugio Treviso e Pradidali con esito negativo, mentre al rifugio Rosetta non c'era la certezza assoluta di un suo eventuale transito. Questa mattina è stato attivato anche il Soccorso alpino della Val Bois per le verifiche nel territorio di competenza. Approfittando delle previsioni, che davano una finestra di un paio di ore prima del maltempo, l'elicottero dell'Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, è quindi decollato per un sorvolo lungo la sentieristica principale, con a bordo un soccorritore della Val Biois e uno della Guardia di finanza.
Durante la perlustrazione del sentiero numero 703, che dal Mulaz porta in discesa verso il Rosetta, all'altezza della Torcia di Valgrande, i soccorritori hanno notato il corpo dell'uomo, precipitato in un canale e finito tra due massi, un centinaio di metri più in basso. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, con il supporto di una seconda squadra elitrasportata in quota, la salma è stata imbarellata e recuperata con il gancio baricentrico, per essere poi trasportata al Campo base a Capanna Cima Comelle e affidata al carro funebre.
Leggi tutto: Trovato morto escursionista disperso da 4 giorni, era caduto in un canale
(Adnkronos) - Marc Marquez ha vinto il Gp di Germania oggi, domenica 13 luglio. Lo spagnolo della Ducati è sempre più primo nella classifica Piloti di MotoGp e ha dominato anche al Sachsenring, precedendo la Ducati Gresini del fratello Alex, tornato sul podio, e il compagno di squadra Pecco Bagnaia, che ha riscattato una Sprint deludente, vinta anch'essa da Marquez, con una bella rimonta fino al terzo posto.
Il Mondiale però sembra sempre più indirizzato verso lo spagnolo, al primo anno in Ducati, che allunga al primo posto del Mondiale. Ecco l'ordine d'arrivo del Gp Germania e la classifica Piloti di MotoGp.
1. Marc Marquez (Ducati)
2. Alex Marquez (Ducati Gresini)
3. Francesco Bagnaia (Ducati)
4. Fabio Quartararo (Yamaha)
5. Fermin Aldeguer (Ducati Gresini)
6. Luca Marini (Honda)
7. Brad Binder (KTM)
8. Jack Miller (Yamaha)
9. Raul Fernandez (Aprilia)
10. Alex Rins (Yamaha)
Ritirati:
Joan Mir (Honda)
Ai Ogura (Aprilia)
Marco Bezzecchi (Aprilia)
Lorenzo Savadori (Aprilia)
Fabio Di Giannantonio (Ducati VR46)
Johann Zarco (Honda)
Pedro Acosta (KTM)
Miguel Oliveira (Yamaha)
1. Marc Marquez (Ducati) 344 punti
2. Alex Marquez (Ducati Gresini) 261
3. Francesco Bagnaia (Ducati) 197
4. Fabio Di Giannantonio (Ducati VR46) 142
5. Franco Morbidelli (Ducati VR46) 139
6. Marco Bezzecchi (Aprilia) 130
7. Johann Zarco (Honda) 104
8. Pedro Acosta (KTM) 99
9. Fermìn Aldeguer (Ducati Gresini) 92
10. Fabio Quartararo (Yamaha) 87
Leggi tutto: MotoGp, ordine d'arrivo in Germania e classifica Piloti del Mondiale
(Adnkronos) - Marc Marquez con la Ducati vince vince anche il Gp di Germania sul circuito del Sachsenring centrando oggi il nono successo in MotoGp sul tracciato e il 12esimo complessivo. Lo spagnolo, sempre più leader della classifica del Motomondiale dopo la vittoria nella Sprint di sabato. non ha avuto resistenza dai diretti inseguitori, con Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi che sono scivolati entrambi. Secondo posto della Ducati Gresini di Alex Marquez mentre Pecco Bagnaia, con l'altra Ducati ufficiale, chiude in terza posizione, con un recupero dall'11esima posizione in griglia di partenza.
In quarta posizione si piazza Fabio Quartararo, seguito da Aldeguer, Marini, Binder, Miller, Fernandez e Rins a chiudere la top ten. Finiti lunghi poi nel corso della gara anche Zarco, Acosta, Oliveira, Ogura, Mir e Savadori in una gara con le nuvole ma non su pista bagnata. Assenti invece per problemi fisici di varia natura Morbidelli, Vinales, Bastianini e Chantra oltre a Martin.
