(Adnkronos) - Banchi del governo sold out alla Camera per il premier time con Giorgia Meloni. Spicca, però, in avvio di seduta l'assenza dei vice Antonio Tajani e Matteo Salvini. Al fianco di Giorgia Meloni siedono così i ministri Luca Ciriani e Giancarlo Giorgetti. Presenti poi tutti i ministri e una folta rappresentanza di sottosegretari.
"E' mia intenzione istituire a Palazzo Chigi un gruppo di lavoro per affrontare" la questione del disagio giovanile, annuncia la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera. Si tratta di un "tema che mi sta a cuore, il governo è impegnato contro il disagio".
"Vorrei coinvolgere in questa iniziativa soprattutto chi vive in mezzo a questi ragazzi e voglio chiedere a tutti i partiti di aiutarmi in questo, di condividere le loro idee, le loro proposte su quali siano i profili più adatti ad affrontare questa materia. Non so dire, sinceramente, dove può portarci un'iniziativa di questo tipo, ma so per certo che non è tempo perso", ha proseguito la presidente del Consiglio rispondendo all'interrogazione di Fratelli d'Italia.
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(Adnkronos) - Sulla Croisette c'è grande attesa per l'ultima missione impossibile di Tom Cruise, 'Mission: Impossible - The Final Reckoning'. Il divo hollywodiano è il protagonista del secondo giorno del 78esimo Festival di Cannes. Non è la prima volta che sfila sulla Croisette: è già accaduto nel 1992 per 'Cuori ribelli' di Ron Howard con Nicole Kidman e nel 2022 per 'Top Gun: Maverick'
L'attore, però, ha deciso di non incontrare la stampa, suscitando non poche polemiche tra i giornalisti che attendevano da giorni di scatenarsi con le domande per Cruise. Non solo sul kolossal, ma anche sul presidente Trump, che ha annunciato di voler imporre dei dazi del 100% sui film distribuiti negli Stati Uniti ma prodotti all’estero perché "l'industria cinematografica americana sta morendo molto velocemente. Altri Paesi stanno offrendo ogni sorta di incentivi per attirare i nostri registi e i nostri studios", ha scritto Trump qualche giorno fa su Truth. Per il presidente si tratta di "una minaccia alla sicurezza nazionale". E il nuovo 'Mission Impossibile' è stato girato in più Paesi fuori dagli Usa (tra questi, Londra, Giappone, Corea) e potrebbe finire nel mirino del provvedimento proposto dal tycoon. Un tema su cui la star non ha proferito parola dopo una domanda diretta di un giornalista coreano alla conferenza stampa del blockbuster a Seul.
A incontrare la stampa è il regista Christopher McQuarrie, che ha firmato gli ultimi film con Cruise. "A legarci è l'amore per il cinema", ha detto in conferenza McQuarrie, che sarà anche protagonista di una masterclass. "Tom è come se fosse sempre uno studente. E' desideroso di imparare dalle persone che lo circondano e ama supportare le visioni di chi lavora con lui".
In anteprima il 19 maggio in alcuni cinema e il 22 in tutte le sale italiane con Eagle Pictures, il film - presentato 'Fuori concorso' - torna a raccontare le avventure dell'agente sotto copertura Ethan Hunt (Cruise) e della sua squadra. Già dal trailer, la pellicola promette spettacolari scene d'azione e scariche di adrenalina. In questo l'inscalfibile Tom è un abile maestro.
Al fianco di Cruise, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Esai Morales, Pom Klementieff, Henry Czerny, Holt McCallany, Janet McTeer, Nick Offerman, Hannah Waddingham, Tramell Tillman and Angela Bassett, Shea Whigham, Greg Tarzan Davis, Charles Parnell, Mark Gatiss, Rolf Saxon e Lucy Tulugarjuk.
(Adnkronos) - Italiani preoccupati per le calamità naturali, soprattutto terremoti (56%), alluvioni (52%) e piogge torrenziali (38%). E più di una persona su due (58%) afferma di sentirsi impreparata per simili emergenze. E' quanto emerge dalla ricerca svolta dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, il progetto nato dalla collaborazione tra Credem e Almed (Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore). Ha contribuito alla ricerca anche il Master di Almed 'Crisis&Disaster Management: le Funzioni Organizzative in Protezione Civile, Sicurezza e Difesa civile'.
Il sondaggio condotto nel marzo 2025 dai ricercatori dell’Università Cattolica, in collaborazione con il panel provider Bilendi, rivela una forte preoccupazione tra la popolazione, soprattutto per terremoti, alluvioni e piogge torrenziali, calamità citate rispettivamente dal 56%, 52% e il 38% del campione intervistato (survey quantitativa via web su panel proprietario Bilendi: 500 soggetti rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne).
I dati differiscono in maniera significativa nelle diverse aree geografiche. Nel Nord Est si registra un maggiore timore per terremoti (64% vs 56% del totale nazionale) e alluvioni (55% vs 51% del totale nazionale). Al Nord Ovest invece la paura per i terremoti è molto meno evidente (44% vs 56% del totale nazionale), mentre destano maggior preoccupazione rispetto al resto d’Italia le piogge torrenziali (46% vs 38% del totale nazionale) e le trombe d’aria (42% vs 33% del totale nazionale). Al Centro Italia la paura per terremoti e alluvioni è elevata (circa il 60% vs 56% e 52% del totale nazionale), ma sale anche la percezione del rischio rispetto alle eruzioni vulcaniche (15% vs 8% del totale nazionale). Per quanto riguarda il Sud si registrano i seguenti dati sopra la media nazionale: il 60% della popolazione è preoccupata dai terremoti (rispetto al 56% del totale nazionale), il 27% dai maremoti (rispetto al 14% del totale nazionale) e il 13% dalle eruzioni vulcaniche (rispetto all’8% del totale nazionale).
Nonostante il 42% degli intervistati affermi di essere stato colpito da eventi catastrofici e di sapere come affrontarli, il 58% si sente impreparato per una simile emergenza. Il sentimento prevalente è la paura (citata dal 48% degli italiani, con un picco del 64% nelle regioni del Centro e del 56% sugli under 45 anni). La paura si accompagna a rabbia e indignazione per il 27% degli italiani, stato d’animo che sale al 35% sugli over 65 anni.
Riguardo ai rischi idrogeologici, la deforestazione (61%, con un picco del 71% al Sud), la scarsa manutenzione dei corsi d'acqua (58%, con un picco del 64% al Nord Est) e la cementificazione (44%) sono le cause principali identificate dagli intervistati. Al Sud, l'abusivismo edilizio è un tema di grande preoccupazione, citato dal 51% dei residenti nelle regioni meridionali). Le proposte per contrastare tali rischi includono la manutenzione dei corsi d'acqua (72%), la riforestazione (49%) e il controllo dello sviluppo urbano (42%).
Per il 38% degli italiani si parla troppo poco di catastrofi naturali e delle conseguenze del riscaldamento globale, per il 45% se ne parla in maniera troppo sensazionalistica e per il 13% se ne parla solo nell’ottica di creare allarmismo, senza delineare possibili soluzioni. Solo per il restante 4% i media affrontano la questione in maniera efficace. L’informazione su queste tematiche non ha canali informativi di elezione, ma va sottolineata la rilevanza - accanto alla tv e ai siti web informativi - dei siti istituzionali e governativi (citati dal 27% della popolazione) e delle testate locali (citate come efficaci dal 23% della popolazione, sui medesimi livelli della stampa nazionale con un picco del 30% al Nord Est). Seguiti sono anche i canali YouTube, capaci di raccontare in presa diretta le calamità naturali (citati dal 16% della popolazione e dal 25% della popolazione under 45 anni).
