
(Adnkronos) - Esami medici, cartelle cliniche, dati: tutto a portata di click per ogni paziente. Da domani nel Fascicolo sanitario di ogni italiano sarà presente un profilo sintetico tutto in un ecosistema online che renderà più veloce la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione dei pazienti.
Si chiude il 30 settembre, infatti, l'implementazione del Profilo sanitario sintetico (Pss) previsto dall'articolo 4 del decreto sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse) 2.0, un documento socio-sanitario informatico, curato e aggiornato dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, che raccoglie i dati essenziali del paziente e ne favorisce la presa in carico e la continuità di cura anche nell'eventualità di una emergenza in pronto soccorso.
Il Pss completa il Fse che sarà il punto unico di accesso per dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici riguardanti l'assistito - precisa il ministero della Salute sul proprio sito - riferiti a prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale.
Cosa c'è nel profilo sanitario elettronico? Ecco le informazioni:
- Anagrafica dell'assistito (nome, cognome, codice fiscale, domicilio e recapiti);
- informazioni sul medico curante (nome, contatti, Pec);
- situazione clinica attuale con patologie croniche e rilevanti, organi mancanti o trapianti effettuati; malformazioni e disabilità motorie;
- allergie, reazioni avverse a farmaci o alimenti; terapie farmacologiche croniche, in particolare trattamenti insulinici e anticoagulanti; anamnesi familiare per la valutazione del rischio eredo-familiare.
Sono invece facoltativi dati come altezza, peso, Bmi e pressione arteriosa, mentre altre informazioni (vaccinazioni, piani di cura riabilitativi, esenzioni, reti di patologia, trattamenti e ricoveri) potranno essere inserite solo tramite i servizi di supporto previsti dall'Eds", l'ecosistema dei dati sanitari.
Uno degli aspetti più importanti - si evidenzia - è che il Pss garantirà l'integrazione con l'Anagrafe nazionale assistiti (Ana) e consentirà anche l'accesso in emergenza ai dati del paziente, anche in assenza di consenso esplicito, come previsto dall'articolo 20 del decreto 2023.
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(Adnkronos) - "Le parole del Primo Ministro Narendra Modi, per il quale nutro un profondo rispetto, nella sua prefazione all’edizione indiana del libro Io sono Giorgia, mi toccano e mi onorano nel profondo". Così Giorgia Meloni commenta con l’Adnkronos la prefazione di Narendra Modi, primo ministro indiano, alla sua biografia “Io sono Giorgia”, che uscirà nei prossimi giorni in India con il titolo “ I Am Giorgia - My Roots, My Principles ”, edita da Rupa Publications, una delle principali case editrici del Paese. Prosegue il presidente del Consiglio: "Sono sentimenti che ricambio sinceramente, con tutto il cuore, e che testimoniano quanto sia forte il legame tra le nostre Nazioni".
Le parole di Modi: il richiamo al suo “Mann Ki Baat”
La prefazione di Modi, che l’Adnkronos ha potuto leggere, spicca per i toni personali e simbolici. Il premier sottolinea la vicinanza tra India e Italia, fondata – scrive – “su istinti civilizzatori condivisi, come la difesa del patrimonio, la solidità della comunità e la celebrazione della femminilità come forza guida”. Modi lega questo messaggio alla sua amicizia personale con Meloni e alla comune capacità di coniugare tradizione e modernità: “Sono fiducioso che sarà accolto come un racconto stimolante di una straordinaria leader politica contemporanea e di una patriota. È stato un grande onore scrivere questa prefazione”.
Un passaggio notevole è la chiusura, in cui Modi definisce il libro non solo un’autobiografia ma “la sua Mann Ki Baat”, cioè “le idee del cuore”. L’espressione rimanda al titolo del programma radiofonico mensile che dal 2014 lo vede rivolgersi in prima persona agli indiani, diventato nel tempo un marchio politico e comunicativo del premier.
Una rarità editoriale
Modi ha firmato solo altre due prefazioni: nel 2014, per un libro dedicato ad Anandiben Patel, che prese il suo posto come chief minister del Gujarat – prima donna a guidare lo Stato – e nel 2017 per l’autobiografia di Hema Malini, storica star di Bollywood poi entrata in politica. La prefazione al libro di Meloni rappresenta quindi un gesto politico e personale di rilievo. Il rapporto tra i leader è al centro di un’attenzione particolare da quando, il 1 dicembre 2023, Meloni ha pubblicato un selfie scattato alla Cop28 di Dubai insieme al premier indiano. L’hashtag #Melodi da quel momento ha generato centinaia di milioni di visualizzazioni su X, Instagram, TikTok e Facebook, e torna virale ogni volta che i due si incontrano.
Trump jr. e il parallelo con il padre
Il libro contiene una seconda prefazione, a firma di Donald Trump jr., che accompagna anche l’edizione americana del libro (edita da Skyhorse Publishing). Nel testo si legge: “Pochissime persone nella politica odierna possono onestamente affermare che la loro elezione abbia segnato l’inizio di un cambiamento radicale nella loro nazione. Tra queste, Giorgia Meloni. che ha apportato un cambiamento duraturo nella politica italiana, proprio come mio padre qui in America”.
Trump jr. insiste anche sull’aspetto umano della premier: dalle radici in un quartiere operaio romano all’ascesa come leader di Fratelli d’Italia, fino alla guida del governo italiano. “Ciò che rende la sua storia ancora più potente – aggiunge – è che molto prima di guidare l’Italia, Meloni era semplicemente una giovane donna della working class con un profondo amore e una visione per la sua nazione. Ha sfidato l’élite globalista, ha difeso il suo Paese e ha portato al suo incarico un coraggio e una chiarezza che la maggior parte dei cosiddetti ‘leader’ potevano solo sognare”.
Meloni, dalla Garbatella a Palazzo Chigi
Il libro racconta il percorso umano e politico di Giorgia Meloni: dall’infanzia nel quartiere romano della Garbatella, agli inizi in politica, fino alla leadership di Fratelli d’Italia e alla nomina a prima donna presidente del Consiglio in Italia nel 2022. Meloni ricostruisce le difficoltà personali, il rapporto con la madre e la sorella, l’assenza del padre e le sfide di una carriera politica in un ambiente dominato dagli uomini.

(Adnkronos) - "La guerra in Ucraina è anche la nostra guerra, che ci piaccia o meno". A lanciare l'avvertimento senza giri di parole è stato oggi il premier polacco Donald Tusk, sollecitando l'Occidente a unirsi nel suo sostegno a Kiev, nel suo intervento all'apertura di una conferenza di due giorni dedicata alla sicurezza europea e globale a cui partecipano esponenti di 80 Paesi diversi. "Perché il conflitto in Ucraina è solo parte di questo orribile progetto, un progetto che ogni tanto ricompare nel mondo che ha sempre lo stesso obiettivo: schiavizzare Paesi, sottrarre la libertà alle persone, far trionfare autoritarismo, dispotismo, crudeltà e assenza di diritti umani".
Il compito principale dei leader "è quello di rendere l'intera comunità occidentale, l'intera comunità transatlantica, dolorosamente consapevole, nel profondo, di cuore e testa, che c'è una guerra in corso", ha sottolineato il premier.
"La pace non è una caratteristica particolare di questa parte del mondo. Al contrario. E questa è la ragione per cui questa riflessione sulla sicurezza, la guerra, la pace, sulla comunità occidentale, è così importante", ha detto ancora Tusk.
"Se perdiamo questa guerra, le conseguenze ci colpiranno e colpiranno non solo la nostra generazione ma anche quelle future. In Polonia, attraverso l'Europa, negli Stati Uniti, ovunque nel mondo", ha aggiunto il premier polacco, per cui la guerra di aggressione della Russia è un progetto politico il cui obiettivo è quello di sottomettere altre popolazioni.
