(Adnkronos) - È rientrata l'emergenza a Metaponto di Bernalda, in provincia di Matera, la zona devastata da due incendi di presunta origine dolosa nella pineta costiera. Nella tarda serata di ieri il Comune di Bernalda ha revocato l’ordine di evacuazione nell’area del lido mentre i carabinieri indagano per risalire ai possibili responsabili.
Centinaia di turisti sono rientrati nelle strutture per recuperare auto e bagagli, molti altri sono già andati via. Due camping sono ancora interdetti all’accesso perché gravemente danneggiati dal fuoco che ha distrutto roulotte e alloggi e sono in corso i controlli sulla qualità dell’aria. L’ordinanza di revoca dell’evacuazione è stata firmata dopo la comunicazione da parte del Comando dei Vigili del fuoco di Matera circa la conclusione degli incendi e dei controlli eseguiti dall’Arpab che non hanno rilevato problemi nella qualità dell’aria, se non nelle strutture ancora evacuate. Sul territorio rimangono operative le squadre dei Vigili del fuoco e le associazioni di volontariato, a presidio e tutela delle aree coinvolte. I danni al patrimonio boschivo sono enormi, ancora da quantificare.
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(Adnkronos) - In Italia oggi Francis Kaufmann, accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda, trovate morte a Villa Pamphili, a Roma. Il 46enne americano, partito dalla Grecia su un volo diretto all'aeroporto di Ciampino, arriverà scortato dalla polizia di Stato e dal personale dello Scip (servizio internazionale per la cooperazione di Polizia).
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(Adnkronos) - "Commemoriamo oggi il trentesimo anniversario del genocidio di Srebrenica. Una tragedia che, a dispetto delle migliori speranze, fu emblematica degli orrori indicibili in cui poteva sprofondare nuovamente l’Europa, sulla scorta di azioni che riprendevano l’orrendo vessillo della “pulizia etnica” sotto il pretesto di affermazioni nazionalistiche, in un’area - i Balcani - caratterizzata da sempre dall’essere crogiolo di incontro e convivenza tra i popoli e le culture". Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il 30° anniversario del genocidio di Srebrenica.
"Gli anni trascorsi da quella terribile strage non attenuano l’urlo di dolore delle vittime, che continua a risuonare attraverso le testimonianze dei familiari che sono loro sopravvissuti. La coscienza della comunità internazionale non è uscita indenne da quegli eventi che hanno lasciato in eredità la consapevolezza che esiste una responsabilità collettiva, che invoca l’intervento e la condanna dei popoli - prosegue il Capo dello Stato - Una triste lezione che, al pari di altre, alimenta il dovere condiviso di prevenire e combattere simili atrocità e condannare con fermezza qualsiasi tentativo di riduzionismo o negazionismo".
Per Mattarella "lottare contro la diffusione di sentimenti d’odio è responsabilità di ciascuno e di ogni Paese. Attribuire disonore e infamia a intere popolazioni sarebbe errato: al contrario, si tratta di perseguire in ogni sede, a partire da quelle dei tribunali internazionali, una rigorosa e puntuale giustizia che sia terreno fertile per la riconciliazione e per un presente e un futuro di pace e fratellanza". "È questo lo spirito con cui il 23 maggio 2024, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha voluto proclamare l’11 luglio “Giornata internazionale di riflessione e commemorazione del genocidio di Srebrenica”, per richiamare tutti a questo dovere, onorare le vittime e, preservando il ricordo di quegli avvenimenti luttuosi, iscrivere per sempre nella memoria dell’umanità quel giorno funesto", ricorda il Capo dello Stato.
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(Adnkronos) - Armare le difese naturali contro il cancro prima di rimuoverlo. E' il principio dell'immunoterapia neoadiuvante somministrata pre-intervento chirurgico, un approccio che sta imprimendo una svolta al trattamento di una lista crescente di tumori: dal melanoma al carcinoma del polmone, dal cancro al seno triplo negativo a quello del colon-retto o della vescica. "Carichiamo il sistema immunitario prima del bisturi", traduce l'oncologo Paolo Ascierto che oggi e domani a Napoli guiderà la seconda edizione di 'Innovate - International Neoadjuvant Immunotherapy Across Cancers'. In occasione dell'evento, specialisti di tutto il mondo si confronteranno sulle ultime novità in tema di immunoterapia neoadiuvante, affrontando questioni critiche come la sua integrazione nella pratica clinica standard e il ruolo nello sviluppo di nuovi farmaci.
"L'immunoterapia neoadiuvante offre molteplici benefici che migliorano l'efficacia del trattamento e la qualità della vita dei pazienti - afferma Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma, direttore dell'Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell'Istituto Pascale di Napoli e responsabile scientifico del convegno - In primo luogo, l'immunoterapia pre-intervento ha la capacità di potenziare la risposta immunitaria: quando gli inibitori dei checkpoint immunitari (farmaci immunoterapici che sbloccano i 'freni' che impediscono al sistema immunitario di attaccare il tumore) vengono somministrati in presenza del tumore primario e/o dei linfonodi, si verifica un massivo attacco del sistema immunitario verso gli antigeni tumorali e una conseguente attivazione e proliferazione delle cellule T. Questo porta a una risposta immunitaria più diversificata, efficace e duratura sia contro il tumore primario che contro le micrometastasi. Al contrario, l'immunoterapia adiuvante, ossia quella somministrata dopo la rimozione del tumore - precisa l'esperto - può generare una risposta immunitaria meno robusta". Un altro vantaggio dell'immunoterapia pre-intervento "potrebbe essere la conseguente riduzione del tumore, rendendo operabili masse inizialmente non resecabili e consentendo interventi chirurgici meno invasivi. Questo si traduce in una minore morbilità e nella possibilità di preservare gli organi coinvolti".
"A fare da apripista è il melanoma - ricorda Ascierto - Per quello al terzo stadio, l'immunoterapia neoadiuvante è già ora lo standard di cura. Studi clinici hanno dimostrato un notevole beneficio in termini di sopravvivenza libera da eventi (progressione tumorale o recidiva) rispetto all'approccio adiuvante". Ma il modello potrebbe essere esteso ad altri tipi di cancro, prospettano gli oncologi.
Al convegno 'Innovate' - riferiscono i promotori - si parlerà anche dei risultati rivoluzionari dell'immunoterapia neoadiuvante in altre neoplasie, come nel tumore del polmone non a piccole cellule (Nsclc), il tipo più comune di cancro polmonare. La combinazione di chemioterapia neoadiuvante e dell'immunoterapico nivolumab ha già ricevuto l'approvazione delle agenzie regolatorie nei casi di Nsclc resecabile. Numerosi studi clinici hanno infatti evidenziato significativi miglioramenti nei tassi di risposta patologica completa (scomparsa del tumore e di sopravvivenza libera da progressione). Anche per alcune forme di tumore del colon-retto l'immunoterapia neoadiuvante si sta rivelando molto promettente. Nello studio di fase 2 Niche-2, i pazienti con una forma di cancro localmente avanzata trattati con gli immunoterapici nivolumab e ipilimumab hanno mostrato una buona efficacia. Risultati recenti hanno rivelato un tasso di sopravvivenza libera da malattia del 100% a 3 anni, un dato senza precedenti.