"Per Credem la responsabilità sociale d'impresa non ha mai rappresentato l’esecuzione di un mero adempimento, ma un obiettivo primario che guida le nostre azioni - ha dichiarato Luigi Ianesi, Responsabile relazioni esterne di Credem - Iniziative come l'Osservatorio Opinion Leader 4 Future rappresentano un impegno concreto per realizzare un impatto positivo nella società, accrescendo la cultura informativa delle persone su temi cruciali come la prevenzione dei rischi naturali. Siamo convinti che persone consapevoli e informate possano contribuire attivamente per generare una società più attenta e capace di prendere decisioni appropriate per proteggersi dalle calamità naturali, migliorando la qualità della vita e la sicurezza di ogni cittadino".
“I rischi naturali rappresentano sempre più una minaccia reale e concreta alla sicurezza delle persone, degli ambienti e delle infrastrutture essenziali. Comprendere le vulnerabilità tipiche e gli aspetti di criticità è fondamentale. Per farlo al meglio è necessario focalizzarsi sulla definizione di buone pratiche della comunicazione dei rischi e sull’alta formazione professionale”, afferma Barbara Lucini, ricercatrice Itstime e coordinatrice didattica del Master in Crisis&Disaster Management.
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(Adnkronos) - "La prevenzione corre parallelamente alla sanità. Se riusciamo a prevenire determinate patologie, rendiamo sostenibile il nostro sistema sanitario nazionale pubblico. Per questo gli screening oncologici, tutta la prevenzione primaria e l'aderenza anche alla nostra straordinaria dieta mediterranea sono importantissimi". Così all'Adnkronos Salute Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, intervenuto a Ceglie Messapica (Brindisi) per la partenza della quinta tappa dell'edizione 2025 del Giro d'Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti nel nostro Paese, di cui Merck è official partner.
"Immaginate che attualmente il sistema sanitario spende il 95% per la cura e soltanto il 5% per la prevenzione. Se noi invertissimo questa tendenza - in una popolazione che invecchia e che quindi ha bisogno, gioco forza, di un investimento forte, nei limiti del bilancio - riusciremmo a rendere sostenibile il nostro sistema sanitario", ha spiegato Gemmato.
"Siamo qui per ricordare a tutti quanti che aderire a corretti stili di vita serve anche a curarsi e a prevenire l'insorgenza di patologie. E' fondamentale che tutta la comunità scientifica, quindi anche tutto questo ecosistema che sottende alla prevenzione, sia presente", ha esortato il sottosegretario. "Ringrazio il sindaco di Ceglie, Angelo Palmisano, per questo momento di sport, prevenzione e salute e tutti i players che in questo momento intendono investire in prevenzione insieme al ministero della Salute. Noi saremo ovunque e con chiunque declinerà in positivo la prevenzione come strumento per rendere sostenibile il nostro sistema sanitario", ha concluso Gemmato.
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(Adnkronos) - Investire oggi nella salute dei bambini significa costruire un Paese più sano, più giusto e più sostenibile. E' questo il messaggio con cui la Società italiana di pediatria (Sìp) apre il suo 80° Congresso nazionale in programma a Napoli dal 28 al 31 maggio. Un appuntamento che riunisce oltre 2.000 pediatri da tutta Italia per affrontare le nuove sfide della salute dell'infanzia e dell'adolescenza in un mondo in trasformazione.
"La prevenzione comincia nell'infanzia - afferma il presidente Sip, Rino Agostiniani - E' lì che si formano comportamenti, si consolidano stili di vita, si pongono le basi biologiche della salute adulta. Ma perché la prevenzione funzioni, dobbiamo restituire centralità all'infanzia. E questo richiede un cambiamento di prospettiva: politico, culturale, sociale".
Una società che non investe nei bambini è una società che rinuncia al proprio futuro, ammoniscono i pediatri. E il tema della denatalità, che pure continua a far discutere, è solo la punta dell'iceberg. Se l'attuale tendenza demografica non cambierà, l'ultimo bambino italiano potrebbe nascere nel 2225: un dato simbolico - tratto dalle proiezioni teoriche Istat - che la Sip rilancia non tanto come allarme numerico, ma come sintomo di una crisi più profonda. Per Agostiniani "è il segno di un Paese che ha smesso di scommettere sulle nuove generazioni. Noi pediatri diciamo con chiarezza: non c'è futuro senza infanzia".
Dai progressi della medicina personalizzata ai disagi psichici dell'adolescenza, dall'impatto del cambiamento climatico alle diseguaglianze sociali e sanitarie. E ancora aggiornamenti su diabete di tipo 1, antibiotico-resistenza, allattamento al seno, vaccinazioni, reti per il monitoraggio delle infezioni pediatriche, bassa statura. Sono alcuni dei temi su cui si confronteranno i pediatri nell'ambito di un programma ricco di letture magistrali, simposi scientifici, corsi pratici e sessioni dedicate ai temi emergenti, riporta una nota.
La cerimonia inaugurale si terrà mercoledì 28 maggio alle 17 con tre letture magistrali: 'Decifrare il microbioma intestinale' a cura di Alessio Fasano, direttore del Mucosal Immunology and Biology Research Center del Massachusetts General Hospital di Harvard e tra i massimi esperti mondiali sul tema; il genetista Andrea Ballabio rifletterà invece sulla ricerca biomedica come ponte tra clinica e laboratorio. Chiuderà il momento inaugurale lo scrittore Maurizio de Giovanni, con una lettura sulla Napoli narrata attraverso la scrittura: un omaggio alla città che ospita il Congresso Sip. Nella giornata successiva, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi terrà una lettura magistrale dedicata ai bambini della città metropolitana.
Tra i temi più attesi - rimarca la Sip - quello dell'intelligenza artificiale in medicina pediatrica: come può supportare il lavoro del pediatra? Cosa ne pensano ingegneri, bioeticisti, associazioni dei pazienti? Un simposio scientifico approfondirà il ruolo della Ia nella ricerca clinica e nelle malattie rare, con gli interventi di Egidio De Benedetto e Carlo Sansone, due accademici di spicco nel campo dell'ingegneria dell'informazione presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, e la testimonianza di Annalisa Scopinaro, presidente di Uniamo (Federazione italiana malattie rare). Completano la riflessione la lettura magistrale di Padre Carlo Casalone, docente di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e membro del Comitato nazionale per la bioetica, sul tema 'Etica dell'intelligenza artificiale', e quella del direttore della Polizia postale Ivano Gabrielli sui rischi digitali per i minori.
La Sip anticipa gli hot topic dell'evento: microbioma, l'istruttore invisibile del sistema immunitario; virus respiratorio sinciziale (Rsv) - una nuova era della prevenzione, con un focus sui risultati epidemiologici della prima campagna nazionale di immunizzazione universale con l'anticorpo monoclonale nirsevimab che cambia la storia della bronchiolite; obesità grave infantile che mette a rischio oltre 100.000 bambini in Italia.
E ancora. Enuresi nei bambini: non è colpa loro, né passerà da sola, i falsi miti e i consigli per i genitori. Fino a 1 bambino su 10 in età scolare soffre di enuresi notturna, ma nel 65% dei casi il disturbo non viene diagnosticato né trattato. Troppo spesso banalizzata come una fase transitoria, l'enuresi può compromettere la vita sociale, la qualità del sonno e l'autostima del bambino.
Infine la miopia: non è solo un difetto visivo. Inizia prima, peggiora più rapidamente e può danneggiare in modo permanente la struttura dell'occhio. Aumentano i casi di miopia tra i bambini piccoli e si affaccia la nuova categoria dei 'premiopi', bimbi a rischio ancor prima della diagnosi. Colpa anche degli stili di vita: troppe ore passate al chiuso, poca luce naturale, uso eccessivo di smartphone e tablet. Ma ci sono buone notizie: nuove terapie, come l'atropina a basso dosaggio e le lenti a defocus, se combinate, riescono a rallentare la progressione della miopia fino al 70% dei casi.