Leggi tutto: MotoGp, Marquez domina Gp Germania. Secondo il fratello Alex, poi Bagnaia
(Adnkronos) - Gara in solitaria per la Ducati di Marc Marquez, che vince anche il Gp di Germania sul circuito del Sachsenring, per la nona volta in MotoGp e la 12esima tra tutte le classi, dopo il successo nella Sprint di ieri. Lo spagnolo non ha avuto resistenza dai diretti inseguitori, con Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi che sono scivolati entrambi mentre erano in seconda posizione al suo inseguimento. Alla fine, anche se non al meglio, chiude al secondo posto della Ducati Gresini di Alex Marquez mentre il compagno di squadra Pecco Bagnaia riscatta una Sprint deludente arrivando sul podio, in terza posizione, con un recupero dall'11esima posizione in griglia di partenza.
In quarta posizione si piazza Fabio Quartararo, seguito da Aldeguer, Marini, Binder, Miller, Fernandez e Rins a chiudere la top ten. Finiti lunghi poi nel corso della gara anche Zarco, Acosta, Oliveira, Ogura, Mir e Savadori in una gara con le nuvole ma non su pista bagnata. Assenti invece per problemi fisici di varia natura Morbidelli, Vinales, Bastianini e Chantra oltre a Martin.
Leggi tutto: MotoGp, Marquez domina in Germania. Secondo il fratello Alex, poi Bagnaia
(Adnkronos) - In un'epoca dominata dai social media e dall'immagine, il linguaggio che utilizziamo per descrivere il corpo è diventato un campo di battaglia culturale e sociale. Le parole, troppo spesso scagliate con leggerezza, hanno un peso. E, nel caso del body shaming, possono colpire con violenza. Per questo, oggi più che mai, anche i vocabolari possono essere strumenti di educazione e civiltà, capaci di promuovere un uso più consapevole e inclusivo della lingua italiana. È il caso del nuovo "Dizionario dell'italiano Treccani 100", curato dai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, che registra - senza moralismi ma con rigore critico - i termini più comuni usati per offendere o deridere l'aspetto fisico delle persone. Allo stesso tempo, però, indica alternative linguistiche più armoniose, che permettono di descrivere la realtà con rispetto e senza rinunciare alla precisione.
Questa riflessione linguistica si intreccia con un'importante iniziativa legislativa: la Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità una proposta di legge per istituire la Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone, ora al vaglio del Senato. Una proposta che nasce dall'urgenza di affrontare un fenomeno ormai dilagante, soprattutto tra i più giovani: il body shaming è infatti una delle forme più frequenti di bullismo verbale, alimentata da stereotipi, ignoranza e superficialità.
Molti termini usati nel linguaggio quotidiano - spesso fin dall'infanzia - veicolano giudizi impliciti sull'aspetto fisico. Il Vocabolario Treccani li registra, ma ne segnala la natura offensiva: balena ("in tono spregiativo per indicare una persona molto grassa"), cicciona/ciccione, lardosa/lardoso (usati anche in tono scherzoso, ma potenzialmente lesivi), fino alla crudele espressione "palla di lardo", diventata tristemente nota grazie a una scena del film "Full Metal Jacket".
E non si tratta solo di peso. Il lessico della denigrazione si estende a molteplici caratteristiche fisiche: "brufolosa/o ("poco gentile, riferito a chi ha la pelle con molti brufoli"), mostro, tappo, nasone/nasona, quattrocchi, sgorbio – quest'ultimo celebre nella battuta di Woody Allen in "Provaci ancora Sam" (“Sparisci, sgorbio!”). Espressioni che offendono, deridono, etichettano. E che sono spesso usate dai giovanissimi senza reale consapevolezza del loro impatto.
Se alcune parole feriscono, altre possono aiutare a costruire una cultura del rispetto. E proprio questa è la sfida: scegliere termini più neutri, più accurati, più umani. Il vocabolario Treccani propone alternative come sovrappeso, definito come un "eccesso di peso rispetto alla norma" - una descrizione clinica, priva di giudizio. Oppure corpulenta/o, "persona dal corpo grosso, robusto", che restituisce una fotografia oggettiva, senza connotazioni offensive.
Alcuni termini offrono anche una lettura positiva delle caratteristiche fisiche: formosa/o, ad esempio, descrive "chi ha forme ben fatte e piuttosto sporgenti", trasformando un potenziale oggetto di scherno in un tratto valorizzante. Lo stesso accade con parole come esile ("persona magra") o longilinea/o ("alta, slanciata, snella"), che permettono di parlare del corpo senza ironia, disprezzo o stereotipi.