Per Tusk non sono possibili compromessi con la Russia. Le uniche ragioni per capitolare sarebbero "una volontà debole, il dubbio, la codardia e la mancanza di immaginazione", ha affermato inoltre il premier. Putin fermerà questa guerra - aveva detto poco prima il suo ministro degli Esteri, Radoslaw Sikorski in una intervista a Cnn, "solo quando si renderà conto che non può vincerla e perché arrivi a questa conclusione c'è bisogno di maggiori pressioni sull'economia russa e più aiuto internazionale per l'Ucraina. La guerra finirà probabilmente nel modo in cui è finita la Prima guerra mondiale. Una delle due parti esaurirà le risorse per portarla avanti".
In un contesto di crescenti tensioni, su Telegram ecco quindi arrivare il post del vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, secondo cui i Paesi europei "non possono permettersi una guerra" con Mosca, "sono vulnerabili e non sono uniti", e in un conflitto del genere ci sarebbe un "rischio molto concreto" di impiego di "armi di distruzione di massa".
"Nei Paesi europei si annuncia da tutte le parti che ci sarà una guerra con la Russia nei prossimi cinque anni. Non dovrebbe accadere", ha affermato, sostenendo che un conflitto del genere "andrebbe contro gli interessi" della Russia, che "in linea di principio non ha bisogno di una guerra con nessuno" e "neanche" con "la vecchia Europa". "Non c'è nulla da guadagnare. L'economia dell'Europa è debole e dipende dagli Stati Uniti - ha proseguito nel lungo messaggio, parlando anche di declino culturale -. L'Europa sta perdendo la sua identità, si sta dissolvendo tra migranti aggressivi".
"Il compito principale della popolazione russa è sviluppare i territori dei russi, ha aggiunto con un riferimento anche ai territori occupati in Ucraina. Non è "facile", ha proseguito, sostenendo ancora che la Russia sia "sempre andata in Europa solo come forza liberatrice, non come invasore".
Secondo Medvedev, i Paesi europei "possono solo perseguire i loro interessi, cercando di sopravvivere nell'attuale caos economico". "Semplicemente non possono permettersi una guerra con la Russia", ha incalzato accusando i leader europei di "non essere in grado di assumersi la responsabilità di nessuna questione importante", di "mancare di pensiero strategico" e della "passione necessaria per assumere decisioni sensate".
"Gli europei sono inerti - ha insistito - non vogliono battersi per ideali comuni o per la loro terra". E, ha concluso, se esiste il rischio di guerra è perché "esiste sempre la possibilità di un incidente fatale" e in "un conflitto del genere c'è il rischio molto concreto che possa degenerare in una guerra con armi di distruzione di massa", motivo per cui "dobbiamo rimanere vigili".

(Adnkronos) - Web3, blockchain, criptovalute e finanza decentralizzata (Defi) saranno sempre più catalizzatori di nuove opportunità di carriera. E’ quanto emerge dal Rapporto di Bitget research che ha evidenziato come l’adozione diffusa della blockchain, a un ritmo simile a quello dell’Intelligenza artificiale, potrebbe generare un aumento esponenziale di posti di lavoro, superando le attuali proiezioni di 500.000 nuovi ruoli entro il 2028, toccando oltre un milione di opportunità lavorative entro il 2030. Nonostante la sua crescita esponenziale, il settore Web3, però, rimane fortemente sotto-rappresentato dalle donne, specialmente in ruoli tecnici o di leadership. Lo studio di Diversity in Blockchain Inc. ha evidenziato come gli uomini ricoprano il 76% delle posizioni tecniche, mentre Bitget research ha analizzato che le startup blockchain guidate da donne rappresentano solo il 9% del totale.
Per colmare questo gap, Bitget, principale exchange di criptovalute a livello globale e azienda Web3, ha stretto una partnership con Women lead, organizzazione dedicata a ridurre il divario occupazionale e salariale di genere nel Sud Italia, dove il tasso di occupazione femminile complessivo è solo del 36,9% (dati Istat) e l’elevata vulnerabilità lavorativa tocca il 31,2% delle donne. Ne parla all’Adnkronos/Labitalia Gracy Chen, ceo di Bitget.
“Siamo convinti che l’inclusione e la diversità di genere siano fondamentali per il futuro della blockchain. Il webinar gratuito 'Women lead crypto' sviluppato in collaborazione con Women lead, vuole essere un’opportunità concreta e offrire a donne di talento gli strumenti per diventare protagoniste attive di questo cambiamento tecnologico e sociale. Il webinar si terrà il 1° ottobre e offrirà un’introduzione al Web3, spiegando concetti chiave come blockchain, criptovalute e finanza decentralizzata (Defi). L’evento esplorerà anche le numerose opportunità di carriera in questo settore in forte crescita" spiega Gracy Chen.
“Questo webinar - sottolinea Gracy Chen, ceo di Bitget - è un esempio concreto del programma globale Blockchain4Her di Bitget, creato per promuovere l'inclusività e la diversità di genere nel settore blockchain. Grazie a questa iniziativa, oltre 3.000 donne sono già state sopportate con programmi di formazione e più di 50.000 dollari di contributi sono stati distribuiti alle imprenditrici. Un altro passo importante è la nostra partnership triennale con Unicef game changers coalition (gcc), che mira a formare oltre 300.000 ragazze e insegnanti in tutto il mondo”.
“In Women Lead - aggiunge Gaia Costantino, ceo di Women Lead - la nostra missione è colmare il divario di genere attraverso l’orientamento di carriera e la formazione digitale. Crediamo che le competenze tecnologiche siano la chiave per sbloccare il potenziale femminile e creare un futuro più equo. Grazie alla partnership con Bitget, possiamo offrire alle donne un’opportunità unica per entrare in un settore all’avanguardia come il Web3, contribuendo a superare le sfide del nostro territorio e a costruire una nuova generazione di professioniste del digitale”.
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(Adnkronos) - Livia Giuggioli Firth, attivista italiana ed ex moglie dell'attore Colin Firth, ha deciso di restituire la sua onorificenza di Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico, dopo l'incontro fra re Carlo e Donald Trump. Il motivo della decisione? Gli onori con cui il presidente degli Stati Uniti è stato accolto a corte, che hanno sconfinato in un atteggiamento "codardo" che ha legittimato la politica del tycoon. In un post su Instagram, la plateale azione dell'avvocatessa, famosa per l'impegno nella moda sostenibile e nella difesa dell'ambiente: davanti alla telecamera, prende e strappa il certificato dell'Mbe, che le era stato conferito nel 2019, mostrando la medaglia che intende presto restituire.
"Nel 2019 - spiega nel video la Giuggioli - mi è stata conferita questa onorificenza Mbe per i servizi resi nel tentativo di rendere la catena di fornitura della moda un luogo di lavoro più giusto e meno mortale per i lavoratori dell'abbigliamento di tutto il mondo. Sebbene io sia contro l'Impero britannico e i resti di quel sistema tossico, ho accettato l'onorificenza a nome dei molti attivisti dei lavoratori dell'abbigliamento che mi hanno istruito e sostenuto. Avevo anche un grande rispetto per re Carlo, all'epoca principe di Galles, e per le sue decennali battaglie a favore della giustizia sociale e ambientale. Mentre scrivo, vediamo quell'orribile scusa umana (chiamata Trump) in piena attività all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la sua retorica velenosa amplificata e legittimata. Ho riflettuto sulla sua visita nel Regno Unito la scorsa settimana e temo di non riuscire a conciliare il modo in cui è stato assecondato e onorato e, ancora una volta, legittimato".