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(Adnkronos) - Nuova scossa di terremoto oggi nell'area dei Campi Flegrei. Secondo l'Ingv, alle ore 14.23 c'è stato un evento bradisismico di magnitudo 3.1, a una profondità di due chilometri, con epicentro nell'area degli Astroni. Stanotte si era chiuso lo sciame sismico da 49 terremoti, con la scossa più violenta di magnitudo 4.4 registrata ieri alle 12.08.
(Adnkronos) - Incontro oggi tra Papa Prevost e Jannik Sinner in Vaticano. Leone XIV - come si vede in un video diffuso dai media vaticani - ha accolto il campione del mondo di tennis in una sala dell’Aula Paolo VI.
“Piacere. Ieri sera ha vinto”, ha detto un informatissimo Pontefice a Sinner impegnato negli internazionali di Roma. “A Wimbledon - ha detto il Papa con ironia - mi lascerebbero giocare”, alludendo alla sua 'divisa' bianca. “La pallina, eccola. Se vuole giocare un po'...”, la ‘sfida’ di Sinner a Leone XIV. “Ma qua rompiamo qualcosa! Meglio di no”, ha risposto prontamente il Papa divertito. Presenti anche i genitori di Sinner, Hanspeter e Siglinde e il presidente della FITP, la Federazione italiana tennis e padel, Angelo Binaghi che ha regalato al Papa una tessera onoraria con il suo nome.
Leggi tutto: Papa Leone XIV incontra Sinner e scherza: "A Wimbledon mi lascerebbero giocare" - Video
(Adnkronos) - Gabry Ponte esplode di gioia a Basilea. Il dj, con il suo brano 'Tutta l'Italia', ha conquistato un posto nella Gran Finale dell'Eurovision Song Contest, in programma sabato 17 maggio. Un traguardo accolto con emozione dall'artista, che rappresenta San Marino nella competizione: "Sono emozionatissimo. Ci speravo davvero, ma con la musica non si sa mai. Grazie di cuore a tutti i miei amici di San Marino e a tutti i miei fan italiani e del resto del mondo che mi hanno votato stasera. È un onore far parte di questo spettacolo fantastico e non vedo l'ora di tornare sul palco per la finale".
La performance di 'Tutta l'Italia' ha infiammato il pubblico di Basilea, che ha cantato a squarciagola il brano insieme a Gabry Ponte. "E' stato incredibile", ha detto l'artista. Ora la domanda che tutti si pongono è: l'Italia tiferà per San Marino? Gli italiani, impossibilitati a votare per il proprio rappresentante in gara, Lucio Corsi, potrebbero riversare il loro sostegno su Gabry Ponte e la sua 'Tutta l'Italia'. Un'ipotesi plausibile, considerando l'affetto del pubblico italiano per il dj e il successo del brano.
Intanto, a San Marino si sogna in grande. “La competizione è durissima e ricca di sorprese ma se, per merito e fortuna, Gabry Ponte, con 'Tutta l’Italia' dovesse vincere, San Marino Rtv è pronta ad organizzare l’Esc 2026", scrive sui social Roberto Sergio, direttore generale della tv della Repubblica del Titano.
L'Italia ha già dimostrato il suo grande interesse per l'Eurovision, registrando un risultato storico in termini di ascolti per la prima semifinale. Rai2 ha infatti ottenuto il miglior risultato di sempre per una semifinale del concorso (2.248.000 telespettatori, 12,2% share contro 1.912.000 spettatori, 9,4% share). Tra gli altri qualificati della prima semifinale spicca Tommy Cash, rappresentante dell'Estonia con l'eccentrico brano 'Espresso Macchiato'. Il cantante, che ha suscitato discussioni e interesse nel pubblico italiano, ha festeggiato il passaggio in finale con un messaggio di ringraziamento ai suoi fan: "Estonia, ce l'abbiamo fatta. Siamo un Paese piccolo. Siamo rari, ma sentiranno parlare di noi".
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(Adnkronos) - L’evento itinerante 'In Nome della Legalità', ideato e promosso dalla multinazionale di riferimento del gioco legale, Codere Italia, arriva nuovamente a Salerno. Con il patrocinio della Regione Campania, Comune di Salerno e Asl di Salerno, l’appuntamento è ospitato nel Salone dei Marmi di Palazzo Città - moderato da Riccardo Pedrizzi, giornalista, scrittore e Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato (2001-2006) - e si propone di approfondire il tema del gioco legale, delle sue ricadute sui territori e dei possibili sviluppi di un settore ad alto impatto sociale ed economico nell’ambito del riordino previsto.
Secondo una recente analisi condotta da Unioncamere e InfoCamere, nel trimestre 1° gennaio - 31 marzo 2025 sono 8.289 le imprese registrate alla Camera di Commercio per il settore dei giochi e scommesse, lotterie e case da gioco a livello nazionale. La Campania è la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, per numero di sale scommesse o altri luoghi con offerte di gioco (esercizi pubblici con licenza art.88 Tulps). Un dato diffuso dall’ultimo rapporto di EGP-Fipe, l’Associazione italiana esercenti giochi pubblici, ne registra 615 (in Lombardia 652, a seguire il Lazio con 418 esercizi). In questi numeri rientrano solo le sale specializzate in giochi, come quelle per il bingo, agenzie di scommesse, sale slot e VLT.
A questo scenario si aggiungono i dati relativi ai locali pubblici con offerta di giochi come attività secondaria, i cd. esercizi generalisti, in cui sono presenti apparecchi da gioco e corner per la raccolta di scommesse, come bar, tabaccherie e simili. Anche in questo caso la Campania è seconda in Italia con 3.026 punti vendita (quasi il 10% del totale), e segue la Lombardia con 5.161 locali (circa il 17% del totale). La Regione Campania arriva prima nella classifica dei pubblici esercizi con attività di rivendita di ricariche per i giochi a distanza (PVR) con ben il 19,7% del totale nazionale.
“Uno scenario allarmante che ha spinto la Regione, attraverso l’Osservatorio sul Disturbo da Gioco d’Azzardo, a promuovere un programma di interventi ad ampio spettro che coinvolge in modo stabile tutti gli stakeholders in campo, incluso il mondo imprenditoriale interessato alla gestione delle attività di gioco legale, spiega Aniello Baselice, Presidente Osservatorio sul DGA Campania. I programmi in corso di realizzazione riguardano la formazione sia degli operatori sociosanitari che dei gestori e addetti all’offerta di gioco pubblico. La promozione della legalità è inoltre un argine indispensabile per contrastare in Campania la piaga del gioco illecito, soprattutto del gioco online che dopo la pandemia si sta imponendo come fenomeno in vertiginosa espansione, scavalcando il gioco fisico soprattutto nella fascia giovanile e in particolar modo tra i minori. L’Osservatorio intende promuovere un approfondimento delle situazioni di illegalità nel settore del gioco attraverso un’ampia consultazione e una costante collaborazione con gli enti locali, la magistratura e le forze dell’ordine, e sviluppare un approccio intersettoriale su settori strategici quali: educazione ed istruzione, sanità, politiche sociali, cultura e lotta all’usura, anche grazie all’apporto delle associazioni di categoria”.