L'uso delle parole non è mai neutro: le parole plasmano il pensiero, influenzano le relazioni e contribuiscono a costruire (o distruggere) l'utostima. È per questo che l'istituzione di una Giornata nazionale contro la denigrazione dell'aspetto fisico va letta come un passo importante non solo dal punto di vista normativo, ma anche educativo e culturale. In questo percorso, il linguaggio può e deve diventare uno strumento di prevenzione. A scuola, nei media, nelle famiglie, è necessario trasmettere un modello comunicativo più attento e consapevole. Un modello che non censura, ma che sceglie con cura. Che insegna a distinguere tra ironia e sarcasmo, tra descrizione e derisione, tra verità e volgarità.
Ecco perché sfogliare un vocabolario non è mai un gesto banale. Al contrario: è un atto politico, culturale e sociale. Un invito a usare la lingua per costruire ponti, non barriere. Perché le parole, quando scelte con attenzione, non sono armi: sono carezze. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Vocabolario Treccani contro il body shaming: segnala i termini offensivi
(Adnkronos) - Fabio Fognini dice addio al tennis. Il tennista azzurro ha annunciato il ritiro dai campi negli scorsi giorni, dopo essere stato eliminato al primo turno di Wimbledon da Carlos Alcaraz al termine di una partita eroica, che lo spagnolo ha vinto soltanto al quinto set. Oggi, domenica 13 luglio, a poche ore dalla finale dello Slam londinese proprio tra Alcaraz e Jannik Sinner, Fognini ha spiegato la sua decisione sui propri profili social: "Ciao a tutti. Dopo alcuni giorni di riflessione, ho scritto questo pensiero per voi… È arrivato quel momento che, in fondo, sapevo sarebbe arrivato, anche se una parte di me sperava non succedesse mai".
"La decisione non è stata semplice, ma sento che questo è il momento giusto. Il TENNIS è stato il mio universo: mi ha formato, mi ha fatto crescere, mi ha insegnato resilienza, forza e pazienza, tanto nelle vittorie quanto nelle sconfitte", ha scritto Fognini con il cuore in mano, "mi ha dato molto più di quanto avrei potuto immaginare e per questo gli sarò sempre grato. Grazie a tutti gli allenatori, ai collaboratori, agli sponsor che mi hanno accompagnato lungo il cammino; grazie agli amici e a tutti quelli che mi hanno sostenuto, nei giorni esaltanti e in quelli più difficili. Il vostro affetto ha reso questo viaggio indimenticabile".
"E poi la famiglia, pilastro di tutti i miei successi. Grazie mamma e grazie papà: senza di voi nulla sarebbe stato possibile. E a te piccola sorellina, grazie per essere sempre stata la mia prima tifosa". Un pensiero speciale Fognini lo dedica alla moglie, l'ex tennista Flavia Pennetta: "FLAVIA, sei la donna, la mamma e la compagna di vita che ho sempre sognato. Sei stata, sei e sarai il mio punto di riferimento. Grazie per avermi donato una famiglia da sogno: tre splendidi nani che sono la mia ragione di vita".
"Si chiude un capitolo importante della mia vita. Me ne vado con il cuore pieno di gioia, orgoglioso del percorso fatto e curioso di scoprire cosa mi riserverà il futuro. Una cosa è certa: il mio legame con il tennis non finisce qui", conclude Fognini, "See you soon, tennis. See you soon, my lover".
Leggi tutto: Fognini, addio al tennis: "Sei stato il mio universo, è il momento giusto"
(Adnkronos) - Il padre di Riccardo Boni, il 17enne morto dopo essere rimasto sepolto in una buca che aveva scavato lui stesso sulla spiaggia di Montalto di Castro, è stato iscritto sul registro degli indagati dalla Procura di Civitavecchia con l'accusa di omicidio colposo.
Lo rivela 'La Repubblica' spiegando che ''l'iscrizione per l'ipotesi di reato di omicidio colposo è "un atto dovuto","non perché ci siano sospetti su di lui, non perché qualcuno lo accusi davvero di qualcosa. Ma perché la legge, davanti a una tragedia così assurda, impone un percorso formale".
Leggi tutto: Indagato il papà del 17enne morto sepolto dalla sabbia a Montalto di Castro
(Adnkronos) - Sui dazi Usa, al 30% per l'Ue dal primo agosto, "siamo sempre stati molto chiari sul fatto di preferire una soluzione negoziata. Questo rimane valido e utilizzeremo il tempo che abbiamo" fino alla scadenza. Così la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, commentando in conferenza stampa la lettera sui dazi del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. "Possiamo rispondere con contromisure se necessario", ha aggiunto.