"In effetti - prosegue nel post l'attivista - lo show della scorsa settimana non mi ha mostrato nulla di quei valori che pensavo re Carlo sostenesse o del suo spirito. Piuttosto, è stata una spaventosa e vile dimostrazione di acquiescenza nei confronti di qualcuno che è a favore della distruzione del mondo naturale e delle persone più vulnerabili del pianeta. Poiché non riesco a conciliare queste due posizioni, ho stracciato la mia onorificenza e la rispedisco al mittente. Conosco molti britannici onesti e rispettabili che non riusciranno a conciliare i loro valori di equità e giustizia con la grottesca pantomima a cui abbiamo assistito. Credo che solo prendendo posizione possiamo far conoscere i nostri sentimenti".
La Giuggioli Firth è stata sposata con il marito attore dal 1997 al 2021. Hanno due figli, Luca e Matteo. Colin Firth non ha commentato la decisione dell'ex moglie. È stato nominato Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico (Cbe) in occasione del compleanno della regina nel 2011 per i suoi servizi al teatro.
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(Adnkronos) - Addio a Roscoe, il bulldog di Lewis Hamilton. Il cane è morto ieri, 28 settembre, tra le braccia del pilota di Formula 1: "Dopo quattro giorni di terapia intensiva, durante cui ha lottato con tutte le sue forze, ho dovuto prendere la decisione più difficile della mia vita e dire addio a Roscoe. Non ha mai smesso di lottare fino alla fine", scrive Hamilton in un lungo post su Instagram. Il pilota ha annullato diversi impegni, come il test Pirelli al Mugello e la Milano Fahion Week, per stare accanto al suo amico a quattro zampe. Far sopprimere un cane "è una delle esperienze più dolorose e provo una profonda connessione con tutti coloro che hanno vissuto la perdita di un animale domestico amato", scrive ancora Hamilton.
"Sono molto grato e onorato di aver condiviso la mia vita con un'anima così bella, un angelo e un vero amico. Accogliere Roscoe nella mia vita è stata la decisione migliore che abbia mai preso e custodirò per sempre i ricordi che abbiamo creato insieme". Nonostante il momento difficile, "averlo avuto è stata una delle cose più belle della mia vita: amare così profondamente ed essere ricambiato". Il pilota ringrazia i fan "per l'amore e il sostegno che avete dimostrato a Roscoe nel corso degli anni. È stato davvero speciale", conclude.
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(Adnkronos) - Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo, responsabili di oltre un terzo dei decessi globali e del 35,8% di quelli italiani. Si stima che, in assenza di misure preventive, le diverse condizioni che interessano cuore e vasi sanguigni, come infarto miocardico acuto, ictus cerebrale, scompenso cardiaco e aritmie, potrebbero arrivare a determinare 23,6 milioni di morti ogni anno entro il 2030. Gli eventi acuti, come l'infarto o l'ictus, in più del 50% dei casi rappresentano la prima manifestazione della malattia, colpendo persone che fino a quel momento erano considerate sane. In occasione della Giornata mondiale del cuore, che si celebra ogni anno il 29 settembre, Synlab, azienda specializzata nella medicina di laboratorio e nella diagnostica medica, rinnova il proprio impegno nella diffusione della cultura della prevenzione e nella promozione di pratiche cliniche e stili di vita che possano ridurre l'impatto di queste patologie con pacchetti dedicati alla salute cardiovascolare disponibili a prezzi agevolati nei centri diagnostici a partire dal mese di ottobre.
Il rischio di sviluppare un evento cardiovascolare - ricorda una nota - dipende da fattori di rischio cardiovascolare non modificabili, come età, sesso e predisposizione genetica, e da fattori modificabili, sui quali è possibile intervenire, quali ipertensione, diabete, dislipidemia, fumo, obesità e sedentarietà, oltre a condizioni psicosociali e socioeconomiche sfavorevoli e all'esposizione all'inquinamento atmosferico. Spesso più fattori possono coesistere nello stesso individuo, amplificando il rischio: ad esempio, il 70% delle persone con diabete di tipo 2 presenta anche ipertensione, il 90% è in sovrappeso o obeso e il 60% ha una dislipidemia.
"Una parte significativa degli eventi cardiovascolari può essere evitata attraverso il controllo dei principali fattori di rischio - spiega Carlo Tedeschi, cardiologo e radiologo di Synlab Sdn Napoli - La prevenzione cardiovascolare inizia dalla modificazione degli stili di vita, come praticare attività fisica regolarmente, mantenere un peso nella norma e astenersi dal fumo. Se nonostante le modificazioni dello stile di vita i valori del colesterolo e della pressione arteriosa restano elevati è necessario iniziare una terapia farmacologica in base al profilo di rischio del singolo paziente. E' quindi necessario affrontare i fattori di rischio in modo integrato e senza trascurarne nessuno. La prevenzione - sottolinea - richiede regolarità nei controlli cardiologici, con cadenze differenti in base al profilo di rischio, e soprattutto un'aderenza alla terapia farmacologica, la quale rappresenta un patto consapevole tra medico e paziente, che implica la continuità delle cure e l'adozione di stili di vita coerenti con gli obiettivi clinici. L'interruzione improvvisa di alcune terapie - avverte il cardiologo - può determinare un non raggiungimento degli obiettivi terapeutici e quindi la persistenza di un rischio cardiovascolare globale ancora alto. Solo combinando la correzione dei fattori di rischio, la costanza terapeutica e un approccio personalizzato è possibile ridurre il rischio e migliorare la prospettiva di vita dei pazienti".
Per prevenire l'insorgenza degli eventi acuti - evidenzia Synlab - è fondamentale un approccio strutturato che combini valutazione dei fattori di rischio e identificazione precoce dell'aterosclerosi, patologia vascolare cronica caratterizzata dall'accumulo progressivo di lipidi, colesterolo e cellule infiammatorie nella parete arteriosa che porta alla formazione di placche che possono restringere i vasi sanguigni o rompersi improvvisamente, causando infarto o ictus. La prevenzione primaria, rivolta a soggetti apparentemente sani, include visite cardiologiche periodiche, elettrocardiogramma, ecocardiogramma ed ecografia carotidea, insieme a controlli di pressione, glicemia, assetto lipidico ed esami di laboratorio come la lipoproteina(a). Nei profili a rischio elevato o nei casi di incertezza sul reale rischio del paziente, inoltre, è consigliata la Tac coronarica, che consente di rilevare placche aterosclerotiche anche in una fase molto precoce, quando ancora non sono individuabili con nessuna altra metodica non invasiva, e di permettere di impostare interventi terapeutici farmacologici personalizzati e di maggiore intensità.
Nei pazienti che hanno già avuto un evento cardiovascolare, la prevenzione secondaria assume un ruolo determinante e obbligatorio. In questi casi, infatti, il raggiungimento dei target terapeutici è più rigoroso: il colesterolo Ldl deve essere sotto i 55 mg/dl, o nei casi più gravi inferiore a 40 mg/dl; la pressione arteriosa sotto i 130/80 mmHg; la glicemia ben controllata; bisogna seguire un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica regolarmente.
Un fattore cruciale per il successo della prevenzione cardiovascolare, sia primaria che secondaria, è l'aderenza terapeutica: statine, antiaggreganti, antiipertensivi o antidiabetici hanno effetti protettivi solo se assunti regolarmente e nel tempo al fine di raggiungere i target terapeutici. La prevenzione cardiovascolare efficace - rimarca Synlab - richiede un approccio integrato e continuativo: individuare e monitorare precocemente i fattori di rischio, adottare strategie di intervento personalizzate, garantire l'aderenza alle terapie prescritte e promuovere controlli clinici regolari e utilizzare le metodiche diagnostiche più avanzate.