Bene anche sul fronte del tumore al seno, in particolare quello triplo negativo, tra le forme più aggressive: l'aggiunta dell'immunoterapico pembrolizumab alla chemioterapia neoadiuvante, seguita poi ancora da pembrolizumab dopo l'intervento chirurgico, ha aumentato i tassi di risposta e la sopravvivenza globale a 5 anni, rispetto alla sola chemio. Infine, studi preliminari sul carcinoma uroteliale (vescica), che colpisce il tessuto che riveste le vie urinarie, hanno mostrato tassi di risposta incoraggianti con la sola somministrazione dell'immunoterapia pre-intervento, specialmente in tumori più piccoli.
"Alla luce di così tante evidenze positive circa l'immunoterapia neoadiuvante - conclude Ascierto - la ricerca si sta ora concentrando sulla comprensione dei biomarcatori che possono prevedere la risposta al trattamento pre-intervento. Questi includono caratteristiche legate alle cellule tumorali, al microambiente tumorale e all'ospite. Inoltre, sono in fase di studio nuove combinazioni di immunoterapie con farmaci non immunoterapici, come gli anticorpi farmaco-coniugati e le terapie mirate".
(Adnkronos) - Goffredo Fofi è morto all'Ospedale Cavalieri di Malta a Roma all'età di 88 anni. Lo scorso 25 giugno, come apprende l'Adnkronos, si era rotto il femore ed era stato operato. Saggista, critico teatrale e cinematografico, editore, polemista, animatore culturale instancabile, Fofi è stato una delle voci più lucide, radicali e controcorrente della cultura italiana. Intellettuale militante e voce scomoda della sinistra, ha attraversato il secondo Novecento con lo sguardo degli ultimi e degli esclusi.
Negli anni Sessanta e Settanta, Fofi è stato uno dei principali animatori della 'cultura di opposizione': ha dato vita, assieme ad altri intellettuali, a riviste divenute centrali nella riflessione politica e culturale di quella che si definiva sinistra eterodossa, come i 'Quaderni piacentini', 'Ombre rosse', 'Linea d'ombra' e 'La terra vista dalla luna', spazi di libertà critica capaci di cogliere i movimenti sotterranei di una società in trasformazione.
Nato a Gubbio (Perugia) il 15 aprile 1937, Fofi ha attraversato decenni di storia italiana con uno sguardo sempre vigile e mai riconciliato, ponendo al centro della sua ricerca il rapporto tra arte e realtà sociale. È una figura che ha saputo unire la passione intellettuale all’impegno civile, il rigore dell'analisi alla curiosità per il nuovo, l'insofferenza verso l'accademia con l'urgenza di "stare dentro" i conflitti del suo tempo.
Critico cinematografico tra i più originali del dopoguerra, Fofi non si è mai limitato a recensire film: li ha letti come specchi - a volte deformanti, a volte rivelatori - della condizione umana e dei cambiamenti sociali. Ha scoperto e sostenuto registi, attori, scrittori, spesso prima che venissero riconosciuti dal canone ufficiale. Il suo sguardo era, ed è, anticipatore: non seguiva le mode, le individuava quando ancora erano in nuce.
Il contributo di Goffredo Fofi è stato determinante nella rivalutazione critica di Totò, un artista a lungo trascurato dalla critica cinematografica durante la sua carriera. Sulla scia dell'intuizione di Pier Paolo Pasolini — che aveva voluto Totò nel suo film 'Uccellacci e uccellini" - Fofi, insieme a Franca Faldini, vedova dell'attore, pubblicò nel 1968 il saggio 'Totò. L’uomo e la maschera' (Fetrinelli, 1977). L'opera, considerata una delle prime analisi serie e approfondite sulla figura dell'attore napoletano, è stata più volte riveduta e aggiornata nel corso degli anni, contribuendo in modo significativo a restituire a Totò il posto che gli spetta nella storia del cinema italiano. Fofi aveva curato in precedenza il volume 'Il teatro di Totò (1932-1946)', pubblicato da Più libri nel 1976.
Ma Fofi è stato anche un critico letterario, teatrale, osservatore della società, "disincantato ma non rassegnato". La sua scrittura, mai neutra, è sempre stato un atto politico, nel senso più alto del termine. La sua militanza non si è mai legata ai partiti, ma ha abitato i luoghi vivi della cultura e della coscienza collettiva: i libri, le riviste, le sale cinematografiche, le redazioni, le scuole, le strade. Tra i suoi libri più importanti figurano 'Prima il pane', 'Strana gente', 'Pasqua di maggio', 'Sotto l’ulivo', 'Le nozze coi fichi secchi', oltre ai numerosi volumi firmati con altri intellettuali come Gad Lerner, Franca Faldini, Michele Serra, Stefano Benni. Nel 2008 ha fondato, insieme a Giulio Marcon, le Edizioni dell’Asino, ulteriore tassello del suo impegno per una cultura popolare, accessibile ma mai semplificata.
Negli ultimi decenni ha diretto la rivista 'Lo straniero', esempio raro di spazio critico indipendente, e ha continuato a collaborare con numerosi giornali, scrivendo di cinema, società, politica, letteratura. Sempre dalla parte degli ultimi, dei marginali, dei non ascoltati. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un uomo gentile, curioso, affilato ma generoso, capace di ascoltare e di dire di no, spesso scomodo, ma sempre mosso da un'etica profonda e da un bisogno di giustizia che trascende ogni ideologia. Goffredo Fofi non è stato mai un intellettuale "di corte": ha scelto di stare ai margini, da dove si vedono meglio le storture del centro. E proprio da quei margini, ha lanciato segnali, provocazioni, inviti alla disobbedienza e alla riflessione. (di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - "Stiamo inviando armi alla Nato, poi la Nato darà quelle armi all'Ucraina". Lo ha detto Donald Trump nell'intervista telefonica a Kristen Welker di Nbc News secondo quanto reso noto dall'emittente. "Mandiamo le armi alla Nato e la Nato rimborserà l'intero costo di quelle armi, il 100%", ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti nella stessa intervista in cui ha annunciato la possibilità di "una dichiarazione importante lunedì sulla Russia".
Il presidente non è entrato nei dettagli, ma ha ribadito di essere "deluso" da Mosca: "Ma vedremo cosa succede nelle prossime due settimane", ha aggiunto.
Nelle scorse ore Axios, citando tre fonti, ha scritto di un piano di Trump che prevederebbe la vendita di armamenti agli alleati Nato con l'accordo che poi le forniscano all'Ucraina. Due funzionari dell'Amministra Usa, precisa Axios, hanno puntualizzato come a loro avviso non significhi armare Kiev. Il presidente, ha detto un funzionario, "invia armi difensive alla Nato" e l'Alleanza "può decidere cosa farne". "Non stiamo mandando armi all'Ucraina", ha aggiunto. Secondo una fonte di Axios, le vendite potrebbero includere armi offensive, non solo supporto per la difesa aerea.