Quando si parla di gioco, legale o illegale, si fa sempre più spesso riferimento anche al cosiddetto DGA – Disturbo da Gioco d’Azzardo, un termine clinico che indica la dipendenza dal gioco d'azzardo, comunemente chiamata ludopatia. Nella Provincia di Salerno nel 2024 è stato registrato un aumento del 3,6% di Utenze GAP rispetto all’anno precedente. “Il tema che si affronta riveste un’importanza sia dal punto di vista sanitario che sociale – evidenzia Antonietta Grandinetti, Direttore Dipartimento Dipendenze Asl Salerno – e il problema che si vuole affrontare è quello di favorire l'accesso precoce alle cure e consentire, per coloro che sviluppano comportamenti additivi, una richiesta di aiuto precoce. Essere insieme a condividere il benessere delle persone è un obiettivo condiviso da tutti gli attori della società civile, non solo da noi operatori della sanità”.
La legge regionale della Campania deve essere considerata un vero e proprio modello da portare sul tavolo nazionale nella discussione per il riordino del settore. “Come è noto, la legge n. 111 del 2023 Delega al Governo per la riforma fiscale, all’articolo 15 ha fissato i ‘principi e criteri direttivi per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici’, delegando il Governo all’emanazione dei relativi decreti legislativi, sottolinea Domenico Faggiani, Componente dell’Osservatorio Gioco d'Azzardo Patologico Reg. Lazio, Referente problematiche gioco pubblico di ALI Legautonomie Lazio e già responsabile del Coordinamento Nazionale Anci problematiche del gioco pubblico. Ci si aspettava l’immediato avvio di un confronto con le Regioni e gli enti locali al fine di pervenire, quanto prima, ad un testo unico, un vero e proprio codice del gioco pubblico. Il Governo ha preferito, invece, procedere prima con il riordino del gioco a distanza. Per quanto concerne il riordino del gioco fisico, è stato istituito un Tavolo tecnico presso la Conferenza Unificata. Al tavolo sono state ampiamente discusse le posizioni espresse dal Governo, tramite il MEF, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dalle Regioni e dai comuni rappresentati dall’Anci. Perché il riordino del gioco fisico giunga a compimento, l’iter è ancora piuttosto lungo, c’è quindi la necessità di procedere senza ulteriori indugi anche perché, una volta entrato in vigore il decreto legislativo, dovranno essere necessariamente riviste tutte le leggi regionali in materia, nonché i regolamenti e le ordinanze dei comuni”.
In Campania i periodici rapporti della Commissione parlamentare antimafia mettono in evidenza le attività illegali legate al settore dei giochi. In particolare, un complesso sistema criminale che governa lo svolgimento anche del gioco d’azzardo, gestendolo direttamente o delegandone lo svolgimento a gruppi minori. “La Guardia di Finanza adotta un approccio multidisciplinare per intercettare le condotte illecite - spiega il Magg. Marco Garofalo, Comandante del Gruppo Tutela Finanza Pubblica presso il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria Guardia di Finanza di Salerno - in particolare attraverso il controllo economico del territorio (fisico e virtuale); le investigazioni di polizia giudiziaria (che negli anni hanno condotto anche a scoprire l’attività delle organizzazioni mafiose), con l’individuazione delle regie criminali e con l’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati; le funzioni della GdF di polizia valutaria; le funzioni di contrasto all’evasione fiscale. Il gioco si presta al riciclaggio vista la presenza di una ingente raccolta di denaro e per le molteplici strumentazioni che consente di realizzare. Tra gli altri rischi connessi al settore, oltre al riciclaggio, vanno segnalati: la manomissione e l’alterazione dei congegni di gioco, l’utilizzo di doppie schede, i deviatori del flusso telematico, la presenza di bookmaker esteri privi di concessione, la diffusione di punti di raccolta “misti” (legali e non), utilizzo dei totem che possono essere usati anche per illecita offerta di gioco a distanza”.
I dati aggiornati di ADM – Agenzia Dogane e Monopoli danno la fotografia dell’andamento del settore dei giochi in Campania e in particolare a Salerno. Nel 2024 il volume del giocato, ossia la raccolta, registra un segno positivo sia sul canale fisico che su quello a distanza. È evidente come la crescita maggiore si concentri sul canale online, una tendenza ormai consolidata dalla pandemia in poi.
“La regolamentazione del gioco pubblico, nell’ottica del contrasto all’illegalità, crea regole certe e trasparenza nella gestione, offrendo maggiore tutela ai giocatori, anche promuovendo comportamenti responsabili di gioco tesi al contrasto di condotte a rischio, mirati alla prevenzione del gioco problematico e alla tutela dei minori, spiega Elisabetta Poso, Direttrice Ufficio Apparecchi da Intrattenimento Agenzia Dogane e Monopoli. L’Agenzia col suo presidio sul gioco legale contribuisce da sempre alla lotta contro il riciclaggio, l’usura, le infiltrazioni della criminalità organizzata che proliferano in ambiti in cui le istituzioni e la regolamentazione sono assenti. Nel gioco fisico, il vero valore aggiunto è l’interazione sociale con i giocatori che si realizza all’interno dei punti di offerta degli operatori legali, e questa dinamica rappresenta una opportunità per azionare uno strumento ulteriore di tutela del gioco sicuro e del gioco legale. In tale prospettiva è importante istruire, formare e sensibilizzare gli operatori del comparto al rispetto delle regole del gioco e alla prevenzione del gioco patologico; in tal senso il riordino dei giochi è sicuramente un’occasione favorevole per affrontare la questione“.
L’assessore Pier Paolo Baretta, già sottosegretario del MEF con delega ai giochi, presente all’evento con un video messaggio, ha ben esplicitato quale sia il valore del gioco pubblico e come questo vada salvaguardato:” Il gioco è una delle condizioni normali della vita delle persone; quindi, il problema non è il gioco ma la sua versante patologica che va combattuta, e in alcuni casi anche prevenuta attraverso interventi di carattere sociale. Il gioco legale va tutelato dal grande rischio che ci sia una diffusione dell’illegalità”.
“Siamo in una fase molto delicata per il settore del gioco legale, precisa Marco Zega, Direttore Affari Istituzionali e Sviluppo Business Codere Italia. Parte del riordino previsto dalla legge delega è stato già affrontato attraverso la gara bandita per il gioco on line. Resta la parte più difficile, quella legata al gioco fisico. È certamente necessario partire dal contemperamento degli interessi di tutti gli attori: territori, operatori di gioco, Stato. Per trovare soluzioni adeguate bisogna lasciar andare i preconcetti e guardare al settore del gioco pubblico come a qualunque settore economico. E questa laicità nel ragionamento si può ottenere solo grazie al confronto tra le parti, come stiamo facendo da ormai 12 anni con “In nome della Legalità”, attraverso l’analisi dei dati e un approccio collaborativo tra tutte le parti. Questa sinergia è fondamentale e costantemente caldeggiata da chi opera in questo ambito con serietà e professionalità. Prevenire sempre, curare quando necessario, ma poter lavorare con serenità e senza stigmi, con una prospettiva temporale determinata e con regole certe consente di tutelare i livelli di occupazione e arginare i fenomeni distorsivi”.
Il settore del gioco è chiamato a rispondere alle sfide del futuro anche attraverso l'innovazione tecnologica e la sostenibilità. Per questo Codere Italia dedica una grande attenzione ai processi e alle procedure per renderle sempre più smart. La digitalizzazione, inoltre, aiuta a ridurre l’uso della carta e ad ottimizzare il tempo. Per la prima volta, in occasione dell’appuntamento a Salerno la cartella stampa sarà scaricabile esclusivamente tramite il QRcode presente sulla targa posizionata all’ingresso della sala. Un nuovo modo per rendere più responsabile e sostenibile un momento di lavoro. Dopo Salerno, il progetto itinerante “In Nome della Legalità” farà tappa in altre città italiane dove Codere è presente con le sue Gaming Hall.