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(Adnkronos) - Guai di cuore per Tananai. La reazione tra il cantante di 'Tango' e l'influencer Sara Marino sarebbe giunta al capolinea. A confermare la rottura è stata proprio lei, con un gesto diretto e simbolico. Sara, infatti, ha condiviso tra le storie Instagram una foto che mostra il disco di Tananai abbandonato tra i rifiuti. Nessun commento e nessuna spiegazione ufficiale, solo due emoticon - tra cui quella della mano che saluta - che suonano come un addio definitivo.
La storia tra i due era iniziata nel 2020, prima ancora che Tananai partecipasse al Festival di Sanremo con il brano 'Sesso occasionale', classificandosi ultimo tra i big ma iniziando la sua rapida ascesa nella musica italiana. Al momento, nessuna dichiarazione o replica da parte dell'artista. Tananai, noto per la sua riservatezza sulla vita privata, ha preferito mantenere il silenzio.
Tuttavia nelle ultime settimane si era fatto notare in compagnia di Camilla Boniardi, in arte Camihawke. La content creator è stata avvistata prima a un suo concerto, poi in vacanza con lui in montagna e in un'intervista rilasciata a Fanpage, Camilla non ha smentito o confermato la notizia, piuttosto si è limitata a dire che sta attraversando un momento "sereno".
Secondo alcuni fan, la relazione tra Tananai e Sara si sarebbe conclusa proprio per la frequentazione con Camihawke. Intanto il gesto di Sara è stato condannato sui social, dove in molti l'hanno accusata di infantilismo.
Leggi tutto: Tananai, l'ex fidanzata Sara lo 'cancella' e getta l'album tra i rifiuti

(Adnkronos) - I lavori di ristrutturazione possono rendere un appartamento competitivo sul mercato degli affitti o in caso di vendita. In genere, si procede dagli impianti, dai lavori di isolamento per una migliore resa energetica e un risparmio sui consumi domestici, quindi infissi, bagno, cucina. Spesso sono opere costose, ma la buona notizia è che anche nel 2025 chi ristruttura può contare sulle detrazioni, uno 'sconto fiscale' spalmato in dieci anni che riduce l'Irpef e, di fatto, accorcia i tempi di rientro dell'investimento. Rispetto al passato, oggi il legislatore 'sconta' soprattutto i lavori sulla prima casa, mentre quelli su abitazioni, destinate alla locazione, restano agevolati con aliquote differenti. Facciamo chiarezza, caso per caso, su come alleggerire il conto finale dei lavori di ristrutturazione per immobili da mettere a reddito. A fare il punto Nicola Teofilo di Immobiliare.it.
Detrazioni e deduzioni, la differenza
"Per prima cosa - spiega - le detrazioni non vanno confuse con le deduzioni. Le prime agiscono direttamente sull'imposta che il proprietario di una casa deve pagare al fisco, riducendo i costi dei lavori. In caso di ristrutturazione edilizia, il contribuente proprietario di case e immobili può spalmare questo sconto su un arco temporale di 10 anni, ottenendo ogni anno una quota di rimborso sottratta dall'Irpef dovuta al fisco. È un meccanismo che rende meno gravoso l'investimento e, nel tempo, garantisce un ritorno fiscale proporzionato alle spese sostenute. Quindi, le detrazioni non riducono il preventivo dell'impresa che dovrà effettuare i lavori di ristrutturazione in condominio o in singole proprietà".
"La normativa - precisa - distingue con chiarezza tra prima casa e immobili diversi dall'abitazione principale. Questo significa che chi ristruttura la casa in cui vive gode di una detrazione più alta, quindi, è più agevolato dallo Stato. Mentre, chi mette mano a una seconda casa o a un appartamento da vendere o dare in affitto, rientra nella categoria 'altre abitazioni, con percentuali inferiori di 'sconto fiscale'. Dunque, chi investe con l'obiettivo di affittare o mettere a reddito una proprietà, deve mettere in conto queste differenze nei preventivi di spesa. Nel 2025 la detrazione è pari al 50% per chi ristruttura la propria abitazione principale, ma scende al 36% se i lavori interessano altre abitazioni da ristrutturare. Il tetto massimo di spesa detraibile rimane fissato a 96mila euro per unità immobiliare, sempre da ripartire in dieci rate annuali. Dal 2026 le percentuali caleranno ulteriormente e gradualmente, scendendo al 36% e 30%, sempre con massimale di 96.000 euro e rimborso spalmato in 10 rate".
"Le detrazioni fiscali - afferma - concesse a seguito di lavori di ristrutturazioni si ottengono richiedendo dei bonus differenti, a seconda dei casi specifici".
Quali bonus richiedere
Ecco quali considerare quando un proprietario vuole investire su un immobile da locare, o comunque da mettere a reddito. 1) Bonus ristrutturazione: l'aliquota della detrazione per il 2025 è al 36%, ma scenderà al 30 nel 2026-2027: 30% (il 50% nel 2025 vale solo per la prima casa). 2) Ecobonus e Sismabonus: restano agevolazioni distinte, non cumulabili sulle stesse spese con il Bonus Ristrutturazione, quindi bisogna scegliere il canale più conveniente a seconda dei costi delle opere. Dal 1° gennaio 2025 sono esclusi dalla detrazione (sia ristrutturazioni sia ecobonus) gli interventi di sostituzione/nuova installazione di caldaie uniche a combustibili fossili. Restano ammessi sistemi ibridi (pompa di calore + caldaia a condensazione assemblati in fabbrica), pompe di calore anche ad assorbimento a gas, biomassa, microcogeneratori.
"La regola - chiarisce Teofilo - è semplice: se l’immobile è a uso residenziale, la detrazione è ammessa. Che poi venga destinato a locazione turistica, ad affitto lungo o lasciato temporaneamente sfitto in attesa di inquilini non fa differenza. L'unico limite riguarda gli immobili strumentali di un'impresa, come i beni merce di una società di costruzioni: in quel caso la detrazione non è ammessa. In tutti gli altri casi, il proprietario può sfruttare l'agevolazione e ridurre i tempi di rientro dall’investimento. Se a ristrutturare è l'inquilino (con il consenso del proprietario), può detrarre le spese intestandosi fatture e bonifici. E se il contratto di affitto scade, l’inquilino continua a portare in detrazione le rate residue sulla sua dichiarazione dei redditi. Le detrazioni non decadono anche in caso di trasferimenti di proprietà ed eredità dell’immobile prima dell’esaurimento delle rate rimborsate. Tuttavia, il diritto alle quote non utilizzate si trasferisce al nuovo acquirente, salvo diverso accordo inserito nell’atto di compravendita. In caso di successione, le rate residue passano all'erede che mantiene la detenzione materiale e diretta dell’unità. Mentre, con costituzione di usufrutto, le rate non fruite restano al nudo proprietario".
Gli interventi edilizi 'detraibili' riguardano opere di manutenzione straordinaria, restauro/risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Nel dettaglio, chi ristruttura per dare in affitto il proprio immobile, può richiedere lo sconto fiscale sulle seguenti opere: efficienza e comfort: sostituzione di infissi e schermature, coibentazioni su pareti/solai, fotovoltaico e accumulo, pompe di calore, building automation (con invio dati Enea entro 90 giorni dalla fine lavori); accessibilità, quindi, ascensori, montascale, eliminazione barriere architettoniche, rampe; sicurezza e qualità dell’immobile cioè rifacimento bagni, impianti elettrici/idraulici a norma, autorimessa pertinenziale, sistemi antintrusione e videosorveglianza, cablatura degli edifici, riduzione inquinamento acustico; parti comuni in condominio quindi tetto, facciata, scale, cortili, gronde, colonne di scarico, contabilizzazione del calore su impianti centralizzati; lavori di manutenzione ordinaria sono agevolati solo se eseguiti sulle parti comuni condominiali. Invece, i lavori di tinteggiatura dentro casa propria non sono detraibili.