Intanto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha riferito durante il colloquio con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio a margine della riunione dell'Asean a Kuala Lumpur, "abbiamo parlato di Ucraina. Abbiamo confermato la posizione esposta dal presidente Putin, in particolare durante il suo colloquio del 3 luglio con il presidente Trump".
(Adnkronos) - Dopo aver introdotto Galaxy AI con la serie Galaxy S24 e aver promesso di renderla accessibile a più di 200 milioni di dispositivi nel corso del 2024, Samsung ha definito l’inizio di una nuova era di innovazione nell’intelligenza artificiale mobile. Da allora, Galaxy AI ha continuato a espandersi, trasformando il modo in cui le persone usano lo smartphone: oltre il 70% degli utenti di Galaxy S25 sfrutta attivamente la suite di strumenti basati su AI. Tra le funzionalità più in crescita spicca Google Gemini, il cui utilizzo è triplicato sulla più recente serie Galaxy S. Un anno fa, durante la prima edizione del Galaxy AI Forum, Samsung ha condiviso la sua visione per il futuro dell’intelligenza artificiale mobile: una tecnologia davvero utile, pensata per migliorare concretamente la vita delle persone. Oggi, una nuova ricerca condotta in collaborazione con Symmetry Research conferma questa tendenza, mostrando un’evidente crescita nell’uso dell’IA e un cambiamento nel modo in cui viene percepita: sempre più multimodale, proattiva e personalizzata.
Secondo i dati raccolti, quasi la metà degli intervistati (47%) dichiara di dipendere quotidianamente dall’intelligenza artificiale, affermando che la propria routine ne risentirebbe in assenza di strumenti come la ricerca intelligente, le notifiche personalizzate o l’assistenza vocale. Inoltre, il 45% degli utenti utilizza i comandi vocali con la stessa frequenza della digitazione per completare le attività quotidiane.
Al centro della visione dell’azienda c’è un obiettivo chiaro: offrire un’IA mobile che sia semplice, sicura e davvero utile, in linea con le esigenze delle persone. Per questo Samsung Galaxy conferma l’impegno a portare Galaxy AI su 400 milioni di dispositivi entro la fine dell’anno, rendendo l’intelligenza artificiale accessibile a un numero sempre maggiore di utenti.
Galaxy AI sui nuovi Galaxy Fold7 e Galaxy Flip7: intelligenza che si “piega” alle esigenze degli utenti Con i nuovi Galaxy Z Fold7 e Galaxy Z Flip7, Samsung ridefinisce ancora una volta cosa può fare uno smartphone pieghevole, portando la Galaxy Al al centro dell'esperienza utente. Su Galaxy Z Fold7, l'ampio display da 8 pollici e la nuova One Ul 8 offrono un'interazione multimodale pensata per la produttività: le funzioni basate su intelligenza artificiale, come Assistente alla scrittura, Assistente al disegno e Gemini Live, lavorano in parallelo su più finestre, permettendo di creare, modificare e ottenere risposte in tempo reale senza interrompere il flusso di lavoro.
Anche su Galaxy Z Flip7, la Galaxy Al trova una nuova dimensione: grazie alla FlexWindow completamente rinnovata, l'utente può sfruttare le funzioni vocali, accedere a suggerimenti personalizzati e ricevere assistenza contestuale direttamente dallo schermo esterno, senza nemmeno aprire il dispositivo.
Galaxy AI diventa così ancora più personale, accessibile e integrata nel quotidiano, offrendo esperienze davvero intelligenti in ogni format
(Adnkronos) - 'Sberla temporalesca' nel cuore dell’Estate. Secondo le previsioni meteo di oggi e domani, è in arrivo un brusco cambiamento nel periodo più caldo dell’anno, quello normalmente soleggiato e tranquillo (specie al Centro-Sud).
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che nelle prossime ore, un primo leggero calo della pressione favorirà lo sviluppo di qualche temporale sul Triveneto, in particolare nelle zone interne con possibile grandine piccola. Sul resto del nostro Paese il sole trionferà con temperature in leggero aumento, ma ancora gradevoli.
Sabato avremo una situazione simile, ma con temporali in estensione anche verso ovest, sempre e soprattutto a ridosso dei rilievi alpini. In sintesi, fino a sabato pomeriggio vivremo una fase normale, pienamente estiva e con il sole prevalente; in seguito, un duplice attacco causerà temporali anomali nel cuore dell’Estate. Già nella serata di sabato 12 luglio, qualche fenomeno raggiungerà le coste adriatiche, ma sarà soprattutto domenica che il tempo cambierà.
E’ prevista una fase anomala di fulmini e possibili grandinate: si tratterà di una 24 ore instabile associata ad un duplice attacco polacco-spagnolo. Una vasta area ciclonica centrata tra Germania e Polonia si espanderà verso sud causando un aumento dell’instabilità sul nostro Paese; contemporaneamente un piccolo, ma insidioso, vortice dalla Spagna raggiungerà la Sardegna e le coste tirreniche.
Domenica 13 luglio, nel cuore dell’Estate, nel periodo ‘normalmente’ più soleggiato e caldo dell’anno, avremo rovesci al mattino specie sul Nord-Ovest e in Sardegna in rapido spostamento verso Toscana e Lazio; dal pomeriggio, frequenti acquazzoni, comunque alternati a lunghe fasi soleggiate, bagneranno tutto il versante tirrenico fino alla Campania e, a macchia di leopardo, anche buona parte del Nord.
Si tratterà di una ‘sberla temporalesca passeggera’: da lunedì il tempo dovrebbe tornare soleggiato, asciutto e via via più caldo.
Quel che sorprende è il periodo di questi temporali previsti anche lungo le coste: siamo nel bel mezzo delle vacanze di luglio quando, normalmente, al Centro-Sud il tempo è secco, caldo e totalmente tranquillo. Ma anche queste sono bizzarrie del Cambiamento Climatico.
NEL DETTAGLIO
Venerdì 11: Al Nord: soleggiato, ma con temporali pomeridiani sul Triveneto. Al Centro: soleggiato con caldo gradevole. Al Sud: cielo poco nuvoloso e caldo accettabile.
Sabato 12: Al Nord: soleggiato, ma con temporali pomeridiani sulle Alpi. Al Centro: soleggiato, caldo gradevole. Al Sud: sole e caldo accettabile.
Domenica 13: Al Nord: sole e temporali. Al Centro: soleggiato sulle adriatiche, temporali sulle tirreniche e in Sardegna. Al Sud: soleggiato, instabile in Campania.
TENDENZA: torna l'Anticiclone Africano.
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(Adnkronos) - La Nazionale di calcio femminile torna in campo. Oggi, venerdì 11 luglio, le Azzurre affrontano la Spagna nell'ultima partita del girone B di Euro Women 2025. Le ragazze del ct Andrea Soncin sono reduci dal pareggio per 1-1 contro il Portogallo, mentre la squadra di Montserrat è già qualificata ai quarti. Ecco orario della partita, probabili formazioni e dove vederla in tv e streaming.