"Estenderemo la sospensione delle nostre contromisure fino all'inizio di agosto e, nel frattempo, continueremo a predisporre ulteriori contromisure per essere pienamente preparati", ha poi aggiunto von der Leyen.
La presidente della Commissione Europea ha poi annunciato che è stata raggiunta un' "intesa politica" con l'Indonesia per la conclusione di un accordo di libero scambio. "Stiamo vivendo tempi turbolenti e quando l'incertezza economica incontra la volatilità geopolitica, partner come noi devono avvicinarsi. Quindi oggi stiamo compiendo un grande passo avanti in questo partenariato", ha dichiarato nel corso della conferenza stampa congiunta a Bruxelles con il presidente indonesiano, Prabowo Subianto.
Sarà necessario adottare "contromisure decise" per contrastare i dazi statunitensi se non si raggiungerà un accordo "equo" con Washington, ha affermato intanto il ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, in un'intervista al quotidiano Sueddeutsche Zeitung, dopo la lettera inviata dal presidente americano.
Secondo Klingbeil, è ancora necessario tenere "negoziati seri e orientati alla soluzione" con gli Stati Uniti, ma ha aggiunto che, in caso di fallimento, l'Ue avrà bisogno di "contromisure decise per proteggere i posti di lavoro e le imprese in Europa".
Leggi tutto: Dazi, Ue risponde a Trump: "Pronte contromisure, sospese fino a inizio agosto"
(Adnkronos) - Il maltempo si abbatte su tutta l'Italia, con ben tredici interessate dall'allerta meteo per temporali dal Nord al Centro. Colpita in particolare la Toscana, oggi in arancione. Allerta gialla quindi in Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio e settori di Lombardia e ancora Toscana.
Una linea temporalesca sta intanto interessando "la costa centro-settentrionale toscana e Arcipelago", con oltre 5.000 fulmini caduti in un'ora nell'area. A dirlo è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, parlando della "possibilità di forti temporali anche localmente intensi e colpi di vento". In seguito i temporali tenderanno a trasferirsi sul resto della regione, sulla quale pende l'avviso di allerta meteo arancione.
"Il nostro sistema regionale di Protezione Civile è in allerta e pronto ad intervenire in caso di necessità, prestiamo massima attenzione e prudenza", aggiunge Giani.
Permangono quindi condizioni di forte instabilità meteorologica sulla regione. Continuerà a piovere, in alcuni casi a carattere temporalesco. Ma le previsioni sono caratterizzate da un alto grado di incertezza che potrà far variare l’intensità dei fenomeni e, in modo significativo e casuale, la tempistica e la localizzazione degli scrosci.
Sulla base di questo quadro, la Sala operativa della Protezione civile regionale ha esteso la validità del bollettino di allerta emesso ieri, segnalando codice giallo su quasi tutta la Toscana fino alle ore 20 di questa sera (domenica 13 luglio). L’allerta, con identico codice, si protrarrà fino alle ore 7 di domani mattina (lunedì 14 luglio) sulle aree costiere meridionali e sulle isole dell’Arcipelago toscano.
Mattinata di forti disagi anche a Genova a causa del maltempo che ha colpito con particolare intensità la Val Polcevera. Secondo quanto segnalato dalla Protezione Civile si sono registrati rovesci violenti già a partire dalle 11, con allagamenti segnalati in diverse zone, in particolare a Rivarolo, Brin e Certosa.
La perturbazione, inizialmente concentrata sul ponente cittadino, si è poi spostata anche verso la Val Bisagno, interessando i quartieri orientali. I fenomeni più intensi, al momento, sembrano in graduale attenuazione nella Val Polcevera, ma proseguono nel resto della città. L’allerta gialla per temporali, inizialmente prevista fino alle 17, è stata prolungata da Arpal fino alle ore 19 su tutta la Liguria. La Protezione Civile invita la popolazione a prestare massima attenzione negli spostamenti e a tenersi aggiornata attraverso i canali ufficiali.
Leggi tutto: Maltempo, oltre 5mila fulmini sulla costa della Toscana. In Liguria prolungata allerta
(Adnkronos) - E' iconica l'immagine del vigile del fuoco con in braccio il piccolo Allen. Si chiama Federico Enzo ed è un membro del Tas, il Servizio di Topografia Applicata al Soccorso che supporta l'attività dei vigili del fuoco nelle prime fasi dell'emergenza. Insieme ai colleghi e a tutti gli altri soccorritori, Enzo è stato impegnato nelle circa 40 ore di ricerca di Allen. "E' stato un lavoro di squadra", dice all'Adnkronos ancora provato dall'emozione. Il vigile del fuoco ha coordinato le operazioni dall'Ucl, l'Unità di crisi locale allestita a Latte, poco distante dal camping dal quale Allen si era allontanato venerdì pomeriggio. A trovarlo, come detto, i volontari della protezione civile di Pompeiana Matteo Trecci, Edoardo Campione e Dario Mattiauda.