"Quando i lavori riguardano le parti comuni di un edificio residenziale condominiale (tetto, facciata, scale, cortili, ecc) - ricorda - la detrazione va a beneficio di ciascun condomino in proporzione alla quota millesimale e alla spesa effettivamente versata. Ma le condizioni cambiano a seconda delle dimensioni di un condominio. Nei condomini ordinari: il pagamento dei lavori deve avvenire con bonifico parlante. Nella causale bisogna indicare il codice fiscale del condominio e la partita Iva/codice fiscale dell’impresa; il codice fiscale dell’amministratore (o del condomino delegato) che materialmente effettua il pagamento. L’amministratore rilascia poi una certificazione con l’importo complessivo e la quota di ciascun condomino da riportare in dichiarazione nel proprio modello 730.
Nei condomini minimi (quelli fino a 8 condomini, senza amministratore e senza codice fiscale): i lavori sulle parti comuni sono ugualmente detraibili. Tuttavia, il bonifico parlante deve essere eseguito da uno dei condomini, indicando il suo codice fiscale e la partita Iva/CF dell’impresa. Se più persone fruiscono della detrazione, in dichiarazione ciascun partecipante riporterà la propria quota e, in assenza del CF del condominio, indicherà il codice fiscale del condomino che ha pagato, conservando la documentazione che prova che l’intervento ha riguardato parti comuni.
Come fare la richiesta
La detrazione sui lavori di ristrutturazione di immobili da mettere a reddito si ottiene solo se i passaggi amministrativi sono rispettati e i pagamenti riportano i dati richiesti dalla normativa. Ecco, in sintesi, cosa sapere. Non servono titoli: in caso di lavori di manutenzione ordinaria, senza opere strutturali/prospetti come tinteggiature e finiture, perché s’intende edilizia libera. La Cila è necessaria per lavori di manutenzione straordinaria senza strutture e senza modifica prospetti (tramezzi interni, rifacimento bagni/cucine con impianti interni, infissi senza cambio foro). La Scia serve per interventi su strutture o prospetti; restauro/risanamento con rilievo edilizio.
Il permesso di costruire è necessario per demolizione e ricostruzione, ampliamenti, sopraelevazioni. In caso di lavori su parti comuni condominiali: serve la delibera assembleare con riparto spese e la notifica preliminare Asl se lavorano più imprese o in caso di superamento soglie. La scelta dell’impresa incide su qualità dei lavori e corretto accesso alla detrazione. L’impresa deve risultare iscritta al Registro Imprese, avere Durc regolare e polizza RC per lavori edili.
Per gli impianti è richiesta un’impresa abilitata secondo il DM 37/2008 e il rilascio della dichiarazione di conformità (Di.Co.) a fine lavori (elettrico, riscaldamento/condizionamento, idrico-sanitario, gas, ecc.). I preventivi devono essere comparabili: riportare il computo metrico con quantità e prezzi unitari, materiali indicati (marca/modello), tempi e Sal (stati d’avanzamento). Nel contratto è utile inserire: subappalti dichiarati, gestione rifiuti e smaltimenti, penali per ritardi, garanzie e assistenza post-consegna, modalità di pagamento tracciate.
Se il titolo edilizio lo richiede, vanno individuati progettista e direttore lavori; per strutture o vincoli servono i relativi depositi/autorizzazioni. Per ottenere la detrazione, il pagamento deve essere tracciabile con 'bonifico parlante'; fa fede la data di addebito del bonifico. La banca applica automaticamente sul bonifico una ritenuta dell’8% a carico dell’impresa, quindi non riduce la spesa detraibile, che resta quella pagata e documentata. Cosa fare quando il bonifico è compilato male o 'non dedicato'? La detrazione non decade se l’impresa rilascia una dichiarazione sostitutiva che attesta l’incasso e la corretta contabilizzazione. Interventi esclusi: dal 2025 non sono agevolati gli interventi con caldaie uniche a combustibili fossili; restano ammessi ibridi, pompe di calore, biomassa, microcogeneratori.
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(Adnkronos) - Un piano "organizzato nel dettaglio" con l'obiettivo di "eliminare i legami familiari (andarsene ad arruolarsi in Ucraina)". Un progetto che ha cambiato in corso d'opera - quando la prima coltellata al fratello ha svegliato i genitori - ma che ha portato a termine con una "lucidità e freddezza rilevanti". E' uno dei passaggi delle motivazioni del Tribunale per i minorenni di Milano che lo scorso giugno ha condannato a 20 anni di carcere Riccardo C., l'allora diciassettenne che nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2024 sterminò a coltellate la famiglia - la madre Daniela, il padre Fabio e il fratello di 12 anni - nella villetta dove vivevano a Paderno Dugnano, comune alle porte di Milano.
Il giudice pur tenendo conto delle attenuanti generiche e della minore età, ha ritenuto sussistere la premeditazione e non ha riconosciuto invece il vizio parziale di mente certificato da una perizia.
Nelle motivazioni di circa 50 pagine si sottolinea come nonostante il risveglio dei genitori, provocata dalla morte non immediata del fratello, il minore "ha deciso di procedere nell'atto omicidario, anche attuando una modalità elaborata in quel momento, frutto di una lucidità e freddezza rilevanti, ossia attendere l'arrivo della coppia genitoriale all'interno della cameretta per sfruttare l'effetto sorpresa e così agire nella certezza del raggiungimento dell'obiettivo".
Quando nell'immediatezza dei fatti Riccardo è riuscito a comprendere dal nonno che la sua posizione si stava compromettendo agli occhi degli investigatori, "se ne è assunto la responsabilità riportandola tutta al progetto di immortalità", ma nel suo comportamento "non si evidenzia quello stato di instabilità psichica tale, cosi estremo, da avergli impedito non solo di comprendere ciò che stava facendo, ma anche di orientare diversamente il suo agire, necessario per poter concludere per una riduzione della capacità di volere".
Il collegio concorda che l'imputato fosse guidato da un pensiero "stravagante, perché è di tutta evidenza che credere di raggiungere l'immortalità attraverso l'eliminazione della propria famiglia non sia un proposito sano", ma tale pensiero "era, sì, bizzarro ma ancora sotto il controllo di Riccardo ed egli ha scelto di alimentarlo e ha agito coerentemente con quell'idea" dettata da "una grossa dose di rabbia ed odio narcisistici accumulati ad ogni frustrazione, che hanno fatto si che l'atto si compisse con cotanta aggressività espressa".
Un tale "accanimento e varietà delle lesioni (soprattutto nei confronti del fratello e della madre) non può non avere come 'benzina'" che tali sentimenti, sottolineano i giudici.
Comunque, dall'esame del funzionamento mentale di Riccardo "non si ravvede alcuna evidenza di una condizione psichica di instabilità e di ingovernabilità", dato che "ha mantenuto lo stesso livello di organizzazione mentale durante le diverse fasi del delitto, non apparendo in alcun momento dissociato o soggetto ad alcuno scompenso rispetto ale sue intenzioni, che erano quelle di eliminare i familiari, secondo un piano ben organizzato, frutto dell'intelligenza di condotta dimostrata ed applicata" conclude il Tribunale per i minorenni.
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Altre ammissioni di Ragnedda, su di lui ferite da coltello...
Appello alla Aou di Cagliari per il Policlinico di Monserrato... 