Ecco le probabili formazioni di Italia-Spagna agli Europei di calcio femminile, in campo stasera 21:
Italia (3-5-2) Giuliani; Lenzini, Salvai, Linari; Di Guglielmo, Caruso, Giugliano, Severini, Boattin; Cantore, Girelli. Ct. Soncin
Spagna (4-3-3) Nanclares; Batlle, Paredes, Aleixandri Lopez, Carmona; Lopez, Guijarro, Putellas; Caldentey, Gonzalez Rodriguez, Pina. Ct. Montserrat
Italia-Spagna sarà visibile su Rai 2 e in streaming su Rai Play.
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(Adnkronos) - Torna il Tour de France con la settima tappa dell'edizione 2025. Oggi, venerdì 11 luglio, la Grande Boucle presenta la settima frazione, con un percorso da Saint-Malo a Mur-de-Bretagne Guerlédan, in direzione della Bretagna. In maglia gialla c'è Van der Poel. Ecco orario, percorso e dove vedere la tappa di oggi in tv (anche in chiaro) e streaming.
La tappa di oggi del Tour de France presenta un percorso da 197 km nell'Ille-et-Vilaine e nella Cotes-d'Armor: si parte da Saint-Malo e si arriva a Mur-de-Bretagne Guerlédan. Percorso mosso per la settima frazione, che promette spettacolo con 2.450 metri di dislivello positivo e tre salite da attenzionare: un Gpm di quarta categoria e due di terza.
Il Tour de France 2025 sarà visibile in diretta (in chiaro) su Rai 2, con il collegamento previsto - a seconda delle tappe - tra le 14 e le 15. La settima tappa di oggi inizierà intorno alle 12:25. Frazioni complete disponibili in diretta su Discovery+. Eurosport visibile su Tim Vision, Dazn e Amazon Prime Video.
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(Adnkronos) - Carlos Alcaraz torna in campo a Wimbledon 2025 e oggi, venerdì 11 luglio, affronta Taylor Fritz nella semifinale del torneo. Lo spagnolo è reduce dal successo contro Cameron Norrie con il punteggio di 6-2 6-3 6-3, mentre l'americano ha eliminato Khachanov in quattro set (6-3 6-4 1-6 7-6). Ecco orario, precedenti e dove vedere il match in tv e streaming.
Il match tra Carlos Alcaraz e Taylor Fritz a Wimbledon 2025 inizierà intorno alle 14:30 sul Centrale. Ci sono due precedenti tra lo spagnolo e l'americano, entrambi vinti dal primo: quarti di finale del Masters 1000 di Miami nel 2023 e round robin della Laver Cup 2024.
Wimbledon 2025 sarà trasmesso in diretta esclusiva su Sky (con undici canali dedicati, a cominciare da Sky Sport Tennis) e in streaming su Sky Go e Now. Su Sky Sport Tennis saranno visibili tutti i match giocati sul Centrale, mentre sugli altri canali di Sky ci saranno le partite più interessanti sugli altri campi.
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(Adnkronos) - Dazi del 35% sulle importazioni negli Stati Uniti dal Canada dal primo agosto. Su Truth Donald Trump ha pubblicato una "lettera" indirizzata al premier canadese Mark Carney. "Dal primo agosto 2025 imporremo al Canada dazi del 35% sui prodotti canadesi inviati negli Stati Uniti, distinti dai dazi settoriali - si legge nel testo - Se per qualsiasi motivo decideste di aumentare le vostre misure tariffarie, allora, qualsiasi importo sceglierete per farlo verrà aggiunto al 35% da noi imposto".
Il presidente degli Stati Uniti torna ad accusare il Canada sul dossier fentanyl. "Devo dire che il flusso di fentanyl non è l'unico problema che abbiamo con il Canada, che ha molti dazi e misure non tariffarie, politiche e barriere commerciali che provocano deficit commerciali insostenibili nei confronti degli Stati Uniti", afferma il tyccon.
Sia il Canada che il Messico stanno attualmente negoziando con gli Stati Uniti per evitare l'applicazione delle tariffe e ripristinare l'accordo commerciale USMCA. "Durante gli attuali negoziati commerciali con gli Stati Uniti, il governo canadese ha difeso con fermezza i nostri lavoratori e le nostre imprese. Continueremo a farlo mentre lavoriamo verso la scadenza rivista del 1° agosto", ha dichiarato Carney.
In arrivo anche la "lettera" per l'Unione Europea. "Oggi o domani", ha detto Donald Trump nelle scorse ore a Nbc News riferendosi a Ue e Canada. "Vorrei farlo oggi", ha affermato il tycoon, che ha anche fatto riferimento a "un paio d'ore" per poi diffondere su Truth la "lettera" per il Canada. Trump, che ha già pubblicato "lettere" per vari Paesi, ha anche detto di voler imporre dazi generalizzati del 15% o del 20% sulla maggior parte dei partner commerciali. "Diremo semplicemente che tutti i restanti Paesi pagheranno, che si tratti del 20 o del 15%", ha detto.
Ieri il portavoce della Commissione per il Commercio Olof Gill ha tuttavia assicurato che Bruxelles punta a un accordo con gli Usa sui dazi "nei prossimi giorni". "C'è un po' di confusione su cosa sta succedendo esattamente, ma posso dire, con una certa giustificazione, che nulla, di questa confusione, proviene da noi. Dal punto di vista dell'Unione Europea, siamo pienamente impegnati a raggiungere un accordo di principio con gli Stati Uniti il più rapidamente possibile, idealmente nei prossimi giorni", ha affermato.
Leggi tutto: Trump: "Dazi al 35% per il Canada dal 1 agosto". In arrivo lettera all'Ue
(Adnkronos) - Scorte sotterranee di uranio arricchito dell'Iran, di qualità quasi pari a quella necessaria per una bomba, sono scampate agli attacchi americani e israeliani del mese scorso e potrebbero essere accessibili agli ingegneri nucleari iraniani. A rivelarlo un alto funzionario israeliano a condizione di anonimato al New York Times, riferendo della conclusione a cui è arrivata Israele.
L'alto funzionario ha anche spiegato che Israele già alla fine del 2024 pensava a un'azione militare contro l'Iran, dopo aver assistito a quella che la fonte ha descritto come una corsa alla costruzione di una bomba nell'ambito di un progetto segreto iraniano.
Il funzionario ha affermato che l'intelligence israeliana ha individuato l'attività di armi nucleari subito dopo l'uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e questo ha spinto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a prepararsi a un attacco, con o senza l'aiuto degli Stati Uniti.
Nei giorni precedenti l'attacco israeliano all'Iran a metà giugno e la successiva decisione del presidente Trump di unirsi all'azione, i funzionari dell'intelligence statunitense hanno affermato di non aver riscontrato alcuna prova di un'azione da parte dell'Iran per militarizzare le sue scorte di uranio di grado quasi nucleare.
Gli Stati Uniti hanno colpito due dei siti di arricchimento più critici dell'Iran con bombe da circa 13.600 chili e hanno puntato una raffica di missili Tomahawk lanciati da sottomarini contro un terzo sito, dove il combustibile poteva essere convertito per l'uso bellico.