"Lo hanno preso e portato all'Ucl, dove lo abbiamo idratato, visto che non beveva da due giorni". Poi l'emozionante incontro con la madre, "Era al settimo cielo, si è emozionata tanto. Poco dopo è arrivato il padre che era impegnato nelle ricerche insieme a una squadra". Il vigile del fuoco ha poi preso in braccio Allen e lo ha portato a bordo di un'ambulanza della Croce Azzurra di Vallecrosia, dove sono stati controllati i parametri prima del trasferimento all'ospedale di Imperia, dove è arrivato in buone condizioni di salute.
"Una giornata come questa ripaga dei tanti momenti difficili nel fare questo mestiere", racconta Franco. "Purtroppo - aggiunge - non è stato semplice trovarlo perché Allen non parla. Nel punto in cui è stato trovato ci siamo passati almeno 3-4 volte, sia di giorno che di notte. Era a cinque metri dall'ultima traccia del Gps di uno dei soccorritori".
(Adnkronos) - Jannik Sinner in campo per l'ultimo allenamento prima della finale di Wimbledon, in programma oggi alle 17 contro Carlos Alcaraz.
L'azzurro, numero 1 del mondo, è sceso in campo in tarda mattinata per la rifinitura. Sul campo 1 di Aorangi Park, sotto gli occhi dei coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill, Sinner ha svolto l'ultima sessione di lavoro. Dall'altra parte della rete, come sparring, Caleb Simms.
Leggi tutto: Sinner-Alcaraz, allenamento di Jannik prima di finale Wimbledon
(Adnkronos) - Nonostante i recenti attacchi militari subiti da Israele e Stati Uniti, l'Iran intravede ancora margini concreti per rilanciare i negoziati con Washington sul proprio programma nucleare. Lo scrive il Washington Post citando analisti e osservatori, secondo i quali all'interno della complessa galassia politica iraniana sta emergendo un consenso sulla necessità di riprendere il dialogo con gli Usa, anche se la sfiducia resta alta e i rischi di nuove escalation non sono stati dissipati.
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, e il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, nelle ultime settimane hanno intensificato gli sforzi diplomatici per tracciare una linea di separazione tra Stati Uniti e Israele, insistendo sul fatto che un accordo con Washington resta possibile, nonostante l'ostilità dichiarata del governo di Tel Aviv.
In un'intervista rilasciata al commentatore conservatore americano Tucker Carlson, Pezeshkian ha puntato il dito contro il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, accusandolo di aver instillato nella politica americana l'idea che Teheran stia cercando di costruire un'arma nucleare. Il presidente iraniano ha però ribadito che le tensioni con gli Stati Uniti "potrebbero essere risolte facilmente attraverso il dialogo". Anche il capo della diplomazia Araghchi ha sottolineato, in un editoriale sul Financial Times, che Iran e Usa "erano a un passo da uno storico accordo" prima che gli attacchi israeliani facessero precipitare la situazione.
Secondo vari analisti, la rinnovata apertura diplomatica riflette una lotta interna ai vertici della Repubblica Islamica, accentuatasi dopo i raid americani e israeliani dello scorso mese. In questo nuovo equilibrio, i sostenitori di un approccio più pragmatico e negoziale sembrano aver guadagnato spazio a discapito delle frange più oltranziste, storicamente vicine ai Guardiani della Rivoluzione.
Tuttavia, le voci contrarie non mancano. Hadi Masoumi Zare, analista vicino in passato agli ambienti dei Pasdaran, ha accusato i sostenitori del dialogo di voler sfruttare le recenti sconfitte per rafforzare la propria influenza. In un podcast pubblicato la scorsa settimana, Zare ha denunciato un tentativo di "presentarsi come i salvatori del Paese proprio ora che la componente rivoluzionaria è stata indebolita dagli attacchi israeliani".
Nonostante i bombardamenti americani su tre impianti nucleari e le operazioni israeliane senza precedenti sul territorio iraniano, Teheran non ha modificato ufficialmente la propria posizione: ribadisce il diritto a produrre combustibile nucleare a fini civili, escludendo però la volontà di sviluppare armi atomiche. Il dato più significativo, secondo gli osservatori, è che neppure le recenti escalation hanno spinto l'Iran a chiudere definitivamente la porta a un'intesa con Washington. Al contrario, la leadership iraniana sembra voler scommettere, almeno per ora, su una soluzione negoziale per uscire dall'isolamento e arginare nuove crisi.