(Adnkronos) - Benralizumab, un anticorpo monoclonale indicato per il trattamento dei pazienti adulti con asma grave eosinofilico e recentemente approvato anche da Ema per Egpa (Granulomatosi eosinofila con poliangite), si è dimostrato efficace nel raggiungere la remissione clinica della malattia, già a 3 mesi dall'assunzione nell'87,2% dei casi, poi a 12 mesi nel 95% dei casi, con una conferma dei risultati anche a 24 mesi nel 96,1% dei casi. I risultati sono emersi da una post hoc analysis dello studio osservazionale Ananke, presentati in occasione del Congresso della European Respiratory Society (Ers) 2025, e hanno confermato il potenziale di benralizumab nel raggiungimento della remissione clinica nei pazienti con asma grave eosinofilico, rafforzando l'importanza di un approccio terapeutico 'treat to target'. Ananke - riporta una nota - è uno studio multicentrico, osservazionale, retrospettivo e nazionale condotto in 21 centri clinici in Italia, che ha arruolato oltre 200 pazienti che hanno iniziato il trattamento secondo pratica clinica o nel contesto del programma italiano di campionamento. Lo studio ha valutato le caratteristiche dei pazienti affetti da asma grave eosinofilico trattati con benralizumab e ha descritto gli effetti del farmaco in termini di frequenza delle riacutizzazioni, funzione polmonare e controllo dei sintomi dell'asma, nonché la ridotta assunzione di corticosteroidi orali (Ocs).
"L'asma grave eosinofilico (sea, severe eosinophilic asthma) è una forma di asma caratterizzata da un elevato numero di eosinofili, in grado di causare infiammazione delle vie aeree, con sintomi persistenti e importanti riacutizzazioni - spiega Giorgio Walter Canonica, professore & senior consultant Centro di medicina personalizzata Asma e Allergie Humanitas University & Irccs di Milano - Benralizumab è un anticorpo monoclonale che agisce direttamente contro il recettore dell'interleuchina 5, riducendo gli eosinofili sia nel sangue che nei tessuti. Se per molto tempo il controllo delle manifestazioni dell'asma è stato l'obiettivo principale delle terapie, oggi, grazie ai farmaci biologici, si punta alla remissione clinica. Questa, obiettivo sfidante nell'approccio treat to target, richiede la valutazione di più parametri che devono essere soddisfatti contemporaneamente. In particolare, per la remissione clinica dell'asma valutiamo 4 criteri: l'assenza di necessità di cortisone sistemico, l'assenza di esacerbazioni, l'assenza di sintomi e una funzione polmonare stabile. Significa alzare l'asticella per quanto concerne il risultato clinico. Abbiamo applicato questa metodologia (utilizzando la definizione Sani, Severe asthma network Italy) allo studio Ananke, uno studio retrospettivo sull'efficacia in real life di benralizumab nell'asma grave eosinofilico, in un'analisi post hoc, e il risultato è stato estremamente interessante. Parliamo di remissione sia completa (che prevede la presenza di tutti e 4 i criteri) che parziale (quando ne presenta solo 3, mantenendo fissa l'assenza di ricorso a steroide sistemico). I risultati hanno dimostrato che il trattamento è in grado di indurre una rapida risposta clinica già a 3 mesi in un'ampia percentuale di pazienti, ma soprattutto che è in grado di migliorarne gli esiti a 12 e di mantenerli fino a 24, offrendo quindi non solo una remissione rapida ma soprattutto duratura nel tempo. Questo risultato suggerisce una maggior 'fidelizzazione' del paziente alla terapia, con conseguente miglioramento dell'aderenza, da sempre tallone d'Achille del trattamento delle malattie ostruttive bronchiali croniche".
"L'asma grave eosinofilico è una malattia cronica fortemente impattante sulla vita delle persone che ne sono affette, sia a causa dei sintomi che ne limitano in maniera significativa la quotidianità sia per l'uso prolungato di corticosteroidi orali al quale è associato un aumento del rischio di eventi avversi sistemici - commenta Raffaela Fede, direttore medico AstraZeneca Italia - I risultati dello studio Ananake rappresentano un’importante conferma del ruolo che benralizumab può avere nella gestione della pratica clinica e i dati presentati al Congresso Ers confermano ulteriormente come il trattamento con benralizumab favorisca una remissione clinica rapida e duratura della malattia, migliorando in modo sostanziale la qualità di vita dei pazienti. Lo studio Ananke, sviluppato e condotto in Italia, rappresenta un esempio concreto dell'eccellenza clinica e scientifica presente nel nostro Paese e della capacità dell'Italia di contribuire in modo significativo alla ricerca in ambito respiratorio, a conferma del valore delle partnership scientifiche e delle collaborazioni nell'ottica di accelerare il progresso e offrire soluzioni terapeutiche a concreto beneficio dei pazienti".
"Benralizumab - conclude Fede - rappresenta oggi una terapia biologica innovativa per le malattie che sottendono una infiammazione eosinofilica, tra cui l'asma grave eosinofilico, che ha dimostrato efficacia nella riduzione delle riacutizzazioni, nel miglioramento del controllo dei sintomi e nella riduzione dell'uso cronico di corticosteroidi orali. Attualmente la molecola è al centro di un ampio programma di sviluppo clinico che punta ad estenderne l'impiego a diverse patologie eosinofilo correlate, caratterizzate da un importante bisogno clinico non ancora soddisfatto, tra cui la recente approvazione Ema in Egpa".
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Parte per la prima volta in Sardegna "See and Treat"... 
(Adnkronos) - I disturbi muscoloscheletrici (Dms), dolore lombare e cervicale, traumi e sovraccarichi, rappresentano una delle principali sfide per la salute pubblica e individuale, in particolare per donne e older adults (50+), con effetti ancora più pronunciati negli anziani (over 65). Tali condizioni non solo riducono significativamente la qualità della vita, ma generano anche un onere economico considerevole. Sono infatti la prima causa di disabilità al mondo e costano ogni anno all'Italia oltre 2,65 miliardi di dollari tra spese sanitarie e perdita di produttività legata a intensi periodi di assenza per malattia fino ad arrivare a pensionamenti anticipati. Eppure, secondo i dati della fase 3 del Global Health Inclusivity Index, realizzato da Economist Impact con il supporto di Haleon, investire in prevenzione permetterebbe di liberare risorse enormi: oltre 2 miliardi di dollari l'anno solo in Italia e più di 50 miliardi di dollari a livello globale tra risparmi sanitari diretti e recupero della produttività.
L'Health Inclusivity Index - spiega l'azienda in una nota - è un progetto a più fasi, volto a valutare l'inclusività sanitaria in 40 Paesi, coprendo diverse regioni e livelli di reddito a livello globale. La ricerca nasce dalla convinzione che tutti i membri della società debbano avere pari opportunità di accesso a una buona salute fisica, mentale e sociale. Nella terza fase, l'Indice analizza gli impatti sanitari ed economici del miglioramento dell'inclusività sanitaria tra i segmenti di popolazione più fragili o marginali, combinando dati sulle politiche sanitarie, le infrastrutture, l'esperienza dei pazienti e gli impatti economici e sociali, offrendo così una fotografia completa dell'inclusività sanitaria a livello globale.
Particolarmente vulnerabili le donne - il 175% più colpite degli uomini dall'artrite reumatoide e il 50% in più dal mal di schiena - che restano però sottorappresentate negli studi clinici, con cure spesso meno mirate ed esiti peggiori. Le condizioni muscoloscheletriche rappresentano, inoltre, la voce di spesa sanitaria più alta tra le patologie femminili in Italia (23,4 miliardi di dollari/anno). Secondo l'Health Inclusivity Index, nelle donne un maggiore accesso e adesione alla prevenzione primaria e secondaria per queste condizioni potrebbe generare un risparmio di 51 miliardi a livello globale, riducendo significativamente i costi sanitari e sociali legati a tali patologie. Anche gli older adults mostrano un aumento significativo della prevalenza di lombalgia, cervicalgia, artrosi del ginocchio e artrite reumatoide. Nei Paesi inclusi nell'Indice, le 4 principali condizioni muscoloscheletriche tra gli over 50 generano un costo annuo di 121 miliardi, mentre le fratture dell'anca e della colonna vertebrale legate all'osteoporosi aggiungono altri 141 miliardi tra spese sanitarie, perdita di produttività e mortalità. Tra gli over 65, i rischi aumentano ulteriormente sia per la maggiore incidenza dei disturbi muscoloscheletrici, sia per il rischio più elevato di effetti negativi per la salute. In questo contesto, promuovere stili di vita salutari e attività fisica regolare può contribuire a ridurre l'insorgenza di patologie muscoloscheletriche, prevenire recidive e complicanze, preservando mobilità, autonomia e qualità della vita.