Il funzionario israeliano ha affermato che le prove raccolte sul programma segreto, che il funzionario non ha descritto nei dettagli, sono state pienamente condivise con gli Stati Uniti. Per gli iraniani, avere accesso al combustibile già arricchito al 60% di purezza è fondamentale. La stragrande maggioranza degli sforzi per arrivare all'uranio altamente arricchito è ancora nelle fasi iniziali.
Leggi tutto: Iran, scorte di uranio arricchito scampate ai raid Usa-Israele: la rivelazione
(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo e oggi, venerdì 11 luglio, affronta Novak Djokovic nella semifinale di Wimbledon 2025. L'azzurro è reduce dal successo in tre set contro Ben Shelton, mentre il serbo arriva dal combattuto match con Flavio Cobolli. Il numero uno al mondo insegue la sua prima finale nel torneo inglese, mentre Nole continua a sognare il 25esimo Slam di una carriera da favola. Ecco orario, precedenti e dove vedere Sinner-Djokovic a Wimbledon 2025.
La semifinale di Wimbledon tra Sinner e Djokovic è in programma oggi, venerdì 11 luglio, non prima delle 17 sul Centrale. Fin qui, sono 9 i confronti tra i due: il numero 1 al mondo è in vantaggio 5-4 grazie agli ultimi 4 successi consecutivi (tra cui quello nella semifinale del Roland Garros di inizio giugno)
Wimbledon 2025 sarà trasmesso in diretta esclusiva su Sky (con undici canali dedicati, a cominciare da Sky Sport Tennis) e in streaming su Sky Go e Now. Su Sky Sport Tennis saranno visibili tutti i match giocati sul Centrale, mentre sugli altri canali di Sky ci saranno le partite più interessanti sugli altri campi.
Leggi tutto: Sinner-Djokovic, oggi la semifinale di Wimbledon: orario, precedenti e dove vederla
La presenza sempre più massiccia di cinghiali nella pineta di Sinnai sta diventando un’emergenza che non può più essere ignorata. I consiglieri comunali di minoranza – Roberto Loi, Cosimo Lai, Paride Casula e Aurora Cappai del gruppo "Uniti per Sinnai", Aldo Lobina di "Sinnai Libera", e Walter Zucca e Roberta Simoni di Forza Italia – hanno formalmente richiesto l’inserimento del tema all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, sollecitando un piano di contenimento immediato.
Secondo i consiglieri, nella pineta sono presenti almeno due mute di cinghiali, con una popolazione in costante crescita. «L’assenza di predatori naturali e un ambiente favorevole, uniti alla disponibilità di cibo – sia quello lasciato per i gatti randagi che quello fornito volontariamente dai cittadini – stanno aggravando il problema», sottolineano i firmatari della richiesta.
La semplice installazione di cartelli informativi, così come i controlli sporadici dei vigili urbani, non bastano più. «Serve un approccio strutturato, che coinvolga più attori e preveda soluzioni concrete», insistono i rappresentanti della minoranza.
La proliferazione dei cinghiali non rappresenta solo un pericolo per l’ecosistema della pineta, ma anche per la sicurezza dei cittadini. Gli animali, sempre più confidenti, potrebbero avvicinarsi alle aree abitate, aumentando il rischio di incidenti o danni.
«Chiediamo che l’Amministrazione affronti la questione con la massima urgenza – concludono i consiglieri –. È necessaria una discussione approfondita per valutare interventi efficaci, come recinzioni, piani di controllo della popolazione e campagne di sensibilizzazione per evitare l’alimentazione indiscriminata».
La palla passa ora al Consiglio comunale, che dovrà valutare se e come inserire il tema nella prossima seduta. Intanto, i residenti attendono risposte, sperando che l’emergenza venga affrontata prima che sia troppo tardi.
(Adnkronos) - I leader della Coalizione dei Volenterosi per l'Ucraina, riuniti ieri a Londra, Roma e in videocollegamento, hanno riaffermato il loro impegno incrollabile verso la sovranità e l'integrità territoriale di Kiev, denunciando con fermezza "l’invasione illegale e non provocata di Putin, in flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite". Per la prima volta hanno partecipato anche rappresentanti degli Stati Uniti, tra cui il generale Keith Kellogg, inviato speciale del presidente, e i senatori Lindsey Graham e Richard Blumenthal. I leader si sono congratulati con la premier italiana Giorgia Meloni per l’organizzazione della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, da cui il presidente Volodymyr Zelensky ha preso parte alla riunione.
Nel comunicato congiunto arrivato nella prima giornata della conferenza romana, si esprime sostegno agli sforzi di pace e si denuncia l’aggravarsi della situazione: "Sono trascorsi quattro mesi da quando l’Ucraina ha accettato un cessate il fuoco totale e incondizionato. In questo periodo, la Russia ha intensificato gli attacchi contro i civili, uccidendo oltre 700 persone e ferendone più di 3.500 nei raid aerei più violenti dall’inizio dell’invasione". La Coalizione ha chiesto a Mosca di porre fine agli attacchi e di accettare un cessate il fuoco completo per negoziare una pace giusta e duratura. È stato espresso apprezzamento anche per gli sforzi del presidente Donald Trump nel favorire un processo di pace "sostenuto dagli Stati Uniti e da altri partner chiave".
I leader hanno inoltre convenuto di rafforzare le misure contro l’economia di guerra russa, annunciando nuove restrizioni sui settori energetico e finanziario, con particolare attenzione alle esportazioni di petrolio e gas, alla cosiddetta "flotta ombra" e al supporto indiretto di Paesi terzi alla macchina bellica del Cremlino. È stato ribadito che "forze armate ucraine forti sono la garanzia primaria della sicurezza del Paese". Per questo motivo è stato confermato l’impegno a fornire almeno 40 miliardi di euro di aiuti militari nel 2025, in linea con quanto deciso dalla Nato per il 2024. Massima priorità sarà data al rafforzamento della difesa aerea integrata dell’Ucraina e alla produzione di intercettori contro droni.
Infine, i leader hanno accolto con favore "lo sviluppo di piani operativi per il dispiegamento di una forza di rassicurazione, la ‘Multinational Force Ukraine’, una volta cessate le ostilità", e la creazione di un quartier generale operativo congiunto franco-britannico per la pianificazione. È stata anche confermata l’intenzione di sostenere le finanze pubbliche ucraine nel 2026 e i lavori per il ripristino della navigazione sicura nel Mar Nero. "Continueremo a esplorare tutte le vie legittime affinché la Russia paghi per i danni causati all’Ucraina, inclusa l’opzione di utilizzare i ricavi derivanti dai beni sovrani russi immobilizzati", si legge nella dichiarazione.