(Adnkronos) - Chianti e Amarone, Barbera, Friulano e Ribolla, Pecorino Romano, Prosecco. Nella guerra commerciale che rischia di aprirsi con l’arrivo dei dazi, ci sono prodotti tricolori in pericolo molto più degli altri, perché tanto dipendenti dall’export verso gli Stati Uniti. E' quanto emerge da un'analisi di Cia-Agricoltori Italiani, sulla base dei dati di Nomisma e dell’Ufficio studi confederale.
Guardando ai prodotti Made in Italy che trovano negli Stati Uniti il principale sbocco, in termini di incidenza percentuale sulle vendite oltrefrontiera, preoccupata la situazione del Pecorino Romano (prodotto al 90% in Sardegna), il cui export negli Usa vale il 57% di quello complessivo (quasi 151 milioni di euro). Ma con i dazi al 25%, il florido settore americano di chips e snack (2,5 miliardi) potrebbe sostituire il Pecorino nostrano con altri prodotti caseari più convenienti.
Discorso a parte sul vino italiano, per il quale gli Usa sono la prima piazza mondiale con circa 1,9 miliardi di euro fatturati nel 2024, ma con 'esposizioni' più forti di altre a seconda delle bottiglie. A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono infatti i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare, lasciando strada libera ai competitor: dal Malbec argentino, allo Shiraz australiano, fino al Merlot cileno.
Anche per l’olio d’oliva italiano gli Stati Uniti hanno un peso significativo, pari al 32% del proprio export (937 milioni di euro nel 2024), ma meno sostituibile nella spesa degli americani, e così a scendere per i liquori (26%, 143 milioni).
Meno esposti al mercato Usa risultano invece Parmigiano Reggiano e Grana Padano, per una quota che pesa per il 17% del valore dell’export congiunto di questi due formaggi (253 milioni), così come pasta e prodotti da forno (13%, 1,1 miliardi).
Leggi tutto: Dazi Usa, da Chianti e Amarone a Prosecco e Pecorino romano: i prodotti più a rischio
(Adnkronos) - I droni "Shahed sono uno dei modi con cui la Russia tenta di prolungare la guerra" in Ucraina. Per questo, "dobbiamo neutralizzare questa minaccia per far ripartire la diplomazia il prima possibile". A scriverlo su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sottolineando che nell'ultima settimana la Russia ha intensificato gli attacchi aerei contro il suo Paese con una pioggia di oltre 1.800 droni, più di 1.200 bombe aeree guidate e 83 missili di diverso tipo.
"Nonostante i piani di Mosca, le forze di difesa aerea stanno ottenendo buoni risultati. I droni intercettori stanno funzionando particolarmente bene, con centinaia di 'Shahed' russo-iraniani abbattuti la scorsa settimana. E ogni incontro con i partner questa settimana è stato dedicato al potenziamento di questa tecnologia", ha proseguito Zelensky, che auspica "l'attuazione di tutti gli accordi che rafforzeranno la nostra difesa. Contiamo su decisioni forti da parte degli Stati Uniti, dell'Europa, del G7 e di tutti i nostri partner".
"Sincera gratitudine" per l'aiuto ricevuto nella regione del Kursk è stata intanto espressa dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un incontro con il leader nordcoreano, Kim Jong Un. Lo ha riferito in una nota il ministero degli Esteri russo, sottolineando che Lavrov "ha espresso sincera gratitudine per il costante e rigoroso sostegno di Pyongyang all'operazione militare speciale della Russia e per la partecipazione dei soldati dell'Esercito popolare coreano all'espulsione dei nazionalisti ucraini e dei mercenari stranieri dal territorio della regione di Kursk".
Dal canto suo, il leader nordcoreano, secondo la Kcna, ha dichiarato al capo della diplomazia russa di "avere le stesse opinioni su tutte le questioni strategiche" e che Pyongyang è "pronta a sostenere e incoraggiare incondizionatamente tutte le misure adottate dalla leadership russa per affrontare la causa principale della crisi ucraina".
Mosca e Pyongyang hanno firmato un accordo di partenariato strategico nel 2024 durante una visita del presidente russo, Vladimir Putin, in Corea del Nord. L'accordo include l'assistenza militare reciproca nel caso in cui uno dei due Paesi venga attaccato. La Corea del Nord ha sostenuto la guerra russa contro l'Ucraina fornendo armi e soldati a Mosca. Soldati nordcoreani sono stati inviati nella regione russa del Kursk per riconquistare le zone occupate dalle truppe ucraine. Secondo le stime dei servizi segreti ucraini, nel Kursk hanno combattuto circa 14mila soldati nordcoreani.