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(Adnkronos) - L'Unione Europea deve trovare un accordo con gli Usa sulla questione dazi, per evitare di vedersi imporre pesanti tariffe sulle proprie esportazioni e conservare un "accesso" al mercato americano, ma non deve illudersi che con Washington tutto possa tornare come prima e dovrà produrre "da sé" la crescita necessaria. Lo sottolinea l'ex presidente della Bce Mario Draghi, in un discorso a Coimbra, in Portogallo, in occasione del XVIII Cotec Europe, intitolato "A call to action". Per l'ex premier, "dovremmo chiederci come mai siamo finiti nelle mani dei consumatori statunitensi per guidare la nostra crescita. E dovremmo chiederci come possiamo crescere e generare ricchezza da soli".
Realisticamente, aggiunge, "non possiamo diversificare dagli Stati Uniti nel breve periodo. Possiamo e dovremmo cercare di sbloccare nuove rotte commerciali e far crescere nuovi mercati. Ma qualsiasi speranza che un’apertura al mondo possa sostituire gli Stati Uniti è destinata ad essere delusa. Gli Stati Uniti rappresentano quasi due terzi del deficit commerciale globale di beni. Le altre due maggiori economie, Cina e Giappone, registrano anch'esse persistenti avanzi delle partite correnti. Dovremo quindi raggiungere con gli Stati Uniti un accordo che ci lasci aperto un accesso" al suo mercato.
Nel lungo periodo, tuttavia, sottolinea, "è un azzardo credere che torneremo alla normalità nel nostro commercio con gli Stati Uniti, dopo una rottura unilaterale così importante in questa relazione, o che nuovi mercati cresceranno abbastanza velocemente da colmare il divario lasciato dagli Usa. Se l'Europa vuole davvero essere meno dipendente dalla crescita degli Stati Uniti, dovrà produrla da sé".
Draghi prevede che le recenti azioni dell'amministrazione Usa nel campo commerciale "colpiranno sicuramente l'economia europea. E anche se le tensioni commerciali si attenuassero, è probabile che l'incertezza persista e agisca da ostacolo agli investimenti nel settore manifatturiero dell'Ue". Secondo l'ex Bce, "il vasto ricorso ad azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali e la definitiva privazione del diritto di voto dell'Organizzazione Mondiale del Commercio hanno minato l'ordine multilaterale in un modo difficilmente reversibile".
Quasi un quinto del nostro valore aggiunto totale, sottolinea, "proviene dalle esportazioni, il doppio rispetto agli Stati Uniti. Oltre 30 milioni di posti di lavoro sono sostenuti dalle esportazioni, pari a circa il 15% dell'occupazione. Inoltre, registriamo un ampio avanzo delle partite correnti di circa il 3% ogni anno, il che implica che, in termini netti, assorbiamo domanda dal resto del mondo".
Questa apertura, osserva Draghi, "aumenta notevolmente l'esposizione della nostra crescita e occupazione alle azioni politiche dei nostri partner commerciali e ai cicli politici che hanno origine al di fuori dell'Europa. E la nostra principale esposizione è verso gli Stati Uniti".
L'Ue è esposta "direttamente, poiché gli Stati Uniti sono il nostro principale mercato di esportazione, con oltre il 20% delle nostre esportazioni di beni che attraversano l'Atlantico. E siamo esposti indirettamente, poiché gli Stati Uniti sono la principale fonte di domanda per i nostri partner commerciali".
Questo vuol dire, conclude, che "se la domanda statunitense vacilla, anche le importazioni dei nostri partner dall'Europa vacilleranno. L'analisi della Bce mostra che, in caso di uno shock al Pil statunitense, questi effetti indiretti sull'area dell'euro superano di fatto quelli diretti".
Per Draghi la "prima" cosa che l'Ue deve fare è "cambiare" il quadro delle politiche macroeconomiche che ha governato l'Europa dal 2008 in poi. Fino ad allora, continua, "l'Ue aveva avuto una posizione delle partite correnti sostanzialmente equilibrata e una domanda interna adeguata. Ma di fronte alle conseguenze di queste crisi, una ripresa lenta e un alto debito pubblico, i governi hanno cercato di riorientare l'economia verso i mercati mondiali e importare domanda dall'estero". Oltre che da una "politica di bilancio restrittiva" e da una maggiore attenzione "alla competitività esterna" che alla "produttività interna", il quadro era caratterizzato da "uno sforzo deliberato per reprimere la crescita dei salari, in modo da aumentare la competitività esterna".
Così, prosegue Draghi, "i salari reali non sono riusciti a tenere il passo nemmeno con la nostra lenta produttività, mentre i salari reali negli Stati Uniti sono aumentati di 9 punti percentuali in più rispetto ai salari nell'area dell'euro nello stesso periodo. Questa repressione salariale - sottolinea - ha frenato i consumi e ha rafforzato il colpo alla domanda interna causato dalla politica fiscale restrittiva. Prima del 2008, la domanda interna nell'area dell'euro cresceva circa allo stesso ritmo degli Stati Uniti. Da allora, la domanda interna negli Stati Uniti è cresciuta a un ritmo più che doppio", conclude.
Dopo il 2008, l'Ue ha sostanzialmente rinunciato "allo sviluppo del mercato interno come fonte di crescita", al punto che, "sorprendentemente, le barriere esterne nei servizi sono diminuite più velocemente di quelle interne, reindirizzando la domanda al di fuori dell'Unione". Le regole, continua Draghi, "non sono state applicate, i procedimenti d'infrazione sono diminuiti del 75% dopo il 2011. E si sono fatti pochi progressi nell'abbassare le barriere interne nei servizi. Questo contesto ha portato a una depressione dei tassi di rendimento per gli investitori, e il capitale è stato spinto fuori dall'Ue alla ricerca di opportunità. Dal 2015 al 2022 - sottolinea - le grandi società quotate europee hanno avuto un tasso di rendimento sul capitale investito di circa 4 punti percentuali inferiore rispetto alle loro omologhe statunitensi".
Nell'Ue "l'emissione di debito comune per finanziare spese comuni è una componente chiave della tabella di marcia politica". L'emissione di bond europei, continua, "può garantire che la spesa aggregata non risulti insufficiente. E può garantire, soprattutto per la difesa, che maggiori spese avranno luogo in Europa e che contribuiranno all'efficacia operativa e a una crescita economica più elevata di quanto avverrebbe altrimenti".
Inoltre, rimarca Draghi, "l'emissione di debito comune fornirebbe l’'anello mancante' nei frammentati mercati dei capitali europei, ovvero l'assenza di un safe asset comune". Questo elemento fondamentale, tuttora mancante nell'Ue malgrado i continui richiami ed appelli alla necessità di unificare i mercati finanziari, "contribuirebbe a rendere i mercati dei capitali più profondi e liquidi, creando un circolo virtuoso tra tassi di rendimento più elevati e maggiori opportunità di finanziamento".
Nel complesso, secondo Draghi, "questa tabella di marcia aumenterebbe la nostra crescita e, al contempo, dimostrerebbe che siamo in grado di produrre ricchezza per i nostri cittadini al nostro interno".
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(Adnkronos) - Nel nostro Paese "il 95% delle cure odontoiatriche si fanno nel privato e non sempre le famiglie riescono a sostenere i costi". A rimetterci sono "1 milione e 350 mila bambini che non hanno mai fatto una visita dal dentista". Lo spiega all'Adnkronos Salute Raoul D'Alessio, coordinatore delle presidenze regionali del Sindacato unitario specialistico ortognatodontico italiano (Suso), che sabato 17 maggio parteciperà - all'interno dell Expodental meeting che si apre domani a Rimini - alla tavola rotonda 'Odontoiatria e ortodonzia, tra digitalizzazione e multidisciplinarietà un presente/futuro tra clinica, etica, economia tecnologia dinamica interattiva, intelligenza artificiale', organizzata da Unidi (Unione nazionale industrie dentali italiane) in collaborazione con Suso.