(Adnkronos) - Con oltre 200 accordi firmati per un valore di oltre 10 miliardi di euro si è chiuso il primo giorno della Conferenza internazionale per la ripresa dell'Ucraina, che si concluderà oggi alla Nuvola dell'Eur a Roma. Presenti oltre 8.300 partecipanti, fra cui un centinaio di delegazioni ufficiali, con 15 capi di Stato e governo e una quarantina di ministri degli Esteri. Hanno preso parte anche una decina di commissari europei, circa 40 organizzazioni internazionali e 2mila rappresentanti di aziende, di cui 500 italiane.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato l'importanza di un piano di ripresa simile al piano Marshall, che fu determinante per il rilancio economico dell'Europa dopo la Seconda guerra mondiale. "Abbiamo bisogno di un piano coeso e chiaro di ripresa, simile al piano Marshall, perché dopo un'aggressione su larga scala abbiamo bisogno di una ripresa su larga scala. Noi contiamo sull'Italia che sarà molto attiva su questo percorso".
Zelensky ha fatto appello ai suoi alleati, insistendo sulla necessità di mantenere alta la pressione su Mosca. "Le sanzioni stanno funzionando, grazie all'Ue per tutti i pacchetti, ma abbiamo bisogno di dure sanzioni da parte degli Usa. Con questo sanzioni la Russia non avrà un bel futuro". Aggiungendo che "la Russia sta bloccando ogni sforzo di pace e Putin ha respinto tutte le proposte di cessate il fuoco, inclusa quella avanzata dagli Stati Uniti".
Dal palco della conferenza, la premier Giorgia Meloni ha garantito l'impegno del governo, sottolineando che l'Italia "è dalla parte dell'Ucraina. Non la lasceremo sola, né oggi né domani" e ha definito la sfida per la ricostruzione come "una partita che noi possiamo vincere solo se riusciremo a contare su una robusta mobilitazione dei capitali privati, sulla loro capacità di attrarre investimenti". Meloni ha anche rimarcato la resilienza italiana, ricordando che "noi siamo quel popolo che sulle macerie della Seconda guerra mondiale ha costruito il miracolo economico degli anni Sessanta, mi piace pensare che questa conferenza possa essere il punto di partenza per il miracolo economico dell'Ucraina, che costruiremo insieme".
E "un miracolo economico" è stato evocato dal cancelliere tedesco, Friedrich Merz, che ha paragonato la situazione attuale dell'Ucraina a quella dell'Europa, e della Germania in particolare, dopo l'ultima guerra mondiale. Nel suo intervento il cancelliere si è rivolto direttamente ai presidenti di Stati Uniti e Russia. "Ho due messaggi. Il primo molto diretto e semplice per Putin: non smetteremo di combattere. Il secondo messaggio è diretto a Washington e al presidente Trump: stai con noi europei, vogliamo lo stesso obiettivo, un ordine politico ed economico stabile".
Sul piano concreto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro ucraino, Oleksii Kuleba, hanno firmato due accordi su Odessa, per il ripristino dei beni culturali e l'efficienza idrica. "Questa non è solo una semplice dichiarazione, ma un segnale della nostra unità a sostegno della ricostruzione dell'Ucraina con la partecipazione del settore privato. Vogliamo trasformare le idee delle aziende in azioni concrete", ha chiarito il titolare della Farnesina.
Nel giorno in cui il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha reso noto che il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha presentato, nel loro colloquio a Kuala Lumpur, una "nuova idea" sulla soluzione della guerra in Ucraina, gli Usa, che per la prima volta ieri hanno partecipato alla riunione in video-collegamento dei cosiddetti 'Volenterosi', con l'inviato speciale per l'Ucraina, Keith Kellogg, hanno definito la guerra una "catastrofe orribile", evidenziando che "tutto questo non può continuare". Kellogg ha ribadito il ruolo americano: "La distruzione creata dalla guerra è il motivo per il quale gli Usa sono partner dell'Ucraina, per poter portare avanti uno sforzo di ricostruzione dopo l'accordo per la pace".
Dal canto suo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un miliardo di euro aggiuntivo in sostegno macrofinanziario oltre ai 3 miliardi già previsti, e l'avvio dell' 'European Flagship Fund, "il più grande fondo di equity al mondo a sostegno della ricostruzione", per investimenti in energia, trasporti e industrie strategiche: "Stiamo letteralmente scommettendo sul futuro dell'Ucraina".
"Le garanzie e le sovvenzioni che stiamo firmando a questa conferenza sbloccheranno oltre 10 miliardi di euro di investimenti per la crescita, la ripresa e la ricostruzione. E ci assicureremo che l'Ucraina sia sostenuta fino al 2028", ha precisato.
Non sono mancate le critiche russe, con l'ambasciata a Roma che ha definito la conferenza un evento che "ben rispecchia la logica cinica e menzognera che viene portata avanti dai leader dei Paesi Occidentali, Italia compresa" e accusato l'Occidente di "finanziare la prosecuzione della guerra sine die". E critiche per l'organizzazione sono arrivate anche da decine di giornalisti e operatori che hanno lamentato ritardi nel ritiro degli accrediti ai desk allestiti presso il Palazzo dei Congressi all'Eur. Molti di loro sono rimasti ore in attesa sotto il sole. (di Piero Spinucci)
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(Adnkronos) - Un boato. Poi il buio. Sui maxischermi, un video-manifesto con le immagini dei suoi stadi e una scritta che è un'appartenenza: ‘Noi siamo Ultimo’. Un'esplosione di fuochi d'artificio e infine, eccola. La sua voce. Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, è tornato a casa.
Dopo aver infiammato gli stadi di Lignano, Ancona e Milano, l'onda del tour ‘La favola continua…’ è approdata in un Stadio Olimpico sold out, per la prima delle tre date che lo consacrano profeta nella sua terra. “Belli”, grida al suo pubblico.
Nessun ballerino, nessun ospite a sorpresa. Solo lui: cappellino d'ordinanza, canotta e un microfono. Al centro di un palco monumentale, largo 65 metri e dominato da 900 metri quadrati di led, si staglia una passerella a forma di chiave, quel simbolo che porta al collo fin dagli esordi e che rappresenta l'accesso al suo mondo. Un mondo in cui solo questa sera si sono riversate 60.000 persone (le prime di 180.000 totali nei tre giorni) per sentirlo cantare. E per cantare con lui.
Lo show è un'imponente dichiarazione di intenti: Ultimo basta a se stesso. La sua forza è un repertorio che, canzone dopo canzone, ha costruito un legame viscerale con il pubblico. Per oltre due ore, snocciola una scaletta generosa di 25 brani e un medley, un viaggio che parte da ‘Dove il mare finisce’ e arriva fino ai cori assordanti di ‘Sogni appesi’. In mezzo, ci sono tutte le sue anime: la malinconia di ‘Rondini al guinzaglio’, l'intimità di ‘I tuoi particolari’ e ‘Piccola stella’, l'energia di ‘Vieni nel mio cuore’.
Il picco emotivo della serata arriva però con uno dei momenti più suggestivi del live. Le luci si abbassano e, sospeso in aria su un pianoforte volante, Ultimo incanta l'intero stadio. Da quella postazione magica, regala in sequenza: ‘Pianeti’, ‘Alba’ e la La parte migliore di me’, la ballad romantica dedicata al figlio.