"La salute muscoloscheletrica è un fattore determinante per l'autonomia e la partecipazione attiva delle persone alla vita sociale - afferma Fabrizio Gervasoni, medico fisiatra, direttore Sc sistretto Municipio 2 Asst Fatebenefratelli Sacco, Milano - I dati del Global Health Inclusivity Index dimostrano che la gestione precoce di queste condizioni non riduce soltanto il peso della disabilità, ma produce anche un impatto economico rilevante e sostenibile per la collettività. E' quindi fondamentale investire in diagnosi tempestiva, facilitare l'accesso alle cure, sviluppare programmi di esercizio e percorsi educativi e riabilitativi, tutti strumenti concreti per favorire un invecchiamento sano e attivo".
Un ruolo cruciale è anche quello del farmacista, primo punto di riferimento di prossimità per la gestione precoce dei Dms. "La farmacia di comunità è il presidio sanitario più vicino e accessibile ai cittadini - sottolinea Paolo Levantino, farmacista clinico e segretario nazionale Fenagifar (Federazione nazionale associazione giovani farmacisti) - un punto di ascolto e orientamento che intercetta precocemente i bisogni, educa alla prevenzione e accompagna le persone verso soluzioni sicure ed efficaci. Non si tratta solo di consigliare trattamenti appropriati, ma anche di educare i cittadini a riconoscere i segnali del proprio corpo, a prevenire il dolore con stili di vita corretti e a promuovere il movimento come terapia. Allo stesso tempo - aggiunge - il farmacista ha un ruolo chiave nel promuovere un uso informato e responsabile dei prodotti per il self-care, garantendone la massima efficacia e sicurezza. In questo senso, il farmacista diventa un vero alleato dell'invecchiamento attivo, rafforzando autonomia e partecipazione alla cura della propria salute".
L'impegno di Haleon si inserisce nel più ampio percorso dedicato all'healthy e active aging. In Italia, uno dei Paesi più longevi al mondo, promuovere un invecchiamento attivo e sano significa trasformare la longevità da sfida a opportunità: valorizzare il ruolo sociale degli anziani, rafforzare l'autonomia e ridurre la pressione sul sistema sanitario. "Il mese dell'Healthy Aging", che si celebra a settembre, "dimostra che prevenzione e self-care non sono più comportamenti accessori - conclude Davide Fanelli, General Manager Southern Europe e Italia di Haleon - ma strategie fondamentali per vivere meglio e più a lungo. In Haleon crediamo che la longevità possa diventare una fase di vita ricca di autonomia e qualità, se le persone hanno accesso a informazioni chiare e soluzioni concrete. E' questa la direzione del nostro impegno: rendere la salute più comprensibile, accessibile e inclusiva, accompagnando ogni persona a trasformare la longevità in una fase di vita ricca di autonomia e qualità".
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(Adnkronos) - Momenti di panico la notte scorsa durante la processione per la festa dei santi Cosma e Damiano a Sferracavallo, borgata marinara di Palermo. Poco prima dell'una, mentre la vara stava per arrivare nella chiesa parrocchiale, è scoppiata una violenta rissa. Scene di panico e centinaia di persone che scappavano per paura. Una donna incinta di 21 anni è rimasta lievemente ferita, colpita di striscio da una pallottola. La giovane, in stato di choc, è stata portata in ospedale ma le sue condizioni sono buone. Secondo la polizia, che indaga, sarebbero stati sparati almeno una decina di colpi di pistola nei pressi di una macelleria.
"Nei giorni scorsi avevamo fatto richiesta alle autorità competenti per un rafforzamento dei dispositivi di sicurezza, soprattutto nei punti più critici della processione. Questa maggiore presenza non c'è stata e oggi, purtroppo, dopo quanto accaduto ieri, sono costretto a dire che avevamo ragione: non c'è stata la giusta proporzione fra la presenza delle forze dell'ordine e le migliaia di fedeli e visitatori che ogni anno partecipano a questa festa. E questa è una cosa gravissima", dichiara Simone Aiello, consigliere comunale del M5S alla VII circoscrizione di Palermo.
"Ieri è successa una cosa che va oltre ma sicuramente se ci fosse stata una presenza visibile e tangibile delle forze dell'ordine avrebbe fatto la differenza - dice Aiello all'Adnkronos - Ormai, purtroppo, qui a Sferracavallo, ma anche in tutta Palermo, siamo soggetti a queste bande di criminali che non aspettano altro che l'occasione per far scoppiare delle liti violente. Ieri, la rissa è iniziata vicino alla chiesa, poi sono arrivati i rinforzi e la situazione è degenerata. C'era la polizia, i carabinieri, che sono intervenuti ma non sono riusciti a bloccare questa enorme quantità di persone che litigava fra di loro. A quel punto fra la gente si è scatenato il panico, ho visto le persone con la paura negli occhi, alcuni sono arrivati fino a casa mia e li ho fatti entrare... tremavano".
"Ieri abbiamo assistito a scene che hanno messo a repentaglio l’incolumità di migliaia di fedeli e cittadini presenti e che hanno gettato un’ombra su una ricorrenza che da secoli rappresenta identità, fede e tradizione per la borgata - prosegue - Hanno penalizzato una festa che dura quasi 12 ore e che stava procedendo bene. Era quasi alla fine, ci sarebbe stata la ballata finale e invece la festa è stata interrotta: questa è una sconfitta".
"L’ennesimo episodio di violenza cittadina, la rissa con tanto di colpi di arma da fuoco, avvenuta durante la festa dei santi patroni a Sferracavallo, conferma la gravità della condizione della sicurezza urbana ormai fuori controllo. I cittadini si sentono insicuri, i lavoratori rischiano spesso la loro incolumità. Se non si ferma subito questa deriva a pagare le conseguenze è la tenuta sociale ed economica e il futuro di Palermo”, dice la segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami.
Leggi tutto: Sferracavallo, rissa e spari durante la processione: ferita donna incinta

(Adnkronos) - Oltre 380 stand espositivi, tre grandi aree tematiche: innovazione, creatività e scoperta, tante realtà produttive, istituti di ricerca, università e scuole coinvolte. Torna con una tredicesima edizione ricca di contenuti e novità 'Maker Faire Rome - The European Edition' (https://makerfairerome.eu), l’evento promosso e organizzato dalla Camera di commercio di Roma, torna dal 17 al 19 ottobre, negli spazi del Gazometro Ostiense.
"Eccoci con la tredicesima edizione di Maker Faire, un appuntamento importante per la Camera di commercio. La filosofia con cui tredici anni fa è nata, e che mantiene viva ancora in questa edizione, è questa: non affrontiamo con timore l'innovazione ma vediamo di che si parla, e per questo li chiamiamo a raccolta gli innovatori e li facciamo venire 3 giorni alll'anno al Gazometro e vediamo di cosa si parla. Ma la nostra attività con Maker Faire è costante sul territorio, e i risultati in questi anni si sono visti", ha detto Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio, oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione della manifestazione.