La Russia ha rivendicato intanto la conquista di un altro villaggio nella parte occidentale della regione ucraina del Donetsk, mentre le sue truppe avanzano verso la vicina regione di Dnipropetrovsk. Il ministero della Difesa di Mosca, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Tass, ha dichiarato che le truppe russe hanno catturato il villaggio di Mirne, chiamandolo con il nome sovietico 'Karl Marx'.
Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha intanto annunciato oggi di aver individuato ed "eliminato" i presunti responsabili dell'omicidio del colonnello Ivan Voronych, ucciso in pieno giorno giovedì scorso a Kiev. Secondo una nota pubblicata sul sito dell'Sbu, gli aggressori erano un uomo e una donna affiliati al Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (Fsb). Dopo l'omicidio di Voronych, i due si erano nascosti nell'area di Kiev. Durante l'operazione, "hanno opposto resistenza armata e sono stati eliminati", si precisa nella nota.
Leggi tutto: Ucraina, Zelensky: "Neutralizzare droni Shahed chiave per far ripartire diplomazia"
(Adnkronos) - Scontro frontale ad Arzachena, sulle strade della Gallura in Sardegna. Il bilancio è drammatico: due morti e tre feriti, uno molto grave. Le vittime sono due ragazzi di vent’anni che viaggiavano assieme a un 16enne, ferito in gravi condizioni. Nell’altra auto c’erano due ragazze, entrambe ferite e trasportate in ospedale.
Leggi tutto: Scontro frontale tra due auto ad Arzachena, morti due ventenni: tre feriti, uno è grave
(Adnkronos) - Incidente mortale sul Raccordo Torino-Pinerolo, tra None e Piscina, direzione Pinerolo, intorno alle ore 4.10. Due veicoli sono stati carbonizzati dalle fiamme a seguito di un probabile tamponamento ma sono ancora in corso gli accertamenti per stabilire la dinamica. All'interno di un veicolo è stato trovato un uomo carbonizzato. Non è stato ancora identificato. Sono in corso le operazioni di recupero veicoli e ripristino strada.
Leggi tutto: Scontro sul raccordo Torino-Pinerolo, morto un uomo
(Adnkronos) - I dazi doganali al 30% voluti dall’amministrazione Trump potrebbero innescare una serie di effetti diretti sulle esportazioni italiane, ma anche indiretti, come l’ulteriore apprezzamento dell’euro, un aumento dell’incertezza dei mercati finanziari e un incremento del costo di molte materie prime, in grado di provocare un danno economico al nostro sistema produttivo fino a 35 miliardi di euro all’anno. E' quanto emerge da una nuova stima dell'Ufficio studi della Cgia, che definisce il valore "praticamente una finanziaria" e mette in guardia: "A pagare il conto più salato potrebbero essere le regioni del Sud"
Concentrando l’attenzione solo sulle vendite di beni verso gli Usa, i dazi generalizzati al 30% imposti dal presidente Trump potrebbero penalizzare, in particolare, le esportazioni del Mezzogiorno. A differenza del resto del Paese, infatti, la quasi totalità delle regioni del Sud presenta una bassa diversificazione dei prodotti venduti nei mercati esteri. Pertanto, se dopo l’acciaio, l’alluminio e i loro derivati, gli autoveicoli e la componentistica auto gli Usa e, a catena, altri Paesi del mondo, decidessero di innalzare le barriere commerciali anche ad altri beni, gli effetti negativi per il nostro sistema produttivo potrebbero abbattersi maggiormente nei territori dove la dimensione economica dell’export è fortemente condizionata da pochi settori merceologici.
L’analisi realizzata dall’Ufficio studi della Cgia si fonda sulla misurazione dell’indice di diversificazione di prodotto dell’export per regione; parametro che pesa il valore economico delle esportazioni dei primi 10 gruppi merceologici sul totale regionale delle vendite all’estero. Laddove l’indice di diversificazione è meno elevato, tanto più l’export regionale è differenziato, risultando così meno sensibile a eventuali sconvolgimenti nel commercio internazionale. Diversamente, tanto più è elevata l’incidenza del valore dei primi 10 prodotti esportati sulle vendite all’estero complessive, quel territorio risulta essere più esposto alle potenziali congiunture negative del commercio internazionale.