Quello di Roma, però, non è un concerto qualunque. È la celebrazione di un record. Con la data di domenica 13 luglio, Ultimo raggiungerà il traguardo storico del suo decimo Stadio Olimpico, diventando a soli 29 anni l'artista più giovane di sempre a raggiungere un simile risultato. Un traguardo che ha deciso di festeggiare con un regalo alla sua gente. "Domenica, per il mio decimo Stadio Olimpico, ho pensato di farvi un regalo: ci sarà un maxischermo al parchetto, dove tutto è iniziato. Trasmetteremo tutto il concerto in diretta, come fosse una finale dei mondiali. Non si pagherà un biglietto, potrete vivere il concerto gratuitamente". I posti limitati sono andati sold out in una manciata di minuti.
Un gesto che rafforza il patto con la sua 'Generazione Ultimo', un pubblico che gli ha permesso di riempire 42 stadi in carriera, vendere oltre 1.750.000 biglietti e collezionare 84 dischi di platino. Ma le sorprese non finiscono qui. Sempre domenica, Ultimo ha promesso che annuncerà “qualcosa di veramente grandioso per tutti noi", alludendo al già chiacchieratissimo ‘raduno degli Ultimi’: un mega-evento previsto per il 2026 che, secondo diversi indizi, dovrebbe tenersi alla Vela di Calatrava di Tor Vergata.
Ma intanto i fan si godono il live 2025 accompagnato da una band solida e impeccabile: Joel Ainoo (tastiere), Manuel Boni (chitarra), Jacopo Carlini (pianoforte), Mylious Johnson (batteria), Raffaele 'Rufio' Littorio (chitarra), Silvia Ottanà (basso), e una sezione di fiati e archi che aggiunge profondità e colore al sound.
Dopo l'apoteosi romana (si replica domani e domenica), il tour prodotto da Vivo Concerti proseguirà la sua marcia verso sud, con le tappe allo Stadio San Filippo di Messina e allo Stadio San Nicola di Bari, per chiudere un'altra estate da record. Ma la favola, a Roma, è appena iniziata. (di Loredana Errico)
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(Adnkronos) - La relatrice dell'Onu per i diritti umani nei Territori palestinesi, l'italiana Francesca Albanese, ha definito ''oscene'' le sanzioni decise dagli Stati Uniti nei suoi confronti. E' una ritorsione per la "ricerca della giustizia" nella guerra di Israele contro Gaza, ha detto Albanese in una intervista ad al-Jazeera. Albanese ha sottolineato che le sanzioni imposte dall'amministrazione del presidente Donald Trump non fermeranno la sua "ricerca del rispetto della giustizia e del diritto internazionale" e ha detto che le ricordavano le "tecniche di intimidazione della mafia".
La relatrice dell'Onu ha aggiunto che "le sanzioni funzioneranno solo se le persone saranno spaventate e smetteranno di impegnarsi". "Voglio ricordare a tutti che il motivo per cui vengono imposte queste sanzioni è la ricerca della giustizia", ha detto Albanese.
"Continuerò a fare quello che devo", anche se sarà "una sfida", aveva ribadito stamane la relatrice dell'Onu, parlando di sanzioni "calcolate per indebolire la mia missione" in una conferenza stampa a Lubiana.
Albanese è ‘accusata’ dagli Usa di collaborare con la Corte penale internazionale contro cittadini statunitensi e israeliani. Secondo il Segretario di Stato Marco Rubio, avrebbe "incoraggiato la Corte penale internazionale a procedere contro funzionari e imprese americane e israeliane".
"Quali iniziative intenda intraprendere il governo per garantire l’indipendenza delle Nazioni Unite e l’autonomia della Corte Penale internazionale da eventuali pressioni politiche o interferenze esterne che possano comprometterne l’azione e il funzionamento delle istituzioni multilaterali e anche i diritti di una cittadina italiana nell’esercizio del suo mandato per conto delle Nazioni Unite". È questa la domanda posta in conclusione dell’interrogazione del Pd promossa dal responsabile nazionale Esteri del Partito democratico Peppe Provenzano e firmata da Debora Serracchiani, Laura Boldrini, Fabio Porta, Valentina Ghio, Sara Ferrari e Arturo Scotto.
Nel testo si evidenzia che “la dottoressa Albanese, giurista specializzata in diritto internazionale e diritti umani, è dal 2022 relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi Occupati e in questa veste ha pubblicato diversi rapporti ufficiali - che recano la firma delle Nazioni Unite e non sono quindi affatto “illegittimi” come sostiene Rubio - sulle violazioni dei diritti umani che sono avvenute e avvengono in quei territori che, secondo numerose risoluzioni dell’Onu, Israele occupa illegalmente e sui quali, sempre illegalmente, autorizza e protegge la costruzione di colonie il cui obiettivo è cacciare i palestinesi ed espropriare le loro terre”.
"Secondo un’inchiesta di Fanpage -si riporta nell’interrogazione- dal 5 luglio 2025 il governo israeliano avrebbe inoltre promosso in Italia una campagna pubblicitaria su Google per screditare la relatrice, accusandola di contatti con Hamas e violazioni del suo mandato. Alla luce della normativa europea sul contrasto alla disinformazione (Digital Services Act), si chiede al governo di intervenire a tutela dell’indipendenza delle istituzioni internazionali e dei diritti di una cittadina italiana incaricata dall’ONU", concludono i dem.
In poco più di due ore il sito mettilafirma.it - dove è stata lanciata la petizione online a sostegno di Francesca Albanese dopo gli attacchi ricevuti dall’amministrazione Trump e a sostegno della sua candidatura al Premio Nobel per la Pace - ha ricevuto oltre 15mila sottoscrizioni. La raccolta delle adesioni è risultata per alcuni minuti molto rallentata o addirittura bloccata a causa del notevole afflusso di utenti. "Ce ne scusiamo e vorremmo far sapere che stiamo lavorando per ovviare a questi problemi. Nell’occasione ringraziamo tutti coloro che stanno aderendo a questa campagna di civiltà e di dignità in modo così incredibile", rende noto l’ufficio stampa di Avs.
Leggi tutto: Albanese: "Sanzioni Usa contro di me oscene, intimidazioni di tipo mafioso"
(Adnkronos) - Un angolo gourmet in un luogo dove il lusso ha un tocco umano. L’indirizzo che non ti aspetti, nel cuore di una delle città d’arte tedesche più amate, e che spicca tra un’offerta mediamente distante dagli standard nostrani. E’ il Gewandhaus di Dresda, hotel a cinque stelle del Gruppo Marriott Bonvoy (Autograph Collection) che in questa città della ex Germania Est rasa al suolo sul finire della Seconda Guerra mondiale, e poi orgogliosamente ricostruita, ha puntato su un’offerta food&beverage di altissimo livello e, soprattutto, con un format unico nel suo genere, che comprende un ristorante specializzato nella carne e un cake-shop.
Il concept del ristorante interno all’albergo, aperto anche a clienti esterni con ingresso diretto dalla strada, è tutto nel nome: [m]eatery. Un vero e proprio invito rivolto ai meat-lovers per venire ad assaporare carne di eccellente qualità. A rendere originale la proposta è il fatto che qui la carne non viene solo selezionata dai migliori allevamenti e cucinata a regola d’arte, ma viene anche stagionata a secco ‘in casa’ all’interno di una cella climatizzata a vista, come la cucina, da cui il cliente può vedere il grado di maturazione e scegliere il taglio. Questo procedimento, che assicura la giusta temperatura fredda, un’elevata umidità e la costante circolazione di aria, consente di ottenere un manzo più tenero e dal gusto più concentrato.