L'accesso alle cure dentali è una questione "rilevante - spiega D'Alessio - perché la prevenzione odontoiatrica ha un impatto sulla salute a 360 gradi. Molti studi, ad esempio, dimostrano ormai che una corretta masticazione sin da piccoli è legata alla possibilità di uno sviluppo ottimale di tutte le potenzialità cognitive dei piccoli. E, sul lungo termine, protegge dal futuro decadimento cognitivo in vecchiaia con elevati vantaggi non solo per la salute, ma anche per la spesa sanitaria".
Da qui la necessità del confronto ampio organizzato a Rimini, con tutti gli attori del comparto odontoiatrico - sottolinea D'Alessio - e che è anche un'iniziativa "molto ambiziosa", che ha obiettivi pratici. "L'intenzione è mettere a punto proposte che siano in grado di migliorare l'accesso alle cure dentali, argomento che, in quanto professionisti del settore, ci coinvolge anche sul piano etico. Le tecnologie avanzate, del resto, sempre più presenti nel nostro settore, così come l'intelligenza artificiale, possono essere di supporto per l'ottimizzazione delle cure e quindi, in un quadro generale, possono incidere anche sulla razionalizzazione della spesa".
L'odontoiatria italiana - continua D'Alessio - investe da sempre sulla qualità e sulla sicurezza e proprio per questo ha costi non facilmente comprimibili. La quota di cure pubbliche, inoltre, è residuale. Un mix alla base delle rinunce alle cure o dei viaggi della speranza verso Paesi che promettono cure a basso costo, ma che mettono la salute dei pazienti a rischio di danni seri. Il nostro obiettivo è cercare strategie, insieme alle istituzioni, per migliorare l'accesso". Per questo "il fatto di aver riunito intorno a un tavolo, per la prima volta, tutti gli attori del settore fa ben sperare in una collaborazione in grado di portare risultati utili ad ampio raggio".
"Le cure odontoiatriche appropriate sin dall'infanzia - rimarca lo specialista - sono il primo passo per la prevenzione di problemi dentari negli anziani che possono essere molto dispendiosi. E incidono anche sulla prevenzione di malattie degenerative, come indicano le evidenze scientifiche. L'odontoiatria, quindi, sul piano della sanità è un investimento importate, dal punto di vista clinico, ma anche da quello etico".
Alla tavola rotonda di sabato parteciperanno i diversi attori del comparto odontoiatrico, tra i quali Cao nazionale, Cnel, Andi, Aio, Suso, società scientifiche, aziende, consumatori. (di Raffaella Ammirati)
Leggi tutto: L'allarme: "1mln 350mila bimbi mai dal dentista per problemi economici"
(Adnkronos) - "C'è un grande problema dell'applicazione dei dazi e dei costi energetici, che incidono fortemente sulle strutture sanitarie in quanto imprese energivore". E' l'allarme che lancia l'Uap, l'unione delle maggiori associazioni di categoria rappresentative di 27.000 strutture sanitarie private accreditate e dell'ospedalità privata accreditata, con oltre 350.000 dipendenti, nella riunione che si è tenuta oggi.
"Le strutture sanitarie (laboratori, poliambulatori, ospedali e cliniche) utilizzano apparecchiature diagnostiche, quali Tac e risonanze magnetiche, nonché macchinari per i laboratori di analisi, che sono in funzione H24 e che hanno un altissimo consumo di energia - evidenzia la presidente Uap, Mariastella Giorlandino - Nel momento in cui è stato elaborato il nuovo Nomenclatore tariffario, il ministero della Salute non ha tenuto conto degli ingenti costi dell'energia elettrica che i laboratori, i poliambulatori e gli ospedali pubblici e privati accreditati devono affrontare quotidianamente, elaborando così dei rimborsi del tutto slegati da una visione reale e concreta della realtà, che porteranno alla chiusura di tante strutture, soprattutto quelle nelle regioni in piano di rientro. A fronte di tale visione miope e utilitaristica, l'Uap, a tutela della salute dei cittadini italiani, per una sanità di qualità, si sente in dovere di porre l'attenzione su questo argomento. Si parla tanto di dazi - rimarca la presidente - senza considerare che tutte le imprese sanitarie verranno schiacciate da tali imposizioni, così come rilevato dalla stessa Confindustria".
L'Uap chiede al Governo "chiarimenti sulle motivazioni per cui non vengano adeguati i costi, lasciando così morire le imprese italiane nelle regioni in piano di rientro, soprattutto in considerazione del fatto che proprio questa categoria aveva votato e fortemente sostenuto l'attuale Governo".
Leggi tutto: Uap: "Allarme dazi e caro energia, i rimborsi per le tariffe non ne tengono conto"
(Adnkronos) - Jannik Sinner incontra il Papa. Oggi, mercoledì 14 maggio, il tennista azzurro, fresco di qualificazione ai quarti degli Internazionali d'Italia 2025, ha fatto visita a Leone XIV, insieme alla famiglia, in Vaticano, accompagnato anche dal presidente Fitp Angelo Binaghi e dalla Coppa Davis vinta lo scorso anno. Il Pontefice, grande appassionato di tennis, ha intrattenuto un breve dialogo con il numero uno del mondo.
"Piacere, sono onorato", ha detto Sinner mentre stringeva la mano a Prevost. "Ho visto che ieri sera hai vinto", gli ha risposto il Papa, "ci siamo riusciti sì", ha replicato Jannik allargando il sorriso. Poi Leone XIV si è rivolto alla famiglia: "Voi parlate in tedesco?", Sì, in casa parliamo in tedesco", gli ha rivelato l'azzurro, che poi ha portato un dono speciale: "Questa è la mia racchetta", "davvero è questa", ha risposto sorpreso il Pontefice. "È molto molto simile", gli ha spiegato Sinner, "solo il colore è un po' diverso".
"C'è anche la pallina, se vuole giocare un po'", ha proposto Jannik ridendo. "Qui meglio di no", ha gentilmente declinato il Papa con un sorriso prima di chiedere: "Come si vede a Roma?". "Ora siamo in gioco, a inizio torneo era un po' difficile", ha spiegato Sinner, "non sapevo cosa aspettarmi. Ora con tre partite ho preso un po' di ritmo". Alla fine tra i due è andata in scena una calorosa stretta di mano: "Grazie di cuore, è stato un grande piacere", ha salutato il numero uno del mondo.
Leggi tutto: Sinner, l'emozione e il dialogo con Papa Leone XIV - Video
(Adnkronos) - Acea ha chiuso il primo trimestre dell'anno con un utile netto pari a 98 milioni di euro, in rialzo del 19% rispetto agli 83 mln dello stesso periodo del 2024. I ricavi conoslidati si attestano a 1,103 miliardi di euro, in progressione del 9% rispetto ai 1,014 mld del primo trimestre del 2024.
L'Ebitda è pari a 384 mln, in progressione dell'8% rispetto ai 357 mln dello stesso periodo dell'anno precedente. Lo rende noto l'Acea dopo che il Cda, che si è riunito oggi sotto la presidenza di Barbara Marinali, ha approvato il Resoconto Intermedio della Gestione al 31 marzo 2025.
Nel primo trimestre l'ebit consolidato aumenta del 12,3% a 189,0 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2024, nonostante l’incremento degli ammortamenti. Gli oneri finanziari netti, pari a 32,4 milioni di Euro, sono in lieve flessione (-0,7 milioni di Euro) rispetto al corrispondente periodo del 2024. Al 31 marzo 2025, il costo globale medio del debito del Gruppo Acea si attesta al 2,10% (sostanzialmente in linea con il 2,14% del 31 marzo 2024).