La regione che a livello nazionale presenta l’indice di diversificazione peggiore è la Sardegna (95,6%), dove domina l’export dei prodotti derivanti della raffinazione del petrolio. Seguono il Molise (86,9%), caratterizzato da un peso particolarmente elevato della vendita dei prodotti chimici/materie plastiche e gomma, autoveicoli e prodotti da forno, e la Sicilia (85%), che presenta una forte vocazione nella raffinazione dei prodotti petroliferi. Tra le realtà territoriali del Mezzogiorno, solo la Puglia presenta un livello di diversificazione elevato (49,8%). Un dato che la colloca al terzo posto a livello nazionale tra le regioni potenzialmente meno a rischio da un’eventuale estensione dei dazi ad altri prodotti merceologici.
Ad eccezione della Puglia, le aree geografiche che, invece, potrebbero subire degli effetti negativi più contenuti di quelli previsti in capo alle regioni del Mezzogiorno sono La Lombardia (con un indice del 43%), il Veneto (46,8%), la Puglia (49,8%), il Trentino Alto Adige (51,1%), l’Emilia Romagna (53,9%) e il Piemonte (54,8%).
Leggi tutto: Dazi Trump al 30%, per l'Italia danni fino a 35 miliardi: Sud più colpito
(Adnkronos) - I dazi doganali al 30% voluti dall’amministrazione Trump potrebbero innescare una serie di effetti diretti sulle esportazioni italiane, ma anche indiretti, come l’ulteriore apprezzamento dell’euro, un aumento dell’incertezza dei mercati finanziari e un incremento del costo di molte materie prime, in grado di provocare un danno economico al nostro sistema produttivo fino a 35 miliardi di euro all’anno. E' quanto emerge da una nuova stima dell'Ufficio studi della Cgia, che definisce il valore "praticamente una finanziaria" e mette in guardia: "A pagare il conto più salato potrebbero essere le regioni del Sud"
Concentrando l’attenzione solo sulle vendite di beni verso gli Usa, i dazi generalizzati al 30% imposti dal presidente Trump potrebbero penalizzare, in particolare, le esportazioni del Mezzogiorno. A differenza del resto del Paese, infatti, la quasi totalità delle regioni del Sud presenta una bassa diversificazione dei prodotti venduti nei mercati esteri. Pertanto, se dopo l’acciaio, l’alluminio e i loro derivati, gli autoveicoli e la componentistica auto gli Usa e, a catena, altri Paesi del mondo, decidessero di innalzare le barriere commerciali anche ad altri beni, gli effetti negativi per il nostro sistema produttivo potrebbero abbattersi maggiormente nei territori dove la dimensione economica dell’export è fortemente condizionata da pochi settori merceologici.
L’analisi realizzata dall’Ufficio studi della Cgia si fonda sulla misurazione dell’indice di diversificazione di prodotto dell’export per regione; parametro che pesa il valore economico delle esportazioni dei primi 10 gruppi merceologici sul totale regionale delle vendite all’estero. Laddove l’indice di diversificazione è meno elevato, tanto più l’export regionale è differenziato, risultando così meno sensibile a eventuali sconvolgimenti nel commercio internazionale. Diversamente, tanto più è elevata l’incidenza del valore dei primi 10 prodotti esportati sulle vendite all’estero complessive, quel territorio risulta essere più esposto alle potenziali congiunture negative del commercio internazionale.
La regione che a livello nazionale presenta l’indice di diversificazione peggiore è la Sardegna (95,6%), dove domina l’export dei prodotti derivanti della raffinazione del petrolio. Seguono il Molise (86,9%), caratterizzato da un peso particolarmente elevato della vendita dei prodotti chimici/materie plastiche e gomma, autoveicoli e prodotti da forno, e la Sicilia (85%), che presenta una forte vocazione nella raffinazione dei prodotti petroliferi. Tra le realtà territoriali del Mezzogiorno, solo la Puglia presenta un livello di diversificazione elevato (49,8%). Un dato che la colloca al terzo posto a livello nazionale tra le regioni potenzialmente meno a rischio da un’eventuale estensione dei dazi ad altri prodotti merceologici.
Ad eccezione della Puglia, le aree geografiche che, invece, potrebbero subire degli effetti negativi più contenuti di quelli previsti in capo alle regioni del Mezzogiorno sono La Lombardia (con un indice del 43%), il Veneto (46,8%), la Puglia (49,8%), il Trentino Alto Adige (51,1%), l’Emilia Romagna (53,9%) e il Piemonte (54,8%).
Leggi tutto: Dazi Trump al 30% per l'Ue, per l'Italia danni fino a 35 miliardi: Sud più colpito