E le preparazioni sono le più varie, dalla tartare per gli amanti del crudo alla tagliata italian style, passando per le immancabili bistecca e filetto, fino ai tagli tipicamente americani come la rib-eye e la t-bone; tutto servito con una varietà di salse di accompagno e contorni a scelta. Un locale che è al tempo stesso una steakhouse per intenditori e un pub di lusso ma anche un ‘botanist bar’, con ricca carta di vini, birre, distillati e più salutari succhi e centrifugati.
A completare la speciale offerta food&beverage del Gewandhaus hotel di Dresda è il Kuchen Atelier, una pasticceria raffinatissima che offre una selezione di torte e pasticcini, realizzati con ingredienti di prima qualità, dalla frutta fresca e secca al cioccolato fondente. Ce ne sono per tutti i gusti, dai macaron, ormai divenuti internazionali, all’Eierschecke, dolce tradizionale della città di Dresda: una torta a tre strati, con una base di pasta lievitata, uno strato intermedio di crema pasticcera e uno superiore a base di uova, burro, zucchero e vaniglia. Il Kuchen Atelier occupa un angolo colorato dell’albergo, a cui si accede dalla hall e, anche in questo caso, direttamente dalla strada; i dolci fanno bella mostra di sé nelle teche una volta usciti dalle mani del maestro pasticcere Dirk Gunther.
Kuchen Atelier, infatti, è aperta a chiunque voglia acquistare un dolce, ordinarlo magari per una ricorrenza, oppure consumarlo in loco, che si sia alloggiati in hotel oppure clienti esterni. Così, a una certa ora soprattutto del pomeriggio gli eleganti saloni al piano terra del Gewandhaus, compreso il suo cortile interno coperto, diventa un luogo di ritrovo e un punto di riferimento per i più golosi che si danno appuntamento qui per gustare un irresistibile dolce accompagnato da un tè, un caffè o una bibita (da provare una speciale limonata bio alle erbe).
Come spiega il direttore dell’hotel Gewandhaus, Stephan Becker, “questo è un format creato dalla proprietà, un piccolo Gruppo che è in franchising con Marriott fin dal 2015, anno in cui l’hotel è stato rinnovato”. “Nel ristorante, il cliente sceglie il taglio di carne che preferisce dalla vetrina: è la carne migliore, proveniente da Argentina, Stati Uniti e da allevamenti locali. Si può scegliere addirittura il coltello, che per i più affezionati viene personalizzato. Anche nella pasticceria è tutto fatto in casa dal nostro pasticcere e si può vedere la preparazione. Spesso ci ordinano torte particolari per occasioni speciali. Vero valore aggiunto è poi il personale, molto attento, fidelizzato, flessibile: qui, infatti, tutti sono sempre pronti a dare una mano per qualsiasi necessità, ad aiutarsi l’un l’altro nei vari reparti”, sottolinea.
Il Gewandhaus è un hotel che, spiega il direttore, “vanta una clientela abituale, molti americani, ma anche tedeschi; tante le persone dall’Asia e dall’Europa dell’Est; Oltre agli ospiti dell’hotel, per il ristorante abbiamo una clientela esterna, anche business durante la settimana, mentre nei weekend prevalgono i turisti in città per un city break”.
Una storia, quella del Gewandhaus, che va di pari passo con quella di Dresda. L’edificio infatti è menzionato fin dal 1295, ai suoi albori, e da allora ha seguito le sorti della città, fino al bombardamento del 1945, quando della struttura riprogettata nel 1724 dall’architetto Johann Friedrich Knobel rimasero solo tre muri esterni. Fu ricostruito, come tutta la città, esattamente dov’era e com’era, al numero 1 di Ringstrasse, in quello stile tra il Barocco e il Classicismo che nel 18° secolo rifletteva l’animo culturale ma anche mercantile del tempo. Il Gewandhaus, infatti, è stato in fasi alterne azienda, banca, teatro e poi albergo dalla ricostruzione del 1997 fino al rinnovamento che 10 anni fa lo ha reso il cinque stelle di oggi, con 94 camere e 3 suite. Il cortile interno coperto, da cui si accede anche alla Spa, ricorda i palazzi ringhiera e soprattutto offre un’atmosfera raccolta e al tempo stesso maestosa. Fiore all’occhiello sono gli arredi, tutti realizzati da artigiani del territorio, in un’ottica di sostenibilità.
L’albergo si trova proprio a fianco del Rathaus e da qui ci si può facilmente muovere a piedi per una passeggiata in centro. Pochi passi e si è alla Kreuzkirche, con la sua inconfondibile torre campanaria, e nella piazza dell’Alt-Markt. Da qui, è facile raggiungere il Neumarkt con l’iconica Frauenkirche, emblema della ricostruzione post-bellica. Pochi passi ancora e si può passeggiare sulla terrazza affacciata sull’Elba, con la vista sul quartiere di Neu-Stadt, arrivare alla Cattedrale e al Castello o alla zona dei musei con il palazzo dello Zwinger, e il Semperoper, uno dei teatri più importanti della Germania. Tutto raggiungibile a piedi in pochi minuti, così come, in direzione opposta, la zona commerciale fino alla stazione centrale, dal Gewandhaus, dove le porte per viaggiatori e locals sono sempre aperte.
(Adnkronos) - Spento l'incendio che è divampato stamane a Castiglione della Pescaia, in località in Rocchette, che ha minacciando abitazioni, strutture ricettive e la storica pineta di Roccamare, si iniziano a contare i danni. Nelle immagini dell'Adnkronos, i danni al campeggio Santapomata dal quale sono state fatte evacuare 600 persone.
"Dopo l'incendio di questo pomeriggio il campeggio è stato parzialmente riaperto e parte degli ospiti sono rientrati. C'è una parte del camping che è andata distrutta, mentre un'altra parte limitrofa per ragioni di sicurezza è stata interdetta. La Protezione civile di Castiglione della Pescaia sta trovando una sistemazione per la notte per gli ospiti che non sono potuti rientrare somministrando loro, nel frattempo, pasti e beni di prima necessità" nel campeggio Santapomata. Così il viceprefetto aggiunto Michele Bray, capo di gabinetto della Prefettura di Grosseto, spiegando che sono 90 gli ospiti rimasti fuori dopo l'incendio, per i quali si è trovata una sistemazione in strutture ricettive limitrofe. "La zona è in sicurezza. Tutta la notte ci sarà un presidio dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine per garantire l'antisciallaggio", ha aggiunto.
"Non ci sono né feriti, né dispersi a conferma del grandissimo lavoro dei vigili del fuoco, della Vab (Vigilanza Antincendi Boschivi Toscana), delle forze dell'ordine intervenuti prontamente mettendo in sicurezza tutti gli ospiti della struttura", ha concluso.
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