La manifestazione coinvolge quest’anno, tra gli immancabili makers, le tante realtà produttive fatte di multinazionali, imprese strutturate e startup ambiziose, laboratori e Istituti di ricerca, ben 28 Scuole secondarie (con oltre 200 progetti presentati) e 20 Università (92 progetti). E Maker Faire in questa edizione propone appunto ai visitatori tre grandi aree tematiche: innovazione, creatività e scoperta. All’interno di queste aree, trasversalmente, sarà possibile ammirare e 'toccare con mano' centinaia di progetti che spaziano dalla manifattura digitale all’internet of things, dalla robotica all’intelligenza artificiale, dall’economia circolare all’agritech, passando per i big data e il digital manufacturing, fino alle ultime scoperte sul fronte del metaverso e della realtà aumentata.
La manifestazione ospiterà anche un’ampia area educational e gaming con tante proposte di attività didattiche, lezioni e laboratori per un percorso di apprendimento ancora più coinvolgente: i contenuti sono tanti, nuovi e pronti a sorprendere.
"Maker Faire Rome -ha continuato Tagliavanti- è ormai un esempio consolidato di come la creatività e la forza delle idee possano generare modelli innovativi grazie alla contaminazione e divulgazione di singole iniziative e progetti brillanti. Siamo una piattaforma strutturata e dinamica in grado di coinvolgere imprese, scuole e appassionati in percorsi di co-progettazione, apprendimento, formazione e matchmaking. La Camera di Commercio di Roma -ha concluso Tagliavanti - agevola costantemente questo processo avvalendosi anche del prezioso impegno di tutti i partner che hanno condiviso con noi questo tipo di lavoro”.
E Luciano Mocci, presidente di Innova Camera, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, ha sottolineato che ritorna "l’evento europeo più importante dedicato all’innovazione raccontata in modo semplice e informale e che quest’anno punterà, ancora più decisamente, sia sui temi della transizione digitale ed ecologica, che sulla diffusione della cultura dell’open innovation consentendo al sistema produttivo di attingere a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno e dal basso, attraverso una connessione virtuosa tra innovatori, creativi, startup, aziende, studenti, università e istituti di ricerca”.
L’edizione 2025 avrà un canale Main ancora più ricco (chiamato Civico 30) - sponsorizzato dal Gruppo Ferrovie dello Stato - sempre live, dal quale verranno raccontate tante storie d’innovazione e che vedrà protagonisti ospiti d’eccezione. L’area sarà allestita con sedie e tavoli disegnati e realizzati da 'Mediterranea' una start up innovativa nata a fine luglio che produce elementi di interior design ecocompatibili con stampanti 3D e plastica riciclata. Il pubblico potrà così seguire gli incontri che vertono sui temi dell’innovazione degustando un caffè o un aperitivo. Anche quest’anno, oltre all’area del Gazometro, la kermesse si svilupperà anche negli spazi dell’Isa (istituto superiore antincendi), una collaborazione preziosa della quale gli organizzatori ringraziano l’intero corpo nazionale dei vigili del fuoco e l’Isa.
Secondo Mocci, si deve dare "dare merito a chi fa uno sforzo non semplice per raccontare ogni anno qualcosa di nuovo con Maker Faire, una tre giorni affascinante. E Maker Faire non è solo 3 giorni all'anno ma si 'spalma' nei 12 mesi per aumentare l'innovazione del nostro territorio e la sfida è stata vinta perchè abbiamo una realtà in continuo divenire su temi come ad esempio l'intelligenza artificiale. Dal punto di vista della digitalizzazione siamo sopra la media nazionale mentre anni fa eravamo al di sotto. Siamo seconda città italiana dopo Milano per numero di startup", ha sottolineato.
Ed Eni si conferma, per il dodicesimo anno consecutivo, main partner di 'Maker Faire Rome - The European Edition'. Una collaborazione che, di anno in anno, cresce e si consolida anche grazie alla volontà congiunta di realizzare la manifestazione all’interno degli spazi Eni del Gazometro di Roma Ostiense, sito di valore storico e industriale che si è trasformato nel più grande polo dell’innovazione della Capitale. Un luogo dove si incontrano persone, idee e innovazione anche grazie alla presenza di Joule (la scuola di Eni per l’impresa), a Road (Rome advanced district) e all’Eni2050Lab, tecnopolo e spazio espositivo. Anche quest’anno la presenza di Eni racconterà il ruolo dell’azienda come abilitatore tecnologico della transizione energetica. Attraverso l’esperienza interattiva 'The Energy Brain', un format ludico ed educativo, i visitatori verranno accompagnati alla scoperta della ricerca scientifica e tecnologica di Eni con i suoi principali progetti di innovazione.
In parallelo e in sinergia con la tre giorni di Maker Faire Rome si svolgerà, sempre al Gazometro Ostiense, I-Rim 3d 2025, la settima edizione dell’evento I-RIM 3D, organizzato dall’Istituto di robotica e macchine intelligenti. L’evento è un’importante opportunità per accademici, ricercatori, professionisti e aziende, per presentare i progressi della ricerca scientifica e tecnologica nel campo della robotica e delle macchine intelligenti e illustrare le sfide presenti e future, con attenzione alle prospettive e alle opportunità nazionali e internazionali.
Infine, dopo due giorni di preparazione e allenamento, domenica 19 ottobre si terranno le competizioni di robotica che vedranno affrontarsi robot mobili nella gara intitolata 'Human aware navigation challenge' e robot antropomorfi nella sfida dedicata a 'Human robot collaborative manipulation challenge'. Presso lo stand di Intesa Sanpaolo, poi, sarà possibile toccare con mano esempi d’interazione tra persone e robot, al fine di far ragionare i visitatori su come la robotica possa trovare anche il suo impiego concreto come strumento di innovazione sociale, capace di generare valore per le comunità e migliorare la qualità della vita delle persone.
Sarà anche l’occasione per conoscere come il Gruppo affianca startup e pmi innovative con percorsi e strumenti finanziari mirati, mettendo a loro disposizione risorse per la crescita, competenze di business, contatti con investitori e partner tecnologici o industriali, e generando opportunità per l’ecosistema italiano.
In occasione della nuova edizione di Maker Faire Rome, all’interno dello stand Inail si potranno osservare, dal vivo, una selezione di progetti - realizzati anche in collaborazione con realtà di eccellenza del mondo accademico, scientifico e industriale - che sviluppano nuove conoscenze, tecnologie e soluzioni ad alto tasso di innovazione, in grado di migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e la qualità della vita. Il Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), in particolare, sarà presente con alcune soluzioni innovative per la sicurezza e la formazione degli operatori. Una delle proposte più interessanti è rappresentata dall’Eye Tracker per la percezione del rischio: tecnologia che consente di tracciare i movimenti oculari e misurare i punti di attenzione visiva, rivelando come le persone percepiscono i rischi e reagiscono a determinati stimoli.
L’obiettivo è aumentare la consapevolezza degli effetti che determinati stimoli possono avere sul comportamento visivo e sull’attenzione, spesso senza che l’individuo ne sia consapevole, contribuendo così a progettare ambienti di lavoro e messaggi di prevenzione sempre più efficaci. Il progetto di ricerca dell’esoscheletro aptico Side, un sistema robotico bi-articolare per arto superiore interfacciabile con sistemi di realtà virtuale o aumentata è stato, invece, promosso con l’obiettivo di prevenire i rischi legati alle attività in spazi confinati o sospetti di inquinamento, all’origine di alcuni degli incidenti sul lavoro più gravi.
Sviluppato dal Dit e da Sapienza Università di Roma, questo esoscheletro non è finalizzato alla riabilitazione, ma punta a migliorare l’efficacia dell’addestramento in contesti professionali. Riproducendo virtualmente le sollecitazioni di forza e contatto e simulando le interazioni tipiche tra uomo e ambiente, infatti, permette di formare gli operatori e di valutarne la preparazione in totale sicurezza, annullando i pericoli associati all’esposizione reale.
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