Gli investimenti lordi realizzati dal Gruppo nei primi tre mesi del 2025 sono pari a 262,2 milioni di Euro in crescita del 6,0% rispetto ai 247,5 milioni di Euro dell’anno precedente, concentrati prevalentemente nei business regolati (92%). Gli investimenti al netto dei contributi sono pari a circa 242 milioni di Euro (in linea con il primo trimestre del 2024). Di seguito la ripartizione degli investimenti lordi per aree di business: Acqua Italia 148,2 milioni di Euro (128 milioni al netto dei contributi), Reti e Illuminazione Pubblica 84,2 milioni di Euro, Ambiente 7,7 milioni di Euro, Produzione 2,8 milioni di Euro, Commerciale 14,7 milioni di Euro, altri business (Acqua Estero, Engineering & Infrastructure Projects) e Corporate 4,6 milioni di Euro.
L’indebitamento finanziario netto del gruppo passa da 4.953,6 milioni di Euro del 31 dicembre 2024 a 5.116,1 milioni di Euro al 31 marzo 2025. La variazione è influenzata principalmente dall’andamento del capitale circolante e dalla dinamica degli investimenti realizzati. Al 31 marzo 2025, il rapporto Net Debt/Ebitda Ltm è pari a 3,23x, stabile rispetto a 3,18x del 31 dicembre 2024, confermando la solidità della struttura finanziaria del Gruppo. Il debito è per l’89% a tasso fisso e ha una durata media di 4,6 anni.
"Nei primi tre mesi dell’anno è proseguito il percorso di crescita evidenziato nel 2024, come mostrano i risultati raggiunti nel periodo, a cui hanno contribuito tutte le nostre aree di attività". Ad affermarlo in una nota è Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Acea commentando i risultati del primo trimestre.
"Nel trimestre, il Gruppo si è impegnato, in particolare, nello sviluppo dei business regolati sui quali è focalizzata la crescita futura. I risultati conseguiti e la solida struttura finanziaria ci permettono pertanto di confermare la guidance per il 2025”, sottolinea Palermo.
In un contesto globale incerto, a causa delle tensioni geopolitiche in Est Europa e Medio Oriente e delle politiche commerciali statunitensi, sottolinea il gruppo energetico, "i risultati del primo trimestre 2025 del Gruppo Acea confermano un trend di crescita positivo, evidenziando un aumento sia in termini di Margine Operativo Lordo che di Utile netto. Prosegue l’attenzione alla gestione dei costi e degli investimenti anche attraverso l’implementazione di efficaci procedure di acquisto. Il Gruppo continuerà la sua strategia di focalizzazione per lo sviluppo di infrastrutture sostenibili in contesti regolati, con l’obiettivo di mantenere una solida struttura finanziaria e continuare a generare un impatto positivo sulle performance operative ed economiche".
(Adnkronos) - Andare a vivere in campagna per crescere bimbi più sani e attivi? Errore: sono proprio i bambini campagnoli a essere più spesso grassi e sedentari. A svelarlo è uno studio finlandese, presentato al Congresso europeo sull'obesità che si chiude oggi, martedì 14 maggio, a Malaga. L'indagine evidenzia che i bimbi di 3-4 anni residenti in zone rurali, rispetto ai coetanei di città, hanno più probabilità di convivere con sovrappeso e grasso sul girovita e di trascorrere più tempo incollati a Tv, cellulari e tablet.
"I nostri risultati indicano modelli distintivi di come l'attività fisica, le ore passate davanti a uno schermo e il sonno siano correlati a sovrappeso e obesità addominale in contesti urbani e in campagna", spiega Karoliina Uusitalo del Folkhälsan Research Center e dell'università di Helsinki, autrice principale del lavoro. Secondo i dati emersi, avverte, "è improbabile che adottare strategie universali per contrastare i chili di troppo nella prima infanzia funzioni". Servono interventi mirati.
Circa 1 bambino su 3 nella regione europea dell'Organizzazione mondiale della sanità presenta sovrappeso o obesità, e le stime prevedono che entro il 2035 in Europa i 5-19enni obesi saranno 17 milioni tra i maschi e 11 milioni tra le femmine. Identificare i piccoli più a rischio e i fattori ambientali e geografici che contribuiscono ad alimentarlo è fondamentale per guidare le misure di prevenzione, sottolineano i ricercatori.
I comportamenti motori (scarsa attività fisica, eccesso di comportamenti sedentari come il tempo trascorso allo schermo, cattiva qualità del sonno) sono potenziali fattori di rischio per sovrappeso e obesità nei bambini, ma le evidenze relative ai bimbi piccoli sono incoerenti e si concentrano principalmente sull'indice di massa corporea Bmi. Un parametro che potrebbe travisare la reale adiposità, non tenendo conto delle differenze nella composizione corporea come la distribuzione del grasso e la massa muscolare. Inoltre, restano poco compresi gli effetti dell'urbanizzazione sui comportamenti motori e sull'adiposità nei piccoli.
Per approfondire queste problematiche, gli scienziati hanno esaminato le differenze tra aree urbane e rurali nei comportamenti motori (attività fisica, tempo trascorso da seduti, ore passate davanti a uno schermo, sonno) e negli indicatori di adiposità (Bmi e rapporto vita-altezza Whtr) in 1.080 bambini (54% maschi, 46% femmine) di età compresa fra 3 e 4 anni partecipanti allo studio Sunrise Finland, parte del progetto internazionale Sunrise che a livello globale monitora l'aderenza alle linee guida Oms su attività fisica, comportamento sedentario e sonno per i bambini under 5. I ricercatori hanno anche esaminato le associazioni tra comportamenti motori e indicatori di adiposità separatamente per le aree urbane e rurali.
Nel 2022-2023, i bambini coinvolti nello studio - residenti in aree urbane (57%) o rurali (43%) della Finlandia - hanno indossato un accelerometro per una settimana così da permettere la valutazione dell'intensità di attività fisica e del tempo sedentario, mentre i genitori hanno riferito il tempo trascorso dai figli davanti a uno schermo e il sonno, nonché la frequenza del consumo di bevande zuccherate e snack poco salutari. Gli scienziati hanno misurato altezza, peso e girovita dei bimbi per calcolare il Bmi e le categorie di peso (normale inclusa la magrezza, sovrappeso inclusa l'obesità) in base a sesso ed età, utilizzando i valori di riferimento finlandesi, con un Whtr di 0,55 o superiore che indica obesità addominale. I dati sono stati aggiustati per fattori potenzialmente confondenti come età, sesso, area di raccolta delle informazioni, istruzione familiare, consumo di bibite zuccherate e snack poco salutari, e per il tempo di utilizzo dell'accelerometro.
L'analisi mostra "chiare differenze" tra aree rurali e urbane nei modelli di adiposità, con il 24% dei bambini 3-4enni di campagna che convive con sovrappeso o obesità, rispetto al 16% di quelli in aree urbane. Circa il 19% dei bimbi 'rurali' presentava obesità addominale, rispetto al 13% dei coetanei di città. I piccoli delle aree rurali, rispetto a quelli delle aree urbane, dormivano di più (in media 11 ore e 19 minuti contro 11 ore e 11 minuti) e trascorrevano più tempo davanti agli schermi (1 ora e 26 minuti ogni 24 ore, contro 1 ora e 14 minuti). I ricercatori hanno inoltre rilevato che un'attività fisica di intensità da moderata a vigorosa (per esempio corsa e gioco energico) in ambienti urbani e un'attività fisica leggera (gioco a basso consumo energetico) in aree rurali erano correlate a un rischio maggiore di sovrappeso in base al Bmi, ma non di obesità addominale in base al Whtr. "Questo - chiarisce Uusitalo - potrebbe riflettere il fatto che il rapporto vita-altezza è un indicatore migliore di adiposità, mentre il Bmi non distingue tra massa grassa e massa muscolare che tende ad aumentare con una maggiore attività fisica". Solo nelle aree rurali un tempo maggiore passato davanti allo schermo è stato associato a un rischio superiore sia di sovrappeso sia di obesità addominale.
Secondo la coautrice del lavoro Elina Engberg (Folkhälsan Research Center e università di Helsinki), "l'associazione più forte fra tempo trascorso davanti allo schermo e indicatori di adiposità nelle aree rurali potrebbe essere in parte spiegata dal maggior tempo passato di fronte a uno schermo osservato tra i bambini di campagna, mentre altri fattori sembrano svolgere un ruolo più significativo nel determinare adiposità nelle aree urbane. Le conseguenze sulla salute e la persistenza dell'obesità infantile precoce nell'età adulta - rimarca l'esperta - evidenziano la necessità di sforzi per migliorare le abitudini sociali e le strategie preventive, orientati alla famiglia a livello locale, che potrebbero ridurre il gap di rischio per i piccoli delle aree rurali".
Gli scienziati evidenziano che "si tratta di uno studio trasversale", dal quale "non è possibile trarre conclusioni definitive sulle cause" delle associazioni osservate. I ricercatori riconoscono che "la causalità inversa, per cui un maggior tempo trascorso davanti allo schermo potrebbe essere una conseguenza di sovrappeso e obesità addominale piuttosto che il contrario, potrebbe spiegare le associazioni riscontrate". Il lavoro si è inoltre basato sulla valutazione dei genitori, piuttosto che su misure oggettive, del tempo trascorso davanti allo schermo e dei ritmi del sonno. Premessi questi limiti, i punti di forza dello studio includono un campione relativamente ampio di bambini piccoli, l'utilizzo di misurazioni di altezza, peso e circonferenza vita, nonché la valutazione dell'attività fisica e del tempo di sedentarietà tramite dispositivi.
Leggi tutto: Bimbi di campagna più grassi, sedentari e schermo-dipendenti: lo studio
(Adnkronos) - Dopo mesi di laboratori, attività educative e oltre un migliaio di classi coinvolte in tutta Italia, si è concluso con un evento speciale il progetto 'Rethink New at School', l’iniziativa firmata Perlana nata per sensibilizzare le nuove generazioni e guidare le loro scelte quotidiane. Piccoli gesti, come il modo in cui vengono acquistati e utilizzati i capi, così come l’attenzione posta nella loro cura, possono avere un impatto concreto e duraturo sull’ambiente.
Lanciato sul piano nazionale, il progetto ha coinvolto 330 scuole, 1.544 classi e oltre 440 insegnanti lungo un percorso educativo strutturato in quattro moduli didattici - Riduci, Riusa, Ricicla, Rinnova - che ha unito teoria, creatività e azioni concrete. Le attività, svolte nell’ambito dell’educazione civica, hanno affrontato in modo accessibile e coinvolgente tematiche fondamentali come l’impatto ambientale dell’industria tessile, l’importanza del riutilizzo dei capi e la cura degli indumenti per prolungarne la vita utile. Con più di 1.280 ore di attività in aula, gli studenti sono stati protagonisti di workshop, laboratori di upcycling e giochi interattivi, imparando come piccoli gesti possano avere un impatto positivo sull’ambiente.
L’evento conclusivo si è svolto ieri presso la Scuola Secondaria di I grado 'Luini' di Rozzano, selezionata tra gli istituti che hanno aderito all’iniziativa. La giornata si è aperta con un laboratorio creativo di upcycling guidato dalle sarte di Spazio 3R, durante il quale un gruppo di studenti ha trasformato capi dismessi in nuovi oggetti d’uso, come shopper realizzate con vecchie t-shirt. Un’attività pratica che ha unito creatività e sostenibilità, dimostrando che anche il riuso può essere fonte di innovazione.
A seguire, gli studenti hanno partecipato a una Game Experience immersiva, ispirata all’e-commerce educativo sviluppato nell’ambito del progetto. In questa versione live, i ragazzi hanno selezionato capi da un armadio allestito con abiti portati da casa, ognuno corredato da due cartellini: uno con il prezzo commerciale, l’altro con il 'costo ambientale'. Un modo interattivo per riflettere sul valore reale delle scelte di consumo, dando continuità e concretezza ai contenuti affrontati durante l’anno scolastico.
La giornata si è chiusa poi con una plenaria che ha visto l’intervento della content creator e divulgatrice ambientale Greta Volpi, che ha offerto spunti concreti per adottare un approccio più consapevole alla moda. Presenti all’evento anche i docenti, i dirigenti scolastici e i rappresentanti di Henkel.
“Con ‘Rethink New at School’ abbiamo voluto portare tra i banchi un messaggio chiaro: ogni gesto conta. I ragazzi e le ragazze coinvolti ci hanno dimostrato che il futuro della sostenibilità può partire anche da una felpa riciclata o da una borsa realizzata con una vecchia maglietta - ha dichiarato Francesca D’Angelo-Valente, direttrice Marketing&Media di Henkel Consumer Brands We South - Come Perlana, siamo orgogliosi di accompagnare le nuove generazioni in un percorso di consapevolezza che guarda alla moda non come tendenza, ma come scelta sostenibile”.
Leggi tutto: Si conclude 'Rethink New at School', il progetto educativo di Perlana
(Adnkronos) - "Roma ha scelto di affrontare con determinazione la sfida ecologica, nella convinzione che la transizione ambientale non sia un vincolo, ma una straordinaria occasione di rilancio economico e sociale, di innovazione e di creazione di occupazione di qualità. Vogliamo che Roma diventi sempre più la capitale italiana dell'economia circolare e della sostenibilità. Tra le tante iniziative e gli interventi promossi, in particolare, ci tengo a sottolineare il nostro impegno nel Green Public Procurement e per adottare i Criteri Ambientali Minimi (Cam) in tutte le procedure di acquisizione di beni, servizi e lavori da parte di Roma Capitale". Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in un messaggio inviato alla Fondazione Ecosistemi, organizzatrice del Forum Compraverde storico appuntamento sugli acquisti verdi, che si tiene alla Wegil di Roma oggi e domani.
"Abbiamo iniziato da un settore cruciale come le mense scolastiche - scrive Gualtieri - dove già nel bando attualmente in vigore i Cam sono stati applicati con grande successo in termini di qualità del servizio. Nel nuovo capitolo attualmente in fase di rinnovo stiamo ulteriormente alzando l'asticella: menu a basso impatto climatico, valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale e dalla rete del lavoro agricolo di qualità, riduzione dello spreco alimentare, anche attraverso l'utilizzo di ortofrutta fuori calibro tra tracciabilità e trasparenza dell'impronta ambientale. Il Gpp è attivo in quasi il cento per cento delle gare per sei categorie merceologiche fondamentali con un'applicazione dei Cam pari al 95%".
"L'obiettivo è chiaro: promuovere una politica che riduca il prelievo delle risorse naturali, le emissioni di gas serra, l'uso di fonti non rinnovabili, la produzione di rifiuti e il rischio ambientale", aggiunge.
"Vorrei inoltre sottolineare il grande merito di Forum Compraverde: questa manifestazione promuove una cultura della sostenibilità, non solo per le pubbliche amministrazioni e gli addetti ai lavori. Il Forum svolge un ruolo prezioso nel far maturare la consapevolezza pubblica, alimentare il confronto, valorizzare buone pratiche, soprattutto nel rendere concreta la responsabilità di ciascuno nella cura dell'ambiente", conclude.
Leggi tutto: Sostenibilità, Gualtieri: "Transizione non è sia vincolo ma occasione di rilancio"